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Via Duca d’Aosta 14 14100 Asti – Italy Tel. +39 347.8672467 [email protected] www.studiokappa.it STRUMENTI DI MAPPATURA DELLE RELAZIONI NEL GRUPPO CLASSE Modulo di formazione Istituto Comprensivo di Rocchetta Tanaro (Asti), 11 settembre e 13 novembre 2014 Crescita e Sviluppo Personale, Sociale, Culturale e di Comunità Studio Kappa Report le

STRUMENTI DI MAPPATURA DELLE RELAZIONI - icrocchetta.org IC- Rocchetta... · “Strumenti di mappatura delle relazioni nel gruppo classe”, tenutosi a Rocchetta Tanaro (Asti) nelle

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STRUMENTI DI MAPPATURA DELLE RELAZIONI NEL GRUPPO CLASSE

Modulo di formazione

I s t i t u t o C o m p r e n s i v o d i R o c c h e t t a T a n a r o ( A s t i ) , 1 1 s e t t e m b r e e 1 3 n o v e m b r e 2 0 1 4

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Pag. 11

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Pag. 28

Pag 29

Il viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma nell’avere nuovi occhi

M. Proust

Indice

Premessa

Introduzione

I partner e i bisogni formativi

Gli obiettivi formativi

Metodologia e Approccio

I Formatori

I partecipanti

Lo schema del percorso formativo

In viaggio….

Conclusioni

Bibliografia

Studio Kappa

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Premessa Il presente report è stato predisposto a conclusione del modulo formativo “Strumenti di mappatura delle relazioni nel gruppo classe”, tenutosi a Rocchetta Tanaro (Asti) nelle giornate dell’11 settembre e del 13 novembre 2014. Nasce con l’obiettivo di documentare il lavoro svolto e di diventare uno strumento di lavoro per chi ha partecipato. Aspira a rappresentare, per chi era presente, un’occasione per rintracciare aspetti specifici del percorso costruito insieme, per ritrovare «i principi» che guidano l’utilizzo degli strumenti, per rievocare e riconoscere i limiti e le potenzialità degli stessi. Spera di poter sostenere spazi di confronto e forme di collaborazione tra colleghi, sia durante la progettazione e conduzione dei loro incontri con le classi che nei momenti di verifica collettiva programmati. Si augura di risultare interessante anche per chi, non avendo partecipato all’esperienza, avrà la curiosità di sfogliarne le pagine alla ricerca di suggestioni e spunti per il suo lavoro. Tutto il percorso è stato possibile soprattutto grazie alla partecipazione attiva ed entusiasta degli insegnanti che hanno scelto di mettersi in gioco e di misurarsi con gli strumenti proposti. Buona lettura. S. Deflorian, C. Leso, M. Baron

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Introduzione Il gruppo-classe rappresenta la struttura di base attraverso cui l’organizzazione scolastica persegue gli obiettivi istituzionali della “acquisizione sistematica e programmata di conoscenze” (Carli, Mosca, 1980, p.66), “ma costituisce anche l’ambito entro il quale si manifestano bisogni di natura individuale, differenti da quelli istituzionali (ad esempio il bisogno di avere amicizia, di conquistare prestigio o di scaricare aggressività)” (Carli, Mosca, 1980, p.69). Quest’ultimo aspetto, definito da Carli e Mosca (Carli, Mosca, 1980) come livello subistituzionale, caratterizza profondamente il processo di socializzazione ed è spesso considerato dagli insegnanti l’ambito all’interno del quale si manifestano problemi di relazione tra gli alunni e tra gli alunni e il corpo docente. D’altra parte non sempre l'insegnante riesce a cogliere correttamente la qualità e la quantità dei rapporti interpersonali che si instaurano all'interno di una classe. Moreno, il fondatore della sociometria, individua nello iato esistente tra la percezione dell’insegnante e il reale status sociale degli allievi, la causa che forse maggiormente incide negativamente nella costruzione di rapporti adeguati e gratificanti tra alunni e docenti. (J.L. Moreno, 1943) Quindi, un mancato riconoscimento ed una inadeguata esplicitazione dei bisogni emergenti a questo livello può determinare una integrazione problematica e disfunzionale del gruppo-classe, incidendo, di conseguenza, negativamente sul processo primario dell’apprendimento.

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I partner

I bisogni

I partner Il percorso formativo è stato progettato e programmato in stretta relazione con specifici bisogni condivisi dai docenti dell’Istituto Comprensivo di Rocchetta Tanaro durante gli incontri collegiali e rappresentati dalle figure strumentali designate nell’ambito di un incontro preliminare con due professionisti dello Studio Kappa.

I bisogni formativi

Durante l’incontro infatti le insegnanti hanno contestualizzato, caratterizzato ed evidenziato il bisogno di avere uno spazio di confronto volto a raggiungere una maggiore consapevolezza circa la gestione e prevenzione dei conflitti, e a consolidare la condivisione di strategie di gestione della classe che possano orientare positivamente i conflitti in essa presenti e sostenere il riconoscimento di dinamiche relazionali potenzialmente negative, sia dal punto di vista sociale che didattico. Condivisa la complessità del tema e l’opportunità di articolare un percorso di ampio respiro, magari sviluppabile su più moduli formativi e, per ragioni economiche e organizzative, su diversi anni scolastici, si è arrivati a concordare per l’anno scolastico 2014/2015 lo sviluppo di un percorso di formazione volto al raggiungimento di alcuni specifici obiettivi.

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Gli obiettivi

Gli obiettivi formativi Offrire chiavi e strumenti di lettura e interpretazione del gruppo classe utili a riconoscere le dinamiche relazionali meno evidenti nella quotidianità scolastica, ma che pure spesso portano il gruppo classe verso comportamenti più o meno funzionali. Riflettere sull'esperienza individuando corrette strategie di gestione delle dinamiche di classe con l’obiettivo di riconoscere in una fase molto iniziale il conflitto e gestirne lo sviluppo in senso positivo per la classe. Condividere con gli insegnanti l’idea che esista un livello di funzionamento del gruppo non sempre esplicito eppure in grado di influenzarne fortemente l’identità e le dinamiche. Fornire agli insegnanti uno strumento che possa aiutare a rintracciare e riconoscere con maggior chiarezza la parte meno esplicita delle relazioni del gruppo classe e quindi a costruirne una mappa.

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Teoria e pratica:

apprendere dalla

esperienza

Documentare l’esperienza

Metodologia e approccio Si è lavorato con uno sguardo multidimensionale nell’ottica di cogliere la complessità delle dinamiche che si intrecciano in una classe, nelle quali entrano relazioni tra pari, relazioni tra famiglia e scuola, tra famiglie stesse e relazioni tra insegnanti. Lavorare su aspetti relazionali e sociali ci ha consentito di avere uno sguardo critico rispetto al manifestarsi di dinamiche e comportamenti che hanno suscitato l’interesse ed il bisogno degli insegnanti di un approfondimento teorico, metodologico e pratico. Proprio in virtù di rispondere a tale bisogno, l’approccio utilizzato nel momento formativo è stato di inquadramento teorico, ma anche di esperienza pratica e centrata sugli aspetti metodologici dello strumento piuttosto che di condivisione di riflessioni ed esperienze all’interno del gruppo. Valorizzazione dell’esperienza concreta è stato il punto di partenza per proporre un approccio più oggettivo nell’osservazione e nella mappatura degli aspetti relazionali di gruppo. Il binomio esperienza-curiosità, quando ben integrato, permette di aprire trovare nuovi modi di vedere la stessa realtà.

Il viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma nell’avere nuovi occhi (M. Proust)

L’ausilio della macchina fotografica e della videocamera hanno offerto l’opportunità di rivedere ed interpretare insieme momenti significativi dell’esperienza e contribuito a lasciare traccia degli eventi, a conferma e arricchimento del valore del lavoro fatto insieme.

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Chi siamo

Formatori

Candida Leso - Psicologa del Lavoro e delle Organizzazioni Mirella Baron - Psicologa Clinica e di Comunità Simone Deflorian - Consulente per lo Sviluppo Partecipato di Città e Organizzazioni Per questo percorso formativo è stata scelta la co-conduzione. Tale approccio ha dato ricchezza e complessità all’intervento grazie all’ integrazione delle professionalità dei formatori intervenuti. I tre formatori, infatti, pur condividendo valori, obiettivi e metodologie di lavoro hanno professionalità specifiche che sono state messe al servizio del gruppo (per maggiori dettagli www.studiokappa.it/i professionisti dello studio)

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Partecipanti

I partecipanti

Hanno partecipato alcuni insegnanti dell’”Istituto Comprensivo di Rocchetta Tanaro (At)”. In particolare coloro che operano nelle scuole dell’infanzia, scuola elementare e scuola media inferiore ubicate nei comuni di Castello d’Annone, Portacomaro, Refrancore e Rocchetta Tanaro. Uno dei partecipanti ha dato il suo contributo rappresentando la sua esperienza all’interno della scuola secondaria di Moncalvo.

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Analisi della domanda

Allineamento teorico e strumenti

Attività sul campo

Valutazione partecipata

Lo schema di lavoro del percorso formativo L’impianto progettuale, nell’ottica della ricerca-azione, è stato così definito. Analisi della domanda: in questa fase sono stati evidenziati i bisogni degli insegnanti e focalizzate le aspettative rispetto all’intervento. PRIMA GIORNATA, prima dell’inizio della scuola: è stata condivisa con gli insegnanti una giornata di formazione nella quale ci si è allineati sulla necessità, per meglio comprendere i bisogni e le dinamiche del gruppo classe, di focalizzare la propria attenzione anche sugli aspetti di funzionamento implicito che, anche se meno evidenti, influenzano in modo significativo le relazioni ed i movimenti del gruppo stesso. Accanto ad un momento teorico e a fasi di condivisione dell’esperienza, è stato proposto un approccio metodologico ed uno strumento, il sociogramma, avente, in combinazione con gli altri strumenti consueti degli insegnanti, la possibilità di dare informazioni circa il vissuto degli allievi e il loro posizionamento all’interno delle relazioni nel gruppo classe. SPERIMENTAZIONE DEGLI STRUMENTI. A scuola avviata. E’ la fase, questa, nella quale gli insegnanti hanno sperimentato l’approccio e lo strumento nelle loro classi. E’ la teoria che scende sulla realtà. SECONDA GIORNATA: a due mesi dall’inizio del progetto. C’è stata una giornata di follow-up nella quale: - è stata verificata la validità, l’applicabilità e la ripetibilità dell’approccio e dello strumento proposti - si è fatta una riflessione sull’utilità del percorso formativo sulla base degli indicatori di risultato costruiti e condivisi nel corso dell’incontro precedente.

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Prima giornata

In viaggio….. Descrizione della PRIMA GIORNATA, prima dell’inizio della scuola La 1^ giornata formativa si è articolata su una traccia così strutturata:

PRESENTIAMOCI Le aspettative L’OGGETTO DELLA NOSTRA ATTENZIONE: IL GRUPPO CLASSE Ostacoli per la lettura corretta del gruppo classe Il gruppo è in movimento L’individuo è in movimento Il gruppo ha diversi livelli di funzionamento UNO STRUMENTO PER MAPPARE LE RELAZIONI NEL GRUPPO Il Sociogramma Caratteristiche UTILIZZIAMO IL SOCIOGRAMMA Testiamolo prima Progettiamo nei dettagli l’intervento Le possibili domande Elaboriamo i risultati PREPARIAMOCI A VALUTARE INSIEME I RISULTATI

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Le aspettative

PRESENTIAMOCI Le aspettative L’apertura della giornata ha visto l’attivazione dei partecipanti che, con il contributo di alcuni esercizi sociometrici e di giochi di drammatizzazione dei vissuti hanno potuto esprimere e condividere le precise aspettative sul percorso che stava cominciando.

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Le aspettative

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ll focus: il gruppo classe Il gruppo è soggetto a continui cambiamenti di stato ed emozioni

L’OGGETTO DELLA NOSTRA ATTENZIONE: IL GRUPPO CLASSE Definite e condivise le aspettative e concordate le modalità di lavoro, si è proceduto, dopo una breve introduzione teorica, a convogliare l’attenzione sul gruppo classe riconoscendolo come focus della nostra attenzione. Alternando brainstorming, confronti in piccolo gruppo sulle esperienze, simulazioni e riflessioni sulle emozioni emerse, è stato possibile riconoscere alcune delle motivazioni che condizionano la lettura ed interpretazione del gruppo classe ed in particolare che:

Kurt Lewin, psicologo tedesco pioniere della psicologia sociale, ci insegna che “il gruppo è qualche cosa in più e di diverso dalla somma dei singoli individui”. Ogni movimento di uno dei membri influenza gli altri, e, di conseguenza, la sua struttura.

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Gli insegnanti sono portatori di soggettività ed emozioni all’interno del gruppo classe

Le emozioni del gruppo sono il risultato del reciproco e continuo influenzamento tra i suoi membri: questo significa che la fisionomia del gruppo e le emozioni che lo attraversano, le relazioni tra gli individui sono in continua evoluzione. L’insegnante è in movimento

Anche l’insegnante è portatore di una soggettività che può rendere, in alcuni momenti, difficile cogliere l’essenza e la complessità del gruppo, e così come il riconoscere i bisogni, le emozioni, i disagi, le relazioni che lo caratterizzano e lo rendono unico.

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Livello esplicito e livello implicito Dare oggettività

Il gruppo funziona ad un livello esplicito e ad un livello implicito.

Il gruppo funziona su due livelli: il livello esplicito, visibile a tutti, e quello implicito, più difficile da cogliere. Il livello implicito, fatto di emozioni, sentimenti e variabili non sempre facilmente individuabili sul piano esplicito può fortemente influenzare l’identità del gruppo. A fronte di tanta complessità, cercare un punto di osservazione oggettivo sembra essere una buona strada per leggere con maggiore consapevolezza e senso critico le dinamiche del gruppo, riconoscere i bisogni individuali e collettivi e dare risposte adeguate.

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Il sociogramma

UNO STRUMENTO PER MAPPARE LE RELAZIONI NEL GRUPPO Alla ricerca di elementi di oggettività che possano sostenere la lettura delle relazioni tra i componenti del gruppo classe e suggerire agli insegnanti strategie di intervento nella stessa, viene proposta l’analisi di uno strumento:

IL SOCIOGRAMMA:

Lo strumento infatti consente di fissare un’immagine in base alla quale tracciare una strada, cogliere la difformità rispetto al percorso progettato e individuare gli ostacoli. Se e quando riconosciuti si possono progettare strategie più adatte a superarli. Solo a posteriori è possibile valutare e riflettere su che cosa ha funzionato e che cosa no. Si riflette inoltre sul sociogramma come opportunità di integrazione di punti di vista e riflessione congiunta sul gruppo classe nell’ottica della collaborazione tra colleghi. Ci si confronta su specifiche caratteristiche dello strumento e su attenzioni operative utili ad una buona rispondenza dello stesso: Definizione dell’area di indagine e del relativo obiettivo Domande focalizzate sui comportamenti oggettivi che traducono una dinamica (livello implicito) Più livelli di analisi (sull’individuo e sul gruppo) Utilizzo dei risultati per la definizione di una strategia per raggiungere l’obiettivo

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Come utilizziamo lo strumento

UTILIZZIAMO IL SOCIOGRAMMA In piccoli gruppi, costituitisi in considerazione dell’ordine di scuola all’interno del quale gli insegnanti lavorano, si riflette sull’opportuna pianificazione metodologica dell’intervento. Ci si confronta, prima in piccoli gruppi e poi in plenaria, sulla sequenza di azioni (cronoprogramma di seguito) che sarebbe opportuno sviluppare al fine della sperimentazione dello strumento.

e sulle attenzioni da avere nel definire le domande da porre in relazione all’area di esplorazione che devono essere esplicite, precise, rivolte in forma positiva, fare riferimento ad elementi di vita concreti adeguata all’età degli allievi e contenere una sola variabile.

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Scuola primaria Scuola media inferiore

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Rielaborare le risposte

Gli indicatori di risultato

Le risposte alle domande da parte degli intervistati potranno essere rielaborate attraverso uno strumento informatizzato di cui si riporta di seguito la struttura.

PREPARIAMOCI A VALUTARE INSIEME I RISULTATI Prossimi al termine della giornata si propone una meta-lettura del processo formativo. I partecipanti sono invitati infatti a pre-stimare quali potranno essere gli indicatori di uno sviluppo positivo del lavoro svolto, sia dal punto di vista dell’utilità degli strumenti oggetto di analisi sia dal punto di vista della collaborazione con gli altri colleghi, ritenuta l’elemento qualificante per migliorare ed integrare il proprio sguardo su una situazione complessa quale il gruppo classe. La riflessione partecipata individua le seguenti aspettative concrete ed i seguenti indicatori:

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Testiamo lo strumento

Utilizzo dello strumento

Descrizione della SECONDA GIORNATA, a scuola avviata da due mesi circa Nei due mesi intercorsi tra la prima e la seconda giornata gli insegnanti hanno avuto la possibilità di sperimentare lo strumento seguendo le indicazioni date nel primo incontro. La consegna era di somministrare lo strumento due volte con lo stesso gruppo per valutare i cambiamenti avvenuti nel tempo nel gruppo e provare anche ad immaginare, a priori, il risultato dell’analisi. La seconda giornata è stata quindi centrata proprio sulla valutazione con il gruppo della reale applicabilità dello strumento presentato nella prima parte ed evidenziarne punti di forza e di debolezza. Si è ripartiti quindi dagli indicatori di risultato definiti con il gruppo al termine della prima giornata per avviare un lavoro di condivisione e riflessione sui risultati ottenuti. Sostanzialmente tutti i partecipanti al percorso hanno applicato il sociogramma

si no

Hai utilizzato il sociogramma con la classe?

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Questa buona base di utilizzo ha consentito di fare delle riflessioni di tipo qualitativo e operativo sullo strumento e sull’approccio proposto.

UTILIZZO SOCIOGRAMMA

si

no

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L’area di indagine

Qual è stata l’area di indagine sulla quale si sono concentrati di più gli insegnanti?

Relazione/ integrazione

Collaboraz Altro

Quale area hai indagato

di quelle individuate nel corso

dell'incontro precedente?

19 3 0

L’area della relazione e dell’integrazione è stata l’area maggiormente esplorata dagli insegnanti, a riprova di quanto gli aspetti relazionali all’interno della classe siano vissuti come una variabile importante rispetto al buon andamento della classe. Molte delle domande formulate nella somministrazione del sociogramma avevano l’obiettivo di valutare le relazioni tra gli allievi, la reciprocità delle relazioni stesse e il grado di integrazione o di esclusione di alcuni soggetti. Quest’ultimo tema è stato infatti identificato dalle insegnanti uno degli aspetti maggiormente critici da identificare correttamente per via delle variabili non esplicite eppure in grado di influenzare molto il clima della classe. Cosa hanno notato

AREA DI INDAGINE

Relazione /

integrazione

Collaboraz

Altro

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Quante volte è stato

utilizzato il sociogramma

Il livello implicito

Quante volte è stato utilizzato il sociogramma?

0 1 2 più di 2

Quante volte hai proposto alla classe il sociogramma?

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Il sociogramma è stato proposto in via generale due volte alla classe, nell’ottica di avere una fase di confronto rispetto ad una prima somministrazione e per valutare ed evidenziare i cambiamenti verificatisi nel periodo intermedio.

si no

Il sociogramma ti ha aiutato a riconoscere le relazioni implicite nel gruppo?

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Gli insegnanti hanno valutato utile il sociogramma e hanno dichiarato all’unanimità che lo utilizzeranno ancora.

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UTILITA' DEL SOCIOGRAMMA

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Utilità dello strumento

In che modo è stato utile il sociogramma per questo gruppo di insegnanti? Molti di loro hanno dichiarato di avere avuto la possibilità di integrare lo strumento soggettivo dell’osservazione con uno strumento maggiormente oggettivo che ha avuto soprattutto il merito di tradurre il vissuto dei ragazzi. Proprio questo elemento in qualche modo ha fatto la differenza, perché ha consentito di portare alla luce aspetti non facilmente osservabili attraverso l’osservazione e la relazione quotidiana. Avere conoscenza delle dinamiche non molto evidenti, ma eppure influenti, secondo il loro punto di vista consente di focalizzare maggiormente l’attenzione su certi bambini o ragazzi o su alcuni specifici momenti di socializzazione. O, ancora, sulla possibilità di formare gruppi di lavoro maggiormente favorenti dinamiche di inclusione. Un altro elemento di riflessione proposto dagli interventi è stata l’emozione provata da alcuni insegnanti in particolare, nel vedere “scritte nero su bianco” (parole loro) dinamiche si inclusione o esclusione. Un’emozione che guida il rapporto con gli allievi e che aiuta ad identificarsi con il loro agio o disagio e con la grande responsabilità sociale, oltre che didattica, del proprio ruolo di insegnante. Ultima, ma non meno importante riflessione, è stato il ruolo di facilitatore di relazioni tra colleghi che il sociogramma ha avuto in molti casi. La mappatura delle relazioni nella classe ha infatti dato ad alcuni insegnanti l’occasione di condividere con colleghi sia interni che esterni al progetto alcune considerazioni circa l’inclusione o l’esclusione di alcuni allievi. Dinamiche a volte inaspettate, diverse da un’analisi derivante dall’osservazione oggettiva. Se insegnare significa anche condividere obiettivi educativi possiamo certamente affermare che in alcuni casi questo lavoro ha avuto il merito di riattivare pensieri ed energie tra colleghi nell’ottica di integrare e valorizzare le reciproche esperienze a favore del gruppo classe.

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Conclusioni

A conclusione del lavoro, il gruppo ha provato ad immaginare con quale parola ci si poteva salutare al temine di questo viaggio che è al tempo stesso un punto di arrivo rispetto ad un percorso stabilito e un punto di partenza rispetto alla possibilità di sperimentare.

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La parola con la quale ci lasciamoLa parola con la quale ci lasciamo

La parola con la quale ci lasciamo alla fine di questo percorso che è punto di arrivo e punto di partenza

La parola con la quale ci lasciamo alla fine di questo percorso che è punto di arrivo e punto di partenza

“Abbiate cura dei mezzi e i fini si realizzeranno da soli”.

(Gandhi)

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Bibliografia M.B. Breda e F. Santanera, Handicap: oltre la legge quadro, Utet, Torino, 1995 R. Carli e al., Gruppo e istituzione scuola, Boringhieri, Torino, 1980 R. Carli e R.M. Paniccia, Psicosociologia delle organizzazioni, Il Mulino, Bologna, 1981 R Carli e Mosca A., Gruppo e istituzione a scuola, Torino, Boringhieri, 1988 K. Lewin, i conflitti sociali, Angeli, Milano, 1980 K Lewin, Teoria e sperimentazione in psicologa sociale, Il Mulino, Bologna, 1972 G. P. Quaglino, Fare formazione, Il Mulino, Bologna, 1985 J.L. Moreno, Il teatro della spontaneità, Guaraldi, Firenze, 1980a J.L. Moreno, Principi di sociometria, psicoterapia di gruppo e sociodramma, Etas, Milano, 1980b A. Canevaro, D. Ianes (a cura di) , Buone prassi di integrazione scolastica ,Trento, Erickson,1999 S. Deflorian, C.Leso, T. Fornasari, I. Mazza (a cura di) , La formazione integrata, Un indicatore di qualità dell’integrazione scolastica. L’esperienza parmigiana. In “Integrazione scolastica e sociale”, Trento, Erickson, 2010

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Studio di formazione e consulenza

Sviluppo

personale, sociale,

culturale e di comunità

Responsabilità diretta dei professionisti

Qualità della vita e qualità dell’offerta dei servizi

Per

informazioni

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Lo Studio Kappa è uno studio di formazione e consulenza. Nato nel 2004 come network, raccoglie l’esperienza di professionisti provenienti da diverse regioni del nord Italia, specializzati in discipline e saperi differenti, con l’intento di integrare professionalità e competenze in un’ottica olistico-sistemica. Lo Studio Kappa, che ha sede ad Asti, opera nel campo della formazione, della consulenza e della ricerca con la finalità di promuovere la crescita e lo sviluppo personale, sociale, culturale e di comunità, fornendo supporto professionale ad enti, servizi, aziende ed organizzazioni che intendono migliorare l’efficacia dei propri servizi in un’ottica di sviluppo umano, sociale, culturale e di comunità. Lo Studio Kappa è costituito da un gruppo di professionisti e di collaboratori di collaudate competenze, con cui si sono sperimentate significative convergenze d’impostazione metodologica. L'organizzazione interna è fondata su un'articolazione per progetti. I professionisti si assumono la responsabilità diretta della loro realizzazione, curando in modo integrato i diversi aspetti dell'attività e valorizzando competenze e cooperazioni con i colleghi. Lo Studio Kappa è una risorsa a disposizione di amministrazioni pubbliche, aziende, servizi scolastici, sociali, sanitari e culturali che intendano lavorare sul miglioramento dei processi interni, della qualità della vita e della qualità dell’offerta dei servizi (outcome). In questi anni, in particolare, Studio Kappa è stato contattato da Comuni, Province, Consorzi di Comuni, ASL, Università, Centri Studi e Ricerche, Biblioteche, Enti di formazione, Cooperative Sociali, Società, Centri Servizi, Organizzazioni di Volontariato, prevalentemente in Piemonte, Valle d'Aosta, Lombardia, Liguria ed Emilia Romagna.

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