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1 T T U U R R K K M M E E N N I I S S T T A A N N Avventura nel paese sconosciuto 15 giorni / 13 notti Spedizione tra il deserto, archeologia e città moderne in uno dei paesi più misteriosi del mondo ma che nel passato ha rappresentato il punto di passaggio obbligato di una delle vie commerciali più famose dell’antichità, quella della Seta. Deserti misteriosi città mitiche e leggende si confondono in un paesaggio suggestivo e popolazioni che sembrano uscite da un libro di fiabe LE NOSTRE SISTEMAZIONI Ashgabad Hotel 3* 3 Notti Karakala Casa tipica Turkmena 1 Notte Balkanabad Hotel Nebitchi 4* o sim. 1 notte Gozli Ata Yurta 1 notte Turkmenbashi – Hotel Kerwen 4*o sim 1 notte Dashoguz Hotel Uzboy 2* o sim 1 notte Deserto Campo mobile 3 notti Mary- Hotel Margush 3* o sim 2 notti A CHI E’ CONSIGLIATO A tutti coloro che apprezzano la bellezza della Via della Seta, del deserto, dell’archeologia e della vita nomade. Percorso unico per il mercato italiano. Media difficoltà CLIMA Il clima è continentale, con poche precipitazioni. Le estati sono asciutte ed afose (40°C) e gli inverni sono freddi, alle volte gelidi (-25°C). Le primavere sono piacevoli, con temperature miti. L'aria è secca al centro del Paese e più umida sulle coste del Mar Caspio. La regione desertica di Karakoum è spesso soggetta a forti venti che causano tempeste di sabbia. Sebbene il Turkmenistan abbia un clima desertico, visitare il Paese nei mesi di aprile e giugno o fra settembre e novembre è piacevole. Evitare di andare in Turkmenistan a luglio ed agosto, in questo periodo le temperature arrivano a 50°C. ASPETTI PRATICI Tutto in vetture fuoristrada 4x4 e minibus.

TURKMENISTAN Avventura nel paese sconosciuto 15 giorni / 13 notti

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Spedizione tra il deserto, archeologia e città moderne in uno dei paesi più misteriosi del mondo ma che nel passato ha rappresentato il punto di passaggio obbligato di una delle vie commerciali più famose dell’antichità, quella della Seta. Deserti misteriosi città mitiche e leggende si confondono in un paesaggio suggestivo e popolazioni che sembrano uscite da un libro di fiabe

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TTUURRKKMMEENNIISSTTAANN Avventura nel paese sconosciuto

15 giorni / 13 notti

Spedizione tra il deserto, archeologia e città moderne in uno dei paesi più misteriosi del mondo ma che nel passato ha rappresentato il punto di passaggio obbligato di una delle vie commerciali più

famose dell’antichità, quella della Seta. Deserti misteriosi città mitiche e leggende si confondono in un paesaggio suggestivo e popolazioni che sembrano uscite da un libro di fiabe

LE NOSTRE SISTEMAZIONI

Ashgabad – Hotel 3* 3 Notti

Karakala – Casa tipica Turkmena 1 Notte

Balkanabad – Hotel Nebitchi 4* o sim. 1 notte

Gozli Ata – Yurta 1 notte

Turkmenbashi – Hotel Kerwen 4*o sim 1 notte

Dashoguz – Hotel Uzboy 2* o sim 1 notte

Deserto – Campo mobile 3 notti

Mary- Hotel Margush 3* o sim 2 notti

A CHI E’ CONSIGLIATO A tutti coloro che apprezzano la bellezza della Via della Seta, del deserto, dell’archeologia e della vita nomade. Percorso unico per il mercato italiano. Media difficoltà

CLIMA Il clima è continentale, con poche precipitazioni. Le estati sono asciutte ed afose (40°C) e gli inverni sono freddi, alle volte gelidi (-25°C). Le primavere sono piacevoli, con temperature miti. L'aria è secca al centro del Paese e più umida sulle coste del Mar Caspio. La regione desertica di Karakoum è spesso soggetta a forti venti che causano tempeste di sabbia. Sebbene il Turkmenistan abbia un clima desertico, visitare il Paese nei mesi di aprile e giugno o fra settembre e novembre è piacevole. Evitare di andare in Turkmenistan a luglio ed agosto, in questo periodo le temperature arrivano a 50°C.

ASPETTI PRATICI Tutto in vetture fuoristrada 4x4 e minibus.

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ITINERARIO GIORNO 1 – Sabato

Italia – Istanbul Partenza dall’ Italia con volo della Turkish Airlines via Istanbul.

GIORNO 2 – Domenica Istanbul - Ashgabat Arrivo a Ashgabat in nel primo mattino. Espletamento delle formalità di frontiera (visto all’arrivo US$ 147; tasse d’ingresso US$ 12). Accoglienza da parte dell’organizzazione locale e trasferimento in hotel. Visita del Bazaar della domenica. Sviluppatasi sotto i russi verso la fine del XIX secolo, Ashgabat, “la città dell’Amore”, divenne una prospera cittadina di frontiera, lungo la linea ferroviaria Transcaspiana. Nell’ottobre del 1948 la città fu rasa al suolo da un forte terremoto. L’ex presidente Niyazov, che diede inizio al rifacimento post-sovietico di Ashgabat, trascorse gran parte del suo mandato trasformando la capitale in una “Città Bianca” ricoperta di marmo e oro. Ancora oggi interi quartieri periferici vengono demoliti per lasciare spazio alla costruzione di nuovi edifici con cupole dorate, spettacolari fontane, enormi sculture e piazze per parate militari. La versione moderna di Ashgabat può essere definita come un incrocio tra Las Vegas e Pyongyang (capitale della Corea del Nord). Visita del centro città. Assolutamente da non perdere il Museo Nazionale di Storia e Etnografia, dove la sala dedicata alla storia antica ospita una collezione di reperti risalenti alla civiltà margiana dell’età del bronzo (Gonur Depe), tra cui splendidi amuleti, sigilli e oggetti legati al culto. Straordinari i rhyton (coppe ricavate dalle zanne di elefante e finemente incise con motivi ellenistici) ritrovati nel sito di Nissa. Escursione alle vicine rovine dell’antica Nissa, capitale del regno dei Parti (III sec a.C. - III sec d.C.) che, grazie alle conquiste di Mitridate I, si estendeva dal Mediterraneo alle rive dell’Indo. Un’imponente cinta di mura con 43 torri proteggeva il palazzo reale e un paio di templi, attorno ai quali sorgeva un fiorente centro commerciale. Le dinastie regnanti si susseguirono l’una all’altra fino all’arrivo dei mongoli, nel XIII secolo, che distrussero la città dopo un assedio

durato 15 mesi. Pasti in ristoranti locali. Pernottamento in hotel. Pensione Completa.

GIORNO 3 – Lunedì Ashgabad - Karakala Proseguimento per il lago sotterraneo di Kowata, una straordinaria piscina naturale d’acqua cristallina in fondo a una grotta alla profondità di 65 metri. L’acqua si mantiene alla temperatura di circa 36°C, ideale per un rilassante bagno. Si risalgono i primi contrafforti della catena del Kopet Dag, che segna il confine con il vicino Iran, per raggiungere il villaggio montano di Nohur. Gli abitanti di Nohur rivendicano la discendenza dall’esercito di Alessandro Magno, hanno mantenuto le proprie tradizioni e parlano tuttora un dialetto turkmeno. Visita del singolare cimitero, dove ogni tomba è decorata con poderose corna di capre di montagna e/o stambecchi. Un breve sentiero conduce al santuario di Qyz Bibi, la dea della fertilità in epoca preislamica; i fedeli credono che Qyz Bibi abiti in un pertugio alla base della montagna e legano strisce di tessuti colorati ai rami di un vicino e imponente albero millenario, come buon auspicio per il concepimento di un figlio. Pranzo tipico in casa privata. Dopo pranzo si prosegue verso ovest attraverso le aride montagne del Kopet Dag fino al villaggio di Karakala circondato da basse colline argillose erose in forma di calanchi, un desolato paesaggio lunare. Cena e pernottamento in una casa tipica. Pensione Completa GIORNO 4 – Martedì Karakala - Balkanabad Dopo la prima colazione partenza verso ovest lungo una strada che costeggia il confine con l’Iran (si incotrano un paio di posti di blocco militari dove vengono controllati i passaporti). Si attraversa una zona semiarida che offre il pascolo a numerose greggi di pecore e capre accompagnate dagli amichevoli pastori turkmeni e dai loro fedeli cani di razza alabay. Dopo la cittadina di Etrek ci si addentra nel takir, una vasta e desolata pianura di terreno argilloso con affioramenti di croste di sale, per raggiungere le rovine di Dehistan, città carovaniera che sorgeva lungo il ramo della Via della Seta che da Konye-Urgench si dirigeva verso

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la Persia aggirando la catena montuosa del Kopet Dag. Dehistan, conosciuta anche come Misrian, venne abbandonata nel XV secolo quando il fiume che la approvigionava di acqua cambiò improvvisamente il suo corso. Oggi dell’antico e vasto sito restano soltanto due minareti tronchi alti circa 20 metri e un portale che un tempo costituiva l’accesso alla moschea dello scià di Corasmia. Poco lontano il cimitero di Mashat conserva le rovine di cinque mausolei, tra cui quello di Shir-Kabir, il più antico del Paese (X secolo). Pranzo. Dopo pranzo si prosegue per la moderna città di Balkanabat situata ai piedi della catena montuosa dei Grandi Balkan. Cena e pernottamento in hotel. Pensione Completa GIORNO 5 – Mercoledì Balkanabad – Gozli Ata Dopo la prima colazione partenza verso nord attraverso le valli tra i monti Balkan, dove numerose mandrie di dromedari pascolano indisturbate. Si discende in una vasta depressione naturale, un tempo inondata dalle acque del Mar Caspio, per raggiungere il remoto mausoleo di Gozli Ata nel bel mezzo di un deserto roccioso. Noto insegnante sufi agli inizi del XIV secolo, Gozli Ata godette di un ampio seguito fino al momento della sua morte avvenuta per mano degli invasori mongoli. Nei pressi del mausoleo, importante luogo di pellegrinaggio, sorge un curioso cimitero dove le stele in pietra delle tombe presentano una piccola concavità sulla parte sommitale per raccogliere la scarsa acqua piovana e dissetare” le anime dei defunti. Si prosegue verso nord per raggiungere l’attrazione naturale più spettacolare del Turkmenistan: i canyon di Yangikala, in una vasta area che si estende verso il confine con il Kazakhstan. Yangi Kala significa “Fortezze Fiammeggianti” e prende il nome dalle straordinarie colorazioni delle bizzarre formazioni di pietra calcarea createsi in seguito all’erosione del terreno ad opera del vento e della pioggia. Le pareti dei canyon presentano incredibili striature di colore bianco latte, rosa e rosso carminio, il fascino del luogo è accresciuto dal suo isolamento nel deserto. Ci si spinge verso nord per esplorare questa magnifica area geografica di cui solo pochi turkmeni ne conoscono l’esistenza. Pranzo. Cena e pernottamento in Yurta. Pensione completa

GIORNO 6 – Giovedì Gozli Ata - Turkmenbashi Dopo la prima colazione partenza verso il bacino di Garabogaz, un’insenatura del Mar Caspio, che spesso diventa un lago a se stante quando il livello dell’acqua si abbassa. E’ molto difficile attraversare questa zona per la natura paludosa del terreno. Si procede verso il Mar Caspio, il più grande mare chiuso (lago) della Terra con una superficie di 371.000 km2, una profondità massima di 995 metri, una lunghezza di 1.190 km e una larghezza media di 300 km, situato nella parte occidentale della depressione aralo-caspica a un livello di 28 m sotto quello medio dei mari. L’acqua del Mar Caspio ha una salinità media del 13 per mille, circa un terzo della salinità media dell’acqua di mare. Arrivo a Turkmenbashi, l’antica Krasnovodsk, il cui primo insediamento risale al 1717, quando un distaccamento di soldati russi al comando del principe Alexander Bekovich sbarcò nella zona con l’intenzione di procedere verso Khiva. Alla fine dell’800 Krasnovodsk divenne famosa grazie al transito della linea ferroviaria Transcaspiana. Da allora la città ha assunto una dimensione cosmopolita ed è abitata da un mix di cittadini russi, turkmeni e azeri. Pranzo a picnic. Cena in ristorante locale. Pernottamento in hotel. Pensione Completa. GIORNO 7 – Venerdì Turkmenbashi - Dashoguz Dopo la prima colazione visita di Turkmenbashi, con l’originale stazione ferroviaria di fine 800 in stile moresco e il vivace mercato centrale dove è possibile acquistare l’ormai raro e costoso caviale del Caspio (purtoppo lo storione è in via d’estinzione). Breve escursione nella moderna località balneare di Awaza, dove recentemente sono sorti numerosi hotel di lusso lungo una bella spiaggia lambita dalle acque trasparenti del Mar Caspio. Pranzo in ristorante locale e trasferimento in aeroporto per il volo per Dashogus nell’estremo nord del Paese ai confini con l’Uzbekistan. Dashoguz è una città modello in puro stile sovietico, base di partenza per la visita di Konye-Urgench. Ci troviamo nella porzione meridionale dell’antico stato di Corasmia, in passato un’importante oasi di civiltà in mezzo ai deserti dell’Asia centrale lungo le rive del mitico fiume Oxus (attuale Amu-Darya). Escursione alle rovine

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della fortezza di fango di Yzmukshir. Cena e pernottamento in semplice hotel. GIORNO 8 – Sabato Dashoguz - Darwaza Dopo la prima colazione partenza in minibus per le rovine di Konye-Urgench (dal persiano “Vecchia Urgench”) un tempo capitale della Corasmia, che raggiunse il suo apice tra il XII e il XIII secolo sotto la dinastia turca selgiuchide. Con le sue moschee, le scuole coraniche, le biblioteche e i prosperi bazar, Konye-Urgench fu un centro importante del mondo musulmano prima di essere conquistata e devastata dai mongoli di Gengis Khan. Riconquistata la sua passata gloria venne definitivamente rasa al suolo da Tamerlano nel 1388. I monumenti più interessanti sono sparpagliati come una costellazione su un’ampia distesa: il Complesso di Turabeg Khanim, probabilmente una sala del trono del XII secolo, un edificio che si avvicina alla perfezione, con motivi decorativi che formano un gigantesco calendario; il Minareto di Gutlug Timur, costruito intorno al 1320, uno dei più alti dell’Asia centrale (59 m.); i Mausolei del Sultano Tekesh e di suo padre Il-Arslan, con singolari cupole coniche e decorazioni floreali di terracotta sulla facciata; la collinetta funeraria di Kyrk Molla (Collina dei Quaranta Mullah), un luogo sacro dove è probabile assistere a strani riti propiziatori per la fertilità. Pranzo in ristorante locale. Dopo pranzo partenza verso il cuore del deserto del Karakum lungo la strada che collega Konye-Urgench alla capitale. Nel tardo pomeriggio si abbandona la strada principale e si prosegue in 4x4 lungo una pista nel deserto per raggiungere il cratere di fuoco di Darvaza. Si tratta di un cratere di origine artificiale venutosi a creare negli anni ’70 come risultato delle prospezioni geofisiche dei sovietici. Un’enorme caldera con soffioni di gas perennemente in fiamme, uno straordinario spettacolo da osservare durante la notte quando le enormi e ipnotizzanti fiamme di fuoco ricordano le porte dell’inferno. Cena e pernottamento in campo mobile nei pressi del cratere.

GIORNO 9 – Domenica Deserto

Dopo la prima colazione partenza verso sud-est per l’attraversamento della parte centrale dell’enorme Deserto del Karakum che occupa circa

il 70% dell'intero territorio del Turkmenistan. Il suo nome significa “sabbie nere” e la sabbia è l’elemento naturale che la fa da padrona in questa vasta area. Sabbia che è caratterizzata dalla presenza di un sale particolare, frutto delle evaporazioni delle acque dei mari e dei fiumi della regione e dei resti dei depositi minerali alcalini. Le precipitazioni piovose, come si può ben immaginare, sono molto scarse e le uniche acque che arrivano nel Deserto del Karakum sono quelle dei fiumi Tejen e Murgab, che scendono dalle montagne dell’Afghanistan, a sud e quelle del fiume Amu Darya a nord-est. La vegetazione è limitata a qualche arbusto come il saksaul e l’acacia delle sabbie. La prima giornata nell’immenso deserto prevede la visita a Damla. Pranzo a picnic. Cena e pernottamento nel campo mobile. Pensione completa. GIORNO 10 – Lunedì Deserto

Seconda giornata nel deserto con la visita di Ak Molla e dell’area circostante. Pensione completa. Pernottamento nel campo mobile.

GIORNO 11 – Martedì Deserto - Mary Dopo la prima colazione si continua verso sud-est, verso le fertili pianure del Turkmenistan orientale che hanno da sempre rappresentato un’isola di prosperità nel cuore dell’Asia centrale. Durante l’Età del bronzo alcuni villaggi sorsero in corrispondenza della cosiddetta Oasi di Margiana lungo il fiume Murgab. I più antichi tra questi insediamenti, tuttora in fase di scavo nel sito di Gonur Depe, hanno sconcertato il mondo dell’archeologia per la vastità della zona interessata e la complessità delle strutture ivi costruite. Secondo l’archeologo Viktor Sarianidj, Gonur Depe è stata una delle più grandi civiltà del mondo antico e senza dubbio una delle più antiche civiltà del culto del fuoco, parallela alle culture della Battriana del vicino Afghanistan. Culla della prima religione monoteistica, lo zoroastrismo, Gonur per qualche tempo sarebbe stata la patria dello stesso Zoroastro, il fondatore della setta. I primi insediamenti agricoli risalgono al 7.000 a.C. e si ritiene che la zona sia stata lentamente abbandonata durante l’Età del bronzo, quando il fiume Murgab modificò il suo corso. Gli scavi attualmente in corso rivelano reperti relativi al

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3.000 a.C., è probabile che durante la visita si riescano ad ammirare le scoperte più recenti. Le rovine più interessanti sono quelle del palazzo reale e della necropoli. Pranzo a picnic nei pressi del sito. Nel pomeriggio si prosegue per Mary, capoluogo dell’omonima regione, fulcro dell’industria cotoniera del Paese. Mary è costituita da edifici moderni e ampi giardini, completamente sproporzionati rispetto alle dimensioni della città. Cena in ristorante locale. Pernottamento in hotel. GIORNO 12 – Mercoledì Mary – Merv - Mary Dopo la prima colazione partenza per la visita dell’antica Merv, una delle città più importanti lungo la Via della Seta dai tempi di Alessandro Magno al XIII secolo d.C.. All’apice della gloria (XI-XII sec.), quando i turchi selgiuchidi ne fecero la loro capitale, Merv era conosciuta con il nome di Marv-i-shahjahn, “Regina del Mondo”, e assieme a Damasco, Baghdad e Il Cairo, era considerata uno dei maggiori centri dell’islamismo. Non è da sottovalutare il ruolo che Merv svolse nel commercio e nel processo di civilizzazione dell’Asia centrale. Prima che i mongoli la radessero al suolo, Merv era un crogiolo di fedi religiose e gruppi etnici. Gli edifici in mattoni si stagliavano contro le oasi verdeggianti e ospitavano palazzi, moschee, caravanserragli e migliaia di abitazioni private. Le poche e sparse rovine rimaste oggi comprendono tratti della cinta muraria fortificata, fondamenta in mattoni e una miriade di ceramiche in pezzi. Il sito è entrato a far parte del Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO nel 1999. Pranzo in ristorante locale. Nel pomeriggio visita del Museo Regionale di Mery, che ospita una collezione sapientemente organizzata di straordinari manufatti provenienti da Merv e dall’antica Oasi di Margiana, oltre a una vasta sezione etnografica. Cena e pernottamento in hotel. Pensione completa.

GIORNO 13 – Giovedì Mary - Ashgabat Colazione in hotel. Partenza alla volta di Ashgabat. Sosta al Mausoleo di Meane Baba. Visita del Centro archeologico di Ulug Depe. L'antico insediamento di Ulug Depe, una fiorente città agricola del Turkmenistan, è un luogo ricco di resti archeologici con reperti che risalgono al quarto millennio a.C. La posizione elevata del sito, che lo vede posizionato ai piedi del Dag Kopet, montagne nel deserto Karakum, ha esposto le rovine alle avversità climatiche tra vento, sabbia, piogge torrenziali e stagionali. Proseguimento del nostro viaggio attraversando Anau, sito eneolitico e dell'età del Bronzo. Arrivo a Ashgabad. Cena e pernottamento. Pensione completa GIORNO 14 – Venerdì Ashgabat Dopo la prima colazione visita dei siti di interesse di Ashgabat: il Museo del Tappeto, con un excursus sulla storia della tessitura dei tappeti turkmeni, e con il tappeto tessuto a mano più grande del mondo; la Moschea Turkmenbashi Ruhy, la più grande moschea dell’Asia centrale, che può ospitare fino a 10.000 fedeli; il Mausoleo di Turkmenbashi, che contiene le tombe dell’expresidente Nyazov, di sua madre e dei suoi fratelli; il vivace e colorato mercato russo. Pasti in ristoranti locali. Nel pomeriggio visita del villaggio di Geok Depe, “Collina Verde”, dove un tempo sorgeva una fortezza di fango nella quale persero la vita 15.000 turkmeni nel tentativo di opporre l’ultima resistenza all’esercito russo. Oggi vi sorge la grande e futuristica Moschea di Saparmurat Hajji, dalle cupole azzurro cielo. Ritorno a Ashgabad. Cena e pernottamento. Pensione completa GIORNO 15 – Sabato Ashgabat – Istanbul - Italia Colazione in hotel. Trasferimento in aeroporto e imbarco sul volo di rientro in Italia con scalo e cambio aeromobile a Istanbul.

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