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Transfert e controtransfert Teoria e tecnica del colloquio clinico e Laboratorio Prof. Daniela Cantone a.a. 2010/2011

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Transfert e controtransfert

Teoria e tecnica del colloquio clinicoe Laboratorio

Prof. Daniela Cantonea.a. 2010/2011

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Transfert

Consiste nell’attualizzazione, operata dal cliente/utente o paziente durante il colloquio, di sentimenti, atteggiamenti e comportamenti inconsci, che corrispondono a modelli da lui elaborati nel corso dello sviluppo, in particolare nella relazione interpersonale con il proprio ambiente familiare.

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Transfert positivo e transfert negativo

Coesistono sempre, anche se vi è il predominio relativo, stabile o alternato di uno dei due. Costituiscono la parte irrazionale e inconscia del comportamento e ne rappresentano gli aspetti non controllati del paziente;

L’osservazione di questi fenomeni ci pone in contatto con aspetti del comportamento e della personalità dell’esaminando che non rientrano fra gli elementi che egli può riferire o apportare volontariamente o consciamente, ma che aggiungono una dimensione importante alla conoscenza della struttura della sua personalità e del carattere dei suoi conflitti.

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Nel transfert il cliente/utente o paziente attribuisce dei ruoli al clinico e si comporta in funzione di questi ruoli. In altri termini, trasferisce situazioni e modelli in una realtà presente e sconosciuta e tende a configurare quest’ultima come una situazione già nota, ripetitiva;

Con il transfert, il cliente/utente o paziente manifesta aspetti irrazionali o immaturi della propria personalità, il suo grado di dipendenza, la sua onnipotenza e il suo pensiero magico.

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È sulla base di tali fattori che il clinico potrà intuire le aspettative dell’utente/cliente o paziente nei suoi confronti, le sue fantasie sul colloquio e sull’aiuto che potrebbe ricevere nonché le fantasie patologiche sulla guarigione, che molto spesso consistono nella realizzazione di aspirazioni nevrotiche;

Potrà individuare anche la resistenza del soggetto a sottoporsi al colloquio, ovvero ad accettare l’aiuto o la cura.

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Controtransfert

Nel controtransfert sono inclusi tutti i fenomeni che si manifestano nel clinico, come emergenti del campo psicologico che si configura nel colloquio; sono le risposte del clinico alle manifestazioni dell’utente/cliente o paziente, l’effetto che queste esercitano su di lui;

Dipendono in larga misura dalla storia personale dell’esaminatore, ma il fatto che compaiano o si attualizzino in un momento determinato del colloquio significa che in quel momento vi sono dei fattori che operano in tal senso.

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Per molto tempo sono stati considerati elementi di perturbazione del colloquio, ma ci si è resi conto, in seguito, che la loro comparsa è immancabile e inevitabile;

il clinico deve registrare questi fenomeni come emergenti dalla situazione presente e dalle reazioni che provoca in lui l’utente/cliente o paziente;

nel colloquio dunque l’osservazione si accompagna all’auto-osservazione.

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Conclusioni

Transfert e controtransfert sono fenomeni che compaiono in qualsiasi relazione interpersonale, e quindi anche nel colloquio.

La differenza consiste nel fatto che nell’ambito di quest’ultimo devono essere utilizzati come strumenti tecnici di osservazione e di comprensione.