109
ORGANISMO UNITARIO DELL’AVVOCATURA ITALIANA Ufficio stampa Rassegna Stampa 18 aprile 2016 Via G.G.Belli, 27 – 00193 Roma – Tel. 06.32.18.983 – 06.32.21.805 – Fax 06.32.19.431 www.oua.it [email protected] 1

VERBALE DI ASSEMBLEA del 22-23-24 marzo 2002 · Web view2016/04/18  · dom.17 - Milano. Non solo le misure per agevolare il recupero dei crediti da parte delel banche e quelle sui

  • Upload
    others

  • View
    2

  • Download
    0

Embed Size (px)

Citation preview

Page 1: VERBALE DI ASSEMBLEA del 22-23-24 marzo 2002 · Web view2016/04/18  · dom.17 - Milano. Non solo le misure per agevolare il recupero dei crediti da parte delel banche e quelle sui

ORGANISMO UNITARIO DELL’AVVOCATURA ITALIANA

Ufficio stampa

Rassegna

Stampa

18 aprile 2016

Via G.G.Belli, 27 – 00193 Roma – Tel. 06.32.18.983 – 06.32.21.805 – Fax 06.32.19.431www.oua.it – [email protected]

1

Page 2: VERBALE DI ASSEMBLEA del 22-23-24 marzo 2002 · Web view2016/04/18  · dom.17 - Milano. Non solo le misure per agevolare il recupero dei crediti da parte delel banche e quelle sui

ORGANISMO UNITARIO DELL’AVVOCATURA ITALIANA

Responsabile: Claudio Rao (tel. 06/32.21.805 – email: [email protected])

SOMMARIOPAG. 3 AVVOCATI: Avvocato specialista, Oua: dal Tar stop al decreto ministeriale (Altalex)PAG. 4 TEMPI PRCOESSI: Cause arretrate? 4,5 milioni (Il Corriere della Sera)PAG. 7 INTERCETTAZIONI: Legnini: «Nelle intercettazioni le frasi personali non devono uscire» (Il Corriere della Sera)PAG.10 INTERCETTAZIONI: Orlando: «Limitare le intercettazioni» (Il Messaggero)PAG.11 GEOGRAFIA GIUDIZIARIA: «La Corte d'Appello baluardo contro la Scu» (Il Nuovo Quotidiano di Puglia)PAG.13 CARCERI: Carceri: Orlando, misure alternative contro sovraffollamento (AGI) PAG.14 CARCERI: Il ministro Orlando: «Il nostro sistema carcerario va ripensato» (L’Unità)PAG.16 CARCERI: Orlando: pene alternative in aumento (Il Sole 24 Ore)PAG.18 CARCERI: La pena si sconta fuori (Italia Oggi)PAG.20 CARCERI: Palma: «Investire sul reinserimento dei detenuti è molto più produttivo» (L’Unità)PAG.22 RIFORME: Orlando: «Il terrorismo non teme le pene più dure» (Il Secolo XIX)PAG.23 FALLIMENTI: ll Dl sui fallimenti allarga il tiro (Il Sole 24 Ore)PAG.26 MAGISTRATI: Gli unici a crescere sono gli stipendi dei giudici (Libero)PAG.28 MAGISTRATI: La toga che vuole l'Italia pura non usa l'incenso ma le manette (Il Giornale)PAG.31 L’INTERVISTA: Nordio: «Noi giudici incapaci di fare autocritica. Basta inventare reati» (Libero)PAG.37 APPALTI: Appalti, semplificazione e regia a Cantone (Il Sole 24 Ore)PAG.40 PROFESSIONI: Professionisti, 500 posti (Italia Oggi)PAG.42 PROFESSIONI: Revisori, formazione o sanzioni (Italia Oggi)PAG.45 PROFESSIONI: Ordini, adempimenti prorogati (Italia Oggi)PAG.46 UNIVERSITA’: Il 36% delle matricole abbandona il Sud (Il Sole 24 Ore)

Via G.G.Belli, 27 – 00193 Roma – Tel. 06.32.18.983 – 06.32.21.805 – Fax 06.32.19.431www.oua.it – [email protected]

2

Page 3: VERBALE DI ASSEMBLEA del 22-23-24 marzo 2002 · Web view2016/04/18  · dom.17 - Milano. Non solo le misure per agevolare il recupero dei crediti da parte delel banche e quelle sui

ORGANISMO UNITARIO DELL’AVVOCATURA ITALIANA

PAG.48 L’INTERVENTO: Per una vera giustizia tributaria non basta cambiare il processo di Roberto Lunelli - Presidente nazionale vicario dell’Anti - Associazione Nazionale Tributaristi Italiani (Il Sole 24 Ore)PAG.51 FISCO: Precompilata, debutto per 150 mila (Il Sole 24 Ore)PAG.53 FISCO: Il fai-da-te per il 730 parte dal foglio informativo (Il Sole 24 Ore)PAG.55 CONSULTA: Il contributo unificato è salato (Italia Oggi Sette)PAG.58 SENTENZE: Mediazione civile col fai-da-te (Italia Oggi Sette)PAG.59 SENTENZE: Legale bocciato, competenza territoriale (Italia Oggi Sette)PAG.61 CASSAZIONE: Studi associati, mano ai calcoli (Italia Oggi Sette)PAG.64 CASSAZIONE: Fallimenti revocati, giudici senza responsabilità civile (Italia Oggi Sette)PAG.66 CASSAZIONE: Mero rinvio, parcella al legale (Italia Oggi Sette)PAG.67 CASSAZIONE: Ad «revocato» per giusta causa (Il Sole 24 Ore)PAG.69 CASSAZIONE: Notai, risarcimento sul danno conoscibile (Italia Oggi Sette)

ALTALEX

Avvocato specialista, Oua: dal Tar stop al decreto ministeriale

GIUSTIZIA, DAL TAR STOP AL DECRETO MINISTERIALE SULLE SPECIALIZZAZIONI

ACCOLTO PARZIALMENTE IL RICORSO PRESENTATO DALL’ORGANISMO UNITARIO DELL’AVVOCATURA, SOSPESA LA PARTE RELATIVA ALLA DEFINIZIONE E SUDDIVISIONE DELLE MATERIE DI SPECIALIZZAZIONE

Mirella Casiello, presidente Oua, ha accolto con soddisfazione la decisione del TAR Lazio relativa al ricorso

Via G.G.Belli, 27 – 00193 Roma – Tel. 06.32.18.983 – 06.32.21.805 – Fax 06.32.19.431www.oua.it – [email protected]

3

Page 4: VERBALE DI ASSEMBLEA del 22-23-24 marzo 2002 · Web view2016/04/18  · dom.17 - Milano. Non solo le misure per agevolare il recupero dei crediti da parte delel banche e quelle sui

ORGANISMO UNITARIO DELL’AVVOCATURA ITALIANA

presentato dall’Oua contro il regolamento ministeriale sulle specializzazioni forensi: “Una buona notizia per gli avvocati italiani. Vengono accolte le nostre critiche, anche grazie al lavoro eccellente del nostro difensore, Antonino Galletti. La suddivisione delle branche di specializzazione erano irragionevoli e artificiose e danneggiavano la maggioranza dell’avvocatura”.Quindi Casiello rivolgendosi al ministro Orlando chiede che “si metta subito mano a una modifica del regolamento, l’Oua è disponibile a contribuire affinché si eviti che si perda altro tempo insistendo su un approccio sbagliato, che purtroppo le associazioni specialistiche hanno acriticamente perseguito, insieme al Cnf”.“Si faccia un passo avanti, tutti assieme – conclude –. Non sprechiamo l’occasione di un necessario processo di modernizzazione e professionalizzazione per la categoria”.(Organismo Unitario dell'Avvocatura, comunicato stampa 14 aprile 2016)

IL CORRIERE DELLA SERA

Cause arretrate? 4,5 milioni La lentezza dei tribunali civili

E aumentano i processi d`appello più «vecchi» di tre anni

dom.17 - Quale sia il prezzo del tempo diventerà chiaro nella settimana che sta per iniziare come poche altre volte nella storia recente d`Italia. Domani si conosceranno nuovi dettagli su Atlante, il fondo costruito sul mercato per assicurare il sistema bancario del Paese contro il rischio di un nuovo dissesto. Ma già da lunedì

Via G.G.Belli, 27 – 00193 Roma – Tel. 06.32.18.983 – 06.32.21.805 – Fax 06.32.19.431www.oua.it – [email protected]

4

Page 5: VERBALE DI ASSEMBLEA del 22-23-24 marzo 2002 · Web view2016/04/18  · dom.17 - Milano. Non solo le misure per agevolare il recupero dei crediti da parte delel banche e quelle sui

ORGANISMO UNITARIO DELL’AVVOCATURA ITALIANA

scorso, convocati al ministero dell`Economia per avviarlo, molti manager di banche e assicurazioni italiane avevano posto una condizione: prima di andare avanti, serve un provvedimento del governo che acceleri un gran numero di procedimenti di fronte ai giudici civili. Ogni giorno, mese e anno in più passato fra giudici e avvocati senza arrivare a una sentenza certa ha per le banche un costo che queste ultime non sono più disposte a pagare.

Non sarà semplice risolvere il problema, a giudicare dai nuovi dati sull`efficienza dei tribunali italiani. Il «debito giudiziario» del Paese - la massa di pendenze civili ancora aperte - a differenza del debito pubblico è sicuramente calato ancora l`anno scorso: è sceso dai 5,9 milioni di casi aperti del 2009 fino alla pur sempre astronomica cifra di 4,5 milioni l`anno scorso. Eppure un numero simile di procedimenti comunque resta fuori dalle medie europee e la diversità fra i risultati fra città simili fra loro dimostra che il segreto di una possibile svolta non è tanto in nuove leggi o nuovi investimenti. È nella gestione razionale di ogni singolo tribunale. Non si spiegherebbe altrimenti perché, come mostra il grafico in pagina, a Milano solo il 10% dei casi in appello sia più vecchio di tre anni mentre a Roma si viaggia poco sopra il 4o%, a Firenze al 46% e nella pur arretrata (e giudiziariamente litigiosissima) Marsala appena al 4,3%.

Risultati come questi, emersi dalle ultime analisi del ministero della Giustizia, dicono che i banchieri italiani riuniti al Tesoro per finanziare Atlante almeno su un punto hanno visto giusto: il tempo è denaro. Ogni anno in più passato prima di poter recuperare un immobile posto a garanzia di un credito in default comporta un costo misurabile per chi ha prestato il proprio denaro. Il valore di bilancio di un prestito crolla proprio perché la garanzia sottostante di fatto non è esigibile in tempi accettabili, e cedere ad altri quella posizione

Via G.G.Belli, 27 – 00193 Roma – Tel. 06.32.18.983 – 06.32.21.805 – Fax 06.32.19.431www.oua.it – [email protected]

5

Page 6: VERBALE DI ASSEMBLEA del 22-23-24 marzo 2002 · Web view2016/04/18  · dom.17 - Milano. Non solo le misure per agevolare il recupero dei crediti da parte delel banche e quelle sui

ORGANISMO UNITARIO DELL’AVVOCATURA ITALIANA

apre nei bilanci degli istituti esattamente le ferite che oggi paralizzano alcuni di essi.

Rimediare non sarà semplice, perché la giustizia civile italiana continua in parte a evolvere nella direzione sbagliata. L`anno scorso è addirittura cresciuta la quota di procedimenti in corte d`appello ormai più vecchi di tre anni, al 36% dal 33% del 2014.

E poiché questi ultimi includono i recuperi delle garanzie sui prestiti o i procedimenti fallimentari, è praticamente certo che il problema emerso sui crediti inesigibili delle banche per il momento si sta solo esacerbando. Non deve finire necessariamente così, non per tutti. Né è sicuro che per accelerare i tempi della giustizia civile occorra semplicemente una nuova legge e l`assunzione di molti più magistrati.

I dati in possesso del ministero della Giustizia dicono che il metodo di lavoro di ciascun tribunale conta molto, perché la varietà dei risultati fra le città della penisola è anche maggiore di quella (media) fra l`Italia e la Svezia. L`eccellenza assoluta è a Trieste, dove solo 1`1,8% dei casi civili in appello ha più di tre anni, seguita da Trento, Bolzano o Torino; il dato peggiore è a Potenza, dove si è superata quota 50 % di pendenze piene di polvere sugli scaffali, con Napoli e Firenze al 46% e Sassari al 36%. Né il problema è necessariamente concentrato al Sud, perché anche nelle regioni del Mezzogiorno emergono vere e proprie situazioni virtuose: proprio Marsala è fra i tribunali ordinari più rapidi d`Italia, anche se non ha più risorse o meno casi per magistrato rispetto ad altre città siciliane dai risultati disastrosi come Messina (36%) o Barcellona Pozzo di Gotto (46%).

Più del denaro o delle riforme per legge, conta il metodo Mario Barbuto. Quando era presidente della corte d`appello di Torino, Barbuto ha iniziato ad applicarlo nella sua città: il segreto è nello spingere i

Via G.G.Belli, 27 – 00193 Roma – Tel. 06.32.18.983 – 06.32.21.805 – Fax 06.32.19.431www.oua.it – [email protected]

6

Page 7: VERBALE DI ASSEMBLEA del 22-23-24 marzo 2002 · Web view2016/04/18  · dom.17 - Milano. Non solo le misure per agevolare il recupero dei crediti da parte delel banche e quelle sui

ORGANISMO UNITARIO DELL’AVVOCATURA ITALIANA

giudici ad affrontare per primi i casi aperti da più tempo, non nel cercare di smaltire i nuovi che arrivano in continuazione. Barbuto (oggi in pensione) è convinto che i magistrati italiani siano produttivi, ma non nel modo adeguato: lasciano i casi vecchi, il «debito giudiziario», negli scaffali.

Conta però anche il costume civile degli italiani e la spinta di certi avvocati ad aprire sempre nuovi litigi. Vorrà pur dire qualcosa se l`anno scorso ne sono stati registrati 2,8 in più ogni cento abitanti a Catanzaro o a Locri, 2,2 a Roma o a Napoli, ma solo 0,5 a Modena o Monza, Vicenza o Vercelli. Un evitabile affollamento dei tribunali che rivela un dettaglio in più: se la giustizia civile è lenta, più che dei magistrati, a volte la colpa è di milioni di italiani che li intasano. Federico Fubini

Via G.G.Belli, 27 – 00193 Roma – Tel. 06.32.18.983 – 06.32.21.805 – Fax 06.32.19.431www.oua.it – [email protected]

7

Page 8: VERBALE DI ASSEMBLEA del 22-23-24 marzo 2002 · Web view2016/04/18  · dom.17 - Milano. Non solo le misure per agevolare il recupero dei crediti da parte delel banche e quelle sui

ORGANISMO UNITARIO DELL’AVVOCATURA ITALIANA

IL CORRIERE DELLA SERA

L`intervista Legnini: «Nelle intercettazioni

le frasi personali non devono uscire» Il vice del Csm: presto offriremo indicazioni alle Procure su «buone

prassi»

Lun.18 - ROMA. Vicepresidente Giovanni Legnini, vuole spiegarci che cosa sta facendo il Consiglio superiore della magistratura a proposito di intercettazioni telefoniche? «La settima commissione sta elaborando linee guida per indicare a tutte le Procure italiane "buone prassi" assumendo il contenuto delle importanti e positive circolari emanate dai procuratori di Roma, Torino, Napoli e Firenze, dalle quali può evincersi che a legislazione vigente è possibile conciliare l`utilizzo necessario di uno strumento investigativo essenziale con i diritti alla riservatezza e di cronaca, costituzionalmente garantiti».

Dunque si tratta di semplici consigli ai pubblici ministeri? «Qualcosa più di un consiglio e qualcosa in meno di una disposizione obbligatoria, giacché il potere organizzativo e di direzione di una Procura spetta per legge al capo dell`ufficio e quello di valutazione della rilevanza di un`intercettazione al pm titolare dell`indagine. Ma che esista un problema relativo alla trascrizione, allegazione agli atti e diffusione dei contenuti di colloqui estranei ai tema d`indagine, mi pare incontestabile».

Via G.G.Belli, 27 – 00193 Roma – Tel. 06.32.18.983 – 06.32.21.805 – Fax 06.32.19.431www.oua.it – [email protected]

8

Page 9: VERBALE DI ASSEMBLEA del 22-23-24 marzo 2002 · Web view2016/04/18  · dom.17 - Milano. Non solo le misure per agevolare il recupero dei crediti da parte delel banche e quelle sui

ORGANISMO UNITARIO DELL’AVVOCATURA ITALIANA

Si dice ogni volta che vengono coinvolte personalità politiche, soprattutto se non inquisite, da ultimo con l`indagine di Potenza. Quali intercettazioni, secondo lei, non dovevano uscire? «Il rispetto del diritto alla riservatezza per colloqui privati non rilevanti vale per tutti, non solo per i politici. Ciò che in ogni caso non dovrebbe essere pubblicato sono i colloqui personali irrilevanti».

Sei pm di Potenza li hanno inseriti nei provvedimenti, c`è da ritenere che li considerassero rilevanti. «Ripeto che la valutazione spetta agli inquirenti, è una loro prerogativa essenziale. I pm di Potenza certamente avranno fatto le loro considerazioni tuttavia, letto da chi come me non conosce gli atti, qualche colloquio pubblicato sulla stampa mi è sembrato appartenere alla sfera intangibile dei rapporti personali».

Ma se i rimedi sono già nelle leggi vigenti, come dimostrano le circolari, perché parlare ancora di riforma delle intercettazioni? «La decisione su questo spetta al governo e al Parlamento. Sulla legge in discussione al Senato il Csm ha espresso un parere sostanzialmente positivo pur sottolineando la genericità dei principi di delega. Peraltro il testo approvato dalla Camera non contiene alcuna limitazione, ma anzi misure per rendere più snello l`utilizzo delle intercettazioni. La nostra iniziativa non è in contraddizione con un`eventuale riforma».

Ai pm di Potenza il premier Renzi ha contestato di indagare su una legge di cui ha rivendicato la paternità. Lei che ne pensa? «Mi pare che Io stesso Renzi abbia chiarito quanto intendeva dire. Che l`attività legislativa sia insindacabile lo stabilisce la Costituzione e questo è un principio che va rigorosamente rispettato al pari di quello dell`autonomia della magistratura. Per quel che è possibile comprendere dalle iniziative dei pm, mi sembra che il limite non sia stato valicato e che nessuno abbia mai messo in discussione tale principio costituzionale dettato

Via G.G.Belli, 27 – 00193 Roma – Tel. 06.32.18.983 – 06.32.21.805 – Fax 06.32.19.431www.oua.it – [email protected]

9

Page 10: VERBALE DI ASSEMBLEA del 22-23-24 marzo 2002 · Web view2016/04/18  · dom.17 - Milano. Non solo le misure per agevolare il recupero dei crediti da parte delel banche e quelle sui

ORGANISMO UNITARIO DELL’AVVOCATURA ITALIANA

nell`interesse dei cittadini».

Renzi ha anche sfidato i magistrati a concludere i processi prima della prescrizione, ma la riforma su quel tema sembra caduta nel dimenticatoio. «Che la riforma sia necessaria è fuor di dubbio. Il Csm ha già fornito un parere favorevole a bloccare il decorso della prescrizione dopo la condanna di primo grado, e il disegno di legge del governo in parte va in quella direzione».

Evidentemente non è considerato una priorità come le intercettazioni. «Entrambi sono temi che dovrebbero essere affrontati per trovare soluzioni efficaci e risolutive».

L`indagine di Potenza ha messo in luce il nuovo reato di traffico di influenze, che molti già contestano. Lei come lo valuta? «Chiunque ha svolto attività parlamentare conosce l`ingorgo di rappresentazioni di interessi in alcune circostanze, e questo in una democrazia è naturale e legittimo. Il problema non è ciò che accade nel procedimento legislativo, che resta insindacabile, ma semmai ciò che si muove all`esterno, dove in teoria è possibile rinvenire attività illecite penalmente rilevanti. Ho fiducia nella grande professionalità dei magistrati italiani e nella loro capacità di interpretare correttamente la nuova fattispecie di reato».

E il Csm riuscirà a scegliere il miglior procuratore di Milano? Dopo il voto in commissione già si parla di mercato tra le correnti. «La commissione ha indicato, in tempi del tutto fisiologici, tre candidati di altissimo profilo. Ho letto ricostruzioni molto fantasiose circa trattative e scambi che non ci sono. Basta riflettere sul fatto che per tale importantissima Procura sono in campo tre magistrati che appartengono alla stessa area politico-culturale. Io sono stato e sono tra i primi a sostenere che bisogna arginare la degenerazione

Via G.G.Belli, 27 – 00193 Roma – Tel. 06.32.18.983 – 06.32.21.805 – Fax 06.32.19.431www.oua.it – [email protected]

10

Page 11: VERBALE DI ASSEMBLEA del 22-23-24 marzo 2002 · Web view2016/04/18  · dom.17 - Milano. Non solo le misure per agevolare il recupero dei crediti da parte delel banche e quelle sui

ORGANISMO UNITARIO DELL’AVVOCATURA ITALIANA

correntizia, e anche per questo il Csm si è dato regole nuove».

Le state rispettando? «Rispetto al passato la durata media di una nomina si è dimezzata: da oltre un anno siamo passati a sei mesi, ed è un dato che rivendico anche in considerazione di un carico di lavoro senza precedenti; in 18 mesi abbiamo varato quasi 30o nomine. Quanto al merito delle scelte, i ricorsi al Tar contro le nostre decisioni si sono anch`essi più che dimezzati, e per oltre il 70 per cento dei casi le nostre decisioni sono state confermate. Credo di poter dire che stiamo procedendo nella direzione giusta anche se resta molto da migliorare per rendere le scelte più comprensibili e condivise». Giovanni Bianconi

IL MESSAGGERO

Orlando: «Limitare le intercettazioni»

LA RIFORMA

Via G.G.Belli, 27 – 00193 Roma – Tel. 06.32.18.983 – 06.32.21.805 – Fax 06.32.19.431www.oua.it – [email protected]

11

Page 12: VERBALE DI ASSEMBLEA del 22-23-24 marzo 2002 · Web view2016/04/18  · dom.17 - Milano. Non solo le misure per agevolare il recupero dei crediti da parte delel banche e quelle sui

ORGANISMO UNITARIO DELL’AVVOCATURA ITALIANA

dom.17 - ROMA «Della delega sulle intercettazioni si è detto soltanto che si vuole limitare l`utilizzo delle conversazioni che non hanno rilevanza penale, in verità c`è anche la volontà di disciplinare le modalità della captazione, e quella delega prevede anche l`estensione della possibilità dell`utilizzo delle intercettazioni, o meglio una semplificazione nelle autorizzazioni, per i reati contro la pubblica amministrazione. Ma non credo che sia mai uscito sul giornale, perchè è uscito solo che è una delega bavaglio». Lo ha affermato il ministro della Giustizia Andrea Orlando intervenendo all`evento conclusivo della kermesse Parole di giustizia alla Spezia, sul tema delle intercettazioni legate alla sicurezza. «Purtroppo stiamo attraversando una fase nella quale si ritiene che il tema delle garanzie riguardi sempre qualcun altro. In verità se guardiamo agli strumenti che la tecnologia offre e alla loro pervasività, scopriamo che non mettere un limite al loro utilizzo non espone i politici o i terroristi, ma riguarda tutti». B.L.

IL NUOVO QUOTIDIANO DI PUGLIA

«La Corte d'Appello baluardo contro la Scu»

Limongelli, delegato Oua: «Siamo contrari ad ogni taglio». L'incontro La Camera civile salentina «Ogni iniziativa sia frutto dell'unità dell'avvocatura»

Via G.G.Belli, 27 – 00193 Roma – Tel. 06.32.18.983 – 06.32.21.805 – Fax 06.32.19.431www.oua.it – [email protected]

12

Page 13: VERBALE DI ASSEMBLEA del 22-23-24 marzo 2002 · Web view2016/04/18  · dom.17 - Milano. Non solo le misure per agevolare il recupero dei crediti da parte delel banche e quelle sui

ORGANISMO UNITARIO DELL’AVVOCATURA ITALIANA

Dom.17 - «La Corte d'Appello di Lecce non può essere soppressa. Le ragioni sono tante e sono emerse dalle assemblee degli avvocati e negli incontri con il prefetto Claudio Palomba e con Michele Vietti, ex vicepresidente del Csm e presidente della commissione incaricata di redigere la bozza (di legge delega) sulla nuova geografia giudiziaria». L' Oua (Organismo unitario dell'avvocatura) dice no alla soppressione della sede di Lecce e lo fa attraverso il suo delegato locale, l'avvocato Sergio Limongelli. «A parte il discorso sulla tradizione che pure non può essere trascurato, c'è l'organizzazione territoriale: la Puglia è una regione particolare per la sua conformazione, è lunga 400 chilometri, ma le distanze non sono state considerate nella bozza», ha precisato Limongelli, secondo il quale, considerando i criteri relativi al numero di abitanti e al numero delle cause, ritenuti dalla commissione fondamentali per individuare i distretti superflui, Lecce non dovrebbe correre rischi. E questo anche analizzando la questione della criminalità, perché abolire la Corte significherebbe abolire anche la Direzione distrettuale antimafia. «Non si può scardinare un impianto giurisdizionale che ha fatto una efficace lotta, e continua a farla, alla criminalità organizzata», ha dichiarato il delegato. Che ha aggiunto: «Siamo contrari a ogni modifica in materia di geografia giudiziaria, non solo in Puglia. Stiamo ancora pagando le conseguenze della precedente azione fatta a colpi di scure, senza alcuna giustificazione né di carattere geografico né economico, con la soppressione di alcuni tribunali e di alcune sedi distaccate. Anche sui giudici di pace, non si è tenuto conto della vicinanza della giustizia al cittadino che deve essere una delle priorità.Questo l' Oua lo ha detto chiaro durante un recente incontro con Vietti e con una delegazione del Ministero».

Via G.G.Belli, 27 – 00193 Roma – Tel. 06.32.18.983 – 06.32.21.805 – Fax 06.32.19.431www.oua.it – [email protected]

13

Page 14: VERBALE DI ASSEMBLEA del 22-23-24 marzo 2002 · Web view2016/04/18  · dom.17 - Milano. Non solo le misure per agevolare il recupero dei crediti da parte delel banche e quelle sui

ORGANISMO UNITARIO DELL’AVVOCATURA ITALIANA

Per Limongelli, la palla ora passa alla politica: «È questa a mettere i paletti, a stabilire quali dei criteri sia prioritario. Lo stesso Vietti ci ha comunque rassicurati spiegando che non si tratta di interventi che possono essere realizzati in poco tempo, perché ci sono altre priorità come la riforma del processo civile, delle procedure concorsuali, alcune norme della procedura penale». Rassicurazioni sarebbero arrivate anche durante il convegno Oua del 7 aprile, a Milano, sulla corruzione, da parte del parlamentare (Pd) Franco Vazio, vicepresidente della Commissione Giustizia della Camera. «Ha espresso il suo disappunto, confermando che non ci sono tempi per intervenire e che la volontà politica sul punto è molto discussa. Sebbene questo possa far stare tranquilli sui tempi, che non saranno immediati, bisogna continuare a combattere per la causa. Bisogna far valere le proprie ragioni e far rimuovere dal programma politico l'idea di mettere le mani su Lecce», ha affermato il delegato Oua. La battaglia continua. Proprio due giorni fa si è tenuta una riunione in Prefettura con i rappresentanti della magistratura e dell'avvocatura salentina, finalizzata alla redazione di un documento da inviare alla commissione e al ministero della Giustizia per "blindare" la Corte d'Appello di Lecce. Intanto nel dibattito si inserisce anche la Camera Civile Salentina: il presidente Salvatore Donadei giudica «imprescindibile che qualunque iniziativa debba essere - se ancora non è stato fatto - preventivamente condivisa con i Consigli dell'Ordine degli avvocati di Brindisi e Taranto, il che scongiurerebbe il verificarsi di situazioni kafkiane, che ci vedrebbero involontari protagonisti di un evento che, viceversa, vorremmo evitare. Quel che più conta - conclude l'avvocato Donadei - è mantenere una granitica coesione del distretto». Veronica VALENTE

AGIVia G.G.Belli, 27 – 00193 Roma – Tel. 06.32.18.983 – 06.32.21.805 – Fax 06.32.19.431

www.oua.it – [email protected]

14

Page 15: VERBALE DI ASSEMBLEA del 22-23-24 marzo 2002 · Web view2016/04/18  · dom.17 - Milano. Non solo le misure per agevolare il recupero dei crediti da parte delel banche e quelle sui

ORGANISMO UNITARIO DELL’AVVOCATURA ITALIANA

Carceri: Orlando, misure alternative contro sovraffollamento(AGI) - Roma, 15 apr. - L'applicazione sempre maggiore di misure alternative alla detenzione e' la strada migliore per contrastare il sovraffollamento delle carceri e il rischio di recidiva. Questa la posizione del ministro della Giustizia, Andrea Orlando, espressa durante la presentazione del XII Rapporto Antigone sulle condizioni di detenzione in Italia. "La situazione del sovraffollamento e' molto migliorata negli ultimi anni, ma va tenuta sempre sotto osservazione perche' i fattori esogeni che possono alterarla sono sempre presenti", ha affermato il guardasigilli, sottolineando che "gli interventi legislativi verso la decarcerizzazione e la crescita significativa delle pene alternative sono gli aspetti di cui vado piu' orgoglioso perche' modificano le condizioni carcerarie in modo strutturale: se fino a qualche anno fa perogni 4 detenuti c'era un solo soggetto a esecuzione penale esterna, ora il rapporto e' quasi di uno a uno".

Dal rapporto Antigone emerge che sono 29.679 le persone che stanno scontando una pena detentiva non in carcere, di cui 10.000 ai domiciliari, oltre 12.000 in affidamento in prova al servizio sociale e circa 6.500 in lavori di pubblica utilita', mentre 2.300 sono le persone controllate con braccialetto elettronico. Registra inoltre un vero e proprio boom l'applicazione della messa alla prova, misura prevista nel 2014 come alternativa al processo per chiha commesso un reato non grave. Il rapporto indica che le misure alternative, oltre a contrastare il sovraffollamento penitenziario, influiscono positivamente anche sul tasso di recidiva: e' prossima allo 'zero' la percentuale di revoca della misura stessa per nuovo reato commesso durante la sua esecuzione. "Dobbiamo provare a riconsiderare il rapporto costi-benefici del nostro sistema - ha sottolineato Orlando - perche' spendiamo quasi 3 miliardi di euro per avere un tasso di recidiva tra i piu' alti d'Europa: la sicurezza si garantisce se si ha un carcere che rende le persone migliori rispetto a quando ci sono entrate", mentre "talvolta il carcere e'

Via G.G.Belli, 27 – 00193 Roma – Tel. 06.32.18.983 – 06.32.21.805 – Fax 06.32.19.431www.oua.it – [email protected]

15

Page 16: VERBALE DI ASSEMBLEA del 22-23-24 marzo 2002 · Web view2016/04/18  · dom.17 - Milano. Non solo le misure per agevolare il recupero dei crediti da parte delel banche e quelle sui

ORGANISMO UNITARIO DELL’AVVOCATURA ITALIANA

piu' luogo di formazione criminale che di reinserimento". Pertanto, ha evidenziato il ministro, dobbiamo "alzare lo standard medio di detenzione, sia come qualita' della vita nelle carceri sia, mi si passi il termine, come 'prodotto' che si realizza come risultato di quel trattamento". Rmh/Rap 151301 APR 16

L’UNITA’

Il ministro Orlando: «Il nostro sistema carcerario va ripensato»

Antigone: «Celle piene». Il ministro: situazione migliora. Il 18 e 19 aprile Stati Generali

Fornire elementi per la riforma legislativa, dopo 40 anni, del sistema penitenziario; abbassare i costi, stimati in 3 miliardi l`anno, sostenuti per il sistema penitenziario; introdurre nel dibattito pubblico un`idea diversa di carcere, finalizzata ad «abbassare il livello di recidiva, che in Italia è il più alto d`Europa, ampliando l`esecuzione penale all’esterno del carcere». Visto che contro la recidiva «questo dimostrato lo strumento più efficace».

Così il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, presenta a l`Unità gli Stati Generali dell`Esecuzione Penale che si terranno il prossimo 18 e 19 aprile a Rebibbia, aperti dal capo dello Stato Sergio Mattarella, alla sua prima visita in un carcere da Presidente e che saranno visibili in streaming in diverse carceri. Tema non facile da trattare e far comprendere, all`opinione pubblica, specie in una fase in cui le carceri rischiano di diventare «luogo di proselitismo per il radicalismo jihadista», ricorda il ministro Orlando.

Ma la convinzione di fondo è che «la sicurezza la si garantisce se si pongono

Via G.G.Belli, 27 – 00193 Roma – Tel. 06.32.18.983 – 06.32.21.805 – Fax 06.32.19.431www.oua.it – [email protected]

16

Page 17: VERBALE DI ASSEMBLEA del 22-23-24 marzo 2002 · Web view2016/04/18  · dom.17 - Milano. Non solo le misure per agevolare il recupero dei crediti da parte delel banche e quelle sui

ORGANISMO UNITARIO DELL’AVVOCATURA ITALIANA

le basi perché chi esce dal carcere non torni a delinquere», sottolinea Claudio Giostra, coordinatore degli Stati Generali. L`esecuzione penale esterna, cioè legata a iniziative, in particolare di lavoro, eseguite con précisi protocolli, è considerata una strada importante, per altro già imboccata: «Oggi il rapporto è di un detenuto ammesso all`esecuzione penale esterna per ogni detenuto in carcere, mentre quando ci siamo insediati il rapporto era uno a quattro», spiega Orlando. 29.679 persone scontano la pena non in carcere: 10.000 ai domiciliari, oltre 12.000 in affidamento in prova e circa 6.500 in lavori di pubblica utilità, mentre 2.300 sono controllate con braccialetto elettronico.

Intanto, ieri, è stato presentato il XII rapporto di Antigone sulla situazione nelle carceri: in sei anni i detenuti sono diminuiti di 14.763 unità, ma sono cresciuti nell`ultimo anno: nei primi tre mesi del 2016 il numero dei detenuti nelle carceri italiane è infatti aumentato di 1.331 unità, tornando a far crescere il tasso di sovraffollamento (numero di detenuti rispetto al numero di posti letto regolamentari) che si attesta al 108% secondo l`amministrazione penitenziaria. I detenuti alla data del 31 marzo 2016 sono 53.495 per.) luna disponibilità di 49.545 posti letto nominali, non tutti realmente fruibili. Almeno 3.950 persone sono prive, al momento, di un posto letto regolamentare e, inoltre, poco meno di 9.000 reclusi vivono ancora in meno di 4 metri quadri procapite, standard minimo previsto dal Consiglio d`Europa. Oltre un terzo dei reclusi sono imputati in attesa di giudizio. I condannati in via definitiva sono 34.580, quelli in attesa di sentenza definitiva sono il 34,6% del totale, contro una media europea del 20,4%. «La situazione del sovraffollamento è molto migliorata negli ultimi anni, ma va tenuta sempre sotto osservazione», ha detto il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, intervenuto alla presentazione del dossier.

Via G.G.Belli, 27 – 00193 Roma – Tel. 06.32.18.983 – 06.32.21.805 – Fax 06.32.19.431www.oua.it – [email protected]

17

Page 18: VERBALE DI ASSEMBLEA del 22-23-24 marzo 2002 · Web view2016/04/18  · dom.17 - Milano. Non solo le misure per agevolare il recupero dei crediti da parte delel banche e quelle sui

ORGANISMO UNITARIO DELL’AVVOCATURA ITALIANA

IL SOLE 24 ORE

Orlando: pene alternative in aumento

Dom.17 - «In una fase preoccupante di ripresa dei numeri della popolazione carceraria, sono però cresciuti in maniera enorme le persone trattate attraverso le pene alternative: oggi sono 41mila. Abbiamo iniziato un percorso in cui ogni quattro detenuti c’era una persona sottoposta a esecuzione penale esterna, oggi ci avvicinano all’obiettivo di uno a uno, e questa è la vera riforma strutturale del nostro sistema». A fare il punto sulla situazione carceraria italiana è stato ieri il guardasigilli Andrea Orlando, presente alla Spezia all’evento conclusivo di “Parole di giustizia”. Il ministro, chiuderà poi con il suo intervento “Gli Stati generali dell’esecuzione penale”, che si terranno domani e martedì. Orlando illustrerà l’esperienza degli Stati generali nel percorso di riforma della giustizia.

Via G.G.Belli, 27 – 00193 Roma – Tel. 06.32.18.983 – 06.32.21.805 – Fax 06.32.19.431www.oua.it – [email protected]

18

Page 19: VERBALE DI ASSEMBLEA del 22-23-24 marzo 2002 · Web view2016/04/18  · dom.17 - Milano. Non solo le misure per agevolare il recupero dei crediti da parte delel banche e quelle sui

ORGANISMO UNITARIO DELL’AVVOCATURA ITALIANA

Per il ministro della Giustizia «il nostro carcere ha ancora una impronta fortemente legata a una dimensione di esecuzione della pena. È vero che non abbiamo esercitato la delega sulle pene alternative, perché come accade molto spesso su questo tema si scontrano anime molto diverse di un governo che è di coalizione. Che noi e Ncd non avessimo lo stesso programma elettorale non si scopre ora». Il guardasigilli ha ripreso anche il tema caldo delle intercettazioni: «Della delega sulle intercettazioni si è detto soltanto che si vuole limitare l’utilizzo delle conversazioni che non hanno rilevanza penale, in verità c’è anche la volontà di disciplinare le modalità della captazione, e quella delega prevede anche l’estensione della possibilità dell’utilizzo delle intercettazioni, o meglio una semplificazione nelle autorizzazioni, per i reati contro la pubblica amministrazione. Ma non credo che sia mai uscito sul giornale, perché è uscito solo che è una delega bavaglio. Purtroppo – ha sottolineato – stiamo attraversando una fase nella quale si ritiene che il tema delle garanzie riguardi sempre qualcun altro. In verità se guardiamo agli strumenti che la tecnologia offre e alla loro pervasività, scopriamo che non mettere un limite al loro utilizzo non espone i politici o i terroristi, ma riguarda tutti». Proprio sul fronte sicurezza Orlando ha voluto replicare al leader della Lega: «Salvini dice di rispedire a casa loro i delinquenti? L’accordo per il rimpatrio dei detenuti marocchini l’ho firmato io». Sul fronte della lotta al terrorismo, il guardasigilli ha detto che «la negazione del diritto al culto ha scatenato in altri Paesi fenomeni di radicalizzazione. Noi non rispondiamo alla paura con una torsione securitaria. L’Italia ha risposto affermando le garanzie e la libertà». An. Mari.

Via G.G.Belli, 27 – 00193 Roma – Tel. 06.32.18.983 – 06.32.21.805 – Fax 06.32.19.431www.oua.it – [email protected]

19

Page 20: VERBALE DI ASSEMBLEA del 22-23-24 marzo 2002 · Web view2016/04/18  · dom.17 - Milano. Non solo le misure per agevolare il recupero dei crediti da parte delel banche e quelle sui

ORGANISMO UNITARIO DELL’AVVOCATURA ITALIANA

ITALIA OGGI SETTE

Dagli Stati generali giunge un nuovo modello di esecuzione penaleLa pena si sconta fuori

Rapporto 1 a 1 con la permanenza in cella

 Lun.18 - Il rapporto tra permanenza in carcere ed esecuzione penale esterna è sceso da 4 a 1 ad 1 a 1. «Oggi per ogni detenuto in carcere, ce n'è un altro in esecuzione penale esterna», riferisce il ministro della Giustizia Andrea Orlando alla vigilia della conclusione degli Stati generali dell'Esecuzione penale prevista

Via G.G.Belli, 27 – 00193 Roma – Tel. 06.32.18.983 – 06.32.21.805 – Fax 06.32.19.431www.oua.it – [email protected]

20

Page 21: VERBALE DI ASSEMBLEA del 22-23-24 marzo 2002 · Web view2016/04/18  · dom.17 - Milano. Non solo le misure per agevolare il recupero dei crediti da parte delel banche e quelle sui

ORGANISMO UNITARIO DELL’AVVOCATURA ITALIANA

oggi e domani (18 e 19 aprile, ndr) a Roma nell'Auditorium della Casa circondariale Nuovo Complesso di Rebibbia «Raffaele Cinotti».

Una due giorni dedicata a «un nuovo modello di esecuzione penale per superare lo stigma che lo grava», così definito dal processual-penalista Glauco Giostra che ha coordinato il lavoro del Comitato scientifico degli Stati generali: 18 tavoli con duecento partecipanti che si sono riuniti in questi mesi elaborando proposte di riforma e documenti di sintesi a tema, uno per ogni tavolo in attesa della riforma dell'ordinamento penitenziario oggetto della delega all'esame del Parlamento. Il professore, da dieci anni ordinario di procedura penale all'Università La Sapienza di Roma, si è espresso a favore dell'esecuzione penale esterna: «Vogliamo rispettare i diritti dei detenuti offrendo di più ma pretendendo anche di più. «La nostra è oggi una visione meno carcerocentrica nella convinzione suffragata da studi e dati alla mano, che l'espiazione non in forma carceraria della pena, abbassi drasticamente i livelli di recidiva perchè più carcere non deve più voler dire più sicurezza. Sappiamo che chi è dentro, prima o poi ne uscirà ed è con questa evidenza che dobbiamo fare i conti. Se è fallita la riforma penitenziaria del 1975, è perchè non ha trovato a suo tempo i luoghi e le persone adatte a recepirla», considera, «ma ora abbiamo almeno un modello di riferimento verso cui far convergere le azioni. Il carcere non può essere la soluzione dei problemi ma è invece un problema sociale da affrontare tutti insieme». Per Francesco Cascini, capo dipartimento Giustizia minorile, «si tratta di una delle poche volte in cui la politica fa un investimento a lungo termine», concorde anche Santi Consolo del Dap - Dipartimento amministrazione penitenziaria: «Se dall'interno delle strutture penitenziarie, creiamo con le misure alternative delle opportunità lavorative al detenuto, gli diamo la possibilità di scegliere una via di riscatto». Nella giornata di oggi, primo giorno di dibattito istituzionale, alla presenza straordinaria del presidente della repubblica e dei rispettivi capi dipartimento Santi Consolo del Dap e Francesco Cascini per la Giustizia minorile e di Comunità,

Via G.G.Belli, 27 – 00193 Roma – Tel. 06.32.18.983 – 06.32.21.805 – Fax 06.32.19.431www.oua.it – [email protected]

21

Page 22: VERBALE DI ASSEMBLEA del 22-23-24 marzo 2002 · Web view2016/04/18  · dom.17 - Milano. Non solo le misure per agevolare il recupero dei crediti da parte delel banche e quelle sui

ORGANISMO UNITARIO DELL’AVVOCATURA ITALIANA

parleranno oltre a Glauco Giostra, coordinatore del comitato scientifico degli Stati generali, il ministro della Giustizia Andrea Orlando e due rappresentanze internazionali dal Consiglio d'Europa alla Commissione europea. Il 19 aprile, dopodomani, sarà invece l'occasione per affrontare il tema della riforma dell'Ordinamento penitenziario oggetto della delega parlamentare. Seguiranno tre tavole rotonde partecipate rispettivamente dal mondo delle professioni coinvolte nell'opera di riprogettazione a più livelli della realtà carceraria, dagli addetti ai lavori dell'esecuzione penale: magistrati, giuristi, magistrati di sorveglianza fino a più ministri e sottosegretari del Governo Renzi iscritti a parlare prima delle conclusioni sugli sviluppi dell'iniziativa che trarrà il ministro Orlando. E a dimostrazione del nuovo corso che il Ministero ha voluto imprimere al settore, c'è oggi la testimonianza dei detenuti del carcere di Opera che hanno voluto formulare le loro proposte per contribuire al dibattito. Per il ministro Orlando serve «una redistribuzione dei pesi tra carcere ed esecuzione penale esterna, converrebbe in termini di costi e recidiva dando alla pena un carattere restitutivo che finora non ha mai avuto». La chiave di tutto è il lavoro per «rendere la pena non solo certa ma utile», ha detto il ministro chiedendo aiuto al mondo della comunicazione per far passare il concetto di un carcere non più come una realtà oscurata dalla società ma con lei integrata perchè capace di darle un contributo. Marzia Paolucci 

L’UNITA’Palma: «Investire sul reinserimento dei detenuti è molto

più produttivo» Via G.G.Belli, 27 – 00193 Roma – Tel. 06.32.18.983 – 06.32.21.805 – Fax 06.32.19.431

www.oua.it – [email protected]

22

Page 23: VERBALE DI ASSEMBLEA del 22-23-24 marzo 2002 · Web view2016/04/18  · dom.17 - Milano. Non solo le misure per agevolare il recupero dei crediti da parte delel banche e quelle sui

ORGANISMO UNITARIO DELL’AVVOCATURA ITALIANA

Dal 1 febbraio l`Italia ha finalmente un garante nazionale peri diritti delle persone detenute: Mauro Palma, 68 anni, fondatore di Antigone, l`associazione per i diritti dei detenuti, matematico per formazione, giurista per passione (e laurea hc), alle spalle una lunghissima e talvolta impopolare battaglia per un carcere diverso, fondato su un`idea non puramente afflittiva della pena e una visione garantista e perciò umana della giustizia. Con Palma parliamo degli imminenti Stati Generali dell`Esecuzione Penale, il 18 e 19 aprile, all`interno del carcere di Rebibbia. Un evento fortemente voluto dal ministro Andrea Orlando, e preparato da 18 tavoli cui hanno partecipato circa 200 persone, rappresentative di tutto il mondo carcerario.

Dalla condanna della Corte Europea dei Diritti dell`Uomo che l’allora presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano definì “una conferma mortificante dell`incapacità del nostro Stato a garantire i diritti elementari dei reclusi in attesa di giudizio e in esecuzione di pena", agli Stati Generali. Cos`è cambiato? «Intanto sono cambiati i numeri: siamo passati da 67.000 detenuti a poco meno di 54.000 su una disponibilità di quasi 50.000 posti. Anche se nell`ultimo anno c`è stato un aumento. Ciò è avvenuto per la concomitanza di diversi fatti: la sentenza della Corte Costituzionale che ha dichiarato incostituzionale l`equiparazione tra possesso di droghe leggere e droghe pesanti, e alcuni interventi del governo: in tema di immigrazione la non previsione del carcere per il solo fatto di essere clandestini; l`intervento sulla cosiddetta ex-Cirielli, con l`eliminazione di quella norma che prevedeva l`esclusione dalle misure alternative per i recidivi a prescindere dal tipo di reato e che creava il paradosso che potessero accedervi gli autori di reati molto gravi e non quelli di reati minori che sono, per loro natura, seriali; l`innalzamento a 4 anni del residuo di pena che si può scontare con le misure alternative».

Questi sono i numeri che ci dicono tanto, ma non tutto. Bastano per lavare l`onta di quella condanna della Corte

Via G.G.Belli, 27 – 00193 Roma – Tel. 06.32.18.983 – 06.32.21.805 – Fax 06.32.19.431www.oua.it – [email protected]

23

Page 24: VERBALE DI ASSEMBLEA del 22-23-24 marzo 2002 · Web view2016/04/18  · dom.17 - Milano. Non solo le misure per agevolare il recupero dei crediti da parte delel banche e quelle sui

ORGANISMO UNITARIO DELL’AVVOCATURA ITALIANA

Europea? «Le condizioni materiali sono migliorate e questo non è poco, però ora bisogna affermare un`idea del carcere in cui il detenuto non sia trattato come un adulto infantilizzato, ma venga responsabilizzato, sia per la vita che svolge dentro il carcere, che attraverso la gestione delle misure alternative come percorso di reinserimento sociale. Spesso si guarda al carcere come aun luogo da dove non si esce più, ma ciò non aumenta affatto la sicurezza, tanto che l`Italia è uno dei paesi con il più alto tasso di recidiva. Alla comunità, lo dico anche in termini di sicurezza, conviene rovesciare il paradigma: investire su un`idea non puramente afflittiva della pena e sul recupero e il reinserimento del detenuto nel breve periodo può apparire costoso, ma alla lunga è molto più produttivo. Un detenuto che sia avviato fin da subito al recupero rischierà di meno la recidiva e peserà meno economicamente sulla società». Come deve cambiare la cultura di chi opera nel carcere? «Se penso alla polizia penitenziaria vedo che, malgrado persistano ancora sacche di resistenza, vi sono tantissime intelligenze e una crescita della professionalità. Credo che sia profondamente sbagliato considerarli semplicemente come guardie carcerarie. Se il carcere oggi non ospita più solo delinquenti abituali, ma anche il portato del disagio non diversamente affrontato, è evidente che la professionalità di chi opera nel carcere deve cambiare».

Come? «Gli Stati Generali servono anche a fornire elementi per la riforme che dovranno essere attuate con la legge-delega. E saranno anche il luogo dove progettare quei cambiamenti dell`ordinamento penitenziario necessari a quarant`anni dalla riforma del 1975. Ci fu il provvidenziale intervento della legge Gozzini nel 1986, ma da allora le modifiche introdotte sono state quasi sempre peggiorative».

Non andate un po`controcorrente rispetto a un senso comune che invoca il carcere come soluzione di tutti i mali e non sembra tanto interessato all`umanizzazione del carcere? «La nostra società sembra oggi rifiutare la complessità e rifugiarsi dentro uno schema binario che tende

Via G.G.Belli, 27 – 00193 Roma – Tel. 06.32.18.983 – 06.32.21.805 – Fax 06.32.19.431www.oua.it – [email protected]

24

Page 25: VERBALE DI ASSEMBLEA del 22-23-24 marzo 2002 · Web view2016/04/18  · dom.17 - Milano. Non solo le misure per agevolare il recupero dei crediti da parte delel banche e quelle sui

ORGANISMO UNITARIO DELL’AVVOCATURA ITALIANA

a risolvere tutte le sue contraddizioni ricorrendo alla legge penale e così il carcere è diventato il luogo dove si scaricano tutti i problemi di cui non si riesce a venire a capo, ma al tempo stesso ci si rifiuta di conoscerlo. È come se, lo scriveva alcuni anni fa Rossana Rossanda, ci si rifiutasse di guardare e analizzare le ferite del nostro corpo. Gli Stati Generali servono anche a ricordare a tutti che il carcere è parte della società». Carmine Fotia

IL SECOLO XIXOrlando: «Il terrorismo non teme le pene più dure»

dom. 17 - LA SPEZIA. Arriva a piedi attraversando il centro storico della sua città, La Spezia, il Guardasigilli, Andrea Orlando, protagonista di un`intervista pubblica sui temi caldi del confronto sullo stato di salute della Giustizia. Oltre mille spezzini molti avvocati in giacca e cravatta, ma anche tanti capelli grigi, il nocciolo duro del Pd spezzino - sono rimasti per due ore ad ascoltare il "loro" ministro misurarsi con le domande dei cronisti Paolo Ferrarella e Donatella Stasio sulle paure indotte dal terrorismo, la riforma del processo penale, lo stato di salute del sistema giudiziario, le condizioni delle carceri, e solo incidentalmente su alcuni temi incandescenti del confronto politico: prescrizione e intercettazioni. «Rispondiamo alla paura senza torsioni autoritarie», ha esordito Orlando. «Il terrorismo non si contrasta con la minaccia di inasprire le pene. Un`arma spuntata se agitata verso chi mette in conto di farsi saltare in aria. Dobbiamo evitare che le carceri possano diventare terreno di reclutamento e quartiere generale degli islamici radicalizzati: quattrocento imam potranno accedere agli istituti di pena: non solo per garantire il diritto costituzionale al culto ma anche per evitare che chi predica odio possa diventare

Via G.G.Belli, 27 – 00193 Roma – Tel. 06.32.18.983 – 06.32.21.805 – Fax 06.32.19.431www.oua.it – [email protected]

25

Page 26: VERBALE DI ASSEMBLEA del 22-23-24 marzo 2002 · Web view2016/04/18  · dom.17 - Milano. Non solo le misure per agevolare il recupero dei crediti da parte delel banche e quelle sui

ORGANISMO UNITARIO DELL’AVVOCATURA ITALIANA

l`unica voce che nel carcere si rivolge ai detenuti musulmani». Un tema che domani e martedì sarà tra quelli al centro della kermesse che a Rebibbia alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella e di mezzo governo, ma il premier Renzi non ci sarà - chiuderà gli stati generali sull`esecuzione penale tirando le prime somme del lavoro di 18 tavoli tematici che hanno fatto il check up al sistema carcerario tricolore. Ma il Guardasigilli ha còlto l`occasione anche per inviare due segnali al leader dell`Anm, Piercamillo Davigo sul tema della prescrizione. Il primo distensivo: il governo eserciterà la delega per limitare il ricorso in appello», ha detto Orlando. Il secondo puntuto: «Noi dobbiamo fare le riforme: difendo il disegno legge oggi in discussione al Senato, lo porteremo in fondo. Noi dobbiamo fare la riforma, ma, lo dico sommessamente, c`è anche un problema di organizzazione degli uffici. Ho visitato i dieci tribunali che registrano l`arretrato più consistente: otto non avevano problemi di organico. Magari anche la valutazione dell`efficienza potrebbe entrare tra i criteri per decidere della carriera di un magistrato». FABIO AZZOLINI

IL SOLE 24 ORE

ll Dl sui fallimenti allarga il tiroAlle misure sul recupero crediti si affiancano interventi per sveltire

i processi civili

dom.17 - Milano. Non solo le misure per agevolare il recupero dei crediti da parte delel banche e quelle sui rimborsi agli obbligazionisti delle quattro banche (Banca Etruria, Banca Marche, CariFerrara, CariChieti) salvate dal governo, con la chance dell’arbitrato per chi non rientra negli automatismi. Il decreto legge in corso di elaborazione tra ministero della Giustizia e Mef

Via G.G.Belli, 27 – 00193 Roma – Tel. 06.32.18.983 – 06.32.21.805 – Fax 06.32.19.431www.oua.it – [email protected]

26

Page 27: VERBALE DI ASSEMBLEA del 22-23-24 marzo 2002 · Web view2016/04/18  · dom.17 - Milano. Non solo le misure per agevolare il recupero dei crediti da parte delel banche e quelle sui

ORGANISMO UNITARIO DELL’AVVOCATURA ITALIANA

potrebbe infatti imbarcare un pacchetto di norme per rendere più efficiente il processo civile. Norme che verrebbero stralciate dal disegno di legge delega in discussone al Senato dopo l’approvazione della Camera per dotarle di efficacia immediata. Il tutto tenuto insieme dalla necessità di dare una risposta immediata a una quadro che, pur se con segnali incoraggianti, vede la giustizia civile ancora assolutamente deficitaria. Almeno stando al «Quadro di valutazione della giustizia 2016» della Commissione europea, reso pubblico pochi giorni fa, che vede, su dati 2014, l’Italia in terz’ultima posizione nel settore civile, comprese le controversie di natura commerciali, con oltre 500 giorni per ottenere un giudizio di primo grado (solo Cipro e Malta fanno peggio). Naturalmente, l’attenzione di tutti è rivolta al piano sul recupero crediti che si lega a doppio filo alla nascita del fondo Atlante, ovvero lo strumento che garantirà le ricapitalizzazioni delle banche italiane e l’acquisto di parte degli Npl. Il decreto dovrebbe mettere in campo un mix di interventi che vanno dal debutto di nuovi istituti come il pegno non possessorio, a inedite competenze per gli organi societari di controllo, dai sindaci ai revisori, cui verrebbe attribuita la competenza a chiedere la dichiarazione di fallimento, a tagli di tempi per le insinuazioni al passivo, per l'inefficacia delle ipoteche giudiziali, per la presentazione del piano dopo la “prenotazione” nel concordato in bianco. In aggiunta a ciò arriveranno la revisione e il potenziamento di alcuni passaggi chiave della fase esecutiva, favorendo i pignoramenti, e una corsia preferenziale per l’afflusso di nuova finanza, con la possibile sospensione delle soglie antiusura su controllo dell’autorità giudiziaria. Ma la novità delle ultime ore, che fa assumere al decreto, una fisionomia più ampia, è l’intenzione di traghettarvi alcune disposizioni della delega sulla procedura civile. A partire da quella sull’applicazione del rito sommario di cognizione per tutte le cause di competenza del giudice unico. Il rito ordinario di cognizione sarebbe conservato per le sole liti nelle quali il tribunale giudica in composizione collegiale.

Via G.G.Belli, 27 – 00193 Roma – Tel. 06.32.18.983 – 06.32.21.805 – Fax 06.32.19.431www.oua.it – [email protected]

27

Page 28: VERBALE DI ASSEMBLEA del 22-23-24 marzo 2002 · Web view2016/04/18  · dom.17 - Milano. Non solo le misure per agevolare il recupero dei crediti da parte delel banche e quelle sui

ORGANISMO UNITARIO DELL’AVVOCATURA ITALIANA

Attraverso il taglio dei tempi, escludendo la previsione astratta di scadenza obbligatorie, si punta a una riduzione immediata dei processi civili. Un’utopia? Non tanto, se si tiene conto nel 2014 la durata media dei procedimenti civili introdotti con rito sommario è stata di 535 giorni a fronte dei 900 giorni dei procedimenti avviati con rito ordinario.

E se la previsione incide sul contenzioso in essere, per evitare il proliferare delle cause davanti ai giudici, si ammette l’ingresso della condanna d’ufficio per la parte che ha agito o ha resistito con mala fede o colpa grave: la sanzione sarebbe di natura pecuniaria e compresa tra un minimo di mille e un massimo di 10mila euro.

La sanzione sarebbe poi cumulabile con la condanna al risarcimento del danno a favore della controparte (che deve però agire per ottenerla) e con quella prevista in via equitativa quando il giudice si pronuncia sulle spese. Insomma un fuoco di sbarramento che dovrebbe funzionare da deterrente nei confronti delle controversie più pretestuose.

Sul piano organizzativo verrebbe ampliata la competenza del tribunale delle imprese, comprendendo anche:

a) le controversie in materia di concorrenza sleale, anche se non è interessato l’esercizio dei diritti di proprietà industriale e intellettuale; b) le controversie in materia di pubblicità ingannevole e comparativa; c) le azioni di classe;

d) le controversie riguardanti gli accordi di collaborazione nella produzione e nello scambio di beni o servizi, relativi a società interamente possedute dai partecipanti all’accordo;

e) le controversie in materia di abuso di dipendenza economica; f) le controversie in materia societaria già devolute alla sezione specializzata, anche relative a società di persone.

Via G.G.Belli, 27 – 00193 Roma – Tel. 06.32.18.983 – 06.32.21.805 – Fax 06.32.19.431www.oua.it – [email protected]

28

Page 29: VERBALE DI ASSEMBLEA del 22-23-24 marzo 2002 · Web view2016/04/18  · dom.17 - Milano. Non solo le misure per agevolare il recupero dei crediti da parte delel banche e quelle sui

ORGANISMO UNITARIO DELL’AVVOCATURA ITALIANA

Infine, per innalzare il grado di trasparenza del mercato delle venite forzate, si stabilisce che le vendite dei beni immobili pignorati dovranno avere luogo solo con modalità telematiche. Giovanni Negri

LIBERO

Via G.G.Belli, 27 – 00193 Roma – Tel. 06.32.18.983 – 06.32.21.805 – Fax 06.32.19.431www.oua.it – [email protected]

29

Page 30: VERBALE DI ASSEMBLEA del 22-23-24 marzo 2002 · Web view2016/04/18  · dom.17 - Milano. Non solo le misure per agevolare il recupero dei crediti da parte delel banche e quelle sui

ORGANISMO UNITARIO DELL’AVVOCATURA ITALIANA

Il comparto pubblico ai tempi della crisi Gli unici a crescere sono gli stipendi dei giudici

Rispetto al 2004 le toghe guadagnano 40 mila euro in più. I più penalizzati sono insegnanti e forze dell`ordine

Sab. 16 - Gli unici stipendi che sono cresciuti dal 2004 al 2014? Certamente quelli dei magistrati. Ma anche le retribuzioni dei dipendenti della Presidenza del Consiglio e quelle dei dipendenti delle agenzie fiscali. Mentre oltre 3 milioni di dipendenti pubblici rullano i tamburi di protesta perché da 7 anni non riescono ad ottenere uno straccio di rinnovo contrattuale, all`interno del corpaccione dello Stato c`è chi proprio male - anche in questi anni di crisi - non se la passa. I giornalisti del truenumbers.it (numeri veri), si sono presi la briga di mettere in colonna le retribuzioni degli ultimi 10 anni (dal 2004 al 2014), di molte categorie di dipendenti pubblici: dalle toghe ai poliziotti, passando per i professori e i ministeriali. Ne è saltato fuori che non solo per alcune categorie la crisi (e il contenimento contrattuale) non c`è stata, ma che c`è chi ha fatto un vero e proprio salto in questi anni.

Quella dei magistrati - chiarisce la ricerca pubblicata dal sito di approfondimenti statistici - «è la categoria che è riuscita ad ottenere gli stipendi più alti mantenendoli nel corso degli anni: da 105.075 euro nel 2004 a 142.554 nel 2014». Ma come: non c`era il blocco degli stipendi pubblici? Per le toghe no. Questo perché anche nel pubblico impiego «gli stipendi si compongono di due voci, le "voci stipendiali" e i "trattamenti accessori". Ebbene: i magistrati hanno una quota di "trattamento accessorio" che è di 17.440 euro che è cresciuta, anch`essa, ininterrottamente dal 2004 quando era pari a 10.412 euro». Non un raddoppio ma poco ci manca. E se i 10mila magistrati appartengono alla dirigenza dello Stato, chi proprio non può

Via G.G.Belli, 27 – 00193 Roma – Tel. 06.32.18.983 – 06.32.21.805 – Fax 06.32.19.431www.oua.it – [email protected]

30

Page 31: VERBALE DI ASSEMBLEA del 22-23-24 marzo 2002 · Web view2016/04/18  · dom.17 - Milano. Non solo le misure per agevolare il recupero dei crediti da parte delel banche e quelle sui

ORGANISMO UNITARIO DELL’AVVOCATURA ITALIANA

lamentarsi sono i dipendenti della presidenza del Consiglio, sostanzialmente la "squadra" di persone che consente al governo di lavorare. Ovvio che nessuno esecutivo si metta contro i più diretti collaboratori. Altrettanto comprensibile la caccia ai trasferimenti a Palazzo Chigi e alle ricche retribuzioni accessorie. Il confronto decennale è sorprendente. Spiega il sito: per i dipendenti della presidenza del Consiglio dei ministri il reddito «è passato da 37.759 euro nel 2004 a ben 57.240 10 anni dopo».

E neppure hanno da lamentarsi i signori di Equitalia, Agenzia delle Entrate e altre branche fiscali. «Chi lavoro a Equitalia e all`Agenzia delle Entrate guadagnava, nel 2004», ricostruisce il sito, «31.377 euro e ha guadagnato ne12014 37.817 euro. Ma la parte accessoria dello stipendio è pari a oltre la metà delle voci stipendiali dato che proprio nel 2014 era di 13.716 euro rispetto a 24.101 euro».

Ma le buone notizie economiche per il comparto pubblico finiscono qui. Andando a scorrere gli altri confronti decennali si scopre infatti che gli insegnanti, «hanno avuto tra gli stipendi più bassi». In media «29.130 euro. Ma, a parte il fatto che il trattamento accesso- rio è ridotto al lumicino (appena 3.286 euro), l`aumento del reddito è stato molto lento nel corso degli anni: nel 2004 il reddito medio era di 24.308 euro».

Non vanno meglio le cose per chi lavora nei ministeri (reddito medio 2014 29.299 euro). Cedolini "light" anche per le forze dell`ordine (reddito medio 37.930 euro 2014, trattamento accessorio 14.988). Ma il comparto sicurezza dal 2011 ad oggi ha subito anche tagli.

Dai 38.493 euro del 2011 si è passati a 38.202 del 2012 a 38.094 del 2013 fino, appunto, all`ultimo calo, quello del 2014: 37.930 euro. E gli 80 euro di Renzi non hanno compensato. E si capisce bene perché per 8 lavoratori su 10 uno «stipendio più alto è la

Via G.G.Belli, 27 – 00193 Roma – Tel. 06.32.18.983 – 06.32.21.805 – Fax 06.32.19.431www.oua.it – [email protected]

31

Page 32: VERBALE DI ASSEMBLEA del 22-23-24 marzo 2002 · Web view2016/04/18  · dom.17 - Milano. Non solo le misure per agevolare il recupero dei crediti da parte delel banche e quelle sui

ORGANISMO UNITARIO DELL’AVVOCATURA ITALIANA

motivazione principale a lavorare di più». Motivazione indicata dall`83% dei dipendenti, secondo i risultati di un`indagine dell`agenzia per il lavoro Randstad. ANTONIO CASTRO

IL GIORNALE

La toga che vuole l'Italia pura non usa l'incenso ma le manette

Da Mani pulite in poi il presidente dell'Anm ha un unico credo: non esistono innocenti, solo colpevoli da incastrare a tutti i costi

Lun.18 - Le sue massime, poco importa se vere o verosimili, costituiscono ormai un genere letterario. E sono un metronomo dell'Italia da Mani pulite in poi. Piercamillo Davigo sta tutto in quelle parole, sempre in bilico fra suggestione e provocazione: «In Italia non ci sono troppi detenuti, ma troppe poche carceri». Una grammatica chiara: molti arresti, pene alte, zero pietà. Più detenuti e meno gente in giro. Il magistrato lombardo è in prima linea da una vita e non ha mai cambiato il suo metro di giudizio. Così tutti gli appiopparono una frase che in realtà fu pronunciata per la prima volta da Giuliano Ferrara: «Rivolteremo l'Italia come un calzino». Battuta disconosciuta e però perfettamente calzante sul Davigo-pensiero. Sempre un metro avanti, sempre paradossale, sempre urticante e spiazzante. Era così ai tempi del Pool, quando gli fu attribuito un altro adagio - in compartecipazione con Marco Travaglio, come ha annotato sulla Stampa Mattia Feltri - «non ci

Via G.G.Belli, 27 – 00193 Roma – Tel. 06.32.18.983 – 06.32.21.805 – Fax 06.32.19.431www.oua.it – [email protected]

32

Page 33: VERBALE DI ASSEMBLEA del 22-23-24 marzo 2002 · Web view2016/04/18  · dom.17 - Milano. Non solo le misure per agevolare il recupero dei crediti da parte delel banche e quelle sui

ORGANISMO UNITARIO DELL’AVVOCATURA ITALIANA

sono innocenti, ma colpevoli ancora da scoprire». Oggi, vent'anni e passa dopo, non è più pm ma giudice, non è più a Milano ma a Roma, non sta più in tribunale ma in Cassazione. E però tutti questi sono dettagli, la sostanza è immutata. Quando c'è da polemizzare lui non si tira indietro, sempre sicuro di sé, con la sua visione dell'universo in bianco e nero. Senza tante sfumature. Così se Renzi accusa i pm di Potenza perché non arrivano a sentenza, toccando uno dei tanti nervi scoperti dell'azione giudiziaria, lui replica tranchant: «È colpa della prescrizione». Una spiegazione che fa felici girotondini, grillini e giustizialisti doc, ma che convince solo a metà. «La verità - spiega al Giornale un collega di Davigo – è che le cause di questa lentezza sono molteplici, ma un aspetto non può essere trascurato, anche se non se ne parla mai: ci sono pm che vogliono fare le inchieste, ma non i processi. In aula, a dibattimento, mandano magari un collega che non sa nulla di quello che è successo in precedenza e che deve ricominciare da capo».

Davigo non coltiva questo dubbio o non lo manifesta. È troppo innamorato di se stesso e impegnato a difendere il ruolo, anzi la missione che la legge gli ha affidato. A maggior ragione adesso che è diventato il potente presidente dell'Associazione nazionale magistrati, il temuto sindacato delle toghe tricolori. Dal palco della sua notorietà, il magistrato cita come esempio di inchiesta addirittura eroica quella su Abu Omar e i servizi segreti che a suo tempo aveva provocato scintille fra poteri e fra l'Italia e gli Usa. No, lui va dritto per la sua strada e tributa la standing ovation ad Armando Spataro, altro peso massimo della magistratura italiana, oggi procuratore a Torino. Allo stesso modo taglia con un colpo solo nodi aggrovigliati da un quarto di secolo. Interviene a gamba tesa sulle intercettazioni, oggetto di una querelle interminabile, più lunga di Beautiful. «È sufficiente - è la presa di posizione, disarmante, del neopresidente dell'Anm - la legge sulla diffamazione. Il resto è superfluo». Dove, oltre allo snobismo di chi neanche prende in considerazione le questioni sollevate da più parti, quel che conta è il non detto, per lui sottinteso: quando si

Via G.G.Belli, 27 – 00193 Roma – Tel. 06.32.18.983 – 06.32.21.805 – Fax 06.32.19.431www.oua.it – [email protected]

33

Page 34: VERBALE DI ASSEMBLEA del 22-23-24 marzo 2002 · Web view2016/04/18  · dom.17 - Milano. Non solo le misure per agevolare il recupero dei crediti da parte delel banche e quelle sui

ORGANISMO UNITARIO DELL’AVVOCATURA ITALIANA

captano con cimici e microspie le conversazioni altrui non serve fare gli schizzinosi. L'intercettazione è come il maiale: non si butta via niente. Quando l'ormai ex ministra Federica Guidi dice al fidanzato: «Mi hai trattato come una sguattera del Guatemala», e quelle parole così private e intime finiscono in pasto sulla tavola di milioni di italiani, quella per lui non è una violazione possibile della privacy, ma la spia di una relazione che interessa molto al magistrato, perché potrebbe illuminare il reato su cui s'indaga, in quel caso il traffico di influenze, lo sciagurato illecito introdotto qualche anno fa nel nostro codice. Conclusione: quelle parole possono essere divulgate senza problemi perché aiutano a dipanare la rete criminale.

Certo, i politici s'inalberano e parlano un giorno sì e l'altro pure di invasione di campo. Lui li lascia strepitare e di fatto replica riproponendo sempre lo stesso concetto: i giudici applicano le norme che i partiti hanno scritto. Se quelle leggi non vanno bene, basta riscriverle. Dove il non detto questa volta è lo scalino, alto, che separa i giudici dal Palazzo. I magistrati, nella concezione aristocratica del Pool, hanno il compito di purificare la società. Manca l'incenso, ma ci sono le manette. E c'è la corazza foderata con l'acciaio dell'autostima di chi si ritiene parte di un'élite che non deve chiedere permessi o lasciapassare a nessuno. Da questo punto di vista se Di Pietro era un super poliziotto, Davigo è il magistrato più magistrato che sia mai passato nella cittadella di Porta Vittoria. Attenzione: tirare in ballo le toghe rosse o quelle azzurre sarebbe fuorviante. La sacralità della toga non ha nulla a che fare con le categorie della destra o della sinistra; no, la toga, secondo questo schema, sta da un'altra parte, più in alto. E non deve contaminarsi con queste dinamiche.

Per la cronaca Davigo non è mai stato di sinistra; di sinistra nel Pool era Gherardo Colombo che poi ha lasciato la magistratura, è entrato nel cda della Rai ed è arrivato fino quasi a candidarsi a Milano come sindaco per la sinistra radicale. Davigo semmai era ed è di destra, ma la sua destra non si trova nella geografia del

Via G.G.Belli, 27 – 00193 Roma – Tel. 06.32.18.983 – 06.32.21.805 – Fax 06.32.19.431www.oua.it – [email protected]

34

Page 35: VERBALE DI ASSEMBLEA del 22-23-24 marzo 2002 · Web view2016/04/18  · dom.17 - Milano. Non solo le misure per agevolare il recupero dei crediti da parte delel banche e quelle sui

ORGANISMO UNITARIO DELL’AVVOCATURA ITALIANA

Palazzo. I suoi riferimenti sono lontani nel tempo: Cavour, il barone Ricasoli, la scrivania di Quintino Sella. È la destra storica, zero chiacchiere e tanto rigore. Mito più che realtà. E però per lui che è nato a Candia Lomellina, Lombardia piatta come un'ostia che un tempo era agganciata al Piemonte sabaudo, lo Stato dev'essere puro e smacchiato come un vestito, inflessibile con chi lo svilisce. L'unica ambizione di chi ne fa parte, dal magistrato al burocrate fino al funzionario, è quella di indossare la giubba del re, insomma dimostrare zelo e fedeltà. Fino a farne un programma di vita e il titolo di un saggio sulla corruzione. Se Di Pietro attaccava i Craxi e i Forlani con la bava alla bocca, il pane di Davigo, nella stagione gloriosa del Pool, erano i finanzieri che si erano venduti. È lui a contestare per la prima volta l'associazione a delinquere ai militari colti con le mani nel sacco e a perquisire il Comando generale in viale XXI Aprile a Roma. Una profanazione. Secondo lui un atto necessario per un Corpo che dovrebbe essere immacolato.

Torniamo sempre lì: estirpare il male, al fonte battesimale delle procure. E colpire le amnesie e le titubanze dei governi, Berlusconi o Renzi non fa differenza. Così Davigo bolla il nuovo presidente del Consiglio: definisce l'esecutivo «poco dialogante», liquida con una punta di fastidio l'uscita sulle troppe ferie dei magistrati. E, conversando con Repubblica, invoca gli agenti sotto copertura ammirati negli Usa dove ha scoperto i test di integrità: poliziotti coperti che offrono denaro ai politici: «Chi lo accettava veniva arrestato». Un modello che lui porterebbe subito in Italia. Stefano Zurlo

LIBERO

Nordio: «Noi giudici incapaci di fare autocritica Basta inventare reati»

Via G.G.Belli, 27 – 00193 Roma – Tel. 06.32.18.983 – 06.32.21.805 – Fax 06.32.19.431www.oua.it – [email protected]

35

Page 36: VERBALE DI ASSEMBLEA del 22-23-24 marzo 2002 · Web view2016/04/18  · dom.17 - Milano. Non solo le misure per agevolare il recupero dei crediti da parte delel banche e quelle sui

ORGANISMO UNITARIO DELL’AVVOCATURA ITALIANA

lun.18 - «È vero, noi magistrati oggi siamo meno popolari rispetto a vent`anni fa, - rimarca Carlo Nordio, procuratore capo di Venezia - e la responsabilità è anche nostra. Il paradosso però è che si sorvola sui nostri peccati e ci si accusa di mali di cui non abbiamo colpa».

Mi interessa di più sapere quali colpe attribuisce a voi toghe. «La magistratura sindacalizzata, quella che parla e fa notizia, è sempre stata autoassolutoria e conservatrice. Attribuisce tutti i mali della giustizia al sistema senza mettersi in discussione e si è sempre opposta a ogni riforma liberale: ha bocciato perfino quella della Bicamerale di D`Alema».

Con il nuovo presidente dell`Anm, Davigo, la musica non sembra destinata a cambiare. «Non sottoscrivo la sua uscita in difesa delle intercettazioni. E abbiamo idee diverse sulla separazione delle carriere e sull`obbligatorietà dell`azione penale. Ha fatto bene invece a rispondere al premier per difendere la categoria dall`accusa di lavorare poco. Abbiamo una produttività doppia rispetto ai magistrati francesi».

Il suo è stato un esordio puntuto verso il governo: si profila un nuovo scontro politica-magistratura? «Mi auguro di no e credo che non ci siano i presupposti. Mancano le leggi ad personam e i primi ministri indagati, e anche la polemica ha toni meno accesi. Però è inutile nascondere che ci sono elementi di problematicità».

Allude alle intercettazioni? «Credo che Renzi sia stato mal interpretato quando ha detto che la legge sulle intercettazioni non sarà modificata. Non è stata una retromarcia ma l`affermazione che il governo andrà avanti con il piano di riforma che ha».

Via G.G.Belli, 27 – 00193 Roma – Tel. 06.32.18.983 – 06.32.21.805 – Fax 06.32.19.431www.oua.it – [email protected]

36

Page 37: VERBALE DI ASSEMBLEA del 22-23-24 marzo 2002 · Web view2016/04/18  · dom.17 - Milano. Non solo le misure per agevolare il recupero dei crediti da parte delel banche e quelle sui

ORGANISMO UNITARIO DELL’AVVOCATURA ITALIANA

Ne condivide il contenuto? «No, è troppo timida. Limitare la diffusione delle intercettazioni a ciò che il magistrato ritiene rilevante per l`accusa lascia troppi poteri al gip e al pm, che restano gli arbitri unici delle conversazioni che possono essere divulgate e di quelle da tenere riservate».

Come interverrebbe se fosse il legislatore? «Le telefonate non devono essere considerate prove, ma mezzi di ricerca della prova. Come tali non dovrebbero mai essere allegate agli atti del processo se non quando manifestano un reato in atto. Dovrebbero restare nel cassetto del giudice, come avviene per le intercettazioni preventive, utili come strumento investigativo ma estranee al fascicolo processuale, e quindi non pubblicabili sui giornali».

Quindi è d`accordo con Renzi quando dice che certe telefonate dell`ex ministro Guidi con il fidanzato non andavano divulgate perché troppo personali? «La loro divulgazione è stata legittima, visto com`è la legge oggi. Ma personalmente credo che molte telefonate dell`ex ministro fossero un fatto privato che avrebbe dovuto rimanere tale. Il problema è che la sensibilità del singolo magistrato è un criterio troppo evanescente per farne dipendere il sacrosanto diritto alla riservatezza. Perciò la legge va cambiata».

Ho la sensazione che lei non apprezzi l`istituto in sé... «La mia quarantennale esperienza mi dice che le intercettazioni non sono quasi mai indispensabili come elemento di prova, mentre lo sono come spunto per le indagini. Comunque penso che l`utilizzo giuridico-mediatico che se ne fa oggi in Italia sia una porcheria indegna di un Paese civile, e che siano state troppo spesso strumentalizzate dalla politica».

Ritiene giusto che un politico indagato si dimetta? «Nessuno si dovrebbe mai dimettere perché indagato, e tanto meno perché destinatario di un avviso di garanzia. Si ha il dovere di dimettersi solo se condannati. Altro discorso è l`opportunità politica».

Via G.G.Belli, 27 – 00193 Roma – Tel. 06.32.18.983 – 06.32.21.805 – Fax 06.32.19.431www.oua.it – [email protected]

37

Page 38: VERBALE DI ASSEMBLEA del 22-23-24 marzo 2002 · Web view2016/04/18  · dom.17 - Milano. Non solo le misure per agevolare il recupero dei crediti da parte delel banche e quelle sui

ORGANISMO UNITARIO DELL’AVVOCATURA ITALIANA

Quindi Renzi ha fatto bene a far dimettere i ministri Lupi e Guidi e a non mettere in discussione i sottosegretari Barraciu, Bubbico, De Filippo, De Caro...? «Non entro in questi casi singoli. La valutazione politica spetta al governo e ai singoli interessati. Quanto all`aspetto giuridico, non obbligando i suoi sottosegretari a dimettersi il premier non ha fatto che rispettare quella Costituzione che molti giudicano la più bella del mondo. Siamo tutti presunti innocenti fino alla condanna».

La giustizia ha avuto un peso eccessivo nella storia politica italiana degli ultimi 25 anni? «Ne ha avuto, ma non bisogna confondere gli effetti con le intenzioni. Direi piuttosto che c`è stato un ampio uso delle inchieste da parte dei politici per farsi le scarpe l`uno con l`altro».

Da Berlusconi a Prodi, e ancora a Berlusconi: tre governi caduti per le inchieste. Questa di Potenza può essere fatale a Renzi? «Non si può dire. Ma sarebbe intollerabile che la vita politica del Paese venisse ancora condizionata da un`inchiesta, per di più alle fasi iniziali».

Ritiene che Berlusconi sia stato fatto fuori dai processi? «No. Ma ritengo che la notifica dell`informazione di garanzia fatta durante il summit di Napoli attraverso il «Corriere della Sera» sia stata l`inizio di tanti guai. E questo non per colpa di Berlusconi, ma di chi ha consentito che il segreto istruttorio fosse violato. E ancora oggi non sappiamo chi sia stato il responsabile. Questo è un evento che andrebbe chiarito quantomenodagli storici».

I giudici fanno troppa politica? «Credo che un magistrato non debba entrare in politica mentre è in carica e nemmeno dopo che è

Via G.G.Belli, 27 – 00193 Roma – Tel. 06.32.18.983 – 06.32.21.805 – Fax 06.32.19.431www.oua.it – [email protected]

38

Page 39: VERBALE DI ASSEMBLEA del 22-23-24 marzo 2002 · Web view2016/04/18  · dom.17 - Milano. Non solo le misure per agevolare il recupero dei crediti da parte delel banche e quelle sui

ORGANISMO UNITARIO DELL’AVVOCATURA ITALIANA

andato in pensione, soprattutto se nella sua carriera si è occupato di indagini che hanno avuto conseguenze politiche. Le pare che dopo aver incarcerato il governatore del Veneto e il sindaco di Venezia, io potrei candidarmi a prendere il loro posto? Sarebbe di pessimo gusto».

Come giudica il nuovo reato di traffico di influenze? «Per giudicarlo dovrei aver capito prima di cosa si tratta. Mi pare una norma oscura, di difficile interpretazione, concepita per dare un contentino ai professionisti dell`anticorruzione. Spesso i nostri politici creano reati spinti dall`indignazione popolare più che dalle esigenze della giustizia».

Vale anche per il concorso esterno in associazione mafiosa, per il quale Dell`Utri è in carcere? «Le ripeto che non voglio entrare nei singoli casi decisi da altri colleghi. Ma dal punto di vista tecnico e logico considero il concorso esterno un ossimoro. Se si concorre si è dentro. Se non si è dentro, non si concorre. D`altronde questo reato non compare nel codice penale ma è solo un`interpretazione della giurisprudenza. Ho presieduto una Commissione che ha proposto di espungerlo dal diritto penale e rilegiferare in materia».

Come si combatte allora la corruzione dilagante? «Non certo creando nuovi reati o inasprendo le pene, ma con una semplificazione normativa. Il corrotto non va intimidito, va disarmato. Bisogna togliergli gli strumenti che gli consentono di farsi corrompere, cioè le leggi numerose, oscure e complicate che gli attribuiscono una discrezionalità che sconfina in arbitrio. Corruptissim a republica, plurimae leges diceva Tacito 2000 anni fa».

Via G.G.Belli, 27 – 00193 Roma – Tel. 06.32.18.983 – 06.32.21.805 – Fax 06.32.19.431www.oua.it – [email protected]

39

Page 40: VERBALE DI ASSEMBLEA del 22-23-24 marzo 2002 · Web view2016/04/18  · dom.17 - Milano. Non solo le misure per agevolare il recupero dei crediti da parte delel banche e quelle sui

ORGANISMO UNITARIO DELL’AVVOCATURA ITALIANA

A me pare che la soluzione del governo sia buttare la palla al commissario Cantone e che se la sbrigasse. «Cantone è persona qualificata. Ma è un errore aspettarsi i miracoli da lui. Comunque è

meglio di niente».

Il presidente della Consulta ha ricordato alla vigilia del referendum che il voto è un dovere. «Secondo me l`intervento del presidente è stato un errore. In democrazia il voto è un diritto, non un dovere, soprattutto se si tratta di un referendum abrogativo, dove l`astensione ha un significato univoco che in vece manca nelle elezioni politiche o amministrative. Chi si astiene dice chiaramente che vuol far fallire il referendum, non che si affida al giudizio degli altri».

Condivide il giudizio dell`Europa secondo cui la nostra giustizia è in condizioni drammatiche? «Certo. E andrà sempre peggio se non si aumentano le risorse e non si semplificano le leggi».

Si dice che i maggiori guai li abbia la giustizia civile: 500 giorni per un processo... «Il problema principale è che ci sono troppe cause temerarie. Oggi conviene fare causa se si ha torto, così confidando sui tempi lunghi del processo si rimandano i pagamenti».

Già, ma la soluzione? «Non credo siano necessari tre gradi di giudizio per tutte le cause civili. La maggior parte non merita neanche l`appello. E poi la legge pretende che per motivare qualsiasi sentenza il magistrato scriva un trattato giuridico. Niente appello e una motivazione di una pagina, questa potrebbe essere una soluzione».

Ma non è pensabile di estenderla al processo penale... «Qui innanzitutto si deve snellire la procedura. Molte norme nate con lo spirito di tutelare i diritti di tutte le parti in causa ormai non hanno più senso. Se rubano il portafogli a un turista giapponese a

Via G.G.Belli, 27 – 00193 Roma – Tel. 06.32.18.983 – 06.32.21.805 – Fax 06.32.19.431www.oua.it – [email protected]

40

Page 41: VERBALE DI ASSEMBLEA del 22-23-24 marzo 2002 · Web view2016/04/18  · dom.17 - Milano. Non solo le misure per agevolare il recupero dei crediti da parte delel banche e quelle sui

ORGANISMO UNITARIO DELL’AVVOCATURA ITALIANA

Venezia, dobbiamo notificargli a casa, in giapponese, che non l`abbiamo trovato. E formiamo tre fascicoli: uno della polizia, uno del pm e uno del gip: un delirio. E poi c`è l`obbligatorietà dell`azione penale, un istituto che va riveduto».

I magistrati non vogliono, così possono decidere quali reati perseguire e quali no senza assumersi la responsabilità della scelta. «È una di quelle posizioni conservatrici dannose a cui alludevo prima. Certo, il principio è stato strumentalizzato, ma è incompatibile con la struttura del processo penale accusatorio che ci siamo dati: se il pm è parte, deve scegliere. E anche la separazione delle carriere rientra nella logica del nuovo processo. Sono regole vigenti in tutti i sistemi dove vige il sistema accusatorio. Altrimenti abbiamo una Ferrari con il motore della 500».

Perché le toghe sono da sempre contrarie alla separazione? «La contrarietà alla separazione delle carriere dipende da molte ragioni, ma la più importante è il vantaggio personale di cambiare mestiere quando si vuole. Un benefit non da poco».

È favorevole alla depenalizzazione dei reati? «È necessaria, se si vuole snellire il lavoro delle Procure. Il guaio è che per ogni reato che depenalizza, la politica ne introduce due di nuovi. Pensi al femminicidio oppure all`omicidio stradale, per cui si rischiano fino a 18 anni di carcere; nuovi reati creati per farsi pubblicità e inseguire la moda che in realtà puniscono azioni che erano già reati, magari con pene sproporzionate. Ogni sei mesi il nostro codice cambia, e alla fine anziché essere un`opera omogenea e seria diventa un guazzabuglio populista ingestibile».

La depenalizzazione però non è molto popolare... «Perché non si spiega che cos`è. Non significa non punire ma dare sanzioni amministrative certe e rapide».

Via G.G.Belli, 27 – 00193 Roma – Tel. 06.32.18.983 – 06.32.21.805 – Fax 06.32.19.431www.oua.it – [email protected]

41

Page 42: VERBALE DI ASSEMBLEA del 22-23-24 marzo 2002 · Web view2016/04/18  · dom.17 - Milano. Non solo le misure per agevolare il recupero dei crediti da parte delel banche e quelle sui

ORGANISMO UNITARIO DELL’AVVOCATURA ITALIANA

Già, ma si parla di depenalizzazione anche per il reato di immigrazione clandestina. «L`immigrazione clandestina va fermata con mezzi politici, non giudiziari. Tra l`altro il clandestino incriminato ha il diritto di restare qui fino alla fine del processo. Il reato non solo è inutile, ma sortisce effetti contrari».

Quanto è alto il rischio di terrorismo islamico in Italia? «Da cittadino che segue i giornali posso solo dire che non v`è ragione di escludere l`Italia dai Paesi ad alto rischio. Temo che prima o poi colpiranno anche da noi. Come ha detto Hollande, questa è una guerra». P. SENALDI

Via G.G.Belli, 27 – 00193 Roma – Tel. 06.32.18.983 – 06.32.21.805 – Fax 06.32.19.431www.oua.it – [email protected]

42

Page 43: VERBALE DI ASSEMBLEA del 22-23-24 marzo 2002 · Web view2016/04/18  · dom.17 - Milano. Non solo le misure per agevolare il recupero dei crediti da parte delel banche e quelle sui

ORGANISMO UNITARIO DELL’AVVOCATURA ITALIANA

IL SOLE 24 ORE

Appalti, semplificazione e regia a CantoneRenzi: altro passo per sbloccare l’Italia, chiuse le strade alla

corruzione - Delrio: la rivoluzione della normalità

Sab. 16 - ROMA. Si regge sul ruolo centrale affidato all’Anticorruzione di Raffaele Cantone, ma contiene molte altre misure dai connotati quasi rivoluzionari per il settore la riforma degli appalti varata in via definitiva ieri dal Consiglio dei ministri. Quella più evidente è la semplificazione del quadro normativo. Dagli oltre 600 articoli del vecchio impianto (codice più regolamento) si passa ai 220 articoli del nuovo codice. A parte la forma, è nei contenuti che si gioca la sfida di rimettere in piedi un settore economico messo in ginocchio dalla crisi e sfregiato dalle inchieste della magistratura.Semplificazione e strategia anticorruzione sono le due linee su cui si muove il nuovo assetto. Anche se non viene archiviata del tutto, come chiedeva il Parlamento, viene molto ridimensionata la possibilità di assegnare le gare al massimo ribasso. Tenere conto solo del prezzo per assegnare le commesse sarà possibile solo nelle gare sotto al milione. In tutti gli altri casi bisognerà valutare anche la qualità di esecuzione della prestazione. Il criterio prezzo-qualità (offerta più vantaggiosa) diventa poi obbligatorio per tutte le gare di progettazione e per i servizi ad alta intensità di manodopera. Il nuovo codice accende poi un faro sui piccoli appalti, vera zona grigia in cui si sono concentrati i fenomeni di corruzione più diffusi. Negli appalti di importo superiore a 150mila euro, dove

Via G.G.Belli, 27 – 00193 Roma – Tel. 06.32.18.983 – 06.32.21.805 – Fax 06.32.19.431www.oua.it – [email protected]

43

Page 44: VERBALE DI ASSEMBLEA del 22-23-24 marzo 2002 · Web view2016/04/18  · dom.17 - Milano. Non solo le misure per agevolare il recupero dei crediti da parte delel banche e quelle sui

ORGANISMO UNITARIO DELL’AVVOCATURA ITALIANA

prima si poteva procedere a inviti, chiedendo un preventivo a qualche impresa, sarà necessario passare da una gara. Innovativa è poi la scelta sulla qualificazione delle imprese e delle stazioni appaltanti. Per valutare i costruttori debutta il rating di impresa. Ad assegnarlo sarà l’Anac, tenendo conto del curriculum conquistato dall’azienda nella gestione dei cantieri precedenti. Anche le stazioni appaltanti saranno valutate in base a competenze e risorse. Finisce l’epoca in cui anche un comune di mille abitanti avrebbe potuto bandire una gara milionaria. In futuro, sarà l’Anticorruzione a decidere fino a che punto potranno spingersi gli enti pubblici, in base a un sistema graduato per importi. Attenzioni specifiche vengono dedicate alle piccole imprese. Tra queste, spiccano le norme sul subappalto, che sarà limitato a un massimo del 30% del valore del contratto. Mentre per gli appalti ad alta intensità di manodopera viene previsto l’inserimento delle clausole sociali che promuovono la stabilità occupazionale.Il nuovo codice, poi, archivia la stagione della legge obiettivo. Anche le grandi opere rientreranno nella programmazione ordinaria e saranno sottoposte a consultazione pubblica. Seguendo le indicazioni europee, il codice regolamenta per la prima volta in modo organico il settore delle concessioni e del partenariato pubblico privato. Su questo fronte si definisce l’obbligo di trasferire il rischio operativo ai privati e si fissa al 30% il tetto massimo del contributo pubblico sulle opere da affidare in gestione. Molto delicato il capitolo delle concessioni autostradali. In particolare sui lavori, con l’obbligo di affidare a gara almeno l’80% degli appalti (dopo una fase transitoria di due anni). Sulla progettazione due novità su tutte: il divieto di appaltare insieme progetto e lavori e la cancellazione del bonus del 2% per i tecnici della Pa. Oltre alle molte certezze, restano diverse incognite. La principale criticità del testo è, infatti, legata alla fase transitoria. Il nuovo codice entrerà in vigore di colpo, nel giorno stesso della sua pubblicazione, prevista per lunedì prossimo. Questa partenza così rapida, però, sarà monca, dal momento che andrà completata con un ampio pacchetto di decreti attuativi (più di quaranta): molti di

Via G.G.Belli, 27 – 00193 Roma – Tel. 06.32.18.983 – 06.32.21.805 – Fax 06.32.19.431www.oua.it – [email protected]

44

Page 45: VERBALE DI ASSEMBLEA del 22-23-24 marzo 2002 · Web view2016/04/18  · dom.17 - Milano. Non solo le misure per agevolare il recupero dei crediti da parte delel banche e quelle sui

ORGANISMO UNITARIO DELL’AVVOCATURA ITALIANA

questi riguarderanno passaggi strategici, come il rating di impresa o la qualificazione delle stazioni appaltanti. Soprattutto, poi, sono attese nel giro di un paio di mesi le linee guida condivise da Anac e Mit, che dovranno sostituire il regolamento. Il vecchio Dpr n. 207/2010, allora, resterà attivo ancora per qualche mese: sarà abrogato un pezzo alla volta dai diversi provvedimenti in arrivo. Solo a fine 2016 è prevista la sua definitiva sparizione. Questa transizione così rapida nella prima fase e così complessa nel suo sviluppo preoccupa molto gli operatori: non si contano le segnalazioni di probabili difficoltà applicative previste per i primi giorni di utilizzo. A rendere ancora più intricata la situazione, poi, c’è il nodo delle competenze dell’Anac. L’Anticorruzione incassa decine di nuovi poteri, ma nessuna risorsa. Potrebbe andare in difficoltà.Comunque, il premier Matteo Renzi rivendica l’approvazione di una riforma che definisce «mastodontica» e che «continua nella direzione di sbloccare i lavori in Italia». Soprattutto, è decisiva la semplificazione che arriverà da queste nuove norme: «Avevamo un vecchio codice che aveva 660 articoli e 1.500 commi, passiamo a un codice con 220 articoli, con linee di indirizzo che vengono affidate al lavoro dell’Anac. È una riforma strutturale» che consentirà «di chiudere le strade alla corruzione». Per il ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio, invece, quella del codice «è la rivoluzione della normalità. Si archivia la legge Obiettivo, dove tutto era urgente e prioritario, torniamo a una sana e pragmatica concretezza» nella quale ci sarà «programmazione delle opere sulla base della loro utilità». Guarda già ai suoi molti compiti il presidente Anac, Raffaele Cantone che parla di «sfida da raccogliere». Giuseppe Latour Mauro Salerno

Via G.G.Belli, 27 – 00193 Roma – Tel. 06.32.18.983 – 06.32.21.805 – Fax 06.32.19.431www.oua.it – [email protected]

45

Page 46: VERBALE DI ASSEMBLEA del 22-23-24 marzo 2002 · Web view2016/04/18  · dom.17 - Milano. Non solo le misure per agevolare il recupero dei crediti da parte delel banche e quelle sui

ORGANISMO UNITARIO DELL’AVVOCATURA ITALIANA

ITALIA OGGI

I ministri Madia e Franceschini annunciano la firma del decretoProfessionisti, 500 posti

In arrivo il bando per le assunzioni al Mibact

. 16 - Via libera del governo al decreto per le 500 nuove assunzioni a tempo indeterminato per il ministero dei beni culturali. Ieri, infatti, il numero uno del Mibact, Dario Franceschini e il ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione, Maria Anna Madia hanno annunciato la firma del testo grazie al quale potrà essere dato avvio alla procedura selettiva per l'assunzione dei professionisti. Tra le categorie interessate, architetti, gli antropologi, archeologi oltre che restauratori e storici dell'arte.

Via G.G.Belli, 27 – 00193 Roma – Tel. 06.32.18.983 – 06.32.21.805 – Fax 06.32.19.431www.oua.it – [email protected]

46

Page 47: VERBALE DI ASSEMBLEA del 22-23-24 marzo 2002 · Web view2016/04/18  · dom.17 - Milano. Non solo le misure per agevolare il recupero dei crediti da parte delel banche e quelle sui

ORGANISMO UNITARIO DELL’AVVOCATURA ITALIANA

Esclusi, invece, salvo eccezioni dell'ultimo minuto i geologi. Per ciascuna di esse avverrà la pubblicazione del singolo bando concorsuale entro il 30 aprile, all'interno del quale ci saranno tutte le indicazioni circa il numero e la distribuzione per regioni. I posti a disposizione riguarderanno funzionari di ruolo da inquadrare nell'area III del personale non dirigenziale, posizione economica F1. In base a quanto risulta a ItaliaOggi, inoltre, nell'ultima versione del testo dovrebbe aver trovato conferma la disposizione in base alla quale, per essere ammessi al concorso, sarà necessario essere in possesso della laurea specialistica o magistrale nelle discipline selezionate, con la particolarità che per i laureati in architettura sarà indispensabile anche l'abilitazione professionale. Ma non è tutto. Gli architetti infatti, dovranno essere in possesso alternativamente di una specializzazione o di master universitario di secondo livello di durata biennale in beni architettonici e del paesaggio, oppure dottorato nell'ambito dei beni culturali. Per gli archeologi, invece, dovrebbe aver trovato conferma la disposizione che prevede il possesso della laurea in Archeologia, con diploma di specializzazione, dottorato o master universitario di secondo livello di durata biennale in materie attinenti al patrimonio culturale, oppure laurea in discipline relative ai beni culturali, con specializzazione in archeologia. Per ulteriori indicazioni, però, sarà necessario attendere la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto che dovrebbe avvenire non più tardi della prossima settimana. Entro la fine del mese, infatti, sul sito istituzionale del Mibact, dovrebbe essere pubblicato il bando di concorso contenente l'indicazione del numero esatto di posti a concorso con la relativa distribuzione per regioni. Infine, se l'impianto dovesse restare quello anticipato nel corso delle settimane precedenti, la prova prevederà una preselezione consistente in 100 domande a risposta multipla, di cui 10 in lingua inglese, relative ad elementi di diritto pubblico e amministrativo, e di diritto del patrimonio culturale, e nozioni generali sul patrimonio culturale italiano. A seguire, poi, due prove scritte sulle materie indicate in ciascun bando. Prevista al termine, poi, una prova orale consistente in un

Via G.G.Belli, 27 – 00193 Roma – Tel. 06.32.18.983 – 06.32.21.805 – Fax 06.32.19.431www.oua.it – [email protected]

47

Page 48: VERBALE DI ASSEMBLEA del 22-23-24 marzo 2002 · Web view2016/04/18  · dom.17 - Milano. Non solo le misure per agevolare il recupero dei crediti da parte delel banche e quelle sui

ORGANISMO UNITARIO DELL’AVVOCATURA ITALIANA

colloquio sulle materie oggetto delle prove scritte a cui si affiancherà una conversazione in lingua inglese.  Giovanni Galli 

ITALIA OGGI

CONSIGLIO DEI MINISTRI/ Ok preliminare al dlgs che attua la direttiva 2014/56

Revisori, formazione o sanzioniPene pecuniarie fino a 2.500 . Anche per il registro

Via G.G.Belli, 27 – 00193 Roma – Tel. 06.32.18.983 – 06.32.21.805 – Fax 06.32.19.431www.oua.it – [email protected]

48

Page 49: VERBALE DI ASSEMBLEA del 22-23-24 marzo 2002 · Web view2016/04/18  · dom.17 - Milano. Non solo le misure per agevolare il recupero dei crediti da parte delel banche e quelle sui

ORGANISMO UNITARIO DELL’AVVOCATURA ITALIANA

 sab. 16 - Sanzioni fino a 2.500 euro nel caso di mancato assolvimento degli obblighi formativi, nonché di mancate comunicazioni al registro dei revisori. Sono alcune delle previsioni dello schema di decreto legislativo di attuazione della direttiva 2014/56/Ue sulla revisione legale dei conti approvato ieri in via preliminare dal consiglio dei ministri.

Nuovo sistema sanzionatorio. Nello schema di dlgs (si veda ItaliaOggi di ieri) viene rinnovato e razionalizzato il sistema sanzionatorio per gli iscritti al registro. Il novellato art. 24, infatti, prevede una gradualizzazione delle sanzioni irrogabili. Esse vengono suddivise in due gruppi a seconda che le irregolarità attengano allo svolgimento dell'attività di revisione legale, oppure all'assolvimento dell'obbligo formativo e all'inosservanza degli adempimenti di comunicazione al registro. Nel primo caso, previo un avvertimento iniziale da parte del Mineconomia e la possibilità di porre in essere corrispondenti correzioni da parte del revisore, i provvedimenti vanno dalla censura, alla sanzione amministrativa fino a 150 mila euro, per arrivare alla revoca di uno o più incarichi, fino alla cancellazione dal Registro (si veda tabella in pagina). Il secondo gruppo di sanzioni, invece, del tutto innovativo, colpisce il mancato assolvimento degli obblighi formativi nonché l'inosservanza degli obblighi di comunicazione delle informazioni anagrafiche di cui all'art. 7. Viene altresì prevista la possibilità di una sospensione cautelare del revisore dal registro per un periodo non superiore a cinque anni, nei casi di applicazione da parte dell'autorità giudiziaria di misure cautelari personali o di convalida dell'arresto o del fermo, nonché di condanne, anche non definitive che comportino l'applicazione di una misura di sicurezza detentiva o della libertà vigilata.

Formazione continua. In merito ai 20 crediti formativi richiesti annualmente al revisore, si stabilisce che l'attività di formazione continua può essere svolta alternativamente:

Via G.G.Belli, 27 – 00193 Roma – Tel. 06.32.18.983 – 06.32.21.805 – Fax 06.32.19.431www.oua.it – [email protected]

49

Page 50: VERBALE DI ASSEMBLEA del 22-23-24 marzo 2002 · Web view2016/04/18  · dom.17 - Milano. Non solo le misure per agevolare il recupero dei crediti da parte delel banche e quelle sui

ORGANISMO UNITARIO DELL’AVVOCATURA ITALIANA

a) attraverso la partecipazione a programmi di formazione a distanza erogati dal Mef, anche attraverso organismi convenzionati;

b) presso società o enti pubblici e privati, provvisti di struttura territoriale adeguata alla natura dell'attività di formazione ed alle modalità di svolgimento dei programmi formativi, accreditati dal Mef attraverso la sottoscrizione di apposita convenzione.

Da segnalare che le società o enti pubblici e privati che richiederanno l'accreditamento per svolgere i programmi formativi dovranno essere strutturate dimostrando il possesso di almeno otto dipendenti, una comprovata esperienza triennale nella formazione e l'impiego di docenti professionali. L'organizzazione dell'attività. Gli art. 10-ter e 10-quater riguardano rispettivamente, l'organizzazione interna e quella del lavoro del revisore legale. Lo schema di decreto riprende, di fatto, le previsioni della direttiva già molto dettagliate al riguardo. In particolare, l'art. 10-ter, richiede al revisore di dotarsi di idonee procedure amministrativo-contabili, di sistemi di controllo interno della qualità, di procedure di valutazione del rischio e di sistemi di controllo e di salvaguardia dei sistemi di elaborazione elettronica dei dati. Lo scopo di tali obblighi organizzativi è evidentemente quello di dare sostanza alla qualità del lavoro di revisione a tutti i livelli della struttura di lavoro del revisore legale. Il revisore è tenuto, infatti, a stabilire direttive e procedure che consentano di conseguire una ragionevole sicurezza che i suoi dipendenti e le persone fisiche che gli forniscono servizi nell'ambito della revisione dispongano delle conoscenze ed esperienze adeguate per svolgere l'incarico. Con specifico riferimento al personale l'art. 10-ter prevede che il revisore debba introdurre direttive e procedure in materia di retribuzioni in modo tale da incentivare in modo adeguato la qualità del lavoro. Può esternalizzare attività di revisione, fermo restando che rimane pieno responsabile nei confronti della società cliente e che deve introdurre nella sua organizzazione direttive specifiche che garantiscano il permanere dell'efficacia del suo sistema di controllo interno della qualità. Le

Via G.G.Belli, 27 – 00193 Roma – Tel. 06.32.18.983 – 06.32.21.805 – Fax 06.32.19.431www.oua.it – [email protected]

50

Page 51: VERBALE DI ASSEMBLEA del 22-23-24 marzo 2002 · Web view2016/04/18  · dom.17 - Milano. Non solo le misure per agevolare il recupero dei crediti da parte delel banche e quelle sui

ORGANISMO UNITARIO DELL’AVVOCATURA ITALIANA

suddette direttive e procedure sono proporzionate all'ampiezza e alla complessità delle attività di revisione contabile concretamente svolte. In merito alla documentazione del lavoro di revisione viene espressamente stabilito che il fascicolo di revisione debba essere chiuso entro 60 giorni dalla data in cui viene sottoscritta la relazione di revisione e che tutta la documentazione di revisione debba essere conservata dal revisore per dieci anni dalla predetta data. Luciano De Angelis ed Ermando Bozza 

Via G.G.Belli, 27 – 00193 Roma – Tel. 06.32.18.983 – 06.32.21.805 – Fax 06.32.19.431www.oua.it – [email protected]

51

Page 52: VERBALE DI ASSEMBLEA del 22-23-24 marzo 2002 · Web view2016/04/18  · dom.17 - Milano. Non solo le misure per agevolare il recupero dei crediti da parte delel banche e quelle sui

ORGANISMO UNITARIO DELL’AVVOCATURA ITALIANA

ITALIA OGGI

Dall'AnacOrdini, adempimenti prorogati

L'Autorità nazionale anticorruzione concede più tempo agli ordini professionali per mettersi in regola con gli adempimenti sulla trasparenza. Con la delibera del 6 aprile scorso, infatti, l'Anac ha stabilito che il termine ultimo, originariamente fissato al 31 marzo scorso, slitterà a data da destinarsi. O meglio alla data in cui entrerà in vigore il dlgs correttivo delle disposizioni in materia di prevenzione alla corruzione. Lo schema di decreto, approvato dal Consiglio dei ministri in prima lettura lo scorso 20 gennaio, è infatti al vaglio delle commissioni parlamentari (si veda ItaliaOggi del 2 febbraio 2016). Nel dettaglio, con la delibera n. 380 l'Anac ha preso atto e ha accolto le richieste presentate, dal Comitato unitario permanente degli ordini e dei collegi professionali e dalla Rete delle professioni tecniche lo scorso 31 marzo con una nota ad hoc. Una richiesta formale arrivata dopo più momenti di confronto con l'Autorità guidata da Raffaele Cantone nei mesi precedenti. Quest'ultima, valutati, quindi, da un lato lo stato dell'arte dei lavori parlamentari e dall'altro lato la necessaria applicazione delle regole sulla trasparenza anche agli ordini professionali, ha ritenuto opportuno «sospendere il termine del 31 marzo 2016 fino all'entrata in vigore delle disposizioni correttive del dlgs 33/2013». La proroga del termine, però, non farà venire meno l'attività di vigilanza dell'Anac. «A decorrere dall'entrata in vigore delle nuove disposizioni», si legge a conclusione della delibera, «l'Autorità si riserva di svolgere un'ulteriore attività di vigilanza alla luce della nuova normativa». Tra gli adempimenti a cui gli ordini saranno tenuti, per quanto riguarda i dati patrimoniali dei soggetti che

Via G.G.Belli, 27 – 00193 Roma – Tel. 06.32.18.983 – 06.32.21.805 – Fax 06.32.19.431www.oua.it – [email protected]

52

Page 53: VERBALE DI ASSEMBLEA del 22-23-24 marzo 2002 · Web view2016/04/18  · dom.17 - Milano. Non solo le misure per agevolare il recupero dei crediti da parte delel banche e quelle sui

ORGANISMO UNITARIO DELL’AVVOCATURA ITALIANA

ricoprono un ruolo all'interno della categoria le autorità centrali e periferiche dovranno pubblicare sui loro siti internet solo le entrate derivanti dalla carica ricoperta e non più lo stato patrimoniale complessivo.  Beatrice Migliorini 

IL SOLE 24 ORE

Il 36% delle matricole abbandona il SudIscritto solo un giovane su tre: le regioni che «perdono» più

studenti residenti sono Calabria, Puglia e Abruzzo

Lun.18 - Il 40% dei 18-20enni italiani è del Mezzogiorno, ma nelle regioni del Sud si incontra solo il 29,2% dei giovani che si sono immatricolati quest’anno all’università. Tra questi due dati, vale la pena sottolinearlo, la distanza in termini proporzionali è del 36,4% e misura il primo effetto evidente dell’emigrazione studentesca da Sud a Nord, che torna a gonfiarsi e rischia di alimentare un circolo vizioso in cui la perdita di giovani qualificati impoverisce il territorio creando le condizioni per un esodo ancora più consistente nei prossimi anni. Il fenomeno - evidenziato regione per regione nel grafico qui sotto, elaborato sulla base dei dati ufficiali dell’anagrafe nazionale degli studenti su quest’anno accademico - è strutturale e ritorna sostanzialmente immutato se si concentra l’analisi sulle singole aree di studio: da lettere a economia, passando per le facoltà scientifiche e quelle sanitarie, la geografia degli studenti non conosce variazioni e disegna un flusso crescente verso i poli di attrazione del Nord e di Roma.Ancora qualche numero può essere utile per capire meglio le dimensioni del fenomeno. Il grafico mette a confronto la regione di residenza (cioè di “partenza”, indicata nella colonna a sinistra)

Via G.G.Belli, 27 – 00193 Roma – Tel. 06.32.18.983 – 06.32.21.805 – Fax 06.32.19.431www.oua.it – [email protected]

53

Page 54: VERBALE DI ASSEMBLEA del 22-23-24 marzo 2002 · Web view2016/04/18  · dom.17 - Milano. Non solo le misure per agevolare il recupero dei crediti da parte delel banche e quelle sui

ORGANISMO UNITARIO DELL’AVVOCATURA ITALIANA

dello studente che ha iniziato quest’anno a frequentare l’università con la regione in cui ha sede il corso al quale si è iscritto (indicata nella riga in alto). Gli studenti più stanziali sono quelli del Lazio, che si concentrano nelle università romane ed evitano di andare fuori regione nel 92,6% dei casi. Simile è il comportamento dei lombardi, che accanto al sistema milanese possono puntare su più sedi nel territorio e rimangono in regione al 90,1%, superando di poco il dato della Toscana che registra un 89,2% di permanenza. All’altro capo della graduatoria c’è la Basilicata, che trattiene meno di tre studenti su 10, ma ovviamente il dato delle piccole regioni è influenzato dalle dimensioni del territorio e dalla presenza di poli di attrazione vicini: la maggioranza dei giovani universitari lucani va a studiare in Puglia, come accade ai valdostani con il Piemonte e, anche se in misura minore, ai molisani con l’Abruzzo, in una dinamica di piccoli spostamenti che non configurano una mobilità accademica vera e propria.Più significativi i dati della Calabria, che “perde” il 36,6% dei propri studenti, nonostante il generoso tentativo di creare a Cosenza l’unica università “residenziale” oggi attiva in Italia, di Puglia e Abruzzo, che vedono partire il 35% degli immatricolati, e della Sicilia, che ne vede partire il 26 per cento. E per superare le distorsioni create dai mini-spostamenti fra regioni confinanti è sufficiente dividere l’Italia accademica in due grandi aree. Si scopre che quest’anno le università del Centro-Nord sono state scelte dal 40,4% degli studenti lucani, dal 35% di abruzzesi e molisani, dal 29% dei pugliesi, dal 27% dei calabresi e dal 26% dei siciliani, mentre solo la Campania mostra una certa tenuta (il 10,5% si sposta verso Nord). Al contrario, rimane nell’area geografica di appartenenza la totalità dei giovani del Centro-Nord, con tassi che oscillano fra il 99,1 e il 99,9 per cento.Proprio su questo aspetto il panorama accademico italiano mostra il problema più importante, perché la mobilità arricchisce il sistema quando si traduce in uno scambio, ma uno scambio non può ovviamente essere a senso unico. Negli ultimi cinque anni accademici l’università italiana ha visto scendere gli immatricolati di circa 6 punti percentuali, ma la flessione si è concentrata

Via G.G.Belli, 27 – 00193 Roma – Tel. 06.32.18.983 – 06.32.21.805 – Fax 06.32.19.431www.oua.it – [email protected]

54

Page 55: VERBALE DI ASSEMBLEA del 22-23-24 marzo 2002 · Web view2016/04/18  · dom.17 - Milano. Non solo le misure per agevolare il recupero dei crediti da parte delel banche e quelle sui

ORGANISMO UNITARIO DELL’AVVOCATURA ITALIANA

integralmente a Sud con una flessione di un sesto (76mila nuovi ingressi nel 2015/2016 contro i 90mila del 2010/2011). Ad aggravare il problema c’è ovviamente il fatto che spostarsi costa ed è quindi un’opportunità negata a chi non ha le condizioni economiche per farlo. Sul punto interviene l’altra frattura dell’Italia accademica, quella che a Nord riconosce le borse di studio a tutti gli studenti che ne hanno diritto, mentre al Sud ne lascia scoperti il 70% in Sicilia, quasi il 60% in Calabria e circa la metà in Campania. Una divisione, quest’ultima, “rotta” solo dal Piemonte, che però da quest’anno annuncia di essere tornato alla copertura totale dopo i tagli imposti dalla giunta precedente. Gianni Trovati

IL SOLE 24 ORE

Per una vera giustizia tributaria non basta cambiare il processo

di Roberto Lunelli - Presidente nazionale vicario dell’Anti Associazione Nazionale Tributaristi Italiani

Lun.18 - Una vera giustizia tributaria può essere realizzata solo attraverso una riforma che riguardi l’intero ordinamento tributario per farlo diventare “sistema”: deve, quindi, interessare la normativa sostanziale (i tributi), quella procedimentale (l’accertamento) e, infine, la disciplina del processo tributario, inteso non solo come procedura, ma anche – e soprattutto – come risultato in termini di affidabilità. Una riforma che, attraverso una serie di Testi Unici, porti a un Codice tributario.

Via G.G.Belli, 27 – 00193 Roma – Tel. 06.32.18.983 – 06.32.21.805 – Fax 06.32.19.431www.oua.it – [email protected]

55

Page 56: VERBALE DI ASSEMBLEA del 22-23-24 marzo 2002 · Web view2016/04/18  · dom.17 - Milano. Non solo le misure per agevolare il recupero dei crediti da parte delel banche e quelle sui

ORGANISMO UNITARIO DELL’AVVOCATURA ITALIANA

Se, invece, ci si limita a considerare la giustizia tributaria come quella amministrata dai giudici, allora ci si deve concentrare non tanto sul processo, ma sugli organi di giustizia; e procedere a una riforma ordinamentale con la consapevolezza che un settore così importante e delicato non può continuare a essere amministrato da “giudici onorari”, ma esige “giudici professionali” a tempo pieno, con status giuridico e trattamento economico pari ai magistrati di altre giurisdizioni. Giudici che non costerebbero di più, alla collettività: al posto degli attuali 4.668 previsti (di cui 3.253 in servizio) a tempo assai parziale, sarebbero sufficienti meno di mille giudici tributari a tempo pieno.Ho molto apprezzato le considerazioni del presidente del Cpgt Mario Cavallaro (sul Sole 24 Ore del 24 marzo), che ipotizza di «affidare alle Corti di secondo grado anche la competenza in sede di legittimità, come avviene già presso il Consiglio di Stato». Anche perché potrebbe così essere risolto (almeno in parte) il nodo della Cassazione, che costituisce oggi l’aspetto più evidente di un sistema che non funziona: una media di 66 mesi per una decisione e ogni anno più di 7 mila sentenze/ordinanze (non sempre “di qualità” e con troppe eccezioni alla funzione nomofilattica).

Indicazione interessante e suggestiva, quella del presidente Cavallaro, da considerare alla luce della nostra Costituzione e che vedo, comunque, “lontana”, perché – anche se praticabile – dovrebbe superare “schemi” inveterati. Per evitare un dannoso immobilismo - dopo un indifferibile avvio della procedura (selettiva/concorsuale) per arrivare, entro 3-5 anni, a organi giudicanti costituiti da giudici tributari “professionalizzati” - a me pare opportuno procedere a quel radicale riordino ordinamentale, che, peraltro, dovrà “scontare” una fase transitoria: sia per ragioni organizzative che per salvaguardare gli innegabili valori di scienza ed esperienza acquisiti dai tanti giudici tributari che hanno assicurato, negli anni, dignità e onore alla carica e alla funzione. Del resto, serietà ed efficienza di qualsiasi istituzione dipendono dalle persone che ne fanno parte; e a ben poco varrebbe un’ottima normativa se chi deve applicarla – quale che sia la ragione – non è

Via G.G.Belli, 27 – 00193 Roma – Tel. 06.32.18.983 – 06.32.21.805 – Fax 06.32.19.431www.oua.it – [email protected]

56

Page 57: VERBALE DI ASSEMBLEA del 22-23-24 marzo 2002 · Web view2016/04/18  · dom.17 - Milano. Non solo le misure per agevolare il recupero dei crediti da parte delel banche e quelle sui

ORGANISMO UNITARIO DELL’AVVOCATURA ITALIANA

in grado di farlo.Dai dati statistici emerge che, nei due gradi del giudizio di merito, le controversie tributarie – di valore complessivo di quasi 34 miliardi – possono suddividersi in: «minori» (fino a 20mila €) pari, in termini numerici, al 65% e che valgono il 3% del totale (fra esse anche quelle «minime», fino a 2.500 €, pari al 37% del totale, per valore meno dell’1%); «medie» (fra 100mila e 1 milione) che sono numericamente il 28% e in valore il 25% del totale; «maggiori» (sopra il milione) che sono poche (il 2%), ma valgono molto (il 73%). I 2/3 (due terzi) delle vertenze tributarie valgono, quindi, il 3% del totale e il 2% (meno di 5 mila vertenze) vale quasi 3/4 del totale (più di 24 su 34 miliardi).Di qui la proposta:affidare a un giudice monocratico, le (tante) controversie «di (relativamente) modica entità» e ritenute – da un collegio costituito da tre presidenti o vicepresidenti di sezione degli organi giudicanti – non particolarmente complesse né rilevanti sul piano economico-sociale (l’articolo 10 della legge delega 23/2014 ipotizza, in questi casi, la «composizione monocratica dell’organo giudicante»: se il giudice è professionale, a me pare dia sufficienti garanzie);continuare ad affidare tutte le altre controversie a un Collegio possibilmente a composizione mista per le cause “medie”; e sempre a composizione mista (perché richiedono competenze economiche e contabili, oltre che giuridiche) e specializzato per le cause “maggiori” (sopra 1 milione) e quelle ritenute dagli stessi giudici “delicate” perché complesse o perché involgono princìpi o problemi sociali. In definitiva, serve un processo tributario che aggiunga, agli interventi già operati sul decreto 546/1992 dal decreto legislativo 156/2015, alcuni istituti giuridici: come la regola (non l’eccezione) della pubblica udienza; la possibilità di valersi, in certe circostanze, anche della prova testimoniale; e, soprattutto, che sviluppi e perfezioni l’utilizzo della posta elettronica certificata, per pervenire, in tempi brevi, al processo tributario telematico ovunque. Ma serve, soprattutto, una seria riforma degli organi di giustizia (tribunali e corti d’appello) composti da giudici tributari

Via G.G.Belli, 27 – 00193 Roma – Tel. 06.32.18.983 – 06.32.21.805 – Fax 06.32.19.431www.oua.it – [email protected]

57

Page 58: VERBALE DI ASSEMBLEA del 22-23-24 marzo 2002 · Web view2016/04/18  · dom.17 - Milano. Non solo le misure per agevolare il recupero dei crediti da parte delel banche e quelle sui

ORGANISMO UNITARIO DELL’AVVOCATURA ITALIANA

professionali, a tempo pieno, dotati di status giuridico e trattamento economico pari a quello dei magistrati delle altre giurisdizioni; se, poi, per le cause “minori” il giudice è a composizione monocratica, non vedo rischi per la giustizia; anche perché, spesso, “il meglio è nemico del buono”.

IL SOLE 24 ORE

Precompilata, debutto per 150milaPiù ingressi rispetto al primo giorno del 2015 ma i lettori

segnalano criticità dai redditi alle spese

Via G.G.Belli, 27 – 00193 Roma – Tel. 06.32.18.983 – 06.32.21.805 – Fax 06.32.19.431www.oua.it – [email protected]

58

Page 59: VERBALE DI ASSEMBLEA del 22-23-24 marzo 2002 · Web view2016/04/18  · dom.17 - Milano. Non solo le misure per agevolare il recupero dei crediti da parte delel banche e quelle sui

ORGANISMO UNITARIO DELL’AVVOCATURA ITALIANA

Sab. 16 – ROMA. La carica dei 150mila per il primo giorno della precompilata 2016, con punte di 4mila al minuto. La curiosità e l’attesa per la dichiarazione dei redditi con un maggior numero di dati rispetto allo scorso anno ha portato molti contribuenti ad accedere al sito dedicato delle Entrate per consultare il modello predisposto dal fisco (visto che solo dal 2 maggio si potrà intervenire accettandolo, modificandolo o integrandolo). Un numero addirittura superiore rispetto al primo giorno di un anno fa, quando gli ingressi si erano fermati a quota 120mila. Del resto, la precompilata non riguarda più solo la platea dei destinatari del 730 (circa 20milioni) ma anche il “popolo” di Unico (10 milioni). Nel complesso la sensazione - come emerge anche dai feedback dei lettori arrivati via mail e via Twitter (si veda in pagina) - è che quello della precompilata resti ancora un sistema che deve andare a pieni giri. Da un lato c’è chi ha segnalato problemi di accesso, anche se sul lato tecnico non si sono registrate criticità su questo fronte. Si ritiene, piuttosto, che ci sia ancora un difetto di confidenza con credenziali e password. C’è, poi, chi ha “anticipato” i tempi, nonostante fosse stato già annunciato che i modelli sarebbero stati disponibili solo dopo mezzogiorno. E così è stato: alle 12,30 i 30 milioni di modelli erano online. Tra l’altro i canali di accesso si sono moltiplicati e sono diventati cinque: al pin delle Entrate, a quello dispositivo dell’Inps, si sono aggiunti NoiPa, la smart card Cns e soprattutto lo Spid (il nuovo sistema unico di identità digitale). Proprio da quest’ultima porta d’accesso sono stati in 770 a consultare la dichiarazione predisposta dal fisco. Inoltre, continuano a essere sottolineati dai lettori problemi nei dati, in alcuni casi mancanti e in altri non corretti . Difficoltà determinate principalmente dai "fornitori", ossia dai soggetti terzi che li hanno trasmessi all’amministrazione finanziaria. Del resto, sono arrivati circa 700 milioni di dati in più rispetto al 2015, per un controvalore in termini complessivi di bonus di 37,4 miliardi di euro. A farla da padroni sono stati i 450 milioni di dati per le spese sanitarie, che da soli “valgono” 14,5 miliardi di spese detraibili. Ma tra le novità di quest’anno ci sono anche le spese funebri (oltre 700mila), quelle universitarie e quelle legate ai bonus per

Via G.G.Belli, 27 – 00193 Roma – Tel. 06.32.18.983 – 06.32.21.805 – Fax 06.32.19.431www.oua.it – [email protected]

59

Page 60: VERBALE DI ASSEMBLEA del 22-23-24 marzo 2002 · Web view2016/04/18  · dom.17 - Milano. Non solo le misure per agevolare il recupero dei crediti da parte delel banche e quelle sui

ORGANISMO UNITARIO DELL’AVVOCATURA ITALIANA

ristrutturazioni e risparmio energetico degli immobili. Su questi ultimi fronti, come ricordato ieri, le voci non sono caricate direttamente nel modello ma “parcheggiate” nel foglio informativo per essere validate direttamente dal contribuente in possesso delle condizioni soggettive e oggettive per le agevolazioni. Per minimizzare l’impatto degli errori, la Sogei e l’amministrazione finanziaria hanno potenziato il sistema di filtraggio delle informazioni ricevute dall’esterno da elaborare e riversare correttamente nelle dichiarazioni. In questo modo, si è cercato di rilevare le anomalie direttamente a ridosso della fase di trasmissione per cercare di correggere in corsa ogni possibile disfunzione. Stando a quanto segnalato dai lettori e dai primi test sul campo, resterebbero complessità legate ai redditi per chi ha avuto più di una certificazione unica, su terreni e immobili ma anche sulle spese sanitarie. Aspetti da verificare nei prossimi giorni. Intanto ieri dal direttore dell’agenzia delle Entrate, Rossella Orlandi, è arrivato un messaggio rassicurante a «non aver paura della dichiarazione precompilata» e ad «andare sul sito dell’Agenzia e provarci». Marco Mobili Giovanni Parente

IL SOLE 24 ORE

Via G.G.Belli, 27 – 00193 Roma – Tel. 06.32.18.983 – 06.32.21.805 – Fax 06.32.19.431www.oua.it – [email protected]

60

Page 61: VERBALE DI ASSEMBLEA del 22-23-24 marzo 2002 · Web view2016/04/18  · dom.17 - Milano. Non solo le misure per agevolare il recupero dei crediti da parte delel banche e quelle sui

ORGANISMO UNITARIO DELL’AVVOCATURA ITALIANA

Il fai-da-te per il 730 parte dal foglio informativo

Lun.18 - La prima mossa per non sbagliare il 730 precompilato è partire dall’ultima pagina. Cioè dal foglio informativo che si trova in fondo al modello predisposto dall’agenzia delle Entrate.Di fatto, in questo prospetto – composto da una o più pagine a seconda dei casi – il fisco riassume le fonti da cui ha tratto i dati usati per la dichiarazione, precisando se le informazioni sono state ritenute affidabili e inserite nella dichiarazione, o lasciate da parte perché c’era qualche indizio di possibili anomalie o perché non era possibile verificarne la correttezza. È il caso, ad esempio, dei bonifici per le ristrutturazioni edilizie o il risparmio energetico eseguiti nel 2015: le Entrate sanno che il contribuente li ha pagati, ma non possono sapere se davvero le spese cui si riferiscono sono tutte detraibili. Ragione per cui le somme saranno inserite solo nel prospetto e non nella precompilata.Il foglio informativo ripercorre tutte le sezioni del 730, partendo dai redditi fino ad arrivare ad acconti, ritenute ed eccedenze. La cosa migliore è proprio scorrerlo una riga dopo l’altra, cercando di rispondere a queste due domande:ci sono dati mancanti?ci sono dati che, pur essendo presenti, non sono stati inseriti anche se avrebbero dovuto esserlo? Prendiamo il caso dei redditi. Un lavoratore che ha avuto più contratti a termine nell’anno potrebbe accorgersi che un datore di lavoro non ha trasmesso alle Entrate la certificazione con l’importo degli stipendi e delle trattenute. Oppure potrebbero mancare le Cu di alcune prestazioni occasionali. In questi casi il 730 andrà integrato. Ma potrebbe anche darsi che il fisco abbia ricevuto i dati e non li abbia inseriti nella dichiarazione: è la situazione, ad esempio, dei contribuenti che hanno ricevuto due Cu dall’Inps, una per la pensione e un’altra per l’assegno del coniuge.Le stesse situazioni – dati mancanti o dati presenti ma non inseriti

Via G.G.Belli, 27 – 00193 Roma – Tel. 06.32.18.983 – 06.32.21.805 – Fax 06.32.19.431www.oua.it – [email protected]

61

Page 62: VERBALE DI ASSEMBLEA del 22-23-24 marzo 2002 · Web view2016/04/18  · dom.17 - Milano. Non solo le misure per agevolare il recupero dei crediti da parte delel banche e quelle sui

ORGANISMO UNITARIO DELL’AVVOCATURA ITALIANA

– si possono presentare anche per le altre voci del 730. Pensiamo agli immobili. Nel caso delle abitazioni affittate, a volte l’importo del canone è stato inserito in dichiarazione, a volte è stato lasciato nel foglio informativo e altre volte ancora è del tutto assente. Comunque, anche quando appare nella dichiarazione, andrà verificato con cura, perché il contribuente risponderà sempre di eventuali inesattezze.Lo stesso può capitare anche con la detrazione sugli interessi del mutuo. Chi ha stipulato il prestito sul finire del 2015 potrebbe non ritrovare dato né nel 730, né nel prospetto. Altri, invece, potrebbero ritrovarsi il dato anche se non hanno diritto alla detrazione – in tutto o in parte – ad esempio perché si sono trasferiti e non hanno più la residenza nella casa. Attenzione, poi, ai casi in cui risultano due o più comunicazioni relative allo stesso contratto di mutuo: in queste situazioni, l’informazione sugli interessi passivi risulterà non utilizzata nel 730. Sarà dunque necessario controllare la documentazione, verificare l’importo detraibile e - se c’è il diritto alla detrazione - inserire l’importo corretto nel modello. Anche i contribuenti che hanno effettuato la surroga del mutuo nel 2015 troveranno due comunicazioni, una per ciascuna banca.Un altro dato che potrebbe richiedere un controllo è quello sui rimborsi per spese sanitarie effettuati da enti o casse di assistenza: nel foglio informativo sono riportati i dati trasmessi all’agenzia delle Entrate sull’ammontare dei rimborsi. Nel modello, questi importi vengono portati in diminuzione delle spese sanitarie o trattati come altri redditi se riferiti ad annualità precedenti il 2015. È bene, comunque, verificare i totali.

Via G.G.Belli, 27 – 00193 Roma – Tel. 06.32.18.983 – 06.32.21.805 – Fax 06.32.19.431www.oua.it – [email protected]

62

Page 63: VERBALE DI ASSEMBLEA del 22-23-24 marzo 2002 · Web view2016/04/18  · dom.17 - Milano. Non solo le misure per agevolare il recupero dei crediti da parte delel banche e quelle sui

ORGANISMO UNITARIO DELL’AVVOCATURA ITALIANA

ITALIA OGGI SETTE

La Consulta: regole diverse rispetto al processo civile. Ogni atto ha la sua autonomia

Il contributo unificato è salatoNel tributario il ricorso cumulativo non fa risparmiare

Lun. 18 - Impugnare con un solo ricorso più atti impositivi non fa risparmiare sul contributo unificato dovuto per le cause tributarie. Le regole per determinare il contributo unificato sono diverse per processo tributario e processo civile, considerata la loro differente natura. Nel processo innanzi alle commissioni tributarie non si può fare riferimento al valore unitario della lite come nel giudizio ordinario, ma il contributo unificato va calcolato su ogni singolo atto impugnato, anche nel caso in cui il contribuente contesti più atti con un unico ricorso cumulativo. La Consulta, con la sentenza n. 78 depositata lo scorso 7 aprile, ha giudicato inammissibili le questioni di legittimità costituzionale sollevate dalla commissione tributaria provinciale di Campobasso con l'ordinanza 162/2015, anche in ordine alle disparità di trattamento con il processo civile.

I giudici delle leggi hanno dichiarato inammissibili le questioni di legittimità costituzionale dell'articolo 14, comma 3-bis, del dpr 115/2002, nella parte in cui è stato modificato dall'articolo 1, comma 598, lettera a) della legge 147/2013.

Via G.G.Belli, 27 – 00193 Roma – Tel. 06.32.18.983 – 06.32.21.805 – Fax 06.32.19.431www.oua.it – [email protected]

63

Page 64: VERBALE DI ASSEMBLEA del 22-23-24 marzo 2002 · Web view2016/04/18  · dom.17 - Milano. Non solo le misure per agevolare il recupero dei crediti da parte delel banche e quelle sui

ORGANISMO UNITARIO DELL’AVVOCATURA ITALIANA

Nella sua nuova formulazione la norma dispone che il valore della lite va determinato «per ciascun atto impugnato anche in appello».

Al riguardo, la Consulta ha evidenziato che la lamentata diseguaglianza, contraddittorietà e irragionevolezza nella determinazione del valore della lite, «che il giudice a quo vorrebbe strettamente ancorato al valore unitario del processo come previsto per il rito civile», «non spiega compiutamente perché, a fronte di una disomogeneità dei criteri fissati per determinare il valore della lite nei singoli ambiti processuali, calati sulle particolarità delle questioni ivi deducibili e sulle peculiarità dei diversi processi, solo il criterio del rito civile dovrebbe essere assunto quale tertium comparationis». Allo stesso modo non emerge alcuna irragionevolezza nel diverso trattamento per tributo e sanzioni, per le quali non è d'impedimento il cumulo, «stante la diversa natura e funzione e la distinta disciplina».

Il ricorso cumulativo. In realtà, prima ancora dell'ultimo intervento normativo la giurisprudenza si era già espressa in maniera univoca sul ricorso cumulativo, sostenendo che la scelta di contestare più atti impositivi con un unico ricorso non esonera il contribuente dal pagamento del contributo unificato per ogni singolo atto impugnato.

Il contributo, infatti, va determinato sul valore di ogni singolo accertamento, in base agli scaglioni fissati dalla legge, e non sommando i relativi importi, al netto degli interessi e delle sanzioni.

Per esempio, la commissione tributaria provinciale di Frosinone, sezione IV, con la sentenza n. 1219 del 30 settembre 2014, ha precisato che gli atti impositivi sono autonomamente impugnabili innanzi al giudice tributario per vizi propri.

Dunque, se il contribuente presenta un unico ricorso per contestare più atti, il contributo unificato deve essere determinato in base al loro singolo valore. Anche se il ricorso è cumulativo le somme pretese dall'amministrazione finanziaria, a titolo di tributo,

Via G.G.Belli, 27 – 00193 Roma – Tel. 06.32.18.983 – 06.32.21.805 – Fax 06.32.19.431www.oua.it – [email protected]

64

Page 65: VERBALE DI ASSEMBLEA del 22-23-24 marzo 2002 · Web view2016/04/18  · dom.17 - Milano. Non solo le misure per agevolare il recupero dei crediti da parte delel banche e quelle sui

ORGANISMO UNITARIO DELL’AVVOCATURA ITALIANA

non possono essere sommate. In sede processuale ogni atto mantiene la propria autonomia. Secondo la commissione tributaria l'interpretazione, tra l'altro, è del tutto in linea con la recente modifica apportata all'articolo 14, comma 3-bis, del T.U. sulle spese di giustizia, contenuta nella legge di stabilità per il 2014, che impone questa regola, la cui finalità è quella di evitare i fenomeni elusivi e non già «di privilegiare il recupero di somme, ostacolando il diritto di difesa del contribuente». Anche altre pronunce avevano avallato la tesi dell'assoggettamento separato al contributo unificato di ogni singolo atto d'imposizione (Ctp di Mantova sentenza 283/2014, Ctp di Prato sentenza 195/2014).

Soggetti obbligati. Nel processo tributario non sono previste esenzioni di natura soggettiva per il pagamento del contributo unificato. Anche amministrazioni pubbliche e concessionari sono tenute a pagarlo. In caso di irregolarità commesse dalla parte o dal difensore la segreteria della commissione tributaria deve notificare presso il domicilio eletto un invito al pagamento per il recupero del contributo. Tutti i ricorrenti sono tenuti a indicare il valore della lite e a pagare il contributo unificato se propongono azione giudiziale innanzi alle commissioni tributarie. Non è ammessa la prenotazione a debito neppure per amministrazione pubbliche, concessionari o agenti della riscossione.

Sono legittimate al pagamento posticipato, rispetto al momento di deposito del ricorso, solo le amministrazioni statali e le agenzie fiscali. Del resto, l'articolo 37 del dl 98/2011 prevede il pagamento del contributo unificato per proporre i ricorsi innanzi alle commissioni tributarie provinciali e regionali, senza distinzioni di sorta.

La misura del contributo è rapportata al valore della controversia. Gli importi variano da 30 euro, per controversie di modesto valore (fino a euro 2.582,28), fino a 1.500 euro per le controversie il cui valore supera 200 mila euro.

Via G.G.Belli, 27 – 00193 Roma – Tel. 06.32.18.983 – 06.32.21.805 – Fax 06.32.19.431www.oua.it – [email protected]

65

Page 66: VERBALE DI ASSEMBLEA del 22-23-24 marzo 2002 · Web view2016/04/18  · dom.17 - Milano. Non solo le misure per agevolare il recupero dei crediti da parte delel banche e quelle sui

ORGANISMO UNITARIO DELL’AVVOCATURA ITALIANA

Il contribuente per determinare l'importo del contributo deve fare riferimento alla somma dovuta, a titolo di tributo, che forma oggetto di contestazione.

Nel caso in cui la controversia abbia a oggetto solo le sanzioni applicate dal fisco con l'atto di contestazione, occorre prendere a base di calcolo il relativo importo. Spetta al ricorrente indicare poi il valore della lite nelle conclusioni del ricorso. Del resto, il citato articolo 14 dispone che nei giudizi tributari il valore della lite deve risultare da apposita dichiarazione anche per la prenotazione a debito. In mancanza della dichiarazione, il processo si presume di valore superiore a duecentomila euro, con il conseguente versamento del contributo unificato nella misura massima di 1.500 euro. Sergio Trovato 

ITALIA OGGI SETTEUna sentenza del Tar del Lazio sui conflitti di interessi tra avvocati

e conciliatoriMediazione civile col fai-da-te

Lun.18 - Eccesso di potere del ministero della giustizia sulla mediazione civile. Non può essere Via Arenula a regolare per decreto le incompatibilità e i conflitti di interessi e le incompatibilità degli avvocati-conciliatori: dovranno invece essere i singoli organismi del mondo Adr, alternative dispute resolution, a dotarsi di regolamenti e codici deontologici necessari ad assicurare la trasparenza delle prestazioni. E ciò perché così vuole il legislatore, che ha riservato al Ministero la mera attività vigilanza sulla base del decreto legislativo 28/2010 senza attribuirgli la facoltà di disciplinare i requisiti di imparzialità dei professionisti. È quanto emerge dalla sentenza 3989/16, pubblicata il 1° aprile dalla prima sezione del Tar Lazio.

Via G.G.Belli, 27 – 00193 Roma – Tel. 06.32.18.983 – 06.32.21.805 – Fax 06.32.19.431www.oua.it – [email protected]

66

Page 67: VERBALE DI ASSEMBLEA del 22-23-24 marzo 2002 · Web view2016/04/18  · dom.17 - Milano. Non solo le misure per agevolare il recupero dei crediti da parte delel banche e quelle sui

ORGANISMO UNITARIO DELL’AVVOCATURA ITALIANA

Centralità etica. Accolto il ricorso di alcuni organismi impegnati nelle attività di risoluzione stragiudiziale delle controversie, a partire dal coordinamento della conciliazione forense: annullati sul punto l'articolo 14-bis del decreto ministeriale 180/10 e la conseguente circolare pubblicata dall'amministrazione della Giustizia. Sulle ipotesi di opacità nell'attività dei legali che fanno da «pacieri» fra i litiganti la legge ritiene che la regolamentazione adottata dal singolo organismo di mediazione sia sufficiente a garantire la terzietà e a essa rinvia: basta in proposito la dichiarazione che ogni mediatore deve sottoscrivere per ciascun affare, senza dimenticare che sul mondo Adr vigila comunque Via Arenula. Ne consegue che non c'è spazio per una decretazione ministeriale in materia. Cade dunque la norma secondo cui il mediatore non poteva assistere parti in procedure di mediazione dinanzi all'organismo del quale è socio o in cui riveste una carica a qualsiasi titolo: saranno i singoli enti a dover provvedere in proposito. La normativa riconosce invece centralità al regolamento di procedura dell'organismo di mediazione e al relativo codice etico: allora spetta al dicastero vigilante valutarne l'adeguatezza delle norme poste a tutela della terzietà al momento in cui l'ente chiede l'iscrizione nel registro degli enti autorizzati. Le spese di giudizio sono compensate per la novità della questione.  Dario Ferrara 

ITALIA OGGI SETTE

Decide il tar nella cui circoscrizione ha operato la commissione d'esame

Legale bocciato, competenza territoriale 

Lun.18 - Il Consiglio di stato con sentenza n. 1020 dello scorso 14 marzo (sezione quarta) ha posto una parola chiarificatrice circa la competenza del tribunale amministrativo in caso di bocciatura

Via G.G.Belli, 27 – 00193 Roma – Tel. 06.32.18.983 – 06.32.21.805 – Fax 06.32.19.431www.oua.it – [email protected]

67

Page 68: VERBALE DI ASSEMBLEA del 22-23-24 marzo 2002 · Web view2016/04/18  · dom.17 - Milano. Non solo le misure per agevolare il recupero dei crediti da parte delel banche e quelle sui

ORGANISMO UNITARIO DELL’AVVOCATURA ITALIANA

all'esame di avvocato: sarà competente il Tar nella cui circoscrizione era la Corte d'appello presso cui aveva operato la Commissione esaminatrice. Il caso sottoposto all'attenzione dei supremi giudici amministrativi aveva ad oggetto l'impugnazione dinanzi al Tar del Lazio gli atti relativi all'esame di abilitazione alla professione di avvocato e conclusosi con giudizio di non idoneità all'ammissione alle prove orali.

Il Tar adìto dichiarava la propria incompetenza territoriale individuando quale giudice competente il Tar nella cui circoscrizione era la Corte d'appello presso cui aveva operato la Commissione esaminatrice.

Ma quest'ultimo Tar aveva sollevato regolamento di competenza d'ufficio, ai sensi dell'art. 15, comma 5, cod. proc. amm., reputando erroneamente individuata la propria competenza e pertanto trasmettendo gli atti al Consiglio di stato per le rispettive determinazioni, sottolineando la circostanza che nella specie, oltre al giudizio di inidoneità ed alla conseguente non ammissione alle prove orali, il ricorrente aveva impugnato anche il verbale della Commissione centrale col quale, prima delle correzioni, erano stati individuati i criteri di valutazione degli elaborati scritti.

Pertanto secondo il rimettente, la competenza si sarebbe dovuta radicare presso il Tar del Lazio in virtù della natura di atto generale di tale ultimo atto, alla stregua della previsione del comma 4-bis dell'art. 13 cod. proc. amm., inserito dal «correttivo» del 2012, il quale, dopo aver sancito la regola generale per cui la competenza territoriale individuata per l'atto impugnato determina anche l'attrazione dell'atto presupposto eventualmente con esso censurato, fa eccezione a tale regola proprio per l'ipotesi in cui l'atto presupposto rientri nella categoria degli atti normativi e generali.

Secondo il Consiglio di stato, però, la competenza sull'intero giudizio doveva correttamente individuarsi presso il Tar nella cui circoscrizione era la Corte d'appello presso cui aveva operato la Commissione esaminatrice.

Via G.G.Belli, 27 – 00193 Roma – Tel. 06.32.18.983 – 06.32.21.805 – Fax 06.32.19.431www.oua.it – [email protected]

68

Page 69: VERBALE DI ASSEMBLEA del 22-23-24 marzo 2002 · Web view2016/04/18  · dom.17 - Milano. Non solo le misure per agevolare il recupero dei crediti da parte delel banche e quelle sui

ORGANISMO UNITARIO DELL’AVVOCATURA ITALIANA

I giudici di palazzo Spada hanno, altresì evidenziato che «nell'ambito della procedura di esame per l'abilitazione alla professione di avvocato, l'atto di determinazione dei criteri e parametri di valutazione da parte della Commissione centrale ha natura meramente endoprocedimentale, costituendo un passaggio preliminare indispensabile, ai sensi dell'art. 22, comma 8, del rdl 27 novembre 1933, n. 1578, per le successive correzioni da parte delle sottocommissioni (le quali, peraltro, sono configurate quale mere articolazioni dell'unica e unitaria Commissione esaminatrice)».Pertanto non sarà possibile ipotizzare né uno spostamento né una frammentazione della competenza a causa dell'impugnazione di atti privi di rilevanza esterna, ricompresi nell'ambito dell'unico procedimento amministrativo definito col provvedimento finale oggetto della principale azione di annullamento. Angelo Costa 

ITALIA OGGI SETTE

Via G.G.Belli, 27 – 00193 Roma – Tel. 06.32.18.983 – 06.32.21.805 – Fax 06.32.19.431www.oua.it – [email protected]

69

Page 70: VERBALE DI ASSEMBLEA del 22-23-24 marzo 2002 · Web view2016/04/18  · dom.17 - Milano. Non solo le misure per agevolare il recupero dei crediti da parte delel banche e quelle sui

ORGANISMO UNITARIO DELL’AVVOCATURA ITALIANA

Studi associati, mano ai calcoli

Lun.18 - Negli studi associati il sindaco è indipendente se per detta funzione (ivi compresa la revisione legale) percepisce più di quanto gli proviene dalla consulenza prestata alla società dai soci di studio. È questa, in estrema sintesi, la posizione traibile dalle norme di comportamento del collegio sindacale recentemente rinnovate dal Cndcec. Tali criteri di valutazione dell'indipendenza sono stati ritenuti validi anche dalla Cassazione.

La posizione delle norme di comportamento. Per gli studi associati (anche società fra professionisti e centri elaborazione dati), una soluzione «matematica» alle varie situazioni viene fornita dalle norme di comportamento. A riguardo, nella norma 1.4. si legge: «Il rischio di «dipendenza finanziaria» può sussistere concretamente quando i compensi percepiti dal professionista (o che egli prevede di percepire) da una società o da altre società del gruppo e comprendenti sia quelli individuali che quelli provenienti dalla partecipazione alla rete sono superiori a un determinato livello rispetto al totale dei compensi da lui percepiti e, quando, allo stesso tempo, il compenso percepito (o che si prevede di percepire) per l'attività di sindaco da una società o da altre società del gruppo non è preponderante sul totale dei compensi percepiti dalla società medesima (o da altre società del gruppo). In tal caso il sindaco potrebbe privilegiare il suo interesse per gli altri servizi compromettendo l'obiettività di giudizio. Il manifestarsi di tali situazioni non determina direttamente e inevitabilmente la compromissione dell'indipendenza, ma deve indurre il sindaco a ricercare tempestivamente un'adeguata misura di salvaguardia che riduca i rischi a un livello accettabile».

Per dare una connotazione «matematica-operativa» alle specifiche situazioni di potenziale compromissione dell'indipendenza

Via G.G.Belli, 27 – 00193 Roma – Tel. 06.32.18.983 – 06.32.21.805 – Fax 06.32.19.431www.oua.it – [email protected]

70

Page 71: VERBALE DI ASSEMBLEA del 22-23-24 marzo 2002 · Web view2016/04/18  · dom.17 - Milano. Non solo le misure per agevolare il recupero dei crediti da parte delel banche e quelle sui

ORGANISMO UNITARIO DELL’AVVOCATURA ITALIANA

finanziaria, nel caso in cui nei confronti della società siano rese prestazioni ulteriori rispetto a quelle di sindaco, è stata ipotizzata, nelle norme di comportamento, quanto si legge nella tabella. In relazione all'indipendenza finanziaria, vengono fissati due parametri cui fare riferimento e cioè il rapporto fra gli emolumenti ricevuti dalla società, o da società appartenenti allo stesso gruppo, in cui si è sindaci, rispetto ai propri ricavi complessivi del professionista, nonché il rapporto fra i compensi dell'attività di sindaco e gli altri emolumenti percepiti (indirettamente) dalla stessa società o da altre società appartenenti allo stesso gruppo, attraverso altre consulenze, fornite da diversi membri dello stesso studio associato.

A riguardo, si prevede che quando il rapporto fra ricavi dal Collegio (riferiti al singolo professionista e non ripartiti all'interno dello studio) e ricavi complessivi del sindaco superi il 5%, dovrà essere valutato anche il rapporto fra i ricavi dell'attività di sindaco e gli onorari complessivi anche per altre attività fornite dallo studio alla stessa società o a società dello stesso gruppo. Questi ultimi compensi, su base personale, dovranno essere inferiori a quelli percepiti come sindaco. In questo caso il rapporto fra attività sindacale, da intendersi al lordo dei compensi (eventuali) per revisione legale dei conti e i compensi totali imputabili al sindaco (cioè quelli da sindaco più la quota parte per consulenze prestate dal/dai socio/soci di studio) deve essere superiore al 50%. Al crescere della dipendenza dallo stesso cliente, le ulteriori consulenze dovranno fornire al sindaco compensi percentualmente ancora inferiori. Infatti, se i ricavi percepiti dal sindaco dalla stessa società o da società appartenenti allo stesso gruppo superassero il 15% dei suoi ricavi complessivi, i compensi sindacali dovrebbero rappresentare almeno i 2/3 dei compensi complessivi percepiti dalla stessa società o da società appartenenti allo stesso gruppo (per l'attività di sindaco e per quelle di consulenza da altri prestata). Al superamento di dette soglie, il sindaco non sarà obbligato a dimettersi ma dovrà trovare un sistema atto a salvaguardarlo dal rischio di compromissione dell'indipendenza (per esempio, riducendo l'attività consulenziale dello studio). In

Via G.G.Belli, 27 – 00193 Roma – Tel. 06.32.18.983 – 06.32.21.805 – Fax 06.32.19.431www.oua.it – [email protected]

71

Page 72: VERBALE DI ASSEMBLEA del 22-23-24 marzo 2002 · Web view2016/04/18  · dom.17 - Milano. Non solo le misure per agevolare il recupero dei crediti da parte delel banche e quelle sui

ORGANISMO UNITARIO DELL’AVVOCATURA ITALIANA

pratica, il rischio di «dipendenza» scende negli studi costituiti da un numero più elevato di professionisti e con alto fatturato, mentre sale negli studi di più piccola dimensione.

La posizione della Cassazione. Sulla stessa linea si pone una pronuncia della Cassazione (Cass. 8/5/2015 n. 9392) secondo la quale ciò che rileva ai fini dell'indipendenza «è il rapporto associativo fra il sindaco e il consulente, talché occorre valutare i profili di compromissione patrimoniale verificando quale sia la quantità dei ricavi derivanti dalla collaborazione altrui destinata a rifluire nel patrimonio personale del sindaco in rapporto all'entità del compenso sindacale, tenendo presente la sua posizione nella compagine associativa. In applicazione di tale criterio, occorre concludere che l'indipendenza del controllore sia messa in pericolo tutte le volte in cui egli si possa attendere dal rapporto di consulenza del suo associato un ritorno economico personale superiore a quello che gli deriva dalla retribuzione sindacale».

Anche la giurisprudenza, quindi (facendo riferimento nel caso di specie alla posizione del Consiglio nazionale Ragionieri), sembra orientata a ritenere che gli emolumenti rientranti nella sfera del sindaco per attività estranee all'attività di controllo debbano essere tali da non minare l'indipendenza dello stesso nella funzione sindacale. Secondo la stessa, infatti, i compensi «indiretti» percepiti per consulenze prestate da soci o collaboratori dello stesso studio associato dovranno procurare al sindaco, individualmente inteso, introiti inferiori rispetto a quelli percepiti per l'espletamento della funzione di controllo.

Via G.G.Belli, 27 – 00193 Roma – Tel. 06.32.18.983 – 06.32.21.805 – Fax 06.32.19.431www.oua.it – [email protected]

72

Page 73: VERBALE DI ASSEMBLEA del 22-23-24 marzo 2002 · Web view2016/04/18  · dom.17 - Milano. Non solo le misure per agevolare il recupero dei crediti da parte delel banche e quelle sui

ORGANISMO UNITARIO DELL’AVVOCATURA ITALIANA

ITALIA OGGI SETTE

Fallimenti revocati, giudici senza responsabilità civile

Lun.18 - Se il magistrato pone in essere una valutazione erronea della consistenza dello stato di insolvenza da cui nasce una dichiarazione di fallimento successivamente revocata, ciò non darà luogo a fattispecie di responsabilità civile del magistrato ai sensi della legge 117/88, nel testo in vigore prima della novella di cui alla legge 18/2015. Ad affermarlo i giudici della terza sezione civile della Cassazione con sentenza 6810 del 7/4/16. Gli stessi hanno evidenziato che il verificarsi del danno, per effetto di un atto del magistrato in tesi affetto da dolo o colpa grave, non è incluso tra i presupposti fissati dagli artt. 2, 3 e 4 della legge 117/88, richiamati, tra i requisiti di ammissibilità della domanda risarcitoria, dall'art. 5 della legge stessa (si veda Cass. 6697/2003). Inoltre la discrezionalità del legislatore nel modulare la tutela giurisdizionale, a fronte di situazioni diverse, è ragionevolmente esercitata, mentre la congruità del termine biennale di decadenza consente di rendere effettiva detta tutela, potendo gli interessati «disporre di elementi

Via G.G.Belli, 27 – 00193 Roma – Tel. 06.32.18.983 – 06.32.21.805 – Fax 06.32.19.431www.oua.it – [email protected]

73

Page 74: VERBALE DI ASSEMBLEA del 22-23-24 marzo 2002 · Web view2016/04/18  · dom.17 - Milano. Non solo le misure per agevolare il recupero dei crediti da parte delel banche e quelle sui

ORGANISMO UNITARIO DELL’AVVOCATURA ITALIANA

sufficienti per valutare l'operato dei magistrati e quindi per attivare, nei termini legali, l'eventuale azione risarcitoria». La Corte territoriale, nel riferire il termine di decadenza dall'azione, avrebbe, secondo gli Ermellini, erroneamente interpretato l'art. 4 della legge 117/88, mancando di dare corretto rilievo al requisito dell'«esaurimento del grado in cui si è verificato il danno» e, dunque, non considerando che gli attori «non avrebbero potuto avviare l'azione di responsabilità perché, sino a quel momento, alcun danno avrebbe potuto considerarsi consolidato». Sicché, ove avessero agito in detto termine, l'azione sarebbe stata ammissibile, ma sicuramente rigettata per infondatezza, in assenza di danno risarcibile. Ma secondo gli Ermellini il motivo era infondato, poiché prendeva le mosse da un errato presupposto interpretativo, suscitato da una lettura fuorviante della norma di riferimento di cui al secondo comma dell'art. 4 della legge 117/88, la quale, rispetto ad ipotesi in cui non siano contemplati rimedi avverso l'atto o il provvedimento che si assume pregiudizievole, ancora il termine decadenziale non già al momento in cui si è esaurito il procedimento nel cui ambito di è «verificato il danno», bensì al procedimento nell'ambito del quale si è «verificato il fatto che ha cagionato il danno», avendo, dunque, riguardo al c.d. fatto dannoso (Cass., 5/5/2011, n. 9910), frutto della condotta (commissiva od omissiva) lesiva e non alle sue conseguenze pregiudizievoli (c.d. danno conseguenza, che integra il danno risarcibile civile).  Angelo Costa 

Via G.G.Belli, 27 – 00193 Roma – Tel. 06.32.18.983 – 06.32.21.805 – Fax 06.32.19.431www.oua.it – [email protected]

74

Page 75: VERBALE DI ASSEMBLEA del 22-23-24 marzo 2002 · Web view2016/04/18  · dom.17 - Milano. Non solo le misure per agevolare il recupero dei crediti da parte delel banche e quelle sui

ORGANISMO UNITARIO DELL’AVVOCATURA ITALIANA

ITALIA OGGI SETTELa Cassazione su un rilievo mosso da un avvocato avverso una

sentenza di meritoMero rinvio, parcella al legale

Lun.18 - Anche per le udienze c.d. di mero rinvio l'avvocato ha diritto al compenso: lo ha chiarito la Cassazione nella sentenza 5806/2016. Chiamati a intervenire sul ricorso mosso da un legale avverso la sentenza di merito nella quale non gli era stato liquidato alcun compenso per le udienze «qualificate come di mero rinvio», i giudici della II sezione civile hanno avuto modo di ricordare come i «diritti» siano sempre dovuti pure in simili ipotesi: «I diritti di procuratore», hanno infatti spiegato, «devono essere riconosciuti anche per le udienze di mero rinvio in quanto la “voce” n. 16 della tabella B) allegata al dm 31 ottobre 1985 (recante, quest'ultimo, l'approvazione della tariffa forense in materia civile, penale e stragiudiziale, predisposta dal Consiglio nazionale forense con delibera del 28 giugno 1985, ndr), applicabile “ratione temporis”, attribuisce il diritto “per la partecipazione a ciascuna udienza”, senza operare la distinzione tra “udienze di trattazione” e “udienze

Via G.G.Belli, 27 – 00193 Roma – Tel. 06.32.18.983 – 06.32.21.805 – Fax 06.32.19.431www.oua.it – [email protected]

75

Page 76: VERBALE DI ASSEMBLEA del 22-23-24 marzo 2002 · Web view2016/04/18  · dom.17 - Milano. Non solo le misure per agevolare il recupero dei crediti da parte delel banche e quelle sui

ORGANISMO UNITARIO DELL’AVVOCATURA ITALIANA

di semplice rinvio”, contenuta nella tabella A) per gli onorari di avvocato». In sede di censura il professionista aveva lamentato soprattutto il fatto che in relazione a due udienze, una del 2007, l'altra del 2008, qualificate come «di mero rinvio», non gli era stato riconosciuto alcun compenso.

Di diverso avviso sono stati gli ermellini a parere dei quali nell'ordinanza gravata non solo era stata omessa la «dovuta distinzione fra onorari e diritti», ma vi era stato anche un errore di fondo in merito alla valutazione della natura dell'udienza del 2008 «ritenuta di mero rinvio», dal momento che in essa vi era stata la produzione di alcuni documenti: ergo, non poteva qualificarsi come tale e doveva essere liquidata sia relativamente ai diritti che agli onorari. Riprendendo un «noto e consolidato principio» già espresso in due precedenti arresti giurisprudenziali (Cass. nn. 20147/2013 e 920/1994), hanno quindi accolto il ricorso; cassato l'ordinanza impugnata e rinviato gli atti al tribunale territorialmente competente in diversa composizione il quale sarà tenuto a decidere la controversia, attenendosi, con riguardo al solo motivo accolto, al principio innanzi richiamato.   Adelaide Caravaglios 

IL SOLE 24 ORE

Cassazione. Per i giudici di legittimità va applicata per analogia la disposizione sul ritiro della fiducia da parte dell’assemblea

Ad «revocato» per giusta causa

sab. 16 - Milano. La revoca della delega all’amministratore delegato deve essere assistita da «giusta causa». In caso contrario è previsto il diritto al risarcimento del danno. Il principio è fissato dalla Corte di cassazione, prima sezione civile, con la sentenza 7587 depositata ieri. È stato così accolto il ricorso presentato dall’ad di una società che si era prima visto rinnovare l’incarico per

Via G.G.Belli, 27 – 00193 Roma – Tel. 06.32.18.983 – 06.32.21.805 – Fax 06.32.19.431www.oua.it – [email protected]

76

Page 77: VERBALE DI ASSEMBLEA del 22-23-24 marzo 2002 · Web view2016/04/18  · dom.17 - Milano. Non solo le misure per agevolare il recupero dei crediti da parte delel banche e quelle sui

ORGANISMO UNITARIO DELL’AVVOCATURA ITALIANA

un triennio e poi sottrarre le deleghe (compreso il potere di rappresentanza e di firma sociale) con decisione del consiglio di amministrazione sulla base di dissonanze intervenute nel frattempo.La Corte d’appello di Brescia aveva ritenuto che il manager non avesse diritto a una somma di denaro come risarcimento perché la delega sarebbe sempre revocabile da parte del consiglio senza che il delegato possa invocare il principio previsto per tutti gli amministratori dall’articolo 2383 del Codice civile, per il quale la revoca da parte dell’assemblea, senza giusta causa, dà diritto al risarcimento del danno. Per i giudici di secondo grado, infatti, la libertà di revoca delle deleghe all’amministratore delegato, da parte del consiglio e diversamente da quanto disciplinato per l’assemblea, è collegata al dovere di vigilanza da parte degli amministratori ed è collegata non tanto a un rapporto di mandato, ma a un’ipotesi tipica di autorizzazione all’esercizio singolare dei poteri amministrativi che naturalmente spettano all’intero collegio e che possono cessare in ogni momento per vicende di vario genere.La Cassazione sottolinea innanzitutto che, anche se la vicenda è anteriore alla riforma del diritto societario, il dato normativo è rimasto inalterato e riconosce l’assenza di conclusioni generalmente condivise sul diritto dell’amministratore delegato a ottenere un risarcimento.Successivamente, i giudici della Cassazione precisano che, a differenza di quanto previsto dalla Corte d’appello, l’unica disposizione che deve fare da punto di riferimento è l’articolo 2383, terzo comma, del Codice civile, con il quale è stabilito il principio della risarcibilità dell’amministratore che ha subito la revoca dall’assemblea senza giusta causa. Una norma che afferma l’esistenza di un potere non illimitato da parte dell’assemblea, ma di una facoltà discrezionale e controllata «che è limitata, ovviamente, non già in vista del conseguimento degli interessi e degli obiettivi societari ma solo in considerazione del rispetto della posizione sociale ed economica dell’amministratore di società. Ossia in ragione della dignità e del sacrificio economico imposto

Via G.G.Belli, 27 – 00193 Roma – Tel. 06.32.18.983 – 06.32.21.805 – Fax 06.32.19.431www.oua.it – [email protected]

77

Page 78: VERBALE DI ASSEMBLEA del 22-23-24 marzo 2002 · Web view2016/04/18  · dom.17 - Milano. Non solo le misure per agevolare il recupero dei crediti da parte delel banche e quelle sui

ORGANISMO UNITARIO DELL’AVVOCATURA ITALIANA

alle persone che rivestono la carica amministrativa e che, in ragione dell’atto di revoca, vedono sacrificate, in una misura più o meno ampia, la propria posizione».In questo contesto, allora, osserva la Cassazione, è privo di valore il ragionamento svolto da alcune sentenze di merito in base alle quali è sottolineata la diversità della revoca dell’ad da parte dell’assemblea rispetto a quella del consiglio. Tanto più quando le deleghe hanno come conseguenza lo svolgimento di un’attività amministrativa a termine, impegnativa e remunerata, «suscettibile di valutazioni e considerazioni professionali in un ambito riconducibile al mercato dei manager».E allora, conclude la sentenza, tra i due casi (revoca da parte dell’assemblea e revoca da parte del consiglio) esiste un’identità di ratio che, in assenza di una disciplina specifica, giustifica il ricorso analogico alla misura del Codice civile, ammettendo così la risarcibilità del danno anche in caso di revoca della delega in assenza di giusta causa. Elemento quest’ultimo che, ovviamente, dovrà essere valutato adesso dal giudice di merito. Giovanni Negri

ITALIA OGGI SETTE

Via G.G.Belli, 27 – 00193 Roma – Tel. 06.32.18.983 – 06.32.21.805 – Fax 06.32.19.431www.oua.it – [email protected]

78

Page 79: VERBALE DI ASSEMBLEA del 22-23-24 marzo 2002 · Web view2016/04/18  · dom.17 - Milano. Non solo le misure per agevolare il recupero dei crediti da parte delel banche e quelle sui

ORGANISMO UNITARIO DELL’AVVOCATURA ITALIANA

Notai, risarcimento sul danno conoscibile

Lun.18 - Responsabilità professionale del notaio per mancata informazione e decorrenza dei termini di prescrizione per esercitare la relativa azione di risarcimento del danno: sono stati questi gli argomenti sui quali sono intervenuti i giudici della II sezione civile della Cassazione nella sentenza n. 6747/2016, a parere dei quali detta decorrenza avrebbe inizio non dalla stipula dell'atto di compravendita bensì dal momento nel quale lo stesso danno lamentato diventa oggettivamente conoscibile all'esterno. Chiamati a decidere sul ricorso mosso da una coppia di coniugi avverso la sentenza di appello, a seguito della quale era stato dichiarato prescritto il loro diritto a proporre azione risarcitoria, gli Ermellini, rifacendosi ad un principio ormai consolidato in più di un precedente, hanno ricordato come ciò che rileva ai fini della prescrizione, ed anche con riferimento specifico alla responsabilità del notaio, è «non solo il verificarsi del danno ma la sua conoscibilità ad opera del danneggiato». Da ciò deriva che a fronte di una domanda risarcitoria, fondata sul fatto (come nel caso di specie) che l'immobile acquistato risultava in realtà gravato da ipoteca ed il notaio non ne aveva fatto espressa menzione, «si deve aver riguardo all'esistenza di un danno risarcibile ed al suo manifestarsi all'esterno, siccome percepibile dal danneggiato, alla stregua di un metro di diligenza da quest'ultimo esigibile, ai sensi dell'art. 1176 cod. civ., secondo standard obiettivi e in relazione alla specifica attività del professionista implicata, in base ad un accertamento di fatto rimesso al giudice di merito». La prescrizione dell'azione di responsabilità contrattuale (quale è quella professionale) non può, in altre parole, iniziare a decorrere prima del verificarsi dell'evento dannoso e, quindi, dal momento in cui la condotta del professionista lo determina; ma deve avere inizio da quello nel quale la produzione del danno si manifesta all'esterno, divenendo «oggettivamente percepibile e riconoscibile» da chi ha interesse a farlo.   Adelaide Caravaglios 

Via G.G.Belli, 27 – 00193 Roma – Tel. 06.32.18.983 – 06.32.21.805 – Fax 06.32.19.431www.oua.it – [email protected]

79