Upload
danilo-cernicchiaro
View
213
Download
1
Embed Size (px)
DESCRIPTION
Giro del mondo a km 0
Citation preview
3 23 2
MondoGiro del
A KM oI quartIerI delle nostre cIttà sono oggI mIcrocosmI multIculturalI. gIovanI cIceronI Italo-stranIerI guIdano a un nuovo tIpo dI turIsmo urbano
di Monica Piccini
Y J MAGGIO 2012
Guide nateIl primo corso di accompagnatori di turismo responsabile per giova-
ni di origine straniera si è tenuto nel
2010 a torino. l’esperienza si è poi
estesa ad altre città e le “guide mi-
granti” hanno dimostrato in pratica,
a migliaia di persone, come l’inter-cultura possa essere una grande occasione di turismo responsa-bile e sostenibile. sulla base del
successo dell’iniziativa, si sta ora
lavorando per costruire anche una
rete europea di città migrande. per-
metterà a cittadini italiani ed euro-
pei di vecchia e nuova generazione,
turisti, curiosi, studenti e scolari di
scoprire con le parole dei giovani migranti i tanti piccoli e grandi segreti che spesso nemmeno i residenti doc delle diverse città europee conoscono.
viaGGiitalia etnica
W W W . Y O G A J O U R N A L . I T
Sotto i portici di via Nizza a Torino, Essedija spiega a un gruppo di tu-risti i l r ito marocchino del tè a l la
menta. Nei giardini di Piazza Vittorio a Roma, Qifeng, occhi a mandorla e accen-to romanesco, parla delle prime botteghe cinesi comparse nel quartiere ( l ’u ltima è una banca). Sono ragazzi, mediatori culturali originari di Marocco, Sene-gal, Perù, Romania, Albania e Cina, le “g uide migranti” che accompagnano turisti e abitanti del luogo a conoscere e a riscoprire interi quartieri multicul-turali delle nostre città. Da Porta Palaz-zo e San Salvario a Torino all’Esquilino a Roma, passando per via Padova a Milano. L’iniziativa, che prende il nome di “Città Migrande” (www.cittamigrande.it), nasce da un’idea della onlus Viaggi Solidali con le Ong Acra e Oxfam Italia. Dopo Torino, in cui il progetto è partito e in due anni ha visto la partecipazione di 3mila persone, i “giri del mondo a chilometro zero” hanno coinvolto di recente anche Roma e Mi-lano, poi Genova e Firenze e in futuro Palermo. «L’obiettivo - spiega Enrico Mar-letto, presidente della cooperativa Viaggi Solidali - è rendere i migranti, originari di vari Paesi nel mondo ma cittadini italiani, i protagonisti nello sviluppo del turismo responsabile, investendo sulla loro capacità di fare da ponte tra due culture». Architetture, negozi etni-ci e luoghi di culto: basta ca mbi a re prospet t i va per guardare con occhi nuovi ciò che quotidia-namente ci circonda.
3 4
Non è in centro, anche se l’arteria com-merciale di Corso Buenos Aires è a poche fermate di metro. Per strada
non si incontrano turisti, anche se in zona non mancano elementi di interesse artistico e cul-turale. La zona tra viale Monza e via Padova registra la massima concentrazione (44%) di immigrati in città. Un intreccio di identità locali e globali che, pur con alcune criticità, costituisce un interessante valore aggiunto per la città. Appuntamento con Grissel, guida boliviana di 32 anni, davanti a Villa Pallavicini, sede dell’omonima associazione che dal 1996 lavora per fornire un supporto ai migranti, a cominciare dai corsi d’ita liano. La Vil la si affaccia sul Naviglio della Martesana, forse il meno noto tra quelli milanesi, perfetto per un giro in bicicletta. Dopo una breve visita al borgo antico di Crescenzago, ci si sposta nella “Curt de l’America”, edificio simbolo del
Y J MAGGIO 2012
passaggio degli emigranti italiani che in passato si imbarcavano per l’America via Genova. Ancora oggi ci vivono famiglie di molte etnie differenti. Sosta alla chiesa di San Crisostomo, in via Cambini, frequentata dalla comunità filippina e boliviana e dove una sala della parrocchia è riservata alle preghiere degli islamici durante il Ramadan. Si arriva poi al Parco Trotter, i l cui ingresso è nel primo tratto di via Padova. Oltre 100mila metri quadrati di verde pubblico che fino al 1924 hanno ospitato l’ippodromo cittadino. Al suo interno oggi c’è la scuola (materna, ele- mentare e media) “Casa del Sole ” che conta al l ievi di 24 nazionalità diverse. Le ultime tappe del percorso riguardano le tradizioni gastronomiche del le comunità presenti nel quartiere, con g ustosi assag gi di cibo sudamericano nei ristoranti in via Padova e in via Termopili.
MilanoViA PAdoVA e il suo lAborAtoriointerculturAle
3 5W W W . Y O G A J O U R N A L . I T
Sono due i quartieri in cui l’arabo, il ru-meno e i mille accenti di Nigeria e Mali sono parlati più del dia letto piemon-
tese. A nord e a sud del centro-città, Porta Palazzo e San Salvario sono l’emblema di un’integrazione non sempre facile, ma or-mai consolidata . Nel primo caso il viaggio comincia di mattina da Galleria Umberto I (vedi box a pag. 37) e si snoda attorno al mer-cato multietnico più grande d’Europa, dove i banchi che vendono manioca, platano verde e yucca sono poco distanti da quelli dei pes-catori siciliani che urlano «pesce fresco» nel padiglione ottocentesco del mercato ittico. Tra coltivatori che vendono i prodotti tipici del territorio, sotto la tettoia dei contadini, e le gastronomie romene con salumi e formaggi dell’est europeo, il filo conduttore tra piazza della Repubblica e Corso Giulio Cesare (la kasbah torinese dove si parlano 60 lingue
diverse) è sicuramente il cibo. Meritano una sosta le macellerie islamiche con carne halal macellata secondo tradizione religiosa, le pas-ticcerie maghrebine dove assaggiare pasticcini al sapor di cocco, mandorle e fiore d’arancio, e un bagno all’hammam di via Fiocchetto. Per il tour di San Salvario, ci si trova nei pressi della Stazione di Porta Nuova per terminare alla Casa del Quartiere, all’angolo tra via Mor-gari e via Belfiore, dove i bagni pubblici di inizio Novecento hanno lasciato il posto a un punto di aggregazione per le attività culturali del quartiere. La passeggiata tocca i vari luoghi di culto delle comunità presenti. In un solo quartiere si trovano infatti chiese cattoliche, la sinagoga ebraica in piazzetta Primo Levi, il tempio valdese e la moschea di via Saluzzo. An-che qui la cucina è un buon mezzo d’incontro: magari bevendo chicha morada, bevanda peru-viana a base di mais nero.
TorinoA PortA PAlAZZo e sAn sAlVArio, il cibo È siMbolo di inteGrAZione
viaGGiitalia etnica
3 6 Y J MAGGIO 2012
Melting pot etn ico e cu lt ura le in cui il centro islamico alle spalle di via Merulana si trova accanto alla
chiesa di San Vito, e nelle strade intitolate ai re d’Italia si alternano coiffeur africani e internet point pakistani. La passeggiata “migrande” qui si svolge all’interno del quartiere Esquilino, sede dell’Orchestra di piazza Vittorio (nella foto sopra), efficace esempio di integrazione tra culture differenti attraverso la musica. L’appuntamento è ai giardini di Piazza Vit-torio - una delle più grandi d’Europa e cuore del rione - di fronte alla secentesca Porta Al-chemica o Porta Magica dalla forma rettango-lare sorvegliata da 2 statue del dio egiziano Bès. Numerose le leggende su un antico misterioso alchimista scomparso passando attraverso la porta. Si prosegue con la visita dell’erboristeria cinese dietro via dello Statuto e del Tempio Buddhista cinese di via Ferruccio, ospitato al
momento in un garage e in attesa di svilupparsi in altezza come molti luoghi di culto buddhisti. Ci si sofferma poi presso l’Acquario Romano in via Fanti inaugurato nel 1887 e a l tempo luogo di ritrovo, soprattutto al l’interno del giardino, per la borghesia emergente del quar-tiere, oggi sede della Casa dell’Architettura. Dopo una visita alla chiesa nazionale russa di rito bizantino e ai suoi mosaici in via Ca rlo A lberto, dedicata a l Sa nto A ntonio Abate considerato il fondatore dell’ascetismo, i l tour si chiude al mercato coperto di via Principe Amedeo. Manioca, cavoli cinesi, fagioli di Goa, zucchine thailandesi, varianti infinite di peperoncini e dovunque zenzero, basmati, tamarindo, burghul, semola e soia: l’ex mercato di piazza Vittorio, trasferito in una ex caserma dal 2001, parla bengalese, cinese, pakistano, f ilippino e tutti i dialetti dell’Africa e del sud America.
Romaesquilino, AffollAtooMbelico del Mondo
3 7
nuove fermate: firenze
e Genovatra le città interessate dal progetto “cit-
tà migrande” operative da quest’anno,
ci sono Firenze e Genova e prossima-
mente anche Palermo. l’itinerario nel
capoluogo toscano parte dalla stazione di Santa Maria Novella e si sposta al
mercato San Lorenzo che racchiude la
storia dell’immigrazione fiorentina, dalle
pelletterie iraniane alle bigiotterie dei
bangladeshi. Infine un salto alla chiesa
russo-ortodossa, al centro islamico, alla
sinagoga e al quartiere ebraico, tra gli
odori del cibo kosher, per poi conclu-
dere alla mediateca regionale, dove c’è
l’archivio video del festival dei popoli.
per genova, invece, il percorso prende
il via da piazza Caricamento, f ino ad
arrivare sotto il monumento a Cristo-foro Colombo, di fronte alla Stazione Principe. un viaggio di poche ore lungo
il Carruggio Lungo, la storica via d’ac-
cesso dal porto alla città, tra le botteghe
artigianali dei migranti con le loro storie
di arrivi e partenze.
miLanoIl luogo d’incontro è l’ingresso di villa pallavicini in via meucci 3; oppure davanti alla chiesa di san crisostomo in via padova, angolo via cambini. prossime date disponibili: sabato 5 maggio e sabato 9 giugno. per i gruppi anche a richiesta, con tariffe speciali.Durata tour: 2 ore. costo: 12 euro a persona.Per informazioni: www.mowgli-italia.org o scrivendo a [email protected] obbligatoria allo 02/70634800
torinoper il tour di san salvario partenze tutti i primi sabati del mese, alle ore 15 dalla stazione di porta nuova. per porta palazzo partenze tutti i sabati mattina, alle ore 10.30 dalla galleria umberto I, piazza della repubblica.Durata tour: 2 ore. costo: 10 euro a persona. su prenotazione in caso di gruppi, a tariffe speciali.Per informazioni: www.viaggisolidali.it Prenotazione obbligatoria allo 011/4379468
romal’appuntamento è alle 10 di mattina a piazza vittorio ogni secondo sabato del mese.Durata tour: 2 ore. costo: 10 euro a persona.Per informazioni: www.vivilitalia.it Prenotazione obbligatoria allo 06/4741246
viaGGiitalia etnica