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TRENTINO EMIGRAZIONE Provincia Autonoma di Trento 48 Numero 48 - APRILE 2009 - Trimestrale Servizio Emigrazione e Solidarietà Internazionale In caso di mancato recapito inviare al CPO di Trento per la restituzione al mittente previo pagamento resi NAZ/220/2008

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Servizio Emigrazione e Solidarietà InternazionaleIn caso di mancato recapito inviare al CPO di Trento per la restituzione al mittente previo pagamento resi

NAZ/220/2008

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T r e n T i n oemigraz ione

sommario

NUMERO 48 - maggio 2009

Chiuso in redazione il 18 marzo 2009 - Autorizzazione del Tribunale di Trento n. 871 - 18 luglio 1995

Direttore responsabileGiampaolo PedrottiCoordinamentoMauro NeriRedazione e impaginazioneServizio Emigrazione e Solidarietà InternazionaleIndirizzo:Provincia Autonoma di TrentoServizio Emigrazione e Solidarietà InternazionaleVia J. Aconcio, 538100 TRENTO (Italia)www.mondotrentino.netwww.trentinocooperazione.ittel. +39. 0461. 493. 154fax +39 0461. 493. [email protected]:Litografica Editrice SaturniaRoncafort di Trento

In copertina:La fontana del Nettuno e Palazzo Pretorio in piazza Duomo a Trento

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L’EDITORIALE - TERREMOTOIN ABRUZZO

LA POSTA DI TRENTINO EMIGRAZIONE

UNIVERSITÀ DI TRENTO:OTTO BORSE DI STUDIO

SOGGIORNO FORMATIVO E INTERSCAMBIO GIOVANILE: TESTIMONIANZE

CONSULTORI PER L’EMIGRAZIONE: UN GRAZIE A CHI LASCIA

AUSTRALIA: TRENTINI D’ORIGINECITTADINI DEL MONDO

BRASILE: IL GEMELLAGGIO TRA VALLAGARINA E BENTO GONÇALVES

PIANO ANTICRISI: 850 MILIONI DI EURO STANZIATI DALLA PROVINCIA

WWW.FACEBOOK.COM:IL “LIBRO DELLE FACCE”

LA FEDERAZIONE CORI DEL TRENTINO COMPIE 45 ANNI

UN TRENO DI GIOVANI PERCORREI BINARI DELLA MEMORIA

SCAFFALE: ANDREAS HOFER TRENTINOLA SAGA DEI NICOLODISTRENNA TRENTINA 2009PERÙ, GENTE Y LUGARES

SAPORI DEL TRENTINO: LA TRECCIA PASQUALE

Il trattamento dei dati personali avviene in conformità a quanto disposto dalla legge 196/03, in modo da garantire la sicurezza e la riservatezza e può essere effettuato attraverso strumenti informatici e telematici atti a gestire i dati stessi. Titolare del trattamento di dati è la Provincia Autonoma di Trento con sede in Piazza Dante 15, Trento; responsabile il dirigente del Servizio Emigrazione e Solidarietà Interna-zionale.

19 AUSTRALIA: PREMIATOFRANCO DONDIO

27 IL RACCONTO: I PERINI DEL BRASILE (LAURENTINO, SANTA CATERINA)

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Editoriale

Nuove forme di comunicazione

per sentirsi più viciniIl mondo corre su e giù seguendo le ondate della crisi, come se le “montagne russe” dell’economia avessero pensato bene di sbizzarrirsi in giochi senza fine.Pensavamo di vivere in una società solida, basata sui valori che furono dei nostri nonni aggiornati dall’entusiasmo dei nostri figli. A dire il vero noi Tren-tini abbiamo caparbiamente creduto (e crediamo ancor oggi) di saper ben interpretare quei valori, adattandoli con giudizio e con responsabilità alle regole del mercato globale. Anche noi, però, ci siamo trovati invischiati nel terremoto finanziario che ha devastato il mondo, tutti i continenti, l’Europa ed il nostro Paese. Abbiamo improvvisamente capi-to che attorno a noi si stava gonfiando un’enorme bolla ripiena solo d’aria che alla fine è esplosa: le Borse mondiali, le speculazioni degli straricchi, i manager finanziari dei quali veniva strapaga ta l’inefficienza, le banche che si accapar-ravano titoli “tossici” per poi rifilarli agli ignari clienti... Tutto s’è rivelato un tragi-co bluff che è scoppiato - proprio come i palloncini che i bambini comprano in fiera - provocando una drammatica ca-tastrofe, le cui conseguenze rischiamo di farle pagare proprio ai più deboli.Dei provvedimenti anticrisi messi in campo dalla Provincia autonoma di

Trento avevamo già accennato nell’edi-toriale dello scorso numero di Trentino Emigrazione e ne parliamo anche in questo (servizio a pagina 29). Oggi vorremo riflettere assieme a voi sulla

6 aprile 2009: un terribile terremoto composto da innumerevoli scosse ha colpito l’Abruzzo, provocando quasi 300 vittime. La Protezione civile e i volontari del Trentino si sono immedia-tamente mossi per portare aiuto a quelle popolazioni. Una gara di solidarieta e scattata per aiutare la ricostruzione. Sul prossimo numero ve ne daremo conto.

Terremoto negli Abruzzi

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nuova veste grafica della vostra rivista, che giunge anch’essa come un segnale di svolta, di recupero proprio di quegli antichi ideali che, se vissuti convinta-mente, profondamente e in modo coeso, costituiscono un sano anti doto contro quelle tentazioni, quelle semplificazioni e quelle superficialità che sono all’ori-gine della crisi economica mondiale di questi mesi.In tema di comunicazione istituzionale, infatti, al di là degli abbellimenti e delle evoluzioni di tipo grafico ed estetico, abbiamo ritenuto opportuno irrobusti-re e rendere maggiormente visibile “Il Trenti no”, il mensile ufficiale della Pro-vincia autonoma di Trento che d’ora in poi arriverà nelle vostre case due volte l’anno, assieme alla rivista di settore “Trentino Emigrazione”.Cercheremo di proporvi, quindi, un’in-formazione più tecnica e completa, certamente di settore ma anche attenta ai grandi temi che s’intrecciano nella nostra società trentina. La possibilità, poi, di ricevere almeno due volte l’anno anche “Il Trentino” sarà per voi l’occasione di sentirvi ancor più vicini alla vostra terra di origine, parte “viva” ed attiva

della comunità trentina. Ed è anche per non disperdere inutilmente le energie che vogliamo verificare il vostro reale interesse a continuare a ricevere questi nostri strumenti di comunicazione: sarà infatti sufficiente compilare il coupon che spediremo ai lettori che non hanno già provveduto, i quali dovranno resti-tuirlo per posta ordinaria o fax (si potrà provvedere anche per e-mail) al nostro Servizio Emigrazione, per poter rientrare così nel nuovo indirizzario dei destina-tari della rivista. Solo a loro, infatti, a partire dal prossimo numero autunnale, giungerà due volte l’anno Trentino Emi-grazione uni ta mente al Trentino.I più giovani di voi, poi, e quelli che d’abitudine navigano lungo le rotte telematiche di internet, troveranno nel nuovo sito “www.mondotrentino.net” una vera miniera di notizie, banche dati e informazioni che daranno nuova linfa al nostro cercarci e al nostro dialogare attorno a temi di comune interesse.

LorenzoDellaiPresidente della Provincia autonoma di Trento

Vuoi continuare a ricevere - due volte l’anno - la rivista Trentino Emi-grazione assieme alla rivista Il Trentino? Vuoi continuare a ricevere l’annuale Calendario dell’Emigrazione?Se non hai già risposto, ricordati di compilare il coupon inviato con una lettera a parte e di restituirlo all’indirizzo e nei termini che vi sono indicati. Nel coupon sono date anche le indicazioni per una comunicazione via e-mail.

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La posta di Trentino Emigrazione

Spettabile Redazione, sono residente all’estero da molti anni e ricevo con piacere la Vostra rivista.Nel numero del giugno 2008 sono rima-sto abbastanza allibito dal tono di una di da scalia su Bondo pubblicata nell’in-serto Le Schede Trentine N.26.Riporto dall’articolo: “Ci fu un periodo in cui la tranquillità del paese fu turbata dal passaggio di truppe, armi e carriaggi, mentre le strade rimbom-bavano di ordini secchi, dati nella lingua tedesca.”Vorrei fare osservare come gli orrori delle guerre non siano un problema di lingua o di musicalità. Le guerre fareb-bero morti e vittime anche se gli ordini fossero dati in latino maccheronico. Mi chiedo quindi se tale perla lettera-ria sia il commento isolato di qualche membro della vostra redazione, che è eviden te mente un esperto in materie linguistiche, oppure se rifletta - visto che si tratta di una pubblicazione ufficiale - il pensiero e lo spirito della Provincia automoma di Trento. Se così fosse - ma mi auguro di no - sarebbe molto triste. Ho sempre visto con favore le politiche provinciali dedicate allo sviluppo ed alla integrazione internazionale, politiche che derivano anche dal fatto che la Pro-vincia Autonoma di Trento sia inserita in un contesto plurilingue regionale, e che sul suo territorio si trovino anche minoranze germanofone giustamente considerate e tutelate dalla legislazione provinciale. Il linguaggio usato nell’articolo su Bon-do non riflette nulla di quanto sopra.Gradirei un Vostro riscontro su quanto appena scritto. Un saluto da Seattle (USA).Oscar VallazzaDopo aver letto la sua piccata lettera, signor Val-lazza, verrebbe da dire “tanto rumore per nulla”!

ITALIANO - Avviso ai lettoriSi ricorda che l’invio di una lettera o di una e-mail alla redazione di TRENTINO EMIGRAZIONE già di per sé significa autorizzarne la pubblicazione. È facoltà dei redattori accorciare gli scritti troppo lunghi (e quindi si raccomanda caldamente la brevità), tradurli in italiano se inviati in lingua straniera e sistemarne l’ortografia là dove indispensabile, pro-cedendo poi direttamente alla loro pubblicazione. La non pubblicazione della lettera e l’eventuale risposta individuale devono essere espressamente richieste nella lettera.

ENGLISH - Information for readers You are reminded that the sending of a letter or E-mail to the editorial office of TRENTINO EMIGRAZIONE is in itself an authorisation to publish. The editors reserve the right to abbreviate letters which are too long (brevity is therefore warmly recommended), translate them into Italian if sent in a foreign language and to correct spelling when necessary, then proceeding directly with their publication. If you do not wish the letter to be published or require an individual response you must specify this in the letter.

DEUTSCH - Hinweis an unsere LeserEs sei darauf hingewiesen, dass die Einsendung eines Briefes per Post oder per E-mail an die Redaktion von TRENTINO EMIGRAZIONE automatisch bedeutet, dass der Schreiber die Genehmigung zur Veröf-fentlichung seines Briefes erteilt. Die Redakteure sind befugt, zu lange Ausführungen zu kürzen (wir bitten deshalb ganz dringend um kurze Mitteilungen), Mitteilungen in Fremdsprachen ins Italienische zu über-setzen, eventuell notwendige Korrekturen an der Rechtschreibung vorzu-nehmen und dann das Schreiben ohne Rücksprache zu veröffentlichen. Wünscht ein Leser, dass sein Brief nicht veröffentlicht, sondern eventuell individuell beantwortet wird, so muss er dies ausdrücklich angeben.

FRANÇAIS - Avis aux lecteursNous vous rappelons que l’envoi d’une lettre ou d’un e-mail à la rédaction de TRENTINO EMIGRAZIONE implique que vous en autorisez la publication. Les rédacteurs ont la faculté de racourcir les textes trop longs (nous vous recommandons donc d’être concis), de les traduire en italien s’ils sont rédigés dans une autre langue et d’en corriger l’orthographe le cas échéant, avant de procéder directement à leur publication. Si vous souhai-tez que la lettre ne soit pas publiée et que l’on y réponde éventuellement à titre individuel, vous devez en faire la demande expresse dans votre lettre.

ESPAÑOL - Aviso para los lectoresRecordamos que el envío de una carta o de un e-mail a la redacción de TRENTINO EMIGRAZIONE ya de por si significa que se autori-za su publicación. Los redactores tienen la facultad de acortar los textos demasiado largos (por esto se recomienda la mayor brevedad posible), traducirlos al italiano si son enviados en otros idiomas y ajustar la orto-grafía cuando sea indispensable, para publicarlos luego directamente. Las personas que no desean que su carta sea publicada y pidan una respuesta individual deben indicarlo expresamente en su carta.

PORTUGUÊS - Aviso aos leitoresLembramos que o envio de uma carta ou de um e-mail à redação de TRENTINO EMIGRAZIONE, contém a implícita autorização à pu-blicação. Os redatores terão a faculdade de abreviar os textos (por isso recomendamos que sejam breves), de traduzi-los para o italiano se forem enviados numa língua diferente, e de corrigir a ortografia quando que for indispensável, passando diretamente, em seguida, à publicação. Não querendo que a carta seja publicada, ou se desejar uma resposta particular, indique-o na própria carta.

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è evidente a tutti, infatti, che l’accenno fatto nell’articolo da lei citato agli “ordini secchi dati nella lingua tedesca” non rifletteva affatto pregiudizi di tipo etnico, linguistico o politico, ma cercava soltanto di tratteggiare un momento storico particolare, come lo fu per il Trentino in precedenza per la presenza sul suo territorio, ad esempio, delle armate francesi e napoleoniche. A volte la dietrologia non ci consente di dare alle cose il loro esatto valore.

Vi invio questa breve lettera per infor-marvi che il giovane Javier Cesare Ber-toldi é stato eletto sindaco della città di Centenario, nella provincia di Neuquén in Argentina. Javier Cesare è nipote di Maria e Remo Bertoldi, nati a Lavarone Chiesa, frazione Bertoldi, ed emigrati in Argentina nell’anno 1926. Anch’io sono nata a Lavarone Chiesa, frazione Piccoli, emigrata poi nel 1949 con la famiglia. Con un affettuoso saluto,Bruna Nicolussi de Bertoldi

Javier Cesare Bertoldi

Vi ringrazio della rivista, che mi permette di conoscere meglio il Trentino stando qui in Belgio, dove sono emigrata. Mia madre è nata in Val di Sole-Val di Rabbi ed ha sofferto nel lasciare la sua valle per andare a lavorare all’età di 12 anni, dovendo aiutare sua madre e i fratellini dopo la morte del padre. La sua vita fu assai dura, ma onesta: era piena di tante doti e di tanto amore che ha riversato su di noi. Maria Casna era nata nel 1908 ed è morta nel 1999: si è spenta come ha vissuto, nel silenzio e nella fede in Dio.Io sono stata maestra e direttrice di scuola elementare in Belgio, però non conoscevo nulla della mia patria, così bella, così grande, che ha permesso a molti di emigrare per poter vivere meglio. Vorrei che gli Italiani oggi si dimostrassero anch’essi accoglienti con quegli immigrati che nei loro Paesi morirebbero di fame e che vengono da noi per cercar fortuna. Speriamo che la crisi economica non li faccia aumentare troppo di numero! Io sono belga perché nel 1961, per insegnare bisognava essere cittadini belgi, e quindi io sono straniera nel mio Paese natìo, dove abitano alcuni miei cugini a San Bernardo di Rabbi, Penasa e Somrab bi...Enrica Facheris (Gioviano, Lucca)

Io e mia sorella gemella Vilma, figlie di Ettore Dalla Zana di Rovereto e di Con-stan tina Capraro di Borgo Valsugana, emigrati in Brasile dove noi siamo nate, ci siamo veramente emozionate nel leggere sull’ultimo numero della rivista il bel ser-vizio su Rovereto. Abbiamo entrambe la doppia cittadinanza e siamo fiere del fatto che i nostri genitori siano nati in Trentino.Edda e Vilma Dalla Zanna (Sao Paulo, Brasile)

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Ecco a voi una fantastica storia “vera” che vi mando dall’Australia.I personaggi sono i coniugi Germano Gionta e Paola Gionta Ravelli, solandri entrambi. Germano di Celledizzo e Pa-ola di Mezzana.Si sposano nel lontano 1961 a Lilyfield, sobborgo nell’area metropolitana di Sydney: dal loro matrimonio nascono sette figli, quattro maschi e tre femmine.Una vecchia canzone dice: “Gli anni passano, i figli crescono...” Così, al rit-mo di questa canzone, i figli dei coniugi Gionta diventano grandi e uno alla volta si sposano, regalando ai genitori 40 (sì, avete letto giusto, quaranta!) nipoti.Durante le feste di Natale dello scorso anno 2008 tutti i Gionta si sono riuniti a Melbourne per festeggiare la nascita di Gesù. Nella foto che vi spedisco si vede al centro l’orgogliosa Nonna Paola con i grembo l’ultimo nato, circondata da tutti i suoi figli e nipotini. Purtroppo nella foto non c’è Nonno Germano, mancato all’affetto della sua grande famiglia nove

Io e mia madre, Graciola Rossin Ignez, che ha 90 anni, vi ringraziamo da Campi-nas, (Brasile) dove abitiamo, per le rivi-ste che ci inviate dall’anno 2007. Vedia-mo le attività del Servizio emigrazione e con orgoglio stiamo conoscendo un po’ alla volta la provincia di Trento, dove ha vissuto il mio bisnonno Francesco Gra ziola, sposando Ambrosina Dome-nica Fontana il 29 ottobre 1871. Oggi, 29 ottobre 2008, mentre scrivo questa lettera 137 anni dopo il matrimonio dei miei bisnonni, vogliamo condividere con tutti voi la nostra allegria nel ricevere la rivista. Ringraziamo anche per il bel-lissimo calendario del 2009 con dipinti di diversi autori italiani. Quando finirà il 2009, farò dei quadri con qualcuna di quelle riproduzioni. Mi piacciono tutte. Un grande abbraccio a tutti.Maria Helena Graciola Rossin Severo

Nonna Paola Gionta Ravelli con figli e nipoti

anni fa, ma lo portiamo tutti ugualmente nel cuore. CordialmenteGuido Zanella

La posta di Trentino Emigrazione

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Tra le molte lettere giunte, abbiamo ricevuto i ringraziamenti e gli auguri di Buon Natale e di Felice Anno nuovo da: Lina Cobbe (Francia); Anita Blanken-stein (Svizzera); Elisete Barcella Bertè (Gari baldi, Brasile); Jesuino Josè Mattiu-zzo (Caxias do Sul, Brasile); Paolo Tafner (Germania); Beniamino Forno (Toronto, Canada); Fiorina Biolzi Grisenti (Svizze-ra); Bruna Baiocco (Annecy, Francia); Olga Case rot to (St. Egreve, Francia); Rosella G. Holz (Stati Uniti); James Gu-smerotti (Las Vegas, Stati Uniti); Chri stian Ma windi (Kinshasa, R.D. Congo); Erzin Nardelli (Pouso Redondo, Brasile): A.K. Diprè (St. Albans, UK); Silvano Bene-

detti (Netphen, Germania); Giuseppe Mezzi (presidente del Circolo Tren tino di Corrientes, Argentina); Maria Gloria Antonioli (Montevideo, Uruguay); Pe. Pedrotti (Trindade, Goiàs, Brasile); Emilio Daiocchi (Brasile); Laèrcio Moser (Florianopolis, Brasile); Marlene Ber-toldi (Rio dos Cedros, Brasile); Antonio Negri (Rio dos Cedros); Angelo Broggio (Balneario Camboriu, Santa Caterina, Brasile); Nicolina Dobloni (Sudafrica); Gary Piazzon (Coupeville, Wa, USA).

Tra le numerose lettere di emigrati che ci sono giunte, hanno chiesto notizie sull’origine dei loro cognomi:Jeferson Beber ([email protected], Penàpolis, Sao Paulo, Brasile); Giacomo Ganza ([email protected], Villa di Tirano, Sondrio) chiede notizie sul cognome Monauni;José Brambilla ([email protected], Messico);Algacir Largura ([email protected], Brasile);Martine Podetti - 24rue Arthur Rozier, 75019 PARIS (Francia), la cui e-mail è: [email protected].

Chiedono invece l’opportunità di avere contatti con parenti:Simone Perozin Harris (spharris@gmail. com);Antonio Jorge Dorigatti - Av. Brasil, 3203 ap 01 B. Boqueirão, 99025-004 Passo Fundo (RS) Brasil, la cui e-mail è ([email protected]);Arnaldo Cofler ([email protected], Argentina);Mori e Gioselli ([email protected]).

Fra le lettere che ci ragguagliano sulle “feste” organizzate dai Trentini emi-grati nel mondo, ne abbiamo scelte alcune.I Trentini Tirolesi del Minnesota (USA) hanno tenuto la loro annuale festa a base di polenta, che ha coin-volto i soci più anziani del locale Circolo.Il Circolo Trentino di Norimberga ha organizzato una serata, il 31 gennaio scorso, per conoscere le bellezze naturalistiche e culturali del Parco Adamello Brenta.Anche quest’anno s’è tenuta la tradi-zionale festa dei Maestri del Lavoro della Gran Bretagna (48 uomini e una sola donna, Rita Rosso Parker), che sono stati onorati dalla presenza del Console generale.

Feste “trentine”in giro

per il mondo

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L’”emigrante patriarca” Giovanni Battista Bertoldi, sua moglie Tereza Ferrari e i loro sette figli (Bernardo, Domenico, Fiora, Giacomo, Beneamino, Giacin-tho, Giuseppe e Thereza) emigrarono da Mattarello (Trento) imbarcandosi su un piroscafo nel Porto di Trieste il 24 dicembre 1875, e arrivarono in Brasile verso la fine del mese di gennaio del 1876, per ricevere appezzamenti di ter-ra dal governo brasiliano nello stato di Santa Caterina.Il 15 luglio 2007, nel municipio di Rio dos Cedros, nella comunità di Pome-ranos Santo Antonio, chiamata anche “Matta rello” si sono dati appuntamento i Bertoldi provenienti da tutto il Brasile, più di mille persone che hanno festeg-giato i 132 anni dalla partenza del loro avo trentino. La festa, completata da una messa celebrata in dialetto trentino, è terminata con l’impegno di ritorvarsi tutti ancora una volta nel 2010, per comme-morare assieme i 100 anni dalla morte di Giovanni Battista Bertoldi.Dilmar Bertoldi, Paranà, Brasile

Il 16 ottobre 2008, all’età di 93 anni, ci ha lasciati per sempre Otilia Pontalti Celva. Era figlia di Domenico Pontalti e di Costantina Dematté, mentre i suoi nonni paterrni erano stati Cesare e Giu-lia Pontalti, partiti da Povo (Trento) alla volta del Brasile. I suoi nonni materni, invece, Nicolò Demattè e Maria Bailoni, erano originari di Vigolo Vattaro.Otilia era, per la comunità un punto di riferimento per la storia dei discendenti trentini: in tutti noi ha lasciato il ricordo di un profondo amore per la sua famiglia e per la fede in Dio.Eder Claudio Celva, Brusque (Santa Caterina, Brasile)

Ci ha scritto il giovanissimo Dener Fanton da Silva (13 anni) per chiederci di poter ricevere qualche fran cobollo italiano per arricchire la sua collezione. Siamo certi che in molti risponderanno all’appello! L’indirizzo di Dener è: Rua Marcelo Moser, 256, Cen-tro - 89136-000 Rodeio S.C. Brasile.

La posta di Trentino Emigrazione

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In questa vecchia foto del 1915, in cui sono raffigurati gli emigrati trentini che da Vigolo Vattaro si trasferirono negli Stati Uniti, a Mount Carmel (Penn syl-vania), c’è anche nostro nonno Luigi Vi sintainer (nel tondo bianco), che era cugino di quella che in seguito sarebbe diventata Madre Paolina Visintainer, prima beata e poi santa. E’ per noi un grande onore ricordare il nostro avo anche per la sua parentela con la santa trentino-brasiliana. Albert Visintainer

La Festa Trentina svoltasi a Rio dos Ce-dros (Santa Catarina Brasile), con annessi Giochi dei Giovani Trentini, ha conferma-to il successo già visto nelle altre edizioni. Circa 25.000 persone hanno partecipato alla manifestazione dal 4 al 7 settembre 2008. Il festival è stato una grande manife-stazione della cultura trentina, come dimostrano le due foto qui a destra.

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Università di Trento:otto borse di studioper emigrati trentini

Borse di studio

BANDO

La Provincia autonoma di Trento, in collaborazione con l’Opera Universitaria di Trento e l’Uni-versità degli studi di Trento, indice una selezione per l’assegnazione di otto borse di studio a favore di discendenti di emigrati trentini all’estero, per la frequenza di un corso di laurea triennale o quinquennale (a ciclo unico), di un corso di laurea specialistica/magistrale presso l’Università degli Studi di Trento (di seguito denominata “Università”).

1. FINALITÀ E OGGETTO

1.1 Allo scopo di consentire ai discendenti, residenti all’estero, degli emigrati trentini la fre-quenza dei corsi dell’Università (appendice A) è indetta, per l’anno accademico 2009/2010, una selezione per titoli ed esami per il conferimento di otto borse di studio loro riservate, dell’im-porto annuale di euro 6.500,00 ciascuna così suddivise (con riserva di diversa ripartizione in caso di carenza di candidature valide):

1.1.1 n. 6 per studenti che intendono frequentare i corsi di laurea specialistica/magistrale;1.1.2 n. 2 per studenti che intendono frequentare i corsi di laurea triennale o quinquen-nale (a ciclo unico);

1.2 Gli studenti beneficiari alloggeranno presso una residenza dell’Opera Universitaria di Trento (di seguito denominata “Opera”) a spese della Provincia autonoma di Trento (di seguito de-nominata “Provincia”) e saranno esonerati totalmente dal pagamento delle tasse universitarie.

2. DESTINATARI ED ETA’ MASSIMA

Il bando è rivolto ai discendenti di emigrati trentini, residenti all’estero e con i seguenti limiti massimi di età, al 15 maggio 2009:

Anche per il prossimo Anno accademico 2009-2010 la Provincia autonoma di Trento, attraverso il suo Servizio emigrazione e solidarietà internazionale, mette a disposizione otto borse di studio a favore di discendenti di emigrati trentini all’estero, per la frequenza ai corsi di laurea e di laurea specialistica/magistrale presso l’Università di Trento. Le domande vanno presentate entro il prossimo 15 maggio 2009. Gli schemi per la domanda e l’offerta di corsi scaricabili e consul-tabili al sito www.mondotrentino.net.

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· 25 anni per l’iscrizione ai corsi di laurea triennale o quinquennale (a ciclo unico)· 28 anni per l’iscrizione ai corsi di laurea specialistica/magistrale

3. DURATA DELLA BORSA DI STUDIO

3.1 La borsa di studio (di seguito denominata “borsa”) ha decorrenza dall’anno accademico 2009/2010 con validità dall’1 ottobre al 30 settembre dell’anno successivo ed include il primo semestre oltre la durata normale del corso. Pertanto:

· Laurea triennale: la borsa viene erogata per 3 anni e sei mesi;· Laurea quinquennale (a ciclo unico): la borsa viene erogata per 5 anni e sei mesi· Laurea specialistica/magistrale: la borsa viene erogata per 2 anni e sei mesi.

3.2 Alla conclusione del corso di studi, il posto alloggio sarà disponibile fino al decimo giorno successivo all’esame conclusivo per il conseguimento del titolo o alla valutazione negativa a seguito del colloquio valutazionale di cui al punto 11.

4. LIMITAZIONI

Non sono ammesse alla selezione le domande da parte di:· candidati che risultino già iscritti ad altri corsi universitari in Italia;· candidati che, pur essendo risultati vincitori in una precedente selezione, non abbiano

perfezionato le pratiche necessarie di pre-iscrizione (in caso di cittadini non UE) e di immatricolazione;

· candidati che siano già risultati vincitori in una precedente selezione e non abbiano ottenuto il rinnovo della borsa di studio;

· candidati che, pur essendo risultati vincitori in una precedente selezione, abbiano rinunciato alla borsa di studio;

· più di un candidato appartenente allo stesso nucleo familiare;· candidati le cui domande siano pervenute incomplete delle dichiarazioni e/o della

documentazione richiesta.

5. CONOSCENZA DELLA LINGUA ITALIANA

5.1 Il candidato deve dimostrare un’adeguata conoscenza della lingua italiana attraverso il superamento delle seguenti prove:

· in via preliminare, attraverso un test di italiano a distanza (via internet), per il quale è richiesto un punteggio superiore a 40/60;

· solo per gli studenti che non siano in possesso della cittadinanza italiana o di altri Stati dell’Unione Europea, in via intermedia, attraverso la prova di ammissione mi-nisteriale di lingua italiana presso l’Università;

· in via definitiva attraverso un’ulteriore prova di italiano scritta ed orale, appositamente organizzata presso l’Università.

5.2 In caso di mancato superamento di una di queste prove la borsa di studio non verrà asse-gnata e non verrà effettuato alcun rimborso spese.

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6. REQUISITI DI AMMISSIONE AI CORSI UNIVERSITARI FISSATI DALLO STATO ITALIANO E DAGLI ORDINAMENTI UNIVERSITARI

6.1 Laurea triennale o quinquennale (a ciclo unico): i candidati devono essere in possesso di un titolo finale di studi secondari conseguito al termine di un percorso scolastico pari almeno a 12 anni e comunque valido per l’iscrizione alle Università dei Paesi di provenienza.Laddove per l’accesso alle Università locali fosse prevista una prova di idoneità accademica (fatte salve le ulteriori prove concorsuali per l’assegnazione di posti a numero programmato, ove previsto) è necessario che il candidato alleghi alla sua domanda di partecipazione anche il certificato attestante il superamento di tale prova.

6.2 Laurea specialistica/magistrale: i candidati devono essere in possesso di un titolo finale di studi universitari (laurea) affine e propedeutico al corso di laurea specialistica che intendono frequentare. L’ammissione alle lauree specialistiche/magistrali non è automatica ma è bensì subordinata ad una pre-valutazione da parte dell’Autorità accademica della carriera accademica pregressa e della laurea posseduta. In nessun caso la borsa verrà assegnata al candidato il cui titolo non sia ritenuto idoneo all’iscrizione. Per gli ulteriori requisiti di ammissione e documentazione necessaria, lo studente dovrà fare riferimento ai singoli regolamenti dei corsi di studio e ai bandi pubblicati sul portale delle Facoltà. In alcuni casi è obbligatoria un’application on-line entro i termini previsti dai singoli bandi. Rivolgersi a [email protected] per avere ulteriori informazioni.La borsa avrà una durata non superiore ai 2 anni e 6 mesi, anche in presenza di eventuali esami o competenze da recuperare a seguito della valutazione della laurea posseduta.

7. REQUISITI ULTERIORI

Preso atto che i singoli corsi di laurea e di laurea specialistica/magistrale possono prevedere test di accesso specifici per il numero programmato, in caso di mancato superamento la borsa non verrà assegnata e non verrà effettuato alcun rimborso spese.

8. EVENTUALE PRE-ISCRIZIONE E ISCRIZIONE ALL’UNIVERSITA’

8.1 I candidati che non sono cittadini di uno degli Stati dell’Unione Europea e che non han-no anche cittadinanza italiana, devono provvedere alla pre-iscrizione al corso di studio universitario prescelto tramite la competente Rappresentanza italiana nel proprio Paese, entro i tempi e con le modalità stabilite annualmente dal Ministero dell’Università e Ricerca scientifica e tecnologica (http://www.miur.it/0002Univer/0023Studen/0059Studen/0619docume/4794Dispos.htm), indicativamente tra il mese di aprile e maggio. Successivamente dovranno perfezionare l’iscrizione direttamente presso l’Università entro i termini stabiliti per la generalità degli studenti, previo superamento di tutte le prove previste.

8.2 I candidati cittadini di uno degli Stati dell’Unione Europea o che abbiano cittadinanza italiana devono iscriversi direttamente presso l’Università entro i termini stabiliti per la generalità degli studenti e previo superamento di tutte le prove previste, presentando al Welcome Office dell’Università l’originale o copia autenticata della documentazione elencata al punto 17.3.Tutta la documentazione deve essere tradotta in italiano, legalizzata dall’autorità competente e il titolo finale di studio deve essere munito di “dichiarazione di valore in loco” a cura della competente Rappresentanza italiana nel Paese dove è stato conseguito.

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9. TUTOR ACCADEMICO

I Presidi di Facoltà, sulla base del corso di laurea prescelto, individueranno un docente di riferimento, con funzioni di tutor accademico, che assisterà i borsisti nel regolare svolgimento delle attività e ne monitorerà periodicamente, in concerto con la Provincia, l’andamento negli studi ai fini del rinnovo della borsa.

10. VISTO DI INGRESSO E PERMANENZA IN ITALIA

10.1 Gli studenti che non siano in possesso della cittadinanza italiana o di altri Stati dell’Unione Europea, devono essere muniti di un visto di ingresso in Italia per motivi di studio di tipo “D” (lunga durata), anche qualora vi siano accordi intergovernativi che permetterebbero l’esonero dal visto per soggiorni in Italia fino a 90 giorni.

10.2 La fruizione della borsa comporta l’obbligo di permanenza in Italia, salvo che per la partecipazione, autorizzata, a programmi di mobilità internazionale, durante i quali è sospesa l’assegnazione dell’alloggio.

11. RINNOVI DELLA BORSA

11.1 Conferma intermedia: entro la fine del mese di marzo di ogni anno sarà tenuto un col-loquio valutazionale alla presenza del tutor accademico e di almeno un rappresentante della Provincia. In caso di valutazione negativa la borsa verrà revocata immediatamente.

11.2 Rinnovo annuale: i criteri di merito per i rinnovi annuali della borsa saranno conformi a quelli adottati dall’Opera per la generalità degli studenti. Il rinnovo annuale della borsa potrà essere disposto in carenza delle suddette condizioni di merito solamente previo parere positivo espresso sia dal tutor accademico che dal rappresentante della Provincia in sede di ulteriore colloquio valutazionale.

12. RICONOSCIMENTO CARRIERE ACCADEMICHE PRECEDENTI

Lo studente al quale vengono riconosciuti crediti da carriere accademiche precedenti, riceve la borsa con riferimento all’anno di immatricolazione presso l’Università e, per i rinnovi, è tenuto a sostenere annualmente il numero minimo di crediti fissato dall’Opera, prescindendo dai crediti riconosciuti dalla carriera precedente. Lo studente deve comunicare alla Provincia l’esito della richiesta di abbreviazione di carriera, presentando copia della documentazione rilasciata dall’Università. Se, per la conclusione degli studi, mancassero crediti in numero infe-riore rispetto a quello fissato dall’Opera, il rinnovo della borsa potrà comunque essere disposto per una semestralità o una annualità, su conforme parere del tutor accademico.

13. ESTENSIONE DELLA BORSA

13.1 Per coloro i quali, già beneficiari di borsa assegnata nell’ambito del presente program-ma, abbiano conseguito la laurea triennale entro gli anni di corso oppure con la votazione di almeno 100/110, la borsa avrà validità anche successivamente, fino al conseguimento della laurea specialistica/magistrale, qualora il beneficiario ne faccia richiesta. 13.2 L’iscrizione alla laurea specialistica/magistrale dovrà avvenire entro l’anno accademico successivo al conseguimento della laurea triennale.

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14. MODALITÀ DI EROGAZIONE DELLA BORSA

14.1 La borsa verrà annualmente erogata in tre rate:· Prima rata, dell’importo di euro 2.000,00, all’inizio dell’anno accademico di riferimento.· Seconda rata, dell’importo di euro 2.500,00, entro il 28 febbraio, a seguito di verifica

del regolare andamento degli studi attraverso l’effettuazione di un colloquio valutazio-nale in presenza del tutor accademico e di almeno un rappresentate della Provincia.

· Terza rata, dell’importo di euro 2.000,00, a conclusione dell’anno di corso, previa verifica delle condizioni di merito specificate nel bando dell’Opera o delle eccezioni stabilite dal presente bando.

14.2 Nel caso di rinnovo per il semestre oltre la durata normale del corso di studi la seconda ed ultima rata sarà di euro 1.250,00.

15. SPESE DI VIAGGIO

Sono previsti rimborsi per spese di viaggio, intendendo il costo del biglietto di viaggio in aereo in classe economica, in treno in seconda classe e con altri mezzi di linea. Nel caso di viaggio aereo sono ammessi al rimborso i biglietti di andata e ritorno, vincolati a date prefissate e con validità massima di 60 giorni. Ai fini del rimborso verranno accettati unicamente biglietti di viaggio o fatture in originale.15.1 Viaggio di arrivo dal Paese di residenza a Trento al momento della convocazione. Non saranno ammessi biglietti relativi a viaggi effettuati prima della data di scadenza del bando. Il rimborso verrà effettuato solo a seguito della effettiva assegnazione della borsa. 15.2 Viaggio di rientro definitivo: la Provincia sosterrà direttamente le spese di viaggio per il rientro definitivo al Paese di residenza a seguito del conseguimento della laurea entro i termini di validità della borsa, purché effettuato entro 60 giorni dalla data dell’esame di laurea. La Provincia potrà sostenere l’acquisto anche nel caso di temporanea permanenza all’estero dello studente in mobilità nell’ambito di programmi internazionali 15.3 Viaggio di rientro temporaneo: dopo una frequenza di almeno due anni, agli studenti iscritti a corsi di laurea triennale o quinquennale che avranno ottenuto il rinnovo della borsa per il terzo anno accademico o per il passaggio ad un corso di laurea specialistica, sarà corri-sposto un’unica volta, su loro richiesta con almeno 60 giorni di anticipo sulla data prevista per la partenza, un biglietto di viaggio, di andata e ritorno, per un temporaneo rientro ai Paesi di residenza. La Provincia potrà sostenere l’acquisto anche nel caso di temporanea permanenza all’estero dello studente in mobilità nell’ambito di programmi internazionali.

16. COPERTURA SANITARIA

La Provincia rimborserà le spese di iscrizione al Servizio Sanitario italiano agli studenti che ne hanno diritto, su presentazione della ricevuta di avvenuto pagamento.

17. DOMANDA DI PARTECIPAZIONE

17.1 La domanda di partecipazione, redatta in lingua italiana secondo il modello appendice B, reperibile presso il Servizio Emigrazione e Solidarietà internazionale della Provincia au-tonoma di Trento e sul sito internet www.mondotrentino.net, dovrà pervenire unitamente agli allegati richiesti (di cui al punto 17.3), entro il giorno 15 maggio 2009 al seguente indirizzo:Provincia autonoma di Trento, Servizio Emigrazione e Solidarietà internazionale Via Jacopo Aconcio, 5 - 38100 Trento - Italia.

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17.2. Per facilitare i candidati, la domanda potrà essere inviata via fax al numero: +39 0461 493155. La domanda inoltrata via fax dovrà pervenire entro il giorno 14 maggio 200917.3 Allegati: alla domanda dovranno essere allegati, in copia, i seguenti documenti, con relativa traduzione in italiano:a) per i candidati che chiedono l’iscrizione ad un corso di laurea triennale o quinquennale

(a ciclo unico): - un curriculum vitae in formato Europass (si rimanda al sito http://www.europass-italia.it/scelta2.asp)- titolo finale degli studi secondari valido per l’accesso all’Università nel Paese dove è stato conseguito, oppure certificato sostitutivo a tutti gli effetti di legge;- nel caso il titolo finale degli studi secondari sia stato conseguito al termine di un periodo inferiore a 12 anni di scolarità, certificazione accademica attestante il superamento di tutti gli esami previsti:

- nel primo anno di studi universitari, nel caso di sistema scolastico locale di undici anni;- nei primi due anni accademici, nel caso di sistema scolastico locale di dieci anni; - certificato attestante il superamento dell’eventuale prova di idoneità accademica che

fosse prevista per l’accesso all’Università nel Paese di provenienza (es.: Selectividad in Spagna, Prova de Aferição o Exames Nacionais do Ensino in Portogallo, ecc.).

b) per i candidati che chiedono l’iscrizione ad un corso di laurea specialistica/magistrale: - un curriculum vitae in formato Europass (si rimanda al sito http://www.europass-italia.

it/scelta2.asp);- copia del titolo accademico (diploma di laurea) con indicazione della durata standard

del corso di studi frequentato nel proprio Paese;- certificato rilasciato dall’Università straniera attestante gli esami superati e relativa

votazione; - programma dettagliato, in lingua italiana, di ogni esame superato; - eventuali ulteriori certificazioni possedute, rilasciate da organismi riconosciuti a livello

internazionale, su conoscenze informatiche, linguistiche, ecc...c) eventuale documentazione relativa ad uno stato di grave disagio economico dell’interessa-

to, adeguatamente accertato da una Rappresentanza diplomatica o consolare italiana o da un competente Servizio sociale del Paese di residenza, con firma legalizzata dalla competente Rappresentanza diplomatica italiana. Tale documentazione dovrà contenere ogni possibile elemento di valutazione - verificabile anche da rappresen-tanti della Provincia e, ove individuato, dal Consultore competente per area - sulla situazione economica e patrimoniale dell’interessato e del nucleo familiare al quale lo stesso appartiene, rapportata ai minimi stipendiali o pensionistici ricorrenti nel Paese.

18. ACCETTAZIONE DOMANDE CON RISERVA

18.1 La Provincia accetta “con riserva” le domande di candidati che intendono frequentare i corsi di laurea triennale e quinquennale (a ciclo unico) nei seguenti casi:

· candidati che, alla data di scadenza indicata nel bando, stiano frequentando l’ultimo anno di scuola secondaria;

· candidati che alla data di scadenza indicata nel bando, stiano frequentando l’anno di studi universitari necessario ai fini del completamento dei 12 anni di scolarità richiesti per l’iscrizione alle università italiane;

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· candidati che, alla data di scadenza indicata nel bando, siano in procinto di sostenere gli speciali esami di idoneità accademica previsti dall’ordinamento scolastico cui il titolo di studio si riferisce.

18.2 La Provincia scioglierà la “riserva” sulle domande al ricevimento degli allegati richiesti alla lettera a) del punto 17. La documentazione, tradotta in lingua italiana, dovrà pervenire entro il giorno 24 luglio 2009 al seguente indirizzo: Provincia autonoma di Trento, Servizio Emigrazione e Solidarietà internazionale, via Jacopo Aconcio, 5 - 38100 Trento - Italia.oppure via fax al numero: +39 0461 493155La documentazione inoltrata via fax dovrà pervenire entro il giorno 23 luglio 200918.3 In caso di mancato ricevimento della suddetta documentazione nei termini indicati il candidato verrà escluso dalla graduatoria di cui al punto 19.

19. GRADUATORIA

19.1 Le domande ritenute ammissibili, dopo il superamento del test preliminare d’italiano di cui al punto 5, saranno trasmesse all’Università dove un’apposita Commissione, di cui farà parte anche almeno un rappresentante della Provincia, redigerà una graduatoria delle domande ammesse. 19.2 I candidati che si collocheranno nei primi otto posti della graduatoria saranno convocati a Trento per sostenere presso l’Università le altre prove di conoscenza della lingua italiana previste al punto 5 del bando.19.3 Ai candidati convocati a Trento verranno garantiti la disponibilità dell’alloggio e l’accesso alle mense universitarie in tempo utile per sostenere le prove di italiano.

20. PUNTEGGIO

20.1 Per quanto riguarda la formulazione della graduatoria, sulla base di criteri stabiliti dalla Commissione, saranno presi in considerazione:

· il punteggio riportato nel test preliminare d’italiano di cui al punto 5; · il curriculum formativo;· l’attinenza del curriculum in rapporto al corso di studi prescelto;· l’eventuale stato di grave disagio economico del candidato.

Verrà inoltre valutata positivamente la circostanza che nessun altro componente la famiglia di appartenenza abbia goduto in precedenza della borsa assegnata nell’ambito del programma “Università a colori” sezione 1).20.2 A parità di punteggio verrà data la precedenza ai candidati più anziani di età.

21. COMUNICAZIONI DA PARTE DELLA PROVINCIA

21. L’Amministrazione provinciale non si assume alcuna responsabilità per il mancato arrivo di comunicazioni o documenti.

22. INFORMAZIONI

22. Per ogni informazione si potrà contattare, presso la Provincia autonoma di Trento, la refe-rente Lorenza Fracalossi, all’indirizzo [email protected] e, presso l’Università degli studi di Trento, il Welcome Office: [email protected]

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Soggiorno formativo 2008:un’occasione per crescere

di Pedro Carraro (Porto Alegre, Brasile)

Se dovessi racchiudere in un’unica immagine il senso e il “cuore” del soggiorno formativo organizzato dalla Provincia e al quale ho preso parte nel 2008, senza dubbio sceglierei quella del vescovo Ber nardo Clesio (1485-1539) come sintesi di tutto quello che abbiamo visto e vissuto. E, per essere più preciso, recu pererei le foto scattate al Castello del Buon consiglio e al Palazzo Magno da lui voluto, precisamente quelle che ritraggono le tre sale nominate della Scienza, della Fortuna e del Destino.Perché è proprio questo che abbiamo vissuto nei quindici giorni di soggiorno.La Scienza l’abbiamo sperimentata con il dott. Flavio Antolini ed il dott. Gabriele

Diviso, che ci hanno parlato di “Identità dinamiche come strumento e stimolo di sviluppo delle comunità” e “Progettare Progetti”. Ma anche con la dott.ssa Katia Pizzini incontrata all’Archivio Diocesano Tridentino, grazie alla quale abbiamo conosciuto il database sui nati in Trenti-no nel periodo compreso tra il 1815 e il 1923. E, infine, con la visita al Giardino Botanico Alpino Viotte di Monte Bon-done ed al Centro Ecologia Alpina della Fondazione Edmund Mach.La Fortuna è stata quella di trovarci fra Trentini mai visti prima, ma che da su-bito hanno accettato di esserci amici; oppure la fortuna di poter vedere il Tren tino e i Trentini, di conoscerli e di viverli, anche se ancora molto deve es-sere “digerito” e metabolizzato. Molte le immagini e i ricordi: Trento e il Castello del Buon con siglio; via Be-lenzani e piazza Duomo; piazza Fiera e la birreria Pedavena; le Gallerie di Pie-dicastello, il Parco naturale Adamello-Brenta, Arte Sella in Valsugana, il MART e la Campana dei Caduti di Rovereto(con i suoi cento rintocchi che hanno risuonato a lungo nei nostri cuori... e, poi, Riva del Garda, Madonna di Campiglio, Cles, Per-gine Valsugana (ed il centro commercia-le tanto ricercato per comprare regali), Vigolo Vattaro e la sua Madre Paolina.

Pedro Carraro, qui con altri corsisti, è il primo a sinistra.

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Testimonianze

Interscambi giovanili:aprire gli occhi al mondo

di Francesca Casna

Nel 2007 ho partecipato al programma di interscambi giovanili promosso dal Servizio Emigrazione della Provincia autonoma di Trento, ospitando Denise Jop pi, una ragazza brasiliana di Floria-no polis (Stato di Santa Catarina). Già la prima fase dell’interscambio, quella che contemplava il soggiorno dei giovani discendenti trentini nella loro terra d’origine, si è rivelata un’occasione di arricchimento e crescita personale, grazie al contatto con ragazzi prove-nienti da diversi Paesi del mondo, ma tutti accomunati dalle medesime radici trentine. Durante le tre settimane di permanenza dei nostri ospiti in Trenti-no, ho condiviso con loro momenti di allegria che hanno segnato l’inizio di nuove amicizie, che si sono protratte poi nel tempo.

Poi, lo scorso febbraio ho avuto modo di trascorrere un periodo di soggiorno in Brasile, come previsto dalla seconda fase del programma. Ho visitato luoghi incantevoli, ammirato paesaggi mozza-fiato, assa porato piatti deliziosi, ma so-prattutto ho avvertito il calore e l’affetto della gente brasiliana. Mi sono sentita accolta come una di famiglia da persone che vedevo per la prima volta. Nelle loro case ho avvertito l’allegria e la gioia di vivere che caratterizza questo popolo. Ma la cosa più sorprendente è stato constatare quanto sia ancora forte il le-game che unisce questa gente al Paese che i loro avi hanno dovuto lasciare molto tempo fa, a causa delle difficili condizioni di vita che spingevano molti Trentini ad emigrare in cerca di fortuna. Ho incontrato persone che si esprimono

Ecco la fortuna di essere ricevuti nella Sala Depero dall’allora Presidente del Consiglio Provinciale... di poter ascolta-re il Coro della Valle dei Laghi, gli Abies Alba, Loredana Cont...Ecco l’Enogastronomia... Mamma mia che abbuffate!Poi il mondo del lavoro e quello della cooperazione: Mondomelinda, la Distil-leria Bertagnol li, le Cantine La Vis... su tutti il Museo degli usi e costumi della

gente trentina a San Michele all’Adige...Infine ringrazio il Destino che ci ha messi insieme. Tante persone (29), tante nazio-nalità (11), ma un solo pensiero: sono Trentino, sono in Trentino, cioè sono a casa mia!!! E un grazie molte speciale alle persone che ci hanno accompagnati: Mirella Collini della Trentini nel Mondo e Marialuisa Cattoni della Provincia auto-noma di Trento. Ciao a tutti e a presto!!!

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in dialetto trentino; hanno ereditato dalle nonne le ricette della cucina della nostra regione e hanno un forte desiderio di vi-sitare i luoghi che hanno dato i natali alle loro famiglie. Difendono con orgoglio le loro origini trentine e studiano con interesse la storia e la cultura del nostro Paese, perché si riconoscono in essa e desiderano mantenerla viva e trasmetterla alle generazioni future.Ho visitato i luoghi devastati dalle forti piogge che lo scorso novembre hanno colpito il sud del Brasile, in particolar modo lo Stato di Santa Catarina, zona ad alta concentrazione di comunità trentine. Mi sono sentita vicina a queste persone, a questi miei connazionali.Mi ha commosso leggere insegne di ne-gozi, alberghi, officine che riportavano cognomi trentini come Franzoi, Bastian, Zancanela. E mi ha fatto sorridere un cartello posto all’ingresso di un risto-rante a Nova Trento in cui si leggeva “Dalla brida, o rei do churrasco”. Pensare che un trentino sia un grande esperto di cucina brasiliana potrebbe sembrare un controsenso. Ma quando ci si vede servire chur rasco (carne alla griglia) con polenta, si capi-sce che il popolo brasiliano ha assimilato e assunto in sé le tradizioni più svariate, reinventandole e adattandole al proprio stile di vita. Non c’è da stupirsi quindi se, in una città di origine tedesca come Tre-ze Tilias, il pranzo consiste in gulasch, canederli, crauti e riso, che in un pasto brasiliano non può mai mancare.Nelle tre settimane di permanenza in Brasile ho scoperto un Paese ricco di risorse e potenzialità, caratterizzato da una mescolanza incredibile di razze e culture. Un Paese dai mille contrasti, il

cui popolo, nonostante i numerosi pro-blemi, non smette di lottare e di sorridere alla vita.Poiché l’interscambio è stato per me un’esperienza fantastica ed estrema-mente positiva, desidero esprimere attraverso questa breve testimonianza la mia gratitudine nei confronti di coloro che hanno contribuito a renderla dav-vero speciale, in particolar modo De-nise Joppi e la sua famiglia (soprattutto Lucia e Debora), Rafael Barbosa Moser (grazie di cuore, sei un amico!) e tutta la sua numerosa e cordiale famiglia (papà Luiz, nonna Cacilda, zio Laercio e zia Bernadete, le cugine, Priscila, Luiz, Fifì e tutti quelli che ho conosciuto) e il mio fantastico compagno di viaggio Ivan.Un ringraziamento doveroso anche ad Antonella Giordani, anima instancabile del programma interscambi.Auguro a tutti i giovani di vivere questa bellissima esperienza che mi ha inse-gnato molto, mi ha aperto gli occhi e la mente e senza dubbio mi ha aiutato a diventare una persona migliore.

Francesca Casna ospite della famiglia Joppi.

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Australia: Franco Dondioinsignito del “Victoria’sMulticultural Awards”

Il 15 dicembre 2008 Franco Dondio, il Consultore dell’Australia per la scor-sa legislatura, è stato insignito del Victoria’s Multicultural Awards for Ex-cellence per l’eccezionale impegno profuso a favore della comunità italiana di Myrtleford. In particolare, il professor David De Kester, governatore dello stato del Vic-toria, che ha consegnato il premio, ha sottolineato l’attività che Franco Dondio svolge da circa 40 anni al servizio della comunità trentina in Australia, come Consultore della Provincia autonoma di Trento e come Presidente della Federa-zione dei Circoli trentini.Alla cerimonia di premiazione, presso il Palazzo del Governo di Melbourne, davanti a 500 persone, erano presenti oltre al governatore de Kester, il premier dello Stato di Victoria, John Brumby e numerosi rappresentanti del governo.E c c o l e p a r o l e d i F r a n c o : Mi sono sentito molto orgoglioso di questo ricono-scimento, per la mia famiglia e per tutti i Trentini d’Australia.Ci congratuliamo con Franco Dondio per questo meritato riconoscimento e lo ringraziamo per l’entusiasmo e la dedizione che sempre dimostra verso la comunità trentina in Australia. In un

messaggio di congratulazioni, il Pre-sidente della Provincia autonoma di Trento ha tra l’altro scritto: “La comunità trentina che mi onoro di rappresentare è fiera di voi. È fiera di Franco Dondio nel momento in cui viene insignito del prestigioso Premio per attività meritevoli verso la comunità. Ed è fiera dell’orgoglio con cui le comunità all’estero e i loro componenti conservano come doni preziosissimi il legame con la loro terra di origine e il ricordo dei paesi di origine che magari non hanno mai visto di persona, il vanto di essere considerati Italiani e Trentini”.

Riconoscimenti

Franco Dondio (a sinistra) riceve il premio dalle mani del governatore de Kester.

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Consultori: con la nuova legislatura si cambia.Un grazie a chi lascia

RENATO ALBERTINIConsultore CileSposato con 4 figli, già Ordinario di fisiologia presso la Facoltà di Scienze Biologiche della Pontificia Università Cattolica del Cile. Nel 2006 è stato insignito dell’Aquila di San Venceslao.

PERO ANDREATAConsultore ex Jugoslavia e RomaniaCommerciante di legname, è nato a Indjija, in Bosnia, da genitori provenienti da Stivor; la sua famiglia è però originaria di Levico Terme.

FRANCO DONDIOConsultore AustraliaMeccanico specializzato in riparazioni di automobili. È nato a Trento, ma ha trascorso l’infanzia a Molina di Fiemme e a Tesero, paese natale del padre. Nel 1960, la sua famiglia è emigrata in Australia.

GIUSEPPE FILIPPIConsultore Europa Occidentale (Benelux, Gran Bretagna, Francia, Germania e Svizzera)È nato a Cles (Valle di Non) da genitori originari di Cis, da dove è partito nel 1948 (aveva 7 mesi) per il Belgio. Insegnante.

LUCIA LARENTIS FLAIMConsultore CanadaTrentina di Trento, è emigrata “per amore” in Canada nel 1970. È assistente presso il dipartimento di Matematica, Fisica e Computer Science alla Ryerson University in Toronto.

MARIA LAURA VERA RIGHIConsultore Uruguay e ParaguayNata a Montevideo, è figlia di madre trentina originaria di Campi di Riva del Garda. Avendo conseguito due lauree, è medico oncologo ed analista di sistemi informatici.

La “squadra”uscente

Sono anche chiamati gli “ambasciatori” della nostra terra presso gli emigrati tren tini all’estero. In realtà sono i “ponti” grazie ai quali la Provincia riesce a dia-logare con le infinite realtà in cui vivono gli emigrati in quattro continenti, sono i “sensori” grazie ai quali è possibile gesti-re con efficacia e tempestività le situazio-ni di emergenza, far fronte ai problemi più urgenti, mantenere i rapporti con le realtà associative e con i singoli, portare avanti i progetti di scambi e di arricchi-menti culturali oppure di solidarietà. Il loro numero può variare a seconda delle necessità fino a un massimo di 15 mem-bri (la legislatura cominciata da poco, ad

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Accade in Provincia

JOSè ERALDO STENICOConsultore BrasileNato in Brasile, abita nel paese di Santa Olimpia, fondato dai Trentini nel 1892, dove tutti gli abitanti sono discendenti di emigrati trentini. È avvocato libero professionista.

LAURA VERSINIConsultore MessicoNata a Riva del Garda, ha sposato un messicano che l’ha convinta a varcare l’Oceano per stabilirsi definitivamente in Messico. Attualmente è insegnante di italiano presso un’università privata.

HUGO DANIEL ZURLOConsultore ArgentinaÈ nato in Argentina. Il bisnonno Massimino Antonio Zurlo era nato a Ronchi Valsugana nel 1871. Ingegnere e docente universitario.

ROSEMARIE ODORIZZI VIOLAConsultore U.S.A.Nata a New York, i suoi genitori erano originari di Sanzenone di Tassullo in Val di Non. Insegnante, attualmente lavora nelle scuole elementari di New York.

esempio, vedrà il Brasile rappresentato da due Consultori e non più da uno soltanto), mentre la loro nomina, che spetta alla giunta provinciale, avviene su segnalazione delle varie associazio-ni di volontariato che organizzano gli emigrati, ma anche delle ambasciate, dei consolati e dei Com.It.es. (Comitati degli Italiani all’estero). Durano in carica fino

al termine della legislatura.In attesa delle nuove nomine, il nostro pensiero grato va ai dieci Consultori che hanno terminato il loro mandato. È stato grazie soprattutto al loro impegno gratuito se la Provincia, in questi ultimi anni, ha potuto intensificare e qualificare ancor di più la propria presenza in terra d’emigrazione.

I Consultori per l’Emigrazione attorno al tavolo di lavoro nel corso di uno dei periodici incontri a Trento.

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Trentini d’origine,cittadini del mondo

Continua con entusiasmo l’iniziativa culturale promossa dalla Federazione dei Circoli trentini d’Australia in colla-borazione con diverse scuole primarie e secondarie australiane, che sta coin-volgendo ragazzi di origine trentina dai 10 ai 20 anni.Il progetto prevede la realizzazione di otto “laboratori” che si svilupperanno rispettivamente a Melbourne (6), Myrtle-ford (2) e Sydney (2) nelle sei settimane che precedono la Convention dei Trenti-ni d’Australia, prevista a Melbourne dal 24 al 26 aprile 2009. I laboratori sono coordinati dagli artisti Paola de Manincor e Andrea Tomaselli. L’obiettivo è quello di raccontare la sto-ria dell’emigrazione trentina attraverso la pittura murale, prendendo spunto dai racconti dei genitori e dei nonni che han-no vissuto in prima persona l’esperienza dell’emigrazione. I laboratori sono finalizzati all’esecu-zione di rappresentazioni grafiche e pittoriche sul tema Trentini d’origine.. cittadini del mondo. Sarà inoltre allestita una mostra con i lavori prodotti dai partecipanti.In queste due pagine vi mostriamo le pri-me foto che ci sono giunte dall’Australia, accompagnate dai commenti che Paola de Manincor ha scritto sul suo diario.

Otto laboratori artistici coordinati dagli artisti Paola de Manincor e Andrea Tomaselli coinvolgono i giovani “trentini” d’Australia

In queste due pagine, alcuni momenti dei Laboratori, con i giovani artisti guidati da Paola de Manincor e da Andrea Tomaselli.

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...Sabato e domenica abbiamo avuto due giorna-te piene di lavoro con circa 30 bambini, arrivati anche da molto lontano con i genitori. Hanno lavorato dalle 9 di mattina alle 6 di sera con una breve pausa per il pranzo, perché volevano continuare e finire il loro lavoro... anche i genitori hanno voluto eseguire i loro quadri. Un entusia-smo unico da non far sentire la stanchezza ai “maestri” . Non pensavo che il progetto potesse essere così coinvolgente...

...Nonostante i temporali, che comunque hanno spento definitivamente gli incendi che hanno de-vastato le comunità nei dintorni di Mel bourne, abbiamo potuto creare altre opere artistiche...

...Sì, dobbiamo dire opere artistiche per via dei brillanti risultati ottenuti dagli artisti in erba con il loro entusiasmo e la volontà d’ imparare.Durante la settimana io e Andrea ci occu-piamo dei ritocchi finali, la preparazione del prossimi laboratori e l’allestimento dei pannelli per la mostra finale, che sara’ un’opera d’arte unica, formata dall’insieme di tutti i pannelli realizzati...

Arte ed emigrazione

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Vallagarina e Bento Gonçalves: gemellarsi

con un brindisi

In attuazione di quanto concordato in varie riunioni del gruppo di coordina-mento per il gemellaggio con la città di Bento Gonçalves (Rio Grande do Sul – Brasile) composto da rappresentanti del Com pren sorio della Vallagarina e dei 5 Comuni gemellati (Nogaredo – Rove-reto – Terra gnolo – Trambileno – Villa Lagarina) e dopo un intenso lavoro di preparazione, nel mese di febbraio 2009 una delegazione ufficiale ha effettuato una visita nella città gemellata.Lo scopo era quello di approfondire la

conoscenza di una realtà in cui vivo-no molte migliaia di discendenti degli emigranti della Vallagarina, partiti so-prattutto nell’anno 1876 e che ora rap-presentano una parte importante della loro nuova patria.Obiettivo prioritario era anche quello di dare ulteriore impulso ai progetti di scambio e di collaborazione che devono dare concretezza alla ritrovata conoscen-za e coscienza di una pagina troppo a lungo dimenticata della nostra storia.La delegazione ufficiale era formata da

di Carlo Giordani

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Gemellaggi

rappresentanti degli Enti firmatari del gemellaggio (Comprensorio e Comu-ni) e completata da altri enti coinvolti nell’iniziativa: la Provincia Autonoma di Trento, l’Associazione Trentini nel Mondo, l’APT di Rovereto e Vallagarina, la Scuola Alberghiera di Rovereto.Il programma della settimana a Bento Gonçalves è stato intensissimo, sotto il profilo degli incontri con la comunità trentina e con i rappresentanti istitu-zionali e con le realtà economiche e associative.Coloro che hanno conosciuto per la prima volta questa realtà hanno potuto vivere in prima persona le emozioni della scoperta di un pezzo di Trentino, in particolare della Vallagarina, in un mondo lontano migliaia di chilometri. I cognomi, le tradizioni, il dialetto, le chiese, le cantine, le canzoni, la cultura dimostrano in ogni occasione il valore e il significato di questo gemellaggio.

I nostri emigranti ci hanno accolto con straordinario affetto e calorosa ospita-lità, dimostrando di essere desiderosi di mantenere le loro radici, di stabilire rapporti sempre più profondi con i loro paesi di origine. Il lavoro di conoscenza e le visite reci-proche di gruppi organizzate a partire dal 1997, molto prima che si arrivasse a pensare e realizzare il gemellaggio, han-no aperto una strada verso il recupero di una storia che prima era conosciuta nei nostri paesi solo da poche famiglie.Ma torniamo a Bento Gonçalves. Non è facile riassumere una fittissima serie di incontri. Ci limitiamo ad alcuni dei momenti più significativi.Nel corso dell’incontro con la scuola di primo grado della “Valle dei vigneti”, la zona di primo insediamento dei nostri emigranti, è stato siglato un rapporto di collaborazione con la scuola elementa-re di Terragnolo (già avviato lo scorso

Foto di gruppo della delegazione trentina in visita a Bento Gonçalves (Rio Grande do Sul, Brasile).

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anno dallo scrittore-contadino Remy Valduga).Abbiamo visitato le chiesette costruite dagli emigranti della Vallagarina (Cap-pella della Gloria, la “Chiesa dei Pre-sani”, Cappella delle Anime e il vicino cimitero con croci che ricordano tutti nomi della Valla garina, la Chiesa della Neve, ecc.).Abbiamo fatto visita alle cantine, in gran parte private, riunite in una sola grande realtà cooperativa. Anche in questo settore molti i cognomi della Vallagari-na (Val du ga, Baldessarelli, Angheben, Zan do nai, ecc). L’organizzazione del settore vitivinicolo ha offerto spunti inte-ressanti, dimostrandosi in qualche caso più avanzata e moderna anche rispetto alla nostra.Ricordo ancora le serate con i gruppi di trentini improntate sul filo della memoria (“filò” con canzoni trentine e canzoni degli emigranti in dialetto trentino, musica, ecc); la visita al museo multime-diale “Epopeia Italiana”, che fa rivivere la storia drammatica e insieme eroica e grandiosa dell’emigrazione attraverso la vicenda (vera) di due giovani emigranti di Pedersano (Lazzaro Gior dani) e di Castellano (Rosa Gatti). Nel museo sono fedelmente riprodotte la chiesa e la fon-tana della piazza di Peder sano.Abbiamo visitato le favelas nei dintorni di Bento Gonçalves. In una realtà eco-nomico-sociale di livello quasi europeo non mancano le situazioni di difficoltà, che coinvolgono solo in misura molto limitata gli emigranti trentini.Abbiamo partecipato alle iniziative e agli spettacoli della “Fenavinho”, grande fiera e festa dell’uva e del vino ( anche questo un esempio per il nostro Trentino).

Infine, ci siamo recati in visita all’Uni-versità di Caxias do Sul, dove abbiamo incontrato la professoressa Vera Stedile (originaria di Terragnolo) e curatrice di un museo dell’emigrazione.Il 13 febbraio, nella sede della prefettura di Bento Gonçalves, è stato firmato il protocollo di Cooperazione e di svi-luppo e di interscambio fra i Comuni gemellati.Il nuovo sindaco di Bento Gonçalves, Roberto Lunelli (trentino, originario di Civezzano) ha confermato la volontà di continuare in maniera convinta il gemel-laggio sottoscritto dal suo predecessore Alcindo Gabrielli.Il presidente del Comprensorio della Val la garina e il sindaco di Rovereto, che ha parlato anche a nome degli altri Co-muni, hanno a loro volta ribadito l’impe-gno a rafforzare non solo l’interscambio a vari livelli, ma anche alla realizzazione dei vari progetti in cantiere.La cerimonia è stata seguita dallo scopri-mento di una targa commemorativa nel-la piazza davanti alla chiesa principale di Bento Gonçalves.

I colori della vendemmia alla Fenavinho (Bento Gonçalves).

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Il mio trisnonno Francesco Perini e sua moglie Lucia Ghirardi partirono da Matta rello (Trento) nell’anno 1875 per raggiungere al di là dell’oceano il Brasile ed in particolare la Valle di Itajai, che oggi tutti chiamano la “Valle europea”, nello Stato di Santa Caterina. Francesco e Lucia partirono assieme ai loro sette figli (quattro femmine e tre maschi), si sta-bilirono nella valle del Rio Pomeranos, allora colonia del dottor Blumenau e che oggi appartiene invece alla municipalità di Rio dos Cedros.Francesco Perini junior, figlio di France-sco senior e quindi mio bisnonno, essen-do il primogenito in famiglia, cercò sin

dall’inizio il modo per migliorare le con-dizioni della famiglia. Quindi Francesco e il fratello Giuseppe costruirono un mu-lino, una piccola segheria, una fabbrica di zucchero ed una cantina vinicola per produrre vino artigianale, una bevanda apprezzata da tutta la comunità. Fu in questo modo che i due fratelli misero da parte un piccolo gruzzolo di danaro.Giuseppe allora si mise in proprio: comprò un pezzo di terra nei pressi della cappella di sant’Antonio, lungo la strada di Pomeranos (Pomersstrozz) e ci andò a vivere con la sua famiglia. Fran-cesco invece si sposò con Maria Rosa, con la quale ebbe sette figli (tre fem-

mine e quattro maschi); Massimi liano Pe rini, pe-nultimo dei figli di mio bisnonno Francesco, fu quello che proseguì le attività del padre.Il professor Giovan-ni Tren tini lo seguì nell’istruzione scolasti-ca, mentre il socio logo-veterinario Giovanni Rossi gli insegnò la tec-

Il racconto

I Perini di Laurentino (Brasile) si tramandanoil Trentino dei trisnonni

di Evanilto Perini

L’associazione giovanile gli “Aquilini” di Laurentino (Santa Caterina, Brasile)

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nica dell’allevamento e dell’agricoltura, attività che permisero a Mas si miliano di mantenere la propria famiglia.Nel 1918 un’alluvione azzerò ogni cosa e distrusse tutte le coltivazioni.Non avendo più possibilità di proseguire nell’attività di agricoltore e di allevato-re, Massimiliano, che pure aveva dei risparmi messi da parte, rilevò la cam-pagna del fratello maggiore Giuseppe, che si trasferì a vivere lungo il fiume Rio d’Oeste, oggi municipio dell’Alta Valle di Itajai, precisamente in località Amoado-Sant’Antonio, oggi nel comune di Laurentino. Passati alcuni anni, però, e più preci-samente nel 1926, Massimiliano Perini decise di trasferirsi anche lui presso il fratello Giuseppe e i due misero in piedi uno zuccherificio con annessa produzione di grappa e, poi, di mattoni. Ben presto Mas similiano si distinse fra i coloni della regione per intraprenden-za: fu lui, ad esempio, ad acquistare un’ampia distesa di terra molto fertile, ma soggetta a inondazioni, che seppe coltivare e difendere con le più moderne tecnologie disponibili in quell’epoca. In tal modo fu in grado di provvedere al sostentamento della famiglia e crebbe senza preoccupazioni tutti i suoi figlioli,

assicurando loro una buona formazione professionale, etica e religiosa.La maggior ricchezza che tutti loro eredi-tarono dal padre Massimiliano fu senza alcun dubbio il buon carattere di un vero uomo trentino, privilegio questo che è rimasto nel sangue di famiglia fino ai giorni nostri, assieme ad un amore incondizionato per la terra lasciata ol-treoceano. Massimiliano era un uomo di media statura, magro ma assai forte: girava spesso tenendo una pipa tra i denti ed era molto, molto devoto alla Madonna. Fu lui a dare il via alla costruzione della chiesa di Sant’An tonio e di un collegio per le suore catechiste chiamato San Giuseppe, che fu il primo del Brasile al di fuori della sede di Rodeio. Ancora oggi cerchiamo di tramandare questi valori ai nostri figli e agli amici. Dopo lunghe ricerche, abbiamo stret-to rapporti con numerosi altri parenti dispersi per tutto il Brasile e, chissà, forse anche nel mondo intero. Poiché non è facile ritrovarci tutti e conoscerci di persona, abbiamo deciso di fondare un’associazione per sentirci comunque vicini, avendo in comune gli obiettivi della valorizzazione della cultura e delle tradizioni italo-trentine. È nata così l’AFAPAM, l’Associazione della Famiglia Perini e Amici. Dopo più di un anno di attività, abbiamo formato il gruppo giovani degli “Aquilini”, con lo scopo di ravvivare, promuovere e diffondere i valori della famiglia e dell’amicizia, del lavoro, della religiosità, dell’etica e della solidarietà. Vogliamo che i giovani fortifichino i vincoli di amicizia e la tradizione italo-trentina ereditata dai nostri nonni. I giovani “Aquilini” in riunione.

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Crisi economica,le misure della Provincia:850 milioni per reagire

“È molto opportuna la scelta della Pro-vincia di Trento di affrontare la crisi dando priorità a misure permanenti a favore delle fasce di popolazione più deboli - ha detto l’economista Tito Boeri nel commentare il Piano anticrisi adotta-to dalla giunta provinciale. - I 92 milioni destinati a tali misure (di cui 18 milioni di euro per il reddito minimo di garan-zia) costituiscono circa il 2 per cento del bilancio della Provincia”. E il reddito

di Marco Pontoni

minimo di garanzia, continua Boeri, “è uno strumento di assistenza sociale potenzialmente accessibile da parte di tutti coloro che si trovino in condizioni di bisogno. Non sono previsti requisiti anagrafici ad hoc e l’unica restrizione riguarda l’esclusione di coloro che siano residenti in Trentino da meno di tre anni e che non abbiano svolto in precedenza attività lavorative”.Ma è il presidente stesso della Provincia

autonoma di Trento a spiegare il senso del Piano contro la crisi: “In Tren-tino la crisi c’è ed è bene che tutti se ne rendano conto, perché tutti dob-biamo impegnarci a contrastarla. Dob-biamo però dire che fin dall’autun-no del 2008, quan-do abbiamo capito ciò che stava per succedere, ci sia-mo attivati sia per contenere gli effet-ti della crisi eco-nomica mondiale, sia per prepararci

Crisi economica

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a sfruttare nel migliore dei modi la fase di ripresa, che arriverà, ci auguriamo, entro il 2010.”Due sono i tipi di misure adottati dalla Provincia autonoma di Trento: misure di emergenza (prese nei mesi di ottobre-dicembre 2008) e misure anticongiunturali (o Piano anticrisi) adottate con la manovra di bilancio approvata alla fine del mese di marzo 2009.

Misure di emergenzaDopo un ampio confronto con i soggetti del sistema locale (realtà produttive, sin-dacati, enti locali), la Provincia ha messo in campo fin dall’ottobre 2008 iniziative per il sostegno delle famiglie (aiuto per il pagamento dei mutui a tasso variabile e per far fronte alle spese energetiche; contenimento delle rette di asili e case di riposo ecc.) e per il sostegno alle im-prese (è stato assicurato un corretto ac-cesso al credito, garantendo la regolare provvista di liquidità e il finanziamento dei programmi di investimento, con co-sti fortemente attenuati rispetto ai livelli proibitivi praticati dal mercato).

Piano anticrisiSu un totale di circa 4.460 milioni di euro - a tanto ammonta il bilancio provinciale per il 2009 - la Provincia autonoma di Trento ha deciso di destinare al Piano

anticrisi di sostegno all’occupazione e per la ripresa economica circa 850 milioni di euro. Si tratta di uno sforzo notevolissimo, pari al 5% del prodotto interno lordo del Trentino (in propor-zione solo gli Stati Uniti hanno investito tanto nel contrastare la crisi).Questo Piano si poggia su quattro pi-lastri:1. Interventi di sostegno al reddito, mi-

sure di contrasto alla povertà e per promuovere l’occupazione.

2. Interventi a sostegno delle imprese.3. Azioni strutturali per la produttività e

la competitività del sistema.4. Una manovra straordinaria sugli inve-

stimenti a sostegno della domanda in-terna con elevate ricadute sul territorio.

La cifra complessiva di 850 milioni di euro messa a disposizione dalla Provin-cia è così suddivisa:- 92 milioni vanno alle fasce sociali in

difficoltà (cittadini, famiglie, lavorato-ri);

- 141 milioni ad interventi per il soste-gno delle imprese;

- 88 milioni ad azioni strutturali per la produttività e competitività del siste-ma;

- 482 milioni alla manovra straordinaria per gli investimenti;

- 47 milioni sono stati accantonati per l’integrazione delle misure precedenti.

FamiglieDei 92 milioni messi a disposizione per le fasce sociali in difficoltà, 18 serviranno per il reddito minimo di garanzia, che assicurerà a tutte le famiglie il raggiung-i men to del reddito minimo fissato in 6.500 euro annui per il singolo, che diventano 13.000-13.500 euro per una

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coppia con figlio minore. Ne hanno diritto tutti i cittadini residenti in Tren-tino da almeno tre anni e che abbiano avuto entrate da attività lavorativa negli ultimi anni.Questa misura verrà mantenuta anche quando gli effetti della recessione sa-ranno scomparsi.Per fronteggiare l’emergenza occupa-zionale sono previsti 22 milioni di euro per sussidi e 17 per attività di forma-zione, mentre altri 24 milioni saranno veicolati attraverso progetti dell’Agenzia del lavoro. Per favorire l’occupazione femminile sono a disposizione 5 milioni per voucher con cui acquistare servizi di cura privati per chi non può accedere all’offerta pubblica.Sono state infine bloccate le rette delle case di riposo, delle mense scolastiche ecc. e la Provincia ha assunto a proprio carico l’onere aggiuntivo per la crescita dei costi, pari a oltre 6 milioni di lire.

Interventi a sostegno delle imprese141 sono i milioni destinati a questa voce. Gli obiettivi sono quelli di assicu-rare adeguate condizioni di liquidità al sistema delle imprese, accompagnare i processi di ristrutturazione aziendale, sostenere i pro grammi di sviluppo e innovazione, fa vo rire il consolidamento e il radicamento locale anche delle im-prese maggiori, favorire il rafforzamento patrimoniale delle imprese.Tra le misure messe in campo, ricordia-mo l’accesso al credito tramite Confidi; le agevolazioni sul Fondo unico per nuovi investimenti, l’aumento del piano degli investimenti nel triennio 2008-2010 di Trentino Sviluppo (50 milioni di nuove risorse per il 2009), il sostegno all’agri-coltura per 45 milioni.

Azioni strutturali per la produttivitàe la competitività del sistema88 sono i milioni disponibili per questa voce. Sul versante pubblico viene costi-tuita l’Agenzia unica per la gestione degli appalti di opere pubbliche; per quel che riguarda i privati, sono previste misure per l’accesso alle tecnologie informa-tiche e alla banda larga e per favorire l’efficienza energetica e la riduzione delle emissioni.

La manovra straordinariasugli investimentiPer il sostegno della domanda interna è stata programmata una manovra straor-dinaria sugli investimenti per un totale di 482 milioni.Verrà data la priorità al completamen-to delle opere i cui cantieri sono già aperti; ai programmi di messa a nor-ma e manutenzione del patrimonio pubblico; ai programmi di riqualifi-cazione e miglioramento funzionale di strutture private (alberghi, strutture zootecniche, opere di miglioramento fondiario); agli investimenti per la casa e l’edilizia pubblica; ad altre opere e interventi la cui realizzazione potrà es-sere avviata ancora nel corso del 2009.

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Il “libro delle facce”:una piazza piena di amici

su www.facebook.comdi Lorenzo Rotondi

Ci aveva già pensato la “rete” ad accor-ciare le distanze: con l’accesso libero e veloce a enormi serbatoi di informa-zioni, con la posta elettronica che ha mandato in soffitta buona parte di lettere e cartoline, riservandole ai cultori della parola scritta su carta o agli inguaribili romantici, con le chat che hanno spostato nel virtuale le vecchie, ma mai passate di moda, chiacchiere da bar. Questo nuovo mondo, al pari di quello a suo tempo scoperto dagli esploratori al di là dell’oceano, ha rivoluzionato il nostro modo di lavorare, di relazionarci e quindi anche di vivere. Ha generato un nuovo “tipo” di donna o uomo, ma an-che di ragazzino o di bambino. Si tratta, in definitiva, di persone che hanno un approccio naturale con tutte le nuove tecnologie e trovano assolutamente normale, per restare in tema si potrebbe dire automatico, vivere in una dimensio-ne fatta di spazi che non sono fisici e di relazioni che occupano il quotidiano di ognuno pur non richiedendo la vicinan-za, il contatto diretto.Oggi ad esempio c’è anche Facebook, il “libro delle facce”, l’ultima evoluzione di quegli strumenti che in termini tecnici si definiscono social network, “piazze” virtuali in cui incontrarsi navigando in inter-

net. Come quasi tutte le innovazioni, anche Facebook è frutto di un’intuizione nata guardando a quello che già c’era. Un giorno (nello specifico, si tratta del febbraio del 2004!) qualcuno s’è chiesto come si poteva fare meglio, a minor co-sto e più velocemente quello che già si faceva. Nel caso particolare si trattava di cercare vecchi amici per sapere dove la vita li aveva portati e magari fare anche nuove conoscenze cercando in ambiti particolari, selezionati per ambiti geo-grafici, scolastici o di interessi comuni. Facebook, insomma, è nato come versione elettronica degli annuari scolastici, nel cuore di quel vivace crogiuolo di idee e novità che sono le università americane. Facebook è stato pensato da alcuni giovani (in primis l’allora ventenne Mark Zuc ker-berg) e, almeno all’inizio, ha avuto un successo immediato e mondiale soprat-tutto tra i giovani. Ancora una volta è dai giovani che ci arriva un forte impulso al cambiamento, dall’occupazione di spazi con poche regole, che discende la for-za che crea o spazza via tutto. In poco tempo il contagio-Facebook è diventato un fenomeno di massa e oggi questo strumento è conosciuto e utilizzato in quasi tutto il mondo (175 milioni sono gli iscritti a tutt’oggi!), nelle grandi città e

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Attualità sulla rete

Facebook (inizialmente noto col nome di Thefacebook) è un popolare sito di social network, ad accesso completamente gratuito. Il sito conta attualmente oltre 175 milioni di utenti in tutto il mondo ed è valutato più di 16 miliardi di dollari.E’ stato fondato il 4 febbraio 2004 da Mark Zuckerberg, all’epoca studente diciannovenne presso l’università di Harvard, con l’aiuto di Andrew McCollum e Eduardo Saverin. Per la fine del mese, più della metà della popolazione universitaria di Harvard era registrata al servizio. Il 27 febbraio 2006 Facebook si estese alle scuole superiori e grandi aziende. Dall’11 settembre 2006, chiunque abbia più di 13 anni può parteciparvi. Gli utenti possono fare parte di una o più reti partecipanti, come la scuola superiore, il luogo di lavoro o la regione geografica.Quindi se lo scopo principale iniziale di Facebook era di far mantenere i contatti tra studenti di università e licei di tutto il mondo, adesso è diventata una rete sociale che abbraccia trasversalmente tutti gli utenti di internet.Gli iscritti a Facebook possono scegliere di aggregarsi a una o più reti, organizzate per città, posto di lavoro, scuola e religione. Dal 2007 su Facebook è disponibile il Marketplace, che consente agli utenti di postare degli annunci, che sono visibili solo da utenti presenti nella stessa rete. Facebook include alcuni servizi che sono disponibili sul dispositivo mobile, come la possibilità di caricare contenuti, di ricevere e rispondere ai messaggi, di mandare e ricevere poke e scrivere sulla bacheca degli utenti usando SMS, e la possibilità di navigare sul network.

Comè nato

nei villaggi più piccoli e periferici, dove nevica tutto l’anno e dove il sole spacca le pietre, dovunque arrivi una connes-sione a internet. Su Facebook ci si può incontrare e anche raccontarsi al mondo come si vuole, rap-presentando di sé quello che si ritiene più giusto o più conveniente, condivi-dendo con gli altri le proprie esperienze e la propria vita. Lo si può fare como-damente seduti davanti al computer, a qualsiasi ora del giorno e della notte, perché la rete non conosce orologio e non si cura di fusi orari e latitudini. Oggi ci trovi persone di tutte le età: studenti e lavoratori, casalinghe, pro-fessionisti, scrittori, artisti, personaggi

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noti e emeriti sconosciuti, almeno finché non sono su Facebook. Ognuno è sullo stesso piano, può scegliere con chi fare amicizia e cosa raccontare. Il tutto si basa infatti sul consenso che ogni uten-te deve dare per permettere agli altri di entrare in contatto con lui. Spesso quindi rappresenta il modo di continuare, in questo grande “altrove” rappresentato dalla rete, le relazioni che già si hanno. In qualche caso è un mezzo per allargare le proprie conoscenze in modo più neu-tro, meno compromettente si potrebbe dire, rispetto ai sistemi tradizionali come lo scambio dei numeri di telefono o l’appuntamento. “Ci vediamo su Facebook” è ormai la fra-se classica che apre una porta agli altri senza spalancarla del tutto e comunque consente sempre di richiuderla veloce-mente se la cosa non funziona. C’è chi lo usa per fare pubblicità a qualche iniziativa, chi per pubblicare racconti, chi per giocare, chi per inviare omaggi virtuali. “Cosa stai facendo? Cosa fai stasera?” sono le domande che spesso aprono le conversazioni anche se spesso il tema si allarga. Si parla infatti anche di libri, di cinema e spettacoli, di politica e religione: in poche parole di vita. Ognuno con la propria esistenza e in relazione con le persone con cui vuole condividerla. E ci sono già i primi “gruppi” di amici che condividono la condizione di essere discendenti degli emigrati nelle più di-sparate parti del mondo. Non solo: già numerosi sono gli “amici” che dialogano tra di loro creando ponti di messaggi fra Trento, il Trentino e i cinque continenti.Naturalmente, poiché la fantasia umana

non ha limiti, nel bene ma anche nel male, non è tutto oro quello che lucci-ca e quindi i gestori di Facebook hanno il loro daffare per evitare violazioni della privacy o del copyright. I controlli, a sentire gli utenti più incalliti, sono piut-tosto severi. Succede anche che questo strumento etereo dia una plastica ma-nifestazione di sé. Ogni tanto infatti, da qualche parte nel mondo, si organizzano raduni per gli utenti di Facebook. A Trento, alcuni mesi fa, se ne è tenuto uno che, con grande sorpresa di molti, ma non di chi conosce il fenomeno dei social network, ha richiamato moltissime persone che almeno per una volta si sono guardate negli occhi senza il filtro dello schermo di un computer. Chissà che effetto fa passare dal virtuale al reale!Gli scettici continuano a preferire la so cia lità tradizionale, fatta di incontri personali, di comunicazione verbale e non verbale, di chimica, di epidermide. È chiaro che questo è possibile solamen-te con chi vive e lavora vicino e con noi e, in ogni caso, non è veramente pen-sabile non tenere conto dell’avanzare delle tecnologie e delle possibilità che queste offrono. Forse il trucco è semplicemente non considerarle sostitutive, in poche parole farne un uso intelligente. Forse in questo modo anche Facebook, questo figlio, anzi, quasi nipote delle tecnologie Ict, Infor-mation and Communication Technolo-gy, che abbatte le distanze e i tempi, ci può aiutare a ritrovarci. Gli scienziati di tutto il mondo sono impegnati da cinquant’anni a rendere i computer sempre più umani. E se un giorno le macchine aiutassero noi a esserlo di più?

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Cultura e identità

La Federazione Coridel Trentino compie 45 anni

(ma non li dimostra)di Mauro Neri

Se circa 5mila Trentini (tra cui anche un piccolo gruppo di discendenti di emi-grati) cantano in uno dei 187 complessi corali iscritti alla Federazione Cori del Tren tino (cori di montagna, complessi poli fo nici, di voci bianche, gospel e cori di chiesa); se altri 5mila Trentini suona-no in uno degli 84 complessi musicali iscritti alla Federazione Corpi Bandisti-ci (bande, fanfare, gruppi strumentali ecc.); se infine altri circa 5mila Trentini frequentano i corsi organizzati da una delle quattordici Scuole musicali trentine iscritte nell’apposito registro, significa che nel DNA della nostra terra la musica è un accompagnamento di sottofondo irrinunciabile.Ecco perché il quarantacinquesimo compleanno della Federazione Cori del Tren tino va festeggiato quest’anno con particolare enfasi: la coralità, infatti, specie quella caratterizzata dal canto popolare di montagna “inventato” dalla SAT e dalla SOSAT agli inizi del Nove-cento, costituisce uno dei marcatori

Sopra: nuove esperienze corali: la cantante An-tonella Ruggiero si esibisce con il Coro S. Ilario di Rovereto e il Coro Valle dei Laghi di Padergnone sui Monti Lessini (6 agosto 2005).Sotto: il Coro Voci Bianche Garda Trentino, alla Rassegna Il quarto tempo (2006).

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indelibili della nostra identità. L’ante-fatto dell’odierna Federazione risale al 6 giugno 1953 quando, presso l’Albergo Pavone di Trento, il dottor Giovanni Fabbro, segretario della Federazione delle bande musicali del Trentino, e Vigilio Mar chetti, del Coro Cima Tosa di Bol beno, ebbero l’idea di offrire anche ai cori un loro riferimento organizzativo in coabitazione con le bande. Bisognò poi attendere il 22 dicembre del 1963 per assistere, presso l’allora Sala Verde del Palazzo della Provincia, alla prima assemblea dei venticinque complessi co-rali che in quella data diedero vita all’au-tonoma Federazione Cori del Trentino.Da allora il movimento non solo si è allargato ai cori polifonici, a quelli di

voci bianche, ai cori femminili, a quelli misti e ai complessi gospel; non solo è aumentato di numero (per toccare, oggi, le 178 formazioni); non solo ha stretto rapporti con le analoghe associazioni regionali italiane raccolte nella FENIAR-CO, con quelle dell’arco alpino raccolte nell’AGACH e con quelle europee co-ordinate dall’AGEC.In questi 45 anni l’impegno dei direttivi che si sono succeduti alla guida della federazione ha dato vita a numerosi corsi di formazione ad esempio per direttori di coro; ha favorito la partecipazione dei migliori complessi a concorsi nazionali e internazionali; ha organizzato per molti anni il Concorso internazionale di armo-nizzazione e composizione; continua

Nella cornice di Piazza Duomo, a Trento, 2.500 coristi cantano insieme Un coro in famiglia per il 40° della Federazione Cori del Trentino (20 settembre 2003). A pagina 37: il Coro Sasso Rosso in Kyrgyzistan per la chiusura dell’Anno Internazionale delle Montagne (2002).

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tuttora nella diffusione del canto nelle scuole con gli Incontri corali nella scuola dell’obbligo (ICSO); edita una rivista quadri mestrale (Coralità) che si propo-ne come strumento per far circolare le inziative e come “vetrina” grazie alla quale tutti i complessi corali possono far conoscere le proprie attività. Se voi provate a chiedere a un corista che cosa lo spinga a studiare anni e anni come allievo per entrare infine in un coro; a spendere un paio di serate la settimana durante l’intero anno solare per le prove; a sobbarcarsi viaggi a volte anche lunghi e faticosi per esibirsi in questa o in quel-la città italiana o straniera... Se provate a chiedergli quale sia la motivazione che spinge il coro nel quale canta ad aggiornare continuamente il repertorio imparando canzoni sempre nuove e a migliorare la tecnica di esecuzione... le risposte che ne avrete saranno molte.

Forse ogni co ri sta ha la “sua”, di risposta: lo si fa per pas sione o per tradizione familiare; si canta in coro perché magari nel proprio paese è solo quella l’unica valvola di sfogo sociale e culturale; lo si fa perché si è convinti di possedere una bella voce, oppure perché più sempli-cemente il canto è una di quelle magie alle quali è difficile rispondere di no. Altri, ancora, hanno scelto il canto come dimostrazione di affetto per la propria comunità di appartenenza, certi che in un coro tutti riescono a identificarsi, a emozionarsi, a sentirsi uniti... C’è chi canta per fede religiosa, e lo fa in un coro di chiesa o in un complesso poli-fonico, mentre altri hanno scelto il canto perché innamorati della cultura musicale che sottende e sostiene il “canto colto”. Alcuni hanno cominciato da bambini in un coro di voci bianche e poi, raggiunta la maturità (anche vocale) non hanno

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saputo rinunciare al piacere dello sta-re in gruppo e alla sfida di dimostrare innan zitutto a se stessi che non esiste una canzone impossibile da cantare!Nel festeggiare i suoi 45 anni di età, la Federazione Cori del Trentino ha orga-nizzato una serie di eventi celebrativi (tra cui la festa ufficiale che si è tenuta presso il Palazzo della Provincia l’11 ottobre 2008) e ha pensato di raccogliere in un agile volume la propria storia. Una storia fatta di molti volti e di tantis-sime melodie: i volti dei presidenti che si sono succeduti alla guida del sodalizio (Mario Morghen, Giorgio Cogoli, Giu-seppe Stefe nelli e l’attuale presidente Sergio France schi nelli); le note dei canti “trentini” sono risuonate in Vaticano o nei parchi naturali, a Gerusalemme o nel cuore dell’Africa, in Australia o nei continenti “americani”, ai Suoni delle Dolomiti o al Festival di Sanremo...

Un ultimo accenno va fatto, però, per i complessi corali composti da discenden-ti degli emigrati trentini, che fanno parte a pieno titolo della Federazione.Sono il Coro Stella Alpina di Piracicaba (Brasile) e il Coro C.I.T.A.V. I. (anch’esso brasiliano dello stato di Santa Cate rina). Per entrambe le formazioni il continuare a cantare canzoni di montagna travalica il puro interesse musicale e culturale, e diventa espressione profonda di quell’at-taccamento alla propria storia più lonta-na e a quella terra trentina che molti di loro non hanno mai visto se non in foto. “Proprio a loro va la gratitudine dell’in-tero movimenrto corale - ci ha detto il presidente Franceschinelli, - perché sono loro ad insegnarci che il canto non è solo tecnica, non è solo perfezio-ne esecutiva, non è solo performance spettacolare, ma è anche e soprattutto passione vera”.

Il Coro Sing the Glory di Rovereto.

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Un treno di giovanipercorre i binaridella Memoria

di Salvatore Romano

Le foto di questo servizio sono di Piero Cavagna e Matteo Rensi e documentano l’esperienza vissuta dai giovani trentini nel corso del viaggio a Craco-via con il Treno della Memoria e della visita al campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau.

Quando si pensa alla parola viaggio pensiamo alla conoscenza e alla visita di un luogo, alla scoperta di una cultura e di un mondo nuovo ai propri occhi, al confronto con un modello differente di società. Certo, per i 700 ragazzi che hanno partecipato al quinto Treno della Memoria, il viaggio in Polonia ha rappre-sentato in parte anche questo. Ma solo in parte, appunto. Questo viaggio è stato molto più di ciò che può rappresentare un semplice viaggio. Ha racchiuso in sé molti e più profondi significati.Il Treno ha portato i giovani e gli ac-com pagnatori lontano per centinaia di chilometri, ma anche indietro di ses-sant’anni, in un contesto che al giorno d’oggi appare sfuggire ai più, lontano,

Il Treno della Memoria, giunto nel 2009 alla quinta edizione, è un progetto che ha coinvolto negli anni migliaia di ragazzi italiani in un percorso di riflessione sui temi del ricordo e della pace. Solo quest’anno sono stati quattro i convogli diretti verso Cracovia (Polonia) e verso i campi di concentramento di Auschwitz e di Birkenau. I primi due sono partiti dal Piemonte, il terzo ha cominciato il suo viaggio dalla stazione di Trento, l’ultimo dalla Puglia. Il treno “trentino” ha portato a Cracovia circa 700 ragazzi: 250 friulani, 50 di Cesena, 7 di Reggio Calabria e 400 trentini. è stato organizzato dalla Provincia autonoma di Trento, dal Forum Trentino per la Pace e i Diritti Umani e dall’associazione torinese Terra del Fuoco. I giovani sono partiti da Trento il 3 febbraio scorso, per farvi ritorno l’8. Ogni giorno tante attività, gruppi di discussione, laboratori culminati con la visita al campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau. Il viaggio a Cracovia è stato il punto culminante di un percorso educativo durato un anno. Un percorso che poggia su quattro parole chiave: storia, memoria, testimonanza e impegno.

impalpabile, annebbiato come l’atmo-sfera che si respirava tutt’attorno ai campi di Auschwitz e Birkenau il giorno della visita.La partenza da Trento, nella mattina di martedì 3 febbraio dopo un’assemblea plenaria tenuta presso la Sala della Coo-perazione. Poi la marcia in corteo divisi per gruppi verso la stazione dei treni. Anche il presidente della Provincia auto-noma di Trento non ha voluto mancare per un saluto.

Giovani e Memoria

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Al primo binario ecco il lungo convo-glio che ci avrebbe condotti per alcuni giorni lontano nello spazio e nella sto-ria, indietro nel tempo. Lontani dalle comodità delle nostre abitazioni, dal calore confortevole delle classiche gite organizzate. Ad attenderci il gelo della barbarie umana e la freddezza spietata dei luoghi di sterminio.Poi il lungo viaggio, lungo gli stessi binari che hanno portato milioni di deportati in molti coetanei dei giovani testimoni della memoria di oggi a mo-rire di stenti e violenze per il solo fatto di esser sé stessi.Ventidue ore nei vagoni sono tante, infinite. E allora è stato bello e ango-sciante allo stesso tempo pensare a come sia stato affrontare lo stesso tragitto, sessant’anni fa. Non in sei per scom-partimento e con il riscaldamento sin troppo alto, ma accalcati l’un sull’altro, al freddo, piegati in due da fame e sete, dal dolore.La Storia la fanno le persone recita lo slogan del progetto. E in un’epo-ca che appare spesso così lontana e altra rispetto a quella che è senza dub-bio la pagina più triste e macabra che la storia dell’umanità abbia potuto scrivere, il Treno della Memoria ha significato in qualche modo un cambio di prospettiva. I giovani protagonisti sono testimoni attivi e consapevoli della Memoria, del fatto che ogni singola azione dell’indivi-duo può cambiare il corso degli eventi.Le attività ed i laboratori proposti ai viaggiatori sono stati pensati pro-prio in questa direzione: stimolare il ragionamento e la riflessione dei ragazzi sul contesto storico-sociale e sui temi rilevanti dell’epoca, quali

il concetto di propaganda e l’idea di razza.Per scompartimenti sul treno o negli ostelli, divisi per piccoli gruppi di lavoro, i ragazzi hanno discusso, approfondito e analizzato il dramma della persecuzione razziale e di come ciò sia potuto acca-dere anche nel nostro Paese.Momenti di condivisione e partecipazio-ne, per uscire dalla zona grigia, stimolati dalle letture di Primo Levi, Renzo De Felice, Bertolt Brecht ed Hanna Arendt, e sconvolti dalle visite ad Auschwitz-Bir-ke nau, dove abbiamo visto, respirato e vissuto con i nostri occhi tra le fredde, desolate e sperdute campagne polacche l’orrore sino allora appreso solo sui libri di storia o nei documentari.Storia, memoria, testimonianza e impe-gno. Una comunità viaggiante variegata, composita, geograficamente eterogenea, ma unita dalla comune consapevolezza dell’importanza di una memoria storica condivisa, e dell’esserne testimoni e custodi.Per evitare il rischio latente che la distan-za temporale che ormai ci separa da quei giorni bui, possa prendere il sopravven-to e farci apparire tutto come lontano e scontato. Solo come un ricordo.

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Lo Scaffale

Andreas Hofer “trentino”Graziano Riccadonna ricostruisce in un libro

la controversa figura dell’eroe tirolese che trascorse alcuni anni della giovinezza in Trentino

In Trentino è un personaggio storico poco conosciuto, quell’Andreas Hofer - oste a San Leonardo in Val Passiria, in Alto Adi ge - che esattamente 200 anni fa (nel 1809) guidò i volontari tirolesi (e cioè le Compagnie di Schützen del Tirolo di Innsbruck, del Sudtirolo di Bolzano e del Welschtirol, com’era allora chiamato il Trentino) nella ribellione contro le truppe franco-bavaresi spedite ad invadere l’allora territorio del Tirolo storico.

E poco conosciuta è anche la frequen-tazione “trentina” di Andreas Hofer, se è vero che il celebre scalatore altoatesino Reinhold Messner nel corso di un’inter-vista affermò che “Hofer frequentò le scuole superiori a Trento”. La realtà è ben diversa: quand’era giovane, infatti, An dreas venne spedito prima a Cles, in Val di Non, e poi in una locanda al Passo del Ballino, nelle Giudicarie, ad imparare a fare il commerciante di ca-valli e l’oste.Ad accendere una luce sulla personalità di Andreas Hofer e sui suoi legami con i Trentini ed il Trentino, che nacquero appunto al Passo del Ballino ma che perdurarono fino alla tragica ribellione del 1809, al termine della quale l’Hofer perse la vita, ci pensa adesso un bel libro di Graziano Riccadonna, con con-tributi storici di Massimiliano Baroni e di Alberto Mosca. Andreas Hofer “trentino”, questo è il titolo, può essere considerato il contributo storicamente più importan-te che la Provincia autonoma di Trento ha messo sul ricchissimo piatto delle celebrazioni hofe riane che prosegui-ranno fino al 2010. È uno strumento di conoscenza storica, ma anche un modo per rinsaldare i rapporti di collaborazio-ne e di rispetto reciproco tra le genti di lingua italiana e quelle di lingua tedesca di questa parte di Alpi.

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La saga dei NicolodiIn un libro di Janice De Franceschi e Antoninho Nicolodi

viene ricostruita la saga della famiglia Nicolodi emigrata in Brasile

Lo Scaffale

Si dice spesso che le “storie piccole” sono quelle che danno linfa e offrono un senso umano alla “Storia grande” che viene scritta nei testi accademici e che viene poi insegnata a scuola.Le “storie piccole” sono quelle che trat-teggiano le vicende di un paesino, di una valle, cercando di contestualizzare gli ac-cadimenti minimi con quelli grandi delle guerre e delle paci europee o mondiali.Janice De Franceschi e Antoninho Nico-lodi, entrambi brasiliani discendenti però di quei Trentini che colonizzarono ampie porzioni del Brasile a fine Otto-cento, con il volume Nicolodi - O resgate de suas origens danno l’ennesima prova che, volendo approfondire le vicende familiari del proprio ceppo (in questo caso la famiglia Ni co lodi, che dai borghi della Vallagarina si trasferì con le prime ondate migratorie nello stato brasiliano del Rio Grande do Sul) si riescono a de-scrivere le condizioni di vita di un intero Paese, di quel Trentino sfiancato dalla povertà, dalle miserie e dai rovesci del maltempo, e che trovò nell’emigrazione una valvola di sfogo.È un libro “familiare”, quello di Janice e di Antoninho, e come tale avrebbe la pretesa solo di esser utile a parenti ed amici. È, invece, un lavoro prezioso proprio per gli storici “seri”, per quelli che cercano conferme alle loro teorie

e che in queste pagine trovano materia per dar colore, calore e profumi alla Storia maggiore. “Dobbiamo conoscere il passato, per capire il presente e per progettare il futuro”, scrivono gli Autori nell’incipit del loro libro. Noi aggiungia-mo: “Il passato però dobbiamo saperlo raccontare ai nostri figli, perché abbia un senso”. Ed è proprio quel che avviene con queste pagine.

“Nicolodi - O resgate de suas origens” di Janice De Franceschi e Antoninho Nicolodi (in lingua portoghese), 2008

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Strenna Trentina 2009è uscita anche quest’anno la “vetrina” della cultura

trentina che arriva nelle famiglie sin dal 1905:più di un secolo di testimonianza preziosa

Lo Scaffale

La “Memoria” è la molla che spinge l’Uomo a scrivere la propria storia per riconoscervi la direzione da prendere per il proprio futuro. Ecco perché Strenna Trentina, che dal 1905 giunge nelle case trentine pun tuale ad ogni fine anno, può essere considerata la “Memoria” di quel Tren tino nascosto nelle pieghe della fede genuina, della poesia in vernacolo, degli episodi storici meno noti, delle leggende abbarbicate alle montagne o imprigionate nel fondo dei laghi alpini...Anche quest’anno Strenna Trentina ha det-to “presente” ed è giunta ad allietare le nostre case con articoli brevi, scritti con grazia e arguzia, attenti a quelle “piccole cose” che possono passare inosservate nella sarabanda della cronaca dei giorna-li e delle televisioni, ma che invece sulle pagine di questo annuario si fermano, si consolidano e piano piano si tramutano in “storia” con la esse maiuscola.Che dire, infatti, del ritratto di Chiara Lu-bich, la trentina fondatrice dei Focola ri ni morta lo scorso mese di marzo 2008? E del restauro del bellissimo Crocifisso del Duomo di Trento, che prima vigilò sul Concilio tridentino e poi accolse paziente le mille preghiere dei fedeli inginoc chiati davanti al Santissimo in cattedrale? E della miniera di Calcerani-ca, una delle molte testimonianze di un lavoro pesante, che coinvolse per secoli

una parte considerevole di Trentino? Sono solo tre “quadri” di quest’ultima Strenna, che propone ben 133 articoli tutti da leggere e da ricordare. C’è quasi da provar invidia per quei pochi fortunati che posseggono l’intera raccolta di que-sta autentica preziosità trentina!

Strenna Trentina 2009 (Editrice Strenna Trentina coop a.r.l.)Via Barbacovi 10 - 38100 Trento, tel./fax 0461 987101; e-mail: [email protected])

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Perù, gente y lugaresUn libro di fotografie e una serie di cartoline

realizzati da Massimo Zarucco per aiutare le “bambine invisibili” di Vittoria Savio

Lo Scaffale

Perù, gente y lugares è una scommessa vinta. È una scommessa del fotografo Massimo Zarucco, che ha vissuto a lungo presso il Centro Yanapanakusun di Cusco, dove si raccolgono le “bambine invisibili”, ragazze giovanissime costrette ad ab-bandonare la propria famiglia per andar a lavorare come domestiche presso famiglie benestanti. È una scommessa della volontaria Vittoria Savio, che del Centro Yanapanakusun è l’anima e la fondatrice. È infine una scommessa della Provincia autonoma di Trento, che il libro Perù, gente y lugares e le annesse carto-

line da mettere in vendita ha sostenuto. Ma è anche una scommessa vinta da tutti noi Trentini che, in patria oppure emigrati nei quattro continenti della Terra, con ser viamo comunque intatto nel nostro DNA di comunità solidale l’attenzione per chi soffre e per chi ha bisogno di aiuto.

Perù, gente y lugares di Massimo Zaruccoed. Centro Yanapanakusun, Cusco. Per informazioni sull’acquisto, rivolgersi al Servizio Emigrazione e Solidarietà Internazionale della Provincia autonoma di Trento.

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Un dolce primaverileLA “TRECCIA” PASqUALE DER ZoPFIngredienti: 500 g di farina 00; 100 g di zuc-chero semolato; 2 uova; 100 g di olio extra di oliva; un po’ di latte; zucchero a velo; sale q.b. (quantità per 6 persone)Preparazione: Su un piano impastate la farina insieme allo zucchero semolato e un cucchiaino di sale. Scaldate un po’ di latte ma non eccessivamente. Fate la classica fontana, versate al centro l’olio e impastate unendo la quantità di latte tiepido necessaria ad ottene-re una pasta di giusta consistenza; lavoratela per circa 5 minuti e poi dividetela in 3 parti uguali. Fate con ogni parte un cilindro al-lungato e poi intrecciateli. Ungete d’olio una placca da forno; poi unite le due estremità della treccia e sistematela sulla placca. Nel punto d’unione della treccia adagiate un uovo crudo e sigillatelo incrociandolo con due striscioline di pasta in modo che aderi-sca bene. Sbattete l’altro uovo e spennellate la superficie della treccia; mettetela infine a cuocere nel forno a 180°C per 40 minuti. Prima di servire lasciatelo raffreddare un po’.

Zutaten (für 6 Personen): 500 g Weizenmehl, 100 g Zucker, 2 Eier, 100 g natives Olivenöl, etwas Milch, Puderzucker, SalzZubereitung: Auf einer Arbeitsfläche das Mehl mit dem Zucker und einem Löffelchen Salz vermischen. Etwas Milch anwärmen. Das Mehl anhäufen, in die Mitte ein Vertie-fung eindrücken, das Öl hineingießen und das ganze zu einem glatten Teig verarbei-ten. Die notwendige Menge an lauwarmer Milch zugeben, damit der Teig schön glatt wird. Den Teig etwa 5 Minuten lang kneten und dann in drei gleiche Teile teilen. Die einzelnen Teile mit der Handfläche über die Arbeitsfläche rollen und Stränge daraus formen. Die Stränge zu einem Zopf flechten. Ein Backblech mit Öl einfetten. Den Zopf kranzförmig auf das Blech legen und die beiden Enden miteinander verbinden. Auf die Verbindungsstelle ein rohes Ei legen und mit zwei kreuzförmig darüber gelegten Teig-streifen festhalten. Das andere Ei schlagen und den Zopf damit bestreichen. Den Ofen auf 180° vorheizen und den Zopf darin 40 Minuten lang backen. Vor dem Servieren etwas abkühlen lassen.

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Sapori del Trentino

LA TRENZA A TRANçA

Ingredientes: 500 g. de farinha de trigo; 100 g. de açúcar; 2 ovos; 100 g. de azeite de oliva extra-virgem; um pouquinho de leite; açúcar de confeiteiro; uma pitada de sal. (para seis pessoas)

Modo de preparo: Junte a farinha com o açúcar e uma pitada de sal. Esquente um pouco de leite, sem deixá-lo ferver. Coloque a farinha na mesa e faça uma cova no meio, despeje o azeite e amasse, acrescentando a quantidade de leite morno necessária até obter uma massa lisa; sove durante apro-ximadamente 5 minutos e divida em três partes iguais. Faça um rolinho com cada parte de massa e depois faça uma trança. Unte com azeite uma assadeira; una as duas extremidades da trança e coloque-a na assadeira. Coloque um ovo cru inteiro no ponto de união da trança e fixe-o com duas tirinhas de massa, para que adera bem. Bata o outro ovo e pincele toda a superfície da trança. Leve ao forno médio (180°) durante aproximadamente 40 minutos. Deixe esfriar um pouco antes de servir.

Ingredientes: 500 g de harina 00; 100 g de azúcar; 2 huevos; 100 g de aceite extra de oliva; un poco de leche; azúcar glas; una cucharadita de sal (para 6 personas)

Preparación: Amasar la harina junto con el azúcar y una cucharadita de sal. Calentar la leche pero no excesivamente. Preparar el pocillo con la harina y el aceite en el medio, e ir amasando y agregando la leche tibia ne-cesaria hasta obtener una masa consistente; trabajar durante unos 5 minutos y dividir la masa en 3 partes iguales. Hacer con cada parte un cilindro alargado y entrelazarlos. Untar con aceite una placa de hornear; juntar los dos extremos de la trenza y colocarla sobre la placa. Colocar un huevo crudo en el punto de unión de la trenza sellándolo con dos tiritas enlazadas de masa de forma que adhiera bien. Batir el otro huevo y untar la superficie de la trenza; meter al horno a 180°C por 40 minutos. Dejar que se enfríe un poco antes de servir la trenza.

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THE TRESS LA TRESSE

Ingredients: 500 g 00 flour; 100 g caster su-gar; 2 eggs; 100 g extra virgin olive oil; a little milk; icing sugar; salt as required (quantity for 6 people)

Preparation: On a flat surface mix the flour with the caster sugar and a teaspoon of salt. Gently warm a little milk. Make a well in the centre of the flour mixture and pour the oil into the centre. Work the ingredients toge-ther, adding the amount of tepid milk neces-sary in order to obtain a dough of the right consistency; knead for around 5 minutes and then divide the dough into three equal parts. Make each part into an elongated sausage shape and plait them together. Oil a baking tray; then join the two ends of the plait to-gether and place it on the tray. Place a raw egg on the join of the plait and seal it with two thin strips of dough, ensuring that they adhere well. Beat the other egg and brush over the surface of the plait. Finally, place in the oven and bake at 180°C for 40 minutes. Allow it to cool slightly before serving.

Ingrédients: 500 g de farine blanche; 100 g de sucre; 2 oeufs; 100 g d’huile d’olive vierge extra; un peu de lait; sucre glace; sel (quantité pour 6 personnes)

Préparation: Sur un plan de travail, mélanger la farine avec le sucre et une cuiller à café de sel. Chauffez un peu de lait à température modérée. Formez un puits, versez l’huile au milieu et pétrissez en ajoutant la quantité de lait tiède nécessaire pour obtenir une pâte de bonne consistance; travaillez-la pendant environ 5 minutes et partagez-la en trois parties égales. Formez un cylindre de for-me allongée avec chacune de ces parties et faites une tresse. Huilez une plaque à four; réunissez les deux bouts de la tresse et placez-la sur la plaque. Au point de contact entre les deux extrémités de la tresse posez un œuf cru et entourez-le de deux bandes de pâte pour bien le fixer. Battez l’autre œuf et badigeonnez-en la surface de la tresse; faites cuire la tresse pendant 40 minutes au four (température 180°C). Laissez-la tiédir avant de servir.

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Fame! (Frazione Serra, Val di Rabbi)

Inverno 2009:mai così tanta neve!

Maschere sulla neve (Valle di Fassa)

Cento tetti sotto la neve (Vermiglio, Val di Sole) Le foto sono di G. Zotta

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