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e & p anno 33 (3) maggio-giugno 2009 supplemento 1 15 Introduzione Il sito di interesse nazionale (SIN) di Gela, perimetrato con decreto del Ministero dell’ambiente del 10 gennaio 2000, ri- cade nel territorio del comune di Gela (provincia di Caltanis- setta), dichiarato «area a elevato rischio di crisi ambientale» con delibera del Consiglio dei ministri del 30 novembre 1990. L’area perimetrata, pertanto, è compresa nel «Piano di disin- quinamento per il risanamento del territorio della Provincia di Caltanissetta», approvato con DPR del 17 gennaio 1995. 1 Il perimetro del SIN di Gela include sia aree a terra (private e pubbliche) sia superfici a mare. In particolare, nel perimetro sono comprese le seguenti aree: un polo industriale di rilevanti dimensioni, con grandi insediamenti produttivi quali indu- strie chimiche (Polimeri Europa, ISAF in liquidazione, Syn- dial), attività di estrazione e raffinazione del greggio (EniMed, Raffineria di Gela); centri di stoccaggio di oli e relative pipe- line; discariche di rifiuti industriali; area marina compresa tra la foce del torrente Gattano e quella del torrente Acate, o Di- rillo; area umida del Biviere; tratti terminali del fiume Gela e dei torrenti Gattano e Acate, o Dirillo. Le attività in corso nel sito di bonifica Il Ministero dell’ambiente ha proceduto dal Duemila, anno della perimetrazione del SIN di Gela, 2 all’attività istruttoria sui progetti di messa in sicurezza di emergenza delle matrici ambientali contaminate, sui piani di caratterizzazione dello stato di contaminazione dei suoli, delle acque di falda e del- l’area marino-costiera ricompresa nella perimetrazione del si- to di interesse nazionale, nonché sui progetti di bonifica. Dal gennaio Duemila a oggi, sul sito sono state condotte 20 conferenze di servizi cosiddette istruttorie, 11 conferenze di servizi cosiddette decisorie, oltre a numerose riunioni di se- greteria tecnica per l’istruttoria degli elaborati progettuali che hanno visto la partecipazione dei rappresentanti dei Ministe- ri della salute e delle attività produttive, degli enti locali (Re- gioni, Provincia e Comune), degli istituti scientifici a livello nazionale (APAT e ICRAM – ora ISPRA –, ISS, ISPESL), del- l’ARPA territorialmente competente, dell’ASL eccetera. Nel corso delle suddette attività istruttorie sono emersi ulterio- ri elementi di criticità ambientale che hanno determinato la ne- cessità di estendere la suddetta perimetrazione. In particolare, la piana di Gela, l’area agricola ubicata a monte in senso idrogeo- logico del polo petrolchimico, risulta interessata dalla presenza di attività di estrazione, trasporto e pretrattamento di greggio. EniMed (ex Eni Exploration&Production, ex Agip petroli) ge- stisce dagli anni Sessanta, dalla scoperta del giacimento pe- trolifero da parte dell’Agip mineraria, pozzi di estrazione di greggio (circa 80), centri di raccolta oli (CRO, dove il greggio viene separato dalle acque di strato prima dell’invio in raffi- neria) e condotte di trasporto del greggio (circa 60 km) dai pozzi produttivi ai centri oli e dai centri oli alla raffineria. Già nel 2004 Eni Exploration&Production aveva trasmesso al Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio il piano di caratterizzazione generale di tali aree (seppur non ricom- prese nella perimetrazione del sito di interesse nazionale) ri- conoscendo di fatto la necessità di un coordinamento dell’i- struttoria tecnico-amministrativa da parte del ministero me- desimo, vista la complessità delle attività di caratterizzazione, di messa in sicurezza di emergenza e di bonifica previste. Le conferenze di servizi istruttoria del 06.06.2007 e deciso- ria del 24.07.2007 hanno evidenziato la necessità di esten- dere la perimetrazione del sito di interesse nazionale di Ge- la inserendo i 60 km di condotte, con idonea fascia di ri- spetto, le 80 postazioni «aree pozzo» di estrazione del greg- gio nonché tutti i centri raccolta oli ancora non perimetra- ti, di competenza di EniMed. Oltre alle suddette aree, la Con- ferenza di servizi istruttoria del 31.07.08 ha chiesto agli en- ti locali di valutare la necessità di estendere la perimetrazio- ne anche alla discarica Cipolla, in contrada Marabusca, e al- l’ASI di Gela, a nord del Petrolchimico. Le aree private comprese nel perimetro del SIN di Gela Alla fine degli anni Cinquanta, la scoperta di petrolio greggio nel sottosuolo gelese da parte di Agip mineraria costituì un ele- mento decisivo per la realizzazione di uno stabilimento petrol- chimico a lavorazione integrata. Nel 1959 la società ANIC (Azienda Nazionale Idrogenazione Combustibili) e la società finanziaria Sofid (Società finanziaria idrocarburi) costituirono la ANIC Gela Spa, investendo oltre 100 miliardi di lire. La po- sa della prima pietra del Petrolchimico avvenne il 19 giugno 1960. Nel 1962 entrarono in esercizio i primi impianti di raf- finazione con una capacità di 3 milioni di tonnellate/anno di grezzo. La raffineria è entrata nel circuito Agip petroli nel 1992 e dal 2003 è di proprietà della Raffineria di Gela Spa. La struttura produttiva del Petrolchimico, dotato di centra- le termoelettrica propria, è costituita dalla raffinazione del Il sito di interesse nazionale per la bonifica di Gela The Gela reclamation site of national interest e & p CAPITOLO 1 Irma Paris Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, Roma Corrispondenza: Irma Paris, e-mail: [email protected]

The Gela reclamation site of national interest...mento decisivo per la realizzazione di uno stabilimento petrol-chimico a lavorazione integrata. Nel 1959 la società ANIC (Azienda

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Page 1: The Gela reclamation site of national interest...mento decisivo per la realizzazione di uno stabilimento petrol-chimico a lavorazione integrata. Nel 1959 la società ANIC (Azienda

e&p anno 33 (3) maggio-giugno 2009 supplemento 1 15

IntroduzioneIl sito di interesse nazionale (SIN) di Gela, perimetrato condecreto del Ministero dell’ambiente del 10 gennaio 2000, ri-cade nel territorio del comune di Gela (provincia di Caltanis-setta), dichiarato «area a elevato rischio di crisi ambientale»con delibera del Consiglio dei ministri del 30 novembre 1990.L’area perimetrata, pertanto, è compresa nel «Piano di disin-quinamento per il risanamento del territorio della Provinciadi Caltanissetta», approvato con DPR del 17 gennaio 1995.1

Il perimetro del SIN di Gela include sia aree a terra (private epubbliche) sia superfici a mare. In particolare, nel perimetrosono comprese le seguenti aree: un polo industriale di rilevantidimensioni, con grandi insediamenti produttivi quali indu-strie chimiche (Polimeri Europa, ISAF in liquidazione, Syn-dial), attività di estrazione e raffinazione del greggio (EniMed,Raffineria di Gela); centri di stoccaggio di oli e relative pipe-line; discariche di rifiuti industriali; area marina compresa trala foce del torrente Gattano e quella del torrente Acate, o Di-rillo; area umida del Biviere; tratti terminali del fiume Gela edei torrenti Gattano e Acate, o Dirillo.

Le attività in corso nel sito di bonificaIl Ministero dell’ambiente ha proceduto dal Duemila, annodella perimetrazione del SIN di Gela,2 all’attività istruttoriasui progetti di messa in sicurezza di emergenza delle matriciambientali contaminate, sui piani di caratterizzazione dellostato di contaminazione dei suoli, delle acque di falda e del-l’area marino-costiera ricompresa nella perimetrazione del si-to di interesse nazionale, nonché sui progetti di bonifica. Dal gennaio Duemila a oggi, sul sito sono state condotte 20conferenze di servizi cosiddette istruttorie, 11 conferenze diservizi cosiddette decisorie, oltre a numerose riunioni di se-greteria tecnica per l’istruttoria degli elaborati progettuali chehanno visto la partecipazione dei rappresentanti dei Ministe-ri della salute e delle attività produttive, degli enti locali (Re-gioni, Provincia e Comune), degli istituti scientifici a livellonazionale (APAT e ICRAM – ora ISPRA –, ISS, ISPESL), del-l’ARPA territorialmente competente, dell’ASL eccetera.Nel corso delle suddette attività istruttorie sono emersi ulterio-ri elementi di criticità ambientale che hanno determinato la ne-cessità di estendere la suddetta perimetrazione. In particolare, lapiana di Gela, l’area agricola ubicata a monte in senso idrogeo-logico del polo petrolchimico, risulta interessata dalla presenza

di attività di estrazione, trasporto e pretrattamento di greggio. EniMed (ex Eni Exploration&Production, ex Agip petroli) ge-stisce dagli anni Sessanta, dalla scoperta del giacimento pe-trolifero da parte dell’Agip mineraria, pozzi di estrazione digreggio (circa 80), centri di raccolta oli (CRO, dove il greggioviene separato dalle acque di strato prima dell’invio in raffi-neria) e condotte di trasporto del greggio (circa 60 km) daipozzi produttivi ai centri oli e dai centri oli alla raffineria.Già nel 2004 Eni Exploration&Production aveva trasmessoal Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio il pianodi caratterizzazione generale di tali aree (seppur non ricom-prese nella perimetrazione del sito di interesse nazionale) ri-conoscendo di fatto la necessità di un coordinamento dell’i-struttoria tecnico-amministrativa da parte del ministero me-desimo, vista la complessità delle attività di caratterizzazione,di messa in sicurezza di emergenza e di bonifica previste.Le conferenze di servizi istruttoria del 06.06.2007 e deciso-ria del 24.07.2007 hanno evidenziato la necessità di esten-dere la perimetrazione del sito di interesse nazionale di Ge-la inserendo i 60 km di condotte, con idonea fascia di ri-spetto, le 80 postazioni «aree pozzo» di estrazione del greg-gio nonché tutti i centri raccolta oli ancora non perimetra-ti, di competenza di EniMed. Oltre alle suddette aree, la Con-ferenza di servizi istruttoria del 31.07.08 ha chiesto agli en-ti locali di valutare la necessità di estendere la perimetrazio-ne anche alla discarica Cipolla, in contrada Marabusca, e al-l’ASI di Gela, a nord del Petrolchimico.

Le aree private comprese nel perimetro del SIN di Gela

Alla fine degli anni Cinquanta, la scoperta di petrolio greggionel sottosuolo gelese da parte di Agip mineraria costituì un ele-mento decisivo per la realizzazione di uno stabilimento petrol-chimico a lavorazione integrata. Nel 1959 la società ANIC(Azienda Nazionale Idrogenazione Combustibili) e la societàfinanziaria Sofid (Società finanziaria idrocarburi) costituironola ANIC Gela Spa, investendo oltre 100 miliardi di lire. La po-sa della prima pietra del Petrolchimico avvenne il 19 giugno1960. Nel 1962 entrarono in esercizio i primi impianti di raf-finazione con una capacità di 3 milioni di tonnellate/anno digrezzo. La raffineria è entrata nel circuito Agip petroli nel 1992e dal 2003 è di proprietà della Raffineria di Gela Spa.La struttura produttiva del Petrolchimico, dotato di centra-le termoelettrica propria, è costituita dalla raffinazione del

Il sito di interesse nazionale per la bonifica di Gela

The Gela reclamation site of national interest

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CAPITOLO 1

Irma Paris

Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, Roma

Corrispondenza: Irma Paris, e-mail: [email protected]

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petrolio, dalla chimica organica e dalla petrolchimica, conproduzione di etilene e acrilonitrile (prodotto base per la pro-duzione di fibre sintetiche), e da quella inorganica con pro-duzione di acido solforico, ammoniaca, cloro, soda, solfatodi ammonio, urea e concimi complessi. All’interno del perimetro del SIN di Gela sono attualmentepresenti i seguenti soggetti: ■Syndial Spa (ex Agricoltura Spa in liquidazione, ex Eni-chem);

■EniMed – Eni Mediterranea Idrocarburi Spa (ex ENI di-visione Exploration&Production, ex Agip mineraria);

■Raffineria di Gela Spa (ex AGIP);■ ISAF (Industria Siciliana Acido Fosforico S.p.A. in liqui-dazione);

■Polimeri Europa Spa (ex Enichem).Di questi solo EniMed, Raffineria di Gela e Polimeri Euro-pa hanno impianti in attività.

Le aree pubbliche comprese nel perimetro

del SIN di Gela

Le aree pubbliche comprese nel perimetro del SIN di Gelasono: ■ il Biviere di Gela; ■ l’area marina;■ i tratti terminali dei torrenti Gattano, Acate e del fiume Gela;■ la discarica Cipolla.Il Biviere di Gela è una laguna costiera con acque salmastre,molto importante per la sosta e lo svernamento dell’avifaunaacquatica, riconosciuta zona umida di importanza internazio-nale dalla Convenzione di Ramsar (1971). Nel 1997 la Re-gione Siciliana ha istituito la Riserva naturale orientata (RNO)Biviere di Gela (331 ettari che comprendono il lago Biviere,di estensione pari a 120 ettari), affidandola in gestione alla LI-PU. L’area è anche stata individuata dalla Regione come «pro-posto sito di importanza comunitaria e zona di protezione spe-ciale» ai sensi delle direttive «Habitat» (direttiva n. 92/43/CEE)e «Uccelli» (n. 79/409/CEE), per un’estensione di 3.666 etta-ri. Il Biviere di Gela presenta una serie di problematiche chepossono essere ricondotte in linea generale, a carenza idrica,perdita di habitat, inquinamento delle acque e dei sedimenti,eutrofizzazione e salinizzazione, erosione costiera, nonché pre-senza di discariche abusive di rifiuti e abbandono di rifiuti pla-stici derivanti dalle attività di serricoltura.Per l’area del Biviere sono in corso interventi di messa in si-curezza di emergenza mediante rimozione di rifiuti da partedella Prefettura di Caltanissetta, in qualità di commissario de-legato per l’attuazione del «Piano di disinquinamento per il ri-sanamento del territorio della Provincia di Caltanissetta», non-ché la realizzazione di una recinzione con sistemi di videosor-veglianza per evitare il ripetersi dei fenomeni di abbandonoincontrollato di rifiuti. Il piano di caratterizzazione del Bivie-re di Gela, trasmesso dalla struttura commissariale, è stato ap-provato dalla Conferenza di servizi decisoria del 16.12.2005.

Per quanto riguarda le aree costiere e il tratto di mare ri-compreso nella perimetrazione del sito di interesse naziona-le di Gela, il piano di caratterizzazione dell’intera area mari-no-costiera predisposto da ICRAM è stato approvato dallaConferenza di servizi decisoria del 18.11.2003. La Confe-renza di servizi decisoria del 16.12.2005 ha chiesto ad APAT,data la presenza di fosfogessi nel sito di interesse nazionaledi Gela, di trasmettere uno specifico parere che definisse neldettaglio una idonea e puntuale procedura di caratterizza-zione (in termini di numero e ubicazione dei sondaggi, me-todiche di campionamento, determinazioni analitiche, sicu-rezza degli operatori ecc.) per la determinazione dell’even-tuale presenza di radioattività nei sedimenti marini dell’areamarina antistante il Petrolchimico di Gela. Tale esigenza è nata in relazione alle attività produttive, svoltedall’ISAF nell’Isola 9 del polo petrolchimico, che riguardavanoprevalentemente la produzione di acido fosforico e di acido solfo-rico. Nella parte settentrionale dello stabilimento, in Isola 9, so-no ubicati infatti gli impianti di produzione di acido fosforicoe acido solforico; nella parte centrale e meridionale sono rico-noscibili i silos delle fosforiti, il deposito acidi e i magazzini distoccaggio dello zolfo e del solfato monoammonico.ISAF è proprietaria anche della discarica di fosfogessi, ubi-cata a circa 4 chilometri a est dell’abitato di Gela (Cl), a suddella strada statale 115. Durante il periodo di funzionamentodegli impianti per la produzione di fertilizzanti sono statiprodotti ingenti quantitativi di fosfogessi in parte stoccati (apartire dai primi anni Ottanta e fino al termine della pro-duzione, nei primi anni Novanta) in una locale discarica difosfogessi, appositamente realizzata, che attualmente si esten-de su una superficie di circa 55 ettari. Il conferimento in di-scarica avveniva tramite tubazioni che trasportavano il fo-sfogesso in sospensione nell’acqua di mare. Nel corso delle conferenze di servizi decisorie per il sito di Ge-la è emersa la necessità di integrare l’attività di caratterizzazio-ne chimico-fisica dell’area marina perimetrata (sedimenti, co-lonna d’acqua e biota) con un’indagine radiometrica prelimi-nare, a seguito della constatazione che, dagli anni Cinquantafino ai primi anni Ottanta, parte dei fosfogessi prodotti veni-vano sversati direttamente in mare. Il quantitativo di fosfo-gesso sversato nell’area marina antistante il polo petrolchimi-co di Gela è stimabile in circa 5 milioni di tonnellate, para-gonabile quindi a quello accumulato nella discarica suddetta.

Stato di contaminazione del SINGli elementi di maggiore criticità, da un punto di vista am-bientale, del SIN di Gela sono, in sintesi, i seguenti:■non adeguata efficacia idrochimica degli interventi di mes-sa in sicurezza delle acque di falda adottati lungo l’affac-cio a mare del Petrolchimico;

■grave ritardo nell’attuazione degli interventi di messa in si-curezza di emergenza e di bonifica dei suoli a fronte delgrave stato di contaminazione dei suoli delle aree all’inter-

AMBIENTE E SALUTE A GELA

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no del polo petrolchimico; il ritardo nell’attuazione degliinterventi di bonifica dei suoli comporta che l’inquina-mento presente in tale matrice ambientale sia continua-mente trasferito alla falda sottostante, alimentando il mec-canismo di trasporto della contaminazione dalle aree a ter-ra verso il bersaglio, costituito dal mare;

■diffusa contaminazione della piana di Gela da metalli pe-santi, idrocarburi e solventi aromatici associata alla pre-senza di fonti di contaminazione costituite dalle aree poz-zo e dalle condotte di trasporto, nonché dai centri di rac-colta oli di proprietà della EniMed; le numerose notifichetrasmesse da EniMed di incidenti, perdite, sversamenti erotture di tubazioni, sia attuali sia pregresse, evidenziano

lo stato di vetustà in cui versano le reti e le strutture con-nesse alle attività di estrazione del greggio, delineando unasituazione di emergenza particolarmente complessa da unpunto di vista ambientale e sanitario.

Conflitti di interesse: nessuno.

Bibliografia

1. Decreto del Presidente della Repubblica 17.01.1995. Approvazione delpiano di disinquinamento per il risanamento del territorio della provin-cia di Caltanissetta. G.U. n. 100 02.05.1995, supplemento ordinarion. 51.

2. Decreto Ministeriale 10.01.2000. Perimetrazione del sito di interesse na-zionale di gela e priolo. G.U. n. 44 23.02.2000.

IL SITO DI INTERESSE NAZIONALE PER LA BONIFICA

Figura 1. Mappa del territorio di Gela com-prendente la città, l’industria e la pianura con lezone agricole: sono indicate le aree a terra del Si-to di interesse nazionale per la bonifica (SIN), learee di pozzo di estrazione di greggio, le linee ditrasporto verso il centro di trattamento greggio.

Figure 1. Map of the Gela area, including thecity, the petrochemical plants and the farmland:the Gela Land Reclamation Area of National In-terest, crude oil wells and the pipelines towardsthe oil treatment plant are highlighted.

Fonte: gentile concessione del Ministero dell'ambientee della tutela del territorio e del mare, Direzione ge-nerale Qualità della vita, per il seminario del Gruppodi lavoro multidisciplinare su ambiente ed esposizio-ne a Gela; 14 marzo 2008, Roma.

Kindly permitted by the Ministry of Environment andTerritory, Quality of life General Directorate, for the Se-minar of the multidisciplinary working group on “En-vironment and exposure in the Gela area”; March 14th2008, Rome