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Federico Cherubini

LO 007 DEDICATO AI 40 TALENTI GIA’ DELLA JUVELo scout per i prestitiTORINO. Si chiama Federico Cherubini e di mestiere fa lo scout in manieraassolutamente selettiva. Cherubini infatti segue solo i giovani (a volte anchechi non lo è più tanto) talenti della Juve. La cosa particolare è che l’ex dg delFoligno è a libro paga dei bianconeri e non di una società rivale. Sul sitoufficiale della Juve viene definito “Collaboratore area tecnica”. Nello specificosi occupa dei giocatori dati in prestito, in modo da farli sentire ancora partedella Juve. E di difendere l’investimento fatto qualche mese, o anno, prima.Beppe Marotta e Fabio Paratici hanno dunque creato una figuraprofessionale inedita in Italia, forse nel mondo. Lo 007 mandato sulle traccedei propri giocatori. Non per scoprire tradimenti, come fanno certi detectiveprivati, ma per evitare che si senta tradito chi, contratto alla mano, è ancorajuventino.L’AUSTRALIANO TRISTE Qualche cifra. I giocatori della Juve attualmentegirati in prestito sono quarantatre. Tre non necessitano di particolaresupporto: Felipe Melo, Reto Ziegler e Jorge Martinez. Gli altri quaranta, daGabbiadini in giù, non vengono mai persi di vista. Cherubini nel week-endscorso era a Bergamo per occuparsi di James Troisi, l’australiano che la Juve ha prelevato in estate dalKayserispor per poi girarlo ai bergamaschi proprio a margine dell’operazione Gabbiadini. Il primo approccio con ilnuovo ambiente è stato un po’ traumatico per Troisi, il che non è nemmeno strano per un australiano arrivato aBergamo transitando dalla Turchia. Cherubini ha rincuorato Troisi e i suoi familiari, ha appreso che l’Atalantaaveva già provveduto a iscriverlo a un corso d’italiano, l’ha fatto sentire importante per la Juve. Non ci sembratempo sprecato. Di sicuro è un modo per difendere gli investimenti fatti.G.L.

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Luciano German Zavagno

L’EX GIOCATORE GRANATA “SEMPRE” IN MISSIONEZavagno spia argentinaTORINO. Che il Torino abbia un occhio di riguardo per il calcio argentino nonè una novità. In una recente intervista il ds Gianluca Petrachi ha infattispiegato che «gli argentini sono i giocatori che con maggior facilità riesconoad adattarsi e ambientarsi al nostro campionato anche perché il loro calcio è ilpiù simile al nostro». Non c’è quindi da stupirsi se il Torino abbia avviatorecentemente un rapporto privilegiato di stretta collaborazione con un proprioex tesserato, rientrato in patria, ovvero in Argentina. Per visionare nuovi talentiargentini il Torino ha deciso infatti di affidarsi a Luciano German Zavagno, exterzino sinistro. Il Torino si aspetta da lui segnalazioni di promesse ocomunque giocatori interessanti ma non ancora entrati nell’orbita d’interessedei grandi club per evitare concorrenze che metterebbero fuori causa lasocietà granata in partenza anche se a volte le sinergie possono diventare utiligrazie alla formula dei prestiti. A volte un grande club ha bisogno di farcrescere un giovane emergente e non trovando spazio nelle proprie fila puòdecidere di accordarsi con un’altra società che se da una parte contribuiscealla valorizzazione di un patrimonio non proprio, dall’altra può beneficiare dipretazioni che possono risultare sopra la media e spesso con costi molto contenuti.I SEGNALATORI Per quanto riguarda i calciatori che giocano in serie A e serie B, il Torino oltre a contare suuna serie di collaboratori, come buona parte dei club si muove anche in base alle segnalazioni dei diversi agenti,ovviamente sempre molto attivi nel caldeggiare la visione dal vivo dei propri assistiti. Ma questo non è certo unvalore aggiunto.M.BO

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Viaggio nel sistemadegli osservatori diJuve e Toro: tra sfidee differenze

Stefano Beltrame, attaccantedella Primavera Juve,circondato dai difensori delToro (LaPresse)

JUVE-TORO -3 L’INCHIESTA

Il derby scopre il futuroGIANNI LOVATO

TORINO. Nella caccia ai nuovi talenti del calcio mondiale la Juventus siconfronta con Real Madrid, Barcellona, ecc. Il Torino dal canto suo perragioni storiche, geografiche (e per legittime ambizioni) deveconfrontarsi con la Juventus. Messa così anche il Toro si confronta conil Barça, ecc. In sostanza la nostra è una semplificazione, ma fino a uncerto punto. La realtà è che se la parola globalizzazione ha un senso, ce

l’ha proprio relativamente al mercato del calcio.Nel quale in effetti tutti sfidano tutti. Va da sé,ognuno con i propri mezzi, con la propria capacitàd’attrazione. Mircea Lucescu, per rimanere a un nomed’attualità, ha reso appetibile ai brasiliani un posto

come Donetsk, periferia della periferica Ucraina. Nel suo caso lacapacità d’attrazione è quella che funziona meglio a tutte le latitudini: il denaro. In linea di massimafunziona così, inutile negarlo. Più sei ricco, più piaci. E maggiori mezzi hai per arrivare prima degli altrisui futuri assi. Il mercato dei calciatori, soprattutto quelli giovani, è però talmente ampio e presenta talivariabili, che l’occhio dei veri intenditori, cioè dei migliori osservatori, conta ancora più di ogni altracosa. Certo anche un bambino vedrebbe del talento in Neymar, infatti il brasiliano piace a tutti ma finiràa Barcellona piuttosto che a Madrid. Cioè in un club ricchissimo e glamour. Individuare un futurocampione nel diciassetteme Marek Hamsik, pagandolo 60 mila euro come fece il Brescia nel 2004,presuppone invece doti quasi divinatorie. E tanto lavoro, perché altrimenti le partite della secondadivisione slovacca non arrivi a vederle. Juve e Toro in questi anni si sono date una nuova organizzazione nello scouting. Numericamente ibianconeri sono preponderanti. I mezzi tecnici invece sono molto simili, perché ormai tutti i club siaffidano a programmi di società esterne che permettono di raggiungere il mondo con un clic. Poi,ovvio, dopo aver visto i dvd bisogna andare in loco per (come ama dire Pantaleo Corvino, un maestrotra i mercanti del calcio) «toccare le pelli con mano». Anche questo è un derby, che Juve e Torogiocano sui campi di Rio, Buenos Aires, Parigi. E in Piemonte, perché è velleitario concedersi orizzontiinfiniti, se non sei in grado di guardare dentro il giardino di casa. Dove tra l’altro puoi sempre incapparein Marchisio, Giovinco, Lentini, Cravero...

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La linea guida:«Talento eintensità»

TORINO. La tecnica viene considerata un requisito scontato. L’atletismo oggi conta meno rispetto a qualcheanno fa, perché la Spagna e il Barcellona hanno fatto scuola, dimostrando che anche sotto il metro eottantacinque si può giocare a calcio ad... altissimi livelli. La nuova parola d’ordine in casa Juve è: «Intensità».Oddio, proprio nuova non è, perché il copyright appartiene ad Arrigo Sacchi e quindi risale al calcio di fine anni

“80. Però è tornata clamorosamente di moda e oggi, con Antonio Conte al timone dellaJuve, ha acquisito priorità assoluta. Fabio Paratici e i suoi collaboratori hanno istruito glioltre 30 scout bianconeri che battono l’Italia e il resto del mondo e anche i semplicisegnalatori: l’intensità è un fattore da cui non si prescinde nella ricerca dei bianconeri didomani. Si tratti di grandi nomi, piuttosto che di giovani. Quando non c’è, si passa oltre.

PROSSIMI ARRIVI Questa intensità unita alla tecnica la Juve va cercandola un po’ dappertutto. Ma in Francia eBrasile più che da altre parti e non per un vezzo. E’ che i calciatori transalpini occupano uno spazio importantenella storia della Juve. E quelli brasiliani nella storia del calcio, punto e basta. Le missioni in quei due Paesi sonocontinue e hanno portato nell’ultimo anno agli arrivi di Paul Pogba , Gustavo Appelt e Leo Bonatini . La coloniadei brasiliani potrebbe arricchirsi presto di un paio di altri elementi, anche se sui nomi la consegna del silenzio aVinovo e dintorni è assoluta. I nomi venuti a galla sono quelli di Bruno Mendes e Matheus Doria (Botafogo),Fred (Internacional) e Leandro (Gremio), ma il panorama brasiliano è talmente ricco di opportunità da consentirecambi di rotta preaticamente ogni giorno. La cosa certa è che uno scout Juve è di nuovo in Brasile per laseconda missione nel giro di 40 giorni. La prima consisteva in un giro d’orizzonte, questa è finalizzata a stringereil cerchio e, se ne varrà la pena, Paratici stesso potrebbe volare Oltreoceano prima della fine di gennaio perprovare a mettere nero su bianco. LA FRETTA Intanto ogni giorni a Vinovo vengono visionate un numero infinito di partite che poi producono lemissioni sul posto. Il difficile è selezionare il meglio tra la mole di dati raccolti, tra le segnalazioni. Bisogna farloanche in fretta, perché c’è sempre qualcuno che prova a bruciarti sul tempo. Negli ultimi tempi, però, anticipare laJuve è diventato più difficile... G.L.

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L’aiuto del sistemavideoinformatico

MARCO BO

TORINO. Dato per scontato che, alla fine, rimangono lo sguardo degli occhi e la stretta di mano i parametriancestrali per sciogliere le riserve sulla persona, la globalizzazione del calcio associata alla crisi economica haportato i club a individuare strade alternative per setacciare e scremare i potenziali assi. I club più dinamici,attenti e sensibili ai movimenti di mercato così come alle spending review, hanno così deciso di sfruttare prima le

parabole e poi internet. Tra questi c’è il Torino, che ormai da tre anni, si avvale di unsistema videoinformatico all’avanguardia che consente non solo di vedere centinaia dipartite di ogni campionato sia in diretta che in archivio. Offre molto di più. Il “pacchetto”,infatti, consente di vivisezionare la partita tagliando drasticamente i momenti “morti” o che

non interessano. Per essere più chiari, se ci si vuole rendere conto del tipo di apporto che ha dato un singologiocatore in una partita c’è la possibilità di restringere il campo e vedere in sequenza soltanto le sue azionirelative ai suoi tackle, piuttosto che cross o azioni individuali. Insomma i novanta minuti si possono “lavorare” inmodo chirurgico. SCOUTING E VIAGGI Durante la settimana questo lavoro di scouting, ovvero di osservazione, finiscesostanzialmente sulle spalle, o meglio sugli occhi di Antonio D’Ottavio e Antonio Cavallo che lavorano in strettacollaborazione con il direttore sportivo Gianluca Petrachi . E’ lui, dopo una serie di relazioni e di riunioni con idue osservatori che decide se proporre di passare o meno allo step successivo, ovvero la visione dal vivo delcalciatore in questione. Ovviamente a seconda dei casi, in alcuni è fortemente consigliabile lavorare a fari spenti,si sfrutta la giornata o le giornate da inviato sul campo per conoscere meglio il giocatore anche dal punto di vistadel carattere oltre che delle caratteristiche tecnico-tattiche. Se tutti i feedback risultano soddisfacenti ecco cheallora si arriva allo step tre, ovvero la decisione di avviare la trattativa vera e propria dopo aver ottenuto il vialibera dal presidente, Urbano Cairo , che stanzia anche il budget disponibile per chiudere l’operazione. Dasottolineare che per quelle di scouting più semplici, ovvero relative a calciatori che giocano in Italia tra serie A eB, sono invece più frequenti e agevoli le puntate in tribuna. Per quanto riguarda il settore giovanile, invece, iltutto è in mano a Massimo Bava che può contare sull’apporto di 4 osservatori che lavorano a stretto contatto conlui: Marco Morra , Paolo Mosca , Patrick Panucci e Omar Sciolla . L’universo delle giovanili granata, poi, puòcontare su 45 segnalatori fidelizzati sparsi in tutta Italia.

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mercato estivoIl Toro va sull’argentino Botta E’ l’ala che infiamma ilTigreTORINO. Una piccola parte dei soldi che il Torino incasserebbe dalla cessione di Ogbonna, comunquedolorosissima per il valore tecnico del giocatore e perché il difensore è un prodotto del settore giovanile granata,potrebbero essere investiti per un profilo decisamente interessante: Ruben Botta, esterno argentino del Tigre. Ilgiocatore, 23 anni il prossimo 31 gennaio, è stato oggetto di una prima valutazione da parte dei dirigenti granata.I quali non potranno soppesarlo nella notte tra giovedì e venerdì. All’1,15, infatti, è prevista la semifinale di ritornodella Copa Sudamericana. Con gli argentini di Nestor Gorosito impegnati in Colombia, sul campo delMillonarios, dopo lo 0-0 conseguito al Monumental di Victoria. Una partita alla quale Ruben Botta, autore di ungol preziosissimo nei quarti di finale contro il Cerro Porteno, non prenderà parte. Grazie al sistemavideoinformatico di cui dispone il Torino, comunque, non sarà difficile appofondire la conoscenza del giocatore.Un’ala decisamente tecnica, veloce, e dotata di un mancino pericoloso, che si tratti di offrire assist ai compagnioppure di calciare a rete. Il momento, questo è assodato, è giusto per aprire una trattativa. Prima che altri clubeuropei bussino al Tigre facendo ovviamente schizzare alle stelle il prezzo di Botta (la valutazione, ora, si aggirasul milione di euro). Giocatore che, per caratteristiche tecnico-tattiche, può inserirsi bene nel sistema di giocoproposto da Ventura.

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Lucio, 34 anni: fin qui è scesoin campo solo 4 volte(LaPresse)

in uscita a gennaioIn partenza Lucio e Bendtner E Marrone andrà inprestitoTORINO. Manovre in entrata, ma non soltanto. Pure per ciò che riguarda ilcapitolo uscite l’amministratore delegato Giuseppe Marotta ed il direttoresportivo Fabio Paratici a gennaio avranno un tot di questioni da prendere inesame. Sì perché qualche mugugno da “mancato utilizzo” comincia già atrapelare e di conseguenza l’opportunità di assecondare gli scontenti potrebbefinire per collimare con la necessità di preservare gli equilibri di spogliatoio emigliorare quelli di bilancio.OCCHI APERTI Tra gli “scontenti”, o quantomeno curiosi di capire se altroveavrebbero la possibilità di giocare di più, figurano innanzitutto Lucio e NicklasBendtner. Il difensore, svincolatosi dall’Inter, è stato tesserato ad inizio dellascorsa estate: un elemento esperto e carismatico per la Champions, siipotizzava. Ma nella pratica l’impiego dell’ex nerazzurro è stato alquantorisicato pure nella competizione europea: 2 presenze, 97 minuti su un totale di307 stagionali. Non stupisce, di conseguenza, che ora Lucio abbia datomandato al suo entourage di guardarsi intorno e magari provare a riallacciare le trattative avviate in estate - poitroncate - con club turchi e spagnoli. Il brasiliano, del resto, continua a sperare in una convocazione per iprossimi mondiali e sa bene che solo giocando con continuità può ottenerla. Discorso analogo per Bendtner,giunto in extremis, strappato al Siena, ma mai entrato nei meccanismi juventini: finora appena 277 minuti per lui.Probabile un ritorno in premier League, il Tottenham ha già strizzato l’occhio.IN PRESTITO Non un addio ma un arrivederci, invece, nel caso di Luca Marrone: lui e il suo staff losostenevano già in estate, ora anche la dirigenza bianconera sta entrando nell’ordine di idee che a un giovanetalento come Marrone maturare un po’ di esperienza fuori, per tornare poi in bianconero già “rodato” può esserepiù utile che non fare la spola tra panchina e tribuna allo Stadium... Atalanta e Genoa sono in prima fila.

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Si svincola adicembre 2013,Marotta puòanticipare...

Il difensore delRubin continua aessere un obiettivoe ora le condizionisono più favorevoli

Salvatore Bocchetti, 25 anni,difensore jolly: dal 2010 giocain Russia, nel Rubin Kazan. Ilsuo contratto scade adicembre 2013 (Reuters)

Juve: torna di moda l’affare BocchettiCAMILLO FORTE

TORINO. La Juve guarda al futuro anche se il presente è esaltante: primoposto in campionato e la grande possibilità di superare il turno di Champions.A Donesk sarà battaglia ma i bianconeri con un pari sono qualificati comesecondi e con una vittoria come primi. Quindi ci sono grandi motivazioni. Però,nonostante il momento positivo (la sconfitta di San Siro contro il Milan è giàstata metabolizzata grazie alla sfuriata di Antonio Conte ) si guarda al futuro.

Che promette bene. La Juventus ha in giro settantagiocatori di sua proprietà. Giovani, giovanissimi, alcunidi grandissimo valore. Primo fra tutti Richmond Boakye, classe 1993, ghanese, attaccante del Sassuololanciatissimo verso la serie A grazie ai suoi gol. Sei e tutti belli. Uno più bello dell’altro. Sivede che ha classe. E la Juve lo controlla insieme al Genoa. Tra l’altro ha disputato con la

squadra di Antonio Conte il ritiro estivo di Chatillon. Sempre per rimanere in tema di giovani ricordiamo PaulPogba , classe 1993, talento vero. RISPUNTA Si pensa anche alla difesa. L’obiettivo è tornato ad essere Salvatore Bocchetti , ex azzurro, centraledel Rubin Kazan. Al giocatore scade il contratto con la società russa nel dicembre del 2013 ma a giugnopotrebbe raggiungere Torino a costo zero o quasi. L’entourage del giocatore, da un po’ di tempo a questa parte,è in contatto con Beppe Marotta . Bocchetti è stato sul punto di raggiungere la Juve in un paio di occasioni. Saràla volta buona. E per pochi euro. Quando i tempi saranno maturi partirà la trattativa vera e propria ma la volontàdel giocatore è quella di raggiungere la squadra campione d’Italia. Dove, tra l’altro, avrà la possibilità diriconquistarsi il posto nella nazionale azzurra di Cesare Prandelli in vista del mondiali in Brasile. Bocchetti, tral’altro, ha la giusta esperienza internazionale visto che il suo club da diverse stagioni partecipa con profitto allecompetizioni europee. CONFERME Continuano ad arrivare conferme sul conto di Fernando Llorente , il campione dell’Athletic Bilbao

che anche in queste ore ha manifestato l’intenzione di non rinnovare con la sua società.Resterà in Spagna sino a giugno e poi, secondo voci sempre più consolidate che arrivanodalla stessa liga spagnola, se ne andrà alla Juventus. Naturalmente a parametro zero.Può darsi che la Juventus, nel caso superasse il turno di Champions League, provi aportarlo subito a casa offrendo non più di cinque milioni, la stessa cifra che incasseràdall’Uefa andando agli ottavi di finale. L’impressione, però, è che tutto slitti alla fine della

stagione. Del resto a Bilbao ne hanno fatto una questione di principio. E la Juve non ha fretta. IN ATTESA Pur con molta discrezione Beppe Marotta controlla i movimenti di Didier Drogba , il fuoriclaseivoriano che gioca in Cina. Nei giorni scorsi al bomber, che ha vinto l’ultima Champions con il Chelsea quasi dasolo, è stata negata dalla Fifa la possibilità di migrare subito in qualche club europeo per preparare la Coppad’Africa visto che in Cina la stagione si è appena conclusa. A Torino hanno atteso con un certo interesse ladecisione di Blatter . Se fosse stata positiva per il giocatore il discorso sarebbe diventato molto interessante e laJuve avrebbe sicuramente fatto un tentativo. Con discrete possibilità di riuscita conoscendo l’abilità di BeppeMarotta, maestro nello sfruttare simili occasioni. Come a suo tempo fece con Cassano e Pazzini alla Samp, colpiche garantirono un futuro radioso alla società di Garrone che disputò pure un preliminare di Champions. CONCLUSIONE Bocchetti e Llorente a giugno, un difensore e un attaccante per rinforzare e, perché no,impreziosire la rosa di Antonio Conte. Due acquisti a parametro zero. Così, poi, ci sarà la possibilità di avere adisposizione un piccolo gruzzolo da investire per il colpo ad effetto.

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Ferguson lo vuole agiugno

E’ stato visionatodagli osservatoridel Manchesterpure nelle ultime 2gare con Roma eFiorentina. Agennaio il Toropunta un bomber eAlmiron

DOVRA’ SOSTITUIRE RIO FERDINANDPer Ogbonna 19 milioni dallo UnitedMARCO BO

TORINO. La notizia rimbalza dall’Inghilterra e il trampolino di lancio sono le colonne del “Daily Mirror”. Ilquotidiano britannico, infatti, riporta l’interessamento sempre più concreto del Manchester United per AngeloOgbonna . Il difensore granata, rientrato da due turni a disposizione di Giampiero Ventura dopo aver superatola nevralgia pelvica che lo aveva costretto a saltare cinque partite in cui è stato rimpiazzato con efficacia da

Rodriguez , torna con forza nel mirino dei Red Devils. Ogbonna piace moltissimo ad AlexFerguson per sostituire Rio Ferdinand , e questo basta e avanza per capire che, salvorichieste monstre del Torino, l’affare potrebbe andare in porto. Il presidente granata ha piùvolte ribadito che per il proprio centrale la valutazione si attesta intorno ai venti milioni e la

base da cui partirebbe proprio il club inglese fa pensare che il gap potrebbe essere colmato visto che la propostad’acquisto verrebbe formulata intorno ai 19 milioni. Si tratterebbe, a quel punto, della cessione più importantedell’era Cairo , destinata a declassare quella di Rosina , ceduto nel 2009 allo Zenit San Pietroburgo per circanove milioni finiti nelle casse granata. Per Ogbonna, di fatto, sarebbe oltre il doppio la pioggia di danari: un affaretop, soprattutto se poi il club saprà reinvestire con profitto l’ingente somma, puntando elementi di prima fascia,capaci di consentire un salto di qualità tecnica, magari proprio in attacco. ESTATE CALDA Anche se Il Manchester United prosegue nella sua messa a fuoco di Angelo Ogbonna,osservato a Torino contro l’Inter, all’Olimpico romano contro la Roma e di nuovo all’Olimpico di Torino stavoltacontro la Fiorentina nel recentissimo, combattutto e spettacolare pareggio per 2-2, è difficile che il club inglesedecida di accelerare al punto da stringere per una chiusura dell’affare già a gennaio. Anche perché il Torino sista muovendo per il mercato invernale soprattutto in attacco e a centrocampo. La società granata punta infatti a

strutturarsi in maniera più convincente nel reparto offensivo, dove i propri bomber offronosì un importante contributo a livello di pressing e apporto alla manovra senza peròsoddisfare in fase strettamente realizzativa come testimoniano i numeri. Tra l’altro lasituazione del parco attaccanti del Torino è di per sè già delicata visto che due elementi,Bianchi e Sgrigna , sono in prossimità della scadenza dei rispettivi contratti. Per loro dalprimo febbraio il regolamento permette addirittura che siglino accordi ufficiali con altresocietà per la stagione successiva. Dunque il Torino in questo frangente ha sottoosservazione soprattutto i propri bomber oltre a quelli che nelle altre squadre non trovanospazio. I nomi degli osservati speciali per la finestra di gennaio restano al momento i soliti:Floccari e Zarate della Lazio (il presidente Lotito accetterebbe solo la cessione e non il

prestito in entrambi i casi), Nenè , Sau e Pinilla del Cagliari (i rapporti tra Cairo e Cellino in realtà si sonoraffreddati alquanto negli ultimi tempi dopo la questione estiva relativa alla cessione di Canini finito al Genoa) edEdu Vargas del Napoli (resta forte la concorrenza del Catania e del Pescara). MOSSE IN MEDIANA Per quanto concerne il centrocampo, invece, il Torino continua a essere molto vigile sullasituazione di Almiron . Il mediano del Catania dalla visione di gioco sempre lucida, era stato già contattatoquesta estate senza che però il tutto si tramutasse in una trattativa vera e propria. Una serie di rumors avevanodato qualche settimana fa il giocatore non più in perfetta sintonia con l’ambiente rossazzurro e se il tutto dovesseamplificarsi è evidente che il Torino proverebbe a inserirsi. Tesserare un giocatore come Almiron significherebbedotarsi di un centrocampista immediatamente pronto all’uso. Diverso, invece, sarebbe il discorso che porterebbeal laziale Matuzalem , di fatto fuori rosa, e sul quale ultimamente si è comunque fatto sotto con decisione ilGenoa.

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«Chiambretti dopola Fiorentina: “Bravitutti!”. Il capitanogranata ringrazia,rilancia, e cerca ungol che manca dadue mesi

La punta: «Si può esi deve fare meglio»

Fame Bianchi dopo la dietasegue dalla prima Sabato di derby, allora. Gara che tutti vorrebbero vivere da protagonisti. Fraseabusata ma che mantiene valore: ogni giocatore, tra quelli a disposizione diVentura , spera in cuor suo di convincere il tecnico ligure, confida di trovarsial fischio iniziale al cospetto di undici bianconeri. Il discorso vale per tutti, maper Rolando Bianchi ha un valore speciale. E i motivi sono tanti. Innanzituttola lunga militanza del centravanti con la maglia granata. Questa è la quintastagione consecutiva nel Torino, per Rolandinho. E’ dal 2008 che Bianchi

sente parlare di derby, ed è sempre dal medesimoanno che non lo gioca: Juve-Toro 1-0, gol di Amauri .Il 7 marzo del 2009, nella gara di ritorno, Bianchi è infatti tenuto in panchina da Novellino. E’ l’anno della retrocessione, di una discesa agli inferi lunga tre anni. Tanti quanti netrascorre il Torino in B. Figurarsi, in tale contesto, quale sia la voglia di Bianchi diritrovarsi, fascia da capitano al braccio, a guidare i compagni all’assalto della Juventus.«Bravo Rolando, tu come tutta la squadra», ha cinguettato Chiambretti , attraversoTwitter, dopo la bella prova dei granata contro la Fiorentina. «Grazie, anche se si può e si

deve fare di meglio...», la risposta, con vista sulla Juve, di Bianchi. Tanto che il popolare showman concludecosì: «Sabato, ad esempio...». Intendendo che si potrà fare meglio proprio contro la Juve. E così nella storia delcentravanti c’è un derby giocato e perso, uno guardato con la malinconia del panchinaro, e tre stagioni trascorsea riguadagnarselo. OTTIMO L’AVVIO E quale occasione migliore, per l’attaccante, di ritrovare la confidenza con il gol? Anchequesta dovrebbe essere una molla decisiva, per stimolare, se ancora ce ne fosse bisogno, il centravantilombardo. Che propria nella sua Regione, anzi nella sua Bergamo, ha smesso di segnare. Era il 30 settembre,sesta giornata di campionato. E con la doppietta rifilata all’Atalanta e al suo ex tecnico Colantuono , Bianchi erasalito a quota 4 reti. Un bottino di tutto rispetto, una media superiore a un gol ogni due partite. Rigore dell’1-1 ebotta sotto la traversa nella ripresa, questa le ultime gioie regalate a se stesso e ai tifosi. Due prodezze che si

sono sommate al gol, sempre su rigore, messo a segno a Genova contro la Sampdoria eal primo del suo campionato, nel 3-0 al Pescara. Insomma l’avvio di stagione di Bianchi,pure autore della doppietta in coppa Italia nel 4-2 al Lecce, è stato di tutto rispetto. Iproblemi sono arrivati dopo. Eccessiva, per un bomber del suo profilo, un’astinenza da gol

che toccherà i due mesi. Al Torino la sua prolificità serve come il pane, e l’andamento stagionale lo ha certificato.Nelle otto partite seguite a quella contro l’Atalanta, il Torino ha segnato appena 6 reti. E’ evidente, a Ventura èmancato l’apporto di Bianchi. Al quale, va ricordato, contro il Cagliari è stato annullato un gol di testa perfuorigioco molto dubbio. IL CONTRATTO Il resto è stato un rincorrersi di episodi sfortunati e altri nei quali è invece stata lampante la suaresponsabilità: una volta in ritardo sul pallone, un’altra in anticipo, un’altra ancora poco misurato nella precisioneo nella forza. Sabato tutto andrà dimenticato, gli errori commessi e gli assilli che una lunga astinenza dal golpossono determinare. C’è poi ancora un’altra ragione, che in Bianchi si fa motivazione non indifferente, chespingerà l’attaccante a moltiplicare ogni sforzo, pur di lasciare la zampata giusta sul derby. Bianchi è in scadenzacon il Torino, quindi, dal 1° febbraio, sarà nelle condizioni di sottoscrivere un nuovo contratto con un’altrasocietà. Cairo , a riguardo, non ha ancora spazzato i dubbi, ma più il tempo passa più le le parti mettono distanzatra loro. Se il patron avesse già deciso di non affidare più l’attacco a Bianchi, il giocatore potrebbe dare una solarisposta. Sul campo, attraverso i gol, specialmente sabato nel derby. Dovesse decidere Juve-Toro, bé, alloraBianchi, con o senza contratto, resterebbe il centravanti granata. L’uomo che ha sofferto a lungo in B, prima diriprendersi tutto, anche con gli interessi, in una notte di inizio dicembre. ALESSANDRO BARETTI

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BALLOTTAGGIOMeggiorini in vantaggio su SansoneTORINO. Chi con Bianchi? La domanda rimbalza da un granata a un altro, e ovviamente nella testa di Ventura,l’uomo che in definitiva avrà la responsabilità di mettere in campo il Torino che sabato se la vedrà con la Juve. Equindi di scegliere il giocatore che, in attacco, appoggerà il capitano. Con Meggiorini e Sansone che,comunque, ora come ora sono in vantaggio rispetto a Sgrigna. Il secondo ha più qualità, una capacità didribbling secco che manca al primo, ma, almeno per Ventura, una minor predisposizione al ripiegamento, alsacrificio in aiuto ai centrocampisti. E, contro la squadra di Conte, alla mediana granata servirà una bella mano.In quest’ottica, verrebbe da pensare che Meggiorini sia favorito rispetto all’ex del Sassuolo. La partita di Sienapotrà dare alcune risposte, le altre arriveranno nei giorni precedenti il fischio d’avvio di Juve-Toro.A.B.

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SHAKHTAR senza il BOMBERL’Uefa punisce Luiz Adriano Salterà la JuveLA DECISIONE era nell’aria e ieri è arrivata anche l’ufficialità dell’Uefa: l’attaccante dello Shakhtar Luiz Adrianoè stato squalificato per un turno in seguito al comportamento antisportivo (articolo 5, regolamento disciplinareUefa) tenuto durante la partita del gruppo E di Champions League contro il Nordsjælland. Come previsto, loscarso fair-play del brasiliano (che ha segnato sfruttando una riconsegna del pallone con la difesa ospiteimmobile) non è rimasto impunito. Un brutta tegola per Mircea Lucescu - che però ha già staccato il visto per gliottavi - e una buona notizia per la Juventus, che in Ucraina ha bisogno di un punto per accedere al turnosuccessivo. Il patron dello Shakhtar, Rinat Akhmetov, ha puntualizzato che tanto Luiz Adriano quanto lasquadra hanno capito l’errore e la lezione.

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COPPA ITALIA. ANDATA OTTAVIPrimavera ok a Siena con Slivka-SchiavoneSiena-Juventus 1-2MARCATORI: pt 37’ Slivka; st 6’ Schiavone rig., 14’ RediSIENA (3-4-2-1): Marini 5.5; Aiazzi 5, Cianciulli 5.5, Manes 5.5; Benedini 5.5, Altieri 5.5, Brenci 6,Petriccione 5 (15’ st Taflay 6); Redi 6 (33’ st Miocchi ng), Canotto 5.5 (15’ st Calì 5.5); Rosseti 6. A disp.Geria, Bonifazi, Camilli, Salerno, Lalli, Cacciapuoti. All. Mignani 5.5JUVENTUS (3-5-2): Branescu 7; Penna 6, Magnusson 6, Rugani 6.5; Ruggiero 6.5 (27’ st Mattiello 6),Slivka 7, Schiavone 6.5, Gerbaudo 6, Laursen 6.5; Lanini 5,5 (18’ st Bonatini 6) Padovan 5.5 (35’ st Curting). A disp.Gagliardini, Braccini, Kabashi, Garcia Tena, Di Benedetto. All. Baroni 6.5ARBITRO: Soricaro di Barletta 6.NOTE: spettatori:250. Espulsi: Magnusson (32’ st). Ammoniti: Rosseti, Petriccione, Miocchi. Angoli: 5-4per la Juventus. Recupero tempo: pt 0’; st 4’GENNARO GROPPA

COLLE VAL D’ELSA. Sotto un violentissimo acquazzone, la Juventus ipoteca il passaggio ai quarti di CoppaItalia con un successo preziosissimo in casa del Siena (il ritorno si giocherà il 9 dicembre a Vinovo). Il Siena partebene e, dopo un tiro di Petriccione respinto dalla difesa, Redi a non più di tre metri dalla porta calcia altissimo.Verso la mezz’ora cresce l’intensità della Juventus, che crea due occasioni con Rugani e Lanini e al 37’ passa:Laursen ruba palla e crossa per Slivka (un piccolo Marchisio) che segna con una bellissima scivolata. Il Sienareagisce e al 44’ è bravissimo Branescu a deviare un tiro a girare di Canotto. La pioggia abbandona Colle vald’Elsa e la gara si accende. Al 5’ della ripresa l’arbitro fischia un rigore per la Juventus per fallo di Cianciulli suRuggiero e Schiavone raddoppia dal dischetto. Il Siena potrebbe spegnersi, invece trova nuove energie e al 14’Redi trova la deviazione vincente. Rosseti ci prova in rovesciata, ma Brancescu è attento. La Juve controlla ilrisultato anche dopo essere rimasta in dieci per fallo da ultimo uomo di Magnusson su Calì.

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Conte lo rilancianella “sua” partita, luiè già tonico

JUVE-TORO -3 DAI PULCINI ALLA SERIE A

Il Toro e lo Stadium I 2 derby di Giovincosegue dalla prima Un derby nel derby quello di Giovinco , che deve battere i granata e convincere quelli, fra i bianconeri, chehanno ancora dubbi su di lui e, nella partita contro la Lazio, li hanno esternati con fischi di disappunto. Non li hapresi bene, Sebastian, che il tempo ha indurito ma non al punto da essere insensibile al fuoco amico. Ma non si èscomposto più di tanto. La sua posizione riguardo alle critiche, che vengano dai tifosi o dai media, è molto chiara:«Spacco la critica? Bene, non mi piace stare nel mezzo. Nel mezzo ci sono i mediocri. Io nel limbo non ci voglio

stare: inferno o paradiso. Però, per chiudere il discorso, anche se sono soddisfatto dellastagione, non mi accontento di certo e ogni giorno lavoro per migliorare. Magari segnandoqualche gol in più la critica potrebbe essere più benevola, tanto lo so che contano soloquelli». L’ESAME E un gol nel derby, magari decisivo, varrebbe decisamente di più. Potrebbe

addirittura essere la consacrazione agli occhi di chi ancora non ha deciso se Giovinco può essere considerato untop player oppure no. La fine delle critiche no, quelle sono destinate ad accompagnare un attaccante bianconeroper tutta la carriera, per referenze chiedere ad Alessandro Del Piero : è la Juve, baby, funziona così. E Giovinconel derby potrebbe anche trovare l’ambiente ideale per zittire tutti o, meglio, per far sgranare gli occhi a chi noncrede in lui. FIDUCIA TOTALE Non a Conte che crede in Giovinco forse più di Giovinco stesso. E, soprattutto, analizza lesue partite in modo diverso da quanto fanno i tifosi. Se questi aspettano il funambolo e il goleador, il tecnicoapprezza il suo lavoro tattico, i passaggi giusti, gli assist, l’applicazione dei suoi dettami negli schemi offensividella Juventus. E se la stagione di Giovinco viene analizzata sotto il profilo più tecnico, anzi tecnicistico, i numerizittiscono fischi e smentiscono i brutti voti in pagella. I NUMERI Perché Giovinco ha molti parametri in linea con la passata stagione, considerata da tutti in modoestremamente positivo e le statistiche dicono che solo otto giocatori in Serie A (nessuno dei quali della Juventus)hanno tirato più volte di lui in porta (media 3.4 a partita) e la stessa media gol (0,44 data da 4 reti su 9 presenze,considerando il solo campionato) è anche leggermente superiore a quella dello scorso anno (0,41 data da 15 golin 36 partite). Certo, dicono i critici, ci vorrebbero gol più “pesanti” e non quelli a risultato acquisito, così comepure gli assist potrebbero essere di più (l’anno scorso viaggiava alla media di 2,5 passaggi chiave per gara,quest’anno è a 1,3), ma la difesa di questo immaginario processo al fantasista potrebbe ricordare come, Giovincorende sempre di più nella seconda parte della stagione da sempre (riscontri in questo senso pure nella sua primastagione in A nell’Empoli) e, anzi, di solito decolla proprio da dicembre in poi. IL DESTINO Questo derby sistemato proprio il 1° dicembre sembra quasi un segno del destino per ilpredestinato ai derby fin da bambino. La fiducia di Conte, i numeri, il suo carattere da gigante e la suadeterminazione potrebbero essere gli ingredienti giusti per scrivere il suo nome in un altro tabellino, tanti annidopo, con la stessa voglia di vincere. Perché un derby è sempre un derby. GUIDO VACIAGO

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le altre partiteOggi il Toro a ParmaPROFUMA di rivincita, per il Toro Primavera di Moreno Longo, l’andata degli ottavi di Coppa Italia in programmaoggi a Parma, dove 10 giorni fa in campionato i granata sono stati sconfitti 1-0 pur attaccando per larghi tratti.Con Gomis in prima squadra, debutto tra i pali per Saracco. In programma oggi anche le altre partite, conModena-Inter che sarà trasmessa in diretta da Sportitalia 1.IL PROGRAMMA (oggi ore 14.30. Ritorno 8-9 dicembre)1° gruppo: Modena-Inter (diretta Sportitalia 1); Parma-Torino. 2° gruppo: Sampdoria-Varese; Siena-Juventus 1-2(giocata ieri). 3° gruppo: Chievo-Roma; Padova-Milan. 4° gruppo: Pescara-Palermo; Napoli-Lazio. Le qualificatedello stesso gruppo si affronteranno nei quarti. La qualificata del 1° gruppo affronterà in semifinale quella del 2°;la qualificata del 3° gruppo affronterà quella del 4°.

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Sebastian Giovinco, 25 anni

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Isla non decolla,Lichtsteiner in calo,Pepe ko. Contepretende un salto diqualità

Svizzero e cilenosono in ballottaggioper il derby. Iltecnico si aspettaimmediata reazionee segnali di ripresa.Anche dal punto divista caratteriale

Stephan Lichtsteiner, 28 anni,seconda stagione nella Juve(Ansa) Simone Pepe, 29 anni,terza stagione nella Juve(Liverani)

JUVE-TORO -3 il problema sulla fascia

Juve, serve il leader a destraFABIO RIVA

TORINO. Ora, bene inteso, parlare di “problema fascia destra” sarebbesbagliato, o fazioso, o quantomeno esagerato. Tuttavia non si può ignorare ilfatto - e Antonio Conte non è certo tipo di tralasciare ragionamenti del genere- che il rendimento degli esterni di fascia destra non è esattamente al livellodelle aspettative di inizio campionato. Quando si guardava a quella zona del

campo con fiducia, convinti di poter contare su unpotenziale ottimo e abbondante, appunto composta dagrossi calibri quali Mauricio I s la (nuovo acquisto),Stephan Lichtsteiner (elemento affidabile e giàrodato), Simone Pepe (che la passata stagione haofferto un contributo preziosissimo per la conquistadello scudetto). Ebbene,nonostante tutto questo, dopo

20 partite disputate non è ancora stato possibile individuare un “titolare”, ungiocatore che abbia scalato le gerarchie in maniera convincente rivelandosiimportante e trainante come si sono invece rivelati altri bianconeri in diversezone del campo: Barzagli , Bonucci e Chiellini in difesa; Vidal , Pirlo eMarchisio a centrocampo, Asamoah sulla corsia sinistra. Inutile dire quantoConte confidi in una svolta, in questo senso. AMBIENTAMENTO Procede a rilento, ad esempio, l’inserimento di MauricioIsla nelle dinamiche contiane. Il cileno ha recuperato bene, questo sì, dalgrave infortunio al ginocchio rimediato ad inizio 2012 con i friulani. Ma non s’èancora calato pienamente nella nuova parte, quantomeno non con continuitàalternando buone prestazioni come quelle offerte contro Nordsjaelland ePescara, ad altre deludenti come quella di domenica sera a San Siro. TENSIONI Problemi di continuità anche per Lichtsteiner, che pure nellapassata stagione era sinonimo di garanzia. Mettici la necessità di rimettersi in

discussione e far fronte alla concorrenza di Isla; metticiil definitivo e strutturale passaggio dalla difesa e quattro (ideale per lo svizzero) a quella atre (con avanzamento dell’ex laziale a centrocampo); mettici qualche malumore dacalciomercato, poi trasformatosi in dissidio con Conte... Fatto sta che pure Lichtsteineralterna buone prove ad altre deludenti e non è certo riuscito a convincere il suo tecnico apuntare in toto su di lui. SFORTUNA Infine il capitolo Pepe. Breve, appena 21 minuti... Le qualità del giocatorenon si discutono, men che meno la sua grinta, la sua professionalità, la sua duttilitàtattica. Per lui che può giocare attaccante come terzino 4-3-3- o 3-5-2 cambia

relativamente. Cambia tanto, però, se su di lui si “accaniscono” tutta una serie di infortuni che prima necompromettono la preparazione estiva, poi ne ritardano clamorosamente il debutto stagionale e, ancora, siverificano una volta “rotto il ghiaccio”... I venti minuti e poco più giocati nel finale di Juventus-Lazio lasciavanoben sperare, facevano presagire una “rinascita”. Invece ecco «la reazione infiammatoria a carico della cicatrice,esito del pregresso infortunio» evidenziata dagli esami effettuati ad inizio settimana... REAZIONE Pepe, nello specifico, nel derby non sarà a disposizione. Dunque per lui il discorso si posticipaancora un po’. Ma per ciò che concerne Isla e Lichtsteiner, Conte non gradirebbe ulteriori perdite di tempo. Haaperto le “primarie per la fascia destra”, tutti a caccia di voti (possibilmente dal 7 in su) a partire da sabato seracol Torino...

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Affaticamento per ilcileno, ko pureCaceres. Caviglia indisordine per ilmediano

Si ferma Vidal. Basha frenaqui juveQUI TOROTORINO. Piove sul bagnato, allo Juventus Center. E non si tratta solo di previsioni meteorologiche... Lunedì lanotizia dei problemi fisici di Simone Pepe , alle prese con una reazione infiammatoria a carico della cicatrice,esito del pregresso infortunio», ieri quella dei contrattempi ad Arturo Vidal e Martin Caceres . Il mediano si èdovuto fermare durante la seduta d’allenamento pomeridiana a seguito di un dolore agli adduttori: leggerosovraccarico muscolare. Nulla di grave, ma le chances di Paul Pogba di partecipare al derby - già alte in avvio di

settimana, per questione di turnover - ora crescono ulteriormente. Più preoccupanti lecondizioni del difensore, ieri mattina sottoposto a una risonanza magnetica che haevidenziato «un notevole versamento articolare, con una minima distrazione dellegamento della caviglia sinistra». Minimo, qualche giorno di riposo. Le buone notiziearrivano da Giorgio Chiellini che - reduce dall’indurimento al polpaccio patito duranteJuve-Chelsea - continua la sua rincorsa al derby: ieri lavoro personalizzato (lui e Pepe)confidando di potersi riunire al gruppo in tempo utile per la gara di domenica. Quanto al

resto, pochi dubbi di formazione per Conte , orientato a schierare Chiellini con Barzagli e Bonucci in difesa;Lichtsteiner (in vantaggio su Isla ), Pogba, Pirlo , Marchisio e Asamoah a centrocampo; Vucinic e Giovincocome coppia d’attacco. Ieri, in mattinata, sono stati effettuati per la terza volta in stagione anche i test (Mognoni,CMJ e HIT) finalizzati a studiare tabelle di lavoro personalizzate e monitorare lo stato di condizione. CORNACCHIA-RIVA

© riproduzione riservataANSELMO GRAMIGNI

TORINO. Giampiero Ventura dice di essere concentrato soltanto sulla partita di coppa Italia in programmastasera a Siena. Giusto. Il ruolo che ricopre gli detta certe affermazioni e per certi versi non ha neanche torto. Maè chiaro che l’incombere del derby, volente o nolente, gli impone comunque pensieri mirati alla sfida che il mondogranata attende da oltre tre anni. E se per caso mettesse da parte per un poco quel pensiero, c’è subito chi glieloricorda. Per esempio: ieri mattina, durante la conferenza stampa, gli è squillato il telefonino, dall’altra parte del filoc’era Ciro Ferrara , allenatore della Samp. Comunicazione rinviata a una mezz’ora dopo ma è molto probabileche i due tecnici abbiano poi avuto come oggetto di conversazione anche il derby. E pure la partita di Sienadiventa una sorta di preparazione alla stracittadina, nonostante più di mezza squadra titolare sia rimasta a casa.Già, perché restano da valutare la crescita di Sansone , le condizioni di Vives e Salvatore Masiello .Quest’ultimo è in forte preallarme anche per le condizioni non ottimali del ginocchio di D’Ambrosio . Poi siattendono convincenti segnali di risveglio da parte di Stevanovic . E anche Brighi potrebbe tentare direcuperare posizioni dopo aver lasciato la maglia di titolare al prorompente Basha che però lamenta una cavigliaun po’ in disordine. Insomma da Siena potrebbero arrivare risposte importanti per Ventura, sempre piuttostoricettivo e propenso a regalare sorprese tattiche e non soltanto.

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Rivoluzione Toro:molti titolaririmangono a casa

Esame importanteper l’esterno e ilmediano. Diop alzabandiera bianca. Inporta Lys Gomische per vice avrà ilfratello Alfred

Giampiero Ventura, 64 anni,stasera ridisegna il Torino(Liverani)

COPPA ITALIA ORE 19 SIENA-TORINO

Masiello e Vives si giocano il derbyANSELMO GRAMIGNI

TORINO. Stasera a Siena andrà in campo un altro Toro. Diverso nellamaggior parte degli interpreti ma non certo nello spirito. Perché nonostante siain programma l’attesissimo derby poco più di 72 ore dopo, il gruppo diGiampiero Ventura è determinato a togliersi un’altra soddisfazione e aqualificarsi al turno successivo di Coppa Italia. 18 i convocati granata per latrasferta in Toscana, mancherà più di mezza squadra titolare però il tecnico

genovese è comunque sereno avendo avuto più voltela conferma che chiunque del gruppo venga impiegatoin campo raramente delude. Finora, la sua truppa, gliha regalato soltanto certezze. L’ALTRO TORO A casa restano: Bianchi , Ogbonna ,

Gillet , Gazzi , Cerci , Santana , Caceres (influenzato), Glik (convalescentedopo la brutta botta alla testa rimediata contro Toni ) , Basha (fastidio a unacaviglia) e D’Ambrosio (problema a un ginocchio). «Ma sono tutti recuperabiliper il derby, ci mancherebbe», tiene a precisare Ventura che è pure curioso divedere all’opera giocatori finora poco utilizzati e desiderosi di recuperareposizioni all’interno del gruppo. Ancora Ventura: «Mi dispiace, e tanto, che nonci siano Bakic e Diop . Purtroppo non stanno bene e questa era un’occasioneimportante per verificare i loro progressi. Diop soffre per il riacutizzarsi diun’infiammazione e si è dovuto fermare proprio oggi (ieri, ndr)». Dentro però Vives e Masiello . Due pedine cheVentura terrà nella massima considerazione per la partitissima di sabato. Per loro un esame, quello di stasera,particolarmente probante. Possibilità anche per Sergiu Suciu «è con noi ma un conto è giocare in Primavera, unaltro è competere in una gara a eliminazione diretta - dice il tecnico -. A seconda di come andrà la sfida potrebbeesserci spazio per lui. Ricordiamoci che va gestito con la massima cautela dopo i gravi infortuni che ha subito».

MODULO Ma che Torino disegnerà lo stratega genovese? «Dipenderà anche da come sischiererà il Siena di Serse Cosmi . All’inizio adottavano il 3-5-2, ora procedono con il 3-4-3». Buono a sapersi ma molto probabilmente Ventura non si discosterà più di tanto dalsuo 4-2-4, modulo di base della squadra granata, magari variato. E così si può pensare aun centrocampo magari irrobustito in grado di offrire maggiore copertura alla coppia dicentrali Rodriguez-Di Cesare , quest’anno vista all’opera, e con buoni risultati, soltanto aPalermo (0-0 il risultato al Barbera). Sulle fasce in difesa orbiteranno Matteo Darmian , acui Ventura se può non rinuncia mai, mentre a sinistra rientrerà Salvatore Masiello .

Scalpita Agostini . Davanti a loro Birsa e Verdi , con Stevanovic possibile alternativa a gara in corso. In mezzoVives e Brighi , con De Feudis e Suciu abili e arruolati. In porta Lys Gomis che come vice avrà il fratello Alfred:altra novità assoluta. L’ATTACCO «Chi davanti? Beh, dispongo di Sansone , Sgrigna e Meggiorini »: racconta Ventura.L’impressione della vigilia è però che quasi sicuramente Meggiorini partirà dall’inizio proprio perché più degli altridue è in grado di sostenere il centrocampo e di rendersi prezioso in fase di copertura. Non sarà un fenomenosotto il profilo tecnico ma in quanto a sacrificio e abnegazione non è secondo a nessuno. Tra Sansone e Sgrignal’ovvia scelta del partner. Salvo eventuali sorprese tattiche, naturalmente. D’altronde Ventura qualche sorpresa lasta sicuramente preparando. Magari in funzione derby anche se in casa granata e fino a domani è «severamentevietato parlare della partita più attesa».

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Ventura: «Vincere! Applaudo Marotta»L’OBIETTIVO è passare il turno anche se a Siena saremo costretti a rinunciare a qualche titolare e a procederea un ampio turnover. Ma questo non mi preoccupa perché il gruppo è solido ed ha sempre dato confortantirisposte a prescindere da chi è sceso in campo. Loro sono una squadra ostica, basta vedere ciò che hanno fattoultimamente ma noi abbiamo la giusta voglia per raggiungere la qualificazione. Il Torino ha una sua immagine dadifendere, sempre, e i giocatori devono sempre difendere la loro professionalità. Se noi pensassimo già alla sfidacontro la Juventus allora sarebbe meglio neanche andare a Siena. Alla stracittadina ci penseremo soltanto dadomani.

BIZZARRIE Il Siena non ha voluto spostare questa partita. Resta un po’ di amarezza per questa loro decisionema ciò significa che ci temono e che tengono molto a questa competizione, così come ci teniamo noi. Certo è chequesta è una situazione bizzarra: dopo 48 ore affronteremo un derby che attendiamo da parecchio tempo. Nonho grandi ricordi di partite giocate il mercoledì sera e poi subito dopo, il sabato sera. Ma così è e dobbiamoadeguarci. D’altronde quando esistono delle regole bisogna rispettarle.

LA CONDIVISIONE Ho molto apprezzato le parole di Beppe Marotta e Gigi Buffon subito dopo la partita di SanSiro tra Juventus e Milan. Hanno praticamente detto che il rigore per i rossoneri non c’era ma che comunque lasquadra di Allegri aveva meritato la vittoria. D’altronde il calcio è questo: un giorno ti danno, un giorno ti tolgono.Il derby? Francamente finora non avverto nessuna pressione. Magari arriverà venerdì, alla vigilia di unapartitissima per noi particolarmente importante. Però, ribadisco, c’è la tappa di Coppa Italia e potrà anchesembrare strano a molti ma noi a Siena andiamo con la consapevolezza dei nostri mezzi e con la voglia diconseguire la qualificazione.A.G.

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«Dei titolari nongioca chi haproblemi fisici e chiè stanco. Per noi èimportante passareil turno». FuoriAngelo, Neto eVergassola.Rispunta Rodriguez

I TOSCANI PREPARANO TRAPPOLECosmi: «Niente stravolgimenti» Ritornano Rosina eD’AgostinoGENNARO GROPPA

SIENA. «La Coppa Italia non è un disturbo come si sente dire, ci sono i giorni per recuperare in considerazioneanche del fatto che giocando in casa il disagio è un po’ limitato. Ci sono giocatori che devono e vogliono esserevalutati, abbiamo di fronte una squadra importante come il Torino e abbiamo preparato al meglio un impegno chenon vogliamo assolutamente snobbare». Così ha parlato ieri l’allenatore del Siena, Serse Cosmi . Lo scorsoanno la formazione toscana, allora guidata da Giuseppe Sannino , ha vissuto un bellissimo sogno in questa

competizione arrivando alla semifinale contro il Napoli di Walter Mazzarri e quindiaccarezzando perfino il sogno europeo. Quest’anno a Siena la speranza è di riuscire afare nuovamente qualcosa di buono. POSSIBILE TURNOVER Alla vigilia di ogni partita di Coppa Italia ci si chiede quantistravolgimenti e quanto turnover farà l’allenatore e se vorrà risparmiare qualche giocatorein vista del successivo impegno di campionato (il Siena giocherà domenica una garaparticolarmente delicata in casa contro la Roma). «Non farò stravolgimenti tanto per fare -precisa il tecnico dei senesi -. Chi starà fuori è perché ha qualche problemino fisico anchedi lieve entità ma che deve essere preso in considerazione oppure perché ha bisognofisiologicamente di rifiatare dopo aver giocato sempre come ha fatto, per esempio,

Vergassola ». Il capitano quindi starà fuori (non è nell’elenco dei convocati): a centrocampo tornerà a giocarel’uruguaiano Ribair Rodriguez , titolare a inizio stagione ma poi costretto a rimanere in panchina a causadell’esplosione di Bolzoni , talento che sembra aver intrapreso la strada giusta per eemrgere. Anche Calaiò nonè mai stato risparmiato fino ad oggi nonostante alcuni problemi fisici ricordati dallo stesso attaccante dopo lagara pareggiata domenica a Verona contro il Chievo: ma il ko a causa dell’influenza di Bogdani potrebbecostringere l’ Arciere a fare gli straordinari. Chi starà fuori sicuramente è Angelo , uno dei protagonisti dell’avviodi torneo a Siena: ieri è stato sottoposto a una risonanza magnetica per valutare l’entità dell’infortunio subìto aVerona, l’esame ha evidenziato una lesione al bicipite femorale destro. Sono previste tre settimane per ilcompleto recupero agonistico. Spazio dunque ad Alessio Sestu sulla fascia destra. ROSINA SCALPITA Dal primo minuto può tornare Cristiano Del Grosso , sempre titolare sulla corsia sinistranelle ultime stagioni e quest’anno relegato invece in panchina nelle partite contro Pescara e Chievo. Tra iconvocati non c’è il portoghese Neto , una delle certezze di questo Siena: al suo posto in campo ci saràDellafiore . Sulla trequarti potrebbe trovare posto Rosina : all’ex capitano del Torino servono minuti da metterenelle gambe per migliorare una condizione che, dopo i numerosi infortuni subìti nel corso di questa stagione, nonè ancora al top. Al suo fianco ballottaggio tra Reginaldo e Valiani . Ritornano disponibili anche Zè Eduardo eD’Agostino . Per quest’ultimo vale il discorso fatto per Rosina: ha bisogno di giocare per ritrovare la forma fisica.

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Cocco e Cacialanciano il Verona.Rafael super bloccala rimonta delPalermo

PALERMO. Labrin sbaglia eCacia batte Benussi firmandoil gol vittoria per la squadraveneta (LaPresse)

Mandorlini si regala l’InterLuigi Butera

PALERMO BENUSSI 5.5 Da un suo disimpegno sbagliato nasce il gol del Verona,provvidenziale un’uscita su Cocco. MILANOVIC 5.5 In ritardo di condizione, soffre un po’ e Gasperini dopo untempo lo sostituisce. Garcia (1’ st) 5 Non fa meglio del serbo. DONATI 5.5 Ha il compito d’impostare da dietro, ma talvolta eccede conpassaggi che finiscono agli avversari. Nel finale non partorisce nemmenogenialate in avanti. CETTO 5 Si fa saltare come un birillo da Cocco, non sempre dà l’idea digrande sicurezza. Cresce con il passare dei minuti, ma la sua partita nonlievita mai come dovrebbe. PISANO 5.5 Arriva al cross con facilità, peccato che ne sbagli troppi. Fallisceanche una buona occasione davanti a Rafael. Fuori nel finale per esigenze tattiche. Brienza (26’ st) 5.5 Non

riesce ad impattare sulla partita come si aspettava Gasperini. BARRETO 5.5 Il solito lottatore, solo che stavolta fa più fatica a trovare palloni e gambe. VIOLA 5 Compitino, poteva sfruttare meglio la chance. Gioca sempre sul compagno piùvicino, invece dovrebbe tentare la verticalizzazione anche a costo di sbagliare. Fallisceanche un gol facile di testa. LABRIN 5 Intervento sciagurato in scivolata che consegna gol a Cacia e qualificazione alVerona. Da esterno non aveva convinto, da terzo difesa pure. A gennaio sarà altrove.

GIORGI 6.5 Parte fortissimo, inserimento e gol. Pericoloso ogni volta che prende la palla, sfiora il raddoppio conun colpo di testa, ma Rafael gli dice no. ZAHAVI 6 L’inizio fa ben sperare, ma alla fine vive di fiammate. Dai suoi piedi, però, partono le idee piùinteressanti. BUDAN 5 Vale lo stesso discorso di tanti altri, la lunga inattività l’ha arrugginito. Ad inizio ripresa sciupa unabuona occasione, poi va fuori. Dybala (13’ st) 6 Dà vivacità, sfiora il gol nel finale. All. GASPERINI 5 Tradito dalle seconde linee, forse qualche titolare in più non avrebbe fatto male all’inizio.

VERONA RAFAEL 7 Dà sicurezza alla difesa e non sbaglia niente. Incolpevole sul gol, protagonista nella ripresa quandodice no a Giorgi da due passi e poi a Dybala. ABBATE 6 Manca la diagonale su Giorgi, ma si rifà alla grande nella ripresa con il cross che provoca il“gollonzo” di Cacia. MORAS 6 Sul gol è assente anche lui, poi di mestiere riesce ad addomesticare Budan. CECCARELLI 6.5 Presidia con autorità la sua zona, imbriglia anche Dybala che la mette sul piano della velocità.ALBERTAZZI 6 Il ragazzo scuola Milan gioca una partita onesta. Bravo a farsi trovare in avanti, tant’è che ilmatch-ball ce l’ha proprio lui. La conclusione da dentro l’area però è da dimenticare. CARROZZA 6 Dinamico ed attento. Ripiega quando il Palermo attacca, dà una mano in avanti quando la suasquadra riparte. Dà tutto fino a quando non viene sostituito. Crespo (30’ st) 6 Diligente, fa legna. CACCIATORE 5 Non gioca una gran partita e la condisce con un’espulsione per una parolina di troppo dopoun’ammonizione. Peruzzo è inflessibile. HALLFREDSSON 6.5 Partita tutta sostanza. Non strafa e non molla mai, insomma conferma di essere ungiocatore fondamentale nello scacchiere di Mandorlini. RIVAS 6 Tanto movimento e una palla importante recuperata che finisce sui piedi di Cocco che poi la trasformain gol. Mandorlini nell’intervallo lo lascia negli spogliatoi. Fatic (1’st) 6 Esegue quello che gli chiede il suoallenatore. COCCO 6.5 Segna quasi subito un bel gol con un gran destro che s’infila all’incrocio dei pali, ha anche un’altrapalla per raddoppiare ma il suo tiro si rivela molliccio. Poi si fa male inseguendo da solo e va fuori. Cacia (40’ pt)6 Al posto giusto nel momento giusto: Labrin sbaglia, lui segna quasi senza accorgersene. BOJINOV 6 Corre tanto, spesso va anche fuori giri. Prezioso il suo contributo quando la sua squadra si arroccaindietro per difendere il risultato. All. MANDORLINI 7 Tatticamente non sbaglia niente, vince la partita anche con l’uomo in meno e si regalal’Inter.

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ARBITRO PERUZZO 6.5 Tiene in pugno la partita con autorità, decide bene anche nei casi dubbi

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Giorgi illude Gasperini Cacciatore si fa espellerePALERMO-VERONA 1-2MARCATORI: pt 7’ Giorgi, 8’ Cocco; st 28’ CaciaPALERMO (3-4-2-1): Benussi; Milanovic (1’ st Garcia), Donati, Cetto; Pisano (26’ st Brienza), Barreto,Viola, Labrin; Giorgi, Zahavi; Budan (13’ st Dybala). A disp. Ujkani, Munoz, Dybala, Rios, Brichetto, Ilicic,Kurtic, Garcia, Sanseverino, Aquino, Morganella. All. GasperiniVERONA (4-4-2): Rafael; Abbate, Moras, Ceccarelli, Albertazzi; Carozza (30’ st Crespo), Cacciatore,Hallfredsson, Rivas (1’ st Fatic); Cocco (40’ Cacia), Bojinov. A disp. Nicolas, Calvano, Gomez,Arzamendia, Owusu, Berardi. All. MandorliniARBITRO: Peruzzo di SchioNOTE: spettatori 7.620 per un incasso di 43.602 euro. Espulso: Cacciatore (24’ st) per doppiaammonizione. Ammoniti: Bojinov, Cacciatore, Labrin, Viola, Barreto per gioco falloso, Rafael percomportamento antiregolamentare. Angoli: 7-3. Recupero tempo: pt 1’; st 5’PALERMO. Un fortunoso tap-in di Cacia, sul quale va a sbattere un pallone che Labrin stava tentando dirinviare, regala al Verona la qualificazione agli ottavi di finale della Coppa Italia. Per i siciliani è stata una beffa,visto soprattutto per il modo in cui la rete del successo veronese è arrivata. Il team di casa era partito bene, ma siè fatto prima raggiungere e poi superare da un Verona rimasto in dieci per l’espulsione di Cacciatore. Ora i venetiaffronteranno l’Inter. Gol del Palermo al 7’ di Giorgi. Pareggia immediatamente il Verona con Cocco, che sfruttaun errore sul rinvio di Benussi al 9’. Il Verona in 10 passa in vantaggio con Cacia sul quale rimbalza una respintadi Labrin.

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LE ALTRE 4 PARTITEORE 15 ATALANTA-CESENAColantuono con Cigarini Bisoli lancia LapadulaQUI ATALANTA (als) Sono 25 i convocati di Colantuono per la gara di oggi al Comunale con il Cesena,praticamente quasi tutta la rosa a disposizione. Ma la squadra che andrà in campo sarà formata dalle riserve conl’eccezione di Cigarini che domenica non ha giocato perché squalificato. «Teniamo molto a questa competizionee vogliamo ptentare di arrivare fino in fondo - ha detto il tecnico -. Il Cesena verrà a difendersi e noi dovremotrovare i varchi giusti. Non dobbiamo nemmeno pensare alla differenza di categoria, ai miei dico di giocaresempre al massimo».QUI CESENA (v.s.) «Il pronostico non è dalla nostra parte - asserisce Bisoli - ma noi siamo intenzionati agiocarcela». Per questo ragione i cambiamenti nella formazione non saranno molti. Saranno in camposicuramente Favalli e Rodriguez che hanno bisogno di mettere minuti nelle loro gambe. Scontatol’avvicendamento tra i pali fra Belardi e Ravaglia. Torna Morero in difesa al posto di Brandao. Davanti incoppia con Rodriguez ci sarà Lapadula.

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ORE 17 BOLOGNA-LIVORNOPioli lancia il giovane Veratti Nicola con Mazzoni inportaQUI BOLOGNA (s.bu.) Partita di estrema inutilità per il Bologna, alle prese con la preparazione di una gara diben altro peso, quella di domenica contro l’Atalanta. Pioli tiene chiaramente a riposo tutti i giocatori a cuiaggrapparsi per trovare una via d’uscita alla crisi profonda degli emiliani, ultimi in classifica. In attacco nell’elencodei convocati ci sono molti baby della Primavera: probabile quindi che trovi spazio anche Veratti, un giovane chedesta già attenzione.QUI LIVORNO (i.v.) Gli impegni di campionato sono certo più importanti, ma Nicola non snobberà la partita dicoppa Italia. «Non dobbiamo snaturarci, andremo in campo per lottare fino alla fine cercando di misurarci conuna formazione di categoria superiore». Ci sarà comunque spazio a un po’ di turnover e troveranno una magliagiocatori rimasti finora ai margini. Non ci saranno Dionisi (distorsione alla caviglia, stop due settimane) ePaulinho. Davanti giocheranno Dell’Agnello e Siligardi, in porta si rivede Mazzoni, al rientro dopo la fratturaalle costole.

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ORE 15 CHIEVO-REGGINACorini respinge i fischi Dionigi: «Pronti al sogno»QUI CHIEVO (a.s.) Clima rigido in parecchi sensi per il Chievo. Tre giorni fa, il pari col Siena e i fischi delBentegodi. Ieri un Eugenio Corini impegnato a ribadire che «il punto di domenica è importante e in ottica futuraavrà il suo peso». Normale che sulla formazione di oggi pomeriggio pesino i calcoli in vista di Genova (spondarossoblù dell’ex Del Neri). A riposo, quindi, quelli cui Corini chiederà cuore e polmoni a Marassi: Cesar, LucaRigoni, Paloschi, Thereau. In difesa un sacrificio sarà chiesto, probabilmente, ad Andreolli. Vicino a luidebutta lo slovacco Farkas.QUI REGGINA (a.l.) Davide Dionigi opta per il turnover. Considerato anche il ravvicinato derby col Crotone, iltecnico schiererà i giocatori che hanno meno spazio in campionato. «Coltiviamo il sogno di passare il turno -afferma -. Andiamo a Verona per vincere, attaccando il nostro avversario. Sarà dura: affrontiamo una squadra dicategoria superiore che ha valori diversi, ma andiamo al Bentegodi con fiducia. Non è un’amichevole, èun’opportunità. E i ragazzi lo sanno bene».

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ORE 21 FIORENTINA-JUVE STABIAMontella tiene alla Coppa Juve Stabia con 3.000 tifosiQUI FIORENTINA (bc) Stavolta non ha portato i giocatori in ritiro, dando a tutti appuntamento a oggi per unasessione di allenamento. Vincenzo Montella farà turnover (chi è stato impiegato di meno «avrà grossi stimoli»)ma guai a chi pensa che la Fiorentina snobberà la coppa Italia: «Ci teniamo molto, chi ci affronta ora sa di trovareuna grande squadra. Vogliamo vincere e andare avanti, può esserci utile per l’Europa dove puntiamo adapprodare senza i preliminari» dice il tecnico, in attesa della Juve Stabia a cui in serie C «segnai forse il mio golpiù bello». Annunciati almeno 8.000 spettatori, 3.000 dalla Campania: per il maltempo il club viola ha deciso dichiudere curva Fiesole e Maratona dirottando tutti in tribuna coperta.QUI JUVE STABIA (opta) Se a Piero Braglia l’evento sembra non interessare, la tifoseria gialloblù sprizzaeuforia. «Ce la giocheremo», ha dichiarato il portiere Andrea Seculin. Il tecnico recupera Mbakogu, anche se ilsuo impiego sembra poco probabile.

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MOMENTI DI TENSIONEScontri tra i tifosi vicino al BarberaPALERMO. Attimi di paura in città, per via di alcuni scontri tra tifosi nei pressidella Palazzina Cinese, in viale Duca degli Abruzzi, a breve distanza dallostadio Barbera. Secondo le prime ricostruzioni, pare che uno sparuto gruppodi sostenitori del Verona abbia lanciato dei sassi contro alcune vetture intransito in quel momento. La notizia è subito rimbalzata dentro allo stadio.Alcuni supporter rosanero hanno lanciato l’allarme, così un gruppo di unaventina di persone, che si trovava ancora all’esterno dell’impianto, si èimmediatamente diretto verso i veronesi. Le due tifoserie, a quel punto,sarebbero entrate in contatto. Sul posto sono intervenuti poliziotti in assettoantisommossa, ma non sono mancati i momenti di tensione.IL POST LEGHISTA DELLA VERGOGNA Prima della partita fra Palermo eVerona, invece, un episodio spiacevole ha coinvolto un esponente leghista.Che successivamente ha chiesto scusa, ma intanto ci è ricascato: «È la primapartita ufficiale in Africa per la nostra squadra», Inequivocabilmente razzista ilpost di Massimo Bessone, consigliere comunale della Lega Nord e Pdl e coordinatore della Lega Nord Isarco ePusteria (Trentino-Alto Adige) sulla pagina Facebook ”Hellas Verona Style” . E dire che sul suo sito ufficialewww.bessone.it, il politico nativo di Verona dice di sé: «Sono una persona moderata che ama la giustizia e nonama gli eccessi». Immediate le reazioni indignate dei tifosi siciliani e dei rappresentanti delle istituzioni. Un tamtam che ha indotto Bessone a scusarsi ufficialmente («Mi scuso, era solo uno sfottò calcistico») peggiorando, sepossibile, la situazione visto che davvero non può il tifo giustificare simili insulti, ancor più se provengono darappresentanti delle istituzioni repubblicane. Inevitabile la replica del presidente Zamparini, tra l’altroimpegnatissimo nel lancio della sua creatura politica: «Visto come è messa oggi l’Italia, lo considero uncomplimento». Anche il Verona, sul sito ufficiale, si è dissociato: «Dichiarazioni che non appartengono allo stiledel club che, anzi, è orgoglioso di poter giocare in una città meravigliosa come Palermo».

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Pato e Cassano insieme nelMilan (Pegaso)

galliani ridimensiona il caso e lancia frecciateall’interista«Pato e Cassano, storie differenti»ALESSIA SCURATI

MILANO. Natale in rossonero e Pasqua anche. La vittoria convincente controla Juventus allontana per un po’ lo spettro di Guardiola dalla panchina delMilan: Allegri è confermato più che mai, per bocca di chi lo ha difeso in tuttiquesti mesi. «Allegri mangerà il panettone? Sì, e anche la colomba», ha dettoieri mattina Adriano Galliani, intervenuto a Radio Montecarlo. Visto gli ultimirisultati ottenuti, una conferma meritata. «Di Allegri ho sempre visto che avevain pugno la situazione. Poi io ideologicamente sono contrario ai cambi degliallenatori in corsa. Sono legato a lui e l’ho difeso con tutte le energie cheavevo», ha proseguito Galliani, contento che i risultati inizino a premiare lafiducia riposta nel tecnico. Galliani minimizza anche lo screzio nato dopo ledichiarazioni di Pato nel post partita di Bruxelles e si toglie qualche sassolinoall’indirizzo di Antonio Cassano. «Pato non ha mai chiesto di essere trasferito:ha chiesto, come fanno tutti i calciatori, di giocare. Cassano invece chiedevacon sms in continuazione all’allenatore e a me di andare via. Era un martellocontinuo. Non ci sono analogie nelle due vicende. Cassano ha voluto andarevia con tutte le sue forze». Parole dolci arrivano per il talento che è rimasto, ElShaarawy, esploso, secondo l’ad rossonero, grazie alle cessioni importantipiazzate quest’estate. Dunque nessun rimpianto per Ibra, anzi. «Tenuto contodi molte cose, se ci fosse stato Ibra, El Shaarawy non avrebbe fatto quello che ha fatto. Non ci sono controprove,ma io la penso così». Quanto a Galliani, nel suo futuro vede solo rossonero: «ringrazio il presidente Berlusconiche per 26 anni mi ha fatto vivere a caviale e champagne. Adesso magari non c’è lo champagne millesimato, masi vive ancora bene. Non lascerò assolutamente il Milan. Ho un legame con il presidente che spero siaindissolubile».SEEDORF NOSTALGICO Chi vorrebbe tornare in seno al Milan Clarence Seedorf: «Con il Milan non è unastoria chiusa, sono molto legato alla famiglia Berlusconi, le porte sono aperte da entrambe le parti», ha dichiaratoa Sky l’olandese, che ha segnalato la Juve come favorita al titolo per i prossimi 4 anni, visto l’organico del Milanancora acerbo. «Del nostro gruppo qualcuno poteva anche restare. Ma è stata una scelta obbligatoria per lasocietà che aveva degli impegni finanziari. Io non sono andato via per Allegri: dopo dieci anni avevo voglia di farealtre esperienze».OTTIMISMO MEXES Il Milan, intanto, sta già preparandosi in vista della trasferta di Catania. Philippe Mexesprosegue nel suo lavoro a parte. Il francese è stato messo a riposo precauzionale, dopo il fastidio avvertito alginocchio sinistro, lo stesso operato ad aprile del 2011. Oggi o domani rientrerà con il gruppo per essere incampo venerdì col Catania. Allegri avrà a disposizione anche Antonini e Ambrosini, mentre sono da valutare lecondizioni di Abbiati e di Pato, quasi sicuramente pronto per lo Zenit.

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L’INNESTO PERFETTO NEL 4-3-3Pure Biabiany è molto vicinoMILANO. Non c’è solo Nicola Sansone nei sogni delle milanesi. Il Milan, infatti, ha messo al centro del mirino giàper gennaio Ludovic Biabiany che, pure nella partita contro l’Inter, ha dimostrato (se in serata) di essereimprendibile. Un pressing giustificato da almeno un paio di necessità: la prima è legata ai costi (esorbitanti per lecasse rossonere) del riscatto di Bojan dal Barcellona, la seconda deriva dal desiderio da parte di Robinho ditornare in Brasile. A corredo c’è un motivo squisitamente tecnico che ha spinto i rossoneri a rivolgere i radar sulragazzo pescato nella banlieu parigina da Pierluigi Casiraghi, talent scout del settore giovanile nerazzurro: ilMilan passerà in pianta stabile al 4-3-3 e in quel sistema di gioco avere sulle corsie laterali due formidabilisprinter quali El Shaarawy e Biabiany, sarebbe l’ideale per tentare di riproporre il modello Barça tanto caro aBerlusconi. Riuscire a strapparlo al Parma, che ne detiene il cartellino in comproprietà con la Sampdoria, nonsarà però facile: i due club valutano il francese 10 milioni e, soprattutto, Donadoni non vuole nemmeno prenderein considerazione un Parma privo del suo fuoriclasse: «È vero che la nostra politica è quella di far crescere icalciatori, ma vogliamo farlo diventare ancora più grande prima di vederlo andar via. Quindi Biabiany resterà connoi».S.P.

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Sneijder e suamoglie Yolanthe,grandi amici dei dueconnazionali,hanno legato anchecon il ghanese e lasua compagnaMelissa Satta

La moglie di Sneijder, YolantheCabau, tra Winonah De Jong eMelissa Satta, compagna diBoateng Il gruppo fuori da unlocale milanese

per il compleanno di winonah de jongE a cena fa già gruppo con De Jong e BoatengMILANO. Beato fra le donne. Wesley Sneijder sta cercando di non rovinarsicompletamente l’umore pensando solo al calcio e a tutti i problemi che lostanno interessando nell’ultimo periodo, distraendosi in famiglia e con gliamici. L’ultima tappa un paio di sere fa quando insieme alla moglie, labellissima Yolanthe Cabau , ha partecipato alla festa di compleanno dellasignora De Jong , Winonah. La compagna del centrocampista rossonero

Nigel - grande amico proprio di Sneijder che in estateha cercato di sponsorizzarlo per l’Inter prima che ilMilan mettesse la freccia e lo strappasse alManchester City -, fashion editore per una periodico dicalcio femminile ed eletta dalla rivista Jackie donna piùelegante d’Olanda nel 2012, ha invitato diverse amichee “colleghe”, come la promessa sposa di Boateng ,Melissa Satta , o la moglie di Muntari , miss GhanaMenaye Donkor . Presenti, come detto, anche i coniugi

Sneijder, legati alla famiglia De Jong, così come uniti da una fresca amiciziacon la coppia Boateng-Satta, frequentata spesso nelle serate milanesi da unanno a questa parte. La festa - documentata dalla signora De Jong conalcune foto pubblicate sul suo profilo Twitter (in una delle quali compareanche Sneijder) - si dovrebbe essere svolta in due parti, tutte rigorosamentealla moda e in centro a Milano: prima la cena presso l’Armani Nobu (menurigorosamente giapponese), quindi lo spostamento al locale Byblos. Insomma,se ce ne fosse bisogno, un’altra indicazione della voglia di Sneijder di volerrestare a Milano. Il giocatore olandese si è ambientato alla grande nelcapoluogo lombardo e pure sua moglie, che si divide con Los Angeles dovesta intraprendendo la carriera di attrice-presentatrice, ama Milano dove vorrebbe rimanere a vivere. L’amiciziacon le donne - e non solo... - dell’ambiente rossonero fa il resto. E chissà che proprio la bella Yolanthe (che hagià avuto modo di discutere via internet con la società nerazzurra per il caso Twitter del marito) non spinga ilnumero 10 alla scelta milanista. In fondo è stata la moglie di Muntari, Menaye, a spiegare qualche tempo fa diessere stata lei a consigliare il centrocampista di scegliere il Milan, una volta scaduto il contratto con l’Inter, percontinuare - guarda un po’ - a vivere a Milano. F.M.

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Golden Boy: il Milan spinge El ShaarawyMILANO. Anche il sito ufficiale del Milan rende omaggio a Stephan El Shaarawy e alla sua candidatura allavittoria finale del Golden Boy 2012, l’ambito Pallone d’Oro che Tuttosport assegna ogni anno al miglior Under 21che gioca in Europa. Il club rossonero, fra l’altro, annovera già un vincitore nella propria rosa, Alexandre Pato,premiato dal nostro giornale nel 2009 (prima e dopo di lui, dal 2003 in poi, Van der Vaart , Rooney, Messi,Fabregas, Aguero, Anderson, Balotelli e Gotze). Il Piccolo Faraone si è messo in mostra soprattutto in questiultimi quattro mesi, grazie ai 10 gol in serie A, 16 stagionali (2 in Champions, 1 in nazionale maggiore e 3 inUnder 21). Reti, ma non solo. El Shaarawy - diventato un idolo dei ragazzini con la sua cresta alla Hamsik - hadimostrato proprio nell’ultima gara contro la Juventus, di sapersi anche mettere al servizio della squadra,rincorrendo avversari in stile Rooney o Eto’o nell’Inter del Triplete. A contendergli la vittoria finale, il follettospagnolo Francisco Roman Alarcon, al secolo Isco, del Malaga e il portiere belga Thibaut Courtois dell’AtleticoMadrid. A eleggere il vincitore una prestigiosa giuria composta da 30 giornalisti delle più autorevoli testateeuropee in rappresentanza di 20 nazioni. L’annuncio la settimana prima di Natale. Intanto sul sitowww.tuttosport.com prosegue il sondaggio fra i lettori (oltre 430mila voti).F.M.

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IN BREVEGazzoni è assolto e torna su CalciopoliASSOLTO perché il fatto non sussiste dall’accusa di bancarotta fraudolenta per il fallimento di Victoria 2000, lafinanziaria a cui faceva capo il Bologna, Giuseppe Gazzoni Frascara ribadisce la sua richiesta di danni perCalciopoli: «Ora Figc, Juventus e compagnia bella non potranno più accampare scuse, e sostenere che Victoriafosse fallita per mie responsabilità: è fallita perchè gli imbrogli di calciopoli l’hanno depauperata dell’assetportante, il Bologna Calcio».UNDER 21: OGGI SORTEGGIO EUROPEO Stasera a Tel Aviv, alle 19 (le 18 in Italia) l’Under 21 di DevisMangia conoscerà le tre avversarie da affrontare nel girone della fase finale dell’Europeo (in programma dal 5 al18 giugno in Israele).DAL CIN A MOSCA SU SICUREZZA E MARKETING (v.zag.) Notevole consenso per una conferenza di FrancoDal Cin, ex ad della Reggiana, alla facoltà di economia e commercio dell’università di Mosca, dedicata asicurezza negli stadi e marketing.TORNA IL SUBBUTEO (s.p.) Per Natale Giochi Preziosi (distributore esclusivo in Italia) riporterà nei negozi ilSubbuteo, come annunciato ieri alla presenza di Javier Zanetti, Elena Santarelli e Alena Seredova con alcunigiocatori della Carrarese.

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Prestito per 12milioni con un taglioall’ingaggio

Moratti per oranicchia, ma larottura conl’olandese è totale einsanabile. E luivuole restare aMilano

MILAN la mossa per gennaio

C’è il piano per SneijderStefano Pasquino

MILANO. Wesley Sneijder e l’Inter corrono veloci verso il divorzio. I margini per ricomporre la frattura sono ormairidottissimi. Tutto quindi fa pensare che a gennaio sarà tempo di dirsi addio, anche se non sono ancora chiare lemodalità di una separazione che si preannuncia con tanto di piatti rotti. Perché Sneijder e il suo entourage hannovisto la proposta dell’Inter come una chiara volontà di scaricarlo, considerato che al giocatore è stato offerto dimodificare il contratto passando da quello attuale (da 6 milioni più uno di bonus con scadenza 2015) a 4 milioni

più bonus fino al 2017. Ma c’è dell’altro, visto che l’olandese sarebbe rimasto colpito dallasolerzia con cui è arrivata la proposta, mentre per altri giocatori che hanno il contratto inscadenza nel 2014 (ovvero Cambiasso e Milito ), tutto è stato congelato fino al terminedella stagione. Una scelta che però l’Inter ritiene necessaria per almeno tre buoni motivi:innanzitutto per l’allarmante passivo nell’ultimo bilancio (con perdite superiori ai 77 milioni

di euro), inoltre per la consapevolezza che il futuro non sarà certo più roseo (nel prossimo esercizio andrannoassorbiti i mancati introiti, pari a 28-30 milioni, della partecipazione alla Champions) e infine per effetto delmancato accordo con gli investitori cinesi che, in base ai patti firmati il 1° agosto, avrebbero dovuto irrorare lecasse nerazzurre con 55 milioni di euro, pari al 15% del pacchetto azionario attualmente detenuto da Moratti . FATTORE VAN GAAL Sneijder, dopo l’atto di insubordinazione che ha fatto infuriare Moratti quando ilpresidente ha provato ad accennare il discorso con lui, si è posto sull’Aventino, persuaso dal fatto che nonesistano più margini per proseguire il suo rapporto con l’Inter. L’interessato è altresì convinto di essere ormaipronto da un paio di settimane e avrebbe gradito che il “bubbone” legato al contratto fosse scoppiato a gennaio,il che avrebbe dato modo a Soren Lerby , suo procuratore, di trovargli una destinazione gradita a lui, ma pure aLouis Van Gaal che sta seguendo con grande interesse e apprensione la vicenda. Perché Sneijder è capitanodella sua Nazionale ed è uno dei giocatori cardine del progetto in ottica Mondiale. Il ct dell’Olanda è preoccupatoperché sinora l’ex Galactico ha giocato poco (otto partite, con due gol all’attivo) e rischia di rimanere in naftalinaancora a lungo. I due, non poteva essere altrimenti, si sono parlati e l’allenatore ha posto precisi paletti aSneijder: se vorrà restare al centro del progetto, dovrà giocare in un campionato competitivo a livello europeo(restare in Italia, oppure andare in Inghilterra, Germania o Spagna). Un aut-aut che ha convinto Lerby a declinare

l’offerta dell’Anzhi e l’interessato a desistere dalla tentazione di favorire un pre-pensionamento dorato nel soccer Usa per far base a Los Angeles dove ha numerosiimpegni di lavoro la moglie Yolanthe. Resta però da capire dove troverà asilo Sneijder.Problema di fondamentale importanza anche per l’Inter. MILAN IDEALE Palazzo Saras, nonostante Sneijder non giochi dal 26 settembre causainfortunio (lesione al muscolo semimembranoso della coscia sinistra), e viva da separatoin casa, continua a valutare il suo cartellino 15 milioni anche perché trovare un acquirentedisposto a spendere quelle cifre permetterebbe a Moratti di dare l’assalto a Paulinho .

Sneijder, non è un segreto, amerebbe restare a Milano, naturalmente traslocando in rossonero dove gli amici(come dimostrano pure i tweet della signora De Jong ) non mancano. Di mezzo, c’è una trattativa che oggi pareimpraticabile, ma a gennaio potrebbe non esserlo. Perché, come dimostra l’affare che ha portato Cassano innerazzurro e Pazzini in rossonero, Milan e Inter spesso sanno essere buone alleate quando si tratta di bilanci eperché a gioco lungo, pure Boateng potrebbe continuare a essere un problema per il Milan e avere le stesseesigenze di Sneijder (ovvero ricaricare le pile in un altro club, nel caso l’Inter, senza sconvolgere le proprieabitudini famigliari). Un affare che però potrebbe chiudersi anche con un semplice prestito con diritto di riscatto auna cifra prefissata a favore del Milan pari a una dozzina di milioni: il nodo dell’ingaggio di Sneijder sarebbesuperabile perché Wes, pur di rilanciarsi, potrebbe accettare di sottostare ai parametri rossoneri in tema di salari.Ma l’idea di dare Sneijder al Milan, al momento, fa inorridire Massimo Moratti. Però a gennaio l’Inter, qualora nonsi trovassero acquirenti per l’olandese, potrebbe essere costretta a scendere a patti con Galliani . A talproposito, dare Wesley ai cugini, per abbattere il monte ingaggi e, di riflesso, avere le finanze per arrivare aPaulinho, potrebbe essere anche il male minore. Intanto l’interessato, dopo le quattro multe prese per usoimproprio di twitter, sta badando a rigare dritto. Anche perché, per prendersi le sue rivincite, Sneijder avrà tempo:probabilmente lontano dall’Inter, a meno di una retromarcia che oggi avrebbe del clamoroso considerato chedovrebbe passare dalle scuse del giocatore a Moratti e ai responsabili dell’area tecnica.

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«Non farò più diMaradona mavoglio entrare nellastoria del club».Pandev ko, prontoInsigne

Goran Pandev, 29 anniEdinson Cavani, 25 anni(Liverani)

Cavani: «Napoli per lo scudetto ci manca poco»RAFFAELE AURIEMMA

NAPOLI. Quattordici giornate di campionato sono sufficienti per affermare chel’unica anti-Juve si chiama Napoli. Il successo nel monday night di Cagliari èstato significativo: superare l’esame dell’Is Arenas con tre punti in tasca, haavuto il valore del battesimo definitivo nel ruolo di outsider per il tricolore. Sì, ilNapoli si è rilanciato nella corsa scudetto e ora che i punti di distacco dallavetta sono solo due, le ambizioni crescono alla pari con la condizione della

squadra. Ormai l’ottobre nero è stato messo alle spallecon il minimo dei danni (due vittorie e due sconfitte inserie A, due pesanti ko anche in Europa League) e nelmese di novembre sembra sbocciata anzitempo laprimavera azzurra: due vittorie (in trasferta) e duepareggi (al San Paolo) in campionato, due successipure in Europa League con accesso anticipato ai

16esimi di finale. E hanno fatto peggio le altre due contendenti al titolo: Juve eInter soltanto 4 punti a novembre, a dispetto degli 8 conquistati dal Napoli. Daun anno all’altro, poi, ci si accorge quanto la squadra di Mazzarri abbia fattopassi da gigante. Sette lunghezze in più rispetto allo scorso campionato,quando con gli attuali 30 punti degli azzurri, il Milan e la Juventus eranoappaiate sulla vetta della massima serie. CAVANI CI CREDE I numeri raccontano di un Napoli che deve credere nellesue possibilità, magari con la stessa consapevolezza mostrata ieri da EdinsonCavani . «Lo scudetto? Non è un sogno lontano, le squadre che ci precedonosono raggiungibilissime. Diciamo che io e il Napoli siamo sul pezzo», non sinasconde il Matador. «Per me è un periodo eccezionale - ha detto inun’intervista a Chi, annunciando l’arrivo del secondogenito Lucas - e ringraziola mia famiglia, ma soprattutto Gesù, il mio idolo: è lui l’attaccante più fortenella storia di tutti i tempi. Nella vita si può essere miti come colombe, ma in campo noi calciatori dobbiamoessere aquile. Non sono arrivato a Napoli per fare più di Maradona , sono venuto per entrare nel cuore dellagente e lasciare un segno nella storia della mia società». PANDEV IN DUBBIO E oggi il Matador tornerà ad allenarsi con la squadra, così da preparare la sfida didomenica (ore 12,30) con il Pescara al San Paolo. Cavani riprenderà il suo posto in attacco, mentre rischia dinon riuscire a fare altrettanto Pandev . Il macedone lamenta un dolore sotto la tibia del piede sinistro, incorrispondenza del legamento astragalo, che non gli permette di effettuare i cambi di direzione senza avvertiredolore. Ci proverà, ma le sue condizioni attuali non sono al top. Magari potrà recuperare da ex contro l’Inter edomenica potrà giocare di nuovo titolare Insigne , anche lui da ex contro il Pescara.

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Il mercato digennaio potrà dareuna mano altecnico nerazzurroPer ora l’obiettivo èrecuperare prestoObi, Stankovic eChivu

E’ un’Inter troppo stanca e con poche alternativeFEDERICO MASINI

MILANO. La maledizione dello Juventus Stadium prosegue, anche se la crisi in cui è piombata l’Inter, dopol’impresa di inizio novembre, va ricercata sicuramente in altri aspetti, ben più concreti della semplice... cabala. Lasquadra nerazzurra a Parma ha messo in mostra un volto che fino ad oggi non si era completamente visto,ovvero quello della stanchezza. La squadra è apparsa sulle gambe, soprattutto nella ripresa quando ci siaspettava il cambio di passo per stendere il Parma. E invece... IL CROLLO Andrea Stramaccioni ha puntato il dito sul fattore fisico nel post partita del Tardini. Lui chesolamente una settimana fa, prima del match casalingo con il Cagliari, aveva spiegato di vedere ancora tonica la

sua squadra, nonostante il ko contro l’Atalanta. In effetti, l’Inter a Bergamo aveva sì perso,soprattutto per le disattenzioni difensive, ma aveva cercato di agguantare il pareggio finoall’ultimo. Anche con il Cagliari stesso copione, con il finale in crescendo e la rimontastoppata dalla topica dell’arbitro Giacomelli sul contatto in area rossoblu Astori -Ranocchia . Poi è arrivata la pesante - come punteggio - sconfitta in Europa League conil Rubin Kazan, ma in quel caso il tecnico aveva schierato molte seconde linee e diversigiovani. Con il Parma, invece, è stato lampante il disagio atletico dei ragazzi diStramaccioni che - va ricordato - hanno iniziato a lavorare a Pinzolo il 5 luglio scorso. I MOTIVI La stanchezza è sicuramente la causa principale della crisi di risultati in cui è

piombata la squadra in questo novembre, ma le motivazioni sono anche altre, più profonde. La rosa messa adisposizione del tecnico è corta, non v’è dubbio. L’Inter era stata costruita per giocare in una certa maniera (4-2-3-1 di base), poi il campo ha convinto Stramaccioni a passare alla retroguardia a tre e di colpo ci si è resi contodella mancanza di alternative in alcune posizioni. Vuoti resi ancor più grossi dagli infortuni che hanno cominciatoa colpire la squadra, togliendo di volta in volta giocatori a Stramaccioni che, per esempio, a Bergamo ha dovutofare a meno di due terzi della difesa titolare (costretto così a passare alla linea a quattro), mentre con il Cagliari èstato praticamente obbligato a schierare il 3-4-3 per mancanza di uomini in mezzo al campo. Dunque, quantoaccaduto a Parma, ha radici più radicate. L’Inter, apparsa stanca, non è crollata nel giro di una partita, ma si èportata dietro le scorie raccolte nelle ultime settimane. Per esempio l’allenatore romano al Tardini ha schieratol’affaticato Juan Jesus , reduce da otto gare consecutive da titolare (a dimostrazione della poca affidabilità chedà per ora Silvestre ). ACQUISTI A dare una mano all’Inter arriverà il prossimo mercato di gennaio, quando la società cercherà diaccontentare Stramaccioni portandogli in dote - almeno - un altro difensore centrale e un attaccante, vice- Militoo un esterno, non è ancora chiaro. Ma il tecnico spera di avere prima dei rinforzi e questi arriverannodall’infermeria. I nomi sono principalmente tre. Uno è Obi , che Stramaccioni stima molto, ma su cui ha potutocontare solo in due occasioni (Catania e Neftci). Ma soprattutto fra la settimana prima di Natale e l’impegno delleBefana, l’Inter dovrebbe riabbracciare i due lungodegenti storici di questo avvio di stagione, Dejan Stankovic eCristian Chivu . Il centrocampista serbo è fuori da maggio (due interventi al tendine d’Achille sinistro) e potrebberientrare fra Lazio e Genoa (15-22 dicembre; prima un “riscaldamento” con la Primavera), mentre Chivu si èfermato a inizio agosto dopo il preliminare con l’Hajduk (problema al dito medio del piede destro, operato poi il 3ottobre) e dovrebbe tornare a pieno regime per inizio 2013.

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Il contratto dei dueargentini, cheguadagnano oltre 4milioni annui, scadenel 2014: il clubvorrebbe trattenerli,ma abbassando laparte fissa degliingaggi

Milito, 33 anni, all’Inter dal 2009(Liverani) Cambiasso, 32 anni,all’Inter dal 2004 (Liverani)

dopo sneijder la politica dell’austerity sarà applicata adaltri due bigTagli pure per Milito e CambiassoMILANO. L’onda lunga del mancato accordo con i cinesi continua aimperversare in società. La prima “vittima” è stato Wesley Sneijder , ma ilNew Deal nerazzurro, presto busserà per altri giocatori. A fine stagionetoccherà infatti ad altri due senatori pluridecorati, ovvero Esteban Cambiassoe Diego Milito sedersi a un tavolo per discutere l’eventuale rinnovo di contrattiche andranno in scadenza nel 2014. Entrambi, vengono considerati ancoraparte funzionale del progetto: Cambiasso (che in futuro potrebbe ritagliarsi un

ruolo da difensore centrale, come fatto intravedere ainizio stagione) perché è pure un importante uomo-spogliatoio, Milito perché, in ottica futura, potrebbediventare un formidabile jolly da centellinare, magari apartita in corso come “dodicesimo” di extralusso. IlPrincipe, proprio a Tuttosport , ha già spiegato qualesia la sua volontà circa il rinnovo («Io qua stobenissimo, vediamo cosa succede. Però possoassicurare che la mia ultima squadra in Europa saràl’Inter») e la società farà di tutto per accontentarlo.

Tanto Cambiasso, quanto Milito, hanno però stipendi da big: il primopercepisce 4.5 milioni, il secondo 5 più bonus, ingaggi figli di un’altra epoca edell’entusiasmo post Triplete. L’Inter - probabilmente con esiti decisamentemigliori rispetto a quanto risposto da Sneijder... - proporrà loro di abbassaresostanzialmente la parte fissa, aumentando i bonus per dare un’ulterioresforbiciata al monte stipendi, come peraltro spiegato da Marco TronchettiProvera : «L’Inter ha iniziato una politica chiara sugli ingaggi e bisognaproseguire su questa strada». ALVAREZ: PRESTITO Sempre per un mix di ragioni tecniche ed economiche,Ricky Alvarez a gennaio verrà dato in prestito a un club che gli permetta ditrovare continuità e (possibilmente) di ritrovare se stesso. Una necessitàdiventata vitale per non deprezzare ulteriormente quello che è stato il piùimportante investimento nella campagna acquisti dell’estate 2011 (perstrapparlo al Vélez Sarsfield furono sborsati 13 milioni). La gara di Parma haconfermato come l’argentino, per caratteristiche fisiche, non sia in grado dicarburare se non utilizzato con continuità, un lusso che però questa Inter nonpuò permettersi. Obiettivo, considerati gli ottimi rapporti col Porto e il fatto cheil club portoghese voleva Alvarez già quest’estate, è quello di farlo andare inprestito (magari con diritto di riscatto a una cifra già fissata) nel club delpresidente Pinto da Costa . In alternativa, potrebbe essere perfezionato loscambio con Rolando oppure l’Inter potrebbe ottenere una prelazione suFernando , anche perché risulta difficile che Alvarez possa avere ancora un futuro in nerazzurro. S.P.

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Strama, nottata con la squadraMILANO. (s.p.) Restare vicino alla squadra gli è costata una notte insonne. Stramaccioni, alla luce del kodi Parma, ha stravolto i suoi programmi: invece di far rotta su Firenze (dove ieri lo aspettava ilSupercorso a Coverciano), ha ritenuto opportuno tornare in pullman con i giocatori e solo all’alba hapreso il primo treno per la Toscana. Una mossa che ha ricordato quanto fatto più volte da Mourinho.L’allenamento, invece, è stato diretto da Baresi.

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Nicola Sansone, 21 anniPaulinho, 24 anni

le trattativeLa forza di Sansone ha stregato BrancaMILANO. Stregati da Nicola Sansone. Il nome del ragazzino che, con un golfenomenale, ha scongelato una partita che pareva ormai incanalata sullo 0-0 èfinito dritto, dritto sul taccuino di Marco Branca. A tempo debito, ci sarà mododi approfondire l’argomento col Parma, club con cui da anni è stata stretta unasolida alleanza mercatara. Anche perché l’Inter ha in rosa due giocatori chepotrebbero fare al caso di Donadoni, ovvero Jonathan e Mariga su cuil’allenatore lunedì nel post partita si era espresso con un’insolita mozioned’affetto («Jonathan e Mariga li conosco bene, qua si sono comportatibenissimo e così l’Inter ha deciso di richiamarli a Milano. E’ la nostra politica:far crescere dei giocatori giovani che poi possano andare in squadre piùgrandi»). I due, a gennaio, potrebbero rifare marcia indietro: Mariga perché,dopo essersi lesionato il crociato, ha bisogno di giocare con continuità (cosache gli è preclusa in nerazzurro), Jonathan perché a Parma potrebbe ritrovarsidopo l’ennesimo fallimento alla casa madre sempre che l’interessato nonpreferisca tornare in Brasile (a tal proposito sono stati avviati contatti conl’Internacional di Porto Alegre). L’operazione (prestiti con diritto di riscatto),potrebbe portare Inter e Parma a stringere una comproprietà per Sansone cheha tutto per fare al caso di Stramaccioni: è giovane, italiano (nell’ultimomatch dell’Under 21 ha fornito a Longo l’assist del gol azzurro nel 3-1 per laSpagna), può essere schierato a destra e sinistra ed è una seconda punta ingrado di giocare per la squadra.TUTTO SU PAULINHO Nel caso, si tratterebbe di un’operazione finanziatadalle dismissioni di due giocatori in uscita, quindi a impatto zero per il bilancio.Per lo stesso motivo, come alternativa per gennaio viene valutata l’idea dichiedere Pinilla in prestito al Cagliari (argomento su cui però Cellino parenon sentirci). Di certo, il mercato di riparazione porterà in dote un difensorecentrale, considerato che la rosa è stata costruita per giocare a quattro e, colpassaggio della difesa a tre, si è reso necessario puntellare la difesa. In poleposition c’è sempre Douglas, centralone del Twente in scadenza a giugnoche all’Inter mette proprio tutti d’accordo. Una trattativa agevolata dagli ottimirapporti tra Moratti e Joop Munsterman, presidente del club olandese, naticon la doppia trattativa in entrata (Arnautovic) e in uscita (Castaignos).Alternative restano Andreolli e Rolando, posto che il Porto accetti lo scambioc o n Alvarez. La volontà dell’Inter di mantenere inalterato il tesoretto èmotivata dall’intenzione da parte di Moratti, di accontentare Stramaccioni su Paulinho che resta il primo obiettivoper gennaio, anche se l’operazione si presenta molto onerosa (occorrono almeno 15 milioni). Dopo il Mondialeper club, la situazione sarà più chiara, ma se l’Inter riuscisse a piazzare Sneijder, la strada che porta al gioiellodel Corinthians, sarebbe tutta in discesa. S.P.

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Gonzalez, Klose eHernanes esaltanoPetkovic: 3-0. FlopCoda, Badu eArmero

La Lazio inguaia l’UdineseSTEFANO CARINA

LAZIO MARCHETTI 6 Una piccola indecisione nel primo tempo (si lascia sfuggire un pallone calciato da Di Natale) chenon scalfisce una serata tranquilla. CAVANDA 6.5 Non fa rimpiangere assolutamente Konko, fornendo una spinta continua sulla fascia destra emettendo costantemente in difficoltà Armero BIAVA 6.5 Oramai non è più un mistero: il collante della difesa è proprio l’ex genoano. Che giochi con Dias oCiani per lui non fa differenza. Anche ieri sera, prova impeccabile. CIANI 6.5 Dopo aver deluso nelle prime uscite, il francese sta dimostrando di non essere un bluff. RADU 6.5 Gli è bastato poco per togliere il posto a Lulic. Dopo il lungo infortunio è già diventato uno dei pilastri

di Petkovic. LEDESMA 5.5 Calcia il rigore malissimo: lento, poco angolato e prevedibile, permettendocosì a Brkic di distendersi sulla destra e deviare in angolo. E’ una serata in chiaroscuro:Petkovic se ne accorge e lo sostituisce. Cana (20’st) 6 Entra a partita chiusa e si limita alcompitino. CANDREVA 7 E’ in un periodo di forma straordinario. Svaria da destra a sinistra senzadare punti di riferimento alla retroguardia friulana. Lulic (37’st) ng

GONZALEZ 7 El Tata ha il merito di sbloccare la gara e di garantire il solito lavoro di copertura. EDERSON 5.5 Poteva (doveva?) essere la sua serata. Preferito a Hernanes in avvio, l’ex Lione non ha peròentusiasmato. Hernanes (1’st) 6.5 Risparmiato da Petkovic per problemi alla gamba sinistra, una volta in camponon si è risparmiato, trovando anche il gol con una pennellata su calcio di punizione. E’ la rete numero sei incampionato per il brasiliano. MAURI 7 Assist in occasione dei gol di Gonzalez e Klose. Spina nel fianco per la squadra di Guidolin. KLOSE 7 Lo scorso anno alla quattordicesima giornata era a quota 6 gol. In questa stagione è già a 8 e nonsembra avere intenzione di fermarsi. Uomo squadra, sfrutta al meglio l’occasione che gli si presenta. All. PETKOVIC 7 Arrivato come ‘signor Nessuno’ fa parlare i fatti. La sua Lazio è a -2 dalla Champions, gioca uncalcio gradevole e propositivo. Chapeau.

UDINESE BRKIC 6 Dopo le critiche ricevute nelle settimane scorse, il portiere serbo si riscatta parando un rigore aLedesma ed evitando in seguito il 2-0 di Candreva. Ma che non sia un momento felice per lui, lo si capisce pocodopo: nemmeno il tempo di gioire e deve subire due gol in rapida sequenza. Nella ripresa arriva anche la perla diHernanes. CODA 4.5 La Lazio, soprattutto nel primo tempo, gioca praticamente sul suo lato e il difensore non riesce mai atamponare le avanzate biancocelesti. Emblema della serataccia la rincorsa affannosa su Klose che lo beffa per il2-0. Heurtaux (42’st) ng DANILO 5 Non trova mai le misure. DOMIZZI 6 La sua partita dura solamente 24 minuti, fermato da un problema muscolare. Angella (24’pt) 5Coinvolto nella serataccia della retroguardia friulana. PEREYRA 6 Uno dei pochi a salvarsi. WILLIANS 5 Il goffo tocco con la mano in area poteva costare caro. Il crollo, però, è solo rinviato. Sovrastatodalla mediana laziale. Ranegie (1’st) 5 Mai pericoloso. ALLAN 5 Fuori ruolo, non rende come al solito. BADU 5 Gonzalez lo fa ammattire. Affonda come il resto del reparto. ARMERO 5 Cavanda gli fa vedere le streghe. Continua la sua stagione negativa. MAICOSUEL 5 Non pervenuto. DI NATALE 6 Una traversa e poco altro. Almeno ci prova. All. GUIDOLIN 4.5 Stavolta le assenze non possono rappresentare un alibi. Squadra spenta, mai in partita.

ARBITRO CALVARESE 5 Sul rigore è salvato dall’assistente Guida. Contro il Torino nella stessa porta ne aveva visto unoinesistente.

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E gli ultrà difendono SpezialeLAZIO-UDINESE 3-0MARCATORI: pt 17’ Gonzalez, 31’ Klose; st 14’ HernanesLAZIO (4-1-4-1): Marchetti 6; Cavanda 6,5, Biava 6,5, Ciani 6,5, Radu 6,5; Ledesma 5,5 (19’ st Cana 6);Candreva 7 (37’ st Lulic ng), Gonzalez 7, Ederson 5,5 (1’ st Hernanes 6,5), Mauri 7; Klose 7. A disp.Bizzarri, Carrizo, Konko, Scaloni, Diakité, Onazi, Floccari, Rocchi, Kozak. All. Petkovic 7UDINESE (3-5-1-1): Brkic 6; Coda 4,5 (41’ st Heurtaux ng), Danilo 5, Domizzi 6 (24’ st Angella 5); Pereyra6, Willians 5(1’ st Ranegie 5), Allan 5, Badu 5, Armero 5; Maicosuel 5; Di Natale 6. A disp. Padelli,Pawlowski, Faraoni, Pasquale, Gabriel Silva, Zielinski, Gerardi, Reinthaller. All. Guidolin 5ARBITRO: Calvarese di Teramo 5NOTE: 15.000 spettatori. Ammoniti: Ledesma, Coda e Cana per gioco falloso. Angoli: 4-3 per la Lazio.Recupero tempo: pt 2’; st 2’. All’11 pt Brkic para un rigore a LedesmaSIMONE DI STEFANO

ROMA. Un tris che riporta gol, bel gioco e tre punti che lanciano la Lazio a -2 dalla zona Champions. Fa tutto lasquadra di Petkovic, che si diverte e chiude la terza gara di fila senza subire gol. Insomma, tutto molto bello, unafesta, con cori per Petkovic e il bel segnale della società che fa giocare i biancocelesti con la scritta “No Racism”sulle maglie per stemperare le ultime vicende legate a Lazio-Tottenham. Peccato i nuovi cori antisemiti “As Romajuden club” intonati da un centinaio di tifosi della Curva Nord e subito spenti dal resto dello stadio con sonorifischi, e per lo striscione “Speziale e Micale innocenti... fuori la verità”, in riferimento ai due condannati perl’omicidio Raciti. “Stoltezza ed idiozia non albergano in questa curva. Giù le mani dalla Lazio e dai laziali”, scrivepoco dopo la stessa curva, si spera quella genuina.LA PARTITA Petkovic punta su un opaco Ederson al posto di Hernanes, Guidolin ha fuori mezza squadra(Lazzari, Pinzi, Barreto, Basta e Fabbrini), come se non bastasse perde anche Domizzi in avvio e finisce con solidue tiri di Di Natale tra cui una traversa. Al 10’ il vantaggio biancoceleste è solo rimandato quando Brkic para unrigore a Ledesma. Arriverà al 17’ con Gonzalez pescato da Mauri, poi il bis alla mezzora di Klose che cosìraggiunge Di Natale a 8 gol. Nella ripresa entra Hernanes e si riscatta con una splendida punizione al 14’:“Toccava vincere - dice a fine match il Profeta - e abbiamo fatto il nostro compito. C’era voglia di rivincita,l’Udinese ci aveva buttati fuori dalla Champions per due anni di fila, non avevamo digerito. Possiamo proseguirea testa alta, consapevoli dei nostri mezzi. La mia stagione migliore? Sì, sto crescendo, ma non solo io, tutta lasquadra sta facendo molto bene”. Esulta Petkovic: “Fame di scudetto o di Champions? Abbiamo fame di punti edi gol, anche quelli non subiti”.

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blitz a roma del ds foschiGenoa: Matuzalem poi Floccari o ZarateMISSIONE di mercato del Genoa all’Olimpico. Il ds rossoblù Rino Foschi è sceso a Roma per tirare lefila delle trattative di mercato impostate con i due club impegnati ieri nell’ultimo posticipo dicampionato. Con la Lazio è ormai definito il prestito del centrocampista Matuzalem mentresull’attaccante il ds del Genoa è alle prese con una... dicotomia interna. Preziosi, infatti, vorrebbefinalmente quello Zarate che ha seguito con insistenza anche nel gennaio scorso. Del Neri, invece,spinge per quel Floccari che ai suoi ordini ha vissuto le migliori stagioni in A con l’Atalanta. PerFloccari sarebbe un ritorno in rossoblù dopo l’amara esperienza con Gasperini. Contatti anche conl’Udinese per Antonio Floro Flores (pure per lui un ritorno) ora in prestito al Granada. Difficile, invece,arrivare al prestito di Muriel che, pure, è ancora fermo per un infortunio all’anca.

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campionato sudamericanoMarquinho convocato la Roma è preoccupataSTEFANO CARINA

ROMA. Il giorno della sua cessione, nonostante i 4,5 milioni entrati nelle casse del Corinthians, c’è stata unasollevazione da parte dei tifosi del Timao. A Roma, a Marquinho è servito poco per ambientarsi, così come aZeman per lanciarlo alla prima occasione giusta: all’inizio come terzino, in seguito nel suo ruolo, da centrale;prima da titolare con l’Atalanta per non uscire più di squadra. Oggi Marquinhos è certamente il classe ‘94 piùforte della nostra serie A. Un exploit che non è passato inosservato nemmeno in Brasile, tanto che il ragazzo ènella lista dei pre-convocati della Seleçao Under 20 per il Campionato Sudamericano che si disputerà inArgentina tra il 9 gennaio e il 3 febbraio. Se i verdeoro arrivassero in finale, la Roma perderebbe il calciatore per4-5 gare. E’ chiaro che il club giallorosso farà di tutto per ritardare la sua partenza, ma il ragazzo ha già fattocapire di tenere molto all’evento: «Dio ci sorprende sempre. Grazie Signore, è un onore servire la Seleçao», ilsuo commento su Twitter.

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da venerdi’ a domenicaTutta la serie A si mobilita nella lotta contro l’AidsMILANO. “Getting To Zero: insieme sconfiggeremo l’Aids”. In occasione della giornata mondiale contro l’Aids,Unaids, il programma congiunto delle Nazioni Unite, e Lega di A hanno deciso che la campagna saràprotagonista della prossima giornata del campionato in programma da venerdì a domenica. Su tutti i campi, primadel fischio d’inizio, messaggi audio e video sull’iniziativa promuoveranno “Getting to Zero Unaids” econtemporaneamente 15 bambini indosseranno una pettorina e porteranno uno striscione dedicato al messaggiodella campagna “Insieme sconfiggeremo l’Aids: dona.unaids.org’, mentre agli allenatori delle squadre saràconsegnato l’ormai celebre Nastro Rosso, simbolo della lotta contro l’Aids. L’Unaids, che si propone l’obiettivo dieliminare il rischio di avere nuovi malati e decessi a partire dal 2015, ha bisogno di fondi per raggiungere il suotraguardo: si calcola che nel 2011 sarebbe servito il 30% di finanziamenti in più per garantire le cure necessariea chi ha contratto il virus Hiv. Per questo motivo si chiede di contribuire con donazioni sul sito dona.unaids.org opresso i negozi Ovs, l’azienda di abbigliamento che sostiene questa iniziativa. Alcune squadre, come laFiorentina, vorrebbero far scendere in campo i giocatori prima del via con una maglietta che sensibilizziulteriormente il pubblico.ST.SC.

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Cancellieri: «Sonoquelle che più siprestano a esseretruccate». Domanil’attesointerrogatorio diGegic a Cremona

Almir Gegic si consegna allapolizia (Ap)

LA PROPOSTA DEL MINISTRO DELL’INTERNO«Basta scommesse parziali»ROMA. (s.d.s.) Quanto valgono le parole di un latitante? Lo scopriremodomani, quando Almir Gegic , ex calciatore del Chiasso indagato fin dal 1°giugno 2011 (data in cui partì l’inchiesta “Last Bet” e fu emesso il suomandato di cattura internazionale), considerato il capo degli “zingari”, sitroverà faccia a faccia con il Gip di Cremona, Guido Salvini . Da lunedì, data

in cui ha fatto ritorno in Italia, è custodito nel carcerepenitenziario di Ca’ del Ferro nel capoluogo lombardo,stesse pareti annusate da Mauri , Milanetto , Bertanie gli altri giocatori arrestati di Scommessopoli. Quasitutti a causa delle parole del pentito Carlo Gervasoni edei tanti «Gegic mi disse...». Ora quei “de relato” forsetroveranno una conferma diretta. Trema la serie A, igiocatori coinvolti attendono di conoscere il loro destino, penale e sportivo. Gegic dovrà

dare spiegazione a diversi dubbi. Tra questi, il rapporto che avevano Mauri e Milanetto con Ilievski , ma anchequella frase buttata là da Gervasoni: «Gegic avrebbe saputo da un amico del Kazakistan che il presidente delSiena avrebbe dato soldi a due giocatori del Modena per vincere». Intanto il latitante in un’intervista alla Gazzettadello Sport ha detto: «Una tv mi ha persino offerto 5.000 euro per un’intervista se parlavo anche di Conte .Come se lo conoscessi». L’avvocato del tecnico juventino, Antonio De Rensis , ha reagito così: «Siamo sicuriche la magistratura andrà fino in fondo in questa vicenda. Sono parole che devono fare riflettere, attendiamo ilsuo interrogatorio, lo acquisiremo quando potremo e verificheremo. A quel punto ci muoveremo se ci saranno imargini per tutelare l’immagine di Conte». Quanto al sistema di scommesse che gira attorno al calcio, ieri èarrivata la proposta del ministro dell’Interno, Annamaria Cancellieri : «Io abolirei le scommesse parziali perchésono quelle che più si prestano ad essere truccate. La quantità di denaro che gira intorno al calcio èvergognosa».

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Slovenia, Croazia ePortogallo nelmirino. Fari puntatianche su Lecce,dove brillano Falcoe Chiricò

Gonzalo Bergessio, 28 anni Asinistra Robert Beric, 21 anni,del Maribor (Ansa)

SERIE A TRA MERCATO E CAMPIONATO

Il Catania cerca il vice Bergessio Beric è in poleANTONINO MILONE STEFANO SALANDIN

UNA punta di prospettiva, ma già pronta per la serie A. Il Catania ha le ideemolto chiare sul mercato e se i colpi in canna non arriveranno a gennaio,perlomeno il club siciliano sta provando a bloccarli in modo da anticipare laconcorrenza. Nel dettaglio, è stato lo stesso capo degli osservatorirossazzurri, Cristian Argurio , a impegnarsi in prima persona: nel mirino inuovi talenti dell’ex Jugoslavia, con particolare predilezione per gli sloveni e icroati. Nel primo caso, il Catania sta muovendo passi concreti per “blindare”

Robert Beric , gioiellino del Maribor e della nazionaleslovena: ha 21 anni, un buon fisico e un discretorapporto con il gol. Sostanziato nei numeri: 11 reti in 26presenze tra campionato (3 gol), Europa League (3 in 4presenze) e coppe nazionali (5). Il club del patronAntonino Pulvirenti non è l’unico sulle traccedell’attaccante: a suo tempo, avevano preso appunti

anche Sampdoria, Napoli e Palermo, con un succoso derby di mercato invista. Ma il Catania sembra in vantaggio, anche sulla concorrenza straniera,rappresentata in particolare dall’Aston Villa. Beric è considerato il perfettovice- Bergessio , per non dire l’eventuale sostituto dell’argentino nel caso incui giunga un’offerta scritta impossibile da respingere (la Fiorentina diVincenzo Montella resta spettatrice molto interessata). Tra Croazia (da luglio2013 Paese comunitario) e Repubblica Ceca, invece, gli scout siciliani si sonoconcentrati su Renato Kelic , 21 anni, roccioso difensore centrale delloSlovan Liberec e dell’under 21 croata, già monitorato da Palermo, Sampdoriae Roma. Occhi anche su Mihael Pongracic , 19 anni, ala sinistra dell’Osijek edell’under 19 croata e su Dario Zuparic , 20 anni, centrale difensivo del Cibalia Vinkovci. In Portogallo si stamuovendo Igor Protti , in qualità di osservatore del Catania: all’ex bomber sono piaciuti Yonathan del Valle ,22enne esterno d’attacco venezuelano del Rio Ave (due gol in campionato al Vitoria Setubal) e Paulo SergioMota, per tutti Paulinho , 21enne terzino destro portoghese del Moreirense. ROTTA SUL SALENTO In Italia i siciliani stanno seguendo con attenzione il Lecce in Lega Pro, dove brillano igiovani Filippo Falco (20 anni, trequartista) e Cosimo Chiricò (21 anni, ala sinistra): 4 gol in due, ma soprattuttogaranzia di qualità. Anche la serie D nel mirino degli osservatori: relazioni interessanti sono state stilate neiconfronti di Luca Viglietti , difensore classe 1993 del Gladiator (nel casertano). In standby, intanto, il rinnovo diGiovanni Marchese : il terzino sinistro vuole restare, si attende l’incontro tra l’agente Davide Lippi el’amministratore delegato Sergio Gasparin , le parti non sembrano lontane.

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AMBURGO. I giocatoridell’Amburgo fanno festa aRudnev autore del secondogol contro lo Schalke 04(Reuters)

FEDERICO LO GIUDICE

DORTMUND. Irriconoscibile e altezzoso. Il Dortmund contro il FortunaDüsseldorf getta al vento la possibilità di riaprire il campionato. Il merito èsoprattutto degli ospiti che giocano un’ottima gara e trovano il pari a 12’ dallafine con Reisinger che sfrutta una dormita della difesa del Dortmund. Ma ilBorussia visto al Signal Iduna Park, era la brutta copia di quello ammirato inChampions e nelle ultime settimane in Bundesliga. La squadra di Klopp dopoaver trovato il vantaggio sul finale del primo tempo, con la 5ª rete incampionato di Blaszczykowski, smette di giocare e si concede al Fortunache ringrazia e conquista un punto d’oro in chiave salvezza. Ringrazia anche ilBayern, che questa sera sarà impegnato a Friburgo e potrebbero riportare ilsuo vantaggio sul Dortmund a +11 che chiuderebbe, dopo appena 14giornate, ogni discorso sulla corsa al titolo. Pensare che il soprendenteFriburgo di Ralf Eckert, 6° in classifica, abbia le capacità per ripeterel’impresa del Leverkusen o semplicemente quella del Norimberga sembra realisticamente una missioneimpossibile.RIMPIANTI Anche lo Schalke si autoelimina come possibile antagonista, o terza incomoda, per la corsa alMeisterschale. I Knappen, dopo la sconfitta a Leverkusen e l’opaco pari interno di sabato contro l’Eintracht,vengono battuti anche dall’Amburgo del nostro Jacopo Sala. La rete del solito Huntelaar per il 3-1, serve solo arendere meno amara una sconfitta che ha evidenziato i veri limiti di questo Schalke: l’assenza di un portiere dispessore, Unnerstall e Hildebrand sono decisamente imbarazzanti, oltre ai problemi di spogliatoio sorti nelleultime settimane tra l’allenatore Stevens e alcuni giocatori come Farfan. Forse, però, la resa così anticipata deiKönigsblauen in campionato è da imputare al semplice fatto che pensare di riprendere il Bayern è impensabile,mentre continuare a fare bene in Champions è fattibile. Anche la scalata al vertice della neopromossa EintrachtFrancoforte si ferma. A interrompere i sogni di gloria delle Aquile del Meno è stato il Mainz di Thomas Tuchel, unallenatore che ogni anno riesce a costruire una squadra di giovani capace di giocare un calcio divertente econcreto.14ª GIORNATA: Amburgo-Schalke 04 3-1 (st 7’ Beister/A, 20’ Rudnevs/A, 36’ Huntelaar/S, 46’ Badelj/A rig.);Borussia Dortmund-Fortuna Düsseldorf 1-1 (pt 43’ Blaszczykowski/B; st 33’ Reisinger/F); Hannover-Greuther Fürth 2-0 (pt 4’ Diouf; st 24’ Eggimann); Eintracht Francoforte-Magonza 1-3 (pt 18’ Ivanschitz/M, 42’Parker/M; st 7’ Noveski/M, 10’ Szalai/F aut.). OGGI: Werder Brema-Bayer Leverkusen, Friburgo-Bayern,Borussia M’gladbach-Wolfsburg, Stoccarda-Augsburg, Norimberga-Hoffenheim.CLASSIFICA Bayern Monaco 34; Borussia Dortmund* 26; Schalke 04*, Eintracht Francoforte*, BayerLeverkusen 24; Hannover*, Amburgo*, Magonza* 20; Friburgo 19; Werder Brema 18; BorussiaMönchengladbach 17; Stoccarda 16; Wolfsburg. Fortuna Düsseldorf* 15; Norimberga 13; Hoffenheim12; Greuther Fürth* 8, Augusta 7* una partita in più

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ESTERO BUNDESLIGA

FRANCIAIl Marsiglia cerca la vetta Nel Lione si rivede BastosPARIGI. Tra campionato e Coppa di lega, il calcio francese divide le emozioni con incontri di cartello su entrambii fronti. Tiene banco il recupero della 10ª giornata di stasera, una ghiotta occasione per il Marsiglia di tornare invetta alla classifica nella sfida del Velodrome contro una diretta rivale come il Lione. Sfida delicata e cruciale perentrambe e per una classifica che oggi racchiude ben otto squadre in soli 4 punti. Nel Marsiglia torna adisposizione dopo la squalifica il difensore Mendes, ma il tecnico Elie Baup sorride anche per il recupero diBarton e Remy per il quale l’ultima ecografia ha scongiurato problemi alla coscia. Il Lione, da parte sua, rilanciatra i convocati il brasiliano Bastos, assente da metà settembre, ma il tecnico Rémi Garde annota le assenze diLisandro Lopez, Briand e Lovren.LIGUE1 RECUPERO (10ª giornata), ore 21: Olympique Marsiglia-LioneCOPPA DI LEGA, QUARTI: IERI Saint Etienne-Paris Saint Germain OGGI ore 17 Montpellier-Nizza. ORE18.45 Bastia-Lilla. DOMANI ore 20.55 Rennes-Troyes

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SPAGNA. COPPA DEL REOsasuna e Betis agli ottavi Stasera tocca al BarcellonaMADRID. La Liga per qualche giorno lascia spazio alla Coppa del Re con i sedicesimi dove le sorprese sonoancora merce rara. Real Madrid, di scena ieri al Bernabeu con l’Alcoyano, Barcellona e Atletico Madrid chearchivieranno oggi il passaggio del turno dopo il comodo 3-0 esterno dell’andata con Alaves e Jaen, non sonointenzionate a sprecare energie.LE QUALIFICATE Vittoria thrilling per l’Osasuna che in pochi minuti assesta il colpo doppio ai danni delloSporting Gijon che vale gli ottavi grazie alle reti di Llorente e Ruben. Agevole successo per il Betis Siviglia cheannulla la sconfitta dell’andata con il Valledolid con un tris firmato da Amaya, Castro e un’autorete di Rueda nelfinale.SEDICESIMI: Betis Siviglia*-Valladolid 3-0 (and. 0-1); Osasuna*-Sporting Gijon 2-0 (0-1); Real Sociedad-Cordoda* 2-2 (0-2); Rajo Vallecano-Las Palmas* 0-0 (0-1). OGGI ore 19.30 Atletico Madrid-Jaen (and. 3-0),Getafe-Ponferradina (4-0), Levante-Melilla (0-1), Valencia-Llagostera (2-0). ORE 21.30 Barcellona-Alaves(3-0), Espanyol-Sevilla (1-3). DOMANI ore 19.30 Celta Vigo-Almeria (0-2), Granada-Saragozza (0-1). ORE21.30 Maiorca-La Coruna (1-1).* qualificata

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SI GIOCA IL 19 DICEMBRE ALLE 15L’Under 17 dilettanti contro San Marino per aiutare iterremotati dell’EmiliaLA STAGIONE della Nazionale Dilettanti Under 17 prosegue nel segno della solidarietà. Mercoledì 19 dicembre,a Castelfranco Emilia (Modena), la selezione azzurra guidata da Giancarlo Magrini affronterà in un’amichevoleinternazionale i pari età di San Marino. Un incontro dai risvolti benefici, organizzato dalla Lnd grazie allacollaborazione della Virtus Castelfrancocalcio (serie D, girone D) e del Comitato Regionale Emilia Romagna, perraccogliere fondi in favore delle zone dell’Emilia colpite dal sisma del maggio scorso. L’incontro andrà in scenaallo stadio “Ferrarini” con calcio d’inizio alle ore 15. La partita, che arriva al culmine della seconda tappa delpercorso di preparazione avviato alla metà di novembre, rappresenterà un test decisivo per i ragazzi di Magrini,da quest’anno selezionati di uno o due anni più giovani rispetto alle passate stagioni. La Lega NazionaleDilettanti, infatti, ha recepito in pieno le direttive della Figc in tal senso, lavorando sui calciatori delle classi d’età1995 con l’intento di realizzare una politica spinta sulla valorizzazione dei vivai delle società dilettantistiche e peraumentare le possibilità d’inserimento nel calcio professionistico per i giovani calciatori. «Siamo convinti che nelnostro mondo esistano tantissimi ragazzi da valorizzare - spiega Alberto Mambelli, vicario della Lnd eresponsabile delle rappresentative nazionali - basta andarli a scovare ed offrire loro una ribalta che altrimentipotrebbero non avere mai. Nelle ultime tre stagioni abbiamo messo in piedi un progetto imponente di scouting edi numeri ogni volta ci danno ragione con tantissimi passaggi ai prof. Per ottenere questi risultati abbiamorealizzato un’efficace rete di osservatori dislocata, in modo capillare, su tutto il territorio nazionale». A completareil pensiero di Mambelli arrivano le indicazioni di Magrini: «L’obiettivo è lavorare in prospettiva su giocatori piùgiovani, più acerbi rispetto ai loro predecessori in maglia azzurra, che però possono recepire con maggiorerapidità quanto viene loro richiesto».PROVA GENERALE Il confronto con gli under 17 sanmarinesi sarà l’ultima prova della Nazionale Dilettanti primadi affrontare l’impegno del Roma Caput Mundi, il torneo internazionale organizzato dal Comitato Regionale Laziodella Lnd. Una competizione affermatasi negli anni come ribalta di grande livello per le selezioni giovanili dimezza Europa e non solo. L’appuntamento di Castelfranco Emilia servirà a Magrini per trarre delle prezioseindicazioni sullo stato di salute della squadra e per mettere in atto le necessarie azioni in vista del torneo che sisvolgerà alla fine di gennaio 2013. Il cammino della selezione proseguirà con l’organizzazione di altre amichevolidi livello per poi concludersi in primavera con la partecipazione al Torneo Internazionale.

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Massimiliano Losito (TelecomItalia) e Vito Tisci (Cr PugliaLnd) premiano Wonderful Bari

Fair Play Tim Cup: in campo i valori del calcioVarato in Puglia il progetto realizzato dalla LegaDilettanti in collaborazione con Telecom Italia«OGGI festeggiamo il lato bello del calcio». Con queste parole Vito Tisci,presidente del Comitato Regionale Puglia della Lega Nazionale Dilettanti, hadato il via al lancio ufficiale della “Fair Play Tim Cup”. Grazie alla partnershiptra Telecom Italia e Lnd, la Coppa Disciplina 2012-2013, relativa alle categoriedi Eccellenza, Promozione, Juniores, Allievi e Giovanissimi regionali in Puglia,ha trovato ulteriore valore e prestigio. Lo scopo è porre in risalto la correttezzanei campionati dilettantistici e giovanili, una tappa importante nel più ampioprogetto che TIM e Lega Nazionale Dilettanti si apprestano a realizzareinsieme all’insegna del claim “Il calcio è di chi lo ama”, premiando icomportamenti virtuosi che esaltano in campo i valori puliti del calcio.PASSIONE PER IL CALCIO Saranno premiate le squadre che, mese dopomese e fino alla fine dei rispettivi campionati, risulteranno più corrette secondoi regolamenti in vigore per la Coppa Disciplina. Il premio consiste in una mutada gioco completa dei colori sociali delle squadre vincitrici che hanno lo scopodi legare il senso di appartenenza al territorio con il fair play e la passione per il calcio. La graduatoria stabilisceche per ogni campionato vengano assegnati punti in base alle intemperanze e al comportamento anti-sportivodelle squadre per fatti riconducibili dentro e fuori dal campo ad atleti, dirigenti e tifosi. In sostanza, la squadra cheha meno punti risulta la più leale. La scelta della fornitura di maglie da gioco come premio alle squadre primeclassificate è un elemento funzionale a sottolineare come lo sport, il calcio in particolare, sia rappresentativodella lealtà e della stessa comunità in cui si autogenera. È toccato a Gallipoli (Eccellenza), Casarano(Promozione), Copertino (Juniores), Aurora Bari (Giovanissimi) e Wonderful Bari (Giovanissimi) ricevere per primil’ambito riconoscimento in virtù del miglior comportamento tenuto nel mese di ottobre.CONNUBIO SPECIALE Le premiazioni successive saranno realizzate con una serie di mini-eventi localizzatinelle province di appartenenza delle squadre. Il forte radicamento sul territorio del calcio dilettantistico egiovanile, infatti, è uno degli elementi che più hanno inciso da parte di Telecom Italia nella scelta di legarsi aduna realtà complessa ed affascinante come la Lega Nazionale Dilettanti. «Sono convinto che il connubio Lnd-Telecom sia un punto di partenza e non di arrivo - ha affermato Carlo Tavecchio, presidente della LegaNazionale Dilettanti - perché insieme potremo sviluppare diverse iniziative e progetti che avranno una ricadutapositiva sul territorio e sull’attività dei Dilettanti che, amo sempre ricordarlo, rappresenta la spina dorsale delcalcio italiano. I campionati giovanili e dilettantistici offrono a un milione e 300.000 persone l’opportunità di faresport e competere settimana dopo settimana sotto la bandiera del fair play, animati da grande passione senza lostimolo di un ritorno economico». «È un grande onore per me - ha dichiarato Vito Tisci, presidente del ComitatoRegionale Figc-Lnd Puglia - tenere a battesimo in Puglia la Fair Play Tim Cup, una manifestazione ideata dalPresidente della Lega Nazionale Dilettanti, Carlo Tavecchio, in collaborazione con i vertici di Telecom Italia. Sitratta di un progetto che mi sta molto a cuore, perché esalta i valori in cui credo più fermamente: quelli dellalealtà, della correttezza e del rispetto delle regole, dentro e fuori dal campo».LA CULTURA DEL FAIR PLAY Per Cristiano Habetswallner, Responsabile Sponsorship Management diTelecom Italia, «l’istituzione del premio Fair Play Tim Cup è un punto fermo circa il riconoscimento di quei valoridi lealtà e correttezza che sono alla base di ogni autentica espressione dello sport. Il claim della nostracampagna “Il calcio è di chi lo ama” illustra pienamente il significato della Fair Play Tim Cup. Se un giornodiventerete dei calciatori professionisti, ricordatevi che la cultura del fair play è partita da qui». SecondoMassimiliano Losito, Responsabile Sales Sud, «il fatto che una simile iniziativa veda la luce in Puglia dimostral’importanza che Telecom Italia, insieme alla Lega Nazionale Dilettanti, riconosce alle realtà del territorio e inparticolare al dinamismo dello sport dilettantistico pugliese. Oggi sono emozionato in quanto pugliese ed excalciatore dilettante (difensore, ha giocato in Eccellenza ad Agnone, ndr)». Queste attività saranno supportateanche dai social network: la Lega Nazionale Dilettanti, infatti, grazie a Tim è presente su Facebook(facebook.com/LND.paginaufficiale) con una propria pagina. Uno spazio dedicato allo scambio di idee, regolatoda una policy comportamentale improntata al fair play e al rispetto reciproco, in modo che lo sport più amato dagliitaliani possa essere sempre fonte di ispirazione, dialogo e confronto, ma soprattutto luogo di valori positivi econdivisi. Gli stessi principi che animano l’attività della Lega Nazionale Dilettanti.

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«Voglio dimostraredi essere al Chelseaper le giuste ragioni»

Stasera i Bluesfavoriti nel derbycontro il Fulham. Iltecnico si interrogasu Torres: «Non èlo stesso giocatoreche ricordavo»

Il City a Wigancerca di risolvere ilproblema del gol.Mancini: «Ho 4buoni attaccanti,ma voglio chefacciano di più»

LONDRA. Rafa Benitez pernulla sereno durante laconferenza stampa di ieri(Reuters)

ESTERO PREMIER league

Benitez sfida gli scetticiVALERIO CAMMARANO

LONDRA. L’esordio è stato un disastro: contestazione dei tifosi e partitacciadella squadra. Per Rafa Benitez , però, c’è subito la prova d’appello. Staseraa Stamford Bridge, per la 14ª giornata di Premier, sarà di scena un Fulhamche non vince da 5 giornate e viene da due ko di fila. Il primo successo sulla

panchina del Chelsea è a portata di mano per il tecnicospagnolo. Anche i campioni d’Europa, però, come ilFulham sono reduci da 5 turni senza vittorie e nonpossono permettersi altri passi falsi, anche perché ledue di Manchester sono attese da impegni abbordabili:

lo United primo della classe ospita il West Ham (con i tifosi degli Hammerssorvegliati speciali dopo i cori antisemiti nel derby col Tottenham), mentre ilCity secondo in graduatoria fa visita al Wigan. Senza dimenticare che anche ilWest Bromwich, sorprendentemente terzo e oggi in campo a Swansea,potrebbe approfittare di un eventuale passo falso dei londinesi. Da seguire stasera anche le sfide di GoodisonPark tra Everton e Arsenal (con Mikel Arteta che ritorna nello stadio dove ha passato 7 stagioni) e di White HartLane tra Tottenham e Liverpool. FISCHI I riflettori sono puntati soprattutto su Stamford Bridge, non tanto per la partita in sé - Benitez la liquidacome «un derby non molto sentito», nonostante lo stadio del Chelsea si trovi nel quartiere di Fulham - quanto per

l’accoglienza che riceverà lo spagnolo, cui i supporter dei Blues non perdonano il passatoall’odiato Liverpool. Alla prima col City, come detto, non è andata benissimo (eufemismo).Il buon Rafa, però, mostra tranquillità: «Capisco i tifosi, ma voglio dimostrare di essere quiper le giuste ragioni. L’unica cosa che posso fare è conquistare la loro fiducia col miolavoro». MISTERO Per vincere, però, servono i gol. E quelli di Fernando Torres continuano amancare. Al Liverpool l’ex Atletico Madrid fu preso proprio da Benitez e ripagò la fiduciacon 91 reti in 142 gare. Dal gennaio dello scorso anno a oggi, in 88 match col Chelsea, è

invece andato a segno solo 19 volte. «Non è lo stesso giocatore che ricordavo - ammette il sostituto di RobertoDi Matteo -, ma quando era al Liverpool era nel momento migliore della sua carriera. So che può migliorare, ma icompagni devono aiutarlo». FRENATA A proposito di gol, anche Roberto Mancini sembra avere qualche problema al City. Certo, gli azzurridi Manchester hanno il secondo attacco di Premier dopo quello dello United, ma rispetto alla scorsa stagione la

frenata è netta, visto che nelle prime 13 giornate del campionato 2011-2012 erano andatia segno 43 volte contro le 25 di quest’anno (i Red Devils sono a 32). La prestazione deisuoi attaccanti contro il Chelsea ha indispettito il Mancio: «Non so quanti palloni sonoarrivati in area - dice lo jesino -, ma non c’era mai nessuno a raccoglierli. Non è possibile.Abbiamo quattro buoni attaccanti, ma voglio che facciano di più e che segnino quando nehanno l’occasione. Il loro lavoro è questo, non la difesa». 14ª GIORNATA. IERI: Sunderland-Queen’s Park Rangers 0-0 ; Aston Villa-Reading 1-0 (st 35’ Benteke). OGGI: Chelsea-Fulham, Everton-Arsenal, Southampton-Norwich,

Stoke-Newcastle, Swansea-West Bromwich Albion, Tottenham-Liverpool, Manchester United-WestHam, Wigan-Manchester City CLASSIFICA Manchester United 30; Manchester City 29; West Bromwich 26; Chelsea 25; Everton 21;Arsenal, Tottenham 20; West Ham 19; Swansea 17; Fulham, Stoke, Liverpool 16; Norwich 15;Newcastle, Wigan 14; Sunderland, Aston Villa* 13; Southampton 11; Reading 9; Qpr* 5. * una partita in meno

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A GENNAIO LA SCELTASeleçao, no a Guardiola «Il ct sarà brasiliano»RIO DE JANEIRO. A un anno e mezzo dai Mondiali del 2014, in Brasile sembra tutto ancora in alto mare: haesonerato il ct, Mano Menezes, rinviando a gennaio 2013 l’annuncio del sostituto, e deve ancora fare i conti coni ritardi nei cantieri, soprattutto in alcuni stadi e aeroporti strategici come Porto Alegre. Non ideale, secondo laFifa, anche la situazione alberghiera. Il tutto a pochi giorni dal sorteggio previsto per sabato a San Paolo deigironi per la Confederations Cup, anteprima della Coppa vera e propria, che si svolgerà dal 15 al 30 giugno2014. Ad aumentare la sensazione di incertezza, anche la repentina smentita alle indiscrezioni e ai sondaggipopolari che volevano Pep Guardiola come candidato alla panchina della Seleçao, ipotesi poi smentitaseccamente dal presidente della Federcalcio Brasiliana, Josè Maria Marin: «Abbiamo vinto cinque Mondiali conallenatori brasiliani e non credo che sarà necessario averne uno straniero». Per prendere il posto di Menezes, ifavoriti restano quindi Muricy Ramalho del Santos, Tite del Corinthians, l’ex ct Luiz Felipe Scolari e Abel Bragadel Fluminense. Ma chi sembra avere più chance, al momento, è Scolari, nonostante sia finita male, con ledimissioni, la sua avventura al Palmeiras poi finito in serie B. Quanto agli stadi, già quasi pronto, all’84%secondo il Comitato Organizzatore, è il Minerao di Belo Horizonte, mentre al Maracanà fervono i lavori in vista giàdella Confederations Cup. Pronti per questo torneo saranno anche gli stadi di Brasilia, il Manè Garrincha, eFortaleza, dove i lavori al Castelao sono finiti al 92%. È un’autentica corsa contro il tempo quella dell’ArenaPernambuco a Recife, per il quale in settimana la Fifa prenderà una decisione definitiva.FIFA VALUTA LE TECNOLOGIE SUI GOL FANTASMA La Fifa ha annunciato di aver siglato un accordo con duefornitori scelti per la sperimentazione della tecnologia sui “gol fantasma”, che verrà introdotta per la prima voltanel Mondiale per club in programma in Giappone dal 6 al 16 dicembre. Il sistema GoalRef, sorta di campomagnetico e con un pallone speciale (con un microchip) sarà testato allo stadio di Yokohama, mentre l’altrosistema, l’“Occhio di Falco” già introdotto nel tennis e che utilizza telecamere ad alta definizione, sarà posizionatonello stadio di Toyota.

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Il club studia larisoluzione delcontratto, poicompleterà la difesa:arriva Gaman?

Giudicati eccessivi idue cartellini rossi ei tanti gialli presi dalromeno. Si puntasul più giovaneconnazionale osullo svedeseMagyar

La delusione di Dorin Goian,31 anni, nazionale romeno,dopo un gol subito. Alle spalleil ventunenne portiereAlessandro Iacobucci sidispera (Pegaso)

SERIE B I LIGURI IN DIFFICOLTA’

Spezia-Goian, è già finitaARMANDO NAPOLETANO

LA SPEZIA. Lo Spezia sembra intenzionato ad interrompere il rapporto conDorin Goian . Durissima la presa di posizione del club bianco che non haneppure fatto ricorso avverso le quattro giornate di squalifica inflitte dalgiudice sportivo al centrale rumeno. Ora però, al di là della multa di pocomeno di 15 mila euro che tocca al giocatore (il 50 per cento della mensilità diassenza forzata dai campi, visto che Goian torna il 23 dicembre contro il

Padova, se torna), c’è la scelta del club di studiare unaeventuale risoluzione del rapporto, visti la sequela dicartellini gialli e i due rossi che il giocatore si è vistomostrare dal suo arrivo, davvero troppo anche per chiin Romania, ai tempi della Steaua, era diventato unodei più indisciplinati difensori del suo paese. Una viaquasi obbligata se lo Spezia vuole cambiare pagina

con Goian, visto che Dorin ha già giocato in Scozia nei Glasgow Rangersnella stagione corrente e che con il trasferimento in prestito allo Spezia, normeUefa alla mano, può soltanto ritornare ai Rangers. Ma lo stop sindacalediventerebbe per lui un serio problema anche in tema nazionale. Il giocatoreperaltro non ha neppure seguito la squadra a Cesena per l’ultima trasferta. MERCATO Se già era chiaro prima, adesso è sicuro che Nelso Ricci deveandare sul mercato per acquistare uno o due difensori, rischiando qualcosavisto che quelli di un certo valore sono tutti accasati. Al momento le soluzionidavanti agli occhi sono quella del giovane della Fiorentina MicheleCamporese (ma c’è anche l’Empoli) o l’ex sampdoriano Volta , ora alLevante. Attraverso Joan Becali poi, sempre dalla Romania, sembra sia statoofferto Valerica Gaman , altro difensore ma più rapido e più giovane di Goian,già nel giro dell’under 21 e che, curiosamente, il commissario tecnico della

Romania Piturca ha impiegato proprio in luogo di Goian (entrato poi nella ripresa)nell’ultima amichevole internazionale giocata a Bucarest contro il Belgio e vinta 2-1. Anchein questo caso però, si tratta di un giocatore, attualmente impegnato nell’Astra Giurgiu,che essendo nel giro nazionale, disputerà alcune partite nel mese di marzo e aprile 2013valide per la qualificazione a Brasile 2014, complicando un po’ la vita al club bianco,eventualmente. E’ questa una delle controindicazioni più pesanti del suo arrivo. C’è poi,sempre in piedi, la pista del giovane centrale svedese dell’under Magyar , che ha vinto ilcampionato di B del suo paese nell’Halmstad e che ora sta trattando il rinnovo con il suoclub senza trovare una soluzione. Lo Spezia cerca di inserirsi. Facile pensare che tra

quanto raccontato, esca un nome buono per la squadra di Michele Serena , uscita dal Manuzzi di Cesena, unacittà dove lo Spezia non ha mai vinto nella sua storia, con tanta amarezza. La squadra ha ripreso lunedì lapreparazione e ieri ha disputato doppia seduta. FIDUCIA A SERENA Con il gruppo ha lavorato anche il giovane olandese Dilberovic , tesserato di recente eaggregato alla Primavera di Pietro Fusco . Ieri, il direttore generale Renato Cipollini ha raccontato il momentodei suoi: «E’ onesto dire che non ci gira bene ed altrettanto importante confermare tutta la fiducia della società inMichele Serena. Lo avevo già detto e lo ripeto: non ci sarebbero problemi economici per avventurarci in altrescelte, ma se vogliamo continuare con lui è perché dal Presidente a me a Ricci a tutta la società, crediamo nelsuo lavoro».

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Il presidente Abodi,che ha fatto glionori di casa alcollega Efremov,pensa a un torneo asei

OGGI ALLE 12C’è Italia-Russia Crotone in festaBRUNO PALERMO

CROTONE. «Non possiamo girare la faccia dall’altra parte quando i bambini muoiono giocando al calcio perchésul loro campetto è caduta una bomba». Il riferimento ai fatti siriani è del presidente della Lega Serie B, Andrea

Abodi alla presentazione della sfida tra le nazionali di B di Italia e Russia che oggi amezzogiorno si affronteranno a Crotone. È la rivincita della partita di Astrakhan vinta dagliazzurrini. Questa volta però i pari età e categoria russi vogliono vincere, ne è convinto ilpresidente della Fnl russo, Igor Efremov, che esalta questa sinergia tra i due campionati ele due federazioni. Insieme ad Efremov a Crotone sono arrivati anche quindici presidentidella seconda divisione russa, ricevuti e accompagnati dal numero uno del CrotoneRaffaele Vrenna e dal vice presidente di Lega B, Salvatore Gualtieri . Abodi (corteggiato

da molti presidenti di A) ed Efremov hanno in mente di coinvolgere anche Germania, Spagna, Francia eInghilterra per un torneo a sei. Sulla panchina russa una vecchia conoscenza del calcio italiano, Igor Shalimov .Il tecnico Piscedda , invece, conferma il 4-3-3: Iacobucci; Ghiringhelli, Brosco Benedetti, Cancelotti; Maiello,Paghera, De Vitis; Pettinari, Zaza, Bellomo.

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IL GIUDICECori pro Speziale maxi multa al LeccePER lo striscione “Speziale innocente - adesso diffidateci tutti” esposto dai propri tifosi (che hanno ancheinsultato le forze dell’ordine), il Lecce dovrà pagare una multa di 10mila euro. Lo ha stabilito il Giudice Sportivoche, in Prima Divisione, ha stangato la Cremonese squalificando per tre giornate Djuric (Cremonese) e per dueCangi (Cremonese). Due giornate anche a Perucchini (Como) e Mella (San Marino). Un turno a Del Pivo e Ardito(Como), D’Orsi (Pavia), Licata (Portogruaro), Daiello (Trapani), Bracaletti (Feralpisalò), Pacciardi (San Marino),Lo Bue e Rizzi (Trapani), Arrigoni (Tritium), Volpe (Entella). In Seconda Divisione, tre giornate a Lacarra(Arzanese) e Bernacci (Bellaria). Due turni a Casadei (Forlì) e Khoris (Hinterreggio). Una giornata a Cappellupo(Giacomense), Leuci, Ancora, Gambino e Gambuzza (Martina Franca), Strumbo (Milazzo), Carta (Aprilia), Carfora(Pontedera), Impagliazzo e Cutrupi (Hinterreggio), Maracchi (Venezia), Sacca e De Luca (Vigor Lamezia), Gomes(Aprilia), Bellucci (Teramo), Cazzola (Fano), Proietti (Bassano), Raparo (Bellaria), Caciagli e Di Giusto (Borgo aBuggiano), Talato (Castiglione), Evangelisti (Forlì), Iannini (L’Aquila), Bonasia (Melfi), Boi e Minadeo(Campobasso), Dal Bosco (Poggibonsi), Bergamini e Cavalli (Renate), Brighi (Rimini), Rinaldi (Salernitana), Cola(Santarcangelo), Cattaneo e De Martis (Savona), Amato (Vallèe d’Aoste). Inibito fino al 15 gennaio AdrianoFavia, vicepresidente del Martina Franca

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La squadra diRastelli riceve ilLatina e confidanella difesa menobattuta del girone.Recuperati Giosa eBiancolino

L’allenatore Massimo Rastelli(Liverani)

LEGA PROAvellino chiuso nel bunkerAVELLINO. A piccoli passi, in silenzio e con la concentrazione ai massimi livelligià al primo allenamento settimanale. La sosta porta bene oppure no?L’Avellino (da ieri al lavoro a porte chiuse) lo scoprirà soltanto domenica dopoaver affrontato il Latina, secondo in classifica insieme con il Frosinone a quota20, entrambi un passo davanti ai biancoverdi e due dietro al Pisa capolista.Lassù, dietro ai toscani, proverà a inserirsi proprio la formazione guidata daltecnico Rastelli che, in caso di vittoria e di mancato successo del Frosinone

contro il Benevento, potrebbe ritrovarsi subito dietro ainerazzurri o, perché no, proprio in vetta al loro fianco.Intanto, la pausa ha permesso alla squadra direcuperare energie e di farsi trovare pronta al secondoimpegno consecutivo in casa, dopo quello di diecigiorni fa contro il Gubbio (2-0). I biancoverdipunteranno a sfruttare ancora una volta il fattorecampo: al “Partenio-Lombardi”, infatti, Castaldo e soci

sono imbattuti e, se non fosse stato per i tre passi falsi in occasione dei pareggi contro Prato, Paganese ePerugia, ora sarebbero al primo posto. Se è vero che il cammino non è stato finora costante, è altrettanto veroche l’Avellino è stato sempre in zona play-off, laddove la società ha promesso di ritrovarsi a fine campionato, senon addirittura al primo posto. La forza del gruppo? Oltre all’esperienza di elementi quali Fumagalli , Giosa ,Fabbro , Millesi , Catania e Castaldo , per citarne alcuni, c’è il giusto mix con giovani confermati dalla passatastagione e interessanti innesti provenienti da formazioni Primavera di serie A. C’è tuttavia un dato che può fardormire sonni tranquilli a squadra e tifosi: una difesa bunker. Otto le reti incassate in 11 gare, la migliore delgirone insieme con la Paganese, e anche una continuità di prestazioni in retroguardia - cosa che non avvenivada diverse stagioni - che costituiscono un fondamentale nel gioco di una squadra in cui i terzini sono chiamatispesso e volentieri a salire per sostenere il gioco offensivo. Contro il Latina mancherà lo squalificato Bianco maal suo posto giocherà Pezzella , al rientro dopo aver scontato due turni imposti dal giudice sportivo; è previsto ilritorno di Giosa che ha smaltito un affaticamento muscolare, così come quello di Biancolino che ha smaltito unafascite plantare. Ai laziali mancheranno, invece, tre giocatori, tutti squalificati: Agius , Milani e il loro cannoniere,Barraco . «Stiamo facendo bene, abbiamo perso qualcosa per strada, ma puntiamo a riprendercela quantoprima possibile - dichiara l’allenatore Rastelli -. E’ difficile dire se la sosta sia stata un bene o un male,probabilmente sulla scia dell’entusiasmo dopo il successo sul Gubbio sarebbe stato meglio giocare. Loro senzatre giocatori? Hanno una rosa di spessore, tra le più esperte del girone e punterà alla vittoria del campionato». MAURIZIO DE SIMONE (OPTA)

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IN BREVEColpo del Barletta Arriva AllegrettiCOLPO del Barletta, Prima Divisione girone B, che ingaggia lo svincolato centrocampista Riccardo Allegretti(34) lo scorso campionato nella Triestina, in carriera 406 gare e 36 gol nei professionisti, delle quali 67 con 4 golin A con Como, Modena, Chievo e Bari; 254 gare e 25 gol in B con Empoli, Como, Venezia, Avellino, Triestina eGrosseto.L’UNDER 20 IN OMAN L’Italia Lega Pro affronta domani (ore 12.30 italiane) a Muscat in amichevole l’Oman. Il ctBertotto e la delegazione dell’Italia, guidata dal vicepresidente Pitrolo, è stata ricevuta ieri dall’ambasciatoreitaliano a Muscat, Paola Amadei. Ecco i giocatori.PORTIERI: Bleve (Lecce), Russo (Nocerina), Tenderini (Alto Adige).DIFENSORI: Cane (Aprilia), Gonnelli (Pontedera), Paparusso (Poggibonsi), Scarponi (Forlì), Schiavino (Como),Tartaglia (Andria).CENTROCAMPISTI: Agnello (L’Aquila), Milani (Feralpisalò), Gori (Frosinone), Proietti (Bassano).ATTACCANTI: Benedetti (Prato), Gatto (Pisa), Laraia (Monza), Montini (Benevento), Santini (Borgo aBuggiano), Vita (Monza).G.F. (OPTA)

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Tutti i giocatoriaccettano le sceltedel tecnico, pureGranoche finito inpanchina. I venetihanno vinto trederby su tre

Fulvio Pea, 45 anni

all’inseguimento del trio di testaPea: col Padova un altro miracolo come a SassuoloRICCARDO SOLFO

PADOVA. Regina del Veneto e quarta forza solitaria del campionato. FulvioPea con giocatori diversi e in una piazza assai più esigente tenta di fare il bisdopo l’incredibile stagione a Sassuolo. Non è ancora finito il girone di andatama il Padova ha già superato momenti critici, vinto tre derby su tre ecatapultato giovani alla ribalta. I soldi li mette sempre il cavalier MarcelloCestaro , certo meno rispetto al recente passato, ma sempre tanti comunque,i conti li fa Luca Baraldi , secondo a nessuno nell’Italia pallonara quando c’è

da tirare la cinghia e i giocatori li ha scelti FabrizioSalvatori , un ds questa volta scelto proprio dalconsigliere di fiducia del presidente. Ma a Bresseo e alsabato comanda Pea, uno che non guarda in faccianessuno per fare gli undici. Neanche il figlio di Totò DeVitis , quell’Alessandro del 1992 che in mezzo al campo è quello che non gioca mai. E’cambiato proprio tutto rispetto allo scorso scellerato campionato, con la squadra fatta pervincere che neanche arrivò ai nobili spareggi. Orrori da dimenticare per i tifosi

biancoscudati, come i due punti di penalizzazione, che se non ci fossero le tre davanti non cullerebbero il sognodi filare via e insieme in A lasciando a 10 punti le altre così da annullare i playoff. E’ cambiato proprio tutto, nientepolemiche, Granoche , non proprio un Diablo fin qui, va in panca da due di fila e ha detto: «Giusto così, il misterha voluto giocare senza dare riferimenti in attacco, io devo solo farmi trovare pronto». Sembrano parole delragazzino appena arrivato in prima squadra, invece le canta il più vecchio della rosa. E’ cambiato proprio tutto e ilPadova che veniva chiamato in Liguria “Genoa 2” per i tanti giocatori passati dai giochi Preziosi adesso hacambiato anche radici. Chi dirige e comanda da questa stagione parla il modenese perché da lì sono passatiBaraldi, Salvatori, Pea, il suo vice Tarozzi , lo stesso De Vitis, mentre il centrocampo lo manda il Parma da dovearrivano Galli , Nwankwo e Ze Eduardo . Dalla Liguria all’Emilia. Il Padova pesca per zone, ma poi a fare ladifferenza ci si mette anche il ragazzino cresciuto in casa, quell’Andrea Raimondi nato mentre gli italiani sipreparavano a cantare le “Notti Magiche” del mondiale di casa. E sabato la possibilità dell’allungo, c’è l’Ascoliall’Euganeo, pare fatta sulla carta, ma può succedere come al solito di tutto, anche di fare 80 punti e non andarein A. A lui, Fulvietto da Casalpusterlengo, è successo, poi dicono che oltre a parlare bene è anche fortunato,però all’Inter c’è Stramaccioni , e lui si è fermato alla Primavera. Questione di tempi, e se fosse questo l’annosuo, con la squadra giusta? Hai visto mai, il Padova portato in A da uno che non ha mai giocato a calcio. Ci sta,qui annunciavano sicuri anche El Shaarawy in nazionale. Perchè se hai doti e passi per Padova, qualche cosacombini. Chiedetelo a Pea, volato a Sidney.

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IL CLUB DI SANTA MARIA CAPUA VETERE IN TESTA ALGIRONE HCome lotta il Gladiator, unico senza koRINALDO CRITELLI

«SIAMO una squadra di gladiatori! Il primato ce lo godiamo tutto», è euforico patron Luce del Gladiator che,pareggiando domenica con la più quotata co-capolista Ischia, ha fatto 13! Unica squadra imbattuta (9 vittorie e 4pari) in tutta Italia dalla Serie A alla D, il Gladiator (vi giocò anche un giovane Italo Allodi, poi dirigente di Inter,Juventus, Fiorentina e Napoli) si gode l’invidiabile record nazionale al cospetto di complessi più blasonati qualiMatera, Monopoli, Foggia e Taranto. E sogna il professionismo dopo l’ultima promozione in C2 nel 2002 firmataNello Di Costanzo, ora alla Carrarese. Un secolo di vita proprio quest’anno per il Gladiator, società del comunedi Santa Maria Capua Vetere, 33 mila abitanti e “supremazia” sulla Casertana che arranca nell’altro girone.PATRON&MODELLI Merito di una società solida presieduta da Lazzaro Luce, manager della multinazionaleDerichebourg, che ha trasferito nel calcio organizzazione e managerialità necessarie anche nel calcio.L’avventura inizia l’estate del 2011. «Dopo 12 anni l’ultimo presidente mi contattò essendosi stancato - ricordaLuce -, in quel periodo lo fecero tante società, ma essendo di Santa Maria Vico a due passi da qui ed innamoratodel Gladiator, ho scelto questa società per fare grandi cose. Dopo tanti tornei regionali, l’acquisto estivo del titolodel Nuvla S.Felice ed ora questa imbattibilità che sta facendo parlare l’Italia, ribaltando pure la bella immaginedella nostra città che però, ahimè, non gode della giusta promozione delle sue smisurate bellezze turistiche».Due modelli. «De Laurentiis, che a Napoli dimostra di saper e poter fare calcio senza follie. E Pozzo a Udine,risultati e ricavi con grande competenza».OBIETTIVI «Siamo in vetta ma non soffriamo di vertigini, vogliamo restarci il più a lungo possibile.Professionismo? Perché no! - ribatte Luce che aggiunge - diceva lo scrittore campano Domenico Rea: “Nonsognare è non vivere”. Gli avversari ci riconoscono competenza, organizzazione e accoglienza: siamo per unnuovo approccio nel calcio, quello del fair play. Per noi la gara è poter pranzare coi dirigenti ospiti, accogliere itifosi avversari: insomma il calcio come spettacolo e come andare a teatro. Contenti che la città si sia avvicinatae che i sindaci ci riconoscano questo nuovo modo di intendere il calcio, in una regione come la Campania in talsenso bistrattata».SQUADRA L’imbattibilità reca la firma di mister Luigi Squillante. Il collettivo come segreto e 14 calciatori in golfinora. Pilastri tra gli altri Terraciano, Manzo, Mazzeo, Gatta, Del Sorbo e Armonia oltre a giovani di qualità,ed uno staff competente col dg Santaniello e il ds Governucci. E domenica a Pomigliano per continuare asognare.

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hA SEGNATO UN SOLO GOLLeon si arrabbia Il Messina lo tagliaAVREBBE dovuto rappresentare l’uomo in più per il Messina che ambisce alla promozione, ed invece il fantasistaLeon dopo un mese e mezzo fa le valigie senza aver inciso granchè, se non siglando su punizione, un colpo delsuo repertorio, la gara col Sambiase. La società siciliana ha deciso dunque di “tagliare” ieri l’honduregno, anchealla luce del disappunto manifestato dal calciatore domenica al momento della sostituzione nella gara vintalargamente contro il Licata. «L’episodio è stato la goccia che ha fatto traboccare il vaso - ammette il ds FabrizioFerrigno, con l’assenso del plenipotenziario Lo Monaco, dg del Palermo -, ci aspettavamo tanto da lui, gliabbiamo dato diverse possibilità nelle ultime 6 o 7 partite. Ma un po’ i guai fisici, un po’ il fatto che non si èadattato alla categoria, Leon non è riuscito a esprimersi come pensavamo potesse».LA CARRIERA Trentatrè anni compiuti lo scorso settembre, Leon era ritornato al di là dello Stretto dopo ilbiennio in Cina con lo Shandon Luneng in Serie A. Ma l’eclettico trequartista in Italia, e da queste partisoprattutto, si era fatto conoscere soprattutto quando arrivò nella Reggina nel 2001. Un triennio positivo conannessa promozione in A dei calabresi al primo tentativo. Quindi cinque anni con più ombre che luci tra B e C1con Fiorentina, Catanzaro, Samb, Avellino e Teramo. Per ritornare in A con la Reggina nel 2006. Da lì in poi altroperiodo felice col Genoa, due anni coi grifoni e promozione in A nella seconda stagione. Per poi transitarenuovamente in B con Parma e Torino. Di fatto Leon a Messina, nonostante classe e numeri da far luccicare gliocchi, non ha inciso da par suo dimostrando che, specie in D, se non si corre e si lotta su ogni pallonedifficilmente la spunti. «E non potevamo permetterci questo lusso - conclude Ferrigno -, il gruppo prima di tutto,vorrà dire che d’ora in poi daremo più spazio a Pedro. Tenere Leon in panchina o in tribuna non aveva senso».E in entrata sul taccuino del ds c’è pure Savanarola dal Paternò.RI.C.

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MARCATORIDi Paola balza a 14 Spampatti è a 12 golGIRONE A 14 gol: Di Paola (Santhià, 5 rig.). 9 gol: Guidetti (Borgosesia, 1 rig.). 8 gol: Tettamanti (Borgosesia, 3rig.); Marzeglia (Verbania, 1 rig.). 6 gol: Pulina (Bogliasco, 2 rig.); Baldi (1 rig.), Dalla Costa, Diagne (Bra); Rossi(Santhià); Guerrisi (Trezzano); Nohman (Villalvernia, 2 rig.).GIRONE B 12 gol: Spampatti (Alzano, 1 rig.). 11 gol: Castagna (Lecco, 3 rig.); Salandra (Pontisola). 8 gol:Lorenzi (Montichiari, 2 rig.); Zirilli (Voghera, 2 rig.). 7 gol: Moreo (Caronnese); Giangaspero (Seregno); Mair P.(St Georgen); Coccu (Voghera).GIRONE C 11 gol: Belleri (Real Vicenza, 4 rig.). 10 gol: Zubin (Pordenone, 1 rig.); Trinchieri (Trissino). 9:Gherardi (Porto Tolle, 1 rig.). 8: Mensah (V. Vecomp Vr, 2 rig.). 7: Corbanese (2 rig.), Radrezza (Belluno);Beccaro (Real Vicenza, 1); Scapini (Sambonifacese); Baldrocco (Sandonà, 1).

GIRONE D 10 gol: Piccolo (Atl. Pro Piacenza); Tosi Fed. (Camaiore, 3 rig.). 9 gol: Bazzani (Mezzolara, 1 rig.). 7gol: Aperuta (F. Juventus, 1 rig.); Iadaresta (Fidenza, 1 rig.); Gucci (Pistoiese).GIRONE E 9 gol: Porricelli (Deruta, 3 rig.); Vegnaduzzo (Viterbese, 4 rig.). 8 gol: Mussi (Fiesolecaldine, 2 rig.). 7gol: Marri (Casacastalda, 2 rig.); Berradi (Pierantonio, 1 rig.); Mancini (Trestina, 1 rig.). 6 gol: Agostinelli (CastelRigone); Cardarelli (Sp. Terni).GIRONE F 11 gol: Bartolini (Termoli, 2 rig.). 10 gol: Melchiorri (Maceratese). 9 gol: Stefanelli (Jesina, 3 rig.). 7gol: Pedalino (Amiternina); Di Iorio (Astrea, 1 rig.); Artiaco (Isernia, 1 rig.); Shiba (Sambenedettese); Cremona(Vis Pesaro, 1 rig.).

GIRONE G 10 gol: Tarallo (Sarnese, 3 rig.). 9 gol: Cappai (Arzachena, 1 rig.); Borrotzu (Budoni, 1 rig.); Branicki(Sora, 3 rig.). 8 gol: Majella R. (Casertana, 1 rig.); Meloni (Torres, 1 rig.). 7 gol: Palumbo (Casertana); Arcamone(Torre Neapolis, 1 rig.).GIRONE H 8 gol: Di Rito (Bisceglie, 2 rig.). 7 gol: Sorrentino (Battipagliese, 1 rig.); Moscelli (Bisceglie, 1 rig.);Cunzi (Ischia, 2 rig.); La Cava (Pomigliano, 1 rig.); Letizia (Puteolana, 3 rig.). 6: Albano (Brindisi, 2 rig.); Giglio(Foggia, 1); Del Prete (Francavilla, 2); Di Gennaro (Matera, 1); Majella N. (Nardò, 1).GIRONE I 9 gol: Mosciaro (Cosenza, 4 rig.). 7 gol: Savanarola (C. Normanno, 4 rig.). 6 gol: Carotenuto (Agropoli,3 rig.); Saraniti (C. Messina); Zangaro (C. Montalto, 1 rig.); Sene (Gelbison); Riccobono (Licata, 3 rig.); Panatteri(Ragusa); Incoronato (Savoia). 5 gol: Corona (Acr Messina); Iannelli (C. Montalto, 2 rig.); Galantucci (Gelbison).

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«Non siamo favoritima per lapromozione ci siamopure noi»

«Alla gente nonbasta il risultato,vuole divertirsi. Ilderby di Torino? Mipiace Ventura»

Sergio Porrini, 44 anni, havinto due scudetti con la Juvenel ‘95 e ‘97

SERIE D coL PONTISOLA guida il girone b

La spinta di PorriniGUIDO FERRARO

UNA società da quattro anni ai vertici della serie D, un allenatore che stastudiando al master di Coverciano, un binomio che promette grandi gioie per ibergamaschi del Pontisola del presidente Marziale Bonasio . Il tecnico èSergio Porrini , 44 anni, in carriera 401 gare e 5 reti da professionista, dellequali 187 con 4 reti in serie A con Atalanta e Juventus, in bianconero vinse

due scudetti (’94/95 e 96/97). Cresciuto nelle giovanilidel Milan, dal ‘97 al 2001 negli scozzesi del Rangers,quindi Alessandria, Padova e Pizzighettone in C1 e C2.«Ho smesso a quarant’anni nel 2009 dopo seicampionati nel Pizzighettone. Da allenatore ci voglioprovare. Ora sono a Coverciano per prendere il

patentino di Prima Categoria. Ho allenato per due stagioni le giovanili delPizzighettone e del Pergocrema, lo scorso campionato la Colognese in serieD» afferma Porrini che al Pontisola - sodalizio nato dalla fusione di tre paesi:Ponte S.Pietro, Terno d’Isola e Chignolo d’Isola - ha trovato una dirigenza chenon nasconde le proprie velleità, grazie ad una organizzazione curata daiminimi dettagli dal duo Enrico Vecchi - Ivo Manzoni . Il “Ponte” alla quarta stagione in D ha ottenuto nelprecedente triennio due terzi e un secondo posto e le semifinali di Coppa Italia perse ai rigori con il Perugia.Porrini è consapevole delle potenzialità del gruppo che allena: «Siamo in un girone durissimo dove esiste ungrande equilibrio, si può vincere o perdere con tutti. Non facciamo calcoli, con la Caronnese perdavamo 2-0 e 3-1, abbiamo rimontato 3-3. Nel recupero hanno vinto loro 4-3. Con un pareggio adesso saremmo soli al comando.

Ai miei ragazzi dico sempre che i campionati si decidono in primavera, adesso conta starenelle prime posizioni, alla volata a marzo ed aprile vorremmo esserci, poter dire la nostra.Le favorite per il successo finale sono Pergolettese e Voghera, grandi piazze, conpubblico e potenzialità economiche. Attenzione al Lecco che sta risalendo». BUDGET RIDOTTO Poi, però, “frena” quando evidenzia: «La società in estate ha ridottoil budget, mi ha chiesto di mantenere la categoria e lanciare i giovani. Ce ne sono tanti di

bravi, segnatevi questo nome: Augello , classe 1994, centrocampista tutto fare, ha i mezzi per diventarequalcuno nel calcio che conta. Ma non è l’unico». Sul suo passato: «Ho avuto grandissimi allenatori: Trapattoni,Lippi, Ulivieri, Sacchi nelle giovanili del Milan. Da tutti ho cercato di rubare qualcosa». Sul calcio sottolinea: «E’cambiato, anche grazie alla nazionale di Prandelli che sa trasmettere una mentalità diversa, ora non basta ilrisultato, la gente pretende anche di divertirsi, di vedere del bel calcio, compatibilmente con l’esigenza diraccogliere punti». Sul derby Toro-Juve di domenica: «E’ una sfida che da sempre sfugge a qualsiasi pronostico.La Juventus è favorita ma il Torino con la Fiorentina è la squadra che regala il calcio più spumeggiante dellaserie A. Non posso nascondere che la formazione allenata da Ventura mi sta piacendo, credo che le premesseper assistere ad una gara intensa, ricca di emozioni ci siano tutte. La Juve vorrà rifarsi dopo le ultime sconfittecon Inter e Milan, ma attenzione perchè il Toro parte tutt’altro che battuto». (OPTA)

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CANIATO A TREZZANO, DE PAOLA AL TRENTOLucchese a Pavullo(g.f.) Oggi alle 14,30 il recupero del girone D V.Pavullese-Lucchese (arbitro Maggioni di Lecco). Ore 20,30l’ultima gara degli ottavi di finale di Coppa Italia Monospolis-San Cesareo (Detta di Mantova).NUOVE PANCHINE Il Villalvernia esonera Renzo Semino e promuove Pierluigi Sterpi. Il Naviglio Trezzanoesonera Danilo Quaranta al suo posto Massimiliano Caniato. La Sambonifacese esonera Stefano De Agostinipromuove il giocatore Gianni Migliorini. Il Darfo Boario esonera Luigi Nember. Al Trento 4° tecnico stagionale:arriva Luciano De Paola.

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Castelli Calepio: la squadracampione d’Italia di serie D

Castelli Calepio, la rinascitaIl trionfo in serie D rilancia la società nata daCastelplast e AlbertCASTELPLAST e Albert sono due società che per numerosi anni hannoinvestito forze, entusiasmo, passione e risorse economiche notevoli per iltamburello a Castelli Calepio. La Castelplast, che ha militato in serie A, con lapresidenza di Fausto Giovanelli (dal 1994 al 1998), ha ottenuto apprezzabilipiazzamenti di media classifica, avendo sempre avuto giocatori di valore chemilitano attualmente ancora in serie nazionali. La Albert, seconda società cheha sempre partecipato nelle categorie inferiori ai campionati provinciali di serieC e D, ha conseguito vittorie che l’hanno portata a raggiungere la seriecadetta, la B nazionale, nel 2005, sotto la presidenza di Pietro Bertoli,persona che difficilmente si può emulare e giocatore con grandedeterminazione in campo. Diversi traguardi sono stati raggiunti anche inambito giovanile sotto la guida di Angelo Ravasio, altro dirigente che hasaputo prima del risultato sportivo, infondere nei ragazzi i valori che dovrebbero contraddistinguere l’atleta e lapersona, che nello spirito sportivo di gruppo sa crescere non solo atleticamente. Come sempre le belle storie nondurano a lungo: Pietro è mancato e Fausto non ha più contribuito economicamente a sostenere il Tamburello acausa della crisi economica.ALLORI Questi i titoli conseguiti: 1987 scudetto Figt Under 13; 1988 Coni Figt Giochi Gioventù; 1990 scudettoFigt Under 16; 1992 scudetto Figt Under 18; 1994 scudetto Figt Serie A; 1999 scudetto Fipt Serie A2; 2002 titoloSquadra Pulcini; 2003 campionato Provinciale Serie C; 2004 campionato Provinciale Serie C; 2011 campionatoProvinciale Serie C.DIRETTIVO E arriviamo alla attuale società, il Tamburello Castelli Calepio. La nuova società è stata fondata nel2008 per continuare questa disciplina sportiva che - ebbene ricordare – è stata praticata a Castelli Calepio primadel secondo conflitto mondiale per riprendere poi nel ‘46 con le società di allora, il dopolavoro e i vari circoli,presso i quali cominciavano a formarsi storici giocatori quali Angelo Zerbini (Matì), Renato Bertoli e GiuseppeBertoli. Il direttivo della società è composto da: Marino Belotti (presidente), Angelo Toti (vicepresidente); IvanBertoli, Rocco Belotti, Angelo Zerbini e Angelo Ravasio (consiglieri); Rocco Belotti e Flora Benini (dt).SERIE D La società dispone del proprio campo di Tamburello nel nuovo centro sportivo di Via Alfieri. In questiquattro anni ha lottato, vinto, perso, conseguito promozioni e retrocessioni. Nel 2012 il Castelli Calepio è arrivatoal vertice della serie D, al termine di una lunga cavalcata durata dieci mesi che ha visto la società raggiungerequesto grande obiettivo, prima nel campionato interprovinciale poi nelle semifinali con la conquista dellaleadership nel girone di playoff, battendo quindi nel derby il Malpaga per 13 a 11 e vincendo, infine, per 13-10,sul campo neutro di Castellaro Lagusello, la finalissima per il titolo italiano contro il San Pietro in Cariano (Vr),squadra in cui militano atleti dal passato in serie A come Daniele Perina e Walter Chesini. Diretti dal tecnicoRocco Belotti, questi sono gli atleti che il presidente Belotti vuole con orgoglio ricordare: Enrico Camotti,Cristiano Salini, Enrico Zanchi, Renato Ravasio, Sergio Manenti, Luigi Valleri, Daniele Morotti e Ivan Bertoli.NOVITA’ Nel 2013 la società sarà impegnata con una squadra in serie C, dove saranno inseriti due nuovigiovani atleti, Roberto Milesi classe 1987 e Andrea Zani classe 1994, con i quali cercherà di ben figurareprovando a togliersi qualche altra bella soddisfazione. Con l’appoggio dell’Amministrazione Comunale ci sarà unaparticolare attenzione al settore giovanile, per garantire un futuro al tamburello di Castelli Calepio. Infine unringraziamento, perché questi risultati si riescono ad ottenere anche grazie al sostegno economico degli sponsor:dalla Banca di Credito BBC del Basso Sebino, alla Alber Officina, dalla Florissima, all’Idraulica Ravasio.

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ASD Noarna: la squadra dellaserie A indoor ASD Noarna: lasquadra campione d’Italia diserie C

Noarna, tris tricoloreScudetti in serie C e under 18, sia open che indoorIL 2012 è e rimarrà un anno storico per il tamburello a Noarna. Tre sono infattii titoli nazionali conquistati dall’ASD Noarna: serie C, under 18 open e under18 indoor, oltre a 5 titoli provinciali e 2 Coppe Trentino messe in bachecadalla stessa società. Alla luce di questi risultati il palmares conta ben 12 allorinazionali, 44 titoli provinciali e 12 Coppe Trentino. «Per un paesino di pocopiù di 300 anime è qualcosa di eccezionale» afferma con soddisfazione FulvioBonfanti al suo 23° anno da presidente.LA FINALE L’ultimo e più prestigioso successo è arrivato dalla squadramaggiore open (in foto) che dopo aver conquistato l’alloro provinciale haproseguito nella sua corsa conquistando dapprima la promozione in serie B epoi l’alloro nazionale aggiudicandosi la 65ª edizione del campionato italiano diSerie C, dal primo del 1934, battendo nella finale di Castellaro (Mn) laformazione veronese del Settimo (Vr). Protagonisti dell’impresa tutti giocatoridel paese: Sergio Merighi (capitano), Gabriele Merighi, Federico Merighi,Michael Parisi, Tommaso Merighi, Gianluca Zeni, Tiziano Fiorini, direttoresportivo Adriano Merighi e guida tecnica affidata a Mauro Venturelli che haben ripagato la grande fiducia riposta in lui dalla società.I GIOVANI Dato importante è l’età media della squadra, che è poco più di 20anni, a testimonianza del fatto di come la società ha puntato, punta e punteràin futuro sui giovani; a Noarna infatti sono cresciuti giocatori che ora militanoin serie A come i fratelli Festi, Manuel e Luca, e i fratelli de Zambotti, Matteoe Luca. La tradizione giovanile di successo continua grazie all’attenzione concui la società segue i giovani a partire dalla squadra mini tamburello, seguita da Antonio Fiorini, AlessandroFesti e Cristian Alessi, passando alla squadra under 10 diretta da Rosaria Gorga e Tiziano Fiorini fino adarrivare agli juniores, campioni di tutto nel 2012, guidati da Gianpaolo Merighi. Oltre alle citate squadre giovanilil’associazione è stata impegnata anche nel campionato provinciale di serie D, dove i ragazzi di Barbara Festi sisono classificati terzi.INDOOR La stagione open si è appena conclusa ma è già alle porte quella indoor dove l’appuntamento piùimportante sarà la Coppa Italia di serie A, che si svolgerà a Faenza (RA) l’8 e 9 dicembre, dove l’ASD Noarna (infoto) tenterà di conquistare l’ambito trofeo sfuggito solo per un soffio nella scorsa edizione. E’ il terzo anno che lasocietà del comune di Nogaredo partecipa al massimo campionato nazionale indoor, unica squadra maschile delTrentino; all’esordio nel 2011 arrivò un quarto posto, nel 2012 terzo posto e quest’anno mister Sergio Merighi eBruno de Zambotti punteranno al gradino più alto del podio con i loro giovanissimi atleti: Luca de Zambotti,Giordano Perottoni, Gabriele Merighi, Tommaso Merighi e Federico Merighi.SPONSOR Tanti successi e svariati appuntamenti sportivi quindi ma anche tanto impegno e lavoro perraggiungere questi traguardi, merito quindi a dirigenti, allenatori, volontari ed un sentito e doverosoringraziamento agli sponsor che sostengono l’ASD Noarna pur in questo difficile momento economico: in primis laProvincia Autonoma di Trento attraverso il marchio Trentino, la Cassa Rurale di Isera, Festi Alfeo Srl e il Centrovendite Galvagni Snc.Matteo de Zambotti

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La famiglia Bonomipronta ad acquistarela Aston Martin

L’ex proprietariodell’azienda diBorgo Panigaleoffre 310 milioni peril 50% del miticomarchio inglese. Matratta pure conPirelli

La mitica Aston Martin DB5 deiprimi film di 007 (Ansa) La V12Vanquish con lo 007 PierceBrosnan (Reuters) Il “JamesBond” Daniel Craig con laAston Martin DBS utilizzata nelfilm Casino Royale (Ansa)Quantum of Solace con la V12DBS (LaPresse)

MOTORI LA TRATTATIVA

Dalla Ducati a “007”GIORGIO PASINI

IL PROSSIMO 007? Andrea Bonomi . Ma prima che le fan di Daniel Craig sigettino nello sconforto e sulla tastiera per cercare su Googl e letranquillizziamo subito. L’agente speciale con licenza di uccidere (e sedurre)per almeno altri due film della saga di James Bond rimarrà il biondo dagli occhidi ghiaccio, ma molto probabilmente girerà su auto di proprietà dell’ultimoerede di una famiglia tra le più quotate nella grande finanza italiana, un agentespeciale con licenza di guadagnare (e molto). Facendo buoni affari. Succede

infatti che Investindustrial, il fondo di private equity chefa capo alla famiglia Bonomi stia trattando l’acquistodell’Aston Martin, la Casa automobilistica inglese resafamosa proprio aver creato le più belle auto di 007.Un’operazione resa possibile grazie alla liquidità che i

Bonomi hanno a disposizione dopo aver venduto (benissimo) la Ducati (unaltro marchio ben presente nei cinema) all’Audi. LE CIFRE Ufficialmente Andrea Bonomi non conferma, ma neppuresmentisce. Però i ben informati sostengono che l’operazione sia agli sgoccioli.E che quindi l’Aston Martin diventerà italiana grazie al nipotequarantasettenne di Anna Bonomi Bolghini, la lady finanza (altresì chiamatanella Milano “da bere” la gran siura dei danée ) che ha creato un impero neglianni Settanta partendo dal mattone e dall’amicizia con Calvi e Sindona perapprodare all’alta finanza (da Postal Market Fingest, alla prima finanziariaacquisita da Montedison fino alle banche). Il tutto ad appena sette mesi dallacessione di Ducati all’Audi, un’operazione che ha fruttato alla famiglia Bonomi(che aveva chiesto 1 miliardo di euro) la bellezza di 860 milioni. D’accordo, lacifra è al lordo dei debiti dell’azienda di Borgo Panigale (si dice circa 200milioni), ma intanto l’affare Ducati in sei anni ha almeno duplicato il guadagnodi Investindustrial. Non male in un’epoca contraddistinta dalla grande crisifinanziaria mondiale. La famiglia Bonomi infatti acquistò la Ducati nel 2006 dalfondo americano Texas Pacific Group attraverso un’operazione in Borsa (poi iltitolo fu tolto da Piazza Affari) già di per sé altamente remunerativa (azioniacquistate a 1,719 euro contro il prezzo di collocamento di 2,9 di dieci anni

prima e la sera stessa rivalutate di circa 20 centesimi).Poi la Ducati ha prodotto ottimi risultati (e grandidividendi: 5,3 milioni solo nel 2011), con ricavi passatidai 305 milioni del 2006 ai 480 del 2011 (da 27 a 94 ilmargine operativo lordo). Infine la plusvalenza con lavendita. Ecco perché i Bonomi si stanno guardando ingiro per reinvestire e rimpolpare gli oltre 3 miliardi dieuro (15 società in 14 nazioni; in Italia da Snai adEutelsat, da Gardaland a Banca Popolare di Milano)

che rappresentano il portafoglio di Investindustrial. E nel mirino della famiglia milanese sono finite Aston Martione Pirelli, con un occhio all’editoria (Rcs). LE GOMME Ma l’affare Pirelli si sarebbe complicato con il recente annuncio della rottura tra Marco TronchettiProvera e la famiglia Malacalza (appoggiata dai Bonomi), soci nella holding (Camfin) che detiene il 26% circadell’azienda della Bicocca, tornata alla ribalta nel mondo sportivo con la Formula 1. Ecco perché, nonostante latrattativa esclusiva con la Pirelli scada il 15 dicembre, si fa sempre più concreto l’affare Aston Martin. La Casainglese di auto di lusso e sportive (ha partecipato anche al Mondiale di Formula 1 nel 1959 e nel 1960 nonché amolte 24 Ore di Le Mans), salvata dal fallimento da Ford nel 1986 e venduta nel 2007 a due fondi investimentidel Kuwait: Investment Dar e Adeem Investment. Il primo ha messo in vendita il suo 50% di un valore d’impresavalutato in 750 milioni di sterline (926 milioni di euro). L’offerta della famiglia Bonomi sarebbe di 310 milioni. Edeve superare la sfida di Mahindra & Mahindra, l’azienda indiana che ha tentato di comprare la Ducati. Ma piùche vendicarsi, la Mahindra è interessata a contrastare la connazionale Tata sul fronte delle auto del lusso(possiede Jaguar e Range Rover). Ma a favore dei Bonomi c’è una carta importante: la Mercedes come partnertecnico dell’accordo. Insomma, un’operazione importante. Roba da 007 appunto. Dopo Octopussy (Operazionepiovra), Thunderball (Operazione tuono), Moonraker (Operazione spazio) ecco l’Operazione Bonomi che può far

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diventare italiana l’Aston Martin. © riproduzione riservata

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Dinastia che vale 3 miliardiE’ NATO a New York e vive tra Milano, Lugano e Londra. Andrea Bonomi, 47 anni, è il “cavaliere bianco” delprivate equity. Rampollo di una dinastia milanese dedita all’industria e alla finanza (da nonna Anna a papàCarlo), Bonomi ha fondato nel 1990 Investindustrial, società di investimento che ha in portafoglio società per piùdi 3 miliardi di euro e che controllava la Ducati.

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Il team nato comeoperazione dimarketing è ora nellastoria

Colpo Mateschitz:sfruttare la baseJaguar, affidarsi aNewey e utilizzare(all’inizio) i motori diMaranello. Unicoflop: il talent Usa

Sebastian Vettel celebra con laRed Bull la conquista per laterza volta di fila del Mondialepiloti e di quello costruttori(Ansa)

FORMULA 1 LA SAGA DEL TORO ROSSO

Quando la Ferrari aiutava la Red BullOTTAVIO DAVIDDI

BIBITARI sì, ma nemmeno troppo. La Red Bull - tre titoli mondiali costruttori difila e altrettanti tra i piloti con “Seba” Vettel - è entrata a pieno diritto nelnovero delle squadre di maggior prestigio in Formula 1. Ma non èun’invenzione recente, spuntata dal nulla o quasi. La squadra di MiltonKeynes è nata dalle ceneri della Jaguar, a sua volta nata dalla Stewart Gran

Prix, fondata da “sir” Jackie e da suo figlio Paul. Unascuderia, quest’ultima, attiva sin dal 1988, basata su unprecedente team acquistato a bella posta. In Formula 1nulla (o quasi) si crea dal nulla, specie in Inghilterra,dove le corse d’auto sono un settore economicosempre florido. Stewart padre e figlio avevano

l’appoggio ufficiale della Ford e - nel 2000 - vendettero alla Casa americanatutta la squadra, che utilizzò il marchio Jaguar (oggi la storica casa inglese èstata venduta ed è di proprietà indiana, della Tata). FONDAMENTA Dal 2000 al 2004 i risultati furono scarsi, ma le iniezioni di capitali e di tecnologia notevoli, cosìcome la costante crescita tecnica. Così, quando a fine 2004 gli americani decisero di uscire dalla Formula 1, ilmagnate austriaco Dieter Mateschitz acquistò un’azienda già strutturata. Una premessa necessaria, perspiegare che le fondamenta del team c’erano già ed erano pure solide. PASSO Dal 2005 in avanti, la Red Bull (intesa come azienda austriaca produttrice di soft drinks) cominciòun’opera di costante rafforzamento della Red Bull (intesa come scuderia inglese) facendola crescere passo dopopasso. E per meglio riuscire nell’intento siglò anche un accordo di collaborazione con Ferrari, usando i suoi

motori nel 2006 (i piloti erano Coulthard e Klien ). La svolta, tecnicamente parlando,avvenne nel 2006 con l’ingaggio di Adrian Newey e (portati da lui) di una serie di tecniciprelevati da altre squadre, principalmente dalla McLaren (a cominciare dal tecnicoaerodinamico, il cipriota Peter Prodromou ). Il resto è storia nota, compresa l’acquisizionedella Minardi - oggi Toro Rosso - con funzione di junior team. Oggi le due anime della RedBull, quella commerciale e quella sportiva, si sostengono a vicenda. Le attività industrialisostengono quelle sportive, lo sport promuove le vendite. Un circolo virtuoso, che fa del“polo” Red Bull un’isola felice anche i tempi di crisi. Non per niente la squadra diretta da

Christian Horner è probabilmente la squadra che spende di più, in barba all’accordo di restrizione di costi (sichiama Rra) che si può aggirare facilmente non avendo natura vincolante. CANTERA L’unico passaggio a vuoto in questa “vision” (come dicono gli american) è stato proprio il flopstatunitense. La Red Bull ha varato anni fa un ambizioso programma di ricerca di giovani talenti, miratospecialmente a trovare un nome a stelle e strisce per aiutare l’espansione Oltreoceano. Un programma dal qualenon sono nati grandi talenti e che ha visto nel modesto Scott Speed l’unico pilota americano. Vettel, tanto perricordare, è nato nella “cantera” Bmw. In America, per alimentare il suddetto circolo virtuoso, è stato necessarioinvestire su altri sport. Ma un piccolo flop è normale, anche nelle migliori famiglie.

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Dopo la Red Bullsono arrivateLucozade(McLaren), Monster(Mercedes), Tnt(Ferrari) e ora Burndella Coca Cola(Lotus)

Bibite energetiche: è boomIN PRINCIPIO fu la Red Bull ... Oppure no. Le bibite energetiche sono un’invenzione relativamente recente, ma èdifficile stabilire con certezza quale marchio sia nato prima degli altri. Ma di certo La Red Bull è stata la prima cheha investito massicciamente nello sport, creando un marchio che si sovrappone alle attività sportive. Da quel

momento - diciamo primi anni 2000 - in Formula 1 sono arrivate altre bevandeenergetiche. Oggi sono tra i marchi più presenti nella principale categoria automobilistica.Con una differenza (non di poco conto): la Red Bull è proprietaria di due squadre, quellaomonima e quella italiana (la ex Minardi, ribattezzata Toro Rosso). Gli altri marchi sonopresenti solo come sponsor. La McLaren gode dell’appoggio della Lucozade , un marchionoto principalmente in Inghilterra. La Monster , molto forte del motomondiale, ha scelto disostenere la Mercedes e appare sia sulle auto sia sui caschi di Rosberg e Schumacher(dal prossimo anno, probabilmente, di Hamilton ). Tempo fa era comparsa la Hype , siacome sponsor della Honda (che oggi non c’è più) sia come principale marchio del GP del

Canada. Poi si è vista sulla mai page di siti più o meno ufficiali della Formula 1. La Ferrari è arrivata soloquest’anno ad avere una bibita energetica tra i suoi sponsor, avendo firmato un accordo con la brasiliana Tnt(che è presente soprattutto su quel mercato). Il colpo più grosso è però quello dell Lotus, che ha firmato unimportante accordo con la Burn , azienda del gruppo Coca Cola. Così, dal prossimo anno, quasi tutti i marchi dienergy drink saranno sulle livree delle monoposto.

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San Paolo: Horner (destra)festeggia Vettel con Newey(LaPresse)

FESTA A MILTON KEYNESHorner esalta Vettel (e Newey) e stuzzica Ferrari eMcLarenALTRO che ali, la Red Bull adesso ha messo la cresta. Forse comprensibileper chi da tre stagioni conquista tutto: Mondiale piloti e Mondiale costruttori.Ma intanto il ritorno a casa del team campione conferma la sensazione cheChristian Horner, oltre che essere il più giovane team principal della Formula1, è anche il più arrogante. Succede infatti che mentre Stefano Domenicaliappena finita la gara di San Paolo sia andato a congratularsi (con tanto diabbraccio) direttamente con Sebastian Vettel (che per altro dicono abbia giàmesso sotto contratto...), Horner non perda invece l’occasione perpunzecchiare gli avversari. Ferrari e McLaren in primis, ovvero i top team chefarebbero ombra alla sua Red Bull.GRAZIE SCHUMI Ieri, al rientro della squadra blu nella base di Milton Keynes,vicino al circuito di Silverstone, il team principal ha avuto parole nette per tutti.A partire da quelle di elogio per Vettel (occupato a firmare autografi),ovviamente. «Penso che la sua esperienza cresca, che Sebastian stia continuando a crescere come persona.Dobbiamo ancora vedere il meglio da lui». Insomma, anche Horner cade nel riciclo dell’Obama pensiero. Tant’è.Comunque il manager inglese almeno non fa una graduatoria assoluta, però mette Vettel «tra i migliori» piloti disempre. Riferimento che lo porta a Michael Schumacher, del quale Sebastian è l’erede designato. Ecco, Hornerringrazia pubblicamente l’ex kaiser della Ferrari, che nella sua ultima gara in Formula 1 (al volante dellaMercedes) ha dato palesemente strada al connazionale nelle ultime fasi della corsa, garantendogli una posizione(la sesta) più comoda. «Michael è stato davvero gentile. Un gesto importante, anche se non credo che sia statoparticolarmente gradito dal suo ex datore di lavoro (un modo antipatico di dire Ferrari, ndr). Poteva essere unadura battaglia (e pericolosa), Michael ce l’ha evitata». Non contento, Horner ha mandato un messaggio duroanche alla McLaren, rea di aver lasciato andare via Lewis Hamilton. Sicuramente con Fernando Alonso il pilotapiù forte nel corpo a corpo. «Credo che la McLaren senza Lewis sia una squadra più debole. Sì, credo che laMcLaren dovrebbe ammetterlo. Lewis è un pilota fantastico e qualsiasi team lo prenda può diventare più forte».SAMURAI ALONSO Infine l’avvertimento a tutti: non ci fermiamo qui. Horner lo dice chiaramente presentandoper l’applauso collettivo Adrian Newey come «il genio che tutti vorrebbero avere». E che la Red Bull si tienestretto. «La squadra sta lavorando fantasticamente bene - la chiosa del team principal -. Abbiamo alcuni membridella squadra con grande leadership tecnica, a partire da lui. E’ un grande, capaci di influenzare l’interaorganizzazione. Penso che quello che abbiamo realizzato insieme sia davvero fenomenale». Parole che farannofischiare le orecchie a Fernando Alonso, che ha sempre detto che perdeva non contro Vettel ma contro lamacchina di Newey. Un Alonso che ieri ha ricominciato a twittare: «Ama chi si preoccupa di te...» il primo,significativo messaggio. E poi un altra massima da Samurai: «Non faccio miracoli, faccio le leggi giuste per i mieimiracoli». Rivolto alla Fia o alla Ferrari?G.P.

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Stratos: Il lancio spaziale diFelix Baumgartner (Reuters)

AVVENTURANello spazio con Felix Ecco l’ultima impresaPER sponsorizzare il suo prodotto, la Red Bull investe in pubblicità emarketing circa il 30% del fatturato, pari a 4,253 miliardi di euro nel2011. Molto utilizzato lo sport, a partire da quelli estremi. L’ultimaogrande operazione si è chiamata Red Bull Stratos, la missionecompiuta da Felix Baumgartner un mese e mezzo fa in New Messico.Costata 50 milioni di euro, ha permesso al paracadutista austriaco dilanciarsi da una navicella portata nello spazio da un pallone aerostatico,conquistando tre record: l’altezza massima raggiunta da un palloneaerostatico con equipaggio (39.068 metri), l’altezza maggiore di unlancio da pallone aerostatico e la velocità massima raggiunta da unuomo in caduta libera 1.342,8 all’ora, infrangendo il muro del suono.

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Flugtag Flight Lab: l’ultimatappa italiana all’idroscalo diMilano

COLOREFlugtag, ovvero quanto ti metti davvero le aliL’INVESTIMENTO Red Bull nello sport spazia dal windsurf al base jumping,dallo snowboard (il mito Shaun White) allo sci alpino (per fare un nomeLindsey Vonn), per non parlare dei motori e di sport più tradizionali come ilcalcio (FC Red Bull Salzburg, RB Leipzig, New York Red Bulls, Red BullGhana, Red Bull Brasil) e Hockey (EHC Red Bull München), ma l’aziendaaustriaca ha legato il suo nome anche alle esibizioni aeree, fedele al suomotto (“Red Bull ti mette le ali”). Ecco allora la pattuglia acrobatiche RB, legare di voli acrobatici, ma anche eventi divertenti e autoironici come la “RedBull Soap Box Race” e il “Red Bull Flugtag, un giorno con le ali”, nei qualichiunque può sfidare sé stesso (e la gravità) su macchinette o aeroplaninisenza motore costruiti con i mezzi più disparati.

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Orlando Duque, il campionedel circuito Cliff Diving(Reuters)

SPORT ESTREMIOrlando e gli altri folli dei tuffi da scoglieraALL’INSEGNA dell’estreno e dell’avventura tante manifestazioni RedBull. Una delle più note è il circuito mondiale di Cliff Diving, ovvero ituffi d’altura (o da scogliera). L’evoluzione della cerimonia d’iniziazionehawaiiana attrae in tutto il mondo molti spettatori, che accorrono in rivaa mari, laghi e fiumi (anche in città) per ammirare le folli evoluzioni delcolombiano Orlando Duque e compagnia. Questi tuffatori professionistisi lanciano da piattaforme aeree alte 36 metri, impattando l’acqua con ipiedi a più di 100 km orari. Applauditissime anche le evoluzioni sullemoto da cross che animano il circuito mondiale di Reb Bull X-Fighters,forse la massima competizione di Freestyle Motocross (FMX) cherichiama gli X Games, per altro sponsorizzati Red Bull.

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I ragazzi della Rookie Cupaffiancata al Motomondiale

MOTORIRookie Cup nelle moto Così si cerca il futuroINFINE gli sport motoristici. Detto degli X-Fighters, Red Bull sponsorizzadirettamente il team di Formula 1 (e il suo gemello Toro Rosso), una scuderianella Nascar, il nove volte campione del mondo di rally Sebastien Loeb (e ilteam ufficiale Citroen), il sei volte iridato del motocross Tony Cairoli, moltipiloti del Motomondiale (da Casey Stoner a Dani Pedrosa, da Stefan Bradlall’emergente Marc Marquez) al quale affianca la Red Bull Rookie Cup, ovveroil circuito riservato ai giovani talenti con moto identiche (Ktm 125) che serveper promuovere il mondo delle due ruote su pista e lanciare i baby campionidel futuro. e per chi può solo sognare si mettersi al volante di una Formula 1ecco Red Bull Game Tour, il campionato di videogame con simulatori di F1che quest’anno si concluderà il 9 dicembre al Motor Show di Bologna.

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Domenico Geminiani, papàromagnolo e mamma caraibica(Ansa)

GOLFGeminiani, che colpo!A 16 anni vince in Florida il suo primo torneo daprofessionistaROMA. A 16 anni ha vinto il suo primo torneo da professionista. L’Italia del golftrova un altro talento: Domenico Geminiani si è imposto nel Ritz-CarltonSeries, torneo del West Florida Tour svoltosi sul percorso del Ritz-CarltonMembers Club (par 72), a Sarasota in Florida. Geminiani ha concluso in 70 (-2) colpi, alla pari con il giocatore di casa Brian Ward, che poi l’azzurro habattuto con un par alla prima buca di spareggio guadagnandosi il titolo e i1.000 dollari di premio sui 3.900 in palio. Geminani è il nuovo nome delmovimento golfistico azzurro, che dopo i fratelli Molinari e Matteo Manasserocontinua ad affermarsi in campo internazionale.Molto intensa l’attività dei golfisti azzurri in questo fine settimana. FrancescoMolinari prende parte per il secondo anno consecutivo al Nedbank GolfChallenge, il prestigioso torneo a inviti, riservati ad alcuni tra i migliori giocatoridel mondo, giunto alla 32ª edizione e in programma da domani al Gary PlayerCountry Club di Sun City in Sudafrica. Dodici i partecipanti: insieme a Molinarivi saranno il belga Colsaerts, lo statunitense Haas, gli svedesi Pettersson e Hanson, il tedesco Kaymer, loscozzese Lawrie, i sudafricani Schwartzel, Oosthuizen e Mulroy e gli inglesi Rose e Westwood, vincitoredelle ultime due edizioni. Molinari, lo scorso anno terminato all’11° posto, è il terzo italiano a prendere parteall’evento dopo Costantino Rocca (7° nel 1995) ed Edoardo Molinari (11° nel 2010). All’Indian Open sarannoinvece Stefania Croce, Veronica Zorzi, Margherita Rigon e Sophie Sandolo: da venerdì a New Delhi, è ilpenultimo torneo stagionale del Ladies European Tour che si concluderà la prossima settimana con la disputadell’Omega Dubai Ladies Masters (5-8 dicembre) all’Emirates GC di Dubai.

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BOXE / LA CURIOSITA’Klitschko messo ko dall’insalata di polloAMBURGO. Un’insalata di pollo è riuscita a portare a termine l’operazione che nessuno dei suoi rivali è riuscito arealizzare sul ring di boxe: mettere al tappeto il campione mondiale dei pesi massimi (Wba, Ibf, Wbo e Ibo)Wladimir Klitschko.Il trentaseienne ucraino, fratello dell’altrettanto famoso Vitaly (41enne, tutt’ora dententore della corona iridata deimassimi Wbc e passato forse definitivamente all’attività politica) è stato letteralmente mandato ko per alcunigiorni a causa di una cena con amici in un ristorante nel quartiere di St. Pauli della città di Amburgo. Sottoaccusa un’insalata di pollo, che nella notte ha provocato a Klitschko un malore. Chiamata d’urgenzaun’ambulanza, il pugile ucraino è stato ricoverato all’ospedale con immediato intervento dei medici.A subire gli effetti nefasti dell’insalata anche i tre amici di Wladimir, anche loro intossicati dalla medesimapietanza e trasportati all’ospedale.LA DIFESA Klitschko ha difeso vittoriosamente il 10 novembre scorso i titoli di cui è detentore ad Amburgo - lacittà in cui risiede abitualmente - contro il colossale polacco Mariusz Wach (2,02 di statura) infliggendogli laprima sconfitta in 27 incontri. Ieri, dopo due giorni di ricovero, è stato dimesso dall’ospedale.

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TUTTONOTIZIEDubbi su Atene ’04 Krivelyova rischiaMOSCA. La pesista russa Svetlana Krivelyova rischia di perdere il bronzo olimpico conquistato nel lancio delpeso ad Atene 2004. Nell’ambito del riesame di una serie di test effettuati in quei Giochi, la lanciatrice (chebeneficiò della squalifica per anabolizzanti della vincitrice, la Korzhanenko) è sotto indagine. «Vadano al diavolo:non restituirò mai quella medaglia» ha commentato la Kriveliova, che a 43 anni ha già lasciato l’attività. Incarriera vinse l’oro olimpico nel 1992, i Mondiali di Parigi 2003 e quelli indoor del 1999 e del 2004 dove fu terza eseconda ma vide le atlete che la precedevano squalificate per anabolizzanti. Nessuna notizia è ancora emersasugli altri nomi sospettati ad Atene 2004.

SCI NAUTICODUE ITALIANI SUL PODIO DI COPPA DEL MONDO(r.ber.) Si è chiusa con un bel risultato azzurro la Coppa delMondo 2012 sulle acque indonesiane di Palembang, a sud di Sumatra. Gli slalomisti Thomas Degasperi e CarloAllais hanno centrato il bronzo grazie all’identico risultato di 3 boe a 11 metri. A dominare la gara l’inglese WilliamAsher, già campione europeo nello scorso agosto, con Degasperi 3° e Allais quarto. Sul secondo gradino delpodio lo statunitense Chris Parrish con 4 boe a 11 metri.

ATLETICACROSS, SCELTI GLI AZZURRI PER L’EUROPEO(w.b.) Fatta la squadra per gli Europei di cross (Budapest 9dicembre). Nessuna novità eclatante, fa eccezione il giovane allievo (16 anni) Yemaneberhane Crippa matricolada prendere in considerazione. Uomini: Lalli, Meucci, De Nard, La Rosa, Nasti, Baldaccini. Promesse: Cominotto,Gerratana, Sanguinetti, Pranno, El Mazoury. Juniores: L. e S. Dini, Quazzola, N. Crippa, Y. Crippa, Titon. Donne:Weissteiner, Marauoi, Ejjafini, Rinicella, Pinna, S. La Barbera. Promesse: Roffino, Viola, Bevilacqua, Pistilli,Bottini. Juniores: Abate, Merlo, Stefani, Del Buono, Santi.

PALLANUOTOBRESCIA IN CHAMPIONS(e.m.) Oggi alle 15 (ora italiana) il Brescia gioca a Kazan in Russia per la quintagiornata della fase preliminare a gironi della Champions League.

NUOTODI NINO PRESENTA IL PROGETTO EUROPEO(s.r.) Ieri Andrea Di Nino, tecnico italiano che segue grandicampioni internazionali di nuoto, ha presentato le novità del progetto ADN Swim Project, primo programmaeuropeo per nuotatori internazionali fondato da Di Nino nel 2005. Presente all’evento anche Korotyshkin, argentoa Londra nei 100 delfino e oro agli Europei di vasca corta a Chartres. Con loro, anche il nuotatore brasilianoFratus e il tecnico brasiliano Arilson Silva, che aiuterà Di Nino nella gestione degli atleti. Chi segue con grandeattenzione questo progetto è Guglielmo Guerrini, tecnico e marito di Josefa Idem.

HOCKEY INLINEIL MONLEALE PIEGA I CAMPIONI D’ITALIA(r.ber.) Impresa degli alessandrini della Sportleale Monleale che sullapista di casa hanno battuto 9-6 i campioni uscenti del Milano 24 Quanta nella 5ª giornata della massima serie.Bene anche il Padova (7-1 contro il Pisa in terra toscana) e i Diavoli Vicenza, che hanno vinto 6-1 in trasfertacontro l’Empoli. Successo interno e di misura (5-4) del Cittadella sugli Asiago Vipers. In testa alla classifica ilMonleale, con 13 punti, uno in più del Padova. Milano e Cittadella terzi con 9 punti.

IPPICALANFRANCO DETTORI INTERROGATO IL 4 DICEMBRE(gmc) Lanfranco Dettori, il più celebre jockey delmondo sarà interrogato dai commissari di France Galop il prossimo 4 dicembre. Il re dei fantini è stato trovatopositivo a un controllo antidoping a sorpresa effettuato il 16 settembre all’ippodromo parigino di Longchamp ed èstato sospeso in via provvisoria dalle corse francesi. Dettori rischia sei mesi di sospensione.CORSA TRISRoma galoppo: 1. Olympic Fire (12), 2. Misaider (14), 3. Black Ranger (6), 4. Spirit’s Viky (15), 5.Straight Force (7). Combinazione Tris: 12-14-6 da 841,73 euro e da 109,08 euro alla coppia. Quarté: 12-14-6-15da 2.405,71 euro. Quinté: 12-14-6-15-7 nessun vincitore, pertanto, il prossimo jackpot sarà di 72.395,92 euro.

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LA TRIS ODIERNALa Tris odierna di galoppo, valida per il quarté e il quinté, è in programma questa sera, alleore 18.45, a Marsiglia (Francia) con un handicap sui 2.000 metri metri con 14 cavalli. La nostra terna prevede:Express Cashflow (6), La Pailhette (5), Aphrodisiac (1). Da seguire anche Calafate (7), Tarpon (3), Kingvati (4).

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Alex Schwazer, oro olimpico aPechino nei 50 km di marcia(LaPresse) Valentina Vezzalicon il primo figlio, Pietro, natonel 2005 (Ansa) Ben Ainslie,inglese, ha vinto quattro oriolimpici nella vela (Reuters)Deron Williams decisivo per lavittoria dei Nets (Reuters)Radostin Stoytchev, allenatoredell’Itas Diatec Trentino(Galbiati)

Schwazer: «All’est l’antidoping non c’è»

SCHERMALA VEZZALI ASPETTA IL SECONDO FIGLIO«Io sono una donna chemantiene sempre la parola. Avevo detto che era il momento giusto per unanuova gravidanza e infatti, a maggio, nascerà un maschietto che faràcompagnia a Pietro (il figlio di 7 anni che ha avuto dal marito Domenico)». Èuna Vezzali al settimo cielo quella che annuncia la sua gravidanza.«Desideravo una bimba. Anzi, dal 2004 aspettavo Ginevra, questo il nome cheavrei dato a mia figlia. Pazienza. Il buon Dio ha voluto così e va benissimo.Sarò circondata da uomini: due figli maschi, mio marito e anche Goan, ilnostro labrador». La nuova maternità non cambia gli obiettivi dellacampionessa di fioretto. «Il mio obiettivo sono le Olimpiadi di Rio 2’16. Anchese avrò 42 anni, punto alla vittoria. No, non è ancora il momento di mollare.Diciotto giorni dopo la prima gravidanza, durante la quale avevo preso trentachili, ero già in gara. E quattro mesi dopo avevo vinto l’oro ai Mondiali.Figuriamoci se mi fermo ora. Ora mi godo la gravidanza, ma poi voglio tornarepiù forte di prima». E a proposito di progetti, Valentina aggiunge: «Mipiacerebbe diventare presidente del Coni. Sognare non costa nulla e io sognoun ruolo dirigenziale nel mondo dello sport».

VELABEN AINSLIE RINUNCIA A RIO PER LA COPPA AMERICAL’inglese BenAinslie, quattro volte campione olimpico di vela, ha confermato che nonparteciperà ai prossimi Giochi di Rio de Janeiro per dedicarsi alla CoppaAmerica. Il suo sogno è di riportare il trofeo in Inghilterra. Dopo l’oro nellaclasse Finn a Londra il 35enne campione aveva annunciato di volersiprendere un pò di tempo. «Dopo venti anni alla ricerca dell’oro, ho deciso chenon voglio provare a vincere la sesta volta a Rio. Non indosserò più la tenutadel team britannico» ha detto al Daily Telegraph.Ainslie ha vinto quattro ori in cinque Olimpiadi: la prima nel 2000 a Sydneynella classe Laser, poi nella classe Finn ad Atene, Pechino e Londra. Nel1996 ad Atlanta vinse anche un argento nel Laser.Per la Coppa America il campione britannico ha organizzato un team che portail suo nome: JP Morgan BAR (Ben Ainslie Racing).«Confido nelle nostre possibilità - ha detto - di essere un giorno sfidanti, forsenon nella prossima edizione di San Francisco, ma la volta successiva».ROMA. «Dopo Pechino sono stati tanti gli episodi che mi hanno fatto prenderequella decisione. Non è facile dover gareggiare contro atleti nei confronti deiquali c’è tanto sospetto. Nessuno dà uno sguardo al di là dell’Italia, dovel’antidoping non esiste». In una intervista-confessione, l’olimpionico di Pechino2008 Alex Schwazer ribadisce di aver fatto tutto da solo e spiega il suo statod’animo di allora: «Vi posso dire che negli anni è diventata dura gareggiarecontro questi avversari. Ci si sente presi in giro. Se uno qua da noi si dopanon è perchè vuole avere un vantaggio, ma perchè vuole finalmentegareggiare alla pari». Ora Schwazer racconta che per anni avversari dell’est,dopo le gare, gli hanno ripetuto sempre questa frase: «Alex Schwazer italianoha realizzato questo tempo, se non fosse italiano avrebbe fatto registrare untempo inferiore di cinque minuti. Per me era difficile non partire alla pari con glialtri, anche se in passato lo avevo fatto e avevo vinto, ma dentro di me vivevotutto in maniera negativa. Ho sbagliato. Forse mi sarei dovuto fermare per unanno, occuparmi di altro e probabilmente sarei rientrato e avrei vinto come aPechino. Tristezza e rabbia mi hanno spinto a fare un terribile errore».CON CAROLINA Alex adesso studia Economia a Innsbruck: «Sto cercando di provare altri stimoli. Sono statimesi molto intensi. Positivi per la nuova sfida che riguarda il Master, ma anche negativi perchè sono state dette escritte sul mio conto tante cose non vere che hanno coinvolto persone che, purtroppo, non c’entrano niente». C’èanche l’ombra del dottor Ferrari, messo al bando dal Coni fin dal 2002: Schwazer lo ha incontrato nel 2010, nonper il doping - ripete - ma per farsi preparare delle tabelle di allenamento: «Sapevo che era sospettato per

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episodi legati al doping, ma non sapevo che fosse stato radiato dal Coni, altrimenti non ci sarei mai andato». Einfine la Kostner e le perplessità sul fatto che anche lei potesse sapere. «La gente deve sapere che quando dueatleti di vertice stanno insieme, il rapporto non si può paragonare a quello delle coppie normali che lavorano e siincontrano a fine giornata. Noi non ci vediamo per lunghi periodi e ci sentiamo solo al telefono. Chi pensa a unrapporto normale è ovvio che dica: cavolo, lui mette l’eritropoietina nel frigorifero e lei non si accorge di nulla, manon è così. Quando uno decide di doparsi, o si confida con qualcuno oppure sceglie il segreto e non lo dice anessuno. Come ho fatto io». La sua fidanzata, Carolina Kostner, le è rimasta accanto. Molti scommettevano chel’avrebbe lasciata. «Invece ad aprile festeggiamo cinque anni insieme, e questa difficoltà, come quelli che leiebbe due anni fa, ci ha resi ancora più uniti. Se c’è una persona che può capire e perdonare quello che ho fatto,è lei: noi sportivi siamo estremi, viviamo di pressione e disciplina, e se non stiamo bene psicologicamenterischiamo di cadere».VECCHIE ANALISI Il suo errore di oggi rischia di gettare un’ombra anche sul trionfo di quattro anni fa. «Perquesto ho subito chiesto che fossero rese pubbliche le mie analisi di allora, ma nessuno l’ha ancora fatto.All’epoca avevo valori da quasi anemico, incompatibili con l’uso di Epo. Ho sbagliato, ma nessuno può togliermila medaglia che ho vinto a Pechino, con onestà e anni di sacrifici». Ma Lance Armstrong è stato squalificato avita e tutti i suoi titoli sono stati cancellati, dal 1998 a oggi. «Il suo è un caso diverso: ci sono testimonianze che loaccusano di avere praticato sistematicamente il doping per tutto quel periodo. Teoricamente potrei ancheaccettare la squalifica a vita, se servisse a dare un segnale. Ma allora deve valere per tutti, non solo per me».

BASKET NBAAI NETS IL PRIMO DERBY DI NEW YORKSe in futuro i sogni sportivi del miliardario russo Mikhail Prokhorov(titolo Nba con i Nets) dovessero avverarsi, lunedì verrà ricordato come un momento cruciale. In cui Brooklyn havinto il primo derby nella storia di New York, battendo i Knicks. La sfida non ha tradito le attese, regalandoincertezza e spettacolo, e al supplementare i nervi saldi dei Nets hanno fatto la differenza. Grazie all’uomo piùatteso, Deron Williams, ma anche con l’inatteso Jerry Stackhouse, 38 anni e 18 stagioni nella Lega.SCONFITTI GLI ITALIANI Perdono Danilo Gallinari (12 punti) e Denver contro Utah, e Marco Belinelli, nonentrato nel suicidio di Chicago contro Milwaukee (ko da +27). Oggi appuntamento di prestigio per Della Valle: ilpiemontese e Ohio State giocano sul campo di Duke, il Cameron Indoor (ore 3.30, SkySport2 e Espn America).M.M.

RISULTATI: Washington-San Antonio 92-118, Brooklyn-New York 96-89, Detroit-Portland 108-101, Chicago-Milwaukee 92-93, Memphis-Cleveland 84-78, Oklahoma City-Charlotte 114-69, Utah-Denver 105-103, L.A.Clippers-New Orleans 98-105

VOLLEYSTASERA SI RECUPERA TRENTO-MODENA(l.muzz) Stasera al pala Trento i campioni del Mondo dell’ItasDiatec Trentino sfidano Casa Modena nel recupero della terza giornata di andata rinviata in ottobre. In campodue squadre, reduci da due importanti successi domenicali, che viaggiano su binari differenti. L’Itas, al completo,vuole punti per riavvicinare in vetta la Lube Banca Marche Macerata, oggi a +4 in classifica, Casa Modena, dopol’exploit su Cuneo, affila le armi per il rush finale del girone di andata che ancora la vede in corsa per laqualificazione ai quarti di Coppa Italia, se arriverà un piazzamento tra le prime otto al gro di boa. Squadre alcompleto, Trento dopo aver fatto riposare Kaziyski a Castellana Grotte stasera si presenta con il sei più unoclassico, Modena ha recuperato al meglio Celitans e sta ottenendo buone risposte dal libero Manià nonostante iproblemi alle costole. Incerta la coppia dei centrali, dopo che contro la Bre Banca, Lorenzetti ha tenuto a riposoSala per dare spazio a Piscopo. Arbitri della sfida Saltalippi e Goitre, squadre in campo alle 20.30.URBINO, NUOVO COACH E’ il pugliese Donato Radogna il nuovo allenatore della Chateau d’Ax Urbinopenultima in A1 femminile che sabato scorso ha esonerato Ettore Guidetti.

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BASKET LA CAPOLISTA IMBATTUTA

MERCATO E NOTIZIEAmoroso alla Sutor e Dean ad Avellino(p.g.) QUANDO la stagione entra nel vivo, le operazioni di mercato si intensificano automaticamente. Ma unagiornata così piena è rara anche in questi momenti. E’ bene procedere con ordine. Ha cominciato lunedì sera laJuve Caserta, trovando l’accordo con Erving Walker, play-guardia di appena 1.72, attualmente a Veroli inLegAdue, dove viaggia a 15,1 punti di media, ex titolare dei Florida Gators. Ma Veroli per lasciarlo andare devetrovare un sostituto e al momento Cremona non concede Aron Johnson. Tanti affari sono però stati ufficializzati.A cominciare da Valerio Amoroso. L’ala centro di 2,04 e 32 anni torna a Montegranaro, conclusa la brevissimaparentesi a Pesaro. Ora la Sutor riuscirà a trattenere Freimanis? Avellino invece completa la prima parte di unadoppia operazione. Ingaggiato infatti l’ottimo Taquan Dean, 29enne protagonista per lunghe stagioni ad Avellinoe reduce da infortunio. Sostituirà Chris Warren. Ma è ben avviata a soluzione anche la vicenda del passaportocongolese di Dwight Hardy. Ieri era atteso il proscioglimento per regolarità dello stesso. Hardy prenderebbe ilposto da comunitario del greco Mavraides. A questo punto gli stranieri di Avellino diventeranno: Shakur, Dean eJohnson (Usa), Richardson, Dragovic, Ebi e Hardy (comunitari). A Dean serverà tempo per ritrovare lacondizione. E a coach Tucci spetterà mettere e tenere assieme tanto talento.A BIELLA Entro un paio di giorni l’Angelico Biella ufficializzerà l’ingaggio di Andrea Renzi in un lodevole ecorretto tentativo di lanciare un talento importante del basket italiano (23enne di 2.09, azzurro all’Euro 2011).LARDO PER TICCHI Come già scritto domenica e nonostante un parziale ripensamento lunedì, la ScavoliniBanca Marche Pesaro, ha esonerato l’allenatore Giampiero Ticchi. Teporaneamente subentra l’assistenteBadioli, ma Pesaro ha concluso la trattativa con Lino Lino Lardo. Oggi l’annuncio: alternative erano Bechi ePancotto.SASSARI EUROCUP Oggi il Banco Sardegna Sassari gioca nel 4° turno di Eurocup. Ospita alle 20.45 la StellaRossa Belgrado. Ieri: Cajasol Siviglia-Orleans Loiret. Girone H: Stella Rossa 6; Siviglia, Orleans, Sassari 2.

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VITUCCI «Inizioincredibile graziealla difesa, ma è il 1°anno»

Il coach respingeparagoni per legrandi partenze delpassato:«Dobbiamopensare solo aDatome e Roma, seno sono guai»

I giocatori di Vareseringraziano il pubblico. Hannoconquistato la passione di unacittà esigente (Ciamillo)

«Record e scudetto? Varese deve crescere»PIERO GUERRINI

NOVE a zero è un percorso che comincia a essere interessante. Negli ultimianni di solito ha condotto perlomeno alla finale, spesso allo scudetto. MaFrank Vitucci e Varese, non toccano neppure gli amuleti che sarebberod’obbligo. Semplicemente respingono ogni sorta di associazione. «Seguardate le squadre, ebbene, venivano da anni di crescita, giocavano inEurolega, partivano tra le favorite, se non lo erano a livello assoluto. La stessaVarese della Stella , nel 1999, veniva da una semifinale. Noi siamo all’inizio di

un percorso e di un progetto». Si, però nove vittorie sunove diventano 20 se si considera il precampionato. LaCimberio è imbattuta da inizio stagione. E il ConsorzioVarese nel Cuore presieduto da Michele Lo Nero nelfrattempo si arricchisce di nuovi soci, adepti. Il n. 73(piemontese come Cimberio) è il Cotonificio Verbanese. Sembra una favola, forse lo è,

figlia dell’idea e dell’organizzazione di Cecco Vescovi . Vitucci, ci può spiegare il segreto dell’avvio strepitoso? «Uso una battuta di Marino Zanatta, una leggenda qui. Non conta quante partite si vincono, ma quel che sivince. E’ vero, nessuno tra noi si aspettava nulla di simile, anche se i ragazzi hanno trovato subito il feeling traloro. Un segnale positivo è che ne abbiamo vinte alcune in volata. Sempre Zanatta dice che i mediocri possonobattere i forti, per via delle motivazioni, poi si afflosciano. Noi teniamo. La chiave? Abbiamo capito quanto sianecessaria la difesa». Già, per dire concedete il 29,1% al tiro da 3, record dal 1987/88, quando il tiro da 3 aveva ben altro peso.«Questione di applicazione, ma anche di linguaggio tecnico comune. Piuttosto, segnalo che dopo 9 partite vintesi potrebbe correre il rischio di rilassarsi. E invece i ragazzi alla ripresa avevano voglia di allenarsi come il primogiorno». Domenica c’è un ostacolo vero e in trasferta, la sorpresa Roma costruita in economia ha equilibrio egrinta. «Impegno molto tosto, Roma è stata costruita in modo intelligente, con giocatori molto motivati, forse più che inpassato. Dobbiamo stare attenti». Non c’è il rischio dell’eccessivo entusiasmo in una città innamorata del basket?

«Può verificarsi il paradosso che alla fine si minimizzi un buonissimo risultato. Ma non locredo. C’è consapevolezza che dà carica. Si gioca per vincere, senza troppe pressioni». Avete azzeccato un play, Mike Green, che è un leader e spreca poco (52 assist afronte di 33 perse e 21 recuperi) e un centro che si danna l’anima anche quandono vede palla, Bryant Dunston. «Green non lo scopro io, Dunston, ha conquistato me e Simone Giofrè a prima vista.Certo, non pensavamo avesse un impatto così devastante. E lavora per migliorare. Tuttilo fanno individualmente». Come Polonara, ora vostro quarto tiratore da tre. Come De Nicolao.

«Giovani in gamba e motivati. Stiamo martellando Polonara sui fondamentali, ma anche sulla comprensione delgioco. Achille cerca, di suo, di non essere soltanto istinto ed energia, qualità importanti che comunque devemantenere». Un problema per i playoff, non siete in tanti... «E’ vero, con i playoff alle 7 partite sono favorite le squadre più attrezzate, di Eurolega, con organici profondi.Peraltro a me non piace che si parta già dai quarti con le sette partite. Persino la finale mi pare troppo lunga perla cultura sportiva del nostro Paese. Basta un infortunio e cambia tutto. Detto questo, non dimenticate che dopoNatale, rientrerà Cerella. Sarà al 100% a febbraio, comunque un’addizione importante». Che campionato state dominando? «Una Serie A che soffre la crisi economica nazionale, ma a causa della crisi, molti club si stano ingegnando. Laqualità del gioco è discreta, non sempre buona, ma è importante dare spazio ai giovani italiani». Il giocatore che l’ha colpito? «Non perché lo affrontiamo domenica, ma è Gigi Datome. Ora è maturo, non sbaglia scelte. E’ un patrimonio datutelare del basket italiano. Roma ha fatto bene a puntare su di lui, che peraltro ha rifiutato offerte per restare. E’l’Mvp. Un motivo in più per vivere una partita alla volta. Noi pensiamo solo a Roma».

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FURINO «A Pogbaconsiglio “cervello”Punto su Giovincocome uomodecisivo»

Il derby scaldavapure un freddocome Platini, ma ilpiù caliente eraBoniek. E Causioquello che pativamaggiormente leprovocazioni

Speciali i duettidella vigilia conAltafini. Il Toro mivoleva a finecarriera, ma alpresidente Rossidissi subito: “Nonsi può, io ci credo eci tengo alla miafede”

Giuseppe Furino, storicocapitano, con la Juve ha vinto8 scudetti tra il 1971 e il 1984(Liverani)

JUVE-TORO -3 L’EX CAPITANO

«Agroppi, ti devo ancora un pugno»FILIPPO CORNACCHIA

SE il derby è una partita speciale, per Giuseppe Furino è ancora qualcosa dipiù. Lo storico mediano, protagonista di 8 scudetti tra il ’71 e l’84 - ha semprevissuto con grande partecipazione la rivalità col Toro. «Del resto - raccontal’ex capitano - calcisticamente sono nato a Torino e a 12 anni ero già nel

settore giovanile bianconero. I giorni di avvicinamento liho sempre vissuti con partecipazione, una volta incampo però azzeravo tutto». Se chiude gli occhi quale partita le viene inmente? «L’unica immagine è quella del cazzotto al naso che mi

rifilò Agroppi. Un dolore... Tanto che di quel derby non ricordo neppure ilrisultato». Un altro aneddoto? «Più che un episodio è una constatazione: se conto le partite col Toro sonopiù quelle che ho perso di quelle che ho vinto. Però...». Però... «Alla fine della stagione a festeggiare lo scudetto c’eravamo quasi semprenoi». L’aspetto più bello dei suoi Juve-Toro? «La rivalità con gli avversari che avevo affrontato anche nelle giovanili. TipoAgroppi, ma non era l’unico...». La scaramanzia a cui era più affezionato? «Ne avevo parecchie. Ogni volta che vincevo cercavo di ripetere ogni mossa e indossare gli stessi vestiti.Indimenticabili sono anche i duetti con Altafini: per alleggerire la tensione cantavamo la sigla di un telefilmdell’epoca».

Boniperti era... «Tifosissimo e dunque molto teso in quei giorni. Già a inizio settimana cominciava ascaldare l’ambiente, talvolta forse pure esagerando. Platini? «Michel era un freddo, anche se un po’ si faceva contagiare dal clima che si respirava incittà prima del derby. Il più caliente era Boniek. E forse Causio era quello che pativamaggiormente le provocazioni. Già, oltre che una partita era una “lotta psicologica”: quellidel Toro ci beccavano sempre...». Lei non è mai cascato nel tranello?

«Quegli atteggiamenti mi caricavano, come pure gli sfottò del pubblico. In campo mi chiudevo le orecchie e fuori,nonostante il mio ruolo nella Juve, ero un giocatore ben considerato dai tifosi granata. Non sa quante volte mihanno fermato dicendomi: “Per come giochi, sei uno da Toro”». E’ stato mai vicino ai granata? «Una volta, allo stadio: avevo 12 anni e seguendo un mio compagno di scuola mi stavo dirigendo nel settore del

Toro: mio fratello per fortuna mi bloccò immediatamente e mi condusse nella fila giusta». E in campo? «A fine carriera il presidente Sergio Rossi mi voleva al Toro. Gli dissi fin da subito chevista la mia fede sarebbe stato impossibile: io ai colori ci ho sempre creduto. E tenuto». Cosa direbbe a Pogba per prepararlo al big match di sabato? «Che questa partita, ancora più delle altre, va giocata col cervello. Senza abboccare alleprovocazioni, che probabilmente ci saranno. In ogni caso nello spogliatoio bianconerosono in tanti a poterlo consigliare: penso a chi, come Marchisio, Giovinco, De Ceglie eMarrone, ha giocato diversi derby a livello di giovanili». Juventus e Torino si affrontano con 17 punti di differenza. «Ma occhio: il derby è strano, non sempre vince il più forte. La Juve è composta da

grandissimi professionisti, mi aspetto che sputino sangue come sempre. Quella contro il Milan è solo una partitapersa: chi ha giocato a calcio sa che giornate così possono capitare». Gli uomini derby? «Marchisio e Pirlo. E mi piacerebbe vedere Giovinco che segna e compie tre giri di campo per festeggiare»

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Marco Baroni, 49 anni

Baroni: «Alla Juve piace vincere Pure a Siena unagrande prova»Nicola Balice

TORINO. La Juve Primavera non molla niente. Il gruppo di Marco Baroni,infatti, torna a Torino con un altro successo e la qualificazione ai quarti difinale di coppa Italia in tasca. Come due settimane fa in campionato, anchequesta volta il Siena si è dovuto inchinare alla superiorità juventina segnale dicome anche la coppa Italia rappresenti un obiettivo: «A noi piace vincere,sempre e comunque - dichiara proprio il tecnico -. In ogni competizionevogliamo andare fino in fondo e faremo di tutto anche nella gara di ritorno perriuscire a passare il turno». Anche della gara di ieri, vinta 2-1, Baroni tienequasi tutto: «Abbiamo disputato un’ottima prestazione a due giorni appena didistanza dalla partita di Livorno, nonostante un campo pesantissimo che ci hacostretto a cambiare spesso modo di giocare». Peccato per l’ennesimocartellino rosso, questa volta ricevuto da Magnusson: «Non amo parlare degliarbitraggi e sono il primo a rimproverare i miei ragazzi squando sbagliano. Maultimamente ci ritroviamo a giocare in dieci per degli episodi che con severitàpotrebbero essere sanzionati col cartellino giallo, in un periodo in cui sidisputano tre partite a settimana questo rappresenta uno sforzo ulteriore.Quello che mi conforta è vedere come in ogni caso la squadra stia imparandoa gestire con maturità anche queste situazioni».Da Siena la Juve rientra con ancor più consapevolezza, considerando ilturnover a cui Baroni sta ricorrendo: «Segnale importantissimo, tutto il gruppo sta crescendo nel momento in cuinon dobbiamo mollare, in cui bisogna spingere sull’acceleratore. Tutta la squadra sta crescendo, io ricevoquotidianamente risposte importanti anche da parte chi gioca un po’ meno ma riesce sempre a farsi trovarepronto».

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Moreno Longo, 36 anni

COPPA ITALIA PRIMAVERA. IERI BIANCONERI SUPERA SIENA, OGGI I GRANATA a PARMALongo: «Il Torino non vuole lasciare niente per strada»TORINO. Non ci sarà nessun Toro B. Moreno Longo vuole una Primaverache in coppa Italia sappia giocare con la stessa mentalità con cui scende incampo in campionato. Così a Parma, nell’andata degli ottavi di finale, i granatasi presenteranno con una sola volontà: «Indipendentemente contro chi equando giochiamo, l’unico nostro obiettivo rimane quello di vincere - dichiaraLongo -. Non facciamo calcoli pensando già al campionato, la nostraintenzione è quella di non lasciare per strada nulla. Affronteremo ogni partitacon la solita mentalità, non potrebbe essere diversamente». Ma con latrasferta di Cagliari alle porte e il posticipo di domenica con la Fiorentina allespalle, un po’ di turnover rimane inevitabile: «Un po’ di cambiamenti cisaranno, ma questo conferma la nostra intenzione di schierare la formazionemigliore e in questo senso la freschezza può far pendere l’ago della bilanciaverso qualche giocatore che domenica non ha giocato. Giocare tre partite inuna settimana non è facile, ma faremo di tutto per dover cominciare aconvivere con questa situazione. Senza dimenticare che a Parmaaffronteremo una squadra molto più forte di quanto non dica la classifica, incampionato l’abbiamo capito sulla nostra pelle e sappiamo che ci vorrà ilmiglior Torino per riuscire a fare risultato».SARACCO: ESORDIO Con Alfred Gomis in prima squadra, la prima novitàriguarda il debutto stagionale tra i pali di Saracco. In difesa si dovrebberorivedere Astone e Napoli al fianco di Cristini e Barreca. Atteso in cabina diregia il rientro di Cibrario, con Diarra e Gatto ai suoi fianchi, mentre Aramu con ogni probabilità ritroverà levesti di trequartista alle spalle della coppia Gyasi-Dell’Aglio.NIC.BAL.

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SALVADORI «Noninfluenzerà più ditanto Sogno divincere in extremiscon un gol dubbio»

Che gioia per i tifosise finisse così... Mase termina 1-1 miaccontento. Speroche Bianchi facciala differenza: se lomerita per come sispende per lasquadra

Il Toro devesfoderare la partitaperfetta: non bastafare bene, bisognafare di più. Pianellisentiva tantissimo ilderby: bastavaguardarlo e già ticaricavi

Roberto Salvadori, classe1950, con la maglia granatache ha indossato 265 volte dal1973 al 1983 (Liverani)

JUVE-TORO -3 UN GRANDE EX

«A noi lo Stadium non farà paura!»ELISA GENESIO

TORINO. Era il 30 marzo 1975: Roberto Salvadori gioca il suo primo derby e ilTorino vince. Il terzino del Toro dello scudetto non dimenticherà mai quellavittoria per 3-2, doppietta di Pulici e suggello finale di Zaccarelli dopo ladoppia rimonta juventina che portava la firma di Bettega e Capello. «Èsicuramente il derby che ricordo con maggior piacere: non solo per lo

splendido gol di Zaccarelli all’88’ che ci ha regalato lavittoria, ma anche perché è stato il mio primo derby eabbiamo vinto. Una sensazione pazzesca, incredibile». Lei, che ha giocato moltissimi derby, comespiegherebbe a un giovane calciatore cosasignifica questa sfida?

«Il derby è una partita diversa, dove l’intensità, il coinvolgimento della squadraè al massimo così come quello della città, che lo vive a pieno. È come giocareuna partita di Champions o con la Nazionale, ma l’emozione è più forte. È unasfida dove si può mostrare il proprio valore, riscattare una stagione: c’è lavoglia, la determinazione e il piacere di battere una squadra “egemone” comela Juve, più ricca e forte». Qual è il ricordo più vivo che ha dei derby che ha giocato? «Ai miei tempi il presidente Orfeo Pianelli, che sentiva moltissimo il derby,mezz’ora prima dell’incontro veniva a parlarci per darci la carica. Il buon Orfeoera talmente elettrizzato per ciò che questa partita significava che quasi nonriusciva a parlare. Era come in un’ipnosi calcistica pre-gara, e con questa tensione riusciva a trasmetterci la

grinta da mettere in campo, ma senza troppe parole o grandi discorsi: bastava vederecome entrava nello spogliatoio, come si muoveva. Io poi a quei tempi dovevo marcareCausio: mica uno qualunque, era un avversario decisamente tosto e la grinta mi servivapiù che mai». Il Toro di oggi, neopromosso, sulla carta parte decisamente svantaggiato contro icampioni d’Italia della Juve: che armi deve tirar fuori per tener testa aibianconeri? «Deve giocare la partita perfetta. Serve determinazione, volontà, spirito di abnegazione,sacrificio e grinta, mettere in pratica tutto ciò che Ventura ha trasmesso dal punto di vistatecnico. Non basta fare bene, bisogna fare di più. La Juventus ha dimostrato di essere

una grande squadra, che sa esprimere un gioco “maschio”, una caratteristica che una volta era una nostraprerogativa. Poi può succedere di tutto: il Toro sta prendendo sempre più consapevolezza delle propriepossibilità, deve trovare maggior consistenza in attacco ma si muove bene. La Juve, dopo una partita strepitosacon il Chelsea, ha giocato male a Milano. Insomma, è una partita aperta, come sempre: sarà un bel derbycombattuto». Però è la prima volta che i granata vanno a giocare nella “casa” dei bianconeri, uno Juventus Stadium

che sembra dare grande forza agli juventini? «Non credo che lo stadio influirà più di tanto sulla partita in sé. I ragazzi sono abituati agiocare fuori casa davanti ad un pubblico poco amico, e in questa stagione hannodimostrato di saper fare bene in trasferta. A mio avviso la Juve non potrà contare sulfattore stadio». Se lei dovesse eleggere “l’uomo-derby” granata per eccellenza, il suo nomesarebbe? «Senza alcun dubbio Paolo Pulici. Ho giocato molto insieme a lui, è veramente un mitoindiscusso. Ci sono tanti altri giocatori che potrei nominare, ma nessuno come luirealizzava dei gol impossibili, straordinari».

Nel Toro che scenderà in campo sabato chi potrebbe fare la differenza? «Spero vivamente Rolando Bianchi. È un ottimo calciatore, in questo periodo ha avuto un po’ di sfortuna, ma si èsempre speso tanto per la squadra. Gli auguro davvero di sbloccarsi, e farlo contro la Juventus non sarebbeaffatto male». Pronostico per sabato? «Spero in un 2-1 per il Toro, ma se dovesse finire 1-1 non mi strapperei i capelli. Anche se l’ideale sarebbe chela partita finisse con un gol dubbio del Torino allo scadere del tempo: vittoria ai granata e tanta rabbia per i

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bianconeri. Che soddisfazione per i tifosi!».

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GLI ALTRI SPORT

BASKETCASALE STASERA NEI QUARTI DI COPPA A TRIESTE(gt) Questa sera al palaRubini (ore 20.30) la NovipiùCasale affronta nella gara d’andata dei quarti di finale di Coppa Italia di Legadue l’AcegasAps Trieste. Imonferrini affrontano per la prima volta in stagione la squadra giuliana. Casale si era qualificata ai quartisuperando il Brescia, i triestini regolando Verona. La Novipiù si presenta a Trieste al gran completo. Il match diritorno si giocherà il 12 dicembre.UNDER 19: PMS, CUS e BIELLA VITTORIOSE(gt) Nell’8° turno del Campionato italiano Under 19 a segno EticaPms, Basketmania Cus Torino, e Banca Sella Biella. La Pms ha regolato il Genova: 66- 53, L. Antonietti 17, DeAngelis 17, Baldasso 12; Morando 11, Baiardo, Giordano 10; Il Cus invece ha espugnato Casale Monferrato: 54-57, Di Prampero 24; Alberti 14, Quaranta 12. Netto anche il successo di Biella sull’Arona: 83-56, Slanina 22,Monfermoso 13, Visconti 12; S. Hidalgo 17.SERIE C, ALBA SOLA AL VERTICE. STASERA 12° TURNO(gt) La Business Promoter Alba supera agevolmenteil Chivasso (82-53) e rimane solitaria in vetta alla classifica per la contemporanea sconfitta interna del Valsesiacon il Trecate (59-69, Paulig 17, Barbero 12, Ceper 10; Scarabello, Cantone 16), che lo raggiunge al secondoposto. Stasera turno infrasettimanale con la capolista Alba di scena a Ciriè (ore 21).

VOLLEYLA BENASSI ALBA CAMBIA COACH(al.sa.) Dall’ultimo turno di campionato, cambio di allenatore sulla panchinadel Benassi Alba di serie B2 maschile. Dopo tre vittorie e tre sconfitte, la società albese ha infatti esoneratocoach Enrico Dogliero che stava lavorando con il team da pochi mesi. “Non riusciva a trovare la chiave giustaper far girare il gruppo che è forte. Dopo la sconfitta di Biella, varie vicissitudini ci hanno portato a questa scelta -ha commentato Fabrizio Gilli, Ds del team albese -. Siamo stati fortunati perché abbiamo trovato subito unaccordo con Luca Mantoan. Nell’ultimo turno siamo stati sconfitti dal San Mauro già con lui in panchina, masabato speriamo di raggiungere un risultato positivo sabato contro Lucernate per raccogliere i frutti del nuovolavoro della squadra”. Coach Mantoan era stato in precedenza in forza al Albisola di serie B2 maschile.

SCHERMABOZZA, ISOLA E PELIZZARO SUL PODIO A RAVENNA(ro.be.) Dopo quelli del fioretto anche dalla spada sonoarrivati ottimi risultati nella 1.a Prova nazionale Grand Prix “Kinder + Sport”, anticamera del Gran PremioGiovanissimi, ovvero il Campionato Italiano Giovanile per antonomasia. A Ravenna ha centrato la secondapiazza nella categoria “Allievi” il vercellese Bruno Pelizzaro. In campo femminile due invece i piazzamenti sulpodio. Al secondo posto tra le “Allieve” Federica Isola (Pro Vercelli), al terzo la torinese dell’Isef Eugenio Meda,Alessandra Bozza.

TENNISLE CONVOCAZIONI PER LA COPPA D’INVERNO(ro.be.) Ufficializzate le convocazioni per la Coppa d’Inverno2012/2013, fase di qualificazione nazionale, programmata al Match Ball Bra a partire dal 6 dicembre. Sarannodella partita, per questa competizione u.14-15, Ginevra Peiretti, Martina Gobetti, Annalisa Molino, NicolòGiordano, Lorenzo Moia, Giovanni Fonio, Andrea Bolla, Cecilia Castelli e Anna Turco. Si giocherà sui campi insintetico del circolo braidese. Il Piemonte è chiamato, come da tradizione, a recitare il ruolo di protagonista.

CICLISMOLO JUNIORES MARENGO «EMIGRA» IN LOMBARDIA(pa.bu.) Alberto Marengo debutterà nel 2013 tra idilettanti della Viris Vigevano. Il ciclismo piemontese perderà dunque l’azzurro, sicuramente il miglior atleta dellacategoria juniores regionale, che quest’anno ha difeso i colori del Pedale Castanese. Abbandoneranno ilsodalizio lombardo-piemontese anche Umberto Barella e Roberto Larocca, che si trasferiranno a propria volta inLombardia con i bergamaschi della Palazzago. Infine, Simone Bacchetta, Tommaso Nolli, Christian Uccelli e l’excampione piemontese della categoria allievi Matteo Pepino cesseranno l’attività. Certi di restare nel PedaleCastanese, insieme alle new entry (a giorni è atteso il definitivo organico) sono invece Luca Cerizza eAlessandro Terraneo.

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SCI NAUTICOBRONZO AL MONDIALE PER L’AVIGLIANESE ALLAIS(en.ca.) Si conclude alla grande la stagione perl’aviglianese Carlo Allais, 28 anni, che ha conquistato il bronzo, con il risultato di 3 boe a 11 metri, nell’ultimaprova di Coppa del Mondo di slalom a Palembang (Indonesia).

GINNASTICALE ATLETE DEL CUNEO PROTAGONISTE A MORTARA(en.ca.) Cuneo Ginnastica protagonistaall’interregionale di specialità artistica femminile a Mortara con gli ori di Gloria Giraudo al volteggio e parallelesenior e il bronzo di Elisabetta Tosini alle parallele junior. Argento senior per Gymnica Chieri (Sibona, trave) eVictoria Torino (Calò, parallele). La Valentia ha vinto a Roma il campionato nazionale di serie C di aerobica.

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Il patron: «Lasquadra deve dareuna mano in questomomento difficile».Il capitano replica:«Basta chiedere,abbiamo già dato»

Il patron Gianluigi CapraVincenzo Cammaroto,capitano dei grigi (Liverani)

CALCIO ALESSANDRIA IN TENSIONE, BIANCOROSSI A UN BIVIO

Capra ripropone il taglio ingaggi Cammaroto: «No»MIMMA CALIGARIS

ALESSANDRIA. «Istituzioni? Soci? No, sono i giocatori che devonoincominciare a remare nella direzione della società, per salvare e dare unfuturo all’Alessandria». Come? «Accettando le proposte di intervento sugliingaggi che il consiglio di amministrazione, venerdì, elaborerà e poi sottoporràalla squadra». Gianluigi Capra consegna ai microfoni una puntualizzazioneche scarica il peso della complicata situazione dell’Alessandria sui calciatori.Annuncio non alla conferenza stampa, annullata dopo la convocazione di ieri.Motivo: perché il contenuto della comunicazione erano le dimissioni di

Maurizio Pavignano , note già nella serata didomenica e confermate lunedì mattina, prima che lasocietà fissasse l’appuntamento poi ‘sconvocato’. Peròc’è modo di spostare attenzione e responsabilità sullasquadra. Che, come due settimane fa, è pronta a direno. PARLA IL CAPITANO Certo, la richiesta è indirizzatasempre ai nove con gli ingaggi più alti, e anche in

questo si coglie una difficoltà a comprendere la solidità di un gruppo nuovo, incui non ci sono vecchi da una parte e giovani dall’altra, «ma ci sono 25/26famiglie che fanno affidamento su queste entrate. Legittime, perchéconcordate a inizio stagione». A parlare, a fine allenamento, è VincenzoCammaroto , il capitano. «Non abbiamo ancora avuto dalla società richiesteufficiali. Però credo che sia importante insistere su un concetto: noi i tagli liabbiamo già fatti, a giugno. E questa sarà la nostra risposta, se arriverà unaproposta come quella di due settimane fa. Lo pensiamo tutti, non abbiamocambiato idea». E certo non piace ai giocatori passare per coloro che nonvogliono il bene dell’Alessandria. «Ci sono ragazzi, come il sottoscritto e comeServili , che con questa maglia hanno attraversato altri momenti moltocomplicati, dimostrando, credo di poterlo dire, grande senso di responsabilitàe attaccamento ai grigi. Non deve passare l’idea che non amiamol’Alessandria. Per questa maglia abbiamo fatto, tutti, vecchi e giovani, tanto econtinueremo a farlo. Noi remiamo sempre forte, e da tempo».Se arriverà larichiesta, dunque, la risposta sarà quella annunciata. LA SCADENZA DEL 15 Ma come guarda la squadra alla data del 15dicembre? «Con la speranza di superare questa fase di fatica, chel’Alessandria non debba subire penalizzazioni e perdere contributi, che non siapregiudicato quanto abbiamo fatto fino ad oggi. Aspettiamo, con la testa alcampo». E se non dovesse essere rispettato il termine? Che ne sarà delgruppo e di un progetto oggi messo in discussione dopo gli annunci e le scelteincoraggianti dell’estate, anche per la guida tecnica? «Sicuramente ci guarderemo attorno, perché non averecertezze sulle retribuzioni già a dicembre è un pensiero per noi e per le nostre famiglie». Parole, quelle delcapitano, che fanno temere uno smantellamento del gruppo. Cusatis, invece, non vuole entrare nei temi caldisocietari. «Parliamo di calcio» . Però torna insistente il ricordo delle parole del tecnico il giorno dellapresentazione, dopo aver detto no a contratti sicuri a Busto e in altre società per scegliere l’Alessandria. «Nonesistono piazze facili o difficili nel calcio. Esistono società forti e società deboli». (OPTA)

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ROSSI«Dimentichiamo lagoleada di Como estiamo concentratiDomenicaaffrontiamo il Carpi,una potenza delcampionato»

Nicolò Donida ha segnatol’ultimo dei 4 gol cuneesi aComo Ezio Rossi, 50 anni,torinese è alla secondastagione col Cuneo (Liverani)

«Cuneo, il gioco si fa duro»DANIELA MILARDI

CUNEO. Dice sempre quello che pensa. Sincero, inflessibile, pragmatico eserio, Ezio Rossi non usa mai mezzi termini, non ricorre a sotterfugi intellettivi,né tanto meno a sottintesi, la parola è una e il resto sono chiacchiere. E lui, il mister del Cuneo Calcio, non ama nascondersi dietro ai se e ai ma, siassume le proprie responsabilità sino in fondo, risponde e ribatte, quando è ilcaso o se ne sta zitto quando si tratta di sciocchezze. Per lui, allenatore egiocatore per vocazione, il calcio è una cosa seria, il pallone ha costellato glianni più belli e significativi della sua vita, costringendolo ad impegnarsi almassimo, a conquistarsi qualsiasi cosa con il duro lavoro perché, a questomondo, nessuno regala nulla. Così Ezio Rossi, dopo una bella carriera da calciatore con Torino, Lecce,

Verona, Treviso, Mantova e Legnago, ha continuato laprofessione come allenatore fra stagioni superlative(come nella Triestina) e altre più difficili e deludenti, manon si è mai arreso. «Le esperienze di tutti questi anni (ha esordito comecalciatore nel Torino ‘81-82 ndr), mi hanno sicuramentetemprato, rafforzato, insegnato che i risultati siottengono solo lavorando bene e con costanza». E ilCuneo, in Prima Divisione, è sicuramente la conferma

più bella. Merito suo se, per la prima volta nella storia, i biancorossi hannoraggiunto l’ambita categoria professionale, superando lo scorso anno neiplayoff prima il Rimini e poi la Virtus Entella, con una squadra che avevavoglia di vincere, di fare il salto di qualità e di raggiungere gli obbiettiviprefissati. PIEDI PER TERRA A proposito di obbiettivi, anche dopo la bella e largavittoria contro il Como, Rossi rimane con i piedi per terra: «Abbiamo appenavinto una gara meritatamente e di questo sono ampiamente soddisfatto, maquesta vittoria non deve distrarci in previsione della prossima contro il Carpi,che considero la miglior squadra di questo campionato. Domenica, ci attendeun appuntamento molto impegnativo, perché si tratta della squadra più forte diquesta categoria, a parte il Lecce che è superiore per gli uomini che hanell’organico, il Carpi è sicuramente la prima forza di questa Divisione,essendo una squadra completa, con calciatori di ottima qualità, una grandeintensità di gioco e la miglior difesa del campionato. Con questi presupposti,ho parlato con i miei giocatori e ho spiegato loro che devono continuare a fare il gioco che stanno facendo, chesiamo sulla strada giusta e se continuiamo con questo spirito, con questa intensità e questa voglia di vincere,sono sicuro che in futuro riusciremo a raccogliere parecchi punti che ci serviranno per la salvezza». Ora anche laclassifica le dà ragione... «Non guardo mai la classifica e non faccio calcoli, mi importa vincere e giocare beneanche perché, comunque, non dobbiamo assolutamente sentirci tranquilli, siamo a soli tre punti dalla zonaplayout». MAI SODDISFATTO... Ma lei non è mai soddisfatto! «Non è vero. Sono contento della squadra e soprattutto dialcuni giocatori per la loro continuità perché tutti i insieme, hanno capito come si legge una partita, come siosserva l’avversario e quindi come si agisce di conseguenza. Con ciò, non posso permettermi di rilassarmi, econtinuo a chiedere ai miei giocatori, impegno, fatica e lavoro». Le stesse caratteristiche che lei aveva quando giocava a calcio... «Esattamente. Cerco di trasmettere ai ragazzi ivalori che ho sempre gelosamente conservato sia nella mia professione sia nella vita di uomo. Sono cresciuto inuna famiglia dove, mamma e papà, mi hanno insegnato che per ottenere qualcosa te lo devi conquistare con letue forze, con umiltà, serietà e duro lavoro. E’ la sostanza che conta e non l’apparenza». Lo insegna anche aisuoi due figli, Niccolò e Alice? «Cerco di fare del mio meglio. Niccolò ormai è grande, è un ragazzo sveglio e ingamba ma non gliene importa niente del calcio. Lui ama la musica, è abbastanza introverso e mi assomiglia.Alice, invece è l’opposto, non sta mai zitta, è vivace, vanitosa e chiacchierona: ha soltanto cinque anni ma, cometutte le donne, sa già quello che vuole».

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Verbania nel caos Giocatori furiosi aria di «sciopero»(g.f.) Caos al Verbania, dopo le dimissioni dell’allenatore Fabio Nisticò ieri pomeriggio i giocatori si sono rifiutatidi allenarsi. Il capitano Andrea Pobega ha dichiarato: «Delle quattro mensilità di “rimborsi spese” maturati neabbiamo percepito solo uno. Ci siamo fidati anche troppo di promesse non mantenute. A questo punto non siamopiù intenzionati ad allenarci e neppure a giocare domenica prossima a Sestri Levante. Anzi, chiediamo di avere lalista di trasferimento in modo tale di poterci accasare altrove da lunedì 3 dicembre quando riapre il mercato deidilettanti». Intanto il Tortona Villalvernia ha esonerato l’allenatore Renzo Semino, al suo posto «promosso»Pierluigi Sterpi.

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Tre partite e tre reti:venerdì va in cercadi conferme

Dopo un inizio distagione buio, ilbrasiliano sembraaver svoltato: hadeciso di restare alMilan e ha segnatocontro la Juve

Robinho, 28 anni, esulta dopoaver trasformato il rigore concui domenica il Milan habattuto la Juve (LaPresse)

Robinho e il Catania C’è profumo di golPAOLO CAPPELLERI

MILANO. E’ cambiato il vento del Milan secondo Adriano Galliani , e forse ècambiato anche per Robinho . Il brasiliano domenica dal dischetto ha segnatoun gol che può rappresentare la svolta per la squadra e anche per se stesso.Non è esattamente un cannoniere, Robino, più di quindici gol in una stagione

li ha segnati solo due volte in dieci anni di carriera. Masei mesi a digiuno sono tanti, troppi. Anche se dal 2maggio, da quella ribattuta in rete contro l’Atalantanella penultima giornata dello scorso campionato, nonha certo avuto occasioni in abbondanza.

DOPPIO STOP La sua stagione è cominciata male all’esordio in campionatocontro la Sampdoria, quando si è procurato una distrazione alla coscia ma èrimasto in campo qualche minuto di troppo, facendo sprecare un’altrasostituzione a Massimiliano Allegri , che non l’ha presa affatto bene. Dopo unmese di stop, il suo reinserimento è stato complicato: quattro partite entrandodalla panchina, poi il 16 ottobre un nuovo problema muscolare, sempre allacoscia destra. Altri venti giorni in infermeria prima di rientrare, ma mai da titolare, mentre dal Brasile sono arrivatevarie offerte interessanti: da Gremio, Atletico Mineiro, San Paolo, e soprattutto dal Santos, una squadra a cuiRobinho è parecchio affezionato, ma che ha qualche difficoltà economica. Lo stesso Silvio Berlusconi ha voluto

parlare a quattr’occhi con il giocatore nella sua prima visita a Milanello, alla vigilia dellatrasferta con il Napoli, ma il discorso è rimasto aperto. Pare si sia chiuso con la decisionedi Robinho di restare quando il presidente è tornato sabato scorso. Tanto che Berlusconialla fine ha caldeggiato una maglia da titolare per il brasiliano contro la Juventus. CATANIA ISPIRA Secondo copione, l’attaccante è partito dall’inizio e ha segnato il goldecisivo, tanto importante quanto discutibile era il rigore. Il Milan ha così trovato unavittoria che può cambiare la stagione. E Robinho ha rilanciato le proprie quotazioni in unattacco che lo può vedere protagonista sia come esterno del tridente, sia come

trequartista, sia come seconda punta. E potrebbe essere confermato venerdì a Catania, un avversario che hasempre ispirato il brasiliano. E’ stato così il 29 gennaio 2011, quando Robinho prima ha segnato il vantaggio epoi servito l’assist per il raddoppio finale di Ibrahimovic . Si è ripetuto il 6 novembre 2011 realizzando uno deiquattro gol rossoneri e innescando l’autogol di Lodi . E infine il 31 marzo, a Catania, Robinho ha segnato un gole si è conquistato un posto nella fotogallery del telefonino di Galliani nel fotogramma con il pallone respinto daMarchese appena prima o appena oltre la linea di porta.

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Dolcetti: «Trofeoimportante. Chi haavuto meno spazioavrà la suaoccasione»

IN CAMPO ALLE 14.30La Primavera oggi in Coppa contro il PadovaSALVATORE RIGGIO

MILANO. Archiviata la vittoria contro l’Udinese, il Milan Primavera si preparaper la sfida di oggi contro il Padova (ore 14.30, ritorno l’8 dicembre), valida perl’andata degli ottavi di finale di Coppa Italia. I rossoneri si affideranno a Henty, attaccante nigeriano classe 1993, che ha mostrato qualità interessanti, e ad

Aniekan , l’altro nigeriano (ma del 1994) della rosamilanista. Non ci sarà, invece, Valoti . «In questesettimane, la squadra sta lavorando bene e stamigliorando - ha dichiarato il tecnico -. Molti giocatoristanno crescendo e per noi questa cosa èfondamentale. La Coppa Italia? È una competizione

importante, noi contro il Padova cercheremo di fare il nostro massimo. Chi haavuto meno spazio, potrà avere la sua occasione». In Veneto, Dolcetticonfermerà la difesa a tre, che tante soddisfazioni sta dando al Milan inqueste ultime uscite stagionali: «I ragazzi stanno imparando un altro sistema digioco e per ora questa cosa ci sta dando tutto quello che cercavamo in questo periodo, l’equilibrio». Per irossoneri quella di oggi non sarà una gara semplice: «Sì, bisogna fare attenzione - l’avvertimento di Dolcetti -. IlPadova è una formazione che mette in campo aggressività. Sa attaccare gli spazi, fare pressing, difendersi ed èuna squadra brava nelle ripartenze». CONVOCATI Il ct della Nazionale Under 17, Antonio Rocca ha convocato Leonardo Marson (GiovanissimiNazionali) e Lorenzo Ferrari (Allievi Nazionali, allenati da Pippo Inzaghi ) per uno stage riservato ai portieri.Inoltre, per lo stage generale sono stati convocati due attaccanti degli Allievi Nazionali: Michele Fabbro e DavideDi Molfetta .

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Il tecnico attuerà ilturnover: «Tracampionato, Coppae Next Generationavremo moltissimiimpegni ed èindispensabilesfruttare tutta larosa». DirettaSportitalia 1 dalle14.30

coppa italia. andata degli ottaviPrimavera a Modena Bernazzani lancia Colombidall’inizioSALVATORE RIGGIO

MILANO. Torna la coppa Italia. Oggi l’Inter Primavera sarà ospite del Modena per l’andata degli ottavi di finale(ore 14.30, in diretta su Sportitalia 1, ritorno l’8 dicembre), dopo che in campionato il match era terminato 0-0. Per

i nerazzurri è l’ennesimo impegno in pochi giorni ed è per questo che oggi il tecnicoDaniele Bernazzani sceglierà il turnover per far giocare chi fino a questo momento èstato utilizzato meno. In attacco ci sarà spazio per Colombi , classe 1994, che cercherà diguidare l’Inter alla vittoria. «Sì, si ragiona in questo senso - le parole del tecniconerazzurro -. In questo periodo, abbiamo tante gara ravvicinate: giocheremo con ilBologna, poi con il Rosenborg, nella Next Generation Series». La coppa Italia è un altroobiettivo per la Primavera interista: «È una competizione a cui teniamo - ha continuatoBernazzani -. Quando ci sono in programma più gare, si deve per forza ragionaresul’ottica del turnover, per sfruttare la rosa che si ha a disposizione. Ma questo non vuoldire sottovalutare la competizione». L’Inter arriva dal successo contro il Padova (1-0, retedi Bocar ): «La squadra sta bene. Arriva da un bel risultato, seppur sofferto, ma vincereaiuta sempre. Ti dà morale per affrontare meglio le altre partite e, sotto questo aspetto, è

stato importante anche perché avevamo conquistato diversi pareggi», ha concluso l’allenatore. STAGE PORTIERI Il ct Andrea Rocca ha convocato Marco Pissardo (classe 1998, dei Giovanissimi Nazionali)e Michele Di Gregorio (classe 1997, Allievi Regionali) per uno stage formativo, iniziato ieri, presso il CentroFederale di Coverciano.

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Tra serie A e coppea dicembre una solatrasferta (a Roma)

La delusione dei nerazzurridopo la sconfitta di Parma(Ansa)

SERIE A la crisi nerazzurra

Il calendario è con l’InterStefano Scacchi

MILANO. L’Inter ha un alleato per poter tornare a correre in campionato dopola frenata delle ultime tre giornate: il calendario. Per lasciarsi alle spalle le duesconfitte con Atalanta e Parma e il pareggio casalingo col Cagliari, il prossimomese di dicembre sembra abbastanza propizio. Su sei impegni ufficiali tracampionato, Europa League e Coppa Italia, l’Inter ne dovrà giocare solo unoin trasferta. Poi tutti appuntamenti casalinghi. L’unico viaggio lontano daMilano sarà quello di sabato 15 dicembre a Roma con la Lazio. Prima ci

saranno due giornate consecutive di Serie A sul pratodi San Siro: domenica prossima col Palermo e settegiorni dopo col Napoli. E l’ultima gara dell’anno saràcon il Genoa al Meazza sabato 22 dicembre. In mezzo il ritorno con il Neftchi Baku e ildebutto in Coppa Italia, agli ottavi con la vincente di Palermo-Verona, sempre davanti al

pubblico amico. BASTA TOUR DE FORCE E’ vero che in questa serie ci sono due scontri diretti con Napoli e Lazio. Ma quelloche conta in questo momento per la comitiva nerazzurra è evitare viaggi stancanti. Da questo punto di vista, latrasferta di Roma è ideale perché consiste in un’ora d’aereo e spostamenti molto agevoli, l’esatto contrario diquei trasferimenti lunghi e talvolta complessi, come Baku, Kazan e Piatra Neamt (Vaslui), che da agosto hannocaratterizzato il cammino europeo della formazione di Stramaccioni . Ora questi spostamenti sono alle spallecon conseguente riduzione del numero dei ritorni a notte inoltrata se non all’alba (non a caso, le ultime duesconfitte in campionato con Atalanta e Parma sono arrivate dopo trasferte in Europa League). INTER DA SCUDETTO I giocatori nerazzurri potranno approfittarne per tirare il fiato, requisito indispensabile pertornare a fare punti. Se lo augura anche Marco Tronchetti Provera : «All’inizio del campionato - dice ilcomponente del Cda nerazzurro da Rio de Janeiro in occasione della presentazione del calendario Pirelli -nessuno avrebbe dato fiducia a questa squadra e invece il lavoro si sta vedendo. Inter per lo scudetto?Certamente sì, anche noi siamo in corsa per il titolo». Considerazioni che inducono Tronchetti Provera adammortizzare senza eccessi di pessimismo la sconfitta di Parma: «La squadra c’è, ogni partita ha una sua storiaa sé, non ho visto la gara del Tardini perché ero in volo, ma bisogna essere fiduciosi, Stramaccioni sta facendoun ottimo lavoro e i risultati man mano stanno arrivando». Ora dovranno tornare a sorridere dopo il recentetrittico di delusioni successive al successo di Torino con la Juventus. Per farlo i nerazzurri dovranno approfittaredegli impegni casalinghi e riprendere quel filotto interrotto con il Cagliari. Prima del sofferto 2-2 con i rossobluerano arrivate cinque vittorie di fila a San Siro: Fiorentina, Milan (derby formalmente in trasferta ma ovviamentegiocato al Meazza), Catania, Sampdoria in campionato, Partizan Belgrado in Europa League. Dicembre è il meseideale per ricominciare ad allungare la lista.

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Lo dicel’ambasciatoreRagaglini, grandetifoso nerazzurro,che farà gli onori dicasa

PROGETTO INTER CAMPUSOggi Moratti all’Onu «Esempio per tutti»MILANO. Una trasferta molto particolare quella dell’Inter che oggi (ore 18 negliStati Uniti, mezzanotte in Italia) scenderà in campo al Palazzo di Vetro di NewYork per presentare Inter Campus all’Onu nell’ambito dei lavori dell’Unosdp,l’agenzia voluta dal segretario generale Ban Ki-Moon per lanciare progetti di

pace e sviluppo basati sullo sport (gestione affidataall’ex direttore generale Wilfried Le mke ). Proprioquello che da 15 anni è il settore di attività dell’Ongnerazzurra, ora presente in 25 Paesi a favore di oltre10.000 bambini. A fare gli onori di casa per accoglierela delegazione arrivata dall’Italia, guidata da MassimoMoratti , ci sarà il nostro ambasciatore all’Onu, Cesare

Maria Ragaglini . Il diplomatico si troverà particolarmente a suo agio, vistoche è tifoso nerazzurro: «E’ la prima volta per una società sportiva italiana alPalazzo di Vetro - dice Ragaglini al sito Calciomercato.com - da sostenitoredell’Inter sono molto orgoglioso di questo evento. Mi auguro che altri club italiani diventino un esempio nelmondo. E’ da due anni che sono in contatto con il presidente Moratti per l’apertura dell’ultimo Inter Campus inTunisia (oggi Afef racconterà proprio questa esperienza a New York, ndr) e per questa presentazione all’Onu». PATRIARCA NERAZZURRO Un altro tifoso dell’Inter ha vissuto un momento particolare negli ultimi giorni. Sitratta del patriarca di Venezia, Monsignor Francesco Moraglia , che ha ricevuto in dono una maglia nerazzurracon il numero 10 e il suo nome sulle spalle, accompagnata da una lettera di Moratti. ST.SC.

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