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Stimolazione Multisensoriale in Soggetti con Disabilità
Intellettiva Grave: Studio Clinico Pilota
P. Cavalletti (Fisioterapista) S. Formenton (Fisioterapista) F. A. Manna (Psicologo) Centro di Riabilitazione Opera Don Guanella, Roma
EBM (Evidence-based medicine) La letteratura complessivamente mostra che la stimolazione multisensoriale
è comunemente impiegata per: ü Migliorare il tono dell’umore(1) ü Ridurre comportamenti «maladattivi» e aumentare quelli positivi(2)
ü Mantenere a lungo termine i benefici cognitivi e funzionali(3) ü Promuovere la relazione con i caregivers e ridurne lo stress(4)
ü Facilitare l’interazione e la comunicazione(5)
• (1) (Baker 2001; Cox 2004; Pinkney 1997) • (2) (Baker 2001; Van Diepen 2002; Hope 1998; Long 1992) • (3) (Orrel et al., 2005; Aguirre et al. 2011; Orrel et al. 2014)
• (4) (McKenzie 1995; Savage 1996) • (5) (Spaull 1998)
Obiettivi Promuovere il benessere della persona secondo il costrutto della Qualità della Vita
v Abbassare i livelli di ansia v Agire sui disturbi della condotta v Stimolare un esplorazione positiva dell’ambiente v Favorire il contatto e la relazione v Favorire la generalizzazione e la perduranza degli effetti
positivi
Metodo Strumenti
v VAP-h (Valutazione degli aspetti psicopatologici nell'handicap)
v Spaid-g (Strumento Psichiatrico per l’Adulto Intellettivamente Disabile)
Campione v 5 individui affetti da Disabilità intellettiva grave-profonda, PCI. Deficit cognitivo e disturbo di attenzione, Anartria, Stereotipie verbali e motorie
Rilevamento parametri vitali (t0-t1)
v Vengono rilevati pressione Sistolica e Diastolica, frequenza cardiaca e SpO2 ad inizio e fine trattamento
Vap-h Spaid g
Difficoltà relazionali di base, iperattività e
stereotipie
Tratto autistico
Rigidità e perseverazione DOC
Oppositivismo D.P.ODD
Instabilità emotiva e reazioni d’ansia
D.P.Anx
Materiali Oggetti vibranti e massaggianti (Stimolazione cinestesica) Texture su pannelli, materiali vari (Stimolazione tattile) Lettore Musicale e strumenti (Stimolazione uditiva) Luci, fibre ottiche, videoproiettore (Stimolazione visiva) Diffusore di aromi (Stimolazione olfattiva) Piscina in gomma contenente palline che avvolgono il corpo (Stimolazione propriocettiva)
Conclusioni v Effetti immediati durante la seduta: Miglioramento dell’umore,
stato di rilassamento con diminuzione/esaurimento delle stereotipie verbali, tendenza ad una motricità esplorativa
v Effetti a fine seduta: mantenimento di valori standard nei
parametri vitali, riduzione/scomparsa scialorrea, rilassamento muscolare
v Effetti a lungo termine: ottimizzazione degli effetti di
rilassamento al di fuori del contesto terapeutico attraverso interventi ambientali
1
Stimolazione Multisensoriale in Soggetti con Disabilità Intellettiva Grave. Studio Clinico Pilota
Autori: Cavalletti, Paola (Fisioterapista respiratoria)a│ Formenton, Simona (Fisioterapista motoria)a│Manna Fernando Antonio (Psicologo)a
a Centro di Riabilitazione Opera Don Guanella, Roma, Italia
ABSTRACT
Obiettivi: valutare gli effetti della Stimolazione Multisensoriale sugli aspetti psicopatologici e sulle abilità prassiche in soggetti a regime residenziale con Disabilità intellettiva grave. Metodo e materiali: Cinque partecipanti con disturbo di attenzione, tetraparesi spastica, anartria, stereotipie verbali e motorie sono stati inseriti in sedute bisettimanali di 2 ore per 11 settimane (marzo 2015-febbraio 2016), adottando tecniche di rilassamento respiratorio e motorio e stimolazione visiva, uditiva, tattile, olfattiva, cinestesica, in ambiente liberamente ispirato al Metodo Snoezelen. L’assessment (VAP-H, SPAID G, ICF) è stato effettuato pre-studio e post-studio; i parametri vitali sono stati rilevati ad inizio e fine di ciascuna seduta. Risultati: Si è riscontrata diminuzione a breve-medio termine di ansia e stereotipie; miglioramento delle capacità prassiche; variazioni dei parametri vitali. Conclusioni: I risultati suggeriscono che la Stimolazione Multisensoriale in ambiente strutturato facilita il rilassamento psicomotorio, favorisce la comunicazione con il caregiver, induce ad una esplorazione positiva dell’ambiente.
Parole chiave: Stimolazione sensoriale, ansia, comunicazione
In questo lavoro si rivolge l’attenzione su alcuni soggetti con quadri psicopatologici complessi, che non sempre rispondono compiutamente agli approcci riabilitativi o educativi classici. Il focus è allestire un ambiente gradevole, proponendo diverse stimolazioni sensoriali che favoriscano il benessere dell’individuo, andando ad incidere positivamente sulla sua qualità di vita. La sensorialità sfrutta un canale comunicativo non verbale ed in questo modo può dar voce a chi non ne ha.
In una pubblicazione americana del 1966 emerge per la prima volta l’interesse per le questioni inerenti le relazioni tra l’uomo e l’ambiente. La questione all’epoca era di sapere in quale modo le caratteristiche dell’ambiente influenzano l’uomo. Queste ricerche vengono elaborate sui soldati di ritorno dalla guerra del Vietnam: si nota che oltre le patologie psicologiche causate dalla guerra, l’isolamento sensoriale che fa seguito alla loro ospedalizzazione accentua le patologie. Allestire degli ambienti più gradevoli proponendo diverse stimolazioni ne favorisce il benessere. La consacrazione scientifica della Stimolazione sensoriale avviene negli anni ‘70, con la teorizzazione in Olanda dell’approccio Snoezelen da parte dei terapisti Jan Hulsegge e Ad Verheul. Da qui in poi si osserva una ricca proliferazione degli studi in materia e, ad oggi, nel panorama scientifico mondiale la stimolazione sensoriale è riconosciuta e validata come strumento fondamentale per generare uno stato di rilassamento e piacere, con un miglioramento del tono dell’umore. È un mezzo che cerca di mettere in atto processi di Apprendimento ed Educazione, poiché le stimolazioni sensoriali possono servire anche per rieducare comportamenti maladattivi (stereotipati o autolesionistici ad esempio), con la prospettiva di benefici cognitivi e funzionali
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perduranti nel tempo. Rappresenta uno strumento relazionale con il caregiver ed un tramite per la comunicazione e l’interazione. Obiettivi
Il sovraccarico sensoriale ambientale genera elevati livelli di stress in questi individui. La mancanza di un ambiente domestico “a misura”, che consenta di creare un contenitore per alcuni soggetti più sensibili, provoca una ulteriore chiusura nei confronti dell’esterno e, aspetto ancor più preoccupante, l’inibizione delle autonomie residue cognitive, relazionali e prassiche. Si è pensato di costruire uno spazio “specifico” nel quale accoglierli e dove potessero sperimentare a livello senso-motorio situazioni nuove, con la finalità di creare un canale comunicativo eterodiretto (non solo autoreferenziale) e di diminuire l’ansia, evitando situazioni di stress ambientale. Incanalare positivamente energie che altrimenti verrebbero disperse o peggio ancora investite per alimentare comportamenti stereotipati o ossessivi, consente di agire sui disturbi della condotta favorendo la perduranza degli effetti positivi. L’ambiente creato, fatto di materiali ma anche di relazione con l’altro da sé, permette una apertura sensoriale che favorisce l’interiorizzazione. L’attività si pone su un piano non verbale che sollecita fortemente il corpo: corpo e movimento, corpo in relazione con sé e con l’altro. Un ambiente strutturato assume allora una valenza completamente nuova: non più fonte di agitazione ed irritabilità ma sorgente di nuove acquisizioni selezionate e positive.
Metodo e Materiali
Nella fase preliminare sono stati somministrati 2 test, la VAP-h (Valutazione degli aspetti psicopatologici nell’handicap) e la Spaid g (Strumento psichiatrico per l’adulto intellettivamente disabile), al fine di definire in maniera puntuale l’inquadramento psicopatologico del campione. La popolazione sottoposta ai test era composta da 24 soggetti. Dall’analisi delle valutazioni è emerso che solo un campione di 5 soggetti risultava omogeneo dal punto di vista degli aspetti psicopatologici rilevati. Infatti, nel campione i risultati delle Spaid g si sono dimostrati coerenti con quelli ottenuti dalle Vap-h, tenendo conto di una variabilità del tratto predominante nei vari soggetti. Nelle Spaid g emerge una prevalenza del tratto autistico, la compresenza di DOC (Disturbo Ossessivo Compulsivo), di D.P.ODD (Disturbo Pervasivo Oppositivo Provocatorio), di D.P.Anx (Disturbo Pervasivo d’Ansia). (Grafici 1-5)
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Grafico 1 Grafico 2
Grafico 3 Grafico 4
Grafico 5
Dalle Vap-h si evidenzia prevalenza di difficoltà relazionali di base, iperattività e stereotipie, rigidità e perseverazione, oppositivismo, instabilità emotiva e reazioni d’ansia. (Tabella 1)
Tabella 1
S. A. A. U. C. G. A. M. G. C. A. Rigidità e perseverazione 56% 28% 39% 17% 17% Ipoattività e oppositivismo 27% 36% 36% 12% 33% Difficoltà relazionali di base 22% 50% 33% 36% 25% Problemi di autostima e autoefficacia 17% - 33% - - Iperattività e stereotipie 15% 44% 18% 33% - Bizzarrie comportamentali 14% 25% 9% 13% - Instabilità emotiva - 30% 30% 21% 12% Impulsività e deficit di autocontrollo - 50% 31% 22% 11% Reazioni di ansia - 17% 24% 17% 11% Aggressività autodiretta - 8% 25% 12% -
4
Inoltre, tutti e 5 gli individui sono affetti da Disabilità intellettiva di grado grave-profondo in esiti di PCI con associato deficit cognitivo, disturbo di attenzione, stereotipie verbali e motorie, anartria. Presentano tutti almeno una diagnosi in asse III (DSM-IV) secondo il criterio valutativo previsto dal test (Tabella 2).
DISTURBO DI ASSE III NUMERO PERCENTUALE
Epilessia 2 40%
Ipertensione 1 20%
Paresi spastiche 5 100%
Cardiopatia 2 40%
Cerebropatia 5 100%
Insufficienza arti inferiori 1 20%
Insufficienza respiratoria 4 80%
Disturbi della visione 2 40%
Disfagia 3 60%
Gastropatia 1 20%
Colostomia 1 20%
Tabella 2 - Prevalenza dei disturbi organici
Infine, per tutto il periodo di osservazione che è andato da marzo 2015 a febbraio 2016, sono stati rilevati i parametri vitali baseline e outcome, ovvero saturazione parziale di ossigeno attraverso saturimetria a dito, frequenza cardiaca e pressione arteriosa, osservando il trend di andamento degli stessi (es.: grafici 6-7; tabelle 3-4)
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Grafico 6
Grafico 7
101 104 97 83
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81 89 92 91 94
106 94 100 96 95 92 98 87 84 85 91
92 90 90 99 98 98 95 98 97 98 99 99 97 97 98 97 99 93 96 97 97
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Parametri vitali -‐ BASELINE
Sistolica Diastolica Frequenza cardiaca Saturazione O2
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90 94 90 76
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parametri vitali -‐ OUTCOME
Sistolica Diastolica Frequenza cardiaca Saturazione O2
BASELINE Sistolica Diastolica FC SpO2
101 80 89 99 104 76 92 98 97 71 91 98 83 66 94 95 121 86 106 98 90 62 94 97 102 76 100 98 103 75 96 99 108 74 95 99
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Tabella 3 Tabella 4
114 78 92 97 112 78 98 97 110 78 87 98 118 84 84 97 93 65 85 99 111 78 91 93 110 78 92 96 120 71 90 97 108 81 90 97 105,8 75,39 92,56 97,33
OUTCOME Sistolica Diastolica FC SpO2
98 71 95 99 106 76 89 99 102 75 99 98 105 78 90 97 109 82 94 95 107 81 90 98 104 76 76 98 116 82 86 99 107 79 96 99 110 75 90 98 109 75 92 99 121 84 89 98 127 85 84 99 104 82 88 99 129 88 88 98 106 82 98 97 108 72 90 97 111 78 88 98
109,9 78,94 90,11 98,06
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Le Stimolazioni visiva, uditiva, tattile ed olfattiva vengono offerte ai pazienti in un ambiente appositamente progettato, usando diversi tipi di luci (dalle fibre ottiche alle immagini proiettate), musiche stimolanti, aromi (attraverso un diffusore di essenze) ed oggetti tattili (texture su pannelli, palline, spugne, farine, ecc.). La sfera propriocettiva viene stimolata attraverso il posizionamento del soggetto in una piscina in gomma contenente palline che avvolgono il corpo. La stimolazione della cinestesia infine, avviene attraverso la sperimentazione di oggetti vibranti (materasso, schienale shiatsu, vaschetta per idromassaggio ad acqua per piedi). Lo staff lavora vis-à-vis con gli individui, adottando un approccio non direttivo e stimolante, nel quale le necessità della persona vengono messe in primo piano. I soggetti vengono incoraggiati a sperimentare gli stimoli sensoriali che hanno a disposizione. Gli stimoli utilizzati non sono obbligatoriamente sequenziali o strutturati, ma possono essere sperimentati momento dopo momento senza dover ricorrere alla memoria a breve termine; essi generano abilità sinestesiche (=fenomeno psichico consistente nell’insorgenza di una sensazione in concomitanza con una percezione di natura sensoriale diversa e, più in particolare, nell’insorgenza di una immagine visiva in seguito a uno stimolo generalmente acustico –audizione colorata- ma anche tattile, dolorifico, termico). Un ulteriore aspetto interessante è che la stanza multisensoriale ha caratteristiche di versatilità nel momento in cui si decide di intraprendere anche un trattamento riabilitativo specifico, motorio o respiratorio. La stanza infatti è risultata un setting adeguato anche al di là del lavorio squisitamente sensoriale, perché architettonicamente ed organizzativamente facilitante l’intervento riabilitativo.
Risultati Nel corso di questo studio sono stati valutati gli effetti intrasessione, a termine della seduta e a medio-lungo termine. Durante la seduta si riscontra una condizione di rilassamento dell’individuo, predisponente alla relazione con il caregiver, facilitante l’interazione con il sé e l’altro da sé, che sia una persona o lo spazio fisico. Diminuiscono stereotipie verbali e motorie ed aumenta la motricità spontanea. Al termine della seduta permangono condizioni di benessere fisico, sintetizzabile in uno stato di rilassamento muscolare e riduzione dell’ipertono, diminuzione o scomparsa della scialorrea, stabilità dei parametri vitali. In relazione a quest’ultimo aspetto si è osservata una diminuzione dei valori pressori, aumento della saturazione di O2 e diminuzione della frequenza cardiaca. Da evidenziare solo 2 condizioni particolari: in un soggetto ipoteso si è osservato un aumento medio di 4 mmHg della pressione sistolica e 3 mmHg della diastolica; nel soggetto con capacità di interazione più dinamica ed abilità di esercizio a tavolino si è osservato un aumento medio di 2 bpm della fc e una diminuzione media della saturazione di O2 di ½ punto percentuale. Infine, per garantire la perduranza degli effetti positivi del trattamento al di fuori del contesto terapeutico e, più specificatamente, nel contesto domestico, sono partiti quest’anno altri due progetti paralleli: i bagni terapeutici come ulteriore strumento di rilassamento e la riorganizzazione degli spazi fisici (camere, refettorio, salone), nei quali si intende creare degli ulteriori contenitori emotivi facendo ricorso all’uso del colore e della musica.
Conclusioni: I risultati suggeriscono che la Stimolazione Multisensoriale in ambiente strutturato facilita il rilassamento psicomotorio, favorisce la comunicazione con il caregiver, induce ad una esplorazione positiva dell’ambiente.
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BIBLIOGRAFIA
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