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Scuola Primaria Statale
NESPOLO
Classi 3° - 4°
Anno scolastico 2013 - 2014
Un mestiere antico:
IL CORBELLAIO
Il corbellaio o cestaio è un mestiere antico ed a Pistoia ha una lunga tradizione sia per
l’abbondanza della materia prima, che arrivava dalla montagna, sia per la necessità dovuta ad
abitudini ed ai lavori della zona.
Per fabbricar cesti e corbelli era necessario utilizzare il legno di castagno che veniva trasportato sui
barrocci da Momigno, Villa di Baggio e Santomoro fino a Pistoia.
Per la lavorazione occorrevano delle parti speciali della pianta che sono abbastanza morbide e si
chiamano MATERI, cioè quei “polloni” dritti che spuntano dalla ceppa del castagno tagliati in pezzi
lunghi un metro, un metro e mezzo. I materi venivano presi e tenuti in una vasca di acqua piovana
perché le fibre del castagno mantenessero una sufficiente elasticità per poter essere lavorati.
Successivamente venivano messi in un forno a legna per circa 45 minuti, in questo modo i materi
perdevano la parte di acqua producendo il vapore che li avrebbe resi più morbidi e lavorabili.
I materi venivano divisi (schiappatura) in tante strisce sottili che potevano essere piegate ed
intrecciate. Per schiappare si usava la roncola e anche la bocca: era un lavoro difficile e di
precisione! Le strisce potevano essere lunghe e strette (vinchi) o larghe (stecche). L’intrecciatura
cominciava dal fondo del corbello o del cesto e si procedeva verso l’alto intrecciando le pareti. La
parte più difficile era fare il fondo.
Attrezzi usati:
forbici roncola martello
Incontriamo RINO PRIAMI
IL CORBELLAIO
Con le mani si possono fare tante cose.
Fare le cose da soli è meglio che comprarle
perché così non si sprecano i soldi, inoltre
quelle comprate, se si sciupano, non si
rimettono a posto, mentre quelli che si
costruiscono da soli si possono rimettere a
posto o trasformarli in cose diverse: in poche
parole le cose fatte da noi sono meglio che
quelle comprate.
Due settimane fa le maestre ci hanno fatto un
grande regalo: alcune lezioni con il corbellaio
Rino
Chi è
Rino il corbellaio è un signore di 92 anni che è venuto quattro volte a scuola (due volte in classe 3°
e due volte in classe 4°) per insegnarci a fare corbelli e cestini.
Quando è entrato nella stanza ci ha detto subito di non chiamarlo
“signor Rino” ma di chiamarlo Rino o Nonno Rino e di dargli del tu.
È agile e scattante, ma è anche molto dolce.
E’ un anziano signore, che a tutte le nostre domande ha trovato
risposte.
Nonno Rino è un uomo solare che esprime un grande gioia di vivere e
ha una grande passione: intrecciare i corbelli.
Rino è una persona sincera, vera, che gli piace insegnare, carina,
dolce, amichevole e aiuta tutti.
È molto simpatico, ma è anche paziente, tranquillo, gentile e
generoso. Tutte qualità che lo fanno essere una brava persona.
Quello del corbellaio (o cestaio) è un antico mestiere che è quasi completamente scomparso. Oggi
è difficile trovare chi costruisce i cesti perché non sono più indispensabili come una volta, perché
sono stati sostituiti dalle cassette di legno o di plastica.
Nonno Rino ci ha detto che questi corbelli erano usati per la raccolta delle patate, per portare la
legna da ardere, per portare fuori dai campi i sassi e anche per raccogliere le mele.
Frammenti della sua storia
Mi sono emozionato quando nonno Rino ha parlato della sua infanzia.
Ci ha detto che quando era piccolo la sua famiglia era povera.
La sua vita è stata faticosissima: dopo essere andato a
scuola, correva scalzo a casa, mangiava un piattino di
minestra e poi doveva andare a lavorare.
Ci ha detto che a lui non piaceva andare a scuola.
Nonno Rino ci ha detto che andava a scuola scalzo e
portava gli zoccoli sotto il braccio per non consumarli
(li metteva solo in classe) perché erano l’unico paio
che aveva.
Quando ha detto che aveva solo un paio di zoccoli e
doveva andare a scuola scalzo, mi è “preso un colpo”,
perché non avevo mai sentito dire che un bambino
andasse a scuola scalzo.
A differenza di oggi, la maestra era molto severe e se qualcuno
svolgeva male un compito, come punizione c’era una
“bacchettata”!
Ci ha raccontato anche un episodio divertente: quando era in
terza il nonno un giorno gli chiede: “ Mimmo com’è andata a
scuola?” e lui: “ Bene!” E il nonno: “Quanto hai preso?” “Fra ieri
e oggi ho preso 8” “Bravo!” . Il nonno non aveva capito che Rino aveva
preso 4 ieri e 4 oggi.
Quando tornava a casa non poteva giocare perché doveva aiutare i suoi genitori a fare i cesti.
Lui ha iniziato a lavorare a sei anni.
Ci ha detto che quando era piccolo, gli toccava sempre aiutare i suoi fratelli a fare la base dei
corbelli perché loro non sapevano.
Lui andava a riparare il fondo dei cesti dai contadini e
guadagnava, però tutti i soldi andavano al babbo che gli
servivano per la famiglia e per comprare da mangiare.
Giocava a palla con gli amici la domenica. La palla era
formata da stracci avvolti legati con un filo.
Che cosa abbiamo fatto con lui
La prima lezione l’ha iniziata presentandosi,
raccontandoci una piccola parte della sua vita e poi ci ha insegnato a fare un cesto fatto tutto a
mano intrecciando delle strisce di castagno
Ci ha fatto vedere i suoi attrezzi: 2 roncole (una grande e una
piccola), e un martello di legno di castagno.
I suoi attrezzi sono molto vecchi e alcuni appartenevano al suo bisnonno.
Nonno Rino ci ha fatto vedere come si costruiscono corbelli e cestini.
Il corbello è un grande cesto: è semplicissimo farlo! Il
procedimento è uguale a quello del cesto tranne il
fondo.
Il fondo del corbello è a piramide altrimenti
si sfonda quando ci si mettono troppe cose.
Per fare il fondo Rino si è tolto le scarpe
perché così lavora meglio: con i piedi tiene
ferme alcune strisce.
Noi abbiamo provato a costruire un cestino con dei
ritagli di carta per provare gli intrecci.
In un corbello si possono mettere dentro i giochi, mentre in un cestino si possono mettere frutti o
delle verdure.
Per me fare il corbello è stato più difficile perché le strisce di castagno sono più dure, infatti
quando non andavano giù, Rino doveva usare la roncola come se fosse un martello.
Per fare il fondo si mettono otto strisce a incrocio, poi con un filo si legano, si tirano su e si
devono incrociare altre strisce.
Per fare un corbello bisogna:
1- preparare un po’ di strisce di castagno buono;
2- mettere 4 strisce a croce e aggiungerne altre
finché non sono 8;
3- bloccare le strisce con le foglie bagnate di una pianta
simile alla palma;
4- piegare in verticale il legno che avanza;
5- intrecciare altre strisce;
6- Fare il bordo con un pezzo di legno che blocca gli
intrecci.
Mi sono emozionato quando mi ha fatto mettere una striscia e mi ha dato il voto: i voti che mi ha
dato sono otto e sette e mezzo.
Ci ha dato anche i voti quando si è fatto il cesto e quando
si è fatto il corbello.
Lui mette su tutti i corbelli una striscia colorata.
La vernice usata per pitturare la striscia di colore rosso è
fatta con prodotti naturali.
Rino ci ha fatto sentire la durezza della stecca del
castagno ed il suo profumo
Un’altra emozione è stata nella seconda lezione, quando ci ha fatto vedere come si fa un ventaglio
…. usato sia per farsi fresco (fa più fresco di quelli che si comprano), sia per spazzare la polvere dal
camino.
Nel fare il ventaglio aveva sbagliato un intreccio e ha dovuto disfarlo e ricominciare. Quando lo ha
finito noi gli abbiamo dato 10 e lode
Che cosa ci ha insegnato
Ci ha insegnato che il corbello non deve avere il fondo piatto perché
sennò sprofonda cioè si rompe il fondo con il peso ddi ciò che viene
messo dentro.
Oltre a intrecciare i cesti, nonno Rino ci ha insegnato la pazienza e la
generosità e ci ha reso consapevoli delle fatiche che hanno fatto i
nostri nonni e bisnonni.
Nonno Rino mi ha insegnato che il lavoro che lui svolge ha bisogno di calma e pazienza, perché per
fare il corbellaio- ci ha spiegato- ci vuole tanto tempo e passione.
La mia emozione più bella è stata quando ho capito bene quello che Rino spiegava, perché nella
sua semplicità ci ha detto tante cose belle.
Nonno Rino mi ha fato capire che dobbiamo pensare di essere fortunati perché abbiamo tante
cose, mentre lui, poverino, per giocare a pallone con i suoi amici, doveva costruirsi una palla da
solo, legando gli stracci con lo spago.
Alla fine Rino ci ha detto: “Non usate più cose di plastica”.
Ci ha detto che se buttiamo via un cestino o un corbello
non si inquina perché sono fatti di materiale naturale.
Rino è simpatico, carino, gentile, sa stare con i bambini
ed è molto facile da commuovere. Questo io lo so
perché quando gli abbiamo conferito un diploma
lui quasi piangeva!.
Mi sono divertito molto a costruire i cesti e
volevo dare il massimo.
Rino è divertente, gioioso e porta sempre con sé
un sorriso nel viso.
Lui è una persona fantastica.
Mi è piaciuto molto sentire i racconti di Rino.
A me è piaciuto moltissimo perché è un uomo che sa
stare con i bambini e ci coinvolge.
Lui è una persona che mi dà gioia e calore
È stata un’esperienza bellissima e Rino è simpaticissimo.
Lui è molto simpatico e ti fa ridere e ti senti molto
felice.
È stato bellissimo intrecciare il legno!
Lui ci ha dato il cuore.
È stata senza dubbio una bella esperienza,
divertente, ma anche tanto istruttiva.
Rino il corbellaio mi ha insegnato che…è importante
essere gentili con tutti, come lui lo è stato con noi…
TI RINGRAZIAMO NONNO RINO!
Il corbellaio
Ecco Rino il corbellaio
lo puoi chiamare anche cestaio,
con le sue mani svelte, svelte,
in poco tempo fa le ceste.
Grazie, caro nonno Rino,
perché hai insegnato ad ogni bambino
a costruire un grazioso cestino
che ci ricorda la vita di ieri
fatta di antichi e preziosi mestieri.
Caro nonno Rino,
noi bambini della scuola di Nespolo ti abbiamo scritto questa
letterina per dimostrarti quanto ci sia piaciuta la tua lezione
per insegnarci a fare i cestini.
È stato divertente guardarti mentre le tue mani si muovevano
velocemente incrociando le strisce di legno e dando vita, in breve tempo, a
bellissime ceste; sai sembrava facile fare quello che tu stavi facendo, ma, quando ci
hai fatto provare, ci siamo accorti che invece non lo era: meno male che tu ci hai
aiutati con tanta pazienza.
Grazie anche per quei cestini che ci hai regalato e che noi potremo vendere al
MERCATAC così contribuiremo, insieme a te, a raccogliere soldi per chi ne ha
bisogno.
Un abbraccio affettuoso da tutti noi.
CLASSE 3°
Bejuci Giovanni Bellari Leonardo Biagini Tommaso
Cai Martina Calicchio Giusi Cecchi Matteo
Ciatti Benedetta Colangelo Niccolò D’Accico Diego
Fedi Rebecca Galluzzo Maria Regina Gjergji Kjara
Lentini Scarcina Giacomo Matteini Emma
Minacapelli Davide Nardi Elia Neri Ruben
Nucci Roberta Genni Oriti Rachele
Patanè Lorena Maria Ricciardi Melania Ricciardi Melissa
Ruffo Jonathan Trinci Eleonora Vezzosi Tommaso
CLASSE 4°
Ascani Isabel Bellari Niccolò Biancalani Anna
Bicchi Lorenzo Bresci Marianna Degli’Innocenti Irene
Di Grigoli Lorenzo Doci Leandro Giusti Ludovica
Ghelardi Leonardo Hoti Raul Iazzetta Alessandro
Marchi Lisa Mehja Suad Nebbiai Alessandro
Nesti Francesco Niccoli Giulia Nunziati Martina
Palermini Jacopo Pianeti Elia Pollicino Niccolò
Rroku Sara Salvini Sara Simoni Mikela
Unità di apprendimento UN MESTIERE ANTICO: IL CORBELLAIO classe 3°-4° Scuola Primaria Nespolo
Disciplinare Multidisciplinare Interdisciplinare
DI CLASSE DI GRUPPO
Di sviluppo Di recupero
OBIETTIVI
FORMATIVI
Conoscere il proprio territorio e la sua storia
Recuperare la manualità, la creatività e la fantasia nel bambino
OBIETTIVI SPECIFICI
DI APPRENDIMENTO
Potenziare la naturale curiosità culturale
Sviluppare la capacità di osservazione, descrizione, ascolto e lettura della realtà
circostante
Confrontare modi di vivere del presente e del passato
Produrre oggetti del passato confrontandoli con quelli attuali
COMPETENZE Sa riconoscere fonti del passato
Sa realizzare oggetti del passato con le proprie mani
ITINERARIO DIDATTICO
Conversazione sulle conoscenze iniziali
Attività interdisciplinare e multidisciplinare: matematica, scienze, italiano, immagine, informatica, tecnologia, ed.
all’affettività, inclusione
Narrazione di racconti mai sentiti: la storia di Priami Rino: “Nonno Rino” il corbellaio
Ascolto della storia dell’infanzia di Nonno Rino e confronto con la realtà di ogni alunno
Osservazione di vari oggetti fatti da Nonno Rino: loro nome e utilizzo
Osservazione del materiale che serve per costruire i cesti: il castagno
Analisi delle varie fasi per la preparazione delle strisce di castagno
Osservazione ed analisi degli strumenti necessari a nonno Rino per costruire i cesti
Attività pratica: costruzione del fondo di un cesto (riprodotta anche con strisce di carta)
Intreccio
Rifinitura del cesto
Osservazioni sullo smaltimento del materiale degli oggetti fatti da Nonno Rino e sui contenitori in commercio
(di plastica)
Priami Rino svolgerà 2 lezioni in classe 3° e 2 lezioni in classe 4°
Attività
Lavoro di gruppo, cooperativo
Lavoro singolo
ALUNNI
Tutta la classe
VERIFICHE
Attenzione,Impegno,collaborazione
capacità organizzativa
acquisizione di linguaggio specifico
socializzazione dei contenuti appresi
TEMPI
Febbraio-Marzo 2014
DOCENTI INTERESSATI
Landi- Zini-Vallelunga-Visco