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2011 2012 PROVINCIA DI NAPOLI CITTÀ DI CASTELLAMMARE DI STABIA ASSESSORATO ALLA CULTURA TEATRO SUPERCINEMA STAGIONE DI PROSA

STAGIONE DI PROSA SUPERCINEMA - montil.it 2011-2012.pdf · Corso Vittorio Emanuele, 97 Castellammare di Stabia, 80053 tel. 081/8717058 INDICE Guardami Guardami_____ io + voi = noi_____

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20112012

PROVINCIA DI NAPOLI

CITTÀ DI CASTELLAMMARE DI STABIA

ASSESSORATO ALLA CULTURA

TEATROSUPERCINEMA

STAG

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ROSA

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Grafica, impaginazionee stampa a cura di:Serimania Pavin PubblicitàVia Nuova S. Leone, 45 atel.| fax 081/8733333www.serimaniapavin.com

Questa brochure, rivolta alla presentazionedelle opere teatrali che si terranno

nell’anno 2011 - 2012nel comune di

Castellammare di Stabia,presso il

Teatro Supercinema è in accordo con:

il Comune di Castellammare di Stabial’ Assessorato alla cultura

Per informazioni rivolgersi a:Teatro Supercinema,

Corso Vittorio Emanuele, 97Castellammare di Stabia, 80053

tel. 081/8717058

INDI

CEGuardami Guardami_____________________

io + voi = noi___________________________

La pazienza differenziata_________________

Il Miracolo di don Ciccillo_________________

Il Burbero Benefico______________________

Gin Game_____________________________

Questi Fantasmi________________________

Paesaggio con Figure____________________

Un nemico del popolo____________________

Uomini sull’orlo di una crisi di nervi 2_______

Il giorno della civetta____________________

Strane storie vesuviane__________________

0608111315 17 19 21 23 252729

PROVINCIA DI NAPOLI

CITTÀ DI CASTELLAMMARE DI STABIA

ASSESSORATO ALLA CULTURA

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3Teatro Supercinema

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La nuova stagione teatrale offrirà agli appassionati e, più in generale, a tutti i cittadini di Castellam-mare di Stabia un cartellone ricco sia per quantità che per qualità degli eventi in programmazione. Per il secondo anno consecutivo, l’Amministrazio-ne comunale ha deciso di appoggiare un’iniziativa importante per il rilancio dell’immagine della cit-tà. Un obiettivo a cui il governo cittadino da me retto sta lavorando fin dal primo giorno del suo insediamento, raccogliendo importanti risultati e gettando le fondamenta per il conseguimento di ulteriori. Castellammare – su questo non c’è dubbio – è citta d’arte che deve riscoprire la sua vocazione di centro di promozione culturale, tor-nando a prendere la “buona abitudine” di andare a teatro. Guardare alla cultura come componente sempre più rilevante delle strategie di rigenerazio-ne urbana, diversificazione e sviluppo economico e di valorizzazione del territorio significa fornire alla città una dimensione di attrazione e di capacità competitiva che è reale e non intangibile. La mia Amministrazione è perfettamente consapevole del potenziale delle risorse culturali presenti nel nostro territorio e sta operando per coniugare e coordi-nare le politiche per le arti con elementi della cul-tura locale sì da riuscire a creare un innovativo mix di promozione della “stabiesità” ben oltre i confini cittadini e regionali.

Sindaco di Castellammare di Stabia on. Luigi Bobbio

L’arte, la prosa, il teatro ma la Cultura in genera-le sono i fondamenti di una Comunità che in essi vede i caratteri peculiari del proprio Dna. La ras-segna teatrale che l’Amministrazione comunale di Castellammare ha deciso di patrocinare rientra, a buon diritto, nel novero delle iniziative lodevoli che meritano grande attenzione e considerazione, sia per la qualità che esprime (storie e protagonisti di livello nazionale) sia per il messaggio che essa può veicolare al di fuori dei confini cittadini e re-gionali, e cioè quello di una città che non è affatto quella dipinta dalle cronache dei quotidiani. Una città, invece, che sta cercando - riuscendoci - di risollevarsi e di mostrare un volto nuovo. Una città che coinvolge i giovani, che li avvicina e che - per-ché no? - li mette a confronto, generando idee e programmi per il futuro.E anche il teatro - e la cultura più in generale - può dare una mano nel raggiungere quest’obiettivo. Un teatro che è non solo riscoperta delle proprie radici - non bisogna dimenticare che Castellam-mare di Stabia è patria di Raffaele Viviani, di An-nibale Ruccello, di Luigi Denza, di Italo Celoro, di Ciro Madonna e di tanti altri artisti che ci fanno onore - ma soprattutto proiezione dei propri desi-deri, dei propri progetti in un “domani possibile”, cui tutti siamo chiamati a dare un contributo per la sua realizzazione.

arch. Antonio CoppolaAssessore Comunale alla Cultura

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4 Teatro Supercinema

I giovani drammaturghi napoletani degli anni Ot-tanta seguono il convincimento secondo il quale, perché si possa mantenere il tradizionale rap-porto con la città, è imperativo immergersi nella propria contemporaneità, allontanando, in que-sto modo, il rischio di ridursi a rappresentazione folklorica del proprio presente storico. Per evitare un possibile isolamento, questi nuovi autori si mettono ancora una volta in cerca della propria cultura, cercano di inserirsi, di confon-dersi in essa, di riappropriarsene. Ad essi il compito di raccogliere questa carta sporca che altri, vittime di provincialismi mai di-geriti, hanno lasciato ai margini della propria ri-cerca teatrale. Le strade, le piazze, i palazzi, le

L’appuntamento con la rassegna teatrale del Supercinema è diventato uno degli eventi più attesi in città. E’ giunto al suo terzo anno dopo un crescendo di successi. Tra i princi-pali obiettivi della manifestazione vi è quello di promuovere e sviluppare la cultura teatrale in una città che con il teatro ha un legame molto forte. Ne sono la testimonianza sia personaggi del passato come Raffaele Vi-viani e Annibale Ruccello, sia artisti di oggi che hanno mosso i primi passi a Castellam-mare per poi calcare i più prestigiosi palco-scenici italiani. E proprio ad Annibale Ruc-cello abbiamo deciso di dedicare la stagione 2011-2012, uomo che ha dato tantissimo al teatro nonostante la sua vita si sia interrotta molto presto. Credo fortemente che l’attività teatrale pos-sa svolgere anche l’importante compito di coinvolgere i giovani e diventare momento di aggregazione sociale. Avvicinare i più piccoli al teatro è un nostro dovere, affinché possa-no sviluppare degli interessi sani, tenendosi lontani da pericoli e scelte sbagliate. E’ in questa direzione che stiamo lavorando e lavoreremo sempre.

Direttore Artistico Teatro Supercinema

Lello Radice

Tratto da: Se cantar mi fai d’amore. La drammaturgia di Annibale Ruccello di

Mariano d’Amora

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5Teatro Supercinema

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sagome, i colori, i suoni di Napoli e della sua pro-vincia tornano al centro della scena. Nasce una drammaturgia che pone la riflessione linguistica e sociale al centro della scena. Fra i protagonisti di questa rinnovata idea di teatro spicca la figura di Annibale Ruccello. Nato a Castellammare di Sta-bia (Na) nel 1956, dopo aver frequentato il liceo classico nella sua città, Ruccel-lo si laurea in Filosofia nel 1977 specializzandosi, in seguito, in antropologia culturale all’Uni-versità Federico II di Napoli e svolgendo ricerche nel campo della ritualità delle classi subal-terne campane, con particolare attenzione agli aspetti teatrali dei rituali popolari. Dal 1975 al 1978 il nostro drammaturgo collabora con il regista-musi-cologo Roberto De Simone. I due sono legati da un comune desiderio d’indagine antropolo-gica della tradizione campana. La collaborazione con De Si-mone insegna al drammaturgo stabiese come prestare atten-zione alle violente mutazioni socio economiche avvenute nel popolo campano. Applicato al proprio teatro, questo tipo di approccio porta Ruccello a scegliere quale sog-getto delle sue opere le alterazioni prodottesi in seno a quel ceto medio-basso di provincia (cor-roso da un pervicace desiderio di assurgere al censo di piccola borghesia) come conseguenza di transizioni vissute innaturalmente. Egli, infatti, presenta personaggi che, sprovvisti di una cul-tura sedimentata, si aggiornano nei gusti e nello stile adeguandosi alle nuove maniere, alla ricerca di identificazione e di prodotti in cui rispecchiar-si. L’autore comprende che alla crisi delle forme culturali antiche non è subentrata l’elaborazione di nuove forme nelle quali potersi riconoscere. I suoi personaggi sono espressione di un’identità napoletana mutata, ma non ancora definita, di-spersa in troppe contaminazioni diverse e con-traddittorie. La stratificazione nei suoi personaggi si presenta come pura somma di più accumuli; la loro fisicità, il loro modo di gestirsi, travestirsi e relazionarsi non sono espressione di una cul-tura organica, ma la somma di identità diverse sovrapposte ed in precario equilibrio fra loro.

La considerevole presenza in scena di elementi mass mediali nasce dalla maturata consapevo-lezza che quel tipo di cultura non avrebbe lascia-to spazio al dialogo, poiché intenta a rendere la società non un insieme di diversità in grado di convivere, ma di identità fra loro distinte (da ciò la marcata solitudine e incomunicabilità dei perso-naggi). Ruccello si mostra consapevole di vivere in un contesto sociale prossimo a diventare sem-pre più subalterno all’immagine. Per rappresen-tare questo mutamento egli lascia che televisione e radio occupino un ruolo centrale in larga parte della sua produzione teatrale affidando loro il ruo-lo di anello di connessione con una contempora-neità malata, così intesa non perché portatrice di degrado tout court, ma tale nel suo non essere stata ancora assimilata dai personaggi che ad essa hanno aderito supinamente. Imprigionati in una realtà estranea, in bilico tra follia e ragione essi assumono pienamente su di sé le storture (talvolta anche grottesche) che quella cultura è in grado di imporre.

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6 Teatro Supercinema

SUONI&SCENE e B&B presentano

ConTeresa Del Vecchio

Francesco Procopio Federica PerrottaSabrina Pellegrino

Valentina Olla

SceneLuigi Ferrigno

Costumi Graziella Pera

CoreografieGermana Bonaparte

MusichePaolo Belli

RegiaClaudio Insegno

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GuardamiGuardami

BIAGIO IZZO

IN

di Bruno Tabacchini e Biagio Izzo

FUORI ABBONAMENTO

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7Teatro Supercinema

26/27 novembre 2011 | spettacolo fuori abbonamento | Note di regia

Una farsa dell’amore con uomini e donne al centro. Un gioco che si ripete da sempre ma che trova nuovi spunti di fronte ad una società in continua trasformazione. La vita coniugale di una giovane coppia fa da sfondo alla storia dove i protagonisti sono lui e lei. Lei, la fede nell’amore “fonte del nostro essere che unisce le cellule della vita e crea intorno l’energia po-sitiva che porta verso la realtà assoluta”. L’amore muove il sole, le stelle e tutto l’universo, pensa lei. Lui pensa invece che l’amore sia peggio di uno tsunami: una forza della natura; un tornado che può abbattersi sulla tua casa, che ti scoperchia il tetto lasciandoti sul lastrico. La storia va avanti così da secoli, incentrata com’è sulla visione diversa dell’amore di lui e di lei. Lei che non sopporta il pensiero che lui la tradisca, nemmeno col pen-siero. Lui che non ha altri pensieri, e pensa solo a quello. Lei e il dubbio che la martella, il sospetto che non le dà tregua: lei che non dà tregua a lui. Uno dei disastri più frequenti che l’umanità ha dovuto affrontare nel corso della storia risiede proprio nell’incapacità di arginare il dramma dell’amore usando il cervello. Una commedia, la vita, tutta da ridere, con uomini e donne, polarità opposte ma complementari, alla ricerca perenne di una dimensione dove si possano incontrare; con lei sempre più convinta che, nonostante tutto, “l’amore è l’essenza della vita e guai a chi me lo tocca”; e lui sempre più proteso ad affinare l’arguzia, l’astuzia, l’espediente; a spe-rimentare nuove soluzioni, in cerca dell’invenzione geniale, del “rimedio”, perché il venerdì sera c’è il tavolo con gli amici e guai a chi me lo tocca. Il rimedio è tutto lì, nella capacità di Biagio Izzo di ipnotizzare le donne.Ebbene sì, questa volta il colpo di teatro è un fluido che, attraverso lo sguardo magnetico, il movimento delle mani e il suono della voce, con-sente a Biagio (Vito Prudente nella storia) di addormentare le sue donne. Lui dice “guardami…guardami…” e queste cadono addormentate ai suoi piedi. Ma è solo una farsa la nostra; una via oltre l’uomo e la donna capace di offrire un nuovo presente, una armonia diversa, in una finta realtà.

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8 Teatro Supercinema

con

Otto Ballerini

e Orchestra dal vivo

scene

Luigi Ferrigno

costumi

Bladir Beqo

Sartoria Dinsillo - Roma

coreografie e regia

Gino Landi

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Io + voi = noiSpettacolo Musicale

SAL DA VINCI IN

FUORI ABBONAMENTO

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9Teatro Supercinema

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9Teatro Supercinema

21/22 aprile 2011 | spettacolo fuori abbonamento | Note di regia

uno spettacolo ricco non solo di canzoni, ma anche di sentimenti, di emozioni e di ironia, in cui Sal Da Vinci amplia il suo repertorio musicale, rielaborando anche successi internazionali, e coinvolgendo direttamente il pubblico, che diventa co-protagonista della serata.Il vero segreto per un buona riuscita di uno spettacolo e’ quando si abbatte ogni barriera tra palcoscenico e platea , da cui il titolo: “io”, Sal Da Vinci, piu’ “voi” in sala, insieme siamo “noi “, ossia due facce della stessa medaglia, che e’ quella dell’emozione e del piacere di stare insieme.ad arricchire il tutto sei musicisti, otto ballerini, l’ accuratezza della scenografia affidata a Luigi Ferrigno, le coreografie e la regia di un maestro del teatro italiano come Gino Landi, costumi bledy bleqo e nicola sulla, sartoria d’inzillo roma, men-tre l’impostazione autorale e’ affidata a Salvatore De Pasquale.

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10 Teatro Supercinema

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22 ottobre 2011 | Note di regia

La pazienza differenziata è uno stato d’animo, è un modo di essere. La pazienza differenziata appartiene a tutte quelle persone che hanno la forza di aspettare, di sbollire certi sentimenti, qualche volta anche di subire gli eventi della vita. Ma la pazienza differenziata è anche l’abitudine a rispettare la spazzatura e a riporla nei siti giusti, consapevoli che noi italiani con le regole viviamo un continuo conflitto di disinteresse. Su testi di Maurizio de Giovanni e Gustavo Verde oltre che dello stesso Rivieccio che ne ha curato anche la regia, questo spettacolo, vuol essere un piccolo manuale, tutto giocato sul divertimento, atto a mostra-re agli spettatori il modo migliore per sopravvivere alla montagna di spazzatura morale e sociale che ci sta sommergendo. Gino Rivieccio con l’abilità e la versatilità del veterano del palcoscenico, accompagnato da bravissimi attori, in scena sfodera una serie di riflessioni, di monologhi comicissimi ma anche agrodolci sulla nostra vita, sulla sua città e sul domani dei nostri figli. Un mondo quello di Rivieccio dove ad essere monitorati sono gli aspetti più profondi del nostro vivere. Il tutto con un unico fine: la pazienza che deve sempre governarci di giorno in giorno a qualsiasi latitudine senza mai annacquare l’amore per la propria terra, l’amore per il lavoro, l’amore per i figli, l’amore per il prossimo, perché gli amori sono come le ma-lattie: ti ricordi solo la più importante. Tutto questo si traduce in due ore di risate attraverso i monologhi, le scene e le canzoni nella convinzione che la satira sia l’adeguato inceneritore dove riporre i rifiuti e i finti spazzini che ci circondano.

di Gino Rivieccio

regia

Gino Riviecciodi

Gino RivieccioMaurizio De Giovanni Gustavo Verdecon

Fiorenza Calogeroe con

Rosario Minerviniscene

Tonio Di Ronzacostumi

Mario Pennacchiomusica

Gianni Minaledisegno Luci

Mario Espositoorganizzazione

Alessandra D’AntonioLa pazienzadifferenziata

GINO RIVIECCIO IN

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12 Teatro Supercinema

Nei due stabilimenti delle Terme di Stabia si possono praticare, tutte le cure fisioterapiche, da quelle strumentali (elettroterapia, magnetoterapia, laser-terapia, ecc.) a quelle manuali (masso-terapia, ginnastica correttiva ecc.), tutta la gamma delle crenoterapie grazie alla varietà di acque minerali ed ogni tipo di trattamento dermatologico ed estetico grazie alle proprietà delle acque solforo-se.Diverse sono le cure che si possono pra-ticare nei nostri stabilimenti e riceverle è molto semplice:

Esami Medici EffettuabiliCure IdropinicheCure InalatorieCure PneumologicheCure GinecologicheCure DermatologicheBalneo-Fango-Massoterapiche

L’incredibile ricchezza delle Acque Minerali della città di Castellammare di Stabia è utlizzata attraverso svariate tec-niche a tutto beneficio della vostra salute e della vostra bellezza.

Acque solforoseAcque Bicarbonato CalcicheAcque Medio Minerali

Viale delle Terme, 380053 Castellammare di Stabia Napolitel. 081 8714422www.termedistabia.com

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29/30 ottobre 2011| Note di regia

Alberto Pisapìa, ristoratore sull’orlo del fallimento è sposato con Valeria Vitiello, celebre cantante decaduta degli anni ’80, e padre di due figli maschi, Vincenzo e Matteo, l’uno disoccupato e superficia-le, l’altro laureato e secchione. Alberto vive ormai una situazione di grande disagio psichico, un vero e proprio esaurimento nervoso! A causa della crisi economica del paese, della propria attività , e an-che a seguito ...di una serie di investimenti sbagliati consigliatigli dal fratello Ernesto, suo avvocato e socio in affari, si è ritrovato a dover combattere una personale disperata battaglia contro gli attacchi spietati dell’Equitalia che lo colpisce quasi quotidianamente, con cartelle esattoriali di tutti i tipi. Il medico che lo ha in cura, il dottor Pasquale Cinquegrana, e la giovane infermiera Angela che lo assi-ste giorno e notte, coadiuvata da Titina, la fedele governante di fa-miglia, seguono una terapia di disintossicazione, tesa a recuperare la lucidità del paziente. Ma un altro grosso problema contribuirà a complicare definitivamente la sua guarigione, un ostacolo insor-montabile, la minaccia di sua suocera Clementina, causa principale dei suoi mali, messaggero infernale di Equitalia!

Il Miracolodi Don Ciccillotesto e regia di

Carlo Buccirosso con

Gianni ParisiClaudiafederica PetrellaGino MonteleoneSergio D’AuriaTilde De SpiritoGiordano BassettiDavide Marotte

e con

Graziella Marina nel ruolo di Tata Titinascene

Gilda Cerullomusiche

Patrizio Trampetticostumi

Zaira De Vincentiisluci

Francesco Adinolfi

CARLO BUCCIROSSO IN

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05 novembre 2011 | Note di regia

Il Burbero Benefico di Carlo Goldoni è un capolavoro assoluto, mai abba-stanza frequentato dai teatranti. E’ una straordinaria commedia di caratteri, che descrive un mondo vacuo e corrotto, dove soltanto un uomo, il retto e puro Geronte, – che tutti credono “burbero” – si staglia moralmente sugli altri con la sua generosa “benevolenza”. Il mondo e la società descritti dal Goldoni – e che Geronte definisce “abisso orribile” – è un mondo colorato ed eccessivo, pieno di sfarzo e vuoto di valori, dove la sordida fluorescenza del marcio prende il sopravvento, trasformando le persone in “cartoon” grotteschi. Il “burbero” Geronte non vuole partecipare al gioco perverso di un mondo senza più regole, dove il denaro corrompe i cuori, ma preferi-sce nascondersi nella sua passione infantile e pura, il gioco degli scacchi, dove ciascuna persona, ciascun carattere è esattamente come appare e si muove sulla scacchiera delle norme condivise senza sotterfugi. Nella no-stra versione scenica, la commedia di carattere si trasforma in commedia con canzoni e musiche originali, in una giostra di generi e stili che s’intrec-ciano a “corrompere” e reinterpretare il settecento. Il conflitto tra essenza ed apparenza è la trama segreta che attraversa la nostra commedia: nulla è come appare. Il “Burbero Benefico” vive in quel territorio di confine che va dall’“essere e non essere” di Amleto al Vitangelo Moscarda del Pirandel-liano “Uno, nessuno e centomila”. Con sublime ironia e frizzante comicità, Goldoni ci regala un personaggio grandioso, che con un sorriso e una smorfia, cerca di rispondere alla più arcaica domanda dell’essere umano: “chi sono io?”.

Il Burbero Benefico

di

Carlo Goldoniadattamento e regia di

Matteo Tarasco scene

Simona Muccaricostumi

Chiara Aversanomusiche

Riccardo Benassi e Nicola Sacchelli

luci Pietro Sperduti

MARIANO RIGILLO ANNA TERESA ROSSINI IN

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16 Teatro Supercinema

Castellammare Di Stabia (NA)Via Tavernola 41tel: 081 8715748

Castellammare Di Stabia (NA)Via Marconi Guglielmo, 87tel: 081 8710189 - fax: 081 8721420

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16 dicembre 2011 | Note di regia

Il tavolo da gioco, al centro della scena, è lo specchietto per le allodole, è un luogo d’attrazione. I due protagonisti vi girano attorno, ma poi, ine-vitabilmente, vi (ne) sono attratti come da una calamita: il gioco è la loro droga. I due protagonisti cedono al fascino, al brivido, diciamo pure alla brutalità del gioco, in cui si sentono, anche se Fonsia non lo dà a vedere, totalmente coinvolti.Specialmente nell’ultimo quadro la natura sembra riflettere il loro stato d’a-nimo. Fuori si avvicina e poi scoppia un temporale in tutto il suo furore, come in tutto il suo furore è scoppiata la lite tra i due giocatori, che si accaniscono nel gioco e si insultano vicendevolmente, provocando nello spettatore momenti di vivace ilarità. D. L. Coburn ha scritto una commedia garbata, giocata con maestria su vari stati d’animo, sorretta da un sicuro mestiere, pervasa da una comicità esilarante, che solo due grandi attori, esperti del “gioco” del teatro posso-no portare alla ribalta scoprendone tutte le sfumature. In essa possiamo trovare qualcosa di noi stessi, delle nostre fissazioni e manie, delle nostre imperfezioni, dei nostri vizi, che ci rendono difficile il rapporto con gli altri, che mettono in rilievo tutto ciò che di negativo si cela in noi. Forse saper perdere con dignità è la più grande vittoria.

Gin Gamedi

D.I. Coburnregia

Francesco Macedonioscene

Bruno Garofalocostumi

Maria Grazia Nicotra musiche Massimiliano Forza

VALERA VALERI PAOLO FERRARI IN

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18 Teatro Supercinema

via F. Petrarca, 53 80053 Castellammare di Stabia (NA)

Tel - 081 8706025 - 081 8724144 Fax - 081 8704613

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19Teatro Supercinema

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21 gennaio 2012 | Note di regia

“Questi Fantasmi” è una delle commedie di Eduardo De Filippo che piu’ ha saputo raccogliere un eccezionale successo di pubblico: la ragione di tale successo va ricercata, probabilmente, nella sua caratteristica principale una commedia comica ma al tempo stesso amara. In un appartamen-to di un palazzo secentesco vengono ad abitare Pasquale Lojacono e la giovane moglie Maria. All’insaputa di Maria, Pasquale ha un accordo con il proprietario, per cui, in cambio dell’alloggio, dovrà sfatare le dicerie sull’e-sistenza di fantasmi nella casa. Suggestionato dai racconti del portiere, Pasquale si imbatte in Alfredo, amante della moglie, e lo scambia per un fantasma. Con il suo dirimpettaio, il professor Santanna, silenzioso e invi-sibile testimone di ciò che accade in casa, intrattiene lunghi monologhi. I regali di Alfredo consentono alla coppia un certo benesssere e Pasquale, sentendosi beneficiato dal fantasma, non si pone troppe domande.

QuestiFantasmi

CARLO GIUFFRÈ IN

di

Eduardo De Filipporegia di

Carlo Giuffre’con

Piero Pepe Maria Rosaria CarliClaudio VenezianoAntonella Lorie con

Antonella cioli scene e costumi

Aldo Terlizzimusiche

Francesco Giuffrèorganizzazione

Diana O.R.I.S.

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20 Teatro Supercinema

Orari di apertura:Da Lunedì a Venerdì: 8,00 - 19,00 Sabato e Domenica: 8,00 - 13,00Per prenotazioni:REPARTO PESCHERIAREPARTO ORTOFRUTTAREPARTO MACELLERIATel.: 081 8716774 - Fax: 081 3903655

Via Napoli, 350/B (zona Industriale)Castellammare di Stabia NAa 2 Km dal casello di Castellammare di Stabiadirezione Porto Turistico Marina di Stabia.

Tel.: 081 5391735Fax: 081 5391745E-mail: [email protected]

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21Teatro Supercinema

20112012

testo e regia di

Ugo Chiticon

Barbara Enrichi, Giuliana Colzi, Andrea Costagli, Dimitri Frosali, Massimo Salvianti, Lucia Socci, e Lorenzo Carmagnini, Andrea Corti, Giulia Rupi, Cristina Torrisiscene Daniele SpisaCostumi

Giuliana ColziLuci

Marco MesseriMusica originale e adattamento Vanni Cassori e Jonathan Chiti

Paesaggio con figureL’Abissina

07 febbraio 2012 | Note di regia

Uno spaccato di vita contadina sospeso tra cupezza e comicità. Un viaggio nei primi anni del ‘900, all’origine della nostra storia la cui eco si riverbera fino agli anni della cronaca più recente. L’ABISSINA Paesaggio con figure è la prima pietra di quell’edificio drammaturgico che Ugo Chiti ha costruito intorno alla sua Arca Azzurra per raccontare attraverso il microcosmo rurale toscano un paesaggio ben più vasto, quello della storia del nostro intero paese nel corso di tutto il secolo scorso fino ad approdare a questi anni 2000.Non è un caso che tale testo, messo in scena la prima volta dalla compagnia nel 1993, abbia trovato in Isa Danieli un interesse così forte da suggerirne il riallestimento che vedesse la grande attrice napoleta-na al centro della vicenda, a suo modo “verghiana”, del balletto tragicomico intorno al vecchio despota Lucesio che in un’agonia continuamente interrotta, sempre sull’orlo della morte da tutti invocata, è alla ricerca di un erede degno della sua “roba”, in un crescendo parossistico di nascite mostruose.

ISA DANIELI IN

Orari di apertura:Da Lunedì a Venerdì: 8,00 - 19,00 Sabato e Domenica: 8,00 - 13,00Per prenotazioni:REPARTO PESCHERIAREPARTO ORTOFRUTTAREPARTO MACELLERIATel.: 081 8716774 - Fax: 081 3903655

Via Napoli, 350/B (zona Industriale)Castellammare di Stabia NAa 2 Km dal casello di Castellammare di Stabiadirezione Porto Turistico Marina di Stabia.

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23Teatro Supercinema

20112012

di Henrik Ibsenadattamento

Edoardo Erbaregia

Armando Pugliesecon

Bruno Armando

Un Nemicodel Popolo

26 febbraio 2012 | Note di regia

Spaccato di vita contadina, sospeso tra cupezza e comicità, L’abissina è un viaggio nella realtà rurale dei primi anni del ‘900 ma è anche la pietra miliare di quel percorso drammaturgico con cui Ugo Chiti ha raccontato, attraverso il microcosmo rurale toscano, la storia del nostro Paese. La vicenda – a suo modo verghiana – si dipana come un balletto tragicomico intorno alla figura di un vecchio despota che, in un’a-gonia continuamente interrotta, è alla ricerca di un erede degno del suo patrimonio… Isa Danieli, che ha fortemente voluto questa riedizione, è uno dei volti più amati del teatro e del cinema di casa nostra. Ha fatto parte della compagnia di Eduardo De Filippo, lavorando poi con Roberto De Simone, e, sul grande schermo, ha brillato per Lina Wertmüller, Nanni Loy e Giuseppe Tornatore. Nel 2001 si è aggiudicata il Premio Ubu per la “Filumena Marturano” di Cristina Pezzoli

GIANMARCO TOGNAZZI IN

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03 marzo 2012 | Note di regia

Dopo quindici anni di repliche con “Uomini sull’orlo di una crisi di nervi”, arriva il sequel dello spettacolo che ha raccolto migliaia di risate in tutta Italia. Pino, Ciccio e Nicola, sono tre uomini cacciati da casa e separati dalle rispettive mogli; dei tre solo uno, Ciccio, ha un lavoro fisso, mentre gli altri due, un musicista e un architetto, non se la passano molto bene. Le precarie condizioni economiche quindi costringono i tre a vivere insieme, nella villetta del nonno di Pino, formando una casa-famiglia, di drammatica attualità. Una domenica mattina torna Gianni, il quarto amico…Tra stupore e litigi e riconciliazioni e nevrosi i quattro amici si ritrovano in una situazione disperata. L’arrivo di una splendida ragazza, che si presenta come dottoressa, darà alla storia un comicissimo finale a sorpresa.

Uomini sull’orlodi una crisi di nervi 2

regia

Marco Simeoli

CON ROSARIO GALLI FRANCO LO CASCIOLUIGI RUSSO SEBASTIANO COLLA E FRANCESCA CECI

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18 marzo 2012 | Note di regia

Ci narra la storia di un dottore che scopre che le terme pubbliche, fiore all’occhiello della cittadina e apportatrici di innumerevoli villeg-gianti, sono appestate da inquinanti scarichi montani di conciatu-ra delle pelli. Subito il dottore vuole fare un pubblico appello per denunciare la cosa e far porre rimedio a questo problema, ma da una parte suo fratello, rappresentante dei potenti azionisti di mag-gioranza delle terme, e dall’altra i redattori di un giornale popolare che si schiera contro i potenti della città, tutti si oppongono alla pubblicazione della relazione del dottore, e gli impongono di tacere. Il dottore non riesce più a trovare nessuno che sia disposto a dargli ascolto, perché tutti sarebbero parte lesa nella questione. Gli appelli al potere sono inutili, quelli alla coscienza popolare anche: sia vinti che vincitori sono una schiera di opportunisti, interessati solo alla reputazione e al denaro. E’ in questo scenario che il dottore compie l’unica scelta possibile per lui: se prima vuole abbandonare la città, ora i accorge che la risposta migliore a questa situazione è data dal-la conoscenza: vuole quindi istruire i giovani, poveri o ricchi che sia-no, per aiutarli a comprendere meglio la realtà, e a renderli cittadini di una società più civile di quella attuale. E’ splendida quest’opera, vero segno del pensiero elevato del suo autore, e apportatrice di un messaggio di rilevanza universale: la conoscenza, il sapere come mezzo per un futuro migliore.

Il Giornodella Civetta

di

Leonardo Sciasciaadattamento teatrale di

Gaetano Aronicaregia di

Fabrizio Catalanocon

Gaetano AronicaMorgana ForcellaRoberto NegriAlessio CarusoMaurizio NicolosiPaolo GattiniLuca Marianelli

SEBASTIANO SOMMA E ORSO MARIA GUERRINI IN

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14 aprile 2012 | Note di regia

E’ uno spettacolo, del quale lo stesso Tartaglia è autore e regista ed interprete principale assie-me alla talentuosa Veronica Mazza. Lo spettacolo di circa un’ora e quaranta si compone di due atti unici, “ La paura che ti fai” e “Sveglia e Vinci!”, che coniugano momenti di estremo diverti-mento ad attimi di autentica commozione nel solco della più nobile tradizione drammaturgica napoletana. L’originalità delle tematiche rappresentate, la modernità del linguaggio, il ritmo in-calzante della narrazione, la linearità dell’impianto scenico, la freschezza dei protagonisti, sono i fattori che hanno decretato la particolare fortuna di questo testo da cui è stato tratto il primo di tre film di Tartaglia con il titolo “IL MARE, NON C’E’ PARAGONE” prodotto e distribuito dalla Medusa Film nel 2001 e che è stato anche registrato lo scorso anno da Rai 3 nella prestigiosa rassegna “Palco e Retropalco” diretta da Maurizio Costanzo. I due atti unici in argomento, le due STRANE STORIE VESUVIANE rappresentano nel disegno dell’autore due momenti distinti, ma non separati, di un’unica riflessione: segmenti e tappe di un percorso unitario. L’ambien-tazione vesuviana che li accomuna, più che di un occasionale coincidenza geografica, è il filo conduttore, sentimentale ed emotivo di tutto lo spettacolo; il motivo che salda, in maniera ora dichiarata ora addirittura, forse, inconsapevole, personaggi, vicende e destini diversi.

Strane StorieVesuviane

EDUARDO TARTAGLIA E VERONICA MAZZA IN

testo e regia di

Eduardo Tartagliacon

Eduardo TartagliaVeronica Mazzae con

Lello Radice

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Si ringrazia inoltre...Fam. Montillo, Rag. De Rosa Giuseppe, Arch. Ottone Giuseppe, Gabriella Fontana, Rosan-na Angiò, Giovanni e Rosa Bagnale, Fam. Giusti, Fam. Di Martino, Fam. Storti, Fam. Staiano, Fam. Di Capua, Fam. Iozzino, Fam. Dello Ioio, Fam. De Rosa, Fam Di Martino. E ancora: Giulio Baffi, Giuseppe Del Gaudio, Pierluigi Fiorenza, Titty Esposito, Nunzia Bove, Metropolis TV, Stabia Channel, Telecapri News, Newsmania, Magazine Cafè, Weekend, Serimania Pavin Pubblicità.

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20112012

STAG

IONE

DI P

ROSA

PROVINCIA DI NAPOLI

CITTÀ DI CASTELLAMMARE DI STABIA

ASSESSORATO ALLA CULTURA