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Per mare, per cielo Cinque incontri a Palazzo Ducale e una serata Percorsi e racconti, confronti e storie di viaggio Genova, Palazzo Ducale 9 maggio - 1° giugno 2012 Genova, Castello D’Albertis 8 giugno 2012 V IAGGIAR PER STORIE

"Viaggiar per storie". Per mare, per cielo

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Il libretto con tutti i contenuti della prima edizione del ciclo "Viaggiar per Storie", Per mare, per cielo, ideato e curato da Stefano Termanini e prodotto da Fondazione Edoardo Garrone. Dal 9 maggio all'8 giugno 2012, a Genova, tra il Palazzo Ducale e la città.

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Per mare, per cielo Cinque incontri a Palazzo Ducale e una serata

Percorsi e racconti, confronti e storie di viaggio

Genova, Palazzo Ducale 9 maggio - 1° giugno 2012

Genova, Castello D’Albertis 8 giugno 2012

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Gli incontri a Palazzo Ducale

MERCOLEDÌ 9 MAGGIO, ORE 21

FRANCO CARDINIFORME E ASPETTI DEL VIAGGIO

NELLA CIVILTÀ MEDIEVALE

MERCOLEDÌ 16 MAGGIO, ORE 21

PAOLO L. BERNARDINIINGHILTERRA È MODERNITÀGENOVA SCOPRE LONDRA

MERCOLEDÌ 23 MAGGIO, ORE 21

ANTONIO GIBELLIUNA RAGAZZA A NEW YORK

MERCOLEDÌ 30 MAGGIO, ORE 21

RAFFAELE LA CAPRIAAMERICA 1957. A SENTIMENTAL JOURNEY

VENERDÌ 1 GIUGNO, ORE 21

FRANCO MALERBA

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Calendario visite guidate, percorsi di visita e nuove chiavi di lettura

10.5, h16, Commenda di Prè Museo del Tesoro S. Lorenzo 24.5, h17, Archivio Storico del Comune 10.5, h17, Museo di Sant’Agostino

17.5, h17,30, Museo del Risorgimento 18.5, h17, Accademia Ligustica di Belle Arti Centro di Documentazione per la Storia,

l’Arte e l’Immagine di Genova [su prenotaz.]

28.5, h17, Archivio Ligure Scrittura Popolare 24.5, h17, Memoria e Migrazioni al MuMa 31.5, h17,30, Raccolte Frugone Biblioteca Gallino / Casa Giannini a Favale di M.

6.6, h17,30, Ricordi di viaggio Percorso colombiano Percorso in biblioteca (Berio)

7.6, h16-19, Muvita Science Center, Arenzano 2.6, matt./pom., Osservatorio del Righi

VENERDÌ 8 GIUGNO, DALLE ORE 18 SERATA CONCLUSIVA A CASTELLO D’ALBERTIS

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VIAGGIAR PER STORIE

Cambia nel tempo il modo in cui si viaggia, ma del viaggiare cambia an-che il senso. Nell’epoca di Internet racconti di viaggio, testimonianze, guide, immagini e video — di ogni luogo, in ogni circostanza — si trova-no liberamente in Rete. Il senso antico del viaggio è mutato. Quel che ne resta, tuttavia, è l’incontro con persone e stili di vita che, se il viaggio ha agito su di noi, come ogni viaggio aspira a fare, non ci appartenevano prima di intraprenderlo. In questa prima edizione, Per mare, per cielo, «Viaggiar per storie» pro-pone cinque incontri a Palazzo Ducale su viaggi e viaggiatori. A questi si legano percorsi, inviti alla visita, visite guidate — in città e qualche volta anche fuori città — di musei, collezioni e mostre. E inviti alla lettura, poi-ché la Biblioteca Berio cura per «Viaggiar per storie» una sorta di “colonna libraria”, con testi offerti in prestito. Di «Viaggiar per storie» questo libretto è il Baedeker. Vi si trovano il ca-lendario degli incontri del Ducale e quello delle visite, quasi tutte gratuite e guidate dai curatori stessi di musei e collezioni. Nel corso di queste visite alcune indicazioni e chiavi di lettura suggerite dai relatori al Ducale verranno riprese ed elaborate. Dal Ducale, un altro viaggio prosegue ed entra in città. Stefano Termanini

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FRANCO CARDINI

Forme e aspetti del viaggio nella civiltà medievale

Premessa la natura convenzionale del concetto di "medioevo" e la sua esclusiva riferibilità alla storia dell'Europa meridionale e occidentale latina (salvo usi ana-logici e traslati), la dimensione del viaggio medievale si configura anzitutto in due sensi di base: la metafisica e la simbolica della vita stessa come viaggio, quindi dell'Homo Viator in un senso; e il suo carattere di necessità esistenziale e sociale, rigorosamente ancorato nelle due dimensioni fondamentali del tempo e dello spazio, in un altro. "Ire necesse": la parola latina "Via" è per un verso ancorata alla dimensione dell'andare, "ire", per un altro al mondo delle idee e delle immagini mentali ("ire"/"videre"). Il viaggio può quindi essere "iter", quando ha motivi e scopi, traguardi, ben espliciti ed espressi in termini militari o mercantili; ma può essere anche "peregrinatio", quando prevale la dimensione religiosa dell'estraneità e quindi della provvisorietà rispetto al mondo, il che comporta altresì un caratte-re penitenziale e uno stato di rischio e di sofferenza costanti. Ma, quanto allo scopo del viaggio stesso, esso può presentarsi come "avventu-ra", quando la mèta è provvidenzialmente demandata a Dio, e come "ricer-ca" (“queste”), quando invece si hanno le idee chiare sul traguardo da conse-guire. Quanto alla sua realizzabilità, le forme del viaggio possono essere concre-te, ma anche immaginarie e fantastiche.

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L’Ospitale della Commenda di San Giovanni di Prè risale all’an-no 1180 ed è stato costruito per servire come supporto ed assi-stenza ai pellegrini ed ai crociati che si recavano o ritornavano dalla Terrasanta. I Cavalieri di San Giovanni, ordine monastico militare, prestava-no aiuto e ricovero ai pellegrini diretti in Terrasanta. La Com-menda era il luogo di partenza per il lungo viaggio, fisico e spiri-tuale, che attraversava il Mediterraneo del Medioevo. Nel nuo-vo percorso di visita interattivo, personaggi di lingua e religione diversa raccontano le loro vite intrecciate dai fili della storia.

Il Sacro Catino è il simbolo di questo piccolo e prezioso museo, a cui si accede dalla navata sinistra della Cattedrale di san Lorenzo. Per molto tempo ritenuto il sacro Graal, ricavato da un solo pezzo di smeraldo, il Sacro Catino fu per Genova, in epoca medievale, fonte di prestigio e di credito (anche finanziario). Alcuni fra i pezzi più preziosi e più ricchi di storia del Museo si riconducono alla presenza dei Genovesi in Oriente:

tra questi, la Croce degli Zaccaria e l’Arca con le ceneri del Battista.

LE SOSTE E LE CURE AL TEMPO DEI PELLEGRINI E DEI CROCIATI

Commenda di Prè [piazza della Commenda, 1 - tel. 0105573681]10.5, ore 16 - visita gratuita guidata da P. Campodonico, curatore

Il viaggio prosegue…

TESORI DELLA STORIA E DELLA FEDE: I GENOVESI IN ORIENTE

Museo del Tesoro di San Lorenzo [Cattedrale, tel. 0102471831]visita suggerita con sconto speciale (€ 4,5)

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Il canzoniere dell’Anonimo genovese ci è giunto attraverso un manoscritto membranaceo del XIV secolo (ms 421), conosciu-to come “Codice Molfino”, dal nome del suo “scopritore”. Il codice - che verrà esposto in occasione di “Viaggiar per sto-rie” - presenta un aspetto molto semplice e tutt’altro che pre-zioso per le sue caratteristiche estrinseche, ma è assai impor-tante per il contenuto, in quanto unica testimonianza a noi pervenuta delle rime dell’anonimo poeta e preziosa fonte di in-formazioni sulla Genova di fine sec. XIII – inizio XIV.

Nelle liriche dell’Anonimo Genovese, composte in volgare genovese tra il 1283 e il 1311, si assiste al continuo oscillare dell’interesse dell’autore dalla storia “alta”, fat-ta di grandi eventi, ai più minuti fatti e aneddoti, presi a pretesto per riflessioni di tono moraleggiante. Realistiche sono le descrizioni della vita a bordo delle navi, sia mercantili sia militari, che lasciano ipotizzare esperienze vissute in prima persona.

L’ARCHIVIO STORICO DEL COMUNE DI GENOVA (A.S.C.G.) conserva i documenti relativi all’amministrazione della Città dal xv alla prima metà del XX secolo, una notevole rac-colta di manoscritti dei secoli XV-XVIII, in gran parte relativi alla storia di Geno-va, alcune centinaia di autografi e gli Archivi delle famiglie Brignole Sale e De Ferrari(secc. XV-XIX).

“DOVE VANNO O STANNO UN’ALTRA GENOVA VI FANNO”

A.S.C.G., Sala Giorgio Doria [Palazzo Ducale, tel. 0105574808] 24.5, ore 17 - visita gratuita guidata da Raffaella Ponte, curatore [max 50]

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Il rilievo marmoreo di Porto Pisano ne documen-ta la distruzione ad opera di Corrado Doria, co-mandante della flotta genovese inviata a Pisa, che non rispettava le condizioni imposte da Ge-nova dopo la sconfitta della Meloria (1284). In quell’occasione i genovesi spezzarono le catene del porto e le portarono a Genova, dove furono

esposte in più punti della città come trofeo bellico; l’evento segnò anche un duro colpo per le attività marittime e commerciali di Pisa.

Dal 1984 il MUSEO DI SANT’AGOSTINO costituisce una tappa obbligata per chi voglia farsi un’idea dell’arte e della storia di Genova con particolare riguardo a quel fondamentale pe-riodo di sviluppo che fu il Medioevo. Tutte le opere d’arte custodite raccontano storie che si intrecciano, che dialogano, che si contrappongono, fino a formare in un unico ‘libro’ ideale la storia della città, dei suoi edifici più importanti e prestigiosi, dei suoi personaggi (regine, vescovi, dogi..), dei più grandi artisti che in Genova operarono: Giovanni Pisano, Pierre Puget, Ludovico Brea e tanti altri, noti e anonimi, che costruirono il magnifico aspetto della città “superba” nei secoli passati; quell’aspetto fra cielo e mare che ancora sorprende non solo chi la visita per la prima volta, ma anche chi vi abita. Il Museo di Sant’Agostino è anche uno dei poli dell’iniziativa di “mecenatismo collettivo” volta a sostenere il restauro del Pallio di San Lorenzo, tessuto medievale unico al mondo.

DOMINARE I MARI: IL RILIEVO MARMOREO DI PORTO PISANO

Museo di Sant’Agostino [piazza Sarzano, 35 - tel. 0102511263] 10.5, ore 17 - visita gratuita guidata da Adelmo Taddei, curatore

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PAOLO L. BERNARDINI

Inghilterra è modernità. Genova scopre Londra

All’Europa continentale, preda di ogni sorta di dispotismo, lo splendore della monarchia limitata inglese l’aveva raccontato Voltaire, e poi Montesquieu nella prima metà del Settecento. Ma ad un figlio della Genova decadente ma non decaduta, Pietro Paolo Celesia (1732-1806), dobbiamo la prima descrizione diretta del mondo della libertà anglosassone, dove la Corte è lontana e la democrazia partecipata, dove la liber-tà è tutelata e la borghesia regna. Console genovese dal 1756 al 1759, viaggiatore attento e libero da impegni istitu-zionali nei quattro anni precedenti, Celesia ci offre un quadro vivacissimo del mon-do inglese, attraverso corrispondenze private e dispacci ministeriali. Per la prima volta un genovese, e illuminista, ci dona una descrizione spontanea e appassionata della libertà d’Oltremanica, rischiando la censura, ma ponendo una bella pietra di paragone per l’Antico regime in cui si dibatteva anche la Superba.

“Posso però assicurare VS che dopo aver qui conosciuti tutti i ministri forestieri, non ho trovato che fosse cosa difficile il spiccare tra essi, e forse sopra di essi. lI conte du Perron inviato di Sardegna, ed il conte di Chiarnichioff ambasciatore di Rus-sia sono i due soli che possino chiamarsi uomini compiti. Gli altri sono buona gente che fanno gran passeggiate, giocano al faraone, fan la caccia alle sgualdrine, e muoiono di sonno”. Al padre, da Londra, 22 agosto 1754

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L’Archivio dell’Istituto Mazziniano com-prende oltre 30.000 manoscritti e autografi relativi a personaggi e associa-zioni rappresentativi della storia di Ge-nova, dal XVIII al XX secolo, con parti-colare riferimento alla storia del Risorgimento. La raccolta si è formata nel corso del tempo attraverso acquisti e donazioni, e il trasferimento all’Istituto Mazziniano di materiale proprio dell’Archivio Storico del Comune di Genova. Nell’archivio sono conservati anche i manoscritti di Pietro Paolo Celesia (1732-1806), giurista, diplomatico, senatore della Repubblica di Genova. In occasione di «Viaggiar per storie», una mostra documentaria di lettere e manoscritti del Celesia è appositamente allestita presso l’Istituto, a cura di Raffaella Ponte e Liliana Bertuzzi.

Il MUSEO DEL RISORGIMENTO, situato nella Casa Natale di Giusep-pe Mazzini, conserva ed espone un ricco patrimonio storico e arti-stico (documenti, dipinti, stampe, armi, uniformi, fotografie, cime-li), attraverso il quale rivivono le figure simbolo del Risorgimento: Mazzini e il movimento repubblicano e democratico, Garibaldi e le Camicie Rosse, Goffredo Mameli e l’Inno d’Italia. Il nuovo percor-so espositivo, arricchito da installazioni multimediali, ripercorre le

vicende storiche che hanno portato all’Unità d’Italia, dalla rivolta genovese antiaustriaca del 1746 sino all’inaugurazione del Monumento ai Mille di Quarto nel 1915.

“I VIAGGI DI P.P. CELESIA NELLE CARTE DELL’ISTITUTO MAZZINIANO”Museo del Risorgimento [via Lomellini, 11 - tel. 0102465843] 17.5, ore 17,30 - visita gratuita guidata da R. Ponte e L. Bertuzzi [max 40]

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Aristocratico colto, illustre diplomatico e munifico me-cenate, Paolo Gerolamo Grimaldi (Genova 1710-1789) iniziò la sua prestigiosa carriera alla corte ma-drilena al servizio dell’Infante Filippo. Incarichi di im-portanza si succedettero negli anni fino alla prestigiosa nomina a Segretario de Estado da parte di Carlo III di Borbone. Inviato dallo stesso sovrano come ambascia-tore presso la Santa Sede, tornò definitivamente a Ge-nova nel 1785 e diede vita alla “Società per le Arti e le Manifatture” con l’intento di sostenere la produzio-ne locale, sulla scorta di quanto aveva avuto modo di conoscere e apprezzare in Spagna.

Il MUSEO DELL’ACCADEMIA LIGUSTICA DI BELLEARTI conserva nelle sue sale e nei depositi di-pinti, disegni, incisioni, sculture in marmo, bronzo e terracotta, matrici calcografiche, maioliche e porcellane; un patrimonio unico, che rievoca la storia stessa della città, già capi-tale di un’antica Repubblica oligarchica e che costituisce una significativa raccolta d’arte in Liguria dalle origini al XX secolo.

RITRATTO DI PAOLO GIROLAMO GRIMALDI DI FRANCISCO XAVIER DOS RAMOS

Accademia Ligustica di Belle Arti [Largo Pertini, 4 - tel. 0105601327] 18.5, ore17 - visita gratuita guidata da Giulio Sommariva, curatore

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Genova è una delle poche città italiane che ha sempre goduto di un’immagine connotata, forse stereotipata ma proprio per questo facilmente riconoscibile, definita dalle sue mura storiche e stretta tra la cornice montuosa e l’affaccio al ma-re. La sua rappresentazione diventa più complessa e ricca a partire dalla metà del XVIII secolo, quan-do una sorta di informale “accademia itinerante”,

composta per lo più da artisti-viaggiatori stranieri, grazie soprattutto alla circo-lazione di stampe, ne diffonde l’immagine, in particola-re presso il selezionato pubblico di cólti viaggiatori: nel giro di pochi decenni Genova diventerà una meta ac-clarata all’interno del grand tour.

Il CENTRO DI DOCUMENTAZIONE PER LA STORIA, L’ARTE,L’IMMAGINE DI GENOVA conserva decine di migliaia di im-magini (incisioni, disegni, acquerelli, e infine, dagli ultimi decenni dell’800, fotografie) dedicate alla vicenda urbana, architettonica, paesaggistica del territorio genovese e ligure. Le collezioni sono liberamente consultabili su appuntamento (tel. 0105574957).

INCISIONI, DISEGNI, ACQUERELLI AL TEMPO DEL GRAN TOUR

Centro di Documentazione per la Storia, l’Arte e l’Immagine di Genova visita su appuntamento [via ai Quattro Canti di S. Francesco, 49-51]

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A. Giolfi, Palazzo del Principe, 1770

Ch. Askey, Light house, 1818

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ANTONIO GIBELLI

Una ragazza a New York

Nell’era pre-telefonica e pre-telematica l’unico modo per comunicare a distanza era la corrispondenza. Anche i contadini semiletterati che affollarono le banchi-ne dei porti per andare nelle Americhe tra Ottocento e Novecento dovettero abituarsi a far uso della scrittura. Da qualche decennio lettere e cartoline dei migranti sono raccolte e catalogate da diverse istituzioni a fini di studio e di recupero della memoria, tra le quali l’Archivio Ligure della Scrittura Popolare (ALSP) di Genova. In cinque lettere qui conservate, spedite dall’America, una ragazza di estrazione rurale racconta la New York degli anni Venti con grande vivacità e spirito di osservazione: i ritmi frenetici della vita e del lavoro, i rapporti umani nella fab-brica multietnica, il riverberarsi dell’unico Dio nella babele delle Chiese e delle sette… In una parola: la modernità.

“Cara Zia, adesso voglio dirvene una da ridere ma che però è vera, al primo giorno che ho lavorato in questa fattoria mi anno messo a lavorare insieme a un polacco, era un bel giovanoto e mentre lavorava mi parlava ma io non lo capivo… Cara Zia, qui inameraca se ne trova di tutte le raze, ma non bisogna darci retta, adesso non ci lavoro più lavoro insieme a una ragazza piemontese” Da New York, 23 settembre 1924

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Lettere come quelle di Rosa Cademartori si assiepa-no ordinatamente nell’ALSP accanto a piccoli e lo-gori quaderni di memorie, agende domestiche e di lavori, quaderni di conti e quaderni di scuola, diari scritti su blocchi di fogli legati da nastro adesivo… Sono testi scritti a mano, spesso con sforzo, da don-ne e uomini comuni, bambini e bambine che hanno attraversato la storia del Novecento, le migrazioni e le deportazioni, le guerre e le prigionie, la vita quoti-diana e la vita scolastica. Sfogliare questi documenti significa compiere un affascinante percorso nel nostro tempo attraverso un approc-cio autobiografico capace di restituirci dimensioni inedite della storia.

L’ARCHIVIO LIGURE DELLA SCRITTURA POPOLARE è un labora-torio di didattica e di ricerca del Dipartimento di storia moder-na e contemporanea dell’Università di Genova che ha lo scopo di raccogliere, catalogare e studiare esempi di scrittura privata di gente comune, in particolare epistolari, diari e memorie di emigranti, soldati, prigionieri. In quasi venticinque anni di lavo-ro l’ALSP ha accumulato un patrimonio ingente, costituito da

più di 250 unità archivistiche, tra le quali un fondo di oltre 1.000 quaderni di scuola, per un totale di oltre 50.000 carte.

SCRITTURE ATTRAVERSO L’OCEANO

Archivio Ligure della Scrittura Popolare [via Balbi 4 - tel. 0102099837] 28.5, ore 17 - visita gratuita guidata da Fabio Caffarena e Carlo Stiaccini

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La nuova sezione del Galata Museo del Mare, Memoria e Migra-zioni, racconta il viaggio degli emigranti italiani, dal porto di Ge-nova fino all’Argentina, al Brasile e agli Stati Uniti. Attraverso biografie reali e documenti autentici il visitatore diventa egli stes-so migrante, riscoprendo le emozioni del viaggio. L’ultima parte dell’allestimento è dedicata all’Italia come punto d’arrivo delle migrazioni verso l’Europa.

Il GALATA MUSEO DEL MARE è il più grande museo marittimo del Mediterraneo. Con un approccio multimediale e interattivo il visitatore diventa protagonista della storia di Genova e del suo rapporto con il mare.

A Genova, presso la BIBLIOTECA GALLINO [via Nicolò Daste, 8/A - tel. 0106598102] si conservano album fotografici riferiti ad alcuni fra gli innumerevoli imbarchi di emigranti dal porto di Genova. A FAVALE DI MALVARO si visita la casa dei genitori di Amadeo P. Giannini (1870-1949), banchiere di successo e straordinario filantropo, fondatore della Bank of America.

MEMORIA E MIGRAZIONI

Galata Museo del Mare [Calata de Mari, 1 - tel. 0102345655] 24.5, ore 17 - visita guidata da P. Campodonico, curatore (prezzo speciale € 7)

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PICCOLE PARTENZE E GRANDI ARRIVI: DUE SUGGERIMENTI FRA I MOLTI POSSIBILI...

Civica Biblioteca Gallino - suggerimento di visita Casa Giannini a Favale di Malvaro (Ge) - suggerimento di visita

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Imprenditore assai attivo, Luigi Frugone (1862-1953) fondò a Buenos Aires, nel 1905, con Cesare Preve ed Ernesto Piaggio uno stabilimento per la lavorazione dell’amido di riso da cui ori-ginò il fortunato marchio del “Riso Gallo”. Forse proprio nella città porteña dove si recava spesso per il lavoro e dove soggior-nava a lungo, Luigi conobbe il mercante mantovano Ferruccio Stefani che, mentre avviava la formazione di una propria raccol-ta, dal 1902 organizzava esposizioni commerciali di dipinti e sculture in varie capitali del Sud America. Comprati alle Bienna-li veneziane e negli studi degli artisti, molti degli importantissimi pezzi appartenuti a Stefani ed esportati dall’Italia entrarono a costituire in modo significativo, tra il 1916 e il 1928, le raccolte dei fratelli Frugone, oggi esposte nella villa di Nervi e illustrate in un documentato catalo-go a stampa.

La Belle Epoque di Boldini, De Nittis, Toubetzkoy, Bistolfi, Milesi, Tito, Simon, Miller, Sorolla y Bastida e di tanti altri protagonisti dell’arte italiana e straniera di primo Novecento rivive nelle RAC-COLTE FRUGONE, splendide collezioni di due fratelli, G.B. Lazzaro e Luigi Frugone, imprenditori genovesi, che acquisirono le opere d’arte tra l’Italia e l’Argentina. Donate con legati testamentari alla loro città natale, dal 1993 so-no allestite in Villa Grimaldi Fassio, nei parchi storici di Nervi.

IN AMERICA PER AFFARI: IL COLLEZIONISMO DEI FRATELLI FRUGONE

Raccolte Frugone, Polo Museale di Nervi [via Capolungo, 9 - tel. 0103726025] 31.5, ore 17,30 - visita gratuita guidata da M.F. Giubilei, curatore

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RAFFAELE LA CAPRIA

America 1957. A sentimental journey

Nel 1957, vinta una prestigiosa borsa di studio presso l’Università di Harvard, la Capria si imbarca per un viaggio americano. Il viaggio è occasione di un confronto “sentimentale”, qualche volta serio, più spesso ironico, in cui lo scrittore registra il diverso rapporto che europei e ame-ricani intrattengono con lo spazio e con i movimento; conosce intrepide vec-chiette viaggiatrici, lugubri (e quasi clownesche) funeral house e molti altri ele-menti del paesaggio e del costume americano. Fino a riprendere la via del mare e ritrovare, alla fine del viaggio, il “suo” Medi-terraneo.

“L’autobus era partito da più di due ore da New York, ma ancora non riuscivo a capire quando avremmo abbandonato le ultime case della città. Si aveva sempre l’impressione di una periferia che non finiva mai, si aspettava sempre all’ultima curva la campagna. A destra e a sinistra della strada le case erano tutte uguali, a uno o due piani. Di tanto in tanto, ogni venti o trenta chilometri, tutto pinnacoli, tetto spiovente, tegole rosa fra-gola, interrompeva la monotonia delle case uno di quei restaurant che dal nome del proprietario sono chiamati Howard Johnson. […] Anche quando finirono le case ed entrammo nello Stato del Massachussetts così diverso dal Connecticut, verde e ordinato come una Svizzera o come il parco di una villa, l’elemento predominante era sempre la monotonia.”

Da RAFFAELE LA CAPRIA, America 1957. A sentimental journey, 2009

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La mostra «Ricordi di viaggio. Abiti e accessori dal vicino Oriente donati alle Collezioni Tessili», che presenta al pubblico un cospicuo patrimonio di abiti e accessori provenienti dall’Europa dell’Est e dal Vicino Oriente, offre l’occasione per con-frontarsi con un nucleo di oggetti di grande fa-scino, testimonianza delle esperienze di un grup-po di viaggiatori-collezionisti genovesi del Nove-cento, dotati di curiosità intellettuale, apertura e interesse profondo per culture diverse da quella occidentale. Amanti dell’esotico o “viaggiatori dell’anima”, alla ricerca della propria identità, questi personaggi si inseriscono in un filone che affonda le sue radici nella cultura europea di epoca moderna. La mostra, la cui visita, guidata dalla curatrice, permetterà di raccogliere altre suggestioni e racconti di viaggio, rimarrà aperta fino al 16 settembre prossimo.

Il primo mezzanino di Palazzo Bianco ospita le COLLEZIONI TESSI-LI, formate da circa 2.000 preziosi manufatti, abiti, merletti, tessuti di diverso genere e provenienza, e un CENTRO PER LO STU-DIO DEL TESSUTO E DELLA MODA, costituito grazie alla collabora-zione tra il Comune di Genova e la Soprintendenza per il Patri-monio Storico, Artistico e Etnoantropologico della Liguria.

RICORDI DI VIAGGIO. ABITI E ACCESSORI DAL VICINO ORIENTE...

Collezioni Tessili Civiche [Palazzo Bianco, via Garibaldi, 11 - tel. 0102759185]6.6, ore 17,30 - visita gratuita guidata da Loredana Pessa, curatore

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Particolare di manufatto palestinese

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Ogni viaggio in America — ogni “scoperta” dell’America — riporta e rimanda al primo incontro con il Nuovo Mondo. Ogni nuovo viaggio contiene anche il primo viaggio e Cristoforo Colombo, tra tutti i viaggiatori e poi, a maggior forza, tra i viaggiatori in par-tenza da Genova e tra i viaggiatori genovesi, ha una posizione di rilievo. Anzi, non può mancare. La leggenda, così come l’incrostazione delle rivisitazioni, letterarie e cinematografiche, ci ha allontanato dal vero Cristoforo Colombo al punto che forse non ci è nemmeno più possibile farne un ritratto “depurato”, verosimile, tendente al vero e magari anche abba-stanza vero. Lo ritroviamo, perciò, andando sulle sue tracce. A Genova lo riscopriamo cucendo insie-me suggestioni e luoghi che ancora ne portino un qualche segno. Orme del suo passag-gio; qualcosa che ci dica com’era e perché era così. Con il risultato — in più, benché non imprevisto — che, cercando Cristoforo Colombo per la città, si viaggia attraverso la città.

Possiamo cominciare dall’ARCHIVIO DI STATO [Complesso Monu-mentale di Sant’Ignazio, via S. Chiara 28r - tel. 010537561]. Qui, infatti, si può visitare, su appuntamento, l’allestimento perma-nente, già voluto da Paolo Emilio Taviani e oggi trasformato in per-corso interattivo («Colombo/Colón: un uomo tra vecchio e nuovo mondo») sulle origini, fuor d’ogni dubbio genovesi, la famiglia, la vita del Grande Navigatore.

CRISTOFORO COLOMBO NELLA SUA CITTÀ

Dall’Archivio di Stato verso la Casa di Colombo visita libera suggerita

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La “firma” di Colombo

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Scendendo verso il mare, si può far visita alla “CASA DI COLOMBO” [vico Dritto di Ponticello, tel. 0102516714] esempio di casa-bottega che ci riporta alla vita quotidiana dell’epoca di Colombo. La BIBLIOTECA BERIO [via del Seminario, 16 - tel. 0105576010], che tra l’altro collabora con l’intero ciclo «Viaggiar per storie» offrendo in prestito libri sul tema delle conferenze del

Ducale, dispone di un Fondo Colombiano tra i più ricchi del mondo, a cui si è aggiunta nel 2000 la Biblioteca Colombiana donata da Paolo Emilio Taviani. Vi si trovano volumi molto rari come il Codice diploma-tico colombo-americano (1823), la collana di studi Raccolta Colombiana, relazioni e trattati di cronisti e storici contemporanei di Colombo. Sono circa 200 le edizioni anti-che. Tra queste: atlanti, isolari, trattati su popoli, animali e piante del Nuovo Mondo, le relazioni della scoperta, la biografia di Cristoforo Colombo scritta dal figlio Fernando. Un percorso virtuale tra i volumi della Raccolta Colombiana della Berio si trova al-l’indirizzo Internet: http://www.comunicarelascoperta.bibliotechedigenova.it

Ultima tappa del nostro “percorso colombiano possibile” è il GALATAMUSEO DEL MARE [Calata de Mari, 1 - tel. 0102345655] e la sua Sala Colombiana. Qui si conserva, tra l’altro, il prezioso Codice dei Privilegi, raccolta dei titoli, degli onori e dei diritti concessi a Colombo, Almirante del Mare Oceano, dai sovrani di Spagna.

CRISTOFORO COLOMBO NELLA SUA CITTÀ

Dalla Biblioteca Berio al Galata Museo del Mare visita libera suggerita

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FRANCO MALERBA

Aquae caelestes

Nel luglio del 1992, quando Franco Malerba, primo italiano nello spazio, si preparava a partire con la nave spaziale Atlantis, davanti a Cape Canaveral si trovavano, alla fonda, la Pinta, la Niña e la Santa Maria, le tre caravelle di Cri-stoforo Colombo. Una riproduzione, s’intende. Si celebravano, infatti, negli States come in Italia, i cinquecento anni della scoperta dell’America. Il racconto di viaggio di Franco Malerba comincia da qui: sullo sfondo – ci sia l’America da raggiungere o l’or-bita terrestre o la Luna – ogni grande spedizione ha bisogno di sostegno e di consenso. Ogni grande viaggio è un’intrapresa culturale, economica e politica. Dalle sensazioni che gli astronauti provano al momento del lancio all’attesa di chi, rimasto a terra, il viaggio lo fa “in fabula”, a vent’anni dalla missione, il rac-conto di Franco Malerba continua a suscitare emozioni. E, con le emozioni, le domande. Quelle sul futuro delle esplorazioni spaziali e quelle che, dinanzi ai confini del mondo, ci prendono e quasi ci “cadono addosso”.

“L’ascesa nei primi istanti è fragorosa, le vibrazioni squassano la struttura, si ha l’impres-sione di essere in mezzo a un uragano. […] È proprio in questa fase, in questi primissimi momenti, come per il proiettile nel cannone, che si determinano la traiettoria, la latitu-dine e la quota alla quale voleremo; un errore o un’avaria adesso comprometterebbero la missione.” Da FRANCO MALERBA, La Vetta, 1993

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Le immagini satellitari sono ormai fondamen-tali per lo studio del clima e delle sue variazio-ni. Dallo spazio arrivano anche — purtroppo — le immagini degli sconvolgimenti causati dagli eventi meteorologici estremi. Ma quali sono le cause di queste variazioni e quanto sono imputabili all’uomo e alle sue attività? Vieni a scoprirlo a Muvita...

Simile per impostazione ed organizzazione ad alcuni dei più innovativi science center attivi in Europa, il MUVITA è un cen-tro di animazione culturale di nuova generazione, il cui obietti-vo principale è contribuire allo sviluppo di una sensibilità col-lettiva rispettosa sia dell'habitat naturale, sia di quello costrui-to dall'uomo con la sua scienza e la sua arte e di favorire un modello di crescita che tenga conto della qualità della vita. L’esperienza di visita privilegia l'impatto emozionale e gli aspetti di interattività e di scambio e offre occasioni di incontro con i contenuti concreti delle scienze e della cultu-ra ambientale. Fra i centri scientifici interattivi, è l’unico – non solo in Italia – ad essere interamente dedicato ai temi del cosiddetto “Climate change” che viene spiegato attra-verso installazioni interattive ed esperienze di laboratorio, anche dirette, con il supporto di accompagnatori altamente qualificati.

“IL CLIMA CAMBIA! SI VEDE ANCHE DALLO SPAZIO”Muvita Science Center di Arenzano [tel. 010910001 - 0100898690] 7.6, ore16-17,30/17,30-19 - visita gratuita a tema in due gruppi

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L’Osservatorio Astronomico del Righi offre la possibilità di dare uno sguardo ravvicinato alla nostra stella. Grazie a particolari filtri scherman-ti applicati al telescopio sarà possibile, a partire dalla mattina del 2 giugno fino al pomeriggio, tramite turni di 15 persone di circa 30 minuti l’uno, osservare in sicurezza e con la guida di Walter Riva, direttore dell’Osservatorio, i feno-

meni che si sviluppano sulla fotosfera del Sole: macchie solari, protuberanze, facole e filamenti. Per una visione della nostra stella davvero spettacolare: il Sole come non l’avete mai visto.

Ristrutturato alla fine degli anni ’90 dopo un venten-nio di abbandono l’Osservatorio Astronomico del Righi offre alla cittadinanza l’opportunità di avvicinarsi all’osservazione e allo studio degli astri e di assistere in diretta e con i propri occhi ai principali fenomeni astro-nomici (eclissi, transiti, occultazioni, ecc.). L’Osserva-torio organizza incontri scientifici, corsi di formazione di base e avanzati, conferenze e osservazioni del cielo a occhio nudo e al telescopio, sia diurne che serali, con la guida di un esperto di astronomia.

LÀ DOVE SI ARRIVA SOLTANTO CON L’OSSERVAZIONE: IL SOLE

Osservatorio del Righi [via Mura delle Chiappe, 44] 2.6. - visita gratuita a turni (facoltativa visita al Planetario: prezzo speciale € 5)

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Ci sono molti modi per viaggiare — con i mezzi di trasporto, la cultura, le storie — e il viaggio è la più grande e la più universale delle metafore. Si viaggia con la cultura e attraverso la cultura. Si viaggia con i racconti di viaggio, la musica, i sapori che le “culture del mondo” hanno elaborato, ciascu-na dentro il proprio “habitat”, come esseri viventi indotti all’evoluzione.

Il Castello D’Albertis, “Museo delle Culture del Mondo”, è, da solo, una sorta di monumento al viaggio. Così lo volle il capitano Enrico Alberto d’Albertis, il suo primo proprietario e costruttore. Inoltre, dagli spalti del Castello, che riecheggia elementi medievali e romanici e gotici, si gode uno dei più straordinari paesaggi sulla città. Proprio al Castello D’Albertis si concluderà la prima edizione di «Viaggiar per storie», Per mare, per cie-lo, con una serata dedicata al viaggio, tra testi, mu-siche e sapori. La serata, con visita del Castello e menu “con piatti delle culture del mondo”, musica e letture a tema, si terrà l’8 giugno, a partire dalle ore 18, fino alle 23. [Pren. necessaria: tel. 0102723820. Costo € 25/persona]

UN VIAGGIO TRA LE CULTURE, I SAPORI, I SUONI DEL MONDO

Castello D’Albertis Museo delle Culture del Mondo [corso Dogali, 18] 8.6, dalle ore 18 - serata conclusiva con menu, testi e musica

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www.fondazionegarrone.it www.palazzoducale.genova.it

www.viaggiarperstorie.it

Si ringraziano per la collaborazione: www.museidigenova.it

www.bibliotechedigenova.it