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UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI TORINO FACOLTA’ DI ECONOMIA SCUOLA UNIVERSITARIA DI MANAGEMENT D’IMPRESA TESI DI LAUREA IN ECONOMIA E GESTIONE DEI SERVIZI TURISTICI PIETRO LAMPRATI ANNO ACCADEMICO 2001-2002

TESI DI LAUREA - Siti Xoom

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Page 1: TESI DI LAUREA - Siti Xoom

UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI TORINO

FACOLTA’ DI ECONOMIA

SCUOLA UNIVERSITARIA DI MANAGEMENT

D’IMPRESA

TESI DI LAUREA IN ECONOMIA E GESTIONE DEI SERVIZI TURISTICI

PIETRO LAMPRATI

ANNO ACCADEMICO 2001-2002

Page 2: TESI DI LAUREA - Siti Xoom

1

Al caro amico Massimo Bertotti senza

il quale non sarebbe stato possibile realizzare

questo ed altri progetti.

Per sempre grazie.

Page 3: TESI DI LAUREA - Siti Xoom

2

UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI TORINO

FACOLTA’ DI ECONOMIA

SCUOLA UNIVERSITARIA DI MANAGEMENT D’IMPRESA

TESI DI LAUREA IN ECONOMIA E GESTIONE DEI SERVIZI TURISTICI

LO SVILUPPO DI UNA NUOVA

DESTINAZIONE TURISTICA NEL RISPETTO

DEI CRITERI DELLA SOSTENIBILITA’

AMBIENTALE: L’ISOLA DI MAYOTTE

Versione aggiornata 2005

Relatore: prof. Piero Bonavero

Candidato: Pietro Lamprati

ANNO ACCADEMICO 2001-2002

Page 4: TESI DI LAUREA - Siti Xoom

3

INDICE

Introduzione 5

Cap. 1 SVILUPPO SOSTENIBILE E TURISMO SOSTENIBILE 7

1.1 Definizione ed evoluzione storica del concetto 7

1.2 Obiettivi dello sviluppo sostenibile 10

1.3 Differenti significati di sostenibilità 11

1.4 Il turismo sostenibile 12

1.5 Il turismo come fattore di trasformazione 15

1.6 Gli impatti del turismo sull’ambiente 16

1.7 I principi guida e la capacità di carico 20

1.8 L’approccio socio-culturale all’inquinamento turistico 23

Cap. 2 L’ISOLA DI MAYOTTE 25

2.1 La collocazione geografica 25

2.2 La morfologia 27

2.3 Il clima 33

2.4 Popolazione e cenni storici 35

2.5 L’organizzazione politica e amministrativa 36

2.6 La “modernizzazione” del diritto 37

2.7 La struttura economica 38

2.8 Il turismo 40

Cap. 3 IL PROGETTO MAYOTTE 42

Page 5: TESI DI LAUREA - Siti Xoom

4

3.1 Gli obiettivi 42

3.2 Le caratteristiche del progetto 44

3.3 Il progetto operativo 45

3.4 L’attività di produzione e commercializzazione di beni e

servizi 47

Cap. 4 LA SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE NEL PROGETTO

MAYOTTE 49

4.1 Linee generali di tutela ambientale 49

4.1.1 Progettazione e realizzazione delle strutture 51

4.1.2 Gestione delle strutture 52

4.2 Il Centro Turistico Polivalente di M’Tsamboro 54

4.2.1 Linee adottate nella progettazione delle strutture 56

4.2.2 Indicazioni sulla concezione spaziale, organizzativa

e architettonica 58

Conclusioni 61

Bibliografia 63

Page 6: TESI DI LAUREA - Siti Xoom

5

INTRODUZIONE

Questo lavoro intende descrivere le premesse, le modalità e lo stato di

attuazione di un progetto atto a produrre sviluppo turistico sull’isola di

Mayotte, situata nell’Oceano Indiano tra il Madagascar ed il continente

Africano. Per la disposizione geografica, l’evoluzione storica, la cultura e

l’attuale assenza dai circuiti internazionali del turismo, essa rappresenta un

tipico esempio di destinazione su cui operare nella direzione di un turismo

“sostenibile”.

L’analisi si sviluppa partendo dalle teorie di questo modello di sviluppo,

rispettoso non solo dell’ambiente naturale, ma anche della cultura locale,

per poi passare alla descrizione delle condizioni che hanno determinato la

possibilità di operare sull’isola, predisponendo un piano a lungo termine di

valorizzazione delle sue risorse, capace di promuovere lo sviluppo

economico complessivo di Mayotte.

Si proporrà una breve sintesi delle caratteristiche dell’isola, dalla situazione

economica, politica ed amministrativa alla ricchezza del patrimonio

ambientale, vero punto di forza del luogo. Proprio dalla constatazione della

unicità di questo ecosistema nasce il desiderio di poterlo preservare il più

possibile, e con esso la possibilità di caratterizzare il “prodotto Mayotte”

come fortemente rispettoso dell’ambiente.

Page 7: TESI DI LAUREA - Siti Xoom

6

Una volta descritto il progetto nella sua evoluzione tecnica, l’ultima parte

del lavoro è dedicata proprio sul suo aspetto “sostenibile”. Le linee generali

di tutela ambientale danno un inquadramento di massima dello “spirito” con

cui si andrà ad operare, non solo per gli aspetti più tangibili delle strutture

ricettive che sorgeranno, ma anche in vista della formulazione di un

modello comportamentale di gestione di queste ultime e di informazione al

cliente sui risvolti ambientali del suo soggiorno.

La natura incontaminata dell’isola rende questo aspetto fondamentale per il

successo dell’operazione nel medio e lungo periodo: questo ha obbligato i

promotori dell’operazione ad una attenta analisi di tutti gli aspetti di impatto

del turismo sulla realtà locale, anche se, come vedremo, lo stato di

avanzamento del progetto non consente di valutarne attualmente risultati

concreti.

Il Progetto Mayotte si presenta quindi come un esempio concreto di

interpretazione del significato di sviluppo sostenibile, che tenta un

equilibrato connubio tra redditività e rispetto del patrimonio naturale locale.

Page 8: TESI DI LAUREA - Siti Xoom

7

CAPITOLO 1

SVILUPPO SOSTENIBILE E TURISMO

SOSTENIBILE

1.1 Definizione ed evoluzione storica del concetto

Il concetto di sviluppo sostenibile rappresenta l’ultimo e forse più

interessante approccio all’ineludibile ed ormai storico problema che vede di

fronte sviluppo e ambiente. Il dibattito ha avuto origine durante gli anni

sessanta quando gli effetti dell’industrializzazione massiccia sono risultati

evidenti. Con l’affermarsi delle tematiche ambientali, sollevate anche da

famosi casi di inquinamento dell’ambiente, si è andato mutando

l’atteggiamento del mondo imprenditoriale. «Da problema che condiziona

negativamente l’attività produttiva, le questioni legate all’ambiente

divengono opportunità per innovare le tecnologie impiegate, per aumentare

la propria competitività, quando non un vero e proprio “ecobusiness”.

L’ambiente diviene una delle “materie prime” con cui gli imprenditori

debbono fare i conti. Certo rimane una “sfida di compatibilità” tra sviluppo

industriale e tutela dell’ambiente» (Lewasky 1992).

Page 9: TESI DI LAUREA - Siti Xoom

8

L’accettazione da parte degli industriali di queste tematiche ha visto di

riflesso la trasformazione degli atteggiamenti che da passivi si sono

trasformati in attivi con l’implementazione degli interventi ambientali

preventivi (valutazione di impatto ambientale).

Accanto a questa evoluzione storica, la letteratura e gli studi sul tema hanno

elaborato posizioni diverse in tema di politiche ambientali: le cosiddette

“Frontier Economics” e “Deep Ecology”. Senza addentrarsi troppo

nell’argomento, si può ricordare che la distinzione ruota attorno al valore

attribuito di natura: per la prima essa ha un valore strumentale, in quanto

utile per l’uomo attraverso i suoi servizi; per la seconda la natura ha un

valore intrinseco e come tale va protetta (vedi fig. 1.1 e tab. 1.1).

Fig. 1.1 L’evoluzione dei paradigmi nel rapporto ambiente – sviluppo

Fonte:Colby, 1991 (modificata)

Sviluppo sostenibile

Gestione delle risorse

Protezione ambientale

Frontier Economics

Deep Ecology

Page 10: TESI DI LAUREA - Siti Xoom

9

Tab. 1.1 Gli estremi nelle ideologie ambientaliste

Frontier economics Deep ecology

Dominio sulla natura Armonia e simbiosi con la natura

Ambiente naturale come risorsa a

disposizione dell’uomo

Valore intrinseco della natura;

uguaglianza delle biospecie

Crescita economica illimitata Beni materiali al servizio dei più

ampi obiettivi di autorealizzazione

Credo incondizionato in un’ampia

disponibilità di risorse

Risorse naturali limitate

Soluzioni altamente tecnologiche Tecnologie appropriate: scienza

non dominante

Consumismo Sobrietà, riciclaggio

Sistema socioeconomico centralizzato Sistema socio economico

decentralizzato; bioregionalismo

Fonte: Devall 1985

Nel continuum che unisce i due estremi si collocano altri approcci che in

ordine cronologico sono: “Protezione ambientale”, “Gestione delle risorse”

e “Sviluppo sostenibile”. Quest’ultimo viene definito come «uno sviluppo

che soddisfi i bisogni del presente senza compromettere la capacità delle

generazioni future di soddisfare i propri» (Brundtland, 1987).

Page 11: TESI DI LAUREA - Siti Xoom

10

1.2 Obiettivi dello sviluppo sostenibile

Questa definizione di sviluppo sostenibile è stata proposta a livello

internazionale dal rapporto Our Common Future presentato nel 1987 dalla

World Commission on Environment and Development (Wced), meglio noto

come Rapporto Brundtland, ed è stata sancita universalmente dalla

Conferenza mondiale su ambiente e sviluppo di Rio de Janeiro nel 1992. La

forte novità teorica è costituita da un approccio normativo che affida sia la

responsabilità dei problemi, sia la volontà di superarli nelle mani

dell’uomo.

«La politica dello sviluppo sostenibile, che costituisce la proposta basilare

emersa nel contesto internazionale, non è stata partorita a seguito di una

speculazione scientifica sfociata in una teoria ben definita, ma è stata il

prodotto della volontà di trovare un modo con cui far coesistere e

addirittura interagire due obiettivi apparentemente antitetici: sviluppo

economico e conservazione dell’ambiente» (Vallega 1994).

E’ tuttavia indubbio che la definizione (ne sono state censite più di 25)

troppo teorica, abbia prodotto una pluralità di interpretazioni ed approcci

(vedi par. 1.3). Esiste tuttavia un sistema di obiettivi che può far riferimento

a linee generali comuni a tutte:

a) integrità dell’ecosistema: non è sufficiente limitarsi a contenere o a

rimuovere il flusso degli inquinamenti, ma occorre soprattutto evitare

che l’ecosistema subisca delle trasformazioni strutturali ed irreversibili

per effetto dell’azione umana;

b) efficienza economica: essa deve intendersi in senso ecologico, ed è tanto

più alta quanto più ridotto è l’uso delle risorse non rinnovabili e tanto

più intenso è quello delle risorse rinnovabili;

c) equità sociale, sia all’interno di una singola comunità (equità

intragenerazionale) sia rispetto alle generazioni future (equità

intergenerazionale); quest’ultimo aspetto caratterizza qualsiasi

Page 12: TESI DI LAUREA - Siti Xoom

11

definizione di sviluppo sostenibile: non si può cioè considerare la

sostenibilità se non in una prospettiva di lungo periodo, facendosi

carico, assumendosi la responsabilità delle conseguenze delle nostre

azioni a scelte sulle generazioni future.

1.3 Differenti significati di sostenibilità

Schematizzando possiamo individuare a grandi linee quattro tipi di

posizioni (Bresso, 1995, p. 632):

a. anzitutto il concetto di sostenibilità può essere riferito alla sfera

strettamente economica; in tal senso la sostenibilità significa che devono

essere assicurati almeno pari livelli di consumo pro-capite per le

presenti e le future generazioni;

b. in secondo luogo il concetto di sostenibilità può essere riferito ai livelli

di utilità o di benessere: ciò che deve essere assicurato è almeno un pari

livello di benessere, di cui fanno parte elementi quantitativi ma anche

qualitativi. Lo stesso benessere potrebbe essere quindi ottenuto anche

con minori livelli di consumo materiale (attraverso il processo di

dematerializzazione);

c. in terzo luogo il concetto di sostenibilità può riguardare la

conservazione del capitale naturale: in tal caso ciò che non deve

diminuire è il patrimonio disponibile di risorse naturali. Mentre nei

primi due casi la stabilità del benessere può essere assicurata anche con

sostituzioni fra disponibilità di risorse naturali e di beni prodotti, la terza

definizione sottolinea la necessità di trasmettere alle generazioni future

Page 13: TESI DI LAUREA - Siti Xoom

12

lo stock attuale di risorse naturali: ogni consumo dovrebbe essere

rimpiazzato da altre risorse che svolgano almeno la stessa funzione.

Poiché le risorse non rinnovabili non possono essere ricostituite, occorre

che ne venga ridotto al minimo il consumo netto (tramite il riciclaggio e

il risparmio) e che vengano trovati dei sostituti, preferibilmente

rinnovabili. Per quanto riguarda le risorse rinnovabili, il loro uso non

deve mettere in questione la loro utilizzabilità futura: deve cioè avvenire

entro le capacità di autorigenerazione dell'ambiente;

d. infine il concetto di sostenibilità può ampliarsi alla necessità di

assicurare non solo i livelli di consumo umano ma anche la stabilità

degli ecosistemi. Tale approccio può essere definito evoluzionista,

perché considera la conservazione delle specie desiderabile anche

indipendentemente dalle esigenze umane. Secondo alcuni sarebbe

meglio utilizzare invece di stabilità il termine “resilienza”, cioè la

capacità di un ecosistema di mantenere costante la propria produttività

anche quando è soggetto a pressioni o shock. Sarebbe sostenibile in tal

caso un’economia che non riduce la capacità degli ecosistemi di

resistere a future pressioni e shock. Un ecosistema infatti può

raggiungere livelli di pressione che lo portino alla catastrofe, cioè a

danni di tipo irreversibile.

1.4 Il turismo sostenibile

Il concetto di sostenibilità applicato al turismo ha originato, come del resto

era inevitabile, una molteplicità di definizioni di “turismo sostenibile”;

eccone alcune:

Page 14: TESI DI LAUREA - Siti Xoom

13

“Tutte le attività turistiche e le forme di sviluppo e gestione del turismo che

mantengono nel tempo integrità ambientale, sociale, economica ed il

benessere delle risorse naturali, costituite dall’uomo e culturali”

(Federation of Nature and National Park).

“Combinazione delle condizioni fisiche, biologiche e sociali che assicurano

il mantenimento del profitto all’industria turistica delle generazioni future

mantenendo un conveniente livello di soddisfazione sia ai visitatori del

presente sia ai visitatori del futuro, ed anche alle comunità locali” (di

Gonzales e Leon ,1995).

“Quella forma di sviluppo turistico integrata, armoniosa, compatibile e

sinergica con la base specifica di risorse naturali che caratterizza le

destinazioni” (Hunter, 1997).

“La natura sostenibile del turismo richiede che esso debba essre integrato

nell’ambiente naturale, culturale ed umano, e debba essere rispettato il

fragile equilibrio che caratterizza molte destinazioni turistiche, in

particolare le piccole isole e le aree fragili dal punto di vista ambientale. Il

turismo deve assicurare una evoluzione accettabile in relazione

all’influenza dell’attività sulle risorse naturali di biodiversità e la capacità

di assimilazione di qualsiasi impatto prodotto” (Charter for Sustainable

Tourism, Santo Domingo, Giugno 2001).

È possibile pensare a forme sostitutive di organizzazione, gestione e

promozione del turismo tradizionale che non siano distruttive per l'ambiente

fisico e per le identità sociali? Questa potrebbe essere la questione centrale

di ogni ulteriore definizione teorica e riflessione sulla ricerca di un

approccio che spesso non trova applicazione pratica.

Page 15: TESI DI LAUREA - Siti Xoom

14

Infatti, questa tipologia di turismo, che si vuole alternativo rispetto alle

tradizionali modalità, viene spesso definita in termini ideologici e vaghi,

che confermano sostanzialmente l’attuale mancanza di chiarezza contenuti

e nei presupposti delle recenti proposte environmentally sound. Sempre più

spesso sentiamo parlare di “turismo dolce” (diretta traduzione dell'inglese

soft tourism), “eco-turismo”, “turismo verde”, “turismo responsabile”,

“turismo sostenibile”, “turismo compatibile”, ecc.

Per parlare di turismo sostenibile o compatibile (le due definizioni

internazionalmente riconosciute dalle comunità scientifiche) è necessaria la

compresenza di quattro requisiti fondamentali:

1. l’attività deve essere strettamente correlata all’apprezzamento di un’area

protetta o ben conservata e deve avere per oggetto la natura nelle sue

componenti (per il turismo eco-culturale, le popolazioni indigene);

2. l’attività deve ritenere l'interpretazione e la comprensione parti

integranti del rapporto con l’ecosistema: l’esperienza del turista non

deve essere di tipo passivo, ma educativa e formativa;

3. l’attività deve essere condotta con tecniche e strumenti a limitato

impatto ambientale: le infrastrutture devono integrarsi con il background

locale non solo in termini architettonici (utilizzo di materiali naturali,

integrazione con il contesto paesaggistico), ma anche per ciò che

concerne gli aspetti gestionali (smaltimento dei rifiuti, trattamento delle

acque discarico , scelta di fornitori locali);

4. l’attività deve contribuire alla conservazione ed alla valorizzazione

dell'ambiente stesso: gli impatti negativi sull’ambiente sia naturale, sia

socioculturale, devono essere minimizzati e la protezione

dell’ecosistema deve essere supportata dal reinvestimento in loco di

parte dei redditi derivanti dal turismo. Devono, inoltre, essere favorite le

attività di educazione ambientale rivolte non solo ai turisti, ma anche

Page 16: TESI DI LAUREA - Siti Xoom

15

alle comunità locali ospitanti, alle istituzioni e, in generale, all’intera

opinione pubblica. (Beltramo 1996)

1.5 Il turismo come fattore di trasformazione

Il turista, trasforma l’ambiente che lo circonda. Il processo di

trasformazione evolve nel tempo secondo uno schema ben conosciuto, che

nella sua forma più completa comprende quattro fasi successive:

1. di idillio (o di Gauguin) quando pochi turisti, pacificamente immersi

nella società ospitante, ne condividono lo stile di vita e le infrastrutture;

2. di competizione/conflitto quando i turisti, aumentati in modo

significativo, si spartiscono coi residenti le infrastrutture esistenti. I due

gruppi sono ancora in contatto ma i loro rapporti iniziano ad incrinarsi;

3. di separazione quando i turisti, sovente più numerosi dei residenti,

dispongono di infrastrutture proprie ed entrano in contatto con gli

ospitanti solo attraverso canali codificati (agenzie di viaggio, guide

turistiche, portieri d’albergo;

4. di assimilazione/genocidio quando, con totale capovolgimento dei ruoli,

gli interessi della comunità turistica prevalgono su quelli della comunità

locale e quest’ultima si riduce a servire un gruppo organizzato ma

estraneo alla propria storia ed alla propria tradizione.

Il procedere di queste fasi, che tende a banalizzare e stereotipare l’ambiente

turistico, è accompagnato da una evoluzione della tipologia del turismo che

da elitario diviene di massa, e quindi sempre più incisivo in termini

ambientali. Vedremo come e quanto nel paragrafo seguente.

Page 17: TESI DI LAUREA - Siti Xoom

16

1.6 Gli impatti del turismo sull’ambiente

Hunter e Green (1995) hanno investigato la relazione fra turismo e qualità

dell’ambiente. In particolare, hanno analizzato in dettaglio i potenziali

impatti del turismo sull’ambiente naturale, sull’ambiente edificato e

sull’ambiente culturale, con riferimento a casi concreti rilevati in

quest’ultimo quarto di secolo; i risultati sono sintetizzati, con alcune

semplificazioni ed aggiustamenti, nelle tabelle 1.2, 1.3 e 1.4.

Per rendere le tabelle di lettura più immediata, in questo caso è stata

introdotta una ripartizione degli impatti in negativi e positivi.

Tab. 1.2 Alcuni esempi di impatti potenziali del turismo sull’ambiente

naturale.

Area Possibili

Conseguenze

Negative

Possibili

Conseguenze

Positive

Composizione

delle specie

floristiche e

faunistiche

Distruzione di habitat di

riproduzione; uccisione di

animali mediante caccia e/o

produzione di souvenir;

danneggiamento della

vegetazione

Creazione o

miglioramento di parchi

naturali e di riserve;

sviluppo controllato

della caccia

Inquinamento Inquinamento dell’acqua provocato dallo scarico di fognature e/o petrolio; dell’aria provocato dalle emissioni del traffico veicolare; acustico provocato dal trasporto e dalle attività dei turisti

Impianti per la depurazione dell’acqua e per il trattamento dei rifiuti costruiti per il turismo contribuendo al miglioramento della qualità dell’ambiente locale

Page 18: TESI DI LAUREA - Siti Xoom

17

Erosione di

terreni

Il traffico pedonale e veicolare e

la rimozione di vegetazione

possono provocare una

compattazione del suolo e, di

conseguenza, un aumento del

deflusso superficiale delle acque

piovane ed erosione;

quest’ultima può provocare

aumento del rischio di slavine

e/o valanghe e danneggiamento

di sponde di fiumi

Risorse naturali Impoverimento di bacini di

acque superficiali e sotterranee;

aumento del rischio d’incendio;

sovrasfruttamento delle risorse

biologiche (ad esempio pesca)

Il turismo può

incoraggiare e facilitare

la conservazione della

flora e della fauna

locale

Impatto visivo Costruzioni (ad esempio:

edifici, posteggi, impianti

sciistici), che non si inseriscono

nel paesaggio locale;

dispersione dei rifiuti

nell’ambiente; eccessiva

presenza di alghe (dovute

all’eutrofizzazione di corpi

idrici)

Fonte: Hunter e Green 1995 (modificata)

Page 19: TESI DI LAUREA - Siti Xoom

18

Tab. 1.3 Alcuni esempi di potenziali impatti del turismo sull’ambiente

edificato.

Area Possibili

Conseguenze

Negative

Possibili

Conseguenze

Positive

Zone

residenziali

Deterioramento dei caratteri

dell’area edificata mediante

espansione urbana non corretta

e/o cambio d’uso del territorio

(ad esempio da abitazioni

provate ad alberghi o pensioni)

Infrastrutture Sovraccarico delle strutture (ad

esempio: strade, ferrovie,

parcheggi, rete elettrica,

distribuzione acqua,

smaltimento rifiuti)

Miglioramento di

alcune strutture (ad

esempio: porti,

aeroporti, trasporti aerei

e sistemi di

comunicazione

Siti degradati Siti di interesse storico

ed architettonico sono

di interesse per i turisti

che possono contribuire

al loro restauro e

conservazione

Erosione Erosione di monumenti dovuta all’inquinamento dell’aria; erosione di pavimentazioni dovuta al cammino di pedoni; erosione di strutture particolarmente delicate, dovuta a sudore, polveri e batteri (tomba di Tutanhamon)

Fonte: Hunter e Green 1995 (modificata)

Page 20: TESI DI LAUREA - Siti Xoom

19

Tab. 1.4 Alcuni esempi di potenziali impatti del turismo sull’ambiente

culturali.

Area Possibili

Conseguenze

Negative

Possibili

Conseguenze

Positive

Storia Perdita di materiale di interesse

storico, dovuta a venditori senza

scrupoli; modificazioni nelle

pratiche agricole per soddisfare

le necessità e i desideri dei

turisti

Interesse dei turisti ad

un approfondimento, da

parte dei residenti, della

loro storia, tradizione e

folclore

Arti tradizionali Produzione e vendita (o

rivendita) di materiale non

realizzato con metodi

tradizionali (pipe di Brebbia

vendute nel Massachusetts)

Rinascita di forme di

arti tradizionali (incluse

arti drammatiche e

musica

Linguaggio Inclusione di espressioni

straniere (tipicamente inglesi e

francesi) nelle lingue nazionali

Rivalorizzazione di

alcune lingue nazionali

(ad esempio: il gallese,

una delle lingue più

vecchie, ma attualmente

parlato solo dal 20%

circa della popolazione)

Religione Declino della religiosità Aumento del numero

delle manifestazioni

religiose e dei

pellegrinaggi

Page 21: TESI DI LAUREA - Siti Xoom

20

Tradizioni Passaggio da un’economia

autosufficiente ad un’economia

dipendente dal turismo;

pressioni alla sostituzione

dell’abbigliamento tradizionale

con l’abbigliamento

occidentale; tempo libero

sempre più dedicato alle

televisioni occidentali

Scambio culturale,

inteso come

arricchimento

Valori e modelli

di

comportamento

I valori e i modelli di

comportamento locali vengono

adattati a quelli del mondo

occidentale; adozione di un

atteggiamento servile nei

confronti dei turisti; aumento

della prostituzione e della

criminalità

Fonte: Hunter e Green 1995 (modificata)

1.7 I principi guida e la capacità di carico

Abbiamo quindi esaminato quanto il turismo abbia un impatto rilevante

sull’ambiente, contrariamente a quanto si potrebbe immaginare di una

attività così “ludica”. Dall’analisi degli studi di Hunter e Green e dalla

definizione di sostenibilità data derivano tre principi guida:

a. un uso sostenibile non deve superare la capacità e i tempi di ripristino

ambientale delle risorse rinnovabili (costanza del capitale naturale

rinnovabile);

Page 22: TESI DI LAUREA - Siti Xoom

21

b. l’utilizzo delle risorse naturali non rinnovabili deve avvenire entro i

limiti definiti dal tasso di rinvenimento delle risorse stesse, o di altre che

svolgano le medesime funzioni, estendendo il ciclo di vita dei materiali

con il riciclo e la sostituzione con risorse rinnovabili;

c. le immissioni di inquinanti e di rifiuti devono avvenire entro il limiti

definiti dalla capacità dell’ambiente (limiti che sono anche in funzione

delle tecnologie disponibili, nonché del territorio preso in

considerazione).

I principi esposti, in realtà, si collocano nel continuum fra i due approcci

alla sostenibilità: debole e forte (vedi fig.1.2).

Fig. 1.2 Gli approcci alla sostenibilità

Il continuum fra approcci “deboli” e “forti” alla sostenibilità

Sostenibilità debole Sostenibilità forte

Cosentita la sostituibilità tra non consentitafra K naturale e K prodotto

Approcci Approccitecnocentrici ecocentrici

Consumo pro-capite Livelli di benessere Conservazione del k naturale Stabilità degli ecosistemi

Fonte: Breheny (1994)

Infatti se l’idea chiave dello sviluppo sostenibile, in base a un principio di

equità intergenerazionale, è quella di lasciare alle generazioni future uno

“stock di qualità della vita” non inferiore a quanto ereditato, vi sono tuttavia

due possibili interpretazioni estreme rispetto alle modalità di

Page 23: TESI DI LAUREA - Siti Xoom

22

compensazione del futuro. Nella prima accezione (sostenibilità debole), si

fa riferimento all’insieme della ricchezza materiale, cioè all’insieme del

capitale naturale e del capitale prodotto dall’uomo, accettando la possibilità

di una sostituibilità fra i due: ogni generazione potrebbe quindi degradare

gli ambienti naturali a patto di rimpiazzarli con ricchezza materiale prodotta

dall’uomo; nella seconda accezione (sostenibilità forte) occorrerebbe invece

lasciare alle generazioni future lo stesso “stock di capitale naturale”, che

non potrebbe quindi venire rimpiazzato dal capitale artificiale prodotto

dall’uomo. Le aspirazioni sociali ed economiche dello sviluppo sarebbero

dunque limitate da questo imperativo. Ogni generazione dovrebbe perciò

ereditare, come minimo, un ambiente naturale simile.

I tre principi sopra esposti si collocano a livello intermedio tra le due

posizioni opposte anche se con una concezione di sostenibilità già piuttosto

forte. In una lettura più operativa di questi “corollari” della definizione di

sostenibilità, si constata tuttavia una difficile traduzione pratica di criteri

quali “capacità”, “tempi di ripristino”, “limiti definiti”. E’ proprio questa

complicata traduzione uno dei maggiori problemi dell’applicazione

concreta dei principi.

Il concetto e la definizione della capacità di carico sembrerebbero la via

migliore (o forse la più agevole) per dare operatività al concetto di

sostenibilità .Questa nozione, mutuata dall’ecologia, definisce la numerosità

massima raggiungibile da una popolazione animale in un determinato

habitat senza che vengano intaccate in modo irreversibile le risorse naturali

da cui essa dipende per la sopravvivenza. Nell’applicazione al turismo essa

definisce l’entità dei flussi turistici oltre cui lo sviluppo delle attività

nell’area interessata dal fenomeno, risulta insostenibile e declina.

In realtà i più noti esempi di valutazione della capacità di carico legati al

turismo hanno messo in evidenza la difficoltà di esprimere attraverso un

unico indicatore (la numerosità dei turisti) i molteplici aspetti coinvolti dal

turismo. Inoltre, se è relativamente facile determinare il numero delle

Page 24: TESI DI LAUREA - Siti Xoom

23

persone che possono percorrere un determinato sentiero senza danneggiarlo,

è già più difficile, per esempio, definire il numero di sentieri che è possibile

aprire al pubblico in una determinata area senza causare danni irreparabili

alla flora e alla fauna. Più difficile ancora, poi, è stabilire quante persone

possono passare per quel sentiero ritraendone le soddisfazioni estetico-

culturali attese e, ancor più, quale sia il livello di attività complessiva che

può essere svolta nella zona con piena soddisfazione (estetica, economica,

culturale) di tutti gli utenti e senza stravolgere le peculiarità che

caratterizzano l’area.

Se ne deduce che il concetto di capacità di carico turistica pur suscitando un

certo interesse a livello teorico sconta molte difficoltà nella sua traduzione

in termini operativi.

1.8 L’approccio socio-culturale all’inquinamento turistico

Nella definizione della capacità di carico ci si è limitati alle componenti più

fisiche, eludendo l’enorme problema della quantificazione dell’aspetto

culturale dell’inquinamento turistico. A tal fine è utile introdurre il concetto

di “termodinamica turistica” che ha come fine il collasso del sistema

turistico. Infatti dal comportamento del turista si può constatare un

progressivo abbassamento della diversità in quanto egli tende

inconsciamente a riprodurre nell’area di destinazione le condizioni della sua

area di partenza. Così che il turismo tende a distruggere la stessa materia

prima che lo alimenta e quindi, alla lunga, se stesso.

Perché ci sia turismo, infatti, occorre che esistano motivazioni sufficienti

per abbandonare, se pure temporaneamente, la propria residenza abituale,

cioè occorre che qualche caratteristica desiderata distingua l’ambiente di

Page 25: TESI DI LAUREA - Siti Xoom

24

destinazione da quello di provenienza. Al limite, se tutto il mondo fosse

rigorosamente uguale, sia da punto di vista fisico e sociale, non ci sarebbe

turismo.

Nella sua semplicità teorica il ciclo di trasformazione è contraddittorio: tutti

perseguono la diversità perché rara, bella, stimolante, ma nel far ciò

modificano l’oggetto dei loro desideri così che questo viene snaturato e

perde di valore. Per preservarlo nella sua integrità occorre, allora, sottrarlo

alla fruizione indiscriminata, ma in tal modo cresce il suo potere di

attrazione e, di conseguenza, anche la pressione perché venga restituito

all’uso turistico. La recente storia dei grandi parchi nordamericani sorti, per

primi al mondo, proprio per salvaguardare i valori naturali “a beneficio

delle generazioni future” e contemporaneamente per renderne possibile la

fruizione collettiva senza privilegi, è appunto la dimostrazione di quanto,

malgrado tutta la buona volontà, sia difficile conciliare fruibilità e

prevenzione.

Inoltre, come si diceva nel precedente paragrafo, esistono delle difficoltà di

carattere pratico nella quantificazione del danno o dell’impatto. Spesso la

difficoltà maggiore risulta proprio la mancanza di criteri di giudizio

oggettivi o la differente percezione degli stessi da parte dei diversi “attori”.

Page 26: TESI DI LAUREA - Siti Xoom

25

CAPITOLO 2

L’ISOLA DI MAYOTTE

2.1 La collocazione geografica

L’area è quella dell’Oceano Indiano, in particolare quella parte compresa

tra le isole Aldabra dello Stato delle Seychelles, le coste del Mozambico e il

Madagascar, denominata Canale del Mozambico.

Mayotte, territorio francese, si trova al centro di questo comprensorio,

costituito da paesi in via di sviluppo che, pur interessati dalle traversie

politiche ed economiche post-coloniali tipiche delle nazioni africane, sono

ricchi di risorse, carenti di strumenti produttivi ad alto contenuto

tecnologico e di merci ad alta percentuale di valore aggiunto. La posizione

strategica dell’isola, e la forte influenza politica ed economica mantenuta

dalla Francia nella zona, permettono agli operatori con sede sull’isola di

operare da una posizione privilegiata per intessere rapporti con questi paesi

e per inserirsi nei programmi di cooperazione internazionale per lo

svuluppo “sostenibile” dello sfruttamento delle loro risorse. Questo, sulla

scorta delle esperienze positive già maturate da operatori residenti sull’isola

di Réunion, unico altro territorio europeo nella vasta area dell’Oceano

Indiano e con il sostegno del Segretariato alla cooperazione internazionale,

Page 27: TESI DI LAUREA - Siti Xoom

26

OCEANO INDIANO SUD OCCIDENTALE

L’ARCIPELAGO DELLE COMORE

Page 28: TESI DI LAUREA - Siti Xoom

27

del Segretariato di Stato all’Oltremare francesi e degli altri organismi

internazionali che si occupano dello sviluppo dell’area. In particolare

per quanto riguarda il settore turistico, va rilevato il forte interesse da

parte degli operatori maturato in questi ultimissimi anni per la zona

dell’alto Canale del Mozambico, interesse che ha portato ad impiantare

villaggi e strutture sulle isole di Zanzibar, Pempa e Mafia, a sud della

Tanzania, e nella zona di Nosy-Be, a nord-ovest del Madagascar, di

fronte a Mayotte.

2.2 La morfologia

Mayotte, chiamata ”l’île aux parfums”, è una Collettività Dipartimentale

Francese situata a Nord del Canale del Mozambico, nell’Oceano Indiano,

ed è la più meridionale e la più vicina al Madagascar delle quattro isole

dell’arcipelago delle Comore. L’isola dista circa 500 Km dal Mozambico,

300 Km dal Madagascar, 1300 Km dall’isola di Réunion e 8000 Km

dall’Europa. Mahore (il nome di Mayotte in lingua mahorese) è costituita

da due isole principali di origine vulcanica, Petite-terre e Grande-terre

(vedi cartina), separate da un braccio si mare di ca. 2 Km, e da molte isole

più piccole, tra cui Chissioi M’tsamboro, Chissioi Karoni, Chissioi

Bandrélé e Sisoa M’bouzi, tutte situate all’interno di una laguna corallina

tra le più belle, vergini e grandi del mondo. La superficie totale delle terre

emerse è di 375 Kmq, di cui 356 della sola Grande-terre. La popolazione,

di 160.265 abitanti (nel 2002), è distribuita nei 17 comuni delle isole

principali, cui fanno capo 110 villaggi. Buona parte della popolazione

risiede in Mamoudzou (Grande-terre), capoluogo dell’isola, e nei comuni

immediatamente limitrofi di Koungou, e di Dembéni. Il numero degli

abitanti di questi tre comuni, sommati a quelli dei due comuni di Petite-

terre, Dzaoudzi e Pamandzi, raggiunge il 50% della popolazione locale.

Page 29: TESI DI LAUREA - Siti Xoom

28

L’ISOLA DI MAYOTTE

Page 30: TESI DI LAUREA - Siti Xoom

29

Petite-terre

Petite-terre comprende l’isola di Pamandzi e la rocca di Dzaoudzi, unite per

mezzo di una diga costruita sulla barriera corallina, sulla quale corre un

tratto della RN4 soprannominato “boulevard des crabes”. A nord si trova il

lago di origine vulcanica Dziani Dzaha, le cui acque sono note per le

proprietà curative delle malattie della pelle, come la psoriasi. A est una

collina a forma di mezzaluna, residuo di un cratere in parte sommerso dal

mare, fa da cornice alle Plages de Moya che assieme alla Plage de Papani,

sono le più belle spiagge di Petite-terre. Sulla punta all’estremo sud si trova

l’aeroporto internazionale di Dzaoudzi-Pamandzi. Da qui parte la RN4 che

congiunge l’aeroporto con il molo di Dzaoudzi, dove fa scalo il traghetto

per la Grande-terre. Fino al 1962, la Petite-terre fu utilizzata come capitale

dell’isola ed era considerata il distretto ricco di Mayotte, dove risiedeva la

maggior parte degli esponenti europei della Collettivité. Qui è possibile

trovare ancora edifici coloniali, tra i quali la sede della legione straniera,

sulla rocca di Pamandzi, il cui vecchio ospedale, ora museo della

collettività, e la vecchia Prefecture progettata da Gustave Eiffel. Vicini alla

costa ad ovest del lago Dziani Dzaha, si trova il sito archeologico di

Bagamayo scoperto di recente. Gli scavi hanno portato alla luce del

vasellame simile a quello ritrovato sulla sosta africana orientale, tombe,

perline di vetro, fusi e vari altri reperti che indicano come questo fosse,

probabilmente, un insediamento persiano-schiraziano risalente al X secolo.

Grande-terre

Caratterizzata da una costa molto frastagliata e ricca di insenature, Grande-

terre ha la forma di un ippocampo, che è diventato così, simbolo dell’isola.

All’interno di questa si possono distinguere tre rilievi principali, la cui

forma tradisce la loro antica origine vulcanica e le cui pendici ricoperte di

vegetazione lussureggiante scendono fino al mare.

Page 31: TESI DI LAUREA - Siti Xoom

30

A nord-ovest abbiamo il rilievo compreso tra i comuni di M’tsagamouji,

Acoua, M’tamboro e Bandraboua, la cui cima più elevata raggiunge i 498

m. e all’interno del quale si estende la riserva forestale di Dzoumonyé.

Separato da una zona di colline più basse, troviamo a nord-ovest il secondo

rilievo, a forma di grande “sei”.

Molte le cime che superano i 400 m. tra cui M’lima M’tsapere che

raggiunge i 572 m. In questa zona si trovano le riserve forestali di

Majimbini e di Combani. A sud troviamo il terzo rilievo che forma la coda

frastagliata dell’ippocampo e delimita la Baia di Bouéni. Qui si trova

M’lima Bénara con i suoi 668 m (la cima più elevata dell’isola) e le riserve

forestali di T’Chaourembo, Voundzé, Hajangoua, Bénara e Chirongui.

L’isola è ricca di corsi d’acqua ed è ricoperta da una vegetazione

diversificata che va dalle foreste equatoriali, perfettamente conservate nelle

numerose riserve forestali citate sopra, alle piantagioni di essenze

profumate introdotte nei secoli dai coloni, dai palmeti alle boscaglie di

mangrovie della costa. Altrettanto ricca e variegata la flora e la fauna, con

specie endemiche e rare che è possibile osservare facilmente percorrendo i

sentieri naturalistici approntati dall’ufficio per il turismo in collaborazione

con le associazioni naturalistiche locali. Tra queste specie citiamo i baobab,

la cicadea, alta più di 20 m e che vive fino a 1000 anni, e molte varietà di

orchidee. Tra i mammiferi la volpe volante delle Seychelle, il tenrec, simile

ad un porcospino, la mangusta e i maki: lemuri che stazionano spessi nei

pressi dei luoghi pubblici per farsi offrire frutta dai passanti. Anche tra gli

uccelli possiamo contare una dozzina di specie che non è possibile trovare

altrove, tra cui il gufo scops, i piccioni blu delle Comore ed un raro

pappagallo nero.

Le spiagge, distribuite per tutto il perimetro dell’isola tra le insenature di

roccia basaltica che si immergono nei banchi corallini interni, sono sia di

finissima sabbia bianca mista alle ocre rosse di origine vulcanica, che di

Page 32: TESI DI LAUREA - Siti Xoom

31

nera sabbia basaltica, come quella di Soulou, nei pressi della quale il

torrente Chirini si getta direttamente in mare con una cascata di 8 m.

A nord-ovest, immediatamente prospiciente al braccio di mare che separa

Grande–terre da Petite-terre, si trova la città di Mamoudzou, oggi capoluogo

del dipartimento e degli uffici della Prefettura e del Conseil Général. La

città è il centro commerciale ed industriale della Collettività, sede del

mercato, dell’ospedale, dello stadio, e di ogni altro servizio pubblico

presente sull’isola. Nelle sue immediate vicinanze sono state costruite le

principali zone industriali, collegate dalla RN1 al porto commerciale di

Longoni.

Le altre isole della laguna

All’interno della grande laguna si trovano numerose isole di dimensioni che

vanno dagli oltre due Kmq di Chissioi M’tsamboro, isola di origine

vulcanica con rilievi fino a 273 m., ricoperta da vegetazione e cinta da un

proprio banco corallino, fino alle poche decine di metri quadrati di

M’tsanga Tsoholé, piccola isola di origine corallina formata da finissima

sabbia bianca, affiorante a circa 1,5 Km dalla punta sud-est della coda

dell’ippocampo, sulla Passe Saziley du Sud, segnalata dalle guide turistiche

dell’isola come meta di escursioni da non mancare. Alcune di queste isole

sono abitate da numerose specie animali. Tra queste, l’isola si Sisoa

M’bouzi è stata recentemente eletta dalle autorità a parco naturale protetto.

Per bellezza e varietà, alcune delle isole all’interno della laguna di Mayotte

non hanno nulla da invidiare alle più rinomate Maldive e possono essere

sfruttate turisticamente sia per l’impianto di villaggi a basso impatto visivo

ed ambientale, che come meta di escursioni per i turisti residenti nelle

strutture di ricezione situate sulle due isole maggiori.

Page 33: TESI DI LAUREA - Siti Xoom

32

La laguna

La laguna racchiusa dalla grande barriera corallina esterna ha profondità

che raggiungono e superano in molti punti i 60 metri. Questo fatto, unito

alla presenza nella laguna di moltissimi banchi semi affioranti e di grandi

estensioni di boscaglia di mangrovie nelle insenature attorno alla Grande –

terre, fa si che la fauna ittica sia estremamente varia e ricca di specie,

alcune delle quali endemiche o estremamente rare come il dugongo,

mammifero marino scomparso da tempo dalle altre isole dell’Oceano

Indiano e di cui pare non esistano più di 10.000 esemplari raggruppati in

poche colonie sparse in tutto il mondo. Si possono poi osservare facilmente,

fenomeno raro all’interno delle lagune, due specie di delfino,

numerosissime tartarughe marine e tutte quelle specie che solitamente

risiedono sulle ripide e profonde pareti esterne delle barriere coralline. La

laguna, inoltre, è usata dalle balene come nursery per partorire ed allevare i

piccoli nel periodo che va da novembre ad aprile.

Fuori dalla laguna, nel Canale del Mozambico

Il Canale del Mozambico, sia per ragioni geografiche che politiche, è

rimasto estraneo, finora, al massiccio sfruttamento delle risorse ittiche

operato in questo secolo dalle grandi imprese internazionali di pesca

industriale. Le popolazioni dei paesi rivieraschi, inoltre, hanno sempre

attuato una pesca artigianale, volta al consumo interno, che ha preservato il

patrimonio ittico della zona facendone oggi una tra le più ricche, per varietà

e quantità, dell’intero globo.

Tra le specie dei più grandi pelagici, interessanti sia per la pesca sportiva

d’altura, sia per lo sfruttamento industriale, troviamo tonni, pescispada,

marlin, sailfish e barracuda. Da un punto di vista squisitamente turistico

del fish-watching ricordiamo le grandi quantità di delfini e la migrazione

delle balene che possono essere facilmente osservate nelle acque profonde

all’esterno della barriera. Ma il pesce per cui le Comore sono note in tutto il

Page 34: TESI DI LAUREA - Siti Xoom

33

mondo è il Celacanto: pesce abissale “preistorico” che i paleontologi

ritenevano scomparso con i dinosauri 70 milioni di anni or sono, e che i

pescatori comoriani, invece, chiamavano Gombessa e pescavano

regolarmente. Altro pesce insolito, comune in queste acque, è il pesce

lanterna, così chiamato perché sotto ciascun occhio ha un grande organo

luminoso usato per cercare cibo e comunicare. Di giorno rimane ad una

profondità di circa 100 metri, ma di notte sale fino a 5 metri dalla superficie

dove è possibile osservarlo.

Attorno a Mayotte si segnalano ancora le seguenti mete di interesse

ambientale:

I banchi di Geyser e della Zalée: territorio dipendente da Mayotte, questi

banchi si trovano a circa 130 Km dall’isola in posizione est-nord-est. La

relativa distanza dalle coste abitate ha preservato, in questa vasta

piattaforma corallina, una ricchezza di vita sottomarina paragonabile a

quella di certi atolli sperduti e disabitati dell’Oceano Pacifico o di certi tratti

della Grande Barriera australiana, ricchezza che non è possibile trovare nei

più noti paradisi subacquei del Mar Rosso, delle Maldive o dei Caraibi.

Le isole Glorieuses: proseguendo per altri 100 Km verso nord-est,

emergono da un grande banco corallino, ad una decina di Km l’una

dall’altra, altre due piccole isole francesi. Disabitate, incontaminate e

circondate dalla barriera corallina, costituiscono la classica meta da sogno

alla Robinson Crousoe.

2.3 Il clima

Mayotte, protetta dalle correnti dell’aliseo orientale dal Madagascar, gode

di un clima tropicale marittimo che comprende due stagioni: una stagione

Page 35: TESI DI LAUREA - Siti Xoom

34

fresca e asciutta da maggio ad ottobre; una stagione calda ed umida da

novembre ad aprile.

Durante al stagione fresca ed asciutta l’isola è ventilata dai vanti di sud-

ovest, noti come koussi, mentre nella stagione calda ed umida soffiano i

monsoni di nord-ovest, chiamati kashkazi, e sono possibili fenomeni di

depressione tropicale, raramente ciclonici. Le precipitazioni sono moderate

e sono piu’ frequenti sui rilievi della Grande-terre che a livello della laguna.

La temperatura media annuale è di 25° C, con temperature medie di 28° C

da gennaio a marzo, e di 24° C da luglio a settembre.

La temperatura media dell’acqua della laguna, attorno ai 25° C, è gradevole

tutto l’anno.

Il giorno dura dalle 5 del mattino alle 7 di sera nella stagione calda ed

umida, e dalle 6 del mattino alle 6 di sera in quella fresca ed asciutta.

2.4 Popolazione e cenni storici

La popolazione presenta una certa varietà etnica nella quale, assieme alla

comunità definita “mahorais” di origine bantu, si trovano le comunità di

origine malgascia, e le meno numerose comunità indiana, creola e

“Mzoungous”: soprannome dato dagli autoctoni ai bianchi francesi.

La preponderanza numerica dell’etnia di origine bantu e malgascia ha fatto

sì che, nonostante la forte influenza politica e sociale operata nel corso di

tre secoli della dominazione araba dell’isola, le donne mahoresi abbiano

mantenuto un ruolo importante che deriva loro dall’organizzazione sociale

tradizionalmente matriarcale di questi popoli. Questo permette alle donne

dell’isola, che normalmente dispongono anche di cospicui patrimoni propri,

di esercitare un certo potere decisionale e di influenzare la vita economica e

politica dell’isola.

Page 36: TESI DI LAUREA - Siti Xoom

35

La religione più diffusa è l’Islam di rito sunnita fuso con elementi animisti

della tradizione religiosa africana e malgascia, e stemperato dalla distanza

dai paesi tradizionalmente islamici e dall’influenza della cultura francese

diffusa per mezzo delle scuole pubbliche (58.561 studenti su 160.265

residenti nel 2002) e dai mezzi d’informazione.

La situazione linguistica di Mayotte rispecchia la storia del suo popolo con

le sue due lingue madri: lo schimahoré, la lingua di origine bantu, e lo

shibushi, lingua di origine malgascia. L’arabo è la lingua religiosa. Il

Francese, lingua ufficiale, si va progressivamente diffondendo grazie alla

scolarizzazione dei bambini mahoresi. La struttura della popolazione, con

oltre il 60% degli abitanti che ha meno di vent’anni ed il 14,5% che ne ha

più di quaranta, è quella tipica dei paesi in via di sviluppo.

La prima popolazione di cui si abbia notizia storica, di origine bantu, si

installo a Mayotte tra il V ed il X secolo. In seguito arrivarono ondate

successive di musulmani persiano-shiraziani e, a partire dal XVI secolo,

importanti flussi migratori di popolazioni malgasce. Nel XVI secolo si

instaurò il governo dei sultanati e l’Islam divenne la religione ufficiale del

popolo mahorese. Sempre nel XVI secolo sbarcarono i primi portoghesi, e

nei due secolo successivi l’isola divenne tappa abituale di navi europee

sulla rotta delle Indie.

Il 25 aprile 1841, il sultano Adriansuoli e il capitano Passot firmarono il

trattato di cessione dell’isola di Mayotte alla Francia. Divenuta francese,

l’isola assunse lo stato di colonia, mentre le altre tre isole dell’arcipelago

delle Comore diventarono protettorato francese mezzo secolo più tardi.

Nella sua storia l’arcipelago delle Comore ha formato un’unica entità

giuridica per il breve periodo che va dal 1946, quando fu istituito dalla

Francia il territorio d’oltremare delle Comore, al dicembre 1974, data del

referendum di autodeterminazione, quando, a differenza di quelli delle altre

Page 37: TESI DI LAUREA - Siti Xoom

36

tre isole, gli abitanti di Mayotte rifiutarono a larga maggioranza

l’indipendenza.

Le successive traversie della Repubblica Islamica delle Comore, che sono

passate attraverso colpi di stato, presenze di mercenari, l’assassinio di un

presidente e le guerriglia (con conseguenze sullo sviluppo dell’economia e

del benessere degli abitanti facilmente immaginabili), fino alla

dichiarazione dell’indipendenza delle isole di Anjouan e di Mohéli del 1997

e alla richiesta di riannessione alla Francia di Anjouan, hanno radicato nella

popolazione di Mayotte la convinzione della bontà della scelta fatta.

2.5 L’organizzazione politica e amministrativa

L’attuale organizzazione politica ed amministrativa di Mayotte si regge

sullo statuto particolare di “Collettività Dipartimentale” (legge n° 616 del

11 Luglio 2001) e sulla riforma del Diritto che ha portato alla

modernizzazione delle leggi in vigore sull’isola e all’istituzione di strutture

amministrative e politiche stabili e moderne, le uniche capaci di garantire la

certezza del diritto e la stabilità politica necessarie ad uno sviluppo

economico e sociale durevole.

Lo Statuto di Collettività Dipartimentale Francese fa sì che Mayotte si

collochi a metà strada tra un Dipartimento d’Oltremare (DOM) e un

Territorio d’Oltremare (TOM). I primi sono in tutto e per tutto assimilabili

ai Dipartimenti in cui è diviso il territorio nazionale francese, e sono

paragonabili, per organizzazione e per poteri amministrativi e legislativi

alle regioni autonome. I TOM godono invece di una maggiore autonomia

decisionale rispetto alla madrepatria, ed il diritto francese vi è applicato

solo su espressa decisione del legislatore e con particolare attenzione alle

peculiarità culturali ed alle istanze della popolazione del luogo.

Page 38: TESI DI LAUREA - Siti Xoom

37

Per statuto l’isola è suddivisa in 19 cantoni e 17 comuni ed è dotata, come

ogni DOM, di un Consiglio Generale e di un Prefetto, rappresentante del

Governo Francese , che assicura l’esecuzione delle decisioni del Consiglio

Generale. Per quanto riguarda all’applicazione della legislazione francese,

invece, lo statuto prevede l’adozione del principio della “specialità

legislativa” tipico dei TOM, ovvero le leggi votate dal parlamento francese

non vi si applicano che in seguito a decisione espressa del legislatore e per

mezzo di ordinanze che salvaguardano l’identità mahorese e le particolarità

culturali e sociali dell’isola.

Quello di “Collettività Dipartimentale Francese” è, per Mayotte, uno

statuto provvisorio in quanto l’articolo 2 della legge del 2001 prevede la

possibilità di una ulteriore modifica dello statuto di Mayotte nel 2010, data

in cui si dovrebbe concludere l’iter che portarà l’isola derso lo status di

DOM.

2.6 La “modernizzazione” del Diritto

In conformità all’art. 38 della Costituzione francese, a partire dal 1991,

interi capitoli del Diritto di origine coloniale in vigore a Mayotte sono stati

abrogati e sostituiti con norme simili a quelle in vigore sul territorio

nazionale. In particolare sono state abrogate le norme in materia di diritto

familiare, di sanità pubblica, di urbanizzazione, di protezione della natura e

del territorio. Inoltre sono state adottate, adattandole alla realtà locale, le

norme relative al regime amministrativo, finanziario e giudiziario.

Questa modernizzazione del Diritto, indispensabile per garantire lo sviluppo

dell’isola, è stata effettuata con grande attenzione e rispetto dell’identità

della popolazione mahorese e non mette in discussione lo statuto famigliare

tradizionale, seguito dalla maggior parte della popolazione, secondo quanto

garantito dall’art. 75 della Costituzione francese.

Page 39: TESI DI LAUREA - Siti Xoom

38

Di pari passo alla modernizzazione del Diritto, si è proceduto all’istituzione

e al rafforzamento degli uffici e dei servizi pubblici necessari

all’applicazione delle norme, quali il Tribunale Penale, Civile, e

Amministrativo, la Camera di Commercio, il Dipartimento per la scuola e

l’educazione, l’Ospedale, i Dispensari e tutti gli uffici pubblici

normalmente presenti in ogni dipartimento francese.

Tra i servizi necessari in corso di istituzione ricordiamo quello de catasto,

che dovrà sostituire l’attuale sistema basato sul Grande Libro Fondiario, e

che è considerato necessario per razionalizzare il prelievo delle imposte

fondiarie da parte dei Comuni dell’isola e della Collettività.

Un altro importante passo verso la modernizzazione del Diritto si sta

attuando per mezzo della stesura del Piano Regolatore Generale dell’isola,

attualmente in discussione, che dovrà indicare le aree e i parametri per la

costruzione dei nuovi insediamenti residenziali e produttivi dell’isola.

2.6 La struttura economica

Parallelamente alla riforma del diritto e alla creazione delle moderne

strutture amministrative, lo Stato ha provveduto, con la Convenzione Stato-

Collettività del 1995 e del 2002, a fissare gli obiettivi generali di sviluppo e

a dotare la comunità dei mezzi finanziari necessari al loro conseguimento.

Questo, unito ad una nutrita serie di incentivi fiscali e finanziari volti a

promuovere l’attuazione di nuovi investimenti e l’impianto di nuove attività

sull’isola, ha creato le premesse che hanno consentito l’attuale fase di forte

sviluppo delle attività economiche e il graduale mutamento della mentalità

della popolazione necessari a far decollare i diversi settori dell’economia

mahorese.

La convenzione Stato-Collettività scaturisce dall’art. 34 della legge del 25

luglio 1994 che si propone di favorire l’impiego, l’integrazione e le attività

Page 40: TESI DI LAUREA - Siti Xoom

39

economiche nei dipartimenti d’Oltremare, a Saint Pierre-et-Miquelon e a

Mayotte. La Convenzione conclusa tra Stato e Collettività Territoriale il 5

aprile 1995 fissa, gli obiettivi di sviluppo economico e sociale, e i mezzi

necessari alla loro attuazione con uno stanziamento di 2.167 milioni di

franchi per il periodo 1995-1999, che vanno ad aggiungersi ai 983 milioni

di franchi stanziati per il periodo 1994-1998 a al contratto di sviluppo della

città di Mamoutzou del novembre 1994, che prevede stanziamenti per 350

milioni di franchi in cinque anni.

Queste misure sono state indirizzate al miglioramento delle infrastrutture,

dell’habitat, delle strutture per i servizi sociali, scolastici e sanitari, per il

completamento della rete idrica potabile e per l’impianto e lo sviluppo di

aziende produttive sul territorio della Collettività.

La Convenzione del 2002 sullo “Svulippo di Mayotte 2003-2007” prevede

un ulteriore stanziamento di 115.1 milioni di euro destinati ai settori del

trasporto, dell’agricoltura, dell’artigianato, della formazione e dello

sviluppo sostenibile.

Gli incentivi all’economia invece sono attuati per mezzo di una serie

articolata di interventi di esenzione fiscale e di finanziamento agevolato

rivolti alle imprese che effettuano investimenti produttivi per la creazione o

l’ampliamento di attività nei settori dell’industria, della pesca, alberghiero,

del turismo, delle nuove fonti di energia, dell’agricoltura, dell’edilizia e dei

lavori pubblici, dei trasporti e dell’artigianato, nel settore della

riqualificazione di attività industriali e in quello della produzione e

diffusione di audiovisivi e cinematografica.

Tra gli incentivi finanziari si aggiungono quelli sotto forma di contributi e

di esonero dagli oneri a carico del datore di lavoro per l’assunzione di

giovani e disoccupati; di finanziamento del 50% delle azioni tendenti a

promuovere l’occupazione; di contributi sul costo della nuova manodopera

creata o di interventi fino al 30% dell’investimento necessario per

l’impianto di nuovi insediamenti produttivi e l’ampliamento di insediamenti

Page 41: TESI DI LAUREA - Siti Xoom

40

esistenti. La concessione di questi contributi è accordata dal Prefetto e dal

Ministro dei Territori d’Oltremare.

Tutti i settori dell’isola sono fortemente influenzati dall’attuale processo di

transizione da economia di sussistenza ad economia di mercato. Il notevole

sforzo del governo per avviare lo sviluppo nei diversi settori sta dando i

primi risultati, ma la bilancia commerciale rimane ancora pesantemente in

deficit, e le Collettività non è ancora in grado di produrre i beni necessari

per il sostentamento della propria popolazione.

2.8 Il turismo

Il turismo sull’isola è ancora poco o nulla sviluppato: dall’inchiesta

elaborata dal Comité Territoriale du Tourisme di Mayotte, si evince che, nel

2004, i turisti sono stati 32.000. Di questi il 51% arriva dall’isola di

Reunion, il 25% dalla Francia ed il 18% dalle isole vicine (Comore,

Madagascar, Seychelles)

Dal rapporto risulta che il 44% dei turisti sono in visita a parenti o amici

residenti sull’isola, il 34,6% è in viaggio di lavoro e solo il 21,4% in puro

viaggio di piacere. A questi dati va aggiunto lo scalo di 8.038 croceristi, che

hanno però un’incidenza quasi nulla sull’economia dell’isola, poiché la

durata della visita raramente supera le poche ore e la spesa media per turista

è inferiore ai 200 franchi (60.000 lire ca.)

L’isola dispone di 102 camere ripartite tra pensioni ed alberghi, e di 22

camere e 19 bungalow in due piccoli villaggi turistici. Buona parte dei

turisti in visita a conoscenti trova alloggio presso privati. Poche le altre

strutture quali ristoranti, bar, locali notturni e impianti sportivi; queste

traggono buona parte del loro reddito dalla clientela costituita dagli

“expatrié” (i funzionari governativi e il personale delle scuole, della base

militare e delle aziende francesi temporaneamente in trasferta sull’isola).

Page 42: TESI DI LAUREA - Siti Xoom

41

Modesta per struttura e fatturato, anche se variegata, l’offerta di attività per

il tempo libero quali visite guidate all’isola e alla laguna, pesca alla traina in

alto mare, immersioni subacquee, corsi di vela, ecc.

Il Governo nella sua opera volta a far decollare l’economia mahorese ha

fino ad ora indirizzato gli sforzi maggiori verso quei settori

tradizionalmente più sviluppati che coinvolgono direttamente la maggior

parte della popolazione. Il settore turistico, pur essendo considerato dalle

autorità un settore capace di produrre ottimi redditi e soluzioni interessanti

ai problemi della disoccupazione, dello sfruttamento sostenibile delle

risorse naturali e dello sviluppo in generale dell’economia dell’isola, è

ancora allo stato embrionale.

Page 43: TESI DI LAUREA - Siti Xoom

42

CAPITOLO 3

IL PROGETTO MAYOTTE

3.1 Gli obiettivi

Il progetto prevede di utilizzare la risorsa dell’isola più facilmente

convertibile in fonte di reddito, e capace, quindi, di attirare immediatamente

capitali ed energie, per creare una prima e ricca domanda di beni e servizi in

grado di avviare un volano dell’economia insulare per mezzo della

creazione o dello sviluppo delle attività necessarie a soddisfarla.

Una volta avviata questa prima parte del progetto, le attività impiantate per

soddisfare la domanda interna creata dal turismo si svilupperanno

ulteriormente sia per mezzo della ricerca di nuovi mercati per i beni e i

servizi prodotti, sia per mezzo della creazione di nuove unità di produzione,

di trasformazione di semilavorati e di commercializzazione di beni prodotti

nell’area dell’oceano indiano, da destinare all’esportazione con il marchio

“made in France”.

Possiamo scomporre il progetto in due fasi principali. Gli obiettivi della

prima fase, che rappresentano il livello minimale cui deve giungere

Page 44: TESI DI LAUREA - Siti Xoom

43

l’operazione per creare le sinergie operative ed economiche in grado di farla

decollare con successo, sono strumentali al passaggio alla fase successiva.

Obiettivi della prima fase:

1. Creazione delle premesse per l’impianto sull’isola delle strutture di

ricezione turistica (Hotel, villaggi turistici, residence, villini da affittare,

flottiglie per il charter, ecc.), diverse fra loro per tipologia e qualità del

servizio offerto, per un totale di un migliaio di posti letto circa. Si tratta

di ottenere i permessi di costruzione, i terreni, le agevolazioni fiscali,

ecc.

2. Creazione delle premesse per l’impianto sull’isola delle società di

produzione che forniranno i beni e i servizi necessari all’esercizio

dell’attività delle imprese di gestione delle strutture di ricezione

turistica.

3. Eventuale cessione, parziale o totale, delle quote possedute nelle società

immobiliari detentrici dei lotti e in quelle di gestione delle attività di

ricezione turistica e di produzione di beni e servizi.

Obiettivi della seconda fase:

1. Creazione delle premesse per l’impianto sull’isola delle strutture

necessarie a completare il panorama dell’offerta turistica e di quella di

produzione di beni e servizi (strutture di ricezione turistica e di

produzione di beni e servizi richieste dal mercato, e non ancora attuate

nella fase precedente, strutture sportive e per il tempo libero), ed

eventuale cessione, parziale o totale, delle quote possedute.

2. Consolidamento e sviluppo delle attività impiantate, e di cui si

detengono partecipazioni, per mezzo della produzione, della

trasformazione e della commercializzazione di beni e servizi destinati al

mercato interno dell’isola, o destinati all’esportazione con il marchio

“made in France”.

Page 45: TESI DI LAUREA - Siti Xoom

44

3.2 Le caratteristiche del progetto

La scelta di suddividere il progetto in due fasi distinte, oltre che alle ragioni

strategiche esposte, è dovuta alla necessità di adeguarlo alle seguenti tre

condizioni oggettive della realtà socioeconomica e organizzativa in cui si

trova attualmente l’isola:

1. Il turismo internazionale è praticamente inesistente.

2. L’attuale sistema produttivo dell’isola non è in grado di supportare i

consumi derivanti da una popolazione turistica di livello internazionale.

3. L’organizzazione amministrativa, che fa seguito al recente recepimento

delle normative francesi (adattate alla realtà della Collettività

Dipartimentale) in materia di urbanistica e ambiente, è in corso di

definizione.

La prima condizione ha determinato la portata del progetto che, per la sua

ampiezza, è in grado di offrire a ciascun operatore del settore turistico, le

sinergie operative ed economiche necessarie a rendere accettabile il rischio

d’impresa e il lancio dell’isola nel mondo del turismo internazionale,

garantendo il successo dell’operazione.

La seconda condizione ha determinato l’opportunità di impiantare le attività

per la produzione dei beni e dei servizi necessari alla gestione delle strutture

di ricezione turistica. Queste potranno essere create in proprio ex novo, o

coinvolgendo la struttura socio economica dell’isola per mezzo di

partecipazioni societarie e di contratti di joint-venture con le aziende

esistenti.

L’ultima condizione, ed in particolare il fatto che le Commissioni per il

Turismo, per l’Urbanistica e per l’Ambiente stiano lavorando alla stesura

del piano regolatore dell’isola che dovrà definire i siti e le caratteristiche dei

Page 46: TESI DI LAUREA - Siti Xoom

45

futuri insediamenti turistici, unita alla portata del progetto, permette di agire

in modo da determinare lo stile degli interventi.

3.3 Il progetto operativo

Il progetto può essere scomposto in due operazioni distinte: la prima, quella

che si concretizza con la costruzione delle strutture di ricezione turistica e

con l’avvio della loro gestione, è un’operazione tipicamente imprenditoriale

nel settore turistico, che crea le premesse per il successo della seconda e ne

finanzia l’attuazione.

La seconda, approfittando della strategica posizione al centro del canale del

Mozambico e dello statuto di Collettività Dipartimentale Francese

dell’isola, può contare sulle attività impiantate per soddisfare la domanda di

beni e servizi da parte dei gestori delle attività turistiche, per sviluppare

attività di produzione e commercializzazione importanti, destinate al

mercato interno o all’esportazione con il marchio “made in France”.

La prima fase puo’ essere definita come una classica operazione di

lottizzazione immobiliare, la quale prevede le azioni seguenti:

1. Acquisizione a vario titolo delle aree.

2. Ottenimento dei permessi di costruzione.

3. Ottenimento delle agevolazioni legate al progetto.

4. Eventuale cessione, parziale o totale, delle quote possedute nelle società

immobiliari detentrici dei lotti.

5. Stesura dei progetti definitivi con coinvolgimento dei professionisti

dell’isola.

6. Costruzione delle strutture con il coinvolgimento di imprese locali.

7. Locazione delle strutture alle società di gestione ed avvio dell’attività

turistica.

Page 47: TESI DI LAUREA - Siti Xoom

46

Oltre a queste, dovranno essere svolte anche tutte quelle azioni essenziali

alla riuscita del progetto complessivo e alla valorizzazione dei lotti quali: la

ricerca di partner finanziari e operativi, la stipula dei contratti di fornitura

dei beni e dei servizi tra le società produttrici e quelle di gestione delle

strutture, la stipula, ove necessario, dei contratti con i tour operator e/o le

compagnie aeree, ecc.

L’insieme delle strutture impiantate sull’isola dovrà offrire un ventaglio di

proposte differenziate in grado di soddisfare le differenti domande del

mercato turistico: dalla struttura con sala riunioni, piscine, attrezzature

sportive e locali notturni per viaggi aziendali, congressi e clientela più

esigente, ai villaggi tutto-natura e riposo; dai villini singoli agli alloggi in

residence, al charter nautico. Questo per essere in grado di offrire ai tour

operator internazionali il prodotto “Mayotte” quale destinazione in grado di

soddisfare le esigenze del mercato, assecondando le richieste e le preferenze

della propria clientela.

In particolare si avranno:

hotels: standard elevato, 250 camere (max), sala conferenze impianti

sportivi, fitness, locali notturni.

villaggi: standard da medio a elevato, da 6 a 90 camere, con o senza

piscina, attività varie.

residences: standard elevato, 80 alloggi (max), angolo cottura,

servizio in camera, con o senza piscina e impianti sportivi.

case e villini: standard da medio ad elevato, 2-4 camere, angolo

cottura e servizi, servizio in camera, servizio cucina a richiesta.

charter nautico: standard elevato, 6-10 posti letto, hostess e cuoco,

tender per escursioni, attrezzatura sub.

Le strutture descritte sopra, inoltre dovranno possedere alcune

caratteristiche che le qualifichino e che definiscano l’unicità del prodotto

Page 48: TESI DI LAUREA - Siti Xoom

47

“Mayotte” sul mercato del turismo internazionale, caratteristiche che

definiranno quello che verrà lanciato, e riconosciuto universalmente, come

“stile mahorese”.

3.4 L’attività di produzione e commercializzazione di beni e servizi

Questa attività nasce in primo luogo dall’esigenza di soddisfare i consumi

derivati dalla popolazione turistica di livello internazionale che giungerà

sull’isola in seguito all’impianto delle strutture di ricezione, esigenza che,

come abbiamo visto, l’attuale sistema produttivo dell’isola non è in grado di

supportare.

Inoltre in seguito allo studio di strutture simili a quelle che si intendono

impiantare sull’isola, situate in paesi in via di sviluppo, si è notato che i

singoli gestori sono obbligati a dotarsi in proprio di strutture, attrezzature,

scorte e personale specializzato sia per la produzione di beni di consumo,

sia per i normali servizi di supporto alla loro attività, sia per la

manutenzione e l’assistenza tecnica degli impianti. Beni e servizi che , in

paesi normalmente industrializzati, i gestori sarebbero in grado di reperire

sulla piazza nelle quantità e della qualità necessarie nel momento del

bisogno, ma che, in queste aree, sono irreperibili o estremamente costosi o

inaffidabili (ad es. i prodotti da forno, precotti dolci e salati, gelateria).

Queste attività sono considerate insieme a quelle tipicamente turistiche

come capaci di trasformarsi in un “volano economico” che porterà sviluppo

per l’intera economia mahorese.

Le attività legate alla gestione delle strutture di ricezione turistica possono

essere così riassunte:

1. Importazione, acquisto in loco, produzione in proprio e/o per mezzo di

partner locali e non, stoccaggio e gestione di beni e scorte.

Page 49: TESI DI LAUREA - Siti Xoom

48

2. Fornitura di assistenza tecnica e manodopera qualificata per la

manutenzione ordinaria e straordinaria degli impianti e delle strutture,

fornitura di manodopera generica per lavori saltuari.

3. Trasporto e consegna di beni e personale, trasporto per le attività legate

al turismo.

4. Agenzia generale di promozione turistica e di coordinamento per

l’ottimizzazione dei servizi di prenotazione e di assistenza alla clientela

delle strutture di ricezione turistica dell’isola.

5. Produzione e organizzazione delle attività sportive, culturali e di svago

offerte dai gestori delle strutture di ricezione ai propri clienti.

La maggior parte di queste attività, considerata la competitività in termini di

prezzo ed organizzazione raggiunta grazie all’importanza del suo mercato

principale, può trovare interessanti sbocchi commerciali per i beni ed i

servizi prodotti sia direttamente sull’isola, sia nella limitrofa area

dell’Oceano Indiano.

Utilizzando le diversi strutture impiantate e le sinergie produttive create per

soddisfare questo primo mercato, poi, ci si potrà dedicare allo sviluppo di

nuove occasioni di business contando sulla posizione strategica dell’isola,

territorio francese al centro di una vasta zona in via di sviluppo.

Si pensi ai prodotti da forno a lunga conservazione, succhi di frutta esotica

e bevande, confetture di frutta esotica, lavorazione e inscatolamento di

prodotti ittici, prodotti per la pulizia e la cosmesi alle essenze prodotte

sull’isola, produzione di biancheria e tovaglioli per strutture turistiche e

non, abbigliamento per il personale e gadget per i turisti, prodotti

dell’artigianato, ecc.

Page 50: TESI DI LAUREA - Siti Xoom

49

CAPITOLO 4

LA SOSTENIBILITA’ AMBIENTALE NEL

PROGETTO MAYOTTE

4.1 Linee generali di tutela ambientale

Come già accennato nel precedente capitolo, il Progetto Mayotte intende

sviluppare il turismo sull’isola nel rispetto delle risorse naturali e della

biodiversità. Allargando così ampiamente il campo di applicazione dei

principi di turismo sostenibile, è naturale che gli effetti non si possano

applicare solamente agli aspetti più “fisici” e visibili di questo sviluppo:

non solo quindi nella costruzione degli insediamenti e delle varie strutture,

ma tutta la gestione del turismo sull’isola sarà studiata in modo da avere il

più basso impatto ambientale possibile e la più alta integrazione sociale,

economica e culturale con la realtà locale.

Allo stato dell’arte non sono state ancora decise le strategie operative per

l’applicazione dei principi che andremo ad analizzare in questo capitolo, ma

le linee generali di tutela ambientale possono dare una solida certezza sul

futuro “ambientale” di tutto il progetto.

Page 51: TESI DI LAUREA - Siti Xoom

50

Il primo passo è stato la presa visione ed applicazione della legislazione

francese, comunitaria ed internazionale in campo di sviluppo sostenibile e

conservazione della biodiversità. In questo senso è utile la definizione del

tipo di habitat che sarà oggetto di pressione ambientale, e della presenza di

specie ed ecosistemi soggetti a particolari restrizioni (zone parco); questo

obiettivo sarà perseguito attraverso la collaborazione con le autorità locali

(Prefettura, DAF) e ONG locali, organizzazioni che operano nella zona

dell’oceano indiano (IFREMER), ed organizzazioni internazionali (UNEP,

IUCN, WWF, UNESCO).

Attraverso un estratto dell’UNEP-WCMC Database in cui sono elencate,

secondo la classificazione CITIES Red List 2000, le specie animali presenti

sull’isola, si possono distinguere i seguenti ambienti:

A. Situazione di pericolo estremamente critica (critically endangered)

B. Pericolo (endangered)

C. Vulnerabile (vulnerable)

D. Rischio limitato - lieve minaccia (Lower risk - near threatened)

E. Rischio limitato – pressochè escluso (Lower risk – least concern)

Tale classificazione sarà messa a confronto con i dati in possesso della

autorità locali ed in particolare, per l’aspetto naturalistico, con GIS “LAG-

MAY”, che dal 1983 si occupa del monitoraggio e dello studio della laguna

di Mayotte e con IFREMER (La Réunion Laboratoire Ressources

Halieutiques).

Nell’ambito del discorso di valorizzazione e conservazione dell’ambiente

naturale in senso generale, nell’indagine preliminare sono stati focalizzati

alcuni punti di particolare interesse:

• Laguna e barriera corallina.

• Tartarughe marine.

Page 52: TESI DI LAUREA - Siti Xoom

51

• Mammiferi marini (balene, delfini, dugonghi).

• Lemuri.

• Pipistrelli diurni.

• Flora locale e utilizzazione di alcune specie nell’economia locale

(vaniglia e ylang, piante officinali e ad uso cosmetico).

4.1.1 Progettazione e realizzazione delle strutture

Nella fase di progettazione e realizzazione dei villaggi si avrà una

particolare cura nella minimizzazione dell’impatto ambientale delle

strutture, dal punto di vista di modificazione dell’habitat e del potenziale

inquinamento del suolo, delle acque e dell’aria, in senso generale e con una

particolare attenzione alle peculiarità dell’ambiente Mayotte.

Casi particolari:

• Tartarughe marine: poiché le spiagge di Mayotte sono frequentate da

numerose tartarughe marine, la realizzazione delle strutture si atterrà

alle indicazioni di organismi internazionali (WSPA World Sosiety for

Protection of animals, “Technical reports”- Florida Marine Research

Institute) per quanto riguarda la realizzazione dell’illuminazione e la

gestione delle spiagge antistanti il villaggio.

• Barriera corallina: particolare riguardo darà dato al controllo degli

impianti di scarico, e peculiare attenzione agli eventuali fenomeni di

eutrofizzazione.

Page 53: TESI DI LAUREA - Siti Xoom

52

4.1.2 Gestione delle strutture

Nel momento in cui le prime strutture ricettive diventeranno operative,

entrerà in funzione una “gestione ambientale” dell’ospite, che si articolerà

in :

1. Informazione.

2. Gestione.

Informazione

L’informazione sarà indirizzata alla conoscenza dell’ambiente naturale in

cui gli ospiti verranno a trovarsi, insistendo sulle problematiche

dell’impatto della presenza turistica in un ambiente naturale. A tale scopo

saranno fornite linee-guida di comportamento consapevole, elaborate

specificatamente per un ambiente naturale peculiare come Mayotte, a

contatto con specie animali che non rappresentano un pericolo per il turista

stesso, ma che, per la loro natura mansueta ed inoffensiva, possono subire

danni talora determinati da un comportamento non informato. Non si

tratterà solo di informazioni biologoco-scientifiche, ma saranno indicate

anche le prescrizioni di legge (per esempio il divieto di raccogliere

conchiglie o “ricordi” di altra origine animale o vegetale) e ci saranno

riferimenti anche alle tradizioni del luogo (accenni storici, racconti e

leggende).

L’informazione sarà distinta in due fasi:

I. Prima della partenza: depliant informativi con sezione

apposita, che insista sull’importanza di documentarsi,

fornendo riferimenti bibliografici e possibilità di accedere al

sito internert con sezioni dedicate.

Page 54: TESI DI LAUREA - Siti Xoom

53

II. Durante la permanenza: materiale presente in ogni stanza,

possibilità di seguire brevi seminari su argomenti di interesse

con supporto audiovisivo, possibilità di reperire materiale

informativo all’interno del villaggio. Nel pacchetto di

informazioni saranno contenuti anche i programmi dei

progetti di conservazione ambientale in corso sull’isola con la

possibilità do contribuire personalmente.

Gestione

La gestione dell’ospite sarà articolata indirizzando il turista a seguire i

percorsi predefiniti, o a partecipare ad escursioni guidate in zone destinate

ad uso turistico in accordo con le autorità locali, evitando il

sovraffollamento in zone riconosciute particolarmente sensibili o destinate

alla ricerca scientifica. Le escursioni saranno precedute da un briefing

informativo. Durante le escursioni i gruppi saranno composti da un numero

contenuto di persone, il che permetterà un controllo più agevole da parte

delle guide, indirizzando il gruppo ad un comportamento opportuno, un

minore affollamento ed al tempo stesso permetterà una migliore

comunicazione con l’ospite.

Il personale delle varie strutture, nell’ambito dell’attività formativa, sarà

adeguatamente informato e parteciperà alla messa in opera della politica

ambientale della società, in modo da permettere una migliore e completa

gestione dell’ospite in questo senso. Lo scopo sarà perseguito stilando un

manuale interno della società ed istituendo corsi di aggiornamento.

Il personale addetto all’informazione e alla guida dell’ospite, sarà, quanto

possibile, scelto fra gli abitanti dell’isola, attraverso la collaborazione con le

ONG locali ed istituti scolastici. In questo modo si potrà valorizzare il

patrimonio di conoscenza locale, creando un’immagine più completa della

realtà in cui l’ospite si troverà immerso.

Page 55: TESI DI LAUREA - Siti Xoom

54

Sempre il personale addetto a tali aspetti, potrà contribuire all’attività

scientifica che si svolge sull’isola, raccogliendo dati, nei modi e nei tempi

stabiliti, e segnalando atteggiamenti e situazioni pericolose (presenza di

rifiuti, comportamenti anomali di specie animali, ecc.).

I dati raccolti da quanti opereranno sull’isola, costituiranno un patrimonio

insostituibile per valutare la correttezza della politica ambientale della

società, sia da un punto di vista di valutazione dell’impatto ambientale nel

tempo, sia di coerenza con la politica ambientale stabilita dalle autorità

locali. A tale scopo si incoraggeranno incontri multilaterali periodici, per un

esame della situazione e per concordare e stabilire eventuali azioni

correttive.

Sarà cura della società informare le organizzazioni internazionali (WWF,

IUNC, UNEP, WSPA) della politica ambientale che si intende seguire, e

collaborare con gruppi di ricerca che verranno ad operare sull’isola di

Mayotte.

4.2 Il Centro Turistico Polivalente di M’Tsamboro

Il complesso Turistico polivalente di M’Tsamboro è il primo progetto

d’insediamento turistico sull’isola di Mayotte messo a punto dalla

PROJECTMAJOTTE SARL, in ottemperanza alle linee generali d’intervento

ed alle politiche d’attuazione descritte fino a questo punto.

La scelta di questo sito, che comprende le spiagge di M’Tsanga e di

M’Tsanga Foumbouni, è stata fatta sulla scorta delle informazioni riportate

in un apposito studio in cui si sono evidenziati 18 siti edificabili

turisticamente. Il documento è stato redatto dalla SIM Société Immobiliére

de Mayotte che si occuperà della costruzione di questa prima struttura.

Prima di procedere alla descrizione del progetto, è opportuno ricordare che

tutta l’operazione, dai criteri utilizzati per la progettazione degli immobili,

Page 56: TESI DI LAUREA - Siti Xoom

55

alle norme applicate durante la loro costruzione, fino a quelle adottate per la

gestione alberghiera, è impostata in modo da permettere l’ottenimento di

certificazioni internazionali di qualità ambientale (ISO 14001, EMAS,

ecc.).

Il progetto del C.T.P. di M’Tsamboro prevede la costruzione di due villaggi

turistici a quattro stelle, per un totale di 380 posti letto (sui complessivi

2500 del Progetto Mayotte), situati su due spiagge differenti, e di un centro

polifunzionale con centro congressi per 250 posti a sedere che funge da

complemento dell’offerta dei servizi turistici a disposizione della clientela.

Questo tipo di distribuzione delle strutture turistiche sul territorio è stata

determinata dalla conformazione particolare del terreno. Le due spiagge

principali infatti sono troppo distanti tra loro per permettere la costruzione

di un unico villaggio, ma abbastanza vicine per permettere di utilizzare

un’area servizi centralizzata allo scopo di essere gestite in comune. Questo

permette di sfruttare al massimo la superficie relativamente ridotta dei

terreni con caratteristiche rimarchevoli per l’impianto di camere e strutture

dedicate al pubblico, e, allo stesso tempo di costruire una struttura turistica

di dimensioni importanti senza essere costretti a deturpare il sito con

palazzine a più piani e colate di cemento.

Le camere dei due villaggi sono, in massima parte ricavate in bungalow con

veranda, che si snodano lungo l’asse longitudinale delle spiagge. Entrambi i

villaggi sono dotati di corpo centrale, fulcro della vita sociale del villaggio,

costituiti da reception, bar, ristorante e piscina con anfiteatro adiacente.

Sulle spiagge in prossimità del corpo centrale trova posto il club nautico.

I due villaggi sono uniti tra loro da una passeggiata panoramica, che si

snoda lungo il bordo della punta rocciosa centrale del comprensorio, e che

permette di raggiungere le strutture aperte al pubblico del centro

polifunzionale. Il centro congressi, il ristorante tipico, la boutique della

galleria artigianale e commerciale, il centro diving, il centro benessere, le

Page 57: TESI DI LAUREA - Siti Xoom

56

attrezzature sportive e il lungo ponte panoramico attrezzato a solarium-bar

club, che costituisce una delle attrattive che caratterizzano il complesso.

Alle spalle di queste strutture, immerse nel verde e collegate direttamente

alla strada CCT1, trovano posto le strutture riservate al personale dell’area

servizi centralizzata, che permettono la gestione ottimale di tutto il

complesso: cucina generale, e depositi, magazzini biancheria e materiale

pulizia, laboratori e locali tecnici, uffici, alloggi e mensa per il personale.

4.2.1 Linee adottate nella progettazione delle strutture

Si è trattato di definire uno stile architettonico e di una struttura turistica

tipica “Mahorese” sulla falsa riga delle operazioni fatte, ad esempio alle

Maldive e recentemente ad El Gouna sul Mar Rosso. Lo “Stile Mahorese”

sarà caratterizzato essenzialmente dai seguenti fattori:

1. Basso impatto ambientale delle strutture sia per quanto riguarda

l’architettura sia per quanto riguarda le emissioni ed i consumi.

2. Strutture armoniosamente inserite nelle ricchezze naturali dell’isola per

mantenere intatto il fascino paesaggistico dei luoghi: unità abitative

“leggere” possibilmente separate e nascoste alla vista della natura

circostante.

3. Tipologia delle costruzioni legata alla tradizione culturale dell’isola: in

questo modo si coinvolgeranno le professionalità locali mentre

l’architettura tradizionale dell’isola, caratterizzata dalle influenze delle

diverse etnie, offre ricchi spunti per stabilire linee architettoniche e di

arredamento degli interni “tipiche” e allo stesso tempo “diverse” le une

dalle altre per adattarle ai differenti fini turistici.

4. Standard elevato o medio elevato caratterizzante la “destinazione

Mayotte” nel panorama turistico internazionale.

Page 58: TESI DI LAUREA - Siti Xoom

57

Il risultato di questo lavoro di sintesi e creatività, messo a punto dagli

architetti della SIM è un complesso armoniosamente inserito nel contesto

ambientale circostante, in grado di creare un’immagine dell’isola, capace di

imprimersi positivamente nella memoria del turista per il suo fascino e la

sua originalità.

Le strutture sono costruite in modo da preservare, ed in alcuni casi esaltare,

le caratteristiche morfologiche e naturali del sito. In fase di progettazione

esecutiva e di realizzazione delle strutture sarà posta una particolare

attenzione (come vedremo nel prossimo paragrafo) alla dislocazione e alla

forma degli immobili in modo da permettere la sopravvivenza della

vegetazione e della fauna endemiche esistenti sul sito. Particolare

attenzione sarà posta in modo da non stravolgere la morfologia del terreno,

al fine di rendere possibile una corretta politica di gestione delle acque

piovane che eviti la discesa di fanghi a mare, con i suoi conseguenti

disastrosi effetti sulla barriera corallina.

Inoltre, anche allo scopo di rendere possibile l’impiego di manodopera

locale anche per le rifiniture che richiedono competenze artigianali non

presenti sull’isola, per la costruzione dei bungalow, del centro benessere,

delle piscine e dell’arredo urbano, si farà grande uso del CVV. In estrema

sintesi si tratta di un sistema di produzione di manufatti con una miscela di

cemento. Sabbia e fibra di vetro, che viene spruzzata in stampi preparati ad

hoc. Questa tecnica permette di produrre manufatti di qualsiasi forma, con

una delle superfici perfettamente rifinita in quanto a forma e colore. Per

produrre questo tipo di manufatti sarà impiantata un’unità di produzione a

Mayotte che opererà anche su mercato locale.

Page 59: TESI DI LAUREA - Siti Xoom

58

4.2.2 Indicazioni sulla concezione spaziale, organizzativa e architettonica

Le seguenti indicazioni sono state redatte dalla già citata SIM che si

occuperà della costruzione del nuovo villaggio. Come si diceva nei

paragrafi precedenti il lavoro principale è stato volto alla ricerca di una

totale integrazione della struttura con l’ambiente e l’architettura locale.

Il concetto di villaggio è stato alla base di questa ricerca. Esso, in generale

rappresenta il primo luogo di organizzazione sociale, di cui sono elemento

essenziale il nucleo famigliare ed il quartiere.

Nel caso del villaggio turistico normalmente concepito, questa

organizzazione “orizzontale”, nell’ambito di una notevole densità abitativa,

determina i rapporti di vicinato, e quelli tra cellule private e spazi pubblici,

ove tutto è costruito secondo uno schema preciso di occupazione del

terreno.

Contrariamente ad una normale disposizione simmetrica delle particelle

abitative, questo tipo di struttura vorrebbe utilizzare un ricco “vocabolario”

di facciate, di recinzioni e di paesaggi che, insieme, articoleranno e

qualificheranno gli spazi dedicati al transito, all’accoglienza e alla

convivialità del “quartiere”.

Si tratta quindi di tentare una ricostruzione di un ambiente e di uno stile

tipico, slegato dalla concezione altamente artificiosa delle normali

“rappresentazioni” turistiche di agglomerati urbani esistenti. In questo caso

si va oltre per completare l’opera con una piena integrazione ambientale,

sociale, spaziale e culturale nel rispetto della morfologia del territorio: il

risultato finale sarà rappresentato da una naturale evoluzione di un tipico

villaggio locale, naturalmente cresciuto secondo una disposizione casuale,

in una struttura turistica di elevato standard qualitativo e bassissimo impatto

visivo.

Il lavoro di reinterpretazione in chiave ricettiva alberghiera degli spazi,

delle forme e dei colori dell’habitat tradizionale mahorese, ha portato alla

Page 60: TESI DI LAUREA - Siti Xoom

59

progettazione di bangalow che offrono al turista la sensazione di essere

alloggiato, oltre che in una struttura dotata di particolare charme, in una

camera con spazi, servizi e funzionalità assimilabili a quelle di una suite.

Tutti i bungalow si aprono all’esterno su due spazi ben distinti, per

riproporre il nucleo abitativo classico della casa mahorese: uno spazio

“pubblico” (cioè una veranda aperta verso le parti comuni del villaggio) ed

uno “privato” (cioè recintato con materiali tradizionali che lo nascondono

alla vista di terzi). Questi due spazi, opportunamente arredati con amache,

poltroncine e tavolini, amplieranno la superficie esclusiva del bungalow. Il

cortile interno sarà normalmente privo di vegetazione; nel caso fosse

possibile saranno inserite piante da frutto e piccole coltivazioni orticole.

Ogni unità abitativa ed ogni costruzione, pur rispettando il livello di confort

ed i criteri qualitativi richiesti, saranno personalizzati e valorizzati

utilizzando tecniche di realizzazione e decorazione , rappresentative delle

capacità di imprese ed artigiani mahoresi.

Nel modo di comporre il mosaico delle costruzioni le une rispetto alle altre,

e tutte in rapporto all’ambiente circostante, viene richiamato il concetto di

“articolazione”. Non ci sarà un allineamento geometrico a comparire sul

terreno, ma si terranno piuttosto in considerazione i principi di adattamento

pragmatico al sito. La sua morfologia detterà la disposizione di una struttura

fitta di elementi, nell’ambito della quale saranno rispettate le suddivisioni

tra spazi “intimi” e privati, distinti e isolati, sia visivamente sia

acusticamente, e quelli pubblici e conviviali.

La concentrazione a “quartiere” degli spazi abitativi permetterà di estendere

anche a quello di transito e di incontro il medesimo alto livello qualitativo

nella realizzazione. L’adattamento della disposizione dei moduli rispetto

alle pendenze del terreno, consentirà una magnifica vista ad ogni struttura,

senza necessità di sopraelevazioni notevoli.

Page 61: TESI DI LAUREA - Siti Xoom

60

Nel suo complesso il villaggio non dovrà mimetizzarsi, ne parafrasare

pedagogicamente il vissuto mahorese: esso rappresenterà un’identità

fortemente personalizzata e integrata nel tessuto ambientale. Richiamerà

un’immagine di grande struttura alberghiera legata a capacità mahoresi,

mentre l’identità forte sarà costituita dall’immediato riferimento alla cultura

locale e popolare, fino ad ora associata al solo concetto di struttura abitativa

privata.

Page 62: TESI DI LAUREA - Siti Xoom

61

CONCLUSIONI

E’ indubbio che lo stato dell’ambiente sia una delle problematiche di cui

tener conto nell’immaginare i percorsi di sviluppo su scala mondiale.

Come sarà sottolineato nel prossimo World Summit on Sustainable

Development (Johannesburg, settembre 2002), il comparto turistico

rappresenta responsabilità fondamentali rispetto ai temi ambientali, sebbene

esse vangano sovente sottovalutate.

L’UNEP, organizzazione dell’ONU preposta ai programmi ambientali, ha

dichiarato il 2002 Anno dell’Ecoturismo. Accanto a questa presa di

coscienza “sociale”, si va accompagnando una maggior consapevolezza del

turista stesso: il tema del turismo sostenibile non è più confinato nei

dibattiti politici o accademici, ma si va diffondendo sempre più come

sensibilità pubblica.

Il mercato viene così influenzato da queste tendenze e gli operatori del

settore non possono prescindere da un attento riesame del loro lavoro in

senso ambientale.

Il Progetto Mayotte rappresenta un interessante tentativo di conciliare

concetti di marketing e teorie della sostenibilità.

Page 63: TESI DI LAUREA - Siti Xoom

62

Il compromesso fra le ragioni commerciali ed economiche, ed i criteri di

sostenibilità rappresenta quindi uno degli elementi innovativi

dell’operazione. Per questo l’ambientale è il vero “valore aggiunto” del

Progetto Mayotte nei cui modelli di costruzione e di gestione, la

conservazione duratura dell’ambiente, per una valorizzazione a lungo

termine, ha occupato un ruolo centrale.

Purtroppo, come già evidenziato, lo stato di attuazione del progetto non

permette ancora di valutare quali degli obiettivi siano stati raggiunti, ma il

lavoro di progettazione può porre solide basi per un suo successo sia dal

punto di vista imprenditoriale sia dal punto di vista ambientale.

Page 64: TESI DI LAUREA - Siti Xoom

63

BIBLIOGRAFIA

ACTA (Associazione Cultura Turismo e Ambiente), Ecologia in albergo,

Manuale per il recupero ambientale nei luoghi dell'ospitalità, Milano.

ASSOCIAZIONE JESOLANA ALBERGATORI, Legambiente,

Movimento Consumatori Veneto, Albergo per l'ambiente e Jesolo per

l'ambiente, Jesolo dicembre 1995.

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