XII LEGISLATURA CONSIGLIO REGIONALE SEDUTA DEL 7 AGOSTO ...webfiles.regione.molise.it/sedute/integrali/07.08.2019 Matt-Def.pdf · Seduta del 7 agosto 2019 Pagina | 4 _____ Redatto

REGIONE MOLISE

XII LEGISLATURA

CONSIGLIO REGIONALE

SEDUTA DEL 7 AGOSTO 2019 – ore 10.00

RESOCONTO INTEGRALE DEFINITIVO

______________________________________

Consiglio regionale del Molise

Resoconto integrale definitivo

Seduta del 7 agosto 2019

Pagina | 1 _____________________________________________________________________________ Redatto da I.S.P. srl

INDICE ANALITICO

I lavori del Consiglio regionale hanno inizio alle ore 11.11 ........................................................ 3

Presidenza del Vicepresidente Manzo Patrizia ........................................................................ 3

Atto n. 236 – Apertura della seduta. Approvazione del processo verbale della seduta

precedente. Comunicazioni della Presidenza. ........................................................................... 3

VICEPRESIDENTE ................................................................................................................ 3

Atto n. 237 – Dibattito sulle emergenze occupazionali, l’utilizzo delle risorse destinate alle

politiche attive e passive, la programmazione e riprogrammazione di quelle volte al lavoro

e allo sviluppo della Regione Molise. ......................................................................................... 5

VICEPRESIDENTE ................................................................................................................ 5

PRESIDENTE DELLA REGIONE TOMA ............................................................................ 5

VICEPRESIDENTE ................................................................................................................ 6

ASSESSORE MAZZUTO ....................................................................................................... 6

VICEPRESIDENTE .............................................................................................................. 10

CONSIGLIERE PRIMIANI .................................................................................................. 10

VICEPRESIDENTE .............................................................................................................. 11

PRESIDENTE DELLA REGIONE TOMA .......................................................................... 11

VICEPRESIDENTE .............................................................................................................. 11

CONSIGLIERE FANELLI .................................................................................................... 11

VICEPRESIDENTE .............................................................................................................. 23

CONSIGLIERE IORIO ......................................................................................................... 23

VICEPRESIDENTE .............................................................................................................. 29


VICEPRESIDENTE .............................................................................................................. 29

CONSIGLIERE CALENDA ................................................................................................. 29

VICEPRESIDENTE .............................................................................................................. 31

CONSIGLIERE GRECO ....................................................................................................... 31

VICEPRESIDENTE .............................................................................................................. 35

La seduta viene sospesa alle ore 13.09 riprendono alle ore 14.35 ............................................. 36

VICEPRESIDENTE .............................................................................................................. 36

La seduta è aggiornata alle 15.30. .......................................................................................... 36

La seduta viene sospesa alle ore 14.35 riprende alle ore 16.30 ................................................ 36

Atto n. 238 – Iscrizione di nuovo argomento all’ordine del giorno (ogg. n. 498) ................. 37





VICEPRESIDENTE .............................................................................................................. 37


VICEPRESIDENTE .............................................................................................................. 37


VICEPRESIDENTE .............................................................................................................. 38

La seduta viene sospesa alle ore 16.31 riprende alle ore 16.45. ............................................... 38

VICEPRESIDENTE .............................................................................................................. 38


VICEPRESIDENTE .............................................................................................................. 38

Si procede a votazione per alzata di mano della richiesta di iscrizione dell’ordine del giorno

presentato dalla Consigliera Fanelli. ......................................................................................... 38

VICEPRESIDENTE .............................................................................................................. 38

Atto n. 239 – Ordine del giorno ad oggetto “Emergenze occupazionali, utilizzo delle risorse

destinate alle politiche attive e passive, con partii colare riferimento alla GAM (ogg. n.

498). Approvazione. .................................................................................................................. 39


VICEPRESIDENTE .............................................................................................................. 39

Si procede a votazione per alzata di mano dell’argomento posto all’odg. ................................. 39

VICEPRESIDENTE .............................................................................................................. 39

Atto n. 240 – Chiusura della seduta. ........................................................................................ 40

I lavori del Consiglio regionale terminano alle ore 16.47 .......................................................... 40





I lavori del Consiglio regionale hanno inizio alle ore 11.11

Presidenza del Vicepresidente Manzo Patrizia

Atto n. 236 – Apertura della seduta. Approvazione del processo verbale della seduta

precedente. Comunicazioni della Presidenza.

VICEPRESIDENTE

Buongiorno a tutti. Dichiaro aperta la seduta di Consiglio.

Sottopongo all'Assemblea, per l'approvazione, il processo verbale n. 30 del 30 luglio 2019;

chiedo che il citato processo verbale sia dato per letto.

Ai sensi dell'articolo 38 del regolamento interno il processo verbale n. 30 del 30 luglio 2019 -

che si dà per letto - si intende approvato.

Comunico che sono pervenute:

- Proposta di legge n. 82, d'iniziativa della Giunta regionale, concernente "Prima variazione al

bilancio di previsione pluriennale per il triennio 2019 - 2020";

- Proposta di legge n. 83, d'iniziativa dei Consiglieri Fanelli e Facciolla, concernente

"Disposizioni per la valorizzazione e tutela ambientale dei laghi del Molise";

- Proposta di legge n. 84 d'iniziativa del Consigliere Micone, concernente "Istituzione di una

Commissione consiliare di studio a carattere temporaneo sull'organizzazione del servizio

sanitario regionale";

- Interrogazione a risposta scritta, a firma dei Consiglieri Fanelli e Facciolla, ad oggetto

"Consolidamento idrogeologico versante nord di Petacciato. Stato di progettazione e

chiarimenti".

Comunico, inoltre, che il Presidente Micone:

- con Decreto n. 2/2019 del 26 luglio 2019, prot. n. 5602/2019, ha provveduto alla nomina, quali

componenti del Collegio dei revisori dei conti del Consorzio industriale della Valle del Biferno,

dei Signori: CAPASSO Antonio, componente effettivo con funzioni di Presidente; VESCIO

Vittorio, componente effettivo; CAPEZZONE DE IAOANNON Evelina, componente effettivo;

LALLOPIZZI Giuseppe Luigi, componente supplente; CASTELLI Emilio, componente

supplente;






membri dei revisori dei conti dell'Agenzia regionale per lo sviluppo agricolo, rurale e della

pesca (ARSARP) - Giacomo Sedati - dei Signori: IACOVELLI Nicola, componente con

funzioni di Presidente; DIGATI Antonio e D'ANNESSE Katya;


membri del Consiglio di amministrazione dell'Azienda speciale regionale denominata "Molise

Acque", dei Signori: MASTROPIETRO Donato e DI NICOLA Carlo.

Comunico, infine, che:

- hanno chiesto congedo per la seduta odierna: il Presidente Micone, il Consigliere D'Egidio e il

Consigliere Nola;

- ha comunicato la propria assenza l'Assessore Niro.





Atto n. 237 – Dibattito sulle emergenze occupazionali, l’utilizzo delle risorse destinate alle

politiche attive e passive, la programmazione e riprogrammazione di quelle volte al lavoro

e allo sviluppo della Regione Molise.

VICEPRESIDENTE

La seduta del Consiglio di oggi richiesta, la cui formulazione è stata fatta su sollecitazione delle

rappresentanze sindacali CGIL, CISL e UIL, assunta al prot. n. 5541/19 del 25 luglio 2019, è

stata fatta a firma di 16 Consiglieri regionali. È convocato quindi il Consiglio regionale in

seduta monotematica per discutere sulle "emergenze occupazionali, utilizzo delle risorse

destinate alle politiche attive e passive, programmazione e riprogrammazione di quelle volte al

lavoro e allo sviluppo della Regione Molise".

Passo la parola al Presidente Toma per le proprie comunicazioni. Prego Presidente, ha facoltà.

PRESIDENTE DELLA REGIONE TOMA

Grazie Presidente. Oggi è un Consiglio monotematico sul lavoro. Presidente, faccio delle

comunicazioni che mi sembrano importanti sulla questione ex lavoratori Ittierre. Volevo porre

all'attenzione dei Consiglieri che dopo un'azione politica a livello nazionale, fatta nei confronti

del Consiglio dei Ministri, in particolare dopo le mie richieste congiuntamente a quelle dei

sindacati confederali dell'11 luglio al Signor Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro

del Lavoro e delle Politiche sociali, quindi al Presidente Conte e all'Onorevole Di Maio, al

Sottosegretario Giorgetti e alla Ministra delle Autonomie locali Erika Stefani, è stato approvato

ieri lo schema di decreto legge recante: "Disposizioni urgenti per la tutela del lavoro e per la

risoluzione delle crisi aziendali" in cui è stato inserito l'articolo 10, Area di crisi industriale

complessa di Isernia, proprio nella versione che avevamo proposto al Consiglio dei Ministri.

Di questo voglio fare pubblico ringraziamento al Presidente Conte e al Consiglio dei Ministri

che hanno preso a cuore questa questione, come avevamo più volte sollecitato, sia per iscritto,

insieme ai sindacati, e sia nell'ambito della Conferenza Stato-Regione, a margine di quelle

conferenze, con uno stanziamento per questi lavoratori… La disposizione del 25 bis, del decreto

legge 23 ottobre 2018, la n. 119, è stata estesa anche ai lavoratori che erano in area di crisi

complessa - qui parla di Isernia, in realtà il riferimento è a un decreto un po' più ampio - che al

31 dicembre 2016 risultavano beneficiari di un trattamento di mobilità ordinaria e in deroga, lo

stanziamento è di 1 milione di euro.

Mi sono sentito con la Ministra Stefani proprio stamattina e abbiamo concordato che in sede di

conversione si potrebbe far meglio, nel senso che lo stanziamento può essere aumentato, ma





questa è un'attività politica che faremo a livello nazionale. Sono molto soddisfatto di questo

risultato, significa che le discussioni politiche fatte a livello nazionale poi hanno sempre un

riverbero a livello locale.

Per quanto riguarda, invece, il riepilogo di tutte le vertenze in corso e di tutte le situazioni di

mobilità passiva e attiva, la delega al lavoro ce l'ha l'Assessore Mazzuto e quindi, Presidente,

quando lo riterrà gli potrà dare la parola in mia vece. Gli Assessori parlano per le materie di loro

competenza allorquando vengono delegati dal Presidente e il Presidente non intende rispondere.

Lo voglio ricordare perché - ripeto - gli Assessori devono parlare per le materie di loro

competenza. In questo caso - e concludo - quando il Presidente lo riterrà opportuno potrà dare la

parola all'Assessore Mazzuto. Grazie.

VICEPRESIDENTE

Grazie Presidente per l'introduzione dell'oggetto argomento della convocazione del Consiglio

odierno. Passo la parola all'Assessore Mazzuto che introduce l'argomento.

ASSESSORE MAZZUTO

Grazie Presidente, grazie Presidente Toma. Credo che la notizia che ci ha dato è non solo

confortante, ma mette a nudo anche l'attività politica che abbiamo fatto in questi mesi,

soprattutto a seguito del riconoscimento di quei fondi delle politiche passive che era venuto con

il comma 251, articolo 1, della Legge finanziaria del 2019. Grazie anche, lo faccio

pubblicamente, per l'attività che hai voluto direttamente svolgere con la Conferenza Stato-

Regioni nel coinvolgere anche gli altri Presidenti su questa materia.

Riferito all'incontro di oggi, in relazione alla delega che tu, Presidente Toma, mi hai voluto

conferire in materia di politiche del lavoro e con riferimento alle problematiche oggetto

dell'odierna seduta monotematica del Consiglio regionale, mi preme evidenziare che

l'Assessorato ha sempre operato in due direzioni complementari. Da un lato attivandosi, anche

personalmente, per assicurare la concessione di ammortizzatori sociali al fine di garantire il

necessario sostegno al reddito dei lavoratori delle aziende dell'area di crisi industriale

complessa, nel rispetto della disciplina vigente e dei requisiti prescritti; dall'altro sollecitando la

Struttura burocratica di questa nostra Regione al pronto avvio delle misure di politica attiva

oggetto di condivisione con il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, con ANPAL e

definite nel Piano Regionale delle Politiche attive del lavoro, approvato dalla precedente

Amministrazione regionale con deliberazione di giunta n. 638 del 30 dicembre 2016, oggetto di

più revisioni a seguito di rilievi formulati sia a livello ministeriale che dalla Corte dei Conti e

che sarà a breve oggetto di un provvedimento giuntale di ricognizione definitiva, fermo restando





i suggerimenti che potranno scaturire anche dal dibattito odierno e che sicuramente saranno

tenuti in debita considerazione.

Nel quadro delle politiche passive, entrando nel merito, occorre premettere che con decreto

interministeriale n. 16 del 29 aprile 2019, sono state assegnate alla Regione Molise risorse pari a

7.077.499,38 euro per la concessione del trattamento straordinario di integrazione salariale,

nonché del trattamento di mobilità in deroga in favore dei lavoratori dell'area di crisi industriale

complessa del Molise. Hai dato poco fa notizia degli sviluppi di questa azione. L'importo di

7.077.000 - mi limito a questo - è stato incrementato di 209.874 euro, quali residui precedenti

assegnazioni, giungendo ad un totale complessivo di risorse disponibili per la concessione di

ammortizzatori sociali pari a 7.287.373 euro.

Da tali risorse 2.244.322 sono stati destinati per la concessione di ulteriori 6 mesi di cassa

integrazione in favore di n. 234 unità lavorative della Gam Srl, per il periodo 5 maggio 2019 - 4

novembre 2019. Per la situazione di disagio lavorativo della Ittierre Spa di Pettoranello, con

nota del 4 giugno 2019, è stata fatta richiesta di autorizzazione al Ministero del Lavoro e delle

Politiche sociali per la concessione di un ulteriore periodo di 5 mesi di trattamento di mobilità in

deroga in favore di n. 198 lavoratori per un importo di 2.269.392. Ieri il decreto del Consiglio

dei Ministri sblocca anche questa situazione e ci mette nelle condizioni, dopo la firma del

Presidente della Repubblica, di avviare questo percorso.

Ovviamente questo percorso è accompagnato anche da un'azione di politiche attive che già

abbiamo previsto con la Struttura. Tale richiesta si è resa necessaria essendo venuta meno la

continuità di trattamento, criterio introdotto dal decreto interministeriale n. 83473 del 1° agosto

2014, in assenza del quale non è possibile concedere ulteriori trattamenti di mobilità in deroga.

Per le politiche passive residuano, ad oggi, 2.773.658,60 euro.

Per quanto riguarda, invece, l'importo complessivo delle risorse da destinare alle politiche attive

del lavoro, ai sensi dell'articolo 44, comma 6 bis del decreto legislativo 14 settembre 2015, n.

148, ammonta ad euro 7.823.172, come da certificazioni INPS dei residui dei trattamenti di

integrazione salariale e di mobilità, anche in deroga alla legislazione vigente. Vorrei ricordare

che per raggiungere questo obiettivo abbiamo dovuto lavorare alacremente, anche la scorsa

estate, con l'INPS e con le nostre Strutture, affinché si trovasse la chiave di lettura definitiva dei

numeri e delle certificazioni che avevano trovato un intoppo e che non riuscivano a trovare il

giusto sfogo. Con la buona volontà a volte si raggiungono anche i risultati e devo ringraziare la

Struttura per questo, anche se con un po' di ritardo siamo arrivati al risultato.

Di tale importo, 1.750.000 è stato destinato alla misura di politiche attive denominata "lavori di

utilità diffusa", per la quale è stata sottoscritta - questa è un'altra notizia importante - in data 31

luglio 2019, quindi la settimana scorsa, apposita convenzione con l'INPS per il pagamento in





favore dei destinatari residenti in regione, compresi i lavoratori dell'ex zuccherificio di Termoli.

Tale azione prevede il finanziamento di progetti territoriali, presentati da soggetti pubblici, della

durata massima di 24 mesi, per la realizzazione di servizi cosiddetti di pubblica utilità e che

abbiano come destinatari i soggetti con le seguenti caratteristiche: disoccupati ai sensi del

decreto legislativo n. 150/2015; residenti nella regione Molise; percettori di ammortizzatori

sociali e lavoratori in CIGS (Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria).

All'esito dell'avvenuta sottoscrizione si procederà: all'ammissibilità dei progetti presentati dai

Comuni, sono circa 90 quelli che hanno fatto richiesta, di cui 60 in provincia di Campobasso e

30 in provincia di Isernia; alla stipula di distinte convenzioni Regione Molise-Comuni e

all'emendazione dei bandi da parte dei Comuni per reperire le candidature dei soggetti privi di

altre misure di sostegno al reddito e alla formazione delle graduatorie comunali. Il pagamento

delle spettanze ai lavoratori avverrà attraverso l'emissione di nominativi e degli importi del

cosiddetto sistema percettore dell'INPS. Inizialmente avevamo previsto un'azione che vedesse

direttamente i Comuni pagare i lavoratori impegnati sul loro territorio ma la Corte dei Conti ha

obiettato.

Questa era un'azione che avevamo ereditato in qualche maniera e ci sembrava giusto perseguirla

nel momento in cui poteva abbreviare i tempi, invece così non è stato perché la Corte dei Conti

ci ha negato questa possibilità, ritenendo di non procedere in quella direzione e abbiamo dovuto

modificare anche l'azione, per cui saranno i Comuni a beneficiare delle attività. Rispondiamo a

due esigenze in questo caso, una è quella di dare supporto e conforto a quei lavoratori che sono

fuori dal mondo del lavoro e quindi un sostegno economico importante in questo momento;

l'altro, daremo sostegno ai Comuni, anche perché non possono assumere, ma con questa misura

possono comunque individuare e destinare le risorse umane a interventi comunali e

sovracomunali per le attività che riterranno e che sono contenute nel progetto che ci hanno

presentato. A tale misura sono stati destinati ulteriori 1.750.000, ma con il Presidente della

Giunta e con la Struttura, saranno raddoppiati. Abbiamo individuato che la misura interessata,

per il momento, sarà pari a 3.500.000 euro.

Risorse per 1.060.000 sono state destinate in un progetto sperimentale di formazione, finalizzato

al reinserimento lavorativo in area di crisi industriale complessa, aggiudicato ad una ATI, tra lo

IAL CISL e il Sicurform. Per questo, Presidente, la Struttura ha già avviato… alla prossima

Giunta troveremo una delibera per dare autorizzazione a stipulare convenzione con il Ministero

per procedere rispetto a questa azione formativa di intervento. In relazione a tali misure è stata

predisposta proposta di deliberazione per l'approvazione di un apposito schema di convenzione

tra Ministero del Lavoro, ANPAL e Regione Molise.





Residuano, per le politiche attive, risorse pari a 3.263.172 euro. Purtroppo è stato escluso, dalle

misure delle politiche attive, il progetto di importo pari a 1 milione, di prosecuzione del sistema

regionale di orientamento permanente, rivolto agli operatori della formazione professionale

iscritti all'albo regionale, a seguito dei rilievi della Corte dei Conti, afferenti all'assenza di

procedura selettiva per l'individuazione dei beneficiari. In tal senso credo che il Presidente con il

collega della formazione si siano già attivati per individuare un altro percorso che è in corso,

quindi la Regione, questo Governo, darà risposta anche agli operatori. Fermo restando che

risposta agli operatori della formazione sta già arrivando con decreto della Struttura, vuol dire

del responsabile del Dipartimento III, per l'avvio delle procedure del cosiddetto scivolo. Il

Consiglio regionale in qualche maniera ha, nel bilancio 2019, approvato le somme, anche

200.000 euro per ogni anno nel triennio, a partire dal 2019, per garantire lo scivolo a coloro i

quali hanno il diritto e i numeri per accedere.

Credo che ad oggi siano 17 le domande pervenute alla Struttura per accedere a questa misura,

fermo restando che intanto partiranno i primi. È già pronta, Presidente, una richiesta anche della

Struttura, anche su mia sollecitazione, per quanto riguarda nell'assestamento di bilancio

l'individuazione di altre cifre, in modo che possiamo anticipare anche i tempi rispetto al 2020-

2021 di quelle somme previste in bilancio per assecondare maggiori richieste, quindi dare

maggiore sfogo e avere meno, come dire, percettori di quelle che sono le attese alle quali poi

dovremo rispondere.

A tal proposito è in corso di elaborazione uno specifico progetto di orientamento a valere su

risorse FSC (Fondo per lo sviluppo e la coesione), Patto per il Sud. Ovviamente anche negli

interventi per quanto riguarda le politiche passive abbiamo già predisposto l'accompagnamento

con le misure di intervento delle politiche attive, misure formative che di pari passo saranno

messe in campo con l'avvio di tutte queste azioni che vi ho elencato in questo momento. Oggi

mi aspetto, questo Governo si aspetta, un dibattito costruttivo, delle proposte che sicuramente

andranno individuate anche nella copertura dei fondi e seguite così com'è nella correttezza della

politica, nel rapporto tra Assise consiliare regionale e Governo, così come abbiamo sempre

assicurato nel tempo.

Da ultimo ricordo a me stesso, ma voglio ricordarlo anche a voi, le questioni di lavoro non le

risolve l'Assessorato, che è preposto a trovare le misure e gli interventi per sopperire e dare un

sostegno ai lavoratori che hanno bisogno. Le problematiche si risolvono con il lavoro che può

essere assicurato solamente dagli investimenti e delle imprese che vorranno, su questo territorio,

investire per il futuro. Grazie.





VICEPRESIDENTE

Grazie Assessore Mazzuto. Apro il dibattito sulla discussione generale. È iscritto a parlare il

Consigliere Primiani. Prego Consigliere, ne ha facoltà.

CONSIGLIERE PRIMIANI

Grazie Presidente. In realtà non entro nel merito del dibattito, mi riservo un intervento

successivamente. Colgo l'occasione, stante le dichiarazioni dell'Assessore Mazzuto e stante

l'argomento oggetto del Consiglio odierno, per depositare una interrogazione urgente - magari la

lascio agli atti della Presidenza se l'Assessore Mazzuto ce ne vuole dare risposta immediata -

circa il Piano Triennale di rilevazione dei fabbisogni professionali della Regione Molise 2019-

2021 e in particolare sulla mancata applicazione dell'articolo 20 del decreto legislativo n.

75/2017, comunemente detto "decreto Madia".

In particolare con delibera di Giunta n. 289, nel luglio 2017 è stato approvato il documento

istruttorio concernente il Piano Triennale dei fabbisogni professionali della Regione Molise

2019-2021. Con delibera n. 221, dell'aprile 2018, la Regione aveva approvato un protocollo

d'intesa in materia di stabilizzazione del lavoro e valorizzazione delle esperienze lavorative

nella Regione Molise e negli Enti strumentali del cosiddetto sistema Regione Molise.

Successivamente quest'Aula, nella seduta consiliare del settembre 2018, rispondendo a relativa

interrogazione presentata dal Consigliere Scuncio, il Presidente Toma, ribadendo i suddetti

passaggi, aveva chiarito le condizioni affinché la Regione potesse procedere alle suddette

stabilizzazioni, ovvero solo nel caso in cui esse fossero coerenti con il Piano dei fabbisogni

professionali, così come stabilito dal comma 1, articolo 20, del decreto legislativo n. 75/2017.

Gradirei sapere, sarebbe opportuno avere risposta già nel corso di questa seduta, se l'Assessore

ha effettivamente svolto quanto annunciato dal Presidente in luogo di risposta a suddetta

interrogazione e in caso affermativo quali sono stati gli esiti e quali provvedimenti sono stati

assunti o si intendono assumere.

In caso negativo capire come mai non sia stato fatto un passaggio, visto che quest'Aula aveva

dato un impegno ben preciso. Voglio ricordare ed è chiaro a tutti, che non vi è un obbligo da

parte della Regione, ma è di certo una facoltà prevista per l'Amministrazione regionale, però

visto che è stato avviato tutto un iter amministrativo con le delibere che ho appena citato,

volevo capire come mai non è stato ricompreso e se c'è intenzione, da parte di questa Giunta, di

porre rimedio a questa - immagino - dimenticanza. Grazie.





VICEPRESIDENTE

Grazie Consigliere Primiani. Deposita l'atto? Chiedo al Presidente se è disposto a fornire la

risposta immediata.


Grazie Presidente. Dico perché è opportuno che la risposta sia fornita in un prossimo Consiglio

e sia più dettagliata di quella che do oggi. Per quanto riguarda le stabilizzazioni… tra virgolette

stabilizzazioni, perché se non ci sono state selezioni di quel personale dovranno essere fatte,

legge Madia, è stato iniziato l'iter ed è stato anche terminato. E a breve, fra qualche giorno,

verranno pubblicati i soggetti stabilizzabili e quelli non stabilizzabili.

Non è da porre rimedio a una dimenticanza, non c'è stata una dimenticanza, l'iter è stato

completato altrimenti non avremmo assunto quella delibera.

È giusto che ci sia un atto ricognitivo che individui quali sono le posizioni, tra virgolette,

stabilizzabili e quali sono, invece, quelle non stabilizzabili. In questi giorni la Struttura emetterà

questo atto. Attendiamo che l'atto sia emesso, vediamo quali sono le posizioni, dopodiché

potremo discutere quanto e quando volete. Grazie.

VICEPRESIDENTE

Grazie Presidente. È iscritta a parlare la Consigliera Fanelli. Prego Consigliera.

CONSIGLIERE FANELLI

Grazie Presidente. Auguri, perché avere un Presidente donna al Consiglio è un elemento di

positività, come vorrei che fosse un elemento di positività la discussione di oggi. Un elemento

di grande concretezza e l'avvio di un percorso lungo, di cui oggi dovrebbe essere solo una prima

tappa, per recuperare la centralità del tema del lavoro in questa regione, così come non l'ho

avuto in questo anno e mezzo e così come lo sterile dibattito limitato, asfittico e ridotto all'osso

in apertura di Consiglio dimostra anche in questa seduta.

Non soltanto è un anno e mezzo che non ci occupiamo sostanzialmente di lavoro, ma oggi dove

pensavamo e speravamo che si aprisse una stagione nuova con una relazione introduttiva del

Presidente Toma, capace di tratteggiare nella completezza la situazione regionale, il punto dove

siamo, la grave situazione di emarginazione e di emigrazione, i temi che stanno a cuore a molte

delle famiglie molisane, dove permane un tasso di disoccupazione basissimo, dirò poi dei

numeri, si è limitato a dare una informativa puntuale, dirò anche critica per quali profili, per una

questione che ben 10 mesi fa avevamo prospettato potesse essere risolta assolutamente nella





misura in cui è stata risolta oggi con meno risorse e con un errore formale, perché non individua

l'intero Molise ma solo la provincia di Isernia.

A seguito di questo la relazione, che stento a definire anche tale, dell'Assessore in

congelamento… Sappiamo che è stato sostanzialmente sfiduciato da questo Consiglio e che ha

la delega bloccata, perché non sappiamo se sosterrà a settembre il Presidente Toma

relativamente alle attività su cui la maggioranza consiliare ha detto che l'Assessore non era in

grado di dare risposte al territorio. Una relazione fatta di due cose, l'elencazione normativa di

atti giuridici… Presidente Toma, intervengo ora e gradirei avere la pazienza di tutti. …

(Intervento fuori microfono)…

L'aspetto volentieri. Non è un rispetto al Consigliere di minoranza, è che evidentemente non si è

interessati ad ascoltare, è un rispetto al Consiglio che oggi ragiona sul tema più importante per

questa Regione. … (Intervento fuori microfono)… Evidentemente no. Vado avanti, perché ne

ho molte da dire e spero che possano essere messe a fuoco compiutamente.

Dicevo, una elencazione di verbi al futuro nella breve introduzione normativa dell'Assessore al

ramo. Una introduzione molto molto al di sotto delle aspettative e molto al di sotto delle

aspettative della Regione Molise. Quello che oggi serve a questa Regione è l'esercizio di una

competenza politica piena, di una visione capace, di risposte che da un anno e mezzo devono

essere date e che ancora, invece, non vengono date perché continuiamo a parlare al futuro e di

cavilli legulei, formali, sempre sugli stessi 7 milioni di euro, su cui sono esattamente 12 mesi

almeno che facciamo incontri e stanno sempre fermi lì.

Oggi deve essere un Consiglio in cui si traccia una nuova rotta, in cui dobbiamo porre le basi

per un nuovo inizio. Non può essere il Consiglio in cui si continua a parlare al futuro, in cui si

continuano a dettare semplicemente le norme che possiamo leggere in un codice o in un decreto.

È per quello che il Partito Democratico ha fatto, invece, un'operazione diversa, quella che

proveremo ad illustrarvi oggi insieme al Consigliere Facciolla in quest'Aula. Un'operazione che

doveva fare il Governo regionale, venire con delle proposte concrete, venire con la conoscenza

di quello che può essere l'atto domani mattina, con un metodo, con dei tempi e con delle

risposte.

Da degli amministratori che stanno sul pezzo, che ascoltano i lavoratori, che parlano tutti i

giorni con il sindacato, ci si aspetta questo, non una paginetta di - ho letto tutti i verbi -

"faremo", "deliberemo", "è già pronto", "gli atti sono stati predisposti", "ringrazio la Struttura

perché ha lavorato alacremente dalla scorsa estate". Ecco, l'enunciazione di cose che dopo un

anno e mezzo devono essere ancora avviate, che si parli di atti di programmazione della

precedente legislatura, questo non va bene! Ma non è che non va bene perché siamo





l'opposizione, non va bene nelle famiglie, per i lavoratori, non va bene in un contesto di

fortissima crisi!

Entro nel merito del documento che depositeremo. È un documento politico a cui fanno seguito

tre atti di discussione urgente, perché da quest'Aula noi oggi, fosse pure che facciamo la notte di

San Lorenzo o il 15, non ce ne andiamo se non prendiamo degli impegni concreti nei confronti

dei lavoratori. Un atto che riguarda la Gam, un atto che riguarda il sistema dei precari della

Pubblica Amministrazione e il Piano Triennale, un atto che riguarda i nuovi ammortizzatori, le

politiche attive. Tre atti che diamo come contributo a questo Consiglio, perché oggi non

possiamo uscire di qua solo con due parole e due strette di mano, perché non avremmo

compiuto appieno il lavoro che dobbiamo fare oggi in quest'Aula.

Tre atti che si inseriscono all'interno di un contesto che abbiamo voluto riorganizzare, perché in

questo anno e mezzo, non soltanto lo diremo, vedremo come su questi temi non si è fatto nulla e

noi, invece, abbiamo delle proposte concrete, ma non si è nemmeno pensato che nel frattempo il

mondo e il mercato del lavoro erano cambiati, le norme andavano aggiornate, andava messo

mano ai Centri per l'impiego, al SIL (Sistema Informativo Lavoro), all'Agenzia Molise del

lavoro, a tutto il sistema del lavoro regionale. È per quello che forse in un anno e mezzo la

Struttura, l'Assessore, si dovevano preoccupare di aggiornare la legge 10, la 27.

Gli atti che regolamentano il mercato del lavoro e l'organizzazione della governance regionale è

ferma. Su questo depositeremo - non oggi - a seguire questo Consiglio, una proposta di legge,

perché c'è chiaro che i tasselli di cui discutiamo oggi e di cui oggi speriamo di mettere un

piccolo punto importante, si inseriscono in un contesto da riorganizzare. Assessore, un contesto

che lei deve discutere con le parti sociali nella tripartita, in cui deve portare in Giunta una

proposta di legge di riorganizzazione, venire in II Commissione e dirci come immagina il

mercato del lavoro nuovo, l'organizzazione regionale nuova, come immagina i nuovi Centri per

l'impiego che hanno a che fare con un mondo che è cambiato, dal reddito di cittadinanza all'ex

REI, dai lavoratori che non ci sono più ai Centri per l'impiego. Non so se lei c'è stato, ma ho

fatto il giro, non ce la fanno più perché non sanno neanche quali sono le competenze.

Questi due atti cornice, una legge e una mozione sui Centri per l'impiego e la governance

regionale, speriamo di discuterli in modo sistemico nella II Commissione consiliare, ma

speriamo anche di discuterlo in modo sistemico con il partenariato economico e sociale, con chi

deve svolgere questa importante funzione di raccordo. Perché? Questo è un altro punto di

metodo qualificante insieme al ruolo del Consiglio. Perché in un anno e mezzo non si è tenuta

una seduta di concertazione generale sulle politiche del lavoro e dello sviluppo. Non si è tenuta

una cabina di regia, una unità di crisi, chiamatela come volete, un confronto franco, generale,

non su un piccolo aspetto come può essere la Commissione tripartita demandata a svolgere, sui





temi generali, su come si impostano le politiche di sviluppo, su come si pensa al CIS (Contratto

Istituzionale di Sviluppo), su come si accelerano i processi in atto.

Lo vedremo sulle politiche attive, le risorse del FSE e del Patto dello Sviluppo del Molise che

sono ferme e sul perché sono ferme. Su questo non solo avverto forte l'esigenza di ridare

centralità a questo Consiglio e alla II Commissione, ma avverto forte l'esigenza che la politica, il

confronto con il territorio si rimpadronisca di questi temi, perché magari ci accorgeremo, non il

7 agosto in due ore di discussione, che le urgenze hanno delle soluzioni e che sono a portata di

mano se si ascoltano il territorio e le parti sociali. Per questo nel documento politico svolgiamo

alcune valutazioni di contesto.

La prima. Quest'anno, lo dice lo SVIMEZ (Associazione per lo sviluppo dell'industria nel

Mezzogiorno), lo dice Banca d'Italia, negli ultimi due rapporti, ci sono il 10 per cento in meno

di persone che cercano lavoro. Significa che è morta la speranza ed è il dato più preoccupante

che nei numeri leggo. Si affianca, per tutto il Mezzogiorno, a una emigrazione ormai strutturale,

gravissima, fortissima, che riguarda i giovani e non solo, i cinquantenni, i disoccupati di ritorno,

che per tutto il Mezzogiorno conta quasi quanto l'intera città di Napoli che emigra al nord, che

emigra all'estero.

C'è un dato marginale fortissimo che preoccupa l'affievolimento dei diritti, del welfare, sui

trasporti e sulla sanità dirò due cose, sui servizi per le donne, per i giovani che sviluppano

potenzialità per il lavoro, che non c'è e non ci può essere se non partite con gli asili nido e le

classi primavera che sono ancora fermi lì. Dirò due cose su quello che ho letto nel programma

del Presidente Toma, che non mi sente, ma che io ho sentito, e i Molisani e gli Italiani hanno

sentito, all'atto di insediamento, quando al centro del programma ha messo "lavoro lavoro

lavoro", quando ha assicurato che sarebbe stata la priorità in quest'Aula e negli atti della Giunta.

Troviamo traccia soltanto del Piano Triennale assunzionale interno alla Regione, sbagliato su

alcuni profili come dirò, perché non tiene conto del precariato storico. 600 persone dentro la

Regione e 600 persone che lavorano per la Regione totalmente misconosciute in questo piano.

Non tiene conto delle prospettive, di quali sono le condizioni reali.

Ha chiosato alla fine l'Assessore Mazzuto, come se non fosse un tema di questo dibattito, "Sì

che poi però il lavoro non è un problema nostro, perché dipende dalle imprese se assumono".

Assessore, il tema è tuo, è mio, è di questa Assise, è della minoranza, della maggioranza. Se non

si sanno creare o aiutare le condizioni dello sviluppo non è un tema non nostro, è esattamente

quello per cui ci hanno votato ed eletto. Possiamo anche dichiararci falliti dopo, ma non è

ammissibile che in una relazione introduttiva di un Assessore sia la chiosa finale, perché

significa il riconoscimento dell'impossibilità di fare il proprio lavoro di Assessore, perché siamo





votati per cercare di generare lavoro, cioè sviluppo. Lei ce lo deve spiegare come agisce sulle

leve delle attività produttive per portare nuove imprese.

Alcune cose le dirò, le abbiamo scritte negli atti, ma è impensabile che lei abdichi a questo

ruolo, è impensabile che non ci dica tre parole su come lei se lo immagina. Non può essere una

assunzione di totale fallimento di una classe politica che rimane inerme rispetto a questo tema.

Abbiamo la responsabilità tutti, lei per primo con la sua delega ed è per quello che pensiamo che

invece si debba agire. Dicevo dei programmi disattesi. Ho citato pochi numeri e pochi ne citerò,

perché altrimenti ci annoiamo, però le parole erano chiare, anche nel DEF (Documento di

Economia e Finanza) regionale, che questa maggioranza ha inteso approvare con un Presidente

che ha portato un libro dei sogni - oggi possiamo dirlo -, perché non c'è 1 euro e non c'è un atto

concreto che li riguarda.

Leggo la misura 4171, "La politica regionale e unitaria sul lavoro". Unitaria cosa? Unitaria

dove? I pezzi della Giunta fra di loro non linkano gli atti. L'Assessore Mazzuto ci ha fatto un

intervento minimale su politiche passive elencando norme e verbi al futuro. Unitaria cosa se non

vi siete mai visti con il partenariato, se non in un'unica riunione in Consiglio voluta fortemente

decreto legga Commissione competente? Ancora, "garanzia giovani, fase 2", 4172; fase 2 dove?

4173, "dell'occupazione femminile e di conciliazione dei tempi di vita e del lavoro", assente

anche come formulazione nelle pure dichiarazioni di principio, oltre che negli atti di questa

Giunta, perché non riusciamo a farvi muovere per 1.000 bambini e per oltre 200 persone che

possono lavorare nel comparto per le attività in favore delle donne che vanno a lavorare se i

bambini stanno negli asili nido e le classi primavera.

Pensiamo, invece, ai tratturi, pensiamo a 120 milioni di euro che forse daranno un futuro a

questa regione, pensiamo che quello sia lo sviluppo. Aumentiamo il 40 per cento del trasporto

pubblico locale che grava proprio sugli studenti e sui lavoratori. Aumentiamo il 40 per cento e

facciamo una conferenza stampa per dire, altra operazione di distrazione di massa, che abbiamo

iniziato a lavorare sul Piano dei Trasporti. Il Piano dei Trasporti a marzo doveva stare in

Consiglio, doveva starci a giugno, non l'ho dichiarato io ma voi e abbiamo avuto il coraggio di

fare una conferenza stampa a furor di popolo per dire che avevamo avviato i lavori e nel mentre

ci dimentichiamo di ricordare che il 40 per cento di aumento significa che chi va in fabbrica da

un paese ha raddoppiato i costi di una famiglia se sono in due che vanno a lavorare.

Nel mentre facciamo questo per il disavanzo sanitario, prendiamo le risorse dal bilancio

regionale, di tal che i servizi vengono tagliati. Avevamo indicato una strada, vi abbiamo detto

"levateli dal CIS", perché togliere 15 milioni di euro per coprire il disavanzo funziona, che poi -

alla fine - la scuola e i lavoratori, le politiche attive, la formazione, la sicurezza sui luoghi del

lavoro vengono minati. Fossi stato io l'Assessore al Lavoro avrei cercato le risorse, una





copertura diversa, perché alla fine questo impatta esattamente sul sistema regionale. Cosa

proponiamo? Abbiamo detto tre cose solo per selezionarle fra quelle di sistema, su cui speriamo

che presto, da questa scossa, la Giunta e il Consiglio si sentano avvisati e magari decidono di

discuterle pure in maggioranza, visto che la minoranza vi chiede di farlo, magari decidete che è

un tema, visto che non ho visto una dichiarazione in un anno e mezzo su questo.

Inizio dalla Gam e poi dirò del sistema lavoro e delle politiche attive. Perché inizio dalla Gam?

Perché il 4 novembre arriva, perché questo deve essere il Consiglio del primo passo, ma i passi

devono essere velocissimi, vanno indicati dei tempi oggi, non può restare in aria un Consiglio,

magari poi viene l'estate e ci dimentichiamo. Vanno indicati degli impegni cogenti, certi, con

degli step individuati. Non ne ho sentito uno. Questo vi chiediamo, di agire intanto sulle

politiche attive e passive del lavoro che riguardano la Gam, per le attività dell'incubatore, per i

60 che possono trovare impiego, per lavori che ora si chiamano di utilità diffusa. Il secondo

punto della nostra mozione, gli ex LPU (Lavoro di pubblica utilità), perché ben venga la

convenzione siglata il 31, ma ci abbiamo messo un anno a firmare una convenzione pronta. Non

sarei contenta di portare questo risultato Assessore. Sarei preoccupata per il tempo con cui il

lavoro diventa impossibile se da quest'altro lato non lavoriamo pure noi bene.

Se la convenzione è stata sottoscritta, cerchiamo di capire cosa c'è dentro e se le coperture

finanziarie sono tutte impegnate. C'è un tema di ISEE, che sappiamo che forse può essere

corretto; c'è un tema di coperture finanziarie che vanno garantite oltre l'attuale importo di 3,5

milioni e siamo partiti con 1,75, 93 amministrazioni, 967 lavoratori occupabili. Non basta, ne

servono qualcuno in più, forse 5, forse 6, se avete una corretta ricognizione vi rendete conto del

tema quanto sia importante, utile per i Comuni. Sulla sicurezza urbana, sul verde pubblico, sui

sistemi di assistenza alla persona, agli anziani.

C'è desiderio di lavorare, c'è desiderio di arrivare alla pensione, a quello che è lo scivolo detto,

ma lavorando, sentendosi degni, non dovendo per forza prendere un emolumento stando a casa,

cercando semplicemente di rendersi utile per la comunità. Per questo lavoro parlo, non per una

norma, un cavillo o un verbo al futuro. Parlo per chi chiede questo oggi a noi e glielo dobbiamo

dare in questo Consiglio e subito dopo. Le risorse ci sono, perché sul Patto del Molise sono

numerosi milioni ancora su cui c'è possibilità di spesa nell'asse relativo. Alla domanda o alla

chiosa finale dell'Assessore, indicate le coperture finanziarie, ho fatto troppa amministrazione

per non sapere che mi devo andare a guardare le coperture finanziarie. Ci sono lì e ci sono

nell'immobilità del FSE, quattro o cinque ce lo dica lei, non sono io che devo dire quante risorse

sono ancora ferme sul Fondo Sociale Europeo. Né avrei indicato, nell'intero CIS, il nulla su

queste cose. Fossi stato l'Assessore competente avrei fatto un Piano Straordinario del Lavoro e

me lo sarei portato a casa lì, visto che questo è il tema dei temi. Non ho letto una parola, una





preoccupazione di questo Governo. Bene i tratturi? Siamo sicuri che risolveranno il problema

del lavoro in questa regione? Non lo so. Fossi stato io l'Assessore al Lavoro avrei portato lì la

richiesta di finanziare un Piano straordinario.

Ancora sulla Gam. Se i bonus assunzionali possono essere attivati e possono essere attivati,

diamo la parola anche al partenariato che ringrazio per i suggerimenti, i sindacati che sanno

come questo si può fare per 40 persone, facciamolo. Facciamolo! Poi non ci dimentichiamo che

tutto questo va inserito in un contesto di rilancio e di politiche industriali, perché mi è

chiarissimo che non possiamo mettere solo pezze e tamponi. Lo diremo sul terzo atto, sulle

politiche attive e industriali, ma già da ora chiediamo l'audizione di Agricola Vicentina qui. Se

c'è un punto su cui non avete responsabilità è questo. Non addosso colpe che non avete, così

come non è mio costume indicare responsabilità senza dire le strade. Oggi facciamo un

Consiglio costruttivo, il Partito Democratico porta proposte, ma vi dico di ascoltare Agricola

Vicentina. Li voglio guardare negli occhi, perché voglio capire se ci hanno preso in giro per

tutto il passato. Sono convinta come voi, da questo lato della barricata siamo insieme.

Devo capire Invitalia che cosa pensa, convochiamola. Nell'atto c'è richiesto di sentire… Lo

chiedo al Presidente della II Commissione consiliare Iorio, prendiamoci una delega in

Commissione, in Consiglio, per poter fare un ascolto trasparente. Sulle responsabilità che non

sono di Mazzuto e del Presidente Toma non addosso, ci mancherebbe altro, sono molto

oggettiva, però voglio capire se ce ne sono, dove sono e se possono essere messe finalmente alla

berlina oppure no. Magari otteniamo un nuovo slancio, perché essere pessimisti. Se non è così

dove andiamo a cercare, chi sta cercando, qual è l'azione di marketing territoriale e di filiera che

svolgiamo? Il terzo punto è: ci crediamo ancora? La filiera agricola. Sarà che mio nonno aveva

l'Agripol e ci ho studiato così… Sono andata all'università a Roma, sennò la mia famiglia non se

lo poteva permettere.

Ci crediamo che quella è un'attività che può essere sviluppata in questa regione? Io ci credo. In

questo periodo sono in campagna a Rio Secco, fra Riccia e Jelsi e ho due capannoni sopra, due

sotto e due lì. Lavorano per grandi imprese differenti, ma lavorano e campano ancora famiglie

agricole e la filiera. Io ci credo. Vorrei sapere chi degli Assessori e se il Presidente Toma sta

cercando… perché bisogna ancora cercare, è una delle poche filiere in cui credere. Ho detto

anche quella del latte, su cui avete interrotto la produzione rispetto alla trasformazione. Credo

che produzione e trasformazione vanno insieme su quella, sarà che conosco le poche stalle che

residuano sui nostri territori. Come facciamo, con i mezzi che abbiamo, a stabilire i vincoli

stringenti per gli investimenti?

Su questo serve un metodo, una cabina di regia che monitora, che sovrintende, che ascolta tutti,

non noi magari, non la minoranza, ma che ascolti chi le cose le sa, il sindacato e avvenga tutto





nel mero periodo di un battito di ciglia, perché il 4 novembre è arrivato. Tutto questo va fatto

nel più breve tempo possibile, comunque non oltre il mese di ottobre. Tempi certi. Non ho

sentito una parola sulle scadenze rispetto ai verbi al futuro. Ci sono queste persone per cui gli

ammortizzatori finiscono e c'è un tema di mercato, di mezzi che invecchiano, di sistema che non

ci crede più, di sfiducia. A me piacerebbe vedere una crociata in cui l'ex Assessore al bilancio

del Comune di Bojano prende la bandiera e dice "Per questo territorio ci sono stato e ci sono",

perché non mi interessa la denunciucola puntuale, a me interessa che uno combatta per quel

territorio. Voglio tornare ad avere fiducia nel mio Presidente, nel mio Assessore, che

combattono per la filiera, per quel territorio. Solo lì li giudicherò, non per facezie o per atti di

altro tipo. Li giudicherò per quello che faranno e non faranno per il Matese, per la filiera

agricola, per la Gam, per gli ex lavoratori che vogliono tornare ad avere fiducia. Questi sono gli

atti possibili, i tempi e le coperture finanziarie.

Vi invito a votare la mozione che iscriviamo. Il Partito Democratico la sua proposta oggi in

questo Consiglio la fa e se ne assume le responsabilità. Voglio capire cosa dicono gli altri. Il

secondo tema, il sistema lavoro regionale. Anche qui una grandissima urgenza di andare avanti

a prescindere da tutti gli altri settori che riguardano il lavoro, i giovani fuori di qua, le vertenze,

le crisi, l'agricoltura, l'edilizia, le politiche industriali, la meccanica, la Fiat, l'indotto. No, c'è

un'urgenza e ce un'urgenza. C'è l'urgenza di attivare la fase interna della selezione regionale.

Come la si attiva? Non venendo nella II Commissione consiliare e avviando un indirizzo…

come sarebbe normale non un atto giuridico di Giunta o un regolamento che è competenza di

Giunta, ci mancherebbe, ma un indirizzo, non attivando preventivamente - so che c'è domani

l'interlocuzione con il sindacato, la prima - una interlocuzione, ma facendo già un atto puntuale,

circospetto. Tutte le figure che devono essere assunte nella Regione Molise, dimenticandosi di

tutti quelli… se 600 sono i dipendenti interni alla Regione oggi, 600 sono le persone del sistema

regionale allargato.

Come a dire su una bilancia tanto sono gli interni, tanto sono tutti quelli che lavorano comunque

per la Regione e di questi altri 600 non abbiamo fatto parola, salvo qualche risposta a mezzo

stampa del Presidente della Giunta. Cosa diciamo? Che andavano ascoltati il sindacato e il

Consiglio. Posiamo recuperarlo? Facciamolo subito, ma vanno valorizzate le esperienze

lavorative nella Regione, nel sistema regionale. Entro puntualmente nei vari profili. Non si può

pensare che non vadano valorizzate. La valutazione e la ricognizione dei fabbisogni sui precari

storici in base anche ai protocolli. Ne ho citato uno per tutti, era il più importante, confermato

per altro dal Presidente ad inizio legislatura sulla verifica del fabbisogno, è un atto dovuto. È

chiaro che è un atto di opportunità, ma è altrettanto chiaro che non si può pensare che non si





riconosca che nella sedia a fianco c'è qualcuno che lavora da 14 anni, 11 anni e lì noi non

diciamo niente.

Non so in quale mondo vivete, ma in questa Regione bene o male ho visto molto, ma penso che

anche la responsabilità morale ed etica richieda di porsi questo tema. Richieda di porsi il tema

sulla legittimità delle previsioni riguardando la dirigenza, è legittimo probabilmente scendere

dal 50 al 30 per cento sulla mobilità, ma è opportuno? È economico? Altera il rapporto fra

bilancio e costi del personale di tal che saremo imbrigliati per i prossimi anni? È congruo il peso

dei dirigenti rispetto al peso del Comparto? Gli emolumenti dei dirigenti regionali sono

congrui? L'attivazione delle performance e delle valutazioni di merito sono fatte? È un

problema solo mio aver letto alcune cose?

Sono convinta che ci sono molti dirigenti che meritano e non ho una crociata da fare, ma il

sistema, il metodo sì va discusso, perché non so se quel 43 per cento è per tutti congruo. Non so

se il sistema di valutazione è stato operato e ho visto spallucce dal Presidente della Regione su

questo. Non so se la mobilità è stata, secondo le regole, attivata correttamente. Non so se è

corretto l'allegato sui profili professionali, dove quelli di comparto e della dirigenza non sono

tutti e due profilati, ci sono delle differenze, se questo è congruo e legittimo rispetto alla Madia,

a me risulta di no, perché si dovrebbe procedere per funzioni e non per categorie. Guardiamolo

un attimo, io ne capisco il giusto, però ho cercato di studiare e di chiedere, magari sto ponendo

delle domande retoriche, magari mi sveglio o mi sbaglio io, però magari ce le chiediamo tutti

queste cose.

Se le performance individuali sull'atto andavano individuate e se tutto questo risponde ad una

funzione strategica di come riorganizzi la Regione. Non ho letto un profilo capace di far fronte

all'innovazione, al di là dell'aggiornamento del contratto rispetto al profilo che riguarda

l'informatico. Non è quello. Qual è il disegno complessivo? Pensiamo ad una Regione che corre

più veloce, che affronta l'ICT e i new data? Pensiamo a un profilo che può far fare azioni più

innovative o no? Se riorganizzo la mia azienda - lo dico a Vincenzo Cotugno che di aziende ne

sa - penso anche a dargli un input e a vedere dove devo andare. Che profilo mi serve se tutti i

macchinari si stanno cambiando? Ho dettato una regola facendo una fotografia sul passato o ho

immaginato un film che guarda al futuro? Questo mi chiedo! Me lo sarei aspettato in un

indirizzo prima che di un atto deliberativo di riorganizzazione, perché questo atto Presidente

non so se batte e fa tutt'uno, se attacca bene sulle sue dichiarazioni programmatiche di inizio

mandato o sul DEF che ci ha portato, perché quelle - com'è di tutta evidenza - sono

completamente ferme.

Abbiamo fatto una fotografia di personale che forse non attaglia bene sulle sue ambizioni di

realizzazione programmatica. I due atti battono? Si incrociano? A me, a leggerla così, pare





proprio di no. Che ne facciamo delle Comunità Montane? Che ne facciamo di questa nostra

battaglia che pensa che i costi della politica lì vadano tagliati, che non serve Perrella, che non

servono le persone a capo, perché ancora una volta non stanno operando, non stanno

sciogliendo, non stanno facendo nulla, ma probabilmente serve porsi il tema delle posizioni,

oltre a quelle della Protezione Civile. Serve porsi il tema di tutti gli altri che stanno appesi al

sistema regionale. Immagino che ve lo siate posti, cerchiamo delle risposte, non abbiamo verità

in tasca, però abbiamo l'esigenza di sottoporvele come la trasparenza di questo Consiglio

richiede.

Sui forestali. Pendono i pagamenti pregressi, però vorrei qualche parola di chiarezza sul futuro.

Aspetto e sono fiduciosa che il tema non interessi solo qualcuno ma interessi questa comunità in

questo periodo particolare dell'anno. Quali sono le nuove misure del PSR (Piano di Sviluppo

Rurale) oltre la 83? Quali sono le altre attività che si vogliono fare? Stiamo facendo una

comparazione con le altre Regioni? Qualcuno ha sbagliato? Qualcuno ha fatto bene? Però la

precedente Amministrazione non ha lasciato un giorno senza dare prospettive su questo

comparto.

La sanità. Facciamo gli auguri a Gennaro Sosto che cambia. Immagino che ci sarà una nuova

governance, ma immagino pure che qui una parola su che cosa succede sul Comparto

complessivamente, anche in presenza del commissariamento, dovrebbe essere detta, perché

parliamo di 800/900 persone di mobilità complessiva più quelli che andavano presi. Non credo

che sia, nel sistema allargato regionale, una cosa di cui non possiamo occuparcene solo perché

siamo commissariati. Penso e spero che il Presidente stia lì a cercare di capire che cosa succede

per accelerare le procedure che stanno in capo agli altri. La Commissione speciale serve anche e

soprattutto a questo.

Lo storico della formazione professionale. Bene la Commissione che ha deliberato l'atto, ma

bene anche trovare delle risorse, ma che siano anche rispondenti alle funzioni, perché vorrei

evitare che vengano fatti solo eventi, vorrei trovare la responsabilità di funzioni che

storicamente hanno lavorato nell'orientamento, nella formazione, nella scuola. Prevedrei

progetti che sono usciti dal Ministero del Lavoro, perché ci hanno detto che non andavano bene.

Va benissimo che rientrino sul Patto del Molise quel milione di euro, primo basta, secondo non

so se basta, ma comunque se il milione l'abbiamo spostato possiamo dare più spazio ai lavori di

pubblica utilità e abbiamo trovato il primo migliore, Assessore Mazzuto, allargando l'uso per gli

ex Gam e per gli altri che ne fanno richiesta, però lì utilizziamoli correttamente, nella scuola,

nella formazione, nell'orientamento, meno per cose trascendentali, sulla cooperazione

territoriale, sui ragazzi che hanno una competenza elevatissima e poi capiamo che cosa succede

sugli oneri dell'annualità terremoto.





So che avete avuto una brutta sorpresa, 50 milioni aggiuntivi sulle tasche della Regione,

immagino immaginiate - scusate la ripetizione - una rateizzazione, immagino che questo graverà

sulle scelte del mondo del lavoro. Non lo so, lo immagino io, ma vorrei una risposta, o

comunque vorrei che qualcuno se ne occupasse. Penso che sia un tema fortissimo… Scusate,

sono circa 80 milioni di euro che gravano aggiuntivi. Qui credo che per affrontare tutto il

sistema regionale… un pezzettino l'ha messo in evidenza Angelo Primiani. In 12/13 punti spero

di aver trattato tutto il lavoro dell'alveo regionale. Spero che tutto possa avere una ricognizione

e una qualche decisione in 45 giorni, ma non perché mi piace essere sadica, ma perché

novembre arriva e quindi quello che non abbiamo fatto in questo anno e mezzo - avere degli atti

che non parlino al futuro "faremo", "diremo", "è stato predisposto" - sia ora.

Da ultimo, ovviamente potrei essere molto più ampia di quanto non ho fatto ora, ci sono i temi

di contesto. Su questo abbiamo chiaramente una visione che era quella che mi aspettavo di

ascoltare dal Governo regionale, perché abbiamo un tema che riguarda come immaginiamo lo

sviluppo, come il protocollo sulla legalità viene o non viene attuato, perché questa Regione non

l'ha ancora firmato. Non sono atti fini a se stessi, ma servono perché poi nei subappalti non si

prendono i dipendenti per sfinimento finanziario, non si abbiano condizioni di sicurezza minori.

La sicurezza sui luoghi di lavoro è uno dei temi che soprattutto in estate viene in evidenza per

l'edilizia e l'agricoltura, che impatta su quello che state facendo, sugli investimenti o presunti

tali.

Firmiamolo il protocollo sulla legalità. Ha senso cercare di capire se tutte le norme vengono

attuate e i salari dei dipendenti, degli operai, non vengano tagliati. Anche su questo non

abbiamo fatto mezzo passo in avanti. Non ho letto una sola parola sulla sicurezza sui luoghi di

lavoro da parte dell'Assessore competente, anche solo una dichiarazione di principio. Il terzo

atto è un ordine del giorno per affrontare politiche attive del lavoro, di sviluppo e in generale

welfare e sicurezza. È chiaro che è uno sprono, è veramente un atto politico, però è altrettanto

chiaro che se in un anno e mezzo non c'è una Giunta che ha ritenuto di attivare un ragionamento

su queste cose, oggi che c'è il Consiglio dedicato a questo ci preme, almeno a noi da questi

banchi, ricordare che va fatto.

Politiche attive, entro nel merito. L'Asse 6 del POR FSE a che punto è arrivato per gli incentivi

all'assunzione, alla creazione del lavoro autonomo, alla socializzazione dell'impresa? C'erano

circa 5,8 milioni. Non ho accesso al sistema di monitoraggio, però immagino che ci siano delle

risorse. Gli ultimi atti che ho visto fare risalivano all'Amministrazione precedente, vorrei capire

se in questo anno e mezzo qualcuno una delibera sul FSE l'ha pensata. Lo stesso le risorse della

638/2016 e della 114/2017 per i percorsi volontari all'accompagnamento alla pensione e

all'esodo anticipato, per la creazione d'impresa in forma individuale o associata, per i beni





pubblici disponibili, beni assunzionali, gli ex… definizione storica di quelle delibere, oggi è

cambiata, lavori di pubblica utilità, 4,5 milioni.

Sulle politiche di sviluppo. Lo so che non è facile generare sviluppo con la bacchetta magica, so

pure che gli atti amministrativi sono lenti, però oggi serve un forte piano di accelerazione se non

vogliamo continuare a tenere i meno. Se qualche segnale positivo ci viene dal passato lo

dobbiamo accompagnare, caldeggiare, rafforzare. Facciamolo con il pagamento delle imprese,

per esempio. Presidente, in occasione del bilancio vi abbiamo presentato diverse norme

sull'accelerazione finanziaria per i pagamenti. Cambiati i vertici di Finmolise dateci prova che,

se allora era una tema di contrapposizione politica, oggi questo si può fare, basta che vi

riprendete quello che abbiamo proposto sul bilancio per il pagamento alle imprese. Ci sono i

sistemi di accelerazione.

Sui fondi addizionali CDP (Cassa Depositi e Prestiti), parlo dei fondi strutturali e dell'ex FSC, è

possibile farlo. Cassa Depositi e Prestiti lo fa, basta che lo copiamo. Abbiamo bisogno di questo

piano di accelerazione e si può fare con delle norme, i soldi già ci sono, bisogna solo accelerare

e si può fare legalità con il protocollo che vi dicevo che solo noi non abbiamo sottoscritto. Ci

dia qualche parola sulle ZES (Zona Economica Speciale) e sulla nuova programmazione. Se nel

passato non ho avuto la possibilità di ascoltare dal Presidente e dall'Assessore Mazzuto mezza

parola di sistema nella loro introduzione un po' stitica iniziale, vorremmo almeno ascoltarla ora,

a che punto siamo su questi strumenti per fare sviluppo? A che punto siamo su quelli da

programmare? Vengono portati in concertazione alla Cabina di regia? Vengono portati in

Commissione? Mi auguro di sì.

Sblocchiamo le risorse sulla formazione, sono ancora ferme. Sul lavoro femminile ho detto più

volte, sarà che mi sta fortemente a cuore. Infine, prima delle ultime due cose, sono contenta che

il Consiglio dei Ministri, dopo un anno e mezzo che glielo continuavamo a ricordare, abbia

deliberato una norma sulla Ittierre, esattamente quella che con i lavoratori nella stanzetta a

fianco gli avevamo dato, perché era quella che già avevamo approvato con i Governi precedenti,

quella che risolveva il problemino dell'inceppo dell'interruzione. Un anno fa ve l'avevamo detta,

era Natale, faceva freddo e all'epoca ci presero pure un po' in giro. La norma Nannicini non

aveva copertura finanziaria. Grazie, va trovata la copertura finanziaria con la politica. Dopo un

anno siete venuti sulle nostre posizioni per provare 1 milione di euro. Sono pochi. Va bene, è un

inizio, non tolgono niente ai 7 del totale che vanno alla Gam? Mi auguro di no.

Presidente, Assessore, ci abbiamo messo un anno. Datecene atto che era esattamente la

soluzione che vi proponevamo un anno fa e magari scriviamole bene, perché non è Isernia, è il

Molise, come era ricordato pure dal Presidente. Non è colpa vostra, evidentemente nelle

trascrizioni orali si perde qualche termine che fa la differenza per tante aziende su questo





territorio. Sull'ex Zuccherificio la stessa cosa, sulla riqualificazione del personale dei lavori di

pubblica utilità. Credo che è il tempo di scrivere bene gli atti per dare le priorità e per garantire

almeno due anni, poi si vedrà il resto, senza creare aspettative e con serietà, ma almeno due

anni. Sulla creazione della cultura della sicurezza ci sono i bilaterali, anche qui c'è la

formazione, ci sono gli appostamenti finanziari sugli strumenti del FSE, ci sono dei mondi da

attivare e che oggi sono fermi perché non gli diamo fiducia, non gli diamo attività, non gli

dimostriamo di essere cinghia di trasmissione di tutto questo.

Chiudo solo con una frase, depositando i tre atti. È chiaro che tutto si poteva fare da tempo, è

chiaro che il miglior momento per piantare un albero era vent'anni fa, però il secondo miglior

momento è oggi, non facciamolo passare invano.

VICEPRESIDENTE

Grazie Consigliera Fanelli. È iscritto a parlare il consigliere Iorio. Prego.

CONSIGLIERE IORIO

Grazie Presidente. Sarò molto breve, andrò un po' al nocciolo della questione, anche perché

rispetto all'annuncio e alla comunicazione fatta dal Presidente della Giunta e dall'Assessore non

posso che essere soddisfatto per il raggiungimento di un obiettivo che avevamo individuato

come assolutamente prioritario, anche in una discussione in questo Consiglio regionale e faceva

parte del documento adottato all'unanimità dalla Commissione che presiedo, che chiedeva

proprio un intervento in questa direzione.

Soddisfazione piena, perché è stato risolto un problema che era più che di natura politica di

natura morale, ma che va seguito ancora con molta attenzione, perché credo che il milione sia

non del tutto sufficiente e si possano creare altre interruzioni che poi necessitano di ulteriori

interventi legislativi. Di fatto siamo di fronte, questo lo dobbiamo dire, al fallimento dell'area di

crisi e dell'area di crisi complessa in questa Regione.

Fallimento dovuto sicuramente alle difficoltà economiche, industriali, di crisi, di investimenti,

ma fallimento soprattutto rilevabile dal fatto che abbiamo ancora, a distanza di molti anni,

lavoratori che lottano per avere la sopravvivenza con gli ammortizzatori sociali. È una lotta

davvero difficile, che va compresa, che deve essere accompagnata senza quell'autosufficienza di

chi dice "Eh, ancora ammortizzatori sociali", perché l'alternativa è il niente. Immaginare che si

possa stare senza reddito credo che sia immaginare una situazione di difficoltà assolutamente

non possibile, né condivisibile in una società che si dice moderna e soprattutto solidale. Credo

quindi che anche questa attenzione, Presidente, vada elevata nei confronti del Governo per la

discussione del decreto, che deve essere aggiustato nella maniera esatta, deve coprire le





esigenze dei lavoratori che conosciamo, in numero, il nome, persone e indirizzi. Sono 1.000?

1.000 devono avere gli stessi diritti degli altri lavoratori di altre regioni che già godono di questi

privilegi, come abbiamo detto nei dibattiti precedenti, a cominciare dalla Sardegna, per andare

alla Sicilia, al Lazio e quant'altro. Questa credo che sia una grande questione, che trova, troverà

e ha trovato già soluzione.

Bisogna approfondire, a mio giudizio, il discorso per quanto attiene il problema complessivo dei

lavoratori in difficoltà. Li chiamo in difficoltà proprio rispetto alla prospettiva che hanno:

ammortizzatori o niente. Credo che bisogna utilizzare le risorse delle politiche attive, veniamo

al secondo argomento, in maniera assolutamente adeguata alla soluzione del problema. Durante

l'audizione dei sindacati in II Commissione, cosa che avrete ascoltato anche voi quando sono

stati ascoltati presso la Giunta o presso l'Assessorato, abbiamo dovuto prendere atto che esiste e

abbiamo riletto, il Piano della ricostruzione industriale legato alla realizzazione dell'area di crisi

complessa, che elenca una serie di operazioni da fare - diciamo - in via prioritaria e prevalente,

che ancora non trovano risposta. Parliamo di un documento firmato anni fa, soprattutto per

quanto riguarda le politiche attive.

Credo che qualcosa non sia andata per il verso giusto nel passato e qualcosa non sia andata

nemmeno nel presente, se siamo ancora oggi alla presenza di un Piano delle Politiche Attive…

Ho avuto modo di comunicare al Presidente personalmente che avevo dei dubbi e delle

perplessità su quel Piano, perché è mancato assolutamente, anche per carenza di personale,

quell'obiettivo che è legato al sostegno e alla ricollocazione del personale interessato, con le

politiche attive che devono accompagnare il percorso delle politiche passive. Anzi, le politiche

attive sono la precondizione perché ci siano quelle passive, perché si intraveda un percorso di

uscita.

Le politiche passive - Presidente, su questo vorrei essere preciso - sono quelle che utilizzano il

sostegno economico pubblico in favore del lavoratore e di nessun altro intermediario che si

interpone tra il lavoratore e le manifestazioni pubbliche, fieristiche e quant'altro. Sono fondi

utilizzati per aiutare chi deve trovare un lavoro, attraverso quali sistemi? Attraverso il sostegno,

come abbiamo visto, ai lavoratori di pubblica utilità, ai lavoratori che vengono assunti attraverso

il bonus occupazionale, attraverso il sostegno all'autoimpiego e alla cooperazione. Credo che su

questi temi ancora non ci sia nessun intervento con una direzione specifica e mi riferisco anche

a quanto avviene in altre regioni, soprattutto a quanto ho detto in precedenza.

In altre regioni, per esempio, il problema del pensionamento di questi lavoratori, che interessa

un numero consistente di persone, è stato affrontato con strumenti sia di sostegno economico e

di incentivo, ma anche di criteri. La Lombardia, per esempio, su iniziativa della Camera di

Commercio di Brescia, ha dato sostegno economico alle imprese che assumevano persone





prossime alla pensione, cercando cioè di raggiungere l'obiettivo di svuotare il bacino dei

lavoratori in difficoltà con gli ammortizzatori sociali, andando al prepensionamento attraverso

una premialità alle imprese che glielo consente. È un'idea. In altre regioni, mi sembra nelle

Marche o in altre, i lavori di pubblica utilità vengono utilizzati per due o tre anni a favore non

della platea di tutti, ma di quei lavoratori che entro due o tre anni andranno in pensione, così si

raggiunge l'obiettivo di pare una soluzione a un lavoratore. Se sono giovane, ho ancora

possibilità di ricollocamento, credo che debba essere trattato come una persona accompagnata o

a un lavoro autonomo o a un altro lavoro. Non mi puoi mettere nel Comune a tagliare l'erba,

diciamo, per due anni. Poi che faccio? Torno a casa senza lavoro, senza formazione e senza

altro.

Credo che sulla base di questi criteri e anche sulla base che… Va bene tutto quello che è stato

detto, direi va bene anche l'intervento che è stato fatto in via sperimentale, sul quale ho qualche

riserva e qualche perplessità, ma comunque avvia un percorso non del tutto rispondente, a mio

giudizio, alle logiche delle politiche attive. Per essere ancora più chiaro è un progetto che

potrebbe trovare finanziamento, o giusto finanziamento, in altri fondi, perché in qualche modo è

articolato tra formazione, reinserimento e quant'altro, ma non nelle politiche attive che - ripeto

Presidente, sarò preciso in questo senso - servono a far trovare un posto di lavoro. Quando si

utilizzano anche gli Enti di formazione con le politiche attive, si pagano solo rispetto i lavoratori

che hanno trovato occupazione, non a tutti, altrimenti quei fondi non sono più politiche attive,

sono politiche di formazione e non è la stessa cosa. Non dico che non si debbano fare, lo ripeto

e voglio essere chiaro, però si fanno con altri fondi e con altre possibilità.

Ritorno sugli aspetti più importanti. La questione dell'Ittierre ha trovato un'ottima risposta per

quanto riguarda gli ammortizzatori sociali. Manca la seconda parte delle politiche attive però

per quei lavoratori… perché tra l'altro nell'area di crisi complessa ci sono delle direttive

specifiche che non riguardano il mondo intero, ma l'area di crisi complessa e che vanno

assolutamente messe in atto. A questo punto penso che l'argomento però debba essere

completato con la terza gamba del sostegno, che era già - peraltro - previsto dal famoso Piano di

Ricostruzione Industriale. L'aiuto alle imprese. Abbiamo bisogno di aiutare imprese che

assumano quei lavoratori in quei settori dove sono già formati, dove non hanno bisogno di

formarsi, dobbiamo premiare quei lavoratori e le imprese che li assumono, ovunque essi siano.

Riguarda tutta la platea, perché questo è possibile farlo e non mi pare che finora sia stato fatto.

Sono stati fatti dei bandi, alcuni non hanno dato grande risultato, soprattutto quelli di Sviluppo

Italia, mi pare la 81 stia in enorme difficoltà, saranno rimaste un paio di imprese che ancora

continuano a crederci, ma tra le cinque fortunate… Insomma, potrei dire anche sfortunate

perché hanno dovuto rinunciare. Credo che l'esperienza di quel bando sia significativa, ma





anche quelli successivi, in nessuno ho letto che viene premiata l'azienda che assume quei

lavoratori nel settore, anche nelle filiere interessate che in qualche modo sono state ampiamente

individuate. Questa è una mancanza, perché tra l'incentivo all'impresa e il sostegno delle

politiche attive, si combinano delle occasioni che potrebbero far riprendere l'economia in queste

aree del Molise, a cominciare dall'Ittierre per proseguire sulla Gam e sulle problematiche

residue - dico purtroppo residue - dello Zuccherificio.

Guardiamo a quest'altra gamba, a quest'altra questione da inserire in un unico Piano di Politiche

Attive e Industriali, perché ciascun lavoratore dice sempre… Quell'accordo che ha sottoscritto

con i sindacati la Giunta precedente, prevede non solo la scelta delle tipologie da utilizzare per

le politiche attive ma quello che sarebbe l'obiettivo finale da raggiungere, anche attraverso

alcune leggi di riordino del settore, come quella che abbiamo approvato in II Commissione, per

poter fare in modo che ci sia una struttura pubblica o qualsiasi altra struttura che prenda il

lavoratore e lo accompagni al ricollocamento, personalmente, nel senso che ci deve essere un

fascicolo personale che consenta di utilizzare le politiche necessarie per quella specifica

situazione. Capiremo allora chi deve andare in pensione, chi - invece - può lavorare in

cooperative, chi fa il lavoro autonomo, chi lavora presso altre imprese e chi deve poter essere

occupato in lavori di pubblica utilità e avere quindi la certezza che andrà in pensione

serenamente e lavorando. Tutto questo lo si può fare se facciamo un altro, secondo me, Piano

delle Politiche Attive, diverso da quello che c'è e sfrondato da alcuni equivoci che,

sinceramente, non riesco assolutamente a condividere.

Torno alla questione dell'Ittierre. Vorrei chiederle Presidente… gliel'ho già detto quando

abbiamo parlato della… No, lei non c'era, l'ho detto quando abbiamo parlato del documento

della II Commissione sul Lavoro. Attenzione a quello che sta accadendo, anche per le nostre

attività imprenditoriali, le nostre famose filiere, per quanto riguarda l'aspetto degli immobili. Lei

saprà che per quanto riguarda l'Ittierre, ma questo potrà valere anche - non lo so come - per la

Gam, anzi, non credo che la Gam si veda coinvolta, ma l'Ittierre si vede direttamente coinvolta,

perché c'è una causa in corso tra il Commissario e la Regione per l'escussione di 12 milioni di

euro di fideiussione. La causa ha avuto un esito ancora incerto sulla difficoltà di trovare la sede

giusta per la discussione, ma è stata finalmente affidata al Tribunale di Campobasso e credo nel

giro di un anno, un anno e mezzo, si dovrebbe discutere. Qualche esperto dice che la Regione

sarà quasi sicuramente soccombente.

Spero di no, però non vorrei essere precursore di questa ipotesi di difficoltà. Un

approfondimento lo farei, perché sarebbe veramente assurdo che dovendo diventare proprietario

di un immobile pagando i 12 milioni… perché abbiamo rinunciato a far valere la clausola che la

fideiussione prevedeva come conseguenza, cioè se la fideiussione non era rispettata la Regione





doveva diventare proprietaria dell'immobile. Qualcuno questa clausola non l'ha fatta rispettare,

non se n'è avvalsa la Regione all'epoca e oggi il Tribunale potrebbe dire che la fideiussione era

valida e va pagata. Le assicuro che chi l'ha detto non è proprio l'ultimo arrivato. Mi

preoccuperei di approfondire e di vedere di fare un'eventuale transazione, perché altrimenti

sarebbe veramente assurdo. Siccome mi pare che il valore dell'immobile ex Ittierre sia molto

sceso nelle valutazioni, essendo questa transazione da fare con Commissari del Tribunale,

sostanzialmente potrebbe essere utile che la Regione intraprenda questa strada, questo per

utilizzare la struttura a scopi sempre di tipo imprenditoriale, ma è un'ipotesi.

Per quanto riguarda, invece, la questione della Gam, credo che dovremmo essere più precisi

sull'aspetto degli ammortizzatori sociali che sono la prima questione da affrontare per dare

sicurezza ai lavoratori, ma bisogna affrontare anche la ripresa dell'attività, che anche secondo

me, com'è stato già detto, può essere ripresa perché la filiera lavora. Se la filiera lavora significa

che sia pure entro limiti che non guardano più all'arena di una volta, entro limiti compatibili con

un'attività realizzabile in questa Regione, l'obiettivo può essere perseguito attraverso la ricerca

di un imprenditore. Se c'è un imprenditore che fugge, intanto dovrebbe dare le motivazioni, ma

non le conosco. Sarebbe giusto ascoltarlo o sapere le motivazioni date sulla rinuncia a questa

attività. In ogni caso sarebbe utile parametrare l'intervento di sostegno pubblico in maniera che

altri possano accedere, anche con tipologie…

Non conosco l'Accordo di programma, non conosco quale poteva essere il bando, ma comunque

dovremmo guardare al bando dei famosi 40 milioni di euro, che siano utilizzabili attraverso

sistemi di affidamento imprenditoriale secondo legge, cooperative o quant'altro, in maniera

adeguata e a un'ipotesi di ricerca di un nuovo imprenditore che possa completare il ciclo della

filiera nel Molise, pensando che prima o poi si possa raggiungere l'obiettivo che tutti vorremmo,

cioè di ritornare ai fasti di una volta.

Per quanto attiene alle altre questioni affrontate, per quanto riguarda al Piano occupazionale

della Regione, mi pare che state svolgendo una pre-intesa, o un'intesa, con i sindacati e anche lì

qualche informazione in più non guasterebbe, ma quella che ritengo assolutamente opportuna,

necessaria, anche perché è una battaglia di anni, è la questione del precariato che questa

Regione ha il dovere di affrontare come non è stata mai affrontata in passato, cioè in maniera

adeguata, chiara, precisa, nei limiti delle possibilità che la legge consente, con le graduatorie

fatte secondo norma di legge, senza che ci siano furbizie da nessuna parte nella valutazione dei

titoli o degli ammessi. Chi dice sì, chi dice no, non si sa se possono essere ammessi quelli che

hanno lavorato con Enti subordinati alla Regione, se saranno solo quelli che hanno lavorato con

Enti regionali, se il triennio sarà il triennio, sarà il numero dei giorni che è diverso dal triennio





per una serie di fatti tecnici. Ci sono tante perplessità e tante questioni che meriterebbero un

punto di chiarimento opportuno, perché si possa procedere spediti.

La questione del precariato, lo dico senza timore di crearmi o di creare polemiche inutili, è stata

affrontata sempre, è stata trattata sempre da quando sono all'opposizione - opposizione nell'altra

legislatura, questa ancora insomma… - in maniera sbagliata. Sbagliata perché? Lo dobbiamo

dire. Non sono sempre molto franco quando parlo in Consiglio, ma qualche volta conviene

esserlo, perché chi era stato assunto da Iorio non poteva essere sistemato da Frattura. Questa era

la logica e non vorrei, Presidente, che continui, perché sennò veramente avremo fallito

nell'obiettivo di immaginare che rispetto al trattamento del lavoro, del personale, nel rispetto

non per l'obbligatorietà della sistemazione, ma della chiarezza con cui si arriva alla

sistemazione.

Se esiste un diritto codifichiamolo, poi dopo ci sarà chi avrà la fortuna di avere un punteggio

maggiore, chi uno minore, secondo però criteri logici e poi quella regola andrà seguita. È

successo anche nell'ASREM, questo metodo di discriminare il lavoro in base alle appartenenze

è un metodo che deve cessare, perché l'opinione pubblica è stanca di ascoltare discorsi di questo

genere. Può darsi che ci siano stati favoritismi in passato, può darsi che ce ne saranno sempre,

però rispetto ai criteri, rispetto alle posizioni oggettive, dobbiamo assumerci anche se con

difficoltà questi atteggiamenti, sapendo di rispettare chi ha dei diritti.

Un'altra questione che non so se ha trovato spazio nel Piano occupazionale, non è solo quella

dei precari, ma anche quella delle graduatorie esistenti. Esistono delle graduatorie che la legge

prevedrebbe potrebbero essere utilizzate dalla Regione in caso di necessità di posti. Qualcuno

dovrebbe dire perché non si utilizzano quelli e si fanno nuovi concorsi, quando il concorso è

stato fatto… questa volta coincide pure chi l'ha fatto, quindi voglio dire… È stato fatto dal

centrodestra e attualmente c'è un Governo di centrodestra, perché non utilizzare quelle persone

con una semplice chiamata invece di fare nuovi concorsi e ricominciare da capo? Vedo che

quelli del 5 Stelle non sono molto d'accordo, perché loro hanno detto che i concorsi vanno fatti

una sola volta e cessano, però ritengo - invece - che questa sia una cosa giusta.

Tutte queste cose penso non si possano esaurire in una discussione oggi, soprattutto perché c'è

bisogno di avere una serie di informazioni e una serie di chiarimenti. Spero che il Consiglio

voglia comunque trovare il modo di poterne parlare o in un altro Consiglio regionale, in una

Conferenza dei Capigruppo, magari con la possibilità di interloquire direttamente con i

sindacati. Cerchiamo di fare una cosa utile e soprattutto unanime. È un appello accorato, non

buttiamo a mare un risultato straordinario, torno a ripeterlo, che è stato ottenuto grazie

all'impegno di tutti per il riconoscimento al Molise di un diritto che il Governo gli sta

riconoscendo.





Facciamo tesoro di questo dato positivo che può incoraggiare anche tanti lavoratori, ma

completiamolo con una serie d'iniziative che, alla fine, potrebbero ridurre il tema delle vertenze

ventennali che sono presenti in questa Regione e che potrebbero trovare rapidamente una

qualche soluzione. Grazie.

VICEPRESIDENTE

Grazie Consigliere Iorio. Comunico all'Aula che sono pervenuti tre atti, due ordini del giorno e

una mozione a firma della Consigliera Fanelli e del Consigliere Facciolla. Se la Consigliera

Fanelli ne chiederà, a fine dibattito, l'iscrizione, anticipo la distribuzione degli atti.

CONSIGLIERE FANELLI

Sì, grazie Presidente.

VICEPRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Calenda. Prego, ne ha facoltà.

CONSIGLIERE CALENDA

Grazie Presidente. Vorrei innanzitutto esprimere una profonda soddisfazione per la notizia che il

Governo finalmente ha concesso una boccata d'ossigeno ai lavoratori dell'ex Ittierre. Non è la

prima volta, purtroppo, che in quest'Aula si discute di politiche del lavoro. Un tema delicato e

complesso e purtroppo penoso, considerata la situazione allarmante che si sta vivendo.

Vorrei, se mi si consente, impostare il mio intervento in un ordine inverso, partendo da quella

che potrebbe essere la soluzione ottimale per cominciare a parlare nuovamente di politiche

attive e non impostare l'intero sistema occupazionale solamente sulle politiche passive che, lo

ricordiamo a noi stessi, ma soprattutto a me stessa in primis, riguardano gli strumenti alternativi

al reddito, rappresentano il paracadute che attutisce lo scivolo fuori dal mercato dal lavoro e

passare poi alla disamina di come si è arrivati a tal punto.

Dicevamo, quale potrebbe essere la soluzione? Ovviamente incentivare la produttività delle

aziende, di tutte le aziende, lasciando fuori la partecipazione regionale, la Regione deve solo

offrire strumenti che incoraggino lo sviluppo produttivo, mettere in campo azioni che possano

attrarre investitori dalla rete stradale a quella ferroviaria e promuovere, ma anche attuando

strumenti di sollecitazione occupazionale. In tal senso la Regione, nella scorsa legislatura,

aveva dato avvio al processo doloroso sì ma necessario. Non c'erano e non ci sono più

presupposti per continuare e purtroppo, ancora una volta, a pagarne lo scotto sono i lavoratori





fuori dal mercato del lavoro e che invocano strumenti di supporto perché di ricollocazione

occupazionale neppure l'ombra.

La soluzione principale per uscire dallo stallo è restituire al Consiglio regionale la potestà di

programmazione. Perché dico questo? Perché il Consiglio non conosceva, oggi l'Assessore ci ha

concesso questo excursus storico e ha prodotto una panoramica economica della situazione,

quanti e quali siano i fondi stanziati per le politiche del lavoro. Il Consiglio è stato escluso dalla

trattazione della materia, nonostante lo stesso ne avesse la prerogativa. L'avvio è iniziato nella

passata legislatura, i cittadini ci chiedono aiuto, lo vediamo oggi, l'abbiamo visto in quasi tutte

le sedute consiliari, ma non possiamo offrire loro risposte certe e concrete, perché non siamo a

conoscenza di un bel nulla in materia di politiche del lavoro.

Non abbiamo contezza a quanto ammontino i fondi e soprattutto come sono stati investiti dalla

Struttura competente. Bene, anzi male signori, il Molise è maglia nera in termini di

disoccupazione. La provincia di Campobasso registra un tasso pari all'11,2 per cento, la

provincia di Isernia, invece, è messa peggio, con un 17,6 per cento. Per non parlare della

disoccupazione femminile, come accennava prima anche la consigliera Fanelli, che è la

peggiore d'Italia; solo 40.000 sono le donne occupate. Solo le Province del Mezzogiorno stanno

peggio di noi. Certo, questa situazione non è affatto incoraggiante, ma potrebbe servire per dare

quell'impulso a che si migliori per uscire dall'impasse occupazionale in cui siamo stati travolti.

Nel calderone della disoccupazione pesano gli ex lavoratori delle grandi aziende, parliamo

sempre di loro, non perché quelli delle piccole aziende siano meno importanti, sia chiaro,

semplicemente perché non abbiamo una ricognizione della situazione completa.

Lo Stato aveva chiesto alla Regione di procedere su binari paralleli, di pari passo tra politiche

attive e passive, cioè svuotare i bacini di utenza e come? Ricollocando i lavoratori delle lunghe

liste di mobilità, a cominciare dal 2015. Ebbene, dalla relazione del Presidente della II

Commissione consiliare permanente Michele Iorio, la Regione Molise a partire dal 2016 non

avrebbe previsto alcun Piano di recupero occupazionale. Intanto le risorse a disposizione per la

Regione Molise sono risultate incapienti in sede di riparto, ma nonostante ciò la Regione non ha

neppure reclamato ulteriori erogazioni aggiuntive, almeno per assicurare la continuità degli

ammortizzatori. Dunque signori e colleghi, è chiaro che nella lista dei disoccupati ci sono anche

gli ex lavoratori delle grandi aziende, ex Partecipate della Regione.

Se la Regione non provvede a svuotare la lista, ricollocando questi ultimi con l'aiuto delle

misure messe in campo dal Governo, vedi area di crisi complessa, riuscirà sempre più difficile

concentrarsi sugli altri disoccupati che hanno gli stessi diritti e sugli inoccupati in cerca di prima

occupazione. A questo punto credo sia necessaria un'urgente ricognizione dell'intera situazione,

mettiamo al centro dell'agenda regionale le politiche del lavoro, creiamo un Tavolo tecnico





regionale tra i vari interlocutori del settore e arriviamo insieme ad una soluzione, in tempi rapidi

però, perché i Molisani non possono più aspettare. Grazie.

VICEPRESIDENTE

Grazie Consigliera Calenda. Si è iscritto a parlare il Consigliere Greco. Prego.

CONSIGLIERE GRECO

Grazie Presidente. Partirei dall'ultima considerazione dell'Assessore Mazzuto, che ha detto

"L'Assessorato al Lavoro non risolve il problema del lavoro". Considerare questa affermazione

sibillina è dir poco, mi piacerebbe sapere cosa significa che l'Assessorato al lavoro non risolve il

problema del lavoro. Liberiamocene allora, mi verrebbe da dire.

Oggi devo dire che apprezzo lo sforzo compiuto dal Partito Democratico per portare in Aula

degli atti, mi viene immediatamente da pensare che si è governato per cinque anni e magari

quegli atti si potevano tradurre in azioni, però stiamo provando in ogni modo a portare avanti

quelle azioni. Vi dico questo per scarsissimo senso di fiducia nell'operato di questo Governo

regionale in tema di politiche del lavoro. Chiaramente se il Governo regionale non riesce a

fornire alcuna risposta né ai lavoratori, né alle parti politiche in gioco, è chiaro che quelle

risposte le andiamo a cercare direttamente al MISE (Ministro dello Sviluppo Economico).

Vi voglio dire una cosa. Qui sono stati ringraziati un sacco di soggetti all'interno dell'Aula, ma

probabilmente non si è ringraziato quello principale, l'attore principale, il Ministro dello

Sviluppo Economico, Luigi Di Maio, soprattutto per la questione relativa agli ex lavoratori

Ittierre.

Proprio ieri sera c'è stato comunicato che all'interno del decreto cosiddetto Whirlpool che

affronta il problema della Pernigotti e della Whirlpool, si affronta anche quello dei lavoratori

Ittierre rimasti fuori perché avevano perso quella continuità per accedere agli ammortizzatori

sociali. Fatemelo dire, quella cosa è stata possibile grazie a un'interlocuzione costante con il

Ministero del Lavoro, sia nostra che della formazione parlamentare, com'è giusto che sia, perché

i cittadini ci hanno votato per interessarci dei problemi dei molisani.

Quella che poteva essere un’ ulteriore azione da dover portare in Aula, l'abbiamo tradotta in una

soluzione per quelle persone. Soluzione che evidentemente questo Governo non riesce a offrire,

forse perché poco autorevole, forse perché poco considerato negli ambienti romani, dove conta

saper interagire per offrire delle soluzioni ai cittadini amministrati. Ancora per la Gam, do una

notizia di cui probabilmente molti di voi, molti dei lavoratori che stanno aspettando, sono già al

corrente. Amadori ha di fatto rifiutato un confronto con la Regione Molise, perché non si è

presentata, non è venuta al Tavolo.





Questo ci dovrebbe far preoccupare e non poco come Istituzione, perché significa che un

imprenditore, benché a conoscenza del fatto che in Molise gravitano risorse per l'area di crisi

industriale complessa di cui anche dopo parlerò, benché ci siano tutta una serie di iniziative da

poter mettere in campo, non si presenta a colloquio con la Regione. Significa che siamo un

interlocutore poco credibile. Evidentemente Amadori ritiene che il Ministero dello Sviluppo

Economico sia un interlocutore più credibile e allora è lì che bisogna spostare perlomeno il

piano del confronto con gli imprenditori.

Concordo su un fatto, oggi chi fa impresa può offrire delle soluzioni a questa terra. Prima del 4

novembre, non c'è stata comunicata la data con esattezza, perché è ancora sconosciuta.

Dovrebbe esserci un incontro al MISE proprio con Amadori, per cercare - evidentemente - delle

soluzioni. Voglio sgomberare però il campo da delle aspettative ulteriori rispetto a questa fase di

confronto, che magari possono non sfociare in atti concreti. Il Ministro quello che ci può

mettere e quello che devo dire ci ha messo fino ad ora, è la voglia, la passione, il volersi

spendere per una comunità.

Vi dico anche che, ad esempio, il decreto Whirlpool di ieri è stato approvato con la formula

"salvo intese", perché a quanto pare il Ministro Salvini non era nel Consiglio dei Ministri,

perché non so se stava facendo il dj da qualche parte. So che viene sicuramente venerdì a fare il

dj quindi ci possiamo magari parlare tra un mojito e un moscow mule e gli chiediamo che

intenzioni ha, se ha intenzione di dare l'avallo al cosiddetto decreto Whirlpool.

A valle di tutte queste considerazioni… Queste sono le soluzioni su cui abbiamo lavorato, vi

dico in tutta franchezza indipendentemente dall'Assessorato regionale, indipendentemente dal

Presidente della Regione, indipendentemente da qualsiasi cosa, perché riteniamo - insieme alla

deputazione parlamentare che ringrazio ancora una volta - che i cittadini ci abbiano mandato

nelle Istituzioni per offrire delle soluzioni. A proposito di soluzioni voglio dire che, invece, mi

sembra che continuate a sfuggire. Ripeto, oggi non ci siamo presentati con un atto da iscrivere

in Aula, ma con dei fatti, con dei riscontri già positivi sull'attività di mediazione che stiamo

portando avanti sul tema del lavoro.

I lavoratori ritengo che non hanno più tempo di ascoltare la classe politica parlare, hanno

bisogno di soluzioni e ci stiamo spendendo in ogni modo per quelle soluzioni. È innegabile però

dover ammettere che le soluzioni al tema del lavoro passano obbligatoriamente per delle

direttive, per delle grandi linee direttive, che sono quelle degli investimenti, quindi l'affidamento

delle Istituzioni e di coloro che le rappresentano, passano per le politiche passive del lavoro e

passano per l'abbattimento della pressione fiscale sulle imprese stesse, al fine di poter favorire

quei processi rigenerativi di una classe imprenditoriale che in Molise è da decenni vessata da un

Piano di rientro, dal debito sanitario che stritola le nostre aziende.





Volendo analizzare tutte queste cose una volta, queste tre grandi linee direttive, non posso far

altro che riscontrare il fallimento assoluto di questa Giunta. Perché? Per quanto riguarda le

politiche attive del lavoro… Sappiamo che, detto volgarmente, la Comunità europea ci dà dei

soldi, ci dà dei quattrini, un'altra parte ce la dà lo Stato, un po' ce la mettiamo noi, per fare che

cosa? Per promuovere le cosiddette politiche attive del lavoro, quelle di cui parlava

nell'intervento l'Assessore Mazzuto. Peccato che queste politiche attive del lavoro, 3 milioni e

200.000 euro circa, si sono tradotte in Molise in un bando che abbiamo definito ad assessorem

e non l'abbiamo fatto oggi, ma a ottobre 2018.

Un bando sul quale io personalmente, in Commissione, alla presenza del dirigente Iocca, ho

chiesto spiegazioni, perché era un bando che non prevedeva criteri di selezione. Ci siamo chiesti

"Scusate, come fate a individuare qual è il Comune più meritorio? Quali sono i progetti che

andrete a finanziare?". Non mi si seppero rispondere, perché non c'erano delle griglie valutative.

All'epoca, il 18 ottobre, iscrivemmo una mozione che non si è mai discussa, in cui chiedevamo

l'annullamento in autotutela di quell'atto, di quella procedura e il riavvio di una nuova procedura

con dei criteri di selezione chiari, perché altrimenti le persone che aspettano le politiche attive

del lavoro rischiano di perdere tempo, perché? Perché quando saranno compiuti i cosiddetti atti

dispositivi, amministrativi, cioè quando poi ci saranno delle delibere, delle determine, queste

saranno sicuramente oggetto di impugnativa da parte di quei Comuni che si sono visti esclusi da

quelle graduatorie. Perché? Se c'è un vizio palese riscontrabile all'interno del bando, questo è

chiaramente inficiato da vizio, quindi stiamo perdendo tempo come Regione e stiamo facendo

perdere tempo ai lavoratori che fatti si aspettavano chissà cosa.

Da una parte le politiche attive del lavoro, su cui la Regione, a mio avviso, è molto lenta e

quando si muove lo fa in maniera realmente pedestre, poi c'è tutta quella fase interlocutiva con

gli imprenditori, che - ripeto - stiamo portando avanti in separata sede, perché qui non c'è

assolutamente modo di poter interloquire. Veniamo alla terza fase, che è quella di poter influire

sul costo del lavoro qui in Molise, di poter influire su quelle che sono le ragioni che fanno da

deterrente per la nostra terra. L'area di crisi industriale complessa nasce come un progetto

fortemente voluto dal passato Governo, sponsorizzato anche dal Governo Renzi, su cui c'era

l'aspettativa di 91 milioni di euro.

Ancora lo ricordo, ricordo l'ex Assessore Veneziale che andava in giro nei Comuni a parlare

dell'area di crisi industriale, su 91 milioni di euro. Nel tempo questi 91 milioni di euro sono stati

via via ridimensionati e si è arrivati a 15 milioni di euro, si è contemporaneamente estesa la

platea a tantissimi Comuni che obiettivamente non meritavano di essere ricompresi all'interno

dell'area di crisi industriale complessa e questo è il motivo per cui oggi ci troviamo in mano una





misura che invece di essere determinante per il rilancio dei nostri comparti rischia di essere un

contentino verso qualche categoria o verso qualche imprenditore.

Si è vanificato quello che poteva essere l'effetto deflagrante di una misura. Nel contempo che

facciamo? Questa Assise non si occupa di uno dei problemi veri che vivono i nostri

imprenditori, di uno dei problemi veri che vivono i nostri dipendenti, ovvero quello dell'uscita

dal Piano di rientro sanitario. La scorsa settimana abbiamo portato in Aula una proposta, un

ordine del ordine del giorno che, secondo noi, ci farebbe immediatamente uscire dal Piano di

rientro, ma l'avete bocciata, perché evidentemente il concetto di conflitto di interessi in questa

Regione è sempre verde.

Se non agiamo su queste grandi direttive non possiamo far altro che constatare l'assenza totale

della programmazione in materia di politiche del lavoro, sia attive che passive, di assenza della

fase interlocutoria con gli imprenditori, di continuare a mettere da parte tutti quegli imprenditori

che chiedono alla politica un impegno serio per far sì che siano loro stessi a traghettare il Molise

fuori dalla crisi. Tutto questo non c'è, non esiste, così come non esiste una vision, così come non

esiste una chiara intenzione a livello politico di questo Governo. Ricordo ancora quando due

Consigli regionali fa ci fu la messa in scena della firma delle dimissioni da parte dell'Assessore,

poi ritirate, per evitare di farci discutere un atto che era in discussione. A tal proposito oggi mi

piacerebbe sapere se l'Assessore Mazzuto è in reggenza, è sospeso, è… non lo so.

Da attore istituzionale di questa Assise mi piacerebbe capire chi è il nostro interlocutore, mi

piacerebbe capire verso chi dobbiamo dirigere… (interventi fuori microfono)…

VICEPRESIDENTE

Per favore l'Aula, chiedo di fare silenzio.

CONSIGLIERE GRECO

Quello che voglio dire è che le soluzioni come se le aspettano i cittadini che sono venuti ad

assistere me le aspetto anch'io, altrimenti i cittadini molisani avrebbero scelto noi per farci

governare e le soluzioni le avremmo sicuramente portate al tavolo, come già le stiamo portando

al tavolo. … (interventi fuori microfono)…

VICEPRESIDENTE

Per favore, non vorrei sospendere la seduta. Per cortesia!





CONSIGLIERE GRECO

Come già le stiamo portando al tavolo… (interventi fuori microfono)…

VICEPRESIDENTE

Signori, silenzio in Aula, per cortesia!

CONSIGLIERE GRECO

Se mi ascoltate … (interventi fuori microfono)… Capisco anche la frustrazione dei cittadini. …

(interventi fuori microfono)… Le soluzioni sono … (interventi fuori microfono)…

VICEPRESIDENTE

Per cortesia, silenzio in Aula. Per cortesia! Non potete fare il dibattito lì. Non potete fare il

dibattito da lì. Per cortesia, non vorrei sospendere. Per cortesia. Prego Consigliere Greco. …

(interventi fuori microfono)… Signori, capiamo la situazione, però se continuate così sono

costretta a sospendere la seduta, mentre andiamo avanti con il dibattito perché ci sono degli

ordini del giorno da votare e in più il Consigliere Greco deve finire il suo intervento. Grazie.

CONSIGLIERE GRECO

Capisco la frustrazione dei lavoratori e … (interventi fuori microfono)… Quello che mi chiedo

è come si fa a individuare, all'interno del Movimento 5 Stelle, le responsabilità rispetto a chi una

Regione se l'è mangiata. Noi le soluzioni ve le abbiamo proposte. … (interventi fuori

microfono)… Se avete avuto l'attenzione di ascoltare il… Le soluzioni… (interventi fuori

microfono)… Sospendiamo. Non posso parlare, con chi devo parlare? … (interventi fuori

microfono)… Le uniche soluzioni che siamo … (interventi fuori microfono)… Se non serve

colloquiare, a posto, grazie.

VICEPRESIDENTE

Purtroppo sono costretta a sospendere 5 minuti, perché così è impossibile il confronto.





La seduta viene sospesa alle ore 13.09 riprendono alle ore 14.35

VICEPRESIDENTE

La seduta è aggiornata alle 15.30.

La seduta viene sospesa alle ore 14.35 riprende alle ore 16.30





Atto n. 238 – Iscrizione di nuovo argomento all’ordine del giorno (ogg. n. 498)

VICEPRESIDENTE

Buonasera a tutti, riprendiamo la seduta del Consiglio. Passo la parola al Presidente Toma per

delle comunicazioni.


Grazie, Presidente. Abbiamo terminato i lavori di ascolto dei rappresentanti dei lavoratori.

Abbiamo portato a termine, con i vari gruppi, la redazione di un documento che mi pare soddisfi

proprio le aspettative e le esigenze dei lavoratori. Chiedo alla Consigliera Fanelli se ritira le

mozioni e se presenta il documento condiviso. Grazie.

VICEPRESIDENTE

Grazie, Presidente. Ha chiesto di intervenire la Consigliera Fanelli, prego.

CONSIGLIERE FANELLI

Grazie Presidente del Consiglio, grazie Presidente della Giunta. Con soddisfazione ritiriamo la

mozione che riguardava la Gam e tutti gli altri atti oggi depositati per il Consiglio, poiché

l’appello delle forze sociali su un documento unitario, su un tema così delicato sulla pelle dei

lavoratori, ha trovato accoglimento unanime da parte di tutte le forze sociali con

l’intermediazione della Presidente del Consiglio e soprattutto con le maestranze e i sindacati che

hanno dato le corrette sollecitazioni. Pertanto, sostituisce gli altri atti, il presente ordine del

giorno che, in sintesi, raccoglie le indicazioni che riguardano il lavoro e che riguardano le

prospettive di sviluppo della filiera, dando un forte accenno alla necessità di andare incontro alle

esigenze dei lavoratori attraverso la profilazione urgente per arrivare, prima di settembre-

ottobre, vale a dire alla data che tutti temiamo come cruciale, con la concretezza che le

profilazioni portino alla sicurezza che uno degli sbocchi individuati nel documento riescano a

soddisfare le esigenze lavorative degli oltre 200 lavoratori della ex Gam. È per quello che i

punti salienti sono stati condivisi all’unanimità, raccogliendo le richieste della parte sindacale,

dall’autoimprenditorialità e i bonus a rilancio della filiera, alla necessità di sollecitare il Tavolo

MISE ed eventuali altre esigenze normative, che siamo certi che il Governo regionale porterà

all’attenzione nazionale e che tutte le forze politiche faranno proprie per ottenere degli atti

analoghi a quelli che hanno ottenuto altre grandi aziende, come la Merloni e altre imprese.





Credo che sia un impegno politico che si possa raccogliere, ma al tempo stesso investire

fortemente nell’interlocuzione con Agricola Vicentina presso il MISE e tutti gli altri soggetti, a

partire dalla centralità della II Commissione e della Commissione regionale del lavoro. Questo

ovviamente in tempi brevissimi. L’impegno è circostanziato, prevede dei tempi certi, siccome è

stato oggetto di condivisione con le maestranze e con le forze sindacali, nonché di informativa

in tempo reale, ritengo non necessario leggere l’ordine del giorno. Qualora lo riteniate utile ne

do lettura, ma se tutti sono informati - penso che siano anche stanchi - possiamo essere

soddisfatti di questa giornata di lavoro e dichiarare un impegno unanime della comunità

molisana a tutela del lavoro in generale e a tutela di questi lavoratori in particolare.

VICEPRESIDENTE

Grazie Consigliera Fanelli. Un minuto di sospensione prima dell’iscrizione dell’atto.

La seduta viene sospesa alle ore 16.31 riprende alle ore 16.45.

VICEPRESIDENTE

Consigliera Fanelli mi chiede l’iscrizione dell’ordine del giorno così come è stato illustrato?

CONSIGLIERE FANELLI

Le chiedo l’iscrizione dell’ordine del giorno illustrato e il ritiro di tutti gli altri atti per arrivare

alla votazione unanime. Grazie.

VICEPRESIDENTE

Metto in votazione l’iscrizione. Favorevoli? Contrari? Astenuti?

Si procede a votazione per alzata di mano della richiesta di iscrizione dell’ordine del giorno

presentato dalla Consigliera Fanelli.

VICEPRESIDENTE

Il Consiglio approva all’unanimità.

(Il Consiglio approva all’unanimità)





Atto n. 239 – Ordine del giorno ad oggetto “Emergenze occupazionali, utilizzo delle risorse

destinate alle politiche attive e passive, con partii colare riferimento alla GAM (ogg. n.

498). Approvazione.

VICEPRESIDENTE

Chiude la discussione, interviene in dichiarazione di voto, il Presidente Toma. Prego, ne ha

facoltà.


Grazie Presidente, sarò brevissimo. Concludiamo questa giornata di monotematico con un

documento condiviso, come diceva la Consigliera Fanelli, che mostra l'impegno serio e la

volontà di impegnarci perché queste vertenze che oggi sono state discusse in Aula e in

particolare quella della Gam ma non solo, un po' tutte le vertenze di lavoro, vengano risolte con

un'attività politica intensa, forte e continua. Io voterò sì.

VICEPRESIDENTE

Grazie Presidente. Metto in votazione l'ordine del giorno così com'è stato iscritto. Favorevoli?

Contrari? Astenuti?

Si procede a votazione per alzata di mano dell’argomento posto all’odg.

VICEPRESIDENTE

Il Consiglio approva all'unanimità.

(Il Consiglio approva all’unanimità)





Atto n. 240 – Chiusura della seduta.

VICEPRESIDENTE

La seduta del Consiglio è chiusa. Buonasera a tutti.

I lavori del Consiglio regionale terminano alle ore 16.47

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XII LEGISLATURA CONSIGLIO REGIONALE SEDUTA DEL 7 AGOSTO ...webfiles.regione.molise.it/sedute/integrali/07.08.2019 Matt-Def.pdf · Seduta del 7 agosto 2019 Pagina | 4 _____ Redatto