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Yoga della risata. Ridere per vivere meglio

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La risata aiuta a sviluppare un processo di pensiero positivo.Iil libro presentail metodo di Madan Kataria. IL CD contiene il videocorso per leader della risata

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Madan KatariaSimonetta Marchionni

Alberto TerziLaura Toffolo

YOGA DELLARISATA

Ridere per vivere meglio

edizioni la meridianap a r t e n z e

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Indice Introduzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7

Parte PrimaLO YOGA DELLA RISATA

Ridere per vivere meglio . . . . . . . . . . . . . . . . 11Una proposta innovativa . . . . . . . . . . . . . . . . 16A chi è sconsigliata la terapia della risata . . . 28La ricerca scientifica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 31La formazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 38Gli ambiti di applicazione. . . . . . . . . . . . . . . 40Nascita di un movimento globale . . . . . . . . . 48La sessione di Yoga della risata. . . . . . . . . . . 53Come aprire un Club della risata . . . . . . . . . 62

Parte SecondaGIOCHI PER RIDERE

La giocosità nei Club della risata . . . . . . . . . 71Proposte per giochi di gruppo . . . . . . . . . . . 73Il movimento “Yoga della risata” . . . . . . . . . 89Bibliografia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 91

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Introduzione L’idea di promuovere una diffusione più sistema-tica in Italia dello Yoga della risata ci ha solleci-tato a scrivere questo libro, la cui stesura attingea piene mani dall’esperienza e dai testi curati dal-l’ideatore del metodo e fondatore del LaughterYoga International, il dottor Madan Kataria. Sirendeva necessaria un’adeguata personalizza-zione al contesto italiano, pertanto in qualità dipromotori dell’Associazione nazionale di Yogadella risata, ci siamo assunti l’onere di questa“traduzione” arricchita da riflessioni, esperienze egiochi, nati grazie alle diverse attività promossein Italia.

Un auspicio e un sogno che questo libro intendeperseguire è quello di promuovere un dibattitoche possa ampliare le visioni sulla qualità dellavita e sulla cura della salute ben oltre i canoniclassici della medicina occidentale e aprirsi allesperimentazioni scientifiche che potranno portarein un futuro non molto lontano all’ideazione econcretizzazione di un Atelier della salute. Unluogo in cui ogni persona possa essere l’artistadella propria vita e, quando necessario, sia ingrado di curarsi da protagonista del proprio per-corso di guarigione. Un luogo dove l’interdiscipli-narietà possa divenire un metodo di lavoro condi-viso e dove il prendersi cura delle persone nonprescinda da un’attenzione specifica alla qualitàdelle relazioni e da una ricerca che vede la plura-lità delle intelligenze e delle professioni impe-gnate assieme a studiare le malattie e a trovare lesoluzioni migliori per combatterle.

La sfida è fare questo a partire dalla risata in unmondo in cui ogni uomo e donna ne ha tantobisogno, nonostante alcuni la ritengano un po’pericolosa e sovversiva. Non pensiamo in questocaso alla risata dissacrante, ma a quella che riescea spiazzare in modo creativo le persone, a farleriflettere, a favorire la massima apertura mentale.Lo scopo è quello di promuovere uno spirito diricerca fondato sulla curiosità tipica del bambinoche vuole scoprire l’universo per scoprire sestesso, anche se lui non lo sa, e che desideraessere amato con allegria e serenità.

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È per questo che ci piace chiamare la risata unamedicina per il cuore, non solo per tutelare evalorizzare un organo indispensabile e preziosodel nostro corpo, ma soprattutto per rafforzare lametafora che lo identifica come propulsore egeneratore di quell’affetto e amore che ognuno dinoi considera l’alimento principe della vita.La risata, in ogni caso, non va strumentalizzatadal punto di vista terapeutico, anzi è bene chediventi una pratica normale della quotidianità,capace di creare benessere o favorire la manuten-zione del buonumore. Se poi ridere risulta utileanche nei momenti difficili o quando insorgonodelle malattie è risaputo che si tratta di una“medicina” che non ha effetti collaterali rilevantie che assieme ad altre terapie può produrre un’al-chimia molto efficace.La proposta dello Yoga della risata va concepitacon questo approccio e con questa visione, senzascivolare in eccessive esaltazioni e senza incorrerenell’errore opposto della sua sottovalutazione.È un’opportunità da cogliere, è una pratica che siintegra bene con le altre discipline e assolvemagnificamente ad un bisogno che la scienza nonci sa spiegare compiutamente: la capacità diridere, una possibilità gratuita che il Creatore ciha regalato per vivere meglio.Con questo libro vogliamo pubblicamente ringra-ziare Madan Kataria che ha dato avvio ad unmovimento globale della risata e ci auguriamoche gli italiani rispondano entusiasti a questoappello che contribuirà a migliorare lo stareinsieme.

Il libro si completa con un DVD che sintetizza unpercorso di formazione per diventare “leader diYoga della risata” tenutosi nel comune di Canzo(provincia di Como) e promosso da una serie disoggetti istituzionali e sociali, in particolare dal-l’Associazione Stringhe colorate.Il corso è stato condotto da Laura Toffolo e Simo-netta Marchionni e organizzato da Alberto Terzie Michele Filanti. Le riprese video sono statecurate da Marco Tumbiolo in qualità di regista eda Lara Elli in qualità di operatrice video.

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Gli ambiti diapplicazione

La risata nei posti di lavoro

La crescente popolarità dei Club della risatainnanzitutto in India e poi in tutto il mondostanno dimostrando che ridere è una cosa daprendere seriamente.Persino alcune imprese, un po’ incuriosite dallanovità del metodo e preoccupate dai crescentilivelli di stress e dall’incremento delle malattiepsicosomatiche, si sono avvicinate ai Club dellarisata e hanno deciso di sperimentare alcunesessioni al proprio interno.

Inizialmente molte persone dimostrano inte-resse, ma nonostante i buoni propositi hannodelle esitazioni nell’applicare questi nuovi con-cetti nel posto di lavoro, soprattutto perchébasati sull’umorismo. Forse hanno paura che iltutto possa essere ridicolizzato o causare indi-sciplina.In realtà questa pratica può aiutare a migliorarei rapporti interpersonali a tutti i livelli organiz-zativi, sostituendo la mancanza di fiducia che siè venuta a creare con un atteggiamento positivonei confronti dei colleghi. Di conseguenza l’am-biente di lavoro e la produttività finiscono permigliorare.Dopo le prime resistenze manageriali oggi-giorno molte compagnie si stanno interessandoad introdurre le sessioni delle risate nei posti di

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lavoro, come in Australia, Svezia, Norvegia,Danimarca e Stati Uniti. Anche in Italia sonoiniziate delle sperimentazioni in aziende comela Ferrari e la Oracle con la soddisfazione deipartecipanti.Le aziende e le industrie di tutto il mondostanno attraversando la peggiore recessioneeconomica di tutti i tempi. I profitti sono indeclino, i lavoratori sono sotto pressione nel farquadrare il bilancio familiare in corrispondenzaall’aumento dei prezzi. I dirigenti sono sottopressione nel far aumentare la produttività, perrispondere alla forte competizione presente nelmercato. I membri dell’esecutivo (manager,personale addetto alle vendite e al marketing,amministratori) stanno vivendo dei ritmi stres-santi. Purtroppo molte delle malattie di cui sof-frono le persone, come l’ipertensione, malattiecardiache, ulcera peptica, insonnia, depressionee allergie, hanno un rapporto sempre più strettocon lo stress. La conseguenza più evidente diquesto quadro clinico la si può trovare nei postidi lavoro dove la percentuale di assenteismo, leperformance e il rendimento al di sotto dellamedia (come spesso il ricorso all’uso di droghe)sono il segnale che qualcosa non va nellagestione delle risorse umane!

PERCHÉ LA TERAPIA DELLA RISATA SUL POSTO DILAVORO?

La terapia della risata aumenta i livelli di ossigenonel sangue e il rilascio di endorfine (gli ormoni delbenessere) dalle cellule celebrali. Gli esercizi dellarisata quotidiani portano ad un senso di benesseree ad una sensazione di freschezza che dura tutto ilgiorno. I partecipanti imparano ad indossare deisorrisi sui loro volti.

Riduce le inibizioni, aumenta la disinvoltura e svi-luppa la leadership nei partecipanti. Iniziare lagiornata con una nota positiva aumenta i rapportiinterpersonali e stimola le performance lavorative.I datori di lavoro e i subalterni lavorano con unatteggiamento migliore tra di loro, anziché pro-vare l’uno per l’altro della diffidenza.

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La respirazione profonda, gli esercizi di allunga-mento per il collo e le spalle aiutano a rimuoverele contrazioni causate dallo stress e da uno stile divita sedentario.

La terapia della risata aumenta la resistenza cor-porea alle malattie, in quanto stimola il sistemaimmunitario. Delle sessioni regolari di risata dimi-nuiranno sensibilmente la frequenza di mal digola, raffreddori, infezioni del sistema respira-torio.

Aiuta a controllare la pressione alta, malattie car-diache, irritabilità, insonnia, ansia, depressione,disordini allergici, asma, bronchiti, tensione e maldi testa, come dolori dovuti all’artrite, alla spondi-lite cervicale e al mal di schiena.

La terapia della risata è una delle forme di medi-tazione più facili da fare, in quanto porta ad unostato di rilassamento immediato. Scollega lamente dal mondo fisico. Mentre ridiamo non pos-siamo pensare ad altro. In altre forme di medita-zione bisogna concentrarsi molto affinché lamente non si distragga in pensieri indesiderati.

Come impegno di gruppo, tutti i partecipanti allesessioni devono identificare e rimuovere i fattorinegativi quali i sensi di colpa, rabbia, paura,gelosia ed ego in quanto inibiscono la risata.Coltivano lo “spirito della risata” seguendo unostile di vita consono alla sensibilità: come fare deicomplimenti, l’arte del perdono e la comprensionedei rapporti umani.

Nel tenere periodicamente dei seminari si concedeun training pratico, in cui i membri scoprono illoro senso dell’umorismo e celebrano la vita nono-stante le sfide di tutti i giorni.

Attraverso la pratica della risata Yoga si fa com-prendere alla gente che la felicità e la risata sonostati mentali che devono essere incondizionati,noncuranti degli alti e bassi della vita. Se avete unatteggiamento positivo potete risolvere tutti ivostri problemi in un modo migliore. La gentedeve capire la filosofia del movimento che creaemozione. Se vi comportate come una personafelice da appena svegli, la chimica di questo statomentale diventa reale.

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Bisogna sviluppare la consapevolezza del poteredel gruppo. Qualsiasi cosa che viene praticata inun gruppo si manifesta in modo più facile, anzichéquando da soli. Non solo si ride e si fanno gli eser-cizi di allungamento insieme, si impara inoltre avivere in armonia l’uno con l’altro.

Ogni essere umano ha delle potenzialità infinitenel raggiungimento dei suoi obiettivi, ma il suopotere rimane dormiente. Attraverso la terapiadella risata e la meditazione è possibile liberarequeste infinite potenzialità nel raggiungimentodelle vette più alte della vita.

Il sogno di Madan Kataria: una stanzadelle risate

Ridere nei posti di lavoro è l’unico modo che siha per garantire che la sessione della risatavenga fatta cinque giorni la settimana. Il vantaggio di avere una stanza riservata perridere nel posto di lavoro risiede nel fatto chenon bisogna invitare le persone a fare una ses-sione, in quanto le persone sono già tutte lì.Inoltre in questo modo non si avranno pro-blemi nel reperire il numero sufficiente di par-tecipanti. Il sogno ha bisogno di realizzarsi.

La risata nei servizi socio-sanitarie a scuola

Le potenzialità di utilizzo dello Yoga dellarisata nei servizi socio-sanitari e nel mondodella scuola sono veramente immense e pos-sono avere diversi obiettivi: dalla semplicesocializzazione che mira a migliorare la qualitàdelle relazioni all’interno di una comunità o diun contesto di servizi per passare al persegui-mento di un generale benessere psico-fisico, adun lavoro sul clima emotivo e giungere anche adelle proposte che possono integrare azioni

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terapeutiche messe a punto da medici e psico-logi.Sarebbe molto significativo se nei prossimi annila ricerca scientifica approfondisse le peculia-rità di questo metodo sia all’interno dei centridi cura, magari con l’intento di diminuire l’usodei farmaci, sia nei servizi sociali per migliorareil livello di umanizzazione e per contribuire aduna convivialità tanto auspicata.L’importante è promuovere un’azione parallelache coinvolga sia il personale che opera nellestrutture sia i diversi soggetti che ne usufrui-scono. Solo un’azione concertata può favorirecambiamenti veramente significativi.A titolo esemplificativo presentiamo le primeesperienze promosse nel mondo e in Italia, conl’auspicio che si possa passare dalla fase speri-mentale alla fase di promozione scientifica diquesto metodo.

L’esperienza con gli anziani

Una delle leggi universali dice che qualsiasi cosanasca, un giorno è destinata a morire. Ognunodi noi arriverà alla vecchiaia. Grazie agli svi-luppi nel campo della scienza medica l’etàmedia è aumentata e, in base ad alcune stime,nei prossimi 30-40 anni il numero di anzianisarà superiore al numero dei giovani, soprat-tutto nei paesi sviluppati. Per via dell’immensostress e il logorio della vita, durante i giornidella giovinezza il corpo inizia ad evidenziare iprimi segni di invecchiamento, che sarannomaggiori arrivati all’età di 60 anni. Moltianziani vivono nei pensionati e si sentono parti-colarmente soli e depressi. Visitando le resi-denze per anziani si scopre, infatti, che non siride e non si sorride abbastanza. La percentualedi suicidi negli anziani è aumentata notevol-mente. Nonostante vivano con altri anziani,sentono la nostalgia dei loro figli e dei membridella loro famiglia. A questa età tutto ciò di cuihanno bisogno è di parlare con qualcuno eavere amici con cui condividere le loro emo-

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zioni. Gli esercizi della risata possono aiutaregli anziani a mantenere il loro spirito elevato ead uscire fuori dalla depressione. In India lamaggioranza di membri dei Club della risata haoltre i 50-60 anni di età, ed ha ottenuto deigrossi benefici dalla loro frequentazione allesessioni. Oltre agli esercizi fisici, il Club haprovveduto a dargli quel sostegno sociale di cuiha bisogno. Tutto questo fa bene al fisico, allamente e alle emozioni. Come già detto in prece-denza, ridere porta effetti positivi anche alivello fisico e ciò, per gli anziani che soffronodi dolori e fastidi alle giunture, aiuta e stimola ilrilascio di endorfine, che sono degli antidolori-fici. Molti anziani, inoltre, che hanno avuto pre-cedenti difficoltà a dormire e che assumono deitranquillanti e pillole per riposare, hanno tro-vato gli esercizi sulla risata un aiuto per avereuna migliore qualità del sonno evitando, di con-seguenza, l’assunzione di farmaci.

Il dottor Madan Kataria, ideatore dello Yogadella risata, racconta così una sua esperienza inDanimarca:

Ho visitato molti pensionati in molti paesi ma hoavuto un’esperienza unica quando ero aCopenhagen, in Danimarca. Ero stato invitato aridere con un gruppo di 70 residenti di un pen-sionato per anziani. Dieci di loro erano su di unasedia a rotelle e non potevano muoversi molto.Dopo la premessa iniziale abbiamo iniziato lasessione della risata, posizionando le personesulle sedie a rotelle nel centro della sala eabbiamo riso insieme a loro. Gli abbiamo dato ilbenvenuto con la risata, gli abbiamo dato lamano e abbiamo giocato insieme. Ognuno diloro si è fatto coinvolgere dalla sessione dellarisata. Chi era sulla sedia a rotelle e aveva delledifficoltà a muoversi ha apprezzato lo stesso l’e-sperienza affermando che anche il fatto stesso diessere testimoni dell’evento li faceva sentirebene.

Al termine di questa esperienza, a gran voce,hanno tutti chiesto un prosieguo dell’esperienzacon ulteriori incontri.

Interessanti esperienze sono state avviate anchein Italia, in particolare a Roma, Firenze e nella

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provincia di Como dove l’associazione Stringhecolorate ha potuto condurre alcune iniziativeparticolarmente significative (tra cui quella adAppiano Gentile, presso la Fondazione Bel-laria, e a Bellagio, presso la Residenza gestitadalla cooperativa sociale OSA). Altre attività sono state promosse anche in con-testi aperti come i centri sociali per anziani (è ilcaso del Comune di Canzo, in provincia diComo) dove un leader di Yoga della risata, èriuscito a dare continuità e ha trovato un ottimoriscontro con un gruppo di anziani che di solitosi trovavano per fare esercizi di psicomotricità.Gli anziani, in ogni caso, partecipano ai Clubdella risata aperti a tutti come avviene da anninel comune di Firenze, presso un centro civico,o nel comune di Roma in varie sedi pubbliche eprivate.

La risata tra i detenuti

Alcuni anni fa, il famoso attore inglese JohnCleese è andato a Mumbai per girare un film-documentario dal titolo “La faccia umana”,parlando anche dei Club della risata indiani.Durante il suo soggiorno, accompagnato daMadan Kataria, ha potuto visitare, oltre aiClub, alcune industrie e infine ha partecipatoda una sessione di risate presso la prigione diArthur Road. Ridere con i detenuti è stata perlui un’esperienza straordinaria. Un’ora prima di iniziare il dottor Madan si èpresentato dinanzi al gruppo di detenuti perspiegare i concetti su cui si fonda la terapiadella risata e per chiedere loro se volevanoprendere parte alla sessione. Al termine dellasua spiegazione circa 80 detenuti hanno aderitoalla proposta. Non era molto sicuro che avrebbero risorispondendo alle sue stimolazioni, sia perchél’aria era molto triste e sia perché sembravanonel contempo arrabbiati e depressi. Alcuni diloro sembrava indossassero una maschera.Assieme ad alcuni assistenti il dottor Kataria

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iniziò a presentare vari tipi di esercizi sullarisata e solo dopo alcuni momenti di esitazione idetenuti scoppiarono a ridere in modo esplo-sivo, quasi che la loro rabbia si fosse trasfor-mata in risata. Al termine della sessione ognunodi loro sembrava molto felice e si fece strada larichiesta di ripetere l’esperienza. Persino alcunitra i poliziotti presenti, al termine della ses-sione, hanno chiesto di organizzare una dimo-strazione presso il loro dipartimento.Ridere può certamente aiutare a risolvere leemozioni negative presenti nei criminali, aiu-tandoli a trovare una prospettiva costruttiva epositiva e può offrire alla polizia un’occasioneper gestire lo stress di un lavoro così difficile.

I disabili mentali e fisici

La città di Bangalore, conosciuta come laSilicon Valley dell’India, si distingue per averein attivo più di 70 Club della risata. Uno diquesti Club si trova in un istituto per ragazziche hanno problemi mentali e fisici. Uno degliinsegnanti, di nome Mythali, che è un membrodel Laughter Club, un giorno ha provato a svol-gere una sessione con i ragazzi dell’istituto otte-nendo degli ottimi risultati. Durante la stessagiornata, in seguito alla sessione, i ragazzi eranopiù allegri e collaborativi.Da quel giorno in poi questa insegnante haintrodotto gli esercizi sulla risata Yoga nelcalendario delle terapie. Diversi fisioterapistidell’istituto hanno poi dichiarato che molti deibambini che prima non rispondevano ai lorocomandi, erano diventati più collaborativi, ese-guendo gli esercizi richiesti con più entusiasmoe migliorando l’esito delle stesse terapie. Per ultimare questa sezione sui servizi sociali cisembra particolarmente significativo lasciarealle parole originali di Madan Kataria il rac-conto di quella che lui ha definito un’esperienzameravigliosa: una sessione di risata con ungruppo di non vedenti. In un certo senso sitratta di una bella sfida per un metodo che

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fonda la sua diffusione sul contagio e che vedenel contatto oculare uno dei punti cardine dellaproposta.

Racconta il dottor Kataria:Nei primi due anni della nostra attività, ogni set-timana apparivano sul giornale e sul telegiornalenotizie sui Club della risata. Per i giornalisti l’ideaera affascinante. Nell’ottobre del 1997 mi ricordodi aver ricevuto una telefonata dal sig. DineshSaryia, che mi chiedeva di fare una dimostra-zione presso un istituto per non-vedenti a Dadar,a Mumbai, dove mi aspettavano 60-80 ragazze,la maggior parte delle quali al di sotto dei 12anni. Il sig. Saryia mi disse testualmente:“Abbiamo sentito parlare molto dei suoi Club,pertanto perché non far ridere anche i non-vedenti?”.

Il sig. Dinesh aveva all’incirca 25 anni e la suavista stava diminuendo a causa di una “retinitepigmentosa”, una malattia che gradualmenteporta alla cecità totale. Al telefono mi aveva invi-tato ad incontrarlo presso il suo ufficio per orga-nizzare meglio la mia visita. Ho accettato il suoinvito con una certa esitazione, in quanto nonsapevo come applicare le mie tecniche di risataindotta alle persone non-vedenti.

Normalmente, si ride in un gruppo e si stimola larisata negli altri guardandosi negli occhi. Questoè il modo in cui convertiamo una risata forzata inuna risata genuina. Dopo due giorni il giovaneDanish venne presso il mio studio con un suo col-lega non-vedente. Sono stati da me per almenomezz’ora, sorridendo tutto il tempo; cosa moltodifficile da trovare in persone normali. Improvvi-samente mi sono ricordato di una mia esperienzadurante i tempi dell’università, in cui ero andatoin visita in un istituto per persone non-vedenti,ed ero rimasto colpito dal fatto che i non-vedentiparlavano sempre mantenendo un sorriso sullelabbra, senza nessun motivo apparente. Ero aconoscenza che le persone non-vedenti dimo-stravano di avere talento nella musica, come inarti applicate. Entrambi erano felici ed entusiastidella mia visita al loro istituto. Sono così partito,in compagnia di quattro miei “conduttori” allavolta della loro congestionata località, doveabbiamo perso più di mezz’ora per trovare l’isti-tuto.

Siamo stati ricevuti da un caloroso benvenuto,dove ad accoglierci c’erano anche dei giovani

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volontari che si occupavano degli studenti.Durante l’anno, quando hanno del tempo adisposizione, vanno in istituto per fare da lettoriai ragazzi. Dopo la cerimonia di presentazioneabbiamo detto ad un gruppo di 30-40 ragazzenon-vedenti di provare l’esperienza della gioiaprocurata con gli esercizi sulla risata indotta. Ini-zialmente, le bambine esitavano e ridacchiavanotra di loro, dicendo: “Come possiamo ridere inquesto modo?”. Allo stesso tempo erano affasci-nate dall’idea di ridere senza motivo in gruppo.Dopo circa dieci minuti ero riuscito a convincerele ragazze a uscire fuori in un piazzale. Non eroancora sicuro se sarei riuscito a farle ridere con lemie tecniche.

Il suono della risata è altrettanto contagioso

Bisogna guardarsi negli occhi per iniziare aridere. Il contatto oculare è un fattore impor-tante nel sollecitare delle risate genuine. Ma,attraverso questa particolare sessione dellarisata, ho avuto la prova che questo non èsempre vero.

Per la prima volta ho compreso che anche ilsuono della risata è contagioso. Mentre la ses-sione progrediva, la qualità della risata miglio-rava. Le bambine ridevano ormai senza fermarsi,creandomi non poche difficoltà per fermarle.Ridevano di cuore, a dimostrazione che avevanoanche loro bisogno di questo dono di Dio. Duedelle ragazze avevano gli occhi pieni di lacrime,dovute naturalmente alle risate. Con mia sor-presa, le giovani che prima esitavano ora ride-vano in modo più vibrante e intenso degli adultipresenti alla sessione.

Alla fine, le ragazze che prima si dimostravanotimide, ora parlavano in modo più disinvolto,chiedendomi “Zio, quando tornerai di nuovo perfarci ridere?”. Gli ho confermato che sarei tor-nato presto; purtroppo l’organizzazione non miha più contattato. Avevo appunto raccomandatoloro di continuare con la sessione della risatatutti i giorni. Ero pronto a mandare alcunimembri del Club che avevano l’esperienza performare dei conduttori. Ma non era destino. Nonho mai ricevuto una comunicazione a riguardo.Ancora oggi ho la sensazione che quelle bam-bine mi stiano ancora aspettando e penso che ungiorno, anche se non invitato ufficialmente, leandrò a trovare.

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La risata nella scuola

La scuola potrebbe essere uno dei luoghi prio-ritari dove investire sullo Yoga della risata,eppure è ancora difficile convincere i dirigenti egli insegnanti che sarebbero molto facilitati nelloro lavoro lasciando spazio alle risate e all’u-morismo. Nel frattempo, comunque, si molti-plicano le sperimentazioni in attesa di una pro-mozione su larga scala.Anche in Italia, quasi timidamente, inizia adiffondersi un certo interesse proprio a partiredal tema dello stress degli insegnanti e dall’im-portanza della cura del clima di classe.Ancora una volta, però, è possibile prenderespunto dal fondatore del metodo per capire lepotenzialità e le esperienze maturate in questocampo.

Il dottor Kataria racconta:

Una domanda che mi ha sempre particolarmenteimbarazzato era quando mi chiedevano “Qualeè la fascia di età delle persone che partecipanoalla sessione della risata?”. E la risposta era“Quella dei 40 ed oltre, come ad esempio i pen-sionati”. Tutto questo può quindi fare pensareche i nostri Club in India sono frequentati solo dapersone di una certa età che non hanno nientealtro da fare? Perché non ci sono giovanissimialle nostre sessioni della risata?

Purtroppo la partecipazione dei bambini allenostre sessioni della risata era condizionata dalfatto che potevano venire unicamente durantele vacanze estive, in quanto durante l’anno gliorari dei nostri incontri sono per loro proibitivi,iniziando generalmente tra le 6:30 e le 7:30 dimattina. Questo è l’orario in cui prendono l’au-tobus per andare a scuola. Da noi anche lelezioni alle università iniziano generalmentepresto, pregiudicando la possibile partecipazionedegli universitari. Bisogna aggiungere che questigiovani, non comprendendo pienamente i bene-fici ottenuti con la terapia della risata, pensanoche sia relegata a chi soffre di qualche malessere.I loro interessi sono indirizzati invece verso lacorsa, il nuoto, la ginnastica, il ciclismo e l’aero-bica. Attualmente molte donne della classemedia hanno iniziato a partecipare alle sessioni,

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scoprendo come l’azione del ridere porti a tantibenefici. Tra i partecipanti abbiamo avuto anchemolti insegnanti che hanno poi integrato alcunetecniche alle attività scolastiche da lorosvolte,senza però strutturare un progetto ariguardo. L’apprensione dimostrata alla propostadi utilizzare la sessione della risata durante l’o-rario scolastico è sicuramente frutto di un’incom-prensione di base, in quanto si pensa che fareridere i bambini possa renderli più indisciplinati.Ma se guardiamo il tutto come un autenticoesercizio di Yoga correttamente strutturato edeseguito dagli insegnanti più popolari, porteràsicuramente a buoni risultati.

La prima proposta

Un giorno ho ricevuto un telegramma dal sig.Madhukar Parashar, il preside di un liceo pro-gressivo di lingua inglese, ad Aurangabad, nellostato del Maharashtra, il quale mi invitava a faredelle sessioni della risata ai suoi studenti. “Vogliovedere i miei bambini sorridenti quando entranoin classe”, mi confidò il sig. Parashar. Aveva lettodi me e del Laughter Club di Mumbai su alcunigiornali. Il preside era molto sensibile all’argo-mento, al punto tale che da tempo aveva intro-dotto la buona abitudine, dopo le preghiere delmattino, di raccontare alcune barzellette ai suoistudenti per farli ridere. Aveva più volte cercatodi contattarmi attraverso il telefono, speden-domi alcuni telegrammi per sollecitarmi a fare alpiù presto una visita al suo liceo. Ricordo distin-tamente la data stabilita per l’incontro. Era il 21ottobre del 1996, ed era il giorno in cui avreitenuto la mia prima sessione con 300 studenti,dai 4 ai 15 anni, oltre a 50 genitori e 25 inse-gnanti del plesso. Ognuno era in trepida attesanel vedere cosa sarebbe successo nell’ora succes-siva. Ho sempre amato fare ridere i bambini, inquanto è relativamente facile farli sorridere eridere a squarciagola. Durante la dimostrazioneerano tutti piegati in due dalle risate, manife-stando delle difficoltà nel fermarsi. Pertantodovevo spesso ricordargli che dovevano faresilenzio prima della presentazione della risatasuccessiva. Ho così richiesto al preside di portarlialla calma. Nei miei primi quattro anni di espe-rienza ho compreso la difficoltà che gli adultiavevano nel lasciarsi andare alle risate, nono-stante gli dicessi “Avanti lasciati andare, ridi chece la fai!”, senza chiaramente farli ridere.Mentre ogni qualvolta ero in una scuola per unasessione, le mie difficoltà sorgevano quando

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dovevo fare smettere i bambini di ridere. Lororidevano per qualsiasi cosa.

Una volta è successo che un bambino, che all’e-poca aveva meno di sei anni, essendo il meno ini-bito di tutti, produceva una risata così vibranteche era la più sonora tra i presenti. Anche gliinsegnanti apprezzavano la sessione, ma ave-vano molte inibizioni.

Pertanto, molti di loro mi chiesero di fargli impa-rare le varie tecniche affinché potessero conti-nuare ad esercitarsi ogni giorno, per almeno 5-10minuti, dopo la preghiera mattutina. I bambinierano entusiasti nel sapere che avrebbero conti-nuato a ridere a scuola.

Successivamente, quando abbiamo lasciatoAurangabad, abbiamo ricevuto dei feed-backincoraggianti sui risultati ottenuti nella scuola.Molti bambini mi hanno scritto delle lettere incui mi chiedevano di tornare di nuovo a trovarli.Questa è stata l’unica scuola che usa fare la ses-sione della risata tutti i giorni. Ma la mia gioianon è durata a lungo. Dopo un anno, quandosono tornato ad Aurangabad per un workshopsulla gestione dello stress richiestomi da unaditta, ho scoperto che il sig. Parashar, avendoavuto un attacco di cuore ed essendo stato rico-verato per lungo tempo, non ha potuto conti-nuare con le sessioni e il progetto si era inter-rotto. Da quel momento nessuno ha mai pensatodi continuare con questa iniziativa.

In seguito ho fatto delle dimostrazioni in almenoaltre 25 scuole di varie città. Il concetto era moltoapprezzato, ma sino ad oggi non è stato imple-mentato. Forse stanno aspettando che i beneficivengano dimostrati scientificamente. Forsehanno paura che si possa creare della indisciplinatra gli studenti. Nel frattempo, molti insegnantistanno applicando le tecniche delle risate indotteper creare dei momenti di grande positività.

I bambini di oggi devono ridere di più

Per concludere questa parte sulla scuola cisembra utile sottolineare alcune riflessioni sulrapporto tra il ridere e i bambini.Si dice che i bambini rappresentino il modellodell’allegria; ma oggi sembra che anche lororidano meno del solito, soprattutto per via dello

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stress causato dall’apprendimento scolastico.Sono bombardati da troppe informazioni chedevono essere assimilate nel più breve tempopossibile. Gli argomenti che una volta venivanoinsegnati alle scuole medie oggi sembra ven-gano insegnati già alle elementari. La competi-zione è molto dura in questi giorni e per tenereil ritmo devono diminuire il tempo dedicato algioco per fare il doposcuola. Pertanto il lorolivello di stress sta notevolmente aumentando.Ci sono sempre più bambini che tentano il sui-cidio, in quanto non riescono a sostenere questiritmi. Le sessioni della risata, quindi, ogni giornopossono aiutare a ridurre i livelli di stress.I ragazzi di oggi hanno ormai abbandonato lospirito del divertimento, del gioco e della risata.Questa osservazione è stata fatta quando sisono svolte sessioni della risata con gruppi delleelementari insieme con i ragazzi delle scuolemedie. Mentre i bambini delle elementari silasciavano prendere dal divertimento, quellidelle scuole medie dimostravano di essere piùriservati. Le risate quotidiane aiutano a mante-nere lo spirito delle risate e della giocosità.I bambini di oggi devono affrontare molte sfideper sopravvivere in questo mondo fatto di com-petizione. Se possono apprendere a gestire leproprie emozioni in modo efficace e imparare avivere nella sensibilità, attraverso la terapiadella risata, possono vivere delle vite più felici. Quali sono, dunque i benefici della terapia dellarisata per i bambini?• Sessioni regolari di terapia della risata aumen-

tano la fornitura di ossigeno migliorando lefunzioni mentali e le prestazioni scolastiche.

• Si riduce lo stress da esami. In effetti, primadi entrare nell’aula per fare l’esame, sidovrebbe fare una sessione della risata dialmeno 10 minuti.

• La terapia della risata aumenta la stamina e lacapacità respiratoria per migliorare le perfor-mance sportive. È di grande aiuto prima dellaprestazione sportiva come tecnica di rilassa-mento.

• Aumenta il livello di rilassamento e riduce ilnervosismo e la paura da palcoscenico. Aiuta

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i bambini ad essere più estroversi, miglioran-done l’autostima.

• Il sistema immunitario verrà notevolmenterafforzato, di conseguenza avranno menoinfluenze, raffreddori e mal di gola.

• Se la respirazione Yoga verrà praticata tra untipo di risata indotta e l’altra, verrà aumentatala stabilità mentale. Se l’allegria diventa unostile di vita, si avrà un’attitudine positiva nelsuperare i problemi della vita. Ridere, inoltre,stimolerà le abilità creative.

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TIPOLOGIE DI RISATE STIMOLATE

“La risata di benvenuto” A seguito del comando dato dal conduttore, i partecipanti si avvicinano tra diloro e si salutano con gesti di amicizia (una stretta di mano, una pacca sulla spalla), ridendo in tono medioe mantenendo il contatto oculare. Il tutto deve avvenire mentre le persone sono in movimento e si salu-tano tra di loro. Esistono molti modi per salutare: ad esempio nel modo indiano si procede unendo lemani, come in preghiera (la risata Namaste), oppure si può fare il saluto Adaab avvicinando una mano sulvolto, che è il tipico saluto dei Musulmani. In alternativa, ci si può inchinare in stile giapponese e rideregentilmente guardandosi negli occhi. Si potrebbero trovare molti modi di salutare in base ad una culturaparticolare, stato o religione. Il tutto viene seguito da un coro di Ho-Ho, Ha-Ha-Ha, abbinato al battitodelle mani, per almeno 5-6 volte, con al termine due respiri profondi.

““LLaa rriissaattaa ddii ccuuoorree”” Dopo la risata di benvenuto, la risata stimolata successiva è generalmente la “risatadi cuore”. Per dare il via a tutti i tipi di risate, il conduttore può contare 1, 2, 3… affinché tutti inizino aridere allo stesso tempo. Nella “risata di cuore” si ride estendendo le braccia in fuori e in alto, ridendo dicuore. Non bisogna tenere le braccia sempre estese in fuori. Le braccia stanno su per un po’ di tempo e poiscendono, il tutto ripetuto più volte.Alla fine della “risata di cuore” il conduttore inizierà a battere le mani e vocalizzare Ho-Ho, Ha-Ha-Ha peralmeno 5-6 volte. Faranno seguito due respiri profondi.

““LLaa rriissaattaa dd’’aapppprreezzzzaammeennttoo”” Questo tipo di risata si basa su dei valori terapeutici, in quanto il condut-tore rammenta ai partecipanti quanto sia importante apprezzare gli altri. Unendo la punta del dito indicee la punta del pollice si crea un piccolo cerchio, che verrà mosso avanti e indietro in modo gentile in segnodi apprezzamento. A questo gesto bisogna unire una risata, che verrà indirizzata a più partecipanti delgruppo, dimostrando così che apprezziamo il fatto che sono presenti.

““LLaa rriissaattaa lluunnggaa uunn mmeettrroo”” Questo tipo di risata è molto giocosa, in quanto imita il modo in cui misu-riamo un metro immaginario di risata. Movendo una mano sul braccio disteso (come quando si lancia unafreccia con l’arco), in tre riprese, si vocalizza Ae…, Ae…, Aeeee… e si termina con una gran risata. Quandosi ride entrambe le braccia si distendono verso l’alto con il corpo che si inclina leggermente all’indietro. Laprima misurazione immaginaria si fa dal lato sinistro, per poi passare al lato destro. Questo ciclo viene ripe-tuto due volte. Le persone si trovano meglio nel vocalizzare Ae… Ae… in modo staccato.

““LLaa rriissaattaa ffrruullllaattaa”” Recentemente è stata introdotta una variazione interessante alla risata lunga unmetro, che si chiama la “risata frullata”. In questa risata stimolata viene chiesto di immaginare di tenere inmano due bicchieri, uno di latte e uno di caffé, che al comando del conduttore verranno mescolati (ver-sando il contenuto di un bicchiere nell’altro), vocalizzando Aeeee durante il travaso e bevendo il tutto conuna risata. L’azione verrà ripetuta quando si versa nuovamente il contenuto nel primo bicchiere. Questoprocedimento viene ripetuto quattro volte, seguito dal battito delle mani con Ho-Ho, Ha-Ha-Ha.

““LLaa rriissaattaa ddeell LLeeoonnee”” Questa particolare risata viene estrapolata da una posizione Yoga, conosciutacome Simha Mudra, ovvero la posizione del leone. Nella posizione del leone si tira fuori la lingua mentre sitiene la bocca aperta; con gli occhi spalancati, le mani e le braccia posizionate come fossero le zampe conartigli di un leone, si emette un ruggito seguito da un risata (proveniente dalla pancia).La risata del leone è un ottimo esercizio per i muscoli facciali, la lingua e la gola. Rimuove le inibizioni edaumenta le difese immunitarie della gola. Inoltre aumenta il flusso sanguigno della tiroide.

““LLaa rriissaattaa ssiilleennzziioossaa ccoonn llaa bbooccccaa aappeerrttaa”” In questo tipo di risata la bocca deve essere completamenteaperta; i partecipanti si guardano tra di loro, facendo delle facce buffe, dandosi la mano e scotendo latesta. La risata silenziosa deve essere fatta con dei movimenti veloci dei muscoli addominali (come nellarisata spontanea). Non dovrebbe esserci nessun sibilo o suono durante la risata, in quanto la renderebbeparticolarmente artefatta.

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Importante: non bisogna applicare una forza eccessiva durante la risata senza suono, in quanto potrebbeessere dannoso per la pressione intra-addominale che si viene a creare. Si dovrebbe avere solo la sensa-zione che manca il suono.

““LLaa rriissaattaa ccoonn llee llaabbbbrraa cchhiiuussee”” In questo tipo di risata le labbra sono chiuse mentre la persona mor-mora la risata, che si sentirà attraverso la scatola cranica. Le persone continuano a guardarsi, facendo gestie stimolandosi con strette di mano e qualsiasi altro gesto giocoso (alcune persone chiamano questo tipo dirisata “la risata del piccione”, per il suono che viene prodotto, simile al richiamo sonoro fatto dai piccioni).Attenzione: non bisogna ridere senza suono tenendo la bocca chiusa, in quanto si potrebbe sviluppare unapressione eccessiva nella cavità toracica.

““LLaa rriissaattaa aallttaalleennaannttee”” Questo tipo di risata è molto interessante in quanto stimola molta giocosità.Tutti i partecipanti si posizionano in circolo; quando il conduttore darà il comando tutti si sposterannoverso il centro producendo il suono Ae Ae... Aeeeeee… Simultaneamente si solleveranno le braccia versol’alto e si scoppierà in una fragorosa risata, per terminare con un saluto di mani. Dopo due cicli di risate siritorna alla posizione originale. La seconda volta che si va verso il centro si produce il suono Eh-Eh… E…, laterza volta Oh-Oh… O… (molte persone si comporteranno come dei bambini e si divertiranno tantissimo).

““LLaa rriissaattaa ddeell cceelllluullaarree”” Questa risata è conosciuta anche come “la risata al telefonino”. È molto diver-tente e giocosa. I partecipanti immaginano di avere fra le mani un cellulare e di ridere a quello che sen-tono, facendo gesti buffi e movendosi nel gruppo, dove altre persone stanno ridendo alla propria telefo-nata. La risata del cellulare può essere fatta anche in due gruppi che, fronteggiandosi su due schieramenti,al comando del conduttore devono avvicinare la controparte dell’altro gruppo mentre tengono il cellularein mano e ridono. Se richiesto, i due gruppi possono ripetere più volte questo spostamento, per poi ritor-nare alla posizione originale. Mentre si fronteggiano i partecipanti devono guardarsi sempre negli occhi.

“La risata della discussione” Questo tipo di risata è molto competitiva quando i partecipanti formano duegruppi, allineati l’uno di fronte all’altro. Una volta posizionati, devono iniziare a guardarsi in faccia e pun-tarsi il dito l’uno contro l’altro, accompagnando i loro gesti da una serie di risate. Generalmente le donne simettono da un lato e gli uomini dall’altro. Questo rende il tutto molto divertente.

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Proposte per giochi di gruppo

È giunto il momento di presentare qualche esempio di giochi che si possono proporre nei Club dellarisata, ma che possono essere usati per rallegrare l’umore di qualsiasi gruppo sociale dai bambini aglianziani, prestando quella giusta attenzione al contesto e alle esigenze specifiche di ogni partecipante.In questo elenco sono stati ripresi e riadattati anche alcuni giochi classici e tutti possono contribuirea incrementare questo elenco come avviene nei Club della risata dove, ogni volta, può nascere unanuova risata stimolata a partire dall’esperienza di uno dei partecipanti. È bello sottolineare questacaratteristica dei Club che diventano strumenti di creatività sociale e che non si preoccupano di bre-vettare le risate, anzi favoriscono la più ampia diffusione del metodo nella salvaguardia dei principi edi poche regole di comportamento.

Il Gibberish è un potente esercizio di “riscaldamento” per ridere perché fa cadere le inibizioni e latimidezza e può essere rappresentato come un gioco.Si tratta di un metodo per liberarsi dalle tensioni usando suoni e movimenti corporei ed è statodescritto da Osho come “uno dei metodi più scientifici per ripulire la mente”.

Provate a pensare quanto è bello esprimersi con una lingua inventata, che esiste solo nella nostra fan-tasia e che nessuno può comprendere, ma solo intuire. In pochi istanti ci si può liberare dalla ten-sione mentale ed entrare nel proprio centro di consapevolezza pronunciando parole senza senso efacendo interi discorsi usando una lingua tutta propria. L’importante è che non abbia alcun senso.Parlare una lingua che non si conosce, esprimere tutto ciò che ha bisogno di essere espresso, buttarefuori tutto. La mente pensa, sempre, grazie alle parole. Il gibberish aiuta a rompere questo schema diverbalizzazione continua e, senza reprimere i pensieri permette al corpo di esprimersi in una formapiù libera. Osho afferma che:

Anche un bambino può fare il Gibberish, non occorre alcun addestramento. Già fin quasi dal primomomento sei capace di farlo. Il Gibberish non va imparato, così come la risata non va imparata. Se fai Gib-berish, puoi pulire la mente da tutta la polvere che continua ad accumularsi. E quando la mente diventasilenziosa... non c’è altro posto dove andare se non dentro. Tutte le strade vengono dimenticate; rimaneuna sola via, a senso unico. Non c’è nulla di cui preoccuparsi, puoi andare in profondità quanto vuoi... Nonsai il cinese, ma parli cinese, non sai cosa dici ma lo dici con grande enfasi, senza preoccuparti di chi ti sta asentire... Nessuno ti sta a sentire, puoi dire tutto ciò che vuoi, non offenderai nessuno. Non c’è nessun altroche te. Questo ti renderà più sano di quanto tu sia mai stato, perché vorrà dire buttar via tutta quell’im-mondizia che portavi con te. Non preoccuparti se è arabo o ebreo o cinese; puoi parlare qualunque linguache non conosci. Devi solo evitare la lingua che conosci, perché quella lingua non porterà alla luce le tuesciocchezze, sarà solo un esercizio grammaticale. Il significato non serve affatto. Per due minuti, dai alla

1 Il Gibberish

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tua esistenza la possibilità di essere priva di significato. Sarà un grande shock per te vedere che in soli dueminuti diventi così leggero, così pronto a entrare nel silenzio.

Obiettivi:• favorire la leggerezza mentale;• liberarsi per un certo periodo di alcune inibizioni;• accrescere la capacità di prendersi in giro ed essere autoironici;• trasformare momenti di rabbia in risate.

Numero di partecipanti: indifferente.

Materiali: nessuno.

Tempo: in base al tipo di esercizio. Dai 3-4 minuti ai 10-15 minuti se viene realizzato per piccoligruppi.

Svolgimento (quattro esempi)

Traduzione in Gibberish: si dividono i partecipanti in coppie e uno parla in Gibberish e l’altro tra-duce interpretando soggettivamente in modo spontaneo e umoristico.La parlata misteriosa Gibberish: chiedere al gruppo in piedi o seduto di parlare in Gibberish su unargomento a scelta, ma non esplicitato. Man mano ognuno si unirà alla discussione in modo appas-sionato. Dopo di ciò si chiede ai vari partecipanti di cosa, a loro parere, si stava discutendo.La rabbia che diventa risata Gibberish: chiedere a uno dei partecipanti di parlare in Gibberish espri-mendo tutta la sua rabbia o disapprovazione per un problema che lo irrita in modo particolare.Dopo un minuto far entrare in gioco altri che iniziano ad interloquire con lui e, quando si ritiene chelo sfogo sia stato sufficiente, con autoironia si può scoppiare tutti in una grande risata.Telecronaca o telegiornale in Gibberish: si dividono i partecipanti in gruppi (di 4-5 persone), inognuno dei quali una persona farà il cronista/giornalista di un evento sportivo o di attualità, mentregli altri componenti mimeranno ciò che egli annuncia in Gibberish! Si esibisce un gruppo alla voltaper il grande divertimento di chi assiste e di chi agisce.

Obiettivi:• favorire l’ascolto, la comunicazione e la relazione;• favorire il contagio umoristico;• accrescere la capacità di prendersi in giro ed essere autoironici.

Numero di partecipanti: da un minimo di 10 a un massimo di 40.

Materiali: nessuno.

Tempo: 15-20 minuti.

2 Pizza, pasta

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