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TS 119 Il fenomeno della mobilità umana
Fabio Baggio
STORIA DELLE MIGRAZIONI: L’ETÀ CONTEMPORANEA
L’età contemporanea • Secoli XIX e XX: le migrazioni di massa ▫ Avvenimenti preparatori
� La rivoluzione scientifica � La rivoluzione culturale (illuminismo) � La rivoluzione industriale
� La rivoluzione politica (rivoluzione francese) � L’epoca napoleonica � Il Congresso di Vienna (1815)
� Altre rivoluzioni e il socialismo � Nuovo impeto colonialista
L’età contemporanea • Migrazioni europee verso le Americhe:
quattro periodi principali ▫ Dal 1800 al 1870: principalmente dal Nord
Europa ▫ Dal 1870 al 1914: principalmente dal Sud Europa ▫ Dal 1918 al 1940: migrazioni limitate o
controllate ▫ Dal 1945 al 1970: lasciando le rovine dell’Europa
• Altre migrazioni verso le Americhe ▫ Immigrazione di giapponesi nel Brasile e Perù ▫ Immigrazione cinese negli Stati Uniti
L’età contemporanea • I numeri dell’esodo verso le Americhe ▫ Tra 1815 e il 1914, oltre 60 milioni di europei emigrano
nelle Americhe come coloni ▫ Tra il 1820 e il 1924 arrivano negli Stati Uniti 36 milioni di
immigrati ▫ Tra il 1831 e il 1924 emigrano verso il Canada 6,6 milioni di
persone ▫ Tra il 1857 e il 1926 emigrano verso l’Argentina 5,7 milioni
di persone ▫ Tra il 1820 e il 1970 emigrano verso il Brasile 5,6 milioni di
persone
L’età contemporanea • Fattori di espulsione e d’attrazione ▫ Espulsione
� Demografici: aumento della popolazione � Politici: espansione coloniale, dissidenza, conflitti religiosi,
guerre, esilio � Economici: disoccupazione, scarsa possibilità di mobilità
sociale, interessi delle compagnie di navigazione
▫ Attrazione � Demografici: popolamento del territorio � Politici: garanzia di libertà/tolleranza, colonizzazione � Economici: sviluppo dell’agricoltura e dell’industria, interessi
delle compagnie di colonizzazione
L’età contemporanea • Colonizzazione del Nord Africa ▫ Secolo XIX: modernizzazione delle città e processi di
urbanizzazione ▫ Nel Magreb francese: migrazioni dalla Francia,
particolarmente verso Algeria e Tunisia
• L’Impero Britannico ▫ Alla fine del secolo XIX, tutta la costa orientale dell’Africa,
eccetto Tanzania e Namibia
• Antropologia ed esplorazioni ▫ Spedizioni e esplorazioni, sopratutto da parte di Francia e
Regno Unito
L’età contemporanea • Avvenimenti significativi ▫ Canale di Suez (1862) e migrazioni europee in Egitto per
i lavori ▫ Egitto, da stato indipendente, diventa protettorato
britannico nel 1882: commercio e migrazioni
▫ Conferenza di Berlino (1884-85): due questioni � La sovranità territoriale dei paesi che potevano vantare il
diritto di occupare i territori africani all’interno
� L’ “Impero coloniale continuo”, con la formazione e possesso di grandi concentrazioni coloniali (Francia, Portogallo e Regno Unito)
L’età contemporanea • I numeri del fenomeno ▫ Solo stime per la maggior parte dei paesi africani nel
secolo XIX (mancano dati affidabili)
▫ Migrazioni fluide tra paesi confinanti per ragioni di lavoro e sopravvivenza
▫ Migrazioni verso le nuove città e spostamento degli indigeni a causa dell’avanzamento dei colonizzatori
▫ Numeri approssimativi nel caso del Sud Africa: immigrazione di inglesi e olandesi, da 70.000 abitanti nel 1850 a 6.000.000 nel 1914
L’età contemporanea • Migrazioni africane nel secolo XX ▫ Migrazioni tra paesi confinanti per ragioni di lavoro e
sopravvivenza ▫ Migrazioni verso i paesi colonizzatori per ragioni di studio
e lavoro (con e senza schemi migratori) ▫ Dagli anni 50, esodo dalle campagne che aumenta la
popolazione urbana de 20 a 400 milioni di abitanti in 50 anni ▫ Spostamento di popolazioni intere per conflitti interni o
rivalità etniche o tribali ▫ Fenomeno dei “rifugiati” a partire dalla Convenzione del
1951
Planisfero disegnato dal P. Matteo Ricci nel 1601
L’età contemporanea • Migrazioni in Australia nel secolo XIX ▫ Terra australe raggiunta dalla spedizione di James Cook
nel 1770; vivono circa 350.000 aborigeni ▫ Australia come grande colonia penale per il Regno Unito
fino al 1840, poi immigrazione di persone “libere” ▫ Nel 1851 si contano poco più di 211.000 coloni europei in
Australia; nel 1891 sono già più di tre milioni ▫ Lavoro delle agenzie di emigrazione europee e degli
schemi di popolamento del territorio
L’età contemporanea • Migrazioni in Nuova Zelanda nel secolo XIX ▫ Nella Nuova Zelanda, agli inizi del secolo, si contando
100.000 Maori e 100 marinai e commercianti britannici ▫ Tra il 1840 e 1852 arrivano 8.000 immigranti francesi,
tedeschi e inglesi attraverso viaggi organizzati in Europa ▫ Nel 1870 la popolazione di origine europea raggiunte le
250.000 persone ▫ Tra il 1870 e il 1885 si raddoppia la popolazione grazie
all’immigrazione del nord Europa, ma poi depressione e limite all’immigrazione
L’età contemporanea • Migrazioni in Australia nel secolo XX ▫ Nel 1901 nasce la Federazione Australiana che conta
3.773.801 abitanti (gli aborigeni non vengono contati fino al 1971) ▫ Il 77,2% era nato in Australia e il 22,8% era nato all’estero: ▫ Politica immigratoria che privilegia i “bianchi
europei” (White Policy fino agli anni ‘70) ▫ Dopo la II Guerra Mondiale, oltre 2 milioni di immigrati in
20 anni
L’età contemporanea • Migrazioni in Nuova Zelanda nel secolo XX ▫ Nei primi 15 anni del XX secolo la popolazione in Nuova
Zelanda cresce di 120.000 persone, poi freno all’immigrazione ▫ Dopo la II Guerra Mondiale: immigrazione assistita
sull’esempio dell’Australia; in 30 anni oltre 100.000 persone entrano in Nuova Zelanda ▫ Inizialmente si preferiscono gli europei occidentali, ma dal
1970 si apre anche all’immigrazione dall’Asia
L’età contemporanea • Migrazioni in Asia nel secolo XIX ▫ A partire dal 1870, 20 milioni di lavoratori cinesi ed
indiani si trasferiscono in Birmania, Ceylon e Asia meridionale (e Africa orientale e meridionale) ▫ Tra il 1868 ed il 1930, oltre 750.000 giapponesi emigrano
negli Stati Uniti, in Brasile ed in Perù ▫ Tra il 1891 ed il 1914, oltre un milione di russi e ucraini si
insediano in Kazakhstan, ma sono molti di più i contadini russi che prima della rivoluzione comunista si spostano nei territori asiatici (incentivi migratori di Alessandro III)
L’età contemporanea • Migrazioni in Asia nel secolo XX ▫ Dopo la I Guerra Mondiale, in seguito ad un accordo tra
Grecia e Turchia, centinaia di migliaia di turchi si spostano in Asia Minore, e altrettanti greci tornano in patria ▫ Nel 1919 ha inizio l’interminabile diaspora degli Armeni, i
quali dalla Turchia si disperdono in varie parti del mondo ▫ Nell’Unione Sovietica del 1937-1938 Stalin obbliga ad
emigrare dai confini all’interno della URSS cittadini sovietici di etnia coreana (170.000 persone) e giapponese
L’età contemporanea • Migrazioni in Asia durante la II Guerra Mondiale ▫ Tra il 1939 ed il 1942, migliaia di profughi polacchi, ebrei,
finlandesi, lettoni e lituani vengono deportati in Siberia ▫ Durante la II Guerra Mondiale, nell’Asia sovietica e masse
enormi di civili sono costrette allo spostamento in tutta Europa ▫ Nei paesi interessati al conflitto mondiale: movimento di
truppe, prigionieri di guerra e profughi
L’età contemporanea • Migrazioni in Asia dopo la II Guerra Mondiale ▫ Divisioni interne agli stati: Pakistan (1947), Corea (1953),
Malesia (1957), Singapore (1959), Bangladesh (1971) e movimenti migratori ▫ Negli anni ’70, il boom del petrolio e l’emigrazione verso
gli stati della penisola arabica, particolarmente dalla Corea, Filippine e India ▫ Conflitti politici e religiosi: profughi e rifugiati dai paesi
del Medio Oriente
L’età contemporanea • Migrazioni in Europa nel secolo XIX ▫ Movimenti interni per dissidenza politica, conflitti
religiosi e guerre (moti indipendentisti) ▫ Immigrazione dalle colonie asiatiche e africane per studio
o lavoro ▫ Nella seconda metà del secolo: crescita industriale e
movimenti migratori dal sud Europa verso il nord Europa ▫ I flussi migratori continuano nonostante l’aumento delle
emigrazione transoceanica fino allo scoppio della I Guerra Mondiale
L’età contemporanea • L’Europa dopo la I Guerra Mondiale ▫ Stop a tutte le migrazioni durante la I Guerra Mondiale ▫ Il Trattato di Versailles (1919) mette in movimento ingenti
gruppi di profughi ed apolidi ▫ Migliaia di cittadini polacchi ed italiani emigrano in
Francia, chiamati a contribuire alla ricostruzione del paese ▫ Dalla Spagna, dal Portogallo e dall’Italia molti si spostano
in Belgio e Lussemburgo per lavorare nelle miniere
L’età contemporanea • L’Europa dei totalitarismi ▫ Dopo la rivoluzione del 1917 migliaia di russi dissidenti
emigrano in Europa (e nelle Americhe) ▫ La consolidazione dei nuovi regimi totalitari in Russia,
Germania, Italia e Spagna, a partire dagli anni ’20, causa l’esilio o la fuga di migliaia di non simpatizzanti ed oppositori in Europa (e in altri continenti) ▫ Deportazione forzata e prigionia di Ebrei, zingari e
cattolici (campi di concentramento) ▫ II Guerra Mondiale: movimento di truppe, prigionieri di
guerra e civili (30 milioni)
L’età contemporanea • Dopo la II Guerra Mondiale ▫ Dagli anni ‘50 Germania, Svizzera, Francia, Belgio, Gran
Bretagna, Lussemburgo importano mano d’opera straniera sino agli anni ’70 � Dai paesi europei meno sviluppati (in particolare Italia e
Spagna) � Dalle ex colonie: dal Magreb (Francia) e dai paesi del
Commonwealth (Regno Unito)
▫ Tra il 1949 ed il 1968 fuga di dissidenti dai regimi comunisti europei ▫ L’esperienza dei lavoratori ospiti turchi in Germania dal
1961 (lavoro temporaneo)