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IncontriA
Un’antica tradizione organariasempre aperta al futuro:la «Famiglia Vincenzo Mascioni»di Azzio (Varese), «Fabbricad’Organi dal 1829»
UNA BELLA STORIA DI FAMIGLIA di Francesco Tasini
In compagnia di VittorioCarraraabbiamofattovisi-taall’anticaecelebreditta
organaria«famIglIaVInCenzomasCIonI s.r.l. – fabbrICad’organI dal 1829»(«laca-saditradizioneperantonoma-sia»)(1),chesi trovanelpaesedi azzio, comune della pro-vincia di Varese inValcuvia,sede della rinomata famigliaorganaria a partire dall’anno1895 quando VInCenzo ma-sCIonI (1871-1953) – conti-nuando l’attività intrapresanella vicina frazione di Co-macchio nel 1829 dal nonnogIaComo masCIonI (1811-1896) – vi fondò la propriabottega (cfr. la scheda sullaStoria della ditta organaria
«Famiglia Vincenzo Mascio-
ni»,inquestostessoarticolo).accolticonsquisitacordialitàdaenrico,eugenio eandreamascioni,abbiamopassatoinrassegna l’ampio e ordinatolaboratorio–dalleantichetra-dizioniartigianalirisalentiallafinedell’ottocento–checon-servanelsuoaspettoesteriorelabellafisionomiadelsecoloscorso, un vasto e articolatocomplesso edilizio immersonel verde della Valcuvia elambitodauntorrentecheperdecenni ha fornito l’energianecessaria al funzionamentodellemacchine(l’energiaelet-tricafuportatainVallesoltan-tonel1907).Inquestasedesialternano, da oltre un secolo,restauri di strumenti ‘storici’di varie epoche e costruzionidinuoviorganisecondolepiùdiverseerappresentativetipo-logieetendenzeestetico-orga-nologicheitalianeedeuropee.ripercorrerela‘gloriosa’sto-riadellabottegaorganariadeimascioni–perlaqualesegna-liamo l’excursus ben docu-mentatodelineatodagIusep-pe radole, Casa Mascioni
nella storia organaria italia-
na,pubblicatoacuradellafa-miglia mascioni nel volumecelebrativo dei 170 anni distoria organaria della ditta
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(Mascioni 1829-1999. 170 an-
ni di storia organaria. Cata-
logo degli organi costruiti e
degli organi restaurati nella
fabbrica di Cuvio-Azzio (Va-
rese),azzate,ConsorzIoartI-gIano «l.V.g.»,1999,pp.11-55–significaconstatarel’ec-cellenzae l’originalitàdiunadinastia organaria che, oltrealle numerose ed encomiaterealizzazioni universalmentecelebrateperlascrupolosacu-ratecnicaeperl’accuratoefi-nissimorisultatotimbrico,sièsempre distinta nella sua co-stanteeprolungataattivitàpo-nendosi come «protagonista»e«all’avanguardia»,singolar-menteapertaallevarieediffe-renziate istanze provenientidallaculturaorganisticaedalmondo organario italiano ed’oltralpe,mantenendoquindicontinuativamente «un postodi prima grandezza» (comegià riconosceva ettore bon-tempellinel1934)(2).Questacaratteristicadistintivadigrandeaperturaesensibilitàculturale, col risultato conse-guentepercosìdiredi«scrive-re» la stessa storia ed evolu-zione organaria sempre «daposizioni di avanguardia», sedaunlatoappareparzialmenteoffuscataneiprimidecennidiattivitàdelcapostipitegiaco-mo (anche se i suoi organiconservatidibesozzo,1884(3),diternate,1888(4),edirancioValcuvia, 1892, offrono unatestimonianzachiaradellasuaalta qualità costruttiva e deisuoi ideali estetici affatto ri-stretti)(5),dall’altroconlafigu-radiVincenzomascioniriful-geinmodoeclatante,equestalineaprogressivatesaallaspe-rimentazione delle tendenzeevolutive e alla ricerca del‘nuovo’(edeipiùmoderniag-giornamenti)nonèpiùvenutamenodaallora.meritadi esserequi riportatoil giudizio sintetico espressodall’organologo don Corradomoretti(6) sulla figura diVin-cenzomascioni:
Vincenzomascioniseguìsempre,da posizioni di avanguardia,l’evolu-zionetecnicadellostrumento,introducendogiànel1904lecombina-
zioni libere,prestoseguitedalpiano automatico alpedale,dallecombi-
nazioni aggiustabili,daipistoncini riversibili;malecurepiùattentefu-ronodedicateallafonicache,purseguendocolvolgeredegliannil’e-voluzionedelgustoromantico-orchestraleaquelloeclettico,nonpersemaiilbuonsaporeitaliano,vivificatodaun’intonazioneperfetta,nobi-le,equilibratissima,cherendeinconfondibilidaglialtri,sulpianofoni-co,gliorganidiCuvio.
mentrepassiamoinrassegnaidiversi comparti dell’anticolaboratorio – fonderia, fale-gnameria, intonazione dellecanne,archiviostorico,luoghidi assemblaggio; gli uffici alpiano superiore dell’opificiodotati di computer con avan-zatissimisoftwareperl’elabo-
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spessore,iltaglio,lamessainformaelasaldatura.lalavo-razione di ogni nuovo stru-mentoall’internodeilaborato-ri si concludecon ilmontag-giocompletoinungrandelo-cale.durante la nostra visita, pro-prioinquest’ultimoampioedelevatoambiente,abbiamovi-stoinfasedimontaggioilmo-numentale organo (5 tastiere,90 registri) che la ditta ma-scioni consegnerà tra pochimesi alla basilica del celebresantuariodinostrasignoradifatima («basílica de nossasenhoradorosário»),inpor-togallo, realizzazione decisainvistadellacelebrazionedelcentenariodelleapparizioni(8);unaltrograndestrumento(33registridistribuitisu4tastieree pedaliera, per un totale di2192canne)èinpreparazioneperlacattedraledisandome-nico di Vila real, sempre inportogallo.Èdoverosoalmenoaccennarealle più importanti afferma-zioni conseguite dalla ditta
ratterefamigliare,quasiatavico(7).
sitrattaquindi,ancoraainostrigiorni,diunagiredistampo«ar-tigianale»cherispettaetramandal’anticosenzadisdegnareogninovità tecnologicaconsiderataopportuna.«laCasaorganariamascioniponealprimopianolaqualità.Ilmezzoperottenerlaèilcontrollototalesull’interalavorazioneelacuraartigianaleinognisuafase».perquestomotivo,nellastoriapiùchecentenariadelladitta,nonsièvolutoassolutamenterinunciareaun’impo-stazionechepuòassommarein proprio (inmodoautosufficien-te)tuttelecompetenzespecialistichenecessarieperl’ideazionee la progettazione, l’elaborazione successiva, la costruzione,l’intonazione,lamanutenzioneeilrestaurodiunorgano.grandecuraèpostanellasceltadeimateriali,conpreferenzaas-solutaailegnamimassicciconservatiinappositimagazzinial-l’internodellafabbrica,dovestagionanoinmodonaturaleme-diamente60mcdilegname.perlarealizzazionediognipartesisceglieilmaterialepiùappropriatoerispondentealleesigenzetecnicheeartisticheagaranziadiaffidabilitàedidurata:abetedellaValdifiemmediprimascelta,nocenazionale,rovere,eba-noeossoperletastiere,pellidiagnelloedimontoneperleguar-nizioni; inoltre materiali ricercati e stilisticamente appropriatinelcampodelrestauro.Intutteleoperedifalegnameria,lalavorazioneècompiutaconsistemietecnichedellatradizione:particolareattenzioneèdedi-cataallasceltadellavenaturadellegnoinfunzionediognispe-cificouso.Isomierisonocostruiticonlamassimaprecisione;dinormasiadottanosomieri«atiro»,senzaescludereperpartico-larirealizzazioniorestaurianchesomieri«avento».lecannemetallichesonorealizzatesecondoilprocedimentotradizionale:lafusionee ilgettodella lastrasutavolo, la lavorazionedello
razione grafica di ogni detta-glio dei progetti –, andreamascionici informadel fattoche il lavoro dei numerosi especializzaticollaboratoripro-cedeancoraoggi«secondore-gole antiche e scrupolose»,purnelle‘moderne’edifferen-ziate soluzioni sperimentatenella progettazione di nuoviorgani.latestimonianzastori-ca di Carlo schmidl (1859-1943) sembra quindi trovareunaconfermanellalineaper-seguitaancoraoggidallemae-stranzedell’odiernabottegadiazzio;ilmusicologotriestinocosìsiesprimevasull’apprez-zatametodologiadiVincenzomascioni:
Il continuo, paziente emetodicostudio del mascioni è ovunqueapprezzatissimo anche perché ènotocomegli strumenti abbiano
completamente i loro natali nello
stabilimento di Cuvio, per opera
di vecchia e fedele maestranza e
con la collaborazione dei nume-
rosi figli delproprietario,cheim-primono all’industria un bel ca-
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nariodipisa(perunorgano corale)indettoduranteilCongressodell’associazione di s. Cecilia. nel 1923 costruì l’organo dastudioatretastierepermarcoenricobossi(1861-1925).leaf-fermazionipiùsignificativesiebberonellaristrutturazionedegliorganidellabasilicadelsantoapadova,ins.mariamaggioreatrento (1928-30, op. 402; 3 tastiere, 56 registri) e soprattuttonellacostruzionedelgrandiosoorgano(op.438)dellasalapiox del«pontificioIstitutodimusicasacra»aroma(9),progettatodamons.raffaelemanari(1887-1933)(10).partecipòinmanieraattivaamoltiCongressidimusicasacrae,inparticolare,nelVIICongressoditorino(1905)fecepartedellaCommissionemistatraorganistieorganariperpreparareivotisull’argomentodel-l’unificazionedellemisurenellaconsolle.perrisolverelostessoproblema,presepartealCongressodiVicenza(1923),alCon-gressoorganariodiroma(1924)ealxIV Congressodiroma(1928).perla«primaadunanzaorganisticaItaliana»ditrento(22-29luglio1930)fornì iDisegni daallegarealle«delibera-zioni»sull’«unificazionedellemisurenellaConsolle»(11).Vincenzomascioni,già«prìncipedellatrasmissionepneumati-co-tubolare»,acquistòinbrevetempolostessotitolonelcampodella«trasmissioneelettrica»,seguendoiconsiglialuirivoltidamons.manari:
lei sache la sua fabbricaèarrivatanel sistemapneumaticoadunpuntotalediperfezionamentodanessunafabbricaitalianamairag-giunta.oradesiderereicheraggiungessetalepuntoanchenellatra-smissioneelettrica(12).
perconcludere,ricordiamoilgiudizioespressodarenatolu-nelli(1895-1967)suVincenzo:
sotto la guida di Vincenzomascioni,ilquale–coadiuva-todaisuoiseifigli–continuòa dirigere la fabbrica anchenegliannicheseguironolase-conda guerra mondiale, spe-gnendosi nel1953dopoaverportatolabottegaaipiùaltili-velli tecnici e alla notorietàmondiale. Certamente, insie-me ai più anziani Carlo Ve-gezzi bossi (1858-1927) ditorino e a giovanni tambu-rini (1857-1942) di Crema,Vincenzomascionisièimpo-stocomeunodeiprotagonistiassolutisullascenadell’orga-nariaitaliananellaprimametàdelxx secolo.fuilprimoadapplicare la «Combinazionelibera», l’«accoppiamentomelodico»eil«pianoautoma-tico»alpedale.nel1904vin-seilconcorsoperilrifacimen-to degli organi del duomo dimilano, nel 1906 ottenne ilprimopremioall’esposizioneInternazionaledimilanoenel1909ilprimopremioconme-dagliad’oroalconcorsoorga-
Vincenzo mascioni compassatoedequilibratointuttelesuemani-festazioni,fuanchenelconcepirelafonicadell’organoilpiùauste-ro dei grandi organari del suotempo. Credo che questa sia lacaratteristicapiùinsignedeisuoistrumenti.
Questa linea progressiva, at-tentaapercorrereda«protago-nisti»diprimopianoequasida«promotori» ogni novità pro-veniente dall’ambiente orga-nisticoedorganologico,latro-viamobenvivaedattivaanchenel periodo della cosiddetta«Controriforma Italiana»(13),quandosifaimpellenteilritor-noall’organomeccanicoesor-ge una moderna e scientificaattenzione allo studio e allaconservazione del patrimoniodegliorganiantichi.ed ecco che i «prìncipi del-l’organoatrasmissioneelettri-ca»(14), dopo il primo organointeramentemeccanico(16re-gistri; op. 939) realizzato nel1971perilduomodimuggia(trieste) e la prima adozione
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diuntemperamentoinequabi-le nel nuovo strumentomec-canico per la chiesa parroc-chiale di barzio (inValsassi-na,Como;op.1016)(15),esten-dono celermente la loro con-clamatacompetenzaanchenelcampo della costruzione dinuovi organi meccanici e alsettoredelrestaurodegliorga-ni ‘storici’, acquisendo anco-ra,edaultimo,l’appellativodi«prìncipi dell’organo mecca-nico».Inquest’ultimocampo,dopoquasiundecenniodie-sperienzanelrestaurodiorga-niantichi(daidueorganilo-catellidellachiesadellaCon-solazioneagenova,restauratinel 1974, ai successivi e nu-merosiserassi,tornaghi,pre-stinari, nacchini, Callidoecc.), la famiglia mascioniraggiunge un vertice ricono-sciutoa livello internazionaleconilrestauro(1982)dell’or-ganodigiovangiacomoan-tegnati (1554) di san mau-rizioalmonasteromaggioreamilano(Elenco organi storici
restaurati,op.24).nonècertamentequestalase-depertentaredielencareinu-merosirestaurieffettuatidalla«famiglia Vincenzo mascio-ni»;cilimitiamoquindivolu-tamenteasegnalarnealcunidinotevole rilievo: il restaurodell’antegnati-meiarini dellachiesadisantamariadelCar-mineabrescia(Elenco organi
storici restaurati, op.55), ef-fettuato nel 1991; il restauro,effettuato nel 1998 (Elenco
organi storici restaurati, op.94), dell’organo Costanzo egraziadio antegnati-bossidellacollegiatadis.pietroinbellinzona (1585);negli anni2001-04, ilrestaurolaboriosoe difficile del famoso organocostruito dall’organaro do-nato del piano (1704-1785)per la chiesa del monasterobenedettino san nicolò l’a-rena di Catania (strumentorealizzato tra il 1755 e il1767); nel 2005, il restaurodell’organo (denominato Or-
gue Doré;1818-20)dilodo-vicopiantanidadellacattedra-leNotre-Dame des Domes diavignone. sfuggono a qual-siasi volontà di elencazionegliinterventidirestauro,con-dotti con esemplare metodostorico-filologico,eseguitidaimascioni su importanti stru-menti ormai ‘storici’ uscitidalla loro stessa bottega; traquesti, ricordiamo solo il re-stauronel2011delmonumen-tale organo “Carlo Vegezzibossi (1895)-Vincenzo ma-scioni (1929)” della basilicadelsantoapadova.la coscienza e lo scrupolo,l’analisidettagliataelostudioattentodelmanufatto, lacuracertosina e la passione cheguida i mascioni nel campodelrestauroèbenesemplifica-taeillustratadaunfattochecirisulta assolutamente ineditonel campo dell’organaria: inoccasionedelrestaurodalorocondotto negli anni 2009-10sulgrandeorgano(tamburini,1926)indotazionedellabasi-
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corso dell’organo preferenzialmente meccanico; ci limitiamoadevidenziarecomeimascioni,nelsettoredellenuoverealiz-zazioni,afrontediun’impeccabile‘maniera’operativa,simo-stranodisponibiliallevarie(espesso,almenoapparentemente,contrastanti) sollecitazioniprovenientidalmondoorganistico.Così, ad esempio,hannocostruitodueorgani sulla sciadelleideeavanguardisticheeoriginalidelgrandeorganistafranceseJeanguillou:l’organo,suprogettoeideazionedifrancescofi-notti,costruitonel1992(op.1118)perlachiesaparrocchialedis.giovannibattistaadarzignano(Vicenza)(17),equellorealiz-zatonel1989(op.1096)perlachiesadelsacroCuoredibustoarsizio(Varese).sempresuquestalineadiricerca,lacasaorga-nariamascioniharealizzatonel2008(op.1181)ilgrandeorga-no(47registridistribuitisu4tastiereepedaliera,contrasmis-sionesensitivaelteC)progettatodallostessoJeanguillouperlachiesadisant’antoniodeiportoghesiinroma(18).tralenuo-verealizzazioniaccenniamoall’organodellacattedralediCre-mona,costruitonel1984(op.1066),ealnuovoorganoperlacattedrale cattolica di santamaria ditokyo (giappone), co-struitonel2004,op.1165(46registridistribuitisu3tastiereepedaliera; strumento a trasmissione meccanica per tastiere epedaliera,elettricaconcombinazioniaggiustabiliperiregistri;temperamentoleggermenteinequabile).un’apertura,invece,versolatradizioneorganariasinfonicafran-cese si può constatare nell’organomascioni (2011, op. 1189)dellachiesadeisantiCosmaedamianoinVairanoscalo(Ca-serta),progettatoprendendoamodelloinparticolareleoperedel
celebre organaro Cavaillé-Coll (1811-1899), mutuandolemisureelostilecostruttivodellecanne(sialabialicheadancia),nonchéalcuneinnova-zioni tecniche introdotte daquest’ultimo.lafamiliaritàelafranchezzadi relazione con cui siamostatiaccompagnatinellavisi-ta al laboratorio, ci ha fattovenireinmentequantoricor-davaalcuniannifagiovannimascioni(19),ilcontenutocioèdiun significativomottodi-pintosuunvecchioquadrettodiceramicaappesoinlabora-torio,cheoffresinteticamen-te la ‘norma’ sempre perse-guitadalladittamascioni,sianeirapportiinterpersonalisiaqualecifraessenzialedello-ro ‘onesto’ operare: «Co-
struire come se si dovesse vi-
vere mille anni, |vivere come
se si dovesse morire doma-
ni».
lica francescana minore disantaCroceinfirenze,consi-derata laquantitàe laqualitàdelmaterialefonicoantico(unnucleodicannerisalentiall’o-peradelfamosoonofriozef-ferini [1520-1580])conserva-tonell’organo«incornuepi-stolæ», essi hanno affidato amaurizio Isabella il compitodiricercastoricad’archivioediletturaanaliticadelcanneg-gioperun’approfonditacono-scenzadeimanufattiedeiloroautori; i risultati di questa ri-cerca, condotta sul dupliceversantedell’indaginearchivi-sticaedell’analisidelmateria-lefonico,sonostatiresipub-bliciinunvolumestampatoaspese della stessa ditta ma-scioni(16).altrettanto impossibilesareb-be volere qui dare conto deinumerosi nuovi organi co-struitidalladittamascioni,an-chesoloapartiredal‘nuovo’
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Storia della ditta organaria
«Famiglia Vincenzo maScioni»
In seguito alla soppressione napoleonica degli ordini religiosi(1803),duefratelligemelli,padrepasqualeantonioepadregiu-seppeantoniomascioni,fratiminoriconventuali(rispettivamen-teGiovanni Maria eBernardino da Cuvio),rientraronodanapoli(regnodelleduesicilie)nellaloropatria–Cuvio,inValcuvia(provinciadiVarese)–eacquistarononel1812lachiesaconan-nessoconventodisant’antonioinazzio.nelconventoaprironounascuoladigrammatica,scrittura, letturaemusica.giuseppeantoniofiguravaattivoanchecomecoristanelduomodiComo.Conoscitori e appassionati dimusica, consigliarono a un lorogiovanenipote,gIaComo masCIonI (Cuvio, 1maggio1811 -ivi,3febbraio1896),didedicarsiall’arteorganaria.essiinvia-ronoilnipotedapprimaaVareseperunperiododiapprendistato,inebanisteriaenellamusica,sottolaguidadelcanonicopietrodellaValle(1782-1858),contrabbassistaemaestrodicappellapressolabasilicadisanVittore;successivamenteloaffidaronoagaspareChiesa (nato alodinel 1872), discendentedaunafamigliadiorganari lodigiani trapiantatiamilano(enipotedipaoloChiesa [1758-1837]), cheoperava in forma itinerante echenel1824sierastabilitoadazzionell’exconventodoveri-siedevano gli zii di giacomo, ottenendo dalla locale deputa-zione l’autorizzazione (la «patente») ad esercitare l’attività di«fabricatorediorgani».terminatoquestoperiododiformazio-ne,giacomonel1829apreaComacchio,frazionediCuvio,la«fabbricad’organimascioni».dopounaprimafasedilavoroconsistente,comed’uso,inripa-razioni,accordatureemanutenzionediorgani,apartiredal1835giacomoiniziòrealizzareisuoiprimistrumenti(germignaga,
chiesaparrocchiale,1835;arona,chiesadis.anna,1842);nel1869costruìilprimoorganodestinatoall’estero,nelgiuraber-nese.l’attivitàinquestiprimiannisisvolgenellezonelimitroferaggiungendolevallidelvicinoCantonticino,insvizzera.del-lasuapersonalitàdicostruttoresonotestimoniinparticolareglistrumenti superstiti di besozzo (chiesa prepositurale diss. alessandroetiburzio,1884),ternate(chiesaparrocchialedeiss.Quiricoegiulietta,1888)erancioValcuvia(chiesapar-rocchialedeiss.fabianoesebastiano,1892).dalmatrimoniodigiacomoconluigiazuretti,celebratoaCa-salzuino il 25 gennaio 1834, nacquero tre figli: anaCleto(1837-93),bernardIno (1844-90)egaspare (1848-93),iqualicollaboraronoall’impresapaternama scomparvero tutti primadelpadre.l’attivitàdigiacomofuproseguitadalnipoteVInCenzo,figlio
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dibernardo(Cuvio,8settembre1871-ivi,21luglio1953).en-tratoinfabbricanel1883,dopolamortedelpadreedeglizii,neassunseladirezione,coadiuvatodalfratelloenrICo (1869-1935)perlaparteamministrativa.ConVincenzo,cheavevarealizzatoilsuoprimoorganoagironiconel1889,asolidiciottoanni,siverificòunfondamentalecambiamentod’indirizzocostruttivo:daglistrumentid’impostazionetradizionaleottocentesca,ancheseinqualchecasodigrandidimensioni–comequellituttoraesi-stenti a besozzo, prepositurale di ss. alessandro e tiburzio,1884, e agenova-bolzaneto, chiesadis. francescod’assisi,1887–sipassòaorganirispondentiallenuoveistanzepropu-gnatedalcosiddetto«movimentoCeciliano»(duetastieredi58o61tasti,pedalieradi27o30pedali,registriinteri)comequellodis. Carloalugano(1891,op. 98).successivamente,aseguitodicontrasticonilnonno,nel1895Vincenzoabbandonòlavec-
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chiaofficinaeneaprìunapiùmodernanellavicinaCuvio,doveha sede tuttora la fabbricamascioni; nellanuova sede, grazieallosfruttamentodelruscellochepassaaccantoallafabbricapermezzoditurbine,ladittafuingradodianticipareivantaggidel-l’energiaelettricacheinVallefuportatasoltantonel1907.sem-pre attento agli sviluppi dell’arte organaria straniera,Vincenzointrodusse nella costruzione dell’organo di san simpliciano(1897)amilanoinnovazionirivoluzionariequaliisomieriaval-voleconiche, iregistria trasmissionepneumaticae imanticialanterna;giàapartiredal1900,inoltre,avevaabbandonatolatra-smissionemeccanicaperadottarequellapneumatico-tubolare.Vincenzosisposòil6gennaio1896aVevey(svizzera)conro-saronchi;dalmatrimonionacqueroseifigli:gIaComo (1897-1975), ernesto (1898-1980), gIoVannI (1905-79), angelo(1907-69),Vincenzo(1910-75),tullIo (1914-99),iqualientra-ronoprogressivamentenelladitta,ciascunoconunproprioruolospecifico.lafamadelladittamascionisieraintantoaccresciutaeconso-lidata,elecommesseprovenivanoanchedall’estero:varicorda-to,adesempio,l’organoatrasmissionepneumatico-tubolareperlachiesacattolicadiVevey(1901),insvizzera.nel1904ladittamascionivinseilconcorsoperilrestaurodegliorganidelduo-modimilano(poiinauguratinel1908).nel1907costruìunor-ganoatretastieree35registriperl’esposizioneInternazionaledimusicadimilano,chefupremiatoepoiacquistatodalgover-noperilliceomusicale«g.rossini»dipesaro.perlaproget-tazionedellecasseVincenzosiavvalsedellacollaborazionedisuocuginoVIrgIlIo (1877-1949)–pittore,disegnatoreeaffre-scatoreformatosiall’accademiadibrera–edelloscultoreric-cardoQuaranta.Con lo scoppio della prima guerramondiale i figlimaggiori,giacomoedernesto,partironoperilfronteel’attivitàdellafab-brica,ormaiacortodipersonale,sifermòdal1915al1920perlasciarspazioafornituremilitari(cassettepermunizioni,barelle,carrettiecc.)percontodellostato.la ripresadeldecennio successivoportòalla sperimentazionedellatrasmissioneelettrica(introdottaperlaprimavoltainItaliadall’ingleseWilliamgeorgetricenel1888-90)eallesueprimeapplicazioninegliorganidis. mariamaggioreatrento(1928,op. 402) e della chiesa prepositurale di Varallo sesia (1929,op. 416).apartiredagliannitrentalatrasmissioneelettricafuabitualmenteimpiegatadaimascioninellarealizzazionedeilorostrumenti.nel1923costruìl’organodastudioa3tastiereepe-dalierapermarcoenricobossi,trasferitodopolamortedique-st’ultimonelConservatoriodifirenze.proprioagliinizidiquestodecenniosicollocalarealizzazionedell’organo del pontificio Istituto di musica sacra di roma(1931,op. 438).l’imponentestrumento(5tastiere,112registri,6750canne),progettatoeinauguratodamonsignorraffaelema-nari(1887-1933),rappresentòlaconcretaattuazionedeipostu-latiaffermatinelcorsodella«primaadunanzaorganisticaIta-liana»(20), che aveva visto riuniti atrento, dal 25 al 29 luglio1930,imaggiorispecialistiitalianidell’epoca(21).Inqualitàdimembrodellacommissionemistadiorganarieor-ganisti preposta all’unificazione delle misure delle consolles,Vincenzoavevafornitoperl’occasioneidisegnidaallegarealledeliberazionidelconvegno.Inquellastessacircostanza,inoltre,egliricordòdiesserestatotraiprimiaseguirelamodadell’or-gano sinfonico d’oltralpe, che poi aveva abbandonato nella
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maturità per ritornare alle sonorità dell’organo classico. Vin-cenzomascioniseguìsempre,daposizionidiavanguardia,l’e-voluzionetecnicadellostrumento,introducendogiànel1904le«combinazioni libere»,prestoseguitedal«pianoautomatico» alpedale,dalle«combinazioniaggiustabili»,dai«pistonciniriver-sibili»;malecurepiùattentefuronodedicateallafonicache,purseguendocolvolgeredegliannil’evoluzionedalgustoromanti-co-orchestraleaquelloeclettico,nonpersemaiilbuonsaporeitaliano,vivificatodaun’intonazioneperfetta,nobile,equilibra-tissima,cherendeinconfondibilidaglialtri,sulpianofonico,gliorganidiCuvio.all’organodelpontificioIstitutodiromaseguironoaltreimpor-tantirealizzazionie,nonostanteledifficoltàdovutealloscoppiodellasecondaguerramondiale(conalcunideifigliediversidi-pendentialfronte;problemidiapprovvigionamentodimateriali),la produzione non fu mai completamente interrotta. Vincenzocontinuòaoccuparsidelladittaanchenellafasepostbellica;tutta-
via,findagliannitrentalasciòprogressivamenteilpostoaifigli.IfiglidiVincenzoproseguironol’attivitàsottoladenominazione«famigliaartigianaVincenzomascioni»,realizzandostrumentinelcosiddetto«stilemanari»finoalsecondodopoguerra.traglianniCinquantaesessantaentrarononelladittaancheinipotidiVincenzo:eugenIo (natonel1932),enrICo (natonel1934)emarIo (natonel1937),figlidiernesto,aiqualisiag-giunsegIoVannI junior (natonel1946),figlioditullio.Inqueglistessiannisiandavadiffondendounrinnovatointeresseperl’organoclassicoitaliano,lacuiinfluenzasifecepoigradual-mentesentiresianelcampodelrestaurodegliorganiantichisiainquellodegliorganidinuovacostruzione.perladittamascioni,ilritornoallatrasmissionemeccanicaeagliidealisonoridellatra-dizioneclassica(ripienoafileseparate,intonazioneapienaaria)avvenneneiprimiannisettantaconl’organodelduomodimug-gia,trieste(1971,op. 939;organoaduemanuali,16registri).ta-leindirizzos’imposeprogressivamente,vincendoleinizialiresi-stenzediorganisti e committenti,mentrecontemporaneamentecominciavaasvilupparsil’attivitàdirestaurodegliorganiantichi.sullelineediquestatradizione,la«famigliaVincenzomascio-ni» prosegue tuttora la sua attività sotto la guida di andrea(1965;figliodieugenio)edigIorgIo (1966;figliodienrico).IlcatalogodegliorganicostruitidalladittamascioniècostituitodaunregistromanoscrittocontinuamenteaggiornatodalladittastessaeintitolatoElenco organi costruiti dal 1880 in poi,cheri-portaoltreunmigliaiodistrumentiubicatiinItaliaeall’estero(svizzera,spagna,portogallo,exJugoslavia,malta,marocco,Islanda,giappone,turchia,argentinaedecuador).lanumera-zionedeglistrumentipartedal1867manell’Elenco,sesieccet-tuailnumero98(1891),essacompareregolarmentesoloapar-tiredalnumero276(1907):talelacunaèprobabilmentedovutaallaperditadidocumentiaseguitodiunincendiochetrail12eil13agosto1950distrusselafabbrica.
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note
1) Sulla storia della Famiglia organaria mascioni e, in particolare, sul-
l’attività esercitata dalla ditta nel territorio varesino si veda mario
manzin, La tradizione organaria varesina nel contesto lombardo, ger-
mignaga (Varese), marcocattaneoeditore, 2005, capitolo x, Gaspare
Chiesa, estroso maestro lombardo, e le botteghe della Valcuvia, pp. 133-
147. e ancora, il documentato profilo tracciato da gioVanni maScio-
ni nel saggio Gli organari Mascioni della Valcuvia: storia e tradizione
(in mario manzin, maurizio iSaBella [a cura di], La tradizione or-
ganaria nel territorio varesino, «giornata di studio in occasione del re-
stauro dell’organo “Francesco carnisi” 1857 della chiesa della B.V.
del carmine», mozzate, B&B centro Stampa, 1995, pp. 55-60).
2) ettore BontemPelli, Storia dell’arte organaria ed organistica ita-
liana, in giulio ceSare PariBeni, luigi orSini, ettore BontemPel-
li (a cura di), M. E. Bossi. Il Compositore-l’organista-l’uomo. L’organo
in Italia, milano, casa editrice “erta”, pp. 145-217: Ditta Mascioni,
211-212. afferma Bontempelli: «[…] la fabbrica acquistò importanza,
che divenne in seguito cospicua e tale da assicurare alla ditta un posto
di prima grandezza, quando ne assunse la direzione Vincenzo Mascio-
ni, organaro di vocazione, con tutte le doti proprie dell’uomo volitivo
e cosciente, entusiasta dell’arte sua, al quale non poteva sfuggire alcun
progresso dell’organaria straniera, ch’egli studiò sempre con cura per
assicurare alle sue opere organarie non solo gli ultimi ingegnosi trova-
ti di quest’arte nobilissima, ma coll’aggiunta delle proprie invenzioni,
anche un posto d’avanguardia».
3) restaurato dalla Famiglia mascioni nel 1980.
4) restaurato dalla Famiglia mascioni nel 1994.
5) negli organi di giacomo mascioni si loda unanimemente «la tra-
sparenza del ripieno», «la scelta di colori nei registri» frutto di un’in-
telligenza e di una sensibilità viva ed esuberante; in relazione alla tim-
brica dei suoi strumenti rimasti si è parlato di un finissimo «arcoba-
leno sonoro» (mario manzin).
6) corrado moretti, L’organo italiano, seconda edizione, milano,
caSa muSicale eco, 1973, capitolo xii, L’organo del nostro tempo,
Vincenzo Mascioni, pp. 150-52: 150.
7) carlo ScHmidl, Dizionario universale dei musicisti, seconda edizio-
ne, 3 voll., milano, casa editrice Sonzogno, 1926-38, vol. ii, p. 55.
8) in sostituzione dell’organo ruffatti (1952), con il riutilizzo di parte
del canneggio e della splendida consolle del vecchio strumento.
9) organo a trasmissione elettrica, consolle progettata dal famoso ar-
chitetto alessandro limongelli (1890-1932), cinque tastiere (i, Positivo
Espressivo; ii, Grand’Organo; iii, Espressivo; iV, Solo Espressivo; V, Eco
Espressivo) e pedaliera concavo-radiale, 110 registri. tra le particola-
rità dello strumento va sottolineato l’elevato numero di combinazioni,
sia fisse (14 generali e 42 particolari), sia aggiustabili (12), la possibilità
di fissare una o più note a piacimento e il Tenore al Pedale, che permet-
te di dividere la pedaliera in due sezioni (la prima, da do1 a Si1, utilizza
i registri del Pedale; la seconda, da do2 a Sol3, utilizza i registri del-
l’Espressivo). dal punto di vista fonico, lo strumento presenta un note-
vole numero di registri di 16’ (6), di 8’ (22) e di 4’ (13), con la presenza
del ripieno nelle prime tre tastiere (rispettivamente Positivo Espressivo,
Grand’Organo ed Espressivo) e uno scarso numero di altre mutazioni,
in particolare composte. in generale, la tavolozza timbrica riassume sia
registri della tradizione italiana (particolarmente nel Positivo Espressi-
vo e anche nell’Eco Espressivo), sia registri moderni (nell’Espressivo);
inoltre il Solo Espressivo (quarta tastiera) è ispirato sia al Solo inglese,
sia al Clavier de Bombarde francese. lo strumento è stato sottoposto a
un duplice intervento conservativo ad opera della stessa ditta costrut-
trice negli anni 2001 e 2005-06.
10) meritano di essere ricordati anche i seguenti strumenti: l’organo
monumentale (1938, op. 506; 5 tastiere, 180 registri) del duomo di mi-
lano, realizzato in collaborazione con la ditta tamburini; l’organo e-
lettrico (1943, op. 579; 3 tastiere, 57 registri) per il Santuario di mon-
teberico, Vicenza; il grandioso organo a trasmissione elettropneuma-
tica (1953; op. 690) della cappella interna del North American College
a roma, su progetto di Fernando germani (1906-1998); l’organo per
l’abbazia di montecassino (1953, op. 693; 3 tastiere, 82 registri).
11) aSSociazione italiana S. cecilia. Segretariato di organologia (a
cura di), La prima adunanza organistica italiana (Trento 25-29 luglio
1930), «iii conVegno di organologia. Pisa 31 agosto-2 settembre
1990», Pisa, tipografia comunale, 1990; oltre a contributi di Franco
Baggiani e di giuSePPe radole, il vol. contiene la ristampa anastati-
ca dell’edizione pubblicata nel 1930 delle Deliberazioni e Voti della pri-
ma adunanza organistica italiana, comprensiva dei sei Disegni realiz-
zati da Vincenzo maScioni.
12) renato lunelli, I bellissimi organi della basilica di S. Maria mag-
giore, trento, 1953, p. 46.
13) dal titolo di un ampio e documentato saggio di Patrizio BarBieri,
La ‘Controriforma’ dell’organo in Italia: meccanica e fonica dal 1930
al 1990, in Franco Baggiani (a cura di), Atti ufficiali del III Convegno
di organologia sul tema La Riforma dell’organo italiano in occasione
del 60° anniversario della 1a Adunanza Organistica Italiana, Pisa, 31
agosto – 2 settembre 1990, Pisa, Pacini editore, 1991, pp. 63-115.
14) come osservava corrado moretti, Noterelle di organaria. II,
«Bollettino ceciliano», lxix, 1974, pp. 108-09.
15) «il 1978 vede anche l’inaugurazione del primo organo mascioni a
temperamento inequabile (Parrocchiale di Barzio in Valsassina, co-
mo: 3 manuali, 38 registri). Si tratta di un’accordatura chiaramente
ispirata al tardo Settecento veneto, con un grado di inequabilità inter-
medio tra quella di Vallotti-malerbi e quella schematizzata da ricca-
ti» (BarBieri, La ‘Controriforma’ dell’organo in Italia: meccanica e fo-
nica dal 1930 al 1990, op. cit., p. 85).
16) maurizio iSaBella, Le canne d’organo di Onofrio Zefferini nella
basilica di Santa Croce a Firenze. Studi e ricerche in occasione dei lavo-
ri di manutenzione all’organo di destra, germignaga (Varese), Fami-
glia Vincenzo mascioni, 2011.
17) «[…] il suo insieme fonico, ispirato a quello dello strumento che
detlef Kleuker realizzò nel 1978 all’alpe d’Huez […] rivela in modo
assai chiaro il carattere dell’organo a solisti, come preconizzato in cia-
scuno dei progetti di mia concezione […]. al g.o. troviamo un nucleo
sonoro costituito da tre registri: Principale 8’, ottava 4’ ed una mistu-
ra (Plenum). accanto ad essi vi sono, come solisti, un Flauto 8’, un ot-
tavino 2’, un cornetto ii-iii [file] e un cromorno. al secondo manuale
l’arricchimento solistico prosegue con Flauti da 8’, 4’, 1’ 1/3, un Caril-
lon (mistura) a 2 file ed una tromba armonica. il Pedale, infine, è par-
ticolarmente ben sostenuto da una serie di Flauti (16’, 8’, 4’), ai quali
si affianca un Fagotto 16’. il minuzioso studio delle progressioni e una
scelta accurata del taglio di ciascun registro hanno reso quest’organo
ben più ricco e vario, sotto l’aspetto timbrico, di quanto le sue ogget-
tive dimensioni lascino immaginare» (Jean guillou, L’organo. Me-
moria e futuro, traduzione e adattamento di michele Fantini Jesu-
rum, Bergamo, carrara, 2011, cap. Vii, pp. 90-91).
18) «il nuovo grand’organo mascioni, progettato da Jean guillou,
della chiesa di S. antonio dei Portoghesi in roma, chiesa nazionale
del Portogallo, commissionato dal rettore mons. agostinho Borges,
rappresenta un unicum nella capitale italiana, in quanto ad originalità
e funzionalità nello spazio sacro di accoglienza. la qualità del nuovo
organo è sinfonica, con un complesso “gioco” interattivo fra i differen-
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ti registri distribuiti fra le quattro tastiere e il pedale, alcuni essendo
basati su sei ottave reali. inoltre il criterio di “metamorfosi timbrica”
così come la trasmissione sensitiva ne fanno uno strumento autentica-
mente complesso concepito in uno spazio non grande, laddove nulla è
intaccato dal punto di vista delle architetture e di ciò che già esiste in
chiesa. […] la maestria concettuale di guillou unitamente all’arte co-
struttiva della Famiglia mascioni dimostrano questo. […] primo e-
sempio di rinnovata arte organistica europea in roma» (giamPaolo
di roSa, organista titolare).
19) gioVanni maScioni, Gli organari Mascioni della Valcuvia: storia e
tradizione, op. cit., p. 60.
20) Deliberazioni e voti della prima adunanza organistica italiana. Trento
- 25-29 Luglio 1930 - Trento, Vicenza, ufficio centrale dell’a. i. S. c., s.a.
21) Il grande organo del Pontificio Istituto di Musica Sacra, roma, P.
Feroce, 1933.