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BOLLETTINO DELLE CLARISSE DEL SANTUARIO DI S. ROSA - VITERBO Anno XLVI - n. 2 aprile - maggio - giugno 2015 Spediz. Abbonamento postale Art. 2 comma 20/C L. 662-96 Aut. PT di Viterbo - Direttore responsabile don Angelo Gargiuli - Aut. Trib. Viterbo - n. 137 del 27/2/1964 Realizzazione Sorelle Clarisse - ccp 12288015 - E-mail: [email protected] - Tel. 0761.342887 - Grafica: A.R. Castellani - Stampa: Tipografia Grazini&Mecarini snc Rosa da Viterbo 1. La storia della Chiesa è ricca di fedeli che hanno vissuto in modo eroico il loro impegno di vita cristiana e sono per noi modelli di vita e intercessori in Cielo. 2. La nostra Santa Rosa è per noi, oggi, modello di vita cristiana e sociale: a noi seguirne l’esempio, confortati dal soste- gno della sua intercessione. 3. Nella Vita Prima, scritta pochi anni dopo la morte della Santa, si dice che «La bea- ta Vergine Rosa percorreva continua- mente la città di Viterbo sorreggendo in mano la Croce e lodava il nome del Si- gnore e la Beata Vergine Maria» (Vita Prima, 9). La Vita Seconda è più puntua- le: «Con semplicità di cuore, predicava ogni giorno al popolo Gesù Cristo, an- nunciando ai buoni beni eterni, e ai catti- vi supplizi eterni. Combatteva poi con forza gli eretici … disprezzando le mi- nacce e, deposto ogni timore, annunciava contro di essi la Parola di Dio con fidu- cia, dichiarando di essere pronta a dare volentieri la vita per favorire e difendere la fede cattolica» (Vita Seconda, 15). Dall’Omelia di sua Eccellenza Monsignor Lino Fumagalli tenuta in occasione della festa del Transito della Santa. 4. Una giovane, donna, priva di cultura, laica, povera: questa è Santa Rosa! Eppure sente il bisogno, sfidando rischi e pericoli che si verificheranno costringen- dola all’esilio, di annunciare ai suoi con- cittadini il Vangelo, invitandoli alla fe- deltà alla dottrina cristiana contestata da- gli eretici che seguivano Federico II. La piccola Rosa realizza quanto Papa Francesco ci ricorda in Evangelii Gau- dium: «Il bene tende sempre a comuni- carsi. Ogni esperienza autentica di verità e di bellezza cerca per se stessa la sua espansione, e ogni persona che viva una profonda liberazione acquisisce maggio- re sensibilità davanti alle necessità degli altri. Comunicandolo, il bene attecchisce e si sviluppa. Per questo, chi desidera vi- vere con dignità e pienezza non ha altra strada che riconoscere l’altro e cercare il suo bene. Non dovrebbero meravigliarci allora alcune espressioni di san Paolo: “L’amore del Cristo ci possiede” (2 Cor 5,14); “Guai a me se non annuncio il Vangelo!” (1 Cor 9,16)» (EG, 9). Ciascuno di noi, Chiesa di Viterbo, do- vrebbe dire: “Guai a me se non annuncio il Vangelo!”. E aggiunge Papa Francesco: «Il Signore Gesù sempre può, con la sua novità, rin- novare la nostra vita e la nostra comuni- tà, e anche se attraversa epoche oscure e debolezze ecclesiali, la proposta cristiana non invecchia mai. Gesù Cristo può an- che rompere gli schemi noiosi nei quali pretendiamo di imprigionarlo e ci sor- prende con la sua costante creatività divi- na. Ogni volta che cerchiamo di tornare alla fonte e recuperare la freschezza ori- ginale del Vangelo spuntano nuove stra- de, metodi creativi, altre forme di espres- sione, segni più eloquenti, parole cariche di rinnovato significato per il mondo at- tuale. In realtà, ogni autentica azione evangelizzatrice è sempre “nuova”» (EG, 11). La nostra Chiesa sull’esempio di Santa Rosa è chiamata a ritornare alla fonte del Vangelo e a farlo conoscere a tutti rinno- vando il metodo, i mezzi, le modalità, le capacità di incontro … Non possiamo di- fenderci con “Si è fatto sempre così!”, dobbiamo osare di più, come ha fatto Santa Rosa. «La Comunità evangelizza- trice sperimenta che il Signore ha preso l’iniziativa, l’ha preceduta nell’amore (cf. 1 Gv 4,10), e per questo essa sa fare il primo passo, sa prendere l’iniziativa senza paura, andare incontro, cercare i lontani e arrivare agli incroci delle strade per invitare gli esclusi. Vive un desiderio inesauribile di offrire misericordia, frutto dell’aver sperimentato l’infinita miseri- Una giovane, una donna, una santa... segue a pag. 2

Spediz. Abbonamento postale Art. 2 comma 20/C L. 662-96 ... · nostro impegno per una Chiesa e una So-cietà migliore. ... sconvolgono il pianeta. I mezzi suggeriti dagli uomini per

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BOLLETTINO DELLE CLARISSE DEL SANTUARIO DI S. ROSA - VITERBOAnno XLVI - n. 2 aprile - maggio - giugno 2015

Spediz. Abbonamento postale Art. 2 comma 20/C L. 662-96 Aut. PT di Viterbo - Direttore responsabile don Angelo Gargiuli - Aut. Trib. Viterbo - n. 137 del 27/2/1964Realizzazione Sorelle Clarisse - ccp 12288015 - E-mail: [email protected] - Tel. 0761.342887 - Grafica: A.R. Castellani - Stampa: Tipografia Grazini&Mecarini snc

Rosa da Viterbo

1. La storia della Chiesa è ricca di fedeliche hanno vissuto in modo eroico il loroimpegno di vita cristiana e sono per noimodelli di vita e intercessori in Cielo.

2. La nostra Santa Rosa è per noi, oggi,modello di vita cristiana e sociale: a noiseguirne l’esempio, confortati dal soste-gno della sua intercessione.

3. Nella Vita Prima, scritta pochi anni dopola morte della Santa, si dice che «La bea-ta Vergine Rosa percorreva continua-mente la città di Viterbo sorreggendo inmano la Croce e lodava il nome del Si-gnore e la Beata Vergine Maria» (VitaPrima, 9). La Vita Seconda è più puntua-le: «Con semplicità di cuore, predicavaogni giorno al popolo Gesù Cristo, an-nunciando ai buoni beni eterni, e ai catti-vi supplizi eterni. Combatteva poi conforza gli eretici … disprezzando le mi-nacce e, deposto ogni timore, annunciavacontro di essi la Parola di Dio con fidu-cia, dichiarando di essere pronta a darevolentieri la vita per favorire e difenderela fede cattolica» (Vita Seconda, 15).

Dall’Omelia di sua Eccellenza Monsignor Lino Fumagalli tenuta in occasione della festa del Transito della Santa.

4. Una giovane, donna, priva di cultura, laica, povera: questa è Santa Rosa! Eppure sente il bisogno, sfidando rischi epericoli che si verificheranno costringen-dola all’esilio, di annunciare ai suoi con-cittadini il Vangelo, invitandoli alla fe-deltà alla dottrina cristiana contestata da-gli eretici che seguivano Federico II.

La piccola Rosa realizza quanto PapaFrancesco ci ricorda in Evangelii Gau-dium: «Il bene tende sempre a comuni-carsi. Ogni esperienza autentica di veritàe di bellezza cerca per se stessa la suaespansione, e ogni persona che viva unaprofonda liberazione acquisisce maggio-re sensibilità davanti alle necessità deglialtri. Comunicandolo, il bene attecchiscee si sviluppa. Per questo, chi desidera vi-vere con dignità e pienezza non ha altrastrada che riconoscere l’altro e cercare ilsuo bene. Non dovrebbero meravigliarci

allora alcune espressioni di san Paolo:“L’amore del Cristo ci possiede” (2 Cor5,14); “Guai a me se non annuncio ilVangelo!” (1 Cor 9,16)» (EG, 9).

Ciascuno di noi, Chiesa di Viterbo, do-vrebbe dire: “Guai a me se non annuncioil Vangelo!”.

E aggiunge Papa Francesco: «Il SignoreGesù sempre può, con la sua novità, rin-novare la nostra vita e la nostra comuni-tà, e anche se attraversa epoche oscure edebolezze ecclesiali, la proposta cristiananon invecchia mai. Gesù Cristo può an-che rompere gli schemi noiosi nei qualipretendiamo di imprigionarlo e ci sor-prende con la sua costante creatività divi-na. Ogni volta che cerchiamo di tornarealla fonte e recuperare la freschezza ori-ginale del Vangelo spuntano nuove stra-de, metodi creativi, altre forme di espres-sione, segni più eloquenti, parole carichedi rinnovato significato per il mondo at-tuale. In realtà, ogni autentica azioneevangelizzatrice è sempre “nuova”»(EG, 11).

La nostra Chiesa sull’esempio di SantaRosa è chiamata a ritornare alla fonte delVangelo e a farlo conoscere a tutti rinno-vando il metodo, i mezzi, le modalità, lecapacità di incontro … Non possiamo di-fenderci con “Si è fatto sempre così!”,dobbiamo osare di più, come ha fattoSanta Rosa. «La Comunità evangelizza-trice sperimenta che il Signore ha presol’iniziativa, l’ha preceduta nell’amore(cf. 1 Gv 4,10), e per questo essa sa fareil primo passo, sa prendere l’iniziativasenza paura, andare incontro, cercare ilontani e arrivare agli incroci delle stradeper invitare gli esclusi. Vive un desiderioinesauribile di offrire misericordia, fruttodell’aver sperimentato l’infinita miseri-

Una giovane, una donna, una santa...

segue a pag. 2

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cordia del Padre e la sua forza diffusiva.Osiamo un po’ di più di prendere l’ini-ziativa!» (EG, 24).

5. La nostra Patrona si spinge anche a farcicarico delle necessità materiali dei piùpoveri: distribuiva il proprio cibo ai piùbisognosi, si fece carico delle loro po-vertà e venne loro incontro in ogni mo-do (così la descrivono i numerosi mira-coli a lei attribuiti). La fede senza le ope-re è morta! Ci ricorda S. Giacomo. Lasolidarietà è il modo concreto di viverela nostra fede: è divenire presenza del-l’amore di Dio verso gli ultimi. Ma lasolidarietà è anche esigenza umana e ci-

vile: il grado di civiltà di una Comunitàsi misura dalla sua capacità di accoglien-za. Penso all’emergenza rifugiati, maanche all’impegno delle Istituzioni chenon si può più limitare a trovare una col-locazione abitativa, garantendo una rettaminima, senza pensare a come occupareil tempo, prepararsi ad un lavoro, impa-rare la lingua, le norme della Nazioneche li accoglie.

Fondamentale è poi la capacità di farsicarico degli ultimi: i tanti vagabondi diViterbo; gli alcolisti che vanno ciondo-lando a Piazza del Sacrario e dintorni;gli anziani soli … i papà che perdono il

lavoro… i giovani che lo cercano… Anche qui, credo, che sull’esempio diSanta Rosa, come Chiesa e Comunità ci-vile, siamo chiamati “ad osare di più” etentare nuove forme di solidarietà, convin-ti che, agendo così, si può anche sbagliare,ma… chi sta fermo, sbaglia sempre.

6.All’intercessione della piccola, grandeSanta Rosa affidiamo la nostra Comunitàdi Viterbo, chiedendole di assisterci nelnostro impegno per una Chiesa e una So-cietà migliore.

segue da pag. 1

Cristo mia speranza è risortoÈil grido e l’inno di gioia di Pasqua che insieme a tanti fratelli

di fede proclamiamo e affermiamo, non è un illusione, mauna grande realtà, da quando gli Apostoli hanno iniziato il

lieto annunzio della Resurrezione di Gesù. S. Paolo scrive che seCristo non fosse risorto: “vana sarebbe la nostra fede, blasfema lanostra predicazione”, ma subito aggiunge: “Cristo è veramente ri-sorto”, e ne presenta le ragioni e cita i testimoni che lo avevanovisto dopo la morte.Dal Vangelo apprendiamo come gli Apostoli, dopo un primo mo-mento di incredulità, giungono alla convinzione gioiosa che il Mae-stro è veramente risorto. Possono rimanere con Lui, toccarlo, man-giare con Lui, forti di questa certezza, ne fanno la ragione dellaloro vita e la divulgano al mondo, con una missione ardua e con-trastata, fatta di rinunce e sacrifici. La loro testimonianza per quantoostacolata umanamente impossibile in relazione alle condizioni deiloro tempi, è stata e viene annunciata in tutti i continenti. Confortatidalla Resurrezione di Gesù e poi dalla discesa dello Spirito Santo,gli Apostoli si sparsero nel mondo per annunziare a tutte le genti,la grande speranza. “Cristo è risorto: su di Lui risorto si fonda lanostra fede”. Infatti ancora oggi, la Resurrezione di Cristo è la basesu cui poggia la nostra fede e sulla quale si orienta la vita di quanti

vivono il proprio battesimo in Cristo. L’Alleluia trova nel nostrospirito una profonda risonanza. L’annuncio dell’Angelo alle donne“E’ risorto!” deve essere per tutti una promessa, una garanzia cheil bene trionferà sul male, che la grazia avrà la vittoria sul peccato,che la bontà e la carità domineranno gli odi e gli egoismi. In questomondo cosi pieno di materialismo, di violenze di sopraffazione delpiccolo e del debole, per noi cristiani la parola “Pasqua” vuol diresperanza e ce ne danno conferma le espressioni che ricorrono nellaLiturgia Pasquale: “Sono risorto e sono ancora con voi”. “Cristomia speranza è veramente risorto”. È una speranza che ha orizzontid’eternità e che allarga smisuratamente la possibilità della nostravita terrena e che offre al mondo smarrito un punto d’appoggio si-curo, un luogo dove rifugiarsi, una garanzia di salvezza eterna. Lafede e la speranza in Gesù risorto hanno trasformato la terra neiprimi secoli del Cristianesimo, ma anche nei nostri giorni, oggi piùche mai, il mondo ha bisogno di speranza. Da troppo tempo siparla di pace, di concordia, di giustizia e di tranquillità e inveceimperversano nuove persecuzioni in particolare dei cristiani, pulizieetniche, distruzione di massa, decapitazioni, guerre e lotte trava-gliano ancora il mondo e come dice Papa Francesco, tra l’indiffe-renza di molti. La società è divisa in nome di ideologie, dalla sete

Mamma nostra del Cielo, eccoci ancora una volta ai Tuoipiedi in questo mese di Maggio, a noi particolarmentecaro, ad elevarti il nostro canto d’amore unitamente allanostra invocazione di aiuto. Volgi Il Tuo sguardo maternoper le strade di questo mondo, la dove gli ultimi, i perse-guitati, i diseredati, i lontani , i poveri, gli afflitti e i malati,continuano a chiedere parole di speranza. Aiutaci affin-ché possiamo veramente comprendere che la Parola diDio ascoltata va accolta nei nostri cuori e che il perdonoè iniziativa gratuita e generosa da parte del Signore. Ot-tieni a quanti vivono in questo travagliato mondo i donidella Pace, del rispetto verso il prossimo, della libertà diprofessare la propria Fede.

L’anno della vita consacrata che è segno della presenzadi Dio nel mondo, sia per noi occasione per comprenderneil grande valore. Volgi il Tuo sguardo alle famiglie , pic-cola Chiesa domestica duramente provata dalle insidie disatana, perché riscopra la sua vocazione originaria e ri-torni ad essere il centro propulsore della società, la culladell’amore, del perdono e della vita. Sostieni e proteggi ilnostro Papa Francesco e, con Lui ti chiediamo ad aiutarcia rispondere con generosità e fedeltà a Dio, che ci chiamaad essere santi, come egli è santo-Amen

Amen

Maggio mese MarianoIl mese di maggio è il mese della festa della Mamma , questa parola racchiude in sepoema dia amore , di altruismo, di misericordia e di tenerezza, non esiste al mondouna mamma dal cuore smisurato come quello della nostra Mamma del Cielo, che

invita tutti alla preghiera, alla penitenza, alla riconciliazione con Dio e i fratelli. Pubblichiamo questa invocazione a Lei rivolta nel mese mariano.

SANTA ROSA DA VITERBO 3

del potere, dell’estremismo religioso e dalla cultura dello scartoche pongono gli uomini gli uni contro gli altri e tanti fatti di sanguesconvolgono il pianeta. I mezzi suggeriti dagli uomini per rimediarea questi mali falliscono continuamente. L’unico rimedio è, e rimarràCristo, che si presenta glorioso con la sua croce e ci conforta con lasua presenza. Dal cuore di Cristo dilaga e si effonde su tutti gli uo-mini la pace pasquale che è piena di gioia e di speranza. Il messaggiodella speranza pasquale è rivolto a tutti: a coloro che soffrono, aquelli che sono soli e cercano conforto, alle persone che si disperanoper una vita vissuta nell’indifferenza e nella monotonia quotidiana,a coloro che non hanno più speranza e sono assetati di amore. An-nunziare al mondo la gioia della Resurrezione e della salvezza faparte della funzione profetica del cristiano. “La vostra tristezza si

cambierà in gioia e la vostra gioia nessuno potrà togliervela” (Gv.16). “Solo Cristo conosciuto, contemplato, amato e adorato, èl’amico fedele che non delude, che si fa compagno di strada e lecui parole riscaldano il cuore”. Coraggio, non rimaniamo freddi eindifferenti ma alimentiamo la nostra fede con la lettura giornalieradi una pagina del Vangelo, degli Atti degli Apostoli e le loro lettereci aiuteranno a vivere con coerenza il nostro Battesimo, a vivere dacristiani autentici, come tanti nostri fratelli martiri, per i quali dob-biamo pregare perché siano sostenuti nelle loro sofferenze e nonvenga meno la loro fede, la speranza e la gioia Pasquale sia loro diconforto e di sostegno e certezza di resurrezione anche per loro.

L.S.

Cari bambini, La primavera è giunta e si stacolorando di fiori dai smaglianti colori e delicatiprofumi, ci ha recato l’annuncio gioioso dellaPasqua che significa passaggio e ci ricorda iltrionfo di Gesù sulla morte e la sua Resurrezione, anche noi cari bambini un giorno molto lontanorisorgeremo, perché Egli con la sua morte e re-surrezione ci ha salvati e ha fatto si che dopo ilsonno della morte e il riposo del nostro corponel seno della madre terra risorgiamo per la vitaeterna e potremo contemplarlo non solo con gliocchi dello spirito, ma anche con quelli del corpo,questa speranza e certezza ci deve far gioire per-ché dopo il pellegrinaggio terreno, noi saremosimili a Lui e lo vedremo come Egli è, e nonsolo, ritroveremo tutti coloro che ci hanno amatie conosceremo la piccola santa Rosa in tutto lasua bellezza e il suo splendore, potremo ringra-ziarla per il bene che ci ha voluto e con Lei pas-seggiare nelle praterie del Cielo dove la luce nontramonta mai ed è sempre primavera e ci senti-remo avvolti dal dolce tepore e dalla tenerezzadel cuore di Dio, vivremo una vita nuova e co-nosceremo la vera gioia e godremo una grandepace. In questa nostra società affamata di felicità,la pace e la tranquillità sembrano tanto lontane,ma noi possiamo averla e custodirla nei nostricuori, Gesù ce l’ha donata, essa è sempre connoi lungo il cammino della vita, anche se difficilee se i sentieri che percorriamo sono tortuosi escoscesi, non siamo mai soli, perché il nostrogrande amico Gesù, è con noi e se vogliamo dar-gli la nostra mano Egli ci guiderà. Santa Rosanella sua esistenza travagliata ha saputo ricalcarele orme di che Gesù lo ha seguito nella gioia e

nel dolore e ha sperimentato quanto il suo cuore sia misericordioso. Un giorno un persona molto tribolata ,stanca e avvilita per le tante prove dolorose che la vita lesveva riservato si rivolse dal profondo della sua disperazione al Signore dicendogli, : “ madove sei? mi hai abbandonato, non è vero ciò che si dice, tu sei lontano dal mio dolore, dallamia angoscia, ti sei dimenticato di me”. Alla sera tanto triste, si addormentò e in quella notteper lui tanto nera Dio gli rispose con questo bellissimo sogno che era un messaggio di tenerezza:“Ho sognato che camminavo in riva al mare con il Signore e rivedevo sullo schermo del cielotutti i giorni della mia vita passata. E per ogni giorno trascorso apparivano sulla sabbia dueorme: le mie e quelle del Signore. Ma in alcuni tratti ho visto una sola orma, proprio nei giornipiù difficili della mia vita. Allora ho detto: “Signore io ho scelto di vivere con te e tu mi hai pro-messo che saresti stato sempre con me: Perché mi hai lasciato solo proprio nei momenti più dif-ficili?” E Lui mi ha risposto: “Figlio, tu lo sai che io ti amo e non ti ho abbandonato mai: igiorni nei quali c’è soltanto un orma sulla sabbia, sono proprio quelli in cui ti ho portato in brac-cio”. Svegliatosi comprese e nel suo cuore regnava la pace e l’angoscia era sparita. Che belsogno, essere portati in braccio da Gesù e sentire i palpiti del suo cuore è l’ esperienza più bellache possiamo fare nella nostra vita, voi cari bambini provate sentimenti di gioia e di amorequando la vostra mamma vi stringe al suo cuore, cosi è Dio per noi Padre e Madre. Questa èl’esperienza vissuta da S. Rosa che vi invita ad imitarla e ad essere come lei la nuova primaveradell’umanità. Un affettuoso saluto

Le vostre sorelle Clarisse

Del Cima Chiara (VT)Lucatello Riccardo - Fonte (TV)

Boccioli di Santa Rosa

L'associazione Arma Aeronautica ela Consorella Associazione Fami-glie Caduti e Mutilati dell'Aero-

nautica Militare Sezione di Viterbo celebra-no oggi la ricorrenza del 92° anniversariodella costituzione dell'Aeronautica Militarequale forza armata autonoma da quel lonta-no 28 marzo 1923 quando re Vittorio Ema-nuele III decretava la nascita della Regia

Aeronautica. Tale cerimonia si svolge nelnostro tempio che custodisce la Statua li-gnea della Madonna di Loreto che il PapaBenedetto XV il 24 marzo 1920 proclamòpatrona universale dell'Aviazione ispiran-dosi a quel prodigioso trasporto in volo del-la Santa Casa di Nazareth. La statua ligneadella Madonna di Loreto opera di un valen-te artigiano friulano fu donata da un gruppo

di ex aviatori dell'Aeronautica Militare edell'Aviazione dell'Esercito il 28 settembre1986, reduci dalla guerra quale segno diringraziamento e riconoscenza. Con il Presidente del Sodalizio Gen. EttoreSCORZA i Dirigenti, Soci, Familiari, Sim-patizzanti con il loro Labaro e Medagliere èpresente una rappresentanza della ScuolaMarescialli dell'Aeronautica Militare.

29 Marzo 2015: 92° Anniversario Fondazione Aeronautica Militare

Si è conclusa con un successo di visitatori la mostra “Rosa tra storia e devozio-ne” organizzata dai volontari del Monastero di Santa Rosa in occasione dellecelebrazioni del Transito di Santa Rosa del 6 marzo 2015.

Allestita presso la Sala del Pellegrino dal 2 al 8 marzo, questa mostra ha realizzatonella città di Viterbo qualcosa di importante, riuscendo ad avvicinare moltissimi fede-li viterbesi, bambini e ragazzi alla vita della loro Santa concittadina, mediante un per-corso illustrativo-narrativo sviluppato attraverso le tappe fondamentali che hanno se-gnato l’esistenza della giovane patrona viterbese. La mostra, rivolta soprattutto allescuole, ha visto la partecipazione di alcune classi dell’Istituto paritario “San Giovan-ni”, della Scuola Primaria “Luigi Concetti”, dellaScuola Primaria “Edmondo De Amicis”, dellaScuola Primaria “San Faustino”, dell’Istituto parita-rio “Santa Maria del Paradiso”, dell’Istituto parita-rio “Giovanni Merlini”. L’entusiasmo dimostratodagli alunni e dai Professori nel riscoprire la figuradi Santa Rosa, fa ben sperare nella possibilità di re-plicare l’esperienza con altre scuole anche nei pros-simi anni, con un successo sempre maggiore.

6 Marzo: Festa del TransitoIl 6 marzo ultimo scorso abbiamo cele-brato la festa del Transito di S. Rosa,come di consueto ci siamo preparati

con un triduo di preghiera, la celebrazioneEucaristica preceduta dalla recita del S.Rosario è stata animata la prima sera dalSeminario dei Padri Agostiniani, la secon-da sera dagli studenti del seminario dei Pa-dri Giuseppini del Murialdo, la terza seradai giovani dei Padri Cappuccini, è stataun esperienza nuova e bella fatta dietro laspinta dell’anno della vita consacrata, ri-flettendo sulla vita di S. Rosa ognuno hapotuto scoprire come donare la propria vitaper sempre a Dio è arricchente e fecondaper il bene dei fratelli e per la realizzazionedella persona consacrata, che come Rosamette a disposizione tutto se stessa perchéogni uomo e ogni donna sperimenti l’amo-re di Colui che per amore ci ha donato ilsuo figlio Cristo Gesù. Il giorno 5 alla serasi è tenuta la veglia di preghiera, animatadai giovani della Parrocchia di S. Andrea,presieduta da don Alfredo Cento, durante

la veglia si sono letti dei brani più salientidella vita della Santa, tratti dal Processo diCanonizzazione, per molte persone è statauna scoperta, perché poco conosciuti, il tut-to è stato animato con preghiere e canti, si èconclusa verso mezzanotte con soddisfa-zione e gioia di tutti i partecipanti. Nel gior-no della festa, alcuni volontari hanno porta-to il Pane benedetto al reparto Pediatricodell’ospedale Belcolle che hanno distribui-to insieme al personale sanitario ai piccoliospiti. Alcuni giorni prima era stato portatoalla Casa Circondariale della città, una ca-rezza di Rosa agli ultimi fra gli ultimi. Nelpomeriggio il raduno dei Boccioli presso laChiesa di S. Maria in Poggio, parrocchiadella santa e suo luogo di sepoltura, dopo lacommemorazione del Transito si è snodatala processione che ha portato tutti i bambininel santuario per onorare la loro patrona e aricevere il pane benedetto in ricordo del pa-ne trasformato in rose, la cerimonia presie-duta da Don Alfredo Cento è terminata conil bacio del Cuore della Santa da parte deipresenti. Lo stesso giorno è stata inauguratauna mostra che attraverso dei pannelli ri-percorreva la vita di S. Rosa, mostra visita-

ta da diverse scuole della città, che ha volu-to lanciare un messaggio di speranza, di pa-ce e di gioia, lo stesso che Rosa vivente fe-ce percorrendo le vie e le contrade della cit-tà. Nei giorni seguenti sempre nella sala delPellegrino, precisamente la mattina del 19marzo, si è aperta la mostra delle 12 perga-mene restaurate a cura del Laboratorio direstauro provinciale per interesse dello stes-so presidente, dottor Marcello Meroi e del-le responsabili del Laboratorio. L’aperturadella mostra è stata preceduta da esperti re-latori che hanno tenuto delle conferenze il-lustrando in sintesi, il contenuto, il valorestorico e il delicato lavoro svolto dalle re-stauratrici. A tutte le persone che hannocollaborato in queste manifestazioni, la no-stra riconoscenza e il sincero ringraziamen-to. Un grazie cordiale e sincero a quanti sisono sempre adoperati e si adoperano per ilbuon esito delle varie manifestazioni ed ini-ziative che si svolgono all’ombra del mo-nastero e del santuario, assicuriamo a tutti ea ciascuno in particolare la nostra preghie-ra, S. Rosa interceda per tutti le più elettegrazie e benedizioni, vi salutano con affetto

Le vostre sorelle Clarisse di S. Rosa

Processione.

Partenza dalla Crocetta.

Gruppo Armonia di Famiglie della Basilica Santuario Parrocchia Madonna dei Sette dolori in Pescara Colli.

Bacio del Cuore.

SANTA ROSA DA VITERBO4

Grande successo per la mostra “Rosa tra storia e devozione”