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ISTITUTO COMPRENSIVO SAVIGNANO S. P. Via Don Gherardi,1 – 41056 Savignano s. P. (MO)
Tel. 059730804 Fax. 059730124 E-‐‑Mail – [email protected]
E-‐‑Mail Certificata – [email protected] C.F. 80013950367 – C.M. MOIC81400E
!!!!!!!!RELAZIONE FINALE
La grande avventura del tempo
Anno Scolastico !!!!!!!!!!!!!! !!!!!!!!!!!
Anno Scolastico 2013-‐‑2014
DOCENTE
Maria Grazia Cardone Insegnante Tutor
Virginia Costanzini
DIRIGENTE SCOLASTICO
DoU.ssa Tiziana Tiengo
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INDICE !!
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Premessa 4Introduzione 5!Capitolo primo – Presentazioni generali 1.1. Presentazione personale e della classe
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1.2. Territorio e contesto socio – culturale 71.3. Analisi del plesso 8!Capitolo secondo – Come affrontare la scuola 2.1. Rapporto scuola – famiglia
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2.2. Il senso dell’insegnamento della storia nella scuola elementare 12!Capitolo terzo – Che cos’è il tempo?
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3.1. Il tempo e i bambini 133.2. Tempo lineare 143.3. Tempo ciclico 153.4. Finalità, metodologia e modalità di verifica 17!Capitolo quarto – Programmazione educativo – didaUica annuale 4.1. ObieUivi specifici di apprendimento classe II
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4.1.1 ObieUivi di apprendimento al termine della classe III della scuola primaria 4.1.2 ObieUivi di apprendimento al termine della classe V della scuola primaria
20 21 !
Conclusioni 22Bibliografia 23
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!!!!!!!Tu>i coloro che si occupano di insegnamento dovrebbero ricordare continuamente l'ʹantico mo>o latino «ludendo docere», cioè «insegnare divertendo». Se si riesce infa>i a inserire l'ʹaspe>o del «gioco» (nel senso dell'ʹ«interesse») eccitando così le motivazioni individuali e accendendo i cervelli, si riesce a moltiplicare in modo altissimo l'ʹefficienza dell'ʹinformazione, dell'ʹinsegnamento, della comunicazione. Perché l'ʹinteressato «ci sta». È stimolato, partecipa, ricorda. E impara. Piero Angela, La macchina per pensare, 1983 !!!!
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!Premessa !Non temere di percorrere una lunga strada se sei dire>o verso coloro che hanno qualcosa da insegnarti. Isocrate !La scelta di questo argomento nasce dalla mia curiosità sul mistero che avvolge lo scorrere del tempo. InfaUi per la nostra realtà nulla ci è più sfuggente del tempo; esso ci appare come la forza più grande ed inarrestabile dell’universo che ci accompagna inesorabilmente dalla nascita alla morte. Nel corso della tesi traUerò il tempo dal punto di vista dei bambini, illustrerò i principali metodi utilizzati nel corso dell’anno scolastico 2013-‐‑2014, mi soffermerò sul conceUo di tempo lineare e tempo ciclico, per poi illustrare e descrivere le modalità di verifica finale a cui ho soUoposto i bambini a seguito delle aUività didaUiche. Per questo, dopo una breve introduzione ed una presentazione generale della classe 2c della scuola primaria “Crespellani”, mi sono concentrata sia sul senso dell'ʹinsegnamento della storia nella scuola elementare, sia sulla percezione del tempo dal punto di vista dei bambini distinguendolo in lineare e ciclico, mostrando, alla fine del mio lavoro di tesi, le metodologie adoUate e le verifiche effeUuate nell’arco dell’anno scolastico in questione. Concludo con un elenco grafico di alcuni lavori che ho soUoposto agli alunni nel corso del percorso scolastico al fine di agevolare la loro comprensione. Il lavoro presentato di seguito è stato realizzato durante il primo anno di servizio come docente neo immessa in ruolo presso la scuola primaria "ʺCrespellani"ʺ dell'ʹIstituto Comprensivo di Savignano sul Panaro, classe 2c a tempo pieno, durante l'ʹanno scolastico 2013/2014 a compimento del percorso annuale di formazione in servizio comprendente lezioni teoriche in presenza, formazione a distanza aUraverso piaUaforma e-‐‑ learning e lavoro in aula per il superamento del periodo di prova e la conferma in ruolo. !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!4
!Introduzione !!Dubium sapientiae initium. (Se insegni insegna anche a dubitare di ciò che insegni) Josè Ortega y Gasset !!!Nel corso della storia sono stati tanti i filosofi, gli scienziati, i poeti e gli artisti che hanno cercato di rispondere ad uno dei grandi interrogativi dell’uomo: che cos’è il tempo? Nel VII secolo Sant’Agostino nelle Sue Confessioni affermava: “Se nessuno me lo chiede so cos’è il tempo, ma se mi si chiede di spiegarlo non so cosa dire”. Così come il noto filosofo esistenzialista contemporaneo Martin Heidegger, durante la composizione di un suo saggio sul tempo, affermò che gli mancavano le parole per poter parlare di quest’argomento. Anche Piaget sosteneva che il tempo non viene mai visto né percepito come tale poiché, contrariamente allo spazio, non cade soUo i nostri sensi. Dunque è un affare complesso spiegare cos’è il tempo, tuUavia possiamo individuare le sue manifestazioni nella nostra vita e in qualche modo coglierne gli elementi costituenti. La maggior parte di noi uomini coscienti, tende ad associare il tempo a fenomeni di cambiamento e/o evoluzione, lo percepisce come qualcosa che accompagna la nostra vita, che scandisce le nostre giornate, che ci condiziona nelle nostre scelte e che ci fa rifleUere e meditare, ma non sappiamo spiegarlo né definirlo. Nel corso di quest’anno scolastico ho sviluppato con i bambini un percorso volto alla comprensione di tale fenomeno, in quanto in loro il conceUo di tempo non è innato, ma si acquisisce con l’età e con le esperienze. Fin dalla primissima infanzia il conceUo di tempo è legato alla soddisfazione di bisogni fondamentali: le poppate, il cambio, il gioco. Pertanto la percezione del tempo come “durata”, avviene aUraverso la successione e l’alternanza di questi momenti. Anche durante la scuola primaria esso continua ad essere associato agli avvenimenti più importanti della giornata. Pertanto, essendo il tempo un conceUo astraUo, il bambino lo associa ai momenti che vive senza averne una percezione logica. Generalmente nei primi anni della scuola elementare vengono svolte una serie di aUività mirate allo sviluppo del tempo logico e cronologico, del prima e del dopo, per avviare i bambini al conceUo di tempo che è astraUo ed è più difficile da rappresentare anche mentalmente. Ieri, oggi e domani sono per il bambino una medesima esperienza, è per questo che allo scopo di fargli acquisire il conceUo del tempo come qualcosa che passa e che produce cambiamenti sulle persone e su tuUa la realtà che ci circonda, ho proposto loro aUività soUo forma di giochi, filastrocche, poesie, canzoncine, schede operative, conversazioni e disegni che hanno caUurato meglio la loro curiosità, la loro aUenzione e stimolando la loro voglia di apprendere. !!!!!!!!! !!5
!!!Capitolo primo
Presentazioni generali !!!1.1 Presentazione personale e della classe !L'ʹarte di insegnare consiste tu>a e soltanto nell'ʹarte di destare la naturale curiosità delle giovani menti, con l'ʹintento di soddisfarla in seguito. Per digerire il sapere, bisogna averlo divorato con appetito. Anatole France !!!Prima di penetrare nel vivo della mia tesi mi sembra doveroso presentarmi. Mi chiamo Maria Grazia Cardone, ho 39 anni, sono nata a Benevento e da 10 anni vivo a Vignola (MO). Ho conseguito il diploma di Scuola Magistrale nel 1990 a Benevento, presso l'ʹIstituto G. Guacci, nel 2000 ho superato il concorso ordinario per l'ʹabilitazione all'ʹinsegnamento nella scuola primaria e successivamente nel 2003 ho oUenuto la laurea in LeUere indirizzo Moderno, presso l'ʹuniversità di Fisciano (SA). Dopo aver prestato servizio come insegnante di scuola primaria a tempo determinato su posto comune in diversi Istituti della provincia di Modena per circa dieci anni, finalmente nell'ʹanno 2013/2014 ho oUenuto la nomina a tempo indeterminato, scegliendo l'ʹIstituto Comprensivo di Savignano sul Panaro. In tale Istituto sono stata assegnata dal D.S. alla sede della scuola primaria "ʺCrespellani"ʺ, classe 2c a tempo pieno, ambito disciplinare linguistico. È iniziato così per me l'ʹanno di prova e di formazione. Il tutor assegnatomi è stata l'ʹinsegnante Virginia Costanzini. La mia esperienza lavorativa si è rivelata positiva fin dall'ʹinizio. Sono una persona riservata ma disponibile verso tuUi, durante quest’anno didaUico molti colleghi mi hanno offerto il loro aiuto concreto e mi hanno faUo sentire apprezzata. La mia lunga esperienza mi ha permesso di conoscere realtà diverse dalle quali ho potuto acquisire ampie conoscenze, in effeUi proprio questa varietà di scuole mi ha arricchita professionalmente. La classe in cui ho prestato il mio insegnamento nell’anno 2013/2014 è la 2c della scuola primaria "ʺCrespellani"ʺ, composta da 22 alunni, 13 maschi e 9 femmine, di cui 2 di origine straniera. Nel complesso la classe si presenta vivace, formata da bambini creativi ed interessati, che hanno seguito con entusiasmo e voglia di apprendere tuUe le aUività didaUiche proposte. All'ʹinterno della classe si è creato un clima sereno, sul quale si è potuto impostare un buon percorso didaUico. Gli alunni sono stati avviati a coltivare sicurezza e stima di sè, voglia di cooperare e di esprimere il proprio parere, senza fermarsi davanti alle difficoltà di percorso. Sono stati guidati alla scoperta delle nuove conoscenze aUraverso osservazioni e discussioni sui vari argomenti traUati. Lavorare insieme ha sviluppato capacità di comprensione e creatività personale. Questo tipo di metodologia è stato il punto cardine dell'ʹintero processo educativo-‐‑didaUico. La struUurazione di tale percorso didaUico, che ha visto alla base l'ʹaUenzione agli interessi e agli stili di apprendimento degli alunni, ha rappresentato un forte momento di autovalutazione che mi ha permesso di cogliere e comprendere le difficoltà emergenti e di tornare sui miei passi laddove era necessario traUare ancora una volta il conceUo, sperimentando strategie comunicative più efficaci.
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!1.2 Territorio e contesto socio – culturale !L'ʹinsegnamento deve fondarsi sulla curiosità e non sul comando e il docente è chiamato a stimolare questa curiosità e non a fondarsi su un metodo fisso. La spontaneità regna suprema, nel pensiero (percezione) oltre che nell'ʹazione. Paul Feyerabend, Contro il metodo, 1975 !!La conoscenza del territorio in cui è collocata la scuola è determinante per definire l’offerta formativa, nonché gli obieUivi generali di tipo educativo e didaUico che si integrano con le finalità generali della scuola. !!!
� !!!Il Comune di Savignano sul Panaro ha una superficie di 25,38 Kmq e una popolazione di circa 9.000 abitanti. Il capoluogo è situato a 102 metri di altezza e il borgo medioevale a quasi 100 metri più in alto, in posizione dominante. Il territorio è posto tra collina e alta pianura. La natura del suolo argilloso dà origine a uno dei fenomeni più vistosi di tuUo l’Appennino seUentrionale, quello dei calanchi, pendii brulli che si presentano erosi in modo caraUeristico, del tuUo privi di vegetazione. E’ zona a forte vocazione agricola: infaUi molto sviluppati sono i fruUeti e i vigneti. Notevole impulso ha avuto negli ultimi anni la piccola industria e l’artigianato, così importante è anche la presenza del seUore terziario. Il Comune di Savignano è caraUerizzato dalla frammentazione del territorio. Esiste un “Centro Istituzionale” (Doccia Castello), aUorno al quale ruotano quaUro frazioni: Mulino, Garofano, Magazzino, Formica. Pertanto le relazioni fra ragazzi fuori dalla scuola risultano difficoltose. Negli ultimi tempi, anche a seguito della crisi economica, si registra un significativo aumento di nuclei familiari in situazione di grave difficoltà economica associata a disagio socio-‐‑culturale. L’estrazione sociale e culturale piuUosto diversificata, i problemi di tipo economico e affeUivo legati in parte alla
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crisi della famiglia e al tasso di immigrazione sia interna che esterna (in costante aumento) determinano una realtà non omogenea. In questo contesto la scuola rappresenta un importante luogo di aggregazione e formazione, nonché un punto di riferimento culturale non solo per i ragazzi ma anche per gli adulti. Inoltre l’Amministrazione Comunale ha creato struUure per lo sport, il tempo libero e la cultura ( Museo dell’Elefante, Biblioteca, Teatro la Venere, Spazio giovani, Impianto sportivo, Circolo ARCI), che forniscono occasioni di socializzazione e di crescita culturale e si prestano alla fruizione anche per le aUività didaUiche scolastiche. !!!1.3 Analisi del plesso !Di imparare non si finisce mai e quel che non si sa è sempre più importante di quel che si sa già Gianni Rodari !!!La scuola primaria “A. crespellani” accoglie gli alunni di 6/10 anni (salvo percorsi scolastici irregolari o anticipati), nel seguente orario: tempo ordinario dal lunedì al sabato dalle 8,30 alle 12,30 (rientro pomeridiano il martedì); tempo pieno dal lunedì al venerdì dalle ore 8,20 alle 16,20. L’ istituto meUe a disposizione: !
• un’offerta formativa promuovendo lo sviluppo della personalità, favorendo la socialità, perseguendo la preparazione di base, stimolando la conquista di capacità logiche, scientifiche ed operative dell’alunno. • un’offerta educativa aUraverso l’alfabetizzazione culturale, l’educazione alla convivenza democratica e la continuità di percorso. • un’offerta didaUica sollecitando interessi e motivazioni, sviluppando capacità critiche e creative, ampliando i contenuti, potenziando abilità possedute e perseguendo l’acquisizione di un metodo di lavoro personale. !
TuUo questo aUraverso: !• incontri di programmazione educativa e didaUica, • l’accoglienza agli alunni stranieri, • l’integrazione degli alunni in difficoltà, • percorsi e/o interventi individualizzati sugli alunni, • uscite didaUiche, aUività di recupero e di consolidamento, • aUività interdisciplinari (ad esempio sportive), • aUività di arricchimento dell’offerta formativa, • la fruizione della biblioteca scolastica, • la visione di speUacoli teatrali. !!
La scuola dispone i seguenti spazi: !• un cortile, • quindici aule (14 di classe, 1 sussidi), • un laboratorio (informatica), • due mense, • una palestra.
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!Gli strumenti utilizzati sono: !
• sussidi e materiali didaUici, • strumentazione audiovisiva, • strumentazione informatica, • biblioteca, • aUrezzature scientifiche, • aUrezzature sportive, • materiali per aUività espressive. !
I servizi a disposizione sono: !• trasporto scolastico(a richiesta pre e post scuola) • mensa, • trasporto per visite d’istruzione, • assistenza agli alunni con disabilità. !
Le risorse finanziarie di cui dispone la scuola sono: !• Ministero, • Amministrazione Comunale, • Unione Terre di Castelli, • Fondo dell’Istituzione Scolastica, • Partecipazione Comitato dei genitori, • Fondazione Vignola. !!
Le risorse umane a disposizione sono sia interne (insegnanti e personale ATA) che esterne (operatori esterni, esperti, educatori, volontari). Inoltre, per ampliare il curricolo della classi si aUuano dei progeUi didaUici che contribuiscono ad arricchire l’offerta formativa. Ho scelto di riportare qualche esempio: !UNA SPORT – A DI SALUTE progeUo di educazione alla salute, che affronta tematiche di educazione alimentare e motoria di prevenzione dalle dipendenze !MUSICA A SCUOLA percezione e conoscenza del linguaggio musicale !METTI UNA SERA IN SCENA laboratori teatrali per tuUe le classi quarte delle primarie !UNA VALIGIA DI LIBRI diffondere il piacere di leggere offrendo una vasta bibliografia in collaborazione con la biblioteca comunale !STORIA LOCALE in collaborazione con la Fondazione Rocca di Vignola percorsi di conoscenza del territorio e della sua storia !SICURI IN STRADA progeUo di educazione stradale in collaborazione con la Polizia Municipale !ACQUA ROCCE E TERRITORIO percorso di educazione ambientale alla scoperta del Panaro e dei suoi dintorni
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!INTITOLAZIONE PARCHI sensibilizzare al rispeUo degli spazi pubblici, favorire la partecipazione democratica degli alunni che, aUraverso il coinvolgimento direUo, potranno formulare proposte per la scelta del nome del parco, stimolare la creatività per la proposta e la realizzazione di un logo !PROGETTO VENERE “ dal mio al nostro”, “dalla mensola del camino alla vetrina del museo”: si pone come obieUivo la conoscenza e la salvaguardia del Patrimonio comune come base per la costruzione di un’identità sociale come singolo e come gruppo. !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! !!!!!!!!!!10
!!!Capitolo secondo
Come affrontare la scuola !!!!2.1 Rapporto: Scuola-‐‑ famiglia !
Anche una scuola seria e coerente può servire a poco finchè le famiglie
praticano e sollecitano la massima permessività […] A. Ronchey !! !!!!!!!!!!!!
La famiglia rappresenta il primo ambiente di socializzazione e di apprendimento, il luogo dove il bambino sviluppa le sue prime esperienze e le prime acquisizioni. E’ importante che gli insegnanti conoscano bene tuUi i bambini della propria classe, perché ognuno di loro porta all’interno della scuola i propri bisogni, i propri desideri, il proprio modo di comportarsi e solo aUraverso la famiglia si può conoscere la sua storia e l’ambiente di vita da cui proviene, per cui gli obieUivi, i contenuti e gli strumenti di lavoro non possono distaccarsi dalla storia del bambino, dalle sue esperienze di vita concreta. La collaborazione tra scuola e famiglia è indispensabile, bisognerebbe creare uno stile di interazione, tenendo ovviamente conto delle esigenze dei bambini. Quindi la scuola deve presentarsi come un servizio educativo organizzato che favorisce i momenti di incontro tra genitori, in modo da cogliere i cambiamenti che avvengono nel tempo e la reciproca conoscenza, il dialogo e la comunicazione, instaurando legami umani. Percui partendo dal presupposto che la figura dell’insegnante, in questa delicata fase di sviluppo dei bambini, viene percepita da loro come un esempio, un modello da seguire, ho cercato di instaurare con i miei alunni un clima relazionale tranquillo e sereno. Con le famiglie dei miei alunni si è stabilito fin da subito un rapporto di fiducia, reso ancor più solido dai numerosi incontri individuali che si sono svolti durante tuUo l’anno scolastico. Inoltre noi insegnanti siamo stati sempre disponibili per eventuali comunicazioni urgenti sia prima che dopo l’orario delle aUività didaUiche. Le famiglie si sono dimostrate aUente e pronte a collaborare con gli insegnanti seguendo i bambini nei compiti a casa e interessandosi ai vari aspeUi della vita scolastica.
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!2.2 Il senso dell'ʹinsegnamento della storia nella scuola elementare. !Nessuna cosa ci appartiene, soltanto il tempo è nostro. Seneca. !!La storia si manifesta alle nuove generazioni ed è leggibile nelle ciUà, grandi o piccole che siano, nei tanti segni conservati nel paesaggio, nelle migliaia di siti archeologici, nelle collezioni d'ʹarte, nelle manifestazioni tradizionali che investono lingua, musica, architeUura e che entrano nella vita quotidiana. Lo studio del passato contribuisce a formare la coscienza storica dei ciUadini e li motiva al senso di responsabilità nei confronti del patrimonio e dei beni comuni. Per questo motivo la scuola è chiamata ad esplorare, arricchire, approfondire e consolidare la conoscenza e il senso della storia. La Costituzione stessa, all'ʹarticolo 9, impegna tuUi, in particolare la scuola, nel compito di tutelare questo patrimonio. I metodi didaUici usati per lo studio e la conoscenza della storia, come per esempio i libri, le aUività laboratoriali e l'ʹutilizzo dei media oggi disponibili, ampliano, struUurano e consolidano questa dimensione di apprendimento. InfaUi, a partire dalle narrazioni e dalle aUività sia laboratoriali che ludiche con i più piccoli, si ripercorrono molte esperienze esplorative sul passato. Questo diventa un lavoro indispensabile per avvicinare gli alunni alla capacità di ricostruire e concepire progressivamente il "ʺfaUo storico"ʺ, per indagarne i diversi aspeUi, le molteplici prospeUive , le cause e le ragioni. È aUraverso questo lavoro a scuola che vengono affrontati i primi "ʺsaperi della storia"ʺ: la conoscenza cronologica, la misura del tempo, le periodizzazioni. Al contempo, gli alunni incominciano ad acquisire la capacità di ricostruire i faUi della storia e i loro molteplici significati in relazione ai problemi con i quali l'ʹuomo si è dovuto confrontare fino alle grandi questioni del presente. Per concludere sostengo che la storia, come campo scientifico di studio, è la disciplina nella quale si imparano a conoscere e interpretare faUi, eventi e processi del passato. DifaUi le conoscenze del passato offrono metodi e saperi utili per comprendere e interpretare il presente. TuUavia c’è da dire che le conoscenze prodoUe dagli storici sono soUoposte a revisione continua a seconda del mutare dei rapporti tra presente e passato e della continua reinterpretazione delle fonti. La scuola tiene conto di questo e, in modo via via più accurato, in relazione alle diverse età e alle capacità cognitive degli alunni, progeUa percorsi didaUici che approfondiscono la conoscenza della storia e l'ʹaUenzione alle diverse fonti. L’obieUivo della storia è quello di comprendere e spiegare il passato dell’uomo, partendo dallo studio delle testimonianze e dei resti che il passato ci ha lasciato. Un efficace insegnamento della storia non si risolve nell’informazione su avvenimenti e personaggi del passato, esso è anzituUo promozione delle capacità di ricostruzione dell’immagine del passato partendo dal presente e individuando delle connessioni tra passato e presente. Quindi l’insegnamento della storia non è facile e richiede un continuo riferimento alla concreta realtà nella quale il bambino è inserito, e un’adeguata organizzazione da parte del docente dei contenuti dell’apprendimento storico. L’insegnamento della storia ha due obieUivi generali:
• avviare il fanciullo a costruire la propria identità culturale tenendo conto della realtà in cui vive; • avviare il fanciullo alla costruzione di elementari strumenti conoscitivi fondamentali per la comprensione dei fenomeni storici e sociali.
Il bambino che entra nella scuola primaria sa quali sono i contenuti di italiano e di matematica – le parole e i numeri – ma non ha ancora ben chiaro che cosa si impara in storia. !!12
!!!Capitolo terzo
Che cos’è il tempo? !!3.1 Il tempo e i bambini !Arriverò ad una soluzione circa il problema del tempo. Quando l’infinito mostra un lembo della sua veste, esso ge>a sul problema la sua ombra immensa; allora si brancola, ma è fatica perduta. Sully Prudhomme. !!!Per spiegare la percezione del tempo dal punto di vista dei bambini, riprendo il pensiero di Piaget, il quale utilizza una simpatica metafora facendo notare che per il bambino il tempo è un infinito presente in cui il gioco è privo di passato e di futuro. Come ho già deUo, nei bambini il conceUo di tempo non è innato, ma si acquisisce con l’età e con le esperienze. I bambini iniziano a percepire lo scorrere del tempo, secondo la divisione in seUe giorni, solo con l’ingresso nella scuola primaria. Anche un bambino abituato fin da piccolo ad andare all’asilo o alla scuola dell’infanzia, riuscirà solo a percepire che ogni tanto ci sono delle giornate in cui si sta con mamma e papà e non si va a scuola, ma senza capire bene la cadenza dei fine seUimana. Un bambino di tre anni, per esempio, non ha idea di cosa voglia dire “al mare andiamo domenica, non oggi”, oppure “sbrigati siamo in ritardo, tra un quarto d’ora dobbiamo essere dai nonni”. Una spiegazione del genere finirà per generare un capriccio e una ferma resistenza da parte del bambino. SopraUuUo perché a questa assoluta mancanza di comprensione per le categorie temporali, si associa la percezione del solo tempo presente. Qui ed ora, senza un dopo e un prima. Quello che un bambino sta facendo in un determinato momento è tuUo il suo universo temporale: pensare che dopo dovrà fare altro, è già di per sé un conceUo strano. E’ per questo motivo che nei primi due anni della scuola primaria, gli obieUivi a cui i docenti mirano sono volti sia alla comprensione dei giorni della seUimana e della sequenza dei mesi, sia alla comprensione della linea del tempo per assimilare il passaggio tra passato e futuro, prima e dopo, ieri, oggi e domani. TuUavia un’esaUa percezione del tempo “adulto”, arriva non prima degli 8 o 9 anni. E allora, come facciamo noi insegnanti per superare questo gap? Come possiamo favorire la comprensione dei bambini del “nostro” tempo? Nel corso dell’ aUività didaUica ho mirato a scandire il tempo con degli avvenimenti legati alla vita del bambino, cosicché esso, anche piccolo, saprà quando aspeUarsi un certo evento, meUendolo in relazione con un altro. Nonostante la sua complessità, è possibile definire il tempo come una dimensione nella quale si misura il trascorrere degli eventi. Ad ogni modo la complessità del conceUo, come su deUo, è da sempre oggeUo di studi e riflessioni filosofiche e scientifiche. Per tale motivazione, in questa parte della tesina, traUerò in maniera piuUosto semplice la differenza tra tempo lineare e tempo ciclico. Nella concezione ciclica, il tempo viene rappresentato da una ruota, tuUi gli avvenimenti si ripetono in un incessante circolo. E’ il tempo dei fenomeni periodici che si ripetono identici a
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intervalli regolari, come l’alternarsi del giorno e della noUe o delle stagioni, oppure il moto delle lanceUe dell’orologio. Al contrario, la concezione lineare è rappresentata da un freccia che inesorabilmente corre verso il futuro. C’è un inizio ed esiste una fine verso cui si corre ed a cui bisogna giungere. E’ il tempo che scorre in un senso solo, come il tempo per far pranzo o per andare a scuola o, nei giochi dei bimbi, per cantare una canzone, o "ʺfare la conta”. Nella vita quotidiana sperimentiamo le due idee di tempo. La nostra vita ha un inizio ed una fine, ed è vincolata dalla freccia del tempo che corre inesorabile verso la morte: l’aspeUo lineare. Ma viviamo anche dei cicli. Prima siamo bambini, poi cresciamo, poi a nostra volta procreiamo, invecchiamo e moriamo: tempo ciclico. !!!!3.2 Tempo lineare !L’inizio è la mia fine e la mia fine è il mio inizio. Perché sono sempre più convinto che è un’illusione tipicamente occidentale che il tempo è diri>o e che si va avanti. Il tempo non è direzionale, non va avanti, sempre avanti. Si ripete, gira intorno a sé. Il tempo è circolare. Lo vedi anche nei fa>i, nella banalità dei fa>i, nelle guerre che si ripetono. Tiziano Terzari. !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!Le tre parti principali del tempo lineare sono: successione, contemporaneità e durata. I bambini hanno già l’intuizione della successione temporale (prima, adesso e dopo), interiorizzata con l’ascolto e/o la visione di storie e favole, che loro amano rivedere e riascoltare più volte proprio per capire la successione degli eventi. Per questo motivo la drammatizzazione
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e il gioco costituiranno le metodologie privilegiate e più appropriate, aUraverso cui ho condoUo i bambini a riordinare le storie in senso cronologico. Per quanto concerne la contemporaneità le parole chiave sono: mentre, contemporaneamente e nello stesso tempo. In questa fase il bambino deve uscire dalla sua ristreUa visione del mondo per rappresentarsi una realtà più lontana e diversificata, dovrà cogliere, o addiriUura ipotizzare, quale faUo sta avvenendo in altri spazi con altri protagonisti, nello stesso momento in cui egli effeUua una determinata azione. Ho soUoposto agli alunni delle schede in cui venivano presentate azioni semplici compiute da due persone diverse nello stesso momento. Tale lavoro ha richiesto di completare la frase temporale aggiungendo ai termini mentre, contemporaneamente e nello stesso tempo, l’azione effeUuata dal soggeUo in quel momento. Infine c’è la durata che, invece, fa riferimento alle ore, ai giorni, ai mesi e agli anni. Affinché i bambini apprendessero tale conceUo, ho spiegato loro che alcune azioni quotidiane possono richiedere più tempo e altre meno tempo, definendole rispeUivamente azioni lunghe e azioni corte. !!!3.3 Tempo ciclico !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!Nel tempo ciclico, invece, i faUi, ricorrenti e periodici, ritornano a distanza regolare secondo modalità formali analoghe o molto simili. Le parti del giorno, le seUimane, i mesi dell’anno e le stagioni sono le principali articolazioni del tempo ciclico (periodizzazione del tempo). Per facilitare agli alunni la comprensione della lunghezza di tali periodi (giorno, seUimane, mesi e stagioni), ho utilizzato delle filastrocche, ovvero strumenti utili, chiari e semplici che mi hanno permesso di descrivere ogni periodo dell’anno con caraUeristiche specifiche in modo da rimanere impressi nella mente degli alunni. DifaUi il bambino finisce per associare i giorni, le seUimane, i mesi e le stagioni agli eventi vissuti, ai cambiamenti ambientali, alle loro esperienze, insomma, alla vita in generale.
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Parti del giorno
Settimana
Mesi dell'anno
Stagioni
Andando nello specifico, per facilitare l’apprendimento delle parti del giorno, ho avviato una conversazione in aula su tale argomento. Ho invitato i bambini a rappresentare graficamente il giorno e la noUe e la loro alternanza continua sia lineare che ciclica. In seguito, ho chiesto agli alunni di ricordare le azioni che solitamente compiono di giorno e di noUe ed ho proposto loro di illustrare in due sequenze rispeUivamente un’azione compiuta durante il dì ed una durante la noUe. Infine, ho stimolato i bambini ad un’osservazione direUa delle parti del giorno (maUino, pomeriggio, sera, noUe), e a rappresentarli graficamente in una ruota. L’obieUivo successivo è stato quello di sviluppare nei bambini la capacità di orientarsi nel tempo aUraverso la conoscenza dei giorni della seUimana. Ho introdoUo questo conceUo utilizzando una rappresentazione grafica in successione dei seUe giorni che la compongono. Per fare ciò sono ricorsa prevalentemente a semplici filastrocche popolari che gli alunni hanno imparato a memoria. Al fine di far rifleUere i bambini sulla ciclicità dei giorni della seUimana, ho invitato loro a realizzare una ruota simile a quella costruita per le parti del giorno ma divisa in seUe spicchi, in ognuno dei quali i bimbi dovevano scrivere i nomi dei giorni della seUimana e rappresentare un’azione da loro compiuta nei relativi giorni. Per quanto ha riguardato la conoscenza dei mesi e delle stagioni, la comprensione dei bambini è stata sicuramente più faticosa in quanto si traUa di periodizzazioni più lunghe che non permeUono una percezione immediata. Dunque le strategie didaUiche adoUate per superare tale difficoltà, hanno riguardato l’utilizzo di tuUe le rappresentazioni grafiche che hanno permesso all’alunno una percezione concreta, in modo da essere più facilmente assimilabile, come ad esempio l’associazione del nome ad un simbolo che richiama una festività ricorrente nel mese. DifaUi i bambini, fin dall’inizio dell’anno, hanno segnato ogni giorno su un calendario mensile le loro presenze o assenze a scuola e hanno disegnato un’icona sulla situazione meteorologica giornaliera. Infine, per verificare la loro memorizzazione, li ho spinti a completare una tabella con i mesi dell’anno e il numero dei giorni corrispondenti. TuUo questo al fine di spiegare la ciclicità nel modo più chiaro e semplice possibile. Anche per quanto concerne la comprensione delle stagioni, il mio primo obieUivo è stato quello di partire dal gioco per arrivare alla loro completa cognizione del tema. L’apprendimento delle stagioni è avvenuto aUraverso la loro esperienza personale associata ai cambiamenti della natura. InfaUi, partendo dalle loro abitudini, li ho spinti a rifleUere sul passaggio da una stagione all’altra, per esempio li ho portati ad associare il cambiamento stagionale al loro abbigliamento personale. Per quanto riguarda le schede di lavoro sull’argomento stagioni, una di esse raffigurava elementi e prodoUi tipici stagionali che andavano colorati, ritagliati e incollati sul disco delle stagioni. Al fine di presentare l’andamento ciclico delle stagioni, ho utilizzato ancora una volta uno schema circolare: “la ruota delle quaUro stagioni”da completare con i mesi e con un disegno per ogni stagione; inoltre la scheda richiedeva di inserire le date di inizio e di fine delle stagioni. ! !!!!!!!!!!
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!3.4 Finalità, metodologia e verifica. !Chi controlla il passato controlla il futuro. Chi controlla il presente controlla il passato. G. Orwel !!Finalità Collocazione nel tempo di faUi ed esperienze vissute, utilizzando gli organizzatori temporali: prima, adesso, dopo. Rilevazioni in azioni e situazioni di rapporti di contemporaneità. Riconoscimento della ciclicità e della durata dei fenomeni naturali e temporali come il giorno, la seUimana, i mesi, le stagioni. !!Metodologia Il percorso di apprendimento si è basato prevalentemente sull'ʹalunno: sono state proposte aUività partendo dal vissuto dei bambini, per poi giungere alle prime ricostruzioni temporali basate sui conceUi di successione, durata e contemporaneità delle azioni. Si è proseguito con aUività legate al riconoscimento dei propri tempi aUraverso lo svolgimento della giornata, della seUimana, dei mesi. Sono stati individuati i cambiamenti che avvengono nel corso delle quaUro stagioni nella natura. Si sono alternati momenti dedicati all'ʹascolto, all'ʹosservazione, alle indagini a momenti in cui sono state svolte aUività operative, individuali e di gruppo, per dare ad ogni bambino la possibilità di oUenere gradualmente gli strumenti di base della ricerca storica. !Verifica e valutazione Dopo una valutazione diagnostica iniziale che, aUraverso l’osservazione e la riflessione sulla situazione iniziale della classe, mi ha permesso di capire i bisogni formativi dei bambini e di procedere così alla fase di progeUazione delle aUività e dei contenuti, ho effeUuato la valutazione del percorso e la verifica dei rendimenti in itinere, per poi verificare il raggiungimento degli obieUivi prefissati aUraverso osservazioni sistematiche, conversazioni guidate, valutazione dei lavori individuali e di gruppo. Particolare rilevanza è stata aUribuita all’osservazione degli aUeggiamenti di ogni singolo alunno in relazione all’interesse per gli argomenti traUati, alla comprensione dei contenuti, alle abilità comunicative, alla partecipazione, alle aUività e all’impegno nell’osservanza delle regole di convivenza civile all’interno del gruppo. Nelle verifiche, somministrate sia in itinere che ex post, ho tenuto conto delle frequenti conversazioni, nel corso delle quali gli alunni sono stati sollecitati ad esprimere liberamente le proprie opinioni ed osservazioni sulle abilità svolte. Alla fine dell’analisi ho potuto constatare che il processo di insegnamento e di apprendimento è risultato particolarmente efficace e partecipativo. TuUi gli alunni hanno raggiunto gli obieUivi prefissati, dimostrando entusiasmo e partecipazione aUiva; si sono dimostrati disponibili all’ascolto, alla collaborazione nel gruppo ed hanno interagito positivamente con i compagni e con l’insegnante. Le modalità di verifica che ho utilizzato sono state le seguenti: !!!!! •! schede illustrate, ! •! rappresentazioni grafiche, ! •! compilazioni di questionari, ! •! verbalizzazione,
! •! libri di testo, ! •! conversazioni, ! •! schede operative, ! •! schemi e tabelle.
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!!!Capitolo quarto
Programmazione educativo -‐‑ didaUica annuale !!4.1 ObieXivi specifici di apprendimento !
-‐‑ Classe seconda !Acquisire i conceUi di successione, contemporaneità e durata delle azioni e delle situazioni: !
• racconta esperienze personali rispeUando le categorie temporali, • riconosce elementi significativi del proprio passato e del suo ambiente familiare, • produce semplici testi relativi al proprio vissuto, rispeUando la successione temporale, • individua le relazioni di causa ed effeUo tra i faUi, • distingue le trasformazioni dovute al passare del tempo e quelle causate dall'ʹuomo, • conosce l'ʹorologio nelle sue funzioni. !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
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OBIETTIVI DI
APPRENDIMENTO CONTENUTI METODOLOGIE Uscite e ProgeUi!
Organizzazione delle informazioni !-‐‑ Applicare in modo appropriato gli indicatori temporali; !-‐‑ Riordinare gli eventi in successione logica; !-‐‑ Analizzare situazioni di concomitanza spaziale e di contemporaneità !-‐‑ Conoscere la funzione e l’uso degli strumenti convenzionali per la misurazione del tempo. !Uso dei documenti !-‐‑Avviare al metodo storiografico; !-‐‑Ricostruire il proprio passato recente in base al ricordo; !-‐‑Riconoscere nella storia delle proprie origini fasce generazionali e collocarle nel tempo !-‐‑Individuare le tracce e usarle come fonti per ricavare conoscenze sul passato personale e familiare; !-‐‑Riconoscere l’importanza delle fonti per interpretare la realtà; !-‐‑Osservare e confrontare oggeUi e persone di oggi con quelli del passato; !-‐‑Ricavare da fonti di tipo diverso conoscenze semplici su momenti del passato, locali e non. !Strumenti conceUuali e conoscenze !-‐‑Individuare le relazioni di causa ed effeUo; !Individuare relazioni di causa effeUo e formulare ipotesi sugli effeUi possibili di una causa. !Produzione !-‐‑Numerare in successione cronologica una serie di sequenze illustrate; !-‐‑Raccontare una storia mediante una serie di sequenze illustrate; !-‐‑Rappresentare conoscenze e conceUi appresi mediante racconti orali o disegni.
!-‐‑Gli indicatori temporali: presente, passato, futuro -‐‑La successione logica degli eventi e azioni. !!-‐‑Durata del tempo -‐‑ConceUo di contemporaneità e di concomitanza spaziale -‐‑L’orologio, il calendario, la ciclicità del tempo (i giorni, i mesi e le stagioni) !!-‐‑Metodo storiografico L’esperienza, la memoria, i ricordi. L’albero genealogico, la linea tempo, periodizzazione. !!Lapropria storia personale.Le tracce. !!Le fonti, i reperti, le fotografie e testimonianze. !!Le trasformazioni del tempo su me stesso, l’ambiente e le cose. !!ConceUo di periodizzazione !Gli indicatori causuali. I rapporti di causalità tra gli eventi temporali. !Le parole del tempo: prima, dopo, infine, poi. !Esperienze personali
!L’alunno verrà guidato all’acquisizione delle coordinate spazio – temporali che consentano la narrazione e la ricostruzione di semplici eventi che avvengono in determinati spazi e in un certo tempo. Procedendo su un terreno di estrema concretezza, legato alla storia personale e familiare, si perseguirà la distinzione tra prima e dopo, il lontano e il vicino, facendo notare che gli oggeUi che condividono uno stesso spazio possono avere una relazione diversa in ordine di tempo. Si condurrà l’alunno a una ricostruzione di avvenimenti relativi al proprio passato aUraverso l’uso di tracce e a una riflessione sui cambiamenti storici della realtà a lui vicina aUraverso l’uso delle tracce e a una riflessione sui cambiamenti storici della realtà a lui vicina aUraverso la ricerca di documentazione significativa che consenta una prima, sia pur semplice, ricostruzione storica del suo ambiente di vita. Parallelamente si rinforzerà la conoscenza linguistica che avvia all’uso delle parole chiave necessarie per comprendere e descrivere il mondo in una prospeUiva storica. !!
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!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!4.1.1 ObieXivo di apprendimento al termine della classe III della scuola primaria !!Uso delle fonti
• Individuare le tracce e usarle come fonti per produrre conoscenze sul proprio passato, della generazione degli adulti e della comunità di appartenenza.
• Ricavare da fonti di tipo diverso in formazioni e conoscenze su aspeUi del passato. !Organizzazione delle informazioni
• Rappresentare graficamente e verbalmente le aUività, i faUi vissuti e narrati. • Riconoscere relazioni di successione e di contemporaneità, durate, periodi, ci li temporali,
mutamenti, in fenomeni ed esperienze vissute e narrate. • Comprendere la funzione e l'ʹuso degli strumenti convenzionali per la misurazione e la
rappresentazione del tempo (orologio, calendario, linea temporale...). !Strumenti conceUuali
•Seguire e comprendere vicende storiche aUraverso l'ʹascolto o leUura di testi dell'ʹantichità, di storie, racconti, biografie di grandi del passato.
•Organizzare le conoscenze acquisite in semplici schemi temporali. •Individuare analogia e differenze aUraverso il confronto tra quadri storico -‐‑ sociali
diversi, lontani nello spazio e nel tempo. !Produzione scriUa e orale
• Rappresentare conoscenze e conceUi appresi mediante grafismi, disegni, testi scriUi e con risorse digitali.
• Riferire in modo semplice e coerente le conoscenze acquisite. !!!
Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della scuola primaria.
L'ʹalunno riconosce elementi significativi del passato del suo ambiente di vita. Riconosce ed esplora in modo via via più approfondito le tracce storiche presenti nel territorio e comprende l'ʹimportanze del paUi odio artistico e culturale. Usa la linea del tempo per organizzare informazioni, conoscenze, periodi e individuare successioni, contemporaneità, durate, periodizzazione. Individua le relazione tra gruppi umani e contesti spaziali. Organizza le informazioni e le conoscenze, tematizzando e usando le conceUualizzazioni pertinenti. Comprende i testi storici proposti e sa individuarne le caraUeristiche. Usa carte geo-‐‑storiche anche con l'ʹausilio di strumenti informatici. Racconta i faUi studiati e sa produrre semplici testi storici, anche con risorse digitali. Comprende avvenimenti, faUi e fenomeni delle società e civiltà che hanno caraUerizzato la storia dell'ʹumanità dal paleolitico alla fine del mondo antico con possibilità di apertura e di confronto con la contemporaneità.
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!4.1.2 ObieXivi di apprendimento al termine della classe V della scuola primaria !!Uso delle fonti
• Produrre informazioni con fonti di diversa natura utili alla ricostruzione di un fenomeno storico.
• Rappresentare, in un quadro storico-‐‑sociale le informazioni che scaturiscono dalle tracce del passato presenti sul territorio vissuto. !
Organizzazione delle informazioni • Leggere una carta storico -‐‑ geografica relativa alle civiltà studiate. • Usare cronologie e carte storico -‐‑ geografiche per rappresentare le conoscenze. • Confrontare i quadri storici delle civiltà affrontate. !
Strumenti conceUuali • Usare il sistema di misura occidentale del tempo storico (avanti Cristo -‐‑dopo Cristo) e
comprendere i sistemi di misura del tempo storico di altre civiltà. • Elaborare rappresentazioni sintetiche delle società studiate meUendo in rilievo le relazioni
fra gli elementi caraUerizzanti. !Produzione scriUa e orale
• Confrontare aspeUi caraUerizzanti le diverse società studiante anche in rapporto al presente.
• Ricavare e produrre informazioni da grafici, tabelle, carte storiche, reperti iconografici e consultare testi di genere diverso, manualistici e non, cartacei e digitali.
• Esporre con coerenza conoscenze e conceUi appresi, usando il linguaggio specifico della disciplina.
• Elaborare in testi orali e scriUi gli argomenti studiati anche usando risorse digitali. !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!21
!Conclusioni !Il percorso didaUico svolto mi ha permesso di lavorare in maniera pratica sui seguenti conceUi:
• Tempo • Ordinamento di faUi e fenomeni • Periodizzazione !
Seguendo tale iter, ho avuto la possibilità di 'ʹfare storia'ʹ trasmeUendo ai bambini conceUi importanti legati alla propria esperienza personale. Gli alunni hanno mostrato verso l'ʹargomento da me scelto un aUeggiamento costruUivo ed interessato, partecipando in modo aUivo a tuUe le aUività pratiche e teoriche che ho proposto. Hanno, inoltre, dimostrato entusiasmo, curiosità e voglia di imparare, sono stati disponibili all'ʹascolto, al lavoro in gruppo ed hanno interagito positivamente con i compagni e con l'ʹinsegnante. Per questo motivo, al termine del percorso didaUico, all'ʹinterno della classe si è formata una vera e propria identità di gruppo che ha favorito partecipazione e collaborazione dall'ʹinizio alla fine della mia aUività. Pertanto posso considerare l'ʹesperienza di quest'ʹanno 2013/2014 positiva ed ampiamente costruUiva sia per me sia per gli alunni che hanno mostrato, come su deUo, aUenzione, interesse e coinvolgimento. Ho lavorato con entusiasmo durante tuUa l'ʹaUività didaUico-‐‑educativa oUenendo ex post i risultati prefissati. Le aUività si sono sempre svolte in un clima sereno e pacifico, caraUeristiche necessarie per contribuire a rendere l'ʹistruzione scolastica un punto di riferimento solido che cammini di pari passo con l'ʹeducazione in famiglia. DeUo questo é opportuno concludere dicendo che il processo di insegnamento/apprendimento, basato su un interscambio di informazioni tra me e gli alunni, é risultato particolarmente efficace e partecipativo. L'ʹiter metodologico-‐‑didaUico mi ha soddisfaUa a pieno. Durante tuUo l'ʹoperato ho profuso il mio impegno, la mia disponibilità, le mie conoscenze nell'ʹintento di rispondere in maniera adeguata alle esigenze, alle curiosità, alle necessità e alle aspeUative dei miei alunni. !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!22
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!Bibliografia !Elena Falaschi, Viaggi nel tempo, Gardolo ( TN) , Erickson, 2007 . EDI ZancheUa, "ʺInsegnare storia nella scuola elementare"ʺ, Giunti Lisciani Editori . Antonio Calvani, "ʺL'ʹinsegnamento della storia nella scuola elementare"ʺ, La Nuova Italia Editrice. James LaUyak, "ʺ Conoscere il tempo"ʺ, Edizioni Centro Studi Erickson. Ministero della Pubblica Istruzione , "ʺ INDICAZIONI PER IL CURRICOLO per la scuola dell'ʹinfanzia e per il primo ciclo d'ʹ istruzione"ʺ. USR Emilia Romagna "ʺ Essere docenti in Emilia Romagna"ʺ , Ed. Tecnodid -‐‑ Napoli p. 125. Marco Rossi Doria "ʺ Di mestiere faccio il maestro"ʺ , Ed. L 'ʹancora del mediterraneo-‐‑ Bracigliano ( Sa ) p. 293. AA.VV "ʺ Lo zaineUo dell'ʹinsegnante -‐‑ Ragionare insieme sul fare storia oggi "ʺ, Cooperazione Educativa N. 5/2002 p. 22. Alda Da Parma "ʺ Le parole del tempo -‐‑ Insegnare o ricostruire la storia? Cooperazione Educativa N. 3/2011 p. 47. Piano Offerta Formativa , Istituto Comprensivo Savignano sul Panaro, anno scolastico 2013/2014. Agostino , Le confessioni , Bologna , Zanichelli , 1968 , pp. 759.
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