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Le idee dei giovani imprenditori per uscire dalla crisi. È questo il contenuto del concorso che è stato indetto dal consorzio “Patti Chiari”, d’intesa con la Regione Calabria e l’ufficio scolastico regionale e che fa segui- to all’ampia azione di educazione finanziaria che si è svolta nell’anno scolastico scorso in tutta la Calabria. Uscire dalla crisi economica con idee imprenditoriali vincenti: con questo obiettivo gli studenti della provin- cia di Catanzaro hanno presentato i loro progetti di im- presa presso la sede dell’Istituto “Pacioli” di Catanzaro Lido. Il primo premio è stato assegnato alla classe 5 a F del Liceo “Cassiodoro-Fermi” di Catanzaro Lido con l’idea imprenditoriale “New plastic style” supportata durante l’anno scolastico dagli esperti di Ubi-Banca Carime. La “New plastic style” nasce dall’idea su come valorizzare ed incentivare le attività arti- gianali (ormai quasi dimenticate) nel territorio calabrese, proponendo la costituzione di un’azienda situata nella zona turistica di Le Castella in provincia di Crotone, che presenta come obiettivo princi- pale quello di soddisfare le esi- genze di un consumatore alla ri- cerca di nuove tendenze e contem- poraneamente sensibile alla salvaguar- dia ambientale. Il progetto vuole realizza- re tutto ciò che le precedenti generazioni usa- vano fare con la lana, il filo, la canapa, usando esclusivamente materiale plastico, adeguatamente trattato e ridotto a ‘filato’, utile alla produzione di nuo- vi capi per la realizzazione di un nuovo stile di vita per il rispetto dell’ambiente e lo sviluppo delle potenzialità artigianali della Calabria. sabato 15 giugno 2013 II I giovani e la crisi I giovani e la crisi Concorso Regione-Consorzio “Patti chiari”, premiate le novità Idee fresche fresche Uscire dalla crisi economica con idee imprendito- riali vincenti: con questo obiettivo gli studenti della provincia di Catanzaro hanno presentato i loro progetti di impresa presso la sede dell’Istituto “Pacioli” di Catanzaro Lido Nella sede di Confindustria Cosenza i vertici associativi hanno incontrato l’ambasciatore del Messico in Italia Miguel Ruiz- Cabanas Izquierdo. Si è trattato di un incontro volto a promuovere una maggiore co- noscenza del Paese dell’America Latina e favorire opportunità di scambi e partnership commerciali e culturali con il territorio del- la provincia. In particolare sono state illustrate le occasioni offer- te dal Messico in termini di mercato di sbocco per le aziende e di conoscenza di aree per nuovi investimenti, anche in considera- zione del fatto che l’Italia è il terzo socio commerciale del Messico tra i Paesi dell’Unione europea, mentre il Messico è il secondo partner commerciale dell’Italia in America Latina. Nell’introdurre i lavori il presidente di Confindustria Cosenza Natale Mazzuca ha sottolineato che «il Messico investirà nei pros- simi anni circa 10 miliardi di dollari in infrastrutture. Rappresenta, quindi, un mercato interessante non solo per le grandi imprese ita- liane, ma anche e soprattutto per quelle piccole e medie che pos- sono creare forme di collaborazioni interessanti con le aziende lo- cali. Il Messico è molto vicino culturalmente al sud Italia e il set- tore agroalimentare calabrese può trovare grandi risultati con l’e- sportazione delle proprie produzioni. Dal punto di vista fiscale il Messico è un’ottima destinazione visto che la tassazione è al 28%. Dall’incontro di oggi - ha concluso il presidente Mazzuca - vo- gliamo far partire una fase preparatoria per l’esportazione dei no- stri prodotti e la delocalizzazione delle nostre imprese, grazie an- che alla collaborazione con le istituzioni come la Provincia di Cosenza e con la Camera di Commercio». L’ambasciatore Miguel Ruiz-Cabanas Izquierdo ha informato gli imprenditori presenti all’incontro che il Messico sta crescendo velocemente ed è stimato fra i 10 paesi mondiali che crescerà di più nei prossimi anni. «Le imprese ed i cittadini italiani trove- ranno nel nostro paese un governo amico che li aiuterà. Le azien- de messicane cercano validi partner con buoni progetti e buoni business plan. I settori di maggiore interesse sono quelli aero- spaziale-elettronico-automobilistico, in maggior espansione quel- lo della green economy. Inoltre c’è un grande investimento nel settore informatico». Il consigliere commerciale della Pro Mexico in Italia Oscar Javer Camachio Ortega ha completato l’analisi sul paese sud america- no informando che in Messico hanno delocalizzato già 1425 azien- de italiane e esistono tantissime possibilità d’investimento. «Il motivo principale è il trovarsi in mezzo fra il mercato centro-sud americano e il Nafta (North american free trade agreement), tra le aree commerciali più grande al mondo. Le aziende italiane che hanno delocalizzato in Messico non hanno chiuso la loro attività in Italia, bensì hanno spostato solo le lavorazioni più costose per poi finire in Italia la produzione. Fin dal momento dell’insedia- mento, il sistema messicano affianca alle imprese che delocaliz- zano un programma guida per tutto il percorso di vita». Tutti i presenti, a partire dal presidente della Camera di Commercio di Cosenza Giuseppe Gaglioti, hanno auspicato che dall’incontro possano nascere forme di collaborazione proficue. Scambi col Messico L’ambasciatore presso Confindustria Cosenza

Voce ai giovani

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Sabato 15 giugno 2013

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Page 1: Voce ai giovani

Le idee dei giovani imprenditori per uscire dalla crisi.È questo il contenuto del concorso che è stato indettodal consorzio “Patti Chiari”, d’intesa con la RegioneCalabria e l’ufficio scolastico regionale e che fa segui-to all’ampia azione di educazione finanziaria che si èsvolta nell’anno scolastico scorso in tutta la Calabria.Uscire dalla crisi economica con idee imprenditorialivincenti: con questo obiettivo gli studenti della provin-cia di Catanzaro hanno presentato i loro progetti di im-presa presso la sede dell’Istituto “Pacioli” di CatanzaroLido. Il primo premio è stato assegnato alla classe 5a Fdel Liceo “Cassiodoro-Fermi” di Catanzaro Lido conl’idea imprenditoriale “New plastic style” supportatadurante l’anno scolastico dagli esperti di Ubi-BancaCarime. La “New plastic style” nasce dall’idea sucome valorizzare ed incentivare le attività arti-gianali (ormai quasi dimenticate) nel territoriocalabrese, proponendo la costituzione diun’azienda situata nella zona turistica diLe Castella in provincia di Crotone,che presenta come obiettivo princi-pale quello di soddisfare le esi-genze di un consumatore alla ri-cerca di nuove tendenze e contem-poraneamente sensibile alla salvaguar-dia ambientale. Il progetto vuole realizza-re tutto ciò che le precedenti generazioni usa-vano fare con la lana, il filo, la canapa, usandoesclusivamente materiale plastico, adeguatamentetrattato e ridotto a ‘filato’, utile alla produzione di nuo-vi capi per la realizzazione di un nuovo stile di vita peril rispetto dell’ambiente e lo sviluppo delle potenzialitàartigianali della Calabria.

sabato15 giugno 2013

II

I giovani e la crisiI giovani e la crisiConcorso Regione-Consorzio “Patti chiari”, premiate le novità

Idee fresche fresche

Usciredalla crisi

economicacon idee

imprendito-riali vincenti:

con questoobiettivo gli

studenti dellaprovincia

di Catanzarohanno

presentatoi loro progetti

di impresapresso la sede

dell’Istituto“Pacioli”

di CatanzaroLido

Nella sede di Confindustria Cosenza i vertici associativi hannoincontrato l’ambasciatore del Messico in Italia Miguel Ruiz-Cabanas Izquierdo.Si è trattato di un incontro volto a promuovere una maggiore co-noscenza del Paese dell’America Latina e favorire opportunità discambi e partnership commerciali e culturali con il territorio del-la provincia. In particolare sono state illustrate le occasioni offer-te dal Messico in termini di mercato di sbocco per le aziende e diconoscenza di aree per nuovi investimenti, anche in considera-zione del fatto che l’Italia è il terzo socio commerciale del Messicotra i Paesi dell’Unione europea, mentre il Messico è il secondopartner commerciale dell’Italia in America Latina.Nell’introdurre i lavori il presidente di Confindustria CosenzaNatale Mazzuca ha sottolineato che «il Messico investirà nei pros-simi anni circa 10 miliardi di dollari in infrastrutture. Rappresenta,quindi, un mercato interessante non solo per le grandi imprese ita-liane, ma anche e soprattutto per quelle piccole e medie che pos-sono creare forme di collaborazioni interessanti con le aziende lo-cali. Il Messico è molto vicino culturalmente al sud Italia e il set-tore agroalimentare calabrese può trovare grandi risultati con l’e-sportazione delle proprie produzioni. Dal punto di vista fiscale ilMessico è un’ottima destinazione visto che la tassazione è al 28%.Dall’incontro di oggi - ha concluso il presidente Mazzuca - vo-gliamo far partire una fase preparatoria per l’esportazione dei no-stri prodotti e la delocalizzazione delle nostre imprese, grazie an-che alla collaborazione con le istituzioni come la Provincia diCosenza e con la Camera di Commercio».L’ambasciatore Miguel Ruiz-Cabanas Izquierdo ha informato gliimprenditori presenti all’incontro che il Messico sta crescendovelocemente ed è stimato fra i 10 paesi mondiali che crescerà dipiù nei prossimi anni. «Le imprese ed i cittadini italiani trove-ranno nel nostro paese un governo amico che li aiuterà. Le azien-de messicane cercano validi partner con buoni progetti e buonibusiness plan. I settori di maggiore interesse sono quelli aero-spaziale-elettronico-automobilistico, in maggior espansione quel-lo della green economy. Inoltre c’è un grande investimento nelsettore informatico».Il consigliere commerciale della Pro Mexico in Italia Oscar JaverCamachio Ortega ha completato l’analisi sul paese sud america-no informando che in Messico hanno delocalizzato già 1425 azien-de italiane e esistono tantissime possibilità d’investimento. «Ilmotivo principale è il trovarsi in mezzo fra il mercato centro-sudamericano e il Nafta (North american free trade agreement), trale aree commerciali più grande al mondo. Le aziende italiane chehanno delocalizzato in Messico non hanno chiuso la loro attivitàin Italia, bensì hanno spostato solo le lavorazioni più costose perpoi finire in Italia la produzione. Fin dal momento dell’insedia-mento, il sistema messicano affianca alle imprese che delocaliz-zano un programma guida per tutto il percorso di vita».Tutti i presenti, a partire dal presidente della Camera di Commerciodi Cosenza Giuseppe Gaglioti, hanno auspicato che dall’incontropossano nascere forme di collaborazione proficue.

Scambi col MessicoL’ambasciatore presso Confindustria Cosenza

Page 2: Voce ai giovani

Riparte per il terzo anno consecutivo l’attività di “ScopriCosenza”,il servizio di accoglienza turistica offerto dall’amministrazione co-munale per far apprezzare, attraverso i percorsi a bordo del bus sco-perto, le eccellenze artistico-culturali che la città è in grado di offri-re, con la sua storia e le sue tradizioni.La sfida lanciata dall’amministrazione Occhiuto dall’inizio del man-dato ha dato i suoi frutti se si considera l’incremento dei flussi turi-stici verso la città di Cosenza e l’apprezzamento che “ScopriCosenza”ha raccolto nei suoi primi due anni di attività.Per il battesimo ufficiale della nuova stagione estiva, l’assessoratoal Turismo del Comune di Cosenza, in collaborazione con il Parco“Tommaso Campanella”, ha organizzato un educational tour che havisto la presenza congiunta degli operatori dell’informazione e deitour operator del territorio.Assente l’assessore Luciano Vigna, perché fuori città, sul bus di“ScopriCosenza” è salita, insieme ai giornalisti e ai tour operator,l’assessore alla Comunicazione Rosaria Succurro. A fare da tra-ghettatore, il cantastorie William Gatto, responsabile del Parco“Tommaso Campanella” che ha guidato gli ospiti nell’itinerario tea-trale “La città di Telesio”, vero e proprio viaggio a ritroso nel tem-po, alla riscoperta di miti e leggende e dei segreti custoditi nel pre-zioso scrigno della Cosenza storica.

«Cosenza - ha commentato durante l’educational tour l’assessoreRosaria Succurro - si conferma, per riprendere il claim della cam-pagna promozionale dello scorso anno, un tesoro di città ed ogniqual volta la attraversiamo a bordo del bus scoperto la si trova sem-pre più bella e accattivante. La presenza, dei tour operator ci fa bensperare per l’imminente stagione estiva nella quale dovremmo as-sistere ad una conferma e, auspicabilmente, anche ad un ulterioreincremento di turisti e visitatori, così come è accaduto lo scorso an-no. Segno che si è lavorato bene, candidando Cosenza ad un ingressovero e proprio nei circuiti importanti del turismo culturale, capacidi richiamare qui anche molti visitatori stranieri. Mettere il centrostorico di Cosenza sotto i riflettori di un pubblico vasto e certamenteesigente, come quello formato da turisti e visitatori, è quello che ciproponiamo di fare anche quest’anno, convinti che l’incremento deiflussi turistici possa comportare un effettivo rilancio anche dell’e-conomia della città».

L’educational tour ha assunto i toni e le caratteristiche del collauda-to itinerario sentimentale cui ci ha abituati l’infaticabile cantastorieWilliam Gatto, traghettatore degli ospiti che hanno preso posto sulbus di “ScopriCosenza”.

Il viaggio è partito da piazza dei Bruzi e, dopo aver attraversato cor-so Telesio, ha conosciuto una prima sosta in piazza Duomo. WilliamGatto ha raccontato la storia della città con profusione di aneddoti,miti e leggende: da Enotrio e Paucezio, figli del Re Italo, da cui, pa-re, tutto ebbe inizio, ad Alarico, re dei Visigoti, che la leggenda vuo-le sia stato seppellito nel letto del fiume Busento nel 410 dopo Cristo.Nella narrazione di Gatto entrano la descrizione della Cattedrale, ilracconto della sua consacrazione nel 1222 ad opera di Federico II,la donazione della stauroteca alla città, le nozze di Luigi III d’Angiòcon Margherita di Savoia, la peste a Cosenza dalla quale la città vie-ne salvata dalla Madonna del Pilerio. Poi, il tempo di riprendere fia-to per una breve visita al temporary store “Le botteghe di Alarico”su Corso Telesio, la vecchia via degli orefici e ascoltare la respon-sabile elencare alcuni dei prodotti tipici del nostro territorio e de-scrivere alcuni gioielli realizzati al tombolo o i pizzi lavorati al-l’uncinetto.E il cantastorie riprende i fili del suo racconto, prima per ricordare,accanto all’omonima piazza, Aulo Giano Parrasio, fine umanistache insegnava eloquenza a Roma, cui venne intitolata l’Accademiacosentina, per dirigersi poi verso la casa dove visse nell’ultimo pe-riodo della sua esistenza, dopo il ritorno da Padova, il filosofoBernardino Telesio, che di lì a poco sarebbe stato eletto Sindaco delsedìle dei nobili di Cosenza ed al quale anche Tommaso Campanellaavrebbe reso omaggio.La sosta nei luoghi abitati da Telesio è il preludio al coup de thea-tre riservato dal cantastorie agli ospiti. Dirigendosi a piedi propriodavanti alla statua di Telesio, in Piazza XV Marzo, per presentarloai visitatori ed indicare l’origine della sua pietra filosofale. Poi si ri-sale sul bus per ammirare Cosenza da un’altra prospettiva, quellaofferta da Portapiana e da Corso Vittorio Emanuele. L’ultima sostaè alla confluenza dei fiumi, all’ideale ricerca del tesoro di Alarico.Ed è qui che il cantastorie non può che declamare i versi di AugustVon Platen, tratti dalla ballata La tomba nel Busento.L’educational tour si chiude. Le emozioni suscitate lasciano ben spe-rare per il nuovo viatico dello “ScopriCosenza”. La città di Telesioattende i suoi turisti. Da ogni dove.

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III

Riparte il servizio di accoglienza turistica offerto dall'amministrazione comunale per far apprezzare, attraverso

i percorsi a bordo del bus scoperto, le eccellenze artistico- culturali

Un tesoro di città

Alla scoperta di CosenzaAlla scoperta di CosenzaIl battesimoufficialedella nuovastagioneha visto uneducationaltour conla presenzacongiuntadeglioperatoridellainformazionee dei touroperatordel territorio

Page 3: Voce ai giovani

Gli abitanti di San Sisto rafforzati da giovani provenienti dalla co-lonie valdesi, e da molti altri paesi formavano un vero e proprio eser-cito, forte di migliaia di uomini, ma mancava un vero capo, e l’as-senza forzata di Marco Berardi, l’unico che aveva la capacità e ilcarisma di organizzare e guidare questa moltitudine priva di espe-rienza militare e di armi. Rimasero inermi di fronte alle truppe re-gie, e cercarono di fare affidamento nella pietà e comprensionedell’Inquisitore Malavicino, che seppe solo rispondere con una ef-feratezza che quanto raccontato da Voltaire al confronto sembra unascena idilliaca.Appena fuori dalla prigione, Berardi, con intenti battaglieri, si recònei pressi di San Sisto dove raggruppò circa ottocento valdesi chedivennero, in breve, molti di più (intorno a 1500) perché si aggre-garono volontari di Cosenza, dei paesi della presila cosentina e gio-vani valdesi di Guardia.16

Furono tutti catturati e macellati nella piazza di Montalto.17 A que-sto fece seguito una vera e propria crociata contro i valdesi, con mi-gliaia di morti, e a maggior terrore e spavento per la popolazione ... si è dato ordine e già son qui le carra, et tutti si squarteranno esi metteranno di mano in mano per tutta la strada che fa il procac-cio fino ai confini della Calabria ...18

uno spettacolo che non si era mai più visto dai tempi della rivolta diSpartaco nel 71 a.C., quando Crasso fece crocifiggere nudi tutti iprigionieri, lungo la via Appia da Capua a Roma.

Marco Berardi riuscì fuggire a questo macello insieme con la suaamata e fidata Giuditta, e si rifugiò nei monti della Sila. La famadella sua audacia e delle sue capacità fece accorrere numerosa gen-

te da tutte le parti della Calabria,disgustati dalla ferocia della re-pressione e dai soprusi, abusi evessazioni che erano costretti asubire. Si trattò di una vera e pro-pria rivolta popolare che avevatrovato in Marco Berardi il suocondottiero. Gli uomini accorrevano a mi-gliaia, ma mancavano le armi eil tempo per organizzare un ve-ro e proprio esercito. ScriveDavide Andreotti: «... si mise bentosto non alla te-sta d’una compagnia, d’unabanda; ma d’un intero esercito;d’un esercito forte di più che mil-le e cinquecento uomini; genterisoluta a tentar tutto, nulla anon omettere purché gli Spagnolidalla Provincia si cacciassero,ed il tribunale (dellaInquisizione) di Cosenza si po-tesse abbattere ...».

Leonida Repaci ne dà una vivida rappresentazione, mettendo in ri-salto il carattere politico che aveva assunto il movimento di Berardi.Scoppiò nella metà del Cinquecento, contro la Spagna, la rivoltacontadina prende il nome da Marco Berardi. Gridato Re da unamoltitudine armata; vittorioso sotto le mura di Crotone: scomuni-cato dal papa; minacciato di un’enorme taglia dal Duca di Alcalà:Re Marco della Sila, famoso a suo tempo in tutta Europa come quat-tro secoli più tardi Giuliano, finisce la sua vita senza ferite sul cor-po, spento forse dalla malinconia, abbracciato alla sua dilettaGiuditta che divide il suo destino.19

Le gesta di Marco Berardi ebbero larga eco e sono state riportare daipiù importanti storici del suo tempo, che cercarono anche di ana-lizzare le ragioni del suo successo presso una parte consistente del-la popolazione. La potenza spagnola, la più grande della sua epocanon poteva certo permettersi di subire una sconfitta da un miserocontadino, poiché questo avrebbe avuto una ricaduta enorme di im-magine sull’intera Europa e quindi iniziò una lotta senza quartiereal "brigante" Berardi, il quale era quanto mai accanito e ostinato peri soprusi e le angherie che venivano imposti alla povere gente.

La vicenda dei valdesi aveva lasciato una traccia indelebile nella suavita, un ricordo perennemente rinnovato dalla presenza della suaGiuditta che lo seguì sempre fedelmente, non distaccandosi mai dalui. Nella sua visione del mondo i due mali assoluti erano rappre-sentati dagli spagnoli, che imponevano condizione fiscali insop-portabili ai poveri, e gli ecclesiastici, che tormentavano e tortura-vano la popolazione in nome di Dio. Il suo obiettivo era quello diliberare la Calabria dagli spagnoli insieme al Tribunaledell’Inquisizione. Molto lucido nell’analisi dei principali mali cheaffliggevano la regione, dotato di un carisma naturale, e di capacitàorganizzativa gli mancò un disegno strategico, una visione politicae non fu in grado di organizzare il vasto territorio che riusciva a te-nere sotto il suo controllo.Ecco il racconto dello storico Alesio De Sariis:Narra il presidente Tuano nelle sue dotte Istorie, che l’audacia dicostui crebbe tanto, che fattosi chiamare Re Marcone, s’usurpò tra’suoi le Règie insegne, e la Regal potestà, ed avea già raccolto uncompetente esercito, con cui depredando i paesi contorni, di latro-cinj e di prede alimentava le sue genti. Il Duca d’Alcalà veggendo,che i soliti rimedj contro tanta moltitudine niente valevano, diede ilpensiero a Fabrizio Pignatelli marchese di Cerchiara preside diquella provincia, che con 600 cavalli loro andasse sopra per estir-pargli, e bisognò valersi di milizie regolate per combattergli; ne ciòbastando ad intieramente disfargli, fu d’uopo con stratagemmi an-dargli estinguendo,siccome felicemente gli avvenne: nel che vi con-ferì anche l’opera del Pontefice Pio IV, il quale ordinò, che inse-guiti, se mai ponessero piede nello Stato Ecclesiastico, fossero pre-si, e dat’in potere de’Ministri Regj. Ma sopra tutto ebbe egli a com-battere con gli Ecclesiastici,e con li Ministri della Corte di Roma,i quali con istravagantissime pretensioni tentavano far delle perni-ziose intraprese sopra la potestà temporale del Re, ed offendere inmille modi le sue più alte e supreme regalie, che saremo a narra-re.20

Nel 1562, Berardi era riuscito a impossessarsi di tutti i paesi dellapresila e voleva occupare Crotone (o Cotrone, come veniva chia-mata allora), per farne la capitale della Repubblica calabrese. I suoi

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IV

Per circaun annoavevacostituitouna sortadi repubblicanell’altopiano Fu traditodal suomiglioreamico; epur di nonconsegnarsiagli aguzzinipreferìla dolcemorteper velenoinsieme allasua fedelecompagnaGiuditta

Seconda parte

Marco Berardi, il brigante calabrese eroico, buono, generoso, innamorato e temerario, difensore degli ultimi

Calabresi illustri

Il Re della Silache combattè l’InquisizioneIl Re della Silache combattè l’Inquisizione

a cura di Oreste Parise

Scene di persecuzionireligiose e di briganti

All’estrema destrapapa Pio V

Page 4: Voce ai giovani

uomini liberarono tutti i paesi della presila dal dominio spagnolo el’anno successivo, tentarono di impossessarsi anche di Crotone che,secondo Berardi, sarebbe potuta diventare, per la posizione centra-le nella regione, la Capitale, della Repubblica Calabrese.«... di lì a poco gli insorti calatisi dalle rupi e dai monti cacciaron-si fin sotto le mura di quella storica città, la cinsero d’assedio e l’a-vrebbero presa se il viceré, meravigliato per sì audace assalto nonavesse mandato contro gli assalitori 3080 fanti e 600 cavalieri sot-to gli ordini di Fabrizio Pignatelli, marchese di Cerchiara».21

Marco Berardi non fu mai sconfitto in battaglia, e i suoi uomini glifurono sempre fedeli, nonostante la scomunica minacciata a chiun-que collaborasse con lui, e gli ingenti eserciti mandatagli dal viceréspagnolo.Ma il viceré spagnolo usò qualsiasi mezzo lecito e illecito per sba-razzarsi di questa figura imbarazzante, che metteva a repentaglio ilsuo potere. Taglie sul suo capo e su quello dei suoi uomini, maldi-cenze e falsi racconti di atrocità commesse, calunnie e cronache in-famanti, scomuniche e rappresaglie nei confronti di suoi amici e pa-renti. Marcone aveva risposto con la stessa moneta imponendo una tagliadi 2.000 ducati sul feudatario Marino Caracciolo, marchese diBucchianico, e di 10 ducati su ogni soldato spagnolo, ma alla finegli tolsero il terreno da sotto i piedi. Trovarono solo nel suo miglior amico, Tommaso, il cavallo di Troiaper distruggerlo. Lo catturarono e torturarono fino a farlo cedere. Incambio della vita e di una consistente somma di denaro si impegnòa uccidere Marco.Quando si incontrarono corse incontro al suo amico per abbracciarlo,mentre questi lo accoglieva con un coltello pronto ad ucciderlo. Nellafuribonda lotta che ne seguì è Tommaso a rimanere morto sul ter-reno.«...Un Tommaso suo compagno ch’egli sapea prigioniero a Cosenzae che il raggiunse nella grotta ove s’era internato, dagli speranza,che il suo partito potesse risorgere. Egli corre ad abbracciareTommaso; ma Tommaso, comprato dall’Inquisizione cerca di scan-narlo. Si ingaggia una lotta terribile fra’due; Tommaso cade spen-to sul suolo e Marco allontanatone il cadavere col piede, forma ildefinitivo progetto di finir di fame una vita che egli era ormai d’unpeso insostenibile ... Narra la cronica del Frugali, che Marco nonebbe modo a far sì che Giuditta lo avesse abbandonato al propriodestino...»22

Ancora una volta è libero, può ancora combattere ma ha perso ognisperanza di poter vincere, di poter liberare la sua terra dagli odiatinemici e viene presa da una malinconia infinita, da un senso di stan-chezza e di noia. Ormai era braccato, attorniato da approfittatori etraditori, in molti lo abbandonavano poiché avevano perso ogni spe-

ranza di vittoria. In tanti cedettero alle promesse del Tribunaledell’Inquisizione, ma non riuscirono ad evitare torture e supplizi.Anche quelli che avevano ceduto all’appello della Santa Inquisizionee del Governo furono ingannati tant’è che finirono miseramente laloro vita fra le torture e il patibolo.

Chiese a Giuditta di ucciderlo per evitargli la vergogna di essere cat-turato e l’umiliazione del processo, la violenza della tortura che gliavrebbero inflitto.Era il 1563, Marco aveva circa 25 anni. Di Giuditta non si sa nulla,ma era una giovane come lui che aveva inseguito il sogno di libertàfino alla morte. Decisero di morire insieme, avvinghiati l’uno al-l’altro, portandosi dietro l’unica cosa preziosa che avevano mai pos-seduto: il loro amore.Per secoli il suo nome continuò a popolare le foreste della Sila, a ri-suonare nelle canzoni dei menestrelli, nelle poesie degli improvvi-sati poeti, nei racconti al focolare.

Tira, nimicu miu, tira la pinnaFuorsi ca esci a morti la cunnanna,Tu tieni carta, calamaru e pinna,Ed iu purveri e palli a miu cumannu.Tu si lu vicere de chistu regnu,Ed io sugnu lu rre de la campagna,Tannu, nimicu miu, tannu mi riennu,Quannu la capa mia gira a la ‘ntinna.23

sabato15 giugno 2013

V

ddddddddddddd

Calabresi illustri

16A. Perrotta, I valdesi aSan Sisto, cit. p.87.17F. De Boni,L'inquisizione e iCalabro-Valdesi, Milano,186418C. Nardi, Notizie diMontalto di Calabria,Rubbettino Editore,Soveria Mannelli, 1985cit. in A. Perrotta.19L. Repaci, Calabriagrande e amara, SoveriaMannelli, 2002, p. 7620De Sariis, Alesio -Dell'istoria del regnodi Napoli, Alesio deSariis, Napoli 1792,Vol. III p. 134.21E. Arnoni, Calabriaillustrata, Cosenza,1875, p. 273.22D. Andreotti, Storiadei cosentini,Napoli 1869.23riportata in A.Pesavento -Le gesta di ReMarco, Il Paesenr. 04/10/1993

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Si è tenuta presso la sede romana della casa editrice Rubbettino laprima assemblea nazionale dell’associazione Cataratta Congenita.L’associazione nata per volontà di un gruppo di genitori di bambi-ni affetti da questa rara patologia si prefigge come scopo principequello di diffondere la conoscenza della malattia che è tra le princi-pali cause di cecità infantile, di dare supporto alle famiglie dei bam-bini affetti, mediante la messa in comune di informazioni, notizie eindicazioni utili ma, soprattutto, quello di creare una rete di solida-rietà intorno alle famiglie che si trovano spesso a dover fronteggia-re il problema nella solitudine e nello smarrimento, come spesso ac-cade quando un bambino viene colpito da una patologia rara.L’associazione è scaturita da un gruppo Facebook creato da genito-ri che, grazie alla potenza dei social media, hanno potuto mettere incomune la loro esperienza, i loro sentimenti, le difficoltà incontra-te lungo il cammino: una sorta di gruppo di self-help virtuale. Daqui la voglia e l’esigenza di trasformare la piazza digitale in unapiazza reale dove incontrarsi di persona e mettere al servizio dellacollettività la propria esperienza.Molte le tematiche trattate durante questa prima assemblea. Tra tut-te è certamente degna di menzione la decisione di impegnarsi in unabattaglia di civiltà condotta sia presso le autorità competenti che

presso i mezzi di informazione (grazie all’aiuto di qualche testi-monial che volesse offrire la propria collaborazione) perché in

tutti gli ospedali venga reso obbligatorio il controllo del ri-flesso rosso dell’occhio su tutti i neonati sia nei primi

giorni che nei primi mesi di vita. Il controllo del ri-flesso rosso, che può essere effettuato grazie al sem-

plice ausilio di un semplice apparecchio dal co-sto irrisorio, è infatti un banale esame che tut-

tavia consente di individuare l’eventuale pre-senza di una cataratta così come di molte altre pa-

tologie oculari come il retinoblastoma. La diagnosiprecoce è l’unico strumento che consente di interveni-

re chirurgicamente sul bambino nei primi mesi di vita escongiurare così la cecità parziale o totale. Ampio spazio è

stato dedicato infine alla situazione della ricerca in Italia sullepatologie dell’occhio in età pediatrica che, purtroppo, nel nostro

Paese è quasi assente.Rubbettino ha sposato in pieno la causa dell’associazione offrendosostegno e supporto logistico ai genitori dimostrando ancora unavolta la propria sensibilità rispetto al problema della cecità e dell’i-povisione. Problemi che spesso impediscono di accostarsi al varie-gato mondo dei libri e delle idee scritte.

Info utili su http://catarattacongenita.blogspot.com

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VI

Battaglia civile.Non vedo perché noBattaglia civile.Non vedo perché no

Un valido aiuto

Rubbettino ospita la prima assemblea nazionale dell'associazione “Cataratta congenita”

Nata pervolontàdi un gruppodi genitoridi bambiniaffetti daquesta rarapatologiasi prefiggecome scopoprincipequello didiffondere laconoscenzadella malattia

Si è svolta la giornata dedicata interamente al ricordo di Domenicoe Chiara. I due fidanzatini uccisi il 4 marzo dello scorso anno aBrescia. Domenico Tortorici di Salice e Chiara Matalone di Catona,uniti nella vita e tragicamente nella morte, hanno riunito nella“Giornata della Memoria” due comunità accomunate dal doloredi aver perso due figli.Con loro, furono uccisi Francesca Alleruzzo, madre di Chiara, eil compagno Vito Macandino, vittime della follia e della gelosiaassurda di Mario Albanese ex marito di Francesca. Due famiglie distrutte dal dolore, ma con la dignità e con il co-raggio di chi sa che la vita dei due giovani ragazzi servirà da esem-pio a tutti coloro i quali nel loro ricordo sapranno valorizzare levirtù e le qualità umane di cui Domenico e Chiara erano indiscu-tibili interpreti.I coniugi Tortorici, Nuccio e Marisa, e Dino Matalone hanno ac-cettato con gioia ed entusiasmo l’invito delle associazioni coin-volte nell’organizzare e promuovere la manifestazione.La Polisportiva della parrocchia di Salice, Nuova solidarietà, ilgruppo Scout di Catona, la polisportiva Salice e l’associazioneAmici di Domenico e Chiara, hanno fortemente voluto la “Giornatadella Memoria”, condivisione e sport messi insieme.Un ulteriore occasione per ricordare ed onorare la vita e l’amo-re che hanno saputo darsi Domenico e Chiara.La giornata ha avuto inizio presto, alle 9.00, con la colazione of-ferta agli atleti e alle squadre che hanno aderito alla manifesta-zione. Subito dopo Don Simone Gatto ha celebrato la Santa Messanella tensostruttura davanti una platea numerosa ed insolita per lacomunità di Salice, considerata la location.Nel pomeriggio hanno avuto inizio due mini tornei, quello di cal-cio a 5, nel quale si sono confrontate le squadre Pgs di Catona,Salice, Villa S.Giovanni e Gallico - questi ultimi risultati i vinci-tori del torneo; e quello di pallavolo che ha visto tra i protagoni-sti la squadra di Salice, l’Universal Villa e i vincitori del torneo -Volley Cenide.Due momenti di sport entusiasmanti e al contempo ricchi di emo-zione, perché svolti nel ricordo di due giovani ragazzi amanti del-lo sport, ma soprattutto della vita.Il momento più toccante sicuramente quello a ridosso della pre-miazione dei tornei, quello della presentazione del video com-memorativo, il quale ha ripercorso le tappe dell’amore di Domenicoe Chiara, valorizzando la purezza del loro volersi bene ed ricor-dando che persone stupende la pazzia di un folle ha strappato aquesto mondo.Un punto di partenza e non certo un punto di arrivo, la Giornatadella memoria vuole essere un motore trainante, per quanti vor-ranno cercare di accantonare il dolore, o meglio, trasformarlo inpositività e gioia di vivere magari per tuffarsi in iniziative rivolteal sociale per onorare nel migliore dei modi il ricordo di Domenicoe Chiara, così come stanno facendo gli “Amici di Domenico eChiara” con l’istituzione di due borse di studio per ragazzi so-cialmente svantaggiati.

Giornata della memoriaper Domenico&Chiara

Il dolore che si trasforma in solidarietà

Page 6: Voce ai giovani

Consapevole che non si possono realizzare appieno le possibilitàdel presente senza una profonda memoria e condivisione delle ra-dici storiche e la valorizzazione dell’identità culturale del proprioterritorio, la scuola primaria di Maida, nel corso del presente annoscolastico, si è impegnata nella realizzazione del progetto didattico-educativo “Territorio cittadinanza e memoria” finalizzato alla co-noscenza del territorio d’appartenenza attraverso la riscoperta di tra-dizioni e usanze del passato. Il progetto, realizzato in orario curri-culare, ha consentito a tutte le classi della scuola primaria di risco-prire i luoghi simbolo del proprio paese, di riprendere proverbi eracconti antichi, di conosce. re le origini storiche e culturali maide-si, attraverso la lettura di testi della tradizione popolare, conversa-zioni guidate, indagini e interviste, ascolto di testimonianze diver-se che hanno apportato un valido contributo all’arricchimento per-sonale ed alla formazione culturale di ogni singolo alunno.Gli insegnanti delle nove classi di scuola primaria Amantea Giovanna,Bardascino Ippolita, Cervadoro Costantina, Colistra Carmela, DeSando Marianna, Donato Giuseppe, Ferraina Maria, FigliaGiuseppina, Fruci Amelia, Manti Giovanna, Marasco Silvana,Mussari Caterina, Notaris Elisa, Perri Carmela e Loprete Rosaria,quest’ultima in qualità di insegnante referente del progetto, attra-verso un approccio interdisciplinare, hanno consentito agli alunnidi conoscere e rivivere la storia di un tempo, consapevoli che “lascuola è il luogo in cui il presente è elaborato nell’intreccio tra pas-sato e futuro, tra memoria e progetto”.Ciascuna classe ha apportato il proprio contributo alla riuscita del-la manifestazione finale, realizzata e introdotta rispettivamente daPietro Mascaro, vice preside e da Rosa Procopio, dirigente dell’Istitutocomprensivo di Maida. Massiccia la partecipazione del pubblicoche ha voluto così dimostrare approvazione nei confronti del pro-getto, di cui ha condiviso appieno le finalità, mostrandosi emotiva-mente coinvolto di fronte alla rievocazione di momenti importantidella propria vita,della propria storia, della propria cultura, attra-verso l’esecuzione di brani musicali, di drammatizzazioni, di ballifolcloristici sulle note della tarantella e della quadriglia, eseguite concostumi tradizionali.

A farla da padroni, l’entusiasmo e il coinvolgimento degli alunniche si sono impegnati fino alla fine, indossando “abiti” probabil-mente lontani dal loro tempo, ma sempre presenti nella cultura delterritorio in cui vivono ed al quale appartengono.Preziosi e molteplici sono stati i contributi e i suggerimenti fornitidagli autori dei testi proposti agli alunni durante l’anno scolastico,dai suggerimenti bibliografici dell’insegnante Rosa Votta, alla quan-to mai opportuna disponibilità del professor Leopardi Greto Ciriaco,quale profondo e appassionato conoscitore della storia delle tradi-zioni culturali del proprio territorio, che ha guidato gli alunni piùgrandi per le vie del centro storico, riferendo particolari significati-vi riguardanti sia i beni culturali che quelli architettonici presenti sulterritorio di Maida. Altrettanto significativa la presenza del profes-sor Giuseppe Giordano di Vena di Maida, autore di alcune delle poe-sie presentate dagli alunni, che hanno sicuramente offerto loro unapreziosa occasione per riflettere sul passato, e poter operare com-parazioni col presente in fatto di tradizioni e stili di vita.Hanno ancora allietato la manifestazione alcuni tra i Sonetti perMastru Pàvulu in vernacolo di Antonio Araco, cittadino onorario diMaida che ha voluto esprimere l’amore particolare e profondo perquesto paese, anche attraverso i “Fattariaji”, raccontando condizio-ni di vita, fatti e personaggi d’un tempo. Molto sentita e partecipa-ta la manifestazione della scuola primaria di Maida che ha volutoconcludere un progetto educativo lungo un anno di scuola, con l’au-gurio più sentito che proprio la scuola, quale agenzia educativa in-dispensabile su qualsiasi territorio e l’amministrazione comunale,oggi rappresentata dall’assessore alla cultura Francesco Dattilo, in-sieme a tutte le associazioni culturali che operano a Maida, possa-no sempre contribuire alla conservazione e alla trasmissione dellamemoria del passato, unica vera e propria ricchezza per ogni pae-se, e alla costruzione della storia e della cultura delle nuove gene-razioni. Proprio come è accaduto in questa occasione, quando lascuola da una parte e l’amministrazione comunale dall’altra con l’e-sibizione dell’Accademia musicale maidese diretta dal maestroLuana Anania, hanno danno esempio di apertura e cooperazione trala scuola e le diverse agenzie culturali presenti sul territorio.

sabato15 giugno 2013

VII

A Maida (Cz) concluse le attività didattico-educative relative al progetto "Territorio, cittadinanza e memoria"

Alla ricerca delle radici

Tuttele classidella scuolaprimariahannoriscopertoi luoghisimbolodel propriopaese,ripresoproverbie raccontiantichi,conosciutole originistorichee culturalimaidesi

Tesori dal passatoTesori dal passato

Page 7: Voce ai giovani

Come di consueto, anche in occasione della chiusura dell’anno2012/2013, “Pianeta danza” ha salutato alunni e famiglie con unaserie di spettacoli, che si sono tenuti dal 6 all’8 giugno, con due spet-tacoli al giorno, al teatro “A. Rendano”. Gli spettacoli, dal titolo“Concerto di danza”, hanno visto la partecipazione di tutti gli stu-denti della prestigiosa scuola diretta da Isabella Sisca e amministratadal Maestro Stefano De Gaetano.

Nel corso della tre giorni, il teatro di tradizione cosentino ha vistoalternarsi ragazze e ragazzi di ogni età: dai piccolissimi dei “primipassi” agli adolescenti, fino ad arrivare ai più “esperti”, le ballerinee i ballerini giunti “al passo d’addio”. Esibizioni gradevoli, quelleche abbiamo ammirato al Rendano, in grado di fare sorridere, o emo-zionare, anche coloro i quali non hanno dimestichezza con i fonda-mentali della danza. Anche costoro però, pur considerando la natu-rale empatia che si crea quando a esibirsi sono i più piccini, non han-no potuto fare a meno di notare la cura, la professionalità, con laquale sono state studiate ed eseguite le coreografie.

Sorprendenti, su tutte, quelle che hanno riguardato i più piccoli alun-ni di “Pianeta danza”, bambini dai tre ai cinque anni, che hanno let-teralmente invaso e riempito il palcoscenico, armati di un mix del-la gioia vitale propria dell’età e di compostezza, figlia di un’attentapreparazione. Le piccole ballerine hanno danzato sfoggiando colo-ratissimi abiti di scena, sulle note memorabili del valzer e di“Pinocchio”. Acurare le piccole sono state Tracy Johnson e Francesca

sabato15 giugno 2013

VIII

Gli spettacolidal titolo

“Concertodi danza”

hanno vistola partecipa-zione di tutti

gli studentidella

prestigiosascuola

In altoaccanto al titolo

le soliste

Sotto, l’esibizionedelle piccole allieve

di Pianeta danza

Qui a destra un momentodello spettacolo

I concerti di danza di Isabella Sisca chiudono al Rendano l'anno scolastico

Chanel Torchiaro

Tra i piccoli e le piccolissime ballerine di Isabella Sisca, tutti me-ritevoli per l’impegno e l’entusiasmo che hanno dedicato ai con-certi, una piccola nota di merito in più la dedichiamo a ChanelTorchiaro. Così piccola ma già così sicura e innamorata del pal-coscenico, Chanel lo domina come se si esibisse da anni. Lontanadalla timidezza e dalle inibizioni di cui, comprensibilmente, so-no preda i suoi coetanei, la ballerina provetta lascia presagire unfuturo di danza “tra le stelle”.In bocca al lupo!

È nata una stella...

di Francesco Fotia

Passid’addioPassid’addio

Sul palco l’emozione

La piccolaChanel Torchiaro

Page 8: Voce ai giovani

Crispino. La stessa Crispino ha curato anchele esibizioni del concerto degli allievi dei cor-si intermedi di classico e del corso di perfe-zionamento, che hanno danzato nello stilecontemporaneo due balletti, entrambi forte-mente caricati di significato. Emozioni im-portanti sono state regalate anche dalle soli-ste di “Pianeta danza”, che hanno ballato congrazia sulle intense coreografie ideate dai

maestri Stefano De Gaetano e Antonella Monaco: passi che hannoentusiasmato il pubblico.

Il culmine dei concerti, probabilmente, va però rintracciato nei giàcitati “passi d’addio”: quelli della ballerine diplomande, che lascia-no la scuola al culmine di un percorso di studi lungo dodici anni.Passi di classica e di moderna, coordinati da Antonella Monaco eIsabella Gaudio, al termine dei quali a congedare le ballerine sonostati degli ospiti di eccezione: l’etoile Diana Ferrara - che già qual-che mese fa aveva tenuto un incontro con gli studenti di IsabellaSisca - il maestro coreografo Guy De Bock e il ballerino GennaroSiciliano, dal programma “Amici”. Applausi anche per i gruppi dimoderno, coordinati da Valentina De Vico, e per quelli del tip tap,che hanno danzato sulle note de “La Principessa e il Ranocchio”,guidate dall’insegnante Valentina Pulzella.

Il divertimento è proseguito con lo spettacolo degli allievi di JohnnyStellato, che si sono esibiti danzando su diverse coreografie hip pop,al termine delle quali sono stati inscenati dei flashmob. Proprio inquesti momenti si sarebbe dovuta esibire anche la piccola FabianaLuzzi, prematuramente scomparsa, e alla quale, sentitamente, sonostati dedicati i concerti di danza. Un appuntamento ormai fisso del-la primavera-estate cosentina, potenzialmente ricco delle stelle deldomani, ma riempito sin da ora dall’intramontabile amore per lagentile e vitale arte della danza.

sabato15 giugno 2013

IX

Isabella Sisca

Quando si parla di ballo, in Calabria, Pianeta Danza emerge co-me scuola d’eccellenza; una quasi istituzione, un punto di riferi-mento per artisti e maestri. Le ragioni del successo della scuolasono da ricercare nelle sue anime, delle sue guide indiscusse: lasignora Isabella Sisca e il maestro Stefano De Gaetano. Su Isabel,come viene affettuosamente chiamata dagli ex allievi, tanto è sta-to detto: è la madrina della danza in Calabria; una signora all’ap-parenza mite e gentile, ma ricca di un campionario inesauribile dirisorse vitali, che giorno dopo giorno ne guidano il lavoro. Unastoria, la sua, che inizia tempo fa, precisamente nel 1975, quan-do fonda il Centro internazionale di danza, a Cosenza, pensatoper accogliere i giovani amanti del ballo. Nel 1981, sulla scia delsuccesso del centro, che porta allo scoprimento di diversi talentilocali, fonda la Compagnia di balletti “Alfonso Rendano” (perusare il nome del grande compositore chiede il benestare della fa-miglia) che mira a valorizzare proprio i talenti provenienti dal cen-tro. La scelta di fondare Pianeta Danza nasce quindi da una logi-ca conseguenza: quella di trasmettere e promuovere la passioneper il balletto sin dall’infanzia, offrendo, attraverso la formazio-ne altamente qualificata, agli stessi giovanissimi di coltivare ilproprio talento per poi esprimerlo al meglio. Asupportarla è l’am-ministratore della scuola, il maestro Stefano De Gaetano, coreo-grafo di fama internazionale e insegnante premuroso. Un’artistache ha ben chiaro il valore della storia della danza, che ha moltopremuto perché le diverse aule della scuola fossero intitolate aigrandi maestri coreografi e per la nascita di corsi di “Storia delladanza”. Perché la danza non sia soltanto l’amore per il ballo, maun modello per vivere sulle punte della cultura.

La “signora” della danzacalabrese...

Sul palco l’emozione

Esibizionigradevoliin gradodi faresorridere, oemozionare,anche coloroi quali nonhanno dime-stichezza conla danza

Isabella Siscae Diana Ferrara

nel corso dell’incontroavvenuto

a Pianeta danza

Page 9: Voce ai giovani

Il professore Sebastiano Andò, direttore del Dipartimento Farmaciae scienze, salute e nutrizione, dell’Unical, ha tenuto una relazionesu “Aspetti medico-sanitari dei prodotti e della dieta mediterranea”in occasione del convegno organizzato, dalla delegazione italianadel gruppo parlamentare S&D (Alleanza dei socialisti e democrati-ci) al Parlamento europeo.Il professore Andò ha riferito su studi scientifici che confermano lavalidità della dieta mediterranea e degli effetti benefici sulla saluteumana, riportando altresì i risultati degli studi originali condotti nel-l’ambito del dipartimento da lui diretto, e già ripresi dalle maggio-ri agenzie di comunicazione scientifica statunitensi.All’iniziativa ha partecipato l’onorevole Mario Pirillo, componen-te della delegazione italiana del gruppo S&D, il quale ha espressosoddisfazione per l’iniziativa che ha permesso di presentare in unconsesso internazionale i risultati di lunghi anni di ricerche e studi.È evidente- ha dichiarato Pirillo - che la dieta mediterranea si basasulla qualità e sulle proprietà organolettiche dei nostri prodotti chevanno difesi e tutelati.

Per garantire la qualità ma soprattutto la sicurezza dei prodotti é ne-cessario - ha continuato Pirillo - che vi siano controlli lungo tutta lacatena alimentare, é in questo senso che va la nuova proposta di re-golamento della quale Pirillo sarà relatore per la commissione am-biente e sicurezza alimentare del Parlamento europeo.Su iniziativa congiunta di Pirillo con il dipartimento di Farmacia eScienza, salute e nutrizione diretto dal professor Andò, si prevededi organizzare una sessione sugli aspetti innovativi della Dieta me-diterranea nell’ambito di Expo 2015.

sabato15 giugno 2013

X

Aspetti medico-sanitari dei prodotti e della dieta mediterranea

Alimentazione da difendere

La dietapiù sana

è nei nostripiatti

La dietapiù sana

è nei nostripiatti

Sono state già installate le pedane per rendere la spiaggia di ma-rina accessibile ai portatori di handicap e alle persone con diffi-coltà motorie. Un sistema di passerelle rigide e removibili.«La nostra costa deve essere fruibile da tutti. Per questo è impor-tante renderla accessibile anche a chi è in difficoltà. Una ammi-nistrazione comunale - ha detto il consigliere Eugenio Riccio -deve dimostrarsi sensibile a questo tipo di iniziative. È importanteche il nostro mare sia a portata di chiunque intenda trascorrere unpo’di tempo libero. Una zona alla quale l’amministrazione Abramosta riservando una particolare attenzione per renderla a misura diturista e per ottimizzare i servizi offerti ai residenti. Nei prossimigiorni sarà arricchita la segnaletica, già esistente, che indica il po-sizionamento delle passerelle. Particolare attenzione, in questocaso, è stata rivolta all’area di Giovino dove le pedane sono sta-te estese fino all’area parcheggio proprio per rendere ancora piùagevole l’accesso alla spiaggia dei diversamente abili. Non c’èdubbio - ha concluso Riccio - che dall’attenzione che viene dataa queste problematiche sociali e dai servizi che sa offrire si di-stingue l’azione di una amministrazione locale. È proprio su que-sto versante forte è l’impegno concreto e tangibile del sindacoAbramo».

Spiagge per tuttiA Catanzaro un sistema di passerelle rimovibili

Il coordinamento delle University press italiane ha redatto un pro-tocollo per la definizione dei criteri di scientificità delle pubbli-cazioni di alta divulgazione. Il protocollo, siglato da Universitypress facenti parte del coordinamento, tra cui il Centro editorialee librario dell’Università della Calabria, mira a sviluppare unaproposta operativa che possa definire adeguati criteri di validitàscientifica e individuare concrete procedure di attribuzione dellostatus di “pubblicazione scientifica” a quei prodotti della ricercache potranno essere presentati per le diverse istanze di valutazio-ne, dai “Nuclei di valutazione all’abilitazione scientifica nazio-nale”, dalla Valutazione della qualità della ricerca ai progetti na-zionali ed europei. La certificazione potrà essere documentata at-traverso l’apposizione nel colophon del volume del logo Upi ac-compagnato dall’indicazione “Opera sottoposta a peer review se-condo il protocollo Upi”.Il protocollo stabilisce che, per potersi definire scientifica, unapubblicazione dovrà avere un carattere di originalità e presentar-si in una forma che permetta la verifica e il riuso in attività di ri-cerca. La lingua utilizzata e la distribuzione dovranno rendere ac-cessibile la pubblicazione ai ricercatori potenzialmente interes-sati. La sede editoriale - rivista, collana, monografia, sito web -dovrà infine assicurare l’esistenza sistematica di una peer reviewesterna e con carattere di terzietà. Alla base dell’intero processovalutativo ci dovrà essere un percorso trasparente e tracciabile.La definizione di tale protocollo rientra nel quadro generale del-le iniziative progettate dal coordinamento Upi (University pressitaliane) nato nel 2009 con l’obiettivo di sostenere la diffusionedelle pubblicazioni di qualità legate ai risultati della ricerca scien-tifica italiana nel circuito della comunicazione accademica a li-vello nazionale e internazionale.

Scienza al sicuroUn protocollo per la definizione dei criteri

Il professorAndòdirettore delDipartimento"Farmaciae scienze,salute enutrizione”dell’Unicalha tenutouna relazionea Bruxellessugli studiscientifici checonfermanola validitàdella dietamediterraneae degli effettibenefici sullasalute umana

Page 10: Voce ai giovani

«La Regione Calabria, con la nostra collaborazione, si sta dotandodi un piano regionale per la tutela della qualità dell’aria, strumentodi programmazione che, sulla base di una di una serie di normativetecniche di provenienza comunitaria e nazionale, permetterà un con-trollo costante, ma anche una pianificazione, delle sorgenti emissi-ve e dei valori di inquinanti misurati». È quanto dichiarato dalla dot-toressa Sabrina Santagati, direttore generale dell’Agenzia regiona-le per la protezione dell’ambiente della Calabria (Arpacal), apren-do i lavori del convegno “Qualità dell’aria: Pianificazione, Valutazionee Misure di Mitigazione” che si sta è tenuto a Reggio Calabria nel-l’auditorium “Nicola Calipari” del Consiglio regionale della Calabria. Nel corso del convegno - promosso dalla Regione Calabria edall’Arpacal nell’ambito della progettualità riconducibile al Por FersCalabria 2007/2013 L.I.3.5.2.1 Operazione n.1 - sono stati presen-tati gli strumenti di gestione della qualità dell’aria e le linee di indi-rizzo del nuovo Piano regionale di tutela per la qualità dell’aria. Èsulla base delle direttive comunitarie degli ultimi anni, infatti, chelo scenario è stato modificato sia per il quadro normativo relativoalla valutazione e sia per quello relativo alla gestione della qualitàdell’aria. Ecco perché la Regione Calabria, si sta dotando del pro-prio Piano regionale di tutela per la qualità dell’aria, realizzatodall’Arpacal su apposito incarico dell’Ente regionale.Alla presenza di tecnici di ministero dell’Ambiente, dell’Enea edell’Ispra e delle altre Arpa italiane, nel corso del convegno sonostati analizzati gli elementi unificanti ele differenze che ancora persistono re-lativamente al monitoraggio della qua-lità dell’aria, alla redazione dei piani diazione, alla loro implementazione edai risultati raggiunti, discutendo le pro-blematiche comuni a tutto il territorionazionale ed in particolare quelle rela-tive alle aree del Sud Italia.Nel corso della prima sessione tecnicadel convegno - moderata dall’ingegnerDomenico Vottari, referente aria delladirezione scientifica dell’Arpacal - èstato analizzato il contesto nazionale edeuropeo e l’evoluzione della normati-va in materia, nonché le progettualitàche coinvolgono, a cascata, diversi sog-getti, dall’Unione europea sino alleRegioni.

Fabio Romeo del ministero dell’Ambiente, ha illustrato lo scenarionazionale e comunitario, evidenziando, tra l’altro, come la situa-zione italiana non sia affatto negativa rispetto al contesto europeo;il ministero dello sviluppo economico, infatti, «fin dal 2002 - ha ri-ferito Romeo - ha dato grande rilevanza allo sviluppo di strumentidi valutazione quali inventari, scenari e modelli di qualità dell’aria,ed in particolare allo sviluppo ed aggiornamento del sistema mo-dellistico Minni (Modello Integrato Nazionale a supporto dellaNegoziazione Internazionale sui temi dell’inquinamento atmosfe-rico)».

Mariacarmela Cusano, ricercatrice dell’Ispra ed esperta della qualitàdell’aria, ha relazionato sul ruolo che riveste l’Istituto e le agenzieregionali per la protezione dell’ambiente nel contesto nazionale, at-

traverso una serie di reti regionali che acquisiscono i dati del moni-toraggio dell’aria; un complesso di informazioni ambientali che per-mettono di verificare l’andamento negli anni, su scala nazionale eanche regionale, del monitoraggio dei principali inquinanti.

Antonio Piersanti, ricercatore Enea, è entrato nel vivo della sessio-ne tecnica illustrando il progetto Minni (Modello integrato nazio-nale a supporto della Negoziazione Internazionale sui temi dell’in-quinamento atmosferico), realizzato dall’Enea e finanziato dal 2002al 2012 dal ministero dell’Ambiente. «L’Enea - ha spiegato Piersanti- elabora ogni cinque anni, e per la prima volta entro il mese di giu-gno 2014 con riferimento all’anno 2010, simulazioni modellistichedella qualità dell’aria su base nazionale, utilizzando l’inventario del-le emissioni nazionale opportunamente scalato. I risultati di tali ela-borazioni sono resi disponibili alle Regioni e alle Province autono-me per le valutazioni necessarie ai provvedimenti di zonizzazionee di classificazione, rete di misura, piani e misure di qualità dell’a-ria, ma anche per la valutazione della qualità dell’aria ambiente, non-ché la valutazione della qualità dell’aria ambiente e stazioni di mi-surazione in siti fissi di campionamento in relazione all’ozono».

Luisa Ciancarella, anch’essa ricercatrice Enea, ha approfondito sul“Gains_Italia: il motore del modello Minni per le valutazioni di sce-nario”. «Il Gains - ha spiegato Ciancarella - è una componente di

grande rilevanza per le politiche diqualità dell’aria: è un modello checalcola emissioni e non coincide conun inventario».«L’incontro evidenzia in maniera pla-stica come sia strategica, anche inchiave di prospettiva, la scelta dellaRegione di dotarsi di un piano di tu-tela della qualità dell’aria, e l’Arpacalha dato, come sempre, il suo contri-buto tecnico-scientifico a confermadella sinergia e della collaborazionefattiva tra gli Enti». È quanto dichia-rato dal dottor Oscar Ielacqua, diret-tore scientifico dell’Arpacal, apren-do i lavori della seconda sessione delconvegno. Ielacqua ha illustrato lenuove scelte strategiche che, nellospecifico dei fondi Por destinati alPiano e quindi alla Rete di monito-

raggio della qualità dell’aria, la Regione ha pensato di adottare fa-cendosi, appunto, affiancare dall’Arpacal nella realizzazione di que-sto documento di programmazione e regolamentazione che disci-plina la matrice aria a livello regionale. La sessione pomeridiana,moderata dal dr. Antonino Votano della direzione scientifica, è sta-ta quindi dedicata all’illustrazione dei diversi casi di studio in ma-teria, focalizzati su base regionale. In particolare, per quanto riguardala Calabria, si è discusso della valutazione della qualità dell’aria cheha portato alla nuova rete di monitoraggio di cui si doterà la Regione,ma soprattutto dei controlli sulle zone di pressione ambientale conspecifico riferimento alla piana di Gioia Tauro, dove insistono unaserie di impianti tecnologici, tra cui il termovalorizzatore di Gioia ela centrale turbogas di Rizziconi».

sabato15 giugno 2013

XI

Illustrato il Piano regionale per la tutela della qualità dell’aria

Polmoni protetti

RespirazionecontrollataRespirazionecontrollata

Strumentodi program-mazione chepermetteràun controllocostante euna pianifi-cazionedelle sorgentiemissivee dei valoridi inquinanti

Page 11: Voce ai giovani

Si è conclusa l’ottava edizione del programma “alla scoperta delborgo marinaro”, promosso con successo dalla Euro turism.L’assessore alla Culturae Turismo di DiamanteFranco Maiolino ha vo-luto essere presente al-l’ultima giornata di vi-sita degli studenti pro-venienti questa volta daCerzeto, per l’anno sco-lastico 2013. Maiolinoha portato il saluto del-l’amministrazione, sot-tolineando la valenzadell’iniziativa che si èdistinta per il notevolegradimento che negli ul-timi anni ha ottenutodalle scuole primarie esecondarie provenientidalla nostra Regione eda quelle limitrofe.«Quest’anno - sottolineaAntonio Castellucci,l’imprenditore promo-tore dell’iniziativa - ab-biamo avuto studentiprovenienti dai distrettidi Aiello Calabro,Firmo, Maierato,Melissa, Amantea,Petilia Policastro; SanDemetrio, Savelli, SanLucido, Villa SanGiovanni, Vibo Marina,Cerisano. La nostra pro-posta - aggiungeCastellucci - prevedegiornate didattiche e attività ricreative alla scoperta del territorio,nel corso delle quali i ragazzi visitano il Museo del Cedro di Santa

Maria del Cedro, i murales di Diamante, il Museo archeologico diCirella.Anche quest’anno, come nelle precedenti edizioni gli alunni sonostati attivamente coinvolti, seguiti da Giusy Sollazzo, nella realiz-zazione di murales, proprio per consentire loro di far comprenderecome nasce una di queste opere. Siamo orgogliosi di dire che in-sieme ai ragazzi abbiamo realizzato il murales indoor più lungo diDiamante. Un dipinto, infatti, lungo più di 20 metri. Desidero rin-graziare i miei collaboratori che hanno curato l’accoglienza, l’ani-mazione e le attività didattiche: Maria Teresa Gallelli della Magical,per la parte organizzativa e promozionale; Eleonora Presta, AngelaMagurno, Giusy Sollazzo per le attività di animazione e didatti-che».

L’assessore Maiolinoha espresso il suo ap-prezzamento per l’ini-ziativa che ha detto es-sere «ideata e promos-sa con ottimi risultatinel corso degli anni daun bravo operatore tu-ristico di Diamante.L’assessore ha poi evi-denziato che obiettivodell’amministrazione èquello di ampliare e in-coraggiare il prosegui-mento e la realizza-zione di tale attività.L’idea di Castellucci -aggiunge Maiolino -riesce infatti a conci-liare mirabilmente piùattrattori fondamentalidi cui dispone la nostraCittà: quelli del turismoscolastico, quelli rap-presentati dai Muralese dal patrimonio ar-cheologico e storico diDiamante e Cirella. Ciimpegneremo pertanto- conclude Maiolino -anche come ammini-strazione, nelle atti-vità di coinvolgimentodi nuove scolaresche inquesta iniziativa, pro-

venienti dalla nostra regione e da tutto il mezzogiorno».Appuntamento, quindi, al prossimo anno scolastico.

sabato15 giugno 2013

XII

Giovani pennelli

L'evento "Premio internazionale Hippocrate 2013", svoltosi a Salerno è sta-to promosso dalla Fondazione Scuola medica salernitana congiuntamentealla Nuova scuola medica salernitana.La Fondazione scuola medica salernitana (Sms), istituita al fine di richia-mare i valori storici, culturali e scientifici dell'Antica scuola medica salerni-tana, prima scuola di medicina fiorita nell'occidente cristiano, assegna pre-stigiosi riconoscimenti a studiosi che si sono particolarmente distinti in am-bito scientifico. Quest'anno tra i premiati, una docente dell'Università dellaCalabria, Maria Stefania Sinicropi, che ha ricevuto il riconoscimento diMagister insignis con la motivazione seguente: "Per l'impegno costante nel-le scienze farmaceutiche e per gli importanti risultati ottenuti in campo scien-tifico".La professoressa dopo avere ricevuto la prestigiosa pergamena, consegna-

tale dal preside della scuola Carlo Montinaro, è intervenuta ringraziando gliorganizzatori e i componenti della commissione esaminatrice ed eviden-ziando come il principio originale del Regimen sanitatis su cui si fonda laMedicina ippocratica e la Fondazione stessa sia oggi quanto mai riconosciutoscientificamente, considerati i numerosi studi che dimostrano la stretta cor-relazione tra alimentazione e salute. Pertanto, la prof.ssa Sinicropi ha sotto-lineato l'importanza nell'ambito delle Scienze farmaceutiche della Scienzadella nutrizione, settore in cui la professoressa sviluppa parte della sua atti-vità scientifica e didattica e su cui il dipartimento di sua appartenenza, il di-partimento di Farmacia e Scienze della salute e della nutrizione, ha credutofermamente tanto da diversificare la sua offerta didattica istituendo un cor-so di laurea specialistica in Scienza della nutrizione, per l'accesso al quale siregistrano richieste di anno in anno crescenti.

Magister insignis per l’UnicalPremio internazionale “Hippocrate” 2013

Alla scopertadel Borgomarinaro

Alla scopertadel Borgomarinaro

Giornate didattiche tra il Museo del cedro, i murales e il Museo archeologico

tra Santa Maria del Cedro, Diamante e Cirella

Page 12: Voce ai giovani

Lo scorso 30 aprile, il Centro jazz Calabria ha tenuto presso la pro-pria sede nel centro storico di Cosenza il Jazz memorial “Isio Saba”,in occasione della giornata mondiale del genere musicale afroame-ricano per eccellenza. Un'occasione per ricordare un grande prota-gonista della musica, ad un mese dalla sua scomparsa. Infatti IsioSaba, fotografo e promoter del jazz in Italia, era di origine sarda,ma, dopo aver vissuto per gran parte della sua vita a Roma, opera-va da diversi anni in Calabria, precisamente ad Amantea, dove vi-veva con moglie e figlio e da cui continuava a seguire band e mu-sicisti a lui legati professionalmente e affettivamente nelle loro at-tività professionali.Non una vera e propria celebrazione, ma un incontro senza clamo-ri fra amici, conoscenti ed estimatori di colui che ha rappresentatoper decenni l'anello di collegamento dell'Italia con New York e so-prattutto con l'area chicagoana, ma anche con Londra, Parigi, Osloe Berlino, e con grandi musicisti internazionali come Lester Bowie,Fontella Bass, Diane Schur, Ray Gelato la "sua" Art ensemble ofChicago, probabilmente il gruppo musicale a cui Saba fu più lega-to.Saba, infatti, tramite la propria "Around jazz", ha operato nel setto-re per oltre trent'anni a livello internazionale. Conosceva bene loslang afroamericano, il che gli aveva consentito di essere di fatto"interno" alla Aacm, la famosa e storica Association for the advan-cement of creative musicians.Questo è quanto ha ricordato nel suo intervento il percussionistaBaba Sissoko, uno tra i maggiori esponenti di musica jazz ed etni-ca, che già da tempo ha orientato la sua ricerca e i suoi lavori versola riscoperta delle origini africane del jazz e della musica nera in ge-nere. Il polistrumentista maliano ha infatti collaborato e sperimen-tato con diversi musicisti e band, tra cui Famoundou Don Moyè,Aka Moon e proprio l'Art ensemble of Chicago, rimescolando il jazze il blues. Nel suo ricordo, dicevamo, che ha ulteriormente delinea-to la forza vitale di questo personaggio, il percussionista ha altresìraccontato aneddoti e particolari di tournèe, come quella applaudi-ta con Dee Dee Bridgewater e musicisti del Mali che lo ha portatopraticamente in tutti i continenti, oltre a tratteggiare simpatici aspet-ti caratteriali propri del manager e dell'amico Saba.

Sissoko ha sottolineato, alla presenza della moglie del manager,Adriana Montalto, e della sorella Luisa Saba, la profondità del lorolegame, la spinta da lui ricevuta all'interno dell'ambiente jazzisticoe la sua capacità dispingerlo a portarsisempre avanti a li-vello artistico.L'evento è prosegui-to con la visione difilmati inediti legati,in vario modo, all'at-tività di Isio Saba.Al memorial hannoaderito, fra gli altri, imusicisti FrancescoSuppa, direttore del-la Binghillo BluesBand, AlbertoLeonetti, del gruppoBattisti project,Franco Blasi,Silvano Montanelli.Un messaggio di sa-luto è arrivato daltrombettista LucaAquino attualmentein tour in Africa.Come ricordato daldirettore artistico delCjc Francesco Stezzisarebbe auspicabileche quella che è na-ta come una conven-tion possa essere ri-proposta in futuro,ovviamente nellastessa giornata, noncome convegno ben-sì come appuntamento concertistico fisso intitolato a Saba, a que-sto "re del jazz", il cui segno è rimasto impresso in modo sicura-mente indelebile nel mondo della black music.

sabato15 giugno 2013

XIII

di Federica Montanelli

Il re del jazzIl re del jazz

Baba Sissoko ricorda in occasione della giornata mondiale del genere musicale afroamericano per eccellenza

Memorial “Isio Saba”

Baba SissokoSopra, una delle proiezioninel corso dello spettacolo

Sguardo versoun grande

protagonistadella musica,

ad un mesedalla sua

scomparsa diun fotografo

e promoterdel jazz

in Italia,di originesarda che,dopo aver

vissuto pergran parte

della sua vitaa Roma,

operava dadiversi anniin Calabria,

precisamentead Amantea

Page 13: Voce ai giovani

Non tanto le medaglie d’oro, d’argento e di bronzo conquistate neirecenti campionati provinciali dei giochi sportivi studenteschi masoprattutto sono i loro sorrisi a colpire.Sono quelli degli alunni della scuola “Anna Frank”, felici di cre-scere con lo sport senza l’assillo di primeggiare a tutti i costi.E questo spirito di squadra che l’amministrazione comunale, in ac-cordo con la preside della scuola Ida Sisca, ha voluto sottolinearecon una piccola ma significativa cerimonia di consegna delle me-daglie e degli allori conseguiti che si è tenuta stamattina nella SalaConsiliare.Ad evidenziare l’importanza che l’amministrazione Vallone annet-te al rapporto con il mondo della scuola la presenza del vice sinda-co ed assessore alla Pubblica Istruzione Anna Curatola, dell’asses-sore allo Sport Claudio Molè, dell’assessore all’Urbanistica SalvatoreRuperto e dell’assessore alla Cultura Antonella Giungata.Poi i docenti della scuola “capitanati” dalle professoresse EmanuelaAdamo e Francesca Zizza che hanno seguito dal punto di vista del-la preparazione sportiva i giovanissimi atleti e Santino Marianodell’Ufficio Scolastico Regionale.Presente Francesco Verri del Club Velico Crotone.Quaranta medaglie d’oro, otto medaglie d’argento, otto medaglie dibronzo, il bottino di questi giovani ma determinati atleti che hannogareggiato in numerose discipline sportive come corsa campestre,atletica su pista, nuoto, tennis tavolo e vela facendo conseguire al-la scuola il titolo di Campione provinciale dei Giochi sportivi stu-denteschi 2012-2013.Proprio dalla vela è venuto il risultato tecnico più apprezzabi-le in quanto l’equipaggio crotonese, superato lo scoglio del-le fasi provinciali e regionali si è affermato a livello na-zionale acquisendo il secondo posto assoluto alla fi-nale nazionale di Reggio Calabria.Ma tutti i ragazzi, senza distinzione di classifi-ca, sono meritevoli di apprezzamento per l’im-pegno e lo spirito sportivo come hanno sotto-lineato nei loro interventi gli amministratori co-munali.Soddisfatti ed emozionati anche i numerosi genitori pre-senti per un momento di socializzazione che sottolinea co-me la casa comunale sia realmente la casa dei cittadini.

sabato15 giugno 2013

XIV

Crescere con lo sportCrescere con lo sport

Crotone, alunni della scuola "Anna Frank" campioni provinciali dei giochi sportivi studenteschi

e vice campioni nazionali nella categoria vela

Questione di medaglie

Quarantatitoli d’oro,

ottod’argento,

e di bronzoil bottinodi questi

giovani atletiche hannogareggiato

in numerosediscipline

sportivefacendo

conseguirealla scuola

il titolodi Campione

provincialedei Giochi

sportivi stu-denteschi

2012-2013

L’amministrazione comunale di Lamezia Terme, in continuità conle tre precedenti edizioni, proporrà anche per il 2013 la realizza-zione di “Lamezia Estate Sport Village”. La novità della nuova edi-zione è quella di spostare il villaggio sportivo all’interno dei ParchiUrbani di Lamezia Terme (all’interno del progetto di valorizza-zione Habitat in particolare presso il Parco “Peppino Impastato”,il Parco “XXV Aprile” e il Parco “Felice Mastroianni” avvalen-dosi della collaborazione dell’Impresa Sociale Talia), aperto a tut-ti coloro che vorranno “mettersi in gioco”, tenendosi in forma an-che durante la calura dell’estate lametina. In particolare il proget-to intende continuare la sua missione di divulgazione dello sportfra i giovanissimi (bambini dai 6 ai 14 anni), i giovani e gli anzia-ni, consentendo loro di cimentarsi nelle più svariate discipline spor-tive, dalle più popolari e diffuse a quelle più di nicchia e alle piùestreme in modo da valorizzare il binomio sport e giovani, e sporte benessere, al fine di promuovere la pratica sportiva in quanto ot-timo strumento di formazione e palestra di vita per tutti i ragazziin un’ottica di scambio intergenerazionale. Il coinvolgimento del-le istituzioni, degli enti di promozione sportiva, delle federazionie delle scuole dovrà essere l’ingrediente fondamentale del succes-so di questo progetto, una festa dello sport per bambini, giovani,adulti ed anziani. Il primo appuntamento con tutte le realtà sportive e sociali inte-ressate a divenire partner attivi nell’organizzazione e nella parte-cipazione all’evento è stato il 13 giugno. «Lo Sport village è ormaidiventato un appuntamento fisso dell’estate lametina - ha com-mentato l’assessore allo sport Rosario Piccioni - atteso con gran-de ansia da tutti gli appassionati sportivi. Ciò soprattutto grazie al-la straordinaria partecipazione e cooperazione da parte di tutte lesocietà sportive appartenenti ai più disparati sport. La novità asso-luta di questa edizione è che alla parte sportiva abbiamo pensatodi abbinare anche una parte educativa. Vogliamo infatti che nellemattinate estive presso l’auditorium del Parco “Impastato” o an-che all’aperto siano le grandi figure che hanno fatto la storia dellosport nella nostra città a dialogare con i più giovani. Vogliamo chesi approfondiscano oltre che la tecnica, anche l’etica sportiva, l’e-ducazione civica, l’educazione alimentare. È per questo che mi vo-glio rivolgere pubblicamente a tutti coloro che pensano di volersposare questo ambizioso progetto educativo e sociale, ancor pri-ma che sportivo per far crescere con sani principi i giovani dellanostra città, chiedendo loro di impegnarsi in prima persona a dia-logare con le nuove generazioni».

Lamezia si mette in giocoEstate sport village

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«A conclusione dell’intensa due giorni di Cosenza e Camigliatellodove si è celebrato il convegno di studi dedicato al rapporto antico,presente e soprattutto futuro tra Napoli e la Calabria, è importanterilevare l’interesse che questa iniziativa ha suscitato a tutti i livelli».È questo il commento dell’assessore regionale alla Cultura MarioCaligiuri sull’iniziativa “Napoli e la Calabria, un viaggio attraver-so i secoli”.Importante è stata la partecipazione, oltre dei relatori, di istituzioniche hanno testimoniato un effettivo impegno a dare seguito a que-sto nuovo percorso tra le due regioni, unite da una storia millenaria.

«Su sollecitazione dell’assessorato alla Cultura della RegioneCalabria, la Fondazsione “Napoli Novantanove”, d’intesa con l’as-sessorato all’Istruzione della Regione Campania che da anni lavo-ra per la valorizzazione dei singoli territori di Napoli e Calabria, haaccettato questa sfida di riunire, d’ora in avanti, le proprie attività edi realizzarle non più separatamente ma in modo il più possibile con-giunto». È la considerazione espressa da Mirella Barracco, presi-dente della Fondazione “Napoli Novantanove”.Si è partiti dalla storia e, attraverso l’arte, l’architettura e la musica,si sono esplorati i campi comuni che nei secoli hanno unito le dueregioni. In questo quadro, non sono stati trascurati il viaggio nei luo-ghi, nel costume, nella natura, nella memoria, nelle tradizioni dellavoro di una regione, percorrendo le strade montane o marine, icorsi dei fiumi o, proprio come se fossero strade, le carte geografi-che, i libri di viaggio, le testimonianze scritte, attraversando la na-tura o l’agglomerato costruito dall’uomo. Questo attraverso le rela-zioni e gli interventi di Mario Caligiuri, Caterina Miraglia, FabrizioVona (soprintendente del Polo museale di Napoli), Mauro Giancaspro(direttore della Biblioteca nazionale di Napoli), Elvira Graziano (di-rettore della Biblioteca nazionale di Cosenza), Francesco Caglioti(Università “Federico II” di Napoli), Mirella Stampa Barracco (pre-sidente della fondazione Napoli Novantanove), Marta Petrusewicz(Università della Calabria), Francesco Paolo di Teodoro (Politecnicodi Torino) Silvana Musella Guida, (Università “Federico II” diNapoli), Gennaro Matacena (architetto), Vincenzo De Gregorio (pre-side del Pontificio istituto di Musica sacra).Le mostre allestite, a partire dalla prossima settimana, nelleBiblioteche Nazionali di Napoli “La tradizione del viaggio inCalabria” e di Cosenza su “Cosenza-Napoli andata e ritorno in mu-sica” sono state concepite proprio secondo quello che è il filo rossodell’iniziativa e cioè cominciare a ricordare e divulgare la grandestoria comune del Sud.Nello stesso spirito devono intendersi le visite che le dueSoprintendenze ai Beni storici artistici di Napoli e Cosenza orga-nizzano, rispettivamente su Mattia Preti (Museo di Capodimonte aNapoli) e Luca Giordano (Palazzo Arnone di Cosenza).Da non dimenticare lo scambio nel settore enogastronomico che siè voluto sottolineare nel buffet del Convegno cui hanno partecipa-to due cuochi, uno campano (Pietro Parisi di Somma Vesuviana, al-lievo di Alain Ducasse) e uno calabrese (Pietro Lecce di CamigliatelloSilano), che stanno portando avanti approfondite ricerche legate aiprodotti del territorio. Un buffet che non era un semplice elementodi congiunzione tra mattino e pomeriggio, ma che ha voluto avvi-cinare l’attenzione dei partecipanti verso i valori della cultura ma-teriale, risolvendo il confronto gastronomico nella rivelazione di unacomune discendenza, sempre più viva ed attuale.Caligiuri ha concluso dicendo che «è appena l’inizio di un percor-so che dovrà rafforzarsi sempre di più nei mesi a venire, mettendoin risalto la grande potenza culturale del Sud, premessa di progres-so economico e sociale, per la crescita di tutto il Paese in una visio-ne mediterranea ed europea».

sabato15 giugno 2013

XV

Napolie la Calabriainsieme

Napolie la Calabriainsieme

Celebrato il convegno di studi dedicato al rapporto antico, presente e soprattutto futuro

Viaggio attraverso i secoli

Sono state effettuate in alcuni locali della scuola “Klearcos” diArchi, parte delle riprese del film “Una carezza di vento” che ilregista Pino Laface sta girando in questi giorni tra Reggio, VillaSan Giovanni e Scilla. Tratto dal romanzo omonimo di Bart Laface,il lungometraggio è composto da due episodi che si svolgono tragiovedì santo e domenica di Pasqua, e racconta la storia di tre “re-surrezioni mancate”: un cantante fallito, un giovanissimo com-ponente di un gruppo di ragazzini deviati, e lo zio Santo pescato-re poeta. Il film, racconta Laface di cui è anche produttore, saràun lungometraggio «politicamente scorretto» e perciò indipen-dente, «una amara riflessione sulla società di oggi che raccontastorie di denuncia sociale e di riscatto civile».L’ospitalità ricevuta dalla scuola ha dato l’occasione al registaPino Laface che è nativo di Reggio ed ha frequentato le elemen-tari nel plesso di Santa Caterina, di stabilire un positivo rapportodi collaborazione con i vertici dell’Istituto comprensivo Falcomatà-Archi. È allo studio infatti, per il prossimo anno scolastico, unprogetto didattico e formativo sulla cinematografia che vedrà glialunni delle scuole della Falcomatà-Archi impegnati nella scrit-tura della trama e della sceneggiatura di un film. L’idea è quelladi realizzare un cortometraggio che potrebbe anche aspirare allapartecipazione al “Giffoni Film Festival cinema per ragazzi”. Giàin passato, del resto, la “Falcomatà” di Santa Caterina aveva rea-lizzato un progetto simile concluso con la realizzazione di un cor-to sulle origini e la storia della città di Reggio, giudicato positi-vamente dalla critica specializzata.La proposta del progetto collaborativo ha ricevuto un positivo ap-prezzamento da parte della dirigente scolastica Serafina Corradoche ha dichiarato come «Pino Laface è una risorsa della nostrascuola. Un artista che con grande disponibilità offre le propriecompetenze al servizio della comunità scolastica». L’idea di in-teressare i ragazzi della scuola reggina trova il registra felice dipoter tornare nella scuola della sua infanzia e offrire una validaopportunità culturale ai giovanissimi che vivono nei quartieri diArchi, Santa Caterina e San Brunello.

Ciak tra i banchi di ArchiProgetto didattico sulla cinematografia

Due giornitra Cosenza eCamigliatello,incontronel qualesi è partitidalla storia e,attraversol’arte,l’architetturae la musica,si sonoesploratii campicomuniche hannounito le dueregioniIn questoquadro, nonsono statitrascuratiil viaggionei luoghi,nel costume,nella natura,nellamemoria

Page 15: Voce ai giovani

Il Maon di Rende acquisisce una nuova opera. Si tratta di una telain stampa digitale dell'artista Rino Cosentino, dal titolo "Frammenti",che rende omaggio a tre icone del Novecento: Marilyn Monroe,Giorgio de Chirico e Ernesto "Che" Guevara. L'opera è stata dona-ta dal pittore calabrese ed è rappresentativa del suo intero percorsoartistico, iniziato negli anni Ottanta con una produzione ispirata al-la pop art e ad Andy Warhol. Cosentino ha ripreso negli ultimi an-ni i suoi temi più cari e li ha trasposti nella tecnologia digitale, a vo-ler ulteriormente "replicare" immagini di forte riconoscibilità e po-polarità. "L'opera di Rino Cosentino - scrive Filberto Menna - pone una do-manda che credo immediata: se può avere ancora senso, e quale, fa-re pittura a partire da immagini stereotipe (divenute tali) in quantoveicolate dai mezzi di comunicazione di massa. (...) Egli da una ri-sposta affermativa invertendo la direzione di marcia del procedi-mento che presiede al prelievo di immagine dall'arte di ricognizio-ne e di reportage: l'operazione, ora, non è diretta dall'interno all'e-sterno e non si fonda su un rapporto essenzialmente percettivo, mava dall'esterno all'interno e si identifica con una sorta di sprofonda-mento e di scandaglio delle stratificazioni nascoste e segrete del-l'io."E aggiunge Tonino Sicoli, direttore del Maon: "L'immagine è unpretesto per una liberazione collettiva dal mito, incarnato ora da unascontata figura del "Che" Guevara (idolo ideologico di derivazionesessantottesca) ora dalla sex-symbol Marilyn Monroe, ora dal "pic-tor optimus" Giorgio de Chirico." La riproposta di quelle immagini, non solo caratterizza l'identità diCosentino ma è un'operazione di mitizzazione-smitizzazione, nellaconsapevolezza di una impossibile fuga dal consumismo visivo con-temporaneo, ovvero di una continua renovatio delle icone almenoattraverso le nuove forme del linguaggio, portando alle estreme con-seguenze il punto di vista di Walter Benjamin sulla replicabilità del-le immagini dell'arte.Rino Cosentino è nato a Bagnara Calabra nel 1944 e vive a San

Lucido dopo aver soggiornato e lavorato per diversi anni aVentimiglia. Negli anni Ottanta ha fatto parte del gruppo "I post-meridionali", finalizzato al superamento del meridionalismo pia-gnone in favore di un ritrovato orgoglio identitario.L'opera di Cosentino va ad arricchire al collezione del Maon diRende, che si conferma come la più completa documentazione per-manente sull'arte contemporanea in Calabria.

sabato15 giugno 2013

XVI

Opera dell’artista Rino Cosentino al Maon di Rende, omaggio a De Chirico, Merilyn e Guevara

Museo d’arte

Un donodel pittorecalabreserappresenta-tivo del suointeropercorsoartisticoiniziatonegli anniOttantacon unaproduzioneispirataalla pop arte ad AndyWarhol

Frammenti di NovecentoFrammenti di Novecento

Il Castello normanno di Santa Severina (Crotone), risalente all'XI secolod.C., ospita una significativa collezione di opere dell'artista e maestro delvetro Silvio Vigliaturo. La mo-stra, a cura di Boris Brollo, pro-mossa dal Comune e dalRotary club di Santa Severina,in occasione del suo decenna-le, è composta di venti lavorirappresentativi della produzio-ne più recente di Vigliaturo, trasculture, dipinti e una video-narrazione."Sono le grandi dimensioni - silegge in un comunicato di pre-sentazione dell'evento - a farlada padrone, in un'ottica di in-terazione con gli spazi impo-nenti e massicci della rocca diorigine medievale voluta dalnormanno Roberto ilGuiscardo, che, nel 1075, con-quistò il borgo di origine gre-co-bizantina di Santa Severina,ad oggi uno dei più belli d'Italia. Le sale del Piano Nobile del Castello ospi-tano una serie di tredici sculture di oltre due metri di altezza, che sono al-trettante esemplificazioni di alcuni dei temi più cari all'artista: dalle figure

eroiche, mitologiche e bibliche, ai Musicisti, sino agli Amanti. All'ingressotrovano spazio due Amazzoni con gli scudi in vetro e acciaio posati a ter-ra. Si tratta - è scritto - di un omaggio che l'artista rende alla donna e allasua forza, ritraendola in un momento di riposo ed esaltandone la femmini-lità attraverso la trasparenza del vetro che accende la lucentezza dei colo-ri. Volgendo lo sguardo alternativamente nelle due direzioni opposte delpercorso espositivo, il visitatore si trova posizionato su di una linea imma-ginaria che collega i personaggi totemici di Adamo ed Eva, situati ai lati

opposti del Castello, ma sem-pre presenti l'uno nello sguar-do dell'altra. Negli spazi cheospitano il Museo archeologi-co trovano la loro sede altre tresculture in vetro in cui river-berano le tematiche della don-na-guerriero, questa volta per-sonificata dalla Camilla delpoema virgiliano, e degliAmanti. Infine, il percorso del-la mostra, che si giustappone aquello della visita del Castelloche la ospita, trova il suo ter-mine nella video-narrazione enei tre dipinti di grandi dimen-sioni alloggiati nelle ex-scude-rie. Il vorticoso e drammaticoGiudizio universale, che dà iltitolo alla mostra, un marasmadi corpi che si fondono in mac-

chie rosse, bianche e nere, offre il perfetto contrappunto alla vivacità cro-matica e alle forme sinuose e trasparenti tipiche dell'arte scultorea di SilvioVigliaturo".

Il Giudizio universaledelle grandi dimensioni

A Crotone le opere di silvio Vegliaturo

Page 16: Voce ai giovani

Nella ricorrenza del centenario della memorabile campagna di sca-vi (1912-1914), condotta a Rosarno dall'archeologo Paolo Orsi suPian delle Vigne e in contrada Carozzo-Nolio, l'Istituto d'IstruzioneSuperiore "Raffaele Piria" di Rosarno, ha presentato lo spettacolo"Omaggio a Persefone".Proiettato il documentario "AMedma, nel bosco sacro di Persefone",di Giuseppe Lacquaniti, con la partecipazione della preside e degliallievi del Liceo scientifico ed in collaborazione con le docenti AngelaAlessi e Vera Violi; musiche di Aldo Borgese; scenografia BrunoPugliese; operatore di ripresa Francesco Punturiero; montaggioCarmen Speranza.Poi c'è stata la rappresentazione del recital "Nell’Agorà di Medma,sulle orme di Filippo", sempre a cura degli allievi dell'Istituto "Piria",con accompagnamento musicale di Aldo Borgese.Il documentario "A Medma, nel bosco sacro di Persefone", scrittoe diretto dal professor Giuseppe Lacquaniti, ha per tema la storia el'arte di Medma, l'antica città magnogreca fondata nel VII secolo a.C. Protagonisti del racconto sono stati i ragazzi del Liceo che, ac-compagnati dalla loro preside e da alcuni docenti, in visita al Parcoarcheologico, hanno provato una forte emozione nell'ascoltare le vi-cende di quella civiltà ormai passata, che però ha lasciato delle trac-ce culturali ed artistiche tanto importanti e significative da rappre-sentare un patrimonio inestimabile non solo per la città di Rosarno,ma per l'intera umanità.

Attraverso le domande poste dagli allievi, la preside MariarosariaRusso ha ripercorso i momenti storici salienti di Medma, ripropo-ne le fasi più interessanti dei rinvenimenti archeologici, a partire daiprimi del Novecento sino ai nostri giorni, mettendo in risalto il gran-dissimo valore della produzione artistica, di cui si trovano tracceconsistenti nel Museo di Reggio Calabria ed in tanti altri musei delmondo. Ampio risalto è stato dato alle divinità maggiormente ve-nerate a Medma, ed in particolare al culto di Persefone, la princi-pale dea del pantheon magnogreco. Il filmato è concluso propriocon la "Preghiera a Persefone", con la suggestiva rappresentazione,in costumi greci, della processione delle fanciulle che si recano alsantuario per l'offerta di doni votivi alla loro dea.Il recital di poesia e prosa "Nell'agorà di Medma" è stata la rappre-sentazione immaginaria della piazza dell'antica pòlis, dove i giova-ni hanno ricevuto i pregnanti messaggi provenienti dalla cultura gre-ca e vivono il contatto ideale con alcune tra le più significative per-sonalità del mondo antico, come Protagora, Socrate, Platone con ilsuo discepolo Filippo Medmeo, Aristotele, Pitagora, ecc., di cui han-no declamato celebri aforismi, o come Omero, Pindaro, Saffo, Alceo,celebrati attraverso la recita di alcune liriche. In rappresentanza del-l'universo politico greco, la più alta figura dell'età d'oro ateniese,Pericle. Nonsono mancati gli esponenti del mondo magnogreco,tra cui i poeti Stesicoro (Metauros), Ibico (Reggio), la potessa lo-crese Nosside e il primo legislatore della cultura occidentale, Zaleucodi Locri. In chiusura c'è stata la riproposizione dei versi di Dante de-dicati ad Ulisse, che sprona gli uomini a "seguir virtute e conoscenza"e di una lirica di Giuseppe Lacquaniti, destinataria la dea Persefone,nell'interpretazione di Mariella Russo. Nel corso della manifestazione sono stati consegnati riconoscimentia personalità eccellenti, distintesi nel mondo della cultura, dell'artee della formazione dei giovani.

sabato15 giugno 2013

XVII

A tu per tucon la GreciaA tu per tucon la Grecia

L'Istituto d'istruzione superiore "Raffaele Piria" di Rosarno ha presentato lo spettacolo "Omaggio a Persefone"

Un passato mai passato

I ragazziin visitaal Parco

archeologicohanno

ascoltatole vicende

di quellaciviltà cheha lasciato

tracceculturali

e artisticheimportanti esignificative

Con l’assegnazione del Premio assoluto al X Concorso internazionale “Cittàdi Paola” consegnato nell’ambito della serata di gala della manifestazione,tenutasi presso il prestigioso Teatro Rendano di Cosenza, si è concluso uninteressante percorso per l’Orchestra sinfonica giovanile della Calabria che,nell’arco di meno un mese, è riuscita ad arricchire il suo palmares con nu-merosi premi e riconoscimenti:1° premio al X Concorso europeo Cittàdi Filadelfia (Vv) con 96/100;1a classificata al I Concorso interna-zionale - Liceo di Cinquefrondi (Rc)con 98/100;1° premio al Concorso internazionaleEuterpe - Corato (Ba) con 95/100;1° premio al X Concorso internaziona-le “Città di Paola” con 100/100;Premio assoluto “S. Francesco di Paola”con assegnazione di borsa di studio econcerto;2° premio al Concorso Ama Calabria -Lamezia Terme con 88/100.L’orchestra, nata all’interno dell’asso-ciazione culturale musicale di GioiaTauro “Musica insieme” presieduta dal-la professoressa Caterina Genovese, siavvale della partecipazione di più di 60fra giovani e giovanissimi provenientida diverse province della nostra regione. Costituita come Orchestra sinfoni-ca giovanile della Piana nel 2010 all’interno della stessa associazione, di re-cente, considerata la eterogenea provenienza geografica dei suoi giovani mu-sicisti e su volontà del direttivo (Caterina Genovese, Presidente; Prota Stefania,Vice Presidente; Raffaele Crea, Tesoriere; Maria Raco Consigliere e FulvioPinto Segretario), ha modificato al sua denominazione in Orchestra sinfoni-ca giovanile della Calabria.Nell’arco dei concorsi l’Orchestra ha proposto i seguenti brani: Beethoven

- Egmont, Mozart - Sinfonia n. 25, Piazzola - Oblivion, Libertango.Il complesso è stato diretto dal maestro Ferruccio Messinese che ha così com-mentato: «Sono molto soddisfatto dei risultati ottenuti dai ragazzi, merito delloro impegno e di tutti coloro che collaborano affinché tutto ciò sia realiz-zabile».I successi infatti sono stati possibili anche grazie all’impegno di numerosi

docenti che curano la preparazione di-dattica dei ragazzi: l’organigramma del-l’orchestra prevede la presenza dei re-sponsabili di sezioni che, con il loro im-pegno didattico fanno si che la prepa-razione dei ragazzi sia sempre prontaed efficace per affrontare i brani in re-pertorio: Maria Raco (responsabile flau-ti), Giuseppe Mimmo Rotella (oboi),Antonio Baccaglini (corni), CaterinaGenovese (violini e viole), StefaniaProta (violoncelli).Collaborano inoltre con l’orchestra an-che i docenti Angelo Avati (clarinetto),Emmanuele Saccà (fagotto), AndreaLombardo (tromba), Domenico Brunoe Francesco Serratore (tromboni),Salvatore Schipilliti (contrabbasso)Giovanni Bonasorte (corno).I prossimi impegni vedranno l’orche-

stra impegnata nella realizzazione del programma estivo, che, considerate lepremesse, si prefigura assai interessante.Soddisfazione hanno espresso anche i vertici dell’associazione: «Siamo ve-ramente contenti del percorso realizzato dall’Orchestra - ha commentato laprofessoressa Caterina Genovese - un itinerario che ci ha regalato molte sod-disfazioni. Desidero rivolgere inoltre un ringraziamento particolare all’am-ministrazione comunale di Gioia Tauro guidata dal sindaco Renato Bellofioreper la vicinanza con cui segue la nostra attività».

Giovani strumenti sul podioPremi e riconoscimenti per l’Orchestra sinfonica giovanile della Calabria

Page 17: Voce ai giovani

251Eravamo nel piazzale antistante alla chiesa. Tutti vestiti di nuovo.Attendevamo l’uscita della processione. Si parlava di tante cose. Ipiù ricordavano usanze antiche. I più anziani si facevano ascoltarecon maggior piacere. Dicevano di quando, ai loro tempi , la pro-cessione si aspettava e si faceva con maggiore devozione. «Non co-me ora» sbottava Mastro Girolamo. «Che sono tutti qui, contenti esorridenti per nulla seri, che non solo non sono, ma nemmeno sem-brano devoti a San’Ilario. Sono devoti solamente ai loro piaceri edai loro gusti. I ragazzi vengono per le ragazze e trovarsi la zita. Lanotte le pensano e il mattino della festa vengono qui per godersele,scegliere, guardarle e vivere del loro successivo ricordo». Girolamo,invecchiato, se ne frega. «Non toccano mai una ragazza! Sanno so-lo guardare» diceva mastro Cosimo Ruggeri.,

252Si aspettava l’uscita della processione dalla chiesa. Appena prontiper la partenza in strada, la banda avrebbe cominciato a suonare dan-do il via per incamminarsi verso la lunga via Marconi al canto del-le donne, dietro la vara con il santo. Improvvisamente, quando tut-ti erano immersi in discorsi di circostanza, s’è sentito un alzare delsuono dei tamburi, lo scoppio a tric trac delle bombe del fochistaMinasi, il canto delle donne dell’azione cattolica in doppia fila e ilvocio dei fedeli portatori della vara che varcavano risoluti il porto-ne di uscita della chiesa e via, verso la parte alta della chiesa, oltrela fontana, ad iniziare la processione tra i canti, suoni di banda, ele-vazioni dei cori religiosi che seguivano il canto del prete amplifi-cato dall’apposito impianto a batteria portatile. Minasi. il fochista,cominciava a mandare verso il cielo qualche petardo che lasciavauno strascico di fumo. Fuochi artificiali, dopo in continuazione, ac-compagnavano l’inizio della processione ai primi passi per le viedel paese. Ciccio, come al solito cominciava a cantare e dava il viaai cori. Qualche ritardatario proveniente dalla campagna prendevala rincorsa per unirsi alla coda della processione e mischiarsi con glialtri.

253Mio nonno era nato e vissuto fino a tarda età in una campagna sper-duta. Non l’ho mai identificata. Non so dove fosse. Venne al paeseper sposarsi …

254Pur sapendo di avere molti pregi, vivo preoccupato di imparare etogliere i difetti. Dei pregi non me ne faccio vanto; dei difetti ho pau-ra.

255Ancora pioveva un poco. Nell’aria fresca tagliavo il gelido verdeg-giare delle piante di arancio con il corpo ansiosamente proteso a rag-giungere le più grandi. I frutti, sembravano, sugli alberi, fiori odo-ranti. Mi veniva il desiderio di mangiarmeli tutti. Gianni, al riparodi una grande quercia, sul sentiero soprastante,sembrava intontito. Teneva la zappa in mano, ma si capiva che nonaveva voglia di lavorare. «Non la mangi la fatica, tu!» gli dissi av-vicinandomi. «Hai l’aria di chi se ne infischia di tutto. Che stai a fa-re qui con la zappa in mano? Parti da casa per far capire ai tuoi chesei un lavoratore».«Io sono nato con la zappa in mano» rispose. «Non sono vagabon-do come te. Mio padre lasciò la vita sui campi. Un mio nonno morìsotto una quercia come questa, d’inverno, fulminato da una scaricadi temporale. Tutti i miei nonni hanno trascorso la vita sulla terraper lavorare, zappare dalla mattina alla sera, guardare le capre, al-levare i maiali e le vacche; e senza tanti profitti. Siamo di ereditàcontadini e lavoratori» disse quasi arrabbiato.

«Mi vuoi dire dove sta scritto che figli di buona gente sono semprebuoni!» precisai a modo mio.

256È grave essere troppo contenti di se stessi. Bisogna lavorare sem-pre, studiare, ricercare quello che non si riesce a capire.

257Il mandorlo è di nuovo in fiore. Trionfa nuovamente la natura chea primavera rinasce, rinverdisce, rivive. Dal balcone della mia ca-sa, ritorna verde la distesa di pianura che si allunga, come una lin-gua tra due fiumare, che si congiunge con la riviera jonica, e finiscelà, dove comincia l’infinita distesa del mare azzurro, oltre la rivie-ra biancastra, e si disperde e si confonde con l’azzurro del cielo cheprima sfumato, poi più denso, salendo ritorna completando la vol-ta fino alle montagne che stanno alle mie spalle e scendendo ritor-nano la natura a me, per un abbraccio che dice: la maestosità del-l’universo è disegnata è disegnata e vissuta dall’animo umano.Tornerà a fiorire il mandorlo, un altr’anno. Rivivrai la stessa condi-zione. La natura è bella proprio perché, fisicamente, idealmente,geograficamente, umanamente, nel pensiero ha una sua lettura eduna sua dimensione.È conoscenza, è sensazione, è lettura umana. In essa, ognuno, vedese stesso. La legge come può, come sa. Ma la definisce. Il resto nonconta. Se c’è.

258Mi guardava fisso negli occhi. Voleva farmi intendere che la perso-na che stava rimproverando, non si accorgeva di nulla. Io e lui, in-vece, capivamo perché erava-mo di un’altra dimensione.Più tardi si videro al Bar.

sabato15 giugno 2013

XVIII

Narrativa

Caratteri, minitesti, aforismi

di Giuseppe Aprile

Trionfanuovamente

la natura chea primavera

rinascerinverdisce

rivive

Torneràa fiorire

il mandorlo,un altr’anno

Rivivraila stessa

condizionedi oggi

Il mandorlo è di nuovo in fiore...Il mandorlo è di nuovo in fiore...

Page 18: Voce ai giovani

Sorseggiavano comodamente un caffè. Mimmo disse all’altro: «Haicapito bene che parlavo per far capire a Peppe certe cose? Era ov-vio che non ti avrei mai rimproverato perdavvero, io. Mi fa piacereche hai capito bene. Ora lui è contento; è convinto che ti ho fattomettere giudizio circa i tuoi comportamenti. La cosa è andata be-ne». «Avvocato, fece Vito, «Tra noi è un discorso da adulti e da in-telligenti. Era ovvio che avrei capito. D’altro canto, a che varrebbeparlare, di notte e di giorno quando è possibile, ma continuamente,tra di noi?».«Bravo Vito! Deve nascere lo sbarbatello che metta nel sacco noi.Ti pare?» finì Mimmo.

259Decise di invitarci per una serata alla caldaia della ricotta. Da sem-pre so che la ricotta la fanno soprattutto in montagna. Dove pasco-lano le bestie ed i pastori hanno la loro quotidiana dimora. Ma damolto tempo anche nei paesi c’è l’uso di far crescere capre. In nu-mero ridotto. Qualche volta una o due. E’ sufficiente per coltivarel’obi del capraio e dedicarsi a fare della ricotta. Magari senza arne-si del mestiere; con pochi strumenti. La ricotta viene bene egual-mente. Si può gustare il siero, il pane scottante dentro la fumantetazza. Un bel momento di gusto al profumo del latte in cottura. Quellasera, in una casa quasi al centro del paese, ci siamo trovati come fos-simo in piena montagna. Chiusi dentro la casa, accanto alla brace,con la caldaia sopra il tripode e lui, Piero, come esperto nel fare laricotta, a curare le varie fasi della cottura; fino a preparare la fasce-ra e raccogliere anche la cagliata, pronto a togliere e versare por-zioni di ricotta con un cucchiaio e metterla nei piatti di terracotta. Ilsuo fare non aveva nulla da invidiare a quello del vero capraio dimontagna.

260La barca di Middonti, la spiaggia, la stazione e il treno che si fer-mava per riprendere ansimando la sua corsa, erano il tempo e la na-tura che non passavano mai. Trifoglio li ha fermati magicamentesulla tela. L’opera è datata 1957

261Peppe andò a caccia con Cecè diverse sere. Mai si sparava ad

uccelli. Si camminava per tanto tempo. Si guardava tra gli ulivie per l’immensa distesa di cielo che sovrastava l’im-

mensa pianura della marina. Cecè, da esper-to cacciatore, non badava ad uc-

celli che venivano consi-derati comuni, ossia

poco grassi, moltonoti perché i cac-

ciatori cerca-vano, invece,

quaglie,pettiros-

si, per-nici,

beccafichi, uccelli dal lungo becco. Non valeva la pena sprecare unacartuccia per un volatile senza carne. I veri cacciatori se ne inten-devano di selvaggina carnosa e non con i soli scarni ossicini, sche-letriti. Passavano per tali i cardellini, i passeri, le favette, gli uccel-letti di siepe, quelli che saltellavano tra un ramo e l’altro di roveto.«Minutaglia» diceva anche Cecè. Peppe che non era per niente esper-to di caccia, non sopportò più quell’andazzo di cose. Armava la suafantasia e si passava, per la mente, tutti quegli uccelli che Cecè noncalcolava. «Ma non sono uccelli?» pensava. Guardò Cecè con fis-sazione e gli chiese perché non sparava a quegli uccelli che gli ca-pitavano. La risposta è stata che i cacciatori non ammazzano pic-cole e tenere bestiole; per questa avevano una sorta di rispetto. Peppestimò la tale cosa una bestialità, e gli disse. «O non spari a nessuno,o spari quando la mira non è inutile. Capisco che sono migliori i piùgrassi e quelli che voi cacciatori siete abituati a ritenere più conve-nienti, ma se non ci sono quelli che a voi piacciono di più, perchénon vi accontentate degli altri?». «Meglio poco che niente» pensa-va tra sé Peppe. Ogni tanto passavano sottogli una filiera di pioppi.A sera, sui di essa, cinguettavano centinaia di passerotti in conti-nuazione, per tutto il calare della sera. Peppe chiese: «Mi carichidue belle cartucce nelle canne del fucile? Voglio fare una speri-mentazione». Cecè rise. «Dai fallo» insistette Peppe. «Non andraiin fallimento per due cartucce! Quanto costano?». «Se è per questo,ti carico cento. Lo sai che non faccio caso ai soldi. E poi tra noi!»:Cecè ha capito e fece per camminare verso una zona dove si svi-luppava una lunga filiera di pioppi. «Ti vuoi togliere una soddisfa-zione?». Eccoti il fucile. «Stai attento che è carico!». Peppe gli chie-se: «Secondo te ci sono persone su quei pioppi?». «E che ci fareb-bero?» disse Cecè scherzando. «Pensi che anche lassopra si giochia carte, la sera?» finì. Peppe imbracciò il fucile non senza avere gri-dato: «C’è qualcuno lassù?» e sparò. Caddero a decine gli uccelliper terra. I più, morti; tanti svolazzando cadenti, ma senza la forzaper riprendersi in volo. Solo qualcuno era sfuggito alla morte. «Turaccogli di qua che io raccolgo di là» fece Peppe.Cecè ha ubbidito pensando ancora ad uno scherzo perché mai si eraavverato a sua memoria che un cacciatore avrebbe mangiato i pas-seri, ritenuti poco prelibati e forse anche piuttosto di carne dura epieni di ossa. Hanno raccolto, insieme, sessanta e sette, precisamente.«Stasera vieni a casa mia, la cena sarà pronta!». «Non hai idea dicosa stai dicendo? Ci vuole una giornata intera per spennarli e si-stemarli per la cucina!» disse Cecè. Peppe precisò: «Allora ci ve-diamo domani sera a casa mia, sono certo che mangerai come nonmai nella tua vita; e lo dirai ai tuoi sapienti cacciatori!» finì. Cosìavvenne. La sera dopo è stata festa con una cena inimitabile in ca-sa di Peppe.

262Nella foresta si raccoglievano asparagi in notevole quantità. Sandrosi muoveva più lestamente di me; era molto più abituato. In quellaforesta era di casa. Conosceva ogni razza di animale ivi esistente.Sapeva delle vipere, pericolose perché velenose e ti potevano sor-prendere nello sporgere una mano per strappare alla radice un aspa-rago più resistente. Alla fine non era detto che Sandro raccogliessemolti più asparagi di Peppe. Conta l’esperienza, ma conta di più lamaggiore energia. E Peppe era più ragazzo, Sandro era molto piùvecchio. La foresta non finiva mai. Entravi e avevi l’impressione dinon uscire facilmente senza l’ausilio di Sandro. I due si tenevano adistanza controllata. Entrambi sapevano del pericolo di perdersi perdistrazione o perché attirati dalla ricerca degli asparagi. Questi at-traggono facilmente, appena li vedi ti riempi di gioia; per trovarneuno, a volte, ti perdi e ti giochi la via del ritorno. «Se ti perdi un at-timo, non ti ritrovi più» dice saggiamente Sandro che sentenzia, an-cora: «Il bosco è bello e suggestivo, attira e non ti accorgi dei suoipericoli. Meglio prudenza al massimo e comunque sempre la com-pagni di uno che sa. Con esso non si scherza. I pericoli te li presen-ta sempre all’improvviso perché tutti gli animali sono solitamentepoco pericolosi, ma rischi di molestarli ed allora non li tiene nessu-no. Quando si infuria uno buono, sei fritto! Non ti salva più nessu-no!».

263Sandro faceva sempre tragedie. Non riusciva a stare tranquillo. Ouna cosa o l’altra doveva combinare. Per lui la pace era l’inquietu-dine. Fino a quando il padre, un giorno, non lo rimbrottò di brutto.E disse: «L’educazione è la prima cosa. Guai a non usarla con i fi-gli!». Sandro disse: «E bravo mio padre che s’è accorto di me. Civoleva tanto?».

sabato15 giugno 2013

XIX

Narrativa

Di quandoPeppe sparò

ai passerinonostanteCecè e tutti

gli esperticacciatori

li stimassero“minutaglia”

Ma quellasera la cenadi Peppe fuinimitabile

E di quandoPeppe andò

per asparagicon Sandro:

«Il boscoè bello

e suggestivoMa se ti perdi

un attimonon ti ritrovi

più...»

Page 19: Voce ai giovani

Le caramelle sono una delle forme di adescamento utilizzata dai pe-dofili. Da qui il titolo del libro Il gusto amaro delle caramelle, scrit-to dall’avvocato Antonio Bianchi che sabato 15 giugno, a partiredalle ore 19.30, presso il Protoconvento francescano di Castrovillari,insieme con il sindaco Domenico Lo Polito, la psicologa RosaCerchiara, la presidente della Sezione locale del Centro italiano fem-minile, Rosalia Vigna, la giornalista Lucia De Cicco, lo presenterà,dopo una rappresentazione-denuncia, attraverso una riflessione suldrammma che viene descritto e si abbatte su tanti piccoli.L’iniziativa, organizzata dal Centro italiano femminile del capo-luogo del Pollino e dall’associazione culturale Khoreia 2000, si av-vale, nella proposizione teatrale, della regia di Rosy Parrotta e del-la partecipazione degli attori Carlo Tallarigo, Martina Daniele eChristan Ventimiglia.«Il racconto è la storia di un uomo - spiegano gli organizzatori- chesi sente un mostro e che nella sua consapevolezza di esserlo trovala sua condanna. È una storia di solitudine dove gli atroci silenzi deibambini diventano più assordanti di mille urla. È una storia in cuiuna vittima si trasforma in carnefice e il carnefice in vittima di sestesso. Vittima di un’anima che non trova pace, neppure dietro lesbarre. Vittima di un demone che risiede dentro lui. Attraverso il rac-conto di un pedofilo - precisano - si entra in questo mondo perver-so, dove l’apparente normalità nasconde doppie vite».L’appuntamento è stato patrocinato dall’amministrazione comuna-le, dal consiglio dell’Ordine degli avvocati, dalla Camera minorile,dalla Camera civile, dalla Camera penale “Eugenio Donadio”, dal-l’associazione “Donne avvocato” e dal comitato Pari opportunità(del Tribunale di Castrovillari).

sabato15 giugno 2013

XX

L’esca del mostroL’esca del mostroCastrovillari, il 15 giugno presentazione del libro ‘’Il gusto amaro delle caramelle’’

Lèggere per stare in guardia

Le caramellesono unadelle forme diadescamentoutilizzatadai pedofiliDa quiil titolodel libroscrittodall’avvocatoAntonioBianchi

Cultura e sport hanno fatto ancora da padrone nel trofeo “Non so-lo goal”, il progetto promosso dal settore giovanile e scolastico del-la Federazione italiana giuoco calcio, che come consuetudine havisto protagoniste le scuole secondarie di primo grado.Nella provincia di Catanzaro diverse sono state le scuole coinvol-te nel progetto che, coadiuvando didattica e sport, intende educa-re le giovani generazioni alla legalità e ai valori genuini dello sport,da estendere agli altri comportamenti in ambito sociale, e svilup-pare in loro il senso di appartenenza al territorio come parte inte-grante della nazione.Accanto a una fase dedicata alle attività culturali in linea con gliinteressi degli alunni e la programmazione didattica di ogni singo-la scuola, il settore giovanile e scolastico non poteva non prevede-re una fase finalizzata alla pratica sportiva.A cimentarsi in un torneo di calcio a undici, nell'ambito di una pri-ma giornata svoltasi a Gimigliano, sono stati il convitto “P. Galluppi”di Catanzaro, l'Istituto comprensivo di Sellia Marina, l'Istituto com-prensivo di Gimigliano e l'Istituto comprensivo “Lampasi-Todaro”di Catanzaro. Fra queste a emergere e ad aggiudicarsi la parteci-pazione alla finale provinciale del trofeo è stato il Convitto“Galluppi” che ha vinto per 3 reti a 2 contro l'Ic di Gimigliano.Nella seconda giornata tenutasi a Girifalco le scuole partecipantisono state l'Istituto comprensivo di Girifalco e l'Istituto compren-sivo “G. Sabatini” di Borgia, che contro il primo ha vinto per 3 re-ti a 0.Le partite sono state svolte da squadre miste, composte sia da alun-ni che alunne, rappresentanti ciascuna scuola, a dimostrazione chelo sport calcio è aperto a tutti e non conosce distinzioni nemmenodi sesso. Sono state animate da una sana competizione e si sono te-nute nella piena osservanza dalle regole, senza perdere mai di vi-sta il rispetto per i compagni e gli avversari. Con lo stesso spiritosi è svolta anche la finale provinciale che, venerdì scorso, presso ilcampo federale di via Contessa Clemenza a Catanzaro, ha visto l'Icdi Borgia e il convitto “Galluppi” contendersi il trofeo “Non sologoal 2012-2013”. Ad avere la meglio ai calci di rigore è stata lasquadra del “Galluppi”. La partita di finale si è conclusa in paritàcon il risultato di 2 reti a 2. E, pertanto, sono stati i rigori a decre-tare la scuola vincitrice che è stata il convitto “Galluppi” con 5 re-ti contro le 4 dell'Ic “G.Sabatini”.Soddisfazione per la buona riuscita della manifestazione sportivo-culturale ha espresso il responsabile dello staff organizzativo RodolfoAracri. Quest'ultimo, con riferimento alla prima giornata, ha volu-to ringraziare il sindaco di Gimigliano e l'amministrazione comu-nale per avere offerto gli spazi e il pranzo alle scuole partecipanti. «Inoltre, - ha affermato Aracri - è doveroso un ringraziamento alprofessore Giuseppe Rotella per avere prestato la sua collabora-zione nell'organizzazione dell'evento. Ringrazio altrettanto il sin-daco di Girifalco, l'amministrazione comunale e il professore AgazioGagliardi». Il coordinamento federale Regione Calabria ha intesoringraziare anche tutte le scuole secondarie di primo grado che han-no aderito al “Non solo goal” nella consapevolezza della bontà deisuoi obiettivi, nonché i dirigenti scolastici e insegnanti che hannocontribuito, insieme agli alunni, al successo di questa edizione deltrofeo.

Cultura che fa goalA Catanzaro nuovo progetto per i giovani

L’associazione “Angeli bianchi” onlus, indìce per il secondo annoconsecutivo, un concorso nazionale canoro a scopo benefico, i cuiproventi delle donazioni saranno usate per l’apertura di un centrod’ascolto e sede operativa per le fasce deboli.Il modulo iscrizione e regolamento ufficiale sono scaricabili dal si-to www.angelibianchi.it. Ancora una volta la musica si sposa allasolidarietà. Presenta la serata la volontaria dell’associazione, NadiaLabate con il presidente Maurizio Albanese. Probabili ospiti dellaserata il bravissimo showman reggino Pasquale Caprì e il duo dicabarettisti I Non ti Regoli (salvo imprevisti lavorativi). Le iscri-zioni sono state prorogate e termineranno il 22 giugno 2013 com-preso. La giuria sarà composta da personaggi appartenenti al mon-do dello spettacolo, della musica e della danza, oltre un membrodella stessa associazione. In caso di superamento delle 10 iscrizio-ni, ci sarà una preselezioni, sempre seguite da una giuria di pro-fessionisti e a porte aperte a tutti.

Angeli in musicaA Reggio seconda edizione del concorso

Page 20: Voce ai giovani

È nata, a Trebisacce, l’associazione “Petali di rose”, lo scorso 7 giu-gno presso l’istituto “Filangieri”; promotore e presidente, l’avvo-cato Antonio Bianchi; vice presidente Esperia Piluso, sociologa egiornalista di un quotidiano online della città di Cosenza. Cinquantaaderenti, trentotto sul totale sono donne del mondo dell’associazio-nismo, della comunicazione e altri settori in cui si possa operare aservizio e per il bene e la tutela delle donne.Che cosa ha spinto tutte queste forze a unirsi? Un sogno che partefin dai primissimi anni di laurea di Antonio Bianchi, presidente del-la Camera minorile di Castrovillari e che si sviluppa durante gli an-ni del servizio militare in cui attraverso l’ascolto ha potuto cono-scere un modo difficile. Un’associazione costituita come tutte le as-sociazioni da un direttivo e che si presenta come associazione iti-nerante, con una sede legale, presso lo studio professionale dell’av-vocato Bianchi, con lo scopo di formazione, sensibilizzazione allaviolenza contro le donne, dinamiche e possibile prevenzione. I pae-si coinvolti sono tanti: San Marco Argentano, Castrovillari, Roseto,Rossano, Sibari e altri, compresa Cosenza. Con entusiasmo è statoaccolto il progetto, ci dice Bianchi e anche la vicepresidente Piluso;s’incomincerà proprio dall’informazione che è di certo il mezzo piùimportante per sviluppare una politica di risonanza sociale controla piaga del fenomeno della violenza.

Perché proprio questa titolazione, avvocato Bianchi?Spesso nel web scrivo questa riflessione: le donne sono petali di ro-sa, e la cosa è stata accolta in forma democratica da tutte le asso-ciate per cui ecco la denominazione. Perché le donne rappresenta-no nella loro eleganza e delicatezza questo fiore, come anche i bam-bini. Un fiore che è comunque presente anche nelle iconografie sa-cre. I petali sono vellutati e profumati e rappresentano il fatto che larosa deve essere rispettata, ma non perché è un fiore debole, ma per-ché con le sue spine si sa difendere con carattere, dignità e libertà.Quindi da questo, il nome; il fiore ha la sua vita, colori e profumi,non è un oggetto, ha la linfa.

Un uomo come responsabile di un’associazione femminile?Si deve superare la visione che le donne debbano vedersi tra di lo-ro come se l’uomo fosse un nemico. Non è così, ci sono uomini vio-lenti, ma non tutti lo sono. Nei rapporti interpersonali lei deve es-sere rispettata, nei rapporti sociali soprattutto, oltre che in casa pro-pria. Nelle relazioni di lavoro, di politica, nella giustizia, la dove or-mai le pari opportunità si sono consolidate e non c’è quella dispa-rità dei diritti, per cui la donna è qualcosa di molto di più dell’uo-mo, con l’azione che ha fatto nel tempo. Quest’associazione non na-sce a seguito di fatti, ma perché tutte le mie conferenze sono staterivolte a ciò.

Un passo successivo al contatto in rete, si sente di affermare, sarà peresempio anche l’aderire a un organismo di raccordo come potrebbeessere il Centro servizi per il volontariato?Certo, l’associazione deve non solo interagire in rete, ma deve an-che apprendere dalle altre associaioni. Ho preso dei contatti per pro-tocolli d’intesa. Nel territorio dell’Alto Ionio, ad esempio, si parlain maniera sempre tiepida dell’argomento o solo in occasione del25 novembre (giornata contro la violenza alla donna). L’attività del-l’associazione, invece, che si occupa di donne e contro la violenzaè un impegno continuo.

Un’associazione che presenta anche un elemento maschile...Sì, ci sono cinquanta aderenti di cui trentotto sono donne. Ringraziotantissimo il dottor Matteotti, membro anch’esso della Camera mi-norile, criminologo e che ha partecipato a tutti gli incontri. Io l’hoinvitato a partecipare a questo progetto e lui ha risposto subito conprontezza. Perché il fenomeno che andiamo ad affrontare è un te-ma che riguarda tutti, parliamo di violenza, ma soprattutto svilup-pare una politica di sensibilizzazione e d’informazione e formazio-ne non solo negli ambiti specifici e professionali, ma anche nel mon-do del sociale.

LdC

sabato15 giugno 2013

XXI

Una associazione che si uccupa con impegno continuo del mondo femminile e contro la violenza

Forze che si uniscono

“Petali di rose” per le donne“Petali di rose” per le donneNata aTrebisaccePromotoree presidenteAntonioBianchi,presidentedella Cameraminorile diCastrovillari;vicepresidenteEsperiaPiluso,sociologae giornalista

Alcuni degli aderentiall’associazioneAl centroAntonio Bianchicon Esperia Piluso

Page 21: Voce ai giovani

Franco Michele Greco è uno studioso diStoria e Antropologia, di Dipignano. Scrittoreda moltissimi anni, si occupa della rivaluta-zione dei monumenti e della tradizione delsuo territorio. «Il mio interesse nasce, ci dice, perché è vi-sibile il fatto che il territorio del Cosentinosia caratterizzato dalla presenza di tante chie-se. Il mio, particolarmente, ha anche la pre-senza di una basilica importante a livello na-zionale che è la Madonna della Catena.Curiosità storica che mi spinge a doman-darmi e darmi delle ragioni di questa arte.Solo che per gli uomini del nostro tempo leritroviamo abbandonate all’incuria, alla nontutela e protezione. Chiese, che ormai sonodiventate dei ruderi, che prima erano basi-liane, poi affidate a religiosi. Il mio impegno,che è quello dello storico, è di sensibilizza-re le amministrazioni comunali a predispor-re mezzi di tutela anche a livello economi-co».

Quali sono gli ostacoli maggiori?Certamente l’immobilismo amministrativo, che fa si che i mezzieconomici non arrivino, per la crisi, oggi, e aspettiamo tempi mi-gliori.

L’interesse di un suo lavoro, ma anche di altri studi è proiettata ver-so la chiesa dell’Ecce homo...Nel 1947 i padri giuseppini del Murialdo, congregazione del Nord,vennero a Dipignano sotto la spinta amministrativa del tempo.

Ristrutturando ilchiostro, portaronoavanti il loro dise-gno, che era quellodi formazione spiri-tuale per giovinettiche volevano adirealla vocazione sacer-dotale, secondo me-todo don Bosco.Scavarono nel sot-tofondo della chiesatrovando vari repertiin cui pensarono direalizzare anche unmuseo. In cui intro-dussero anche varisuppellettili della no-stra tradizione terri-toriale, soprattuttoquella del rame.Oggetti che negli an-ni che seguirono fu-rono anche trafugati;a volte furti anchesacrileghi come il

saccheggio di molte campane, arte fusoria del territorio.Un amore questo delle catacombe nato per azione di mio padre cheme le fece visitare la prima volta e crescendo, l’interesse storico è

cresciuto con me. Il nostro territorio così ricco di storia però non rie-sce a decollare, lasciato all’immobilismo. Andando via i Giuseppiniandarono via anche queste attività di raccolta della memoria stori-ca.

Una parte del complesso monumentale dell’Ecce Homo oggi è adibi-ta a clinica per cure fisioterapiche dirette a utenti con problemi diautismo e di deambulazione...Questo è un aspetto che non mi riguarda direttamente, perché sonole amministrazioni comunali, che hanno dato in gestione la parte delconvento, in cui c’è il chiostro francescano, adibendo l’ala del con-vento, in cui è importante il chiostro, alla Villa San Pio. Questa, dicerto opera meritoria, ed è giusto che via sia e che garantisca cure eterapie al territorio, tuttavia, fa si che non è possibile l’accesso alchiostro. Bellissima struttura, che non ha nulla da invidiare agli al-tri chiostri Francescani, che si trovano in Italia e che io ho visitatocome in Umbria e Lazio.

Di che cosa si sta occupando ora?Sto svolgendo uno studio sulla Madonna del latte, un dipinto d’i-gnoto che si trova in una casa posta nella parte antica del paese diDipignano a cinque chilometri dal centro. Fu scelta in tempi anda-ti dal vescovo di Cosenza come sede estiva. L’estate cosentina deitempi andati non era facile, gli animali erano scozzati nelle piazze,e le chiese erano piene di cadaveri maleodoranti, dunque con il cal-do esalazioni gassose erano frequenti. Questo centro fu distrutto dalterremoto del 1638, e rappresentava il centro del paese. Con un al-tro scrittore ne vogliamo fare un documento storico, che parta pro-prio dalla presenza e dal passaggio dei vescovi e del loro seguito.L’altro lavoro completato con Franco Araniti, poeta, tratta deiCalderai. Un’opera in versi di ciò che era il loro dialetto e che usa-vano come una sorta di codice (l’Ammascanti). Versi musicati e pre-sentati al piccolo teatro dell’Unical. Il mio interesse è diretto ai luo-ghi della presenza francescana come il lavoro svolto su Paterno, per-corsi religiosi che vorrei promuovere, ma devo segnalare il disagio,che colpisce il territorio, che è quello del dissesto idrologico e chenon permette un percorrere sereno e raggiungere questi luoghi.

sabato15 giugno 2013

XXII

Territori ancorada esplorareTerritori ancorada esplorare

Franco Michele Greco è uno studioso di Storia e Antropologia, di Dipignano. Scrittore da moltissimi anni

si occupa della rivalutazione dei monumenti e della tradizione

Pillole di fede

di Lucia De Cicco

Franco MicheleGreco

Sotto, la Madonnadel latte, dipinto anonimoin una casa di Dipignano

«Il miointeressenasce perchéè visibileil fatto chenel Cosentinovi siala presenzadi tantechiese, tra cuianche unabasilicaimportantea livellonazionale cheè la Madonnadella Catena»

Page 22: Voce ai giovani

Suor Floriana Raga è la direttrice dell’Ufficio missionario della Curiacosentina (con una commissione e consulta che è composta da 15persone, con due sacerdoti diocesani, tre religiosi e tutti gli altri so-no laici) e opera da due anni e mezzo. Con la Cattedrale di Cosenzae il Moci porteranno avanti un progetto nei mesi prossimi pro-Africa.Il primo appuntamento sarà a fine giugno, il 26, presso il teatroRendano di Cosenza, dove, in collaborazione anche con ilConservatorio della città, si realizzerà un concerto, con un gruppodi tante associazioni del territorio, cattoliche e laiche, con Solstizia(gruppo che le attività a Teatro) con raccolta fondi da destinare allacostruzione di una casa per suore pro donne Samburu e dal titolo"Un soffio per l’Africa" con ensemble di fiati con musiche diMonteverdi, Gabrieli, Paisiello, Salieri, Mozart, Stravinskij, LucaLucchetta, direttore.

Suor Floriana, il progetto in che cosa consi-ste?Promuove un impegno per le donneSamburu, etnia del Nord del Kenya.L’ufficio, intente collaborare con il missio-nario, che si occupa di tale problema, che ve-de la difficile condizione di queste donne(malnutrizione e analfabetismo) padreColombiano, Jairo Alberto Franco, che ope-ra in questa popolazione, molto emarginatae in un contesto, che vede una rapida occi-dentalizzazione, già diffuso largamente intutto il territorio del Kenya e che comportaanche la deprivazione delle loro terre. Perciò,questa popolazione versa in condizioni dram-matiche e che non comprende ciò che suc-cede attorno. Il padre arriverà qua a Cosenzal’ultima settimana di giugno. Ospite delMoci, sarà disponibile, però, agli incontrinelle varie parrocchie e molti sono già stati predisposti in alcune diesse.

Un concerto pro raccolta fondi per le donne Samburu…È un concerto di solidarietà, che arriva in collaborazione di nume-rose associazioni del territorio, più di trenta e che coinvolge laCattedrale, con don Giacomo Tuoto, il sacerdote. Durante questoconcerto padre Jairo presenterà il suo progetto per queste popola-zioni. Importante organizzazione, che vedrà la costruzione di unacasa per suore, poiché a causa della loro cultura, i missionari ma-schi sono banditi dall’avvicinarsi alle donne. Inoltre per loro espres-sa richiesta è in atto un processo di evangelizzazione, da cui la ne-cessità di potere avere i mezzi adatti a svolgerlo.

Perché la presenza di questi missionari in Africa?Il padre fondatore è un arcivescovo colombiano, Arumal, da cui es-

si prendono il nome. La spiritualità è quel-la di San Francesco Saverio (gesuita) epatrono delle missioni e operano in di-verse parti del mondo, tra cui il Kenya, aNairobi. Qui possiedono una casa di for-mazione per giovani a contatto con le po-polazioni più emarginate, che sono nellefavelas e in cui si vive in condizioni dif-ficili. Hanno anche missioni tra le popo-lazioni a nord, Samburu e Turkana, etnieagro-pastorali.

Quali altre collaborazioni state svolgendonella diocesi di Cosenza?Un prossimo impegno di programmazio-ne comune sarà con la Pastorale giovani-le e abbiamo già svolto il corso, conl’Ufficio Migrantes, per gli animatori mis-sionari e migrantes. Collaboriamo anchecon la Caritas diocesana.

Lucia De Cicco

sabato15 giugno 2013

XXIII

Suor Floriana Raga e l’impegno di evangelizzazione in Kenya

Missionarietà

Il progettodella Diocesidi Cosenzain binomiocon il Moci

Una casaper le donne SamburuUna casaper le donne Samburu

Page 23: Voce ai giovani