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Anno I N° 3 Aprile – Giugno 2013 LA RIVISTA GRATUITA CHE PROMUOVE E SOSTIENE LA MATERNITA’ SALUTE, SPORT E BENESSERE: CONSIGLI PER UNO STILE DI VITA SANO FARE LA SPESA CON I PROFUMI DELLA PRIMAVERA MATERNITÀ OGGI: SFIDE E OPPORTUNITÀ CLARA SANCHEZ: NOI MADRI E LA NOSTRA VISIONE

Valore Mamma - Rivista Aprile

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La prima rivista universitaria studiata per le Mamme.

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Anno I N° 3Aprile – Giugno 2013

LA RIVISTA GRATUITA CHE PROMUOVE E SOSTIENE LA MATERNITA’

SALUTE, SPORT E BENESSERE: CONSIGLI PER UNO STILE DI VITA SANO

FARE LA SPESA CON I PROFUMI DELLA PRIMAVERA

MATERNITÀ OGGI: SFIDE E OPPORTUNITÀ

CLARA SANCHEZ: NOI MADRI E LA NOSTRA VISIONE

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SOMMARIO

3 EditorialeSalute e benessere per una migliore qualità di vita

4 Noi mamme… in saluteAttività fisica in gravidanzaWellness MammaMaternità e l’esprit du sportMamma Olimpia La Fotoprotezione-terapia

12 Noi mamme in equilibrioLa salute del seno: valore da proteggereRace fot the Cure: tre giorni di salute, sport e benessere

15 Noi mamme e... quel legame unicoCellule staminali: garanzia per il futuro

16 Noi oggiEssere mamma oggi

17 Noi ieriAristotele e la “condanna” della maternità

18 Uno sguardo sul mondoMake Mothers Matter

19 Speciale EuropaLa maternità oggi

20 L’Italia virtuosaTutto è nato da una mamma all’Ospedale Pediatrico Bambino GesùIl valore della maternità al Policlinico “Agostino Gemelli” di RomaLa conciliazione nuova virtù in aiuto delle mammeAl via il progetto “Asili sicuri”La polizza di responsabilità del capofamiglia a tutela di piccoli e grandi incidenti nella vita quotidiana

28 Noi in reteMothers PrayersAmisuradimamma

30 Tra forme e coloriImmagini dai quattro vèntiIl sogno nel Cassetto

33 Tra le pagine“Non sapremmo nulla sulla vita, se noi madri non raccontassimo la nostra versione”

34 Tra cinema e teatroLa figura materna nella drammaturgia televisiva recente

35 Tra le noteCreatività femminile: musica e maternità

36 Gocce di filosofiaMaternità e radici della vita

37 In famiglia: tra cultura e divertimentoE... state in famiglia: nasce il meeting della famiglia di Roma

38 Noi mamme... attente all’ecologiaPer una società più sostenibile

39 La salute passa per la boccaPioggia primaverile - proprio ora le cose diventano spendide

41 Un sorriso per iniziare la giornata

Anno I Numero 3/2013  Autorizzazione del Tribunale Civile di Roman° 252/2012 del 25/9/2012

Direttore Responsabile:Antonio Gaspari

Coordinatore redazionale:Adele Ercolano

Redazione:Marta Rodriguez, Laura Bonsi, Sandra Di Vito

Direzione e Redazione:Istituto di Studi Superiori sulla DonnaAteneo Pontificio Regina ApostolorumVia degli Aldobrandeschi, 190 - 00163 [email protected] - [email protected]

Hanno collaborato a questo numero:Alessandro Peracchi, Angela Teja, Ist. Farm. Ganassini,Riccardo Masetti, Marco Martorana, Angelika Werthman,Belinda Malfetti, Alessandra Caneva, Massimo Riverso,Stefano Tardani, Emma Ceccarelli,Patrizio Veronelli, Stefania Ruggieri.

Illustrazioni e vignette di:Alessandra Zoppini [email protected]

Progetto grafico di:Alberto Aguzzi

Impaginazione & stampa di:Inmediacom SrlSede in Roma, Via al Sesto Miglio 74Tel. +39 06 33250436www.inmediacom.com

Illustrazione di Alessandra Zoppini

VALORE MAMMA - Periodico trimestrale a diffusione gratuita di proprietà dell’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum.

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EDITORIALE

Salute e benessere per una migliore qualità della vita

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VALORE MAMMASito:www.valoremamma.com

Per info:Tel.06. 66 54 39 03

Mail:[email protected]

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Condurre una vita sana è il punto di partenza per unamigliore qualità della vita: ma come raggiungere questo

obiettivo? Sicuramente con l’attività fisica ed una correttaalimentazione. Esistono poi altre dimensioni che favorisconoil nostro benessere.

I benefici che conseguiamo con l’attività fisica, uniti ad unabuona alimentazione, ci aiutano a prevenire molte patologiecome ad esempio il tumore al seno; ce ne parla il Prof.Riccardo Masetti, Direttore del Centro Interdipartimentale diSenologia al Policlinico “Agostino Gemelli” e promotoredella Race for the Cure, iniziativa di sensibilizzazione sullaprevenzione della salute.

Fare sport vuol dire soprattutto salvaguardare la nostrasalute e ciò è ancora più vero prima e dopo eventi importantidella nostra vita, come il parto. Alessandro Peracchi,Vice-Presidente dell’AIDonlus, conferma l’importanza diaffrontare la gravidanza con il giusto tono muscolare e ci indicache tipo di attività fisica praticare durante la gravidanza.

Abbiamo poi scoperto per voi, come la ginnastica con ilpasseggino per le neomamme, possa essere un modoassolutamente creativo e divertente per continuare l’attivitàsportiva dopo il parto, insieme al proprio bambino ed incompagnia di altre mamme.

Una vita lavorativa conciliante con i ritmi familiari ci aiuta avivere meglio come testimonia Rossana Ciuffetti dirigentedel CONI, e anche l’impegno attivo in progetti significativiper il bene comune come emerge dall’intervista ad

Anne-Claire de Liedekerke, Presidente del MovimentoMondiale delle Madri.

In tema di qualità della vita riveste particolare importanzal’accoglienza e l’attenzione che viene riservata alle mammenegli ospedali, nei momenti di difficoltà.La Duchessa Maria Grazia Salviati, forte sostenitricedell’umanizzazione dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù,ci spiega l’importanza del valore dell’ascolto e dellasolidarietà nei confronti delle mamme dei bambini ricoverati,e di come un giusto atteggiamento relazionale debbaessere l’obiettivo di tutto il personale sanitario.

La neomamma è sempre più al centro delle attenzionianche al Policlinico “Agostino Gemelli”: abbiamo intervistatoil Prof. Alessandro Caruso, Direttore della UOC di Ostetriciadell’Ospedale e Direttore del nuovo reparto maternità,recentemente rinnovato.

E per finire come non legare il nostro benessere alla letturadi un buon libro! Clara Sanchez scrittrice di fama mondialeè presente su Valore Mamma con una interessante intervista.

Care lettrici, in questo numero troverete spunti utili peracquisire abitudini più sane e raggiungere con armonia unamigliore qualità della vita. Buona lettura!

Marta Rodriguez Direttrice Ist. di Studi Superiori sulla Donna

Adele ErcolanoCo-founder Rivista Valore Mamma

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NOI MAMME... IN SALUTE

Attività fisica in gravidanzaConsigli per uno stile di vita sano di Alessandro Peracchi

er una mamma stare bene con sestessa e con il proprio bambino è un

obiettivo complesso che richiede, giorno dopo giorno,consapevolezza, impegno e cura. L’attività fisica ne è una prerogativa imprescindibile se sivogliono perseguire i criteri di uno stile di vita sano edequilibrato. Bastano pochi esercizi, semplici regolequotidiane e un pizzico di buona volontà per migliorare laqualità della propria gravidanza, per affrontare con piùdeterminazione il parto, per sentirsi più in equilibrio nelpost partum. Affrontare la gravidanza ed il parto con il giusto tonomuscolare aiuta a superare tante piccole difficoltà eproblematiche fisiche che tipicamente si presentano nelperiodo della gestazione. Non vi sono controindicazioni apraticare attività fisica durante la gravidanza, purchévenga svolta con moderazione e sempre dopo averconsultato il proprio ginecologo. La regola principale daseguire è, senza dubbio, quella di non eccedere edaffidarsi al buon senso.Da un’attività fisica praticata in modo adeguato derivanomolteplici vantaggi a livello respiratorio, cardiocircolatorioe posturale e in relazione al mantenimento del peso,non sottovalutando i benefici psicologici che sonostrettamente legati alla cura ed al benessere del propriocorpo. La donna non deve solo essere in forma ma,soprattutto, sentirsi in forma!

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Prof. Alessandro PeracchiPediatra Neonatologo e Psicoterapeuta.Fondatore e Vice-Presidente AIDonlusAssociazione Internazionale Donne.

Gli sport maggiormente indicati per donne che godono dibuona salute ed hanno un decorso di gravidanza normale,sono tutte le attività di tipo aerobico a bassa intensitàcome, ad esempio, la ginnastica dolce ed il nuoto. Coloroche svolgevano uno sport già prima del concepimentopossono continuare a praticarlo alleggerendo gli eserciziad alto impatto. Da escludere tutte le attività fisiche chenon rientrano nei termini e nelle indicazioni sopraesposte, in particolar modo l’equitazione o sport equivalenti.

Consigliate le passeggiate giornaliere, possibilmente inluoghi non eccessivamente trafficati. Dopo il parto, versola terza settimana, è possibile e consigliato il recupero diuna buona forma fisica che garantirà di affrontare lostress e la fatica con maggiore energia. Tra gli obiettivi daporsi sono il ripristino del pavimento pelvico e del tonomuscolare addominale, che maggiormente subisconomodificazioni e traumi durante il parto.Suggerite anche in questo periodo grandi passeggiate,attività in acqua, come nuoto e acqua-gym, tonificazione eattività passive quali massaggi, riflessologia plantare e,sempre sotto controllo medico, agopuntura.

L’Associazione Internazionale Donne dal 2004 lavoraa promozione della salute sia fisica sia psicologicadella donna, nella convinzione che i due aspetti delsuo benessere siano complementari e che debbanoarmonizzarsi in particolar modo nella delicata fase dellamaternità, laddove sono necessarie nuove risorse edenergie per affrontare forti cambiamenti e il giustoequilibrio per contrastare le possibili criticità del postpartum, quali per esempio i fenomeni depressivi.

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NOI MAMME... IN SALUTE

Chiamando il numero 06.98186518, personale A.I.D. dedicato fornirà tutte le informa-zioni necessarie a proposito di:

� preparazione alla nascita � puerperio, salute e benessere di neonati e bambini �prevenzione della depressione pre e post parto, allattamento, svezzamento, ritorno acasa del neonato, salute psicologica dei bambini (cura di depressione, fobie ed attac-chi di panico) � preadolescenza ed adolescenza � patologie, terapie ed esami specia-listici � materie legali concernenti i minori, la coppia e la famiglia.

Un filo diretto a sostegno delle mamme, attivo tutti i giorni dalle 10.00 alle 20.00.

Corsi pre-parto gratuiti

Proseguono i corsi pre-parto gratuiti per i tesserati A.I.D. Tutti i partecipanti hanno ac-cesso ad una prima visita neonatale gratuita, da effettuarsi entro il primo mese di vitadel neonato. Con il tesseramento, si ha inoltre l'opportunità di beneficiare di tariffe parti-colarmente ridotte per tutte le prestazioni specialistiche offerte dai medici affiliati A.I.D.

Associazione Internazionale DonneVia Baiamonti, 4 - 00195 Roma

Tel. / Fax: 06.64564182 - www.aidonlus.it

Con questo obiettivo, l’AID ha creato e sviluppato neglianni molteplici servizi pensati proprio per questa fase:fisioterapia; agopuntura e auricoloterapia (indicate inparticolar modo nel post parto); massoterapia; riflessologiaplantare; moxibustione (consigliata, nei casi previsti dalmedico, tra la 32° e la 37° settimana di gravidanza).Un percorso articolato e differenziato, attento a tutti gliaspetti della salute e della vita della donna nel suocomplesso ed esigente cammino di mamma.

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NOI MAMME... IN SALUTE

Wellness MammaIn forma e in armonia, con il passegginodi Laura Bonsi

abiola Moroni è un’istruttrice di fitness, ma soprattuttouna mamma che ha deciso di creare un servizio utile ad

altre mamme e lo ha fatto con la passione di chi ha trovatonella propria maternità davvero tanta energia ed entusiasmo.Insieme al marito Francesco e al figlio maggiore Lorenzo,con cui condivide la grande passione per lo sport, ha fondatol’associazione sportiva dilettantistica Wellness Mamma.Tra le attività sportive e ricreative che propone, WellnessMamma ha un fiore all’occhiello: la ginnastica con ilpasseggino per le neomamme, un modo assolutamentecreativo e divertente per continuare l’attività sportiva dopoil parto insieme al proprio bambino.

I corsi di ginnastica con il passeggino della WellnessMamma, adatti a tutte, a partire dai sei mesi dopo il parto,offrono alle neomamme l’opportunità di allenarsi insiemead altre mamme in un clima di condivisione e allegria,senza doversi separare dal proprio bambino. Un’occasionedunque per prendersi cura di sé, corpo e psiche, e per fareun’esperienza collettiva fuori casa insieme al proprio bebè,evitando di isolarsi e di vivere in solitudine le eventualidifficoltà dei primi mesi da mamma. Gli esercizi, che si svolgono sia al chiuso sia all’aria aperta,in funzione della stagione e delle condizioni metereologiche,sono semplici e alla portata di tutte: allungamentoe tonificazione sono gli obiettivi principali, focalizzatisoprattutto sul rispristino del tono muscolare addominale epelvico. Il passeggino viene integrato negli esercizi,proposto quasi come fosse un prolungamento del corpodella mamma la quale vi si appoggia, lo allontana e loriavvicina a sé utilizzandolo come strumento di allenamento. I benefici di questo programma di allenamento sonodavvero molteplici: la ginnastica con il passeggino è unapproccio molto accessibile e congeniale alle neomamme;

le aiuta a ripristinare la consapevolezza del proprio corpo,a migliorare la circolazione sanguigna, a tenere sottocontrollo il peso; abbatte lo stress; favorisce il senso dellacura di sé, migliora la relazione con il proprio bambino,crea l’opportunità di ampliare la propria rete sociale incomunione con altre mamme.

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Promozione corso ginnastica con il passegginoal Parco Leonardo.

Fabiola MoroniIstruttrice di Fitness efondatrice Wellness Mamma.

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NOI MAMME... IN SALUTE

Maternità e l'esprit du sportdi Angela Teja

o sport è sempre stato considerato unambito maschile per eccellenza,

collegato alla forza, alla virilità, alla competizione, tuttecaratteristiche tipicamente maschili, mentre la donna ètradizionalmente arrendevole, dolce e sottomessa.Eppure il suo processo di affermazione a livello socialepassa anche attraverso l'accesso al mondo dello sport.Per andare nei campi sportivi o nelle palestre, la donnaesce di casa, frequenta ambiti diversi da quelli familiari,conosce persone diverse, dimostra di curare il suo corpo,sa di doversi ritagliare del tempo per sé.

Oggi sappiamo che far sport per la donna vuol dire vincerele proprie timidezze, dimostrare di non avere indecisioni néfragilità preconcette, ma vuol dire soprattutto salvaguardarela sua salute, specialmente prima e dopo eventi importantidella sua vita come quello del parto. Prima, nella gestazione: le riviste sono piene di consigli utilialla donna incinta, per mantenersi elastica e tonica, perossigenare il suo corpo e quello del feto che sempre piùforma va prendendo nel suo grembo nell'arco dei novemesi. Anche per permettere alla sua mente di liberarsiconcentrandosi in altre attività piacevoli che l'aiutino asuperare l'ansia dell'attesa, e poi la nausea per uneccesso di ormoni, il senso di gonfiore e pesantezza e viavia tutti i sintomi tipici della gravidanza. Infine perchéesercitare il corpo vuol dire affrontare un parto con menoinconvenienti. I risultati di una recente ricerca condottadagli scienziati svedesi del Karolinska Institutet incollaborazione con i colleghi dell'Università Politecnica diMadrid hanno dimostrato che le complicanze da parto sonosuperiori nelle donne inattive rispetto alle sportive e che èpresente una maggiore propensione al diabete e ai tumorinel bambino.Poi, dopo il parto: i consigli alla donna per "rimettersi" inlinea con lo sport sono ancor più generosi e frequenti,

spesso con osservazioni insistenti sul peso-forma,sull'estetica, sull'incidenza di malattie dismetaboliche etc. Non sempre, però, questo genere di approccio allo sportrende la donna che lo frequenti sua fedele e convintapraticante, perché la motivazione resta in superficie,ancorata all'esteriorità degli aspetti estetici o alla salute.Ma non sono questi i valori intrinseci dello sport, piuttostosono obiettivi secondari che non arricchiscono l'esprit dusport, cioè la radice culturale che dovrebbe esserepresente in ognuno di noi, ma anzi possono impoverirlo conla conseguenza di allontanare molto presto la donna daicampi sportivi e dalle palestre, per occuparsi delle millealtre incombenze di madre, più radicate dal punto divista culturale e dell'impegno personale. L'abbandono è ilrischio che corre lo sport se lo si concepisce come beneaccessorio e non come bene primario, un rischio alquadrato per la donna.

Ma quali sono le motivazioni più profonde che potrebberorendere lo sport per la neo-mamma un prodotto utile dalpunto di vista culturale, cioè della trasmissione dei valori?Per esempio che attraverso lo sport si possono insegnareai figli i fondamenti etici della vita: responsabilitàpersonale, valore della relazione con gli altri, solidarietà,disciplina, rispetto delle regole e via via tutti gli altriimportanti insegnamenti educativi che il mondo sportivo sadare. Ma per far questo, la madre deve essere essa stessauna testimonial. Quello materno può, infatti, essere un veroe proprio "passaggio del testimone" delle buone praticheda madre a figlio, col fine di educare i futuri cittadini inmodo che possano formarsi in maniera vigorosa, propriocome insegna lo sport. Sport dunque come abitudine ad una vita sana,radicamento di una cultura che deve iniziare precocementeper ottenere i risultati migliori secondo principi che a benguardare sono quelli ispiratori del moderno Olimpismo: faresport per essere amici del mondo (amicizia), fare sport permostrare il meglio di sé, cercando quindi di miglioraresempre, performandosi non solo fisicamente ma anchespiritualmente (eccellenza), fare sport per essere solidalicon gli altri attuando tutti i meccanismi necessari adesserlo, cioè il gioco di squadra, la collaborazione nelcoordinamento degli intenti, la fratellanza etc. (solidarietà),fare sport come allenamento alle virtù, per educare aifondamenti etici della vita. Non è un caso che "amicizia","eccellenza", "solidarietà" siano le nuove parole d'ordinedel Movimento Olimpico che hanno sostituito il più datato"Citius, altius, fortius".Per questo lo sport è ricchissimo di valori educativi e qualemadre non vorrebbe insegnarli al proprio figlio?

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Angela TejaPresidente Società ItalianaStoria dello Sport

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NOI MAMME... IN SALUTE

Mamma OlimpiaIntervista a Rossana Ciuffettidi Angela Teja

enerdi 1 febbraio, Circolo del Tennis, Foro Italico, Roma,ore 13:15. Rossana Ciuffetti arriva con un leggero

ritardo, scusandosi, l'hanno trattenuta a una riunione dilavoro, con il gruppo di tecnici che guideranno i nostri atletiPO nel prossimo quadriennio, dove PO sta per "probabiliolimpici".E' la prima donna dirigente che si occupi di un incarico trai più delicati, fulcro del Movimento Olimpico Italiano. E' la responsabile infatti del settore "PreparazioneOlimpica". Era il 2008 quando la dirigenza del CONI, ilComitato che da un secolo si occupa di scegliere larappresentativa nazionale per i Giochi più famosi delmondo, oltre che di diffondere lo sport in Italia, ha decisodi smentire la sua tradizionale vocazione maschile per darea una donna il ruolo di pivot del Movimento stesso.

A vedere la dolcezza del viso di Rossana e dei suoi modi,non sembra che sia stata una fatica titanica, o meglioamazzonica. Lei stessa ammette di essere stata fortunatanella vita, che le ha offerto di imparare molto dai suoimaestri, tutti grandi dirigenti sportivi anche a livellointernazionale. Aveva solo 26 anni quando Nebiolo le hachiesto di entrare nella sua segreteria, e poi Barra,Pescante, Fabbricini, ma non è stato casuale: si intuiscela sua grinta, la sua volontà di arrivare, la capacità diinserire i diversi traguardi in un piano prestabilito in cui leaspettative nel lavoro hanno coinciso con i momentimagici della sua vita personale. "Ho studiato, mi sono laureata in lingue, non vengo dallosport ma ho seguito gli sportivi e ho imparato molto da loro.Lo sport è tra le guide più utili e concrete alla vita, di voltain volta mette in grado di trovare le soluzioni ai problemi incui inevitabilmente ci si imbatte. Quello che l'atleta prova,

che il suo allenatore sperimenta, che l'organizzatorescansiona, spesso è la realizzazione metaforica di quello chepuò avvenire ad ognuno: fatica, sacrificio, creatività,inventiva, capacità di essere equilibrati e razionali.Ma soprattutto lo sport insegna a vivere con gli altri, a faregruppo, a trovare nella rete di amicizie il supporto perandare avanti anche nelle avversità".

Quello di Rossana è un parlare calmo, posato. Il suo visosi illumina quando le si chiede di raccontare come si possadiventare il numero tre del CONI e trovare il tempo dicrescere due figli, Filippo e Federico, ora di 19 e 15 anni. "Non ho mai voluto rinunciare alla mia vita personale, puraiutata da chi mi è stato vicino, che ha saputo conciliare isuoi tempi con i miei. Sono stata fortunata per questo eanche perché ho avuto la possibilità di lavorare in unambiente che mi ha permesso di adattare i ritmi lavorativicon quelli della famiglia. Si, lo so che per molte donnel'esperienza è diversa, ma le cose stanno cambiando.Anche la nostra società inizia a scoprire il valore aggiuntodalle donne nelle professioni: tra tutti la capacità di unire,mettere insieme esperienze, in modo che si sommino e ilrisultato sia più ricco, variegato. Noi sappiamo portare ilsenso della famiglia, del dialogo, della solidarietà nei gruppi.Nello stesso tempo sappiamo incoraggiare. Uno staff vastimolato con la testimonianza del suo leader, va trasmessala passione al lavoro, i valori in cui si crede, gli obiettivi ancheun po’ visionari che si traguardano, e poi va gratificato.Grazie all'aiuto della massima dirigenza del Coni che hacreduto in me, di Gianni Petrucci e Raffaele Pagnozzi, sonoriuscita a far crescere la mia squadra professionalmente,imparando a sopportare carichi di responsabilità sempremaggiori. E' un circolo virtuoso: se ti danno fiducia e ti

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Rossana CiuffettiResponsabile settore

“Preparazione Olimpica”del CONI.

Cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici di Londra 2012

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permettono di fare, di inseguire i tuoi sogni, riesci acomunicarlo ai tuoi collaboratori, e loro agli altri che ruotanonell'organizzazione olimpica, da sempre una grande famiglia.Noi donne, che siamo intrise di senso del ménage familiare,che siamo abituate a gestire le sue molteplici problematiche(allevamento, educazione, scelta degli studi dei figli, curedomestiche e familiari a vari livelli, un vero e propriotirocinio lungo una vita), siamo in grado di imprimere vigorenel nostro ambito lavorativo, e questo accade anchenell'organizzazione olimpica: negli uffici, nelle riunioni, neiForum dei tecnici, per arrivare poi fino ai campi. Potremmoanzi dire che quella dei Forum è un'invenzione dallecaratteristiche "femminili": in essi si incontra genteproveniente da più mondi e l'abilità sta proprio nel sapermetterla insieme, in modo che possa conoscersi, accettarsi,mescolare le proprie esperienze.Perché è da questa molteplicità di conoscenze che può nascerela novità dell'impresa, elemento fondamentale per vincere."

La vita lavorativa di Rossana Ciuffetti non si discostapertanto dal suo viver di donna, anzi, sono proprio lecaratteristiche femminili del suo agire quelle che laconnotano e la portano al successo. Perché indubbiamenteLondra 2012 è stato un successo per la squadra nazionaleitaliana che lei ha predisposto per la grande avventura.Le 8 medaglie d'oro, le 9 d'argento e le 11 di bronzo lotestimoniano, ma anche la soddisfazione, la gioia di avervissuto insieme a tanti giovani la magica esperienzadell'Olimpiade."Ci trovavamo nel cortile interno alle costruzioni del villaggioche ci ospitavano come in un college. Di fronte a noi gli Usa,a fianco la Spagna. L'ultima sera nessuno voleva più andarea dormire, per non interrompere il clima di un'esperienzaindimenticabile per tutti e non solo per i giovani che l'hannovissuta da atleti. Perché ogni quattro anni siamo tuttiprotagonisti dell'avventura olimpica, tutti i componenti laspedizione azzurra. Su quella pelouse sono passate levibrazioni dei nostri animi, le tensioni pre-gara, le delusioniper le sconfitte, la gioia incontenibile per le vittorie.Cercavo di essere vicina a tutti, specie nei momenti piùdelicati, ho vissuto con Tania Cagnotto la sua stessadelusione, ho trepidato per la crisi del nuoto, ed ho semprecercato di portare coraggio. In questo mi sentivo materna,perché non esserlo? Sapevo che sarebbe servito. Noi madripensiamo spesso ai nostri figli: cosa vorremmo per loro?Cosa provano in certe circostanze? Come "tirar fuori" le lorocapacità, i risultati? Come crederci con fermezza, comeportarli a maturare e a crescere, a formarsi da sportivi maanche da cittadini, perché lo sport è questo, anche se moltilo fraintendono e banalizzano. Avendo vissuto in famigliaquesti sentimenti, ho cercato di travasarli nella miaesperienza di dirigente sportiva. Ho sempre cercato dicomprendere gli altri e le loro difficoltà, e così sono venuti irisultati.Certo c'è voluta anche molta grinta, ma quella non mi è maimancata, come spesso non manca alle donne. Bisogna peròriconoscer loro che è una caratteristica positiva".Poi il discorso torna di nuovo ai suoi figli. Gli occhi le si

illuminano ancor di più al ricordo delle gravidanze.In particolare quella del 1997 collegata a un eventosportivo di rilievo, la missione a Losanna per la candidaturadi Roma ai giochi olimpici del 2004, assegnati poi ad Atenecon grande delusione delle aspettative di tutti."Un'Olimpiade che ci spettava ma che ci è sfuggita per unsoffio nell'arco di una notte. Ero incinta di 3 mesi, mi sivedeva già un pò di pancetta ma volevo esserci. Non potròdimenticare la bellezza e l'euforia di quei giorni che ci davanovincenti, e poi l'abbattimento incredulo di tutti.Ma lo sport è questo, bisogna anche saper perdere.E comunque io ho vissuto bene le gravidanze, giunte almomento giusto nella mia vita, quando potevo permettermiturni di lavoro equilibrati. Ho lavorato fino all'ultimo e dopo ilparto sono riuscita a conciliare, tornando subito in ufficio,i ritmi della mia famiglia con quelli del lavoro. Ho allattato alungo, sapevo che sarebbe stato importante per far cresceresani i miei figli, ho cercato di dar loro il massimo che hopotuto, sono ingrassata più in quel periodo che in gravidanza.L'allattamento, se non avessi mangiato il doppio, mi avrebbeindebolito. Ho sempre trovato comprensione nei miei dirigenti. "

E' una donna salda e vigorosa, la Ciuffetti, sportiva, lo sinota, e molta della sua fermezza deriva dal fatto di esserestata fortunata nella sua vicenda familiare e lavorativa:"Si, devo ammetterlo, sono stata fortunata, ammetto che hoavuto molto dalla vita e dal lavoro”. Ma la Fortuna “uno deveanche darsela”, avrebbe detto il buon Machiavelli oggitornato di moda con il suo Principe. La forza di Rossanasta in questo: nell'aver trovato la Fortuna ma nell'averlaanche riconosciuta e assecondata, e poi nell'ammetterlo.E' importante aver chiaro quello che si ha ricevuto dallaVita e poi l'averne saputo trarre vigore, per fare sempremeglio. Se vogliamo, la sua è un'umiltà di modi e di paroleche, mantenendone tutta la femminilità, la rendono unadonna ferma, decisa, positiva, una leader.

NOI MAMME... IN SALUTE

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NOI MAMME... IN SALUTE

La fotoprotezione-terapiaCome prendersi cura della propria pelleA cura dell’Istituto Farmaceutico Ganassini

umerosi studi sono stati effettuati negli ultimi anni pervalutare i danni a breve e lungo termine derivanti da

una scorretta esposizione solare.Ma per la prima volta, l’Istituto Ganassini attraversouno studio osservazionale effettuato attraverso il lavorodel Prof. A. Crupi Dermatologo, introduce il concetto di“FOTOPROTEZIONE - TERAPIA”.I risultati del lavoro evidenziano infatti, che il costanteutilizzo di creme con specifici fattori di protezione solare èin grado, non solo di limitare fortemente l’insorgere di dannicutanei, ma nel tempo di osservare un miglioramentomorfologico e strutturale della cute foto-danneggiata.

Il fatto che l’organismo sia esposto ai raggi UVA durantetutti i giorni dell’anno e che proprio queste radiazioni sianoresponsabili di tutta una serie di danni alla cute ingenerale, suggerisce l’importanza e la necessità di unaprotezione solare cutanea costante e giornaliera.Le creme con specifici filtri di protezione solare andrebberoapplicate non solo d’estate, ma in tutte quelle situazioni incui ci si esponga alla luce solare.Certamente la fotoprotezione-terapia (PPT) rappresenta unnuovo presidio terapeutico a disposizione del dermatologoed in particolare del dermoncologo moderno: l’utilizzo diun prodotto solare dovrebbe rientrare a pieno titolo nelnuovo concetto di terapia foto-protettiva, e pertanto ildermatologo che ne prescrive l’utilizzo attuerà unaprescrizione terapeutica vera e propria.Le radiazioni solari ultraviolette rappresentano a tuttigli effetti un rischio carcinogenico per tutti coloro che siespongono in maniera non adeguatamente protetta,e pertanto la fotoprotezione-terapia svolge un ruolofondamentale nell’educazione sanitaria.

Esposizione solare in gravidanza.Esporsi al sole durante il periodo della gravidanza èpossibile, ma è necessario farlo con sicurezza. Il soleracchiude in sé una serie di effetti positivi, comeesercitare uno stato di benessere a livello psicologicoma anche promuovere la sintesi della Vitamina D,fondamentale nell’organismo per l’assimilazione di calcio.E’ altresì vero che una scorretta esposizione solare puòcausare invecchiamento della pelle e manifestazioni diproblematiche più gravi a livello cutaneo. In particolare lafoto esposizione durante il periodo della gravidanza, senzauna corretta protezione, promuove il manifestarsi dimacchie cutanee ipercromiche (cloasma gravidico) sul viso.E’ quindi necessario esporsi al sole seguendo alcunesemplici linee guida tra le quali ritroviamo l’utilizzo diprodotti solari con SPF adeguato. Per le future mammeil consiglio è quello di utilizzare fattori di protezionemolto alti. All’interno di Rilastil Sun System, linea solaredermatologica adatta a tutti i tipi di pelle anche quelle piùsensibili e' possibile trovare il prodotto solare indicato adogni di necessità. Il complesso caratterizzante, PRO-DNAComplex è costituito da estratti vegetali selezionati e aiutaa proteggere il DNA cellulare ed a contrastare il fotoinvecchiamento e la formazione di eritemi cutanei.I filtri minerali di ultima generazione in sinergia con i filtritradizionali, garantiscono il raggiungimento di Fattori diProtezione molto elevati con una concentrazione minore difiltri utilizzati. Tra i prodotti a protezione alta e molto alta(SPF 30 e 50+) troviamo tre novità :

- Rilastil Sun System Fluido Comfort SPF 50+, referenzadalla texture ultra leggera che si assorbe istantaneamente.Questa caratteristica lo rende un prodotto particolarmenteindicato non solo al mare o in montagna, ma anche:• Nell’utilizzo quotidiano in città per soggetti che presentanola problematica delle ipercromie cutanee (anche comebase trucco).• Durante l’attività sportiva.

- Rilastil Sun System Emulsione Matt SPF 30 e 50+,2 prodotti oil-free particolarmente indicati per pelli miste egrasse. L’effetto Matt è determinato da principi attivicaratterizzanti che da un lato svolgono un’azioneopacizzante e dall’altro, per mezzo di un effetto soft-focus,attenuano le imperfezioni cutanee.La pelle appare quindi più compatta e omogenea.

Imparare a difendersi dai rischi legati ad una scorrettaesposizione solare, garantisce quindi la prevenzione inimmediato di scottature, ustioni, eritemi, macchie cutanee,e nel lungo termine aiuta a proteggere la pelle control'invecchiamento cellulare precoce.

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NOI MAMME IN EQUILIBRIO

La salute del seno: valore da proteggere

di Riccardo Masetti

roteggere  la salute del proprio seno è uno specialemandato affidato ad ogni donna. Osservando semplici

norme di prevenzione primaria e secondaria ogni donna,infatti, può ridurre la probabilità di sviluppare un tumore delseno o identificare questa malattia in fase precoce.I tumori del seno sono le neoplasie maligne più frequentinelle  donne  e  sono  in  continuo  aumento,  con  ricadute importanti sulla famiglia e sul mondo del lavoro.Una donna su 9 sviluppa un tumore del seno nel corsodella vita, ogni anno in Italia oltre 47.000 donne ricevonoquesta diagnosi, una ogni 15 minuti.Sebbene le possibilità di guarigione siano piuttosto alte,soprattutto quando la diagnosi è precoce, più di 30 donneogni giorno perdono la loro battaglia contro questa malattia.Bisogna quindi  tenere a mente questo problema e farequello che serve per tenersi protetti.Prima di tutto effettuando con regolarità dei semplici esamidi prevenzione secondaria attraverso  i quali è possibileaccorgersi di un tumore del seno negli stadi più precoci edavere  oltre  il  90% di  possibilità  di  guarigione,  con  curesemplici e poco invasive.

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Prof. Riccardo MasettiProfessore Straordinario di Chirurgia Generale,Direttore Centro Interdipartimentale di Senologia,Università Cattolica- Policlinico Gemelli. Presidente Susan G. Komen Italia.

Sulla base delle attuali conoscenze, tutte le donne sono in-vitate  a seguire un percorso diagnostico di prevenzioneche  si  può  così  articolare:  visita  senologica  eseguitaannualmente dal medico specialista; mammografia, a cuisottoporsi in particolare a partire dai 40 anni ogni 12 mesi;ecografia, da eseguire nelle donne di età inferiore ai 40anni,  a  integrare  la  visita  senologica,  e  come  esamecomplementare  alla  mammografia  nelle  donne  di  etàsuperiore ai 40 anni.È  molto  importante  conoscere  i  fattori  di  rischio  perlo  sviluppo  del  tumore  del  seno;  alcuni  di  questi  fattorinon  possono  essere  modificati  come,  ad  esempio,  l’età(il rischio cresce con l’aumentare dell’età) e la storia familiare. Altri fattori di rischio possono esse modificati con sempliciaccorgimenti  sullo  stile  di  vita,  rendendo meno  forte  ilrischio di ammalarsi.È stato dimostrato infatti che, per le donne in post-meno-pausa, il sovrappeso o l’obesità determinano un aumentodi rischio di  tumore del seno del 30%. Un’alimentazioneipercalorica,  ricca di  grassi  saturi  e  carni  determina unaumento di rischio di  tumore del seno del 15-20%. La vita sedentaria può  aumentare il rischio di insorgenzadi tumore del seno, mentre le donne che svolgono almeno30 minuti al giorno di attività fisica, in maniera costantenel tempo, hanno una riduzione del rischio del 20%-30%.L’assunzione  di  terapia  ormonale  sostitutiva  per  più  dicinque anni aumenta il rischio di insorgenza del tumore del

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seno; pertanto è consigliabile evitarla se possibile,e comunque limitarla soltanto alla cura dei sintomi dellamenopausa e non a scopo preventivo.Dunque le sei regole d’oro per prevenire i tumori del senosono: l’attività fisica regolare, il controllo del proprio pesocorporeo, la riduzione dell’introito di grassi nella dieta, lalimitazione del consumo di alcool, la limitazione dell’uso diterapia ormonale sostitutiva in menopausa e, ove possibile,l’allattamento al seno. In particolare l’allattamento al senocostituisce un importante presidio nella lotta ai tumori delseno e dell’ovaio, oltre a proteggere dall’osteoporosi, dallepatologie cardiovascolari e dal diabete. È stato calcolato che per ogni anno di allattamento il rischiorelativo per una donna di ammalare di tumore del seno siriduce del 4.3% e del 7% per ogni gravidanza. Le mamme che allattano proteggono il loro seno attraversodue meccanismi: da una parte, promuovendo la differen-ziazione del tessuto mammario, cioè consentendo allecellule del seno di completare la loro maturazione iniziatadurante la pubertà e quindi di essere meno suscettibili adeventuali trasformazioni neoplastiche; dall’altra, riducendoil numero dei cicli ovulatori nell’età fertile, e dunqueil periodo di esposizione delle cellule della ghiandolamammaria agli ormoni sessuali.Ma è stato dimostrato che esiste un ulteriore meccanismoprotettivo che agisce mediante un complesso di alfa-latto-albumina (costituente del latte materno) e che ha lacapacità di indurre la morte delle cellule tumorali.Dunque il latte materno contiene dei componenti complessiche, da un lato assicurano la fonte di nutrimento ideale peril bambino e, dall’altro riducono il rischio per la madre diammalarsi di tumore del seno.Il latte materno è sicuramente l'alimento naturale piùcompleto per il neonato perché gli fornisce tutto ciò cheoccorre per crescere e svilupparsi assicurandogli anche unequilibrato  rapporto psicologico ed affettivo con  la mamma.L’OMS consiglia di allattare al seno in modo esclusivo ibambini fino a sei mesi e di protrarre l’allattamento almenofino ai 12 mesi.I dati raccontano che purtroppo sono ancora molte lemamme che rinunciano ad allattare, perché indotte a nonfarlo per mancanza di supporto adeguato o per mancanzadi tutela sul posto di lavoro.In Danimarca il 99,6% delle neo-mamme allatta, mentre inItalia, una volta che mamma e bambino sono stati dimessidall'ospedale, tale pratica è svolta solo da una percentualecompresa tra il 60% e l'89% (allattamento misto, biberon eseno). Al terzo mese di vita del bambino la percentualescende al 50%, mentre al sesto mese questa percentualenon supera il 10%. L’allattamento materno è una risorsacosì preziosa, che è importante aiutare le mamme inquesto percorso e promuovere l’allattamento al seno sindai primi momenti dopo il parto. Purtroppo esistono condizioni in cui le donne non possonoallattare perché sottoposte a trattamenti oncologici.Il numero di diagnosi di tumore in donne in età fertile che

non hanno ancora avuto figli è sempre crescente ed inparticolare il tumore del seno rappresenta un terzo delleneoplasie che possono colpire una donna prima dellamenopausa.Durante i trattamenti chemioterapici non è possibileallattare al seno, né mentre ci si sottopone a radioterapia,né durante la cosiddetta terapia ormonale che inibisce lasintesi di ormoni ed è dunque un potente inibitore dellaproduzione di latte. Le madri che hanno terminato le terapie possono allattarecon il seno sano e talvolta è possibile anche allattare conil seno sottoposto a radioterapia, purchè non sia statonecessario recidere i dotti durante il trattamento chirurgico.In particolare dopo radioterapia, come dimostrano recentistudi clinici, di febbraio 2013, è possibile allattare, ma laquantità di latte prodotto ha una riduzione di circa il 50% e,nel latte prodotto dal seno irradiato, sono state evidenziatedelle modificazioni biochimiche, non presenti nel latteprodotto dal seno sano. Tuttavia il latte prodotto dal senosottoposto a terapia chirurgica e radiante è da considerarsisicuro per il bimbo.Il consiglio migliore da dare alle donne è di avere unapproccio, il più naturale possibile, alla conoscenza delproprio seno, per essere così preparate a difendere questoorgano in ogni fase della vita. L’allattamento al seno è il dono più bello che una mammapuò fare al suo bambino. Così bello perché è un donoreciproco per la vita della madre e del bambino, sebbenesia difficile stabilire chi dà e chi riceve.

NOI MAMME IN EQUILIBRIO

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NOI MAMME IN EQUILIBRIO

Race for the Cure: tre giorni di salute, sport e benessereIntervista al Prof. Riccardo Masetti di Laura Bonsi

rofessor Masetti, la Race for the Cure è ormai giuntaa Roma alla sua 14^ edizione. Che cosa rappresenta

questa manifestazione ?La Race for the Cure è un grande evento per le famiglie chepropone spazi e attività alla portata di tutti, grandi e piccoli, e hacome obiettivi primari quello di esprimere solidarietà alle donneche si sono confrontate con il tumore al seno, di promuoverela prevenzione secondaria rispetto a questa malattia, di incorag-giare uno stile di vita sano ed equilibrato e di raccogliere fondiper iniziative di alto profilo sanitario. Non bisogna farsi spaventaredal fatto che si tratta di una mini-maratona; questo è solo unaspetto delle molteplici iniziative dell’evento. Nelle ultime edizioniabbiamo esteso la manifestazione a tre giorni dei quali due sonodedicati al villaggio della prevenzione, un grande spazio dedicatoalla tutela della salute della donna all’interno del quale operanotanti specialisti che offrono la loro professionalità per garantirevisite gratuite a donne economicamente e socialmente svantaggiate.

Nella scorsa edizione di Roma sono stati registrati 52.000iscritti. Quali sono secondo Lei le ragioni di tanto successo?A Roma la Race for the Cure della scorsa edizione è risultata lapiù partecipata tra tutte le 130 realizzate negli Stati Uniti equesto ci dà grande soddisfazione, perché vuole dire che abbiamorispettato pienamente l’impegno con la Fondazione e cheabbiamo reso un servizio molto significativo alla città.Ritengo che il successo di questa iniziativa risieda nel fatto chequesto è un progetto creato con buoni ingredienti e fondato sullequalità positive del “modello Komen”: costi di gestione moltocontenuti; buon uso dei soldi e trasparenza; efficienzaorganizzativa e creatività. Inoltre questo progetto si nutre divolontariato vero: gran parte del lavoro è affidato ai volontari chesono motivati dal fatto di partecipare ad un progetto molto apertoe inclusivo e di forte utilità sociale. Negli ultimi anni la manifesta-zione è diventata un evento di più giorni, con un programmaestremamente ricco e differenziato e dunque alla portata di tuttie con la prospettiva per chi viene di trascorrere ore piacevoliperché il contenuto è divertente ed emozionante. Inoltre, a chi siiscrive consegniamo in omaggio un pacco gara che ha anche unconsiderevole valore economico: anche questo può essereconsiderato un incentivo e comunque un valore aggiunto. C’è tanto impegno, lavoro ed entusiasmo dietro questa manife-stazione: una formula vincente che ha fatto crescere l’evento dianno in anno, senza alcun segno di stanchezza.

A che cosa sono devoluti i fondi raccolti in occasione di questamanifestazione?

P I fondi raccolti vengono utilizzati in un modo molto efficace e periniziative molto concrete. Un terzo dei fondi è destinato adaiutare altre associazioni che si occupano dello stesso problema:in tredici anni abbiamo sostenuto quasi 300 progetti medio piccoli.Operiamo infatti con un forte spirito di servizio mettendo adisposizione di realtà che lavorano per la stessa nostra causa lanostra spiccata capacità nella raccolta fondi. Un terzo dei fondiviene invece utilizzato per sostenere i costi vivi dell’organizzazionedi eventi; e infine un terzo per progetti di tipo educativo: da tredicianni finanziamo un progetto di formazione permanente rivolto aglioperatori sanitari coinvolti nel percorso di cura delle donne con tu-more al seno. Il nostro impegno in questo settore è inparticolar modo dedicato alle città del centro sud d’Italia, dovesentiamo che c’è maggiore bisogno. Infine finanziamo premistudio per giovani medici e per progetti educativi dedicati allaprevenzione o all’assistenza psico-oncologia.

Professore, quali sono le altre iniziative di sensibilizzazione eprevenzione rispetto al tema del tumore al seno portate avantiquest’ anno a Roma?Quest’anno abbiamo messo in campo numerose iniziative perrimarcare l’importanza della prevenzione e del vivere sano,attivandoci in particolar modo con giornate di sensibilizzazionenelle scuole superiori. Da una importante indagine in merito allivello di informazione delle donne sul tema della prevenzione deltumore al seno, risulta infatti che la maggioranza ha un buonlivello di consapevolezza, ma almeno il 50% non usa le informa-zioni acquisite per paura di scoprire la malattia.E’ invece fondamentale comprendere che se la malattia vienediagnosticata presto si hanno, non solo più possibilità di guarire,ma anche buone probabilità di ricevere cure poco invasive.Abbiamo dunque scelto di lavorare su questa paura dentro lescuole, con l’obiettivo di cambiare la cultura della prevenzionepartendo proprio dalle giovani donne. Inoltre siamo molto sensibili al tema della tutela dei dirittidella donna lavoratrice che si ammala di tumore, poichéinspiegabilmente capita molto spesso che, proprio sul luogo dilavoro, una volta dichiarata la malattia, la donna venga isolata oaddirittura mobbizzata. Infine è importante essere consapevolidel fatto che la malattia può avere ricadute molto negative nonsolo sulla salute ma anche sugli aspetti relazionali della vita delladonna. Troppe volte ho assistito a legami di coppia andati infrantumi perché travolti dalla vicenda della malattia, unaeventualità che aggiunge alla donna, oltre alla sofferenza fisica,anche quella morale.

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NOI MAMME... E QUEL LEGAME UNICO

Cellule staminali: garanzia per il futuroIntervista alla Dott.ssa Pierangela Totta, Responsabile Scientifico di Futura Stem Cellsdi Adele Ercolano

ell’ultimo decennio abbiamo assistito ad un’attenzionecrescente nei confronti delle cellule staminali, non solo

da parte degli ambienti di ricerca, ma anche da parte dellemamme. Le giovani madri sono maggiormente consapevolioggi  che  le  cellule  staminali  -  ed  in  particolare  quelleprelevate dal sangue del cordone ombelicale – possonoessere  di ausilio alla cura di gravi patologie quali malattietumorali,  immunodeficienze e malattie ereditarie.Futura Stem Cells, presente da anni nel panorama italianodella crioconservazione privata delle cellule staminali, stadiventando un punto di riferimento per i futuri genitori oltreche per i ginecologi italiani. Valore Mamma ha intervistatola Dott.ssa Pierangela Totta, Responsabile Scientifico diFutura Stem Cells per saperne di più e per conoscere qualisono le iniziative che il Centro dedica alle mamme. 

Da un punto di vista culturale, negli ultimi anni è aumentata lasensibilità delle mamme nei confronti delle cellule staminali?Assolutamente si. Nell’ ultimo decennio ci sono stati notevolicambiamenti e progressi in campo scientifico, in particolarmodo nel settore medico. Le scoperte effettuate in questianni hanno contribuito non solo a migliorare il tenore di vita,ma anche a fornire soluzioni e cure a malattie fino a pochianni fa considerate incurabili.Uno dei campi di ricerca nel quale si sono riscontrati risultatisoddisfacenti ma soprattutto promettenti è proprio quellodelle cellule staminali, le cui applicazioni terapeutiche e irisultati ottenuti, oltre che oggetto di pubblicazioni scientifiche,sono state spesso affrontate sui principali mass media esulle più grandi testate giornalistiche mondiali.  Le mamme,perciò, oltre ad essere diventate maggiormente sensibili sultema, sono anche consapevoli che le cellule staminali, edin particolare quelle prelevate dal sangue del cordoneombelicale, offrono ad oggi un ampio margine di applicazionie cure, e che il loro utilizzo in queste terapie approvate noncomporta alcun problema né dal punto di vista medico néetico, come dimostra il grande appoggio sia della comunitàscientifica che religiosa.

L’Azienda rivolge particolare attenzione alle mamme.Quali sono le principali iniziative e attenzioni a loro dedicate?Il valore più importante per Futura Stem Cells sono, senzadubbio, le mamme. Per questo motivo, l’azienda si impegnacostantemente al fine di fornire tutte le informazioni di cuii genitori hanno bisogno nella maniera più chiara edesauriente possibile. Inoltre, per venire incontro a tutte lefamiglie che vivono un momento così intenso e delicatocome quello della gravidanza, mette a disposizioneun'assistente personale dedicata, che ha il ruolo di accom-pagnarli nell’iter burocratico e procedurale tenendolisempre al corrente sull'avanzamento delle pratiche e delservizio in qualsiasi momento del giorno e della notte. Come ulteriore garanzia di serietà e affidabilità, inoltre,

l’azienda ha scelto il miglior corriere specializzato neltrasporto di sangue e organi, il TRASER, reperibile 24 ore su24 compresi i festivi.Futura Stem Cells resta vicina ai genitori anche nel momentodel bisogno. Un fondo di 40.000,00 Euro sarà disponibile,infatti, per sostenere le famiglie che dovessero ricorrere aspostamenti all’estero per effettuare terapie particolari checoinvolgessero le cellule staminali da loro crioconservate.  

Perché una mamma dovrebbe scegliere Futura Stem Cells?Futura Stem Cells è presente da anni nel panorama italianodella crioconservazione privata delle cellule staminali delsangue cordonale, e ha regalato la garanzia per un futuromigliore ad oltre 4.000 neonati in tutto il mondo, diventandoun punto di riferimento importante non solo per i futurigenitori, ma anche per i ginecologi italiani. Detiene, infatti, ilpatrocinio della FIOG (federazione italiana di ostetricia eginecologia) ed è un partner Consulcesi, la più grandeassociazione medica italiana. La sua banca di crioconservazione, presente in Inghilterra,ha ottenuto la certificazione della HTA (Human TissueAuthority), massimo ente regolatore nominato dall’ UnioneEuropea (UE) per i tessuti umani nel Regno Unito, egarantisce l’utilizzo dei propri campioni in qualsiasi Statoappartenente alla UE, per dare la possibilità al propriopaziente di potersi recare all’estero in caso di cureparticolarmente gravi e delicate.Tutte le procedure previste per la crioconservazionesono rese chiare ed esplicite per rendere facilmentecomprensibile ai genitori ogni passaggio senza ambiguità, el’assistente personale dedicato ha il compito di tenerecostantemente aggiornate le famiglie in merito all’avanzamentodelle pratiche di servizio. Futura Stem Cells è quindi sinonimodi garanzia, trasparenza e serietà.

Ringraziamo moltissimo la Dott.ssa Pierangela Totta perla sua chiarezza e la sua disponibilità.Per  ricevere  gratuitamente  ulteriori  informazioni  è  adisposizione il numero verde 800.122.999 e il sito internetwww.futurastemcells.it .

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NOI OGGI

Essere mamma oggidi Marta Rodriguez

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are la mamma sembra diventi ognigiorno sempre più difficile.

Pensiamo alle difficoltà con il lavoro checostringono le donne a fare salti mortaliper riuscire ad armonizzare tutto.A volte ci chiediamo se la famosa conciliazione non sia unautopia… A questo si aggiunge lo stress di vivere in cittàpoco accoglienti con le necessità delle donne madri.Questo è micidiale. A volte già solo il traffico mette a duraprova i nervi di qualsiasi genitore che si ritrova a girareinteri pomeriggi accompagnando e prendendo i figli in giroper la città … facendogli venire alla fine il complesso diautista frustrato. Pare che la società in genere tenga pocoin considerazione il ruolo delle mamme: lo si equipara adaltri ruoli. Alla donna che lascia la carriera per dedicarsi aifigli, la si guarda con una certa commiserazione... “Che fai?La mamma soltanto?...” E il silenzio che segue dice tutto.

Forse è vero: fare la mamma è oggi più difficile. Però ènecessario come ieri, come sempre … o forse ancora dipiù. Lo penso per i figli, e per le mamme stesse.

Negli ultimi 10 anni, ho dedicato molto del mio tempo al-l’ascolto e alla consulenza personale. Ascoltando ragazzie ragazze dai dieci anni fino alla età adulta, mi sonoconvinta che nelle loro storie c’era sempre un fortissimosigillo che segnava i loro rapporti: la figura della loro mamma.Gli psicologi parlano di attaccamento sicuro, insicuro oambivalente, a secondo di quale sia la loro relazione.In parole più semplici: penso che il rapporto con la nostramamma ci dia una specie di “mattone”, con cui costruiamotutti i nostri rapporti. La forma della costruzione dipende inbuona parte dalla forma del primo mattone, che in qualchemodo si replica negli altri. Se il rapporto è sicuro e stabile,la persona si relaziona con fiducia e apertura con le altrepersone e situazioni. Se il rapporto è viziato per instabilità,dipendenza o desiderio di possessione da parte dellamamma, il figlio sviluppa meccanismi di chiusura, difesa,immaturità, bassa autostima. Questo non vuol dire che lafigura materna condizioni in modo assoluto la nostra vita af-fettiva … ma sicuramente è la figura per eccellenza che laconforma e struttura.

La mamma ha un ruolo chiave nel campo affettivo delfiglio, ma non solo. C’è anche l’aspetto morale. La mammaè l’agente principale nel trasmettere i codici di condotta.Dal suo sguardo il bambino imparerà a distinguere tra il

bene e il male nel primo stadio dello sviluppo morale, e ilsuo modo di educare e soprattutto il suo esempio sarannogli elementi chiavi per la formazione morale successiva. Dalei il bambino coglierà come rapportarsi con il dovere, ilbene, la responsabilità, il bene comune.

Se dalla propria mamma impariamo allora comerelazionarci con gli altri, come amare, e cosa significa pernoi essere brave persone… non possiamo pensare aun’altra persona che abbia una incidenza così trascendentalenella formazione delle persone. Ma fare la mamma è importante non soltanto per i figli, maanche per le donne. È dimostrato che la donna trovi la piùgrande realizzazione nelle attività in cui lei lascia qualcosadi sé per far crescere qualcosa o soprattutto qualcuno.La donna ha una tendenza naturale ad accogliere ecustodire l’altro.Tutta la sua corporeità e la sua psicologia, con la suanaturale capacità di tenerezza ed empatia, tende allamaternità. Accogliere, svegliare e far crescere la vita è fontedi felicità e realizzazione. Anche nel lavoro la donna portaquesta attenzione alla persona, che sorge dalla suacapacità di essere madre. Lei non si muove in genere permotivi astratti o freddi; i suoi obbiettivi hanno sempre unavalenza personale e relazionale. Essere madre è la cosapiù bella della vita di una donna.

A maggio si celebra la Festa della mamma. È vero, comedicevamo all’inizio, fare la mamma oggi è un compitodifficile, a volte anche eroico. Questa festa è una bellaoccasione per dire due cose alle mamme di oggi: come èbello fare la mamma, quanto sono belle le mamme… coni loro difetti, difficoltà e lotte, ma con la loro instancabilecapacità di amare e di anteporre i figli a sé stesse.

GRAZIE a tutte le mamme. Grazie alle nostre mamme, checi hanno fatto essere ciò che siamo, e lo continuano a fareper mezzo di quel cordone ombelicale invisibile che ci legaal loro cuore per sempre.

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Marta RodriguezDirettrice Istituto di Studi Superiorisulla Donna

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NOI IERI

Aristotele e la “condanna” della maternitàL’origine della “questione femminile”di Marco Martorana

erché ancora oggi discutiamo ditutto ciò che viene etichettato come

“questione femminile”? Avete presentel’espressione latina ipse dixit? Vuol dire,più o meno,“l’ha detto lui”, con un tono perentorio.La usiamo quando siamo di fronte a un parere indiscutibile,deriva dall’autorità di cui ha goduto per secoli il filosofomacedone Aristotele, maestro di Alessandro Magno e“maestro di color che sanno” anche per Dante.Aristotele sosteneva l’ineluttabilità della superiorità deiGreci su tutti gli altri popoli, l’esistenza di una schiavitù“naturale” e, nella Riproduzione degli animali, l’inferioritàdella donna per motivi “scientifici”: il maschio è portatoredel principio del mutamento e della generazione; lafemmina di quello della materia. Il primo è “attivo” inquanto atto a generare nell’altro; la seconda è “passiva” inquanto è quella che genera in sé e nella quale si forma ilgenerato. Poiché la forma è migliore “per natura” e piùdivina della materia, il maschio è migliore e più divino dellafemmina.Aristotele aveva pronunciato il verdetto, davanti all’ipse dixitsi sarebbe sospesa ogni possibilità di critica. Non dobbiamo pensare che queste posizioni fossero fruttodi misoginia. Per coloro la cui più alta aspirazione è la vitacontemplativa e l’astrazione dalle necessità, l’inferiorità

della donna è paradossalmente giustificata, sulla base delfatto che la donna non è distaccabile dalla potenzialità diessere mamma.Essendo legata alla maternità, la donna è vista comeinferiore, da chi concepisce la libertà umana solo comeemancipazione dal corpo e dai bisogni della vita di tutti i giorni.[Per approfondire: Eva Cantarella, L’ambiguo malanno,Feltrinelli 2010]. Pensiamo anche a tutti quei riti di“passaggio” e di “iniziazione” che, presso tanti popoliantichi e moderni, intendono “separare” il bambino dallegame naturale con la madre, per farlo diventare membrodella società. Come oggi, anche anticamente l’uomo di scienza nonpoteva certo vantare i “fan” dell’uomo di spettacolo, ma ilgrande pubblico a teatro non aveva certo modelli diversi:Eschilo, nella trilogia dell’Orestea – nella terza tragedia, leEumenidi – fa pronunziare al Dio Apollo un discorso indifesa di Oreste. Oreste ha ucciso la madre per vendicareil padre Agamennone (il capo dei Greci alla guerra di Troia),è accusato perciò di matricidio eApollo lo difende con questeparole: “colei che viene chiamatamadre non è genitrice del figlio,bensì soltanto nutrice del germeappena in lei seminato. È il fecon-datore che genera”. La diversitàbiologica non deve essere più unpregiudizio, ma un valore: ValoreMamma.

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Prof. Marco MartoranaDocente Facoltà di Filosofia,Ateneo Pontificio Regina Apostolorum

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UNO SGUARDO SUL MONDO

Make Mothers MatterIntervista a Anne-Claire de Liedekerkedi Sandra Di Vito

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l Movimento Mondiale delle Madri harappresentanti nelle istituzioni a livello

internazionale. Attraverso un lavoro dimonitoraggio, il MMM influenza le politicherelative a tematiche quali la maternità, lafamiglia e la conciliazione discusse alleNazioni Unite e al Parlamento Europeo.Anne-Claire de Liedekerke, Presidente diMMM Europa ci ha illustrato nel dettaglio lamissione e gli obiettivi di questo movimento,che può offrire a tutte le madri, l’opportunitàper riflettere e sviluppare uno spirito diappartenenza ad una realtà territoriale piùampia, all’insegna di quei valori femminilipositivi in cui crediamo.

Quando fu fondato il Movimento Mondiale delle Madri?Qual è la sua finalità principale?L’ MMM, acronimo di Make Mothers Matter, originariamenteMouvement Mondial des Mères, fu fondato nel 1947, pressol’Unesco a Parigi. Appena dopo la guerra, i membri fondatoripensarono che la pace andava costruita dalle basi e le madridunque si consideravano delle leader, delle educatrici efautrici della pace non solo nella famiglia, ma anche nellacomunità. La missione del MMM è di ascoltare le donne che sonomadri, dare voce alle loro istanze, per creare una societàmigliore. Tutte le madri del mondo hanno molto in comune,al di là delle differenze e per questo devono essere coinvolte,proprio come madri, nei processi decisionali e di pace.L’ MMM oltre a rappresentare le madri, riconosce il ruolospecifico dei padri, supportando ogni misura diretta adincoraggiarli ad assumersi maggiori responsabilità nella curae nell’educazione dei propri figli.

In generale l’MMM ha uno status consultivopresso le Nazioni Unite ed è una Organizzazionenon-governativa, apolitica e aconfessionale.Svolge la sua attività di base in molte associazionipresenti in tutto il mondo, e ha rappresentantinelle Nazioni Unite a New York, Ginevra, Vienna,e all’Unione Europea a Bruxelles.

Qual è la missione della Delegazione di MMMEuropa?

La missione della Delegazione europea è diportare le istanze delle madri all’attenzionedella Commissione Europea e del ParlamentoEuropeo. Le informazioni raccolte dai membri

delle associazioni tramite sondaggi e convegni vengonopresentate alle istituzioni europee. MMM Europa partecipapertanto a progetti promossi dalla Commissione Europea,studia le relazioni parlamentari, prende contatti con membridel Parlamento Europeo, stila documenti ufficiali, partecipaa conferenze e tavole rotonde, dando visibilità allespecifiche istanze delle madri europee. Allo stesso tempoinforma i membri delle associazioni nazionali riguardo lequestioni discusse al Parlamento Europeo, affinché possanopoi informare i propri governi nazionali.

Ci racconti dei progetti futuri della Delegazione di MMMEuropa.La conciliazione lavoro-famiglia riguarda la maggioranzadelle famiglie europee. Noi vogliamo affrontare questaquestione sviluppando maggiore consapevolezza su possibilicambiamenti nelle politiche sociali e tra i legislatori.Cambiamenti che presuppongono il riconoscimento delleresponsabilità genitoriali nella cura e nell’educazione, qualimotivo di sviluppo di competenze nei genitori. La madre e ilpadre sono insostituibili e il loro compito non è affattosemplice. Una mamma è una manager per la sua famiglia,pianifica obiettivi, cerca gli strumenti per raggiungerli,amministra il denaro, gestisce merci, cibo e programmi;è una responsabile delle risorse umane o una psicologaperché favorisce lo sviluppo e le potenzialità di ciascun figlio.

Come possono le mamme entrare a fare parte del MMMIo del team europeo?Siamo tutte volontarie che accolgono altre volontarie.Abbiamo bisogno di corrispondenti in molti luoghi d’Europa,di traduttrici, scrittrici, donne attive nelle loro comunità.

Per informazioni rivolgersi a:[email protected] consultare il nostro sito web:www.makemothersmatter.org

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Anne-Claire de Liedekerke,Presidente di MMM Europa

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SPECIALE EUROPA

La maternità oggiSfide e opportunitàdi Angelika Werthman

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na domanda ovvia da porsi comedonna e futura mamma, è la classica:

“Posso farcela a fare tutto?” Per “tutto” siintende in questo contesto, una carrierasoddisfacente, una relazione sana edequilibrata e una maternità piena e responsabile. Questo puòsembrare molto a prima vista, ma ciò che per molte donne èancora una grande sfida quotidiana, per molte altre è già unarealtà consolidata.La politica e la società devono capirlo e agire di conseguenza.Esistono molteplici stili di vita per una donna: la mammacasalinga e la mamma in carriera e tra di loro molti altrimodelli intermedi. La diversità nei modelli è allo stesso temposia un’opportunità che uno svantaggio. Un’opportunità per lasocietà e le donne stesse, perché permette loro di crearsi unavita che rispecchi la loro idea di realizzazione; uno svantaggioper i fautori delle leggi e delle politiche sociali, perché le cosìinnumerevoli richieste diverse complicano il processo diottenimento di un sistema di regole, che vada bene per lamaggioranza delle donne.

Come risolvere dunque questa questione?Primo: l’imperativo è non cercare di trovare una soluzione chevada bene per tutti, in quanto questa possibilità non esiste.Secondo: è estremamente importante capire che uno Stato euna società nella sua totalità, o una unione sovranazionalesi schiera per uno stile di vita, governando in suo favore(e concedendo fondi per la sua realizzazione). Una simile lineadi azione deve essere ben considerata, in quanto influenzaprofondamente le vite e le opportunità di migliaia di donne.L’atteggiamento nei confronti della maternità è moltodifferente nei diversi Paesi europei e influenza profondamentesia le politiche degli Stati membri che l’Unione stessa.Molte donne europee guardano con interesse a nord,la Finlandia, la Svezia e la Norvegia, Paesi che hanno lareputazione di essere straordinariamente family e child-friendly.In particolare l’etica sul lavoro è estremamente diversa: inNorvegia è fuori luogo fissare una riunione alle quattro delpomeriggio perché è ovviamente un orario della giornata dadedicare alla famiglia. Lo stesso vale per i fine settimana:la maggior parte delle persone trascorre il proprio tempolibero con la famiglia, quindi il tempo dedicato al lavoro deveaccordarsi a quello stile di vita e non il contrario.Si può pensare che suoni tutto perfetto, ma come portarea termine il lavoro tornando a casa presto? La soluzione èricominciare a lavorare quando i bambini dormono (ossia trale 20 e le 21 a seconda della loro età); fare una chiamata di

lavoro alle 21 è perfettamente normale. Questo dimostracome una società sia in grado di strutturarsi sulla base delleesigenze e i bisogni delle famiglie.Ogni Stato-membro dell’UE ha dei modelli di conciliazionetra vita professionale e tempo da dedicare alla famiglia;di conseguenza l’UE come organismo sovranazionale hal’eccezionale opportunità di poter incoraggiare le migliorisoluzioni per le donne, i bambini e le famiglie.Viviamo in un’epoca ricca di esempi significativi di ruolifemminili, con in testa sia madri che donne in carriera; proprioquesto rende la ricerca di una soluzione individuale per ognidonna- sia a livello politico che nella vita di tutti i giorni - unasfida importante e positiva.Ci sono molti argomenti che dobbiamo affrontare: unaadeguata attenzione all’infanzia, sostegno economico allemadri che decidono di rimanere a casa o di ricominciarepresto a lavorare, sussidi per le famiglie in difficoltà,assistenza medica accessibile durante la gravidanza,conciliazione lavoro-famiglia per i genitori, responsabilizzazionee aspetti finanziari della genitorialità.Il dibattito europeo riguardo gli stili di vita, dovrebbe essereconsiderato come positivo, perché fornisce informazioni,idee, principi morali e modelli possibili; tuttavia, c’è anche unosvantaggio.La disapprovazione delle scelte altrui dovrebbe rimaneresempre ad un livello opportuno, tenendo in considerazione ivalori liberali. Non è possibile stabilire un unico ideale dimaternità condiviso da tutte le donne. Qualsiasi decisone unamamma prenda, è quella giusta e nessuno dovrebbe sentirsigiudicato per la propria scelta di stile di vita, o spinto aseguire modelli promossi da altri.Come donna e madre, come politica e cittadina, mi impegnodunque con il mio lavoro a trasformare l’Unione Europea inun luogo migliore in cui vivere per tutti, qualunque siano lescelte personali di vita.

On. Angelika WerthmanEuroparlamentare austriaca.Democratici e Liberali per l'Europa.

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ITALIA VIRTUOSA

Tutto è nato da una mamma all’Ospedale Pediatrico Bambino GesùIntervista alla Duchessa Maria Grazia Salviatidi Sandra Di Vito

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a famiglia Salviati è profondamente legata alla storiadell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, di cui è fondatrice.

La redazione di Valore Mamma ha incontrato la DuchessaMaria Grazia Salviati in occasione dell’inaugurazione dellenuove strutture di accoglienza dell’Ospedale. La sua sentitatestimonianza sull’importanza dell’accoglienza e sul valoredella relazione umana negli ospedali ci ha mosso a condi-videre con le lettrici la sua storia e il racconto della sualunga esperienza a contatto con le mamme e le famigliedei bimbi ricoverati. Ringraziamo dunque la DuchessaSalviati per averci reso partecipi del suo mondo fatto direlazioni, attenzioni, premura e coinvolgimento personaleall’interno dell’Ospedale per eccellenza “amico dei bambinie delle loro mamme”.

Duchessa Salviati, come è nata questa Sua sensibilità nelprendersi cura delle mamme dell’Ospedale?Tutto è iniziato quando mi sono sposata. Mio marito è ilpronipote della Duchessa Arabella, che ha fondato l’Ospedale.Quando sono nati i miei figli, li portavo qui e così  è natol’interesse per questo luogo. Sono entrata nel Consiglio diAmministrazione e ho incominciato ad occuparmi soprattuttodelle infermiere. Avendo frequentato il corso per infermierenella Croce Rossa, riuscivo a comprendere bene il loro ruolocosì impegnativo: lavoravano tantissimo, anche di notte,avevano una famiglia a cui badare, i figli da lasciare a casacon i mariti, che a loro volta avevano turni di notte.Le infermiere sono le figure che più si occupano dellemamme e delle famiglie dei bambini ricoverati, sono semprepresenti e pronte a dare ascolto. Ascoltare le mamme, farleparlare e dare loro speranza è fondamentale. Purtroppoultimamente le  infermiere non hanno più molto tempo dadedicare alla relazione, dovendosi occupare di troppaburocrazia; hanno infatti tantissimi moduli da compilare coninformazioni sui pazienti. Questo è un vero peccato e unagrandissima  mancanza. Forse ci sarebbe bisogno di perso-nale dedicato solo a questa mansione, così da lasciare alleinfermiere il tempo necessario all’ascolto delle mamme.

Ci racconti come è nato l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù.La bisnonna di mio marito, la Duchessa Arabella, essendofrancese, aveva preso ad esempio il primo ospedale pediatricoin Europa, a Parigi. Quando era a Roma, andava sempre al SanGiacomo, dove in immense corsie, i bambini vivevano situazioniveramente drammatiche; decise dunque di fare qualcosa.In occasione del suo compleanno, i suoi bambini ruppero illoro salvadanaio e le donarono i soldi raccolti. Nel 1869, laduchessa decise di fondare un ospedale con 4 lettini in Viadelle Zoccolette, gestito dalle Figlie della Carità, suore chelei amava moltissimo che fondarono successivamente unascuola per infermiere, dalla quale ancora oggi escono tutte

le nostre infermiere. Successivamente l’Ospedale fu ampliatocon la costruzione di vari padiglioni su un terreno di famigliaal Gianicolo. Nel 1924, dopo anni di conduzione, miosuocero decise di donare tutto al Santo Padre; da allora iromani chiamano il Bambino Gesù, l’Ospedale del Papa.

Nella Sua trasferta ad Haiti, come instancabile sostenitricedel valore e del diritto alla salute dei bambini e dell’eccellenzapediatrica dell’Ospedale Bambino Gesù, ha incontratoinnumerevoli volti di mamme. Che cosa Le è rimasto diquegli incontri?Purtroppo ad Haiti vivono una vita durissima, ci sono tantibambini che muoiono. Ricordo che nell’Ospedale dellaFondazione Rava, c’era un sacerdote americano, PadreRichard, un uomo straordinario, che tutte le mattine allesette celebrava la Messa, avendo davanti a sé sull’altare tanticorpicini avvolti dalla plastica, con accanto le loro mamme.Una volta la settimana venivano portati fuori Port au Prince,in campagna, dove si svolgeva un funerale bellissimo: scavavano delle buche, mettevano una croce, seguiva labenedizione e infine come tradizione si danzava.

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Duchessa Maria Grazia Salviati

Il salvadanaio dei figli dei Duchi Salviati

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Lei è una forte sostenitrice dell’umanizzazione dell’ospedalein tutti i suoi ambiti. C’è un episodio in particolare checi vuole raccontare e che testimonia il lato ‘umano’dell’Ospedale?Mi racconta spesso Daniela, la volontaria a capo delnegozietto sito all’entrata dell’ospedale, che le mammeentrano in lacrime e miracolosamente escono sorridendo.Il valore dell’ascolto e della solidarietà è tangibilenell’approccio umile e di cuore delle volontarie con lemamme dei bimbi ricoverati: le fanno sedere, offronoloro un caffè o un cioccolatino, le lasciano raccontare esoprattutto sanno ascoltare e con delicatezza sanno cosadomandare;  è un miracolo quello che succede, è un donosapersi fermare e senza fretta accogliere queste mamme,migliorando il loro soggiorno qui dentro.Affiancare alle strutture di accoglienza anche il giustoatteggiamento relazionale è il nostro obiettivo. Questo è unatteggiamento che auspichiamo per tutte le persone chelavorano al Bambino Gesù, dai medici, alle infermiere, aiportieri, tutti dovrebbero sentire l’accoglienza come un doveree imparare a comunicare nel modo giusto e senza fretta.Ricordo ancora la frase del Presidente Marcello Sacchetti,quando ancora era concesso alle mamme solo un’ora algiorno per stare con i propri figli: “ Voglio i bambini a giocarea pallone nei corridoi e le mamme presenti 24 ore su 24,voglio un po’ di disordine!” Successivamente ho insistitomolto anche nel volere le mamme o i papà nei reparti diterapia intensiva; non scordiamoci che oggi i papà sonodiventati molto bravi ad accudire i loro bambini!

Le capita di avere un contatto diretto e sistematico con lemamme dell’Ospedale?Non è sistematica la mia presenza qui all’ospedale, vengoquando posso, ma  per esempio una settimana fa hoconosciuto tre mamme nutrici straordinarie con bimbiricoverati da molti mesi, in situazioni veramente difficili. Ho avuto modo di cogliere la loro grande compostezza,gentilezza e profonda dignità.

ITALIA VIRTUOSA

Consolidamento del fabbricato centraledell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù

Reparto di degenza

Vecchi padiglioni area Pio XII

L’incontro con la Duchessa Salviati è stato in qualche modoprovvidenziale, in quanto la sua testimonianza rispecchialo spirito con il quale è nato Valore Mamma: voler dareascolto alle mamme e dedicare loro del tempo, perrecuperare la giusta considerazione che meritano in tuttigli ambiti della società.

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a tutela della maternità e con essa la promozione dellagenitorialità e della famiglia sono per il Policlinico

Universitario Agostino Gemelli tra gli obiettivi primari suiquali investire; i valori etici da difendere nei quali questastorica Struttura, sin dalla sua fondazione, ha affondato leproprie radici, profondamente inserite nel significato dellaVita nascente. In Italia e nella Regione Lazio l’attuale situazione economicadella Sanità sta imponendo importanti ristrutturazionifunzionali nell’erogazione dei servizi con riduzione dellaspesa e del numero dei posti-letto e proprio l’assistenza allamaternità ed al parto risultano, dal punto di vista economicostatale, tra le “cenerentole” con rimborso per prestazionefra i più bassi. Nonostante questo scenario così critico, con uno sforzomirabile, la direzione del Gemelli ha tuttavia deciso ditrasformare il danno della forzosa riduzione dei posti-lettonell’opportunità di migliorare i reparti di ostetricia-puerperiotrasformandoli in stanze singole di degenza attrezzate per ilrooming-in e per la permanenza del coniuge o altro parente,dando alla donna e alla famiglia la possibilità di godere, dasubito, di privacy e conforto alberghiero con assistenzaintegrata, grazie alla quale la neomamma può prontamenteavere risposta per i problemi suoi e del neonato.L’èquipe assistenziale dei due reparti di ostetricia (35 posti-letto di cui solo 6 in stanze doppie per donne che nonpossono avere il neonato vicino) è infatti mista, costituita dapersonale medico e infermieristico ostetrico e neonatologico. Inoltre, alcuni anni fa, è stata ristrutturata l’area perl’assistenza al parto: sei ampie sale per travaglio e partonelle quali la donna soggiorna insieme al marito.L’area comprende tre sale operatorie ostetriche in cui operanole ostetriche, i medici ostetrici e anestesisti; l’analgesiaperidurale viene opportunamente applicata a tutte le pazientiche ne hanno fatto richiesta, gratuitamente, giorno e notte. La redazione di Valore Mamma ha incontrato il Prof.Alessandro Caruso, Direttore della UOC di Ostetriciadell’Ospedale, per conoscere più da vicino le novitàstrutturali, le iniziative e i nuovi servizi di recenteinaugurati nel reparto da lui guidato.

Prof. Caruso come si traduce nella Vostra Struttural’impegno nella tutela della maternità?L’impegno nella tutela della maternità parte molto prima delparto. Le nostre attività e la nostra attenzione si focalizzanoin particolar modo sugli inizi della gravidanza, una fasedelicata per molte mamme che richiede accoglienza erassicurazione. Proprio in quest’ottica, ormai da molti anni,abbiamo istituito il Telefono Rosso (06-3050077), una lineatelefonica di assistenza e consulenza gratuita dedicata siaalle donne sia ai parenti sia ai medici che hanno dubbi sullasalute della gravidanza in relazione all’uso di farmaci,radiazioni, malattie. E’ un servizio che trova un po’ di difficoltà

ITALIA VIRTUOSA

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Il valore della maternità al Policlinico “AgostinoGemelli” di RomaIntervista al Prof. Alessandro Caruso, Direttore della UOC di Ostetriciadi Laura Bonsi

L nell’essere supportato dal punto di vista economico, ma cheè molto significativo e talvolta decisivo nella tutela dellamaternità. Chi vi si rivolge, riceve la consulenza di giovanimedici specialisti esperti di questo settore i quali, in contattoa loro volta con un network internazionale di informazione sulrischio gestazionale, in tempo reale o con un brevedifferimento, danno risposte certe rispetto a questi dubbi, cosìda rassicurare e dare informazioni chiare alla mamma a cuimagari è stato addirittura suggerito di abortire perché la suagravidanza è stata valutata a rischio.Un caso tipico è: “Ho saputo da due settimane di essere ingravidanza; precedentemente avevo assunto farmaci; checosa devo fare, quali sono i rischi per la mia gravidanza?Mi hanno consigliato di abortire.” In effetti molto spesso il rischio è zero, o meglio, uguale aquello di tutta la popolazione; noi rassicuriamo la donna, lainformiamo adeguatamente e lei decide di andare avanti conla gravidanza. Alla donna consigliata di abortire per condizioniconsiderate di grave rischio per l’embrione, diciamo quale è ilrischio reale in relazione a quei trattamenti; molto spessoè solo spaventata, condizionata psicologicamente dalla paura;noi la decondizioniamo, dandole informazioni precise, accoglienzae incoraggiamento.Un servizio della Struttura estremamente significativo per latutela della maternità è il Day Hospital Ostetrico, guidato damolti anni dal Prof. Giuseppe Noia, che si occupa dellediagnostiche prenatali nei casi in cui ci siano dubbi o difficoltàaccertate. E’ un ambiente molto accogliente che aiuta ledonne a vivere serenamente la loro gravidanza, anche quandoobiettivamente devono sostenere situazioni non facili.Infine, nel Reparto di Patologia Ostetrica, che ho guidatopersonalmente per tanti anni, accogliamo donne in gravidanzaaffette da varie patologie quali diabete, ipertensione, malattieautoimmuni, cercando di portare avanti gravidanze talvoltamolto difficili.

Parliamo del momento del parto: quali sono le procedurefavorite dalla Vostra Struttura nell’assistenza alla nascita?Promuovete il parto attivo?Oggi l’ansia è sempre più spesso la compagna della mammache partorisce. Siamo in una grande città in cui la donna nonha molte facilitazioni e aiuti dal punto di vista sociale efamiliare; a questo aspetto bisogna aggiungere il fatto che latendenza è ormai quella di partorire più avanti nell’età eanche questo è un fattore che facilita un atteggiamentoansioso. Pertanto difficilmente riusciamo a fare arrivare ladonna in ospedale già in travaglio di parto; è più facile chearrivi prematuramente.Dunque noi come Struttura cerchiamo di attivarci conindicazione socio-psicologica più che strettamente sanitaria,anche per evitare inutili cesarei. Spesso la donna ritiene difare del bene al suo bambino con il taglio cesareo. Ritiene difare “un sacrificio utile al bambino che nasce”.

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ITALIA VIRTUOSA

In realtà il parto è un valore per la donna, una maturazionefisica e psichica. Il cesareo non dà nulla di più al bambino néalla donna, viceversa, toglie al bambino quello stress positivoche lo aiuta a maturare. Molte donne hanno bisogno diessere rassicurate sul fatto di essere adeguate, capaci didare alla luce il proprio bambino. Se la donna partoriscespontaneamente la sua autostima va alle stelle; viceversa,con il parto cesareo è possibile che la sua autostima faccia unpasso indietro.Nella nostra Struttura arrivano il 15% di gravidanze a rischioe l’85% apparentemente non a rischio; anche in questosecondo caso dobbiamo applicare misure cautelari tali percui se insorge un rischio o una patologia prima o duranteil parto dobbiamo individuarla e trattarla opportunamente,coniugando agli accorgimenti necessari all’umanizzazionedell’evento nascita - tali per cui la donna non avverta lo stresse il peso della medicalizzazione del parto - le adeguate capacitàassistenziali e sanitarie dell’ostetrica e, quando necessario,del medico.

E’ favorevole al parto in analgesia?Assolutamente sì: nel nostro Ospedale pratichiamo l’analgesiaperidurale gratuitamente e previa visita. Io sono moltofavorevole perché, seppur il parto ne risulti più medicalizzato,l’analgesia è utile a contrastare la paura della donna e quindia scoraggiare la diffusione del cesareo.

A settembre avete inaugurato il nuovo reparto materno-infan-tile. Quali valori e quale visione accompagnano il Vostrolavoro per le mamme e i loro neonati e come si traduce neinuovi ambienti che avete inaugurato?Gli orientamenti e i valori principali a cui facciamo riferimentosono il rispetto integrale della persona qualunque sia la suaestrazione sociale, che sia italiana o extracomunitaria.Il secondo è tutelare la gravidanza comunque si presenti - diffi-cile o facile - cercando di dare il meglio in termini di assistenzaalla mamma e al neonato. Il terzo è il comfort sia umano siaalberghiero: per tutti stanze singole gratuite con rooming inche consenta la presenza del marito o altro parente vicino eche garantisca l’autonomia della nuova famiglia sin dall’inizio.

Che cosa significa per voi accoglienza alle mamme?Significa conoscere le mamme e prepararsi al loro ricoveromolto prima del loro arrivo al pronto soccorso per il parto ein concreto si traduce nella recente inaugurazione di un

ambulatorio per la pre-ospedalizzazione della donna: unospazio dedicato a lei, per conoscerla, per acquisire i suoi dati,per parlarle prima del parto; un momento di conoscenza, divalutazione degli esami, di dialogo.Tutte le donne che vorranno partorire al Gemelli sono invitatea questa consultazione, in questo modo sperimenteranno lasensazione di essere “attese” per il parto.

Che cosa dovrebbe essere migliorato nell’assistenza allenascite in Italia?Mentre negli anni ‘80 e ‘90 la protezione delle gravidanza arischio era uno degli obiettivi primari tra quelli stabiliti dalMinistero della Sanità, oggi questa forza è scemata.L’attenzione di oggi va verso la sterilità e le fecondazioni invitro, verso la chirurgia ginecologica endocospica e verso laginecologia oncologica. L’ostetricia è diventata un po’ “lacenerentola”. E’ aumentata la specializzazione nella diagnosiprenatale invasiva ed ecografica, indagini queste che nonaiutano la sostanza della salute della donna e in rari casiquella del bambino, ma che piuttosto vengono prescritte edeseguite nell’ottica della possibilità di un aborto. La qualitàassistenziale non ne guadagna nulla. In realtà la qualitàdell’assistenza medica al parto non è cresciuta negli ultimi anni.E’ aumentata l’incidenza del cesareo, spesso intrapreso damedici non adeguatamente competenti come soluzionechirurgica rapida e a basso rischio. In realtà i cesarei ripetutiespongono alle placente previe e quindi al rischio di mortalitàmaterna: la placenta si impianta sulla cicatrice e le donnemuoiono di emorragia al momento del parto. Dopo il secondocesareo il rischio è molto alto.Fino agli anni ‘80 aumentavano i cesarei e la mortalitàperinatale diminuiva, poi la mortalità si è stabilizzata.Sono venti anni che la mortalità perinatale è la stessa, ma icesarei continuano ad aumentare. Nella nostra Struttura losappiamo bene, perché arrivano molti casi di patologia delpost partum.

Quali sono i valori che cerca di trasmettere al suo personalesanitario?La coerenza e il rispetto umano: da trent’anni ricordo al miopersonale di bussare sempre alla porta delle pazienti primadi entrare, ma non è sempre facile fare capire il valore diquesta attenzione alla persona.

Il Prof. Alessandro Caruso, Direttore della UOC di Ostetricia del Policlinico “Agostino Gemelli” di Roma.

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La conciliazione nuova virtù in aiuto delle mammedi Belinda Malfetti

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l conflitto tra famiglia e lavoro èalla base di molti problemi sociali.

La mancanza di lavoro o l'impossibilitàdi conciliare spazi e momenti lavorativicon le esigenze personali, per le donnespesso significa rimandare, o addiritturarinunciare a crearsi una famiglia. La motivazione è tristequanto reale: la donna che lavora deve a volte rinunciarealla maternità,se non vuole perdere il posto di lavoro.Non si può dare importanza al proprio “orologio biologico”:gli orari e i ritmi imposti dalle aziende rendono sempre piùdifficile trovare il tempo per stare con i figli, a tal punto cheessere buoni lavoratori e genitori allo stesso tempo sembraormai essere una “mission impossible”.Un pensiero davvero amaro, se si pensa che anche il nostroamato Papa Giovanni Paolo II, nella sua Lettera alle Donna,scriveva: “Grazie a te, donna-madre, che ti fai grembodell'essere umano nella gioia e nel travaglio di un'esperienzaunica, che ti rende sorriso di Dio per il bimbo che viene allaluce, ti fa guida dei suoi primi passi, sostegno della suacrescita, punto di riferimento nel successivo cammino dellavita”.La nostra società sembra però, fortunatamente, volercorrere ai ripari, rendendo la vita familiare più agevole perle donne e in particolar modo per le madri.Negli ultimi tempi si sente spesso, finalmente direi, parlaredi conciliazione tra famiglia e lavoro. Ma cosa significa"conciliazione" e come viene perseguita?A tale proposito il 14 marzo 2013 presso l’Ateneo ReginaApostolorum si è svolto il seminario per il Progetto Flexi

Family, dal tema “Famiglia e lavoro: spazi di conciliazione”una giornata di riflessione, ma anche di speranza: i datiemersi dal seminario hanno fatto comprendere quantosempre più le famiglie e le imprese stiano diventando partiattive nel cambiamento, forse anche più del mondo politicoed istituzionale. Lo scopo del convegno è stato quello dipromuovere una riflessione sui dati rilevati nelle sei cittàitaliane dove si è svolto il progetto Flexy Family.La presidente del Forum delle Associazioni Familiari delLazio Emma Ceccarelli ha aperto il seminario, raccontandocome “malgrado l’esistenza dignitosa, la cura e l’assistenzasiano sanciti nel diritto costituzionale, e in quanto talimeritino la tutela e la promozione delle istituzioni a tutti ilivelli, nella pratica sono gli attori sociali ed economici adattivarsi per creare benessere”. Del resto ha aggiunto:“prendersi cura in modo adeguato delle proprie famiglienon è un diritto che entra in conflitto con il diritto-doveredel lavoro”.Sono intervenuti poi Giuseppe Ficini e Lidia Bozzi, delDirettivo Nazionale Forum delle Associazioni Familiari, iquali dopo i saluti di rito hanno voluto evidenziare quanto illavoro e la famiglia, pur essendo due diritti costituzionalisembrino oggi venire negati, come fossero antagonisti almondo del lavoro; a tal proposito il progetto è un'occasioneper lo sviluppo di nuove sinergie fra i pilastri della società.Il seminario si è svolto come una lunga chiacchierata,anche grazie all'intervento di Cecilia Cecconi, PresidenteACLI Roma, che ha citato Papa Francesco e la fragilitàdell'individuo nella società moderna, creando emozionenella platea. Marta Rodriguez, Direttrice dell'Istituto di StudiSuperiori sulla Donna, ha poi portato la sua esperienzasulla battaglia culturale per la conciliazione, un germe

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ITALIA VIRTUOSA

Belinda Malfettigiornalista

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ITALIA VIRTUOSA

positivo  da  diffondere  e  per  il  quale  “rimboccarsi  lemaniche”.  Terminati  i  saluti  di  rito,  tante  sono state  letestimonianze  sul  lavoro  svolto  finora  e  sulle  nuoveprospettive sociali e lavorative, da Stefano Ceci, PresidenteRegionale MCL, a Giulia Di Gregorio, Responsabile PuntoFamiglia ACLI Roma, dall'avvocato Felice Testa, ProfessoreAssociato di Diritto del Lavoro presso l'Università Europeadi Roma, all'intervento via Skype del Prof. Tommaso Cozzi,docente di etica sociale ed economica. Dopo  il  puntuale  intervento  della  dottoressa  AdeleErcolano, Responsabile del Master Conciliazione Famiglia eLavoro,  che  ha  parlato  di  mentalità  da  cambiare  perarmonizzare  i  tempi  della  vita  lavorativa  e  familiare,  èarrivato  il momento  di  due  esperienze  reali  nel mondolavorativo, di aziende che sono riuscite già nella conciliazionedi momenti  lavorativi  con  spazi  familiari:  hanno parlatoLuca Valerii, Responsabile delle risorse umane di MicrosoftItalia  e  l'architetto  Antonio  Napolitano,  Direttore  INAILLazio, evidenziando come la conciliazione si configuri comeun vantaggio per le aziende oltre che per il personale.Infatti, le buone pratiche aziendali emerse nell’ambito delseminario, hanno testimoniato che è proprio rispondendo aibisogni familiari dei lavoratori, che si migliora la produzione.

Diversi  sono  gli  strumenti  che  le  aziende  presential seminario hanno attivato: il lavoro remoto, una nuovaarchitettura  aziendale,  l’azzeramento  dei  tempi  dipendolarismo e dei conseguenti rischi di incidenti.I  risultati  di  queste  politiche  positive  sono  stati  piùche evidenti: si sono ridotte le forme di assenteismo, dimalattia, si è registrato un incremento della efficienza edella produttività del lavoratore e, last but not least, unaforte  riduzione  dei  costi  per  l’azienda.  Nuove  strade  sistanno  dunque  aprendo  per  il  futuro  di  tante  mammelavoratrici, e si spera che la politica e le istituzioni, presential  seminario,  sappiano  tradurre  queste  sollecitazioni  inadeguate forme di incentivi e di prassi legislative, per il 

benessere dei lavoratori, delle loro famiglie e delle aziendein cui essi lavorano. A tal proposito, proprio pensando alle esigenze affettive elavorative di tante donne e madri, è nato ormai da diversianni il Master in Conciliazione Famiglia e Lavoro, più di unsemplice  corso  di  studi,  una  vera  e  propria  occasioneformativa,  proposta  dall’Istituto  di  Studi  Superiori  sullaDonna,  con  l’obiettivo  di  preparare  figure  managerialiesperte  in  politiche  family  friendly,  ma  soprattutto  un laboratorio di studi innovativi in grado di realizzare nuovivalori  nella  cultura  e  nelle  società.  La  peculiarità  delMaster, che lo rende unico nel suo genere, è quindi quelladi  fornire  nuovi  strumenti  diagnostici  e  propositivi  che,aiutando a rendere compatibili la sfera lavorativa con lasfera familiare, consentano non solo alle madri lavoratrici,ma ai genitori in genere, di vivere al meglio e in equilibrio imolteplici ruoli che spettano loro; si può in un certo mododefinire il Master come un laboratorio di idee, un continuobrainstorming creativo, nel quale si invitano le studentessee gli studenti ad essere propositivi, a pensare a idee, azionie progetti per migliorare realmente il livello qualitativo dellapropria vita e del proprio lavoro.Tutto  ciò  è  la  conferma  che  nella  società  odierna  lepolitiche per  la  conciliazione  rappresentano  forse  il  piùimportante  fattore  di  innovazione  dei  modelli  sociali,economici  e  culturali,  toccando  sì  la  sfera  privata,  maanche quella pubblica, politica e sociale. Questo anche esoprattutto per il loro impatto evidente sul riequilibrio deicarichi di cura all'interno della famiglia, sull'organizzazionedel lavoro, ma anche sui tempi delle città e i costi delleaziende, per poter offrire ai nostri figli un domani migliore.

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Al via il progetto “ Asili sicuri”6.000 educatrici a scuola per imparare le manovre di primo soccorsoa cura della redazione Valore Mamma

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arte a Roma “Asili sicuri”, il primo progetto inEuropa dedicato alla formazione delle manovre di primo

soccorso anti soffocamento e di rianimazione cardiopolmonaredi insegnanti, educatrici e mamme. L’iniziativa, promossa dall’Assessorato alla Promozione deiServizi Sociali e della Salute di Roma Capitale, incollaborazione con la Società Italiana di Pediatria, e con ilDott. Marco Squicciarini, ha come finalità quella di fornirele conoscenze necessarie per intervenire su uno deglieventi più gravi che si possono verificare nei primi quattroanni di vita di un bambino: l’inalazione da corpo estraneo,ovvero un piccolo oggetto o semplicemente del ciboingerito. Il fenomeno ogni anno in Italia uccide un bambinoa settimana: una tragedia silenziosa che potrebbe essereevitata grazie ad una semplice e corretta informazione sucosa fare in caso di incidente. A presentare l’iniziativa in Campidoglio il Vice Sindaco diRoma Capitale, Sveva Belviso, assieme al pediatra eneonatologo Giuseppe Melpignano. La maggior parte dei decessi dei piccoli avviene nontanto a causa dell’oggetto ingerito, ma soprattutto perl’incapacità di chi sta accanto a loro di intervenire nel modopiù corretto e immediato, come testimoniano gli ultimi fattidi cronaca. Per questo, imparare alcune semplici tecnichedi primo soccorso da praticare subito dopo l’incidentepossono risultare decisive per la vita del piccolo.Il programma prevede la formazione di sei mila educatrici diasili nido e scuole dell’infanzia di Roma attraverso un corsodalla durata di tre mesi, con lo scopo di migliorare laconoscenza e promuovere l’informazione sul territorio dellemanovre di disostruzione delle vie aeree e di manovre dirianimazione cardiopolmonare. Il corso, che si terrà nelle scuole che hanno aderitoall’iniziativa, prevede una serie di incontri tenuti da istruttorispecializzati, si articolerà in una parte teorica finalizzataall’acquisizione delle nozioni generali ed in una partepratica con l’utilizzo di manichini della dimensione di unbambino. Al termine del programma il personale formatoriceverà una certificazione di partecipazione al corso diformazione. Chiunque volesse iscriversi al corso o riceveremaggiori informazioni potrà farlo chiamando il numeroverde 800 200 105 di Carta Bimbo.«Attraverso questa iniziativa, Roma Capitale, è la primarealtà europea a realizzare un piano di prevenzione al disopra degli obiettivi posti dalle società internazionali dirianimazione per garantire la sicurezza dei bambini».È quanto dichiara il Vice Sindaco di Roma Capitale, SvevaBelviso.«Gli ultimi fatti di cronaca – continua Belviso - hannoevidenziato quanto sia importante l’intervento preventivoda parte di chi si prende cura quotidianamente dei più

piccoli per evitare che un semplice gesto si trasformi in unevento tragico. Il corso ha come scopo quello di fornire iprincipali strumenti di conoscenza per poter intervenireprontamente con un primo soccorso salva vita in caso disoffocamento. A tal proposito, - conclude Belviso - i corsi,oltre a coinvolgere le persone che ogni giorno si occupanodella formazione dei bambini, sarà accessibile anche a tutticoloro che vorranno partecipare».

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ITALIA VIRTUOSA

Sveva Belviso, Vice Sindaco di Roma Capitale

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La polizza di responsabilità del capofamiglia a tuteladi piccoli e grandi incidenti nella vita quotidianadi Massimo Riverso

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na  delle  parole  più  attualmenteutilizzate e sentite è “crisi”. Parola a

cui,  indubbiamente,  diamo  tutti  noiun  significato  negativo  dimenticando,per  certo,  che  essa  deriva  dal  greco  “crisis”,  che  stasemplicemente per “scelta, decisione”. Ecco, dunque, chese recuperassimo il senso originale della parola “crisi”,anziché  invocare  salvifiche  ed  improbabili  ricette  diimmediata  ripresa  economica,  dovremmo  orientare  ilnostro  stile  di  vita  ad  un  atteggiamento  più  maturoe consapevole, attraverso scelte che potrebbero rivelarsirisolutive per guardare con ottimismo al futuro, abbandonando,magari, quel senso dell’effimero in cui ci siamo crogiolati unpo’ tutti negli anni passati.Un  fortunato  slogan  pubblicitario  in  voga  in  quegli  anniesortava, infatti, alla prevenzione piuttosto che alle cure. Nel segno del cambiamento dei tempi, anche la mammadi  oggi,  ormai  innalzata  al  ruolo  di  Family  Manager,  sabenissimo che non è più tempo di affidarsi solo al caso edalla buona sorte, e che la Provvidenza è bene supportarlacon una buona dose di previdenza.Sa  benissimo,  la  nostra  Family  Manager,  quali  e  quantisono i rischi ed i pericoli che, improvvisamente e talvoltadrammaticamente,  possono  mettere  a  repentaglio  lasicurezza e la tenuta dell’azienda Famiglia. E’ perfettamente consapevole che i bambini sono vivaci,che una lavatrice può allagare un appartamento e che unvaso,  apparentemente  stabile,  può  precipitare  per  unimprevisto  atmosferico.  Lo  stesso  che  può  causare  lacaduta di alberi sulle auto dei vicini. Alberi che andavanopotati per tempo ma, si sa, il tempo è sempre tiranno e talespesa è stata spesso rinviata. Come non bastasse questo danno, la Family Manager sapure che ci saranno, quasi certamente, anche delle speselegali successive da affrontare!Ma  nemmeno  quando  si  è  in  vacanza  la  nostra  FamilyManager può dirsi tranquilla: dalle pallonate in spiaggiaall’atterraggio del bambino sul cofano di una macchina conla bicicletta, fino al cagnolino di  famiglia che azzanna  ilpolpaccio della vicina di ombrellone, l’imprevisto è semprelì, in agguato e pronto a rovinarti la vacanza ed il portafoglio. 

Ma che l’imprevisto riguardi la conduzione della casa, leattività di tutti  i giorni,  il tempo libero, il giardinaggio, levacanze, gli sport, i rapporti con i collaboratori famigliari,poco  importa:  a  tutto  questo  risponde  la  polizza  diResponsabilità  Civile  del  capofamiglia.  Una  semplice

copertura assicurativa che garantisce il rimborso di dannianche ingenti a cose o persone (massimali di 500.000,00 €o di 1 milione di euro sono la prassi). La Family Manager sache questa è la migliore soluzione possibile per tutelarsicontro  il verificarsi di piccoli o grandi incidenti che possonoaccadere  nel  corso  della  vita  quotidiana  della  propriafamiglia. E già, perché  tale prodotto, a dispetto del nome,non tutela solo il capofamiglia, ma tutto il nucleo familiaree la totalità delle persone che ne facciano parte. Ed è qui che la nostra mamma manager coglie  il sensoreale e positivo delle sagge scelte, come era in origine.Con  la  piena  consapevolezza  che  poche  decine  di  eurorappresentano  il  parafulmine  ideale  per  tutti  gli  eventipotenzialmente  dannosi  per  la  propria  serenità  e  pertutelare, in tutta sicurezza, il proprio patrimonio da possibiliesborsi risarcitori imprevisti.E  se  invece  di  causare  un  danno  si  è  vittima  di  unaingiustizia?  Anche  in  questo  caso  poco  importa  che  ilproblema riguardi un danno subito, un servizio di fornituradi una qualche utenza, od una vacanza che si è rivelatadiversa da quella prospettata dal tour operator al quale cieravamo rivolti.  E’ sempre possibile ricorrere all’aiuto diun legale liberamente scelto per tutelare i propri diritti esarà poi la polizza a pagare direttamente la sua parcella.

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ITALIA VIRTUOSA

Massimo RiversoResponsabile Affinity Groups eCanali Innovativi, In Più Broker S.r.l.

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NOI IN RETE

Mothers PrayersLa Preghiera delle Mamme: “Chiedi e ti sarà dato”di Sandra Di Vito

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a Preghiera delle Mamme è un movimento di mamme,che hanno scelto di unirsi ed affidare le proprie

preghiere a Dio per il bene dei figli. Ogni mamma puòtrovare la forza necessaria per affrontare i problemi e lepreoccupazioni della maternità, attraverso il canale che leè più congeniale e in questo caso la Fede è stata di grandeaiuto: la ricerca della spiritualità nei momenti di sconfortoha sconfitto la disperazione e ha donato a molte mammepace e serenità. “Chiedi e ti sarà dato”, sono le Paroledel Vangelo che hanno ispirato Veronica Williams esua cognata Sandra nel 1995, quando hanno sentito lanecessità di pregare in un modo speciale per i propri figli enipoti. E’ nato così in Gran Bretagna, il primo gruppo diPreghiera delle Mamme, che ora conta centinaia di gruppiin 107 Paesi in tutto il mondo.Il valore delle preghiere delle mamme in difficoltà, allaricerca di sollievo e speranza o comunque desiderose dipreservare la serenità della propria famiglia, è ciò che noidi Valore Mamma vogliamo testimoniare. Abbiamo voluto atal proposito incontrare Stephanie Courtois e Livia Senni,le coordinatrici del gruppo di Preghiera delle Mamme diRoma, per capire più da vicino il significato e il valore cheuna esperienza simile possa apportare alla vita di ogni mamma.

Raccontateci com’è nato il vostro gruppo di preghiera.S - Il nostro gruppo è nato dalla volontà di due mammefrancesi arrivate da poco a Roma, che conoscevano laPreghiera delle Mamme attraverso le loro esperienze inFrancia e a New-York. Dall'inizio, hanno voluto condividerlocon delle amiche italiane. Non essendoci fino a quelmomento un punto di riferimento per l'Italia, siamo andateavanti con il passa-parola, mantenendo questo spazio discambio fra le nostre culture, i nostri modi diversi di pregare,unite però nel voler raggiungere nella preghiera tutte lemamme del mondo attraverso il libretto-guida intuito daVeronica Williams, la fondatrice.Eravamo arrivate a due gruppi, e dopo le conferenze diVeronica ospitate dall'Istituto di Studi Superiori sulla Donnaa novembre 2012, se ne sono formati altri due a Roma, eforse anche un terzo, portando a cinque questi gruppi.

L - Io ho aderito nel 2012 al gruppo francese di Stephanie,che ogni lunedì mattina ha aperto le porte a me e ad altremamme italiane e ha dato impulso alla nascita di nuovigruppi di Preghiera delle Mamme a Roma.Essendo la nostra città, ci saremmo aspettate il contrario einvece è stato un gruppo francese ad accogliere noi mammeitaliane! E' bello condividere questa esperienza con mammedi un altro Paese, ed è bello essere vicine nella nostradiversità.

Siete in contatto con altri gruppi di preghiera sparsi nelmondo?S - Rimaniamo in contatto – almeno per la preghiera comune– con le mamme francesi che sono andate via da Roma ehanno tutte voluto ricreare un gruppo nella nuova città in cuivivono. Poi molto spesso i gruppi all'estero si riuniscono di lu-nedì mattina, un buon modo di ritrovare speranza e forzadopo le piccole difficoltà o vicende del fine settimana. Allora diventa anche più facile sentirsi unite con le sorelle eamiche, specialmente per quelle di noi che sono francesi esi sentono a volte lontane…

La preghiera è un’esperienza molto intima, Lei pensa cheviverla in gruppo possa essere di aiuto nel capirne il sensoprofondo?L - Penso che il viverla in gruppo sia un ulteriore arricchimento.C'è inoltre, insito nella Preghiera delle Mamme, il valoresimbolico dell'affidare tutte insieme le proprie preoccupazioni aDio e unirsi alle altre mamme nel mondo, pregando unite perle intenzioni di tutti.

Il fatto che le donne si riuniscano in preghiera è unatradizione antica ormai radicata nella nostra culturacattolica. Qual è invece l’aspetto innovativo di Preghieradelle Mamme?L - Credo che risieda nel fatto che ognuna 'porta' nellapreghiera i propri figli, in uno spazio settimanale che èdedicato esclusivamente a loro, affidando in totale fiduciaa Gesù e  alle preghiere di tutte le altre mamme  ognipreoccupazione o pensiero. Questo si realizza anche simbo-licamente quando ogni mamma depone in un cestino i nomidei propri figli, mettendoli letteralmente nelle mani delSignore. Tra i suoi aspetti positivi poi, questa è una preghierache ci aiuta a ricordare l'importanza di essere madri e il

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NOI IN RETE

grande valore che questo riveste agli occhi di Dio..La diffusione mondiale che ha avuto la Preghiera delleMamme e quindi il bisogno di trovare nella Fede un validosupporto al ruolo di madri, è forse il segnale della crisi divalori che stiamo vivendo?L - Credo che il tipo di vita che facciamo e la società in cuiviviamo oggi non sempre riconoscano il giusto valoreall’essere donna e madre in senso profondo.La Preghiera delle Mamme si è diffusa in tantissimi Paesidel mondo e con grande rapidità: ha successo perché ècertamente un grande aiuto per tutte le mamme in questitempi così difficili. Ci aiuta a ritrovare il senso più profondodi quello che facciamo ogni giorno, cosa che nelle piccole egrandi battaglie quotidiane ogni tanto si perde.Ci invita a ricordare la responsabilità enorme che Dio ha datoa ognuna di noi affidandoci i Suoi figli, e nello stesso tempoè un modo per riconoscere i nostri limiti di mamme, di

semplici persone che vorrebbero arrivare a tutto ma nonpossono! E decidono tutte insieme di affidare a Lui le tantepreoccupazioni per i propri figli, che devono vivere in unmondo sempre più complicato. Tutte noi sperimentiamo ungrande senso di sollievo e di pace dopo ogni incontro dipreghiera. 

Cosa vi sentite di consigliare alle lettrici di Valore Mammache sentono la necessità di far parte di un gruppo dipreghiera?L - S - Tutte le battaglie sono più facili da  vincere se si è unitee pronte a condividere. La Preghiera delle Mamme è ungrande aiuto! Vari gruppi nuovi si stanno formando ora intutta Italia, potete rivolgervi a :Stephanie Courtois: [email protected] Segni: [email protected]://www.mothersprayers.org/

AmisuradimammaIdee e soluzioni per tutte le mammedi Adele Ercolano

oma è una città incantevole e unica al mondo.Ma è anche una città complessa in cui vivere se si

è una mamma giovane con figli piccoli, soprattutto setrasferitasi da poco. Per rendere la vita quotidiana piùsemplice, Giovanna e Stefania, due giovani madri, hannocreato Amisuradimamma, una società di servizi che offresoluzioni ad hoc per facilitare la vita pratica delle mamme eoffre loro informazioni, occasioni di incontro e di socializzazione,essenziali per vivere la maternità con serenità.La nostra redazione le ha incontrate per conoscere più davicino i servizi da loro forniti.

Quali sono i principali servizi che Amisuradimamma offre pervenire incontro alle esigenze quotidiane delle mamme chevivono a Roma? Pensiamo che in una città come Roma la reperibilità diinformazioni utili per una mamma sia il principale ostacolo.Il primo fra i nostri servizi è quello di offrire informazionigratuite, dal tempo libero alla ricerca di luoghi, strutture oprofessionisti per l’infanzia. Assistiamo nel difficile compito dellascelta della babysitter e organizziamo feste di compleanno conanimazione originale. Inoltre proponiamo una serie di eventi ediniziative come swap party, corsi di cucina per mamme oltre apartnership e sconti con altre realtà che gravitano intorno almondo della famiglia.

Trovare la babysitter giusta è una questione di fondamentaleimportanza per la maggior parte delle mamme, soprattuttose lavoratrici. Quale consiglio date alle mamme che sirivolgono a voi? Ci siamo rese conto del fatto che affrontare per la prima voltala decisione di affidare il proprio figlio, magari neonato, aduna persona estranea rappresenti un fattore di enormecomplessità, timore ed ansia per molte donne che devonorientrare al lavoro dopo la maternità. Il nostro intento è quello

di aiutare le mamme a capire quali sono le loro reali aspettativeed esigenze, offrendo un supporto concreto.A tale riguardo abbiamo messo a punto un seminario dal titolo“Mamma che tata” che ha proprio la finalità di fornire guida eorientamento nella scelta della tata.

“Svago fra mamme” è una bella novità! In cosa consiste ecome possono partecipare le mamme?Siamo molto contente di questo progetto perché aiuta lemamme a recuperare momenti di convivialità e creatività senzatralasciare la cura dei propri figli. Partecipare è molto semplice:basta contattarci, invitare le proprie amiche con i bimbi e noipensiamo a tutto il resto. Proponiamo diverse attività per lemamme (lezioni di make up, personal stylist e altre attivitàcreative gestite da mamme) mentre i bambini vengonostimolati da laboratori di teatro, arte e simili. Alla fine è previstouno scambio tra mamme e bimbi circa quanto hanno svolto.

Amisuradimmma. Quando sdoppiarsi diventa possibile.

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Giovanna

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TRA FORME E COLORI

Immagini dai quattro vèntiMostra fotografica di Massimiliano Troiani alla Corte dei Farnesedi Sandra Di Vito

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assimiliano Troiani, fotografo di prestigio, coniugail “viaggiare” al suo lavoro in giro per il mondo,

riportando volti, paesaggi, mondi che si aprono ai nostriocchi e si imprimono indelebili nell’animo di ognuno -spiega Monica Passerini -  Presidente della InternationalInner Wheel Viterbo Ciminia, che ha promosso insieme alRotary Club Viterbo Ciminia, la mostra fotografica Immaginidai quattro vènti di Massimiliano Troiani.La mostra, svoltasi dal 23 Marzo al 7 Aprile scorso alPalazzo Farnese di Caprarola (VT), è il risultato di grandisinergie e unità di intenti nel coniugare l’arte delle immaginicon l’impegno nel sostenere progetti umanitari in Africa.Abbiamo voluto presentare questa iniziativa di alto profiloculturale attraverso la voce dei protagonisti, mettendo inluce la grande professionalità dell’artista, la profondasensibilità che traspare dalle sue immagini e il lodevoleimpegno nella solidarietà di Monica Passerini, fermasostenitrice anche del progetto Valore Mamma.

Signor Troiani, nei suoi viaggi intorno al mondo, ha incon-trato innumerevoli volti di madri. Cosa ha voluto cogliere diquei volti nelle sue immagini. Che cosa Le è rimasto diquegli incontri?In genere non sono io che cerco di cogliere qualcosa nei volti,ma sono loro, i volti, che si fanno avanti, con i loro sguardi ele loro espressioni, le storie che narrano. Cerco di non es-sere descrittivo ma lascio che sia il ritratto a "descriversi" dasolo.  A volte, forse la maggior parte delle volte, non è dettoche ci sia per forza qualcosa da dire in una foto: può essereun gioco di ombre e luci, un lavoro sulla forma, learmonie o disarmonie, ecc. A proposito degli incontri conle madri incontrate nei luoghi più diversi mi è rimasto tutto,potrei dire che mi ricordo di tutte quante loro. Quello che piùmi è rimasto e che mi ha colpito è che loro, soprattuttoquando sono nel tempo in cui hanno cuccioli da proteggereed allevare, hanno un coefficiente comune di tenerezza eforza che si ritrova in tutte le diverse culture, nei loro sguardie nella luce che trasmettono a chi fotografa.

Quale messaggio ha voluto trasmettere attraverso la mostra? Non ho messaggi da comunicare, cerco di essere untestimone il più possibile neutrale, non a caso la parte dellamacchina fotografica che cattura le immagini si chiama"obiettivo"... Ma questa presunta obiettività non è quasi maipossibile: un'immagine, per quanto neutra voglia essere,porta sempre dentro di sé un significato. Ma io soloraramente scatto foto con intenzione, per scelta razionale.Io cerco di mostrare, è come se raccontassi: "Ecco, il mondoè questo, è andato in questa direzione ma non è detto chefosse l'unica strada possibile". Il mondo occidentale adessosente scricchiolare le proprie certezze, ma sono secoli chela maggior parte degli abitanti del pianeta vive una vitafragile, mai garantita, sempre esposta a ingiustizie sociali o- materialmente - a malattie e povertà. 

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TRA FORME E COLORI

La tematica della maternità emerge con forza nella mostra,anche attraverso pensieri e parole di autori illustri. Vuole citare una frase e il motivo per cui l’ ha scelta? Ho dedicato un'intera sezione della mostra alle madri e alladonna. Mi ha sempre affascinato il mito della Grande Madreche nell'antichità fu un’idea mitologica fondativa di quasitutte le civiltà. In fondo nel mio lavoro vado a cercare unaquota di "antichità", tracce di situazioni archetipiche checovano sotto la nostra stanca civiltà; segni che in altreculture, la povertà ha invece preservato. Le frasi che housato sono tutte necessarie, sono degli amuleti che portocon me nella vita e nel lavoro. Restando nell'ambito dellemadri/donne direi che la citazione che ho proposto diSimone Weil è sconcertante per la sua poetica e la suaprofondità: "Le parole  materia, madre, mare, Maria, sisomigliano al punto di essere quasi identiche". Poi ho dedicato una stanza alla Bellezza, che da noiormai è sinonimo di  fitness, benessere, scongiuro versol'invecchiamento, mentre altrove la vecchiaia propone formeintense di bellezza che per un fotografo, un artista, rivelanodelle armonie di cui la gente, oggi in Occidente, non vuol piùsentir parlare.

Perché il bianco e il nero?Il bianco e nero significa soprattutto lavorare sui "grigi".Un'immagine in bianco e nero è una danza di queste com-ponenti. Il bianco e nero è potente, porta l'immagine allesue strutture essenziali, è più vicino al disegno che alla pit-tura. Noi, il più delle volte, sogniamo in bianco e nero, avolte amiamo in bianco e nero, alcuni autori (per esempioKafka...)  per me sono in bianco e nero. Però scatto anchea colori, perché a volte si parla, si pensa e si ama a colori.Ma io preferisco fare tutte queste cose in bianco e nero!

Come immagina le foto che ancora non ha scattato? Non le devo immaginare...Perché so bene come sono,e sono là, le ho viste e so che mi aspettano; ma - comeme - sanno bene che ormai non le potrò più scattare: misono passate davanti per un attimo,  immagini che non hopotuto fissare, né su un fotogramma di pellicola né su un filedigitale, e dunque esistono solo in un'altra dimensione.Aspetteranno invano che io vada a ri-scattarle.

Monica, come è nata questa vostra collaborazione e l’ideadella mostra fotografica?Ho conosciuto Massimiliano Troiani circa 2 anni fa duranteuna conferenza-lezione presso la Biblioteca del Comunedella scuola dove insegno a Mazzano Romano.La signora Patrizia Peron, bibliotecaria, aveva organizzatoquesto incontro nel quale Massimiliano mostrava le sue fotoai ragazzi, contestualizzandole e raccontando per ognuna lasua storia. Io rimasi come ipnotizzata dai volti di donne ebambini che sembravano vivere in quelle foto, la cui intensitàsi fissava nel profondo dell’animo dell’osservatore.Poi assistemmo alla visione del video “I rigettati di K.” checoinvolse molto sia i ragazzi che gli insegnanti presenti.Successivamente abbiamo organizzato una serata perl’ International Inner Wheel di cui sono Presidente, centrata

su un suo viaggio in Africa centrale da cui è nato ildocumentario “Uganda: le ombre sulla Perla”, che hastimolato un vivace dibattito sulle problematiche inerentii paesi sottosviluppati. Già in quella occasione l’autore edio parlammo della possibilità di progettare una mostrafotografica di più ampio respiro, finalizzata a raccogliere fondiper un progetto umanitario del nostro Club.

Raccontaci del progetto di beneficenza legato alla mostra.Ci è sembrato naturale, come Associazione internazionale,da sempre dedicata al sostegno di iniziative umanitarie,scegliere come destinatario della raccolta fondi dellamostra-evento, l’Ospedale San Camillo di Nanoro in BurkinaFaso, poiché da molti anni è diretto da Don Pietro Ruzzi, unsacerdote originario proprio di Caprarola, sede della mostra.L’Ospedale è stato fondato nel 2003 e rappresenta il puntodi convergenza di pazienti sempre più numerosi provenientidalle zone più remote dell’Africa centrale.

La mostra è stata allestita al Palazzo Farnese di Caprarola.C’è un motivo particolare che ha portato a questa scelta?Partendo dal fatto che il Palazzo Farnese di Caprarola èrinomato in tutto il mondo e meta di migliaia di visitatoriogni anno, abbiamo ottenuto con la collaborazione delComune di Caprarola e la Pro Loco, l’opportunità disfruttare come sede della mostra proprio alcuni locali delmonumento.

Massimiliano Troiani realizza da anni documentari e servizifotografici nel mondo. Alla selezione della 62a Mostra diVenezia ha presentato I rigettati di K.(e altre ballate).Con le ceneri di Gandhi e Shiva Yatra partecipa all’Asiati-cafilmediale e con la voce dei deserti al Desert NightsFestival. La mostra di fotografie By the rivers of Babylon èstata esposta al Palazzo dell’O.N.U di New York, alla FAO eal World Trade Organization di Roma.

Massimiliano Troiani e Monica Passeriniil giorno dell’inaugurazione della mostra

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TRA FORME E COLORI

Il Sogno nel CassettoL’arte dei confettidi Sandra Di Vito

a nostra vita è costellata da simboli,che racchiudono il percorso unico fatto di

momenti indimenticabili dell’esistenza diognuno di noi. Un oggetto, come un gioielloregalatoci, ci ricorda la luce degli occhi di chicon amore ha voluto farci un dono; unamaglietta che indossavamo quando abbiamoconosciuto per la prima volta una personaspeciale, possiede ancora il calore di quell’ ab-braccio impresso nel nostro intimo; unbiglietto di auguri può assumere un significatoprofondo, perché ha la grafia indelebile di chinon si è dimenticato di noi. Anche la bombonieraha un valore simbolico: la scelta di un sacchetto di confetticon forma e tessuto particolari, abbinato ad un oggettoraffinato o grazioso, rappresenta un momento carico diemozioni e sentimenti da trasmettere alle persone care chevivranno insieme a noi un giorno speciale della nostra vita.Guardando e conservando quell’oggetto rivivremo ricordiintensi, gioie, obiettivi raggiunti, relazioni affettive senza le qualiquel giorno particolare non avrebbe avuto lo stesso significato.La realizzazione di un sogno è il significato simbolicoche Cristina Tomarelli, con la sua attività artigianaledi ideazione e creazione di bomboniere vuole offrire a tuttele persone che si apprestano a vivere un momentoindimenticabile per la loro vita. Per lei, l’avvio di questaattività lavorativa e artistica è stato la realizzazione di unSogno nel Cassetto, in un giorno particolare della sua vita.Cerchiamo di capire perché.

Cristina, come e quando è nata questa Sua attivitàartigianale così creativa?Il tutto nasce all’inizio del 2013, in un giorno moltoparticolare della la mia vita e della mia famiglia, il 2 febbraio.Ho scelto di chiamarla “Il Sogno nel Cassetto” per evidenziarequel sogno, con la “S” maiuscola, che fin dall’adolescenza hodesiderato e che finalmente è diventato realtà.

L Quale lavoro c’è dietro la creazione di unabomboniera?Oltre alla pazienza e alla creatività, c’è un’estremaricerca di materiali pregiati e di articoli di qualità eraffinatezza che grazie allo studio dell’abbina-mento del colore del tessuto, della decorazione edel nastro mi permettono di creare delle linee perogni occasione.

Che tipo di rapporto instaura con i Suoi clientinella scelta delle bomboniere?In questo genere di lavoro, è molto importantecercare di capire come il cliente vuole sigillare

quel momento unico e indimenticabile, il mio compito èquello di trasformare queste emozioni in una bomboniera.

Come si è evoluta nel tempo la bomboniera, esistonoinnovazioni in questo campo?L’uso della bomboniera, dal francese bonbonnière, contenitoredi bonbon (piccoli dolci), ebbe inizio già nel XVIII secolo comeusanza di regalare degli oggetti preziosi beneauguranticontenenti confetti, simbolo di felicità e abbondanza.Al giorno d’oggi le bomboniere non sono più necessariamentedegli oggetti preziosi, si opta per articoli utili e facili da riutilizzare,di produzione artigianale o personalizzati, che ricordanol’unicità del sentimento.

Cosa si sente di consigliare a chi vuole iniziare la sua stessaattività?Di avere pazienza, di coltivare con costanza le passionie di non perdere la speranza di realizzare quel sogno chiusonel cassetto.

Cristina [email protected]

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TRA LE PAGINE

“Non sapremmo nulla sulla vita,se noi madri non raccontassimo la nostra versione”Intervista a Clara Sanchez, scrittrice spagnola di fama mondialedi Adele Ercolano

lara Sanchez ha raggiunto la fama mondiale nel 2011 con il bestseller Il profumo delle foglie di

Limone, il primo romanzo della scrittrice spagnola tradottoin italiano ed edito nel nostro Paese dalla Casa EditriceGarzanti. L’opera, vincitrice del premio Nadal - uno deiriconoscimenti letterari spagnoli più antichi e prestigiosi - èstata in cima alle classifiche di vendita per oltre un anno.Il libro è uno di quei romanzi che ti lascia con il fiatosospeso, la cui lettura scorre come un fiume in piena,regalandoti suspense e commozione. E’ una storiasull’amicizia e sull’amore, ma anche sulla vendetta e lacattiveria. E’ un fenomeno letterario, un romanzo straordi-nario che scuote la coscienza e svela l’orrore che si puòcelare dietro la normalità esplorata dagli occhi di unagiovane donna in dolce attesa. Nel 2012 esce nelle librerie italiane il suo secondo

romanzo La voce invisibile del vento, che racconta unastoria di fiducia e di perdono, di colpa e di memoriaindividuale, di amore e di segreti, una storia che saràimpossibile dimenticare in cui l’autrice, attraverso laprotagonista Julia, una giovane mamma, ci insegna asopravvivere attraverso il perdono e la memoria. Entra nella mia vita è il suo terzo romanzo, pubblicato nel

2013 e definito dalla critica e da lei stessa il più bello e ilpiù maturo. Un libro in grado di riconciliarci con la vita, difarci riflettere sull’amore materno e sulle intense e unicherelazioni tra madri e figlie, attraverso la giovane protagonistaVeronica, ostinata e decisa nel risolvere il mistero della suafamiglia. Clara Sanchez ha una voce narrativa travolgente,scrive con candore e con una profondità che fannoemozionare. Forse perché oltre ad essere una bravissimascrittrice è anche una mamma. L’abbiamo intervistata perconoscere di più del suo successo letterario.

Nei suoi romanzi l’esperienza della maternità è un temaricorrente: le protagoniste de “Il profumo delle Foglie diLimoni” e “La voce invisibile del vento” sono rispettiva-mente una ragazza in dolce attesa e una giovane madre.Cosa Le ha ispirato questa scelta?Sono una figlia ma sono anche una mamma. Da bambinavedevo mia madre che faceva la spesa o che si pettinava dalparrucchiere mentre dava la merenda ai miei fratelli e a me.Mi sono rivista mentre scrivevo con mia figlia in braccio.Una ragazza incinta come Sandra, se cade non solo fa malea se stessa, ma farà male anche al bambino. Essere madreè correre i cento metri piani con uno zaino in spalla, anchese amiamo profondamente quello zaino.

Le protagoniste dei suoi romanzi sono donne. Ritieneche nella letteratura contemporanea sia importante darevoce alle madri?Non sapremmo nulla sulla vita, se noi madri non raccontas-simo la nostra versione.Il rapporto tra madri, figlie e nipoti è un’altro tema molto

presente nelle sue opere, sopratutto nel suo ultimoromanzo “Entra nella mia vita”. C’è un motivo inparticolare? Secondo Lei esplorare le relazioni familiariaiuta a comprendere meglio le dinamiche intergenera-zionali?Abbiamo perso la saggia abitudine di imparare daglialtri. Non ho mai considerato i miei nonni come dellepersone vecchie, ma li ho sempre visti come personemolto interessanti.

“Entra nella mia vita” è il suo ultimo romanzo,considerato dalla critica il più maturo e il più im-portante. Quanto tempo c’è voluto per scriverlo?Considerando la lunghezza del romanzo non hoimpiegato molto tempo. Mi è venuto molto fluidamentecome se fosse già scritto dentro di me. Mi sembravacome se i miei nonni, mia madre, mio padre e tutte lemadri e le nonne e le figlie che ho conosciuto nellamia vita stessero spingendomi.Non mi era mai successa una cosa simile.

Quali sono secondo Lei gli elementi narrativi che ilettori/lettrici italiani apprezzano maggiormente?Ciò che unisce un romanzo ad un lettore è qualcosadi misterioso. Credo che abbiano fiducia in ciò cheleggono e non si sentano ingannati.

I suoi romanzi sono ambientati in Spagna, e spessoin località di mare … Crede che in futuro, leggeremouna storia che avrà come habitat l’Italia?Nel mio prossimo romanzo apparirà sicuramente unacittà italiana. Mi sento molto bene in Italia. Grazie peressere tanto generosi con me.

Clara Sanchez ci insegna a vivere con coraggio, quelcoraggio che caratterizza l’essere donna e l’esseremadre. Le siamo grate per aver condiviso i suoipensieri con Valore Mamma, e ci auguriamo prestodi immergerci in altre storie.

C Clara Sanchez

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TRA CINEMA E TEATRO

La figura materna nella drammaturgia televisiva recentedi Alessandra Caneva

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e figure parentali e la loro relazione con i figli rappresentano fin dall’anti-

chità pilastri drammaturgici di grandeimportanza. Le ragioni sono ovvie: nellosviluppo di una sana ed equilibrata personalità, il rapportocon il proprio genitore è fondamentale, così come si puòaffermare che il tipo di struttura familiare dalla quale siproviene rappresenta una sorta di DNA spirituale ed emotivoche caratterizza tutti noi. Dall’Edipo Re, all’Amleto diShakespeare, gli esempi che potremmo fare sono infiniti.Facendo un salto pindarico arriviamo a citare sceneggiatitelevisivi contemporanei come “Criminal Mind” nel qualeperfino nella patologia grave di un serial killer, i primi sintomisono individuabili nel rapporto infantile del criminale coni propri genitori.

Mi occupo di televisione da venticinque anni, non possoquindi, con un certo rammarico, constatare che, nelle fictionpiù attuali e più commerciali, il grande tema della relazioneparentale sia stato “annacquato” e ridotto spesso a luoghicomuni. Questo, in gran parte, dipende dal brodo culturale incui gli autori e i produttori e tutti noi ci muoviamo, unarealtà nella quale ogni principio è stato messo in discussionee, a farne le spese è stata soprattutto la famiglia.

Perché oggi si parla tanto di famiglia tradizionale e non?Perché i modelli, che si vogliono con una certa ansia faraccettare a un pubblico di massa, sono riconducibili a quellidi famiglia aperta, allargata, con genitori dello stesso sessoe via dicendo. Spesso però non lo si afferma esplicitamente,il relativismo in questo ambito sa contrabbandare i suoiprincipi con molta astuzia. Lo dimostra lo sceneggiato digrande successo “Un medico in famiglia”, giunto all’ottavaedizione. Se di figura materna dobbiamo parlare, questo è unesempio che più colpisce la “madre” nel senso letterale deltermine. Le mogli di Lele, il bravo Giulio Scaparti, sisusseguono lasciando figli che non hanno più alcun contattocon chi li ha procreati.Si tratta di esigenze legate alla produzione?Può darsi, ma non possiamo assolutamente non credere checi sia qualcosa anche di voluto in questa impostazione.Nello sceneggiato ci sono nonne e nuove madri, unicoesempio di stabilità familiare e di padre, in tutto questocaotico vivere, è nonno Libero. “Un medico in famiglia” creaun contenitore rassicurante che sostituisce l’apportofondamentale e centrale della figura materna con un luogoove, se sono mantenuti i cliché più felici della famiglia

(la tavola, la confidenza, il non stare mai soli ecc) ne snaturacompletamente l’immagine. Si potrebbe dire che è un falsod’autore. Non dobbiamo pensare che si tratti di un caso isolato, anchese estremo rispetto alle altre fiction, piuttosto è importantecomprendere come tutto ciò possa risalire a una comunerappresentazione della realtà genitoriale, quella materna inparticolare, latitante nell’esercitare un vero ruolo educativo,ritenuto ormai superato e ridotto a vaghi suggerimenti, madesiderosa, invece, di voler vivere come eterni adolescenticon tutti i vantaggi che ne conseguono. E’ il caso di un altrosceneggiato di grande successo come i “Cesaroni”. L’importanza del ruolo materno ce lo ha ricordato, invece, congrandissima efficacia lo sceneggiato arrivato alla secondaedizione dal titolo “Che Dio ci aiuti”. Gli ascolti decisamentealti di fronte a prodotti di questo genere, ci dimostrano che ilpubblico televisivo sa apprezzare le storie che si fannoportavoce di valori autentici. La madre per eccellenza qui èuna suora interpretata da Elena Sofia Ricci, che dirige unpensionato di studentesse. Le madri biologiche non ci sono,sono latitanti, così è lei che colma il vuoto e attutisce leconseguenze di questa malsana e diffusa realtà. “Che Dio ciaiuti” può sembrare fantasioso, in parte è vero, ma ilsottotesto esprime con efficacia che importanza abbia lamadre nello sviluppo armonico della persona.

Gli sceneggiati televisivi, quest’anno, sono stati numerosi, èimpossibile riportarli tutti, ma per segnalare un prodottomolto positivo non si può dimenticare “Once upon a time”andato in onda su Rai 2 poi su Rai 4, un piccolo capolavoronon compreso in Italia. Il mondo delle fiabe, infatti, non è altroche una metafora del mondo contemporaneo, dove oggi sonoi “figli” che devono andare a riprendersi i genitori smarriti elacerati dai loro problemi, in particolare le madri.Il personaggio di Emma è straordinario: ha sbagliatoabbandonando il figlio, ma ora che l’ha ritrovato non intendeabbandonarlo. Emma lotta non solo per riavere suo figlio edessere all’altezza di essere una vera madre, ma ancheperché non vuole che Henry pensi che il male sia più forte delbene. Un desiderio che nasce dalla peculiarità dell’amorematerno. Emma è la madre che ora vuole esserci,Suor Angela quella che colma il vuoto delle madri latitanti:sono due personaggi che nel clima negativo che respiriamopossono insegnarci molto.

Alessandra CanevaAutore Televisivo e Scrittrice.Consulente Editoriale di Fiction Televisiva.

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TRA LE NOTE

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Creatività femminile: musica e maternità Intervista a Patricia Adkins Chiti, Presidente della “Fondazione Adkins Chiti: Donne in Musica”di Laura Bonsi

ingresso sempre più qualificato delle donne…protagoniste nel mondo della cultura in tutte le sue

branche… dalle arti figurative alla musica, è un dato di grandesperanza per l’umanità” (Giovanni Paolo II - nell’Angelus del 6agosto 1995 a Castel Gandolfo). Così sceglie di aprirel’intervista con la redazione di Valore Mamma la signoraPatricia Adkins Chiti, alla quale queste parole sonoparticolarmente care, ispirandone il lavoro quotidiano eappassionato di musicista e musicologa, Presidente della“Fondazione Adkins Chiti: Donne in Musica”, nonchéCommissaria per le Pari Opportunità della Presidenza delConsiglio dei Ministri, autrice di libri, saggi, e progettitelevisivi, curatrice, direttrice artistica e regista di eventi inVaticano, in Italia, negli Stati Uniti, in Germania, in Francia, in Polonia e in Spagna.Nelle parole della signora Adkins Chiti è il ricordo toccantedel Maestro Irma Ravinale, compositrice dalla famainternazionale recentemente scomparsa, che ha lasciatoal mondo un’eredità incommensurabile, non solo con ilsuo straordinario talento di compositrice, ma anche conl’eccellente preparazione artistica trasmessa a tanti suoi allievi.

La Fondazione Adkins Chiti Donne in Musica promuove iltalento femminile in ambito musicale ed in particolarevalorizza il lavoro delle compositrici.  In che modo opera laFondazione?La “Fondazione Donne in Musica”, nata nel 1978, con sede inFiuggi Città, produce festival, rassegne e symposium perpromuovere la musica composta dalle donne. Coordina unarete di 27.000 compositrici in 108 Paesi e possiede unabiblioteca con oltre 42 mila partiture di donne.  Per il GrandeGiubileo ha prodotto 147 concerti di musica sacra ed eventiper il Giubileo degli Artisti (Basilica di Santa Maria sopraMinerva) ed il Giubileo della Madonna (Aula Paolo VI).

In passato, soprattutto per le compositrici, conciliare lamusica e la famiglia era quasi impossibile. Oggi è cambiatoqualcosa? Ritiene che nel mondo della musica si possaparlare di connubio tra maternità e creatività?L’Italia vanta quasi 1000 compositrici di ogni genere musicale:classica, elettronica, jazz, multimediale, rock, pop. Scrivonolavori didattici, per il teatro, il cinema, la televisione e la danza.Hanno registrazioni discografiche e riconoscimenti internazionali.Alcune, negli Stati Uniti, sono “regine del jazz”, altre sono divedell’underground britannica. E’ un vero peccato che i loro lavorisiano poco presenti nelle stagioni musicali importanti, neifestival che fanno tendenza, nella programmazione degli EntiLirici. In maggioranza si tratta di donne sposate, spesso configli e nipoti. Come tutte le donne che lavorano, educano i figli,portano avanti casa e famiglia, e scrivono anche musica.Molte insegnano. Intervistata alcuni anni fa su come e quandocomponeva, il Maestro Irma Ravinale, scomparsa il il 7 aprile2013 ha risposto: “Come un impiegato, al mattino, al pomeriggio,anche la notte se occorre. Per far maturare un pensiero a volte

ci vuole molto tempo, ma non è mai tempo sprecato”, e haaggiunto “il compositore, l’artista, lavora solo. Altrimenti nonlavora”.Come la madre è un punto di riferimento essenziale per i figli,così lo è il “Maestro” (titolo che si dà sia ai compositori che allecompositrici) per la crescita e la preparazione dei suoiallievi. Ai funerali di Irma Ravinale, avvenuti a Roma il 10 aprile2013, molti illustri musicisti (Monsignor Marco Frisinacompreso) hanno dichiarato di sentirsi suoi “figli in arte”. Membro attivo del nostro Comitato d’Onore Internazionale, soche la musica di Irma Ravinale le sopravviverà, testimonianzadi talento ed eccellenza. Tutti noi rimpiangiamo il suo rigoreintellettuale, applicato non solo alla  lunga esperienzacompositiva, ma anche ai tanti anni trascorsi nella trinceadell’insegnamento, prima, e della direzione di due importantiConservatori,  il San Pietro a Majella di Napoli ed il SantaCecilia di Roma (fino al 1999), dove ha dato vita a numerosemanifestazioni artistiche mettendo in luce nuovi talenti ecreando l’orchestra del Conservatorio.  Fra le poche donne araggiungere posizioni di vertice nel suo campo e membro ef-fettivo dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, la Ravinaleha meritato importanti riconoscimenti come la Medaglia aiBenemeriti della Cultura e dell’Arte della Presidenza dellaRepubblica e il Premio del Presidente della Repubblica per il2009. Diplomata in composizione con Goffredo Petrassi alConservatorio di Santa Cecilia, si è affermata in concorsiinternazionali ed è stata autrice di importanti opere sinfoniche,teatrali e da camera, commissionate ed eseguite da istituzionie festival, per la radio e la televisione. 

Quali sono le prossime iniziative della Fondazione?La Fondazione porta avanti un progetto sostenuto dallaCommissione Europea “WIMUST” (donne in musica cheuniscono strategie per talento) e sta preparando un’EnciclopediaOn-line di Compositrici Europee (www.donneinmusica.org).Per Irma Ravinale pubblicherà un volume con la sua biografia,il catalogo delle opere, ed un’analisi della sua produzionemusicale.

Patricia Adkins Chiti, Musicista, Musicologa.Presidente dellaFondazione Adkins Chiti:Donne in Musica”

“L’

Irma Ravinale, al Quirinale,insignita nel 2010 dalPresidente Giorgio Napolitanodel Premio“Presidente della Repubblica”.

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GOCCE DI FILOSOFIA

na volta, una mamma in gravidanzarispose ai miei complimenti e

auguri cosi: “Io sono brava? E’ Dio che è bravo, fa tutto Lui”.Aveva ragione! Eh già, una mamma si trova questa vita comedono formidabile, intero e totale, lo accoglie, lo porta ingrembo, l’alimenta con l’amore e con le sostanze del suosangue.” Riporto l’incontro con questa madre nel mio libro“Figli di chi? Quale futuro ci aspetta” dove analizzo, in unanuova chiave, i temi della famiglia e della società di oggi,alla luce della preghiera del “Padre Nostro”.Si tratta di un percorso sorprendente alla riscoperta delleradici cristiane della vita. Quella mamma aveva veramenteragione: la vita non è nostra, né l’abbiamo inventata noi,ma viene da un “Padre” che ce l’ha donata gratuitamente.Ecco che nella famiglia la donna assume un ruolo delicatocol suo essere “grembo” della vita e allo stesso tempocapace di una forza inesauribile, alimentata dall’esperienzadel mistero della vita che viene da Dio. Essere mamma èmolto di più della capacità di partorire un figlio.Scrivo nel libro: “…il figlio è qualcuno che i genitori ricevonocome una realtà già esistente perché il dono già c’è tutto: ètutto lì, nell’embrione umano, nel si di Dio Padre e nel si deigenitori alla vita. Il Padre nostro ci rimanda al misteroprofondo della nostra vita, che passa per i genitori, ma cheè prima dei genitori. Infatti, i genitori non hanno inventato lavita, né la loro, né quella dei loro figli: l’hanno solo accolta!Essi non dovrebbero nascondere la vera radice di ogni vita:il Padre di tutti, il Padre della vita, di ogni vita.”( pag. 32).

Trovare la radice della vita! È ciò che ogni mamma, insiemeal papà, dovrebbe fare per vivere bene e pienamente il suoruolo nella famiglia e nella società. Riconoscere l’arteficedella vita porta una madre a testimoniare quell’accoglienzagratuita, capace di dare sostegno e coraggio a ciascunmembro della famiglia con tenerezza. Anche nella preghierala madre è riflesso di tutto questo: accogliendo la vita nelsuo grembo sa ascoltare con intima dolcezza la Parola diDio nel suo cuore e generare parole di “bene” per tutti.L’esempio è Maria, la Mamma di Gesù, che, ancorata sulmistero del dono che viene in modo esclusivo da Dio Padre,testimonia alle mamme il suo “Si” fiducioso; una parolapiccola ma grande per la capacità che ha di dare speranzae coraggio, sempre. Maria accoglie Gesù sapendolo poidonare al mondo senza volerlo solo per sé: lo ha accuditonella sua fanciullezza e lo ha seguito fin sotto la Croce

Maternità e radici della vitaUna maternità vissuta nell’accoglienza vera del dono porta in sé frutti di bene per tutti!di Stefano Tardani

Don Stefano TardaniSacerdote della Diocesi di Roma.Rettore della Chiesa di San Tommaso perla Pastorale straordinaria della Famiglia.Fondatore Movimento dell’AmoreFamiliare.

“U

anche per noi. La donna, con la sua maternità, e insiemeall’uomo che la ama, ha questa grande forza, di poterrinnovare quel “Si” di accoglienza, di difesa e di senso dellavita, “dono” gratuito che viene dall’alto e non deve mai es-sere ridotto ad un nostro “prodotto” della medicina e dellascienza.

Stefano Tardani

Figli di chi?Quale futuro ci aspetta

L’Autore, affrontando un tema di alto rilievo antropologico e sociale,riscopre sorprendenti collegamenti con il mondo di oggi, scrivendopagine di grande originalità che non mancheranno di lasciare stupiti ilettori. Un libro decisamente “nuovo”.

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IN FAMIGLIA: TRA CULTURA E DIVERTIMENTO

E... state in famiglia: nasce il meeting della famiglia di Romadi Emma Ceccarelli

a vita di famiglia riempie tutta la nostraesistenza, determina molte delle nostre

scelte, influisce sui nostri progetti, indirizzai  nostri  acquisti,  orienta  le  nostre  amicizie,  eppure,  lafamiglia sempre più spesso, diventa invisibile quando sitratta di metterla al centro delle scelte politiche e culturalidi una collettività.Così pure nella nostra vita sociale e politica: si fanno leggi,si edificano strade, palazzi, si creano  posti di lavoro, sifanno scelte economiche e sanitarie, si danno soluzioni alproblema del traffico e dell’inquinamento, ma nessuno inqueste scelte prova mai a valutare l’impatto che possonoavere sui nuclei familiari e sui minori e gli anziani.Tutto viene scelto in base all’impatto sul singolo individuo,senza tener conto delle loro relazioni significative. Eppurel’ultimo rapporto dell’Osservatorio Nazionale sulla Famigliaparla della necessità di “mettere a tema le nuove povertàfamiliari come deficit  relazionali”. La persona sganciatadalle sue relazioni non può individuarsi.Appartenere ad una famiglia comporta avere un punto divista che non può non tener conto dei rapporti che si hannocon gli altri membri della famiglia.Da  questa  riflessione  nata  in  seno  al  Forum  delleAssociazioni  Familiari  del  Lazio  l’esigenza  di  dare  unarisposta concreta a questa constatazione.Vogliamo rimettere la famiglia al centro.Vogliamo che la famiglia diventi il motore portante dellarinascita economica, culturale e politica del paese.Vorremmo  fare  diventare  Roma  un  grosso  laboratorioavanzato per la Famiglia.Ed allora ecco la scelta di creare uno spazio dove - a Roma- si possa parlare di questi temi, ci si possa confrontare epossano nascere nuove proposte.Dal 10 al 14 luglio prossimi, presso il Borgo Ragazzi DonBosco,  in  via  Prenestina  468  avrà  inizio  una  importatemanifestazione  promossa  dal  Forum  delle  AssociazioniFamiliari del Lazio: E…state in Famiglia, il primo Meetingdella  Famiglia  che  permetterà  di  ribadire  che,  senzariconoscere il valore della famiglia, il Paese non può ripartire.Un meeting dove la realtà che viviamo sarà vista con gliocchi del familiare.Cinque  giorni  per  parlare  della  bellezza  della  famiglia,  perconfrontarsi, ma anche cinque giorni di festa e di svago pergrandi e piccini. Dibattiti, sport, teatro, musica, cultura, incontri,spiritualità  il  tutto  condito  con  una  sana  allegria.  Sarannopresenti tutte le 50 associazioni familiari che compongono ilForum e tante altre realtà che si occupano di famiglia.

Emma CeccarelliPresidente Forum delleAssociazioni Familiari del Lazio

L Seguite e scaricate il programma dal sito:www.estateinfamiglia.itPer info:e-mail [email protected] aspettiamo.

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NOI MAMME ATTENTE ALL’ECOLOGIA

Per una società più sostenibilecambiare stili di vita si puòdi Patrizio Veronelli

l problema dei rifiuti da molti mesi stariempiendo le pagine dei quotidiani e staincutendo il timore di come si risolverànel futuro prossimo. Nelle strade dellacittà sono presenti 45 mila cassonetti per i materiali nonriciclabili e 33 mila per la raccolta di vetro, plastica e carta.I rifiuti vanno separati e buttati, secondo i suggerimentiindicati per ciascun rifiuto, nell'apposito contenitore facilmentericonoscibile dal colore.In altri quartieri o, alcune volte, solo in parte di essi, laraccolta differenziata viene effettuata con la separazionedei rifiuti organici ed alimentari dagli altri materiali,in altri ancora, come il IV Municipio, dove è attivo un nuovomodello di raccolta differenziata, è prevista la separazione di5 tipologie di rifiuto, per garantire un maggior rispettodell’ambiente e tutelare il decoro della città.Come è facile capire, siamo in presenza di un sistema amacchia di leopardo che non facilita l’incremento delladifferenziata e non educa i cittadini alla differenziata.Ora esistono validi mezzi alternativi che si basano sullaraccolta porta a porta dei rifiuti e che, dove applicati, hannoportato la percentuale di differenziata a livelli superiori aquelli raccomandati dall’Unione Europea, cioè oltre il 65%.

Secondo la teoria dello Zero Waste postulata dal prof. PaulConnect docente di chimica e tossicologia presso laSt. Lawrence University New York, è possibile arrivare arifiuti zero tramite la raccolta differenziata porta a porta inmodo che non si avrà più necessità di ricorrere a discaricheo ad inceneritori per avere alla fine non una società usa egetta ma una società sostenibile che rispetti il nostropianeta e non agisca come se ve ne fosse un altro in cuipotersi trasferire. Non possiamo pensare di poter continuarea sotterrare i rifiuti nelle discariche perché inquiniamo laterra, né di bruciarli negli inceneritori o termovalorizzatori,perché avveleniamo l’aria. Inizialmente la possibilità diprodurre energia a basso costo con la combustione deirifiuti poteva sembrare una via da percorrere, ma poi si èvisto che ogni tre tonnellate di rifiuti bruciati veniva prodottauna tonnellata di ceneri tossiche che richiedono comunquedenari per lo smaltimento e che inquinano l’ambiente.La produzione di sostanze volatili tossiche con la combu-stione dei rifiuti mette a rischio la salute dei cittadiniperché i filtri sono tarati per abbattere l’emissione diparticelle PM10 ma non riescono a trattenere quelle aPM2,5 che sono respirate e causano danni ai polmoni enon solo.

La legislazione attuale prescrive la ricerca delle polveritotali e visto che un termovalorizzatore produce bassi livellidi PM10 per la legge l’aria è pulita, ma se si controllasseroi PM2,5 non lo sarebbe..Riuscire ad arrivare ad una raccolta differenziata porta aporta permette la separazione dei rifiuti a monte e questopermette di mettere in pratica il Recupero, il Riuso ed ilRiciclo di molti materiali con notevoli risparmi e possibilitàdi nuovi posti di lavoro, inoltre con l’organico è possibilecreare il Compost che funziona come fertilizzante biologicoche sostituirà i concimi chimici con notevoli vantaggi per lasalute umana.Sono adatti per produrre il compost: la carta, i rifiutiorganici domestici, la potatura del verde pubblico, lo sfalciodei prati, i rifiuti agricoli e i fanghi della depurazionebiologica delle acque reflue urbane.Ci sono nel nostro Municipio molte aree verdi nelle quali lemamme possono portare a spasso i loro bambini e farligiocare grazie alle aree attrezzate a questo scopo che lanostra Amministrazione ha installato.Cito le aree del Parco Giovanni Paolo I a via Moricca,Valcannuta, Villa Carpegna, Villa Romana a Casalotti, ParcoPaparelli a Montespaccato, Parco Ciaccia a Torrevecchia,Parco Melvin Jones a via De’ Francisci, Stazione S. Pietro.In questi anni di amministrazione il mio Assessoratoha sostenuto due progetti per far sì che si iniziassead insegnare ai bambiniil valore della tuteladell’ambiente e così indue scuole sono partitiquesti progetti: il primodenominato ECO-SCHOOLSche grazie alla FEE Italiaonlus (Foundation for En-vironmental Education) hapermesso di cominciare adinsegnare a molti bambinie, conseguentemente, alleloro famiglie come siapossibile cambiare stili divita per avere una societàpiù sostenibile. Il secondo, partito da qualche mese, denomi-nato A Scuola di Rifiuti, grazie ad alcune associazioni cerca diportare i concetti della teoria Zero Rifiuti per insegnare aibambini il metodo porta a porta della raccolta differenziata.Tutto ciò che è stato realizzato ha come scopo l’abbandonodelle discariche e dei termovalorizzatori per dare a tutti noi edai nostri figli un ambiente migliore, ma, soprattutto, insegnareche il mondo ci è stato donato da Dio per vivere in armonia conla natura senza sentirci padroni di distruggere questo sistemameraviglioso per meri interessi economici.

Patrizio VeronelliAssessore Ambiente e UrbanisticaXVIII Municipio di Roma Capitale

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a nuova stagione arriva, le giornate sonopiù calde, siamo più allegre e abbiamo

più di energia: ecco allora una buona occa-sione per cambiare qualche nostra cattivaabitudine, come quella di fare la spesa di fretta.Molte di noi lavorano e anche quelle che sono in casahanno sempre un bel da fare. Stanche a fine giornata,ci affrettiamo al supermercato: a casa manca semprequalcosa e finiamo col riempire il carrello spesso con coseinutili, che non ci servono e che non sono affatto salutari. La spesa rappresenta invece il primo passo - il più impor-tante - per iniziare a mangiar bene e in modo equilibrato:quello che compriamo arriverà sulle nostre tavole e sarà ilnostro nutrimento.Se nel tempo non impareremo a fare le scelte giuste alsupermercato o al mercato, non solo correremo il rischio diingrassare, ma aumenteremo seriamente il rischio di ammalarci. Ormai numerosi studi hanno dimostrato che il buon cibo,la buona alimentazione aiutano, invece, a preveniremolte patologie: tumori, infarto, ictus, diabete, obesità esovrappeso, ad invecchiare meglio e più lentamente. Vediamo insieme qualche piccolo suggerimento per portaresulle nostre tavole gli alimenti “giusti” riappropriandoci anchedel piacere di fare la spesa.

Tutti insieme al mercato.I mercati degli agricoltori o farmer’s market sono un’ottimaopportunità per divertirci con i nostri figli e fare la spesacon loro. Questi mercati sono aperti il sabato e la domenicamattina e sono organizzati dagli agricoltori locali: ce nesono molti distribuiti in ogni città e non è difficile trovarli,consultando il sito http://www.campagnamica.it.

LA SALUTE PASSA PER LA BOCCA

Spesa di primaveraPioggia primaverile - proprio ora le cose diventano splendideChiyo Jo (Poetessa giapponese)di Stefania Ruggeri

Stefania RuggeriRicercatrice CRA

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I prezzi dei prodotti alimentari venduti in questi mercatisono generalmente più bassi poiché molti dei prodottivenduti sono a Km 0, cioè prodotti che vengono vendutientro 70 km dal luogo di produzione.Questi alimenti, oltre alla freschezza, offrono una buona oc-casione di risparmio, senza dover rinunciare alla qualità, eil loro consumo aiuta a rispettare l’ambiente. I prodotti akm0 sono venduti molto vicino al luogo di produzione, equindi non vengono trasportati lungo grandi distanze: ciòcomporta una riduzione della produzione di C02 che ètra le cause principali dell’aumento dell’inquinamentoatmosferico. Qualità, freschezza e rispetto dell’ambiente,ma anche divertimento. Passeggiare tra i banchi di questi mercati in una bellamattinata di sole, insieme ai nostri figli può essere ancheun modo per riappropriarci del piacere di fare la spesa:guardiamo i colori dei cibi, gustiamone i profumi e se siamoproprio curiose facciamo assaggiare ai nostri ragazziqualche frutto nuovo o un alimento che non conoscono.Incuriosiamoli proponendo loro un nuovo menù per ilpranzo. E anche noi impariamo a comprare con gli occhi, agodere della vista del cibo e a pensare qualche secondoin più prima di acquistare. La spesa deve diventare pernoi e per i nostri figli un’esperienza divertente esalutare: mangiamo quello che compriamo.

Scegliamo gli alimenti della Dieta MediterraneaArriva quindi il momento di comperare. Quali alimentiprediligere?La prima regola è quella di fare il pieno di verdura e frutta.Le Linee Guida per una Sana e Corretta AlimentazioneItaliana e la Dieta Mediterranea ci consigliano di consu-mare almeno 5 porzioni di frutta e verdura al giorno.Il consumo giornaliero di questi alimenti, infatti, proteggedall’insorgenza di moltissime malattie: dai tumori, dallemalattie cardiovascolari, diabete e dai processi diinvecchiamento.Numerosi studi hanno dimostrato, inoltre, che consumareverdura e frutta in abbondanza aiuta a mantenere il pesocorporeo, ci mantiene in forma e riduce il rischio di obesitàe sovrappeso. Questi alimenti sono, infatti, ricchi di fibreche aumentano il senso di sazietà e riducono l’assunzionedi calorie in eccesso. Quando scegliamo frutta e verdura variamo nella scelta enei colori: un recente articolo pubblicato dal CancerResearch Institute invita a variare nelle quantità e qualità:non esiste un solo frutto o una sola verdura in grado diproteggerci, ma è l’insieme delle sostanze contenute inquesti alimenti che migliora la nostra salute. Ad ogni colore corrisponde la presenza preponderante diuna specifica sostanza benefica: ecco un paio di esempi. Il pomodoro e l’anguria - che troveremo sui banchi delmercato in estate - contengono il licopene, un composto

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che riduce il rischio di tumori; il colore arancione indicainvece la presenza di beta carotene, un composto beneficoper la pelle e per la vista. Nel nostro carrello aggiungiamoanche frutta di colore viola, bianco e verde: altri compostiantiossidanti importanti per la nostra salute. Insomma, quando si parla di frutta e verdura nonfacciamoci mancare niente. Un altro alimento che non dobbiamo dimenticare maidi comperare durante il nostro giro al mercato sonoi legumi: fave fresche, fagioli, ceci, lenticchie.Questi alimenti sono ricchissimi di proteine e di fibraalimentare: la fibra riduce i livelli di colesterolo e la glicemiaplasmatica. Come la frutta e la verdura il consumo deilegumi aiuta a mantenere il peso corporeo e se i nostribambini impareranno a gustarli e a mangiarli anche loronon correranno il rischio di andare in sovrappeso durante laloro crescita. Utilizziamoli tre- quattro volte alla settimanasotto forma di zuppe, passati e contorni. Anche il banco del pesce non va mai trascurato: possiamocomprarlo fresco e surgelarlo al momento dell’arrivo a casae consumarlo poi durante la settimana. A parte i pesci più pregiati tra cui sogliola, branzino e oratenon dimentichiamo “il pesce povero” come alici, sardine,sgombro, sono un po’ più grassi ma sono molti ricchidi omega 3, i grassi che ci proteggono dai processi diinvecchiamento e dal rischio cardiovascolare. Il pesce va consumato più di 2 volte alla settimana.Infine non dimentichiamo latte e yogurt (1-2 porzioni algiorno) ricchi di calcio. Quali alimenti limitare? le carnirosse, gli insaccati, e i formaggi.

I profumi delle erbe aromatiche e delle spezieUna passeggiata al mercato in primavera può esserci utileinfine anche per riscoprire un patrimonio prezioso che lanatura ci offre: le erbe aromatiche e le spezie.Le nostre nonne le utilizzavano molto in cucina per insaporirei piatti e talvolta anche a scopo curativo. I chiodi di garofano,ad esempio, venivano utilizzati per curare il mal di denti. Potremmo cogliere l’occasione con l’arrivo della primaveraper organizzare un mini–orto sul nostro balcone o sulpiccolo davanzale della cucina: prezzemolo, rosmarino, erbacipollina, erba aglina, nepetella (o mentuccia romana),

alloro, origano, salvia, maggiorana, menta. Ma se nonabbiamo proprio il pollice verde, possiamo semprecomprarle ai banchi del mercato e utilizzarle per insaporirele nostre ricette, riducendo anche l’uso del sale e perarricchirle di composti salutari. Se il mercato è ben fornito ci sarà quasi sicuramente ancheun bel banco di spezie: pepe, curcuma, cumino, cannella,peperoncino, zafferano - per ricordarne alcune. Erbe aromatiche e spezie non devono mancare in cucina:sono, infatti, ricchissime di composti antiossidanti, divitamine e sali minerali e di sostanze che hanno effettiantinfiammatori, antitumorali e antibatterici.Il basilico, ad esempio, che utilizziamo per fare una semplicesalsa di pomodoro o per arricchire una zuppa di verdure èricco di vitamina C, pro vitamina A e contiene l’eugenoloche ha effetti antinfiammatori. Alcuni studi hanno dimostrato che la curcuma contiene unasostanza, la curcumina di cui sono state dimostrateattività ipocolesterolemizzanti (riduce i livelli di colesterolodel plasma), antitrombotiche e antitumorali. Non dimentichiamoci più di comperarle e di utilizzarlein cucina. E infine, l’ultimo suggerimento: tutti questi consigli sonoapplicabili anche quando andiamo a fare la spesa alsupermercato o ci rechiamo dal nostro negoziante difiducia e sono per tutte le stagioni.

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