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PG. 02 Tre impianti sportivi completamente abbandonati
PG. 03 Saluto agli ospiti del giornalista Ario Gervasutti
PG. 04 Dolce vita a Lignano nelle calde estati degli anni Sessanta
Il tiro al piattello
Parco Unicef
Campo base
2008Editore
Associazione Culturale
Lignano Sabbia d’0ro
Direttore responsabileEnea Fabris
Vice direttoreEnrico Leoncini
Progetto grafico
DSF design
Stampa
Poligrafiche San Marco
Cormòns
Direzione e redazione
Lignano, viale Venezia, 41/a
t. 0431.70189 - f. 0431.71257
Pubblicità
Enea Fabris
t. + f. 0431.71257
Registrato al Tribunale
di Udine in data 10.06.1956
con il nº 105
Registrato al ROC in data 31.07.2007
con il nº 15494
Poste Italiane S.p.A. - Spedizione
in abbonamento postale - 70% CNS UD
Copertina
“Verso il mare” (2006) di Ugo RassattiFoto centrale
Maria Libardi Tamburlini
Hanno gentilmente collaborato
a questo numero:
Ario Gervasutti
Maurizio Cossutti
Giacomo D’Ambrogio
Giovanna De Maria
Marina Della Vedova
“Donna Estate”
Enzo Fabrini
Sabino Angione
Stefano Fabris
Carlo Morandini
Mattia Serratore
Luca Driusso
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PG. 04 Dolce vita a Lignano nelle calde estati degli anni Sessanta
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1. Giulio Andreotti in vista a Lignano per l’imminente completamento del Circolo dei Forestieri nel 1967 (foto Enea Fabris). 2. Ricardo Riva con la cravatta che spunta dal taschino (foto Enea Fabris).3. Il logo utilizzato qualche anno fa’ per la brillante rubrica tenuta da Gianpaolo Polesini sul Messaggero Veneto.4. Ballerine del Lido di Parigi al Circolo dei Forestieri (foto Masseroli Cine).5. Splendida immagine di “dolce vita” colta negli anni Sessanta al Nautilus di Lignano Pineta (foto Enea Fabris).
Rivisitiamo quel periodo fra mito e nostalgia con i ricordi di Enrico Leoncini che a Sabbiadoro ha dedicato un libro ricco di nomi e di aneddoti.
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DUE SPETTACOLI PIROTECNICI IL 15 A SABBIADORO E IL 16 A PINETA
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Le foto, che risalgono a 50 anni addietro, rappresentano due momenti della giornata del matrimonio con l’immancabile visita in piazza San Marco a Venezia in mezzo ai colombi.
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M Dove è finito l’uomo che non deve chiedere mai?
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C’I ricordi servono a porre le basi della storia del domani, quella storia che ha come interpreti
principali le persone, i cui racconti di vita costituiscono il vero vissuto di un Paese.
Immortalare il passato quindi, significa rendere giustizia a chi ci ha preceduto, altrimenti
la vita stessa con la sua inesorabile routine tutto cancella. Se i fatti accaduti non fossero
fissati nella memoria, sarebbe come se nulla fosse accaduto. I ricordi svanirebbero nel
nulla, inesorabilmente cancellati di giorno in giorno, oppure sarebbero ricordati da poche
persone fin che sono in vita, poi andrebbero nel dimenticatoio e le nuove generazioni ne
rimarrebbero all’oscuro. Per questo Stralignano ha voluto riaprire un dialogo con le persone
di una certa età, “ovvero gli over 60/70”, riproponendo questa rubrica per lasciare ai giovani
d’oggi una testimonianza di vita vera di come un tempo hanno vissuto i nostri nonni e padri.
Così per tutta l’estate riproponiamo ai lettori in ciascun numero un personaggio
della vecchia Lignano che sarà testimone di... ”C’ERA UNA VOLTA”.
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osì si canta in “nessun dorma” dalla Turandot. Di baci si parla e si scrive
da sempre, ma i baci stessi sono più eloquenti di ogni commento. Baciando assecondiamo un istinto primordiale che ci dà benessere attivando le stesse zone cerebrali della cocaina e provocando una cascata di messaggi neuronali e chimici. E l’estate è tempo di baci e desiderio di labbra turgide e vellutate. Ma a volte un leggero pizzicore e un lieve arrossamento ed ecco comparire, immancabilmente poco prima di un romantico incontro, piccole vescicole a grappolo, pungenti e ripiene di un liquido limpido: l’herpes. Dopo qualche giorno si asciugheranno lasciando il posto ad una crosta secca che infine scomparirà senza traccia, ma ormai...Il virus erpetico appartiene ad una vasta e varia famiglia di patogeni di cui fa parte anche il temibile “zoster” responsabile sia della varicella che del popolarmente detto “fuoco di Sant’Antonio”; ma il virus che si localizza nelle mucose labiali o nel naso è il più comune e benigno “herpes simplex 1”. L’ herpes simplex 2 predilige invece i genitali e la metà inferiore del corpo, si trasmette sessualmente, può essere accompagnato da ingrossamento dei linfonodi inguinali ed essere anche molto doloroso. Più del 90% degli adulti è portatore di anticorpi contro il virus erpetico 1 (che si contrae già nell’infanzia) e più del 30% contro il tipo 2 (che si contrae solo dopo l’inizio dell’attività sessuale); ma la manifestazione
clinica si osserva solo in un terzo degli individui infetti. I sintomi sono di maggior gravità in coloro che per la prima volta vengono in contatto con il virus rispetto a quelli già stati infettati e con difese immunitarie attivate. Dopo il primo contagio il virus tramite i nervi sensitivi raggiunge i gangli nervosi: il tipo 1 generalmente migra ai gangli del nervo trigemino, il tipo 2 ai nervi sacrali. Lì rimane tutta la vita o in fase latente senza manifestarsi più o riattivandosi di tanto in tanto e raggiungendo nuovamente la cute per via nervosa discendente.La recidiva può avvenire in coincidenza di eventi stressanti che riducono transitoriamente la risposta immunitaria: - Raggi UV del sole (proteggersi sempre con un filtro solare).- Affaticamento, stress, malessere, ciclo mestruale.I farmaci che bloccano la replica virale sono attivi solo quando il virus si sta replicando cioè quando è attivo e sono tanto più efficaci quanto assunti precocemente ai primi sintomi. Non rompere o strofinare le vescicole per non propagarle maggiormente. Non toccarsi gli occhi perchè è molto contagioso e nell’occhio diventa pericoloso. Applicare tempestivamente la crema antivirale. Evitare il contatto di labbra infette e anche di asciugamani o fazzoletti comuni. Per quanto lo si desideri, mai baciare con leggerezza! In un unico evento di passione vengono scambiate 250 colonie batteriche, si può rischiare ben di più di un “banale” herpes e può persino succedere di innamorarsi perdutamente!
C’
EgoisteVita da scapolo. Un tempo significava stanze disadorne, mobilio dozzinale, oggettistica essenziale e pratica, oggi non più! I single che sono tali non per ripiego, ma per una scelta di vita ponderata e fortemente voluta, non si trascurano affatto ed anzi sempre più spesso amano concedersi piccole gratificazioni. Gli eterni ragazzi possono servirsi il caffè in piccolissimi e preziosi bricchi di Sheffield, accendersi una candela in una minima bugia d’argento d’epoca e gustarsi un brandy in un fragile bicchierino di vetro soffiato e subito la vita diventa più piacevole!
... ed il mio bacio scioglierà il silenzio...C
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1. La signora Tranquilla Paron.2. Tilla con la cognata Maria immortalate nell’estate 1955 mentre abbracciano una mortadella lunga quasi come la loro altezza.3. Ancora Tilla davanti al vecchio registratore di cassa (anno 1955), mentre disseta il figlio Paolo, all’estrema destra il marito Pietro Ridolfo.4. Vediamo una Tilla giovanissima, ma sempre impegnata nel suo negozio dove ha trascorso la propria vita.5. Era il 1965 quando Tranquilla Paron con il marito Pietro Ridolfo sono stati immortalati in questa foto, in un momento di relax, mentre si trovavano sulla gradinata nelel vicinanze delle chiuse di via Alzaia.6. Un tempo quando la nevicate, d’inverno cadevano abbondanti, si usava fare nei cortili il pupazzo di neve con in testa un cappello, mentre in mano gli si passava la tradizionale scopa e così era anche a Lignano. Accanto al pupazzo che vediamo nella foto al centro sono i fratelli Paolo e Giancarlo Ridolfo, mentre all’estrema sinistra papà Pietro.7. Un tempo gli avvenimenti importanti come la prima comunione di un figlio, venivano immortalati assieme tutti i festeggiati. Bambine da un lato vestite come tante sposine e bambini dal lato opposto vestiti altrettanto elegantemente. Al centro non poteva mancare il parroco del paese. In questo caso vediamo l’allora parroco di Lignano don Mario Lucis, era l’anno 1964 . La foto è stata scattata nelle vicinanze della vecchia chiesa di Sabbiadoro. Il bambini vestito di bianco in prima fila è Giancarlo Ridolfo.
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Un lavoro che gli ha permesso di conoscere molti personaggi
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romette bene lo sport del mare per Lignano Sabbiadoro. Infatti, mentre le presenze, e conseguentemente i successi dei velisti lignanesi nei
grandi eventi internazionali, si sono rarefatte, anche se proprio di recente Alberto Rizzi, da anni cittadino lignanese, ha ottenuto un’ulteriore affermazione delle capacità professionali con il secondo posto alla mitica Giraglia, su Esimit, alle spalle della imbattibile, per le grandi dimensioni, Alfa Romeo 2, dell’australiano Neville Crichton, cresce il vivaio friulano, e si formano nuovi skipper con capacità competitive. Certo, negli anni ’80 e ’90 i nostri velisti ci avevano abituati bene a suon di risultati. Prendiamo a esempio la durissima 500 X 2, cinquecento miglia di mare da Caorle a Sansego, alle isole Tremiti, e ritorno, con due soli uomini d’equipaggio, e quasi una settimana di mare, senza interruzione. Nel 1985 e nel 1986 vinsero Francesco Battiston e Giancarlo Ridolfo, con Uragan. Senza autopilota né Gps, ovvero il navigatore satellitare, bensì con binocolo e bussola. Nel 1989 furono primi Paolo Ridolfo e Sebastiano Crosa, con Città Fiera, mentre le altre classi andarono a Silvio Cividin e Giancarlo Tondolo, con Anna, e a Roberto Bortolotti e Franco Lisot, con Blue Night. L’anno dopo, successo degli indimenticati Ettore Negri e Loris Pillinini, con il Condor Nonsisamai, e vittoria di classe per Cividin e Tondolo, sempre con Anna. Nel 1991 le classi open regata andarono a Paolo Ridolfo
ed Ettore Negri, con Uragan, e a Battiston e Giancarlo Ridolfo, con Active Fanatic. Battiston, con Anton Stader, fu secondo nel 1992 con Miss Red X, e nel 1993 ancora secondo, sempre con Stader, su Dieci X dieci. Mentre Paolo Ridolfo, assieme a Negri, vinse con Uragan. Il 1997 fu l’anno del record della regata, imbattuto fino a quest’anno, cioè il 2008, per Stefano e Alberto Rizzi con Nafta Watch, che vinsero in 69 ore e 29 minuti. Più di recente, nel 2006, Davide Bivi ed Eros Pascotto si sono imposti con Magic, un Solaris OD 36 del cantiere Se.Ri.Gi. di Aquileia. È stata questa la prima vittoria di una barca interamente costruita nella Riviera Friulana. Ma se i nostri portacolori sono oggi più lontani da queste regate simbolo, nate per le classi open, cioè per le barche da corsa, le F1 del mare che dopo una sola stagione di regate si possono già considerare superate, sono e sono stati numerosi, in questi ultimi anni, i risultati di prestigio nelle competizioni IMS, e ORC. Con Marcello D’Agostini, Gianni Zoccarato, Lorenzo Puiatti, Matteo Bernardini e altri ancora. Ma ciò che risulta più significativo per il rilancio dello sport velico lignanese è l’aumento del numero di diportisti che svolgono, anche se saltuariamente, attività agonistica, o che si convertono alla stessa, magari dovendo litigare, all’inizio, per questa loro scelta, con le mogli o con le loro compagne. Si sono infatti moltiplicate le regate riservate alle barche di serie. Cioè agli scafi costruiti e acquistati per le uscite in mare domenicali o infrasettimanali, oppure per le crociere. E accanto alla tradizionale Lui & Lei, ecco la Blue Marlyn Cup, e la Rotary Cup, giunta alla seconda edizione, organizzata dai ‘Club service’ del triveneto. A imporsi nella Rotary Cup sono stati gli skipper friulani. L’udinese Londero, con Crixen, primo nella classe A, Massimo Zuanella, con il Solaris 36 May Flower, vincitore nella classe B, Marseu, su Tocai, che ha vinto la classe Z. Mentre la classe C è andata a Nuvola, del veneziano Fabio Barison. Pure successo hanno in questi anni le regate riservate a categorie professionali. È il caso della sempre affollata
regata di Esculapio, del Circolo nautico di Aprilia Marittima, giunta alla ventesima edizione, riservata a medici, dentisti, veterinari, farmacisti, vinta dall’intramontabile Fanatic. Manifestazione alla quale è abbinata, da alcuni anni, l’Archivela, regata dedicata ad architetti, ingegneri e geometri, dominata anche stavolta da Daniele Passoni su J Rocket. Passoni, con l’associazione Tiliaventum, oltre ad avere portato a Lignano la tappa finale del Giro d’Italia a vela di Cino Ricci, è il vero promotore del Wind Village, che concretizza in parte il progetto originale, il quale si richiamerebbe una vera e propria cittadella della vela e di tutti gli sport acquatici. È un quadro in netto rilancio, dunque, quello della vela lignanese, reso ancor più brillante dalla costituzione della prima squadra agonistica dei ragazzi dello Yacht Club Lignano. Squadra che può contare, per gli allenamenti estivi, anche sul Wind Village realizzato al settimo ufficio spiaggia. Dove si svolge la scuola di vela del sodalizio lignanese, e sull’approdo nel porticciolo dei residenti, per le stagioni più fredde. Con la supervisione da terra del maestro di tutti noi velisti lignanesi, Elia Zoccarato, che nella scuola vela nella nuova ‘location’, all’altezza della ‘Beach arena’ è coadiuvato dal figlio Andrea, per tutte le settimane dell’estate le acque antistanti la spiaggia di Sabbiadoro sono infatti teatro dei corsi di navigazione e agonistici per i piccoli e le piccole veliste. Il figlio maggiore di Elia, Alberto Zoccarato, e Massimo Verardo, con un lavoro instancabile, hanno preparato proprio in quella sede sette piccoli velisti. Si tratta di Gaia e Allegra De Martin, Michele Meotto, Alberto Cassandro, Edoardo Zane, Laura Polesel e Tullio Nutta, che hanno dagli undici ai quindici anni d’età. Essi hanno già portato a casa i primi risultati positivi. Lignano disporrà dunque nuovamente, tra non molto, di un gruppo di velisti e veliste appassionati e competitivi per riaffermare la vela lignanese sui mari del mondo, e proseguire la tradizion e dei successi degli skipper nostrani.
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Foto in alto: un gruppetto di velisti.Foto sotto: Massimo Verardo e Alberto Zoccarato con Allegra, Gioia e il piccolo Nutta De Martin.
Cresce la vela lignanese
Dalla nutrita partecipazione dei diportisti alla squadra agonistica dello Yacht Club Lignano
di Carlo Morandini
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Schönes Wetter
Tempo nuvoloso
Bewölktes Wetter
ORARIO CONTINUATO
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ALLA GALLERIA D’ARTE “LA SALETTA” DI VIALE GORIZIA - SABBIADOROContinua il premio fotografico - letterario dal titolo “Splendida Lignano”Si tratta di un concorso fotografico aperto a tutti e destinato a premiare fotografie, poesie e racconti che sappiano rappresentare Lignano nel suo insieme. Verrà valutata la possibilità di pubblicare gli elaborati, con i nomi degli autori, in un libro d’arte dal titolo “Splendida Lignano”. Per informazioni telefonare 340 - 9320844
ALLA GALLERIA “AURI FONTANA” DI VIALE GORIZIA - SABBIADOROFino al 15 agosto: grafiche di Annigoni, Dalì, Mirò, Picasso e WarholDal 16 al 31agosto: De Martin
ALLA GALLERIA ARTime DI SABBIADOROFino al 20 agosto: personali di Adriana Zampieri Calandrino, Riccardo Lucchini e Maurizio MontiDal 21 al 31 agosto: personali di Franco La Mesa, Alida Virgolini e Andrea Boltro
Vogliamo ricordare che: Ugo Rassati è stato selezionato da una commissione europea come rappresentante dell’arte Italiana (assieme ad altri 19 pittori) al parlamento Europeo di Strasburgo; così è stato per il Giubileo del 2000; sue partecipazioni anche in prestigiose mostre a Parigi e Barcellona. È sempre presente nelle migliori rassegne e concorsi nazionali di pittura con ampi consensi e riconoscimenti.Hanno scritto di lui: Marin, Tomizza, Manzano, Storari, Purificato, Zaccaria, Tessari, Giannetto, Portalupi, Visioli, Nocentini, Bertacchini, Molesi, Montenero, Bredo, Babick, Amato, Altan, Rizzi, Padovese, Pasquali, Fornaro, Sciutto, Gasparotti, Romiti, Longaretti, Mazzatosta, Niboldi, Ingoglia, Pistono, Juanno, Viedemann, Rabliffi, De Grada e tanti altri.
arlare dell’eclettico Ugo Rassatti come uomo, non è facile. Diciamo che è un
personaggio pubblico di notevole spessore, la sua folta barba (prima nera, ora bianca), potrebbe far pensare ad un duro, ma invece si rivela persona generosa e attiva nel sociale. Parlare invece del Rassatti artista, creatore di tantissime belle opere, diventa impegnativo. È nato a Latisana dove continua a vivere e
lavorare. Egli racchiude in sé quelle doti, che a volte vengono definite “nascoste”, ma che con il proprio entusiasmo sa tradurre nelle tele con tanta raffinatezza e talento. Nella sua pittura si intravedono un’insieme di applicazioni tecniche e teoriche che fanno di ogni tela una vera opera d’arte. Dipingere è il suo modo di comunicare ed esprimere la propria testimonianza al prossimo. Rassatti ha mosso i primi passi nel mondo dell’arte, dopo aver frequentato l’Accademia di Brera, è sempre stato libero da ogni vincolo e da ogni condizionamento di tipo intellettualistico, dando corso alla propria fantasia immaginifica.Le sue tele sono un continuo succedersi di immagini pervase da un fresco profumo. Hanno molte sfaccettature che si possono percepire guardando l’insieme delle forme, seguendo le varie superfici
e l’accostamento dei molti colori che le compongono. Le opere di Rassatti hanno una propria unità espressiva e poetica, un vero maestro nell’accostare i colori, con vari giochi a livello cromatico su toni, sfumature, luci ed ombre. Insomma pittori si nasce, con il tempo ci si può solo perfezionare e Ugo Rassatti ne è l’esempio lampante, la pittura se la porta dentro da sempre, un fatto questo che lo ha arricchito dandogli sicuramente molte soddisfazioni. Schivo, ama profondamente il suo lavoro, per lui è più facile eseguire un dipinto che affrontare magari una discussione con gli amici, anche se dobbiamo dire che in veste di amministratore pubblico (rieletto per 9 legislature consecutive consigliere comunale di Latisana, per un totale di 45 anni) sa farsi valere, essendo una persona molto battagliera.
P
È sempre presente nelle migliori rassegne e concorsi nazionali di pittura con ampi consensi e riconoscimenti.
Ugo Rassatti:interprete moderno della pittura contemporanea
Errata corrige. Nel numero precedente avevamo erroneamente scritto Galleria “Auri Dontanta”, invece si tratta di “Auri Fontana”.
I lavori proposti in questa pagina rappresentano vari momenti del percorso pittorico di Rassatti.
Anche questa settimana due sono i quesiti che i nostri lettori hanno posto.
FURTO IN CAMERAD. Abbiamo un albergo in centro qui a Lignano e vorremmo sapere, per quel che riguarda il furto in camera, di cosa siamo responsabili? Ad esempio, se in camera un cliente lascia incustoditi un valore enorme in gioielli, siamo responsabili di qualsiasi cifra?R. La disciplina sulla responsabilità
dell’albergatore in caso di furto in
camera si basa, essenzialmente,
sulla distinzione tra cose
semplicemente portate in albergo
dal cliente ma non consegnate e
cose consegnate all’albergatore
(oppure che l’albergatore si è
rifiutato di ricevere ma aveva
l’obbligo di accettare come, ad
esempio, carte valori, denaro
contante e oggetti di valore).
La distinzione nelle due ipotesi
va ravvisata nel fatto che, nel primo
caso, sull’albergatore incombe un
obbligo di vigilanza “indiretta” delle
cose, delle quali il cliente conserva
la detenzione; nel secondo caso,
invece, si parla di vero e proprio
obbligo di custodia, che sorge da
una specifica dazione dei beni nelle
mani dell’albergatore o dei suoi
ausiliari. Nel primo caso,
l’albergatore è responsabile
(di deterioramento, distruzione
o sottrazione) delle cose sino
all’equivalente di cento volte il
prezzo di locazione dell’albergo per
giornata, mentre nel secondo caso,
la responsabilità è illimitata e
deriva dalla consegna delle cose
stesse, mediante la conclusione
di un contratto di deposito distinto
da quello di albergo ma ad esso
collegato. L’albergatore, tuttavia,
può rifiutare legittimamente di
ricevere gli oggetti che il cliente
chiede di consegnarli, qualora si
tratti di oggetti pericolosi, o di beni
che, tenuto conto delle
caratteristiche dell’albergo, abbiano
un valore eccessivo o siano
particolarmente ingombranti.
Segnalo comunque che queste
regole, si applicano anche agli
imprenditori di case di cura,
stabilimenti di pubblici spettacoli,
stabilimenti balneari, pensioni,
trattorie e simili.
USUFRUTTOD. Gentile Avvocato, mia mamma vuole intestarmi l’appartamento dove tuttora abitiamo io e lei, tenendosi però l’usufrutto. Io non so bene come funziona e che cos’è. Me lo potrebbe spiegare?R. Gentile lettrice di Stralignano,
con il diritto di proprietà possono
coesistere, sulla medesima cosa,
altri diritti, appartenenti a soggetti
diversi dal proprietario, fra cui
l’usufrutto. Esso ha il carattere di
diritto reale su cosa altrui (per gli
antichi romani: iura in re aliena),
sia essa cosa mobile o immobile.
Comprende principalmente il diritto
di godere della cosa e di farne
propri i frutti che, per esempio,
sono i canoni di locazione nel caso
in cui l’usufruttuario dia in
godimento a titolo oneroso la cosa.
Questo diritto ha il carattere della
temporaneità poiché non può
durare oltre la vita
dell’usufruttuario se si tratta
di persona fisica. Ne consegue,
ineluttabilmente, che l’usufrutto
si estingue con la morte
dell’usufruttuario e non passa ai
suoi eredi. Per ciò che attiene alle
spese e ai tributi sulla cosa oggetto
di usufrutto, al proprietario
competeranno le spese per
le riparazioni straordinarie e
all’usufruttuario quelle per
l’ordinaria manutenzione; il primo
pagherà i tributi che gravano sulla
proprietà ed il secondo quelli che
incombono sul reddito.
Inviate i vostri quesiti a: [email protected] scrivete a:Stralignano - Direzione e Redazione V.le Venezia n. 41/A33054 Lignano Sabbiadoro
NOTA DI REDAZIONELe risposte ai quesiti sono indicative ed a titolo gratuito. La rubrica si propone il mero scopo di fornire al lettore un servizio informativo di carattere generale.
a cura dell’avv. Luca Driusso
Rubrica
Il missionario laico Michele Chiarolanza a Lignano alla ricerca di aiuti per le popolazioni dei paesi poveri
di Stefano Fabris
na figura carismatica a
Lignano nei mesi estivi,
senza alcun dubbio, è
il missionario laico Michele
Chiarolanza, sempre impegnato
nella raccolta di fondi per
progetti umanitari. Puntuale
con l’arrivo dei primi turisti,
Chiarolanza, da oltre una
quindicina d’anni trascorre i
mesi estivi a Lignano e con il
patrocinio dell’Amministrazione
comunale e la collaborazione
di diversi operatori e volontari,
organizza concerti, tornei di
tennis (negli impianti sportivi
Bertelli di via dei Giochi) e
altre iniziative, tra queste la
distribuzione del nuovo libro
“CENTO DOMANDE a don
Canuto Toso”, da lui stesso
realizzato. Nella copertina del
libro (foto sopra) vediamo il
missionario laico con in braccio
un bambino di colore.
Chiarolanza in questa sua
opera letteraria racconta le sue
nuove esperienze dei Paesi in
fase di sviluppo. Il ricavato dei
fondi che quest’anno riuscirà
a raccogliere a Lignano, verrà
utilizzata per l’ospedale
diocesano di Matadi B.C. della
Repubblica Domenicana del
Congo e per il sostegno di 600
orfani ove peraltro Chiarolanza
ha avuto l’incarico di
missionario laico diocesano.
Chiarolanza racconta che da
settembre a novembre dello
scorso anno è stato con dei
missionari africani, in giro
per le parrocchie della
Calabria, Campania e Veneto
per informare l’opinione
pubblica sull’attuale situazione
del Congo, dove nonostante le
sue enormi ricchezze naturali,
regna molta miseria, tanto da
risultare uno tra i Paesi più
poveri del mondo, dove tutti
i giorni muoiono di fame tanti
parecchi bambini.
Dal dicembre scorso al marzo
di quest’anno, è passato in
Tanzania dove è responsabile
del mantenimento di alcuni
orfanotrofi, soggiornando nella
diocesi di Ma tabi B.C. in
compagnia del volontario
Giovanni Vicentini di Gorgo di
Latisana, per la ristrutturazione
e l’arredamento dell’ospedale
diocesano (spesa sostenuta 30
mila euro). Continuando il suo
racconto, il missionario laico,
illustra dettagliatamente le
altre spese sostenute per
medicinali, camici, scarpe,
pompe per l’acqua, insomma
una specie di rapporto
dettagliato (non poteva essere
diversamente conoscendo la
correttezza e la pignoleria del
buon Michele n.d.r.) con un
impegno di spesa di circa 15
mila euro. Gran parte
dell’attrezzatura è stata donata
dall’ospedale di Conegliano,
dalla società San Bonifacio di
Verona e da vari benefattori di
varie località, Lignano
compresa. “Grazie
all’intervento dell’Ordine di
Malta - dice Chiarolanza -
siamo riusciti a risparmiare
la tassa doganale”. Ma l’opera
del vulcanico Chiarolanza si
estende pure in Albania,
Kossovo e altri Paesi.
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1. Una simpatica immagine di Jack Hemingway (primo da sinistra), figlio del grande scrittore americano, al centro Jerry Seiffert (sindaco di Ketchum nell’Idaho Usa) - città gemellata con Lignano e patria degli Hemingway. Accanto il console americano a Trieste Frank Golino, davanti ad alcuni prelibati piatti preparati da esperti cuochi al ristorante “la Stalla”di Sabbiadoro. Il trio USA era presente a Lignano in occasione dell’inaugurazione del parco Hemingway.2. Una immagine dei primi risciò a tre ruote che hanno fatto la loro apparizione a Lignano negli anni Sessanta. Al centro un turista, tralasciando la “cavalleria” si fa trasportare da due giovani ragazze per viale Venezia a Sabbiadoro, visibili di lato i platani che hanno abbellito l’importante arteria fino a qualche anno addietro.3. La foto è stata scattata il 5 luglio del 1962 davanti ai gradini d’ingresso della sede dell’Azienda di Soggiorno, allora in via Friuli. In primo piano Gino Bartali, il pluricampione italiano del ciclismo, con accanto i lignanesi: Nino De Filippis e Virgilio Scarpa, allora presidente del Karting club Lignano. In auge allora a Lignano era la pista del go - kart di via dello Stadio a Sabbiadoro, dove è stato accompagnato pure Bartali che ha provato l’emozione di alcuni giri in pista con il kart.4. Il famoso architetto Marcello D’Olivo, autore della celebre spirale di Pineta, con accanto la moglie, mentre osservano soddisfatti il disegno originale della spirale, nel corso di una mostra fotografica a Lignano a Lui dedicata.
Proponiamo in questa nuova rubrica che vuole essere per i lettori di Stralignano una vetrina
sul passato, la pubblicazione di alcune suggestive immagini della vecchia Lignano, dagli albori
della sua storia fino al passato più recente, immagini che emanano un nostalgico ricordo di
cose e personaggi che hanno lasciato una importante impronta nella località. Riteniamo sia
indispensabile guardare al futuro, ma ci sembra anche doveroso ribadire il concetto che per
prevedere il domani sia necessario capire il presente e conoscere il passato. Invitiamo pertanto
i lettori a farci pervenire foto di famiglia, oppure immagini legate ad avvenimenti della spiaggia
friulana. Saremo felici di pubblicarle, citandone la fonte.
Per informazioni rivolgersi alla nostra redazione di Lignano - Viale Venezia, 41/a - ed eventualmente inviare le foto all’indirizzo sopra indicato. Telefono 0431 70189, e-mail [email protected].
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Uno sguardo al passato
d i C a r l o M o r a n d i n i na cucina semplice ma genuina, caratterizzata dai sapori di mare che la
tradizione nostrana ha inserito nel nostro gusto. L’Osteria con cucina “Al guscio”, a lignano Sabbiadoro, in via Carso, 4, poco distante dalla fine della passeggiata lignanese, lungo una delle direttrici verso il mare, si presenta con una caratteristica che ne fa un ritrovo davvero di nicchia. Tanto che se non fosse per la grande insegna rivolta proprio verso chi transita verso la punta estrema di Lignano, potrebbe sfuggire allo sguardo. Infatti, se si chiama “Al guscio”, è anche per le piccole dimensioni: può offrire al massimo trenta coperti. Ma nelle intenzioni dello chef - gestore Aldo Sinigaglia, c’è e c’era la volontà di offrire qualche cosa di particolare ma genuino a una clientela selezionata. Ma selezionata come? Non tanto attraverso un conto salato, che invece rappresenta una piacevole sorpresa a fine pasto. Ma semplicemente con l’obbligo di prenotazione. Il locale è aperto
tutto l’anno, e nella stagione invernale questo vincolo decade, ma in piena estate vi potrebbe capitare di dover attendere anche una settimana, salvo qualche defezione, per trovarvi posto. Ma le piccole dimensioni non spaventano Aldo Sinigaglia. Originario di San Vito al Tagliamento, appassionato velista, skipper, subacqueo, egli deve proprio alla grande passione per il mare la sua occupazione di chef e ristoratore. Tanti piatti li ha infatti imparati e inventati a bordo, imbarcato e in navigazione. Ecco il segreto dei sapori mediterranei dei suoi piatti. Come l’impagabile ragù di mare per le pastasciutte più gustose. Aldo è molto soddisfatto di come sta andando il suo locale, nel quale tiene a precisare -“il pesce è freschissimo. Il mio impegno mattutino è quello di recarmi alla Friulpesca, sempre a Sabbiadoro, a prendere il pesce che cucinerò in giornata per la clientela affezionata”. Una prova di quello
che dice Aldo? Al guscio non esistono frigoriferi. Forse inizialmente questa singolare caratteristica era resa obbligatoriamente dai limitati spazi a disposizione per la cucina e le sue pertinenze. Ma Aldo ne ha fatto una virtù, e un pregio del ristorante. Altra connotazione decisa del “Guscio” è il fatto che, come sta scritto sulla lavagna all’entrata, non vi si servono fritti. Anche in questo caso questione di spazio? Non ci stava una friggitrice? “No - spiega Sinigaglia - è anche questa una scelta del locale, che conta, proprio per i vincoli imposti dalla quantità e dalle varietà del pesce pescato, su un menù di una ventina di piatti. Quasi tutti dedicati al pasce freschissimo. Qualcosa prepariamo anche a base di carne, per accontentare gli accompagnatori degli appassionati di pesce che magari non amano la cucina ittica”. “Ciò che mi piace di più - aggiunge Aldo - dei piatti di mare è la cucina veneziana. Perché è inutile che ci illudiamo. La gran parte dei piatti
di mare della tradizione rivierasca è di origini venete”. A che cosa si riferiscee? Alle sarde preparate in tutti i modi. Ai canestrelli al forno, alle cappesante. Al rombo, alle orate, ai branzini, alle vongole nostrane che sono le peverasse e non le veraci. Che cosa si beve “Al guscio”? I vini del vigneto regionale: delle DOC Friuli Aquileia, Friuli Grave e Collio. Gettando di quando in quando lo sguardo alle pareti, dove sono appesi i quadri di Wilfred, pittore lignanese che ha scelto il “Guscio” per mangiare il pesce.
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All’osteria con cucina Aldo Sinigaglia vi attende con la “cucina di bordo”
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La VelaA ridosso del lungomare di Lignano, una resi-denza esclusiva, totalmente innovativa.È La Vela, sintesi perfetta di design, tecnologia equalità dei materiali. Dista solo pochi passi daPiazza Fontana e può considerarsi una vera perlaper chiunque desideri regalarsi un angolo diparadiso tutto suo.La facciata imponente è caratterizzata dal prezio-so rivestimento in zinco-titanio e da una parti-colare illuminazione decorativa. Materiali eccel-lenti come l’onice e il marmo bianco di Carra-ra, impreziosiscono l’ingresso dell’edificio, del-l’ascensore oleodinamico, del piano interratoe di tutto il vano scala.Sette piani, otto appartamenti ciascuno di 100mq, composto da tre camere, doppi servizi, sog-giorno-cucina, terrazze per 65 mq, ampi garagese cantine il tutto impreziosito da finiture di qua-lità come: il sistema domotico di ultima genera-zione che combina, in un unico apparecchio
(touch-screen) la gestione di tutti i dispositivielettrici installati nell’abitazione ed ad esso colle-gati (tapparelle, illuminazione, temperatura,tende, irrigazione, diffusione sonora,antifurtoetc.); il gres porcellanato; il riscaldamento auto-nomo; gli split di raffrescamento comandatidirettamente dal proprio telefono cellulare; iparapetti in cristallo antisfondamento; le pavi-mentazioni in legno.E per i più esigenti al settimo piano l’attico, conil proprio accesso esclusivo alla terrazza sovra-stante con solarium e piscina di proprietà, dallaquale godere un panorama senza eguali.Il tutto curato nei minimi dettagli, realizzato nelrispetto delle attuali normative e delle esigenzedi risparmio energetico e naturalmente dellatutela del benessere della persona, una scelta cheha portato ad una particolare attenzione proget-tuale e costruttiva a tutti i livelli, dall’isolamentoacustico ed a quello impiantistico.
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