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SHIRO' di Tiziano Santambrogio
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Ottobe - Novembre 2013
La missione di ogni
uomo consiste
nell'essere una forza
della natura
e non un grumo agitato
di guai e di rancori
che recrimina perché
l'universo non si dedica
a renderlo felice. (Bernard Shaw)
Stai bene ? Ti incazzi quasi mai ? Raramente ti senti stanco e stressato ? Trascorri delle belle giornate ? Hai delle interessanti relazioni sociali ? Godi di buona salute ? Sei contento ? Sei felice ? Prendi delle decisioni bello convinto ? Sei tu che decidi della tua vita ? Sai affrontare crisi, litigi e conflitti con forza e serenità ? Tutto OK, tutto al meglio ?
Allora noi non ti serviamo.
Z.N.K.R. Scuola di Arti Marziali Orientali
e Formazione Guerriera
Milano.
Corsi collettivi. Incontri individuali. Seminari del Sabato.
Tiziano Santambrogio
Esperto di Arti Asiatiche del confliggere e del buon vivere;
counselor Gestalt; socio AISCON (Associazione Italo Svizzera di Counseling)
La Scuola:
http://www.znkr.it/
https://www.facebook.com/znkrscuola.artimarziali.9
Segreteria: cell. 338.288.14.21 - mail: [email protected]
Tiziano:
http://www.tizianosantambrogio.it/
http://tiziano-cinquepassineldestino.blogspot.com/
cell. 339.41 5.13.69;
mail: [email protected]
Chi incontra il demone muore. Chi non muore diventa schiavo. Chi non diventa schiavo, diffonderà il demone. (Kai Zen)
Z.N.K.R. A.I.C.S.—C.O.N.I.
Scuola di Arti Marziali Orientali e Formazione Guerriera
Raduno di
KENPO
Sabato 9 Novembre Milano
Hombu Dojo Z.N.K.R. v. Simone D’Orsenigo 3
ore 16.00 – 19.00
L’Arte del combattimento – bujutsu L’Arte del vivere in energia e salute – kiko
Conduce Sensei Tiziano Santambrogio 8° Dan
Esperto di Arti Asiatiche del Confliggere e del Buon Vivere; Counselor Gestalt.
Contatti: Cell. 339.415.13.69 - e-mail: [email protected] – Sito:www.tizianosantambrogio.it Blog: http://tiziano-cinquepassineldestino.blogspot.com
Sito Scuola: www.znkr.it
Segreteria: Cell. 338.288.14.21 - [email protected]
Corsi collettivi – incontri individuali – Corsi per Bambini -
Mi piace tentare di capire perché sono vivo, o meglio, “come” sono vivo. Cos'è questo mio essere corpo, questa esperienza continua, ininterrotta di me corpo; corpo a cui, contrariamente ad un paio di pantaloni o
all’automobile, alla moglie o al coltello, non posso mai rinunciare … altrimenti … sparirei, non sarei più me: sarei un nulla. E quanto, come “me corpo”, posso relazionarmi con i disegni grandi e minuscoli dell'universo.
Un “me corpo” che non è asettica meccanica, pezzi assemblati e disassemblabili, una macchina con lo-giche e geometrie sezionabili e fedelmente riproducibili. Quel corpo da palestrati, studiato da gof-
fi scientisti ancora fermi all’800, creduto scisso da pulsioni ed emozioni che, invece, ne condiziona-no non solo le forme ma anche i contenuti. Quel corpo che ignoranti allenatori ritengono capaci di
manipolare come se fosse privo di memoria antica, arcaica: eppure il corpo ha memoria del nostro
stato fetale, la pelle ha ascoltato e trattenuto in memoria ancor prima che si formassero le orec-
chie.
Ma a questi ridicoli scientisti basta appiccicare alla “macchina” un po’ di psicologia, di training autoge-no, magari un pizzico di motivazionismo di seconda mano by U.S.A. e l’operazione è fatta !!
Quanti anni dovranno ancora passare, quante “vulgata” di neuroscienze, quanti documentari “Cosa ti dice il cervello ?” ( non perdeteli su Sky: lì la televisione ha sì un senso ), quanti incontri col pen-siero di Jung o con la Gestalt, con l’Expression Primitive e con il counseling, prima che sia accetta-ta l’idea che la terra di e in ogni individuo non sia piatta, bensì rotonda ?
Poveri imbecilli !!
Non mi piacciono quelli che accatastano informazioni e nozioni e chiamano tutto questo “cultura”. Co-me se esistesse un sapere oggettivo, fuori da un “me corpo”, da prendere e/o consumare. Come se, ma Einstein cos’è esistito a fare ?, ogni individuo, ogni “me corpo”, non fosse parte integrante ed indissolubile dell’ambiente tutto, del sapere tutto. Come se il leggerlo, il viverlo, non modificasse inevitabilmente quanto leggo, quanto vivo e me insieme. Ognuno è differente nel e del suo sapere.
Come se fare esperienza non fosse trasformare e trasformarsi.
Non mi piacciono quelli che “Tanto tutti hanno dei problemi”, “So già quali sono i miei problemi, a che
serve parlarne ?” e così restano nel loro guscio, ripetono lo stesso copione imposto. Quelli stessi che, poi,
- nel migliore dei casi, cadono in depressione o sono preda di attacchi di panico, costretti all’aiuto dell’analisi per sperare di salire in superficie e respirare con i propri polmoni;
- nel peggiore, si proprio “nel peggiore”, dei casi, continuano il loro vivere da sonnambuli, il loro soprav-vivere dietro una maschera e ad occhi chiusi: individui anaffettivi e frigidi, con un deficiente rap-
porto con la realtà, quella psichica e quella pulsionale.
Mi piace rispettare chi lotta e si confronta, individuo fisicoemotivo, per evolversi interiormente. In-
dividui che, nella pancia e nel cuore, sanno riposare in silenzio; il cui cuore chiede agli altri di
scambiare, di incontrarsi, non per gareggiare in superiorità, ma per costruire, insieme e nelle di-
versità, la propria autonoma Via alla vita; la cui sessualità vive pienamente; il cui sé fisicoemotivo
rifiuta ogni tipo di tossina perché possa apprezzare di essere vivo.
Non mi piace l'arte che serve solo a incensare il suo esecutore; che viene mostrata come atto di su-
perbia; che viene svilita nelle gare e nelle competizioni per soddisfare il complesso di “chi ce l’ha più lungo”; che è mezzo per business privi di ragionevolezza ancor prima che di cuore.
Tameshigiri
Domande, provocazioni ed incontri
lungo la Via del guerriero
Mi piace l'arte che serve per collaborare e non per primeggiare; per affrontare i miei malesseri, con l'o-
biettivo di espandere la mia coscienza e migliorarmi come uomo; che mi suscita il sorriso sulle labbra e
nel cuore e, con esso, la capacità di accettare le mie cadute, le mie debolezze, senza appellarmi a scuse,
senza proiettare su altri, senza autocommiserarmi, perché, dopo ogni caduta, so che c’è il tempo e l’occa-sione per rimettermi in piedi e camminare di nuovo. Se lo voglio.
Per tutto questo, mi piace lo Z.N.K.R., il clima culturale che lì creiamo e come siamo
artisti del combattere e come facciamo gruppo rispettando nel contempo, l’individualità di ognuno e come lottiamo forte col sorriso negli occhi e nel cuore. Artisti ed individui gentili di Arti letali. Per crescere.
OSS!!
Tiziano Sensei
Il libro di Tiziano Sensei che raccoglie i “Tameshigiri” dei primi anni di vita dello Z.N.K.R.
Lo puoi acquistare cliccando su
http://www.lulu.com/shop/search.ep?
keyWords=cinque+passi+nel+destino&categoryId=200221
Wing Chun Boxing
2° Seminario Esperienziale - Milano 12 Ottobre.
Tra le mura in stile tardo barocco, dove anticamente vi era un cimitero eccoci pronti a elogiare la vita, in
questa dualità interminabile. Noi, un manipolo di WingChunghisti ,pochi ma buoni, affamati di conoscere, fra timori e ruggiti, le meraviglie della trasformazione.
Circolo di pietra molto accogliente, sotto un cielo con nubi che danzavano con un maestoso Sole d'autunno. Trasformazione, ossia il trasformare in azione anche le movenze spontanee atte a proteggere noi stessi, scoprire che il sollevare le mani a protezione del capo può divenire un micidiale cuneo corto col solo ruotare gomiti mani e avambracci, acquattandoci e avanzando anziché indietreggiare. Come alzare le mani in segno di resa divenga in un solo gesto come il corno di un rinoceronte che penetra possente nell'avversario, il down che si trasforma in up, mutamenti di stati d'animo, emozioni e corpo, tutto trasforma tutto, insieme.
La prima forma di Wing Chun, non limitata a stiloso e meccanico fare, ma con l'aggiunta di un “intenzione” nell'andare oltre al bersaglio, immaginare, la reveriè di cui tanto parla Tiziano Sensei, e scopro quanto sia denso, come oltrepassare un fiume di miele questo modo di attuare, di essere, e quanto lasci dannatamente
spossati poi...esausti..
Come al solito tutto parte dal profondo, sempre più dentro nella rotazione sferica dei femori, così da spostarsi come illusionisti senza dare segni di avvertimento, per calciare basso allo stesso modo..per entrare, uscire, rientrare continuamente impermanenti, senza mai stare immobili anche se può apparire tale visto in superficie. Max con Matteo fotografi temporanei, grazie ragazzi. Il crepuscolo scende e una luna sale, come una palla che
emerge (kon po?), bellissima rischiara le nostre botte, le nostre risate, il nostro sussultare di emozioni che si alternano in un crescendo consapevole. Piccoli passi, nel nostro fare Wing Chun...i nostri, piccoli passi guerrieri.
Oss !! Giovanni
Wing Chun Boxing Martedì e Venerdì ore 18,30 – 19,30 (20.00)
presso Z.N.K.R.
v. Simone D’Orsenigo 3. Milano
Il Corso due Venerdì al mese
ore 20,15 – 21,30
I Seminari un Sabato al mese
ore 16.00 – 19.00
U vi ce te trova se pre u a strada, u perde te trova se pre u a scusa
Kenshindo, la Via dello spirito della spada è
un approccio contemporaneo alla pratica della
spada giapponese (katana).
Kenshindo abita il corpo del praticante ed è
(esiste) solo nel continuo divenire del
ovi e to. E’ emozioni in movimento . Suburi, movimenti con fendenti di
spada
Tachiuchi Kata, esercizi in coppia
Tameshigiri, taglio su bersagli
Gekken, scherma libera
La donna incontra l’arte della difesa personale
Sabato 19 Ottobre - Milano
Il target a cui si rivolge, le Donne, intese non come oggetto di un messaggio, consumatrici di un prodotto preconfezionato. Esse qui divengono protagoniste, con un “interesse per”, un “desiderio di”. La materia del fare, che è un fare artistico, di riappropriazione di sé e di vitalità espressa. Non “compitini”, non “tecniche da imparare a memoria”, ma il sapersi destreggiare nelle relazioni conflittuali. Laddove l’apice dello scontro fisico-emotivo sia metafora e metonimia dei “banali” conflitti quotidiani, delle usuali relazioni di tutti i giorni. La realtà culturale che questa iniziativa propone. Ovvero una minuscola
collettività di individui che, a partire dalla conoscenza di sé nel confliggere, si propongono e propongono ad altre, ad altri, percorsi di individuazione, di autodeterminazione.
Che cosa cerca una donna quando si avvicina alla Difesa Personale e/o all’Arte Marziale? Quali paure nasconde? E da chi, vuole difendersi? Alcune donne praticano Sport da Combattimento vuoi anche per “mantenersi in forma” e si trasformano in sfrontate mascoline e da grandi vogliono far parte di gruppi militari o entrano nel corpo dei carabinieri. Forse hanno subito delle violenze e le loro paure le hanno probabilmente “chiuse” con l’aggressività. Probabilmente, sono “capaci” di difendersi contro l’aggressore.
Sabato 19 ottobre 2013
Z.N.K.R. Scuola di Arti Marziali Orientali e
Formazione Guerriera
Ha dedicato una giornata per le Donne
La donna incontra l’arte della difesa personale
Sabato 19 Ottobre - Milano
Forse si sentono semplicemente stanche di essere prede e vogliono uscire dal quel personaggio.
… La mia storia non ve la racconterò … Vi racconterò quando mi sono avvicinata alle Arti Marziali presso la Scuola Z.N.K.R. Angelica: “Mi insegna le Arti Marziali?” Tiziano: “Che cosa cerca nelle Arti Marziali?” Angelica: “Non lo so, lo scoprirò nel tempo. So solo che ho tanta rabbia dentro. Ho “visto” la “cattiveria dell’aggressività” femminile e ho “visto” la “bestialità” dell’uomo. Ma non ho esitato a difendermi dall’aggressore (maschio) che ho incrociato nelle vie di Milano e non ho avuto paura. … beh … insomma … poi … ho pianto come una bimba …” Allo Z.N.K.R. non ho imparato soltanto a “dar di mani”, ho imparato ad ascoltare il mio corpo, il mio respiro, le mie emozioni e queste sto imparando a gestirle e a riconoscerle. Sono consapevole che essere donna, è già un arma vincente. OSS!! Angelica Le immagini della serata e altri commenti, su http://tiziano-cinquepassineldestino.blogspot.it/
Z.N.K.R.
Scuola di Arti Marziali Orientali e Formazione Guerriera
presenta
Contatto Incontri sui temi dell’Arte del confliggere e del
buon vivere quotidiano, dei problemi e delle
possibili soluzioni, a partire dall’antico sapere asiatico del combattere, attraverso il “Sapere del
Profondo”.
Lunedì Novembre
presso Auditorium della Biblioteca di Vimercate (MB)
piazza Unità d’Italia, 2/G, ore 21.00.
Tai Chi Chuan, non solo chiacchiere,
non solo sberle
Ovvero, conferenza e non solo … a modo mio.
Conduce Sensei Tiziano Santambrogio
Esperto di Arti Asiatiche del Confliggere e del Buon Vivere; Counselor Gestalt. ____________________________________________________________________________________________________________________
Contatti: Cell. 339.415.13.69 - e-mail: [email protected] – Sito: www.tizianosantambrogio.it
Blog: http://tiziano-cinquepassineldestino.blogspot.com - Sito Scuola: www.znkr.it Segreteria: Cell. 338.288.14.21 - [email protected]
Ci trovi anche su: https://twitter.com/ArtiMarzZNKR https://www.facebook.com/znkrscuola.artimarziali.9
Siamo a Milano in via Simone D’Orsenigo 3 ( zona Vittoria ) Corsi collettivi – incontri individuali – Corsi per Bambini -
Si ringrazia, per la collaborazione,
la Biblioteca di Vimercate
La pagina di Renato
La porta d’ingresso del dojo che si apre e si richiude, un “oss” verbalizzato con riguardo, e poi, cintura nera attorno a un kimono bianco, un guerriero scalzo, che attende l’invito di Tiziano per impegnare la pedana. Questo è per me Biagio, almeno il lunedì e il giovedì sera, quando ho il piacere d’interpretare un esercizio con lui, incrociando passi, sguardi e mani, dopo un sorriso e un saluto scambiati a bassa voce. “Cerca di fare come ti dico ma non come faccio. L’età mi concede ormai di essere bravo soltanto in teoria.” Questa una frase che Biagio mi ha spacciato per vera, fresca dell’ironia di chi non si prende troppo sul serio. Ma io non ci ho messo molto ad assegnarle l’adeguata collocazione, giusto dopo il primo pugno arrivato a segno, con una concretezza e un peso assai più che teorici. Per sua natura o gusto, Biagio spesso elude l’esercizio, passa in modalità attacco e spara colpi che attraversano facilmente la mia guardia. Erede della vecchia tempra, s’impone, s’impegna, non molla un attimo, calca la pedana fino alla fine, quando guida il saluto corale con sonora autorità. Terminata la lezione fa una capatina nello spogliatoio, dove, con gentile e sempre discreta determinazione, chiede aiuto per indossare la sua giacchetta verde. Poi l’odi urlare “oss” mentre esce dal dojo, con Michele al seguito. La scorsa stagione abbiamo festeggiato i suoi ottanta anni. Biagio ci ha piacevolmente sorpreso offrendoci una cena in una caratteristica trattoria milanese. La felicità lo faceva generoso di sorrisi e abbracci e, anche se in giacca e cravatta, il bianco del kimono lo illuminava, riverberava comunque nel candore dei suoi capelli. Moglie, figli e nipoti arricchivano il gruppo e hanno contribuito a rendere la serata indimenticabile. Forza Biagio, dai, dacci dentro con la teoria. Quante parole. E quanto spesso io ne abuso, scordandomi che le parole hanno un peso, una forma, un colore, un profumo persino. Molti sono divenuti tanto abili nell’usarle da cavarne giochi con soluzioni funamboliche. L’atmosfera e la musicalità, che le parole riescono a esprimere, bastano alla meraviglia della poesia ma, se oltre a trasmettere voglio partecipare, ecco che le sole parole suonano monche. Quando non si accompagna a vissuto e presenza la parola non coglie, sfuma, pur leggera e fresca quanto un soffio a primavera. Nell’aria c’è sentore di cambiamento. Personale e sociale. Alle recenti stragi accadute in America, non si è assistito al solito, comodo rito dello “sbatti il mostro in prima pagina”. Al contrario, si è finalmente intravista una società mettersi in discussione, porsi almeno delle domande prima di puntare il dito contro. Specchiarsi nell’altro per farsene carico è un atteggiamento fondamentale per la crescita. È un fenomeno evolutivo che, almeno in quanto tale, va accettato e incoraggiato, pur senza l’ausilio di qualsivoglia credo o dottrina Certo, è capitato anche a me, in più di un’occasione. Anzi, a volte mi succede ancora, d’inveire contro lo spigolo sbadatamente urtato. Ho mollato persino pugni, a porte e oggetti contro cui sono andato a sbattere. Una reazione umana, e almeno per questo passibile di comprensione. Tutti sappiamo, per esperienza, quanto si attenui la rabbia quando la scarichiamo su qualcuno o qualcosa. Ma se sui giornali leggo “mare crudele”, “nebbia assassina” o “strada maledetta”, ecco che la mia comprensione scema. La volta che, alla televisione, ho ascoltato un cronista dire: “Morto per colpa di una slavina”, sono scoppiato a ridere. Se una simile dichiarazione è comprensibile quando frutto di una reazione immediata, non lo è più dopo un tempo di sedimentazione. Allorché alla reazione è subentrata la ragione, non dico che certe esternazioni divengano intollerabili, ma senza dubbio meritevoli di disapprovazione. Che fregatura la rinuncia! Non serve, non funziona, non nutre. Quale abbaglio ha accecato gli anelanti alla luce che l’hanno predicata. A ogni no corrisponde un rimpianto, o almeno il sospetto di un’occasione mancata. Certo, la giusta accettazione poggia sulla consapevolezza ma, senza tale premessa, dov’è l’uomo?
OSS!! Renato
VOCI DAL DAO SAN BENEDETTO DEL TRONTO
VOCI DAL DAO SAN BENEDETTO DEL TRONTO
Vittime di un sistema, e questo è ormai nella vita di tutti i giorni in ogni gesto e scelta della propria
vita, così anche nelle discipline e arti marziali dove ogni disciplina viene specificata con un nome
per distinguerla da un'altra distinguendole con stereotipi
SECONDO GRUPPO ESPERIENZIALE WING CHUN BOXING
Sabato 12 ottobre si mette in moto la nostra macchina Z.N.K.R. del Wing Chun con il seminario “2° gruppo esperienziale Wing Chun Boxing” alla Rotonda Besana
La presenza e la profondità dello sguardo: lo sguardo OLTRE
Il nostro praticare: la fatica, i lividi, le sensazioni, le emozioni, le difficoltà, il sudare,…..ma tutto col sorriso, a discapito di facce dure e truci di grandi maestri e praticanti discipline marziali varie. Non me ne vogliano i frequentatori dei vari network (e vari programmi di rete informatici quali facebook, youtube, ecc.., ecc.) presi dalle loro convinzioni, opinioni, critiche e argomentazioni apposte e non me ne vogliano nemmeno i cultori delle fatiche e di estenuanti preparazioni fisiche e i cultori delle forme; il mio non è un denigrare scelte e credibilità altrui perché è nella massima umiltà che parlo di sensazioni ed emozioni del FARE. Il nostro Wing Chun fuori dagli stereotipi, fuori dai vari “meccanismi”, fuori dalle imposizioni, fuori dai vari “caposcuola” e pseudofederazioni (quanto poi caposcuola e pseudofederazioni quali “leggi” delle varie discipline non saprei, considerato le continue “scissioni” e le nuove e continue varie branche che ne conseguono a secondo della fame, delle supremazie e delle tasche dei “giochi di potere”), ma DENTRO, dentro ognuno di noi, dentro in ciò che siamo, dentro le nostre emozioni, i nostri vissuti. Il peso che affonda, la mobilità e il comando dei femori che si articolano con il bacino, i femori che ad una pressione costante, pressante e, a volte, pesante, contrappongono un onda d’urto, un movimento ondulatorio sussultorio atto a disarcionare un qualsiasi ostacolo ma anche pronti a cambiare rotta senza che il corpo ne dia alcun preavviso visivo. Il movimento di una sfera, ecco cosa diventa il corpo: una SFERA. Il mio sguardo, OLTRE, oltre qualsiasi ostacolo, oltre qualsiasi cosa che impedisca il raggiungimento dell’obbiettivo. Punto le mie armi, le mie braccia, le mie mani, la punta delle mie dita a percepire lo spazio e pronte ad esserci, là dove risiederà il cuore (Kokoro), e così con il “pugno corto”, i nostri gomiti, ed ecco che non può sfuggire il paragone con la spada dove il mio sguardo prende il sopravvento e il mio cuore si sposta sul kissaki unendo così tutto il mio corpo e fondendolo in un'unica soluzione col Katana, perché le Arti Marziali, anche se le chiamiamo con vari nomi, sono UNA VIA. OSS!! M° Valerio
VOCI DAL DAO SAN BENEDETTO DEL TRONTO
VOCI DAL DAO SAN BENEDETTO DEL TRONTO
Un pomeriggio….scatenato
Da una fugace esperienza estiva composta da 4 incontri di 8 ore l’uno (una specie di mini colonia dove i bimbi sono stati i veri ed unici protagonisti di se stessi coinvolti in giochi e percorsi formativi ora nell’acqua del mare, ora sulla sabbia e in pedana) con un piccolo gruppetto di 5 bimbi tra i 3 e gli 8 anni, nasce una proposta per un corso in un paese nascosto all’interno dell’ascolano. E così mi trovo coinvolto in una richiesta per un “percorso” che accompagni questo “grappolo” di cuccioli indiavolati A un primo incontro di prova (al cospetto di una ventina di bimbi), dove mi accompagna Riccardo (che schiavizzo), ne segue un secondo dove insieme a me e a Ricky si aggrega la sempre disponibile per ogni iniziativa e immancabile Simona. Il tempo passa veloce e allegro dietro le costruzioni e le fantasie dei giovani protagonisti che costruiscono il loro percorso e traducono in loro emozioni i nostri imput Alla fine, mentre abbandono momentaneamente il “gruppetto indiavolato”, lasciandolo agli eroi Simona e Riccardo (che poi troverò con i capelli per aria ed esausti per quei soli 15 minuti che dedico alle famiglie), l’entusiasmo dei genitori (suddivisi in egual misura tra mamme e papà), nel vedere il pieno coinvolgimento e la soddisfazione dei loro “cuccioli” immersi in un vortice di energie costruttive, fa sì che decidono di affidarci queste piccole “forze esplosive” (preferendoci allo strapotere e al più popolare calcio e alla danza, punte di diamante della regione come offerta di crescita dei ragazzi della zona). Probabilmente, e mi collego a quanto avviene anche nel dojo di Milano con il forte incremento della forza bimbi, l’attenzione di alcuni genitori sta volgendo verso una crescita più consapevole e costruttiva nei confronti dei propri figli al punto di contrapporre alle più quotate e ludiche discipline sportive, luoghi meno conformisti e ludici ma di sicuro più indirizzati a un percorso che possa accompagnarli verso quella luce che ognuno di loro dispone. Inserirli in un sistema di vita per quello che ognuno di loro è, accompagnarli verso la propria conoscenza e responsabilizzazione in una società che sarà pronta a schiacciarli, il tutto attraverso “giochi” che li porti a porsi domande senza scaricare su altri eventuali sconfitte, ma impare ad accettarle e a confrontarsi.
OSS!! M° Valerio
Tenshin Shoden Katori Shinto Ryu
Sete, fame di conoscenze, di nuovi saperi, di crescita e per farlo, sento il bisogno di guardare anche cosa c'è oltre la nostra pratica, che non s'impara ,se non in minima parte a leggere esclusivamente su libri se il corpo e le emozioni non ne assaggiano sanguinolenti bocconi freschi. Dopo un po' che continuo a sentire storie altrui, voglio viverle di mio anche. Approfondire la spada giapponese, quali realtà esistono? Com'è una scuola tradizionale giapponese, un Koryu? Domande a cui voglio dare risposte. E così eccomi in pedana, in un Koryu dove si pratica Katori Shinto Ryu, dove già per mail l'insegnante si era dimostrato disponibile ad aiutare la mia ricerca. La “Katori Shinto Ryu” pare sia la più antica scuola tradizionale giapponese che ancora oggi si pratichi, e la più accessibile per me in logistica ora, quindi degustiamo. Rod, l'insegnante mi illustra dapprima una panoramica sul loro fare spada, rigorosamente con bokken di legno , studiano tecniche kata, utilizzate in epoche combattenti nei dojo del giappone e atte a entrare in armature dell'epoca. Utilizzate sui campi di battaglia dove gli sfinteri rilasciavano feci e orina, oltre a esser terreni accidentati da fango, viscere e sangue. Per questo motivo, alcune posture del corpo che a me appaiono poco pratiche, possono avere un loro perché, tipo i piedi spesso a 90°.
Parla molto Rod e ne è consapevole tanto da esplicitarlo, e finalmente pratichiamo. Trovo molto tecnico quel fare, forse solo nuove movenze prima sconosciute che per la prima volta faccio, ma dubbi si insinuano in me e quindi chiedo. Se lui parla troppo, io so di essere un po' polemico ma più che per fastidio per un sapere mio, poiché molti movimenti e posture dette “comode” mi risultano scomodissime e
per niente spontanee. Mi risulta difficile parare un attacco men in ginocchio e sorreggendo la lama del katana/bokken in orizzontale e con la mano sinistra ,su cui posa il dorso della spada, che porge all'avversario le mie dita e falangi aperte a tal punto che spesso sono in ritardo dal troppo pensare ed esco a modo mio, con un agire spontaneo. Non ho capito, o il mio corpo-mente non vuole capire ma non mi faccio tagliare e quindi esco proteggendomi e avanzando. Ma il mio intuito, benché polemico e il suo parlare molto mi permettono di giungere a vedere oltre e scoprire che ogni kata cela infiniti bunkai, ossia attuazioni pratiche personalizzate a seconda della situazione. Questo mi incuriosisce. Sembra simile al “ celare un pugnale sotto un sorriso”, illusionismo, far vedere
qualcosa di diverso, da ciò che poi sarà, che inganni la mente dell'avversario. Illusionismo sempre, ma differente da ciò che stiamo lavorando noi sul non mostrare il movimento e giungere oltre l'avversario.
Il tutto mi appare come una Via altra, diversa da ciò che cerco, questa KSR, una Via che si sta sviluppando in altre direzioni ora, ovviamente chi può sapere dove andrà, e dove io andrò? Ma benché fosse solo la prima lezione mi è parsa basata solo sulla tecnica e davvero molto poco sul fare predatorio, intenzione ed emozioni tanto da rendermi difficoltoso, spesso ,l'immaginarmi di avere dinanzi a me un uomo in armatura. Lavori basati sulla superficie, bidimensionali, ben lontani da ciò che porto avanti, grazie all'inarrestarsi appassionato di Tiziano, sulla tridimensionale sfericità dei femori.
Rifletto sul tenere la tsuba in entrambe le mani, con anulare e mignolo, e su di una curiosa X con gli avambracci che aumenta la pressione permettendo di penetrare tra le costole (benché arduo) e giungere al cuore. Quel contatto coi bokken, in una sorta di chi-sao per danzare con l'altro. Con alcune similitudini, ma decisamente un altro modo di fare sulla Via della Spada.
Saziato in parte, continuo la mia ricerca ringraziando chi mi accompagna e chi lavora sodo, ognuno a suo modo, per una crescita assieme e individuale al tempo stesso. Consapevoli che non c'è mai un donare senza ricevere e tantomeno il contrario, che tutto abbisogna di continui scambi come un vorticoso, inarrestabile Tao..
N.D.A. Le discrepanze che noto mi portano a rifletterne con voi, rendendovene partecipi e lungi da me il giudicare migliore o peggiore il lavoro,l'impegno e la pratica altrui.
“vivi come se dovessi morire domani impara come se dovessi vivere in eterno”
(Aforisma Indiano) OSS!! Giovanni
Da più di trent’anni lo Z.N.K.R. opera sul terreno della for-
mazione guerriera, della formazione al saper stare nei con-
flitti.
Utilizzando principi e strategie di alcune delle più letali arti
del combattimento, l’adepto intraprende un percorso di cre-
scita e trasformazione che potrà essere radicale.
Il saper stare di fronte ad uno o più aggressori, diverrà, nella
vita privata e nelle relazioni sociali, capacità di conoscere se
stesso e le leggi del mondo; capacità di affrontare il mutare
delle cose integrandole nel suo personale evolversi; capaci-
tà di proporsi come protagonista entusiasta, coraggioso, ot-
timista e socievole.
La formazione nel Dojo e negli allenamenti all’aperto, a
stretto contatto con la natura, si avvale di giochi individuali,
di coppia e di gruppo, in cui solo la comunione delle reci-
proche risorse e scarsità porterà a risultati eccellenti. Così il
praticante sceglierà sempre la via della collaborazione.
L’energia più profonda, l’istinto essenziale, la magicità come
potenza su se stessi e sul mondo, sono le caratteristiche di un
Guerriero formatosi allo Z.N.K.R.
Ogni individuo è una risorsa.
Z.N.K.R. Scuola di Arti Marziali Orientali e
Formazione Guerriera
Corsi di A.K.F.— Kenpo Taiki Ken
Kenshindo
Wing Chun Boxing
Tai Chi Chuan e Chi Kung
Conoscenza di sé
Salute
Sicurezza
desideri incontri privati ?
tel. al 339/415.13.69
SHIRO periodico dello
Z.N.K.R.
Coordinamento redazionale: Tiziano Santambrogio
In copertina: Omaggio al Maestro Valerio ed
alla nostra amicizia. Quando fratellanza, passione per l’Arte ed onestà intellettuale restano vive ed attive per decenni. Quando due uomini veri si propongono e propongono sul cammino del guerrie-ro. Nessuno dei due indenne da errori e de-bolezze. Tutti e due sempre a disposizio-ne degli allievi sinceri e di chi sincero non lo è. Z.N.K.R. e DAO ancora insieme, per tutti coloro che si cercano e cercano nel-la pratica marziale.
Z.N.K.R. Milano v. Simone D’Orsenigo 3
Tiziano Santambrogio
Arti Marziali Sensei e Counselor Gestalt
Gli Erranti Milano v. Labeone 4
M° Giuseppe Lombardo
DAO San Benedetto d. Tronto (AP)
M° Valerio Giordano
Siamo su internet
http://www.znkr.it/
SHIRO
Scuola di Arti Marziali
Orientali
e
Formazione Guerriera.
Poche persone hanno il coraggio delle pro-
prie azioni. Ma pochi fra i pochi possiedono
il coraggio dei propri pensieri.
Contatti:
La Scuola: Segreteria: cell. 338.288.14.21 - mail: [email protected]
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