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N. 32 • 19 settembre 2021 • 1,00 Anno LXXV • Poste Italiane S.p.A. • Spediz. in abbon. postale • D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, Aut.  014/CBPA-SUD/NA • Direzione e Redazione Largo Donnaregina, 22 • 80138 Napoli Il sangue di San Gennaro, un segno vivo per l’oggi @ don Mimmo Battaglia L’Arcivescovo Battaglia celebra la Madonna di Piedigrotta 3 PRIMO PIANO DIOCESI Verso il Sinodo 8 e 9 SPECIALE Le famiglie in pellegrinaggio 2 VITA DIOCESANA Casoria ricorda un testimone di speranza 2 Sostenere i sacerdoti. Giornata delle Offerte 4 Lettera delle Associazioni del Forum Famiglia 6 Italiani, cresce la cultura del dono 10 “Un pasto al giorno”, gesto concreto per i più deboli 13 Trecase celebra San Gennaro 14 Cos’è infatti quest’ampolla? Di quale tesoro fa parte? Il sangue dei martiri non è un pezzo da museo o una semplice reliquia da custodire devotamente ma è un segno vivo per l’oggi. Come discepoli del Risorto, impariamo dunque a leggere insieme, senza timori anacronistici, la po- tente “segnaletica stradale” che questo sangue ci indica e ad incamminarci insieme ai martiri di ogni luogo e di ogni tempo, per i sentieri della testimonianza evangelica. alle pagine 8 e 9 Gigliola Alfaro Rosanna Borzillo Doriano Vincenzo De Luca Margherita De Rosa Francesco Manca Antonio Scarpato Mariangela Tassielli Gli interventi

VITA DIOCESANA Il sangue di San Gennaro, un segno vivo per

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Page 1: VITA DIOCESANA Il sangue di San Gennaro, un segno vivo per

N. 32 • 19 settembre 2021 • € 1,00

Anno LXXV • Poste Italiane S.p.A. • Spediz. in abbon. postale • D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, Aut.  014/CBPA-SUD/NA • Direzione e Redazione Largo Donnaregina, 22 • 80138 Napoli

Il sangue di San Gennaro,un segno vivo per l’oggi@ don Mimmo Battaglia

L’Arcivescovo Battagliacelebra

la Madonna di Piedigrotta

3

PRIMO PIANO DIOCESI

Verso il

Sinodo

8 e 9

SPECIALE

Le famigliein

pellegrinaggio

2

VITA DIOCESANA

Casoria ricorda un testimone di speranza 2

Sostenere i sacerdoti. Giornata delle Offerte 4

Lettera delle Associazioni del Forum Famiglia 6

Italiani, cresce la cultura del dono 10

“Un pasto al giorno”, gesto concreto per i più deboli 13

Trecase celebra San Gennaro 14

Cos’è infatti quest’ampolla? Di quale tesoro fa parte? Il sangue dei martiri non è un pezzo damuseo o una semplice reliquia da custodire devotamente ma è un segno vivo per l’oggi. Comediscepoli del Risorto, impariamo dunque a leggere insieme, senza timori anacronistici, la po-tente “segnaletica stradale” che questo sangue ci indica e ad incamminarci insieme ai martiridi ogni luogo e di ogni tempo, per i sentieri della testimonianza evangelica.

alle pagine 8 e 9

Gigliola Alfaro

Rosanna Borzillo

Doriano Vincenzo De Luca

Margherita De Rosa

Francesco Manca

Antonio Scarpato

Mariangela Tassielli

Gli interventi

Page 2: VITA DIOCESANA Il sangue di San Gennaro, un segno vivo per

Vita Diocesana Nuova Stagione2 • 19 settembre 2021

Le famiglie in pellegrinaggio Per la 14ª edizione del Pellegrinaggio Nazionale coinvolti 19 santuari in Italia e uno in Svizzera

“Comunione e gioia” tra più realtà as-sociative, speciali gadget pensati perl’occasione e il desiderio di onorare laVergine Maria nei luoghi più significatividel nostro Paese. Sono questi i “primi se-gni” che, a partire dal tema scelto per il2021, hanno mosso il Pellegrinaggio na-zionale delle famiglie per la famiglia,un’iniziativa promossa, sin dalla primaedizione, dal Rinnovamento nelloSpirito, dall’Ufficio nazionale per la pa-storale della famiglia della Cei e dalForum nazionale delle associazioni fa-miliari. Un atto di devozione che è giuntoquest’anno alla 14ª edizione: tutti i sog-getti coinvolti hanno camminato insie-me con gesti popolari, di forte impattospirituale, capaci di segnare migliaia difamiglie e di ribadire, come recita lo slo-gan, che: “La famiglia è viva, evviva la fa-miglia!”.

L’evento che si è svolto sabato 11 set-tembre, ha adottato una formula inedita,coinvolgendo, in contemporanea, bendiciannove santuari mariani d’Italia euno in Svizzera, preparando così il XIncontro mondiale delle famiglie conPapa Francesco, previsto a Roma dal 22al 26 giugno 2022. “Nello spirito di corre-sponsabilità ‘dal basso’ richiesto dalSanto Padre, il pellegrinaggio ha rag-giunto tutti i territori diocesani, valoriz-zando ogni regione rappresentata me-diante un santuario o una basilica intito-lati alla Madonna, volutamente sceltiquali ‘scrigni’ di tradizione mariana, dipreghiera, testimoni di miracoli e prodi-gi compiuti da Dio nei secoli”, si legge inuna nota di RnS.

“Grande l’impegno profuso in ognidiocesi, secondo un tratto di sinodalità e

di collaborazione profonda, capaci di ac-comunare tutte le Chiese locali – prose-gue la nota -. Dal Piemonte alla Sicilia,dal Trentino Alto-Adige alla Basilicata,che si svolgano al mattino o al pomerig-gio, convinto è stato lo slancio nell’allesti-mento delle singole iniziative, secondoun programma unitario diversamentedeclinato, per favorire una piena adesio-ne nel massimo rispetto delle norme anticontagio da Covid-19.

Circa 30 tra cardinali, vescovi, rettoripresenzieranno alla celebrazione eucari-stica e alla preghiera del ‘Rosario dellaFamiglia’: selezione di 5 dei 20 Misteri ca-

nonici, come momento spirituale volto aincarnare concretamente il volto gioiosoe misericordioso delle nostre famiglie edi una società duramente provate dal co-ronavirus e bisognosa di ritrovare unità eslancio di fede”.

Salvatore Martinez, presidente nazio-nale del RnS, è stato presente al santua-rio del Divino Amore in Roma; padreMarco Vianelli, direttore dell’Ufficio na-zionale per la pastorale della famigliadella Cei, al pontificio santuario dellaSanta Casa di Loreto; Gigi De Palo, presi-dente nazionale del Forum delle associa-zioni familiari, al pontificio santuario

della Beata Vergine del Santo Rosario diPompei.

Radunando tre generazioni, nonni,genitori e figli, veri protagonisti dellagiornata, il Pellegrinaggio si è conclusocon due “speciali Atti di affidamento: del-le famiglie e poi dei bambini e ragazzi allavigilia dell’anno scolastico 2021-22”. Perchi è stato impossibilitato a raggiungereil santuario, sono state previste, a livelloterritoriale, dirette streaming dell’even-to, nei canali social di riferimento (regio-nali o diocesani) e nelle emittenti televi-sive.

Rosanna Borzillo

Don Arcangelo Paone, testimone di speranzaA venticinque anni dalla scomparsa, una celebrazione e un libro ne ricordano intuizioni e progetti pastorali

25 anni della scomparsa di monsignor Arcangelo Paone, figura di sacerdote che tanto harappresentato per Casoria ed in particolare per il quartiere dove ora sorge la bellissima chie-sa di san Paolo Apostolo, un tempo ospitata nei locali a piano terra di un condominio.

Lunedì 6 settembre, nella chiesa di Casoria, una celebrazione eucaristica, presieduta dalparroco don Giuseppe De Vincentiis; numerosi i sacerdoti concelebranti, tra i quali donMauro Zurro, preposito curato della pontificia basilica di San Mauro, don CarmineCaponetto, parroco della comunità di San Giovanni Battista in Casavatore e don RaffaeleFerrara.

Presente, tra gli altri, il sindaco della città, Raffaele Bene. Come ha ricordato il celebran-te don Arcangelo lottò per poter edificare un tempio con annessi spazi in cui operare a van-taggio dei giovani, degli anziani e della popolazione tutta del quartiere. Non si è mai rispar-miato nel suo essere pastore, ad imitazione di quel Cristo che diede la vita per i suoi fratelli.«Un prete- ha sottolineato don Giuseppe- deve essere felice, altrimenti crea una comunitàinfelice e ciò non è ammissibile. Inoltre, il compito del pastore è di enorme responsabilità,poiché egli deve occuparsi della salvezza delle anime, ponendole nelle condizioni di meri-tare il Paradiso: e non è impresa da poco. Don Arcangelo ha creduto e testimoniato tutto ciò- ha affermato il parroco- perciò siamo qui a farne memoria».

Ha fatto seguito la presentazione del libro intitolato: “Don Arcangelo Paone, testimonedi speranza”, curato dallo storico Giuseppe Pesce e da don Carmine Caponetto, con la col-laborazione del prof. Ludovico Silvestri, che ha fatto da moderatore.

Lo storico Pesce ha posto in evidenza il ruolo della parrocchia per il quartiere in cui donArcangelo operava: egli si era insediato con la convinzione di dare al territorio quanto piùpossibile materialmente e spiritualmente. Proveniente da una famiglia storica del territorio,si annovera tra i suoi antenati un prozio che fu preposito per 49 anni, in un periodo non fa-cile per la Chiesa, quale fu quello post-unitario. Si è poi soffermato sulla biografia del pre-lato ed ha sottolineato quanto fosse incisiva la sua opera anche nel sociale.

Nel 1969 fu designato parroco della comunità di san Paolo, in un tempo in cui il territoriocresceva disordinatamente e mancavano punti di aggregazione stabili: e in queste condizio-ni di difficoltà egli agisce al fine di ottenere strutture utili all’incontro e al confronto in unquartiere in cui l’unico riferimento era la chiesa, quella chiesa posta “ a piano terra di uncondominio” dove, comunque, tante attività si svolgevano con passione, in cui tanti giovanierano presenti e crescevano spiritualmente attratti dalla figura carismatica del sacerdoteche, che, intanto sognava questa struttura, così com’essa è oggi.

E’ nei primi anni ’90 che avviene la svolta; nel 1995 si ebbe la firma per la concessioneedilizia ma nel settembre di quell’anno don Arcangelo passò a miglior vita. Comunque, il se-me era stato gettato…

Ci si è poi soffermati sul particolare rapporto che don Arcangelo ebbe con le giovani ge-nerazioni e sulla grande capacità che lo contraddistinse nel suscitare vocazioni, tra cui quel-la di don Carmine Caponetto, che ha definito «fecondo il ministero del prelato che posse-dette la sensibilità di abbracciare gli aspetti più svariati della vita pastorale. Avvertì, lui for-

matosi prima del Concilio, la necessità di “aggiornarsi”, di stare al passo con i tempi». DonCarmine poi elenca le prime celebrazioni e le diverse collaborazioni che realizzò donArcangelo Paone con le altre parrocchie e gli istituti religiosi del territorio, sottolineando,in particolare, la grande importanza che per lui ebbero le Acli.

Tra i suoi tanti interessi, comunque, prevalse l’attenzione alla «comunità che volle pietraviva, coinvolta in svariate attività come sport, musica, attraverso cui attirava i giovani, men-tre con gli anziani si intratteneva a dialogare e se li ritrovava la domenica a Messa».

Il professor Silvestri si è soffermato ancora sul rapporto che il prelato ebbe con i giovani,sulle attività innovative, quasi rivoluzionarie, che con loro svolgeva, quale l’allestimento diuno spettacole messo in scena nella sala teatro della scuola media King; sottolineando inol-tre la sua apertura verso il diaconato. È stato, poi, ricordato che la parrocchia è stata la pri-ma ad essere informatizzata, poiché don Arcangelo ebbe anche questa lungimiranza.

Numerosi ancora i ricordi testimoniati anche dal sindaco Bene nel saluto finale, nel cor-so del quale egli si è impegnato a raccogliere la proposta di don Carmine: intitolare una piaz-za o i giardinetti al sacerdote scomparso.

Margherita De Rosa

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Primo Piano DiocesiNuova Stagione 19 settembre 2021 • 3

L’omelia dell’Arcivescovo Domenico Battaglia nel Santuario mariano di Piedigrotta

Maria, la porta della speranza@ don Mimmo Battaglia *

È davvero bellissimo, fratelli e sorelle,essere qui in mezzo a voi stasera per celebra-re questa festa in questo Santuario bellissi-mo. La cosa ancora più bella è che ho la gioiadi poter celebrare questa Eucarestia contanti miei confratelli sacerdoti. Grazie dav-vero di questa vostra presenza qui stasera.

Mentre il Vangelo veniva proclamato,pensavo dentro di me “adesso, visto che cisono tutti questi tuoi confratelli sacerdoti,che dirai?”. E non vi nascondo che la primacosa, il primo pensiero che mi è venuto inmente proprio ascoltando il Vangelo, so-prattutto la parte finale del Vangelo, di quelsogno di Giuseppe, è stata quella di dire aimiei sacerdoti, e quindi di dire anche a tutti,che in Maria il sogno di Dio si è fatto storia.Così come nella vita di ognuno di noi, nellavita di tutti noi, il sogno di Dio si fa storia seanche noi, come Maria, saremo davvero ca-paci di aprire il nostro cuore per accoglierela Sua parola dentro alla nostra vita, per farediventare quella Parola vita nelle nostrescelte. Perché non è facile, soprattutto inquesto tempo così particolare, così difficile,in cui tutti siamo alla ricerca di risposte ri-spetto ai mille problemi che ogni giorno sia-mo chiamati ad affrontare; non è facile so-prattutto quando ti rendi conto che questavita che tu stai vivendo è una vita in salita,che a volte sembra imprevedibile e ti riservadelle sorprese che non sempre sono sorpre-se positive, che non sempre sono belle. Etante volte fai i conti con quelle che sono lefragilità, con quelle che sono le delusioni,con quelle che sono anche le paure. Ma, sa-pete, è come se ogni volta che ci fermiamodavanti alle paure, davanti alle delusioni,davanti alle nostre fragilità, stessimo impri-gionato il sogno di Dio. Nel sì di Maria c’è laforza di liberare quel sogno; in quel sì diMaria che anche noi siamo chiamati a ripe-tere nella nostra vita ogni giorno c’è la pos-sibilità davvero di essere fedeli ad un sogno,ad una storia, ad una vocazione, al sogno diDio sulla nostra vita. Pensate quanto è bello,tu sei quel sogno, quel sogno di Dio, ed è unsogno bellissimo.

Ogni volta che noi pensiamo a Maria nonpossiamo non pensare alla bellezza, perchél’unica cosa che possiamo dire di Maria èche è bellissima. Come anche la tua storia èuna storia bella da vivere, perché la tua sto-ria è la storia di Dio, è segnata dalla presenzadi Dio. E tu non puoi che essere in questotempo, in questa storia, esempio della pre-senza di Dio, perciò segno di speranza pertutti, per tutti quelli che incontri. Don Pieroall’inizio di questa celebrazione diceva cheil tema che ha guidato un po’ questo tempoè Maria porta della speranza; Maria davveroè la porta della speranza. Ed è la porta dellasperanza perché nella sua casa c’è il Cristo,perché la sua casa è abitata della bellezza delCristo, è abitata della tenerezza di Dio. Perquesto Maria è la porta della speranza.Anche noi possiamo diventare per tutte lepersone che incontriamo nel nostro cammi-no e nella nostra vita, segno di questa spe-ranza, capaci di questa speranza. Ma dob-biamo essere capaci di accoglierla dentro ilnostro cuore questa speranza, di lasciarciabitare dalla speranza e di liberare la spe-ranza nell’incontro con il Signore. Fratellimiei, sorelle mie, finché Dio è un discorso,finché Dio è un gruppo, finché Dio è un’atti-vità, non è Dio. Quando Dio mischia la suavita con la mia, quando io Dio me lo sentoaddosso, quando Dio è la mia forza nei pro-blemi che non mancano a nessuno, quandoDio è quella spina nella carne che vuole ri-bellarsi, quando Dio è signore dentro al miocuore e dentro alla mia vita allora posso diredavvero di avere incontrato il Signore e chemi sto lasciando guidare da lui. L’incontrocon il Signore è un incontro di vita, è un’e-sperienza di vita, ed è un incontro che tiriempie la vita, perché il Signore riempie lavita, sempre e ti cambia la vita. Vogliamotutti diventare segno di speranza?Cominciamo a raccontare, a dire alla gente,quand’è che noi abbiamo incontrato ilSignore. Quand’è che davvero il signore ha

cambiato la nostra vita, quand’è che ilSignore è diventato davvero Signore dentroil nostro cuore e dentro la vostra vita. E’ diquesto che oggi ha bisogno la gente, ha biso-gno di sentirsi raccontare il tuo incontro conil Signore, del perché il Signore è Signoredentro il tuo cuore e dentro alla tua vita.Quello è il segno della speranza. E capiscibene che tutto questo lo realizzi non tantocon le parole ma con la tua vita, col raccontodella tua vita.

Attraverso ogni atto d’amore, attraversoogni momento in cui ti rendi disponibile adascoltare, tutte quelle volte che tendi le maniverso gli altri, soprattutto quelle persone chesono in difficoltà, che non ce la fanno, che ar-rancano e sono tantissime, sono tantissimi.Fratelli e sorelle non voltatevi mai dall’altraparte, vi prego imparate sempre ad esserepresenti in questa storia, presenti al nostropresente, presenti alla vita delle persone.Tutte le persone che ci stanno accanto.Anche quando c’è fatica, anche quando c’èsofferenza. Non voltarti mai dall’altra parte.Maria è sempre colei che ci accompagna, èmadre che ci sostiene, è madre che ci dà co-raggio, è madre che ci dona forza, perché èmadre.

E’ madre e una madre non abbandonamai i suoi figli. E Maria chiede a noi di ren-derci continuamente presenti. Nella storiadella vita dei vostri fratelli e anche in queimomenti in cui sperimentiamo la debolez-za, la fatica, la solitudine la sofferenza stes-sa, il dolore, Maria c’invita a non rassegnarcimai, a non rassegnarsi mai. Mi ricordo unmomento particolare vissuto qualche tem-po fa, quando era morto un ragazzo di 18 an-ni, morto per un tumore e io sono stato vici-no a questo ragazzo, ero Vescovo a Cerreto.La mamma di questo ragazzo ha voluto chefossi presente nella vita di questo ragazzopurtroppo soltanto negli ultimi mesi, ma cisono stato. Poi questo ragazzo non ce l’hafatta. Sono andato io a celebrare i funerali,mi ricordo che il giorno dopo aver celebratoi funerali, io telefono alla mamma per sape-re come stesse, ma conosciamo già la rispo-sta. Perché sapete meglio di me nella vitanon c’è dolore più grande di una madre cheperde il figlio.

E io ricordo che questa mamma mi disseil giorno “Don Mimmo fammi capire comeha fatto la Madonna a stare sotto la croce evedere morire il suo figlio. Fammi capire co-me c’è riuscita che forse imparerò a dare unsenso al mio dolore”. E tu la risposta non cel’hai, perché non c’è la risposta, puoi solopregare, puoi solo stare accanto, puoi soloprovare a incoraggiare e cercare di dare for-za. Però lo sguardo a Maria lo rivolgi sempree non c’è una risposta se non l’atteggiamen-to. Maria sta sotto la croce e ci sta in piedi,Sta in piedi sotto quella croce è nel momentoin cui lei alla luce dell’angelo ha detto il suo

sì anche quando stava sotto quella croce hacontinuato a ripetere quel sì, perché? Perchési è fidata di Dio e si è affidata a lui? Ma lo fa-ceva stando in piedi, stando in piedi, in pie-di. Con tutto quello che significa il coraggiodi stare in piedi.

E allora guardiamo Maria, guardiamolasempre è madre e non abbandona mai, è ma-dre e dona forza. E a lei chiediamo quel co-raggio di stare in piedi davanti a quelle chesono le fatiche della nostra vita, con la forzadi sapere entrare dentro i problemi senzascappare dai essi. Per affrontarli, per viverlicon il coraggio di guardare anche dentro allenostre paure, sapendo che dentro di noi c’èuna forza che ci rende più forti delle nostrepaure. Capaci sempre di non smarrirci, dinon perderci, di non arrenderci perché figlidella vita, perché innamorati della vita. Laforza, in questo amore per la vita. E la cosabella come ci descrive il Vangelo che abbia-mo ascoltato questa sera, in questo raccontodi quella che la genealogia di Gesù, ci sonotante storie e tanti volti. Ci sono storie sacree ci sono anche storie porche. Ma anche da-vanti a queste storie e sporche, Dio non si ar-rende, Dio non si rassegna, Dio continua acredere.

E anche dinnanzi a quelli che possono es-sere i nostri sbagli, perché tutti sbagliamo,tutti facciamo i conti con quella che è la no-stra umanità, tutti noi ci portiamo dentrodelle ferite, ma tutte le ferite lo sappiamo,possono diventare le feritoie. Allora ancheda parte dei nostri sbagli, dei i nostri errori,non fermarti, non arrenderti, perché tu nonsei i tuoi sbagli, tu non sei i tuoi errori.

La tua vita è più grande degli sbagli e de-gli errori. Ho sempre detto soprattutto i ra-gazzi che incontro ogni giorno della mia vitache una persona è grande non quando nonsbaglia mai, ma quando riconosce il proprioerrore e trova la forza di ricominciare.Ricominciare è sempre possibile, e Dio è laforza per poter ricominciare perché Dio noncondanna, Dio non ti giudica, anche davantiai tuoi sbagli, Dio si china su di te per rialzar-ti e per dirti” forza, coraggio vai avanti.Avanti c’è vita”. Io vi faccio dei nomi, cheprobabilmente forse a qualcuno qualche no-me dirà qualcosa, ad altri no: Alessandra,Natalia, Domenico, Vincenzo, Andrea,Alfonso sono tutti ragazzi che stanno lottan-do per la vita contro un tumore. Sono tuttiragazzi, che stanno qui. Sono ragazzi. Perme venire a celebrare questa sera qui questaeucarestia ai piedi della Madonna diPiedigrotta, significa soprattutto portare suquesto altare la storia e la vita e le speranzedi questi ragazzi, perché diventino il corpoed il sangue di Cristo e il Signore possa tra-sformarlo.

E’ quello cari sacerdoti che noi facciamotutti i giorni, perché tutti i giorni facciamo iconti con la sofferenza, con la fatica di tan-

tissima gente, compresa la nostra sofferen-za e la nostra fatica, e tu porti tutto su questoaltare e metti tutto i piedi di Maria. Perchélei ci doni la forza e il coraggio di stare in pie-di, perché anche noi possiamo chinarci suquesti ragazzi per aiutarli a rialzarsi. Nonpossiamo fare miracoli forse non saremocapaci di guarirli con le nostre preghiere,ma la speranza non deve mai venir meno epossiamo prenderci cura di loro. E ci sonotanti modi per prendersi cura della gente. Ache quest’anno questa festa ci aiuti soprat-tutto nella consapevolezza che noi possia-mo prenderci cura della vita, che noi possia-mo scegliere di stare sempre dalla parte del-la e di difenderla la vita soprattutto lì dove lavita arranca e fa fatica.

Ecco che cosa vuol dire porta aperta del-la speranza. E ognuno di noi può esserlo,ognuno di noi può diventarlo. Essere davve-ro questo segno di strumento, segno dellasperanza di Dio. E non c’è cosa più bella,non c’è cosa più grande che dare speranza.Ma non con le parole, con la vita e con la pre-senza perché il tuo cuore è pieno di speran-za, perché ti sei fidato di Dio, perché ti staicontinuamente affidando lui e lui non delu-de, non abbandona. Nessuna sofferenza èmai inutile, la vita di ogni persona ha valore,ha dignità, ha senso sempre.

Prima della messa mi sono avvicinato auna signora, le ho dato una carezza, è sullacarrozzina Ha cento anni, ed è davvero unagrazia di Dio. Ma sapete qual è la cosa bella?Lo dico davvero con il cuore: nell’avvicinar-mi perché l’ho vista lì sulla carrozzina enell’accarezzarla, nel chiederle come sichiama ma soprattutto nell’accarezzarla,mi ha regalato un sorriso e io mi sono senti-to accarezzato da Dio. Perché il Signore ap-pare così nella nostra vita, sempre. Tu ti av-vicini ma in realtà è attraverso gli altri, attra-verso quelle persone a cui ti stai avvicinan-do, che il Signore ti sta accarezzando, ti staabbracciando, ti sta restituendo la forza e tiaiuta ad accogliere ancora di più la forzadella speranza. Non permettete mai a nessu-no di rubarla questa speranza. E credete an-che in voi, in quella forza che c’è dentro divoi, che è la forza della tenerezza di Dio,dell’amore di Dio.

E a voi sacerdoti in maniera particolarestasera perdonatemi se vi dico grazie!Grazie della vostra testimonianza, graziedella vostra vita, grazie della vostra presen-za e del vostro impegno. Anche quando, co-me dire, in mille modi siete costretti, a “pa-gare” di persona per quella parola che dite,per quel bene che fate, per quell’amore chedonate. Anche quella è l’esperienza dellacroce e anche lì Maria ci dice di state in pie-di; il Signore sa, il Signore conosce, ilSignore è la nostra forza.

E a tutti quanti voi grazie della vostrapresenza qui stasera e della vostra preghie-ra, perché per me questa vostra presenza èun segno di speranza. Vi chiedo solo questo:usciti fuori da quella porta, con umiltà, ab-biate il coraggio di dire “sì io sono cristia-no”. Con una mentalità vincente, con unamentalità da risorti, con una mentalità dichi sa che la sua forza non sono le sue idee ola sua intelligenza, ma la sua forza è Dio, sol-tanto lui.

0E siate fedeli al vostro sì e anche quandosperimentate nella vita le lacrime, e tuttisperimentiamo le lacrime, non tanto quellelacrime che sono visibili a chi ci sta accanto,ma quelle nascoste, quelle che solo noi co-nosciamo, quelle che versiamo dentro al no-stro cuore e che solo Dio vede perché noinon vogliamo farle pesare su nessuno; ricor-datevi che in quel momento Dio è dentro aquelle lacrime. Ma per moltiplicare il corag-gio, perché non vi arrendiate mai, perchépossiate sempre continuare a credere che ilSignore è la vostra forza ed è la vostra vita.Amate il Signore, amatelo. Innamoratevidel Vangelo. Come Maria, diventate anchevoi culla di vita, di speranza e di presenza diDio. Grazie a tutti voi, dal profondo del cuo-re.

* Arcivescovo Metropolita di Napoli

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Vita Ecclesiale Nuova Stagione4 • 19 settembre 2021

Domenica 19 settembre XXXIII Giornata nazionale delle offerte per il sostentamento dei sacerdoti

Uniti nel dono per il bene di tuttiUn grazie per il dono dei sacerdoti in mez-

zo a noi, questo il significato profondo delleofferte deducibili. Torna domenica 19 set-tembre la Giornata nazionale delle offerteper il sostentamento del clero diocesano,giunta quest’anno alla XXXIII edizione e ce-lebrata in tutte le 26 mila parrocchie italiane.

La Giornata nazionale delle offerte è unadomenica di sensibilizzazione che richiamal’attenzione sulla missione dei sacerdoti,sulla loro opera e sulle offerte che sono de-dicate al loro sostentamento.

“La Giornata Nazionale non è solo unadomenica di gratitudine nei confronti deisacerdoti ma è un’occasione per far com-prendere ai fedeli quanto conta il loro con-tributo. Il sacerdote è un riferimento al no-stro fianco che per svolgere il proprio com-pito ha bisogno di sostegno e supporto pervivere una vita decorosa. - sottolinea il re-sponsabile del Servizio Promozione per ilsostegno economico alla Chiesa cattolica,Massimo Monzio Compagnoni – Le offerterappresentano il segno concreto dell’appar-tenenza ad una stessa comunità di fedeli ecostituiscono un mezzo per sostenere con-cretamente tutti i sacerdoti, dal più lontanoal nostro. Tanto più in questo anno e mezzosegnato dal Covid, in cui da mesi i preti dio-cesani continuano a tenere unite le comu-nità provate dalla pandemia, promuovonoprogetti anti-crisi per famiglie, anziani egiovani in cerca di occupazione, incoraggia-no i più soli e non smettono di servire il nu-mero crescente di nuovi poveri”.

Nonostante siano state istituite nel 1984,a seguito della revisione concordataria, leofferte deducibili sono ancora poco com-prese ed utilizzate dai fedeli che ritengonosufficiente l’obolo domenicale; in molte par-

La Giornata aprirà un periodo dedicato alsostentamento del clero supportato anchedalla programmazione di TV2000 che, tra levarie iniziative, ospiterà anche una “mara-tona” in tv durante la giornata del 27 settem-bre: presenti ospiti istituzionali, testimoniale storie dalle nostre comunità parrocchiali.

In occasione della Giornata del 19 set-tembre in ogni parrocchia i fedeli troveran-no locandine e materiale informativo per ledonazioni.

Destinate all’Istituto CentraleSostentamento Clero, le offerte permetto-no, dunque, di garantire, in modo omoge-neo in tutto il territorio italiano, il sostegnodell’attività pastorale dei circa 33.000 sacer-doti diocesani. Infatti da oltre 30 anni questinon ricevono più uno stipendio dallo Stato,ed è responsabilità di ogni fedele partecipa-re al loro sostentamento.

Le offerte raggiungono circa 33.000 sa-cerdoti al servizio delle 227 diocesi italianee, tra questi, anche 300 sacerdoti diocesaniimpegnati in missioni nei Paesi del TerzoMondo e 3.000 sacerdoti, ormai anziani omalati, dopo una vita spesa al servizio aglialtri e del Vangelo.

L’importo complessivo delle offerte nel2020 si è attestato sopra gli 8,7 milioni di eu-ro rispetto ai 7,8 milioni del 2019. È una ci-fra ancora lontana dal fabbisogno comples-sivo annuo che, nel 2020, è ammontato a529,9 milioni di euro lordi, ma testimonia ildesiderio di ripartire e di partecipare attiva-mente alla vita della Chiesa.

Il dato 2020 è di oltre 109 mila offerte: unriconoscimento da parte dei fedeli al grandeimpegno profuso dai sacerdoti nel difficileanno della pandemia.

rocchie, però, questo non basta a garantireal parroco il necessario per il proprio fabbi-sogno. Da qui l’importanza di uno strumen-to che permette a ogni persona di contribui-re, secondo un principio di corresponsabi-lità, al sostentamento di tutti i sacerdoti dio-cesani e che rappresenta un segno di appar-tenenza e comunione.

L’importanza di questa unione è sottoli-neata anche dal nuovo nome attribuito alleofferte che da Insieme ai sacerdoti diventa-no Uniti nel dono per mettere, ancor più, inevidenza il principio di reciprocità e condi-visione che rende forti le comunità parroc-chiali e il valore della comunità stretta intor-no al proprio parroco.

“I nostri sacerdoti hanno bisogno dellavicinanza e dell’affetto delle comunità. – ag-giunge Monzio Compagnoni -Oggi più chemai ci spingono a vivere il Vangelo affron-tando le difficoltà con fede e generosità, ri-spondendo all’emergenza con la dedizione”.

In quest’ottica comunitaria la GiornataNazionale sarà organizzata in collaborazio-ne con Azione Cattolica e Avvenire, uniti nel-la promozione di valori comuni alla base delsostentamento dei sacerdoti. Domenica 19infatti in tutte le edicole sarà possibile trova-re, allegato al quotidiano, uno speciale inte-ramente dedicato alla Giornata e diffuso sulterritorio grazie alla partecipazione attivadei gruppi di Azione Cattolica. Ma non solo.

Offerte deducibili:una nuova immagine,i valori di sempre

Il nuovo logo è stato lanciato i primi di settembre tramite l’online del nuovo sito www.unitineldono.it

dove sono presenti storie delle comunità parrocchiali

Cambio di logo e di nome, rinnovamento del sito e del trimestrale d’informazione delServizio Promozione Cei: sono queste le importanti novità che caratterizzeranno la comu-nicazione delle offerte deducibili.

La rinnovata immagine verrà lanciata i primi di settembre tramite l’online del nuovo sitowww.unitineldono.it, sui social e sulla stampa e poi ribadita in occasione della XXXIIIGiornata nazionale delle offerte per il sostentamento dei sacerdoti in programma il 19 set-tembre 2021. Una domenica di comunione tra preti e fedeli, affidati gli uni agli altri. È il tra-dizionale appuntamento che sottolinea l’unione dei membri della comunità nel provvederealle necessità della Chiesa con una scelta di condivisione. Una Giornata che quest’anno saràun’occasione anche per il lancio dei nuovi strumenti di comunicazione

“La nuova immagine è frutto di un anno di ascolto delle comunità, - spiega il responsabiledel Servizio Promozione per il sostegno economico alla Chiesa cattolica, Massimo MonzioCompagnoni - e dell’analisi delle loro esigenze. Abbiamo tradotto le indicazioni ed i sugge-rimenti ricevuti in una comunicazione univoca mediante la realizzazione di un unico logoed un solo nome che accomunerà il sito e il trimestrale d’informazione del ServizioPromozione CEI. Un cambio di rotta dettato dalla necessità di creare un sistema di mediaintegrato, composto da un magazine cartaceo ed un’area digitale, che comprende sito e so-cial, pensata soprattutto per i giovani adulti di età compresa tra i 40 ed i 60 anni. Notizie,eventi ed aggiornamenti saranno disponibili grazie ad una redazione giornalistica che cu-rerà i rapporti con il territorio e con la comunità dei donatori”.

Da Insieme ai sacerdoti a Uniti nel dono per mettere in evidenza, dunque il valore dellacomunità stretta intorno al proprio sacerdote.

Un’idea veicolata anche dal nuovo logo, che rappresenta un albero stilizzato formato dauna mano protesa e da un insieme di foglie, una delle quali di un colore diverso dalle altre.

È un’immagine che esprime unione e condivisione, accoglienza e generosità, partecipa-zione corale e unicità del contributo di ciascuno.

Sottoposto all’attenzione dei donatori abituali, tramite una ricerca di mercato, il nuovologo ha ricevuto un’accoglienza positiva proprio poiché esprime il collegamento tra appar-tenenza e dono.

Anche il sito, online da settembre, metterà al centro la comunità, sostegno imprescindi-bile per i sacerdoti, raccontando storie di coraggio e condivisione. Un nuovo layout, sem-plice ed intuitivo, permetterà di accedere alle news, ai progetti del territorio, alle testimo-nianze dei sacerdoti, anche attraverso i racconti in prima persona contenuti nei filmati, ealle modalità di donazione.

Modalità per fare un’offerta

Per sostenere i sacerdoti diocesani con le offerte Uniti nel dono, si hanno a dispo-sizione 4 modalità:

1 - Conto corrente postaleSi può utilizzare il c/c postale n. 57803009 per effettuare il versamento alla posta.

2 - Carta di credito Grazie alla collaborazione con Nexi, i titolari di carte di credito Mastercard e Visapossono inviare l’Offerta, in modo semplice e sicuro, chiamando il numero verde800 825000 oppure collegandosi al sito Internet www.unitineldono.it/dona-ora/

3 - Versamento in bancaSi può donare con un bonifico sull’iban IT 90 G 05018 03200 000011610110 a fa-vore dell’Istituto Centrale Sostentamento Clero specificando nella causale“Erogazioni Liberali” ai fini della deducibilità. L’elenco delle altre banche disponibili a ricevere un ordine di bonifico è consultabilesu www.unitineldono.it/dona-ora/.

4 - Istituti Diocesani Sostentamento Clero Si può anche effettuare il versamento direttamente presso gli Istituti DiocesaniSostentamento Clero (elenco Istituti Diocesani Sostentamento Clero www.unitinel-dono.it/lista-idsc).

L’offerta è deducibile. Il contributo è libero. Per chi vuole queste offerte sono de-ducibili dal proprio reddito complessivo, ai fini del calcolo dell’Irpef e delle relativeaddizionali, fino ad un massimo di 1032,91 euro annui. L’Offerta versata entro il 31dicembre di ciascun anno può essere quindi indicata tra gli oneri deducibili nella di-chiarazione dei redditi da presentare l’anno seguente. Conservare la ricevuta del ver-samento.

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Nuova Stagione 19 settembre 2021 • 5

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Vita Diocesana Nuova Stagione6 • 19 settembre 2021

Un nuovo parroco aScampiaL’8 settembre è una data daricordare per tanti motivi,religiosi e non, però, perCasoria e Scampia questogiorno ha avuto unaconnotazione particolare,poiché un figlio di questacittà, don Antonio Iavarone,si è insediato quale parroconella comunità parrocchialedi santa Maria Maddalena,in quel di Scampia, appunto. Alla presenza dell’ArcivescovoMetropolita di Napoli, S.E.Domenico Battaglia, è statadata lettura del mandato diinsediamento e nella bellaconcelebrazione, il Presule,oltre a sottolineare che pareAntonio è il sacerdote piùgiovane della Diocesi, lo hainvitato ad essere semprepresente tra la sua gente, inparticolare tra i giovani, cedovrà avvicinare lui perprimo lungo le strade delquartiere.Don Antonio Iavarone ha le

qualità del pastoreamorevole, che si pone allaricerca della pecorellasmarrita e, di certo, ha giàdato prova di tali capacitànegli anni in cui hacollaborato col parroco, suopredecessore. Ora èimpegnato in prima personanell’adempimento di unamissione non facile, darealizzare in una realtàcomplessa, ma proprio il suomodo d’essere costituisceuna garanzia di successo. L’arcivescovo lo ha spronatoin tale direzione egli haassicurato la sua vicinanza;noi tutti auguriamo a donAntonio di poter, ben presto,cogliere i frutti della suadedizione, di quel saperessere, come ha giàdimostrato, il parroco guida,il parroco amico, il parrocosempre presente per tutti e inogni momento.

Margherita De Rosa

Associazioni Forum famiglia: “Ripensare insieme la sfida educativa”

Ripartiamo dalla scuola“Ripartiamo dalla scuola”: è l’invito che le associazioni del Forum fa-

miglia impegnate per la scuola e l’Ucoii rivolgono al ministrodell’Istruzione, Patrizio Bianchi.

Nella lettera inviata il 13 settembre e firmata da Gigi De Palo (Forumnazionale delle associazioni familiari), Rosaria D’Anna (Age), GiancarloFrare (Agesc), Giuseppe Desideri (Aimc), Ezio Delfino (Disal), GiovanniSanfilippo (Faes), Maurizio Landi (Fism), Hamdan Al Zeqri (Ucoii), la ri-flessione parte dai dati emersi nell’ultimo rapporto Invalsi, secondo cuile carenze hanno subito un peggioramento nel periodo più difficile dell’e-mergenza sanitaria, in particolare per i ragazzi della scuola secondaria diII grado. I firmatari della missiva mettono in luce alcuni elementi utili an-che “in vista della progettazione di una visione di scuola per gli anni a ve-nire”. Innanzitutto, c’è una “sostanziale corrispondenza tra la rilevazionee quanto emerso nel 2019”, anche se “la didattica a distanza e la didatticadigitale integrata sono state una sfida per docenti, alunni e famiglie, che,in meno di un anno, si sono trovati a gestire modalità nuove di prassi di-dattica e di relazione”. Inoltre, le disuguaglianze rilevate “mostranoun’Italia divisa da un punto di vista economico-sociale, ma anche territo-riale”, con il Sud soprattutto in difficoltà. Un altro elemento di preoccu-pazione “è il tasso di abbandono scolastico su tutto il territorio italiano”.In questo momento storico, evidenziano le associazioni, “si tratta di ri-mettere il tema dell’emergenza educativa al centro dell’agenda politica eculturale”: è necessario “ripensare la sfida educativa” tutti insieme.

Corresponsabilità famiglia-scuolaLa famiglia costituisce il primo luogo educativo. “Uno dei problemi

più gravi degli ultimi anni” riguarda, secondo le associazioni, “la diffusatendenza ad estromettere i genitori dalla vita scolastica dei figli, con con-seguenze deleterie sul piano della formazione e della crescita dei ragazzi.Escludere la famiglia dalle scelte riguardanti la formazione scolastica deifigli, tuttavia, significa negarne il valore educativo. È necessario, infatti,ribadire che ai genitori spetta ogni scelta riguardante l’educazione dei fi-gli e che nessuna agenzia educativa, se non per validi e fondati motivi, puòsostituirsi alla famiglia nella crescita di bambini e adolescenti. La respon-sabilità genitoriale è un dovere originario di padre e madre e, al tempostesso, costituisce un diritto inalienabile in termini educativi. La scuolanon può prescindere dalla fattiva collaborazione dei genitori, se vuole as-solvere con successo al proprio compito formativo e culturale”. Di qui lanecessità di “una reale alleanza scuola-famiglia”.

Fragilità e disabilitàLa pandemia ha evidenziato “l’enorme emarginazione vissuta dai ra-

gazzi con disabilità o con altri tipo di fragilità, mettendo in luce, specienel sud del nostro Paese, quanto lavoro ci sia da fare sul tema dell’inclu-sione”. “Riteniamo fondamentale partire da un tema fondamentale, ri-guardante l’azione educativa e la valorizzazione delle competenze dei ra-gazzi con disabilità o fragili”, attraverso un “progetto di vita personaliz-zato”, che trova “la centralità nella famiglia”. La scuola e gli altri “attori”,che sostengono e valorizzano le capacità dei nostri ragazzi, “devono lavo-rare in rete e in stretta sinergia”. L’introduzione del Glo (Gruppo di lavorooperativo per l’inclusione, ndr) ha spostato “la centralità della famiglia inquesta azione fondamentale, aumentando anche l’iter burocratico, di cuigià soffrono profondamente le famiglie che vivono la disabilità.

La scuola deve essere il luogo dell’accoglienza, della semplificazione edella valorizzazione delle persone, in particolare quelle disabili”.

Valore di una reale autonomia scolastica“Il cambiamento in atto – osservano i firmatari – richiede la valo-

rizzazione di una reale autonomia delle istituzioni scolastiche italia-ne, statali e paritarie, che consenta una ripresa più rapida e duraturanel tempo. È auspicabile, pertanto, un atto di fiducia da parte delMinistero e degli assessorati regionali nei confronti di chi lavora sulterritorio. Un’autonomia reale, infatti, consente maggiore flessibilitàdi tempi, di spazi e di organizzazione didattica, nel rispetto del terri-torio e delle necessità formative degli studenti”.

Restituire valore concreto all’autonomia delle singole scuole “per-mette anche il superamento del divario tra territori diversi, permet-tendo alle istituzioni di rispondere più facilmente alle istanze del ter-ritorio”.

In tal modo “la scuola può dare un contributo nel rispondere an-che alla sfida della denatalità, che colpisce tutto il territorio naziona-le, con particolari ricadute sulle regioni del sud dell’Italia, che già daanni si trovano a dover rinunciare a scuole autonome per mancanzadi un numero sufficiente di studenti”.

Valorizzazione dell’intero Sistema nazionale di istruzioneAutonomia scolastica e libertà di scelta educativa sono “due valori

irrinunciabili per la crescita e la formazione dei bambini e dei ragaz-zi”.

È necessario che “questi fondamenti siano valorizzati in tutti i seg-menti del Sistema nazionale di istruzione, come espresso dalla legge62 del 2000 in modo che anche la scuola paritaria che è parte inte-grante a pieno titolo del mondo scolastico e che, pur offrendo un ser-vizio pubblico, vive un momento di notevole difficoltà, sia pienamen-te valorizzata in termini di risorse”.

È anche necessario che “si realizzino percorsi di abilitazione chepermettano anche alle scuole paritarie di offrire una continuità di la-voro per i loro studenti”. “Ritrovare il valore della scuola come luogodi formazione di ‘capitale umano’ attraverso forme di sapere discipli-nari e interdisciplinari significa anche investire su di essa. La scuolanon può essere ancora considerata una voce di spesa. Si tratta di uncambio di paradigma che apre alla possibilità di utilizzare i fondi diPnrr per ridurre il numero di alunni per classe e per migliorare l’of-ferta formativa, a vantaggio di ogni studente, in particolare dei piùfragili”, concludono le associazioni.

Gigliola Alfaro

Whirpool: appello dell’ArcivescovoDon Mimmo Battaglia

«Sospendete i licenziamenti. Lo chiedo,in nome di Dio Misericordioso, al Governoe alla Dirigenza della Whirpool, alla vigiliadell’incontro convocato dal Ministero delLavoro per il 16 settembre. Circa quattro-cento famiglie stanno vivendo un gravedramma, nella incertezza del presente e delfuturo dello stabilimento di Napoli e, quin-di, del posto di lavoro e del reddito conse-guente.

Sto seguendo personalmente questa tri-ste e preoccupante vicenda e ho avuto mododi avere contezza dell’ansia febbrile chestanno soffrendo le maestranze e le loro fa-miglie, sulle quali pendono minacciosa-mente la spada della sospensione dell’atti-vità lavorativa, della chiusura dello stabili-mento napoletano e del licenziamento. Nonè pensabile né giustificabile che venga can-cellata, come con un getto di spugna, unarealtà industriale apprezzata per la qualitàdei prodotti e per niente passiva.

Napoli, l’area metropolitana, la Cam -pania e il Sud, che già sono in uno stato diperenne precarietà occupazionale, non pos-sono subire l’accentuazione e l’aggravamen-to dei livelli di disoccupazione, con la lievi-

tazione dell’indice di povertà e l’emigrazio-ne di intelligenze, professionalità e risorsegiovanili.

Si è ancora in tempo per salvare tutto etutti, ma è necessario che le parti recuperinoun momento di necessaria serenità e analisi.Faccio appello, pertanto, con cuore di

Pastore e di padre, al Presidente Draghi, alMinistro del Lavoro, al Ministro per ilMezzogiorno, alle Forze imprenditoriali esindacali, alla Whirpool perché in manieraunitaria trovino una giusta intesa e una op-portuna soluzione. Confido molto nella sag-gezza di tutte le parti».

Page 7: VITA DIOCESANA Il sangue di San Gennaro, un segno vivo per

Il Vangelo di questa domenica ci presen-ta in modo chiaro la fotografia del cristiano.Non c’è un’altra immagine più eloquente eincisiva, non c’è un’altra via per seguire ilMaestro: la Croce gloriosa.

Cristo Gesù, pur essendo di natura divi-na, il Primo, il Principio di tutte le cose, si èfatto ultimo, servo per amore. La “vocazio-ne” di Dio è amare e dare la vita. Questa mis-sione, rivelata pienamente in Gesù Cristo, ilVerbo eterno del Padre, ci manifesta ancheil come amare, chi amare, perché amare equando amare.

Come amare? Nella dimensione dellacroce, cioè senza sentimentalismi, in modoreale ed empatico, senza porre condizioniall’amore. Chi amare? Gli amici e i nemici,chi ci rende la vita impossibile, chi ci fa delmale, credendo di fare il nostro interesse,chi non ha capito niente dei nostri problemie pretende di darci dei buoni consigli, chi simostra indifferente o superficiale, chi èchiuso nelle proprie convinzioni, chi ci dicesempre come fare per essere felici.

Perché amare? Non amare è contro la no-stra stessa natura di persone umane; siamofatti per amore e per amare; l’amore fa benea chi lo dà e a chi lo riceve, soprattutto quan-do è disinteressato e non pretende nulla incambio. Quando amare? Il cristiano, pro-prio come Gesù, è in uno stato di amore per-manente, senza intermittenza. Tuttavia, l’a-more è fatto pure di silenzi, di correzioni, diascolto, di fermezza, di comprensione, dideterminazione. C’è un tempo per tutto, pur-ché lasciamo che il tempo, il nostro tempo,sia attraversato dagli stessi sentimenti di

Cristo.La vita del Maestro è tutta segnata dalla

gratitudine e dal dono, dalla misericordia edall’accoglienza, dal silenzio e dalla preghie-ra, dalla solitudine e dalla condivisione, sen-za dimenticare la sua obbedienza e l’auto-rità nella predicazione.

Gesù è servo e Signore; Maria è serva eBeata. Il Signore del Cielo, rivela a noi la suaOnnipotenza dal basso; la Vergine diNazaret nell’humus della sua quotidianità èchiamata ad essere la Madre del Creatore. Èla logica di Dio, è la sua pedagogia. Dal bas-so, dagli ultimi posti, dallo scarto, dalle fra-gilità Dio chiama tutti ad essere con Lui“Signori”.

Solo chi sa farsi piccolo, che non signifi-ca essere infantili o deresponsabilizzati, puòvedere Gesù là dove gli altri non lo vedono,anzi lo negano proprio in quelle situazioni didolore. Dio si è incarnato per essere con noi;l’Incarnazione è la più grande prova della vi-cinanza del Creatore con la sua creatura. IlFiglio di Dio assume la nostra carne e tuttele contraddizioni che ci caratterizzano, ab-bracciando il nostro destino di morte, cau-sato dal peccato.

Anche di fronte all’ingiustizia non si ri-bella, muore pur non avendo commesso al-cun male. È lo scandalo del dolore innocen-te, è il paradosso di tutti quelli che, pur fa-cendo il bene, vedono la loro vita andaresempre più giù: «Il Figlio dell’uomo vieneconsegnato nelle mani degli uomini e lo ucci-deranno; ma, una volta ucciso, dopo tre gior-ni risorgerà».

Farsi ultimi significa farsi come Cristo,

ossia accorciare le distanze, rompere le bar-riere e abbattere i muri, per incontrare i po-veri, i sofferenti, gli abbandonati, i nemici.Egli si è umiliato, ha obbedito, fino alla mor-te di croce, per questo Dio lo ha esaltato.Gesù si fa come me, affinché io possa farmicome Lui.

Cristo cambia le sorti dell’umanità desti-nata a soccombere sotto il potere del princi-pe di questo mondo. Cristo è risorto! La suavittoria diventa la nostra vittoria e la via delCielo è aperta a noi peccatori.

La via, che è Gesù stesso, va percorsa apiedi nudi, toccando la polvere. L’umiltà nonè nascondersi, abbassare la testa per paura,tirarsi indietro. L’umiltà è fare il camminocon la genuinità e la semplicità del bambino,che, dal basso della sua piccola statura vedetutti più grandi. Per accogliere un bambinoe prenderlo in braccio è necessario curvarsie sollevarlo da terra. È inutile cercare Dionel cielo, quando lo possiamo trovare sullaterra. Tutto parla in Lui, e anche quando nonparla, i suoi silenzi sono l’espressione delsuo ascolto per intervenire al momento op-portuno.

«Chi accoglie uno solo di questi bambininel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me,non accoglie me, ma colui che mi ha manda-to». I piccoli del mondo aspettano, quelli chenon possono difendersi aspettano, quelliche non hanno voce, aspettano. Non faccia-moli aspettare troppo: «Se uno vuole essere ilprimo, sia l’ultimo di tutti e il servitore di tut-ti».

Antonio Scarpato

Pastorale e DomenicaNuova Stagione 19 settembre 2021 • 7

Chi accoglieme...Un bambino accolto nel nome diGesù, un’azione piccola,apparentemente insignificante,ma onesta e sincera, trasparente,fatta nel nome di Gesù, fatta cioèavendo in lui l’unica veramotivazione. Ecco, il Signore nonpropone modelli straordinari.Accogliere un bambino,abbracciare colui, colei dal qualenon potrai ricavare particolaribenefici: ecco, è questo il modelloche Gesù offre ai suoi. Econtinua a offrirlo anche a noi.Questo è Vangelo! Semplice,lineare, apparentemente banale.Ma proviamo a farlo ogni giorno,proviamo a mettere al centro dellavita e delle priorità gli invisibili, isenza diritti, i fragili, gliimpotenti, coloro che per varimotivi non potranno mairicambiare. Proviamo a essereonesti, giusti, delicati, buoni.Proviamo a non aspettarci chetutto il mondo ci giri attorno.Proviamo a non condannare egiudicare altri solo perché non cidanno quello che crediamo dimeritare. Proviamo a scegliere laprospettiva del Figlio dell’Uomo.Proviamo a imparare l’arte deldono. E proviamo a farloquotidianamente, in ogni singoloe banalissimo istante. Proviamo aimparare da Gesù di Nazaret:dalle sue azioni, dai suoi silenzi,dalle sue scelte, dalle sue parole,dai suoi gesti. Il Giusto sia ilnostro unico modello. Le sueparole l’unico vero senso delnostro agire. E davanti a luiproviamo a smascherarci.Smascheriamo le intenzioni chetante volte sono causa dei nostrisilenzi, delle distanze cheponiamo tra noi e il mondo. Dadove vengono le liti? Le gelosie?Le guerre? La sofferenza? Daglialtri? Beh… forse è ciò che civiene più spontaneo pensare. Piùfacile e anche più comodo. Maproviamo ad andare dentro noistessi, interroghiamo il cuore deinostri desideri. Che cosadesideriamo davvero? A che cosapensiamo tutte le volte che ilMaestro con la sua parola ciindica la via del dono? Non esistevera adesione al Vangelo seognuno, in cuor suo, non scegliedi vivere il servizio, il dono, lastessa accoglienza vissuta daGesù, Vangelo di Dio. Solo così“rischieremo davvero” diincontrare Dio.

La preghieraSignore, tra noi chi è il più grande?Chi tra noi vive meglio il Vangelo?Pensieri che ci sfiorano,ma che sono lontani da tee dal tuo Vangelo.Insegnaci, Maestro buono,la discrezione dell’amore,l’umiltà del servizio,la delicatezza del dono.Insegnaci a desiderarela concordia, e a generarla.Insegnaci ad aprirci all’altro,accogliendolo,senza se e senza ma. Amen.

Sul mio blog www.cantalavi-ta.com è disponibile la preghie-ra rielaborata graficamente e lecover perché siano condivise suisocial.

Mariangela Tassielli

San Castore di ProvenzaVescovo del quarto secolo – 21 settembre

Nacque intorno alla metà del quarto secolo in Francia. Sebbene sposato, in accordocon la moglie, abbracciò la vita religiosa e fondò il monastero di Mananque pressoCavaillon. Nel 419 fu eletto primo Vescovo di Apt in Provenza. San Castore intrecciòrapporti epistolari con Giovanni Cassiano, a cui chiedeva consigli in materia di vita mo-nastica, desideroso anche di conoscere gli usi della vita religiosa in Oriente e in Tebaide.Sebbene avesse letto i dodici libri di istituzioni cenobitiche, “De institutisCoenobiorum” di Cassiano, Castore gli chiese di raccogliere in un volume le più celebriconferenze dei Padri del deserto: Cassiano si accinse allora a scrivere le Conferenze.Castore morì intorno al 426, prima che Cassiano avesse composto i primi sedici capi-toli. Quando l’opera fu terminata, fu inviata al vescovo di Fréjus, Leonzio, parente pros-simo e forse fratello di Castore, e al monaco Elladio. Prima della Rivoluzione francesela diocesi di Apt lo onorava come uno dei suoi patroni.

Beata Sofia XimenezMadre di famiglia e martire del ventesimo secolo – 23 settembre

Nacque a Valencia, in Spagna, nel 1876. Ricevette la Prima Comunione e la Cresimanel Collegio del Sacro Cuore delle Suore Carmelitane. Si sposò nel 1905 nella Cappelladi “Nuestra Senora de los Desamparados” con Carlo del Rio Diez, vedovo e padre di trefigli e con il quale ebbe quattro figli. Una grande famiglia per una vita vissuta in profon-da religiosità. A poco più di cinquanta anni rimase vedova. Fece parte dell’AzioneCattolica e di altre associazioni apostoliche. Da catechista attiva e responsabile si de-dicò sempre all’accoglienza ed alla formazione dei poveri. Nel periodo della persecu-zione religiosa spagnola accolse nella propria abitazione tre consorelle Carmelitane.Fu imprigionata e fucilata il 23 settembre del 1936 a Valencia, insieme al figlio Luis, ri-tenuto prete, ad una sua figliastra e a sua sorella. Fu beatificata nel marzo del 2001 daPapa Giovanni Paolo II.

Beato Marco Criado di AndujarSacerdote Trinitario e martire del sedicesimo secolo – 25 settembre

Nacque ad Andujar, in Spagna, nel 1522. Si distinse, ancora bambino, fra i suoi con-discepoli, specialmente nell’imparare la dottrina cristiana. Nel 1536 abbracciò l’OrdineTrinitario nella città natale, dove compì anche gli studi filosofici e teologici. Ordinatosacerdote fu destinato missionario nella diocesi di Guadix e della regione limitrofa, roc-caforte dei musulmani. Il suo zelo per la gloria di Dio e per la salute delle anime fu in-stancabile. Percorse, solo e fra mille pericoli, i paesi e villaggi delle aspre alturedell’Alpujarras, ovunque confortando i deboli nella fede, correggendo i costumi, infer-vorando i buoni, smascherando e confondendo i perversi. A La Peza fu schiaffeggiato,vilipeso e percosso. Abhencota, un feroce capi dei Mori, lo fece legare ad un cavallo etrascinare. Scoppiata la rivolta dei Mori dell’Alpujarras, il Criado fu la prima vittima.Condotto, tra percosse ed insulti, poco lontano da La Peza, fu legato a una quercia, doverimase tre giorni, cantando inni e pregando Iddio per i suoi assassini. Morì, infine, la-pidato il 25 settembre 1569. La Peza venera in lui il suo patrono, l’Alpujarras il suo apo-stolo, l’Ordine Trinitario uno dei suoi più autentici figli. Il suo culto fu solennementeconfermato da Papa Leone XIII nel 1899.

19 settembre. Venticinquesima Domenica del Tempo Ordinario

Il cammino degli ultimiSapienza 2, 12. 17-20; Salmo 53; San Giacomo 3, 16-4, 3; Marco 9, 30-37

SANTI, BEATI E TESTIMONIRECENSIONI

La preghiera del cuoreLa Filocalia è una raccolta di testi tradizionali

sulla preghiera ortodossa, soprattutto in forma so-litaria. Questo tipo di orazione e ascesi insiemeprende le mosse dagli anacoreti egiziani del quartosecolo per giungere fino ai monaci del Monte Athosdel quindicesimo secolo. Per il contenuto, oltre cheper l’ispirazione dei suoi compilatori, la Filocaliaconverge verso la cosiddetta “preghiera del cuore”o “preghiera di Gesù”, che alcuni hanno definito co-me il cuore della spiritualità ortodossa. IlPellegrino russo dei famosi “Racconti” fece dellaFilocalia il suo specchio di coscienza e il suo brevia-rio. Gli ortodossi praticanti la tengono in altissimaconsiderazione e la venerano come un libro sacro.Questo volume è un contributo per approfondire ecrescere nella dimensione spirituale e raggiungerel’armonia tra azione e contemplazione. La sua na-tura è propriamente antologica. Jean GouillardPiccola filocalia. Della preghiera del cuoreEdizioni Paoline – 2021 Pagine 304 – euro 14,00

La rete non si spezzò Vissuta in famiglia, la Chiesa assume contorni

concreti e umani, fatti di volti, di vita ordinaria, disperanze, di fragilità e timori. In famiglia, la Chiesapuò riscoprire la radice quotidiana dell’esperienzadi fede, la concretezza del Vangelo e la vicinanza in-tima della Parola di Gesù. Il percorso si sviluppa at-traverso otto schede, che offrono una lettura origi-nale del discorso ecclesiale di Matteo, offrendospunti preziosi su temi cari alla vita familiare, co-me la ricerca di chi si allontana, la preghiera, il per-dono. Ne scaturisce una vera e propria “lectio bibli-ca familiare”: nata da famiglie e rivolta alla fami-glia, accoglie con freschezza e immediatezza le ri-sonanze che maggiormente possono interpellare lavita attuale delle coppie.Giovanni Ferrario – Francesco ScanzianiLa rete non si spezzò. Lectio biblicheper coppie e gruppi di spiritualità familiareEdizioni Dehoniane Bologna – 2021 Pagine 112 – euro 12,00

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Speciale Nuova Stagione8 • 19 settembre 2021

Cardinale Mario Grech,segretario generale del Sinodo dei Vescovi

“Camminareinsieme”«Ciò che più conta è la volontà

di ascoltare il popolo di Dio,

tutto il popolo di Dio!». Sono le

accorate parole del Cardinale

Mario Grech, segretario generale

del Sinodo dei vescovi, che

aggiunge: «Sono consapevole

che la consultazione è solo il

primo momento del cammino, e

non tutto il cammino sinodale.

Tuttavia, non ci sarebbe

cammino sinodale senza questo

primo momento fondante; la

sinodalità rimanda al Popolo di

Dio come soggetto suo proprio.

Dunque, si potrebbe fissare la

questione in termini ancora più

precisi come segue: dov’è il

popolo di Dio?».

Il porporato ha risposto a questo

interrogativo, citando la “Lumen

Gentium”: «Questo unico

popolo esiste “a partire dalle

Chiese particolari”». Anche

quanti appartengono a

movimenti e aggregazioni

riconosciute dalla Chiesa

universale, anche gli stessi

religiosi, «in quanto portatori di

un’istanza carismatica, non

prescindono da questo principio

di incarnazione: se vivessero il

loro carisma fuori o accanto alle

Chiese, costituirebbero una

Chiesa parallela!».

Purtroppo, secondo il cardinale

Grech, è accaduto che la

consultazione del popolo di Dio

consistesse «in una richiesta ai

vescovi di cosa pensassero i

fedeli affidati alla loro cura

pastorale! La deriva di quel

sistema è il clericalismo e oggi

vediamo quanto quella

mentalità sia dura a morire, da

non trasferire dentro il processo

sinodale». E ha concluso:

«Spero nella maturazione di un

vero cammino sinodale che

anche nella consultazione

sappia manifestarsi come un

“camminare insieme” di tutti,

ciascuno con il proprio dono da

condividere con gli altri. In

questo modo si fa la

“conspiratio”: se tutti

parteciperanno alla

consultazione nelle Chiese

particolari, condividendo

l’esperienza di ascoltarsi, non

solo tutto il Popolo di Dio sarà

stato consultato, ma tutti

avranno imparato gli uni dagli

altri e i contributi che verranno

dalle Chiese locali saranno una

più adeguata manifestazione del

“sensus fidei”, perché il soggetto

in gioco sarà veramente la

totalità dei battezzati».

La Segreteria generale del Sinodo dei Vescovi ha diffuso il 7 settembre il “D Generale Ordinaria del Sinodo. La Presidenza della Conferenza Episcopa per aggiornare su quanto fatto finora – percorso ancora in evoluzione –

(27-29 settembre 2021) e dell’Assemblea General

L’ascolto del “popolo servizio a cura di Doria

Una lettera ai Vescovi italiani per ag-giornare su quanto fatto finora nel cam-mino sinodale – percorso ancora in evolu-zione – in attesa della sessione autunnaledel Consiglio episcopale permanente (27-29 settembre) e dell’Assemblea GeneraleStraordinaria della Cei (22-25 novembre2021).

Ad inviarla è la presidenza della Cei, ri-cordando che il cammino sinodale delleChiese in Italia si è avviato nella 74ªAssemblea Generale della Conferenza epi-scopale italiana, del maggio scorso.

Nella sessione straordinaria del Con -siglio episcopale permanente, svolta in vi-deoconferenza il 9 luglio, è stato tracciato,alla luce della Carta d’intenti presentata inAssemblea, un primo disegno del cammi-no, individuando un percorso quadrien-nale scandito da tre fasi correlate: narrati-va, sapienziale e profetica.

Intanto, la Segreteria generale delSinodo dei Vescovi ha diffuso il 7 settem-bre il Documento preparatorio e ilVademecum per orientare la XVI

Assemblea Generale Ordinaria delSinodo.

«L’epoca che attraversiamo è colma didolore e di grazia - si legge nella lettera - ela crisi sanitaria ha svelato innumerevolisofferenze ma anche enormi risorse. Lenostre comunità devono fare i conti conisolamento, disgregazione, emarginazionie tensioni; la creatività che hanno espres-so, ora messa alla prova dal perdurare del-la pandemia, racchiude un desiderio di re-lazioni profonde e rigeneranti». È in que-sto contesto che Papa Francesco ha invita-to ad avviare un cammino sinodale nazio-nale, la cui prima fase - narrativa - è costi-tuita da un biennio in cui verrà dato spazioall’ascolto e al racconto della vita delle per-sone, delle comunità e dei territori.

«Nel primo anno (2021-22) faremo no-stre le proposte della Segreteria Generaledel Sinodo dei Vescovi per la XVIAssemblea Generale Ordinaria; nel secon-do anno (2022-23) la consultazione del po-polo di Dio si concentrerà su alcune prio-rità che saranno individuate dall’assem-

Comunione, partecipazione e missioneI due testi per muovere i primi passi del Sinodo, che sarà aperto il 10 ottobre a Roma

e il 17 nelle Chiese particolari e si concluderà in Vaticano nel 2023

Uno strumento «per favorire la prima fase di ascolto e consul-tazione del Popolo di Dio nelle Chiese particolari (ottobre 2021 –aprile 2022), nella speranza di contribuire a mettere in moto leidee, le energie e la creatività di tutti coloro che prenderanno par-te all’itinerario, e facilitare la condivisione dei frutti del loro im-pegno». È il documento preparatorio del Sinodo, dal titolo «Peruna Chiesa sinodale: comunione, partecipazione e missione», chePapa Francesco aprirà ufficialmente il 10 ottobre.

L’evento proseguirà poi il 17 ottobre in ogni Chiesa particola-re. Una tappa fondamentale sarà la celebrazione della XVIAssemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi, nell’otto-bre del 2023, a cui farà seguito la fase attuativa, che coinvolgerànuovamente le diocesi. Per accompagnare concretamente l’orga-nizzazione dei lavori viene proposto anche un Vademecummeto-dologico, allegato al documento preparatorio e disponibile sul si-to dedicato, che offre alcune risorse per l’approfondimento del te-ma della sinodalità.

Il Vademecum si apre ricordando come la pandemia da Covid-19 abbia fatto esplodere le disuguaglianze e le inequità già esi-stenti, come l’annosa questione dei migranti. La sfida, per laChiesa, è dunque quella di «accompagnare le persone e le comu-nità a rileggere esperienze di lutto e sofferenza, che hanno sma-scherato molte false sicurezze, e a coltivare la speranza e la fedenella bontà del Creatore e della sua creazione».

«Non possiamo nasconderci che la Chiesa stessa deve affron-tare la mancanza di fede e la corruzione anche al suo interno»: èil “mea culpa” contenuto nel documento, nel quale si cita in par-ticolare «la sofferenza vissuta da minori e persone vulnerabili acausa di abusi sessuali, di potere e di coscienza commessi da unnumero notevole di chierici e persone consacrate».

«La Chiesa tutta è chiamata a fare i conti con il peso di una cul-tura impregnata di clericalismo, che eredita dalla sua storia, e diforme di esercizio dell’autorità su cui si innestano i diversi tipi diabuso (di potere, economici, di coscienza, sessuali)». Di qui l’ap-pello: «È impensabile una conversione dell’agire ecclesiale senzala partecipazione attiva di tutte le componenti del Popolo di Dio:insieme chiediamo al Signore la grazia della conversione e l’un-zione interiore per poter esprimere, davanti a questi crimini diabuso, il nostro pentimento e la nostra decisione di lottare concoraggio».

Tra i segni di speranza fioriti nella comunità cristiana, c’è «il

desiderio di protagonismo all’interno della Chiesa da parte deigiovani, e la richiesta di una maggiore valorizzazione delle donnee di spazi di partecipazione alla missione della Chiesa», come larecente istituzione del ministero laicale del catechista e l’apertu-ra alle donne dell’accesso a quelli del lettorato e dell’accolitato.

Rispetto alle condizioni in cui vivono le comunità cristianenelle diverse regioni del mondo o al rischio interno di integrali-smo religioso, la sinodalità è da interpretare non tanto come «lacelebrazione di incontri ecclesiali e assemblee di vescovi, o unaquestione di semplice amministrazione interna alla Chiesa».macome «lo specifico modus vivendi et operandi della Chiesa».

Infine, «la consultazione del popolo di Dio non comporta l’as-sunzione all’interno della Chiesa dei dinamismi della democraziaimperniati sul principio di maggioranza”, anche se tra gli obiet-tivi dell’itinerario sinodale, figura anche quello di «esaminare co-me nella Chiesa vengono vissuti la responsabilità e il potere, e lestrutture con cui sono gestiti, facendo emergere e provando aconvertire pregiudizi e prassi distorte che non sono radicati nelVangelo».

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SpecialeNuova Stagione 19 settembre 2021 • 9

Luis Marín de SanMartín, sottosegretariodel Sinodo dei Vescovi e coordinatore dellaCommissione Teologica

“Luogo di comunione”Non un “parlamentarismo”, néuno spazio di “scontroideologico”, ma un luogo diunità, discernimento,comunione, dove ognuno potràapportare un contributo per lavita della Chiesa secondo il suocarisma: «Il laico come laico, ilchierico come chierico». Cosìmonsignor Luis Marín de SanMartín, sottosegretario delSinodo dei Vescovi ecoordinatore della CommissioneTeologica, inquadra il prossimoSinodo che si celebrerà nel 2023in Vaticano quale tappaconclusiva di un processo di treanni avviato nelle Chiese localidal prossimo ottobre.Un evento speciale e, alcontempo, inedito per la Chiesauniversale che, secondomonsignor Marín, è benedefinire un kairos: «Un tempo diDio che ci rimanda all’essenzastessa della Chiesa: camminareinsieme». È essenziale fare unpasso avanti e «non solovalutare e rafforzare le diverseforme di espressione sinodale(per esempio, i consigli pastoraliparrocchiali e i consigliepiscopali) ma anche cercarealtre possibilità in cui si possarealizzare la sinodalità delpopolo di Dio». «Possiamoandare molto oltre, dobbiamoessere creativi - esorta Marín -, ilSinodo dei Vescovi è una formavalida di espressione sinodale,ma non è e non dovrebbe esserel’unica».In particolare, il prelatoevidenzia alcune chiavi dilettura di questo processo volutoda Papa Francesco. Anzituttol’unità, in Cristo e dei cristianitra di loro: «Camminare insiemenon è un’invenzione o unavvenimento del presente, ma ilmodo di essere Chiesa, come lo èla comunità o la missione».Infine, informa che nellaSegreteria Generale del Sinodosono state istituite quattroCommissioni (Teologica,Metodologia, Spiritualità eComunicazione) in supporto aiventicinque membri, provenientida 19 Paesi, della CommissioneTeologica. Tutti specialisti indiverse scienze ecclesiastiche(teologia dogmatica, teologiafondamentale, teologia morale,teologia pastorale, patrologia,scienze bibliche, filosofia, dirittocanonico), di riconosciutoprestigio.

Documento preparatorio” e il “Vademecum” per orientare la XVI Assemblea ale Italiana, recependo i due documenti, ha inviato una lettera ai Vescovi

in attesa della sessione autunnale del Consiglio Episcopale Permanente e Straordinaria della Cei (22-25 novembre 2021)

santo e fedele di Dio” no Vincenzo De Luca

blea generale della Cei del maggio 2022»,si legge nella lettera. La seconda fase - sa-pienziale - è rappresentata da un anno(2023-24) in cui le comunità, insieme ai lo-ro pastori, «s’impegneranno in una letturaspirituale delle narrazioni emerse nelbiennio precedente, cercando di discerne-re “ciò che lo Spirito dice alle Chiese” at-traverso il senso di fede del popolo di Dio».In questo esercizio saranno coinvolte leCommissioni episcopali e gli Uffici pasto-rali della Cei, le Istituzioni teologiche eculturali.

La terza fase - profetica - culminerà, nel2025, in «un evento assembleare naziona-le da definire insieme strada facendo»,scrivono i vescovi. «In questo con-venire -aggiungono -, verranno assunte alcunescelte evangeliche, che le nostre Chiese sa-ranno chiamate a riconsegnare al popolodi Dio, incarnandole nella vita delle comu-nità nella seconda parte del decennio(2025-30)». «Il cammino sinodale nonparte da zero, ma s’innesta nelle scelte pa-storali degli ultimi decenni e, in particola-

re, nei Convegni Ecclesiali di Verona eFirenze», precisa la Cei. Il discorso delPapa a Firenze, insieme all’Evangelii gau-dium, scandirà la traiettoria del percorso.

Il metodo è quello di “consultazione ca-pillare” proposto dal Sinodo dei Vescovi,che prevede il coinvolgimento di parroc-chie, operatori pastorali, associazioni emovimenti laicali, scuole e università,congregazioni religiose, gruppi di prossi-mità e di volontariato, ambienti di lavoro,luoghi di assistenza e di cura… «Per que-sto è fondamentale costituire gruppi sino-dali diffusi sul territorio: non solo nellestrutture parrocchiali, ma anche nelle ca-se e dovunque sia possibile incontrare eascoltare persone», la raccomandazionedella Cei. Nella prossima sessione autun-nale (27-29 settembre), il Consiglio epi-scopale permanente nominerà unComitato con il compito di promuovere,sostenere e accompagnare il cammino.All’inizio di ottobre saranno consegnate leprima linee per il cammino sinodale e al-cuni suggerimenti metodologici.

“Far germogliare speranze e profezie”I dieci nuclei tematici per articolare la “sinodalità vissuta”,

da approfondire nelle Chiese locali per arricchire ulteriormente la consultazione

Più nel concreto, il testo preparatorio propone gli interrogativiper guidare la consultazione del Popolo di Dio. Tutto a partire daun quesito fondamentale: «Come il “camminare insieme” si realiz-za oggi nella vostra Chiesa particolare?». L’invito è a domandarsiquali esperienze si siano svolte nella propria diocesi a riguardo;quali gioie, difficoltà o, addirittura, ferite hanno provocato; qualile prospettive di cambiamento e i passi da compiere.

Nella rilettura delle esperienze, occorre tenere conto dei rap-porti interni nelle Chiese particolari tra pastori, parrocchie, co-munità, ma anche tra i vescovi (tra loro e con il Papa), con gli or-ganismi intermedi e poi pure l’integrazione delle diverse forme divita religiosa e consacrata, di associazioni e movimenti laicali, diistituzioni di vario tipo (scuole, ospedali, università, fondazioni,enti di carità).

Da considerare anche le relazioni ed eventuali iniziative co-muni con le altre religioni, con le persone lontane dalla fede, colmondo della politica, della cultura, della finanza, del lavoro, deisindacati, delle minoranze.

A tal proposito, nel documento preparatorio si illustrano diecinuclei tematici per articolare la “sinodalità vissuta”. Essi vannoapprofonditi per arricchire ulteriormente la consultazione.

I compagni di viaggio: cioè riflettere su chi fa parte di quellache definiamo “la nostra Chiesa”, come pure chi sono i “compa-gni” al di fuori del perimetro ecclesiale o lasciati ai margini.

Ascoltare: i giovani, le donne, i consacrati, gli scartati, gli esclu-si.

Prendere la parola: pensare, quindi, se all’interno della comu-nità e dei suoi organismi viene promosso «uno stile comunicativolibero e autentico, senza doppiezze e opportunismi».

Celebrare: valutare in che modo preghiera e liturgia ispirano eorientano effettivamente il “camminare insieme” e come si pro-muove la partecipazione attiva dei fedeli.

Corresponsabili nella missione: una riflessione, cioè, su comela comunità sostiene i propri membri impegnati in un servizio,ad esempio, nella promozione della giustizia sociale, dei dirittiumani, della Casa comune.

Dialogare nella Chiesa e nella società: ripensare i luoghi e le mo-dalità di dialogo nelle Chiese particolari, con le Diocesi vicine,con comunità religiose e movimenti, con le istituzioni, con chinon crede, coi poveri.

Con le altre confessioni cristiane: quali rapporti si intrattengo-

no con le altre confessioni cristiane, quali sono i frutti, quali le dif-ficoltà.

Autorità e partecipazione: chiedersi, cioè, come viene esercitatal’autorità nella Chiesa particolare, quali sono le pratiche di lavoroin équipe, come si promuovono i ministeri laicali.

Discernere e decidere: domandarsi con quali procedure e qualimetodi si prendono decisioni; come si articola il processo del de-cision-making con il decision-taking e quali strumenti si promuo-vono per la trasparenza e l’accountability.

Formarsi alla sinodalità: in sostanza, uno sguardo sulla forma-zione offerta a coloro che rivestono ruoli di responsabilità nellacomunità cristiana, per renderle più capaci di ascoltarsi a vicendae dialogare.

La Segreteria del Sinodo chiede di condensare i frutti delle ri-flessioni in una decina di pagine al massimo, se necessario ap-profondendole con altri testi a supporto. Lo scopo “non è produr-re documenti”, ma far germogliare speranze e profezie.

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Attualità Nuova Stagione10 • 19 settembre 2021

Italiani, cresce la cultura del dono(Sir) Italiani, popolo generoso: 7 italiani

su 10 hanno donato almeno una volta nelcorso della propria vita, e – nel corso degliultimi due anni (2020-2021) – è del 30% lapercentuale di chi ha supportato iniziativedi contrasto all’emergenza sanitaria (erano2 su 10 nel 2020). È quanto emerge dall’edi-zione 2021 della survey “Gli italiani e la so-lidarietà ai tempi del coronavirus”, promos-sa dal Comitato Testamento solidale e con-dotta da Walden Lab dal 17 al 21 giugno2021, su un campione di 1.015 persone dietà compresa tra i 25 e i 75 anni (campionestatisticamente rappresentativo di circa 40milioni di italiani). La pandemia ha aumen-tato la fiducia verso il Terzo settore: nel cor-so di quest’anno il 13% degli italiani ha scel-to una onlus per sostenere la lotta all’emer-genza Covid-19, più del doppio rispetto al2020, quando la percentuale era del 6%. Peril 63% del campione le organizzazioni noprofit hanno dato un contributo positivo permigliorare la società, seguite da Pmi (45%),cittadini italiani in generale (43%),Amministrazioni locali (41%) e dall’Europache con il 41% delle citazioni è l’ente che cre-sce di più rispetto al 2020 (31%) nella valu-tazione generale. Tra le cause più sostenutenegli ultimi 12 mesi, spicca ancora in vettala ricerca medico-scientifica col 37% (ma incalo rispetto al 44% del 2020); seguono il so-stegno alle persone in stato di bisogno (24%contro il 21% del 2020); il contributo controfame e povertà nel mondo (20% vs 19%); laprotezione animali (17%, stabile); l’assi-stenza ai malati (17%, stabile); le emergenzeumanitarie (15% vs 20%); il sostegno alla di-sabilità (12% vs 16%) e le adozioni a distan-za (10% vs 15%). La donazione media si at-testa a 90 euro annuali, ma il 28% del cam-pione dichiara donazioni superiori ai 100euro. Dal presente al futuro: se si chiedequali cause gli italiani ritengono che sarà

42% lo ha fatto negli ultimi 2 anni e il 32%in particolare per l’emergenza Covid-19. Inparticolare nel 2021 ha donato il 25% degliunder 35, ma i più giovani “donano” anchetempo e competenze: il 52% fa volontariato(vs 43% degli over 35). Inaspettatamente, il60% degli under 35 conosce il lascito solida-le: un dato inferiore rispetto al 76% degliover 35, ma certamente superiore alle aspet-tative. Il 34% del campione under 35 è fidu-cioso e positivo rispetto alla prospettiva per-sonale (vs il 25% degli over 35). In generalei giovani sono più positivi rispetto a tutti gliaspetti indagati: impegno nel proprio lavoro(44% dei giovani vs 34% di over 35); fiducianegli altri (25% dei giovani vs 14% over 35);aspettativa di benessere economico (21%dei giovani vs 11% over 35).

Tra la popolazione in generale, invece,solo il 29% ha una prospettiva decisamenteottimistica, a fronte di un 33% che invecepensa che ci sarà un peggioramento dellecondizioni generali. Il fronte dei pessimistiavanza di 4 punti percentuali rispetto ai datidel 2020 (29%). Nella percezione generale,sono destinati ad aumentare “l’incertezzadel futuro, la precarietà e le diseguaglianzesociali ma anche l’attenzione verso l’am-biente, mentre si prevede che diminuirannobenessere economico e fiducia verso il pros-simo”. Rispetto al 2020, “si registra una sen-sibile perdita di aspettativa positiva rispettoal senso civico e alla solidarietà”, lo spiritodi comunità dell’“Andrà tutto bene”, insom-ma, “pare vacillare” ma va anche segnalatoche chi prevede una crescita di senso civico(26%) e di solidarietà (30%) resta comun-que una maggioranza. Nel privato però lecose cambiano: il 29% ha una prospettivapersonale positiva (in aumento rispetto al2020, quando era il 25%), a fronte di un 25%che invece vede nero dinanzi a sé (30% nel2020).

prioritario sostenere, crescono nelle inten-zioni donatorie soprattutto la ricerca medi-co scientifica (+18 punti); il sostegno allepersone bisognose (+14); il contributo con-tro fame e povertà nel mondo (+19); la pro-tezione animali (+12); l’assistenza ai malati(+6); le emergenze umanitarie (+8).

In aumento i lasciti tra gli over 50 (22%).

I giovani si avvicinano sempre di più al mon-do delle donazioni. Negli ultimi 2 anni, inmedia dichiara di aver fatto almeno una do-nazione il 46% del campione, ma si nota unpicco di crescita tra i 25 e i 39 anni, che ri-spetto al 2020 registra un aumento di ben 9punti. Nella fascia tra i 25 e i 34 anni, il 59%ha fatto almeno una donazione nella vita; il

Nasce Casa ZecchinoArte, musica e percorsi per tutta la famiglia all’Antoniano di Bologna

Sabato 11 settembre si è aperto a tutti i bambini e alle loro famiglie un nuovo mondodi Antoniano pensato appositamente per loro, per affiancarli e sostenerli nella loro cre-scita: Casa Zecchino – Liberi di sbagliare.

L’esperienza di Zecchino d’Oro – punto di riferimento nazionale nell’ambito dellamusica e dell’intrattenimento a misura di bambino – e quella del Centro Terapeutico diAntoniano nell’accompagnare i bambini e le loro famiglie nel loro percorso di svilupposociale e cognitivo si uniscono per dare vita ad un nuovo mondo in cui bambini e genitoripossano crescere insieme attraverso musica, arte e teatro. Un mondo dove ogni giornotutti i bambini potranno essere liberi di crescere scoprendo cose nuove, un luogo sicuroper tutta la famiglia.

«L’attenzione ai più piccoli, mettendo a frutto il talento dei giovani e creando un am-biente di crescita sano, sereno e che rispetti i bisogni di tutti i bambini, è da sempre, ac-canto al sostegno dei più fragili, una delle anime che danno vita ad Antoniano», spiegail direttore dell’Antoniano fr. Giampaolo Cavalli.

«Con Casa Zecchino – prosegue – vogliamo creare un luogo ancora più accoglienteper i bambini, ma anche per i loro genitori; uno spazio in cui, attraverso il canto, la danzae il teatro si potrà conoscere le proprie attitudini e crescere sereni con gli altri. Un luogodove imparare ad essere sé stessi ed accettarsi, inseguendo la propria passione e non laperfezione».

Proprio questa è l’essenza della campagna Liberi di sbagliare, lanciata da Antonianoe Zecchino d’Oro.

«Liberi di sbagliare rappresenta lo spirito con il quale ogni bambino e ogni bambinadovrebbero coltivare la propria passione – conclude fr. Giampaolo Cavalli – La nostraidea è quella di valorizzare la particolarità di ciascuno per esaltarne la ricchezza e farneun’opportunità. Casa Zecchino è davvero per tutti: per chi vuole coltivare il proprio ta-lento, ma anche per chi vuole semplicemente divertirsi su un palco, con un microfono ole scarpette da ballo. La passione conta più di qualsiasi altra cosa».

L’obiettivo è lo sviluppo, in bambini e adolescenti, delle competenze emozionali e re-lazionali necessarie per gestire efficacemente le proprie relazioni interpersonali, attra-verso le potenzialità della musica, del movimento e del divertimento. Competenze cheoggi più che mai, dopo due anni di restrizioni, hanno bisogno di essere esercitate, risco-perte e riadattate al contesto in cui, grandi e piccoli, si trovano a crescere. Casa Zecchinopensa, infatti, anche ai grandi con attività e laboratori dedicati a mamme e papà: ancheloro hanno bisogno di una mano per crescere, per superare i dubbi e le difficoltà.

«L’ambizione – commenta Annarosa Colonna, medico in Neuropsichiatria infantile,che collabora con il Centro Terapeutico di Antoniano – è quella di creare uno spazio cul-turale accogliente per tutta la famiglia, in cui lo sviluppo della persona sia sostenuto eaccompagnato dalle forme di espressione in genere, attraverso attività nelle quali i bam-bini e ragazzi, ma anche i loro genitori, sono invitati a conoscere le competenze e ad ap-plicarle direttamente attraverso giochi e stimoli».

Ai tanti corsi di danza, teatro e canto per bambini da 0 a 14 anni, si aggiungono nuo-vissimi laboratori per tutta la famiglia, in cui grandi e piccini, genitori e figli possano

giocare con la voce, con gli oggetti quotidiani che producono suoni, costruirne e inven-tarne di nuovi con l’aiuto delle tecnologie. «Tutte queste attività – conclude la dottoressaColonna – agiscono sugli stati d’animo più profondi e sulle emozioni; diventano nutri-mento per la mente e strumento per sviluppare le potenzialità espressive e creative deibambini e degli adulti».

I corsi prenderanno il via lunedì 27 settembre. Maggiori informazioni ed elenco com-pleto dei corsi sul sito: www.antonianobologna.it

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AttualitàNuova Stagione 19 settembre 2021 • 11

Prorogata fino a domenica 24 ottobre2021 la mostra “Raffaelloa Capodimonte.L’officina dell’artista” a cura di AngelaCerasuolo e Andrea Zezza

EmozionerinnovataSarà prorogata fino adomenica 24 ottobre 2021 lamostra Raffaello aCapodimonte: l’officinadell’artista a cura di AngelaCerasuolo e Andrea Zezza.L’esposizione rientra tra lecelebrazioni per i 500 annidalla morte dell’artista e sipropone di valorizzare ilpatrimonio raffaellesco delMuseo, molto più ricco evario di quanto si sia solitipensare. Il percorso di visitaoffre al pubblico le novitàemerse dalla campagna diindagini diagnostichecondotte nel Museo, grazie aimportanti collaborazioneistituzionali – alla base diquesta mostra - chepermetteranno un approcciooriginale sia alle opere d’arte,sia al lavoro della bottegadell’artista e a quelle dei suoiseguaci, mettendo in luce ilcomplesso lavoro che stadietro la creazione dioriginali, multipli, copie,derivazioni.I risultati di queste indaginirealizzati dal Museo incollaborazione conUniversità della Campania“Luigi Vanvitelli” e ilConsiglio Nazionale delleRicerche (risultati scientificia cura di XRayLab ISPCCNR Catania e dellaboratorio del DiLBeCUniversità della Campania)sono la base scientifica diquesta mostra e sonoillustrati con video esplicativisu monitor presenti in sala.Inoltre, scaricandoliberamente l’appCapodimonte su App store eGoogle play sarà possibilerivederli anche a casa erivivere l’emozione dellavisita. I video sonodisponibili gratuitamenteanche sulla piattaforma ITSART (www.itsart.tv).

A Nisida l’ottava edizione del Premio Responsabilità Sociale “Amato lamberti”

Resistenza, impegno civile e solidarietà

Nel 2001, in occasione degli 80 anni di Sergio Bruni, la ProLoco di Villaricca organizzò il primo Bruni Day con una mostradedicata al Maestro ed un evento in piazza con ospiti e artisti peronorare la lunga carriera artistica e coltivare il suo speciale rap-porto con il paese natale. In occasione dell’intervista realizzataa Napoli, nel 1997, con il Presidente della Pro Loco Armando DeRosa e l’allora sindaco di Villaricca Nicola Campanile, SergioBruni affermò con queste parole il suo rapporto con Villaricca:«Ringrazio il Signore che mi ha fatto nascere in un paesino,Villaricca, e lì i primi contatti con l’arte…». Sono giusto 20 anniche ogni giorno, la Pro Loco di Villaricca dà testimonianza diquesto speciale rapporto. «Noi come Pro Loco di Villaricca - af-ferma Armando De Rosa - ci siamo assunti l’impegno di conti-nuare la missione del Maestro di lavorare con e per i giovani af-finché non si perda la grande tradizione della CanzoneNapoletana. Per questo - continua Armando De Rosa - al di là del-l’evento spettacolo celebrativo, che pure è doveroso e utile, cre-diamo nell’impegno costante di educare i giovani al bello. Perciò,in occasione del centenario dalla nascita, che ricorre il 15 set-tembre di quest’anno, la Pro Loco si è impegnata in una serie diattività e ha in programma una manifestazione per il prossimomese di dicembre».

La Pro Loco, si è fatta promotrice del progetto di un monu-mento dedicato a Sergio Bruni e alla Canzone Napoletana darealizzarsi nel cimitero di Villaricca dove è volontà della famigliadi trasferire la salma dell’illustre concittadino, ora conservatanel cimitero di Somma Vesuviana. Il progetto, ideato e creatodallo studio Mandia di Napoli, architetti Giuseppe e Anna, è sta-to consegnato dalla Pro Loco al Comune di Villaricca con l’au-spicio che possa essere realizzato quanto prima. In occasione delcentenario, la Pro Loco ha deciso di lavorare ad una nuova edi-zione del libro “Sergio Bruni, il Cantore di Villaricca” che saràedito da Guida Editore e che è stato presentato in anteprima aNapoli Città Libro presso Palazzo Reale. Il libro, riguarda il la-voro compiuto nel 2007 sul rapporto tra Sergio Bruni e Villariccae lo arricchisce di numerose altre testimonianze di iniziative sul-le attività del “Premio Villaricca - Sergio Bruni, la CanzoneNapoletana nelle Scuole” giunto nel 2013, alla nona edizione.Delle numerose iniziative realizzate, negli anni, per promuoverela figura di Sergio Bruni. In particolare, il progetto della ProLoco per il Centenario del Maestro, prevede la stampa di un ca-

Sergio Bruni, un ricordo sempre vivoLa Pro Loco di Villaricca per il Centenario della nascita

Sono stati premiati esempi di resisten-za, di impegno civile e di solidarietàall’ottava edizione del Premio Responsa-bilità Sociale “Amato Lamberti” sabatoscorso al Centro Europeo di Studi diNisida, organizzato dall’associazioneJonathan e dal gruppo di imprese socialiGesco.

A 20 anni dall’attentato alle TorriGemelle, il premio ha avuto quest’announa categoria inedita dedicata ai dirittiumani per Patrick Zaki, lo studente egi-ziano e attivista da un anno e mezzo incarcere in Egitto, ritirato da Tina Mari-nari, responsabile della campagna FreePatrick Zaki per Amnesty International.Il premio alla memoria è andato all’am-basciatore Luca Attanasio e al carabinie-re Vittorio Iacovacci, vittime di un atten-tato in Congo.

Il Premio Edizione 2021 è andato alGarante per i diritti dei detenuti dellaRegione Campania Samuele Ciambriel-lo mentre quello Speciale 2021 a MarisaLaurito per il grande lavoro di rilanciodel Trianon e di valorizzazione sociale diForcella. I fratelli Roberta, Daniele eGabriele Russo hanno ricevuto il premioalla Cultura, mentre ad Antonello Peril-lo, caporedattore del TgR Campania e dasempre attento ai temi sociali, è andatoquello dedicato al Giornalismo. Per il

Lavoro sociale è stato premiato l’educato-re Luca Trapanese, fondatore de “La Casadi Matteo” per i bambini afflitti da malat-tie rare, e per la Cittadinanza le donnedell’associazione Forti Guerriere dellaSanità. Il premio Napoli Città solidale èandato al fotografo Antonio Biasiucci eper la Menzione speciale “Paolo Gianni-no” è stata premiata Carolina Rosi.

Nel corso della cerimonia sono inter-venuti i responsabili di Jonathan SilviaRicciardi e Vincenzo Morgera con il pre-sidente di Gesco Sergio D’Angelo e in

rappresentanza dell’Ordine dei Giornali-sti il consigliere Vincenzo Esposito (Cor-riere del Mezzogiorno).

Con loro a consegnare i premi Conchi-ta Sannino (inviata de La Repub -blica), Paola De Ciuceis (Il Mattino), IdaPalisi (Napoli Città Solidale), Valentinade Giovanni (presidente AMI-AvvocatiMatrimonialisti Italiani di Napoli), PieroAvallone (presidente del Tribunale per iminorenni di Salerno), Gianluca Gui-da (direttore Istituto penale minorile diNisida).

talogo con tutte le edizioni del Premio dal 2003 all’ultima edizio-ne. Di particolare rilevanza è la collaborazione con il LiceoArtistico, Coreutico e Musicale Boccioni-Palizzi di Napoli che hacoinvolto gli alunni nello studio e nell’approfondimento della fi-gura di Sergio Bruni. Nel corso del progetto, interamente realiz-zato dalla Pro Loco di Villaricca, sono stati svolti 3 webinar traaprile e maggio 2021 che hanno visto la partecipazione tra gli al-tri di Maurizio De Giovanni, Salvatore Palomba, PasqualeScialò, Nicola De Blasi, Raffaele Cardone, Mimmo Angrisano,Adriana Bruni, Eva Sansanelli e due consiglieri della città me-tropolitana di Napoli: Cacciapuoti e Marrazzo. I tanti ragazzicoinvolti, hanno partecipato con grande entusiasmo e hannocreato varie opere che saranno presentate nell’ambito di un’ap-posita manifestazione in programma per il mese di dicembre. Lacollaborazione con il Liceo Boccioni-Palizzi rappresenta la na-turale prosecuzione del “Premio Villaricca-Sergio Bruni, laCanzone Napoletana nelle Scuole” che resta uno degli impegniprincipali della Pro Loco di Villaricca per onorare la memoria diSergio Bruni.

La Pro Loco di Villaricca, inoltre, nella persona del suo presi-dente Armando De Rosa è presente anche nel Comitato per la sal-vaguardia e la valorizzazione del patrimonio linguistico napole-tano che patrocina e sostiene le manifestazioni legate al cente-nario della nascita di Sergio Bruni con uno specifico progettoche confluirà negli eventi in programma per il mese di dicembre.

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Città Nuova Stagione12 • 19 settembre 2021

Napoli, l’assessorato alla Viabilità e al Trasporto potenzia il trasporto pubblico con l’avvio dell’anno scolastico

Pronti alla ripresaPer il rientro a scuola previsto per il

prossimo 15 settembre, Anm ha predispo-sto un’offerta integrativa rivolta alla mo-bilità scolastica composta da ben 40 bus e400 corse in più al giorno tra linee dedica-te (10) e potenziamenti delle linee ordina-rie. Si tratta di una proposta di mobilitàcollettiva ragionata assieme alle istituzio-ni territoriali e scolastiche utile ad affron-tare e la domanda studentesca di traspor-to pubblico che ripartirà a ritmo serratonelle prossime settimane.

La programmazione di Anm School2021/2022 prevede, nel dettaglio, l’attiva-zione di 4 linee, a partire dal 15 settembrein orario scolastico dal lunedì al venerdì,di cui 1 ordinaria (S1) e 3 aggiuntive (S3,S4, S5), per complessivi 10 bus dedicati.Le linee hanno lo scopo di soddisfare ladomanda prevalente verso gli Istituti sco-lastici cittadini non raggiunti dall’offertasu ferro o da altri collegamenti ordinarisu gomma.

I quartieri serviti in prevalenza, inquanto a loro volta non integrati nella retesu ferro e su gomma, sono Pianura,Soccavo, Secondigliano e San Pietro aPatierno.

Tale offerta sarà poi implementata, apartire dal 20 settembre, con l’esercizio diulteriori 6 linee aggiuntive, per un totaledi 30 bus aggiuntivi, effettuate per il tra-mite di pperatori privati gestiti diretta-mente da Anm (Ncc), già individuati me-diante procedura ad evidenza pubblica.Questi mezzi effettueranno percorsi e fer-mate come tutti gli altri, rispetterannoorari prestabiliti a servizio degli studenti,consentiranno di viaggiare comodamen-te seduti, e saranno utilizzabili con gli

Anm, specificatamente per il presidio del-le corsie riservate e per il controllo dellasosta sulle strisce blu sulle strade indivi-duate come percorsi alternativi allaGalleria della vittoria, tra la zona ovest eil centro cittadino: quali ed esempio, cor-so Vittorio Emanuele e via Santa Teresadegli Scalzi.

Proprio per agevolare la mobilità citta-dina ed evitare i flussi di traffico dovuti al-l’eccessivo utilizzo di via Chiatamone e divia Partenope, alternative locali all’utiliz-zo della Galleria della Vittoria, si ricordache per tutta la durata della chiusura diquest’ultima sono stati sospesi i varchiZTL di piazza Dante consentendo il liberotransito per tutti i veicoli attraverso i se-guenti varchi: “Via Toledo, altezza via deiPellegrini” in direzione via Pessina;“Piazza Dante” in direzione via Toledo.Infine, per quanto riguarda il TrasportoPubblico Locale, a seguito degli incontridel tavolo di lavoro costituito presso laPrefettura di Napoli, istituito per indivi-duare le misure che consentano di garan-tire il più idoneo raccordo tra gli orari diinizio e termine delle attività didattiche egli orari dei servizi di trasporto pubblicolocale, Anm ha elaborato il piano AnmSchool prima illustrato ed in più ha previ-sto, grazie alla disponibilità dellaProtezione Civile, la presenza di persona-le volontario che sarà impegnato in diver-si punti di accesso alla rete del TrasportoPubblico, in particolare: Staziona men toBus Stazione Linea 2 Campi Flegrei;Linea 1 metropolitana Stazione Chiaia -no; Capolinea bus Piazza Garibaldi; Areaplessi scolastici di viale Kennedy/viaNuova Agnano.

stessi biglietti e abbonamenti validi per lelinee su cui sono impiegati autobus urba-ni. In più sarà possibile anche effettuare ilbiglietto a bordo direttamente dal condu-cente.

In aggiunta al Piano del trasporto pub-blico di Anm, per garantire la regolare ri-presa delle attività scolastiche, l’Ammini -strazione ha adottato nelle scorse ore di-verse misure di sicurezza sulla viabilità.

La prima operazione effettuata è stataquella di monitorare tutti gli accessi agliistituti scolastici, attraverso l’istituzione

di una apposita task force che ha coinvol-to i servizi centrali dell’Amministrazione,le Municipalità, Anm e la Napoli Serviziper la verifica di eventuali criticità presen-ti intorno alle aree dei plessi scolastici,con l’obiettivo di individuare esigenze dimanutenzione ordinaria della segnaleti-ca, delle strade e dei marciapiedi. Perquanto concerne specificatamente la via-bilità cittadina, oltre al rafforzamento deiservizi ordinari da parte della PoliziaLocale, saranno previsti interventi con-giunti con gli Ausiliari del Traffico di

Al Senato la consegna per la 42° edizione - Riconoscimenti ai nuovi ‘ambasciatori del Mezzogiorno’

Premi Guido D’OrsoTarga di Mattarella alla Fondazione Banco di Napoli

Saranno consegnati lunedì 25 ottobre, al Senato, presso la sala Zuccari di palaz-zo Giustiniani, i premi “Guido Dorso”, promossi dall’omonima associazione presie-duta da Nicola Squitieri. L’iniziativa - patrocinata dal Senato della Repubblica, dalCnr e dall’Università degli studi di Napoli “Federico II” - segnala dal 1970 conte-stualmente giovani studiosi del nostro Mezzogiorno e personalità del mondo isti-tuzionale, economico, scientifico e culturale che hanno contribuito con la loro atti-vità a sostenere le esigenze di sviluppo e di progresso del Sud.

«Anche i riconoscimenti di questa 42ma edizione del Premio Dorso - ha spiegatoNicola Squitieri - intendono dare sempre più visibilità all’altra faccia del Sud.Quella efficiente, auspicata da Guido Dorso, quella classe che fa profitti, che pro-muove iniziative vincenti, che vuole indicare quei percorsi operosi nel mondo del-l’imprenditoria, della ricerca, dell’innovazione, non un Sud delle lamentazioni maprotagonista del suo sviluppo».

Destinatari quest’anno per le varie sezioni della 42° edizione sono: GiancarloCoraggio, presidente della Corte Costituzionale (istituzioni); Marino Niola, docentenell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli (cultura); Piero Aleardo Siciliano,Istituto di Microelettronica e Microsistemi del Cnr di Lecce (ricerca); ElsaMorlicchio, già rettore dell’Università L’Orientale di Napoli (università); AlbertoQuadrio Curzio, professore emerito di economia politica dell’Università Cattolica(economia);Vito Grassi, vice presidente di Confindustria (imprenditoria); GloriaGiorgianni, amministratore unico Casa di produzione Anele (editoria multimedia-le); suor Cecilia Messina - Centro polifunzionale “Cardinale Corrado Ursi” di Napoli(terzo settore).

La sezione ordinaria è stata assegnata alla dott.ssa Gerarda Fattoruso,Università del Sannio, per il progetto “Processi decisionali per il miglioramento del-le attività industriali nel Mezzogiorno”.

La targa di rappresentanza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella,destinata ad una istituzione che opera per il progresso economico, sociale e cultu-rale del Mezzogiorno, è stata quest’anno conferita alla Fondazione Banco di Napolipresieduta da Rossella Paliotto.

Per il quarantennale del Premio Dorso un riconoscimento speciale è stato asse-gnato al maestro Riccardo Muti. Il premio è stato consegnato, a Napoli, il 30 luglionel corso di un evento svoltosi al Conservatorio S. Pietro a Majella.

La commissione giudicatrice è composta da Andrea Amatucci, presidente del co-mitato scientifico

dell’associazione Dorso; Mara Carfagna, ministro per il Sud e la coesione terri-

toriale; Maria Chiara Carrozza, presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche;Matteo Lorito, rettore dell’Università di Napoli “Federico II”; Nicola Squitieri, pre-sidente dell’associazione Dorso; segretario Francesco Saverio Coppola, segretariogenerale dell’Associazione Dorso.

Nell’albo d’onore dei vincitori del “Guido Dorso” figurano alcuni tra i più auto-revoli esponenti del mondo delle istituzioni, della ricerca, dell’economia e della cul-tura: da Giovanni Leone a Giorgio Napolitano; da Renato Dulbecco a FrancoModigliani; da Antonio Marzano a Pietro Grasso; da Pasquale Saraceno aFrancesco Paolo Casavola; da Antonio D’Amato a Dominick Salvatore. Il premioDorso consiste in un’artistica opera in bronzo creata, in esclusiva, dallo scultoreGiuseppe Pirozzi.

L’evento - che si svolgerà a numero chiuso secondo la normativa anti Covid 19 -sarà trasmesso sui siti web del Senato e dell’Associazione Dorso

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CittàNuova Stagione 19 settembre 2021 • 13

Sabato 25 e domenica 26 settembre l’iniziativa solidale della Comunità Papa Giovanni XXIII è parte di un progetto che ha l’obiettivo di garantire 7,5 milioni di pasti a chi è in difficoltà

‘Un pasto al giorno’: il gesto concretoche aiuta i più deboli

Una risposta forte e concreta alle difficoltà esplose in seguito alla pandemia nel segno del messaggio di Papa Francesco

C’è chi ha sempre dovuto lottare persopravvivere. C’è chi invece, tutto som-mato, riesce a portare avanti una vita piùo meno tranquilla, pur con tutte le diffi-coltà quotidiane. E poi c’è chi ha persotutto all’improvviso, chi si è ritrovato daun giorno all’altro in un mondo che pen-sava distante anni luce dal suo. Le ferite ele cicatrici causate dalla pandemia diCovid-19 sono tante, e sono sempre piùevidenti nelle nostre città, nelle nostrestrade e persino nelle nostre case. Si trattaproprio di una “piaga che ha moltiplicatoulteriormente i poveri”, come ha sottoli-neato anche Papa Francesco. Ed è pro-prio di fronte a difficoltà radicali comequesta che diventano ancora più impor-tanti la solidarietà e il senso di comunità,valori da sempre al centro dell’opera dellaComunità Papa Giovanni XXIII fondatada Don Oreste Benzi nel 1968 e presentein più di 40 paesi del mondo con oltre 500realtà di accoglienza.

I membri e volontari della Comunità,infatti, anche quest’anno non farannomancare la loro presenza nelle piazze ditutta Italia il 25 e il 26 settembre, in occa-sione dell’iniziativa solidale ‘Un pasto algiorno’ uno dei progetti grazie al qualeogni anno la Comunità raccoglie adesionie sostegno necessari a garantire 7 milionie mezzo di pasti per chi ne ha più bisognoin tutto il mondo.

L’evento di piazza, infatti, sarà un’oc-casione per sensibilizzare circa le ingiu-stizie e le difficoltà che ogni giorno tantidevono fronteggiare non solo come singo-li, ma anche come comunità.

Le cifre, del resto, parlano chiaro: senel 2019 i dati sulla povertà assoluta inItalia e in Campania avevano fatto regi-strare un miglioramento, negli ultimi me-si, complice soprattutto l’impatto dellapandemia, la situazione è tornata a peg-giorare: nel corso del 2020, infatti, la per-centuale di famiglie in condizione di po-vertà assoluta nel Meridione è salita al

9,9% rispetto al 8,5% dell’anno preceden-te (dati Istat).

In tutta Italia, dunque, oggi ci sono ol-tre 5,6 milioni di persone in situazione dibisogno, di cui un milione di “nuovi pove-ri”, persone che prima non avevano biso-gno di aiuto. Una fotografia, questa, cherende subito chiaro come sia ancora piùimportante un approccio che punti al con-tributo di tutti e che sappia guardare allaripartenza in una chiave più inclusiva. “Ilnostro sguardo va oltre alla grave crisi delCovid-19; va al cambiamento climaticoche porta a migliaia di profughi in cammi-no e alle crisi umanitarie mondiali che ciriguardano tutti. Nessuno può trovarsiprivato del necessario – ha spiegatoGiovanni Ramonda, presidente dellaComunità Papa Giovanni XXIII -, il nostroimpegno è per quelle persone che hannoancora fame, che non hanno accesso al-l’acqua, alle cure, per quei bambini chenon hanno accesso all’educazione scola-stica. La soluzione va cercata in un ap-

proccio che non mette al centro solo il ri-sparmio, l’economia, il vantaggio dei sin-goli, ma che riguarda il sentirsi una comu-nità formata da persone che si incontra-no, condividono e affrontano tutti insie-me le difficoltà. Anche in questa luce –conclude Ramonda - aderiamo nuova-mente al Tempo del Creato promosso dal-la Chiesa e animato dal MovimentoLaudato Sì. Il tema 2021 è “una casa pertutti”, come non riconoscerci anche noi inquesta chiamata? Oggi che ci troviamo adover fare i conti con problemi nuovi, co-me la pandemia o le nuove crisi umanita-rie, la soluzione ci arriva dai valori di sem-pre, gli stessi che erano alla base dell’im-pegno di Don Oreste Benzi”.

Un impegno, dunque, che si ricollega aquello ‘sguardo nuovo’ richiamato recen-temente anche da Papa Francesco in rife-rimento “a questi tempi difficili, che ri-chiedono di affidarsi alla presenza di Dio,sempre all’opera nella vita e nella storia. Èquesta la nostra fiducia ed è questo che ci

dà forza per andare avanti ogni giorno conpazienza, seminando il bene che porteràfrutto. Quant’è importante questo atteg-giamento anche per uscire bene dalla pan-demia! Coltivare la fiducia di essere nellemani di Dio e al tempo stesso impegnarcitutti per ricostruire e ricominciare, conpazienza e costanza”.

Anche in questa edizione non man-cherà la possibilità di compiere un piccologesto simbolico: i volontari dellaComunità di don Benzi hanno realizzato,grazie al contributo degli illustratoridell’Associazione Italiana Autori diImmagini, delle tovagliette all’americanache verranno distribuite nel corso dell’e-vento. Metterle sulla propria tavola “saràcome ‘invitare’ una persona in difficoltà –spiegano i responsabili dell’iniziativa ‘Unpasto al Giorno’ – perché ognuna di essediventerà simbolicamente il suo posto atavola nel segno di una solidarietà concre-ta che può aiutarci a ripartire insieme e alfianco di chi ne ha più bisogno”.

Un’opera per Caruso L’appello del Museo Madre

Il Museo Madre rivolge il suo appello ai giovani per la creazione di un’opera dedicataal Maestro Caruso. Con l’iniziativa CARUSO. L’uomo oltre il mito, il Museo Madre d’ArteContemporanea chiede agli under 35 di creare un’opera commemorativa dedicata aEnrico Caruso.

La Regione Campania ha organizzato, infatti, una serie di eventi volti a ricordare iltenore nell’anno della ricorrenza del centenario dalla sua scomparsa. Il mito della mu-sica lirica scomparve nel 1921, all’età di 48 anni. Un talento senza eguali il suo, che glipermise di solcare i più importanti palcoscenici, partendo dalla Campania per arrivarepoi oltre oceano: il Metropolitan di New York.

Il primato del Maestro non venne registrato solo nella sua arte: fu il primo a cimen-tarsi con grande successo nella nuova tecnologia discografica, i dischi, all’epoca forte-mente criticati dai sui colleghi. Per la prima volta nella storia della discografia furonovendute un milione di copie del disco del tenore.

Proprio questa maestria professionale senza tempo e senza eguali è alla base della ri-chiesta del Museo Madre: “L’iniziativa Caruso. L’uomo oltre il mito rientra nell’ambitodelle azioni con cui il museo intende indurre una riflessione su figure di artisti trasversalie poliedrici cui le istituzioni rivolgono la loro attenzione in quanto simboli di continuitàstorica” scrive nel comunicato dell’iniziativa.

E poi prosegue: “Nell’ambito delle celebrazioni promosse dalla Regione Campaniaper il centenario della morte di Enrico Caruso (1873 – 1921), la Fondazione Donnareginaper le arti contemporanee – museo Madre invita, attraverso una call aperta ai giovani ar-tisti under 35, italiani e stranieri, ad interpretare, attraverso qualsiasi media, la vita, l’ar-te e il lascito di un personaggio famoso in tutto il mondo, che ha contribuito a far cono-scere il patrimonio musicale campano ed è riuscito a calarsi nella propria contempora-neità con lo sguardo rivolto al futuro. L’opera vincitrice, selezionata da una giuria di alto

profilo culturale e artistico, entrerà nella collezione permanente del Madre”.Per i partecipanti sarà possibile presentare le proprie proposte fino alle ore 12:00 di

venerdì 15 ottobre 2021. Per maggiori informazioni il Museo d’Arte Contemporanea ren-de consultabile il bando e la scheda di partecipazione.

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Provincia Nuova Stagione14 • 19 settembre 2021

DanteAlighieri a CapriIn occasione del

Settecentesimo anniversariodella morte di Dante Alighieri,il Premio Capri San Micheleha pubblicato il fascicolointitolato “Dante Alighieri aCapri” di Raffaele Vacca.

Ciò anche ricordando che ilPremio Capri San MicheleSpeciale della XXXVI edizionedel 2019 è stato assegnato alla“Divina Commedia” con ilcommento di Enrico Malatoed il relativo “Dizionario”,pubblicati dalla SalernoEditore.

Il fascicolo contiene trecapitoli ed una introduzione.Il primo capitolo è dedicato

al sonetto di Dante ed a quellodi Cino da Pistoia su Danteche Edwin Cerio, nel 1923,pubblicò in un fascicolospeciale delle “Paginedell’Isola”, nella traduzione ininglese di Frederick WhartonMann con testo originale afronte.

Il secondo presenta il “dolcestil novo” non solo come unascuola poetica, ma anchecome un atmosfera che dalTrecento è caratteristica dellaLetteratura italiana, e lo puòessere anche adesso.Il terzo capitolo riporta

quello, attentamente rivisto,sulle ragioni (che sussistono)dell’impopolarità della “DivinaCommedia”, pubblicato nelvolume “ Il finito nella lucedell’infinito”, edito dal 2015dall’Ares.Il fascicolo è disponibile

anche in pdf, e può essererichiesto gratuitamente [email protected]

Trecase celebra San GennaroContinuano le celebrazioni, iniziate domenica 12 settembre, al santuario

della cittadina vesuviana intitolato al Patrono

Continuano le celebrazioni in onoredi San Gennaro, iniziate domenica 12settembre, e predisposte da don Salvato-re Scaglione, parroco del Santuario di“Santa Maria delle Grazie e San Genna-ro” in Trecase, in collaborazione con ilComitato per i festeggiamenti del Patro-no, presieduto da Angelo Cirillo, lacomunità parrocchiale e la cittadinanzatutta di Trecase vivono momenti intensidi preghiera nella solennità dell’esalta-zione della Santa Croce a sette annidall’elevazione della chiesa a “Santua-rio” diocesano di San Gennaro.

Purtroppo anche quest’anno i festeg-giamenti predisposti da don SalvatoreScaglione dal 12 al 19 settembre 2021per la Festa del Santo Patrono, sonolimitati e si svolgono in osservanza dellenorme vigenti emanate per la prevenzio-ne e la diffusione del contagio covid-19.

Domenica 12 settembre alle ore 11,00la Celebrazione Eucaristica è stata offi-ciata da don Salvatore Scaglione, parro-co del Santuario di “Santa Maria delleGrazie e San Gennaro” in Trecase e svela-mento dell’immagine del Santo.

Venerdì 17 settembre ore 18,30 laCelebrazione Eucaristica è presieduta damons. Ciro Esposito, vice decano e parro-co del Sacro Cuore di Gesù e di S. Teresadi Gesù in Torre Annunziata.

Sabato 18 settembre la S. Messa delleore 18,30 è presieduta da don GiosuèLombardo, parroco e rettore della Basili-ca di S. Croce in Torre del Greco.

Alle ore 20,30 presso l’oratorio “Sac.Giuseppe Tortora” in Via Regina Mar-gherita n. 68, fino ad esaurimento postia sedere e nel rispetto delle norme anti-covid, si tiene lo spettacolo musicale del

gruppo “Sal e la show band l’immagine”.Domenica 19 settembre, Solennità di

San Gennaro, Patrono di Trecase. Alleore 9,00 in Piazza San Gennaro diana difuochi d’artificio.

Gli orari delle SS. Messe sono iseguenti: ore 7,30 la S. Messa è presiedu-ta da don Angelo Annunziata, cappellanoospedaliero; alle ore 9,30 la S. Messa èpresieduta da don Polydore Ngolo, colla-boratore parrocchiale della chiesa diSant’Antonio di Padova in Trecase; donFederico Battaglia, parroco della chiesadi Sant’Antonio di Padova in Trecase e

Direttore Diocesano dell’Ufficio PastoraleGiovanile dell’Arcidiocesi di Napoli pre-siede la Celebrazione Eucaristica delleore 11,00. Alle ore 17.30 la Solenne Cele-brazione Eucaristica presieduta da donSalvatore Scaglione, parroco e rettore delSantuario, si tiene, tempo permettendo efino ad esaurimento posti a sedere, pres-so il campetto dell’oratorio “Sac. Giusep-pe Tortora”, con ingresso dal piazzaleantistante la sede comunale.

A seguire spettacolo di evoluzionepirotecnica della ditta Romano & figli.

Francesco Manca

I weekend della vendemmiaAd Eboli immersi nella natura per grandi e piccini

La tradizione antica della vendemmia ora coinvolge grandi epiccini. Sono in arrivo a Eboli i tre weekend di “Vendemmia spe-cial“, il nuovo evento di “Ma dove vivono i cartoni?” iniziato sa-bato 11 settembre che si protrae fino al 26 nella straordinariaOasi Vivinatura di Lagosele.

Un evento nell’evento, lo special vendemmia infatti è inseritonel contest “Strambosco” già attivo da maggio e che si protrarràfino ad ottobre con sempre nuove e coinvolgenti sorprese. Per iprossimi tre sabati e domeniche, quindi, nell’Oasi naturale sullago, con i suoi splendidi esemplari di flora e fauna, nelle giorna-te ancora miti di settembre si potrà provare l’entusiasmante av-ventura di pigiare l’uva.

Ci sarà uno spazio dedicato con tini e uva a volontà dove interefamiglie, soltanto munite di abiti comodi e di voglia di divertirsiall’aria aperta senza il timore di sporcarsi, potranno impegnarsiinsieme nell’impresa di riuscire in una vendemmia D.o.C.

Ma oltre ad essere motivo di incontro e divertimento, la ven-demmia per i bambini ha una valenza formativa perché li avvi-cina alla natura e alla terra che da sempre, fin dai tempi più an-tichi, è stata la principale fonte di ricchezza per l’uomo sia persostentarsi che per ritrovare se stesso.

Non è un caso se ci sono state anche proposte all’attenzionedel Miur di inserire la vendemmia nei curricula scolastici per lasua grande pregnanza educativa. I piccoli vignerons, infatti, ol-tre a divertirsi imparano valori e terminologie legate alla terra,imparano a distinguere il raspo dagli acini e sviluppano varie fa-coltà sensoriali.

La vendemmia è inoltre un modo per favorire l’inclusione so-ciale, soprattutto nelle scuole, dove queste esperienze manualiuniscono inevitabilmente chi le vive, a dispetto di ogni diversità.La mission, quindi, è anche pedagogica alla stregua della lezionemontessoriana.

“Il bosco è vivo, vivi il bosco” è, infatti, lo slogan di

Strambosco che è un tour evasivo e pedagogico all’internodell’Oasi naturalistica. Un evento che include non solo il mo-mento di gioco, ma anche la scoperta dei valori come il rispettodell’ambiente, la tutela e la salvaguardia di specie che rischianodi estinguersi, il rapporto di benessere psico-fisico che si puòraggiungere a contatto con la natura.

Partecipare a Strambosco, ed ora anche ai weekend della ven-demmia, è un’esperienza più unica che rara. I visitatori, grandie piccini, una volta varcata la soglia dell’Oasi riceveranno un kit(che poi potranno portare a casa) che è l’occorrente per viverel’avventura, una missione segreta in cui i loro ciceroni saranno iRangers.

Per partecipare all’evento, prenotazione obbligatoria e postilimitati al 3272540679 (via WhatsApp).

IN RICORDOÈ salito

alla Casa del Padre

Pasqualeil papà di don

Gaetano Di Palma.

Direzione, Redazione e Amministrazione di “Nuova Stagione” partecipano al dolore

dei familiari e del docente

della Pontificia FacoltàTeologica dell’Italia

Meridionale

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CulturaNuova Stagione 19 settembre 2021 • 15

Gaetano Di Palma La Cena del SignoreNella testimonianza di Paolo di TarsoUltimo lavoro di Gaetano DiPalma, docente di SacraScrittura presso la PontificiaFacoltà Teologica S.Tommaso. Primaricostruzione storica diCorinto del Primo Secolo.Primo racconto della Cenadel Signore. Partecipazionealla Cena: non prendere persé, non prendere la parteprivilegiata, ma condivisionepiena e fraterna.

NuovaStagioneSETTIMANALE DIOCESANO DI NAPOLI

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Organo di informazione ecclesialee di formazione cristiana

Reg. Tribunale di Napoli N. 1115 del 16.11.57 e del 22.10.68

Iscrizione Reg. Roc. N. 19131del 18.02.2010Direttore Responsabile

CRESCENZO CIRO PISCOPOVice Direttore

VINCENZO DORIANO DE LUCARedazione, segreteria e amministrazione:Largo Donnaregina, 22 - 80138 NAPOLI Tel. 081.557.42.98/99 - 081.44.15.00

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Al Museo Archeologico Nazionale di Napoli fino al 10 gennaio 2022 la mostra“Omero, Iliade. Le opere del Mann nelle pagine di Alessandro Baricco”

Viaggiare tra archeologia e letteratura

Viaggiando tra archeologia e letteratura: èin programma al Museo ArcheologicoNazionale di Napoli (9 settembre 2021 - 10gennaio 2022) la mostra “Omero, Iliade. Leopere del Mann nelle pagine di AlessandroBaricco”. Il percorso, allestito nelle sale dellaFarnesina, intreccia la rappresentazione ico-nografica di quindici reperti (databili tra VI eIV sec. a. C.) alla scrittura del celebre autore to-rinese.

Cinque le sezioni per definire un suggestivodialogo tra tradizione letteraria e iconografi-ca: 1. Omero, Iliade: un’epopea umana; 2. Ilracconto della guerra; 3. Le donne di Omero;4. La morte di Patroclo e il ritorno di Achille inbattaglia; 5. L’ultima notte di Troia.

Apre l’allestimento il busto di Omero inmarmo pentelico (Collezione Farnese, II sec.d.C.) che, nei primi giorni di programmazionedella mostra (9-11 settembre), ha compiuto un“viaggio simbolico” per essere esposto nellaCappelletta di Terra Murata a Procida in occa-sione della rassegna MARetica: un trait d’u-nion per valorizzare cultura e patrimonio delMediterraneo, in un ideale avvicinamento a“Procida Capitale della Cultura 2022”.

È la figura di Omero a suggerire, in un certosenso, la natura composita di un itinerario raf-finato, che, grazie alle parole di Baricco, svelalegami con la sensibilità contemporanea.Ancora oggi non sappiamo con certezza seOmero sia realmente esistito, tuttavia, nellasua figura va certamente riconosciuta unagrande personalità organizzatrice, in grado diselezionare e rielaborare, in chiave personale,miti e racconti della precedente tradizione epi-ca. Questa tradizione viene “riesaminata” dauna prospettiva inedita che ribalta l’imposta-zione originaria del poema: nella sezione“Omero, Iliade. Un’epopea umana”, è ripresal’idea dell’intellettuale torinese per cui è possi-bile provare a rileggere il poema senza le nar-razioni che riguardano l’intervento degli dèinelle vicende terrene. Lasciando agli uomini il“palcoscenico“ della storia, è così più facile av-vicinare l’opera alla vita del nostro tempo.

Fa da contraltare a questa attualizzazione,la scelta del secondo reperto in mostra: un cra-tere a calice attico a figure rosse con consessodi divinità, che nella società greca permeavanotutti gli aspetti della quotidianità. Il vaso, espo-sto per la prima volta in questa occasione, è at-tribuito al Pittore di Syriscos e risale al 470-460 a.C.

Naturalmente l’Iliade è celebre come il poe-

ma della guerra, una guerra aristocratica,scandita da rituali specifici e ben codificati.

Innanzitutto, una donna doveva essere bel-la: è la bellezza, infatti, la caratteristica princi-pale sulla quale si sofferma Omero nella de-scrizione dei personaggi femminili, sottoli-neandone il fascino nell’aspetto e nell’abbiglia-mento. Nei brani di Baricco selezionati per lamostra le donne acquistano “voce”, palesandola propria condizione di vittime di violenza: labellezza diviene condanna. In esposizione,quattro reperti: la loutrophoros con figurefemminili in un tempietto (vaso cerimonialeper riti matrimoniali o funerario- ceramicaapula a figure rosse da Polignano a Mare - IVsec. a.C.); il cratere a campana con la nascita diElena (ceramica di produzione campana a fi-gure rosse da Caivano, 350-340 a.C.); lo stam-nos (recipiente per trasporto e conservazionedi liquidi) con rappresentazione di Menelaoche insegue Elena (ceramica attica a figurerosse - 470-460 a.C.).

Umanità e passioni trionfano anche nellasezione dedicata alla morte di Patroclo e alladiscesa di Achille in battaglia: qui è possibileammirare, con un rimando ai testi selezionatie alla progressione narrativa del dramma,un’anfora a collo distinto con guerriero che si

arma (ceramica attica a figure nere, da Cuma,fine VI sec. a.C.); due anfore a collo distintocon scene di combattimento tra guerrieri sulcorpo di un caduto (ceramica attica a figurenere da Vulci, databili al VI sec. a.C.); il craterea mascheroni con Achille che trascina il corpodi Patroclo (ceramica apula a figure rosse daRuvo - 360-350 a.C.).

Si giunge così all’ultima notte di Troia, sta-bilendo una simmetria tra il destino di Ettoree la caduta della città: nella riscrittura diAlessandro Baricco queste vicende vengononarrate attraverso l’adozione di un precisoespediente letterario: l’autore introduce, infat-ti, il personaggio di Demodoco, il vecchio can-tore che, nell’VIII libro dell’Odissea, alla cortedei Feaci, canta alla presenza di Ulisse propriodella presa di Troia. In questa sezione della mo-stra sono presentati tre reperti: un’anfora a col-lo distinto a figure nere e un cratere a masche-roni a figure rosse con la raffigurazione diAiace che aggredisce Cassandra presso il tem-pio di Atena (la prima opera proviene da Vulcie risale al 520-510 a.C.; la seconda da Ruvo edè databile al 360-350 a.C.); chiude l’allestimen-to un vaso attico a figure nere con raffigurazio-ne di Enea che fugge da Troia insieme al padreAnchise (da Nola - 520-510 a.C.).

A piazza del Plebiscito, dal 25 al 29 settembre, debutta il secondocapitolo di Viviani per strada, il progetto del Trianon Viviani, curato ediretto da Nello Mascia. Viviani per strada è nato lo scorso anno, in pie-na pandemia, per immaginare un “teatro possibile”, nel rispetto dellenorme restrittive sanitarie emanate dal Governo, guardando a quelle viee vicoli dove proprio l’autore coglie gli umori più genuini dei suoi perso-naggi.

Dopo il dittico Porta Capuana e Mmiez’â Ferrovia, per questo secon-do capitolo Mascia ha scelto altri due atti unici vivianei, ViaPartenope e Tuledo ‘e notte (Via Toledo di notte), scritti entrambi nel1918, all’indomani della disfatta di Caporetto, quando il Governo italia-no tassò il teatro di varietà per disincentivare l’allestimento di questotipo di spettacoli. In entrambe le commedie sono presenti tutti gli ele-menti che rappresentano la base del teatro di Viviani, con l’avvicenda-mento di personaggi e situazioni in un ritmo quasi cinematografico,che trasforma il folclore partenopeo in un clima culturale molto vicinoall’espressionismo tedesco. Tuledo ‘e notte, in particolare, comprendeuno degli esempi della straordinaria maestria dell’Autore, ovvero il bra-no Bammenella ‘e ‘ncopp’ ‘e Quartieri, diventato celebre oltre la stessacommedia.

Nei due spettacoli saranno in scena, con lo stesso Nello Mascia chefirma anche la regia, Daud Afzal, Rossella Amato, Matteo Biccari, CiroCascino, Peppe Celentano, Gianluca d’Agostino, Francesco Del Gau-dio, Angela De Matteo, Massimo De Matteo, Chiara Di

Girolamo, Roberto Giordano, Pierluigi Iorio, Roberto Mascia, MassimoMasiello, Matteo Mauriello, Simone Mazzella, Ciccio Merolla, IvanoSchiavi, Daniela Sponzilli e Imma Tammaro. Le elaborazioni musicalisono di Ciro Cascino e Ciccio Merolla. Le scenografie sono a curadi Raffaele Di Florio, i costumi di Pina Sorrentino, le coreografiedi Imma Tammaro, con il disegno luci di Gianluca Sacco e il suonodi Daniele Chessa.

Viviani per strada andrà in scena, tutti i giorni, da sabato 25 a merco-ledì 29 settembre, sempre alle 21. I biglietti sono acquistabili presso ilbotteghino del teatro, le prevendite autorizzate e online sulcircuito AzzurroService.net. Il botteghino è aperto dal lunedì al venerdì,dalle 10 alle 13:30 e dalle 16 alle 19; il sabato dalle 10 alle 13:30. Infor-mazioni: sito istituzionale teatrotrianon.org, tel. 081 2258285. Nelrispetto della normativa di igiene e sicurezza prescritta per l’emergenzasanitaria, i posti sono contingentati e numerati. È obbligatorio il pos-sesso del green pass e l’uso della mascherina.

Prodotto dal Trianon Viviani con il sostegno del Programma operati-vo complementare della Regione Campania (Poc 2014-2020), lo spetta-colo è il prologo della stagione teatrale 2021/2022, curata da MarisaLaurito, che sarà inaugurata il 15 ottobre prossimo con la prima teatra-le del musical Adagio Napoletano. Cantata d’ammore, scritto e direttoda Bruno Garofalo, con la compagnia Stabile del teatro della Canzonenapoletana. Le attività del teatro della Canzone napoletana si avvalgonodella sponsorship tecnica di Enel e il patrocinio di Rai Campania.

Il secondo capitolo di “Viviani per strada”Da sabato 25 settembre in piazza del Plebiscito in scena “Via Partenope” e “Tuledo ‘e notte”

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