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Università degli Studi di PaviaUniversità degli Studi di PaviaFacoltà di EconomiaFacoltà di Economia
Corso di
Economia AziendaleEconomia AziendaleIstituzioniIstituzioni
CAPITOLO 2
Il sistema delle attività economiche
Titolari: Prof. Piero Mella [A/K] - Prof.ssa Anna Moisello [L/Z]
Lecturers: Dott. Luigi GuardamagnaDott.ssa Michela Pellicelli Dott.ssa Nicoletta Spagnolo
Tutor: Dott.ssa Chiara Demartini
Anno Accademico 2005/2006 -Anno Accademico 2005/2006 -
ATTENZIONE Questa è l’aula
per gli Studenti A/K
Economia Aziendale – Istituzioni – 2005/2006 2
L’Economia Aziendale è la scienza che ricerca definizioni, leggi generali e teorie per comprendere e spiegare una realtà formata da comportamenti economici dell'uomo
nelle aziende, delle aziende, tra le aziende.
Il Capitolo 2 si pone gli obiettivi di:
circoscrivere l’oggetto (l’universo osservativo) della Economia Aziendale,
fornire un vocabolario tecnico minimale per l'Economia Aziendale,
pervenire alla definizione di azienda,
Individuare i postulati di base dell’EA.
Cap. 2 – Le attività economicheCap. 2 – Le attività economiche
Economia Aziendale – Istituzioni – 2005/2006 3
Il comportamento economico dell'uomo si osserva come: prestazione di lavoro organizzato
per produrree per consumare
i beni necessari per soddisfare i bisogni appagare le aspirazioni dell'esistenza.
Cerchiamo di definire il significato di tali termini.
Comportamento economicoComportamento economico
Economia Aziendale – Istituzioni – 2005/2006 4
I bisogni sono
stati spiacevolidi squilibrio psico-fisico che l'uomo cerca
di eliminare o di ridurre.
Le aspirazioni sono
stati piacevolidi natura, spesso, sociale, che l'uomo cerca
di conseguire o di accrescere.
2.1 - Bisogni ed aspirazioni2.1 - Bisogni ed aspirazioni
Economia Aziendale – Istituzioni – 2005/2006 5
Fig. 2.1
Bisogni e Aspirazioni sono motivazioni dell'agire economico dell’uomo come singolo e come collettività.
Come distinguere tra Bis. e Asp.Come distinguere tra Bis. e Asp.
aspirazionebisogno
Grado di soddisfacimento
Intensità
Economia Aziendale – Istituzioni – 2005/2006 6
Per il soddisfacimento dei bisogni e l'appagamento delle aspirazioni occorrono risorse o beni che l'uomo ottiene con il lavoro.
beni sono: tutti i mezzi (materiali o immateriali, del fisico o
dello spirito, oggetti, prestazioni, servizi, ecc.),impiegabili per il soddisfacimento di Bisogni e
Aspirazioni,ottenuti con il lavoro,e, pertanto, relativamente scarsi.
2.2 - I “beni”2.2 - I “beni”
Economia Aziendale – Istituzioni – 2005/2006 7
Il lavoro è ogni prestazione (attività, azione,
comportamento) faticosa (onerosa, che dà pena, che si vorrebbe eliminare, ridurre o migliorare) necessaria
per ottenere e per impiegare i beni per il soddisfacimento dei bisogni e delle
aspirazioni.
I beni sono scarsi proprio in quanto ottenuti con il sacrificio del lavoro.
2.2 - Il “lavoro”2.2 - Il “lavoro”
Economia Aziendale – Istituzioni – 2005/2006 8
I beni ottenuti con il sacrificio del lavoro, e destinabili al consumo, rappresentano la retribuzione del sacrificio.
Con il lavoro si trasforma (scambia) un sacrificio (fatica per il lavoro) con un beneficio (soddisfacimento Bis&Asp).
Il lavoro quale scambioIl lavoro quale scambio
Economia Aziendale – Istituzioni – 2005/2006 9
Prima congettura: in generale l’uomo libero presta il proprio lavoro fino a quando il beneficio ottenuto è superiore al sacrificio. Altrimenti è schiavo, costretto al lavoro.
Seconda congettura: in generale l’uomo razionale tende a rendere massima l’efficienza del lavoro, denominata produttività (L):
Due congetture sul lavoroDue congetture sul lavoro
beneficio quantità e qualità dei beni(L) = ————— = —————————————— sacrificio quantità e qualità del lavoro
Economia Aziendale – Istituzioni – 2005/2006 10
Bisogni e Aspirazioni: sono le motivazioni, Beni e Lavoro: sono i mezzi necessari.
Primo circuitoPrimo circuito
Bisogni & Aspirazioni
lavoromotivano l’uomo a prestare
beni
per ottenere e impiegare
per soddisfare
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In termini tecnici si definisce
produzione
l’applicazione di lavoro (con altri beni)per ottenere i beni per il soddisfare bisogni e aspirazioni.
In termini tecnici si definisce
consumo
l’applicazione di lavoro (con altri beni)per impiegare i beni per il soddisfare bisogni e aspirazioni
Produzione e ConsumoProduzione e Consumo
Economia Aziendale – Istituzioni – 2005/2006 13
Memorandum:
produzione e consumo richiedono lavoro,sono attività “faticose” ma necessarie,non sono sempre facilmente distinguibili,si giustificano solo se vi sono motivazioni
economiche e la loro intensità dipende da quella delle motivazioni,
solitamente sono svolti in forma organizzata.
Connessione Connessione tra Produzione e consumotra Produzione e consumo
Economia Aziendale – Istituzioni – 2005/2006 14
Ai beni si associano due importanti dimensioni.
L’utilitá riguarda il rapporto bene/B&A.esprime l’attitudine tecnica dei benia soddisfare bisogni e aspirazioni.
Il valore riguarda il rapporto bene/soggettoesprime l’attitudine economica dei beniad essere richiesti da qualche soggettoper soddisfare bisogni e aspirazioni.
2.4 - Utilità e valore2.4 - Utilità e valore
Economia Aziendale – Istituzioni – 2005/2006 15
Il valore dipende da: intensità dei bisogni e delle aspirazioni (acqua
nel deserto, quadro di Picasso)
e da utilità (pipa di Garibaldi, occhiali) fonte (primo dentino caduto del figlio) modo di ottenimento (acquisto o dono) destinazione (consumo o produzione) abbondanza/scarsità (diamanti)
del bene.
2.4 - Le variabili del valore2.4 - Le variabili del valore
Economia Aziendale – Istituzioni – 2005/2006 16
Ci sono diverse specie di valori in relazione al rapporto tra soggetti e bene.
1 – valore di acquisizione
E&C 2-7 - Tipologia di valoriE&C 2-7 - Tipologia di valori
S vuole acquisire B da un altro soggetto Q
Q non vuole più utilizzare B e vuole cederlo ad un altro S
2 – valore di cessione
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3 – valore di scambio
Valore di scambioValore di scambio
Q non vuole più utilizzare B e vuole cederlo ad un altro S
S vuole acquisire B da un altro soggetto Q
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4 - valore d'uso: è il valore di un bene che entra nella produzione o nel consumo.
Valore d’usoValore d’uso
S ha B
Vuole usarlo
Economia Aziendale – Istituzioni – 2005/2006 19
5 - valore di produzione: è la somma dei valori dei beni che entrano nella produzione: [lavoro + altri beni]
Valore di produzioneValore di produzione
Economia Aziendale – Istituzioni – 2005/2006 20
6 - valore economico: è la somma dei valori dei beni (remunerazioni, utili, guadagni, fitti, rendite, ecc.) ottenibili con il possesso del bene.
Valore economicoValore economico
Economia Aziendale – Istituzioni – 2005/2006 21
Si definisce ricchezza uno stock di beni dotati di valore (non solo di
utilità).
Si è passati da una produzione di utilità ad una produzione di valori: oggi la produzione e il consumo non sono di
beni ma di ricchezza; si producono, cioè, beni dotati di valore, che
devono essere desiderabili (valore) non per il produttore ma per il consumatore.
2.5 - La ricchezza2.5 - La ricchezza
Economia Aziendale – Istituzioni – 2005/2006 22
Secondo circuitoSecondo circuito
Bisogni & Aspirazioni
lavoro
motivano l’uomoa prestare
produzionenella
consumo
e nel
ricchezza
della
per soddisfare
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La produzione richiede, oltre che il lavoro, anche altri beni dotati di valore, cioè ricchezza.
Si denomina fattore passivo della produzione ogni bene dotato di valore impiegato nella produzione.
Il lavoro è l’unico fattore attivo della produzione.
Senza lavoro non si hanno beni, quindi ricchezza.
2.3 - Fattori attivi e passivi2.3 - Fattori attivi e passivi
Economia Aziendale – Istituzioni – 2005/2006 26
Produzione e consumo sono attività economiche di base.
Ad esse si affiancano altre tre attività importantissime: Scambio Risparmio Investimento
Le altre attività economicheLe altre attività economiche
Economia Aziendale – Istituzioni – 2005/2006 27
Lo scambio è l'attività con la quale: due soggetti (A e B) trasmettono l'un l'altro due beni (X e Y) (ricchezza), in due "epoche" di scambio (t e t’), con due insiemi di condizioni di scambio (che
trascureremo nel seguito).
2.3 - Lo scambio2.3 - Lo scambio
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Quarto circuitoQuarto circuito
Bisogni & Aspirazioni
lavoro
motivano l’uomoa prestare
Scambio di ricchezza
e nello
Consumo di ricchezza
e nel
per soddisfare
Produzione di ricchezza
nella
Economia Aziendale – Istituzioni – 2005/2006 29
Scambio differito se t < t’
Epoca t
Epoca t’
C A
X
Y
BARATTO
Scambio immediato se t = t’
SCAMBIO MONETARIO
FINANZIAMENTO
Chi cede a t<t’ è il finanziatore. Chi restituisce a t’>t è il finanziato.
E&C 2.5 - Tipologia di scambiE&C 2.5 - Tipologia di scambi
Economia Aziendale – Istituzioni – 2005/2006 30
Il rapporto [Q € / QX = pX] si definisce prezzo.
Il prezzoIl prezzo
Epoca t
Epoca t’
C A
X
Y
SCAMBIO MONETARIO
E’ il prezzo- ricavo per C
E’ il prezzo- costo per A
Economia Aziendale – Istituzioni – 2005/2006 31
E&C 2.5 - Condizione per lo scambioE&C 2.5 - Condizione per lo scambio
Epoca t
Epoca t’
C AX
Y
SCAMBIO MONETARIO
Prezzo di acquisizione = massimo prezzo al di sopra del quale A non acquisisce X
pXA max
Prezzo di cessione = minimo prezzo al di sotto del quale C non cede X
pXC min1.000 €
Speriamo che lo compri. A meno di così, non posso.
1.200 €
Spero che me lo venda. Più di così, non posso.
Condizione necessaria per lo scambio:
pmaxXA > pminXC
Economia Aziendale – Istituzioni – 2005/2006 32
Tra i due prezzi soggettivi si quantifica il prezzo oggettivo o prezzo fatto:
pmaxXA > pX > pminXC
Il prezzo fatto - pX - è la misura del valore del bene scambiato.
Dai prezzi fatti derivano i valori di scambio e di produzione di tutti i beni.
2.4 - L’apprezzamento2.4 - L’apprezzamento
Condizione necessaria per lo scambio:
pmaxXA > pminXC
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Nello scambio, entrambi gli scambisti realizzano un vantaggio
Guadagno del compratore: pmaxXA > pX
Guadagno del venditore: pX - pminXC
I vantaggi dello scambioI vantaggi dello scambio
Condizione necessaria per lo scambio:
pmaxXA > pX> pminXC
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Lo scambio efficiente richiede l’uso della moneta.
La moneta, tramite il sistema dei prezzi:è intermediario fisico negli scambi,è l’unità di espressione quantitativa del valore di
scambio di individui diversi;è un intermediario per detenere e trasferire nel
tempo e nello spazio la capacità d’acquisto; è il mezzo per esprimere quantitativamente la
ricchezza, rendendo immediati i confronti tra patrimoni di individui diversi;
rappresenta lo strumento per la retribuzione del lavoro;
è la fonte della nuova e potente aspirazione: l’aspirazione alla ricchezza.
E&C 2.3 - La moneta e le sue E&C 2.3 - La moneta e le sue funzionifunzioni
Economia Aziendale – Istituzioni – 2005/2006 35
Il risparmio è l’astensione dal consumo attuale della ricchezza: per il consumo futuro, oppure per l'investimento.
Oggi il risparmio è prevalentemente monetario e deriva da mancato consumo delle retribuzioni.
Il risparmio è universale. In tutte le società, in tutte le epoche, in tutti i
luoghi, si osserva una innata:
propensione al risparmio.
2.5 - Il risparmio2.5 - Il risparmio
Economia Aziendale – Istituzioni – 2005/2006 36
L'investimento: è l'attività con la quale un soggetto pone in rischio una quantità di ricchezza denominata capitale per un periodo T (ciclo) con la speranza di avere un beneficio futuro
in termini di maggiore capitale.
Motivato dall’aspirazione alla ricchezza l’uomo accumula ricchezza e accetta il rischio di investire capitale – con la speranza di incrementarlo.
2.5 - L’investimento2.5 - L’investimento
Economia Aziendale – Istituzioni – 2005/2006 38
Tre sono le forme dell'investimento (supponiamolo monetario): 1 - economico reale: è formato da due scambi
contrapposti dello stesso bene a t diverse 2 - economico produttivo: si acquisiscono
fattori di produzione e si cedono le produzioni ottenute da processi produttivi intermedi.
3 - finanziario: si cede un capitale contro un capitale futuro, lasciandone ad altri l’investimento economico.
Le tre forme dell’investimentoLe tre forme dell’investimento
L’investimento è analizzato al Capitolo 3.
Economia Aziendale – Istituzioni – 2005/2006 39
Fig. 2.2
Il quadro delle attività economicheIl quadro delle attività economiche
PRODUZIONE
SCAMBIO
CONSUMO
RISPARMIO
INVESTIMENTO
BISOGNIE ASPIRAZIONI
ATTUALI
BISOGNI E ASPIRAZIONI
FUTURE
ASPIRAZIONEALLA
RICCHEZZA
motivazioni al lavoro
accettazione del rischio
motivazione all’accumulazione
LAVOROCAPITALE
di beni dotati di valore
dellaricchezza
astensionedal consumo
soddisfare
soddisfare
soddisfare
REMUNERAZIONE REMUNERAZIONE
Economia Aziendale – Istituzioni – 2005/2006 40
Definiamo AZIENDE le organizzazioni durevoli o sistemi economici istituzionalizzati nelle quali vengono svolte in forma collettiva le
attività:di consumodi produzionedi risparmiodi investimentodi scambio
della ricchezza.
2.6 - Le aziende2.6 - Le aziende
Economia Aziendale – Istituzioni – 2005/2006 41
Nelle economie primitive la produzione è di solito unita al consumo: è autoproduzione.
Nelle economie progredite si assiste ad una concatenazione di fenomeni che portano alla separazione tra produzione e consumo• Oggi, nei paesi ricchi, nessuno consuma ciò
che produce e nessuno produce ciò che consuma
• Per questo, produzione e consumo sono processi che hanno per oggetto la ricchezza, beni dotati di valore e non solo di utilità.
2.3 - Separazione tra consumo e 2.3 - Separazione tra consumo e produzioneproduzione
Economia Aziendale – Istituzioni – 2005/2006 42
Con la separazione tra produzione e consumo anche le aziende si sono specializzate in:
Aziende di produzione: sviluppano la produzione tramite investimenti produttivi;
Aziende di consumo: sviluppano i processi di consumo e di risparmio;
Aziende di erogazione: producono per distribuire (erogare) ad altre aziende.
2.6 - Tipi di aziende [cenno]2.6 - Tipi di aziende [cenno]
Una classificazione più precisa delle aziende sarà presentata al Cap. 4.
Una tipologia di aziende di produzione sarà presentata al Capitolo 6.
Economia Aziendale – Istituzioni – 2005/2006 43
Il modello generale di Il modello generale di organizzazione-azienda - Fig. 2.3organizzazione-azienda - Fig. 2.3
new
ME
TA
BO
LIC
PR
OC
ES
SE
S
COGNITIVE PROCESSES
DecisionsProgrammes
Controls
INTELLIGENC E/MIND
Knowledge baseevalutation weights
Computational system
INPUT OF FACTORS
OUTPUT OF PRODUCTIONS
USERSSUPPLIERS
Inte
rna
l E
nv
iro
nm
en
t
CASH OUTFLOWS
PRODUCTIVE PROCESSES for USERS
CP = M, L, S CFM, L, S
CommunicationInformation
INPUT OF ELEMENTS
OUTPUT OF ELEMENTS
ME
TA
BO
LIC
PR
OC
ES
SE
S
COGNITIVE PROCESSES
DecisionsProgrammes
Controls
INTELLIGENC E/MIND
Knowledge baseevalutation weights
Computational system
INPUT OF FACTORS
OUTPUT OF PRODUCTIONS
USERSSUPPLIERS
Inte
rna
l E
nv
iro
nm
en
t
CASH OUTFLOWS
PRODUCTIVE PROCESSES for USERS
CP = M, L, S CFM, L, S
CommunicationInformation
INPUT OF ELEMENTS
OUTPUT OF ELEMENTS
Specificando la trasformazione strumentale si definiscono le diverse specie di aziende.
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L’economia politica ricerca leggi e teorie che possano spiegare e controllare gli effetti delle attività economiche.
La macro economia osserva le attività economiche nel macro sistema economico formato dalle popolazioni di azienda.
La micro economia osserva le attività delle aziende ma come macro comportamento ambientale (punto di vista esterno).
L’economia aziendale ricerca leggi e teorie che possano spiegare e controllare il comportamento strutturale economico delle aziende e nelle aziende (punto di vista interno).
2.7 - Studiare le aziende2.7 - Studiare le aziende
Economia Aziendale – Istituzioni – 2005/2006 45
Per l’EA, la realtà economica è formata da comportamenti ma non esprime giudizi sulle motivazioni, cioè sui bisogni e sulle aspirazioni, di quei comportamenti.
Nell’osservazione (descrizione e spiegazione) della realtà economica l’ EA pone alcuni postulati sulla cui base si fondano le teorie.
Essi rappresentano la chiusura operazionale di ogni spiegazione dell'Economia Aziendale (par. 1.4).
I postulati dell’EAI postulati dell’EA
Economia Aziendale – Istituzioni – 2005/2006 46
Ecco i postulati di base:
2.8 - Postulati generali2.8 - Postulati generali
[1] L’uomo è teleonomico
Ricerca la sopravvivenza sua, della famiglia, del gruppo di appartenenza.
[2] L’uomo è inappagabile
I bisogni e le aspirazioni sono infiniti per numero e varietà.
[3] L’uomo è ambizioso
Tende alla massima soddisfazione dei bisogni e delle aspirazioni.
[4] Vi sono beni dotati di valore
Nell’ambiente le risorse sono limitate dal lavoro.
Economia Aziendale – Istituzioni – 2005/2006 47
2.8 - Postulati generali2.8 - Postulati generali
[5] L’uomo è operoso Presta lavoro (sacrificio) per svolgere attività di produzione e di consumo.
[6] L’uomo è risparmiatore
Non tutte la ricchezza è consumata immediatamente.
[7] L’uomo è intraprendente
Si accetta il rischio dell’investimento produttivo.
[8] L’uomo e razionale
Si cerca il massimo beneficio con il minimo sacrificio (vi sono diverse definizioni: vedi E&C n. 2.8
"Migliaia, milioni di individui producono e risparmiano nonostante tutto quello che noi possiamo inventare per molestarli, incepparli, scoraggiarli. E' la vocazione naturale che li spinge, non soltanto la sete di danaro. Il gusto. L'orgoglio di vedere la propria azienda prosperare, acquistare credito, ampliare gli impianti costituiscono una molla di progresso altrettanto potente che il guadagno".
Luigi Einaudi
Economia Aziendale – Istituzioni – 2005/2006 50
2.9 - Postulati specifici dell’EA2.9 - Postulati specifici dell’EA
[1] Attività organizzata
L’attività economica è svolta
nelle aziende e dalle aziende, cioè in organizzazioni di consumo e di produzione
[2] Rapporti tra aziende
Le aziende pongono in atto rapporti di scambio e di investimento.
[3] Misura del valore Esiste un sistema di prezzicol quale misurare i valori.
[4] Teleonomia delle aziende
Le organizzazioni efficienti durano per un tempo indefinito e l’ambiente le apprezza.
Economia Aziendale – Istituzioni – 2005/2006 51
Fine del capitolo 2
Queste diapositive sono disponibili
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www.ea2000.it/mella
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