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SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA ENTE Ente proponente il progetto: ADOC Codice di accreditamento: Albo e classe di iscrizione: CARATTERISTICHE PROGETTO Titolo del progetto: LUDOPATIA: Quando il gioco diventa dipendenza Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3): EDUCAZIONE E PROMOZIONE CULTURALE. SPORTELLO INFORMA E11 Descrizione dell’area di intervento e del contesto territoriale entro il quale si realizza il progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori misurabili; identificazione dei destinatari e dei beneficiari del progetto: La Provincia di Palermo conta 82 comuni con una popolazione complessiva, al 1 gennaio 2013, di 1.243.638 di cui: 599.760 maschi e 643.878 femmine. Essa si estende su di una superficie di 4.992.23 kmq con una densità abitativa pari a 249.1 abitanti per kmq e vede la presenza di 498.184 nuclei familiari il cui numero di componenti medio è pari a 2,5. ALCUNI INDICATORI DEMOGRAFICI L'analisi della struttura per età di una popolazione considera tre fasce di età: giovani 0-14 anni, adulti 15-64 anni e anziani 65 anni ed oltre. In base alle diverse proporzioni fra tali fasce di età, la struttura di una popolazione viene definita di tipo progressiva, stazionaria o regressivaa seconda che la popolazione giovane sia maggiore, equivalente o minore di quella anziana. Dal grafico si evince che la popolazione anziana (> 65 anni), al 1 gennaio 2013 nella provincia di Palermo, è pari a 233.711 e rappresenta il 18,3% mentre la popolazione ricadente nella classe di età tra i 0-14 anni è conta 189.348 unità pari al 15,3%. Il rapporto percentuale tra il numero degli ultrasessantacinquenni ed il numero dei giovani da 0 a 14 anni rappresenta l’indice di vecchiaia che nel nostro caso è pari a 123,4 anziani ogni 100 giovani. Per quanto riguarda l’indice di dipendenza strutturale in provincia risulta che vi sono 51.6 individui a carico per ogni 100 persone che lavorano. Nel caso della provincia di Palermo l’indice di ricambio della popolazione attiva è pari a 105, 7, in altri termini la popolazione in età lavorativa (15 -64 anni) più o meno si equivale fra giovani e anziani. I NZ01079 NAZIONALE

V A SERVIZIO CIVILE IN ITALIA - adocnazionale.it · Dal grafico si evince che la popolazione anziana (> 65 anni), al 1 gennaio 2013 nella provincia di Palermo, è pari a 233.711 e

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SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA

ENTE

Ente proponente il progetto:

ADOC

Codice di accreditamento:

Albo e classe di iscrizione:

CARATTERISTICHE PROGETTO

Titolo del progetto:

LUDOPATIA: Quando il gioco diventa dipendenza

Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3):

EDUCAZIONE E PROMOZIONE CULTURALE. SPORTELLO INFORMA E11

Descrizione dell’area di intervento e del contesto territoriale entro il quale si realizza

il progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori

misurabili; identificazione dei destinatari e dei beneficiari del progetto:

La Provincia di Palermo conta 82 comuni con una popolazione complessiva, al 1 gennaio

2013, di 1.243.638 di cui: 599.760 maschi e 643.878 femmine. Essa si estende su di una

superficie di 4.992.23 kmq con una densità abitativa pari a 249.1 abitanti per kmq e vede la

presenza di 498.184 nuclei familiari il cui numero di componenti medio è pari a 2,5.

ALCUNI INDICATORI DEMOGRAFICI

L'analisi della struttura per età di una popolazione considera tre fasce di età: giovani 0-14

anni, adulti 15-64 anni e anziani 65 anni ed oltre. In base alle diverse proporzioni fra tali

fasce di età, la struttura di una popolazione viene definita di

tipo progressiva, stazionaria o regressivaa seconda che la popolazione giovane sia

maggiore, equivalente o minore di quella anziana.

Dal grafico si evince che la popolazione anziana (> 65 anni), al 1 gennaio 2013 nella

provincia di Palermo, è pari a 233.711 e rappresenta il 18,3% mentre la popolazione

ricadente nella classe di età tra i 0-14 anni è conta 189.348 unità pari al 15,3%. Il rapporto

percentuale tra il numero degli ultrasessantacinquenni ed il numero dei giovani da 0 a 14

anni rappresenta l’indice di vecchiaia che nel nostro caso è pari a 123,4 anziani ogni 100

giovani. Per quanto riguarda l’indice di dipendenza strutturale in provincia risulta che vi

sono 51.6 individui a carico per ogni 100 persone che lavorano.

Nel caso della provincia di Palermo l’indice di ricambio della popolazione attiva è pari a

105, 7, in altri termini la popolazione in età lavorativa (15 -64 anni) più o meno si equivale

fra giovani e anziani.

I

NZ01079

NAZIONALE

Lo studio di tali rapporti è importante per valutare alcuni impatti sul sistema sociale, ad

esempio sul sistema lavorativo o su quello sanitario.

GRAF. 1

La distribuzione per classi di età provincia di Palermo

Dobbiamo tener presente, inoltre, che nella nostra provincia, il tasso di disoccupazione è di

oltre il 22%, con un tasso di disoccupazione giovanile che sfiora il 70%, ben al di sopra di

tutti i parametri nazionali ed europei.

Il quadro d´insieme degli aspetti economici, sociali, demografici e ambientali presentato

dall´istituto di statistica, per la prima volta descrive in maniera precisa la distanza che

intercorre tra la Sicilia, il resto delle regioni italiane e l´Europa. "Noi Italia", la

pubblicazione che contiene 100 statistiche sul nostro Paese, può aiutare a comprendere

quanto l´Isola sia lontana dalle realtà più sviluppate e quali siano i temi e gli ambiti sui quali

sono necessari gli interventi più urgenti.

Nelle pagine che seguono viene descritta brevemente l’impietosa fotografia della Sicilia ed

in particolare della provincia di Palermo (che rispecchia pienamente il dato regionale),

rispetto all´Italia e in alcuni casi all´Europa scattata dalla ricerca comparativa dell´Istat

Istruzione. Il gap in materia di istruzione della popolazione, uno degli obiettivi strategici

dell´Unione europea, è ancora imbarazzante. in percentuale, i giovani di età compresa fra i

18 e i 24 anni che abbandonano prematuramente gli studi in Sicilia sono ancora troppi: più

del 26 per cento. La media nazionale è di 6 punti inferiore, 20 per cento circa, quasi metà

quella europea: il 14,9 per cento. E ne risente il livello di istruzione della popolazione. La

quota di adulti (25/64 anni) con al più la licenza media, dalle nostre parti, supera ancora la

quota di diplomati e laureati. Il 56,2 per cento di siciliani che hanno conseguito come

massimo titolo di studio la licenza media è quasi doppio della percentuale dei paesi Ue: il

28,5 per cento. Anche per numero di laureati in ambito scientifico-tecnologico siamo al

palo: appena 8,6 uomini ogni mille abitanti fra i 20 e i 29 anni. Ma in tema di scuola il

divario parte da lontano: in Sicilia solo il 32,8 per cento dei Comuni ha attivato il servizio di

asilo nido, un dato che se non si discosta troppo dalla media nazionale (37,6 per cento),

risulta invece molto lontano da quella di altre regioni autonome come il Friuli Venezia

Giulia (56,2 per cento) e Valle d´Aosta (64,9)

Lavoro. Le cose non migliorano se si volge lo sguardo al mercato del lavoro. La Sicilia è in

testa alla lista delle regioni italiane per tasso di disoccupazione. Ma quello che preoccupa

maggiormente è la quota di giovani (15/24 anni) in cerca di una occupazione: quasi 4 su 10.

I giovani veneti in cerca di una occupazione sono poco più del 10 per cento. Valori simili in

Lombardia e Emilia Romagna. A livello nazionale se ne contano 21 su cento, quasi metà.

Ancora meno (il 15 per cento) in ambito europeo. Anche la cosiddetta disoccupazione di

lunga durata (senza lavoro e paga per 12 mesi o oltre) è da record in Sicilia. Quasi 6

disoccupati siciliani su 10 sono fermi da oltre un anno. Nel 2008, anno di riferimento del

confronto, in Italia se ne contavano 45 su 100 e "appena" 37 su 100 in Europa. Ed ecco

spiegati i tanti trasferimenti al Nord o all´estero in cerca di lavoro. Anche perché, quando va

bene e il lavoro c´è, una volta su 5 è in nero: niente contributi, diritto alla malattia e con una

misera paga.

In un contesto di desolazione economica, i redditi familiari sono risicati e tanti siciliani si

ritrovano invischiati nel baratro della povertà. Un aspetto, quest´ultimo, davvero

preoccupante. Un individuo su tre, dalle nostre parti, vive in una famiglia povera. Un

gruppo familiare che per tirare avanti può contare su poco più di mille euro al mese. In

questo contesto, il divario con il resto del paese è inquietante. E, le ultime notizie in termini

di aziende che decidono di delocalizzare la produzione, non lasciano intravedere un futuro

roseo. In Lombardia i "poveri relativi" sono pochissimi: 5 su 100.

Anche i servizi offerti dalle amministrazioni locali ai cittadini lasciano spesso a desiderare.

Meno di un anziano siciliano su 100 riesce a fruire del servizio di Assistenza domiciliare

integrata. Inoltre, senza una adeguata politica della raccolta differenziata, ferma a

percentuali da farmacisti rispetto alla media nazionale (6,1 per cento del totale dei rifiuti

urbani rispetto a una media nazionale del 27,5: solo il Molise fa di peggio), siamo alle prime

posizioni per quantità di rifiuti smaltiti in discarica. Un dato che non incide positivamente

sulla qualità dell´ambiente, nonostante l´Isola primeggi per spesa pro capite nei settori

ambientali: ben 321,7 euro rispetto alla media nazionale di 265,2 euro

Il quadro di desolazione complessiva si ripercuote nel tempo libero. Pochi libri e giornali in

casa e poca voglia di fare attività fisica. Solo un siciliano su tre ha dichiarato di avere letto

almeno un libro in un anno nel 2009. E meno di metà (il 44 per cento) si aggiorna e segue le

vicende locali e nazionali attraverso i quotidiani. I siciliani non sembrano troppo attenti

neppure alla salute. Coloro che praticano sport o qualche attività fisica sono ancora pochi:

poco più di uno su 5.

E’ in tale contesto socio –economico e ambientale che si inserisce la nostra proposta

progettuale poiché sono situazioni di contesto come quelle descritte che facilitano quelle

dinamiche psicologiche, spesso dettate anche dalla disperazione, che spingono all’illusione

di poter procurarsi denaro attraverso il gioco d’azzardo, problematica questa sempre più in

espansione nella nostra Provincia e che merita un’ulteriore approfondimento.

Teoricamente ai giochi d’azzardo e, quindi, dai soggetti a rischio di ludo dipendenza

dovremmo escludere i minorenni, ma tranne i dispenser, in cui si inserisce la tessera fiscale

– che tra l’altro può essere sottratta a familiari – sono oggetto del nostro progetto, la quasi

totalità della popolazione residente cui vanno aggiunti i pendolari, gli irregolari e

quant’altri).

Nel nostro Paese, analogamente a quanto successo in altri Paesi dell’Occidente, l’offerta di

giochi d’azzardo è in continuo aumento ed è sempre più diversificata, tanto che quella che

in passato era un’abitudine riguardante una ristretta fascia di persone, è, di fatto, divenuta

alla portata di tutti.

Ma, in parallelo all’espansione del fenomeno sociale, aumenta in proporzione anche il

numero di persone che perdono il controllo del gioco, che non hanno più il senso del limite

e che manifestano una vera e propria forma di dipendenza. Viene definito “gioco d’azzardo

patologico”, quando il piacere del gioco diventa un incontrollabile impulso, quindi

patologico. Le persone intrappolate in questa morsa, portano alla rovina se stesse e le loro

famiglie arrivando a indebitarsi fino all’inverosimile a commettere atti illeciti o a ricorrere

all’usura, a perdere il lavoro e, a volte, perfino a cadere in un tale stato di disperazione da

vedere nel suicidio l’unica soluzione possibile. Ci si trova quindi di fronte ad un problema

che si sviluppa coinvolgendo i vari aspetti della vita di un individuo, con pesanti

ripercussioni sulla psiche, l’organismo, gli affetti, la finanza e l’attività sociale.

Da questo scenario risulta evidente che quello della ludopatia è un fenomeno in espansione

con aspetti estremamente delicati e complessi che non devono essere sottovalutati.

L’impulso al gioco diventa per il ludopate irresistibile e incontrollabile, la caccia alle

emozioni forti non conosce soste fino alla dipendenza; si alternano depressione ed euforia,

comprese le crisi di astinenza. Insomma pur essendo la ludopatia una dipendenza senza

sostanza, il ludopate non può fare a meno del gioco perché il gioco è l’elemento che gli

procura sollievo momentaneo ma non liberatorio, rimanendo stressante se non addirittura

ossessivo.

È dunque auspicabile che nell’opera di prevenzione, promossa dalle imprese del settore

accanto agli operatori sanitari e alle istituzioni, sia lo Stato a scendere in campo con

iniziative idonee a contrastare il diffondersi della patologia attraverso un monitoraggio

costante e con campagne di comunicazione e di sensibilizzazione mirate. Come di grande

importanza appare il ruolo del legislatore in materia di tutela economica e della salute,

affinché sia incoraggiato l’aspetto ludico del gioco e vengano contrastate le derive

patologiche.

Il gioco è insito nella natura umana e rappresenta un bisogno irrinunciabile per l’uomo, per

crescere, svilupparsi e socializzare. Lo spirito ludico lo ha costantemente accompagnato per

millenni ed è stato sempre considerato emblema dell’evasione dello spirito, luogo fantastico

(alternativo alla realtà) governato dalle leggi del divertimento, vera e propria “oasi della

gioia”.

Innumerevoli sono i giochi e di vario tipo – di società, di destrezza, d’azzardo, di pazienza,

di costruzione e altro. Il grandissimo numero e l’infinita varietà rendono complessa una loro

classificazione secondo un principio che consenta di suddividerli tutti in un numero di

categorie ben definite.

Queste ultime sono relative non solo all’ambito della morale o della legalità, ma anche

all’ambito clinico, in relazione ai sempre più diffusi casi di patologia da gioco, i quali

evidenziano gravi situazioni di compromissione, di escalation, di compulsività e di vera e

propria dipendenza con pesanti costi sociali. Ma è anche vero che il gioco è un’occupazione

frivola e libera dai vincoli della vita reale, che pone tutti i giocatori, grandi e piccoli, sullo

stesso piano. L’esperienza ludica diviene, quindi, un momento indispensabile della vita

umana traducendosi in una dimensione capace di rapimento, di elargire gioia e liberare

l’uomo dalla ripetitività dell’esistenza.

Scendendo nel particolare del nostro territorio vale la pena ricordare che a Palermo, il 12-

12-2009 già si svolgeva un seminario dal titolo “GIOCO D’AZZARDO E FAMIGLIA”. Il

seminario, organizzato dall’Associazione Don Sturzo con l’alto patrocinio della Presidenza

della Regione Siciliana e del Comune di Palermo; partecipavano, inoltre, l’ Università di

Palermo, la Cattedra di Psicologia di Comunità e le Associazioni Onlus: Empowerment

Sociale, Puntocom. Le tematiche trattate furono: Il gioco oggi: oltre l’homo ludens; L’Italia

che gioca; Come cambiano i giochi, come cambiano i giocatori; Le nuove dipendenze tra

piacere e disagio; Azzardo e usura: rischi e possibilità di intervento; Chi e come: rispondere

al gioco patologico; Costretti a giocare: il giocatore compulsivo; Disponibilità e

caratteristiche dei servizi sul territorio; Il fascino delle nuove dipendenze.

La sintesi fu che il gioco d’azzardo richiama immagini contraddittorie di divertimento e di

preoccupazione!

Tra aprile e maggio 2014 varie Associazioni hanno trattato il tema della “Ludopatia e dei

suoi risvolti” in due importanti convegni dai quali, attraverso interventi di esperti qualificati

dei vari settori è emerso che la Ludopatia è una malattia sociale in crescita.

L’Italia è il più grande mercato del gioco d’azzardo in Europa: le cifre conosciute indicano

che il settore ha registrato in sette anni un aumento del 450% del giro d’affari, passando

da 22 miliardi di euro nel 2004 a circa 80 miliardi nel 2011. La maggior parte degli studenti

ha giocato almeno una volta, e nel 35% dei casi chi è affetto da ludopatia, dichiara di

consumare abitualmente stupefacenti. Il quadro inquietante mostra come la dipendenza da

gioco d’azzardo sta diventando un vero e proprio problema sociale e con l’avvento della

crisi questo fenomeno è in costante aumento, e la crisi economica e sociale mette in pericolo

le famiglie. Bisogna necessariamente aiutare quelle persone che quotidianamente non

riescono a stare lontane dal gioco.

E’ stato evidenziato che non esistono forme di prevenzione della ludopatia. È consigliabile,

quindi, ai primi sintomi rivolgersi immediatamente ad uno specialista per evitare che il

problema peggiori o diventi cronico.

E’ stata rivolta una raccomandazione forte ai “gestori di sale da gioco e di esercizi in cui vi

sia offerta di giochi pubblici e scommesse di “esporre, all’ingresso e all’interno dei locali, il

materiale informativo predisposto dalle aziende sanitarie locali, diretto a evidenziare i rischi

correlati al gioco e a segnalare la presenza sul territorio dei servizi di assistenza pubblici e

del privato sociale dedicati alla cura e al reinserimento sociale delle persone con patologie

correlate alla G.A.P. (Gioco d’azzardo patologico).

A Palermo, infatti, sono oltre 600 le persone aiutate dal Centro per le dipendenze da gioco

dell’Asp.

E il dato allarmante è che il 12% dei consumi delle famiglie italiane è destinato al gioco.

Cresce il numero di persone che si rivolgono in modo problematico e patologico a slot-

machine, lotterie online e scommesse nella speranza di conquistare quella vincita che possa

cambiargli la vita. A Palermo sono 600 le persone aiutate dal Cediss, centro specializzato

all’interno del dipartimento delle Dipendenze dell’Asp di Palermo. Adesso ci sono 100

casi all’anno, ma le richieste iniziali di aiuto sono molte di più con una media di 30

accessi al mese che non sempre si risolvono nell’avvio del trattamento, infatti, non tutti

quelli che vi si rivolgono poi decidono di seguire una terapia. Il trattamento terapeutico

della persona dura minimo due anni, ma si hanno anche pazienti storici. Il lavoro è quello

di decostruire le storie personali e familiari per ricostruire una cornice terapeutica che riesca

ad aiutare tutto il nucleo familiare.

Anche la Fondazione antiusura della CEI, che opera a Palermo da oltre dieci anni, ha messo

in evidenza come siano crescenti i casi di indebitamento legati proprio al gioco d’azzardo,

che genera conseguenze negative sulla persona e la famiglia. Mancano, purtroppo, azioni

forti e significative per arginare un fenomeno che non sempre risulta attenzionato come si

dovrebbe e non si può certo tacere che lo Stato dal gioco trae una parte delle entrate.

L’esperienza operativa maturata da questa Fondazione nell'ambito della prevenzione

all'usura mette in evidenza come, negli ultimi anni, la dipendenza patologica da gioco

d'azzardo sia in crescita e venga praticato con facilità e frequenza, già in età adolescenziale,

generando dipendenze ancora più radicate e una sottocultura dell'impiego del tempo libero e

dello svago. Il Gap crea in maniera silente gravi disagi personali, familiari e sociali”.

A livello nazionale si stima che la metà delle famiglie italiane gioca in modo assiduo ed è

quindi a rischio. L’Italia infatti è il primo paese europeo per numero di giocatori. Si stima

che il 12 per cento dei consumi medi delle famiglie italiane sia destinato al gioco. “Oltre il

12% della spesa delle famiglie se ne va in gioco d’azzardo – afferma Maurizio Fiasco,

consulente presso la Consulta nazionale antiusura -. A livello nazionale occorre intanto

ammettere il problema che è cresciuto in 15 anni a dismisura. Occorre, infatti, prendere

atto del problema che continua ad essere sottovalutato, creando sofferenza e crisi

economica alle famiglie con un effetto moltiplicatore del disagio. Va, quindi, programmato

un percorso di ritorno indietro che parte dalla lotta all’inflazione spaventosa del gioco

d’azzardo che è un ipoteca dalla possibilità di potere uscire dalla crisi. Il profilo è quello di

una società che è stata arruolata al gioco d’azzardo in maniera sistemica su cui le

istituzioni e tutte le realtà sociali preposte devono rimboccarsi le maniche per cominciare a

risalire la china”.

Le dipendenze da gioco è un fenomeno in crescita e che colpisce non solo gli adulti, ma

anche i minori. In Italia un minore su cinque gioca d'azzardo, secondo la Società italiana

Medici Pediatri (SIMPe), dediti al gioco sono circa 800.000 minori, fra bambini e

adolescenti dai 10 ai 17 anni.

“Il primo aspetto su cui puntare per affrontare il tema è quello sicuramente

dell’informazione e della formazione della società civile in tutti gli ambienti frequentati da

giovani. Il problema investe seriamente tutto l’equilibrio familiare che chiede un aiuto, un

accompagnamento ed un sostegno forte a cui ognuno, per le proprie competenze deve dare

una risposta.

La ludopatia non è solo un fenomeno sociale ma una vera e propria malattia.

Alla luce di tutto ciò,si inserisce il progetto che prende anche spunto dal crescente

fenomeno di una emergenza sociale dovuta alla dipendenza da gioco, favorita dal

proliferarsi di diverse tipologie di gioco d’azzardo: video poker, slot-machines, “gratta e

vinci” nonché delle innumerevoli possibilità di gioco che vengono offerte on line. Peraltro,

ingannevoli messaggi pubblicitari raggiungono lo scopo di invogliare i cittadini a ricercare

una fonte di reddito dal gioco, soprattutto in un momento di recessione economica che causa

notevoli difficoltà alle famiglie. Di particolare gravità è l’influenza che tali messaggi hanno

sulle fasce più deboli: giovani ed anziani.

Per dare contezza del fenomeno basta riportare, di seguito, i dati di una vasta operazione

condotta, nei primi mesi del 2014, dai reparti del Comando Provinciale della Guardia di

Finanza di Palermo, in collaborazione con i funzionari AAMS, per contrastare i fenomeni di

illegalità ed abusivismo nel settore dei giochi e delle scommesse. Complessivamente, tra

Palermo e provincia, sono stati impiegati circa 60 finanzieri, controllati 21 esercizi di sale

gioco e scommesse, segnalati 10 soggetti all’Autorità Giudiziaria e sequestrata 1 sala gioco

oltre a 56 postazioni telematiche ed altre apparecchiature informatiche.

I militari del Nucleo di polizia tributaria di Palermo hanno scoperto due Internet-point che

esercitavano la raccolta illegale di scommesse on-line senza licenza. Sono state sequestrate

16 postazioni di gioco, oltre a 7 stampanti ed altro materiale informatico mentre i due

responsabili sono stati denunciati a piede libero.

Un altro controllo ha riguardato altre sale giochi, all’interno della quale sono state

individuate sette postazioni collegate in rete per effettuare scommesse attraverso il link di

un sito straniero. Durante l'operazione i finanzieri hanno sorpreso due soggetti che avevano

appena effettuato scommesse utilizzando il “conto gioco” messo a disposizione dal titolare

violando le norme che prevedono che la singola giocata venga pagata attraverso l'addebito

diretto sul rispettivo conto-gioco prepagato, in modo da tracciare sempre i pagamenti

effettuati dai giocatori sulle singole scommesse, con il duplice effetto di contabilizzare

fiscalmente le giocate e monitorare fenomeni di riciclaggio. La successiva perquisizione del

locale ha permesso di rinvenire sei ricevute di gioco, relative ad altre scommesse sportive,

che hanno confermato la raccolta abusiva esercitata dal titolare della sala giochi, segnalato

alla Procura della Repubblica di Palermo.

Le Fiamme Gialle della Compagnia di Bagheria hanno, invece, fermato un soggetto appena

uscito da un Internet-point di Ficarazzi che ha esibito il coupon di una giocata presso una

società estera e recante nome e numero utente di un conto gioco non a lui intestato.

All’interno del locale i finanzieri hanno scoperto la titolare intenta ad operare su un personal

computer collegato ad un sito internet estero, utilizzando un conto gioco ad essa

riconducibile, dal quale sono state estrapolate le giocate e i movimenti di denaro riferibili ai

diversi scommettitori. I due sono stati deferiti mentre l'esercizio è stato sequestrato insieme

a dieci postazioni, due stampanti, tre monitor e contanti, provento delle scommesse raccolte.

La Compagnia Guardia di Finanza di Termini Imerese, è intervenuta a Roccapalumba e

Cerda in due sale giochi dove è stato accertato che i rispettivi titolari effettuavano la

raccolta di scommesse su eventi sportivi attraverso il sito di una società estera non

accreditata e già iscritta tra i siti inibiti dai Monopoli di Stato. Anche in questi casi i titolari

consentivano di effettuare le scommesse utilizzando i propri conti gioco. Quattro le

postazioni telematiche e due le stampanti sequestrate mentre i due responsabili sono stati

denunciati a piede libero.

Due gli interventi eseguiti dalla Tenenza di Corleone a Giuliana presso altrettante sale gioco

all’interno delle quali sono stati scoperti i responsabili nell’intento di effettuare scommesse

su siti esteri non autorizzati. In entrambi i casi i militari hanno scoperto che nelle sale si

consentiva l’accesso a siti inibiti, mediante l’adozione di accorgimenti tecnici per eludere il

re-indirizzamento degli stessi all’apposita pagina dell’AAMS; pure in questi casi, inoltre, è

emerso che i responsabili avevano aperto un conto gioco a proprio nome utilizzandolo per

gestire le varie scommesse. Al termine dei controllo sono state sequestrate sette postazioni

internet e due stampanti e denunciati a piede libero i due titolari.

Infine, le Fiamme Gialle della Brigata di Carini hanno denunciato il titolare di un locale in

quanto al suo interno aveva realizzato un sistema per la raccolta delle scommesse on line

mediante il collegamento ad un sito non autorizzato. Sono state sequestrate dodici

postazioni telematiche, tre stampanti, un monitor e denunciato il titolare.

Il progetto muove dalla consapevolezza e dall’evidenza di una crescente emergenza sociale

dovuta alla dipendenza da gioco che, per alcuni soggetti, è divenuta patologica, con sviluppi

particolarmente seri per la situazione familiare, professionale e patrimoniale. A ciò si

aggiungano fattori di ordine psicologico relativi a situazioni specifiche di disagio

determinate ad esempio da problemi coniugali o relazionali e/o di ordine economico dovuti

ad un peggioramento delle condizioni di vita di molte persone che a causa della crisi hanno

perso il lavoro o, comunque, possono contare su minori disponibilità finanziarie.

I servizi maggiormente richiesti sono principalmente di due tipi: uscire dalla spirale gioco

indebitamento, cioè ricevere un aiuto ed un sostegno psicologico per comprendere la

necessità di porre fine a tale sintomo compulsivo e ricevere una guida per tutti quei casi in

cui la ludopatia ha portato ad un iper indebitamento del soggetto e della propria famiglia.

L’Associazione opera sul fronte del front-office, attraverso gli sportelli ed il numero verde

ed un’ azione di back office attraverso il colloquio personale e l’azione di

accompagnamento ad opera dei vari esperti del settore.

Offerta di Servizi analoghi

Le informazioni sul fenomeno presentano una situazione molto eterogenea sia riguardo

alle vittime, sia rispetto alle modalità di dipendenza ma elemento comune in genere è la

vulnerabilità del soggetto, il quale si trova ad affrontare una fase difficile o, comunque,

importante della vita. Seppur complesso da censire, la presenza di numerosi casi anche sul

territorio provinciale di Palermo, è testimoniata dall’attività dei Dipartimenti per le

dipendenze del Servizio Sanitario, dalle segnalazioni e, soprattutto, dalle richieste di aiuto

che arrivano presso gli sportelli di Adoc Palermo.

Per quanto attiene l’opera di prevenzione e supporto, sul territorio, vi sono strutture sia

pubbliche che private: l’ambulatorio interdistrettuale sul gioco d’azzardo patologico del

progetto GAP ( ASP 6 di Palermo) opera a Palermo dal 2006 ed è passato da 50 casi del

primo anno agli oltre seicento del 2013; opera anche la Fondazione antiusura della Diocesi

di Palermo, oltre a varie associazioni onlus ( tramite psicologi e personale medico

specializzato, per quanto attiene gli adulti.

Per quanto attiene i ragazzi, varie scuole si sono attrezzate in tal senso ed operano mediante

progetti scolastici, una per tutte l’ITC Marco Polo di Palermo. Per quanto attiene, invece,

l’opera di repressione, le fiamme gialle operano, ormai da alcuni anni, su vari versanti come

la lotta alla falsificazione dei gratta e vinci ( nel settembre 2013 sono state denunciate oltre

50 persone), interventi e controlli sulla irregolarità della raccolta di scommesse, di

funzionamento delle slot e irregolarità o mancanza di rilascio di specifica licenza. Molto

stretti sono i controlli sulle slot-machine, il cui controllo da parte della malavita organizzata

(come si evince dagli ultimi rapporti presentati dalla Guardia di Finanza) raggiunge

percentuali preoccupanti.

DESTINATARI E BENEFICIARI DEL PROGETTO:

Tra le vittime compaiono sia uomini sia donne, sia giovani sia anziani. Più a rischio sono

le casalinghe, come i disoccupati, ma anche i pensionati e i liberi professionisti. La

diversificazione delle modalità di gioco, infatti, ha portato ad un’accessibilità pressoché

totale, fino al gioco on-line che consente di scommettere in totale riserbo, nel proprio

domicilio, senza doversi esporre in un ambiente pubblico.

Destinatari delle azioni progettuali saranno giovani, raggiungibili mediante gli incontri

nelle scuole, attraverso anche una collaborazione con i provveditorati agli studi; i

pensionati e soggetti deboli che raggiungeremo attraverso incontri di formazione-

informazione nelle associazioni, parrocchie, circoli e quant’altro; una sensibilizzazione etica

con i commercianti che sono dispensatori di tali servizi, mediante incontri con associazioni

di categorie e camera di commercio. Il nostro progetto, ovviamente, è finalizzato ad

ottenere, attraverso vari strumenti e collaborazioni, una consistente riduzione del fenomeno,

una sensibilizzazione delle autorità competenti per interventi di prevenzione, informazione e

repressione dei fenomeni malavitosi ad esso collegati. Mettere in luce i costi sociali che tale

fenomeno riversa sulla collettività. Si svolgerà, inoltre, un servizio di ascolto e supporto

con una equipe tecnica, come già abbiamo menzionato più volte

Beneficari del progetto sarà la comunità tutta e le famiglie dei giocatori d’azzardo nonché

indirettamente, le forze dell’ordine, le ASL e tutti quesi soggetti, istituzionali e non, che

attualmente si fanno carico dei costi sociali che la pratica del gioco d’azzardo causa.

Obiettivi del progetto:

Obiettivo del progetto è il contrasto al fenomeno della dipendenza da gioco d’azzardo

attraverso la creazione di strumenti d’informazione e di sostegno all’accesso ai servizi di

assistenza già operativi presso i Dipartimenti per le dipendenze del Servizio Sanitario

Regionale. In particolare, nel breve e medio termine, già nei primi mesi di avvio

dell’attività, s’intende realizzare, attraverso tali strumenti, una maggiore consapevolezza

nella popolazione palermitana dei problemi innescati dalla dipendenza dal gioco d’azzardo,

dalle ripercussioni nei rapporti familiari, nelle relazioni sociali e nel proprio mondo

lavorativo.

Tali difficoltà, infatti, possono rappresentare al tempo stesso la causa della riduzione in

dipendenza, ma anche il luogo in cui le conseguenze più gravi si manifestano. A lungo

termine, dunque, l’obiettivo generale è di ridurre l’incidenza dei soggetti affetti da

dipendenza da gioco, la cui portata potrà essere valutata anche attraverso i dati dei

Dipartimenti per le dipendenze.

Le finalità del progetto possono essere scomposte nella duplice funzione di prevenzione e di

assistenza.

Obiettivo specifici saranno:

1) Svolgere una capillare attività d’informazione, attraverso iniziative pubbliche e

campagne di divulgazione, al fine di informare correttamente e

dettagliatamente la popolazione sul fenomeno della dipendenza da gioco. Tale

attività avrà momenti di approfondimento specifico presso le categorie di soggetti

potenzialmente a rischio.

2) Fornire indicazioni necessarie a intraprendere il percorso di assistenza fornito dai

Dipartimenti per le dipendenze patologiche del Servizio Sanitario Regionale.

Non si può fare una stima, ma si punta ad ottenere una riduzione che solo con costanza e

nel tempo potrà dare risultati significativi.

Attualmente si punta principalmente alla conoscenza del fenomeno ed alla

sensibilizzazione di tutte le componenti, pubbliche e private, di tale fenomeno. Tutto ciò è

finalizzato ad una migliore e più capillare azione di sostegno ed assistenza per tutti i

soggetti che vorranno e potranno rivolgersi ai nostri esperti, anche attraverso l’azione di

collaborazione con gli enti e le altre realtà che operano per contrastare tale fenomeno che

coinvolge direttamente ed indirettamente una larga parte della nostra popolazione, e ciò in

un momento in cui disoccupazione e crisi economica spingono sempre più soprattutto i

soggetti più deboli ad una ricerca spasmodica di un facile guadagno , giungendo, poi, sino

ad una vera e propria dipendenza dal gioco.

Appare ovvio che gli obbiettivi, già indicati nel progetto, hanno lo scopo principale di

sensibilizzare l’opinione pubblica, gli organismi coinvolti, gli esercenti ed i fruitori dei

servizi, sul rischio devastante per il singolo e la collettività derivante dal perdurare o dalla

eventuale possibile crescita di tale fenomeno. Dallo svolgimento del progetto nel corso

dell’anno verranno pertanto stilati dei report per monitorare il fenomeno e valutare l’utilità

dei vari interventi indirizzati ad un graduale, ma costante, ritorno ad fisiologico uso del

gioco come passatempo o divertimento-svago e non come contrazione della libertà

dell’individuo che resta vittima di uno stato patologico e di una perdita patrimoniale, in

molti casi disastrosa

Descrizione del progetto e tipologia dell’intervento che definisca in modo puntuale le

attività previste dal progetto con particolare riferimento a quelle dei volontari in

servizio civile nazionale, nonché le risorse umane dal punto di vista sia qualitativo

che quantitativo:

8.1 Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi

L’ area d’intervento riguarda la creazione di due sportelli provinciali accessibili in prima

istanza per via telefonica e attraverso la posta elettronica, con la possibilità di fissare in

seguito un appuntamento presso le sedi dell’ associazione, in grado di garantire, attraverso le

competenze di un professionista legale, di un psicologo e di un esperto finanziario,

l’informazione e il primo sostegno a quei soggetti che, a causa della dipendenza da gioco,

siano in difficoltà nell’affrontare situazioni riguardanti anche l’indebitamento, problemi nella

gestione finanziaria ed eventuali problematiche di carattere legale, determinate dalla

situazione di disagio complessivo, oltre a difficoltà di tipo psicologico e relazionale.

L’attività del progetto prevede una campagna informativa sui rischi derivanti dal gioco

d’azzardo fornendo, tra l’altro, supporto e sostegno ai consumatori che dovessero

attraversare difficoltà di natura legale ed economica legate alla ludopatia. Inoltre, l’ausilio di

esperti quali psicologi e legali concorrerà a combattere il radicarsi di tale dipendenza

Tempi, fasi e luoghi per lo svolgimento delle attività previste dall’intervento sono individuati

in un arco temporale di 12 mesi.

Il progetto si concretizzerà attraverso cinque modalità di azione:

apertura di nove sportelli di ascolto in Sicilia;

creazione di un apposito sito web e di una consulenza on line;

attivazione del numero verde 800926091;

realizzazione di incontri con giovani presso numerosi istituti scolastici superiori e

Università degli Studi, e con anziani, anche con l’ausilio della Associazione Diritti

Anziani e del Dipartimento per le Dipendenze del Servizio Sanitario Regionale;

diffusione di depliant informativi attraverso i quali verranno fornite notizie sul

fenomeno della ludopatia e sul servizio offerto dalle Associazioni durante le attività

del progetto.

ATTIVITA’ PREVISTE:

Obiettivi Attività previste a. Svolgere una capillare attività

d’informazione 1. Spazi pubblicitari sui media:

Realizzazione di spazi informativi

dedicati al problema oggetto

dell’intervento, da divulgare

attraverso stampa, emittenti radio e

televisive ove trasmettere campagne

e servizi di informazione, in questo

caso i destinatari dell’attività è

l’intera cittadinanza.

2. Incontri di sensibilizzazione presso

le Parrocchie, le scuole, le comunità

e le associazioni: realizzazione di

incontri con gruppi di cittadini, in

particolare di giovani e di anziani al

fine di garantire un approccio più

mirato con alcune categorie di

persone ritenute maggiormente a

rischio.

b. Fornire indicazioni necessarie a

intraprendere il percorso di

assistenza fornito dai Dipartimenti

per le dipendenze patologiche del

Servizio Sanitario Regionale.

1. Numero verde dedicato: Istituzione

di un numero verde dedicato dove,

ad un primo contatto telefonico potrà

seguire un appuntamento con

l’esperto legale e con il team di

psicologi-counselor.

2. E-mail dedicata: Istituzione di una

casella di posta elettronica dedicata

con le stesse finalità del numero

verde, ma con una maggiore

possibilità di interazione grazie

all’ulteriore spersonalizzazione del

rapporto, cercando di incentivare

anche le persone più ritrose ad un

rapporto diretto, sebbene mediato da

un telefono. 3. N. 2 Sportelli fisici d’ascolto:

apertura di due sportelli sul territorio

per la presa in carico e

l’orientamento diretto degli utenti,

attivando anche incontri

personalizzati con esperti del settore.

8.3 Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto

Il ruolo dei volontari sarà quello di fornire supporto all'attività degli operatori di sportello e ai

professionisti nella gestione del servizio.

In particolare i volontari svolgeranno le seguenti mansioni inerenti le attività previste:

Collaborazione nella gestione dello Sportello, nella gestione del numero verde e

dell’ e-mail dedicata:

Predisposizione e organizzazione del materiale informativo relativo al nuovo servizio

di informazione.

Registrazione della richiesta di informazione.

Analisi della domanda.

Supporto secondo le necessità durante il servizio di assistenza che verrà svolto

dall'operatore locale di progetto e da altro personale competente in sede, affiancando

le figure professionalmente rilevanti.

Per fornire un contributo qualificato i volontari dovranno inoltre contribuire alla

realizzazione di un report che conterrà le indicazioni utili per la creazione di un

servizio stabile e per programmare un piano di assistenza.

illustrazione delle procedure e azioni necessarie per accedere a determinati servizi

offerti e nell'affiancare l'utente nelle attività di gestione delle problematiche scaturenti

dal gioco d'azzardo patologico e nel supportare

Supporto all'operatore di sportello nel compilare la scheda utente.

Collaborazione nella realizzazione degli spazi pubblicitari sui media e nella

gestione di incontri di sensibilizzazione presso le Parrocchie, le scuole, le

comunità e le associazioni:

monitoraggio delle campagne informative e di sensibilizzazione messe in atto a

livello locale, nonché della partecipazione agli incontri, restituendo al personale dello

sportello gli sviluppi.

Numero dei volontari da impiegare nel progetto:

Numero posti con vitto e alloggio:

Numero posti senza vitto e alloggio:

Numero posti con solo vitto:

Numero ore di servizio settimanali dei volontari, ovvero monte ore annuo:

Giorni di servizio a settimana dei volontari (minimo 5, massimo 6) :

N. Sede di attuazione del

progetto Comune Indirizzo

Cod. ident.

sede

N. vol.

per sede

1 ADOC PALERMO Palermo Via L. Ximenes 15 15836 4

4

0

4

0

1400

5

Criteri e modalità di selezione dei volontari:

Vedi sistema di selezione accreditato ADOC NZ01079

Eventuali requisiti richiesti ai canditati per la partecipazione al progetto oltre quelli

richiesti dalla legge 6 marzo 2001, n. 64:

Cultura media; buone conoscenze informatiche; buone capacità relazionali.

E’ titolo di maggior gradimento:

diploma di scuola media superiore;

pregressa esperienza nel settore specifico del progetto;

pregressa esperienza presso organizzazioni di volontariato;

spiccata disposizione alle relazioni interpersonali e di gruppo

capacità relazionali e dialogiche

studi universitari attinenti

CARATTERISTICHE DELLE CONOSCENZE ACQUISIBILI

Eventuali crediti formativi riconosciuti:

NO

Eventuali tirocini riconosciuti :

NO

Competenze e professionalità acquisibili dai volontari durante l’espletamento del

servizio, certificabili e validi ai fini del curriculum vitae:

Durante l’espletamento del servizio, i volontari che parteciperanno alla realizzazione di

questo progetto acquisiranno le seguenti competenze utili alla propria crescita professionale:

competenze tecniche o specifiche dell’esperienza vissuta nel progetto, acquisite in particolare

attraverso il learning by doing accanto agli Olp e al personale dell’ente

coinvolto;

competenze cognitive o funzionali ad una maggiore efficienza lavorativa e organizzativa, quali:

capacità di analisi, ampliamento delle conoscenze, capacità decisionale e di

iniziativa nella soluzione dei problemi (problem solving);

competenze sociali e di sviluppo o utili alla promozione dell’organizzazione che realizza il progetto ma anche

di se stessi, quali: capacità nella ricerca di relazioni sinergiche e

propositive, creazione di reti di rapporti all’esterno, lavoro all’interno di un

gruppo, capacità di mirare e mantenere gli obiettivi con una buona dose di

creatività;

competenze dinamiche o importanti per muoversi verso il miglioramento e l’accrescimento della

propria professionalità, quali: competitività come forza di stimolo al saper

fare di più e meglio, gestione e valorizzazione del tempo di lavoro,

ottimizzazione delle proprie risorse.

Le competenze e le professionalità acquisibili dai volontari durante l’espletamento del

Servizio saranno validate e, nel rispetto delle normative e delle differenti procedure

regionali, certificate dall’ Ente no-profit di formazione OPES Formazione (C.F.

01579310507) ai fini dell’arricchimento curriculum vitae. (Si veda accordo allegato)

Formazione generale dei volontari

Sede di realizzazione:

Sede di realizzazione del progetto e/o sede territoriale ADOC

Modalità di attuazione:

In proprio, presso le sedi indicate al precedente punto 29, con formatori ADOC.

La formazione sarà realizzata attraverso i formatori dell’Ente. I formatori locali, per

l’affiancamento dei volontari, saranno istruiti con lezioni frontali del servizio di formazione

dell’Adoc, specificatamente costituito per la gestione e il potenziamento del progetto.

L’intero progetto formativo sarà basato su materiale didattico, dispense e formatori forniti

dall’Adoc Nazionale.

Role-play e simulazioni saranno gestiti da formatori esperti in comunicazione.

Le aule saranno fornite di postazioni didattiche, un tavolo per lavoro di gruppo, una

lavagna, un personal computer con schermo per proiezione di slide e, ove disponibile, di un

video-proiettore.

Si prevede la raccolta di singoli moduli formativi su supporti audio-video e l’invio degli

stessi presso le sedi di attuazione del progetto per utilizzarli come materiale didattico e

autodidattico di supporto.

ADOC si riserva di avvalersi anche di esperti che affianchino i propri formatori, secondo

quanto contemplato dal paragrafo 2 delle “Linee guida per la formazione generale dei

giovani in servizio civile nazionale” emanate il 19 luglio 2013.

Tecniche e metodologie di realizzazione previste:

ADOC sostiene la necessità di mettere in campo, sul piano metodologico, risorse formative

centrate sull’attivazione dei volontari, in grado di assicurare loro una corresponsabilità nelle

modalità e nelle forme del proprio apprendimento, all’interno di ambienti e approcci

didattici volti appunto a fare leva sul personale contributo di ogni volontario.

La formazione sarà di tipo blended, che alterni i differenti setting formativi messi a

disposizione nelle “Linee guida per la formazione generale dei giovani in servizio civile

nazionale”.

Nello specifico si utilizzerà:

formazione in aula, eventualmente avvalendosi di esperti delle varie materie

trattate per 13 ore complessive;

formazione dinamica in role playing, outdoor training, wrap around su:

team building, team work, problem solving, comunicazione attiva e per le

attività collaborative per 18 ore complessive;

e-learning per 14 ore complessive.

Contenuti della formazione:

I contenuti della formazione erogata sono suddivisi in 14 moduli formativi sui seguenti

argomenti:

1. valori e identità del SCN: identità del gruppo in formazione;

2. dall'obiezione di coscienza al servizio civile nazionale evoluzione storica, affinità e

differenze tra le due realtà. Approfondimento su Don Lorenzo Milani;

3. il dovere di difesa della patria;

4. la difesa civile non armata e non violenta;

5. normativa vigente e carta di impegno etico del SCN;

6. formazione civica e forme di cittadinanza;

7. la protezione civile;

8. la rappresentanza dei volontari in Servizio Civile Nazionale;

9. presentazione dell’ente e delle associazioni dei consumatori;

10. lavoro per progetti;

11. l’organizzazione del servizio civile e le sue figure;

12. disciplina dei rapporti tra enti e volontari del servizio civile nazionale;

13. comunicazione interpersonale e gestione dei conflitti;

Durata:

45 ore (Tutte le ore di formazione saranno erogate entro il 180° giorno dall’avvio del

progetto)

Formazione specifica (relativa al singolo progetto) dei volontari

Sede di realizzazione:

Sede di realizzazione del progetto e/o sede territoriale ADOC

Modalità di attuazione:

In proprio, presso l’ente con formatori propri o messi a disposizione da ADOC

Tecniche e metodologie di realizzazione previste:

L’impianto metodologico è, anche nel caso del corso di formazione specifica, “blended”.

Come già esplicitato al punto 32, per formazione blended ADOC intende una modalità

“mista” di allestimento didattico: parte delle attività vengono svolte in presenza, parte a

distanza all’interno di un ambiente dedicato (le cosiddette piattaforme), con entrambi i

momenti funzionali al perseguimento di obiettivi formativi coerenti con la più generale

impostazione costruttivista.

Nella nostra formazione blended riteniamo centrale la riconfigurazione del ruolo e della

responsabilità del docente: la natura comunicativa dell’allestimento didattico, garantita

dall’intervento di costruzione del patto formativo in presenza, dai thread del forum, dalle

sessioni in chat, dallo scambio di risorse ipermediali e di materiali didattici, dagli

approfondimenti in gruppo in aula, favorisce una relazionalità più orizzontale, tra pari,

rispetto alla tradizionale relazione verticale tra docente e allievo.

Il docente non si colloca più al centro dell’azione di insegnamento, ma ai bordi del processo

di apprendimento, in cui l’attore principale diventa la comunità dei partecipanti che lo

alimentano e gli danno vita. In tal senso, la valorizzazione dello scambio comunicativo nella

fase “a distanza” non gioca un ruolo fattivo solo sul piano cognitivo, ma anche su quello

relazionale.

A dispetto di molti pregiudizi, infatti, il non verbale e il paraverbale nell’e-learning, lungi

dall’essere assenti, sono sublimati nello spasmodico ricorso ai messaggi di esplicitazione

delle dinamiche relazionali presenti nella comunità di apprendimento, alla complicità

affettiva che accompagna le attività di lavoro, all’uso cognitivamente ed emotivamente

intrigante degli emoticons: la presunta freddezza della formazione a distanza viene

sconfessata in Rete dal moltiplicarsi di fenomeni di apertura comunicativa intima, basati

sull’espressione e dichiarazione delle proprie emozioni. È come se l’assenza del linguaggio

corporeo producesse un innalzamento del livello di ascolto interno delle emozioni e una loro

relativa attività di cosciente esplicitazione verbale. Siamo in tal senso convinti che la

possibilità del “fare significato” assuma dignità e senso alla luce della forza relazionale del

gruppo in apprendimento.

L’emozione condivisa di cercare un canale comunicativo profondo che sia efficace

nonostante la mediazione del medium PC, la volontà di lavorare insieme per un obiettivo

chiaro e accomunante, la ricerca di difficili equilibri tra le differenze individuali, emergenti

nel gruppo, pongono inevitabilmente il focus sul terreno dell’attitudine alla costruzione

condivisa della relazione, prima ancora che su quello della costruzione condivisa della

conoscenza. In questo senso parliamo di “apprendimento significativo” e di promozione

della motivazione quale leva virtuosa di questo processo ricorsivo.

La formazione specifica sarà erogata in modalità blended per 75 ore complessive, di cui 20

in presenza e 55 in e-learning.

Per ciò che riguarda la parte in presenza, il docente terrà un primo approfondimento

all’inizio della formazione specifica (prima dell’inizio del corso e-learning), dedicato ai

contenuti specifici caratterizzanti il progetto. Successivamente, durante lo svolgimento del

corso e-learning e alla fine dello stesso, il docente terrà due sessioni - informativa e

formativa specifica - inerenti la salute e sicurezza sul lavoro.

La piattaforma scelta da ADOC per l’erogazione dei corsi è MOODLE, la scelta è dovuta

sia a ragioni tecniche (MOODLE consente di fruire dei contenuti dei corsi in maniera

flessibile e adattabile al singolo volontario, personalizzandone l’apprendimento, ma allo

stesso tempo permette agli utenti di comunicare e collaborare in uno spazio comune e

condiviso) che a ragioni etiche (la scelta del software libero è una conseguenza diretta dei

valori di condivisione del sapere e della conoscenza impliciti nell’idea di volontariato).

Ad ogni volontario verrà fornito un nome utente e una password che gli permetterà di

accedere alla piattaforma e di: consultare i contenuti del corso (potrà anche scaricarli sul

proprio computer o stamparli, in questo modo non dovrà per forza essere collegato per poter

fruire del corso), realizzare gli esercizi previsti (questionari per l'auto-valutazione degli

apprendimenti e brevi riflessioni su temi specifichi), usare gli strumenti di interazione

presenti nella piattaforma (chat, forum, wiki, eccetera).

Le attività svolte sulla piattaforma dall’utente verranno regolarmente registrate, i dati di

accesso (log) sono a disposizione dell’utente stesso ma anche dei formatore/tutor, che potrà

così intervenire tempestivamente in caso di ritardi consistenti rispetto al percorso di

formazione previsto. I log, dei singoli utenti e delle classi, verranno poi utilizzati per una

valutazione complessiva del percorso di formazione realizzato online.

Alle più moderne tecnologie informatiche e alla qualità dei contenuti, si affiancano le più

efficaci metodologie dell’apprendimento: i materiali formativi sono strutturati e suddivisi in

maniera tale da promuovere l’apprendimento rispettando i principi dell’ergonomia cognitiva

e della personalizzazione di formazione ad elevata qualità.

Per ADOC, l’idea stessa di formazione di un volontario si lega inscindibilmente con l’idea

di metacompetenza, in quanto “capacità, propria di ogni individuo, di adattarsi e riadattarsi

alle dinamiche evolutive del suo sistema ambientale e relazionale di riferimento”.

Parallelamente alle attività di autoistruzione realizzate tramite piattaforma i Volontari

parteciperanno a discussioni di gruppo tramite gli strumenti di interazione della piattaforma.

Scopo dell’e-learning infatti non è solo quello di raggiungere gli obiettivi formativi indicati

nei Moduli didattici ma anche di creare una comunità di apprendimento che si confronti e

discuta sui temi del percorso formativo proposto e sugli obiettivi previsti dal progetto in cui

sono inseriti i Volontari.

Contenuti della formazione:

Argomenti della formazione specifica:

In aula:

I APPROFONDIMENTO:

Modulo I: Gestire uno sportello informativo: il back-office e il front-office; Durata 20 ore

Modulo II: Il gioco: aspetti antropologici, tipologie di giochi,la logica del gioco e della

progettazione del gioco, luoghi di gioco, influenze delle epoche e dell'età anagrafica sul tipo

di gioco; Durata 20 ore

II APPROFONDIMENTO: Modulo III: Informazione ai volontari (conforme al D.Lgs 81/08 art. 36). Durata: 5 ore

Rischi per la salute e sicurezza sul lavoro

Procedure di primo soccorso, lotta antincendio, procedure di emergenza

Organigramma della sicurezza

Misure di prevenzione adottate

Modulo IV: Formazione sui rischi specifici (conforme al D.Lgs 81/08 art. 37, comma 1,

lett.b e accordo Stato/Regioni del 21 Dicembre 2011). Durata: 5 ore

Rischi derivanti dall’ambiente di lavoro

Rischi meccanici ed elettrici generali

Rischio biologico, chimico e fisico

Rischio videoterminale

Movimentazione manuale dei carichi

Altri Rischi

Dispositivi di Protezione Individuale

Stress lavoro correlato

Segnaletica di emergenza

Incidenti ed infortuni mancati

Corso e-learning:

• Introduzione e descrizione della ludopatia

• Il rischio gioco d’azzardo patologico (GAP)

• Le esperienze già attuate in ambito regionale e nazionale

• La fortuna: aspetti filosofici e morali

• Il gioco: aspetti antropologici

• La famiglia e l'ambiente del giocatore (aspetti sociodinamici)

• Il ruolo del volontariato e delle associazioni di auto-aiuto

• Comunicazione interpersonale

• Ascolto attivo

• Feed back

• Empatia

• Stili di comunicazione

• Tecniche dell’assertività

• Regole di comportamento

Contenuti della metaformazione:

Il modello formativo proposto, caratterizzato da un approccio didattico di tipo costruttivista

in cui il discente “costruisce” il proprio sapere, permette di acquisire un set di meta-

competenze quali:

capacità di analisi e sintesi

abilità comunicative legate alla comunicazione on line

abitudine al confronto e alla discussione

L'uso di una piattaforma FAD inoltre consente inoltre, indipendentemente dagli argomenti

della formazione specifica, l'acquisizione di una serie di competenze informatiche di base

legate all'uso delle TIC e di Internet.

Durata:

75 ore