32
Viaggio nel Paesaggio Il paesaggio come “disordine”

Viaggio nel paesaggiob

Embed Size (px)

DESCRIPTION

Storia della rappresentazione del paesaggio dai vedutisti a Matisse

Citation preview

Page 1: Viaggio nel paesaggiob

Viaggio nel PaesaggioIl paesaggio come “disordine”

Page 2: Viaggio nel paesaggiob

Il Paesaggio 2

Cosa comunica il paesaggio?

Quali sono le funzioni della rappresentazione del paesaggio?

21/02/2013

Page 3: Viaggio nel paesaggiob

Il bello e il brutto nel paesaggio

Un paesaggio può esprimere l’ordine delle cose, un senso di armonia in cui l’uomo si sente integrato o delle regole che razionalizzano la natura rendendola a misura d’uomo

Il paesaggio può essere anche maestoso e al di sopra delle forze dell’uomo, farlo sentire poco importante ma allo stesso tempo affascinarlo

Ancora il paesaggio può esprimere quell’insieme complesso di fenomeni che l’uomo non può afferrare completamente

21/02/2013 Il Paesaggio 3

Page 4: Viaggio nel paesaggiob

Il Bacino di San Marco verso est (1730 circa, Boston, Museum of Fine Arts)

La vedutaIl paesaggio di Canaletto nasce con l’intenzione di esprimere una rappresentazione obiettiva: sfrutta la precisione della camera ottica

Il bello è legato alla sensazione concreta

4Il Paesaggio21/02/2013

Page 5: Viaggio nel paesaggiob

21/02/2013 Il Paesaggio 5

Page 6: Viaggio nel paesaggiob

Il Pittoresco

John Constable.m1811 - 1812 o 1817Olio su tela, 101,7×127 cm, Tate Gallery, Londra

Con la nascita del pittoresco la natura con i suoi mille fenomeni fa sentire l’uomo ancora in armonia con la realtà. Non è l’arte a riprodurre la natura ma è la natura a dover riprodurre un effetto “artistico”. Una certa trasandatezza esprime il dato poetico.Il fenomeno visivo è anche memoria e deve essere riprodotto in ogni minima sensazione. La rappresentazione coglie le sensazioni una per una.

La bellezza non coincide più necessariamente con l’ordine. E’ il gusto a determinare la bellezza, ma è soggettivo e deve essere educato. Esistono quindi ancora dei modelli.

21/02/2013 Il Paesaggio 6

Page 7: Viaggio nel paesaggiob

21/02/2013 Il Paesaggio 7

Page 8: Viaggio nel paesaggiob

William Turner, La nave degli schiavi, 1840; olio su tela, 90.8 x 122.6 cm; Museum of Fine Arts, Boston

Il SublimeLa natura, superiore all’uomo, lo attrae e lo spaventa.

Bello è ciò che crea turbamento ma un turbamento moderato

21/02/2013 Il Paesaggio 8

Page 9: Viaggio nel paesaggiob

21/02/2013 Il Paesaggio 9

Page 10: Viaggio nel paesaggiob

Caspar David Friedrich1818, olio su tela, 95×75 cm, Hamburger Kunsthalle, Amburgo

21/02/2013 Il Paesaggio 10

Page 11: Viaggio nel paesaggiob

21/02/2013 Il Paesaggio 11

Page 12: Viaggio nel paesaggiob

Il Realismo

Gustav Courbet1856, Ragazze sulle rive della Senna, olio su tela, 174 x 206 cm.,

Museo del Petit Palais, Parigi

La natura nel realismo si contrappone all’industria. E’ lo spirito libero contro l’alienazione del lavoro .

Il paesaggio diventa documentazione della vita quotidiana che si riappropria del proprio tempo.

21/02/2013 Il Paesaggio 12

Page 13: Viaggio nel paesaggiob

13Il Paesaggio21/02/2013

Page 14: Viaggio nel paesaggiob

Realismo

Jean-Francoise Millet,L'Angelus (1857-1859), olio su tela, 55,5 x 66 cm., , Parigi, Musée

d'Orsay

Nei Paesaggi di Millet emerge la dignità dei contadini, il profondo legame con la terra, il senso di spiritualità che li lega attraverso il lavoro, alla natura.

E’ una natura poetica ma da cui emerge un forte senso poetico e mistico.

21/02/2013 Il Paesaggio 14

Page 15: Viaggio nel paesaggiob

15Il Paesaggio21/02/2013

Page 16: Viaggio nel paesaggiob

La visione

Eduard ManetColazione sull'erba (1863), olio su tela, 208 x 264 cm., Musée

d'Orsay

Il paesaggio di Manet, pur costruito attraverso lo studio dei classici e con precisi riferimenti iconografici, è quello della visione, come fenomeno visivo puro che nasce nello sguardo e si risolve tutto nel colore e nella forma

21/02/2013 Il Paesaggio 16

Page 17: Viaggio nel paesaggiob

17Il Paesaggio21/02/2013

Page 18: Viaggio nel paesaggiob

La percezione

Claude Monet,Il ponte di Argenteuil (1874), olio su tela, 80 x 60 cm., Museo

d'Orsay

Gli impressionisti partendo dalle ricerche coloristiche di Manet vogliono rappresentare esattamente ciò che l’occhio vede a livello percettivo, in maniera sistematica. La pennellata si suddivide in piccoli tocchi a voler registrare ogni minima variazione della luce che così rifratta registra la gamma cromatica di cui è composta.

21/02/2013 Il Paesaggio 18

Page 19: Viaggio nel paesaggiob

19Il Paesaggio21/02/2013

Page 20: Viaggio nel paesaggiob

20Il Paesaggio21/02/2013

Page 21: Viaggio nel paesaggiob

Paul Cezanne,La montanga Saint-Victoire, 1905,olio su tela, 63×83 cm, Kunsthaus,

Zurigo

Il paesaggio come processoIn Cezanne la natura è rappresentata nel momento in cui viene a formarsi nella mente di chi la osserva. Il paesaggio che vediamo è quello che si determina dal confronto tra l’atto percettivo e le forme archetipe che la nostra mente conosce. La veduta diventa quindi un atto di appropriazione della realtà e la natura viene resa razionale attraverso un rapporto dialogico tra atto percettivo e conoscenza. La mente razionale rende razionale il fenomeno visivo.

Il fenomeno, momentaneo, diventa eterno attraverso le regole, diventa sistema

21/02/2013 Il Paesaggio 21

Page 22: Viaggio nel paesaggiob

21/02/2013 Il Paesaggio 22

Page 23: Viaggio nel paesaggiob

La natura come emozione

Vincent Van Gogh,Campo di grano con volo di corvi, olio su tela, 50,3x103 cm, 1890,

Van Gogh Museum, Amsterdam

La natura in Van Gogh è dotata di forze che l’uomo non può comprendere fino in fondo. L’uomo di fronte allo scatenarsi della sua forza rimane affascinato ma si sente completamente posseduto da essa e impossibilitato a controbbatterla .

21/02/2013 Il Paesaggio 23

Page 24: Viaggio nel paesaggiob

24Il Paesaggio21/02/2013

Page 25: Viaggio nel paesaggiob

21/02/2013 Il Paesaggio 25

Page 26: Viaggio nel paesaggiob

21/02/2013 Il Paesaggio 26

Page 27: Viaggio nel paesaggiob

Paesaggio urbano

Hector Guimard,Entrata della metropolitana di Parigi, 1898

Con l’ Art Novau la natura invade la città e la trasforma. I materiali sono quelli dell’industria ma piegati all’eleganza e alla fantasia tipica degli elementi naturali. Così la natura si riappropria degli spazi della vita.

Il Paesaggio urbano diventa paesaggio di natura come in un capovolgimento di immagine.

21/02/2013 Il Paesaggio 27

Page 28: Viaggio nel paesaggiob

Il paesaggio violato

Edvar Munch,L’urlo o Il grido, 1893, olio, tempera, pastello su cartone, 83,5×66

cm, Galleria nazionale, Oslo

In Munch la natura urla dal profondo fino a stravolgere tutto il visiibile. E’ la natura tradita dall’uomo a gridare il suo strazio ma solo l’artista la sente dentro di sé rimanendone annientato.Il Paesaggio diventa simbolo dell’angoscia interiore.

21/02/2013 Il Paesaggio 28

Page 29: Viaggio nel paesaggiob

Paesaggio urbano

Umberto Boccioni,La città che sale, 1910, olio su tela, 199,3×301 cm, Museum of

Modern Art, New York

La natura dei futuristi è una natura ambigua: da una parte è l’inno al futuro e quindi alla natura dominata dall’uomo, dall’altra è una natura dinamica, esplosiva, affascinante.

21/02/2013 Il Paesaggio 29

Page 30: Viaggio nel paesaggiob

30Il Paesaggio21/02/2013

Page 31: Viaggio nel paesaggiob

Paesaggio primitivo

Henri Matisse,La danza ( II versione ), 1910, Olio su Tela, 260×391 cm, Museo

dell'Ermitage di San Pietroburgo

Il Paesaggio di Matisse è un paesaggio minimale che si esprime tutto nel colore. È il mondo sul quale le donne danzano tenendosi per mano. E’ una natura nella sua essenza primordiale, potente ma su di essa l’uomo danza.

21/02/2013 Il Paesaggio 31

Page 32: Viaggio nel paesaggiob

21/02/2013 Il Paesaggio 32