16
Tutti in gita Ieri, due ottobre 2018 siamo andati in gita a Porto Caleri, che si trova a Rosolina ma- re. La novità e forse la cosa che ha reso la gita migliore, è che non siamo andati solo noi di quinta, ma tutta la scuola. Infatti abbiamo occupato tre pullman! Il viaggio dellandata è stato lungo e abbastan- za divertente, perché chiacchieravo con le mie amiche. Dopo uno- ra e mezza siamo arri- vati al Giardino botani- codi Rosolina. Una guida ci ha accompa- gnato lungo tutto il per- corso. Sono rimasta colpita da tante cose, ma in particolare dai piccoli vegetali di colore gial- lo con milioni di spine attac- cate che purtroppo volavano e ci sono finite tutte sulle gambe. Facevano un male cane! Mi ha colpito anche la spiegazione della guida su una specie di rospo strano che non salta ma scava sot- toterra ed esce a primavera. Allora di pranzo, dopo aver mangiato, siamo andati in spiaggia e siamo riusciti a toccare lacqua con i piedi! Ci siamo fermati a giocare sulla sabbia per un poe poi siamo saliti in auto- bus e lautista ha messo un film molto divertente! Estata proprio una bella giornata! Sara Sommario: Testi gialli Biografia 2 3 Poesie 4-5 Descrizioni 6-7 Carnevale 8 Articoli di cronaca 9-10 Lavori legati al progetto Qualità11 Testi scientifici 12 Curiosità scienti- fiche 13 Testi fantasy Ricordi di scuola 14 15 Foto alunni 16 La prima volta in aereo Anno Scolastico 2018-2019 Classi 5 Classe 5° A Classe 5° B Il 2 ottobre sono andata in gita con la mia classe, ma non siamo andati da soli, bensì con tutta la scuola. La destinazione è stata Porto Caleri a Roso- lina Mare. Siamo partiti alle 8:30 con un pullman riservato a noi, ci abbia- mo messo unora e venti. Il viaggio è trascorso in fretta perché ho parlato con le mie amiche. Abbia- mo visitato un Giardino Botanico. La strada che lo attraversa è lunga tre chilo- metri ed è sabbiosa. Lungo il cammino sono rimasta colpita da varie cose. Ci hanno spiegato che i pini Marittimi si ricono- scono dai pini co- muni perché hanno le pigne che cresco- no sui rami, inoltre esiste una pianta che se la strofini sa di liquirizia lElicriso”. Ma la cosa che mi ha col- pito di più è stato quando hanno par- lato di un rospo che vive in uno stagno ed è in via di estin- zione. Quando è un girino è più grande degli altri rospi e quando sta diventando ro- spo è più piccolo degli altri. Sono stata contenta, non è stata male come gita, ho imparato cose nuove molto interessanti e quando sono tornata a casa le ho fatto scoprire anche alla mam- ma. Mi sono divertita per- ché sono stata con i miei amici. Marta Ad Agosto io, mia mamma, mia sorella e mia nonna siamo andati in Spagna a Malaga a trovare mio zio. Arrivati allaeroporto io e mia sorella abbiamo guar- dato gli aerei che prende- vano quota e abbiamo visto il nostro aereo che era del- la Ryanair. Io ero impazien- te di salire perché era la prima volta che pren- devo laereo. Appena salito ha iniziato a muo- versi. Quando ha iniziato a correre sembrava di sprofondare nel sedile e allo stesso tempo avevo molta paura, dopo un pomi sono tranquillizza- to, ma quando cerano dei vuoti daria, avevo paura di cadere. Guar- dando fuori dal finestrino vedevo le ali dellaereo e le montagne e quando guardavo giù avevo le vertigini. Quando siamo arrivati, dallalto ho visto Malaga ed ero impressio- nato perché cerano il mare e subito dopo le montagne. Quando siamo atterrati sono quasi saltato in aria e quando siamo scesi cera un gran vento. Quel giorno mi sono diver- tito tantissimo perché è stata unesperienza fanta- stica. Spero di riprendere laereo e tornare presto a trovare mio zio. Noè

Tutti in gita · scoprire anche alla mam-ma. Mi sono divertita per-ché sono stata con i miei amici. Marta Ad Agosto io, mia mamma, mia sorella e mia nonna siamo andati in Spagna

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Page 1: Tutti in gita · scoprire anche alla mam-ma. Mi sono divertita per-ché sono stata con i miei amici. Marta Ad Agosto io, mia mamma, mia sorella e mia nonna siamo andati in Spagna

Tutti in gita

Ieri, due ottobre 2018 siamo andati in gita a Porto Caleri, che si trova a Rosolina ma-re. La novità e forse la cosa che ha reso la gita migliore, è che non siamo andati solo noi di quinta, ma tutta la scuola. Infatti abbiamo occupato tre pullman! Il viaggio dell’andata è stato lungo e abbastan-za divertente, perché chiacchieravo con le mie amiche. Dopo un’o-ra e mezza siamo arri-vati al “Giardino botani-co” di Rosolina. Una guida ci ha accompa-gnato lungo tutto il per-corso. Sono rimasta colpita da tante cose, ma in particolare dai piccoli vegetali di colore gial-lo con milioni di spine attac-cate che purtroppo volavano e ci sono finite tutte sulle gambe. Facevano un male cane! Mi ha colpito anche la spiegazione della guida su una specie di rospo strano che non salta ma scava sot-toterra ed esce a primavera. All’ora di pranzo, dopo aver mangiato, siamo andati in spiaggia e siamo riusciti a toccare l’acqua con i piedi! Ci siamo fermati a giocare

sulla sabbia per un po’ e poi siamo saliti in auto-bus e l’autista ha messo un film molto divertente! E’ stata proprio una bella giornata! Sara

Sommario:

Testi gialli Biografia

2 3

Poesie 4-5

Descrizioni 6-7

Carnevale

8

Articoli di cronaca

9-10

Lavori legati al progetto “Qualità”

11

Testi scientifici 12

Curiosità scienti-fiche

13

Testi fantasy

Ricordi di scuola

14

15

Foto alunni 16

La prima volta in aereo

Anno Scolastico 2018-2019

Classi 5

Classe 5° A

Classe 5° B

Il 2 ottobre sono andata in gita con la mia classe, ma non siamo andati da soli, bensì con tutta la scuola. La destinazione è stata Porto Caleri a Roso-lina Mare. Siamo partiti alle 8:30 con un pullman riservato a noi, ci abbia-mo messo un’ora e venti. Il viaggio è trascorso in fretta perché ho parlato con le mie amiche. Abbia-

mo visitato un Giardino Botanico. La strada che lo attraversa è lunga tre chilo-metri ed è sabbiosa. Lungo il cammino sono rimasta colpita da varie cose. Ci hanno spiegato che i pini

Marittimi si ricono-scono dai pini co-muni perché hanno le pigne che cresco-no sui rami, inoltre esiste una pianta che se la strofini sa di liquirizia “l’Elicriso”. Ma la cosa che mi ha col-pito di più è stato quando hanno par-lato di un rospo che vive in uno stagno ed è in via di estin-

zione. Quando è un girino è più grande degli altri rospi e quando sta diventando ro-spo è più piccolo degli altri. Sono stata contenta, non è stata male come gita, ho imparato cose nuove molto interessanti e quando sono tornata a casa le ho fatto scoprire anche alla mam-ma. Mi sono divertita per-ché sono stata con i miei amici. Marta

Ad Agosto io, mia mamma,

mia sorella e mia nonna

siamo andati in Spagna a

Malaga a trovare mio zio.

Arrivati all’aeroporto io e

mia sorella abbiamo guar-

dato gli aerei che prende-

vano quota e abbiamo visto

il nostro aereo che era del-

la Ryanair. Io ero impazien-

te di salire perché era la

prima volta che pren-

devo l’aereo. Appena

salito ha iniziato a muo-

versi. Quando ha iniziato

a correre sembrava di

sprofondare nel sedile e

allo stesso tempo avevo

molta paura, dopo un

po’ mi sono tranquillizza-

to, ma quando c’erano

dei vuoti d’aria, avevo

paura di cadere. Guar-

dando fuori dal finestrino

vedevo le ali dell’aereo e

le montagne e quando

guardavo giù avevo le

vertigini. Quando siamo

arrivati, dall’alto ho visto

Malaga ed ero impressio-

nato perché c’erano il

mare e subito dopo le

montagne. Quando siamo

atterrati sono quasi saltato

in aria e quando siamo

scesi c’era un gran vento.

Quel giorno mi sono diver-

tito tantissimo perché è

stata un’esperienza fanta-

stica. Spero di riprendere

l’aereo e tornare presto a

trovare mio zio. Noè

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Lo zio d’Australia Il signor Herbert Hall aveva fatto

fortuna, ma non sapeva chi avrebbe

ereditato i suoi soldi. Quindi, partì

per l’Australia per conoscere i suoi

unici tre nipoti: Milly, Preston e Ja-

mes Hall. Aveva deciso di dare l’e-

redità a Milly per vari motivi: non era

una spendacciona, era la più carina

con lui e la più responsabile. Scartò

James perché lui, invece, usava tutti

i soldi che gli venivano dati in scom-

messe sugli sport, e scartò Preston

perché era uno spendaccione. Men-

tre Herbert Hall firmava il testamen-

to, gli venne il dubbio che Milly non

avesse la pazienza di aspettare che

lui morisse di vecchiaia, e aveva

paura che in qualche modo l’avreb-

be ucciso. Quindi decise di non dor-

mire da loro, ma di andare nell’al-

bergo più lontano possibile. Fatali-

tà quella mattina fu trovato morto

nel suo letto con un pugnale con-

ficcato nello stomaco, in una pozza

di sangue e appena lo trovarono

Herbert riuscì a dire la sua ultima

parola: “H..all”. Dopo di che, per

non farlo soffrire, gli tolsero il col-

tello dallo stomaco e lui morì. L’i-

spettore di polizia padre di Ellery,

fu incaricato di risolvere il caso,

prese il coltello insanguinato come

prova e andò a casa di James,

Milly e Preston per interrogarli.

Quando arrivò a casa dei ragazzi,

James incominciò subito con un

alibi: “Non l’ho ucciso io! Ero pas-

sato di lì per salutare mio zio, poi

l’ho trovato morto e sono scappa-

to!” Il Padre di Ellery ribatte:

“Allora, se lo hai trovato morto

perché non hai chiamato la poli-

zia?” James non rispose. Anche

Preston partì con un alibi: “Io non

ho fatto niente! Ero a casa a guar-

dare la televisione!” L’investigato-

re ribatté ancora: “Ho trovato il tuo

coltello nello stomaco di Herbert”.

Allora Milly scoppiò in lacrime: “Lo

abbiamo ucciso noi! Io ho aperto

la porta per farli entrare, James

era di guardia e Preston ha ucciso

lo zio! Vi prego, portatemi in car-

cere non sopporto di avere l’eredi-

tà, non me la merito!” Il poliziotto

la ringraziò per la sua sincerità,

ma comunque dovevano andare

in carcere, anche James e Pre-

ston. Un altro caso è risolto!

Alice

Il caso di “C centouno" Era un normalissimo giorno come tanti altri e stavamo per iniziare la lezione di italiano. Alcuni compagni stavano controllando avvisi e firme sul diario. Ad un certo punto Giaco-mo non trovò più l'astuccio sotto il banco con dentro "C Centouno", la carta più forte del gioco You-Gi-Oh. Visto che io sono suo amico, lo aiu-tai a ritrovare l'astuccio con la carta. Nella classe, gli unici che giocavano con queste carte erano: Luca, Mar-gherita, Enzo ed io. Subito loro mi interrogarono chiedendomi se avevo preso la carta, controllando la mia cartella, l'astuccio, il diario, i quader-

ni, frugando nelle mie tasche e nei vestiti, ma non trovarono niente. A quel punto iniziai io ad investiga-re ed interrogai prima Luca, ma lui non aveva nessun motivo di rubare quella carta perché ce l'aveva dop-pia, perciò lo scartai. Andai da Margherita, ma lei era arrivata in ritardo ed infatti stava disfando ancora la cartella. Così andai da Enzo e mi disse che lui non era stato e che non avrebbe mai fatto una cosa così. Visto che eravamo in corridoio per sistemare gli zaini, guardai verso la cartella di Enzo e vidi che la tasca superiore del suo zaino era troppo piena, mi avvici-

nai e vidi spuntare qualcosa di rosso, come l'astuccio di Giaco-mo. Mi avvicinai allo zaino di Enzo e decisi di aprirlo, ma Enzo mi fermò ed io gli dissi minacciando-lo, poiché avevo riconosciuto l'a-stuccio del mio amico, che avrei spifferato tutto alla maestra. Quin-di lui lo aprì, diede l'astuccio ed il contenitore con la carta a Giaco-mo. Enzo si scusò con Giacomo dicendogli che aveva cercato quella carte in lungo in largo e che non l'aveva mai trovata. Lui lo per-donò invitandolo a fare una partita a carte durante la ricreazione. Per me, un altro caso era risolto! Samuhel

Il furto della cartella Un mese fa a scuola è successa una cosa spiacevole……. Il mio migliore amico, Lorenzo stava andando a prendere la merenda in cartella, ma non trovò né la cartella, né la merenda e al loro posto un biglietto. Il biglietto era stato scritto con delle lettere incollate su un foglio e componevano una frase: ”Prova a spifferare tutto alla maestra e non troverai più nemmeno l’astuccio”. Io, dispiaciuta per il mio amico decisi di

indagare. Mi posi delle domande: “Perché qualcuno doveva rubare la cartella di Lorenzo? Perché proprio la sua e non un'altra?” Mi diedi subito delle risposte e i sospettati erano i quattro miei compagni che erano an-dati fuori durante la lezione prima della ricreazione: Alessandro, Lisa, Giulia e Francesco. Mi misi subito a fare domande…..Lisa aveva la febbre e Giulia era uscita per accompagnar-la dalle bidelle. Alessandro non ave-va un alibi, ma Francesco, osservan-

do bene, aveva le mani tutte appiccicose con dei pezzetti di carta simili a lettere ancora in-collate. Avevo trovato il colpevo-le, era stato Francesco. Era sta-to lui per due motivi: uno perché era uscito e secondo perché le sue mani erano piene di colla. Visto che non sono una spia, non ne parlai alla maestra, ma dissi a Francesco di ridare la cartella a Lorenzo, altrimenti non l’avrebbe passata liscia. Olga

Testi di genere “Giallo”

“Elementare Watson!” diceva SherlocK Holmes

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Biografia di Roberto Contessi Mio papà è nato a Gemona del Friuli in provincia di Udine, il 15 gennaio 1962. Ha vissuto a Digna-no con la sua famiglia. Lui era un bambino molto buono, simpatico e volenteroso; se doveva fare una cosa, la faceva subito. Era un bambino studioso. Mio papà ha frequentato tutte le scuole, dalle elementari alle superiori ad Udine e dopo si è trasferito a Milano per l’università ed è stato lì un bel po’. All’età di quattordici anni venne coinvolto nel terremoto del Friuli del 6 maggio del 1976. Appena sentì la scossa si precipitò fuori, ma sua sorella rimase a dormire perché non si accorse di niente. Appena si rese conto che manca-va qualcuno, corse più forte della luce e fortunatamente riuscì a sal-varla. Dopo diversi anni arrivò per lui il

giorno della laurea. Tutta la sua famiglia era restata a casa con l’an-sia e quando arrivò la telefonata con la bella notizia, tutti esultarono. Quello è diventato il giorno più bello della sua vita, come il giorno del matrimonio. Attualmente è sposato, ha una famiglia ed io sono uno dei suoi tre figli. Il mio papà fa l’agente di commercio. I suoi hobby sono: leggere e guardare le partite di cal-cio, sia quelle dei suoi figli, che quelle in televisione. Il mio papà è una persona speciale e io gli voglio tanto bene. Riccardo C. Biografia di Giuseppe Sergio De Boni L’otto luglio 1940 in un quartiere di Vicenza, precisamente ad Anconet-ta, nacque, da una famiglia povera, un bambino di nome Giuseppe Ser-gio De Boni. Sua madre, Maria

Zampieri, era una tessitrice, invece di suo padre non si sa molto, per-ché morì nel 1945 a soli trent’anni per una malattia in seguito alla guerra. Nel 1945 sua madre si ri-sposò con Angelo Marchioro, così Sergio poté vivere una vita con un papà. Quando Sergio diventò gran-de andò a lavorare in banca e fece molte cose per il quartiere dove ha vissuto. Nel 1984 fondò i donatori di sangue di Anconetta. E nel 1994 diventò capogruppo degli alpini di Anconetta. Sergio aveva molte passioni: per il calcio, per gli alpini, per i donatori da sangue e suonava

anche la “Fanfara”. Giuseppe Ser-gio De Boni è mancato il 29 set-tembre del 2018. Tutto il quartiere e tutti quelli che l’hanno conosciuto lo consideravano un uomo genero-so e molto rispettoso. Ilaria

Biografia di Bruna Emma Amalia Mia nonna Bruna Emma Amalia è nata a Vicenza il 18 ottobre 1933.

Aveva due fratelli, Giovanni il più grande e Franco il più piccolo. Sua mamma Maria faceva la pantalo-naia, mentre suo papà Mario, era prigioniero in Africa, perché a quei tempi c’era la seconda guerra mondiale. Purtroppo Maria morì a trentasei anni a causa di una ma-lattia così mia nonna venne portata in una casa per bambini orfani. Mi ha raccontato che la casa fu di-strutta da una bomba, allora all’età

di dieci anni andò a vivere da sua nonna; lei stava bene però era tri-ste perché pensava sempre a sua mamma e non riusciva ad andare avanti con gli studi. Mi ha detto che la guerra faceva paura, la gente moriva ogni giorno e crollavano molte case. Mia nonna Bruna, di-ventata adulta, ha iniziato a lavora-re come sarta e all’età di ventidue anni e ad una festa da ballo ha conosciuto mio nonno. Da quel giorno non si sono più lasciati. Si innamorarono e si sposarono il

primo maggio del 1958. Da allora mia nonna ha avuto due figli: mio papà Andrea e mio zio Paolo; adesso ha anche tre bellissimi ni-poti: io, mio fratello Matteo e mia cugina Sofia. Purtroppo mio nonno ci ha lasciato nel 2006, invece mia nonna sta bene e io sono felice quando sto con lei. Aurora.

Biografie

Biografia di Roberto Manzoni Roberto Manzoni, il mio nonno ma-terno, nacque a Milano il 26 set-

tembre 1942. Sua mamma Ines partorì in casa. Visse a Milano in via Forlanini dal 1942 al 1969. Vi-veva con sua madre e sua sorella Anna, perché purtroppo suo padre morì in guerra e Roberto non lo vide mai. Era un bambino abba-stanza vivace. Mi ha raccontato di quando attraversò i binari della ferrovia e cadde sui sassi della

massicciata sbucciandosi profonda-mente il ginocchio. Roberto frequentò le scuole elementari e le medie, poi nel 1963 si diplomò in ragioneria. Per lui sono stati importanti lo studio, il lavoro, il matrimonio e la vita familia-re. Roberto adorava molto lo sci e amava il suo lavoro. Si sposò con Milena Prina, mia nonna e insieme fecero due figlie: mia mamma e mia zia. Andò in pensione verso il 1993, però lavora ancor oggi come consu-

lente a Milano. Chi conosce Ro-berto Manzoni dice che è una persona gentile sia verso la fami-glia che verso il prossimo. Rober-to è ancora in vita ed ha 76 anni. Beatrice

Leggi la biografia che ti porta via!

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Autunno

Vedere le foglie colorate mi rende

felice

Soprattutto se le foglie che scendo-

no volteggiano come farfalle

Soprattutto se le foglie cadono e

creano un tappeto di colori

Soprattutto se piove e crescono i

funghi

Soprattutto quando maturano casta-

gne e melagrane

Soprattutto se il papà accende il

camino per restare al caldo

Soprattutto se si dorme un’ora in

più

Vedere le foglie colorate mi rende

felice

Noemi, Riccardo, Aurora, Mattia e

Samuhel

Inverno

È bello andare in vacanza in compa-gnia !

Primavera

Vedere i prati fioriti mi rende felice

Soprattutto se è una bella giornata

Soprattutto se il vento spazza via le

nuvole e il cielo diventa limpido

Soprattutto se ci sono le gemme

sugli alberi

Soprattutto se sento gli uccelli can-

ticchiare

Soprattutto se vedo gli scoiattoli che

saltellano felici

Soprattutto se vedo le api volare

sui fiori

Soprattutto se vedo nascere i primi

pulcini

Soprattutto se finisce la scuola

Vedere i prati fioriti mi rende felice

Noè, Erica, Giovanni, Sara e Doris

Estate Stare in vacanza mi rende felice

soprattutto al mare sotto l’ombrel-lone,

soprattutto se mi tuffo nel mare

soprattutto se gioco con la sabbia

soprattutto se viaggio in giro per il

mondo

soprattutto quando fa caldo

soprattutto quando mangio il gela-

to

soprattutto se vado alle sagre

paesane

soprattutto quando vedo le frecce

tricolori.

Stare in vacanza mi rende felice.

Andrea, Marco, Lucia e Gabriel

Poesie

Vedere la neve che cade mi ren-

de felice

Soprattutto quando fa freddo e

nevica

Soprattutto quando gioco con la

neve

Soprattutto quando vado in mon-

tagna a sciare

Soprattutto se c’è il caminetto

acceso che mi riscalda

Soprattutto quando arrivano le

vacanze natalizie

Soprattutto se mangio il panetto-

ne insieme alla mia famiglia

Vedere la neve che cade mi ren-

de felice.

Emmanuele, Ilaria, Jana ed

Edoardo

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L’albero

Se fossi albero

toccherei le nuvole bianche

con i miei lunghi rami

guarderei gli uccellini

Se fossi albero

vorrei avere un vestito pieno di fo-

glie.

Vorrei essere un salice piangente

perché toccherei sempre il terreno

e sarei vicino ai miei amici insetti.

Nicol, Linda Z, Riccardo G

L’albero

Se fossi albero

Accarezzerei con i rami tutti gli

animali che vedrei

Guarderei tutto il giorno i bambini

giocare

Farei scappare tutti i cani

che faranno i loro bisogni su di

me.

Se fossi albero

sarei un bellissimo ciliegio,

con fiori profumati

avrei foglie verde chiaro

e una chioma gigante

Francesca, Cristian, Linda G.

L’albero

Se fossi albero

parlerei agli uccelli in primavera,

donerei i miei frutti in estate,

giocherei con gli scoiattoli in au-

tunno

dormirei tutto l’inverno.

Se fossi albero

vorrei essere una sequoia

perché dall’alto vedrei tutto.

Nel mio tronco vorrei avere la

tana di una volpe

perché mi scalderebbe con la

sua pelliccia.

Marta, Olga, Gabriella e Samoa

L’albero

Se fossi albero

guarderei tra i rami

il sole tramontare.

Giocherei con gli scoiattoli

e raccoglierei i funghi.

Se fossi albero

vorrei essere

un abete sempreverde

con la chioma folta

come i miei amici alberi,

perché così mi sentirei protetto.

Riccardo C., David, Leonardo,

Alice

Poesia...quanta fantasia!

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Un’amica speciale Io ho un’amica molto speciale, si chiama Marta. È a scuola con me, ma non credo di essere una grande amica per lei. L’ho conosciuta all’asi-lo e staremo a scuola insieme anche alle medie. È alta, snella e quando è felice si può vedere lontano un miglio la sua espressione gioiosa. Per me è speciale soprattutto perché una volta ero stata cacciata dal gruppo con cui giocavo e lei mi ha chiamata e mi ha detto che avrebbe cercato di farmi rientrare e ci è riuscita! Il suo viso è liscio e magro, ha un po’ di lentiggini e le fossette vicino alla bocca. È so-lare e quando è triste mi fa tenerez-za. Ha i capelli lisci e lunghi e molto spesso li tiene sciolti. Sono color castano scuro e verso le punte di-ventano biondi. Ha gli occhi di color marron- chiaro, grandi e con le ciglia lunghe e folte. Le sue labbra sono un

po’ carnosa. Si veste molto spes-so casual. È molto amichevole, simpatica, gentile, generosa e divertente. Non siamo simili: lei è più carina, gentile, divertente e veloce di me. Ci divertiamo a cor-rere e a far finta di essere delle Youtuber. Mi diverto molto a gio-care con lei. Le voglio molto bene e sono sempre felice con lei. Spe-ro di diventare un giorno, una sua grande amica. Francesca Un amico speciale Io ho un amico speciale, si chia-ma Giovanni. Lui ha dieci anni e per me è speciale perché ci cono-sciamo fin dall’asilo ed è il mio migliore amico. Lui è alto come me, ha i capelli corti color castano-chiaro e ha occhi color verde – azzurro. Ha il naso a patata sem-

pre un po’ rosso. La sua bocca è sottile ed è molto chiara. Giovanni indossa quasi sempre abiti sportivi ma a volte è anche elegante. Lui è sempre allegro e concentrato, è molto intelligente ma anche perfet-tino. Quando si arrabbia non con-trolla la sua forza e può fare male a qualcuno, ma sa essere anche af-fettuoso. È molto attivo e chiacchie-rone, ma tanto divertente. Una vol-ta sono andato a casa sua abbia-mo giocato con il tablet e ci siamo divertiti a dare fastidio a sua sorella più piccola. Ricordo che quando eravamo all’asilo, di nascosto ab-

biamo rubacchiato dei giocattoli e non ci siamo fatti becca-re…..eravamo due pesti!! A me piace stare con lui, abbiamo un legame molto stretto. Emmanuele

Un’amica speciale Io ho un’amica speciale, si chiama Zoe. L’ho conosciuta al mare cinque

anni fa. Vive a Galliera Veneta, non ci vediamo tanto spesso, però sem-pre chiediamo ai nostri genitori d’in-contrarci. La nostra amicizia è inde-scrivibile, troppo forte, che nessuno potrà mai spezzare… Lei ha appena compiuto undici anni e non vedo l’ora di darle il mio regalo…Spero le piac-cia. È alta come me ed è magra. Il suo viso è ovale ed un po’ allungato. È simpatica e serena. Ha i capelli lunghi castano-scuro, i suoi occhi sono castano-scuro e le sue labbra sottili. Il naso è normale a patata e porta gli orecchini. In genere il suo abbigliamento è elegante e pulito. È amichevole e generosa. Io e lei sia-mo molto legate, infatti, ogni volta

che ci vediamo la prima cosa che facciamo è abbracciarci. Mi fido molto di lei ed è per questo che le lascio leggere il mio diario e le rac-conto tutto, proprio tutto! Le confido anche le cose che non ho il corag-gio di dire ai miei genitori. Lei per me è molto speciale e non voglio perderla. Anche se ci siamo cono-sciute al mare la nostra amicizia è indissolubile! Non vedo l’ora che venga domenica per vederla e fe-steggiare insieme il suo compleanno e il Carnevale. Ilaria La mia amica speciale La mia amica speciale si chiama Sofia, è una mia vicina di casa. Ci siamo conosciuti l’anno scorso al parco giochi che si trova vicino a casa mia. È un’amica speciale per-ché quando sono con lei andiamo d’accordo in ogni cosa, sia che si

tratti di giochi oppure di relazioni personali. Lei di carattere è allegra e calma. Ci divertiamo ad ascolta-re musica e a correre. Sofia è più alta di me, è magra ed è molto carina. Il suo viso è ovale, ha oc-chi piccoli di color marrone, bril-lanti di gioia. Il suo naso è norma-le e la sua bocca ha labbra sottili sempre pronte a sorridere. I capel-li sono lisci e lunghi fino alle spal-le, color castano chiaro come le nocciole appena raccolte. La mia amica si veste in modo casual con jeans e felpa però usa sempre la stessa collana e un paio di brac-cialetti. Sofia l’ho vista sempre di buon umore, ha carattere allegro e socievole. Per lei provo grande affetto e simpatia. Aspetto sempre con trepidazione il momento di tornare al parco per vederla. Leo-nardo

Un amico speciale Il mio amico speciale si chiama Ga-briel, ha dieci anni e viene a scuola

con me. Ho descritto lui, perché quando siamo insieme, lui mi dà tan-ta felicità. Non è molto alto di statura ed è magro. Ha il viso tondo come una palla, ha i capelli corti castano scuro a casco e i suoi occhi sono molto misteriosi. Ha il naso a patata e la bocca è carnosa. Il suo abbiglia-mento è casual, ma molto bello. Ga-

briel è estroverso ed è molto edu-cato, socievole, allegro e pacifico. Io e lui siamo “due suocere” per-ché parliamo tantissimo. Lui è mol-to contento quando ha amici intor-no. Noi ci divertiamo con tante co-se, ad esempio giocando a calcio

oppure con i videogames, ma an-che solo parlando. Tra di noi sia-mo molto sinceri e non abbiamo segreti. Io provo molto affetto per lui, perché ci conosciamo da tanto e andremo alle medie insieme. David.

Descrizioni

La descrizione è una bella invenzione!

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Descrivo me stesso Mi chiamo Marco. Se mi guardo allo specchio mi vedo basso, ma-

gro, ma abbastanza resistente. I miei capelli sono di color castano scuro e corti e il mio viso è piccolo e ovale. Del mio aspetto mi piace il fatto di vedere i muscoli delle gam-be e delle braccia. Non apprezzo, invece, i diversi nei in giro per il corpo. In genere mi vesto sportivo con jeans, felpe e tute da ginnasti-ca. Nel tempo libero mi piace gio-care a calcio con i miei cugini. Fre-quento il corso di pallanuoto, ascolto la musica e gioco con l’ix-box. Gli altri dicono di me che so-

no un bambino buono, gentile e timido. La cosa positiva è che quando la mamma mi dice di fare qualcosa, io obbedisco quasi sem-pre. Il mio difetto principale è che non mi piace tanto leggere i libri. Dovrei sforzarmi e leggere qualco-sa di più. Marco Descrivo me stesso Mi chiamo Noè e ho 10 anni. Sono alto e magro, perché non mi piace mangiare. I miei capelli sono di color castano scuro e il mio viso è ovale e misterioso. Del mio aspetto mi piace in particolare la mia ma-grezza perché posso intrufolarmi dappertutto e correre veloce. Non

mi piaccio quando mi tolgo gli oc-chiali perché mi trovo brutto e mol-to diverso. Mi vesto solitamente sportivo e nel tempo libero gioco e guardo la TV. I miei amici dicono di me che sono a volte ”sapientino” e molto simpatico, infatti sono amico di quasi tutti i maschi. Le qualità che apprezzo di me sono di essere molto burlone e di essere bravo a scuola. Il mio difetto è di immagi-narmi tante cose che fanno paura e per migliorare dovrei non pensar-ci più. Noè

La mia mamma La mia mamma si chiama Alessan-dra, ha 43 anni ed è nata in Sicilia

il 13 settembre del 1975. Ha un viso ovale con qualche ruga. Lei ha i capelli castani mediamente lunghi, gli occhi azzurri come il cie-lo e la bocca carnosa. Di solito si veste di nero con scarpe da ginna-stica. Ha un buon carattere ed è simpatica, ma quando la fai arrab-biare ti devi nascondere! Nel tem-po libero giochiamo insieme. Lei è buona e affettuosa. A lei voglio molto bene. Mattia La mia mamma La mia mamma si chiama Vania Paola e ha 51 anni. Lei fa la casa-linga. Mia mamma è bassa e cic-

ciottella; dice sempre che inizia la dieta, ma non succede mai. Il suo viso è rugoso e ovale, luminoso e sempre gioioso. Ha i capelli casta-no scuro tagliati a caschetto. I suoi occhi sono rotondi e di color mar-rone scuro e sono sempre sorri-denti e allegri. Il suo abbigliamento quotidiano è casual, indossa jeans e maglietta, scarpe da ginnastica o ballerine. Lei è una persona allegra e gioviale, infatti ha tanti amici. Mia mamma ama vedere le gare di nuoto sincronizzato, soprattutto se gareggio anch’io. Io passo molto tempo con lei, perché facciamo tante cose insieme, come ad esempio: la spesa, lo shopping… però litighiamo spesso. Io le voglio

bene e sono contentissima di ave-re una mamma come lei che mi ascolta e mi dà affetto ogni giorno. Erica La mia mamma Mia mamma si chiama Giulia, ha 42 anni ed è casalinga. Ha i capelli castani, gli occhi azzurri e la bocca sorridente. Si veste spesso in mo-do sportivo, indossa maglioncini e pantaloni solo in alcune occasioni si veste in modo elegante. È un po’ severa, ma le voglio bene ugual-mente. Insieme a lei faccio poche cose, perché siamo in tre figli ed è sempre avanti e indietro per noi. Io le voglio molto bene, per me è la mamma migliore del mondo e non la cambierei con nessuno. Andrea

Il mio papà Il mio papà si chiama Victor, lui ha quarantaquattro anni, fa il camioni-

sta e il fabbro. Lui è abbastanza alto e robusto, ha il viso ovale ed ha un che di misterioso. I suoi ca-pelli sono neri e corti, i sui occhi sono marroni e il suo naso è a pa-tata. Lui è molto amichevole e qualche volta pigro. Gli piace an-dare a calcio con i suoi amici e viaggiare, invece non gli piace an-dare al mare perché c’è troppo sole. Io e lui abbiamo gli stessi gusti nel vestire e nel cibo, qual-che volta scherziamo, ma quando lo faccio arrabbiare mi sgrida. Per me lui è il migliore papà del mondo e gli voglio un bene infinito. Cri-stian

Il mio papà Il mio papà si chiama Rami, ha 44 anni e fa l’autotrasportatore. Lui si

veste sempre sportivo, ma alcune volte è molto elegante. Lui è un po’ grosso, ma è tanto forte. Ha gli occhi verdi e azzurri, il naso a pa-tata e le labbra abbastanza carno-se. È molto gentile ed esuberante, non riesce a stare un secondo sen-za scherzare. Il suo sport preferito è il sub, ma ha dovuto lasciarlo a causa del lavoro. Io con lui faccio la battaglia con i cuscini, gioco a dama e pianto i fiori in giardino. Con lui non ci si annoia mai, è un papà fantastico! Jana Il mio papà Il mio papà si chiama Franco e ha 54 anni.

Il suo lavoro è molto faticoso. l mio papà è alto e grassottello, lui dice sempre che ha la tartaruga al contrario. La cosa che mi fa ridere sono i suoi capelli, perché sono brizzolati. Il suo viso è rotondo e rugoso. Il colore dei suoi occhi è molto particolare, sono azzurro chiaro chiaro e luminosi e porta gli occhiali. Lui non si veste elegante, indossa sempre i jeans e una fel-pa. È una persona tranquilla, però quando fa le battute io rido sem-pre. Gli piace guardare le partite di hockey, soprattutto quelle di mio fratello. Purtroppo io non faccio

niente con il mio papà, però gli vo-glio moto bene, sono molto felice di avere un papà così che mi vuole bene. Erica

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Carnevale Carnevale è la festa più allegra e divertente dell’anno: scherzi, risate ,

maschere e dolci da sgranocchia-re…. Che Carnevale sarebbe senza le chiacchiere, le frittelle, le casta-gnole e tutti quei buonissimi dolci tipici di questa festa. A Carnevale è possibile assumere l’identità che si vuole, come un supereroe, un per-sonaggio del passato e persino un oggetto inanimato, si può essere quel che si vuole diventando qual-cun altro anche solo per un giorno. Ogni regione italiana o città o luogo ha i suoi dolci caratteristici ed anche le proprie maschere. Samoa Il mio costume da pagliaccio Sabato due marzo sono andata ad una festa in maschera e mi sono travestita da pagliaccio. Avevo in

testa un cilindro a strisce rosse e bianche e degli occhiali enormi gialli. Al collo avevo una specie di collana di stoffa con attaccate delle carte. Ho indossato una maglia che mi stava molto grande rossa e blu ai lati con delle strisce gialle. Le maniche erano lunghissime con delle palline di bronzo attaccate. I pantaloni rossi, blu e gialli erano talmente lunghi che quando cam-minavo li trascinavo per terra. Le scarpe quasi non si vedevano ed erano le solite. È stato divertente travestirmi e alla festa mi sono di-vertita tantissimo Alice

Una particolare festa di Carne-vale Sabato pomeriggio, verso le 14.00, sono andata con la mamma, la zia,

mia sorella, mio fratello, i miei cu-gini e la nonna alla festa di Carne-vale di via Istria. Mi son o travesti-ta da principessa. Il mio vestito era di colore rosa con le cuciture dorate e strati di tulle rosa brillanti-nato. In testa avevo una corona che si abbinava al vestito e ai pie-di indossavo delle scarpette sem-pre di colore rosa. La mia mamma mi aveva truccato il viso da princi-pessa. Abbiamo fatto la sfilata lungo la via principale e cammi-nando mi sono divertita a lanciare coriandoli addosso ai miei cugini. Finita la sfilata siamo andati tutti al parco giochi a giocare e a mangia-re tanti dolci. È stato proprio un bel pomeriggio! Linda Z.

CRUCIVERBA

1.È innamorata di Arlecchino. 2.La usano i clown. 3.Se ne fanno tante. 4.Si lanciano in giro. 5.Valgono a Carnevale. 6.Il luogo dove si festeggia il Carnevale. 7.Il contrario di tristezza. 8.Se ne mangiano tanti a Carnevale. 9.Sono rotonde e molto buone.

Poesie sul Carnevale Carnevale è arrivato e tante frittelle ci ha donato. Arlecchino che carino lo troviam sul telefonino. Lanciar coriandoli mi diverte nel pomeriggio da mani esperte. A Venezia puoi andare e tanti vestiti di Carnevale puoi indossare. Marta, Nicol, Cristian, Beatrice e Gabriella

Un Carnevale speciale A Carnevale ogni scherzo vale e una storia vi voglio raccontare per questa festa spettacolare… Arlecchino, da bambino, era proprio poverino e la mamma gli ha regalato un bel vestito colorato. Lui contento ha festeggiato e, tornato a casa, si è addormentato. Dopo questa storia voglio mangiare ho tanti crostoli da assaggiare anche se è finita la poesia la felicità del Carnevale non va via. Francesca, Alice, David, Riccardo G., Leonardo

Il pagliaccio tutto matto Quando incontro un pagliaccio lo vedo sempre soddisfatto. Carnevale è tutto matto proprio come un gatto. Arlecchino dice alla gente: -Datemi un fondente - -No- dice Meneghino -ti fa male un dentino- A Carnevale ogni scherzo vale E da tutti si farà apprezzare. Linda Z., Olga, Riccardo C. Linda G.

Carnevale

A Carnevale ogni scherzo vale! 1C

2 A

3R

4 N

5 E

6V

7A

8 L

9 E

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Nella chiesa di Anconetta giovedì 20 dicem-bre 2018

UNA CANTICA IN CHIESA

I ragazzi delle quinte della Primaria e della Scuola Secondaria di primo grado dell’I.C.7 di Vicenza si trovano per cantare in chiesa

Anconetta. Giovedì 20 dicembre 2018 alle ore 20.30 nella chiesa di Anconetta c’è stata una cantica natalizia. I ragazzi delle quinte del-la scuola primaria A.C. Pertile e quelli della scuola secondaria di primo grado hanno cantato insie-me. Questa cantica è legata al pro-getto “Continuità” che prevede del-le attività comuni tra i ragazzi delle quinte della Primaria e quelli della Secondaria di primo grado. La can-tica è stata preparata dall’inse-gnante Marica Brunato che a parti-re dal mese di ottobre, ha insegna-to i canti ai ragazzi e li ha preparati facendo molte prove. Per la canti-

ca gli alunni si sono trovati in chiesa alle 19.00; quelli della scuola secon-daria di primo grado si sono posizio-nati con gli strumenti ai piedi dell’al-tare e il coro si è messo a lato. Era presente anche la Dirigente e l’as-sessore alla cultura del comune di Vicenza. La cantica è stata molto bella e il pubblico ha chiesto il bis di qualche canzone. Dopo la cantica le persone sono andate ad un buffet dove si sono scambiate gli auguri di Natale mangiando una fetta di pan-doro e brindando con un bicchiere di vino. David

Nella scuola A.C. Pertile dell’IC7 di Vicenza sei ore di creatività

UNA BOTTA DI COLORI

Un’esperta della Confartigianato a scuola.

Anconetta. A novembre, a marzo e ad aprile in tre pomeriggi, sei ore in

totale, nella scuola Primaria A.C. Pertile di Vicenza le classi quinte hanno realizzato dei laboratori arti-stici con un’esperta. Questi laboratori sono stati fatti perché l’insegnante Eleonora Sem-beni, all’inizio dell’anno scolastico, ha presentato un progetto dal no-me “Tracce di colore” ed ha chia-mato l’esperta Elena Marconato. Lei lavora principalmente per l’As-sessorato all’istruzione del comune di Vicenza, con Confartigianato e organizza corsi di formazione e progetti speciali nelle scuole. Rea-lizza percorsi e laboratori didattici fatti per stimolare il pensiero creati-vo dei ragazzi. Per creare i lavori

realizzati in questi laboratori sono stati utilizzati molti materiali: colori a matita, colori a tempera, rotoli di scotch, colori alimentari e tanti car-toncini colorati. Con i colori alimen-tari, un filo di cotone e due cartonci-ni bianchi sono stati stampati dei fiori colorati simili a calle. Con i pa-stelli ad olio, un rotolo di scotch co-me sagoma e un cartoncino nero è stato realizzato un unico quadro con bolle di sapone di tutti i colori. Con i colori a tempera e delle tessere di plastica è stato disegnato un bosco di betulle. Per i ragazzi è stato diver-tente lavorare insieme e allo stesso

tempo educativo. Olga

Articoli di cronaca

Venerdì 1 marzo 2019 nella biblio-teca della scuola primaria A.C. Pertile

FIDAS alla scuola A.C. Pertile

I volontari incontrano le classi quinte

Venerdì 1 marzo 2019, nella bi-blioteca della scuola Primaria A.C. Pertile, i ragazzi delle classi quin-te hanno incontrato Maristea Ri-gon, volontaria e presidente della FIDAS Vicenza, insieme ad altri due volontari, ex donatori di san-gue. La sig.ra Maristea ha spiega-to ai ragazzi come si diventa do-natori di sangue e come donarlo, precisando che tutti i donatori so-no volontari e che fanno dei con-

trolli sanitari perché la donazione sia più sicura. I rappresentanti del-la Fidas hanno raccontato la loro esperienza ai ragazzi e dato loro un bel messaggio: l’importanza del dono, che può aiutare a salvare molte persone.

Durante l’incontro, i ragazzi hanno avuto alcune informazioni e spiega-zioni sul sangue, soprattutto sui gruppi sanguigni. L’iniziativa infatti era proposta alle classi quinte per-ché nel programma di scienze stan-no studiando il corpo umano, e quin-di anche l’appartato circolatorio e il sangue; con questa esperienza han-no potuto imparare cose nuove. Lu-cia

Giornalisti in erba!

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Vicenza 21 marzo 2019, nel centro storico

ALLA SCOPERTA DELLA VI-CENZA ROMANA

Un’uscita per scoprire di più sulla Vicenza romana

Vicenza. Il 21 marzo i ragazzi delle quinte della scuola primaria di An-conetta sono andati con le inse-gnanti nel centro storico di Vicenza alla ricerca dei resti romani. Hanno preso l’autobus di linea n° 5 e quando sono arrivati in centro han-no proseguito a piedi fino al cripto-portico. Qui una guida di nome Giorgia Murari, dopo aver dato al-cune informazioni sui Romani, ha

portato i ragazzi a vedere quel che rimane del teatro Berga detto

“teatro fantasma” perché sono state costruite sopra delle case. Dopo gli alunni sono scesi nel criptoportico dove c’erano varie stanze: in una stanza c’erano vasi di pietra dove mettevano i cereali e in altre due c’erano dei mosaici. Infine sono andati sotto la Basilica palladiana dove c’era-no i resti delle fognature. I ragaz-zi delle quinte hanno fatto questa gita perché i Romani sono l’argo-mento di studio in questa classe. A loro questa gita è piaciuta mol-to e ritengono sia stata bella e interessante. Nicol

Oggi nel piazzale di fronte alla Scuola Pri-maria Pertile di Anconetta

UN’AVVINCENTE PARTITA A FRI-SBEE

Oggi, 7 marzo, nel piazzale di fronte alla scalinata della Scuola Primaria A.C. Pertile si è giocata una partita di frisbee tra la squadra n°1 e n°2 for-mate da bambini delle classi quinte. Questa partita è stata fatta in sostitu-zione della lezione ordinaria perché è la settimana dello sport. Il gioco si è concluso con un tre a zero per la squadra n° 2, grazie alla doppietta di Edoardo Basso e al gol di Riccardo Gastaldon. La gara è stata molto combattuta, tutte e due le squadre hanno passato la palla e allo scadere del tempo ha segnato Riccardo. Giornalisti: Riccardo C., Cristian, Leonardo, Gabriella, Samoa, Doris , Devid e Linda G.

Vicenza 7 marzo, nel piazzale della Scuo-la Primaria A. C. Pertile di Anconetta

UNA PARTITA COMBATTUTA Scontro tra la squadra n°3 e la n° 4 for-mata dai bambini di classe quinta, con la vittoria di quest’ultima.

Giovedì 7 marzo, nel piazzale di fronte alla scalinata della Scuola Primaria A.C.Pertile si è disputata una partita di frisbee tra due squa-dre formate da bambini delle classi quinte. Questa partita è stata fatta in sostituzione della lezione ordina-ria perché è la settimana dello sport. La squadra n°3 è tutta fem-minile, la squadra n° 4 è mista. Il primo gol è di Cristian Andreev della squadra mista. Riprende la partita con il gol di Marta Marche-

sin della squadra femminile. Il frisbee a questo punto tocca alla squadra n° 4 con Leonardo De Boni che prova il tiro e segna. Il gioco si ferma quando Olga Ro-mio lancia il frisbee fuori dal can-cello della scuola. Vince la squa-dra mista per due a uno, con le reti di Cristian e Leonardo. Alice, Edoardo, Riccardo G., Ric-cardo G., Andrea, Marco, David e Linda G.

La scuola primaria A.C.Pertile incontra un esperto informatico nella Scuola Secondaria di primo grado Mainardi

LA TECNOLOGIA ARRIVA ANCHE NELLA SCUOLA PRIMARIA A.C.PERTILE

Scratch: la nuova app per aiutare i ragazzi ad utilizzare il linguaggio di programmazione.

Anconetta. Giovedì 28 marzo e gio-vedì 4 aprile 2019 i ragazzi delle classi quinte della scuola primaria A. C. Pertile di Anconetta hanno incon-trato un esperto informatico di nome Pietro Melchioro. Lui lavora con di-versi enti spaziali Nasa, Esa e Asi ed è il capo di un’azienda informatica

vicentina che fabbrica applicazioni per computer, telefoni e tablet. Pie-tro Melchioro ha insegnato agli alunni di quinta primaria a pro-

grammare i movimenti fisici e vo-cali di personaggi con un’applica-zione di nome Scratch che fa muovere dei personaggi con indi-cazioni precise. Alla fine delle due lezioni gli alunni erano in grado di creare autonomamente delle sto-rie digitali con movimenti fisici, vocali e con immagini. I laboratori sono stati interessanti ed hanno avvicinato gli alunni alla tecnolo-gia. Giovanni e Noè

Cronaca sportiva

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Tre date da non dimenticare

L’EUROPA CONQUISTA LE SCUOLE

I corsi per essere bravi cittadini europei aumentano anche nelle scuole elementari

Anconetta. I bambini delle classi quinte della scuola primaria A.C. Pertile tra febbraio, marzo e aprile hanno partecipato a delle attività particolari per conoscere meglio l’Europa. Ci sono stati tre incontri con degli esperti dell’associazione ALDA: Marco, Sofia e Lavinia. Loro hanno spiegato agli alunni come è nata l’Unione europea, cosa sono i diritti e i doveri, quali stati appar-

tengono all’Unione Europea e mol-te altre cose per diventare in futuro bravi cittadini europei. Così i ra-gazzi hanno imparato divertendosi e con giochi simpatici. Queste atti-vità sono legate al progetto “Qualità” dell’I.C.7 di Vicenza che prevede un incontro conclusivo a fine maggio dove gli alunni cante-ranno e sarà proiettato anche un video con i lavori preparati dai ra-gazzi delle classi quinte. Tutti si sono molto divertiti con questo pro-getto, sia perché hanno potuto la-vorare in gruppo, sia perché hanno imparato più cose sull’Europa. Ila-

ria e Noemi

Come rispettare la natura Una persona intelligente ha cura del suo ambiente. Non buttare tutto insieme differenzia ogni cosa per bene. Un gesto è una pietra preziosa solo se tu fai qualcosa. La pianta è viva solo se scende la pioggerellina. L’acqua è assai preziosa vale per ogni cosa. Se l’acqua è inquinata, addio insalata! Impariamo a rispettare l’ambiente spegniamo le luci quando non servono a niente. Nicol, Beatrice, Linda Z. e Cristian

Lavori legati al progetto “Qualità” dell’I.C.7

La disabilità

Le persone disabili in tutto non sono abili, se le aiuti e le rispetti fai il mondo più perfetto.

Con loro tu puoi giocare, insieme a loro puoi anche parlare non lasciarli soli mai una grande ricchezza perderai. Essere disabili non è una malattia ma è la cattiveria degli altri a far sì che lo sia. Le nostre mani verso te allunghia-mo, amico vieni a giocare dai non aspettare a lungo andiamo nel nostro cuore un posto speciale avrai. La vera bellezza non è quella del viso o del corpo, ma quella del cuore! Giovanni, Edoardo, Marco, Riccar-do e Noè

Discriminare fa male! Jimmy, Tabby, Buddy, Ambry stanno bene in compagnia, anche con la nazione perché non fanno discriminazione. Questa poesia ti fa capire, che la discriminazione, non è l’unica soluzione. Molta gente male ragiona, perché trova sbagliato ciò che è differente. Bianco, giallo, marrone e blu non ci interessa come sei tu. Riccardo C., Olga, Samoa e Marta

Filastrocche e poesie

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L’Universo e il sistema solare

L’universo si è formato circa 15 miliardi di anni fa da un’esplosione che viene ipotizzata dagli scienziati con la “Teoria del BIG BANG”.

L’universo è fatto di materia ed energia. La stella piu vicina a noi è il Sole. Senza il Sole non ci sarebbe vita sul nostro pianeta perché alle piante serve la luce del Sole per produrre un gas indispensabile per la sopravvivenza degli esseri viventi: l’ossigeno. La via Lattea, dove viviamo noi, è la

galassia nella quale si trova il siste-ma solare che è formato da otto pianeti. I primi quattro pianeti: Mer-curio, Venere, Terra, Marte, sono pianeti rocciosi. Gli altri sono pianeti gassosi perché formati da gas e polveri e sono: Giove, Saturno, Ura-no e Nettuno. Tra Giove e Marte c’è la cintura degli asteroidi. Un altro pianeta che da alcuni viene consi-derato il nono pianeta del nostro Sistema solare, ma da altri no, si chiama Plutone ed è più piccolo della nostra Luna.

L’orbita è il giro che i pianeti com-piono attorno a una stella. I pianeti si distinguono dalle stelle perché le stelle sono corpi celesti che brilla-no di luce propria e i pianeti, inve-ce, sono corpi celesti opachi che non brillano di luce propria.

La luce del Sole viaggia per arri-vare fino a noi a 300.000 km/s. Quando una stella si spegne o si ingrandisce diventa un buco nero oppure esplode. Marta

Relazione su Marte e Curiosity Marte è un pianeta roccioso/terrestre del Sistema Solare. E’ soprannominato il Pianeta Rosso, per via della sua colorazione. Nel novembre 2011 la NASA ha spe-dito su Marte Curiosity, un rover lungo circa 3 metri, che pesava circa 900 kg e ha viaggiato alla velocità di 30 km orari. Curiosity è stato lanciato per vedere se c’era acqua su Marte, la cosa fonda-mentale per l’inizio della vita, e per studiane la superficie. Curiosi-ty è arrivato su Marte ad agosto

2012 e ha dato subito informazioni agli astronomi sul Pianeta Rosso. Pensate che, per il primo anno dopo l’atterraggio su Marte, a Curiosity sono state date delle coordinate che, in base ai movimenti di Curiosi-ty, hanno permesso di ricreare la base della canzone “Happy Bir-thday”! Però è successo un proble-ma molto brutto per Curiosity. Il suo trapano, che deve essere sterilizza-to per tutti i rover che atterrano sui altri pianeti, ha trovato delle tracce di batteri terrestri, quindi vuol dire che non era sterilizzato del tutto.

Perciò Curiosity è stato declas-sato, adesso non si può più avvi-cinare ai ruscelli d’acqua marzia-na e quindi non può più studiarli. La NASA sta realizzando un al-tro “rover”, più professionale, che nel 2020 atterrerà su Marte. “Se facciamo il test sul trapano” dis-se un ingegnere spaziale della NASA anonimo “e troviamo resti di batteri terrestri, dobbiamo ri-sterilizzarlo e rifare il test”. I pez-zi vengono costruiti a Torino e assemblati poi, in Gran Breta-gna. Gabriel

Lavori legati al percorso di scienze

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Giovedì 11 aprile 2019 nella pale-stra della nostra scuola sono ve-nute Carla e Barbara, due signore della Croce Verde. L’obiettivo di questo incontro è stato di inse-gnarci le manovre salvavita attra-verso un’esercitazione di Primo Soccorso. All’inizio ci hanno mo-strato un video, di cui poi abbiamo discusso. In seguito Barbara ha distribuito ad ognuno di noi un ma-nichino e abbiamo provato a fare il massaggio cardiaco: anche se pensavo che sarebbe stato difficile in realtà è stato abbastanza facile. Infine, abbiamo fatto due esercizi

a coppie, uno per aiutare una per-sona mettendola in Posizione La-terale di Sicurezza (PLS)ed uno per aiutare qualcuno che sta soffo-cando. Barbara ci ha distribuito dei volantini informativi per ricordarci come vanno fatte manovre. A me questo incontro è piaciuto molto perché è stato interessante e ho imparato cose nuove per salvare la vita delle persone. Gabriella

"COME SALVARE UNA VITA" Oggi, 11 Aprile 2019, sono venuti i volontari della Croce Verde a spie-gare come praticare un massaggio cardiaco in caso di arresto del cuo-re (1) e come aiutare qualcuno che sta soffocando (2). Per dimostrarci come si faceva, abbiamo utilizzato dei manichini a mezzo busto che simulavano una persona a terra

priva di sensi. In questo caso, bisogna avvicinarsi alla persona, chiamarla e toccarla per vedere se è cosciente. Se non risponde, bisogna alzargli la testa mettendo una mano sulla fronte spingendo indietro il mento con le dita e avvicinare il nostro orecchio

Croce verde

La NASA, così chiamata dalle iniziali di National Aeronautics and Space Administration ( in italiano significa Ente Nazionale per le attività Spaziali e Aeronau-tiche), è l'agenzia governativa civile responsabile del program-ma spaziale degli Stati Uniti d'A-merica e della ricerca aerospazia-le. Il significato del logo della NASA Il logo ufficiale della NASA è tra i più cono-sciuti al mondo. È detto"meatball" (polpetta). La sfera rappresenta un pianeta, le stelle rappresentano lo spazio, il rosso è un'ala che rappresenta l'aeronautica e infine l'orbita bian-ca rappresenta un veicolo spazia-le orbitante, cioè i viaggi spaziali.

L'ESA in inglese European Space Agency è l’Agenzia Spaziale Europea. È un'agenzia internazionale fondata nel 1975 incaricata di coordinare i progetti spaziali di 22 Paesi europei. PAXI Paxi è il protagonista di una serie di video di animazione dedicati all’ astronomia per bambini. E’ un personaggio che spiega co-me è' nato l’Universo. ESA kids (il portale dell’ESA per bambini) ha inventato il personaggio Paxi, un piccolo esploratore partito da Ally-o, un pianeta di un altro siste-ma solare della Via Lattea. Sulla sua piccola astronave ha viaggiato tra nebulose, asteroidi, pianeti, stel-le e comete e ora, arrivato sulla Terra, può spiegare a noi Terrestri molte cose sul cielo e sul globo terrestre. Ovviamente Paxi ci vuole

far conoscere le missioni ESA grazie alle quali navi-celle, sonde e lan-der sono state inviate nello spazio. Nel sito:https://www.esa.int/kids/it/home, è possibile conoscere Paxi, la mascotte dell’Education Office dell’E-SA (European Space Agency). L'Agenzia Spaziale Italiana (ASI) è un ente governativo italiano, crea-to nel 1988, partecipa con altre agen-zie aerospaziali al progetto, sviluppo e gestione ope-rativa di missioni spaziali, con obiettivi scientifi-ci e applicativi. Giovanni

Curiosità spaziali

alla sua bocca per sentire il respi-ro, controllando il movimento del torace. Se la persona non respira e non risponde, oltre a chiamare il 118 o il 112, bisogna praticargli il massaggio cardiaco: sovrapponen-do la mano sinistra su quella de-stra, al centro del torace ed a brac-cia tese, bisogna spingere due vol-te al secondo. Se la persona è incosciente, ma

respira normalmente, basta metter-la in Posizione Laterale di Sicurez-za, chiamata P.L.S. (su un fianco, con una mano sotto l'orecchio), chiamare il 118 o il 112 e spiegare, con calma, cosa sta accadendo. Nel caso in cui una persona stia soffocando, finchè tossisce, la si incoraggia a tossire, ma, se la tos-se s'indebolisce e la persona fatica a respirare, bisogna dargli delle pacche forti sulla schiena, alter-nandole a delle compressioni, con entrambe le mani, all'altezza del diaframma. In ogni caso, si deve chiamare il 118 o 112. Samuhel

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Personaggi fantasy

Brufolon

Brufolon è un or-co molto alto e grosso. I suoi oc-chi sono grandi e sporgenti, il suo naso è schiaccia-to e a patata. La caratteristica che

lo rende proprio brutto è la presenza di brufoloni gialli che ricoprono il suo volto. Le orec-chie pelose sono ricoperte da anima-letti e vermi che lui, ogni tanto, si diverte a mangiare. Vive vicino ad uno stagno nel lontano paese di Bru-

folet dove si parla in “brufolen” una lingua che non usa le vocali. Brufo-lon non è vestito, ma ricoperto di fango. Lui è sposato e ha una mo-glie di nome Brufolosa. Linda G.

Fulmine Fulmine è uno stregone elettrico che vive ad “Elettricità”. Lui è stravagante, si veste con mantelli blu e stivali neri. Ha i capelli sparati in aria di color gri-gio, gli occhi blu, il naso a punta e la

bocca sottile. Lui difende la sua città da suo fratello Ghiaccio, lo stregone di ghiaccio. Combattono l’uno contro l’altro per difendere la propria città e vogliono distruggere quella degli altri, perché la loro deve diventare la migliore città del mondo. Fulmine ha dei poteri spe-ciali: ha dei fulmini che lancia con le mani contro i nemici. Il suo udito è eccezionale: riesce a sentire a distanza di chilometri. Suo fratello è uguale a lui solo che al posto dei fulmini lancia ghiaccio e con que-sto immobilizza gli avversari, inol-tre riesce a sentire gli odori molto

lontani. Chi trionferà tra i due? Edoardo B.

Gli elfi e i folletti

In una foresta c’era un picco-

lo villaggio di elfi e folletti che sorgeva sopra un gran-de albero. Per salire sopra l’albero, dentro il tronco c’era un ascensore piccolo, picco-

lo: chiaramente potevano salirci solo loro. Elfi e folletti andavano molto d’accordo. I folletti erano un pochino più alti degli elfi. Gli elfi erano molto piccoli, indossavano dei mini cappelli sopra la testa a forma di imbuto, le loro magliette erano di colore verde e i loro pantaloni marroni. Si nutrivano di insetti come le coccinelle. Loro era-no molto allegri e si rattristavano quando i folletti litigavano tra loro. I

folletti invece non avevano cap-pelli, bensì capelli viola e arancio-ni, e loro magliette erano di colore rosso e i pantaloni blu. I folletti mangiavano verdura come, ad esempio, l’insalata. Gli elfi costrui-vano mini grattacieli sopra gli al-beri, mentre i folletti andavano in cerca di cibo. Erano molto felici di abitare tutti insieme in questo vil-laggio. Marco

Testi di genere “Fantasy”

Immagina di scoprire un varco magico che ti permetta di en-trare nel tuo mondo fantasy e racconta la tua avventura Ero in un laghetto con i miei ami-ci e stavo giocando, ad un certo punto mi spinsero nel lago e io cercai di salire a galla, ma quan-do arrivai sulla riva vidi che non ero più nello stesso posto. Ero in un bosco di alberi con i tronchi color rame, le foglie argento e con tante mele d’oro. Ero in un posto dove c’erano tanti laghetti e cascate cristalline. Quando mi inoltrai, sentii un fruscio e vidi dietro ad un albero una creatura strana che si nascondeva: era un unicorno. Aveva la criniera ar-gento, il corno color oro, gli occhi blu e delle bellissime ali bianche. Parlava una strana lingua, ma io lo capivo. Capii che questa crea-tura era amichevole e i suoi occhi divennero rosa: cambiavano co-

lore in base all’umore. Ero stupita, non avevo mai visto un unicorno.

Ad un certo punto mi portò vicino ad una cascata e si tuffò dentro, io feci la stessa cosa e vidi un enorme prato pieno di unicorni. Tutti mi salutarono e mi dissero che dovevo aiutarli a sconfiggere un orco cattivo, di nome Ciccio Panzer che li minacciava. Io inizialmente non capivo, ma poi ag-giunsero che ero speciale, infatti capi-vo la loro lingua: ero stata prescelta. Al centro del prato c’era una teca con

una spada ed un arco. La spada era per me, mentre l’arco era per un elfo amico di nome D’Incanto. Decisi di aiutare gli unicorni e an-dai a combattere. Quando Ciccio Panzer stava per colpirmi, con un’acrobazia e l’aiuto di D’Incanto riuscii a tagliargli la testa. Per combattere c’eravamo allontanati così salii con l’elfo sul dorso di un unicorno che ci riportò in volo al lago. Come segno di ringrazia-mento gli unicorni mi diedero una mela d’oro e un pizzico di polvere magica che mi avrebbe permesso di ritornare nel mio mondo. Così mi tuffai nel lago e quando riemer-si rividi gli amici con cui stavo gio-cando che mi chiesero se stavo bene. Mi dissero che ero scompar-sa per qualche secondo, ma a me sembrava di essere stata via molto tempo e quel mondo già mi man-cava . Francesca

Arricchisci la tua fantasia con il genere fantasy!

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Ricordi di scuola

Vivi la vita

La vita è un'opportunità, coglila.

La vita è bellezza, ammirala.

La vita è beatitudine, assaporala.

La vita è un sogno, fanne una realtà.

La vita è una sfida, affrontala.

La vita è un dovere, compilo.

La vita è un gioco, giocalo.

La vita è preziosa, abbine cura.

La vita è una ricchezza, conservala.

La vita è amore, godine. La vita è un mistero,

scoprilo. La vita è promessa,

adempila. La vita è tristezza,

superala. La vita è un inno, cantalo.

La vita è una lotta, accettala.

La vita è un'avventura, rischiala.

La vita è felicità, meritala. La vita è la vita, difendila.

Madre Teresa di Calcutta

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Giornalino scolastico Classi 5A e 5B Scuola Primaria ”A.C. Pertile” I.C.7 Anno scolastico 2018 -2019 Parte dei lavori eseguiti dagli alunni nell’arco dell’anno Le insegnanti E. Sembeni e M. G. Piras