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81,9(56,7$¶'(*/,678',',),5(1=( )DFROWjGL$UFKLWHWWXUD &G/LQ6FLHQ]HGHOO¶$UFKLWHWWXUD Corso di Fondamenti di Urbanistica a.a. 2013/14 Prof. Giuseppe De Luca standard urbanistici Dal 1968 ad oggi: le aree per servizi Alcuni AUTORI: Le Corbusier 1945: “L’urbanista non è altri che l’architetto [figura contrapposta all’ingegnere]. Il primo organizza spazi architettonici, stabilisce la posizione e la destinazione degli involucri edilizi, collega ogni cosa nel tempo e nello spazio con una rete circolatoria; l’altro, l’architetto, impegnato per esempio in una semplice abitazione, e in essa da una semplice cucina, erige anch’egli involucri, crea spazi, stabilisce percorsi. Sul piano dell’attività creativa, l’architetto e l’urbanista si equivalgonoLe Corbusier (Charles-Édouard JEANNERET), Maniera di pensare l’urbanistica, (ed italiana) Laterza, Roma-Bari 1960, pp. 9-10

standard urbanistici Dal 1968 ad oggi: le aree per servizi · Giovanni Astengo 1966 ... La componente normativa verte sulla definizione della teoria della vita comunitaria e del principio

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Corso di Fondamenti di Urbanistica

a.a. 2013/14

Prof. Giuseppe De Luca

standard urbanistici Dal 1968 ad oggi:

le aree per servizi

Alcuni AUTORI:

Le Corbusier 1945:

“L’urbanista non è altri che l’architetto [figura

contrapposta all’ingegnere].

Il primo organizza spazi architettonici, stabilisce

la posizione e la destinazione degli involucri

edilizi, collega ogni cosa nel tempo e nello spazio

con una rete circolatoria; l’altro, l’architetto,

impegnato per esempio in una semplice abitazione, e

in essa da una semplice cucina, erige anch’egli

involucri, crea spazi, stabilisce percorsi. Sul piano

dell’attività creativa, l’architetto e l’urbanista si

equivalgono”

Le Corbusier (Charles-Édouard JEANNERET), Maniera di pensare l’urbanistica,

(ed italiana) Laterza, Roma-Bari 1960, pp. 9-10

In urbanistica “come in architettura l’elemento

fondamentale di una costruzione è “l’ambiente

stanza”, così nella città la cellula elementare è

“l’edificio” nelle sue tre dimensioni.

Planimetricamente dunque l’elemento base è

rappresentato dal lotto edilizio cioè da

quell’appezzamento di terreno sul quale insiste

l’edificio.

Caratteristiche principali di un lotto sono:

a) la sua accessibilità da una strada o da uno spazio

pubblico;

b) la sua forma;

c) la sua dimensione. Urbanistica, Sandron, Roma 1947, p. 14

Alcuni AUTORI:

Luigi Piccinato 1947

�L’urbanistica è la scienza che studia i fenomeni

urbani in tutti i loro aspetti avendo come proprio

fine la pianificazione del loro sviluppo storico, sia attraverso

l’interpretazione, il riordinamento, il risanamento, l’adattamento

funzionale di aggregati urbani già esistenti e la disciplina della

loro crescita, sia attraverso l’eventuale progettazione di nuovi

aggregati, sia infine attraverso la riforma e l’organizzazione ex

novo dei sistemi di raccordo degli aggregati tra loro e con

l’ambiente naturale.

In questo senso il significato del termine urbanistica è

profondamente diverso da altri, di analoga radice, con i quali è

talvolta confuso:

urbanesimo, che indica la concentrazione e condensazione dei

fattori demografici, sociali, culturali ed economici costituenti la

città;

urbanizzazione, che indica il processo di formazione e

disseminazione delle città in una determinata area; e infine

inurbamento, che è il processo di afflusso di popolazioni per lo

più rurali nei centri urbani�

“Urbanistica”, Enciclopedia universale dell’arte, vol. XIV,

Istituto per la collaborazione culturale, Venezia-Roma 1966, p. 542

Alcuni AUTORI:

Giovanni Astengo 1966

E’ una disciplina con una forte intenzionalità progettuale:

“Possiamo sinteticamente dire che l’urbanistica sottintende una

intenzionalità progettuale, che ha per oggetto l’organizzazione

fisica dei territori sulla base di principi normativi attinenti

alla organizzazione sociale.

Le componenti che quindi rientrano nel discorso urbanistico sono la

componente progettuale, la componente della organizzazione fisica,

la componente normativa attinente alla organizzazione sociale”, p.

18 [...] La componente progettuale si specifica con una

intenzionalità volta a conformare il futuro e volta alla

risoluzione di problemi presenti; si recepisce, ovvero, la costante

del cambiamento, formulando la ipotesi di orientare

finalisticamente tali processi.

La componente dell’organizzazione fisica verte sulla distribuzione

di attività, strutture fisiche e flussi di comunicazione nello

spazio. La componente normativa verte sulla definizione della

teoria della vita comunitaria e del principio del bene comune”, p.

19

“Una ipotesi di definizione disciplinare della urbanistica”, in Id., acd, Metodologia urbanistica,

ricerca operativa, modellistica urbana, Guida, Napoli 1972

Alcuni AUTORI:

Francesco Forte 1972

�L’urbanistica si occupa [...] delle

trasformazioni del territorio, dei modi nei quali

avvengono e sono avvenute, dei soggetti che le

promuovono, delle loro intenzioni, delle tecniche che

utilizzano, dei risultati che si attendono, degli esiti che

ne conseguono, dei problemi che di volta in volta sollevano

inducendo a nuove trasformazioni.

Per urbanistica intendo quindi non tanto un insieme di

opere, di progetti, di teorie o di norme unificate da un

tema, da un linguaggio e da un’organizzazione discorsiva,

tanto meno intendo un settore d’insegnamento, bensì le

tracce di un vasto insieme di pratiche: quelle del continuo

e consapevole modificare lo stato del territorio e della

città�, p. 6

Per questo la disciplina è una pratica intenzionale di una

pluralità di soggetti

�ciò che vorremmo studiare e discutere, è un’attività

pratica produttrice di esiti assai concreti: di case,

strade, piazze, giardini e spazi di diversa natura e

conformazione�, p. 7

Alcuni AUTORI:

Bernardo Secchi 2000

�L’urbanistica si occupa di tutto ciò: delle

trasformazioni del territorio, dei modi nei quali

avvengono e sono avvenute, dei soggetti che le

promuovono, delle loro intenzioni, delle tecniche che

utilizzano, dei risultati che si attendono, degli

esiti che ne conseguono, dei problemi che, di volta in

volta sollevano inducendo a nuove trasformazioni�.

Definizioni di urbanistica

Prima lezione di urbanistica, Laterza, Roma-Bari 2000

In urbanistica “come in architettura l’elemento

fondamentale di una costruzione è “l’ambiente stanza”, così nella città la cellula elementare è “l’edificio” nelle sue tre dimensioni. Planimetricamente dunque l’elemento base è

rappresentato dal lotto edilizio cioè da

quell’appezzamento di terreno sul quale insiste

l’edificio.

Caratteristiche principali di un lotto sono:

a) la sua accessibilità da una strada o da uno spazio

pubblico;

b) la sua forma;

c) la sua dimensione. Urbanistica, Sandron, Roma 1947, p. 14

Ritornando a:

Luigi Piccinato

Di quanti luoghi è composto un

appartamento?

Di quanti luoghi è composto un

appartamento?

Legge (6 agosto 1967 n. 765)

(modifiche e integrazioni alla l.u.)

- Porta modifiche essenziali a “istituti” e principi e introduce

importanti novità

- Scopo principale: incentivare la formazione dei prg

Regime di Legge Ponte in assenza di prg:-compressione delle possibilità edificatorie

-proibizione delle lottizzazioni

Regime di Legge Ponte in presenza di prg:-compressione delle possibilità edificatorie in assenza

di pp o plc

-possibilità di piani di lottizzazione convenzionata

-limiti inderogabili di densità edilizia, altezza e

distanza dei fabbricati

-rapporti massimi fra aree residenziali o produttive

e aree per servizi

NB: saranno definiti da DECRETO MINISTERIALE

Legge (6 agosto 1967 n. 765)

(modifiche e integrazioni alla l.u.)

effetti della legge:-la legge entra in vigore un anno dopo: effetti

devastanti (8,5 mln vani in un anno)

-per la prima volta sono accollati ai privati le opere

di urbanizzazione

-si promuovono PRG in tempi relativamente brevi in

molte zone

-è fatto obbligo dei parcheggi pertinenziali

-proibizione delle lottizzazioni

sono omogenee per motivazioni e parametri diversi

D.M. 1444/1968

Zone Territoriali Omogenee

Agglomerati urbani e aree circostanti di

carattere storico,artistico e di

particolare pregio ambientale

Zona A VALORE

INTRINSECO

Parti di territorio totalmente o

parzialmente edificate (Rc>12,5 di Sf

eIt>1,5 mc/mq)

Zona B CARICO

URBANISTICO

Parti di territorio per nuovi complessi

insediativi, inedificate o con

edificazione inferiore ai parametri di B

Zona C FUNZIONE+

CARICO URB.

Parti di territorio destinate ad usi

agricoli (sono escluse quelle con alto

frazionamento proprietario)

Zona D

Zona E

Parti di territorio destinate ad

attrezzature ed impianti di interesse

generale

Zona f FUNZIONE

Parti di territorio per nuovi

insediamenti industriali o assimilabili

FUNZIONE

FUNZIONE

D.M. 1444/1968

Zone Territoriali Omogenee

Il nuovissimo manuale dell’architetto,

Macosu editore, Roma 2003

D.M. 1444/1968

Standard Urbanistici

Dotazione minima:�

Aree per istruzione: asili nido, scuole

materne e scuole dell'obbligo

Aree per attrezzature di interesse comune:

religiose, culturali, sociali, sanitarie,

amministrative, per pubblici servizi

Spazi pubblici attrezzati a parco e per

il gioco e lo sport

Aree per parcheggi pubblici

mq.4,5per ab.

mq.2,0per ab.

mq.9,0per ab.

mq.2,5per ab.

+

+

+

mq. 18 per abitante

La legge 244 del 2007 anche ambiti la cui trasformazione è

subordinata alla cessione gratuita da parte dei

proprietari, singoli o in forma consortile, di aree o

immobili da destinare a edilizia residenziale sociale

!

es. Standard Urbanistici

assistenza prescolastica e scuola dell’obbligo

es. Standard Urbanistici

attrezzature di interesse comune

es. Standard Urbanistici

attrezzature di interesse comune

es. Standard Urbanistici

attrezzature di interesse comune

PRG di Alessandria:

Localizzazione sulla tavola

di piano del Centro

culturale

es. Standard Urbanistici

Verde pubblicoverde di

quartiere,

che è al

contempo una

piazza,

in questo

caso a

Milano

es. Standard Urbanistici

Verde pubblico verde

attrezzato

di quartiere

es. Standard Urbanistici

Verde pubblico verde attrezzato di

quartiere

Verona

es. Standard Urbanistici

Verde pubblico verde attrezzato di quartiere

Civitanova Marche

Montepulciano

es. Standard Urbanistici

Parcheggi pubblici

es. Standard Urbanistici

Parcheggi pubblici + parte di verde attrezzato di quartiere

es. Standard Urbanistici

Parcheggi pubblici + parte di verde di quartiere

Nuovo Standard Urbanistico

Introdotto dalla legge 244 del 24 dicembre 2007

Art. 1, c. 258

Fino alla definizione della riforma organica del governo del

territorio, in aggiunta alle aree necessarie per le

superfici minime di spazi pubblici o riservati alle attività

collettive, a verde pubblico o a parcheggi di cui al decreto

del Ministro dei lavori pubblici 2 aprile 1968, n. 1444, e

alle relative leggi regionali, negli strumenti urbanistici

sono definiti ambiti la cui trasformazione è subordinata

alla cessione gratuita da parte dei proprietari, singoli o

in forma consortile, di aree o immobili da destinare a

edilizia residenziale sociale, in rapporto al fabbisogno

locale e in relazione all’entità e al valore della

trasformazione. In tali ambiti è possibile prevedere,

inoltre, l’eventuale fornitura di alloggi a canone

calmierato, concordato e sociale.

Nuovo Standard Urbanistico

perché questo nuovo standard?

Il Decreto interministeriale del 22 aprile 2008 sulla

definizione di “alloggio sociale” ha colmato una lacuna

normativa che esponeva l’Italia al rischio di procedure di

infrazione a livello UE, perché il settore edilizio – in

quanto settore ove operano soggetti economici – è

assoggettato al generale divieto di concessione di aiuti

di Stato. Questa condizione ha messo in evidenti

difficoltà i soggetti che operano nell’edilizia sociale al

rischio di dovere restituire gli eventuali benefici

ricevuti direttamente o indirettamente dallo Stato (sotto

forma di contributi e/o agevolazioni) in quanto non

compatibili con il Trattato Europeo (artt. 87 e 88).

Nuovo Standard Urbanistico

perché questo nuovo standard?

La Commissione Europea (decisione 2005/842/Ce) ha

stabilito le condizioni alle quali gli aiuti di Stato,

sotto la forma di compensazione degli obblighi di servizio

pubblico, concessi alle imprese che gestiscono servizi di

interesse economico generale, sono considerati compatibili

con il mercato comune europeo. In queste condizioni

rientra l’edilizia sociale che avendo �forti connotazioni

sociali� è un �servizio di interesse economico e generale�

e come tale è esentato dall’obbligo di notifica di

comunicazione alla Commissione UE. Per far ciò, comunque,

lo Stato membro doveva prima definire ciò che �costituisce

servizio di interesse economico generale�, includendo in

questi anche i servizi di edilizia sociale.

Nuovo Standard Urbanistico

Cosa significa alloggio sociale?E’ definito �alloggio sociale� l’unità immobiliare adibita ad uso

residenziale in locazione permanente che svolge la funzione di interesse

generale, nella salvaguardia della coesione sociale, di ridurre il

disagio abitativo di individui e nuclei familiari svantaggiati, che non

sono in grado di accedere alla locazione di alloggi nel libero mercato.

L’alloggio sociale si configura come elemento essenziale del sistema di

edilizia residenziale sociale costituito dall'insieme dei servizi

abitativi finalizzati al soddisfacimento delle esigenze primarie.

Il servizio di edilizia residenziale sociale viene erogato da operatori

pubblici e privati prioritariamente tramite l'offerta di alloggi in

locazione alla quale va destinata la prevalenza delle risorse

disponibili, nonché il sostegno all’accesso alla proprietà della casa,

perseguendo l’integrazione di diverse fasce sociali e concorrendo al

miglioramento delle condizioni di vita dei destinatari.

L’alloggio sociale, in quanto servizio di interesse economico generale,

costituisce standard urbanistico aggiuntivo da assicurare mediante

cessione gratuita di aree o di alloggi, sulla base e con le modalità

stabilite dalle normative regionali.

es. Standard Urbanistici

edilizia residenziale sociale

es. Standard Urbanistici

edilizia residenziale socialeAd Amsterdam

Nell'impossibilità di reperimento occorre

precisare le modalità per soddisfare i

fabbisogni

D.M. 1444/1968

Zone Territoriali Omogenee

Zona AGli

standard

reperiti

valgono in

misura

doppia

All'interno dell'area o nelle immediate

adiacenze o in aree comunque facilmente

accessibili per il servizio

Zona B

Le quantità devono essere interamente

assicurate (per piccoli comuni e

insediamenti a basso If, non inf. A

12mq/ab di cui 4 per aree per

l'istruzione)

Zona C

Quantità ridotta

Zona D

Zona EAree per attrezzature ed impianti di

interesse generale in rapporto alla

popolazione servita

Zona f

Devono essere reperiti in misura

dipendente dalla funzione

Nell'impossibilità di reperimento occorre

precisare le modalità per soddisfare i

fabbisogni

D.M. 1444/1968

Zone Territoriali Omogenee

Zona A

All'interno dell'area o nelle immediate

adiacenze o in aree comunque facilmente

accessibili per il servizio

Zona B

Le quantità devono essere interamente

assicurate (per piccoli comuni e

insediamenti a basso If, non inf. A

12mq/ab di cui 4 per aree per

l'istruzione)

Zona C

Quantità ridotta

Zona D

Zona EAree per attrezzature ed impianti di

interesse generale in rapporto alla

popolazione servita

Zona f

Devono essere reperiti in misura

dipendente dalla funzione

insed.

industrial

i: 10% di

St

insed.

Commercial

i e

direz.:

80mq/100mq

Su (almeno

40mq di

parcheggio

Nell'impossibilità di reperimento occorre

precisare le modalità per soddisfare i

fabbisogni

D.M. 1444/1968

Zone Territoriali Omogenee

Zona A

All'interno dell'area o nelle immediate

adiacenze o in aree comunque facilmente

accessibili per il servizio

Zona B

Le quantità devono essere interamente

assicurate (per piccoli comuni e

insediamenti a basso If, non inf. a

12mq/ab di cui 4 per aree per

l'istruzione)

Zona C

Quantità ridotta

Zona D

Zona EAree per attrezzature ed impianti di

interesse generale in rapporto alla

popolazione servita

Zona f

Devono essere reperiti in misura

dipendente dalla funzione

6mq/ab per a)

e b)

Nell'impossibilità di reperimento occorre

precisare le modalità per soddisfare i

fabbisogni

D.M. 1444/1968

Zone Territoriali Omogenee

Zona A

All'interno dell'area o nelle immediate

adiacenze o in aree comunque facilmente

accessibili per il servizio

Zona B

Le quantità devono essere interamente

assicurate (per piccoli comuni e

insediamenti a basso If, non inf. A

12mq/ab di cui 4 per aree per

l'istruzione)

Zona C

Quantità ridotta

Zona D

Zona EAree per attrezzature ed impianti di

interesse generale in rapporto alla

popolazione servita

Zona f

Devono essere reperiti in misura

dipendente dalla funzione

istruzione:

mq1,5/ab

attrezz.

Osped.:

mq1,0/ab

parchi

urb/terr.:

mq 15/ab

Totale zona

F: mq

17,5/ab

Rapporto Cubatura/Altezza

Come cambia la forma della città al

mutare degli indici urbanistici

Indice di

edificabilità

territoriale

1 mc per ogni mq

Come cambia la forma della città al

mutare degli indici urbanistici

Indice di

edificabilità

territoriale

2 mc per ogni mq

Es. utilizzazione di un’area con diversa

disposizione dei medesimi edifici

5/edifici in linea disposti

in forma libera ma sempre

in posizioni ortogonali tra

loro

Stessasuperficie

diversiindici

»

diversetipologie

Es. utilizzazione di un’area con diversa

disposizione dei medesimi edifici

5/edifici in linea disposti

in forma libera ma sempre

in posizioni ortogonali tra

loro

Stessasuperficie

diversiindici

»

diversetipologie