+ C.E.A.S centro educativo di accoglienza e solidarietà Con il patrocinio dell’ ASSOCIAZIONE FRATERNITASUn laboratorio di ideeper l’infanzia e l’adolescenza

+ Gli incontri protetti quale strumento per il mantenimento della relazione genitoriale: ambito, finalità e protocollo operativoDott. Gian Luigi Lepri, psicologo giuridico e psicoterapeuta, coordinatore delteam delle pratiche di giustizia riparativa, Università degli studi di Sassari.Dott.ssa Shirin Hatami, educatrice professionale, responsabile dei servizipresso la Coop. C.E.A.S., équipe del Servizio di Psicologia Giuridica (Spg) della Coop.C.E.A.S.Dott.ssa Aurora Flore, psicologa clinica, coordinatrice del servizio “SpazioNeutro”, équipe del Servizio di Psicologia Giuridica (Spg) della Coop. C.E.A.S.Dott.ssa Giulia Ferrazzoli, psicologa giuridica PsicoIus, équipe del Serviziodi Psicologia Giuridica (Spg) della Coop. C.E.A.S., specializzanda in Psicoterapia SistemicoRelazionale

+ ProgrammaMattina: 10.00 – 13.00PresentazioneLa nostra teoria implicita La cornice normativaStoria e metodologia del servizio Spazio Neutro Pomeriggio: 14.00 -17.00Procedure Lavoro sui casiDiscussione 11/03/18

+ Gli incontri protetti quale strumento per il mantenimento della relazione genitoriale: ambito, finalità e protocollo operativo�Servizio di psicologia giuridica� Psicologia Giuridica� Situazioni di pregiudizio possibili e concetto di rischio psicosociale� Scenari possibili� Focus sulla genitorialità� Obiettivi

+ Attivazione relazionaleLa nostra teoria implicita 11/03/18

+ LA STORIA

+ La storia� Points de rencontre (Francia)� Child Contact Centres (UK)� Supervised Child Contacts (UK)� Spazio Neutro (Italia)

+ Points de rencontreFranciaanni ‘80� Primi Servizi che hanno messo in pratica il Diritto di visita e di relazione � I divorzi e le separazioni sono seguite da una quasi totalità dell'affido del/i minore/i alla madre � Nati inizialmente con lo scopo di far incontrare il bambino con il padre: “abbandonato” o “assente”� Modello per l’esperienza italiana

+ Filoni di intervento francese1. progetto viene intrapreso solo se c'è il consenso di tutti i soggetti coinvolti 2. considera la costrizione proveniente dall'istituzione il punto di partenza per una presa di coscienza Presupposto comune: sostengono l'importanza del diritto del bambino di avere rapporti con entrambi i genitori; partendo dalla convinzione che il minore debba incontrare i genitori nonostante il forte conflitto tra i due in un luogo accogliente e rassicurante.

+ Child Contact Centres - Supervised Child Contacts InghilterraChild Contact Centres Supervised Child Contacts Hanno come obiettivo il sostegno della genitorialità. Offrono incontri vigilati quando la situazione famigliare è a rischio, sia in caso di abuso vero e proprio sia in caso di violenze psicologiche che possono compromettere il sano sviluppo del minore.

+ Spazio NeutroItaliaanni ‘90� Ritardo dovuto alle trasformazioni giuridiche che hanno portato alla Legge sul divorzio, emanata in tempi relativamente recenti� Spontanea risposta all'aumento delle separazioni e alla diminuzione del ruolo della famiglia allargata � L'Italia, si è trovata nella condizione di dover stare al passo con gli innumerevoli cambiamenti di questo ultimo periodo: limitare la precarietà delle strutture familiari e tentare di mantenere e di sostenere i legami generazionali.

+ Nascita dello Spazio Neutro in Italia� Primo Spazio Neutro Italiano: a Milano (1993)� Alla fine degli anni 90, il Servizio pubblico chiede al CBM (Centro Bambino Maltrattato) di Milano di gestire Spazi Neutri per famiglie maltrattanti e abusanti. Dal '97 segue situazioni particolarmente conflittuali con mandato del Tribunale.� A Torino dal '92 è attivo lo Spazio Neutro ("Centro famiglia") a opera di Operatori giuridici. � A Roma, il Progetto “Tetto Azzurro” nasce nel 1999 e risponde allo specifico obiettivo di fornire le migliori cure a bambini e adolescenti italiani e stranieri che hanno subito il trauma dell’abuso.

+� Nasce perlopiù in ambito privato, andando a sostenere una necessità che il servizio pubblico non riesce a soddisfare.� Attualmente si utilizza lo Spazio Neutro anche in situazioni che in origine il modello non contemplava: affidi etero famigliari, ripresa dei rapporti con un genitore assente per anni, incontri con un genitore detenuto.� Il fatto che sia un intervento coatto, cioè ordinato dal Tribunale al quale non ci si può sottrarre, permette ai genitori di riflettere sulla necessità di cambiare e modificare alcune dinamiche per consentire di salvare il rapporto con il figlio, leggendo come risorsa e non come limite l'intervento della giustizia.Nascita dello Spazio Neutro in Italia

+� Spesso si chiede all'Operatore un intervento che a volte va oltre il suo ruolo (valutazione delle relazioni, mero accompagnamento fisico di un minore da un genitore all'altro...).� Mentre la valutazione è in effetti una richiesta impropria che a volte viene fatta all'Operatore, in genere si consegna al Servizio almeno un resoconto oggettivo, senza nessun giudizio o commento del singolo incontro.� L'intento di tale intervento è quello di rendere la mamma e il papà, o di cercare di renderli, solo genitori, lasciando quindi fuori dalla stanza il loro essere coniugi in conflitto e adoperandosi per non coinvolgere i figli in esso.Nascita dello Spazio Neutro in Italia

+ Il servizio di Psicologia Giuridica“sotto l'albero” si ispira al modello diComunità di Relazioni Riparative,sviluppato dal gruppo di ricercadell’Università di Sassari coordinatodalla professoressa Patrizia Patrizi.

+ Il modello della comunità riparativa e relazionale (1 e 2). www.comune.tempiopausania.itla comunità si fa promotrice di stili di vita e di gestione dei conflitti improntati alla pace, al benessere del singolo e della collettività. la nostra ottica di orientamento universitario (promuovere funzioni orientanti in tutti i sistemi coinvolti nella formazione lungo l’arco della vita, sostenere percorsi di carriera in chiave di benessere) si è confrontata con i più recenti sviluppi dei nostri lavori nella prospettiva dei restorative approaches. un servizio deve essere capace di attrarre e generare insiemi di competenze professionali e sinergie istituzionali per il raggiungimento di comuni finalità (Patrizi, 2012), costruendo un contesto inclusivo che sappia assicurare una migliore qualità della vita nel percorso formativo e professionale (Patrizi, Lepri, Lodi e Dighera 2016)

+ la ridefinizione e costruzione di nuovi significati generati dall’incontro tra persone, tra persone e sistemi, tra sistemi e visioni politiche della società, dove l’intervento viene realizzato attraverso un’azione non “su” (imposto dall’esterno) e non “per” (assistenzialistico e deresponsabilizzante) ma “con” le persone (compartecipato e responsabilizzante) (Wachtel, 1999). 2

SURABBIAPunizioneStigmatizzantiCoercitivi PunitiviAUTORITARIETA’ CONRISPETTORiparazioneInclusiviPartecipativiTrasformativiAUTOREVOLEZZANONPAURANegligenzaIndifferentiPassiviEvitantiIRRESPONSABILITA’ PERCOMMISERAZIONE PermissivitàProtettiviInterventistiSalvificiPA(MA)TERNALISMOResponsabilità e controllo Alta Basso AltoRelazioni e Supporto SocialeChapman, Adattamento Finestra della Disciplina Sociale (McCold e Wachtel)LA FINESTRA DELLA DISCIPLINA SOCIALEE MODELLI DI RISPOSTA AI COMPORTAMENTI SFIDANTI E ALLE LORO CONSEGUENZE

LE PRATICHE RIPARATIVELe pratiche riparative costruiscono il capitale sociale e hannoimplicazioni positive per tutti i contesti sociali, dalle famiglie alla scuolaai luoghi di lavoro. Attingendo a entrambi i valori liberali e conservatori,le pratiche riparative sostengono una società basata sulla partecipazionee sulla reciproca fiducia, una società dove cittadine e cittadini siassumono maggiori responsabilità sui propri percorsi di vita. Leader egoverni hanno un ruolo nel raggiungimento di benessere sociale, maaltrettanto importante è il supporto dalle nostre reti sociali: la famiglia,amici/che, vicine/i di casa e la comunità […]. Questa teoria poggia suun'ipotesi fondamentale - che "le persone sono più felici, piùcooperative e più produttive, e hanno più probabilità di farecambiamenti positivi quando chi èi in posizioni di autorità fa le cose conloro, piuttosto che a loro o per loro (Wachtel)LA FINESTRA DELLA DISCIPLINA SOCIALEE MODELLI DI RISPOSTA AI COMPORTAMENTI SFIDANTI E ALLE LORO CONSEGUENZELE PRATICHE RIPARATIVE

IL MODELLO CO.RECOSTRUIRE COMUNITÀ DI RELAZIONI RIPARATIVE• La visione riparativa è alla base del modello Co.Re.• Di seguito i costrutti principali.• Benessere (A. Sen e psicologia positiva) e responsabilità (G. De Leo): quest’ultima è presupposto ed esito di un’intenzionalità sociale che persegue benessere che, a sua volta, è pensato per tutte le parti sociali. • Autoefficacia personale e collettiva, rispondenza fiduciaria e valore di legame: formidabili impalcature che connettono l’individuo e il suo sociale. IL MODELLO CO.RECOSTRUIRE COMUNITÀ DI RELAZIONI RIPARATIVE

SCUOLA ROMANA DI PSICOLOGIA GIURIDICA www.psicoius.itIl modello: Co.Re. (Community of Restorative Relationships)(Patrizi, Lepri, 2014; 2015; Patrizi, Lepri, Lodi, Dighera, 2016)

…. Human AgencyIntegratedRelational SystemKnowledgeCourageHope ResponsibilityOptimismResilience CapabilityReciprocity and obligationInclusion GenerativityConnectionsCreativeness ContaminationParticipation WellbeingAdattability

+ Modelli di riferimento occidentali:IN EUROPA: STATI UNITI-CANADA-NUOVA ZELANDA-AUSTRALIA:Nel contesto di famiglie separate, si dà maggiore importanza al mantenimento del rapporto con il genitore non affidatario e alla qualità del rapporto.Si tutelano i rapporti in situazioni conflittuali e l'Operatore supervisiona e garantisce uno spazio protetto, a volte intervenendo nelle relazioni in modo più o meno diretto. Ci si concentra a tutelare e proteggere il minore nella sua relazione con il genitore in contesti altamente conflittuali; c'è un intervento maggiore dell'Operatore che interviene in situazioni in cui serve una maggiore tutela.

+La cornice teorica e normativa

+ La cornice teorica e normativa� Il legislatore del 1942, riconobbe il “carattere pubblicistico” dell’istituto della patria potestà e in esso vide la “affermazione del principio giuridico della sottoesposizione dei figli al potere familiare dei genitori” (così, il Punto 166 della Relazione al Re del 16 marzo 1942)� Codice Civile del 1942: concepiva la famiglia fondata sulla subordinazione della moglie al marito

+ La cornice teorica e normativa� Legge sul divorzio (legge n. 898/1970)� 19 maggio 1975: prima vera riforma del diritto di famiglia (legge n. 151). Basata sul principio di uguaglianza morale e giuridica dei coniugi (art. 29 della Costituzione) estendeva alla moglie i diritti che erano stati strettamente riconosciuti solo al marito

+ La cornice teorica e normativa� Nel sistema ideato dal legislatore del 1975 -l’esercizio congiunto della potestà genitoriale presupponeva necessariamente la convivenza dei genitori. In caso di separazione o divorzio l’esercizio della potestà si concentrava sul genitore affidatario (art. 155, comma, 3, c.c.). Nella famiglia non fondata sul matrimonio l’esercizio congiunto della potestà era limitato al solo caso in cui entrambi i genitori avessero riconosciuto il figlio e convivessero con lui (art. 317 bis c.c.).

+ La cornice teorica e normativa� Norme per la tutela sociale della maternità e sull’interruzione volontaria della gravidanza (L. n. 194/1978).� Disciplina dell’adozione e dell’affidamento dei minori (L. n. 184/1983) nonché al titolo VIII del libro primo del codice civile (L. n. 149/2001)

+ La cornice teorica e normativa� Nuovo concordato” (Ratifica ed esecuzione dell’accordo, con protocollo addizionale, firmato a Roma il 18 febbraio 1984, che apporta modificazioni al Concordato lateranense dell’11 febbraio 1929, tra la Repubblica italiana e la Santa Sede, L. 121/1985)� Nuove norme sulla disciplina dei casi di scioglimento di matrimonio (L. n. 74/1987)

+ La cornice teorica e normativa� Convenzione internazionale sui Diritti del Fanciullo - New York il 20 novembre 1989 - L. 176/91� l’Art. 3, comma 1 sancisce che “In tutte le decisioni relative ai fanciulli, di competenza sia delle istituzioni pubbliche o private di assistenza sociale, dei tribunali, delle autorità amministrative o degli organi legislativi, l’interesse superiore del fanciullo deve essere una considerazione preminente� l’Art. 9 comma 3, invita gli stati a rispettare “il diritto del fanciullo separato da entrambi i genitori o da uno di essi, di intrattenere regolarmente personali rapporti e contatti diretti con entrambi i suoi genitori, a meno che ciò non sia contrario al suo preminente interesse”.

+� Convenzione Europea sull’esercizio dei diritti dei fanciulli - Strasburgo il 25 gennaio 1996 - L. 77/03 � Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo che all’Art. 8 afferma che “ogni persona ha il diritto al rispetto della sua vita privata e familiare (...) e che le autorità pubbliche degli stati contraenti non possono ingerirsi illegalmente nell’esercizio di tale diritto”. La cornice teorica e normativa

+� la Corte Europea ha più volte ribadito che “il reciproco godimento da parte del genitore e del figlio della reciproca compagnia costituisce un elemento fondante della vita familiare” e che “il figlio ed il genitore non a datario hanno il diritto di mantenere e sviluppare i rapporti di fatto anche dopo la rottura dell’unione tra genitori”. L’esercizio del diritto a mantenere i legami con entrambi i genitori, si inscrive quindi nelle funzioni di sostegno ai minori e alle famiglie, proprie delle istituzioni. � Nell’attuale assetto del sistema dei Servizi, questo compito deve essere svolto dall’Ente locale anche utilizzando le diverse forme giuridiche di collaborazione tra l’Autorità Giudiziaria e l’Ente locale.La cornice teorica e normativa

+ La cornice teorica e normativa� Misure contro la violenza nelle relazioni familiari (L. n. 154/2001, modificata dalla legge n. 304/2003)� Norme in materia di procreazione medicalmente assistita (L. n. 40/2004)� Disposizioni in materia di separazione dei genitori e affidamento condiviso dei figli (L. n. 54/2006). E’ stata introdotta la possibilità di un esercizio congiunto della potestà genitoriale anche da parte di una coppia non più unita, riconoscendo la centralità del minore, indipendentemente dalla condizione degli adulti.

+�Disposizioni in materia di riconoscimento dei figli naturali (L. n. 219/2012 e D.Lgs. 54/2014).�Protocollo di Milano - Convegno verso un protocollo per l’affidamento dei figli(16/17 marzo 2012) - stesura delle Linee guida per la consulenza tecnica in materia di affidamento dei figli a seguito di separazione dei genitori: contributi psico-forensi.La cornice teorica e normativa

+� D.Lgs. 154 del 2013 - ha introdotto il concetto di responsabilità genitoriale quale principio che i genitori devono garantire ai figli, indipendentemente dalla condizione di coppia.� “La responsabilità genitoriale di entrambi i genitori non cessa a seguito di separazione, scioglimento, cessazione degli effetti civili, annullamento, nullità del matrimonio” (nuovo art. 317 cod. civ.).� Un nuovo concetto di responsabilità, quale elemento primario nella cura e nella protezione della prole, il quale genera il definitivo superamento dell’antica concezione dell’autorità spettante ai genitori.La cornice teorica e normativa

+� L'articolo 337-ter del Codice Civile, infatti, sancisce il diritto del minore a mantenere un rapporto equilibrato e continuativo con entrambi i genitori, il giudice valuti in via prioritaria che il minore venga affidato ad entrambi i genitori. Tale forma di affidamento viene quindi ritenuta lo strumento più idoneo per garantire l'interesse del minore ad un sereno sviluppo.� Aspetto fondamentale è lo spostamento dell’asse di tutela dal diritto potestativo dei genitori, al dovere nascente dalla genitorialità: è il minore il solo soggetto dei diritti, mentre il genitore è vincolato dai conseguenti doveri.La cornice teorica e normativa

+� D.Lgs 154/2013 - ha introdotto norme funzionali che garantiscono la partecipazione costante ed il coinvolgimento dei genitori nella vita dei figli.� Artt. 74 e 258 c.c. - volontà di garantire il pieno inserimento del figlio nelle reti di parentela di entrambi i genitori.� La riforma, oltre ad incidere sulla modalità di esercizio della responsabilità genitoriale, viene incontro ai vuoti normativi che si sono creati relativamente alla modificazione delle strutture familiari, nelle quali la responsabilità genitoriale viene esercitata.La cornice teorica e normativa

+� Disposizioni in materia di scioglimento o di cessazione degli effetti civili del matrimonio nonché di comunione tra i coniugi (L. n. 55/2015)La cornice teorica e normativa

+ Diritto di visita e relazioneLa cornice teorica e normativa

+ Con una sentenza depositata il 15 settembre 2015 (ricorso n. 43299/12 – Giorgione contro Italia) la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ha condannato il nostro Paese per non aver adottato misure appropriate per creare le condizioni necessarie alla piena realizzazione del diritto di visita.La cornice teorica e normativa

+ Gli Stati membri sono tenuti a rispettare gli obblighi positivi che derivano dall‘articolo 8 della Convenzione europea dei Diritti dell’Uomo, con predisposizione di tutte quelle misure preparatorie per permettere ad un genitore di esercitare, in modo immediato e senza il ricorso a strumenti coercitivi, un effettivo e concreto diritto di visita al di là dell’affidamento.La cornice teorica e normativa

+ Non basta, quindi, che in sede di separazione venga astrattamente disciplinato a favore del coniuge non affidatario il relativo diritto di vista del figlio minore con conseguente predisposizione dei giorni e degli orari di visita.É anche e soprattutto necessario che le autorità competenti tutelino concretamente sia il diritto del minore a conservare un rapporto stabile con entrambi i genitori, sia il dritto del genitore non affidatario a conservare un legame affettivo con il figlio.La cornice teorica e normativa

+La Corte di Cassazione (sentenza 04/10/2003 n. 37814) ha stabilito che il coniuge affidatario di figli minori ha il dovere adottare i comportamenti indispensabili a consentire l’esercizio effettivo del diritto di visita dell’altro genitore.Con la conseguenza che integra il reato di cui all’art. 388 del c.p. la condotta del genitore che non fornisce, sul piano materiale ed affettivo, quell’apporto necessario in termini di coordinamento e cooperazione per garantire l’esecuzione secondo buona fede dei provvedimenti del giudice civile concernenti i minori.La cornice teorica e normativa

+Numerosi Tribunali di merito (Trib. di Roma sentenza n. 18475/2015) e la stessa Corte di Cassazione (sentenza n. 6790/16 del 07/04/2016) hanno stabilito che il genitore che ostacola le visite dei figli da parte dell’altro, non solo rischia di perdere l’affidamento condiviso ma anche di essere condannato al risarcimento del danno non patrimoniale.Sul presupposto che la condotta illecita volta all’allontanamento di un genitore da parte dell’altro, proprio in quanto lesiva del diritto costituzionale alla genitorialità, può legittimare l’accoglimento di una domanda risarcitoria.La cornice teorica e normativa

+ La cornice teorica e normativaNUOVE PROSPETTIVE� La riforma del cognome: Il 24 settembre 2014 la Camera ha approvato il DDL “Disposizioni in materia di attribuzione del cognome ai figli” che risulta attualmente all’esame del Senato (S. 1628)� Il riconoscimento delle unioni omosessuali, la disciplina delle unioni di fatto e la “step child adoption”: è attualmente in discussione al Senato il cosiddetto “DDL Cirinnà” (S. 14)� La “privatizzazione” del diritto di famiglia: i patti prematrimoniali e i contratti di convivenza� Il diritto alle origini: è attualmente in discussione alla Camera il DDL C. 784 nel quale si prevede la possibilità del minore adottato di venire a conoscenza delle sue origini, ossia dell’identità dei suoi genitori biologici.

+ C.E.A.S.Centro Educativo di Accoglienza e Solidarietà

+ C.E.A.S.�Il Centro Educativo di Accoglienza eSolidarietà (C.E.A.S.) nasce a Mentananel 1999.� Mission: la realizzazione di un sistemaintegrato di servizi psico-socio-educativi rivolti alle persone in etàevolutiva e alle famiglie.

+ C.E.A.S.� Nel 2004 C.E.A.S. attiva uno Spazio Neutro� con un finanziamento del Fondo Sociale Europeo� per la realizzazione di incontri protetti tra genitori e figli � finalizzati alla salvaguardia del rapporto parentale, alla valutazione e al monitoraggio della relazione� nei casi di separazione conflittuale, inadeguatezza genitoriale, maltrattamento e abuso.

+ C.E.A.S.� Dal 2009, con la supervisione scientifica della Prof.ssa Patrizia Patrizi dell’Università di Sassari, con un gruppo di professioniste e professionisti, nasce il Servizio di Psicologia Giuridica (SPG), finanziato dalla ASL RMG1.� dedicati all’implementazione delle attività di consulenza psicosociale, sostegno e trattamento, incontri protetti valutativi/trattamentali e ascolto giudiziario di bambini e adolescenti coinvolti in qualità di vittime e/o testimoni (dirette o indirette) in situazioni di pregiudizio� avviando una proficua collaborazione con forze dell’ordine, procure, tribunali e servizi territoriali.

+ C.E.A.S.In questa cornice nasce il servizio di psicologia giuridica “sotto l’albero”�contenitore qualificato, luogo terzo, idoneo ad accogliere e gestire, in modalità protetta, gli incontri tra la persona minore di età e gli adulti di riferimento assicurando agli utenti il diritto di frequentazione e di relazione�usufruendo di spazi e professionalità garanti del benessere e della tutela della persona minore di età.

+ C.E.A.S.� Questo affinché al bambino sia garantito il diritto a "mantenere relazioni personali e contatti diretti in modo regolare con entrambi i genitori, salvo quando ciò è contrario al maggior interesse del bambino" (art.9 "Convenzione dei diritti dell'infanzia" O.N.U. 1989, New York).

+ SOTTO L’ALBERO: SERVIZIO DI PSICOLOGIA GIURIDICA (SPG)Il servizio si compone di tre aree specialistiche:�Si configura come un luogo altro rispetto alle istituzioni socio-sanitarie, educative e giudiziarie e al sistema famiglia.�Un contesto specialistico gestito da personale adeguatamente formato, composto da psicologhe, educatori professionali, psicoterapeuti e psicologhe e psicologi giuridici in grado di tutelare bambini e adolescenti coinvolti in situazione di rischio psico-sociale.�Tutti i servizi si avvalgono di una supervisione.Lo sportello Psico-socio-educativo L’Area Clinica Lo Spazio Neutro

+ C.E.A.S.Lo Sportello Psico-socio-educativoConsulenza che si propone di accogliere e indirizzare la domanda di aiuto da parte di privati cittadini e servizi territoriali verso le aree specialistiche d’intervento più idonee relativamente a situazioni di rischio psicosociale (separazioni conflittuali, violenza domestica, abuso e sfruttamento sessuale, maltrattamento, etc).

+ Procedure e Attività del Servizio SPG “sotto l’albero”Incontro con il Servizio Territoriale SPAZIO NEUTRO AREAServizi Territoriali/Privati cittadiniSportello psico-socio-educativoSPAZIO NEUTRO- VISITE PROTETTE- VISITE DOMICILIARI AREA CLINICAIncontri protetti con finalità valutative-trattamentali;Valutazione delle competenze genitoriali; Valutazione della qualità della relazione. - Analisi della domanda - Verifica di fattibilità-Riunione d'equipe e discussione sull'intervento da attivareda selezionare all'interno dei due contenitori- Incontro con il servizio inviante per la condivisione dell’intervento- Incontro di familiarizzazione con gli utenti (adulti e persone minori di età)

+ C.E.A.S.Lo Spazio Neutropropone due attività con finalità psico-socio-educative:� Visite protette

�Visite domiciliari

+ C.E.A.S.Visite ProtetteLe visite protette sono degli interventi educativi predisposti per garantire la continuità relazionale della persona minore d'età con quei componenti familiari con i quali ha interrotto i rapporti, per cause molteplici, al fine di tutelare il diritto di relazione e frequentazione tra componenti della stessa famiglia.Le visite protette, disposte dall’Autorità Giudiziaria (Tribunale Ordinario o Tribunale per i Minorenni), avvengono in uno Spazio Neutro quale setting favorevole all’incontro, offrendo l’opportunità di usufruire di spazi e professionalità garanti del benessere e della tutela del minore.

+ C.E.A.S.Visite ProtetteObiettivi: -Garantire il diritto di frequentazione della persona minore d'età e quei componenti familiari con i quali vi è un'impropria interruzione di rapporto;-Osservare le dinamiche interattive e relazionali;-Facilitare la relazione;-Favorire la comunicazione tra il minore e i componenti familiari;-Monitorare la relazione;-Promuovere il raggiungimento dell'autonomia del rapporto.

+ C.E.A.S.Visite DomiciliariLe visite domiciliari sono interventi finalizzati al sostegno psico-socio-educativo di nuclei familiari multiproblematici caratterizzati dalla presenza di persone minori d'età.

+ C.E.A.S.Visite DomiciliariObiettivi: -Osservazione della qualità relazionale;-Progettazione di percorsi di sostegno al ruolo genitoriale ed educativo;-Sostegno alla famiglia nell'attivare e rafforzare le risorse personali.

+ C.E.A.S.L’Area ClinicaSi propone di offrire uno spazio di valutazione clinica e psicodiagnostica, sostegno e trattamento a persone adulte e persone minori di età, individualmente o in gruppo.Tipologia di intervento di tipo sanitario.

+ C.E.A.S.L’Area Clinica – Le attività-Incontri protetti a fini osservativi-valutativi;-Incontri protetti a fini trattamentali;-Valutazione delle competenze genitoriali;-Valutazione della qualità della relazione.

+ C.E.A.S.L’Area Clinica – Gli obiettivi-Mantenere la relazione genitori-figli (equamente distribuita);-Costruire la relazione;-Proteggere la relazione;-Ricostruire la relazione;-Sostenere la chiusura della relazione.

+ Procedure generali d'intervento del Servizio di Psicologia Giuridica

+ DestinatariL’intervento è rivolto al bacino di utenza dell’intero ambito territoriale.�Il bacino di utenze è rappresentato dai nuclei familiari in condizioni di difficoltà, con scarse e inadeguate competenze genitoriali, multiproblematici.

+Persone minori d'età e famiglie coinvolte in:� separazione/divorzio conflittuale;� situazioni familiari multiproblematiche (disturbi psichiatrici, dipendenze da alcool e droghe); � minori in affido eterofamiliare;� situazioni in cui la relazione genitore-figlio è compromessa da provvedimenti limitativi della libertà personale a causa di procedimenti penali a carico dell'adulto (maltrattamento, incuria, abuso).Destinatari

+ Strumenti� Lavoro di équipe� Supervisione� Carta dei servizi� Formazione continua� Manuale procedurale� Setting dello Spazio Neutro

+� Ciascun caso verrà condotto attraverso un iter procedurale strutturato che garantisca un trattamento efficace, professionale e valido. � La natura dell’intervento verrà scelta in base al mandato dell’Ente che dispone l’incarico.

+� Lo sportello psico-socio-educativo effettuerà:- Incontro con il Servizio Territoriale- Analisi della domanda- Verifica di fattibilità� Riunione d'equipe e discussione sull'intervento da attivare da selezionare all'interno dei due contenitori dello Spazio Neutro e dell'Aria Clinica� Avvio incontri preliminari di conoscenza e familiarizzazione con gli adulti- consenso informato e contratto;- pianificazione operativa;- Calendarizzazione.

+ Colloqui di conoscenza e familiarizzazione con la persona minore di etàIl numero d'incontri e la durata variano a seconda del grado e della tipologia di vulnerabilità presente (età del soggetto minore, reticenza ecc.).

+ Avvio del percorso operativo sceltoQualora l’esito dei colloqui preliminari abbia confermato l’adesione al progetto di tutte le parti si procede all’avvio dell’interventoLa titolarità del caso rimane al servizio territoriale; lo Spazio Neutro si occuperà e risponderà solo del percorso specifico. Qualsiasi decisione è oggetto di condivisione con il Servizio Territoriale inviante.

+ Verifica e monitoraggio dell’intervento� Incontri di verifica e monitoraggio con il Servizio inviante;� Colloqui di accompagnamento per gli utenti;� Breve report giornaliero;� Relazioni di aggiornamento da inviare, secondo una tempistica stabilita con il servizio inviante durante la fase preliminare.

+ Condizioni che portano alla sospensione dell'intervento in Spazio Neutro: � l’andamento positivo delle visite permette il passaggio da un luogo protetto ad uno “libero” ( il percorso sarà graduale);� la presenza di un cambio di residenza;� i genitori spontaneamente si ritirano;� il bambino esprime troppo disagio e sofferenza;� i genitori disattendono le regole del contratto;� si conclude il progetto condiviso con il Sevizio inviante.

+ Chiusura dell’intervento� Le visite protette si concludono da procedura dopo un periodo di circa 6/8 mesi.� Al termine di questo periodo si può procedere, in accordo con il servizio inviante, con il proseguo dell'attività attraverso una ricontrattualizzazione degli obiettivi d' intervento.

+ Colloquio di chiusura e restituzioneAl termine del percorso va effettuato un colloquio di chiusura, alla presenza del servizio territoriale inviante, che da un lato restituisca agli utenti informazioni e indicazioni sull'esito dell'intervento e dall'altro accolga impressioni, riflessioni e richieste in modo da concludere adeguatamente il percorso intrapreso.

+ Attivazione relazionale criticità 11/03/18

+ LE CRITICITA’

+ Criticità riscontrate in letteratura: Criticità riscontrate dal Servizio "sotto l'albero” di C.E.A.S:mancanza di chiarezza sugli obiettivi da raggiungere tra tutti gli operatori coinvolti scarsa chiarezza del mandato e/o obiettivi dell'incarico da parte dell'ente committente scarso coordinamento tra Autorità Giudiziaria e rete territoriale divergenza tra indicazioni specificate da decreto dell'Autorità Giudiziaria e richiesta del Servizio Territoriale inviante difficoltà da parte dell’operatore di svolgere contemporaneamente il ruolo di osservazione e di sostegno scarsa collaborazione al progetto da parte del servizio committente rischio che il tempo definito per gli incontri risulti essere troppo esiguo, oppure, al contrario, si protragga troppo a lungo scarsa adesione alle regole da parte degli utentiinadeguatezza della struttura ospitante le attività Spazio Neutro mancanza di risorse per aumentare la progettualità del servizio mancanza di chiarezza sulle figure professionali idonee a seguire gli incontri dare voce alle emozioni dell’operatore con supervisioni continuepreparazione inadeguata/insufficiente degli utenti rischio che sia smarrito il senso della temporaneità̀, e che l’intervento non si concluda mai o si protragga troppo a lungo.mancanza di linee guida condivise e uniformi le pratiche Spazio Neutro spesso rimangono isolate e non inserite all’interno di una progettualità più globale e completa.

+ Attivazione relazionaleLavoro sui decreti 11/03/18

+ Bibliografia G. De Leo, Oggetto, competenze e funzioni della psicologia giuridica, in Manuale di psicologia giuridica, a cura di A. Quadrio – G. De Leo, Milano 1995.G. De Leo – P. Patrizi, Psicologia giuridica, Bologna, il Mulino, 2002.G. Gulotta, Psicologia giuridica, Milano 1979; G. Gulotta – coll., Elementi di psicologia giuridica e di diritto psicologico, Milano, 2000;P. Patrizi (a cura di), Manuale di psicologia giuridica minorile, Roma, Carocci editore, 2012.P. Patrizi, Psicologia giuridica penale. Storia, attualità e prospettive, Milano, 1996.Pozzobalbi G., Dallanegra P. e Codignola F., (2000) “Servizio Spazio Neutro un aiuto ai bambini nelle separazioni conflittuali" in Quaderni di psicoterapia infantile n. 42/2000,Roma.Milani P., Serbati S., (2012) “La genitorialità vulnerabile e la recuperabilità dei genitori”, in Minori e giustizia n.3/2012, Franco Angeli.Fortina U., Mauri B., (2012) “Riflessioni in margine al percorso di ricerca sui Luoghi Neutri”, in Lavorare con il conflitto: dare continuità ai legami familiari , (a cura di) Gaiotti L., Terzago M. Provincia di Torino.Dallanegra P., Meazza C. e Gasparini M. (1995) "Un luogo protetto per il riavvicinamento tra minori e adulti in situazioni conflittuali", in Bambino Incompiuto n. 5/95, Roma.Dallanegra P., Marranca R., (2001) "Mio figlio come un'arma" in Maltrattamento e abuso all'infanzia, volume 3, n°1/2001, Franco Angeli, Milano.Dallanegra P., Mandelli P. e Covini P., (1998) "L'esperienza Spazio Neutro: un servizio per favorire la continuità genitoriale in situazione di pregiudizio per i bambini" in Pianeta infanzia, Centro nazionale di documentazione ed analisi per l'infanzia e l'adolescenza, n°4/98, Firenze.Dallanegra P., Marranca R. e Pardini I., (2000) "Servizio Spazio Neutro" in Prospettive Sociali e Sanitarie N. 9 / 2000, Milano.Dallanegra P. (a cura di) (2005) Le radici del futuro. La continuità della relazione genitoriale oltre la crisi familiare, Franco Angeli, Milano.Dallanegra P.(2012) Alleanza di lavoro tra utenti e operatori, Franco Angeli, Milano.Dallanegra P., Marzotto C., (1998) Continuità genitoriale e servizi per il diritto di visita, Vita e Persone, Milano.Caruso I., Mantegna M.C., (2009) Lo spazio dei legami. Curare le relazioni familiari nei servizi: un modello di ricerca-intervento, Franco Angeli Editore.Bottaro M., (2007) “L’evoluzione del diritto a tutela del bambino. Spunti e riflessioni”, in Larivista di Servizio Sociale, n. 3/2007.Bernardini I. (1996), Finché vita non ci separi. Quando il matrimonio finisce: genitori e figli alla ricerca di una serenità possibile, Rizzoli, Milano.Bertotti e Covini P., (2001) "Spazio neutro o spazio protetto? Riflessioni attorno al diritto di visita per i bambini maltrattati " in Maltrattamento e abuso all'infanzia, volume 3, n°1/2001,Franco Angeli, Milano.Bissacco D. (1998) "Primi risultati di una ricerca sulla valutazione qualitativa dell'intervento allo Spazio Neutro di Milano". Relazione tenuta al convegno "Premier colloque international sur les services d'accueil du droit de visite", novembre 1998, Parigi.Bissacco D., Dallanegra P., (1997) "Spazio Neutro: restare figlio di entrambi i genitori", in Politiche Sociali e Servizi - Vita e Pensiero 1/97, Milano.Bissacco D., Dallanegra P., (1997) "I Servizi per l'esercizio del diritto di visita" in – Politiche Sociali e Servizi - Vita e Pensiero 2/97, Milano.

+ Per informazioniwww.coopceas.itceas@coopceas.itsottolalbero@coopceas.it