26
TRASFORMATORE

TRASFORMATORE - antonioeusebio.weebly.com · La prova in cortocircuito viene effettuata alimentando il primario del trasformatore con il secondario chiuso su un amperometro (la bassa

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TRASFORMATORE

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● Attorno ad un nucleo di materiale ferromagnetico sono avvolti due

avvolgimenti composti rispettivamente da n1 spire (avvolgimento primario)

ed n2 spire (avvolgimento secondario).

● Quando si alimenta il primario facendo circolare una corrente alternata i1,

il campo magnetico prodotto da tale corrente induce nel secondario una

f.e.m. Se l’avvolgimento secondario è chiuso su un carico la f.e.m. indotta

fa circolare una corrente alternata i2. Il rapporto tra i valori efficaci delle

tensioni v1, v2 e delle correnti i1, i2 dipende dal rapporto tra i numeri di

spire

● Il trasformatore permette quindi il trasferimento di potenza, in corrente

alternata, tra il circuito primario e quello secondario, in assenza di contatto

elettrico tra i due circiti, a diversi valori della tensione e della corrente.

La figura mostra lo

schema di principio di un

trasformatore monofase:

n1 n2

i1 i2

+

v1

+

v2

PRINCIPIO DI FUNZIONAMENTO

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CARATTERISTICHE COSTRUTTIVE

gioghi

colonne

Trasformatore con nucleo a colonne Trasformatore con nucleo a mantello

BT

AT

tubi isolanti

Avvolgimenti concentrici Avvolgimenti a bobine alternate

BT

AT

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CARATTERISTICHE COSTRUTTIVE

Sezione di una colonna del nucleo

magnetico

Fenomeni di perdita nel ferro:

avvolgimento

bassa tensione

avvolgimento

alta tensione

x

y

z

l

d

B(t)

B k( , , , ) cosx y z t B tM

p k f B k f B watt kgf ist M cp M ' ' , /.1 6 2 2 2

d

● Isteresi magnetica

● Correnti parassite (di Focault)

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EQUAZIONI DEL TRASFORMATORE

n1 n2

i1 i2

+

v1

+

v2

a b

c

d1 d2

A1

B1

A2

B2

Andamento qualitativo delle linee di

campo della induzione magnetica in un

trasformatore monofase

● Una linea di campo della induzione magnetica è necessariamente chiusa e si

concatena con almeno uno dei due avvolgimenti del trasformatore.

● Vi sono linee che, a causa dell’elevato valore della permeabilità magnetica dei

lamierini di cui è costituito il nucleo, si sviluppano completamente all’interno di

quest’ultimo e si concatenano quindi con entrambi i circuiti ed altre linee

invece che si sviluppano in parte al di fuori del nucleo e perciò si concatenano

solo con uno dei due avvolgimenti.

● Al flusso attraverso una sezione normale del nucleo magnetico, dovuto alle

linee del tipo c, si dà il nome di flusso “principale”.

● Con i simboli d1 e d2 si indicano i flussi “dispersi” concatenati con l’intero

avvolgimento 1 e l’intero avvolgimento 2 rispettivamente, cioè i flussi dovuti

alle linee di campo del tipo a e del tipo b.

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EQUAZIONI DEL TRASFORMATORE

dt

d dlE

11

,,

1

1

1

1

d

B

rameA

A

ariaB

ndt

d dlEdlE

111

,

)()(1

1

vAVBV

A

ariaB

dlE

11

0 1

1

0 1

1

,

111

1

iRdlS

idlS

iL

Cu

L

Cu

B

rameA

dlE

t

BE

JE CU

Modello campi

Nei fili di rame

Modello circuitale

● La derivata temporale del vettore

induzione magnetica è trascurabile in

tutto lo spazio all’esterno del

trasformatore, ne segue che in tale

regione (a connessione lineare

semplice) il campo elettrico è

conservativo.

111 iLdd

td

dn

td

idLiRv d

1

11111

td

dn

td

idLiRv d

2

22222

Analogamente

n1 n2

i1 i2

+

V1

-

+

v2

- a b

c

d1 d2

A1

B1

A2

B2

0

t

B

0

t

B0

t

D

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EQUAZIONI DEL TRASFORMATORE

2211 inin dlH

t

DJH

Modello campi

Modello circuitale

● I fenomeni legati alla densità di corrente

di spostamento sono trascurabili

n1 n2

i1 i2

+

V1

-

+

v2

- a b

c

d1 d2

A1

B1

A2

B2

0

t

B

0

t

B0

t

D

dSS

nJdlH

c mmc mm

m

c mcSS

S dldl

Bdl

BdlH

0 B

HB m Nel nucleo magnetico

: riluttanza magnetica del nucleo

2211 inin

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EQUAZIONI DEL TRASFORMATORE

Modello circuitale

n1 n2

i1 i2

+

V1

-

+

v2

- a b

c

d1 d2

A1

B1

A2

B2

0

t

B

0

t

B0

t

D

2211 inin

td

dn

td

idLiRv d

1

11111

td

dn

td

idLiRv d

2

22222

In regime di corrente alternata alla pulsazione :

2InΙn 21

1111 njILjIRV 1d1

222 njILjIRV 2d22

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CIRCUITO ELETTRICO EQUIVALENTE

corrente magnetizzante riferita a primario

2IΙI 1

11 dd LX

2

1nX

R1 Xd1 R2 Xd2

X

n1 : n2

I1

B1

A1

+ I2 +

A2

B2

I12

V1 V2

+ +

E1 E2

I - -

- -

reattanza di dispersione dell’avvolgimento primario

1nI

22 dd LX reattanza di dispersione dell’avvolgimento secondario

reattanza magnetizzante riferita a primario

IXjIXjIRV 1d1 111

IXn

njIXjIRV 2d22

1

222

L.K.T. L.K.C.

2In

nI

1

212 corrente secondaria ridotta a primario

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CIRCUITO ELETTRICO EQUIVALENTE

Trasformatore ideale

1

2

2

1

2

1 ;n

n

i

i

n

n

v

v

2

1

● La potenza assorbita a primario dal trasformatore ideale (p1 = v1 i1) risulta in

ogni istante uguale a quella erogata al secondario (p2 = v2 i2).

● Con riferimento al regime sinusoidale di frequenza f, la potenza complessa

assorbita a primario dal trasformatore ideale N1 = V1(I1)* risulta uguale a

quella erogata al secondario N2 = V2(I2)*.

Il trasformatore ideale non assorbe né potenza attiva né potenza reattiva,

risultano però mutati i parametri (tensione e corrente) con cui la energia elettrica

viene assorbita a primario ed erogata a secondario.

n1 : n2

i1

B1

A1

i2 +

A2

B2

v1 v2

+

- -

1

2

2

1

2

1 ;n

n

I

I

n

n

V

V

2

1

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CIRCUITO ELETTRICO EQUIVALENTE R1 Xd1 R2 Xd2

Ra X

n1 : n2

I1

B1

A1

+ I2 +

A2

B2

I12

V1 V2

+ +

E1 E2

Ia I

- -

● Per tenere conto della

potenza dissipata nel

materiale ferromagnetico

per isteresi e per correnti

parassite si introduce nel

circuito elettrico equivalente

del trasformatore reale

(valido solo alle basse

frequenze) la resistenza

attiva Ra percorsa dalla

corrente attiva Ia

a2 IIΙI 1

IXjIXjIRV 1d1 111

IXn

njIXjIRV 2d22

1

222

0 aaIRIXj

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CIRCUITO ELETTRICO EQUIVALENTE

Il trasformatore “reale”

assorbe sia potenza attiva

che potenza reattiva.

● La potenza attiva viene dissipata (trasformata in calore) in parte negli

avvolgimenti (per effetto Joule) ed in parte nel nucleo ferromagnetico (per

effetto Joule e per isteresi.

● La potenza reattiva assorbita serve per sostenere i flussi dispersi ed il flusso

principale.

● La presenza di flussi dispersi introduce uno sfasamento tra la tensione

primaria e la tensione secondaria.

● La riluttanza finita del nucleo comporta l’assorbimento a primario, anche nel

funzionamento a vuoto di una corrente magnetizzante che risulta in

quadratura col flusso principale.

R1 Xd1 R2 Xd2

Ra X

n1 : n2

I1

B1

A1

+ I2 +

A2

B2

I12

V1 V2

+ +

E1 E2

Ia I

- -

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RIDUZIONE A PRIMARIO

n1 : n2

I1

B1

A1

I2 +

A2

B2

V1 V2

+

- -

Z

A1

B1

Zn

nZr

2

2

1

R12: resistenza secondaria

ridotta a primario

Xd12: reattanza di dispersione

secondaria ridotta a

primario

I12: corrente secondaria

ridotta a primario

V12: tensione secondaria

ridotta a primario

2

2

1212

n

nRR

2

2

1212

n

nXX dd

1

212

n

n2II

2

1

n

n212 VV

R12 Xd12

Ra X

I1

B1

A1

+

V1

I12 +

A12

B12

V12

Ia I

Xd1 R1

- -

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CIRCUITO EQUIVALENTE SEMPLIFICATO

Circuito elettrico equivalente

del trasformatore semplificato

R1 Xd1 R2 Xd2

Ra X

n1 : n2

I1

B1

A1

+ I2 +

A2

B2

I12

V1 V2

+ +

E1 E2

Ia

I0

I

- -

jXR

XjRjXR

a

a

d11

R1t X1t

Ra X

I1

B1

A1

+

V1

I12 +

A12

B12

V12

Ia I

resistenza totale ridotta a

primario

reattanza di dispersione

totale ridotta a primario

resistenza totale ridotta a

secondario

reattanza di dispersione

totale ridotta a secondario

R R Rt1 1 12

X X Xt d d1 1 12

R R Rt2 2 21

X X Xt d d2 2 21

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PROVA A VUOTO

La prova a vuoto viene eseguita alimentando il primario con la sua tensione

nominale e mantenendo il secondario in circuito aperto e misurando a primario,

la tensione (V10), la corrente (I10) e la potenza attiva assorbita (P0)

R1t X1t

Ra X

I1

B1

A1

+

A12

B12

I12 = 0

V1

Ia

I0

I

+

V1n V

A W

2

0

2

1010

2

10

0

2

10 ,

PIV

VX

P

VRa

Mediante la prova a vuoto è possibile misurare il valore dei parametri del

circuito equivalente relativi alle perdite nel ferro

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PROVA IN CORTO CIRCUITO

La prova in cortocircuito viene effettuata alimentando il primario del

trasformatore con il secondario chiuso su un amperometro (la bassa impedenza

dell’amperometro permette di considerare il secondario chiuso in cortocircuito)

e misurando e a primario, la tensione (V1c), la corrente (I1c) e la potenza attiva

assorbita (Pc).

Mediante la prova in corto circuito è possibile misurare il valore dei parametri

del circuito equivalente relativi alle perdite nel rame

R1t X1t

Ra X

I1

B1

A1

+ A12

B12

I12 = n2 I2n/n1

V1

Ia

I0

I

+

V1c V

A W

A

2

1

22

11

1

2

1

1 ,

c

ccc

t

c

ct

I

PIVX

I

PR

● La tensione primaria deve essere tale che il valore efficace della corrente

erogata a secondario, che viene misurato dall’amperometro, sia pari alla

corrente nominale. Tale valore della tensione viene chiamato tensione di

cortocircuito (V1c) e risulta essere pari ad un frazione (< 10 %) della

tensione nominale primaria.

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RENDIMENTO CONVENZIONALE

Il rendimento del trasformatore () viene definito come il

rapporto tra la potenza attiva erogata a secondario (P2)

e la potenza attiva assorbita a primario (P1); indicando

con Pd la potenza dissipata (trasformata in calore)

all’interno del trasformatore risulta

dPP

P

P

P

2

2

1

2

La determinazione sperimentale di tale grandezza risulta difficoltosa:

● E’ necessario poter disporre in laboratorio di un carico in grado di assorbire la

potenza nominale del trasformatore che può risultare anche di parecchi MW.

● Non essendo presenti parti rotanti nel trasformatore, il rendimento dello stesso è

molto elevato (può essere superiore al 99.5) e piccoli errori nella misura delle

potenze assorbite ed erogate possono produrre un errore notevole nelle

determinazione del rendimento.

Le norme definiscono un rendimento convenzionale del trasformatore (conv).

FeCun

nconv

PPA

A

cos

cos

An: potenza apparente nominale del trasformatore, che è indicata sui dati di

targa del trasformatore stesso

Pcu: perdite nel rame, valutate mediante la prova in cortocircuito,

Pfe: sono le perdite nel ferro, valutate mediante la prova a vuoto.

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TRASFORMATORE TRIFASE A B C

a b c

1 2 3

Banco di tre

trasformatori

monofase

A

a

B

b

C

c

Trasformatore trifase equivalente

al banco di tre trasformatori

monofase

A

a

B

b

C

c

Trasformatore trifase con nucleo

simmetrico

A

a

B

b

C

c

Trasformatore trifase

con nucleo complanare

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COLLEGAMENTI DELLE FASI

Collegamento

a stella

● Il rapporto di trasformazione dipende dal collegamento delle fasi primarie e

secondarie

n

A

B

C

O

A

B

C

Collegamento

a triangolo

n

C

B

A

Collegamento

a zig-zag

● Il rapporto di trasformazione di un trasformatore trifase (K) viene definito come

il rapporto tra il valore efficace delle tensioni concatenate corrispondenti alle

coppie di morsetti omologhi primari e secondari, relativo al funzionamento a

vuoto del trasformatore (trascurando quindi le cadute di tensione interne del

trasformatore):

ab

AB

V

VK

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CLASSIFICAZIONE

● il collegamento a stella viene indicato con Y al primario e con y al secondario;

● il collegamento a triangolo viene indicato con D al primario e con d al

secondario;

● viene indicato lo sfasamento tra tensioni primarie e secondarie del

trasformatore; cioè la differenza di fase (fase della grandezza primaria - fase

della grandezza secondaria) tra due tensioni principali di fase corrispondenti.

Nel calcolo dello sfasamento vengono trascurati gli effetti dissipativi; in tal

modo lo sfasamento risulta essere sempre un multiplo di 30°. Dividendo

l’angolo di sfasamento per 30° si associa a tale grandezza un numero da 0 a

11 che individua il gruppo di appartenenza del trasformatore.

Seguendo le Norme CEI, la classificazione dei trasformatori trifase segue i

seguenti criteri:

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Collegamento V1/V2

Kn

n

1

2

Spost. ang.

Gruppo Denom.

conv.

Note

prim. sec. primario secondario primario secondario

stella

stella

K

A B C

A B C

a b c

a b c

A

BC

A

BC

a

bc

a

cb

180°

0

6

Yy0

Yy6

Non permette il passaggio della 3° armonica della corrente magnetizzante. Dà curva della tensione secondaria deformata. Gli squilibri di corrente provocano forti squilibri di tensione, se non esiste filo neutro primario.

triang.

triang.

K

A B C

A B C

a b c

a b c

A

B

C

A

B

C

a

b

c

b

a

c

180°

0

6

Dd0

Dd6

triang.

stella

K

3

A B C

A B C

a b c

a b c

A

B

C

A

B

C

a

bc

a

cb

330°

150°

11

5

Dy11

Dy5

Permette il passaggio della 3° armonica della corrente magnetizzante.

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Collegamento V1/V2

Kn

n

1

2

Spost. ang.

Gruppo Denom.

conv.

Note

stella

triang.

K 3

A B C

A B C

a b c

a b c

A

BC

A

BC

a

c

b

c

a

b

330°

150°

11

5

Yd11

Yd5

stella

zig-zag

2

3

K

A B C

A B C

a b c

a b c

A

BC

A

BC

a

c

b

a

c

b

330°

150°

11

5

Yz11

Yz5

Diminuisce gli squilibri sul primario dovuti a squilibri sul secondario. Annulla la 3° armonica della tensione secondaria. Richiede un numero di spire secondarie maggiore di quello per il collegamento a stella.

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Dati caratteristici di trasformatori per cabine di distribuzione MT / bt

Potenza (kVA) 25 50 100 250 400 630

Tensioni a vuoto (kV) 15/0.4 15/0.4 15/0.4 15/0.4 15/0.4 15/0.4

Tensioni di c.c. (%) 4 4 4 4 4 4

Corrente a vuoto (%) 3.3 2.9 2.5 2.1 1.9 1.8

Perdite:

- nel rame e addizionali (W)

- nel ferro (W)

700

115

1100

190

1750

320

3250

650

4600

930

6500

1300

Rendimento (%)

(a pieno carico e cos = 1)

96.84 97.48 97.97 98.46 98.63 98.78

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PARALLELO DEI TRASFORMATORI

Affinché il parallelo tra due trasformatori

funzioni correttamente a vuoto, devono

essere verificate le seguenti condizioni:

● I trasformatori devono avere le stesse tensioni nominali sia primaria che

secondaria. Se così non fosse, si avrebbe infatti, nel funzionamento a vuoto, una

circolazione di corrente nella maglia costituita dagli avvolgimenti secondari dei

trasformatori collegati in parallelo (maglia aa - ba -bb - ab - aa della figura).

● Nel caso di trasformatori trifase, questi devono avere lo stesso gruppo di

appartenenza. Se i due trasformatori trifase, pur verificando la condizione di cui al

punto 1, avessero diversi gruppi di appartenenza, sarebbe comunque presente,

nel funzionamento a vuoto, una circolazione di corrente nei secondari dei

trasformatori, dovuta alla differenza di fase delle f.e.m. indotte nei due

avvolgimenti secondari in parallelo.

a b

Aa

V2

-

+

+

-

Bb V1 Ba

Ab

bb ba

aa ab

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PARALLELO DEI TRASFORMATORI

Affinché il parallelo tra due trasformatori

funzioni correttamente a carico, devono

essere verificate le seguenti condizioni:

a b

Aa

V2

-

+

+

-

Bb V1 Ba

Ab

bb ba

aa ab

● la stessa tensione di corto-circuito

● lo stesso fattore di potenza di cortocircuito

Affinché ciò accada I due trasformatori devono avere:

● Le correnti secondarie sono in fase tra

loro.

● La potenza erogata si ripartisce tra i due

trasformatori in maniera proporzionale alle

rispettive potenze apparenti nominali.

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TRASFORMATORI SPECIALI

Auto-trasformatore: è presente un solo

avvolgimento (manca quindi l’isolamento

elettrico tra il circuito primario e quello

secondario)

In condizioni nominali funziona come un

trasformatore con due avvolgimenti ma risulta

economicamente conveniente.

I2

I2 - I1

V2

V1

I1

A

+

+

B

- -

Trasformatore

voltmetrico TV

E’ costruito in modo

da rendere

trascurabili le perdite

nel rame, nel

funzionamento a

vuoto:

V1

V2

V

21 KVV

A

I1

I2

Trasformatore

amperometrico TA

E’ costruito in modo

da rendere

trascurabili le perdite

nel ferro, nel

funzionamento in

corto-circuito:

K

II 21