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#01 Click too tatto - udito - olfatto

Too click it

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Revista Too Click, sul corso di fotografia per persone ipovedenti di trescucarachas

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#01Clicktootatto - udito - olfatto

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Un progetto disegnato e realizzato da:

Con la collaborazione di:

[email protected]

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Clicktootatto - udito - olfatto

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Prologo

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Una iniziativa solidaria utile e convincente:

Vedere la realtá attraverso gli occhi di persone con problemi visivi

Voglio cominciare in modo classico questo testo e lo scrivo con tutto il cuore. É un immenso onore

e un privilegio che i miei amici delle trescucarachas mi conferiscano di realizzare questo prologo.

Sono piú di 20 anni che mi dedico all’ assistenza di pazienti con problemi di vista, cercando inoltre

di aggiungere il mio granello di sabbia alla ricerca, promuovendo studi clinici e una fondazione,

la “Barcelona Macula Foundation: Research for Vision”, per poter progredire nel trovare possibili

soluzioni ad alcune patologie vincolate alla macula e alla retina.

In questo periodo, giá visibilmente lungo, ho visto molti pazienti e so quanto é importante per loro

fare piccoli passi per mantenere o migliorare la loro vista, e di conseguenza la loro qualitá di vita.

Il progetto di questo corso di fotografia é una gran mostra di come, con un piccolo gesto, quello

di insegnare a fare fotografie e promuoverne una mostra delle migliori, possa aiutare a far sì che

i nostri pazienti tornino a sorridere: tornino a sentirsi partecipi di un progetto.

Il messaggio di fondo é azzeccato, se teniamo conto che il progetto vuole ottenere la visione della

realtá quotidiana attraverso gli occhi di persone con problemi di vista. Queste sono le iniziative che

realmente sono utili e convincenti per far sì che tutti, indipendentemente dal tenere una disabilitá

fisica o psichica o no, abbiano le stesse opportunitá di sviluppo personale e professionale.

Però il progetto é emozionante per due ragioni in piú: quella di avvicinare l’ arte come strumento

quasi terapeutico alla realtá della sofferenza e della malattia, e quella di vincolare due regioni

– Catalunya e la Liguria- e due cittá, Barcellona e Genova, cosí vicine culturalmente, gastronomi-

camente e geograficamente e allo stesso tempo cosí lontane.

Credo che siano ragioni piú che sufficienti per motivarmi a parteciparvi.

Congratulazioni, auguro di tutto cuore che l’ iniziativa abbia continuitá nel tempo e perché no...di

avere l’occasione di vedere la mosta a Barcellona.

Dr. Jordi Monés

Director

Barcelona Macula Foundation: Research for Vision

Institut de la Màcula i la Retina-Centre Mèdic Teknon

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Trescucarachas, in spagnolo “tre scarafaggi”, nasce con il desiderio di realizzare progetti innovativi relazionati con la cultura, la fotografia e il sapere. Siamo consapevoli che a volte é difficile portare a termine queste idee, peró questo non é altro che un motivo in piú per farle diventare realtá.

Il nostro percorso come associazione culturale ci ha por-tato a specializzarci in tutto quello che é relazionato con l’immagine e la disabilitá visiva.

Il nostro nome lo dice, come fanno gli scarafaggi, la nostra filosofia é quella di adattarci a tutti gli ambienti e situazioni possibili, con lo scopo di poter portare a buon fine tutti quei progetti che ci sembrano interessanti.

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Il progetto: Corso di fotografia per persone ipovedenti

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Il nostro primo progetto é stato quello di disegnare un corso di fotografia su misura per i partecipanti di “Pol Sud Sense Limits”, la prima spedizione mondiale al Polo Sud composta interamente da persone disabili, promossa dalla “Obra Social La Caixa” e “Zerolimits”, in cui uno dei partecipanti possedeva solo il 5% della vista.

Cercando informazioni sulla relazione tra fotografia e disabilitá visiva, abbiamo osservato che la fotografia non é solamente un atto artistico, ma uno strumento che, grazie alla possibilitá di avvicinare le immagini e poterle osservare dettagli-atamente sullo schermo, in molti casi, permette alle persone ipovedenti di vedere ció che i loro occhi non colgono nella realtá.

Questa prima esperienza ci ha portato ad approfondire questa tematica e a creare un corso specifico di fotografia per persone ipovedenti, il primo di cui abbiamo informazione in Europa.

Il corso é stato realizzato per la prima volta alla “Associació Discapacitat Visual Catalunya” a Barcellona (Spagna), esperienza che succesivamente abbiamo potuto ripetere a Genova grazie alla “Unione Italiana Ciechi”.

Durante il corso é stata data speciale attenzione alla spiegazione degli aspetti tec-nici e teorici della fotografia classica, fino alle tendenze di reportages moderni per promuovere la conoscenza dei diversi autori e tipi di composizioni delle immagini. Queste nozioni teoriche sono state messe in pratica durante le uscite fotografiche e unite al successivo commento delle immagini selezionate.

Sono state mostrate agli allievi le diverse possibilitá per migliorare le loro foto-grafie e in alcuni casi abbiamo creato tecniche per automatizzare il momento dello scatto, superando cosí i problemi man mano che venivano fuori. Si é data inoltre un’ attenzione speciale nel potenziare lo stile fotografico di ognuno.

La rivista presenta una selezione di fotografie fatte dagli alunni dei corsi, tre alunni catalani e tre genovesi, ognuno con un diverso tipo e grado di ipovisione. Le loro immagini, che riflettono personalità ed esperienze molto diverse tra loro, esp-rimono una grande varietá di inquietudini e sensibilitá che si riflette nello stile personale di ogni allievo.

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Albert Cervelló

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AntonioBolaño

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MarinaHerranz

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CorradoSiri

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BeatriceDaziale

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PaoloCapilli

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Albert Cervelló

Marina Herranz

Antonio Bolaño

“Io avevo fatto qualche corso precedentemente, peró in questo ho imparato molto. Ho imparato a inquadrare bene. Mi piace molto fare prove, cercare luci, tutto quello che mi attira l’ attenzione.Il fotografo é un grande opportunista, coglie il momento, coglie quell’ istante che il momento dopo é sparito. Anche se mi piace il paesaggio urbano il mio sogno é poter foto-grafare un deserto.”

“A volte ti etichettano. La gente normale mi ha fatto ve-nire manie, addirittura mi ha fatto vedere il problema piú grande. Mi piace molto l’ arte e grazie alla fotografia posso portare a casa immagini da poter ripassare dettagliatamente al computer e apprezzare dettagli che non posso distinguere dal vivo. Al principio avevo un po´paura della macchina fotografica ma, grazie al corso, ho dimostrato a me stessa che si possono superare le barriere che mi impongono gli occhi.”

“Immagina poter fare la stessa cosa che fa una persona che vede un 90% in piú di te.Prima usavo molta immaginazione per fotografare e ora mi piace perché ho piú conoscenze tecniche. Non con-oscevo la mia stessa macchina fotografica, facevo solo le cose piú elementari, in cambio adesso posso utilizzare piú risorse.”

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Corrado Siri

Beatrice Daziale

Paolo Capilli

“Da sempre sono stato attratto dalla fotografia...avendo problemi di questo tipo é difficile seguire un corso normale quindi questa é un’ opportunitá unica e incredibile...l’ipovedente deve far il possibile per valorizzare, conoscere e accettare la propria potenzi-alitá e questo é un modo per essere attento alla realtá che ci circonda e imparare a utilizzare sempre meglio la nostra vista”

“La fotografia ti rende capace di osservare...ti rendi conto di come la tecnologia viene incontro alle nostre mancanze.”

“Da quando é sopravvenuta la malattia ho dovuto abbandonare la fotografia...da quando ho avuto questa possibilitá (di fare il corso) mi é ritornato il desiderio di fotografare.”

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Toni Valls:

É un gran osservatore a cui piace molto imparare cose nuove che spesso solo a lui sembrano interessanti, visto che ha la capacitá di relazionare cose che possono sembrare distanti.Ogni tanto sembra che ci sia, peró puó non esserci, visto che a volte é allo stesso tempo in piú luoghi contemporaneamente con la mente. Fa viaggi nel tempo di milioni d’anni con naturalitá come ereditá della sua recente professione come paleontologo.Parla per tutti e tre forse per le sue abilitá sociali, ed é portato a guidare progetti e tessere relazioni professionali.Un colore: il giallo arancio.

Ferran Folgado:

É prudente e puó impiegare molto tempo a far uscire il pagliaccio che porta dentro. Ha la facoltá di poter comunicare comodamente in altri paesi, per esotici che siano, visto che é capace di ballare danze tradizionali suonando qualsiasi strumento.Oltre a questo é disegnatore grafico per marche di holdings internazionali.Un colore: il magenta.

Francesca Biacchessi:

É vivace, intraprendente e costante, puó rimanere incantata guardando qualsiasi bestiola per brutta che sia.Dopo essersi laureata in Belle Arti come buona genovese un giorno ha de-ciso di prendere il mare, facendo una sosta di 5 anni a Barcellona dove ha imparato a fare delle eccellenti pizze argentine.Oltre ad avere una speciale sensibilitá come fotografa, con la sua costanza, fa in modo che i pazzi progetti di tutti e tre possano giungere a termine.Un colore: il verde.

Tutti e tre formano un team creativo, compatto e pieno di slancio, credono che tutto sia possibile sempre che l’ambiente circostante lo permetta ,e in piú, hanno in comune l’amore per il pesto.

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Ringraziamo...

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a tutti i partecipanti del corso: Albert, Marina, Antonio, Corrado, Beatrice e Paolo per aver

partecipato al progetto di trescucarachas.

Manel Martí e il gruppo dell’Associació Discapacitat Visual de Catalunya B1B2B3 per aver ac-

colto nella loro sede il nostro primo corso di fotografia per persone ipovedenti.

Sig. Eugenio Saltarel della UIC (Unione Italiana Ciechi) per fare suo il nostro progetto,

permettendoci di portare il corso di fotografia per persone ipovedenti in Italia.

Stefania Strizoli per la professionalitá mostrata nella realizzazione come formatrice del nostro

corso e per il suo aiuto nella selezione delle fotografie.

Dr. Jordi Monés per l’interesse mostrato nel nostro progetto, i suoi consigli e i suoi sforzi per far

sí che la scienza possa migliorare la qualitá di vita delle persone affette da problemi alla retina.

Sig. Pietro Bellantone per il suo contributo alla cultura fomentando il contatto tra i popoli e per

l’interesse mostrato nel far conoscere un progetto come il nostro.

Marc de Semir per la sua amabilitá e il suo appoggio.

Eric Villalón e Zerolímits per averci mostrato che esistono limiti e non barriere, permettendoci

di partecipare al loro progetto, formando parte del nostro al nostro primo corso su misura, e

averci aiutato a mostrare l’universalitá della fotografia.

Cruyff Institute e Xavi Crespo per averci ceduto la loro sede per realizzare il nostro primo corso

a Eric.

rei per condividere le nostre inquietudini e per permetterci di andare avanti nonostante la lon-

tananza.

Mario per averci aiutato a vedere il cammino quando la bussola non trovava il Nord.

Oriol Carreras, Ana Domingo, Almudena e tutti quei professionisti del giornalismo che in un

modo o nell’altro ci hanno permesso di diffondere la nostra esperienza.

Enric e Elisa per far sí che punti che sembrano lontani diventino piú vicini.

David e Erica per la correzione del testo e portare un punto di vista esterno.

A tutti quelli che in un modo o nell’altro hanno fatto proprio il nostro progetto.

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Clicktootatto - udito - olfatto #01

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