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IL GIORNALE DELL’INFORMATION & COMMUNICATION TECHNOLOGY DALL’11 AL 24 LUGLIO PAG.5 scenari, aziende, protagonisti focus voip Sono le grandi aziende dell’hi-tech e dell’Ict ad aver adottato per prime il VoIp. Ma non sono le sole. Perché in Italia le im- prese, anche quelle di piccole dimensioni, che dimostrano di apprezzare la telefonia over Ip sono in continuo aumento. E la mappa è più eterogena di quanto si pensi: si va dalle palestre alle banche, dalle bi- blioteche ai centri servizi. A trainare la migrazione resta in testa il fattore risparmio costi, quello sulle bollette telefoniche si intende, perché quando si parla di dispositivi certo non si può dire che i costi dei telefoni della generazione Ip siano competitivi. VOIP, MA QUANTO MI COSTI? Per traformare una postazione analogica in una postazione Ip si spendono infatti 250 euro per telefono. Una spesa allineata a quella dei nuovi apparati digitali e quindi in questo senso perfettamente in linea con i trend di mercato, ma per chi si appresta a ri- voluzionare in toto la propria infrastruttura telefonica questa considerazio- ne non fa troppo la differenza nelle scelte dei manager. Se 250 euro sono troppi, il costo non si abbassa con le valutazioni di mercato. I costi per la realizzazione del- la nuova “rete” restano dunque lo scoglio maggiore, almeno per quelle realtà che non possono permettersi forti investimenti iniziali in tecnologie o che non hanno la possibilità di ammor- tizzare subito la spesa. Ma non sempre è così. Fra chi ha deci- so di passare al VoIp in nome proprio della razionalizzazione o ottimizzazione che dir si vo- glia dei costi di network grazie alla maggiore flessibilità del sistema c’è il Comune di Todi. “Attraverso la convergenza di dati e voce su protocollo Ip in una sola infrastruttura di rete sicura e ad alta disponibilità, si concretizza il totale recupero degli investimenti istituiti per la realizzazione delle Lan, ossia fibra ottica e cablaggio strutturato - spiega il responsabile del servizio informatico del Comune di Todi, Paolo Orazi - La totale fruibilità di un proprio sistema telematico è uno dei vantaggi ed è possibile la completa integrazione delle tecnologie con la rete regionale della Pa ComnetUmbria con to- tale convergenza di tecnologia e servizi”. LE QUESTIONI TECNICHE Riguardo alle altre “strillate” pecche del VoIp, quelle che hanno scatenato la nascita di forum online dove clienti agguerriti han- no pubblicato la lista nera di tutte le ope- razioni che con il VoIp non sarebbe possi- bile fare, l’emergenza sembra rientrata. A preoccupare maggiormente fino a qualche tempo fa era l’impossibilità di comporre numeri di emergenza, numero speciali e di smistare le chiamate dal centralino alle singole postazioni. “È una questione di corretta configura- zione dei dispositivi - sottolinea Filippo Costa, resposabile IT per il Gruppo Co- sta Edutainment a cui fa capo l’Acqua- rio di Genova che si è dotato di centralini telefonici IP - I telefoni devono essere configurati e correttamente abilitati. Non è vero che non si possono comporre alcuni numeri, quando non si può fare vuol dire che c’è qualcosa di sbagliato nelle impo- stazioni”. IN NOME DELLA SCALABILITÀ Altro plus del Voip è la scalabilità. “In una soluzione legacy, ossia quella delle centrali telefoniche, la scalabilità è vin- colata alla disponibilità di slot liberi nel centralino per ospitare le schede di espan- sione che eventualmente devono essere approvvigionate - sottolinea Alessandro Macinai, responsabile Sistemi diperti- mentali e infrastrutture di Mps Banca Impresa - I telefoni Ip si collegano alle normali prese dati e i computer possono essere collegati in cascata ai telefoni. E soprattutto ulteriori utenze telefoniche possono essere da subito soddisfatte nel caso di telefonia su Ip in quanto il num- nero massimo di utenze supportate da un Call manager è pari a 2.500 interni”. Insomma, va da sè che costi e benefici sono direttamente e indissolubilmente le- gati alle strategie aziendali e agli obiettivi. “Come per ogni innovazione tecnologica le problematiche sono legate alla consa- pevolezza delle conseguenze come delle potenzialità - spiega Francesco Sacco docente all’università dell’Insubria di Varese e presso la Sda Bocconi di Milano - Poi non va sottovalutata la scelta dei fornitori e dei partner tecnologici. Il VoIp è un’opportunità e oltre ai vantaggi imme- diati vanno valutate anche e soprattutto le opzioni per ulteriori sviluppi”. NON SOLO TECNOLOGIE La strategia, dunque. A dimostrazione, ancora una volta, che la tecnologia è soltanto il braccio e non la mente. Pro e contro dell’utilizzo del VoIp, che non sempre quindi rappresenta la soluzione alla comunicazione azienda- le, dipendono da una serie di elementi che vanno dal numero di uffici sul territorio nazionale e internazionale, la mobilità del personale, la disponibilità di banda larga. La situazione di partenza, a livello di rete, impatta note- volmente sulla spesa. E poi ci sono da valutare il numero di postazioni e anche la quantità di traffico telefonico effettua- to dai dipendenti. Più grande è l’azienda più i vantaggi sul risparmio aumentano, anche se parallelamente aumentano gli investimenti. I risultati poi, non sempre sono visibili nel breve periodo perché la “macchina” va rodata e poi stabilizzata in base alle esi- genze in corso d’opera. LE INSIDIE DEL MOBILE Alcune insidie però si nascondono fra gli sviluppi della tecnologia e in partico- lare dalla possibilità di far viaggiare su rete Ip anche le chiamate sui cellulari. Il numero uno della Voipsa (VoIp Secu- rity Alliance), David Endler, mette in guardia sulle vulnerabilità. “Come per il wireless networking anche sul VoIp si stanno presentando vulnerabilità da attacchi elettronici, e col crescere del traffico le falle diventano sempre più interessanti per la comunità cracker”. Endler ritiene che i pericoli sono legati agli attacchi di tipo DoS e in particolare al sovraccarico delle risorse disponibili tra- mite l’invio di una gran mole di dati che rendono inaccessibile rete o il server. Un telefono salvadanaio (ma non per tutti) La tecnologia è rodata ma spesso le scelte aziendali peccano di imprecisione e non considerano i pro e i contro del passaggio al nuovo sistema Errori Filippo Costa (Gruppo Costa) «Quando non si riesce a chiamare alcuni numeri non si deve dare la colpa alla tecnologia Se gli apparati sono abilitati correttamente funzionano benissimo» Mila Fiordalisi Strategie Francesco Sacco (Sda Bocconi) «Potenzialità e rischi che si corrono: bisogna essere sempre consapevoli delle scelte che si fanno come per tutte le innovazioni tecnologiche» È l’accoppiata fra Voip e telefonia mobile quel- la su cui si sta concentrando l’attenzione del mercato. Che prima o poi il matrimonio sarebbe stato celebra- to non è cosa nuova. La novità oggi, rispetto al passato, è che le previ- sioni e le teorie si stanno trasformando in esperienze concrete. Prima fra tutte quella di Skype la società che ha costruito sul Voip la propria fortuna al punta da diventare la numero uno al mondo per quantità di utenti all’attivo. Bene, Skype si starebbe preparando a offrire ai proprio clienti la possibilità di utilizzare il protocollo Ip anche per le chiamate via cellulare. Co- me? Stando alle prime voci di corridoio i telefonini si connetterebbero ai pc direttamente via porta Usb per poi collegarsi al network Ip. Ma tutto è ancora da confermare, anche la notizia che attribuisce ad una società norvegese, la Ipdrum, lo sviluppo di un sistema ad hoc per fare parlare gli utenti mobili fra loro attraverso Ip. Intanto il fermento cresce. Nel Regno Unito British Telecom ha presentato Bt Fusion, sistema di connessione a banda larga in grado di far convergere sulla rete, attraverso l’uti- lizzo della tecnologia Bluetooth (quindi in un arco spaziale ridotto) le telefonate mobili direttamente sul gateway della rete Dsl della compagnia telefoni- ca britannica. Già si fanno i primi conti nelle tasche dei clienti: il nuovo sistema, assicura il gestore d’Oltremanica, permetterà di abbattere i costi per le chiamate via cellulare fino al 95% prendendo in considerazione l’ora di punta. Inoltre, alla basesta- tion Bluetooth/Wi-Fi si potranno connettere fino a sei cellulari, tre contemporaneamente, per un costo aggiuntivo di 15 euro. Fra le notizie dell’ultim’ora che meritano di essere citate c’è la discesa sul campo del Voip della finlan- dese Nokia, insieme con Avaya, a dimostrazione di quanto il mercato sia maturo per investimenti fattivi. “Oltre il 50% del personale di un’azienda deve es- sere produttivo anche al di fuori del proprio ufficio, e le comunicazioni voce rappresentano il principale canale per questa categoria di utenti”, ha evidenziato Geoffrey Baird, Vice President e General Mana- ger della Communication Appliances Division di Avaya. Avaya e Nokia hanno deciso di collaborare per fornire all’utenza mobile l’accesso a servizi di telefonia aziendale intuitivi, aiutando le aziende a ridurre i costi associati all’impiego di infrastrutture fisse e mobili separate e migliorando il controllo e la produttività, con un vantaggio visibile anche sulla ri- duzione dei costi delle comunicazioni. Si tratta di un ulteriore esempio di comunicazioni intelligenti appli- cate alla realtà quotidiana, per estendere la presenza dell’azienda in ambienti di lavoro sempre più vari”. L’accordo fra Nokia e Avaya prevede l’introiduzione nei cellulari Nokia Series 60 Platform delle funzio- nalità mobili basate su software Ip con l’obiettivo di abilitare i nuovi dispositivi in veri e propri telefoni mobili da ufficio in grado di estendere le funzionalità di telefonia office all’utenza mobile. M.F. Il matrimonio con il wireless è il grande annuncio della stagione Dalla Norvegia Nokia ha deciso di calcare l’onda unendo le forze con Avaya Entro il 2008 la Pa italiana comunicherà tramite il VoIp. La direttiva emanata a gennaio dal ministro Lucio Stanca punta sulla nuova tecnologia per ottenere una forte riduzione dei costi e la raziona- lizzazione delle infrastrutture di Tlc. La transizione non sarà semplice né immediata visto che, negli oltre 20mila uffici pubblici dislocati sul territorio, vi sono circa 900mila pc e più di un milione di telefoni tradizionali, ma la decisione è ormai presa. “Il VoIp è, a nostro parere, la scelta migliore sotto il profilo della qualità del servizio, della gamma di offerta innovativa e dei risparmi sui costi di esercizio e manutenzione”, dichiara Emilio Frezza, consigliere tecnico per le Tlc Cnipa e presidente del gruppo di lavoro istituito per favorire il passaggio della Pa dalla telefonia tradizionale alla telefonia via Internet. La diffusione del VoIp nella Pa rappresenta anche una reale possibilità di crescita e di sviluppo sia per i produttori di hardware, sia per i fornitori di servizi che potranno offrire agli enti nuove funzionalità ba- sate sul protocollo Ip. “È una grande occasione non solo per la Pa ma per tutto il sistema paese”, confer- ma Frezza, ricordando che “siamo i primi a partire con un progetto VoIp così ambizioso in ambito e-gov. Una leadership che, se sfruttata appieno, ci proietterà in una posizione privilegiata”. Gli Usa sono capofila nel mondo nell’utilizzo della tecnologia nell’ambito Pa, ma anche in Europa ci sono esperienze interes- santi. In Inghilterra, ad esempio, la municipalizzata di Trafford ha ottenuto rilevanti risultati sia sotto il profilo economico sia di efficienza. In Italia la spe- rimentazione più importante a livello di Pa centrale è sicuramente la Ripa, la rete internazionale che, entro quest’anno, collegherà 500 sedi diplomatiche italiane in 120 Paesi nel mondo con tecnologia Ip- Mpls. In questo contesto, il ministero degli Esteri ha avviato un progetto pilota per collegare in VoIp 23 sedi all’estero. Anche il Sistema pubblico di connettività (SPC), l’infrastruttura che andrà a sostituire la Rupa, sup- porterà il VoIp. In attesa della sua realizzazione è stato prorogato il contratto Rupa a Telecom Italia, vincitrice della gara nel 1999, prevedendo un ade- guamento delle infrastrutture affinché, spiega Frez- za, “le amministrazioni che intendono partire subito con il VoIp possano avvalersi di collegamenti ad alta velocità”. Anche i ministeri delle Infrastrutture e dell’Economia a breve inizieranno le sperimen- tazioni. A livello locale il Comune di Torino ha realizzato una rete per integrare fonia e dati e Frezza ricorda che la sede del Cnipa a Roma è completa- mente migrata al VoIp. Non sono previsti incentivi per agevolare la transizione, ma “sarebbe grave che le amministrazioni disperdessero investimenti in soluzioni senza futuro”, conclude Frezza ricordando che “i cinque maggiori produttori che detengono il 90% delle quote del mercato stanno abbandonando le linee di prodotto Pabx a favore di sistemi VoIp”. Flavio Padovan La Pa ha già avviato la migrazione Un milione di telefoni da convertire Ultimi arrivi Da alcune settimane il Cnipa convertito alla nuova tecnologia

Un telefono salvadanaio (ma non per tutti) › ... › 4 › CorCom_05.pdfE la mappa è più eterogena di quanto si pensi: si va dalle palestre alle banche, dalle bi-blioteche ai centri

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IL GIORNALE DELL’INFORMATION & COMMUNICATION TECHNOLOGYDALL’11 AL 24 LUGLIOPAG.5

scenari, aziende, protagonistifocusvoip

Sono le grandi aziende dell’hi-tech e dell’Ict ad aver adottato per prime il VoIp. Ma non sono le sole. Perché in Italia le im-prese, anche quelle di piccole dimensioni, che dimostrano di apprezzare la telefonia over Ip sono in continuo aumento. E la mappa è più eterogena di quanto si pensi: si va dalle palestre alle banche, dalle bi-blioteche ai centri servizi.

A trainare la migrazione resta in testa il fattore risparmio costi, quello sulle bollette telefoniche si intende, perché quando si parla di dispositivi certo non si può dire che i costi dei telefoni della generazione Ip siano competitivi.

VOIP, MA QUANTO MI COSTI?Per traformare una postazione analogica

in una postazione Ip si spendono infatti 250 euro per telefono. Una spesa allineata a quella dei nuovi apparati digitali e quindi in questo senso perfettamente in linea con i trend di mercato, ma per chi si appresta a ri-voluzionare in toto la propria infrastruttura telefonica questa considerazio-ne non fa troppo la differenza nelle scelte dei manager. Se 250 euro sono troppi, il costo non si abbassa con le valutazioni di mercato.

I costi per la realizzazione del-la nuova “rete” restano dunque lo scoglio maggiore, almeno per quelle realtà che non possono permettersi forti investimenti iniziali in tecnologie o che non hanno la possibilità di ammor-tizzare subito la spesa. Ma non sempre è così. Fra chi ha deci-so di passare al VoIp in nome proprio della razionalizzazione o ottimizzazione che dir si vo-glia dei costi di network grazie alla maggiore flessibilità del sistema c’è il Comune di Todi. “Attraverso la convergenza di dati e voce su protocollo Ip in una sola infrastruttura di rete sicura e ad alta disponibilità, si concretizza il totale recupero degli investimenti istituiti per la realizzazione delle Lan, ossia fibra ottica e cablaggio strutturato - spiega il responsabile del servizio informatico del Comune di Todi, Paolo Orazi - La totale fruibilità di un proprio sistema telematico è uno dei vantaggi ed è possibile la completa integrazione delle tecnologie con la rete regionale della Pa ComnetUmbria con to-tale convergenza di tecnologia e servizi”.

LE QUESTIONI TECNICHERiguardo alle altre “strillate” pecche del

VoIp, quelle che hanno scatenato la nascita di forum online dove clienti agguerriti han-no pubblicato la lista nera di tutte le ope-razioni che con il VoIp non sarebbe possi-

bile fare, l’emergenza sembra rientrata. A preoccupare maggiormente fino a qualche tempo fa era l’impossibilità di comporre numeri di emergenza, numero speciali e di smistare le chiamate dal centralino alle singole postazioni.

“È una questione di corretta configura-zione dei dispositivi - sottolinea Filippo Costa, resposabile IT per il Gruppo Co-sta Edutainment a cui fa capo l’Acqua-

rio di Genova che si è dotato di centralini telefonici IP - I telefoni devono essere configurati e correttamente abilitati. Non è vero che non si possono comporre alcuni numeri, quando non si può fare vuol dire che c’è qualcosa di sbagliato nelle impo-stazioni”.

IN NOME DELLA SCALABILITÀAltro plus del Voip è la scalabilità. “In

una soluzione legacy, ossia quella delle centrali telefoniche, la scalabilità è vin-colata alla disponibilità di slot liberi nel centralino per ospitare le schede di espan-sione che eventualmente devono essere approvvigionate - sottolinea Alessandro Macinai, responsabile Sistemi diperti-mentali e infrastrutture di Mps Banca Impresa - I telefoni Ip si collegano alle normali prese dati e i computer possono

essere collegati in cascata ai telefoni. E soprattutto ulteriori utenze telefoniche possono essere da subito soddisfatte nel caso di telefonia su Ip in quanto il num-nero massimo di utenze supportate da un Call manager è pari a 2.500 interni”.

Insomma, va da sè che costi e benefici sono direttamente e indissolubilmente le-gati alle strategie aziendali e agli obiettivi. “Come per ogni innovazione tecnologica le problematiche sono legate alla consa-pevolezza delle conseguenze come delle potenzialità - spiega Francesco Sacco docente all’università dell’Insubria di Varese e presso la Sda Bocconi di Milano - Poi non va sottovalutata la scelta dei fornitori e dei partner tecnologici. Il VoIp è un’opportunità e oltre ai vantaggi imme-diati vanno valutate anche e soprattutto le opzioni per ulteriori sviluppi”.

NON SOLO TECNOLOGIELa strategia, dunque. A dimostrazione,

ancora una volta, che la tecnologia è soltanto il braccio e non la mente. Pro e contro dell’utilizzo del VoIp, che non sempre quindi rappresenta la soluzione

alla comunicazione azienda-le, dipendono da una serie di elementi che vanno dal numero di uffici sul territorio nazionale e internazionale, la mobilità del personale, la disponibilità di banda larga. La situazione di partenza, a livello di rete, impatta note-volmente sulla spesa. E poi ci sono da valutare il numero di postazioni e anche la quantità di traffico telefonico effettua-to dai dipendenti. Più grande è l’azienda più i vantaggi sul risparmio aumentano, anche se parallelamente aumentano gli investimenti. I risultati poi, non sempre sono visibili nel breve periodo perché la “macchina” va rodata e poi stabilizzata in base alle esi-genze in corso d’opera.

LE INSIDIE DEL MOBILEAlcune insidie però si

nascondono fra gli sviluppi della tecnologia e in partico-

lare dalla possibilità di far viaggiare su rete Ip anche le chiamate sui cellulari. Il numero uno della Voipsa (VoIp Secu-rity Alliance), David Endler, mette in guardia sulle vulnerabilità. “Come per il wireless networking anche sul VoIp si stanno presentando vulnerabilità da attacchi elettronici, e col crescere del traffico le falle diventano sempre più interessanti per la comunità cracker”.Endler ritiene che i pericoli sono legati agli attacchi di tipo DoS e in particolare al sovraccarico delle risorse disponibili tra-mite l’invio di una gran mole di dati che rendono inaccessibile rete o il server.

Un telefono salvadanaio(ma non per tutti)

La tecnologia è rodata ma spesso le scelte aziendalipeccano di imprecisione e non considerano

i pro e i contro del passaggio al nuovo sistema

ErroriFilippo Costa(Gruppo Costa)«Quando non si riescea chiamarealcuni numerinon si devedare la colpaalla tecnologiaSe gli apparatisono abilitaticorrettamentefunzionanobenissimo»

Mila Fiordalisi

StrategieFrancesco Sacco(Sda Bocconi)«Potenzialitàe rischi chesi corrono:bisogna essere sempreconsapevolidelle scelteche si fannocome per tuttele innovazionitecnologiche»

È l’accoppiata fra Voip e telefonia mobile quel-la su cui si sta concentrando l’attenzione del mercato. Che prima o poi il matrimonio sarebbe stato celebra-to non è cosa nuova.

La novità oggi, rispetto al passato, è che le previ-sioni e le teorie si stanno trasformando in esperienze concrete. Prima fra tutte quella di Skype la società che ha costruito sul Voip la propria fortuna al punta da diventare la numero uno al mondo per quantità di utenti all’attivo. Bene, Skype si starebbe preparando a offrire ai proprio clienti la possibilità di utilizzare il protocollo Ip anche per le chiamate via cellulare. Co-me? Stando alle prime voci di corridoio i telefonini si connetterebbero ai pc direttamente via porta Usb per poi collegarsi al network Ip. Ma tutto è ancora da confermare, anche la notizia che attribuisce ad una società norvegese, la Ipdrum, lo sviluppo di un sistema ad hoc per fare parlare gli utenti mobili fra loro attraverso Ip. Intanto il fermento cresce.

Nel Regno Unito British Telecom ha presentato Bt Fusion, sistema di connessione a banda larga in grado di far convergere sulla rete, attraverso l’uti-lizzo della tecnologia Bluetooth (quindi in un arco spaziale ridotto) le telefonate mobili direttamente sul gateway della rete Dsl della compagnia telefoni-ca britannica. Già si fanno i primi conti nelle tasche

dei clienti: il nuovo sistema, assicura il gestore d’Oltremanica, permetterà di abbattere i costi per le chiamate via cellulare fino al 95% prendendo in considerazione l’ora di punta. Inoltre, alla basesta-tion Bluetooth/Wi-Fi si potranno connettere fino a sei cellulari, tre contemporaneamente, per un costo aggiuntivo di 15 euro.

Fra le notizie dell’ultim’ora che meritano di essere citate c’è la discesa sul campo del Voip della finlan-dese Nokia, insieme con Avaya, a dimostrazione di quanto il mercato sia maturo per investimenti fattivi. “Oltre il 50% del personale di un’azienda deve es-sere produttivo anche al di fuori del proprio ufficio, e le comunicazioni voce rappresentano il principale canale per questa categoria di utenti”, ha evidenziato Geoffrey Baird, Vice President e General Mana-ger della Communication Appliances Division di Avaya. Avaya e Nokia hanno deciso di collaborare per fornire all’utenza mobile l’accesso a servizi di telefonia aziendale intuitivi, aiutando le aziende a ridurre i costi associati all’impiego di infrastrutture fisse e mobili separate e migliorando il controllo e la produttività, con un vantaggio visibile anche sulla ri-duzione dei costi delle comunicazioni. Si tratta di un ulteriore esempio di comunicazioni intelligenti appli-cate alla realtà quotidiana, per estendere la presenza dell’azienda in ambienti di lavoro sempre più vari”. L’accordo fra Nokia e Avaya prevede l’introiduzione nei cellulari Nokia Series 60 Platform delle funzio-nalità mobili basate su software Ip con l’obiettivo di abilitare i nuovi dispositivi in veri e propri telefoni mobili da ufficio in grado di estendere le funzionalità di telefonia office all’utenza mobile. M.F.

Il matrimonio con il wirelessè il grande annuncio della stagione

Dalla NorvegiaNokia ha deciso di calcare l’onda

unendo le forze con Avaya

Entro il 2008 la Pa italiana comunicherà tramite il VoIp. La direttiva emanata a gennaio dal ministro Lucio Stanca punta sulla nuova tecnologia per ottenere una forte riduzione dei costi e la raziona-lizzazione delle infrastrutture di Tlc. La transizione non sarà semplice né immediata visto che, negli oltre 20mila uffici pubblici dislocati sul territorio, vi sono circa 900mila pc e più di un milione di telefoni tradizionali, ma la decisione è ormai presa. “Il VoIp è, a nostro parere, la scelta migliore sotto il profilo della qualità del servizio, della gamma di offerta innovativa e dei risparmi sui costi di esercizio e manutenzione”, dichiara Emilio Frezza, consigliere tecnico per le Tlc Cnipa e presidente del gruppo di lavoro istituito per favorire il passaggio della Pa dalla telefonia tradizionale alla telefonia via Internet.

La diffusione del VoIp nella Pa rappresenta anche una reale possibilità di crescita e di sviluppo sia per i produttori di hardware, sia per i fornitori di servizi che potranno offrire agli enti nuove funzionalità ba-sate sul protocollo Ip. “È una grande occasione non solo per la Pa ma per tutto il sistema paese”, confer-ma Frezza, ricordando che “siamo i primi a partire con un progetto VoIp così ambizioso in ambito e-gov. Una leadership che, se sfruttata appieno, ci proietterà in una posizione privilegiata”. Gli Usa sono capofila nel mondo nell’utilizzo della tecnologia nell’ambito Pa, ma anche in Europa ci sono esperienze interes-santi. In Inghilterra, ad esempio, la municipalizzata di Trafford ha ottenuto rilevanti risultati sia sotto il profilo economico sia di efficienza. In Italia la spe-rimentazione più importante a livello di Pa centrale è sicuramente la Ripa, la rete internazionale che,

entro quest’anno, collegherà 500 sedi diplomatiche italiane in 120 Paesi nel mondo con tecnologia Ip-Mpls. In questo contesto, il ministero degli Esteri ha avviato un progetto pilota per collegare in VoIp 23 sedi all’estero.

Anche il Sistema pubblico di connettività (SPC), l’infrastruttura che andrà a sostituire la Rupa, sup-porterà il VoIp. In attesa della sua realizzazione è stato prorogato il contratto Rupa a Telecom Italia, vincitrice della gara nel 1999, prevedendo un ade-guamento delle infrastrutture affinché, spiega Frez-za, “le amministrazioni che intendono partire subito con il VoIp possano avvalersi di collegamenti ad alta velocità”. Anche i ministeri delle Infrastrutture e dell’Economia a breve inizieranno le sperimen-tazioni. A livello locale il Comune di Torino ha realizzato una rete per integrare fonia e dati e Frezza ricorda che la sede del Cnipa a Roma è completa-mente migrata al VoIp. Non sono previsti incentivi per agevolare la transizione, ma “sarebbe grave che le amministrazioni disperdessero investimenti in soluzioni senza futuro”, conclude Frezza ricordando che “i cinque maggiori produttori che detengono il 90% delle quote del mercato stanno abbandonando le linee di prodotto Pabx a favore di sistemi VoIp”.

Flavio Padovan

La Pa ha già avviato la migrazioneUn milione di telefoni da convertire

Ultimi arriviDa alcune settimane il Cnipaconvertito alla nuova tecnologia