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Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria La Giornata Internazionale della Montagna Cammarata, 9-11 dicembre 2010 Le governance in montagna: esperienze in Calabria Claudio Marcianò

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La Giornata Internazionale della Montagna Cammarata, 9-11 dicembre 2010 Le governance in montagna: esperienze in Calabria Claudio Marcianò. Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria. Indice. 1. Governance locali e sviluppo rurale integrato 2. L’evidenza empirica.. - PowerPoint PPT Presentation

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Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria

La Giornata Internazionale della MontagnaCammarata, 9-11 dicembre 2010

Le governance in montagna: esperienze in Calabria

Claudio Marcianò

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Indice

1. Governance locali e sviluppo rurale integrato

2. L’evidenza empirica..

le governance locali nello sviluppo rurale integrato in Calabria

3. Alcune esperienze di governance in territori montani

4. Quali sfide per il futuro?

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1. Governance locali e sviluppo rurale integrato

• Multifunzionalità agricoltura e pluralità degli attori decisionali

• Trasformazione nei modi e nei processi di governo delle società rurali europee

• Uno slittamento del potere decisionale dal Governo alle governance locali

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Le governance locali • intese come insieme di organizzazioni governative e non, che

lavorano congiuntamente nell’ambito della pianificazione di un territorio (Marsden e Murdoch, 1998).

• In tal modo perde di importanza il tradizionale dibattito sulla maggiore efficacia dell’intervento governativo rispetto al libero mercato e si va delineando un concetto di economia guidata dal mercato, associata e non contrapposta alle politiche redistributive sociali (Goodwin, 1998).

• Acquista così rilevanza la definizione di nuove possibili modalità di integrazione e coordinamento tra stato e mercato, nuovi stili di governo identificati dalle governance nelle quali i confini fra il settore pubblico e privato risultano offuscati (Stoker, 1998). (Problemi di coordinamento di tipo orizzontale e verticale)

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Il dibattito politico: il vecchio ed il nuovo

• Fra l’anarchia del meccanismo dei prezzi e la gerarchia governativa: eterarchia e consenso negoziato

• Fattore chiave: strategia di sviluppo condivisa• Cambiano i ruoli delle Autorità centrali? • Controllo o coordinamento? • Chi dovrebbe fare cosa? Governance e

metagovernance• Come prevenire i fallimenti di governance?

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Il ruolo del governo, i fallimenti della governance, la ricerca empirica

• Il ruolo del governo consiste nell’identificare gli attori e sviluppare le opportunità ed i legami fra di essi, affinché siano in grado di governarsi da soli.

- Naturalmente ciò non esclude la possibilità del fallimento della governance che può derivare da tensioni e difficoltà fra attori ed istituzioni diverse. Da ciò deriva che la governance non rappresenta necessariamente una soluzione più efficiente rispetto al libero mercato o all’intervento governativo.

- Goodwin (1998) indica nella ricerca empirica la via per l’individuazione di soluzioni alle problematiche appena esposte e per mantenere vivo l’interesse sull’importante tema della governance.

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2. Governance e pianificazione integrata in Calabria• Le governance hanno già modificato in modo sostanziale le aree

rurali in molte regioni europee. Cosa è avvenuto in Calabria?

• In teoria esperienza diversificata:– Progetti Integrati Territoriali (PIT)– Piani Integrati delle Aree Rurali (PIAR)– Piani Integrati di Filiera (PIF)– PSL del Leader– Distretti Rurali e distretti agroalimentari di Qualità. (Distretti produttivi?)

• In pratica elevato grado di disintegrazione dei Piani Integrati: – buoni piani mai implementati o implementati parzialmente con ritardi

eccezionali (ad eccezione del Leader)– Problematiche di metagovernance.

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Pianificazione Integrata POR Calabria 2000-2006 (luglio 2009)

• Piani Integrati Territoriali (PIT) - azioni integrate fra i diversi Assi del POR

• Piani Integrati per le Filiere (PIF), azioni integrate all’interno dello stesso asse (Asse IV)

• Piani Integrati per le Aree Rurali (PIAR) - azioni integrate all’interno dello stesso asse (Asse IV)

• Terza edizione Programma di Iniziativa Comunitaria Leader +,

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• Alla base della pianificazione integrata, è posto il principio della concertazione e della collaborazione tra soggetti pubblici e privati, al fine di individuare strategie di sviluppo unitarie, attivando le potenzialità latenti nei territori e facendo leva sulla conoscenza reale degli attori locali sulle aree di intervento.

• Costituzione di Partenariati locali - tra i soggetti che operano sul territorio di riferimento, nel caso

in cui i progetti integrati si rivolgano allo sviluppo di determinate aree (PIAR, L+).

- Tra soggetti interessati all’attuazione di processi di sviluppo settoriali nel caso in cui i piani integrati si rivolgano a settori specifici di intervento (PIF)

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• Livello di spesa modesto - numerose difficoltà hanno ostacolato l’implementazione dei Piani Integrati

• Inquadrato il ruolo delle governance locali nel contesto dello sviluppo rurale integrato calabrese, vengono approfondite le caratteristiche, lo stato di attuazione e le problematiche emerse in alcune tipologie di Piani Integrati previsti ed attuati dalla Regione Calabria, i PIT ed i PIAR e nell’Iniziativa Comunitaria Leader+. Inoltre vengono delineate le prospettive future di tali piani nel contesto del periodo di programmazione in atto.

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Governance e partenariato

Le esperienze registrate nelle diverse tipologie di piani integrati evidenziano la “fumosità” esistente intorno alla definizione di partenariato, l’organismo di governance locale, e la mancanza di rigorose specificazioni del ruolo che esso deve assumere nei progetti di sviluppo territoriale, i cui bandi spesso si limitano a prevederne la presenza.

Problematiche interne ed esterne delle governance locali

- La prima considera le problematiche di carattere relazionale tra il partenariato e le Istituzioni governative. - La seconda considera le problematiche relazionali esistenti tra i diversi componenti del partenariato.

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PROBLEMATICHE ESTERNE

Si riferiscono alle problematiche di carattere relazionale tra il partenariato e le Istituzioni governative

Le problematiche relative alle relazioni esterne trovano fondamento nei rapporti, a volte difficili, che si instaurano tra il nuovo soggetto del territorio ed i poteri politici costituiti che intravedono una perdita di autonomia nelle attività legate alla gestione del territorio.

A volte, pur essendo tali soggetti, rappresentanti di enti pubblici, presenti all’interno del partenariato, tendono a sminuire la portata dei progetti e addirittura a scoraggiarne l’attuazione. Altre volte, come vedremo per il caso PIT in Calabria, il ruolo del partenariato viene limitato e alle componenti non politiche viene assegnato un ruolo di secondo piano.

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PROBLEMATICHE INTERNEConsiderano le problematiche relazionali esistenti tra i diversi

componenti del partenariato

Le problematiche relative alle relazioni interne sono riconducibili alla visione diversa che i soggetti afferenti al partenariato hanno delle problematiche e delle finalità da perseguire per promuovere lo sviluppo socio-economico del territorio.

La divergenza di opinioni che sorge in sede di assemblea può determinare il verificarsi di conflitti decisionali che ostacolano e rallentano l’attività di programmazione, oppure inducono ad un consenso prematuro, ovvero ad una soluzione di gruppo raggiunta senza aver esplorato un adeguato insieme di soluzioni alternative.

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L’efficacia delle governance • Necessità di codificare i processi di

partenariato:• Elementi della pianificazione integrata

Analisi-Animazione-Concertazione• Le due fasi dello sviluppo rurale integrato:

– Delineare gli obiettivi di sviluppo con metodologie di pianificazione integrata

– Realizzare gli obiettivi con metodologie di implementazione (integrata?)

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I PROGETTI INTEGRATI TERRITORIALI (PIT)

I Progetti Integrati Territoriali (PIT), previsti all’interno del POR Calabria, sono realizzati in specifiche aree territoriali, per sostenere la realizzazione, la crescita e l’implementazione dei sistemi locali di sviluppo in funzione delle reali specificità e vocazioni territoriali.

Localizzati su predefinite partizioni territoriali, utilizzando, almeno in origine, tutte le tipologie dei fondi strutturali (FERS, FSE, FEOGA, SFOP), si muovevano in un’ottica di sviluppo locale indirizzato dal basso, e coordinato in un quadro di riferimento programmatico proposto dall’alto.

I PIT si configuravano come una governance locale complessa

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Misure del POR attivabili

dai PIT

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Sistema di governance e partenariati (soggetti e ruoli) gli organi di gestione dei PIT

Organo Composizione Ruolo

Livello centrale

Unità Centrale di Coordinamento

Dirigente di settore del Dipartimento Bilancio e Programmazione della Regione Calabria; Autorità di gestione del POR Calabria; Responsabili del coordinamento dei fondi FSE, FEOGA e SFOP.

Coordinamento, sorveglianza e controllo, si avvale dell’operato del Nucleo di valutazione e della Struttura Operativa di Gestione

Conferenza dei Presidenti dei PIT

Presidente della Regione Calabria o dall’Assessore al Bilancio e Programmazione; Presidenti dei PIT; Presidenti delle cinque province o Assessori; Presidente della seconda Commissione consiliare in rappresentanza del Consiglio regionale; Presidenti dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani e dell’Unione Nazionale Comunità e Comuni Montani; Autorità di gestione del POR Calabria; Responsabili del coordinamento dei fondi FSE, FEOGA e SFOP; Responsabile dell’Ufficio di collegamento tra Regione e PIT.

Organo collegiale rappresentativo che ha il compito di raccordare i PIT con l’Amministrazione regionale e le altre Amministrazioni, al fine di rendere il più possibile condiviso il processo di formazione e attuazione delle scelte

Rete dei PIT

Settore Programmazione, Ufficio di collegamento tra ciascun PIT, le Province e l’Ente Regione

Strumento tecnico che ha lo scopo di mettere in comune le esperienze maturate, nonché di diffondere l’informazione sullo stato di avanzamento del processo

continua…

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Organo Composizione Ruolo

Livello locale

Comitati di GestioneRappresentanza dei Sindaci dei Comuni interessati dal Piano.

Attività di indirizzo e governo dei singoli PIT attraverso il rapporto continuo sia con la Conferenza dei Sindaci, sia con i responsabili di progetto e le unità tecniche

Conferenza dei Sindaci

Organo di governo collegiale di ciascun PIT ed è composta dai Sindaci dei Comuni che fanno parte dell’area

Approvazione della proposta di Piano presentata dal Comitato di gestione; approvazione delle proposte di variazione del PIT; l’approvazione eventuale della costituzione di uno sportello unico per tutti i Comuni del PIT per l’implementazione dei progetti

Responsabile di progetto

Nominato, su proposta del Presidente, dal Comitato di gestione ed è il capo dell’Unità Tecnica di Gestione del PIT

Responsabilità della piena e corretta attivazione del PIT, nonché del raggiungimento degli obiettivi in esso indicati

Unità tecnica di gestione

L’Unità tecnica può essere costituita da funzionari appartenenti alle Amministrazioni pubbliche operanti nell’ambito del PIT, oppure dalle strutture tecniche di gestione dei Patti territoriali e/o dei Gruppi di Azione Locale (GAL), eventualmente anche integrate da funzionari pubblici, oppure ancora da strutture private esterne

Definizione e l’attuazione dei PIT realizzando attività di: animazione e supporto alla progettazione ed al partenariato istituzionale e socio-economico, marketing territoriale e supporto alla definizione di altri interventi in ulteriori iniziative comunitarie, nazionali e regionali; supporto locale ad attività di partenariato interregionale; assistenza nella fase di negoziazione del Programma con la Regione; coordinamento e assistenza ai destinatari degli interventi previsti nel PIT, nella predisposizione delle proposte progettuali e delle relative domande di aiuto; collaborazione con le strutture regionali per il monitoraggio delle singole operazioni finanziate e del PIT nel suo complesso; divulgazione e diffusione dell’informazione inerente ai risultati conseguiti nelle diverse fasi di attuazione

Consulta economico-sociale

Rappresentanti degli interessi sociali ed economici presenti nel Comitato di Sorveglianza del POR Calabria.

La Consulta economico-sociale segnala i fabbisogni e le istanze di sviluppo presenti sul territorio, contribuendo a definire con proposte operative le azioni da avviare, incidendo così direttamente sui contenuti della proposta PIT; inoltre; fornisce osservazioni e suggerimenti in merito alle procedure di attuazione ed agli eventuali adeguamenti ritenuti necessari per un miglior funzionamento del PIT

Sistemi di governance e partenariati (soggetti e ruoli) PIT

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Le governance dei PIT

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Le governance dei PITPer la complessa organizzazione del PIT, molte delle

problematiche che tale governance doveva affrontare sono di tipo relazionale esterno ed, in primo luogo, da riferire proprio ai complessi rapporti da instaurare a livello regionale.

A causa della rigidità e complessità delle regole di attuazione sancite a livello regionale nella definizione e nell’attribuzione dei compiti del sistema organizzativo e del funzionamento dei diversi organi, la governance del PIT rappresentava una forma anomala nel panorama delle governance locali

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I PROGETTI INTEGRATI PER LE FILIERE (PIF)

I PIF interessano l'intero territorio regionale poiché la strategia e gli obiettivi previsti, nonché la concentrazione delle risorse, vengono perseguiti non a livello territoriale, ma a livello di comparto produttivo. I comparti interessati riferiti a macrofiliere produttive quali ad esempio olivicoltura, comparto agroalimentare e silvicoltura.

L'attuazione dei PIF non richiede necessariamente la costituzione del partenariato prima della presentazione del Piano. In ogni caso l’adesione dei singoli soggetti al partenariato deve essere formalizzata attraverso atti giuridicamente vincolanti.

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I PROGETTI INTEGRATI PER LE AREE RURALI (PIAR)

I PIAR sono elaborati a livello locale su definite partizioni territoriali, localizzate all’interno delle aree PIT, che interessano una popolazione compresa tra 10.000 e 50.000 abitanti.La zonizzazione regionale definiva un numero massimo di 95 PIAR attivabili nella Regione Calabria

Costituiscono uno strumento di programmazione territoriale per lo sviluppo rurale con l’obiettivo di valorizzare le risorse materiali e immateriali endogene delle aree rurali in una prospettiva agricola multi-reddito per evitare lo spopolamento e migliorare la qualità della vita

Il Partenariato socio-economico assume particolare importanzaNel periodo 2000-2006.. Dal 2009 diventa.. facoltativo!

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Piano Operativo Regionale (POR)

REGIONE

6 ASSI

IV ASSE 21 MISURE

PIANI INTEGRATI

Bandi Ordinari

PIF PIAR

Valutazione regionale

PARTENARIATO SOCIO-ECONOMICO

Territorio

NO (modifiche)

SI

(implementazione)

Top Down

Bottom Up

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Sistema di governance e partenariati (soggetti e ruoli) nei PIAR

Nei PIAR, il sistema di governance locale previsto dalla normativa regionale appare piuttosto snello e nasce dalla necessità di coinvolgere soggetti privati e pubblici in un partenariato locale, capace di realizzare un programma di sviluppo per aree territoriali delimitate, non entrando nella gestione del piano nella fase di implementazione, curata dall’Assessorato Regionale all’Agricoltura. Le problematiche relative alle relazioni esterne nel caso dei PIAR sono da ricondurre, come nel caso dei PIT, ai rapporti non sempre chiari con la Regione. Le risorse finanziarie assegnate ai singoli territori sono state ridotte così come l’attuazione dello stesso da due trienni ad un triennio, con conseguente perdita del 50% dei fondi inizialmente previsti per ciascun PIAR. I tempi di realizzazione si sono dilatati a dismisura: l’istruttoria dei piani prevista nei 60 giorni successivi alla loro presentazione si è sbloccata dopo diversi anni. Questo stato di cose ha registrato l’impotenza dei partenariati verso l’Ente Regione che ha dato priorità ai bandi di misura mettendo in secondo ordine la pianificazione integrata.

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• Il LEADER +: le caratteristiche

Commissione Europea Linee Guida Leader+

Bando Regionale

Piano di Sviluppo Locale (PSL)

Valutazione regionale

GAL Partenariato Socio-Economico

Territorio

NO

SI (implementazione)

Top Down

Bottom Up

Regione Piano Leader Regionale

(PLR)

stop

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Sistema di governance e partenariati (soggetti e ruoli) nel Leader +

• Il meccanismo di selezione, che premia anche la qualità del partenariato, stimola un’intensa attività di animazione sul territorio volta alla realizzazione di una governance rappresentativa degli interessi locali, altamente qualificata, che chiama in causa Enti pubblici e Soggetti privati di tutti i settori economici e sociali e del volontariato, che liberamente si associano, assumendo la forma giuridica più opportuna. In ogni caso, la Commissione impone la presenza maggioritaria dei privati negli organi direttivi, che assumono la responsabilità della gestione.

• Le problematiche interne ed esterne presenti nel sistema di governance del Leader Plus appaiono meno complesse di quelle riscontrate negli altri strumenti di programmazione.

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• Tra le problematiche interne si ritrovano quelle affrontate per la definizione del PSL e la costituzione del partenariato locale. Ad esempio, la necessità di effettuare le attività di concertazione in presenza di diversi soggetti politici afferenti a diverse correnti politiche e di soggetti privati rappresentanti diversi interessi di categoria.

• In questo ambito risulta fondamentale la costituzione di un partenariato i cui membri non siano solo interessati ad una collaborazione di facciata, perché necessaria alla presentazione del PSL, ma che abbiano un concreto interesse allo sviluppo del territorio, e che riescano in breve tempo ad integrarsi per condividere un percorso comune di sviluppo, in grado di mantenere alto l’interesse dei singoli componenti per tutta la durata del programma.

• Le problematiche esterne risultano notevolmente ridotte rispetto agli altri programmi considerati. Si può supporre che la maturata esperienza dell’Iniziativa Leader ed i rigidi ma ben definiti meccanismi di funzionamento predisposti dalla Commissione, aiutino i diversi soggetti coinvolti nella gestione del programma sia a livello locale che regionale.

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I progetti integrati nel PSR–Calabria 2007-2013

Pianificazione integrata

Progetti Integrati di Filiera (PIF)

Progetti Tematici Strategici

(PTS)

Progetti Integrati per

le Aree Rurali (PIAR)

Piano di Sviluppo

Locale (PSL)

Progetti collettivi a carattere territoriale/locale

Progetti collettivi a carattere settoriale

Domande individuali (aziendali)

Interventi singoli e premi

Pacchetti di Misura (PIA)

Page 29: Università degli Studi  Mediterranea       di Reggio Calabria

PTS PIAR PIF LEADERSoggetto

Responsabile Regione Regione Regione Regione

Soggetto Attuatore

Il PTS è a titolarità regionale: è progettato

direttamente dalla Regione o da altro

soggetto, che abbia competenze specifiche,

demandato di concerto con il

partenariato economico e sociale del PSR.

Enti pubblici (Province, Comuni, Associazione di

Comuni, Comunità Montane)

Partenariato PIF GAL

Ambito territoriale

Intero territorio regionale Intero territorio regionale escluse le aree urbane Intero territorio regionale

Aree rurali intermedie diversificate;

Aree rurali intermedie ad agricoltura estensiva;

Aree rurali in ritardo di sviluppo.

Strumento attuativo

Gestione diretta e/o bando pubblico Bando pubblico Bando pubblico Bando pubblico

Programmazione Regione di concerto con il partenariato socio-

economicoSoggetti beneficiari Partenariati PIF GAL

Beneficiari I soggetti beneficiari sono quelli previsti all’interno

delle misureattivate dai PTS

Enti pubblici (Province, Comuni, Associazione di

Comuni, Comunità Montane)

Beneficiari delle misure interessate

GAL

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Al posto dei PIT PROGETTI INTEGRATI DI SVILUPPO

- Progetti Integrati di Sviluppo Regionale (PISR)- Progetti Integrati di Sviluppo Locale (PISL)

• Protocollo di intesa (26.02.08) tra Regione Calabria, le Province di Catanzaro, Cosenza, Crotone, Vibo Valentia, Reggio Calabria, l’ANCI, l’UNCEM e la LEGAUTONOMIE

Page 31: Università degli Studi  Mediterranea       di Reggio Calabria

PISRI Progetti Integrati di Sviluppo Regionale sono finalizzati al conseguimento di obiettivi considerati strategici per l’intero territorio regionale, e pertanto hanno una valenza o un impatto non ascrivibile a specifici ambiti territoriali ed essere finalizzati a sostenere la competitività e l’attrattività della regione.

Calabria e Nuove Generazioni. Sistema Ferroviario Metropolitano Regionale.

Rete Regionale dei Poli di Innovazione per la Competitività delle Imprese. Sistema delle Aree Urbane Regionali.

Sviluppo delle Filiere Energetiche. Programma Calabria Promozione.

Rete Regionale delle Case della Salute. Legalità e Sicurezza in Calabria.

Contrasto allo Spopolamento delle Aree Interne e Periferiche. Modernizzazione della Pubblica Amministrazione Regionale.

Grandi Attrattori Culturali (Aree Archeologiche e Musei della Magna Grecia) Valorizzazione dei Centri Storici e dei Borghi di Eccellenza.

Polo Logistico Internazionale di Gioia Tauro.

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• I Progetti Integrati di Sviluppo Locale sono finalizzati al conseguimento di obiettivi di sviluppo socio-economico di specifici ambiti territoriali. L’ambito territoriale di riferimento delle specifiche proposte di Progetti Integrati di Sviluppo Locale è determinato dagli obiettivi, dalle strategie e dalle azioni del progetto stesso. (POR FESR 2007-2013)

• Sistemi Territoriali Tematici definibili sulla base della presenza e concentrazione delle seguenti specifiche risorse/vocazioni territoriali

1. Filiere e attività agroalimentari intensive e diffuse che possono essere valorizzate con adeguate politiche di innovazione e cooperazione produttiva. Questi Sistemi Territoriali possono coincidere con i Distretti Agroalimentari di Qualità così come definiti dalla Legge Regionale n. 21/2004.

2. Identità storica e territoriale omogenea derivante dall’interazione fra attività agricole e altra attività locali, nonché dalla produzione di beni e servizi di particolare specificità, coerenti con le tradizioni e le vocazioni naturali e territoriali. Le risorse di questi Sistemi Territoriali possono essere organizzate e valorizzate all’interno dei Distretti Rurali, così come definiti dalla Legge Regionale n. 21/2004.

PISL

Page 33: Università degli Studi  Mediterranea       di Reggio Calabria

Tipologie di PISL1. Progetti Integrati di Sviluppo Locale per la Realizzazione di Sistemi di

Mobilità Intercomunale.2. Progetti Integrati di Sviluppo Locale per la Realizzazione di Servizi

Intercomunali per la Qualità della Vita.3. Progetti Integrati di Sviluppo Locale per la realizzazione dei Sistemi Turistici

Locali / Destinazioni Turistiche Locali.

4. Progetti Integrati di Sviluppo per la realizzazione di Sistemi Produttivi Locali, di Distretti Agroalimentari di Qualità e di Distretti Rurali.

Page 34: Università degli Studi  Mediterranea       di Reggio Calabria

Organismi partenariali e tecnici dei PISL

Page 35: Università degli Studi  Mediterranea       di Reggio Calabria

3. Alcune esperienze di governance nei territori

montani

- Il PIAR Aspromonte Sud- Il LEADER Aspromar- Il distretto rurale del versante tirrenico

reggino

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REGIONE

POR6 ASSI

IV ASSE

21 MISURE

PIANI INTEGRATI

PIAR

Valutazioneregionale

NO(modifiche)

PARTENARIATOSOCIO-ECONOMICO

PIF

TERRITORIO

TOP DOWN

BOTTOM UP

Bandi ordinari

SI(implementazione)

Un PIAR in Calabria

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Una metodologia di pianificazione integrata

GRUPPO TECNICO

PARTENARIATO SOCIO-ECONOMICO GRUPPO TECNICO

Analisi territoriale (eventualmente anche aziendale)

e legislativa

Animazione e sensibilizzazione

Concertazione

Quadro informativo dell’area

Analisi SWOT

Partenariato Socio-Economico

Definizione strategia, priorità di intervento,

allocazione delle risorse

Legenda:

ATTORI Attività Risultati

Page 38: Università degli Studi  Mediterranea       di Reggio Calabria

• COMUNITÀ MONTANA VERSANTE TIRRENICO MERIDIONALE (COSOLETO,DELIANOVA,MOLOCHIO,OPPIDO MAMERTINA,S.CRISTINA D’ASPROMONTE,S.EUFEMIA D’ASPROMONTE,SCIDO,SINOPOLI,VARAPODIO)

• TAURIANOVA • TERRANOVA SAPPO MINULIO

Area PIAR Aspromonte Sud

Page 39: Università degli Studi  Mediterranea       di Reggio Calabria

Carta d’uso del suolo - Menguzzato, 2008

Page 40: Università degli Studi  Mediterranea       di Reggio Calabria

Il partenariato del Piar “Aspromonte Sud”

ENTI PUBBLICI

GRUPPO DI AZIONE LOCALE

ORGANIZZAZIONI PROFESSIONALI AGRICOLE

ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA

Comunità Montana Versante Tirrenico MeridionaleAmministrazioni comunali

ConfagricolturaColdiretti

Confcooperative, Confcommercio, Confartigianato, ConfesercentiCISL, CGIL

POLITICI

TECNICI

ASSOCIAZIONI

GAL V.A.T.E.

DiSTAfA - Università degli Studi di Reggio CalabriaARSSAIstituto Professionale per l’Agricoltura di Taurianova

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PIAR

Misura 4.5 bMicrofiliere

Misura 4.9Silvicoltura

Misura 4.10Diversificazionedelle attivitàagricole

Misura 4.11Miglioramento deivillaggi e tutela delpatrimonio rurale

Misura 4.12Incentivazione diattività turisticheed artigianali

Misura 4.13Servizi

Misura 4.17Infrastrutture

Misura 4.15

Formazione

Misura 4.14Insediamentogiovaniagricoltori

Piantearomaticheed officinali

Colture arboree daseme e da guscio

Frutticolturaminore

Liquirizia

Zootecnia minore

Prodotti no food

Investimentiin azienda

Investimenti nelleimprese ditrasformazione ecommercializzazionedei prodotti silvicoli

Stabilitàecologica delleforeste

Conservazionedel produttivo afini non agricoli

Conservazionedi elementi nonproduttivi delpatrimoniorurale

Recupero edammodernamentodei fabbricati rurali

Creazione di reti diimpresa perpromuovere egestire l'offertaturistica e culturale

Realizzazione dilaboratoriartigianali

Recuperostruttureturistiche ericreative

Adeguamento,ampliamento erealizzazione dipiccoli impiantisportivi

Creazione di reti diimpresa pervalorizzare leproduzioni tipicheartigianali

Studio e analisi

Servizi per l'accessoal credito

Creazione disportelli informativi

Marketingterritoriale

Assistenza tecnico-agronomica

Servizi per lafruizione delterritorio

Creazione di reti eservizi telematici

Sperimentazione dicolture innovative

Definizione didisciplinari e marchidi qualità

Corsi di riqualificae di aggiornamento

Corsi aventi anchescopo diinformazione e didivulgazione

Corsi di formazionedi breve durata

Stage

Costruzione edammodernamentoacquedotti rurali eduso potabile

Interventi dielettrificazionerurale

Interventi diviabilità rurale

LIVELLO 0

LIVELLO I

LIVELLO II

Page 42: Università degli Studi  Mediterranea       di Reggio Calabria

PARTENARIATOSOCIO-ECONOMICO

Individuo Individuo Individuo Individuo Individuo Individuo

ASSOCIAZIONI POLITICI TECNICI

Fasi del processo di convergenza

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Risultati allocativiASSOCIAZIONI POLITICI TECNICI media pesata

MISUREMicrofiliere 8,0% 5,4% 7,8% 7,4%Silvicoltura 8,2% 4,8% 7,5% 7,2%Diversificazione delle attività agricole 9,0% 12,2% 9,9% 10,0%Miglioramento del Patrimonio Rurale 9,6% 11,7% 8,7% 9,6%Incentivazione di attività turistiche ed artigianali 14,4% 10,6% 11,2% 12,3%Servizi 18,8% 9,5% 13,8% 14,8%Giovani agricoltori 9,4% 18,7% 13,0% 12,7%Formazione 15,6% 9,8% 18,7% 15,9%Infrastrutture 6,9% 17,3% 9,4% 10,0%Totale 100% 100% 100% 100%

pesi (w)Associazioni 39,5% 32,4% 40,9% 37,6%Politici 12,7% 23,2% 20,7% 18,9%Tecnici 47,8% 44,4% 38,4% 43,6%

Fonte: ns elaborazioni

Page 44: Università degli Studi  Mediterranea       di Reggio Calabria

.. i PIAR dal 2002 al 2010

- Implementazione..- La lunga attesa dei PIAR (2002-2008)- Dalla lunga attesa alla frenetica spesa (2008!!)..

- I nuovi PIAR- Il partenariato serve? (2009)

- la riduzione delle misure..

Page 45: Università degli Studi  Mediterranea       di Reggio Calabria

Commissione Europea Linee guida Leader Plus

Regione Piano Leader Regionale

(PLR)

si

Bando regionale

Territorio

GAL Partenariato Socio-economico

Piano di Sviluppo Locale (PSL)

Valutazione regionale

si

Top

dow

n

Bu

ttom

up

no

stop

no

• Un Leader + in Calabria

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L’area Leader Plus“Reggino Versante Tirrenico”

• 44 comuni• 115.000 ettari

Sant'Ilario dello Ionio

LocriPortigliola

Roc

cafo

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Del

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Bova Marina

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Maelito di Porto Salvo

Villa San Giovanni

San Roberto

Sant'AlessioSanto Stefano

Laganadi

Ferruzzano

Staiti

Brancaleone

Sant'Agata del Bianco

Casignana

BenestareCareriArdore

Pazzano

Taurianova San Giorgio Morgeto

CittanovaVarapodio

Serrata

Gioiosa JonicaSan Giovanni di Gerace

Gro

tteria

Mammola

Martone

AnoiaMaropati

Feroleto della Chiesa

Bova

Palizzi

Sino

poli

Sant'Eufemia d'Aspromonte

CardetoSamo

San Luca

Melicucca'

Seminara

Galatro

Giffone

Canolo

Gerace

Antonimina

Cimina'

San Pietro di Carida'

Stignano

Riace

Camini

Placanica

Stilo

Bivongi

Stilo

Monasterace

Siderno

Reggio Calabria

PolistenaRizziconi

Palmi

Gioia Tauro

Laureana di Borrello

Marina di Gioiosa Jonica

Caulonia

Cinquefrondi

Bovalino

Bagnara Calabra

Scilla

Oppido Mamertina

Melicucco

Molochio

Terranova

Cos

olet

o

Santa Cristina d'Aspromonte

San FerdinandoRosarno

Candidoni

Bianco

Caraffa del Bianco

Bruzzano Zeffirio

CalannaCampo Calabro

FiumaraPlati'

Agnana Calabra

Roccella Jonica

Page 47: Università degli Studi  Mediterranea       di Reggio Calabria

Il Partenariato Socio-EconomicoComunità Montana Versante Tirrenico MeridionaleComunità Montana Versante Tirrenico Settentrionale44 Amministrazioni Comunali DiSTAfA, Università degli Studi di Reggio CalabriaARSSA (Servizi di assistenza Agricola Regionale)Ente Parco Nazionale d'AspromonteConsigliere Regionale "Parità"

GRUPPO DI AZIONE LOCALE

GAL V.A.T.E., AsproGal

ORGANIZZAZIONI PROFESSIONALI

AGRICOLE

Confagricoltura (RC), Confcooperative (RC), Coldiretti, A.P.O.R., C.I.A.

ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA, SINDACATI

Confcommercio Confartigianato; Confesercenti; C.I.S.L; C.G.I.L.,U.G.L, CONASCO, A.G.I.A, W.W.F., Associazioni e cooperative operanti sul territorio

ENTI PUBBLICI

TECNICI

ASSOCIAZIONI

POLITICI

Page 48: Università degli Studi  Mediterranea       di Reggio Calabria

PARTENARIATOSOCIO-ECONOMICO

Individuo Individuo Individuo Individuo Individuo Individuo

ASSOCIAZIONI POLITICI TECNICI

Fasi del processo di convergenza

Page 49: Università degli Studi  Mediterranea       di Reggio Calabria

LEADER PLUS

MISURA 1.1Assistenza tecnica allo

sviluppo rurale

MISURA 1.2 2.127.500Innovazione e qualificazionedel sistema produttivo locale

MISURA 1.3 1.610.000Valorizzazione delle

risorse locali

MISURA 1.4 460.000Miglioramento della

qualità della vita

MISURA 1.5 322.000Formazione e aiuti

all’assunzione

MISURA 1.6 575.000Servizi per il sistema

produttivo locale

AZIONE 1.2.1 1.827.500Potenziamento e sviluppo della competitivitàdelle imprese

Intervento 1.2.1.2 927.500Diversificazione delle attività agricole

Intervento 1.2.1.1 450.000Investimenti nelle aziende agricole

Intervento 1.2.1.4 250.000Investimenti per il turismo

Intervento 1.2.1.3 200.000Investimenti nelle PMI

AZIONE 1.2.2 200.000Miglioramento ambientale dellecondizioni produttive

Intervento 1.2.2.1 200.000Investimenti materiali nelle imprese agricole,industriali e artigianali

AZIONE 1.2.3 100.000Introduzione di sistemiinnovativi nelle reti di vendita edistribuzione

Intervento 1.2.3.1 100.000Investimenti materiali nelle reti di vendita edistribuzione

AZIONE 1.3.1 390.000Recupero e riqualificazione edifici estrutture del territorio

Intervento 1.3.1.2 200.000Riqualificazione dei centri storici

Intervento 1.3.1.1 190.000Recupero e ristrutturazione arredo edifici

AZIONE 1.3.2 350.000Conservazione del territorio e delpaesaggio

Intervento 1.3.2.2 200.000Recupero aree e paesaggi

Intervento 1.3.2.1 150.000Aree attrezzate

Intervento 1.3.2.3 0Recupero aree a fini culturali

AZIONE 1.3.3 385.000Gestione e valorizzazione del patrimoniolocale

Intervento 1.3.3.3 110.000Servizi di accoglienza

Intervento 1.3.3.4 100.000Parchi tematici

Intervento 1.3.3.2 75.000Centri visita

Intervento 1.3.3.1 60.000Servizi editoriali

AZIONE 1.3.7 160.000Servizi informativi e interventi diriqualificazione ambientale per l’accoglienzadi turisti

Intervento 1.3.7.5 20.000Promozione cultura dell’accoglienza

Intervento 1.3.7.3 50.000Marchi territoriali

Intervento 1.3.7.4 0Potenziamento segnaletica

Intervento 1.3.7.1 50.000Sportelli informativi e guide turistiche

AZIONE 1.6.3 65.000Promozione del territorio e dei prodottilocali tipici

AZIONE 1.6.1 300.000Servizi specialistici per la valorizzazionee la gestione integrata delle risorse locali

Intervento 1.6.3.1 65.000Marchi e fiere

Intervento 1.6.1.1 250.000Consulenza alle imprese

Intervento 1.6.1.2 50.000Creazione di reti di imprese

Intervento 1.6.1.3 0Ingegneria finanziaria

AZIONE 1.6.4 0Servizi per l’analisi della domanda diinnovazione delle imprese

Intervento 1.6.4.1 0Individuazione dei fabbisogni diinnovazione

AZIONE 1.6.2 210.000Attività di studio, analisi di carattereeconomico e sociale

Intervento 1.6.2.1 210.000Studi e indagini sull’economia delmercato del lavoro

AZIONE 1.5.2 120.000Aiuti all’assunzione e all’emersione dellavoro nero

AZIONE 1.5.1 202.000Attività formative

Intervento 1.5.2.1 120.000Favorire l’occupazione di giovani edonne

Intervento 1.5.1.1 150.000Attività di formazione eaccompagnamento per attivitàautonomeIntervento 1.5.1.2 52.000Attività di sensibilizzazione deicittadini sull’impiego di fontialternative di energia

Intervento 1.5.2.2 0Aiuti per l’emersione del lavoro nero

AZIONE 1.4.2 360.000Progettazione e sviluppo di servizi innovativie avanzati finalizzati a favorire l’autonomia ela piena integrazione sociale delle persone arischio di emarginazione

AZIONE 1.4.1 100.000Interventi finalizzati a favorire l’accessodelle persone ai servizi

Intervento 1.4.2.3 280.000Realizzazione di servizi di pubblicautilità indirizzati a specifiche categorie

Intervento 1.4.1.2 100.000Potenziamento e miglioramento delledotazioni strutturali dei serviziautonome

Intervento 1.4.2.2 100.000Riqualificazione e sostegno alladomanda familiare di servizi

Intervento 1.4.2.1 80.000Progettazione di servizi innovativi edavanzati

Intervento 1.4.1.1 0Ristrutturazione e adeguamento edifici

AZIONE 1.3.5 95.000Incremento della capacità attrattiva deiterritori rurali

Intervento 1.3.7.2 40.000Certificazione di qualità dei servizi

Intervento 1.3.5.1 50.000Analisi di mercato

Intervento 1.3.5.2 45.000Progettazione pacchetti/prodottituristici

AZIONE 1.3.6 80.000Promozione e distribuzione pacchetti turisticie interventi necessari alla loro utilizzazione

Intervento 1.3.6.1 30.000Interventi per erogazionepacchetti/prodotti turistici

Intervento 1.3.6.2 50.000Promozione e distribuzione pacchettituristici

AZIONE 1.3.4 190.000Promozione e realizzazione di iniziativeculturali innovative

Intervento 1.3.4.1 190.000Iniziative culturali

Risultati: Il piano di sviluppo locale

Page 50: Università degli Studi  Mediterranea       di Reggio Calabria

Le problematiche di implementazione

• Capacità di spesa dei GAL• Possibile perdita di interesse dei partners e

loro allontanamento dal processo decisionale

• Modello organizzativo finalizzato al diretto coinvolgimento del partenariato

Page 51: Università degli Studi  Mediterranea       di Reggio Calabria

La metodologia di implementazione integrata del piano

• Progetti attivati dal Gal tramite bando pubblico

• Misura 1.2 : Innovazione e qualificazione del sistema produttivo locale

• 6 bandi• Budget totale 905.000,00 € (pubblico/privato)

Page 52: Università degli Studi  Mediterranea       di Reggio Calabria

Il contesto decisionale

LEADER PLUS

MISURA 1.1 Assistenza tecnica allo

sviluppo rurale

MISURA 1.2 Innovazione e qualificazione del

sistema produttivo locale

MISURA 1.3 Valorizzazione delle

risorse locali

MISURA 1.4 Miglioramento della

qualità della vita

MISURA 1.5 Formazione e aiuti

all’assunzione

MISURA 1.6 Servizi per il sistema

produttivo locale

AZIONE 1.2.1 Potenziamento e sviluppo della competitività delle imprese

Intervento 1.2.1.2 Diversificazione delle attività agricole

Intervento 1.2.1.4 Investimenti per il turismo

AZIONE 1.2.2 Miglioramento ambientale delle condizioni produttive

Intervento 1.2.2.1 Investimenti materiali nelle imprese agricole, industriali e artigianali

AZIONE 1.2.3 Introduzione di sistemi innovativi nelle reti di vendita e distribuzione

Intervento 1.2.3.1 Investimenti materiali nelle reti di vendita e distribuzione

Intervento 1.2.1.1 Investimenti nelle aziende agricole

Intervento 1.2.1.3 Investimenti nelle PMI e artigianali

Progetto Aziende Aperte “Gli Antichi Sapori”

Progetto Aziende Aperte “I Frutti Perduti”

Progetto Aziende Aperte “I l Contadino Educa”

Progetto “Antichi Mestieri”

Progetto “Accoglienza Qualificata al Turista”

Progetto “Un Prodotto Seducente per il Turista”

Livello I - Misura

Livello III – Intervento

Livello II - Azione

Livello IV – Progetto

Page 53: Università degli Studi  Mediterranea       di Reggio Calabria

53

• Un modello tradizionale

• Una metodologia di implementazione integrata

- la metodologia

Modello Decisionale BLACK BOX

CHI COME 1. Definizione criteri Gruppo Tecnico ??

2. Quantificazione pesi Gruppo Tecnico ??

3. Valutazione e attribuzione punteggi Commissione valutatrice ??

Commissione valutatrice

Valutazione proposte progettuali

Graduatoria

PSE GRUPPO TECNICO

Definizione Criteri

Set di Criteri

PSE GRUPPO TECNICO

Quantificazione Pesi

Pesi

PSE GRUPPO TECNICO

Media Pesata

Graduatoria

Modello Decisionale Integrato

1. Si sa chi fa cosa e come 2. Si può calcolare il punteggio prima 3. Il momento decisionale è antecedente alla valutazione e si

svolge sulle strategie e non sui progetti

Page 54: Università degli Studi  Mediterranea       di Reggio Calabria

Un modello di valutazione tradizionale

Momento Decisionale BLACK BOX

CHI COME 1. Definizione criteri Gruppo Tecnico ??

2. Quantificazione pesi Gruppo Tecnico ??

3. Valutazione e attribuzione punteggi Commissione valutatrice ??

Commissione valutatrice

Valutazione proposte progettuali

Graduatoria

Page 55: Università degli Studi  Mediterranea       di Reggio Calabria

55

Necessità di effettuare procedure di selezione trasparenti ed obiettive

• Da un’indagine condotta in nessuno caso si riscontra:- l’utilizzo di particolari metodologie finalizzate alla selezione dei

progetti • nè viene specificata quale sia la procedura di:

- individuazione dei criteri di valutazione, - dei relativi pesi e- delle modalità di calcolo dei punteggi finali.

• Dall’indagine non si rileva neppure il ruolo svolto né il grado di partecipazione e coinvolgimento del partenariato socio economico nelle procedure di valutazione.

• E’ da sottolineare che anche nei bandi di tipo regionale, almeno in Calabria, relativamente alla procedura di valutazione ci si limita sovente ad indicare genericamente che verrà utilizzato un metodo multicriteriale, senza però specificare quale tipo di metodo verrà utilizzato, come sono stati quantificati i pesi dei criteri e, soprattutto, come verranno attribuiti i punteggi finali.

Page 56: Università degli Studi  Mediterranea       di Reggio Calabria

Un modello di valutazione integrato

PSE GRUPPO TECNICO

Definizione Criteri

Set di Criteri

PSE GRUPPO TECNICO

Quantificazione Pesi

Pesi

PSE GRUPPO TECNICO

Media Pesata

Graduatoria

Momento Decisionale WHITE BOX

1. Si sa chi fa cosa e come 2. Si può calcolare il punteggio prima 3. Il momento decisionale è antecedente alla valutazione e si

svolge sulle strategie e non sui progetti

Page 57: Università degli Studi  Mediterranea       di Reggio Calabria

Le famiglie di criteri

Criteri di Valutazione

Criteri Economici

Criteri di Localizzazione

Criteri relativi ai Prodotti e/o ai Servizi

Criteri relativi ai Processi Produttivi

Criteri Occupazionali

Investimento totale

Quota di Finanziamento Richiesta

Incremento Reddito Netto Aziendale

Aziende ubicate nei territori dei comuni svantaggiati o

particolarmente svantaggiati

Aziende ubicate in aree parco (zone A e B)

Aziende ubicate in aree protette (SIC, ZPS)

Aziende ubicate in altre aree

Numero nuovi occupati

Costo per occupato (rapporto tra finanziamento erogato e numero occupati)

Occupati appartenenti a categorie svantaggiate

Caratteristiche del richiedente

Donne

Integrazione tra settori Numero di Prodotti e/o di Servizi

Tipologie di Prodotto e/o di Servizi

Tradizionale

Certificato

Di Qualità

Servizi accessori di valorizzazione e diffusione

Diffusione telematica

Attività di promozione

Pubblicità

Adozione di tecniche ecocompatibili

Indirizzo Biologico

Innovazione di processo e di prodotto

Replicabilità del processo produttivo

Opere Accessorie (Infrastrutture di servizio all’obiettivo

del progetto: viabilità, servizi, etc.)

Valorizzazione di edifici storici

Giovani

Disoccupati

Imprenditore agricolo a titolo principale

Impresa Singola

Imprese Associate

Cooperative

Page 58: Università degli Studi  Mediterranea       di Reggio Calabria

PARTENARIATOSOCIO-ECONOMICO

Individuo Individuo Individuo Individuo Individuo Individuo

ASSOCIAZIONI POLITICI TECNICI

Fasi del processo di convergenza

Page 59: Università degli Studi  Mediterranea       di Reggio Calabria

59

I risultati del processo di convergenza

Page 60: Università degli Studi  Mediterranea       di Reggio Calabria

Risultati: Ordinamento dei progettiCRITERI e SOTTOCRITERI PUNTEGGIO PROGETTO 1 PROGETTO 2 PROGETTO 3

Criteri EconomiciInvestimento totale 5 4,33 5 4,20Quota di finanziamento richiesta 8 7,40 7,51 8 Incremento Reddito Netto Aziendale 8 3,43 0 8Criteri di Localizzazione Aziende ubicate comuni svantaggiati 9 9 0 9Aziende ubicate in aree parco (zone A e B) 4 0 0 0Aziende ubicate in aree protette (SIC,ZPS) 3 0 0 0 Aziende ubicate in altre aree 3 3 3 3Criteri relativi ai Prodotti e/o ai Servizi Numero di prodotti e/o servizi 5 2,5 2,5 5 Tipologie di prodotto e/o servizi

       Tradizionale 3 3 3 3       Certificato 3 0 0 0       Qualità 3 0 0 0

Servizi accessori di valorizzazione e diffusione       Diffusione telematica 3 0 0 3       Attività di promozione 3 3 0 3       Pubblicità 3 3 0 3

Criteri relativi ai Processi Produttivi Integrazione tra settori 2 2 0 2Adozione di tecniche ecocompatibili 2 2 0 2Indirizzo Biologico 3 3 3 0 Innovazione di processo e di prodotto 2 0 0 2Replicabilità del processo produttivo 3 0 0 0Opere accessorie (Infrastrutture di servizio all'obiettivo del progetto: viabilità, servizi etc.)

2 2 2 0

Valorizzazione di edifici storici 2 0 0 0Criteri OccupazionaliNumero nuovi occupati 5 5 5 0 Costo per occupato (rapporto tra finanziamento erogato e numero occupati)

3 2,56 3 0

Occupati appartenenti a categorie svantaggiate       Donne 1 1 1 0       Giovani 3 0 0 0       Disoccupati 2 0 0 0

Caratteristiche del richiedente       Imprenditore Agricolo a Titolo Principale 2 0 2 0       Impresa Singola 1 1 0 1       Imprese Associate 2 0 0 0       Cooperative 3 0 0 0

PUNTEGGIO TOTALE 57,22 37,01 56,20

Page 61: Università degli Studi  Mediterranea       di Reggio Calabria

61

Le principali differenze fra un modello di implementazione tradizionale ed il modello integrato

Valutazione (criteri, pesi, punteggi)

Momento Decisionale Come

Modello Tradizionale Gruppo Tecnico/Commissione Fase conclusiva

(importante, urgente) Black Box

Modello Integrato Gruppo Tecnico/PSE Fase iniziale

(importante, non urgente)

1. Quantificazione dei pesi dei criteri: AHP e processo di convergenza

2. Attribuzione dei punteggi finali: media pesata

Page 62: Università degli Studi  Mediterranea       di Reggio Calabria

4. QUALI SFIDE PER IL FUTURO? • Forme tradizionali di governo del territorio o

promozione delle governance?• Il ruolo della capacity building

L’esame comparato dei diversi programmi integrati, PIT, PIAR, Leader Plus, fa vedere come alcuni strumenti di governance funzionino meglio di altri e come il ruolo del coordinamento, in genere assunto dal governo regionale, si ripercuota sulle problematiche relazionali esterne e sullo stesso funzionamento del partenariato locale che sembra essere legato ad alcuni fattori principali che ne condizionavano l’operato.

Il modello di partecipazione ascendente, dal basso verso l’alto, con la tangibile partecipazione dei privati nei sistemi di governance del territorio, stimolata dai Gruppi di Azione Locale, che assumono responsabilità concrete verso l’area su cui operano, sembra essere un valido esempio di efficiente governance locale, che comunque è soggetta ad ulteriori miglioramenti relativi soprattutto alle fasi di attuazione dei programmi.

Page 63: Università degli Studi  Mediterranea       di Reggio Calabria

LA SFIDA PER IL FUTURO:making governance work!!

PISL- semplificare la strutturaPIF - > integrazionePIAR - l’incognita..LEADER Plus – il modello funziona

(con il contributo pubblico) I DISTRETTI rurali ed agroalimentari…

Page 64: Università degli Studi  Mediterranea       di Reggio Calabria

da approfondire..(specie al Sud!!)• Il contesto: Processi di pianificazione ed

implementazione integrata• Problematiche di governance e metagovernance• Il nodo: Chi decide? Il partenariato, organo di

governance locale• Il problema: Come decide? Metodo di supporto

alle decisioni e processo di convergenza• Linee di ricerca in fieri.. Leader, Pisl, Distretti..

Page 65: Università degli Studi  Mediterranea       di Reggio Calabria

riferimenti• - Marcianò C. e Calabrò T. (a cura di) (2005). Modelli innovativi e sistemi di supporto alle decisioni per la gestione delle governance locali, Programma regionale di Azioni

Innovative ILSRE-Iniziative Locali per lo Sviluppo Regionale nella Regione Calabria, PIT 19 Piana di Gioia Tauro.• - G. Gulisano, Marcianò C. (a cura di) (2006). Analisi economiche ed ipotesi di sviluppo del settore ittico a Bagnara Calabra, Laruffa Editore, Reggio Calabria.• - Marziliano P.A. Menguzzato G., Pelle l., Scuderi A., Marcianò C., Stillitano T., (2008). Le risorse forestali: Ipotesi per una gestione sostenibile – Analisi del valore

potenziale legnoso, Area Leader + Reggino Versante Tirrenico, Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria, Centro Stampa di Ateneo, pp.156, ISBN 978-88-89367-34-6.

• -Gulisano G. Marcianò C. (a cura di) (2008). Sviluppo integrato e sostenibile delle aree marginali in Calabria – Il caso della Comunità Montana del Versante Tirrenico Meridionale, Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-Forestali ed Ambientali, Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria, Editrice Kalìt, ISBN 978-88-903483-6-5.

• -Gulisano G. Marcianò C. (a cura di) (2008). I distretti rurali in Calabria: Aspetti teorici, metodologici ed applicativi, Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-Forestali ed Ambientali, Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria, Editrice Kalìt, ISBN 978-88-903483-7-2.

• -Gulisano G. Marcianò C. (a cura di) (2009). Processi e politiche di sviluppo rurale integrato in Calabria, Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-Forestali ed Ambientali, Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria, Laruffa Editore, ISBN 978-88-7221-418-3.

-Marcianò C, Calabrò T., De Luca A. (2003). Achieving a Common Strategy for an Integrated Rural Development Plan in South Italy using Analytic Hierarchy Process, Regional Studies International Conference on “Reinventing Regions in the Global Economy, Pisa, Italy, http://www.regional-studies-assoc.ac.uk/events/pisa03/marciano.pdf

- T. Calabrò, A.I. De Luca, G. Gulisano, C. Marcianò (2005) The Rural Governance System in Leader Plus: the Application of an Integrated Planning Methodology in Calabria (South Italy), New Medit, n. 3.

Page 66: Università degli Studi  Mediterranea       di Reggio Calabria

Grazie per l’attenzione

•www.pikal.org• Email: [email protected]