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2 Veglia di Luce Fuoco sono venuto a portare sulla terra e come desidero che si accenda! (Lc 12,49) INTRODUZIONE Anche quest’anno, alla vigilia di tutti i Santi, ci ritroviamo sotto il manto della Madonna di Monte Berico in comunione tra noi e con i “144.000 di ogni razza, tribù, popolo e nazio- ne”, di cui si parla nell’Apocalisse, per unirci a quanti hanno cercato il volto di Dio nell’uomo e nel suo popolo e hanno messo i loro beni e la loro vita nelle mani del Signore. I santi col loro amore hanno realizzato sulla terra la parola di Gesù. Fuoco sono venuto a portare sulla terra e come desidero che si accenda!”. In questo modo ci hanno additato la via dell’amore, che è la nostra santità da realizzare attraverso la comunione tra noi in Gesù-Eucaristia. Nella Veglia voglia- mo dare rilievo ai Santi di casa nostra e anche a quei santi nascosti che brillano tra noi con la loro fragilità e col loro si- lenzio. In questo spazio di riflessione, in consonanza con la missio- ne cittadina, mediteremo la parola di Dio che andremo ad annunciare, che è quel fuoco che Gesù ci dona e che ci fa ca- paci di amore ardente verso Dio e i fratelli. In un secondo momento ascolteremo la testimonianza del servo di Dio, padre Gioacchino Rossetto, che ha speso la sua vita per far conoscere e amare il Padre. NEL NOME DEL PADRE, DEL FIGLIO E DELLO SPIRITO SANTO

Veglia di Luce - Caritas Diocesana Vicentina · Ci ha chiamato per nome, ci ha detto: ... Ciò che era fin da principio, ... Ti ringrazio, mio Signore, non ho più paura,

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Veglia di Luce

Fuoco sono venuto a portare sulla terra e come desidero che si accenda!

(Lc 12,49)

INTRODUZIONE

Anche quest’anno, alla vigilia di tutti i Santi, ci ritroviamo sotto il manto della Madonna di Monte Berico in comunione tra noi e con i “144.000 di ogni razza, tribù, popolo e nazio-

ne”, di cui si parla nell’Apocalisse, per unirci a quanti hanno cercato il volto di Dio nell’uomo e nel suo popolo e hanno messo i loro beni e la loro vita nelle mani del Signore. I santi col loro amore hanno realizzato sulla terra la parola di Gesù. “Fuoco sono venuto a portare sulla terra e come desidero

che si accenda!”. In questo modo ci hanno additato la via dell’amore, che è la nostra santità da realizzare attraverso la comunione tra noi in Gesù-Eucaristia. Nella Veglia voglia-mo dare rilievo ai Santi di casa nostra e anche a quei santi nascosti che brillano tra noi con la loro fragilità e col loro si-lenzio. In questo spazio di riflessione, in consonanza con la missio-ne cittadina, mediteremo la parola di Dio che andremo ad annunciare, che è quel fuoco che Gesù ci dona e che ci fa ca-paci di amore ardente verso Dio e i fratelli. In un secondo momento ascolteremo la testimonianza del servo di Dio, padre Gioacchino Rossetto, che ha speso la sua vita per far conoscere e amare il Padre.

NEL NOME DEL PADRE,

DEL FIGLIO E DELLO SPIRITO SANTO

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Canto d’ingresso

SIAMO ARRIVATI

Siamo arrivati da mille strade diverse,

in mille modi diversi in mille momenti diversi…

perché il Signore ha voluto così.

Ci ha chiamato per nome, ci ha detto:«Siete liberi! Se cercate la mia strada

La mia strada è l’amore!».

Siamo arrivati da mille strade diverse…

Ci ha donato questa casa, ci ha detto:« Siate uniti!

Se amate la mia casa La mia casa è la pace!».

Siamo arrivati da mille strade diverse,

in mille modi diversi; ora siamo un unico cuore

perché il Signore ha voluto così, ha voluto così.

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RITROVARE LA PAROLA E IL SILENZIO

All’inizio c’era il silenzio… e lo Spirito aleggiava sulle acque. Poi in mezzo al silenzio è scesa la parola. Poi sono venute le glosse. Poi sono venuti i commentari. Adesso abbiamo anche i dizionari… Ma , in ogni tempo c’è qualcuno che ha il coraggio di percorrere la strada a ritroso, di andare controcorrente, per ritrovare la Parola e il silenzio…(Maria) ** Con questo spirito vogliamo iniziare questa veglia di luce, certi della presenza tra noi di Gesù, di Maria e dei nostri santi che hanno onorato la Chiesa di Vicenza nelle diverse situazioni della storia.

La parola di Dio è luce…

Lampada per i miei passi è la tua parola, luce sul mio cammino (Sal 119,105) …è una parola piena di vita Sostienimi secondo la tua parola e avrò vita (Sal 119,116) …è sole Allora i giusti splenderanno come il sole nel regno del Padre loro (Mt13,43) ** La parola di Dio è luce, una luce piena di vita, di amore,di grazia, di volontà di Dio... La parola di Dio viene a visitarci dall’alto come un sole che sorge e ogni gior-no ci dona vita. Chi accoglie e custodisce la parola ne possiede la vita e può tra-smetterla a tutti.

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Canto

Tu sole vivo per me sei Signore luce e calore diffondi nei cuor

La tua parola mi sveglia al mattino e mi addormento alla sera con te

Tu sole vivo per me sei Signore luce e calore diffondi nei cuor

Sul mio cammino risplendi mio sole

luce ai miei passi ti voglio Signor

Tu sole vivo per me sei Signore luce e calore diffondi nei cuor

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La parola di Dio è eterna Dopo aver santificato le vostre anime con l’obbedienza alla verità,

per amarvi sinceramente come fratelli, amatevi intensamente, di vero

cuore, gli uni gli altri, essendo stati rigenerati non da un seme cor-

ruttibile, ma immortale, cioè dalla parola di Dio viva ed eterna (Pt1,22-23).

La parola di Dio è seme Il significato della parabola è questo: il seme è la parola di Dio…

Il seme caduto sulla terra buona sono coloro che, dopo aver ascolta-

to la parola con cuore buono e perfetto, la custodiscono e producono

frutto con la loro perseveranza (Lc 8,11-55). ** Ora è tempo, per noi di Vicenza, di preparare il terreno per la missione cittadina. Chiediamo allo Spirito Santo di essere un terreno ben preparato capace di accoglie-re il seme della Parola di Dio e di farlo fruttificare.

Tutti

PREGHIERA PER LA MISSIONE

Signore Gesù,

Tu hai inviato i tuoi discepoli a predicare il Vangelo in ogni casa,

portando la tua pace e il tuo amore.

Donaci il tuo Spirito

perché abbiamo il coraggio di annunciare anche noi,

oggi, nella nostra città di Vicenza, la tua Parola di salvezza, ad ogni persona e ad ogni famiglia.

Grati per il dono della fede che abbiano ricevuto

e coltiviamo nelle nostre parrocchie,

desideriamo testimoniarla con gioia,

avvicinando soprattutto chi è nel bisogno e nella prova.

Uniti nella Chiesa saremo testimoni dell’amore. Amen

7

La parola è Gesù stesso, il Verbo della vita Ciò che era fin da principio, ciò che noi abbiamo udito, ciò che noi

abbiamo veduto con i nostri occhi…, ossia il Verbo della vita…,

quello che abbiamo veduto e udito, noi lo annunziamo anche a voi,

perché anche voi siate in comunione con noi. La nostra comunione è

col Padre e col Figlio suo Gesù Cristo. Queste cose vi scriviamo

perché la vostra gioia sia perfetta. (1Gv1,1-4)

La parola di Dio è verità… Consacrali nella verità. La tua parola è verità (Gv17,17) ** La nostra vita spesso è come una stanza oscura e la parola di verità quando en-tra in noi è luce che ci fa distinguere il vero dal falso e mette ordine nelle nostre si-tuazioni. Non solo, ma la parola di verità ha il potere di trasformare l’anima nella stessa verità, nella stessa luce che contiene, in modo che l’anima non solo conosce la verità, ma sente in sé l’anelito di operare secondo la verità che ha conosciuto.

La parola di Dio è miracolo più grande di quello del far ri-

sorgere i morti Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra i serpenti e gli

scorpioni e sopra ogni potenza del nemico; nulla vi potrà danneg-

giare. Non rallegratevi però perché i demoni si sottomettono a voi;

rallegratevi piuttosto che i vostri nomi sono scritti nei cieli (Lc 10,19-20). ** Il miracolo più grande che il Padre ci ha donato è la PAROLA, è il Vangelo, perché la sostanza di tutti i miracoli che Gesù ha fatto è uscita dalla sua PAROLA creatrice. I sacramenti e la stessa creazione hanno vita dalla PAROLA. La stessa Chiesa ha per fondamenta la PAROLA, il Vangelo. La parola di Gesù, che dà la vista ai ciechi, fa udire i sordi, e risuscita i morti, è il più gran miracolo. Per il dono della PAROLA vo-gliamo ringraziare il Signore.

8

Canto

TI RINGRAZIO, MIO SIGNORE

Amatevi l'un l'altro come lui ha amato noi:

e siate per sempre suoi amici e quello che farete al più piccolo tra voi,

credete, l'avete fatto a Lui.

Rit.: Ti ringrazio, mio Signore, non ho più paura, perché,

con la mia mano nella mano degli amici miei,

cammino tra la gente della mia città e non mi sento più solo; non sento la stanchezza

e guardo dritto avanti a me, perché sulla mia strada ci sei Tu.

Se amate veramente perdonatevi tra voi:

nel cuore di ognuno ci sia pace; il Padre che nei cieli vede tutti i figli suoi

con gioia a voi perdonerà.

Sarete suoi amici se vi amate tra di voi

e questo è tutto il suo Vangelo; l'amore non ha prezzo, non misura ciò che dà:

l'amore, confini non ne ha.

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La parola di Dio si deve mettere in pratica Chi viene a me e ascolta le mie parole e le mette in pratica…è simile

a un uomo che, costruendo una casa, ha scavato molto profondo e ha

posto le fondamenta sopra la roccia. Venuta la piena, il fiume irrup-

pe contro quella casa, ma non riuscì a smuoverla perché era costrui-

ta bene (Lc 6,47). ** Ogni parola che esce dalla bocca di Dio è come un anello di grazia e ogni parola che ascoltiamo è un anello di luce che si aggiunge al precedente e così, come as-semblea ecclesiale, unendo gli anelli tra loro, possiamo adornarci di una collana di luce e di grazia, per presentarci al Padre come la Chiesa- Sposa adorna per Cri-sto-Sposo. Tutti Io vidi la nuova Gerusalemme

discendere dal cielo, da Dio, bella come una Sposa adorna per il suo Sposo.

Segno

Vengono disposti davanti all’altare tanti lumini

per formare una sola luce,

una sola fiamma, un sole cocente,

un mondo d’amore, grande come Gesù - Eucaristia.

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Canto

PANE DEL CIELO

Rit. Pane del cielo sei tu Gesù Via d’amore tu ci fai come te

No, non è rimasta fredda la terra

tu sei rimasto con noi a nutrirci di Te, pane di vita

ed infiammare col tuo amore tutta l’umanità

Rit. Pane del cielo sei tu Gesù Via d’amore tu ci fai come te

La parola di Dio ci mostra la sposa dell’Agnello… Vieni ti mostrerò… la sposa dell’Agnello. L’angelo mi trasportò in

spirito su di un monte grande e alto, e mi mostrò la città santa, Ge-

rusalemme, che scendeva dal cielo, da Dio, risplendente della gloria

di Dio. (Ap21,9-10) Il trono di Dio e dell’Agnello

sarà in mezzo a lei e i suoi servi lo adoreranno;

vedranno la sua faccia

e porteranno il suo nome sulla fronte.

Non vi sarà più notte e non avranno più bisogno di luce di lampada,

né di luce di sole,

perché il Signore Dio li illuminerà

e regneranno nei secoli dei secoli (Ap22,1-5)

** Gesù, dopo la sua morte e risurrezione splende come Agnello immolato e glorio-so al centro della santa Gerusalemme e ci fa entrare nella sua luce divina, luogo del nuovo culto spirituale al Padre. Questa è la realtà che contempliamo e di cui ci ali-mentiamo nell’Eucaristia.

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La parola di Dio trova il suo compimento nell’Eucaristia Prendete e mangiate questo è il mio corpo (Mt 26,26)

** LE DUE MENSE: La Chiesa ha sempre venerato le divine Scritture come ha fatto per il Corpo stesso di Cristo, non mancando mai, soprattutto nella sacra liturgia, di nutrirsi del pane di vita dalla mensa sia della parola di Dio che del Corpo di Cristo, e di porgerlo ai fedeli (Dei Verbum 21) Il Papa Benedetto definisce l’Eucaristia “Sacramentum Caritatis” (Esortazione apostolica

22.2.2007), Sacramento dell’amore infiammato di carità. Nell’Eucaristia Gesù ci dona quel “fuoco che è venuto portare sulla terra” e ci fa capaci di santità, capaci di amo-re ardente verso Dio e i fratelli. Tutti

PREGHIERA

Donaci, Padre,

di stupirci sempre nuovamente

di fronte al mistero che Tu compi per noi in Gesù., tuo Figlio.

Fa’ che sappiamo accogliere il dono con spirito di rendimento di grazie,

affinché in tutto

si compia la Tua opera per noi e venga il Tuo Regno.

Donaci di essere Chiesa contemplativa ed eucaristica, impegnata nella lode della Tua gloria

e nel servizio dei poveri. Amen

(Bruno Forte)

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PREGHIERE Signore, di fronte alla diffidenza e alla resistenza al mistero, donaci di essere testimoni di una Chiesa che ama e che serve il prossimo con gioia comunicandogli con gesti d’amore la buona notizia del Vange-lo. PREGHIAMO

Tutti Beati quelli che ascoltano la parola di Dio e la vivono ogni gior-no Signore, abbiamo nostalgia di parole nuove, delle tue parole. Dona-cele, perché cambino la nostra vita e ci rendano tuoi autentici testi-moni. PREGHIAMO Tutti Beati quelli che ascoltano la parola di Dio e la vivono ogni gior-no Signore, donaci la mensa della Tua PAROLA e del Tuo CORPO che, attraversando le nostre storie, ci unisce a Te nelle storie dei fratelli. PREGHIAMO Tutti Beati quelli che ascoltano la parola di Dio e la vivono ogni gior-no Per tutte le persone che si sono raccomandate alla nostra preghiera, per chi è depresso, è in carcere, è malato, è senza lavoro, è senza famiglia, per i bambini, per tutte le persone disabili, per gli anziani e i bisognosi. Signore, fa che prendiamo a cuore questi fratelli e li so-steniamo concretamente. PREGHIAMO Tutti Beati quelli che ascoltano la parola di Dio e la vivono ogni gior-no

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TESTIMONIANZA DEL SERVO DI DIO

PADRE GIOACHINO MARIA ROSSETTO

PROFILO BIOGRAFICO DI PADRE ROSSETTO 8 giugno 1880 Falgare di Schio (Vicenza) 11 giugno 1935 Tirano

(Sondrio) La testimonianza che danno i santi con la loro vita donata a Dio e ai fratelli porta ad ascoltare e a seguire il loro insegnamento… È il caso della vita di padre Gioachino Rossetto dell’Ordine dei Servi di Maria. La conoscenza e la glorificazione del Padre che è nei cieli sono state lo scopo dell’esistenza di padre Gioachino, soprattutto da quando, nel settembre 1912 visse una forte esperien-za spirituale che per l’appunto diede l’impronta a tutta la sua vita. Avvenne che nella Cappella del Santissimo in San Pietro a Roma, mentre era assorto in preghiera, percepì una voce che gli disse e ri-petè: “Lasciati portare, lasciati portare”. Il Rossetto riconobbe in quel-la voce la chiamata ad abbandonarsi totalmente all’amore paterno di Dio, una vocazione da vivere e da insegnare, che gli ha permesso di percorrere la sua via della croce fisica e morale con la serenità di chi è davvero abbandonato nelle mani del Padre che sta nei cieli, soste-nuto dall’ardente amore a Maria ss.ma, di cui aveva scelto di farsi Servo. (M.Albertini) Il Rossetto, Priore a Vicenza dal 1915 al 1925, fu guida spirituale di molte anime dando il via con alcune di esse al movimento re-ligioso delle “Figlie di Dio”. Inoltre prese così a cuore la realtà missionaria da fondare un periodico: Le missioni della Madon-na,

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DAGLI SCRITTI DI PADRE G IOCHINO MARIA ROSSETTO SILENZIO Silenzio: parola grande. In tutte le regole di ordini religiosi, in tutte le vite dei Santi, in tutte le opere grandi regna il silenzio. Il silenzio è vasto come lo spazio, la parola è stretta e spesso più leggera e vuo-ta di una foglia morta. Dio opera l’opera sua creando, redimendo, santificando, glorificando l’universo materiale e spirituale nel silenzio. Gesù tace nel seno materno, a Betlemme, in Egitto, a Nazareth. Ma-estro dei secoli, parla poche parole incisive, scultoree, divine. Nell’Eucaristia tace. Parla? Allora parla nel silenzio della meditazio-ne, nel deserto, sui monti, o nella caverna del cuore in pace e silen-zioso. La Vergine prudente tace. Voglio, devo imparare a tacere. Il mio sguardo tacerà come il raggio del sole, la mia fronte tacerà co-me le montagne nevose, il mio labbro tacerà come il ruscello che scorre all’oceano, il mio cuore tacerà come la campagna feconda in primavera e ubertosa in autunno, l’anima mia tacerà, e griderà, come tace e come grida Dio.. (Dal Diario 16 nov 1920) Canto: Magnificat, magnificat, magnificat anima mea Dominum

Magnificat, magnificat, magnificat anima mea PER UN CUORE DI FIGLIO “Chiamò le acque mare” (Gen 1,10) Dio mio, Padre delle meraviglie: io ho un cuore più vasto e profondo del mare; io ho desideri più alti di ogni onda; ho dentro di me un’inquietudine che non mi dà pace se non tendo a Te, se non giun-go a Te. Io fisso il mio sguardo in Te e ti do gioia! Tu guarda al mio cuore: reprimi le impetuosità, domina le passioni, ricolmalo delle tue ricchezze, godine Tu solo tutto l’amore. Fa’ scintillare su di me i tuoi raggi divini, dammi vita, e vita eterna. Ascolta il grido, il muggito di questo mare che porto in me stesso: esso ti ripeta sempre, nella cal-ma e nella tempesta, nella gioia e nel dolore, nella pace e nell’angustia, ti ripeta solo e sempre il mio amore, o Padre d’amore!

(Pater!…giugno 1925)

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Canto

CAMMINIAMO SULLA STRADA

Camminiamo sulla strada che han percorso i Santi tuoi,

tutti ci ritroveremo dove eterno splende il sol.

E quando il ciel, dei Santi tuoi la grande schiera arriverà,

o Signor, come vorrei che ci fosse un posto per me.

E quando il sol si spegnerà e quando il sol si spegnerà,

o Signor, come vorrei che ci fosse un posto per me

C’è chi dice che la vita sia tristezza, sia dolor,

ma io so che viene il giorno in cui tutto cambierà.

E quando in ciel risuonerà la tromba che ci chiamerà,

o Signor, come vorrei che ci fosse un posto per me.

Il giorno che la terra e il ciel

a nuova vita risorgeran, o Signor, come vorrei

che ci fosse un posto per me.

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PADRE! Mi colpiscono le parole del Vangelo di Giovanni:”Ha dato il potere

di diventare figli di Dio a quelli che credono nel nome di Lui”. (Gv 1,12). Il potere di divenire figli di Dio c’è: è dato a quelli che credono nel Nome bello che Cristo ha manifestato agli uomini e che dice la divi-na paternità: Pater!

È lo Spirito Santo che grida in noi con gemiti inenarrabili: Abbà! Pa-

ter! (cfRm 8,15). Credere vuol dire operare conformemente a ciò che si crede, perché la fede senza le opere è morta. Credere nel nome del Padre vuol dire operare da figli di Dio. (8 marzo 1921)

Insieme cantiamo

PADRE NOSTRO

Padre nostro che sei nei cieli,

sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno,

sia fatta la tua volontà come in cielo

così in terra. Dacci oggi

il nostro pane quotidiano,

e rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo

ai nostri debitori, e non ci indurre

in tentazione,

ma liberaci dal male. Amen

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L’AMORE È FIAMMA… L’amore è fiamma che più ha più brucia. Tutta la settimana e tutta la vita per l’amore, ma un giorno più ancora e solo per lui. Ho sentito un grido: «Al massimo amore !» . Al più puro e di-sinteressato, al più generoso amore. E che farà di me questo amore? Non mi importa saperlo: mi importa lasciarlo fare, pro-vocarlo, esserne degno. Oggi è solo un giorno, domani è l’eternità. Domani canterò l’Amore: “Dio, un canto nuovo ti canterò” (Salmo 143,9), un canto tutto nuovo, sempre nuovo, per-ché non mi sazierò mai di dirti: «Ti amo, Ti amo…». Ma vo-glio intonare il mio canto fin dalla terra, oggi, qui, e farne ri-suonare le pareti della mia casa, le vie, le piazze, i campi, i bo-schi, le montagne, gli spazi… Canta, canta, mio cuore, tu lo sai che sei fatto per l’amore, dall’amore, in un gesto d’amore infinito, divino.

(15.8.1920) Canto: Magnificat, magnificat, magnificat anima mea Dominum

Magnificat, magnificat, magnificat anima mea Abbiamo iniziato col silenzio concludiamo con un lungo spazio di silenzio per interiorizzare ciò che lo Spirito vuole che ci portiamo a casa.

Silenzio

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Canto Finale

SANTA MARIA DEL CAMMINO

Mentre trascorre la vita solo tu non sei mai

santa Maria del cammino sempre sarà con te.

Rit :Vieni, o madre, in mezzo a noi,

vieni, Maria, quaggiù. Cammineremo insieme a te

verso la libertà.

Quando qualcuno ti dice: «Nulla mai cambierà»,

lotta per un mondo nuovo, lotta per la verità.

Rit :Vieni, o madre, in mezzo a noi,

vieni, Maria, quaggiù. Cammineremo insieme a te

verso la libertà.

Lungo la strada la gente chiusa in se stessa va; offri per primo la mano

a chi è vicino a te.

Rit :Vieni, o madre, in mezzo a noi, vieni, Maria, quaggiù.

Cammineremo insieme a te verso la libertà.

Quando ti senti ormai stanco

e sembra inutile andar, tu vai tracciando un cammino:

un altro ti seguirà.

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DAGLI SCRITTI DI PADRE GIOCHINO MARIA ROSSETTO Alle “Figlie di Dio” “ Sarete i fiori…” Voi sarete fiori del campo, la gioia della terra, il dono più gra-zioso del Creatore, del Padre, i fiori che la rupe alpestre ghiacciata e il fosso palustre e l’oceano nei suoi abissi sento-no il bisogno di dare in risposta a Dio Creatore per la vita da-ta al mondo, il sorriso del creato. Sorridete dalla siepe, sul campo, lungo il ciglio della strada polverosa, alla finestra del malato, nell’orto del povero, nell’aiuola della contadina, sulla mensa del ricco, sulla tomba, all’occhiello di chi cerca un ca-sto amore, e sugli altari dell’eterno Amore. Non c’è pianta per quanto umile e povera che non abbia la sua virtù, un suo pro-fumo speciale, un suo medicamento, e che non possa essere preso a simbolo di qualche virtù o dono di Dio al mondo, che non eserciti un fascino, muto ma pur penetrante ed efficace sul cuore dell’uomo, un’attrattiva che lo raddolcisce, lo tran-quillizza, lo ricrea, lo solleva e lo conforta. Né c’è fiore che non porti il suo frutto e non sia necessario per la fecondazio-ne perché altri porti il suo frutto….

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CREDO IN DIO PADRE Sì, sì,: io credo in Dio Padre Onnipotente, Creatore del cielo e della terra… Padre per la creazione: sono stato portato nel suo seno da tutta l’eternità, ed Egli mi ha fatto a sua immagine e somiglianza. Per la conservazione: ogni pezzo di pane, ogni respiro, ogni raggio di luce, ogni filo di tessuti, ogni fiore e canto che mi ricrea: è la sua paternità che si protrae, si stende, mi avvolge, mi penetra, mi dà vi-ta… Lui che solo è la vita. La redenzione: ha dato alla morte il Figlio suo per ridare a me la vita e la figliolanza nel suo Sangue. I sacramenti, in cui bevo la vita come il bambino nel petto materno, in cui la stessa carne e sangue, anima, divinità, meriti, santità di Cristo Dio sono per me la mia vita. La vocazione: quale nuova vita è mai! È una elevazione della vita, una più abbondante e più delicata effusione di vita. È Dio che mi raccoglie da terra scendendo fino a me e mi stringe più intimamente a sé e mi vuole: mi chiede, mi aspetta, mi tormenta amorosamente, mi precede, mi segue, mi accompagna dovunque, per vivere con me e per farmi vivere di sé, per sé; e per questo fa vivere tante vite per me: il governo del mondo materiale e spirituale è tutto per me... (1921)

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Santi, Beati e Servi di Dio della Chiesa di Vicenza I santi Felice e Fortunato sono due fratelli vicentini che subirono il martirio nel 303 a seguito delle persecuzioni di Diocleziano.

San Vincenzo, della Chiesa di Saragozza, subì il martirio nel 304 ed emerge quale primo patrono della nostra città.

San Gaetano Thiene è nato a Vicenza nel 1480, ha fondato l’ordine dei Teatini ed è morto a Napoli il 7 agosto 1547. È coetaneo di Michelangelo, Raffaello e di Gian-giorgio Trissino, suo concittadino.

Santa Bertilla Boscardin è nata il 6 ottobre 1888 a Brendola e si è santificata assistendo gli ammalati negli ospedali di Treviso e Vicenza, è morta a 34 anni il 20 ottobre 1922.

Santa Giuseppina Bakita è nata intorno al 1869, apparteneva alla stirpe dei Dajù, della regione del Darfur (Sudan-Africa). Fu rapita da due negrieri arabi e da allora ricordò solo il suo nome che le fu imposto da uno di essi: Bakita, “la Fortunata”. Le vicende della vita la portano in Italia e nel1890 fu battezzata a Venezia e dopo 3 anni chiese di diventare suora canossiana, Figlia della Carità, è morta nel 1947.

Il beato Isnardo da Chiampo (1200-1244) è un frate domenicano, che predicò contro l’eresia catara.

Il beato Bartolomeo da Breganze (1200-1270), frate domenicano, fu vescovo di Vicenza e lottò contro l’eresia catara. Ricevette in dono da S. Luigi, re di Fran-cia,una spina della corona di Gesù Cristo che si conserva tutt’ora nella chiesa di santa Corona, da lui fatta erigere.

La beata Giovanna Maria Bonomo è nata ad Asiago il 5 agosto 1606, figlia di San Benedetto. Alla pari di altre grandi mistiche come ad esempio Santa Cate-rina da Siena e Teresa d’Avila ricevette la “ferita d’Amore” e le stimmate. È morta a Bassano l’1 marzo 1670.

La beata Elisabetta Vendramin (Bassano del Grappa,9.4.1790 – Padova 2.9.1870) ha dato il via alle suore terziarie francescane elisabettine.

La beata Gaetana Sterni è nata a Cassola il 26 giugno 1827. Ha fondato la congregazione delle suore della Divina Volontà. È morta il 26 novembre 1889.

Il beato Giovanni Antonio Farina è nato a Gambellara-Vicenza l’11 gennaio1803, sarà sacerdote nel 1827. La sua sensibilità di educatore lo porta a fondare l’Istituto delle Suore di Santa Dorotea, nel quale accoglie le fanciulle povere dedicando par-ticolare attenzione per le ragazze cieche , sordomute e le minorate psichiche. Ve-scovo di Treviso e poi Vescovo di Vicenza, dove rimane fino al 1888 anno della sua morte. Sensibile alla devozione dell’Eucaristia e dei sacri Cuori di Gesù e di Maria, volle che le sue Suore si considerassero “Figlie dei sacri Cuori”.

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Santi, Beati e Servi di Dio della Chiesa di Vicenza

La beata Eurosia, Mamma Rosa Barban, è nata a Quinto Vicentino il 27 settem-bre 1866, ha vissuto il resto della sua vita a Marola dove è morta l’8 gennaio nel 1932. Terziaria francescana, mirabile educatrice di 9 figli del suo sangue, ne accol-se altri 5 come suoi figli e li educò santamente. Tre di essi saranno sacerdoti e 3 religiosi. Ricevette speciali favori divini nell’esercizio dei suoi compiti quotidiani di sposa e madre.

Il beato Claudio Granzotto è un francescano definito un’artista “santo”. È nato il 23 agosto il 1900 a Santa Lucia di Piave ed è morto a Chiampo il 15 agosto 1947.

Il servo di Dio, Giuseppe Ambrosini è nato a Soave il 2 febbraio 1889 ed è morto a 24 anni, non ancora sacerdote, a Villanova il 31 marzo 1913

Il servo di Dio, Gioacchino Maria Rossetto (1880-1935), è uno dei priori più noti del convento dei Servi di Santa Maria a Monte Berico. Ha fondato la fami-glia delle “Figlie di Dio”.

Il venerabile fr Gioacchino M. Stevan, dell’Ordine dei Servi di Maria (Nove di Bas-sano 18 /11/1921), partecipò come alpino alla seconda guerra mondiale in Albania, Montenegro e Francia, lodato e ammirato dai compagni d’armi. A 26 anni entrò tra i Servi di Maria a M. Berico e desiderava essere missionario, ma colpito da meningite tubercolare, morì il 28 aprile 1949.

Il servo di Dio padre Pietro Uccelli, missionario saveriano, è nato nel 1874 a Barco di Bibbiano(RE), ordinato sacerdote nel 1897. Nel 1906 parte per la Ci-na. Dal 1921 al 1954 anno della sua morte è direttore spirituale di molta gente che vede in lui la mano di Dio.

Il servo di Dio, don Ottorino Zanon, nacque a Vicenza il 9 agosto 1915 e morì a Brescia, per incidente stradale, all’età di 57 anni, il 14 settembre 1972. Don Ottori-no, spinto dallo Spirito Santo diede vita ad una famiglia religiosa missionaria, la Pia Società San Gaetano, trasfondendo in essa la sua stessa passione per Gesù e per gli uomini.