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VALUTAZIONE COMPARATIVA PUBBLICA PER N. 1 POSTO DI PROFESSOREDI II FASCIA PER IL SETTORE SCIENTIFICO DISCIPLINARE L18A - LINGUA ELETTERATURA INGLESE, PRESSO LA FACOLTA' DI LETTERE E FILOSOFIADELL'UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI BARI BANDITO NELLA G.U. S.O. – IVSERIE SPECIALE N. 74 DEL 17/09/1999
Relazione riassuntiva dei lavori svolti dalla Commissione giudicatrice
Il giorno 6 luglio 2000 alle ore 15.00 presso i locali del Dipartimento di Lingue e Tradizioni
Culturali Europee dell’Università degli Studi di Bari, si riunisce la Commissione giudicatrice per la
valutazione comparativa a n. 1 posto di professore associato per il settore L18A (denominato Lingua e
letteratura inglese) presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Bari, bandito
con D.R. 9399 del 7/9/1999 e pubblicato sulla G.U. S.O. – IV Serie Speciale n. 74 del 17/9/2000, per
redigere la relazione conclusiva dei lavori svolti per la valutazione comparativa in oggetto. Tutti i
componenti della Commissione risultano presenti.
La Commissione, nominata con D.R. 343 del 27/1/2000 pubblicato sulla G.U. IV Serie
Speciale n. 12 del 11/2/2000, composta dai proff. AMORUSO Vito Luciano (Presidente), BINDELLA
Maria Teresa, INNOCENTI Loretta, PIRÈ Luciana, VILLARI Enrica (Segretario), si è riunita per la
prima volta il giorno 4 maggio alle ore 15.00 presso i locali del Dipartimento di Lingue e Tradizioni
Culturali Europee dell’Università degli Studi di Bari. Presidente della Commissione è stato nominato
il prof. AMORUSO, Vito Luciano e segretario la prof.ssa VILLARI, Enrica. La Commissione ha
proceduto alla determinazione dei criteri generali di valutazione, secondo le indicazioni dell’art.5 del
bando e li ha trasmessi agli uffici competenti per la pubblicazione. La Commissione ha fissato che la
riunione per la valutazione dei titoli didattici e scientifici presentati dai candidati, si svolgesse il giorno
3 luglio 2000 alle ore 10.00. Inoltre la Commissione ha stabilito di convocare i candidati per la
discussione dei titoli scientifici il giorno 4 luglio 2000 alle ore 10.00 presso i locali del Dipartimento
di Lingue e Tradizioni Culturali Europee dell’Università degli Studi di Bari e per la prova didattica il
giorno 5 luglio 2000 alle ore 10.00 sempre presso i locali del Dipartimento di Lingue e Tradizioni
Culturali Europee dell’Università degli Studi di Bari. La Commissione ha trasmesso tale convocazione
agli uffici competenti (vedi verbale n. 1). La Commissione si è, dunque, convocata per la successiva
riunione il giorno 3 luglio 2000 alle ore 10.00 presso i locali del Dipartimento di Lingue e Tradizioni
Culturali Europee dell’Università degli Studi di Bari. Alle ore 18.00 del 4 maggio 2000 hanno avuto
termine i lavori della Commissione.
La Commissione si è riunita il giorno 3 luglio 2000 alle ore 10.00 presso i locali del
Dipartimento di Lingue e Tradizioni Culturali Europee dell’Università degli Studi di Bari.
La Commissione ha preso atto del ritiro dei candidati ROGNONI, Francesco e REGGIANI
Sergio comunicato al Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Bari con lettere del 1 febbraio
2000 e 26 aprile 2000, accluse agli atti del presente verbale .
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La Commissione, quindi, ha proceduto alla valutazione dei titoli didattici e scientifici
presentati dai candidati che vengono di seguito riportati:
Dott. AMALFITANO, Paolo.
I giudizi individuali sui titoli didattici e scientifici presentati dal candidato AMALFITANO,
Paolo sono i seguenti:
Giudizio del prof. Amoruso Vito Luciano:
Il dottor Amalfitano è attualmente ricercatore confermato di Lingua e letteratura inglese presso
la Facoltà di Lettere e Filosofia dedll’Istituto Universitario Orientale di Napoli. Presso la medesima
Facoltà, a partire dall’a.a. 1992/1993 è anche incaricato dell’insegnamento di Lingua e letteratura
inglese. Nel suo curriculum sono da segnalare il godimento di una borsa di studio presso l’University
College di Dublino e una pregevole attività culturale e scientifica come socio fondatore
dell’Associazione Malatesta per la quale ha organizzato numerosi convegni e seminari, e di una
collana di studi della medesima Associazione di cui è condirettore.
Per quanto attiene alla sua attività didattica, come risulta dalla autocertificazione, essa è stata
assolta con impegno in tutte le varie funzioni e attività richieste dal ruolo.
L’attività scientifica del dott.Amalfitano è caratterizzata da ben definiti ambiti di ricerca, la
prima, legata a questioni di teoria della letteratura e di modelli ermeneutici di origine freudiana, la
seconda – la più consistente e proficua – avente per centro il romanzo del Settecento. I contributi di
maggior respiro critico appaiono a chi scrive quelli dedicati a De Foe e segnatamente il saggio
introduttivo a Le avventure del Colonnello Jack , “La scrittura di De Foe” (1983) e su Moll
Flanders(“La morale e la favola; spazio etico e spazio fisico in Moll Flanders”,1995), nei
quali,accanto a una solida prospettiva critica e metodologica e una pregevole capacità dialettica, il
candidato dimostra di possedere una pregevole finezza analitica che gli consente di pervenire a inedite
suggestioni interpretative. Sono da ricordare anche gli originali contributi su George Moore (1980), su
Walter Scott (1985), su Ulysses di Joyce (1998) e su F.M.Ford (I995), nonché i saggi su Sterne e su
Romeo and Juliet (entrambi 1999), a testimonianza della continuità nel tempo e della diversificazione
degli intereressi culturali e di ricerca del candidato.
Giudizio del prof. Bindella Maria Teresa:
Il dottor Paolo Amalfitano è ricercatore confermato di Lingua e letteratura inglese presso la Facoltà di
Lettere e Filosofia dell’ Istituto Universitario Orientale di Napoli ed è anche incaricato dello stesso
insegnamento presso la medesima Facoltà, dove svolge tale compito dall’anno accademico 1992-93.
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Come appare dall’autocertificazione il dottor Amalfitano ha tenuto corsi su una variegata gamma di
autori e problematiche della letteratura inglese con serietà di impegno e competenza. Accanto alla sua
attività didattica si collocano iniziative di rilevante interesse scientifico culturale quali le sue attività di
coordinatore dell’Associazione Malatesta,della quale è stato socio fondatore e per la quale ha
organizzato convegni e seminari; è inoltre condirettore di una collana di studi della medesima
Associazione.
Quanto alla sua attività scientifica, gli ambiti di ricerca appaiono rigorosamente definiti e disciplinati
da coerente strumentazione metodologica. Esiti innovativi sono raggiunti negli studi sul Settecento
inglese e su Defoe, in particolare. Si segnalano in questo settore gli studi su Le avventure del
Colonnello Jack “ La scrittura di Defoe, 1983 e su Moll Flanders, La morale e la favola” ; spazio etico
e spazio fisico in Moll Flanders”, 1995. I numerosi altri contributi , tra i quali si segnalano i saggi su
George Moore, 1980, su Walter Scott, 1985 e su Ulysses di Joyce, 1998 e su Sterne, 1999,
testimoniano la continuità nel tempo della sua produzione scientifica, documentando al tempo stesso
l’ampia gamma dei suoi interessi culturali.
Giudizio del prof. Innocenti Loretta:
Il dott. Paolo Amalfitano è ricercatore confermato dal 1981, prima presso la Facoltà di Lettere e
Filosofia dell'Università di Napoli poi, dal 1997, presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Istituto
Universitario Orientale di Napoli.
Ha usufruito di una borsa di studio a Trinity College Dublin (1973-74) e ha partecipato a un gruppo di
studio diretto da Frank Kermode al King's College di Cambridge (1980).
Ha promosso e realizzato molteplici iniziative culturali (Fondazione Napoli 99, Associazione
Sigismondo Malatesta) e editoriali, tra cui una collana di Letterature comparate e Teatro (Bulzoni,
Roma).
Come ricercatore e come titolare di un affidamento (dal 92-93) ha svolto attività didattica su tutto
l'arco della letteratura inglese: il Rinascimento (Shakespeare e Donne), il '700 (Defoe, Swift, Sterne, il
romanzo sentimentale), l'800 (Scott, Carroll, Wilde), il modernismo (Ford, Joyce), fino al teatro del
secondo Novecento.
Ha partecipato a seminari e convegni anche internazionali e ha tenuto conferenze.
E' stato responsabile locale di ricerche 40% e CNR.
La produzione scientifica del dott. Paolo Amalfitano è costituita da una serie di lavori su campi di
indagine vasti e articolati per genere e periodo storico, da Shakespeare al modernismo, con particolare
rilievo per le forme narrative, studiate nel romanzo settecentesco di Defoe e di Sterne, in quello storico
di W. Scott, quello novecentesco di G. Moore, fino agli sperimentalismi di F.M. Ford e di J. Joyce.
Il candidato rivela un'ottima padronanza degli strumenti offerti dagli studi narratologici e da modelli
ermeneutici di origine freudiana, e una notevole organicità e coerenza di assunti teorici, rintracciabile
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nell'attenzione al testo come luogo privilegiato di strategie retoriche e di formazioni di compromesso
tra valori ideologici e storici contrastanti, resi compatibili e significanti nella forma espressiva.
Si tratta di lavori di matura impostazione critica e di efficace scrittura saggistica, ciascuno dei quali -
particolarmente gli ultimi due ampi saggi pubblicati, "Story, History e Fiction. Note sul Tristram
Shandy di Laurence Sterne" e "Misshapen chaos of well-seeming forms! Tragico, comico e lirico in
Romeo and Juliet di W. Shakespeare" - presenta interessanti e originali ipotesi di lettura e di analisi
del fenomeno letterario.
Giudizio del prof. Luciana Pirè:
Il candidato ricopre dal 1981 il ruolo di Ricercatore di lingua e letteratura inglese presso la Facoltà di
Lettere e Filosofia dell’Università di Napoli e, dal 1997, il medesimo ruolo presso la Facoltà di
Lettere e Filosofia dell’Istituto Orientale di Napoli. A partire dal 1992-93 è titolare di un affidamento
di Lingua e letteratura inglese presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Istituto Orientale di Napoli
Il candidato ha percorso, con contributi scientifici distribuiti presso case editrici di rilevanza nazionale,
la grande tradizione romanzesca inglese misurandosi con alcuni suoi nodi problematici e con le figure
di maggiore impegno critico. Già nel saggio La scrittura di Daniel De Foe(1983), introduttivo a “Le
avventure del Colonnello Jack”, il candidato utilizzava proficuamente la nozione bachtiniana di
pluridiscorsività evitando la radicale opposizione novel-romance a favore di una dialettica innovativa
fra le due modalità romanzesche, ampiamente condivisa dalla critica solo a partire dalla seconda metà
degli anni Ottanta.
Rimettendo in discussione lo schema dicotomico su cui si è costituita la storia del romanzo inglese, il
candidato ha trovato nel Tristram Shandy di Sterne l’esempio più calzante per una rilettura del canone
del romanzo settecentesco. All’autore che più di ogni altro contamina e stravolge il precetto mimetico
il candidato ha dedicato, infatti, due saggi: Umorismo e parodia nel ‘Tristram Shandy’ di Laurence
Sterne, 1984; e, il più compiuto, Story, History e Fiction. Note sul ‘Tristram Shandy’ di Laurence
Sterne, 1999, in cui mette in luce come il novel di Sterne incorpori materiali eterogenei provenienti
dalle fonti più disparate e, tuttavia consolidi, con retoriche diverse, gli effetti realistici richiesti dal suo
secolo.
Con tre studi dedicati ad altrettanti protagonisti del modernismo (George Moore, Ford Madox Ford e
Joyce), il candidato ha seguito e indagato gli estremi esiti dell’illusione realista; e, soprattutto, nel
saggio riservato all’Ulysses di Joyce (Spazi segreti nell’“Ulisse” di Joyce, 1998) convince la sua
decostruzione del coerente sistema del testo più oscuro del Novecento che ne mostra, nella
compresenza di elementi mimetici ed enigmatici, una delle possibili dicotomie costitutive.
L’attenzione stilistica e strutturale che il candidato ha raffinato sulle forme ibride del genere
romanzesco si è potuta felicemente esercitare sulle contaminazioni tra i diversi registri formali nella
tragedia shakespeariana Romeo and Juliet (“Misshapen chaos of well-seeming forms!” Tragico,
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comico e lirico in ‘Romeo and Juliet’ di W. Shakespeare, 1999) in una essenziale ed efficace lettura
della funzione che assumono le antitesi retoriche in relazione all’irriducibile nucleo tragico in cui si
chiude e si consuma la fine dei giovani amanti.
Giudizio del prof. Enrica Villari:
Come risulta dall’autocertificazione, il dott. Amalfitano è stato assegnista di formazione scientifica e
didattica per Lingua e letteratura inglese presso l’Università di Napoli “Federico II” dal 1975 al 1981,
dove ha svolto le competenze del suo ruolo. Dal 1981 è stato confermato ricercatore e ha svolto le
competenze del suo ruolo prima presso l’Università di Napoli “Federico II” dal 1981 al 1997, e poi
presso l’Istituto Universitario di Napoli , dove si è trasferito dal 1997. Dal 1992/1993 tiene per
affidamento l’insegnamento di Lingua e Letteratura inglese presso l’Istituto Universitario Orientale di
Napoli dal 1992/1993, dove ha tenuto corsi sul romanzo del Settecento, sul romanzo modernista, sul
teatro shakespeariano e sulla poesia del Seicento. E’ stato responsabile locale di due ricerche
nazionali 40%, ed è attualmente coordinatore dell’unità operativa di Napoli per un progetto C.N.R.
Dal 1988 il dott.Amalfitano è l’ispiratore e l’organizzatore, insieme ad altri studiosi, delle attività
culturali e dei convegni della sezione di letteratura della “Associazione Sigismondo Malatesta”. Dal
1992 dirige, con altri studiosi, la collana di Letterature comparate e Teatro “I libri dell’Associazione
Sigismondo Malatesta” (Roma, Bulzoni).
La ricerca del dott.Amalfitano si è distribuita lungo un ampio spazio cronologico, che va dal teatro
shakespeariano, al romanzo del Settecento, al romanzo storico , fino al romanzo modernista. Nei suoi
contributi emerge una peculiare sensibilità alle caratteristiche formali dei testi analizzati e la capacità
di connetterli alla logica interna che articola o mette in contraddizione i valori proposti dai testi. Tra
questi si segnalano i saggi settecenteschi ( La scrittura di Daniel Defoe, 1983, Umorismo e parodia
nel “Tristram Shandy” di Laurence Sterne, 1984, La morale e la favola. Spazio fisico e spazio etico
in “Moll Flanders” di Daniel Defoe, 1995, ‘Story’, ‘History’ e ‘Fiction’. Note sul “Tristram Shandy”
di Laurence Sterne, 1999) e quelli sul romanzo modernista (Mimesi e narrazione.L’inibizione del
racconto in “The Good Soldier” di F.M.Ford (1995), e Spazi segreti nell’ “Ulisse” di Joyce (1998).
I primi configurano il romanzo settecentesco come diviso tra due poli opposti. Da una parte i romanzi
di Defoe, dove il racconto dei protagonisti, calati nella mischia di un mondo minaccioso e senza
scrupoli, dividono schizofrenicamente il racconto tra l’aspirazione ad articolare un discorso morale e
la evidente necessità storica della spregiudicata sopravvivenza dell’ “homo oeconomicus”, dall’altra il
Tristram Shandy, che oppone a quella realtà minacciosa il mondo protettivo e infantilizzato di Shandy
Hall e la difesa dalla sofferenza della strategia umoristica del discorso del narratore. I secondi
disegnano un ideale filo di continuità tra le forme del romanzo settecentesco e quelle del romanzo
modernista, parimenti estranee a quella tendenza della “storia” a predominare sul “discorso” che
caratterizza il romanzo ottocentesco. Cosi’ l’inibizione al racconto della storia in Ford si configura
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come una sterniana strategia difensiva dalla sofferenza , e l’opposizionne tra spazio analogico e
spazio enigmatico in Joyce disegna uno spazio segreto che “separa le parole dalle cose”.
La produzione scientifica del dott. Amalfitano denota un considerevole agio nello spaziare nel
campo disciplinare, e testimonia una matura capacità di valorizzare le implicazioni teoriche dei
fenomeni letterari sostenuta da una solida e felice intuizione analitica.
Giudizio collegiale sui titoli didattici e scientifici presentati dal candidato AMALFITANO,
Paolo:
Il dott. Paolo Amalfitano è attualmente ricercatore confermato e tiene per affidamento il corso di
Lingua e Letteratura inglese presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Istituto Universitario
Orientale di Napoli.
E’ stato assegnista di formazione didattica e ha usufruito di borse di studio all’estero.
Per quanto attiene ai compiti didattici e alle funzioni inerenti al suo ruolo, essi sono stati assolti con
impegno, competenza e assiduità, come attestato dal curriculum.
Il dott. Amalfitano è coordinatore di iniziative culturali significative in campo nazionale e
internazionale che comprendono la direzione dell’Associazione Sigismondo Malatesta e la
condirezione della Collana di Letterature Comparate e Teatro (Bulzoni, Roma).
E’ stato responsabile locale di gruppi di ricerca nazionali 40% e CNR.
L’attività scientifica del dott. Amalfitano è caratterizzata da ben definiti ambiti di ricerca: la prima,
legata a questioni di teoria della letteratura e di modelli ermeneutici di origine freudiana; la seconda –
la più consistente e proficua – avente per centro le forme narrative del Settecento inglese e del
Modernismo. In quest’ultimo ambito i contributi più significativi appaiono il saggio introduttivo a Le
avventure del Colonnello Jack dal titolo “La scrittura di De Foe” (1983), i lavori su Moll Flanders
(“La morale e la favola. Spazio fisico e spazio etico in Moll Flanders, 1995) e su Tristram Shandy
(1999), e per il modernismo “Mimesi e narrazione “ (1995) e “Spazi segreti nell’Ulisse di Joyce
(1998).
Questi contributi, tutti congruenti con le discipline comprese nel settore, si segnalano per un sicuro
rigore metodologico, una pregevole capacità dialettica e finezza interpretativa e approdano a esiti
originali e innovativi.
La commissione segnala altresì, a testimonianza della continuità nel tempo e della diversificazione
degli interessi culturali, il saggio su Romeo and Juliet (1999) e i contributi degli esordi su George
Moore (1980) e su Walter Scott (1985).
Candidato BARONTI MARCHIÒ, Roberto:
I giudizi individuali sui titoli didattici e scientifici presentati dal candidato BARONTI
MARCHIÒ, Roberto sono i seguenti
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Giudizio del prof. Amoruso Vito Luciano:
Il candidato Roberto Marchiò Baronti è attualmente ricercatore confermato di lingua e
letteratura inglese presso la Facoltà di Lingue e letterature straniere dell’Università di Bari e in tale
collocazione ha svolto con assiduità e competenza i vari compiti didattici e organizzativi, che gli sono
stati affidati e che sono propri del suo ruolo. Possiede il titolo di dottore di ricerca,ha tenuto incarichi
di insegnamento di Lingua e letteratura inglese a Roma e a Cassino ed è stato lettore di italiano presso
l’Università di Edimburgo e di Southampton.
La produzione scientifica del candidato è caratterizzata da una marcata specializzazione in un
ben definito ambito di ricerca, quello dell’influenza del futurismo italiano sulla cultura inglese e più in
particolare sulle avanguardie letterarie e sulla formazione di artisti come Pound e Eliot. A questo tema,
il candidato ha dedicato il volume Il futurismo in Inghilterra (1990), una esplorazione accurata di
quella stagione innovativa della letteratura inglese, che Baronti analizza attraverso un pregevole
apparato documentario e alla luce di una condivisibile prospettiva critica. E’ un tema che, alla data del
suo lavoro, era stato preceduto solo dai sondaggi acuti di Cianci ed era dunque ancora abbastanza
insolito, soprattutto nell’ambito di una ricostruzione compiuta dei rapporti e delle interazioni fra due
culture, nell’anglistica italiana. Non ultima qualità del lavoro è una pregevole chiarezza espressiva,
qualità riscontrabile anche in altri contributi saggistici, e segnatamente in quello sul gotico (“La magia
e gli inganni dello specchio gotico”,1999) che contiene interessanti spunti analitici, e quello su Pound,
di minor respiro critico .Più scontati appaiono il breve contributo su Keats (1997) e quello su Between
the acts della Woolf(1999). Da ultimo, occorre segnalare l’impegnativo saggio “Avanguardia e
Modernismo: marginalità e National Culture in Gran Bretagna”(1996), nel quale la prospettiva
analitica e il giudizio critico del volume sopra citato vengono ulteriormente approfonditi attraverso
osservazioni e analisi persuasive.
Giudizio del prof. Bindella Maria Teresa:
Il dottor Roberto Marchiò Baronti è ricercatore confermato di lingua e letteratura Lingua e letteratura
inglese presso la Facoltà di Lingue e letterature straniere dell’Università di Bari dove ha assolto ai
compiti didattici e organizzativi a lui assegnati con serietà di impegno e competenza. E’ stato anche
incaricato dell’insegnamento di Lingua e letteratura inglese a Rom e a Cassino. Possiede il titolo di
dottore di ricerca.
La produzione scientifica del dottor Baronti Marchiò è contrassegnta dalla frequentazione assidua
delle avanguardie letterarie, elette ad ambito privilegiato della sua indagine. Il volume Il futurismo in
Inghilterra, 1990 è il punto d’arrivo di un laborioso percorso esplorativo. L’analisi meticolosa del
vasto repertorio di documenti raccolti è sempre sostenuta dalla consapevolezza del disegno più ampio
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al quale dovrà essere ricondotta e nel quale il vero oggetto di esplorazione sarà il complesso interagire
di forze culturali. Il lavoro piuttosto inconsueto non ha potuto trovare sostegno dialettico in contributi
precedenti altrettanto specifici, fatta eccezione per le indicazioni di Cianci sull’argomento. La
produzione scientifica dal candidato, nonostante la specializzazione, si estende anche ad altri ambiti di
ricerca quali Keats e il gotico come testimoniano i saggi “Sul bordo dell’ombra: la poesia di John
Keats” e “La magia e gli inganni dello specchio”, 1999; rivela inoltre nella sua articolazione temporale
continuità di impegno.
Giudizio del prof. Innocenti Loretta:
Il Dott. Roberto Baronti Marchiò è stato docente di ruolo nelle scuole superiori ed è ricercatore dal
1993 presso la Facoltà di Lingue e Letterature Straniere dell'Università di Bari.
Ha tenuto corsi per affidamento presso la LUMSA di Roma, presso l'Università di Cassino e presso la
II Università di Roma "Tor Vergata" su argomenti incentrati soprattutto sul teatro shakespeariano, la
narrativa dal Sette al Novecento, la poesia modernista e le problematiche postcoloniali.
E' stato lettore di italiano a Southampton e a Edimburgo (1984-85 e 1992-93).
Ha partecipato a seminari e convegni.
Fa parte di un gruppo di ricerca (40%).
Al centro degli interessi scientifici del dott. Baronti Marchiò, che vanno dal gotico e dal
Romanticismo alla letteratura postcoloniale, è soprattutto l'area delle avanguardie dei primi anni del
'900 e del modernismo letterario. Questo è infatti l'argomento di vari saggi, dedicati a E. Pound,
V.Woolf, ai rapporti tra Futurismo italiano e il Vorticismo inglese, e alla definizione delle differenze
tra avanguardia e modernismo. E’ altresì il tema del lavoro più impegnativo del dott. Baronti Marchiò,
la monografia Il Futurismo in Inghilterra, pubblicata nel 1990, tra i primi studi in Italia
sull'argomento.
Si tratta nel complesso di una produzione critica di buona coerenza interpretativa, ben documentata e
che offre interessanti prospettive di analisi di fenomeni storico-letterari.
Ai lavori di impianto letterario va aggiunto il volume La parola degli inglesi, una grammatica ad uso
universitario, che il dott. Baronti Marchiò ha scritto in collaborazione con J. Jenkyns. Le parti di cui il
candidato è autore risultano essere un lavoro aggiornato, che usa con proprietà terminologia
tradizionale e chomskiana, utilmente accessibile per chiarezza e concisione.
Giudizio del prof. Luciana Pirè:
Il candidato ricopre dal 1993 il ruolo di Ricercatore di lingua e letteratura inglese presso la facoltà di
Lingue dell’Università di Bari. Presenta altresì il titolo di dottore di ricerca (febbraio 1988).Titolare di
diversi affidamenti per corsi di Lingua e letteratura inglese presso la LUMSA di Roma (1996-97 e
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1997-98), l’Università di Roma “Tor Vergata” (1997-98) e presso l’Università di Cassino (1996-97,
1998-99, 1999-2000).
L’attività scientifica del candidato, continuativa e ben inserita in gruppi di ricerca su scala nazionale,
si è incentrata prevalentemente sul Modernismo, sia poetico che narrativo, e ha approfondito i rapporti
fra le diverse modalità di sperimentazione artistica delle avanguardie europee. Nella sua rilevante
monografia, Il futurismo in Inghilterra (Bulzoni, 1990), il candidato rivaluta e analizza l’evidente
matrice futurista negli scritti teorici e nella prassi letteraria dei protagonisti più accreditati del
modernismo inglese (in particolar modo, D.H.Lawrence, T.S.Eliot, E.Pound, Joyce e Lewis). Allo
stesso ambito cronologico-culturale appartengono due saggi dedicati a Ezra Pound: Nel labirinto
marino: Ezra Pound ‘sailing after knowledge’, 1997; e Ezra Pound, the T(h)in artist, 1995, in cui si
riconsiderano le ascendenze romantico-decadenti dell’artista in esame, avvalorando l’ipotesi di un suo
progressivo affrancamento da quelle poetiche.
Ottime capacità dialettiche sono dimostrate nell’analisi dell’ultimo romanzo di Virginia Woolf, letto
come testo paradigmatico di trasgressione alle barriere dei generi letterari e modello eccellente di
ibridismo formale (‘The necessary combination’: prosa e teatro in ‘Between the Acts’ di Virginia
Woolf ); ma, ancor più convincenti sono le attitudini critico-analitiche sviluppate con il saggio che
consideriamo il portato più maturo della lunga frequentazione del candidato con le tematiche
modernistiche. In Avanguardia e modernismo: marginalità e National Culture in Gran Bretagna,
1996, la discussione sulla resistenza culturale allo sperimentalismo stilistico e letterario in Gran
Bretagna precisa e delimita i confini e le strategie estetiche dell’avanguardia, in un’accezione più
articolata del movimento, opportunamente svincolato da un’indistinta assimilazione nel generico alveo
del modernismo.
L’accuratezza testuale e l’ampiezza bibliografica già messe in luce nei lavori fin qui citati si
riconfermano, rivelando una spiccata sensibilità di lettore e critico, nel bel saggio sulle immagini
letterarie dello specchio nella narrativa gotica, valutate alla luce delle ricerche scientifiche sulle leggi
ottiche ad essa coeve (La magia e gli inganni dello specchio gotico, 1999).
Il candidato ha partecipato infine alla stesura delle Units 5-12 e 17-20 di una grammatica
inglese scritta in collaborazione con Julian Jenkyns (La parola degli inglesi, 1991).
Giudizio del prof. Enrica Villari:
Come risulta dall’autocertificazione, il dott. Baronti Marchiò è stato lettore di italiano presso le
università di Southampton e Edinburgo, e ha insegnato nelle scuole superiori italiane. Nel 1988 ha
conseguito il titolo di dottore di ricerca in Anglistica. Ricercatore di Lingua e letteratura inglese
presso l’Università degli studi di Bari dal 1993, vi ha svolto le competenze del suo ruolo. Ha inoltre
tenuto, per affidamento, gli insegnamenti di Letteratura inglese moderna e contemporanea, Lingua e
letteratura inglese e Letteratura dei paesi di lingua inglese presso la LUMSA di Roma ( 1996/97,
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1997/98), l’Università di Cassino ( 1996/97, 1998/99) e presso la II Università di Roma (1997/98),
tenendo corsi su vari generi letterari, e autori novecenteschi inglesi e post-coloniali.
La ricerca del dott Baronti Marchiò si è sviluppata in due ambiti: quello più strettamente linguistico e
quello letterario.
All’interno del primo ha collaborato al volume La parola degli inglesi, La Nuova Italia 1991. E’
autore di dodici capitoli, dedicati alla didattica della lingua su base contrastiva, indirizzati agli studenti
italiani.
All’interno del secondo sono evidenti due campi di interesse.
La svolta della fine Settecento/inizio Ottocento, cui ha dedicato due saggi: uno sullo specchio nella
letteratura gotica come tematizzazione della divaricazione tra realtà e immaginazione ( La magia e gli
inganni dello specchio gotico, 1999) e uno sulla predilezione per l’ombra nella poesia di Keats, spia
della sua risoluta militanza a favore di quella “negative capability” che è il cardine della sua poetica.
Il secondo campo di interesse è quello della letteratura delle avanguardie novecentesche, cui
appartengono i suoi contributi più numerosi e significativi. All’interno di questi si segnalano il volume
Il futurismo in Inghilterra : tra avanguardia e classicismo ( Bulzoni ,1990) e il saggio Avanguardia e
Modernismo: marginalità e “National Culture” in Gran Bretagna ( Merope, 1996). Il primo traccia
una articolata mappa del dibattito su Marinetti e il futurismo in Inghilterra, evidenziando, nelle
documentate posizioni di fieri oppositori ( Roger Fry), parziali sostenitori ( Lewis e Pound) ,
fiancheggiatori ( Ford e Lawrence) e di autori che vi furono solo parzialmente ma significativamente
coinvolti ( Hulme e Eliot), le fondamentali dicotomie e contraddizioni della agitata scena letteraria
dell’Inghilterra di inizio Novecento. Nel secondo Baronti, riprendendo i temi del suo primo lavoro,
contrappone nettamente modernismo ( fenomeno tipicamente inglese di mediazione tra innovazione e
conservazione) e avanguardia ( fenomeno essenzialmente importato ed estraneo alla cultura
nazionale), individuando una doppia filiazione: quella tra modernismo, “national culture” e “English
Studies” da una parte, e quella tra avanguardia, contestazione della cultura nazionale e rivendicazioni
delle culture marginali dall’altra.
La produzione scientifica del dott. Baronti Marchiò rivela doti di chiarezza logica ed espositiva , e
testimonia di una seria e coerente linea di ricerca e di una notevole capacità di abbracciare le
implicazioni culturali dei fenomeni letterari.
Giudizio collegiale sui titoli didattici e scientifici presentati dal candidato BARONTI
MARCHIÒ, Roberto:
Il dott. Roberto Baronti Marchiò è attualmente ricercatore confermato presso la Facoltà di Lingue e
Letterature Straniere dell’Università di Bari ed è titolare di affidamento di lingue e Letteratura Inglese
all’Università di Cassino.
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E’ stato docente di ruolo di Lingua Inglese nelle scuole superiori e lettore di italiano a Southampton e
a Edimburgo.
E’ dottore di ricerca in Anglistica e ha usufruito di alcune borse di studio all’estero.
Per quanto attiene ai compiti didattici e alle funzioni inerenti al suo ruolo, essi sono stati assolti con
impegno e competenza, come attestato dal curriculum.
La produzione scientifica del candidato è caratterizzata da una marcata specializzazione in un ben
definito ambito di ricerca, quello dell’influenza del Futurismo italiano sulla cultura inglese e più in
particolare sulle avanguardie letterarie e sulla formazione di artisti come Pound e Eliot. Dedicati a
questo tema sono il volume Il Futurismo in Inghilterra (1990) e il denso saggio “Avanguardia e
modernismo” (1996), nei quali Baronti mette in luce un’ottima padronanza della strumentazione
metodologica, una lucida capacità di abbracciare le implicazioni culturali dei fenomeni letterari,
nonché di interpretare il ricco apparato documentario alla luce di una convincente prospettiva critica.
Nel loro insieme, questi lavori costituiscono un contributo innovativo e originale, tanto più
apprezzabili, trattandosi nel caso della monografia, di un sondaggio su un tema, alla data del volume,
ancora poco esplorato.
A testimonianza della varietà di interessi e della continuità nel tempo dell’attività del candidato si
segnalano i contributi su Pound (1995 e 1997), su Keats (1997) e il saggio sul gotico “La magia e gli
inganni dello specchio gotico” (1999).
Candidato BRONZINI, Stefano:
I giudizi individuali sui titoli didattici e scientifici presentati dal candidato BRONZINI, Stefano sono
i seguenti:
Giudizio del prof. Amoruso Vito Luciano:
Il candidato è attualmente ricercatore confermato e incaricato della medesima disciplina presso
la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Bari. In precedenza,è stato ricercatore e incaricato
nel medesimo settore disciplinare presso l’Università della Basilicata. In tale ruolo, ha sempre assolto
con generoso impegno, assiduità e competenza a tutti compiti, didattici, di tutorato e organizzativi che
gli sono stati affidati.
Ha goduto di borse di studio per soggiorni all’estero, e ha altresì svolto attività di ricerca,
finanziate a livello nazionale, presso centri e biblioteche specialistici.
La produzione scientifica del candidato,diversificata e varia quanto a temi e ambiti di
ricerca,testimonia innanzi tutto la sua vivacità intellettuale e la sua pregevole e solida preparazione
culturale, qualità che gli hanno consentito di scegliere naturalmente un terreno di ricerca non consueto
nell’anglistica italiana , con spiccata autonomia e maturità intellettuale e scientifica. Tale è senza
dubbio il suo interesse per George Meredith, al quale Bronzini ha dedicato tre densi studi, che
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costituiscono, pur nelle loro diverse angolazioni, un contributo originale e in ogni caso la più compiuta
manifestazione del suo profilo scientifico. Lo studio più ampio è il bel volume monografico, Il calamo
e la piuma.Saggio sulla narrativa di George Meredith (1995), nel quale attraverso una forma di
ravvicinata lettura dei testi e della loro storia, vengono delineate la struttura e le forme dell’opera di
Meredith,mettendone in luce la peculiare cifra stilistica e narrativa e soprattutto i modi di una
conflittuale complicità col proprio tempo. Nel percorso umano e artistico di Meredith il dr.Bronzini
individua felicemente un precario equilibrio fra idealismo romantico e realismo vittoriano, che lascia
intravedere significative anticipazioni di inquietudini ideologiche e di soluzioni formali che saranno
propri del modernismo.
Gli altri due studi dedicati a Meredith (“Dalla polverosa biblioteca allo scrittoio. La parabola
dell’eroe di George Meredith”,1993, e “Catalogo, auto ‘biografia literaria’ e saggio”,1998), sono
ulteriori scandagli sull’opera dell’autore e nel caso del secondo contributo, anche il corposo saggio
introduttivo a “An Essay on Comedy” testo poco studiato di Meredith ma di rilevante interesse critico
- documentario.Da segnalare infine un vivace studio shakespeariano, “Antony, Jacques ,Horatio e il’
mondo ordinario’”,1994, oltre ai saggi d’esordio sulla narrativa americana (Purdy, Cummings,
Dalhberg, rispettivamente 1985, 1990,1992) e su “ Il paesaggio e la Grande Guerra” (1994).
Giudizio del prof. Bindella Maria Teresa:
Il dottor Stefano Bronzini è ricercatore confermato di lingua e letteratura inglese presso la Facoltà di
Lettere e Filosofia dove è anche incaricato dell’insegnamento della stessa disciplina, ruolo questo
svolto precedentemente presso l’Università della Basilicata. Come appare dal curriculum ha svolto
l’attività didattica e di tutorato con pregevole competenza e serietà di impegno ed ha assolto con
generosa partecipazione e assiduità ai compiti organizzativi che gli sono stati affidati.
Ha trascorso prolungati periodi di soggiorno di studio all’estero svolgendo ricerche presso la
Colombia University e presso biblioteche specialistiche.Ha partecipato, inoltre a programmi di ricerca
finanziati dal Murst.
La produzione scientifica del dottor Bronzini, vasta e variegata, si fonda su una pregevole maturità
intellettuale e su un’ampiezza di interessi che consentono al candidato di addensare entro gli spazi
prescelti per la ricerca esiti originali e innovativi -raggiunti attraverso rigorosa disciplina
metodologica- unitamente a problematizzazioni di più ampio respiro culturale. L’opera di George
Meredith è il campo di indagine dove il candidato perviene con maggiore incisività ed efficacia a
questo tipo di sintesi, come testimoniata nel volume Il calamo e la piuma.Saggio sulla narrativa di
Geprge Meredith ,1995 e nei saggi “Catalogo, auto-‘biography literaria’ e saggio. Una premessa e
alcune note introduttive a “An Essay on Comedy di George Meredith”, 1998 e “Dalla polverosa
biblioteca allo scrittoio. La parabola dell’eroe di George Meredith”. Anche il resto della produzione
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scientifica del candidato presenta caratteristiche di originalità e innovatività, in particolare nel saggio
dedicato alla poesia della Grande Guerra e in quello su Shakespeare.
Nel suo insieme il percorso seguito dal candidato rivela continuità di impegno nel tempo.
Giudizio del prof. Innocenti Loretta:
Come risulta dal suo curriculum, il dott. Stefano Bronzini è stato ricercatore presso l'Università della
Basilicata dal 1989 al 1993. Da tale data, in qualità di ricercatore confermato, lavora presso la Facoltà
di Lettere e Filosofia dell'Università di Bari.
Ha tenuto corsi sul teatro elisabettiano, sulla poesia modernista e sul romanzo del Sette, dell'Otto e del
Novecento.
E' stato supplente dal 1993 al 1998 di letteratura angloamericana e di letteratura inglese.
Ha partecipato a seminari e convegni in qualità di relatore e ha insegnato in corsi di perfezionamento.
Ha partecipato a progetti di ricerca finanziati dal MURST.
La sua attività scientifica è caratterizzata da un vasto campo di interessi: da un lato per la letteratura
americana e per i modelli culturali degli Stati Uniti, dall'altra per la letteratura inglese.
I suoi saggi spaziano da Purdy e Dahlberg a Cummings, dal teatro elisabettiano al modernismo e alla
letteratura della prima Guerra Mondiale.
Importanti si rivelano però soprattutto due saggi e una monografia (Il calamo e la piuma), dedicati a
G. Meredith. Da una fine analisi macrotestuale il candidato giunge a considerare l’autore come figura
di transizione fra antico e moderno, fase mediana dove la perdita di esiti rassicuranti e di forme salde
non si è ancora radicalizzata, come avverrà in scrittori successivi, e a leggere la sua forma narrativa o
poetica come luogo di ibridazione di generi diversi.
Qui, come nel successivo saggio su An Essay on Comedy l'analisi di un autore che prelude alle
complessità psicologiche e formali del moderno è condotta con eccellenti risultati.
Il candidato mostra ovunque notevole rigore analitico e un'impostazione critica organica.
Le analisi, sia di testi letterari che di fenomeni culturali e contestuali si rivelano penetranti e originali.
Giudizio del prof. Luciana Pirè:
Il candidato ricopre dal 1993 il ruolo di Ricercatore di lingua e letteratura inglese presso la Facoltà di
Lettere e Filosofia dell’Università di Bari. E’ stato supplente dell’insegnamento di Lingua e
Letteratura inglese presso la medesima Facoltà.
Nel corso della sua attività scientifica il candidato ha inizialmente praticato, in una stretta e formativa
interdisciplinareità, il doppio campo della letteratura anglo-americana, sviluppando alcuni temi legati a
figure e momenti della storia letteraria statunitense e riletti con strumenti e ottiche di chiara
derivazione europea ( si veda per esempio l’accostamento fra la concezione visiva della parola
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narrativa in F.S.Fitzgerald e in Conrad nel saggio Lei non si voltava mai indietro. Note su the ‘Great
Gatsby’ di F.S.Fitzgerald , 1991).
A partire dall’originale excursus sulla funzione della lettura e dei libri nei testi letterari dell’Otto-
Novecento (Dalla polverosa biblioteca allo scrittoio. La parabola dell’eroe in George Meredith,
1992-3), il candidato ha dato prova di una non comune dimestichezza con l’intera tradizione culturale
inglese e di un’ottima padronanza metodologica. La monografia, Il calamo e la piuma. Saggio sulla
narrativa di George Meredith (1995), ne costituisce una solida conferma per la finezza di un’analisi
storico-testuale che sorregge, avvalendosi di una scrittura misurata ed estremamente scorrevole, la
rivalutazione degli elementi innovativi e pre-novecenteschi nella complessa, e troppo spesso
misconosciuta, parabola artistica di Meredith.
L’incidenza dell’autore tardo-vittoriano nella formazione di una cultura della modernità è ribadita, in
una prospettiva teorico-formale, dall’ampio studio - Catalogo, Auto-Biography Literaria e Saggio
(1998) – che analizza il saggio di Meredith sulla commedia, ricostruendone le tappe della gestazione e
della stesura entro una ben motivata relazione di complementarità fra “scrittura non inventiva” e
produzione narrativa.
L’attitudine del candidato alla riflessione saggistica in grado di percorrere vaste coordinate culturali si
è espressa in maniera persuasiva nel contributo sull’accelerazione della trasformazione dei processi
cognitivi e linguistici imposta dal trauma della prima guerra mondiale e tradottasi nella “supremazia
del frammento” (Dall’armonia al frammento. Il paesaggio e la Grande Guerra, 1993-4); e, su altro e
ancor più impegnativo versante, nel saggio shakespeariano che lega in un discorso unitario e
sovratestuale tre personaggi del drammaturgo elisabettiano come espressioni emblematiche della
transizione dal teatro al romanzo (Antony, Jacques, Horatio e il ‘mondo ordinario’, 1994).
Giudizio del prof. Enrica Villari:
Come risulta dall’autocertificazione, il dott. Bronzini è ricercatore di Lingua e letteratura inglese dal
1986, e ha svolto le attività di competenza del suo ruolo prima presso la Facoltà di Lettere
dell’Università della Basilicata (Corso di Laurea in Lingue ) , quindi, dal 1993, presso la Facoltà di
Lettere e Filosofia dell’Università di Bari. Dal 1997 tiene l’insegnamento di Lingua e letteratura
inglese presso l’Università di Bari ( 1997/98, 1998/99), dove ha tenuto corsi su Shakespeare e sul
romanzo inglese del Settecento, Ottocento e Novecento.
La ricerca del dott. Bronzini si è concentrata intorno a due filoni principali: il teatro shakespeariano e
il complesso panorama del romanzo dell’Ottocento e del Novecento inglese con aperture su quello
americano.
Nell’ambito del primo si inscrive il saggio Antony, Jacques e Horatio e il “mondo ordinario”
(“Contesti”, 1994) ispirato a una interessante prospettiva generata dalle competenze di Bronzini nel
genere romanzo: egli individua in alcuni personaggi e trame del teatro shakespeariano dei motivi (
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quali quelli della scrittura/racconto della propria vita o della accettazione di un modo di vita “più
ordinario”) che confluiranno, un secolo dopo, nella nascita del romanzo.
Nell’ambito del secondo, Bronzini ha dedicato vari saggi al romanzo del Novecento e alla cultura
che esso interpreta, tra i quali si segnala l’interessante contributo al volume Misoginia ( Roma, 1992)
dal titolo Autobiografia di una colpa.”Poiché ero carne” di E. Dahlberg , per la ricostruzione,
attraverso l’immaginario contemporaneo di un ebreo-americano, di alcune essenziali contraddizioni
responsabili del moderno conflitto tra i sessi .
Ma il contributo più importante e notevole della ricerca del dott. Bronzini è di gran lunga la sua
riflessione sull’opera di George Meredith, i cui esiti più significativi sono Il Calamo e la piuma.
Saggio sulla narrativa di George Meredith ( Bari, 1995) e Catalogo, auto-‘biography literaria’ e
saggio. Una premessa e alcune note introduttive a ‘An Essay on Comedy’ di George Meredith (
“Contesti”, 1998). Il primo è una ampia e articolata ricostruzione della parabola creativa di questo
romanziere di transizione, diviso tra vittorianesimo e spirito moderno, e tra i due opposti generi della
poesia e del romanzo. Ne risulta una originale ricollocazione di questo difficile scrittore al centro delle
molte contraddizione che segnarono il passaggio dal mondo ottocentesco a quello della modernità
novecentesca. Il secondo mostra come An Essay on Comedy sia cruciale allo sviluppo della cifra
narrativa speciale di Meredith, che individuò nello “spirito comico” l’unica prospettiva in grado di
dare forma e voce contemporaneamente alla aspirazione ideale e al bisogno di realtà, al romanticismo
e alla necessità del suo superamento, che erano le dicotomie fondamentali che Meredith ereditava
dalla tradizione ottocentesca che si stava chiudendo.
L’insieme della produzione scientifica del dott. Bronzini rivela una notevole maturità critica, fondata
sul vasto raggio di riferimenti delle sue analisi e sull’interesse e coerenza delle sue prospettive di
indagine.
Giudizio collegiale sui titoli didattici e scientifici presentati dal candidato BRONZINI,
Stefano:
Il dott. Stefano Bronzini è attualmente ricercatore confermato presso la Facoltà di Lettere e Filosofia
dell’Università di Bari, dove dal 1997 tiene per supplenza l’insegnamento di Lingua e Letteratura
Inglese.
Ha trascorso soggiorni di studio all’estero, presso la Columbia University (New York), la Bodleian
Library di Oxford e la British Library di Londra.
Ha insegnato in corsi di perfezionamento e ha inoltre partecipato attivamente al coordinamento di
iniziative in campo didattico.
Per quanto attiene ai compiti didattici e alle funzioni inerenti al suo ruolo, essi sono stati assolti con
impegno e competenza, come attestato dal curriculum.
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L’attività scientifica del dott. Bronzini è caratterizzata dalla varietà e dall’ampiezza del campo dei suoi
interessi. Tra questi, oggetto privilegiato di studi è l’opera di George Meredith, cui ha dedicato studi
significativi tra i quali il volume Il calamo e la piuma (1995) e il saggio “Dalla polverosa biblioteca
allo scrittoio” (1992-93). Il volume monografico Il calamo e la piuma delinea la struttura e le forme
dell’opera di Meredith contemperando una fine analisi testuale con una convincente interpretazione
storico-culturale, che mette in luce non solo una figura di transizione tra tradizione e innovazione, ma
anche una singolare conflittualità-complicità dello scrittore con il suo tempo.
A testimonianza della continuità temporale, si segnala il saggio su An Essay on Comedy di Meredith,
di rilevante interesse critico documentario. Gli altri studi “Dall’armonia al frammento. Il paesaggio e
la Grande Guerra” (1993-94) e il saggio su Shakespeare “Antony, Jacques and Horatio e il ‘mondo
ordinario’” (1994) confermano il rigore metodologico con cui il candidato affronta di volta in volta le
problematiche della ricerca e anche in essi appaiono evidenti le caratteristiche di originalità e
innovatività.
Prima di procedere nella valutazione del successivo candidato, il Presidente, Prof. Amoruso,
ha comunicato ai membri della Commissione che gli è pervenuto in copia, per conoscenza, dagli
Uffici del Rettorato, un fax delle ore 12.32, nel quale il dott. Gregori Flavio ha dichiarato di ritirare la
propria domanda di partecipazione al concorso. La Commissione, preso atto di tale comunicazione del
dott. Gregori, ha proceduto nella valutazione dei titoli didattici e scientifici del successivo candidato.
Candidato GRIMALDI, Patrizia:
I giudizi individuali sui titoli didattici e scientifici presentati dal candidato GRIMALDI, Patrizia
sono i seguenti
Giudizio del prof. Amoruso Vito Luciano:
La dottoressa Grimaldi Patrizia è attualmente ricercatore confermato di Lingua e letteratura
inglese presso l’Università di Siena. In precedenza, ha svolto tale funzione presso l’Università degli
studi degli Abruzzi e presso l’Università della Calabria. In tale ruolo, così come risulta da quel che è
attestato dal curriculum, ha svolto i compiti didattici a lei assegnati. Si segnalano altresì il possesso di
un Ph.D presso la Harvard University,e il godimento di borse di studio all’estero.
Per quanto attiene la produzione scientifica della candidata, essa è nettamente confinata in un
ambito ristretto di ricerca, segnatamente medioevale e ‘Early Renaissance’.Ai fini del presente
concorso i contributi da prendere in considerazione, e, in ogni caso, a parere di chi scrive, quelli più
significativi sono Sir Orfeo as Celtic Folk-Hero (1981) e soprattutto lo studio su Chaucer, Methaphor
at play; Chaucer’s Poetics of exemplarity (1997).In quest’ultima raccolta di saggi (alcuni già apparsi
separatamente), la dr. Grimaldi sostiene la tesi che sia la metafora, piuttosto che l’allegoria, la forza
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creativa delle narrazioni chauceriane: i sondaggi analitici che applicano questa tesi sono interessanti,
sia pure con esiti non propriamente inediti , e infine, anche espressivamente, con troppo marcate
“tecnicalities”, che appesantiscono la chiarezza discorsiva e sovente non lasciano emergere una
distinta voce e sensibilità letteraria.
La candidata si rivela studiosa dotata di un buon background culturale,ma alla compiutezza e
alla piena persuasività del suo profilo scientifico gioverebbero una diversificazione sia di temi sia di
oggetti della ricerca, unitamente a una strumentazione metodologica più flessibile e in ogni caso
assunta con maggior distacco critico.
Giudizio del prof. Bindella Maria Teresa:
La dott.ssa Patrizia Grimaldi è ricercatore confermato di Lingua e letteratura inglese presso
l’Università di Siena. Precedentemente ha lavorato in qualità di ricercatore presso l’Università degli
Abruzzi e presso l’Università della Calabria. Come appare dal curriculum ha svolto compiti didattici
nell’ambito della letteratura inglese medievale e rinascimentale Ha conseguito un PhD presso la
Harvard University e ha goduto di borse di studio all’estero.
La produzione scientifica della candidata pertinente al settore disciplinare del presente
concorso rivela interessi che si orientano costantemente nella direzione degli ambiti medievale e del
primo Rinascimento. I contributi più significativi sono individuabili nel lavoro su Chaucer, Metaphor
at Play. Chaucer’s Poetics of Exemplarity (1997), una raccolta di saggi nella quale è sostenuta la tesi
che sia la metafora piuttosto che l’allegoria a rendere efficace la narrazione di Chaucer, e nel saggio su
Sir Orfeo, eroe celtico. Anche se la produzione scientifica non presenta caratteristiche di varietà e
ampiezza di interessi, essa rivela tuttavia competenze nel campo della retorica e una spiccata
inclinazione verso gli studi comparati.
Giudizio del prof. Innocenti Loretta:
La dott.ssa Patrizia Grimaldi è ricercatore confermato di Lingua e letteratura inglese dal 1984
e ha lavorato prima presso l’Università degli Abruzzi, successivamente presso l’Università della
Calabria e infine presso l’Università di Siena, dal 1998.
Ha tenuto seminari su argomenti medievali (Chaucer, teatro medievale) e rinascimentali
(Sidney, Shakespeare e Webster) e un corso per affidamento nel 1992-93.
Ha goduto di una borsa di studio Fulbright presso la Michigan University nel 1977.
Ha ottenuto un MA e un PhD in Letterature comparate presso l’Università di Harvard.
Tra i titoli scientifici presentati dalla dott.ssa Grimaldi in allegato alla domanda, sono
considerabili ai fini del presente concorso, in quanto pertinenti al settore disciplinare L18A (Lingua e
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letteratura inglese), solo il saggio Sir Orfeo as Celtic Folk-Hero (1981) e il volume Methaphor at play;
Chaucer’s Poetics of exemplarity (1997).
Quest’ultimo lavoro è una raccolta di saggi sulla questione del linguaggio metaforico in
Chaucer. Nella metaforizzazione dell’exemplum nella retorica post-aristotelica, piuttosto che
nell’allegoria, la candidata individua la genesi della novella medievale e la struttura portante della
narrazione chauceriana.
Per quanto interessanti, i contributi della dott.ssa Grimaldi risultano esigui e circoscritti a un
unico ambito: quello medievale del primo Rinascimento.
Più che al campo della letteratura inglese, inoltre, essi sono pertinenti a quello della letteratura
comparata.
Giudizio del prof. Luciana Pirè:
La dott.ssa Patrizia Grimaldi è attualmente ricercatore confermato di Lingua e letteratura
inglese presso l’Università di Siena. E’ in possesso di un Ph.D. presso l’ Harvard University e ha
usufruito di borse di studio all’ estero.
La produzione scientifica della candidata non è, in gran parte , giudicabile in quanto non
rientra nella classe disciplinare del presente concorso. Fanno eccezione due titoli ; Sir Orfeo as Celtic
folk-hero (1981) e Metaphor at Play; Chaucer’s Poetics of Exemplarity (1997); Pur nel suo
apprezzabile valore nell’ambito degli studi chauceriani, non si può ritenere questa unica monografia
un contributo sufficiente ai fini di una valutazione comparativa nel presente concorso.
Giudizio del prof. Enrica Villari:
Come risulta dall’autocertificazione, la dott.ssa Patrizia Grimaldi è ricercatore di Lingua e
letteratura inglese dal 1984, e ha svolto le attività di competenza del suo ruolo prima presso
l’Università degli studi degli Abruzzi poi, dal 1987, presso l’Università della Calabria, infine , dal
1998, presso l’Università degli Studi di Siena. Nell’a.a. 1992-93 ha tenuto,per affidamento,
l’insegnamento di Inglese I presso l’Università degli Studi della Calabria, Ha conseguito nel 1980 un
M.A. in Comparative Literature e nel 1988 un Ph.D presso il Dipartimento di letterature comparate
presso l’Università di Harvard.
L’attività di ricerca della dott.ssa Grimaldi, quale risulta dalle pubblicazioni presentate in
allegato alla domanda, si è concentrata in due direzioni , quella degli studi medievali e rinascimentali
italiani su base teorica e comparatistica, e quella degli studi inglesi medievali e “ Early Renaissance”.
I primi non sono da prendere in considerazione ai fini del presente concorso. I secondi consistono nel
volume Metaphor at Play:Chaucer’s Poetics of Exemplarity (1997) e nel saggio Sir Orfeo as Celtic
Folk-Hero (1981). Nel volume su Chaucer la dott.ssa Grimaldi mostra come l’estetica della
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esemplarità sia affidata non tanto all’allegoria, quanto a un uso precoce e sofisticato dell’arte della
metafora, della quale vengono analizzati meccanismi e strategie. Nel saggio su Sir Orfeo colloca il
poema nella tradizione della allegorizzazione medievale di miti classici e vi identifica la doppia
eredità della tradizione popolare celtica e dell’allegoria cristiana.
Giudizio collegiale sui titoli didattici e scientifici presentati dal candidato GRIMALDI,
Patrizia:
La dott.ssa Patrizia Grimaldi è attualmente ricercatore confermato di Lingua e letteratura
inglese presso l’Università di Siena. E’ in possesso di un Ph. D. in Letterature Comparate ottenuto
presso la Harvard University e ha usufruito di borse di studio all’estero.
Per quanto attiene all’attività didattica e alle funzioni inerenti al suo ruolo, essi sono stati
svolti con impegno e competenza, come risulta dal curriculum presentato.
L’attività scientifica della candidata è prevalentemente concentrata in ambito comparatistico.
Titoli relativi alla letterature inglese risultano limitati al breve saggio Sir Orfeo as Celtic Folk-Hero
e al volume Metaphor at Play:Chacer’s Poetics of Exemplarity (1997). In quest’ultimo lavoro si
individua nella metafora ,piuttosto che nell’allegoria, la cifra della narrativa chauceriana.
Si ritiene che si tratti di contributi interessanti, e tuttavia non sufficienti a definire
compiutamente e persuasivamente il profilo scientifico complessivo della candidata.
Formulati i giudizi individuali e collegiali la Commissione si è convocata per la successiva
riunione il giorno 4 luglio 2000 alle ore 09.00 presso i locali del Dipartimento di Lingue e Tradizioni
Culturali Europee dell’Università degli Studi di Bari. La riunione è stata conclusa alle ore 18.00 del 3
luglio 2000 (vedi verbale n. 2).
Il giorno 4 luglio 2000 alle ore 09.00 presso i locali del Dipartimento di Lingue e Tradizioni
Culturali Europee dell’Università degli Studi di Bari si è aperta la riunione per l’effettuazione della
discussione dei titoli scientifici e l’assegnazione del tema della prova didattica.
Inoltre la Commissione ha definito le modalità di svolgimento della prova didattica che
vengono riportate nel presente verbale secondo quanto dichiarato nel verbale n.3: “la Commissione
stabilisce che i candidati siano convocati per la discussione dei titoli scientifici secondo l’ordine
alfabetico. La Commissione stabilisce, inoltre, che dopo che ogni candidato avrà svolto la discussione
dei titoli scientifici da lui presentati ai fini del concorso in oggetto, gli saranno consegnate cinque
buste chiuse contenenti gli argomenti della prova didattica. Il candidato sarà invitato a scartare due
buste e aperte le tre restanti, il candidato potrà indicare uno dei tre argomenti quale tema della sua
prova didattica. La prova didattica dovrà avere la durata di 45 minuti e dovrà essere sostenuta dai
candidati 24 ore dopo la scelta del tema”.
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Ogni Commissario, pertanto, ha redatto un numero di tracce pari al numero dei candidati.
Ogni traccia è stata inserita in buste tra loro identiche che sono state sigillate e siglate dai singoli
componenti la Commissione.
Alle ore 10.00 del 4 luglio 2000, come previsto dalla convocazione, il Presidente ha fatto
entrare i candidati e ha proceduto all’identificazione degli stessi (vedi allegato A al verbale n.3). Dopo
l’identificazione sono risultati presenti i seguenti candidati:
AMALFITANO, PAOLO
BARONTI MARCHIÒ, ROBERTO
BRONZINI, STEFANO
Sono risultati assenti i candidati:
GRIMALDI, PATRIZIA
Il Presidente ha informato tutti i candidati sulle modalità di svolgimento sia della discussione
dei titoli scientifici sia della prova didattica così come precedentemente definite. Inoltre la
Commissione, visto il numero dei candidati presenti alla discussione dei titoli scientifici, ha stabilito e
comunicato ai candidati l’orario di svolgimento della discussione dei titoli scientifici. I candidati sono
stati, quindi, convocati, il giorno 4 luglio 2000, sempre presso i locali del Dipartimento di Lingue e
Tradizioni Culturali Europee dell’Università degli Studi di Bari, secondo il seguente orario:
AMALFITANO, PAOLO ore 10.10
BARONTI MARCHIÒ, ROBERTO ore 11.00
BRONZINI, STEFANO ore 12.00
Dopo aver concluso ogni singola discussione dei titoli scientifici presentati da ciascun
candidato ai fini del concorso in oggetto, sono stati formulati giudizi individuali da ciascun membro
della Commissione e un giudizio collegiale che vengono di seguito riportati.
Candidato AMALFITANO, Paolo:
I giudizi individuali sono i seguenti:
Giudizio del prof. Amoruso Vito Luciano:
Nella discussione dei titoli scientifici il candidato ha messo in luce ottime capacità
argomentative e un solido background culturale.
Giudizio del prof. Bindella Maria Teresa:
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Nell’illustrazione dei suoi lavori il candidato si sofferma in particolare sul romanzo inglese e
discute con competenza le metodologie adottate nella ricerca svolta; espone inoltre alla commissione
i suoi progetti per la ricerca futura con chiarezza e competenza
Giudizio del prof. Innocenti Loretta:
Nella discussione dei titoli il candidato dimostra notevole padronanza di strumenti
metodologici, ottima consapevolezza delle problematiche teoriche e chiarezza espositiva.
L’individuazione delle linee di ricerca è stata condotta con lucida coerenza.
Giudizio del prof. Pirè Luciana:
Il Dott. Amalfitano ha commentato i risultati e le tappe della sua produzione scientifica
ricostruendone i momenti salienti e le motivazioni di fondo con una persuasiva e disinvolta capacità
dialettica.
Giudizio del prof. Villari Enrica:
La discussione dei titoli scientifici e dei progetti di ricerca del candidato ha messo in luce le
chiare premesse del suo metodo e la coerenza delle sue prospettive interpretative e di ricerca.
Giudizio collegiale sulla discussone dei titoli scientifici presentati dal candidato
AMALFITANO, Paolo :
Il candidato ha messo in luce eccellenti capacità argomentative e un’apprezzabile coerenza nel
delineare metodi, ambiti e chiavi interpretative della sua ricerca.
Candidato BARONTI MARCHIO’, Roberto:
I giudizi individuali sono i seguenti:
Giudizio del prof. Amoruso Vito Luciano:
Il candidato ha una buona preparazione culturale, una pregevole capacità di argomentazione
dei propri interessi e itinerari di ricerca, unite a una sicura padronanza delle metodologie critiche.
Giudizio del prof. Bindella Maria Teresa:
Il candidato espone con chiarezza e lucidità i percorsi complessi e laboriosi che l’hanno
condotto alla pubblicazione del volume sul futurismo inglese in Inghilterra e si sofferma sul concetto
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stesso di avanguardia che tende a separare dal movimento modernista. L’esperienza acquisita fornirà
al candidato interessanti spunti di approfondimento nel fermento culturale degli anni venti e trenta
Giudizio del prof. Innocenti Loretta:
Il candidato ha esposto con coerenza le motivazioni del suo forte interesse per la cultura delle
avanguardie novecentesche in relazione al canone modernista e ha indicato con lucidità e proprietà
espositiva il percorso culturale-letterario degli esiti e del futuro della sua ricerca.
Giudizio del prof. Pirè Luciana:
Il dott. Baronti Marchiò ha esposto con pacata chiarezza gli snodi della sua produzione
sull’avanguardia e ne ha delineato gli sviluppi e i successivi approfondimenti, rivelando una sua
spiccata vocazione alla ricerca scientifica.
Giudizio del prof. Villari Enrica:
La discussione dei titoli scientifici del candidato ha messo in luce la solidità del suo impianto
di ricerca e l’interesse del suo attuale progetto sul surrealismo in Inghilterra dal 1936.
Giudizio collegiale sulla discussione dei titoli scientifici presentati dal candidato BARONTI
MARCHIO’, Roberto:
Il candidato ha mostrato notevole consapevolezza delle motivazioni e dei percorsi critici della
sua ricerca. La discussione dei titoli ha messo in luce la serietà del suo impegno e la sua passione
culturale.
Candidato BRONZINI, Stefano:
I giudizi individuali sono i seguenti:
Giudizio del prof. Amoruso Vito Luciano:
Il candidato ha una eccellente preparazione culturale, e si muove nella discussione dei propri
ambiti e itinerari di ricerca con sicurezza metodologica e scioltezza argomentativa, mettendo in luce
una grande vivacità e passione intellettuale.
Giudizio del prof. Bindella Maria Teresa:
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Il candidato ha illustrato con grande chiarezza espositiva e grande competenza i percorsi
seguiti nell’ambito del romanzo inglese dell’Ottocento e in particolare nella ricerca svolta su George
Meredith. Ha rivelato maturità culturale e disciplina metodologica, oltre ad una pregevole capacità
dialettica
Giudizio del prof. Innocenti Loretta:
Il candidato ha mostrato la capacità di collegare in un percorso coerente i suoi contributi e le
sue ricerche, discutendo con competenza e con sicurezza e mettendo in luce di aver operato una attenta
riflessione su problemi letterari e culturali.
Giudizio del prof. Pirè Luciana:
Il dott. Bronzini ha eccellenti doti argomentative e solide basi culturali, come si è potuto
evincere dalla interessante esposizione dei momenti e dei percorsi che hanno caratterizzato la sua
carriera scientifica.
Giudizio del prof. Villari Enrica:
La discussione dei titoli scientifici del candidato ha messo in luce la solida consistenza della
sua specializzazione ottocentesca e l’interesse della sua linea interpretativa della centralità dell’opera
di Meredith come punto privilegiato di osservazione sulla storia del romanzo ottocentesco inglese.
Giudizio collegiale sulla discussione dei titoli scientifici presentati dal candidato BRONZINI,
Stefano:
Il candidato ha rivelato solida competenza e lucidità critica nel delineare l’itinerario della sua
ricerca complessiva, e notevole capacità nel collegarla a vaste problematiche in ambito letterario e
storico-culturale.
La Commissione si è convocata per la successiva riunione il giorno 5 luglio 2000 alle ore
10.00 presso i locali del Dipartimento di Lingue e Tradizioni Culturali Europee dell’Università degli
Studi di Bari. La riunione è stata conclusa alle ore 18.00 del 4 luglio 2000 (vedi verbale n.3).
La Commissione si è riunita il giorno 5 luglio 2000 alle ore 10.00 presso i locali del
Dipartimento di Lingue e Tradizioni Culturali Europee dell’Università degli Studi di Bari per
l’effettuazione della prova didattica. Previo accertamento dell’identità personale dei candidati (vedi
allegato B al verbale n.4) e dopo aver sentito ogni singolo candidato nell’ordine previsto, si è
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proceduto alla formulazione dei giudizi individuali e collegiali sulla prova didattica svolta da ciascun
candidato che vengono di seguito riportati.
Candidato AMALFITANO, Paolo:
I giudizi individuali sulla prova didattica svolta dal candidato AMALFITANO, Paolo sono i
seguenti:
Giudizio del prof. Amoruso Vito Luciano:
Nello svolgimento della prova didattica il candidato mette bene in luce le sue doti di chiarezza
e efficacia espositive nella illustrazione sia delle premesse metodologiche introduttive sia nella
puntuale disamina analitica del tema prescelto.
Giudizio del prof. Bindella Maria Teresa:
All’inizio della prova didattica il candidato presenta la complessità e la vastità dell’argomento
e illustra The Rise of the Novel di I.Watt del quale accoglie criticamente le tesi di fondo; in particolare
si sofferma sulla trasformazione del pubblico dei lettori-fruitori del novel. Passa quindi ad illustrare
con chiarezza espositiva il tema prescelto soffermandosi dapprima sul personaggio, quindi
sull’ambiente, che individua come spazio geografico-sociale. Particolarmente efficace e convincente è
la sua analisi di tale spazio nell’opera di Fielding e di Richardson. Anche nella trattazione di Defoe e
Sterne il candidato rivela capacità di sintesi, vasta preparazione e ottime capacità di comunicazione.
Giudizio del prof. Innocenti Loretta:
Nella prova didattica il dott. Paolo Amalfitano ha messo in luce particolari doti di sintesi e di
chiarezza. Il candidato ha fornito sull’argomento riferimenti bibliografici essenziali, basi di partenza
per un convincente percorso espositivo, ricco e puntuale, frutto di personale elaborazione dei problemi
formali e concettuali relativi al tema trattato.
Giudizio del prof. Pirè Luciana:
Il candidato ha mostrato notevolissime qualità didattiche con una capacità espositiva che
introduce agevolmente a problemi complessi e nodi cruciali della critica e della prassi letteraria.
Impostando la prova didattica sulla base di categorie saldamente tradizionali, il candidato ha abilmente
organizzato in uno schema molto chiaro una molteplicità esemplificativa di temi legati all’evoluzione
del personaggio realistico settecentesco.
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Giudizio del prof. Villari Enrica:
Prendendo le mosse dalle canonizzazioni canoniche classiche della questione “novel”
settecentesco, il candidato ha delineato delle precise opposizioni tra costanti formali nella
connotazione del “personaggio” e dello “spazio” nel romanzo del Settecento. Particolarmente lucida
nella sua argomentazione la correlazione delle coordinate spaziali nei romanzi di Defoe, Richardson e
Fielding a questioni più ampie di storia dell’evoluzione del genere romanzo. Lo svolgimento della
prova didattica ha messo in luce le notevoli doti del candidato di sicurezza organizzativa nella scelta e
disposizione dei materiali, sia dal punto di vista metodologico che da quello della competenza
disciplinare.
Giudizio collegiale sulla prova didattica dal candidato AMALFITANO, Paolo :
Lo svolgimento della prova didattica sia nelle premesse metodologiche e storico-culturali
introduttive sia nell’ottima analisi ravvicinata e problematica di temi e autori ha messo in luce le sue
pregevoli doti di chiarezza e efficacia espositive.
Candidato BARONTI MARCHIÒ, Roberto:
I giudizi individuali sulla prova didattica svolta dal candidato BARONTI MARCHIÒ,
Roberto sono i seguenti:
Giudizio del prof. Amoruso Vito Luciano:
Nell’impostazione critica e nel concreto svolgimento analitico della prova didattica il
candidato conferma le pregevoli qualità della sua preparazione culturale, la sua sensibilità letteraria,
unite a una efficace chiarezza comunicativa.
Giudizio del prof. Bindella Maria Teresa:
Il candidato espone nella parte introduttiva la struttura che avrà la sua prova didattica
delineando con chiarezza il percorso che intende seguire. La prova si articolerà in tre momenti che
toccheranno rispettivamente la rivisitazione critica di The Rise of the Novel, le somiglianze e le
differenze tra il libro di viaggio e il novel, l’esemplificazione sui testi. L’esposizione del candidato è
coerente con il disegno proposto e rivela padronanza dell’argomento e capacità di sintesi. In
particolare emergono, nella fase di esemplificazione, accurate analisi dei testi letterari assunti a
metafore del viaggio. Centrale alla sua argomentazione è l’illustrazione dei rapporti che intercorrono
tra le opere di fiction e la narrazione dei facts.
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Giudizio del prof. Innocenti Loretta:
Il dott. Baronti Marchiò ha svolto la sua prova didattica fornendo sull’argomento scelto una
vasta documentazione e una trattazione lineare storica del rapporto tra “travel literature” e nascita del
romanzo. Il candidato ha mostrato buone capacità di analisi e chiara articolazione espositiva.
Giudizio del prof. Pirè Luciana:
Il candidato ha svolto una prova didattica molto accurata nelle relazioni cronologiche e
concettuali e puntuale nell’analisi della complessa evoluzione della narrativa di viaggio a partire
dall’età elisabettiana. Nella stretta interdipendenza strutturale e formale fra fictional e non-fictional
narrative, il candidato ha motivato con molta pertinenza le contaminazioni e i prestiti nella transizione
tra i due generi.
Giudizio del prof. Villari Enrica:
Il candidato ha inserito la sua discussione della relazione tra “travel literature” e nascita del
romanzo nella linea interpretativa della continuità tra “novel” e generi bassi “non fictional”: la tesi
Davis/Hunter piuttosto che quella Watt/McKeon. Ha quindi ricostruito in maniera convincente già nel
genere “travel books” sei-settecenteschi quella opposizione narrazione immaginifico-
meravigliosa/tessitura narrativa del personale, che è alla base della futura opposizione facts/fiction del
“novel” settecentesco. Particolarmente apprezzabili sono apparsi i riferimenti testuali lucidi e precisi
su cui ha fondato la sua convincente argomentazione.
Giudizio collegiale sulla prova didattica dal candidato BARONTI MARCHIÒ, Roberto:
Lo svclgimento della prova ha messo bene in luce la pregevole preparazione culturale, la
chiarezza nell’impostazione critica e analitica proprie del candidato, nonché la sua efficace capacità
dialettica.
Candidato BRONZINI, Stefano:
I giudizi individuali sulla prova didattica svolta dal candidato BRONZINI, Stefano sono i
seguenti:
Giudizio del prof. Amoruso Vito Luciano:
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Il candidato possiede eccellenti capacità analitiche ed espositive, una pregevole ricchezza di
riferimenti letterari e argomenta con passione e vivacità intellettuale il suo non consueto punto di vista
interpretativo sul tema oggetto della sua prova didattica.
Giudizio del prof. Bindella Maria Teresa:
La prova didattica del dottor Bronzini prende avvio da una citazione da Madame Bovary di
Flaubert che gli fornisce una pregevole ed utile chiave di lettura per l’opera dickensiana, dalla quale
isola, come campione, David Copperfield. Tratta l’argomento con ammirevole competenza
raccordando il testo-campione ad altri romanzi inglesi dell’Ottocento e individua nei primi nove
capitoli del David Copperfield sofisticate strategie narrative che portano in piena luce la stretta
connessione tra memoria e infanzia. Attinge al tempo stesso ai materiali biografici e ne commenta la
manipolazione richiamando Foster e Dombey and Son. Condotta con estremo rigore e disciplina
metodologica, l’esposizione del candidato rivela una straordinaria capacità di allestire e predisporre
materiali eterogenei in modo da renderli pertinenti e funzionali. Essa lascia inoltre percepire, pur nella
veste di prova didattica, intuizioni originali e proposte innovative.
Giudizio del prof. Innocenti Loretta:
Nella prova didattica, il candidato dimostra di muoversi agevolmente e con felici intuizioni sul
tema scelto. A una sicura e chiara esposizione il dott. Bronzini ha unito convincenti riferimenti
bibliografici, più ampie considerazioni sul sistema del romanzo inglese e profondità di analisi.
Giudizio del prof. Pirè Luciana:
Nella sua prova didattica il dott. Bronzini ha mostrato un’eccellente tenuta logico-formale e un
maturo controllo degli strumenti critici. L’accattivante esposizione ha saputo equilibrare una lettura
originale e molto ravvicinata del testo dickensiano con una serie di felicissimi legamenti tra autori e
momenti della storia letteraria inglese.
Giudizio del prof. Villari Enrica:
Il candidato ha concentrato la sua prova didattica sui primi nove capitoli di David Copperfield
da lui convincentemente individuati come quelli che narrano della morte del personaggio-bambino e
della nascita dell’estetica dickensiana della memoria - come presentificazione del passato – nel
Copperfield . Molto apprezzabile, per la sua finezza letteraria e consapevolezza teorica,
l’identificazione del personaggio “umile” di Peggotty come “doppio” del narratore. Attraverso vasti e
convincenti riferimenti testuali e extratestuali Bronzini ha ammirevolmente identificato in quei primi
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capitoli che fissano il legame tra infanzia e memoria un momento fondamentale dell’estetica
romanzesca che riprende la lezione di un maestro settecentesco, Sterne, e la consegna alle poetiche
della memoria del romanzo del Novecento.
Giudizio collegiale sulla prova didattica dal candidato BRONZINI, Stefano:
Lo svolgimento della prova ha messo in luce la notevole capacità analitica e sensibilità
letteraria del candidato, il suo non consueto punto di vista interpretativo sul tema prescelto, e le sue
eccellenti doti di comunicazione.
La Commissione si è convocata per la successiva riunione il giorno 6 luglio 2000 alle ore 10.00 presso
i locali del Dipartimento di Lingue e Tradizioni Culturali Europee dell’Università degli Studi di Bari.
La seduta è stata tolta alle ore 17.00 del 5 luglio 2000 (vedi verbale n. 4).
La Commissione si è riunita il giorno 6 luglio 2000 alle ore 10.00 presso i locali del
Dipartimento di Lingue e Tradizioni Culturali Europee dell’Università degli Studi di Bari per
procedere alla valutazione comparativa finale dei candidati.
Dopo attenta e ampia discussione la Commissione, avendo esaminato i giudizi individuali e
collegiali sui titoli didattici e scientifici, sulla discussione dei titoli scientifici e sulle prove didattiche
espressi su ciascun candidato, formula i seguenti giudizi collegiali:
Giudizio finale collegiale sul candidato AMALFITANO, Paolo:
Il dott. Paolo Amalfitano è attualmente ricercatore confermato e tiene per affidamento il corso di
Lingua e Letteratura inglese presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Istituto Universitario
Orientale di Napoli.
E’ stato assegnista di formazione didattica e ha usufruito di borse di studio all’estero.
Per quanto attiene ai compiti didattici e alle funzioni inerenti al suo ruolo, essi sono stati assolti con
impegno, competenza e assiduità, come attestato dal curriculum.
Il dott. Amalfitano è coordinatore di iniziative culturali significative in campo nazionale e
internazionale che comprendono la direzione dell’Associazione Sigismondo Malatesta e la
condirezione della Collana di Letterature Comparate e Teatro (Bulzoni, Roma).
E’ stato responsabile locale di gruppi di ricerca nazionali 40% e CNR.
Nella discussione dei titoli il candidato ha messo in luce eccellenti capacità argomentative e
un’apprezzabile coerenza nel delineare metodi, ambiti e chiavi interpretative della sua ricerca.
Lo svolgimento della prova didattica sia nelle premesse metodologiche e storico-culturali introduttive
sia nell’ottima analisi ravvicinata e problematica di temi e autori ha messo in luce le sue pregevoli doti
di chiarezza e efficacia espositive.
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L’attività scientifica del dott. Amalfitano è caratterizzata da ben definiti ambiti di ricerca: la prima,
legata a questioni di teoria della letteratura e di modelli ermeneutici di origine freudiana; la seconda –
la più consistente e proficua – avente per centro le forme narrative del Settecento inglese e del
Modernismo. In quest’ultimo ambito i contributi più significativi appaiono il saggio introduttivo a Le
avventure del Colonnello Jack dal titolo “La scrittura di De Foe” (1983), i lavori su Moll Flanders
(“La morale e la favola. Spazio fisico e spazio etico in Moll Flanders, 1995) e su Tristram Shandy
(1999), e per il modernismo “Mimesi e narrazione “ (1995) e “Spazi segreti nell’Ulisse di Joyce
(1998).
Questi contributi, tutti congruenti con le discipline comprese nel settore, si segnalano per un sicuro
rigore metodologico, una pregevole capacità dialettica e finezza interpretativa e approdano a esiti
originali e innovativi.
La commissione segnala altresì, a testimonianza della continuità nel tempo e della diversificazione
degli interessi culturali, il saggio su Romeo and Juliet (1999) e i contributi degli esordi su George
Moore (1980) e su Walter Scott (1985).
Giudizio finale collegiale sul candidato BARONTI MARCHIÒ, Roberto:
Il dott. Roberto Baronti Marchiò è attualmente ricercatore confermato presso la Facoltà di Lingue e
Letterature Straniere dell’Università di Bari ed è titolare di affidamento di lingue e Letteratura Inglese
all’Università di Cassino.
E’ stato docente di ruolo di Lingua Inglese nelle scuole superiori e lettore di italiano a Southampton e
a Edimburgo.
E’ dottore di ricerca in Anglistica e ha usufruito di alcune borse di studio all’estero.
Per quanto attiene ai compiti didattici e alle funzioni inerenti al suo ruolo, essi sono stati assolti con
impegno e competenza, come attestato dal curriculum.
Nella discussione dei titoli il candidato ha mostrato notevole consapevolezza delle motivazioni e dei
percorsi critici della sua ricerca. La discussione dei titoli ha messo in luce la serietà del suo impegno e
la sua passione culturale.
Lo svclgimento della prova didattica ha messo bene in luce la pregevole preparazione culturale, la
chiarezza nell’impostazione critica e analitica proprie del candidato, nonché la sua efficace capacità
dialettica.
La produzione scientifica del candidato è caratterizzato da una marcata specializzazione in un ben
definito ambito di ricerca, quello dell’influenza del Futurismo italiano sulla cultura inglese e più in
particolare sulle avanguardie letterarie e sulla formazione di artisti come Pound e Eliot. Dedicati a
questo tema sono il volume Il Futurismo in Inghilterra (1990) e il denso saggio “Avanguardia e
modernismo” (1996), nei quali Baronti mette in luce un’ottima padronanza della strumentazione
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metodologica, una lucida capacità di abbracciare le implicazioni culturali dei fenomeni letterari,
nonché di interpretare il ricco apparato documentario alla luce di una convincente prospettiva critica.
Nel loro insieme, questi lavori costituiscono un contributo innovativo e originale, tanto più
apprezzabili, trattandosi nel caso della monografia, di un sondaggio su un tema, alla data del volume,
ancora poco esplorato.
A testimonianza della varietà di interessi e della continuità nel tempo dell’attività del candidato si
segnalano i contributi su Pound (1995 e 1997), su Keats (1997) e il saggio sul gotico “La magia e gli
inganni dello specchio gotico” (1999).
Giudizio finale collegiale sul candidato BRONZINI, Stefano:
Il dott. Stefano Bronzini è attualmente ricercatore confermato presso la Facoltà di Lettere e Filosofia
dell’Università di Bari, dove dal 1997 tiene per supplenza l’insegnamento di Lingua e Letteratura
Inglese.
Ha trascorso soggiorni di studio all’estero, presso la Columbia University (New York), la Bodleian
Library di Oxford e la British Library di Londra.
Ha insegnato in corsi di perfezionamento e ha inoltre partecipato attivamente al coordinamento di
iniziative in campo didattico.
Per quanto attiene ai compiti didattici e alle funzioni inerenti al suo ruolo, essi sono stati assolti con
impegno, competenza e assiduità, come attestato dal curriculum.
Nella discussione dei titoli il candidato ha rivelato solida competenza e lucidità critica nel delineare
l’itinerario della sua ricerca complessiva, e notevole capacità nel collegarla a vaste problematiche in
ambito letterario e storico-culturale.
Lo svolgimento della prova ha messo in luce la notevole capacità analitica e la sensibilità letteraria del
candidato, il suo non consueto punto di vista interpretativo sul tema prescelto, e le sue eccellenti doti
di comunicazione e grande passione intellettuale.
L’attività scientifica del dott. Bronzini è caratterizzata dalla varietà e dall’ampiezza del campo dei suoi
interessi. Tra questi, oggetto privilegiato di studi è l’opera di George Meredith, cui ha dedicato studi
significativi tra i quali il volume Il calamo e la piuma (1995) e il saggio “Dalla polverosa biblioteca
allo scrittoio” (1992-93). Il volume monografico Il calamo e la piuma delinea la struttura e le forme
dell’opera di Meredith contemperando una fine analisi testuale con una convincente interpretazione
storico-culturale, che mette in luce non solo una figura di transizione tra tradizione e innovazione, ma
anche una singolare conflittualità-complicità dello scrittore con il suo tempo.
A testimonianza della continuità temporale, si segnala il saggio su An Essay on Comedy di Meredith
(1999), di rilevante interesse critico documentario. Gli altri studi “Dall’armonia al frammento. Il
paesaggio e la Grande Guerra” (1993-94) e il saggio su Shakespeare “Antony, Jacques and Horatio e il
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‘mondo ordinario’” (1994) confermano il rigore metodologico con cui il candidato affronta di volta in
volta le problematiche della ricerca.
Nel complesso, il profilo scientifico del dott. Bronzini si distingue per una sicura maturità intellettuale,
per una grande padronanza degli strumenti metodologici e per gli esiti scientifici originali e innovativi.
Dopo attenta e ampia discussione la Commissione ha quindi proceduto a dichiarare idonei
all’unanimità:
dott. AMALFITANO, Paolo
dott. BARONTI MARCHIÒ, Roberto
dott. BRONZINI, Stefano
La Commissione si è convocata per la successiva riunione sempre il giorno 6 luglio 2000 alle
ore 15.00 presso i locali del Dipartimento di Lingue e Tradizioni Culturali Europee dell’Università
degli Studi di Bari. La seduta è stata tolta alle ore 14.30 del 6 luglio 2000 (vedi verbale n.5).
La Commissione si è riunita il giorno 6 luglio 2000 alle ore 15.00 presso i locali del
Dipartimento di Lingue e Tradizioni Culturali Europee dell’Università degli Studi di Bari per
procedere alla redazione della presente relazione riassuntiva dei lavori svolti dalla Commissione
giudicatrice.
Il presente verbale (Relazione riassuntiva dei lavori svolti dalla Commissione giudicatrice) si
compone di n. 31 ( TRENTUNO ) pagine.
La seduta é tolta alle ore 19.00 del giorno 6 luglio 2000
Letto, approvato e sottoscritto
Amoruso, Vito Luciano …………………………………………
Bindella, Maria Teresa …………………………………………
Innocenti, Loretta …………………………………………
Pirè, Luciana …………………………………………
Villari, Enrica …………………………………………