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SPECIALE è DIFESA POMACEE
SPERIMENTAZIONE CONDOTTA NELTIRENNIO 2011-2013
Reti multifunzionali efficacicontro la carpocapsa del pero
*\L TRIENNIO 2011-2013 è stata valutata l'op-111 portunità di impiegare le reti monofiia per il control-iii lo della carpocapsa del pero. Le reti hanno garantito
" un efficace contenimento del carpofago con interes-santi effetti nei confronti dei danni da uccelli, da miridi. Inoltre, perle reti bianche è stata riscontrata una riduzione dell'umidità relati-va, aspetto positivo nel controllo delle malattie fungine.
di Stefano Vergnani,Stefano Caruso
L e strategie di difesa verso lacarpocapsa sono radicalmentemutate negli ultimi anni a se-guito di problematiche di na-
tura tecnico-legislativa. In particolaresi menzionano la revisione comunita-ria dei prodotti fitosanitari, l'insorgen-za di resistenza ai più comuni insetti-cidi, la necessità di una riduzione degliinput chimici, per questioni ambientalie selettività verso gli insetti utili, e larichiesta commerciale di prodotti connumero limitato di residui.
Fra le tecniche alternative e i prodot-ti che si sono diffusi in questo ultimodecennio (virus della granulosi, con-fusione sessuale, ecc.) sono senza dub-bio da menzionare le reti anti-insetto.
Le originiA partire dal 2005 si sviluppa in
Francia un sistema noto con il nomedi Alt'Carpo, una rete per il controllodella carpocapsa. Attualmente si conta-no più di 2.000 ha di meleti coperti conquesti impianti (in particolare nelle areepiù problematiche del Sud della Francia).Dopo i primi anni di collaudo e natura-li perplessità, la loro diffusione è stataparticolarmente rapida: nel 2011, infat-ti, le superna non superavano i 300 ha.
In Italia siamo attualmente a circa400 ha soprattutto nelle regioni del Cen-tro-Nord, ma ci sono forti interessi an-
TABELLA 1 - Distribuzionedelle 4 aziende in prova
LocalitàAnno Sesto
impianto i (m) |
Altezza
Porporana (FÉ)
Casumaro (FÉ)
San Matteodella Decima(BO)
Bagno di Piano(BO)
1998
1988
2001
2000
4 x 1
4 x 2
4 x 2
4 x 2
4
4
4
4
che in alcune zone del Sud Italia perprogetti mirati alla produzione indu-striale. Le prime sperimentazioni rea-lizzate in Emilia-Romagna con questosistema risalgono al 2008, ma diverse al-tre esperienze sono state, da allora, por-tate avanti. Fra queste è da menzionareun progetto appena concluso (finanziatodalla legge 28/1998 della Regione Emi-lia-Romagna, progetti pre-competitivi)di durata triennale (2011-2013), coordi-nato dalla Coop. ortofrutticola Ovr diCento (Ferrara), con la collaborazionedel Consorzio fitosanitario di Modena,di Ergo Consulting, di Astra Innovazio-ne&Sviluppo e Crpv. La sperimenta-zione è stata realizzata su 4 impiantipilota di pero cv Abate Fétel (tabella 1)coperti con reti anti-insetto, in ciascu-no dei quali era presente un testimo-ne costituito da alcune file senza retealcuna. La gestione dei frutteti è sta-ta realizzata in agricoltura biologica.
Le deformazioni dei frutti causateda miridi vengono ridotte dall'usodelle reti
Scelta della tipologiad'impianto
II sistema prevede due tipologie fon-damentali: la copertura dell'intero ap-pezzamento secondo una schema chericalca l'impianto antigrandine, a cuisi aggiunge la chiusura del perimetro,e per questo indicato con il terminemonoblocco; la copertura di ciascunafila singolarmente e indipendentemen-te dalle altre, indicato in questo casocon il termine monofiia.
È quest'ultimo sistema la vera in-novazione. Coprire ogni singola filaobbliga a una gestione differente eper certi versi più onerosa, ma nelcontempo manifesta vantaggi tecni-ci nuovi da verificare e approfondire.
Il monoblocco è stato escluso da que-sto progetto in quanto l'efficacia sucarpocapsa non si è dimostrata com-pleta (sono necessari alcuni interven-ti insetticidi di supporto al metodo).Inoltre perché l'impatto sulle piante esugli equilibri del frutteto sono para-gonabili agli impianti antigrandine di
33 L'Informatore Agrario • 10/2015
SPECIALE i DIFESA POMACEE
Gli attacchi di metcalfa possono esserefavoriti dalle reti
cui abbiamo vasta esperienza e da cuisi differenzia pochissimo.
È invece all'interno dei monofila chesi ottengono risultati ottimali nei con-fronti della carpocapsa e si realizzaqualcosa di innovativo, che tuttaviaha richiesto specifiche indagini sulcomportamento delle piante, sul mi-croclima e in generale sulla biocenosiall'interno dell'ecosistema creato dallecoperture stesse.
Nelle sperimentazioni sono stateutilizzate due differenti colorazioni,bianco e nero, e due differenti dimen-sioni della maglia della rete (5,4 x 2,2mm e 7,4 x 3 mm, quest'ultima co-munemente utilizzata nelle reti an-tigrandine).
Sono pertanto stati confrontati cin-que modelli d'impianto:• rete bianca e maglia 4 x 4 (5,4 x 2,2 mm);• rete bianca e maglia antigrandine(7,4 x 3 mm);• rete nera e maglia 4 x 4 (5,4 x 2,2 mm);• rete nera e maglia antigrandine(7,4 x 3 mm);• testimone non coperto con applica-zione strategie di difesa biologiche ver-so carpocapsa.
La struttura, realizzata con pali dicemento, è stata poi completata conl'adozione di appositi elastici e relativeplacche di aggancio per allontanare larete dalle piante allo scopo di limitarele abrasioni ai frutti e i danni arrecatidalla grandine.
Sono stati utilizzati anche cavi dimateriale plastico che, agganciati al-la rete nella parte che termina a ter-ra, hanno aiutato a mantenere a terrala rete stessa.
TABELLA 2 - Influenza delle retisui frutti colpiti (%) da fìtofagi
Tesi
Controllo
Bianca 4 x 4
Bianca antigrandine
Car
poca
psa
9,8 a
1,3 b
0,3 b
Nera 4 x 4 ! 2,8 fa
fa*£
È Coc
cini
glia
S.J
osè
1,8 b 2,8 b
0,5 a 1,1 a
0,7 a 1 1,5 ab
1,3 ab
Nera antigrandine 1,4 b i 0,7 a
0,4 a
1,7 ab
A lettere diverse corrispondonodati statisticamente differenti per p < 0,05(test LSD).
Rispetto al testimone le reti hannogarantito un controllo della carpocapsa.
Modalità d'azionedelle reti
Le modalità d'azione delle reti si pos-sono sintetizzare in due punti:• le reti impediscono o minimizzanol'entrata di questo carpofago;• si riducono gli accoppiamenti degliindividui presenti all'interno delle re-ti ostacolando il richiamo esercitatodalla femmina nei confronti del ma-schio. In questa fase l'insetto predili-ge infatti la sommità della vegetazio-ne e la rete ostacolerebbe proprio talecomportamento.
Di fatto questi aspetti non sono an-cora pienamente chiariti. In Franciapresso l'Inra (Istituto nazionale dellaricerca agronomica) di Avignone so-no in corso indagini per spiegare l'in-fluenza delle reti sulla perturbazionedel comportamento della carpocapsa.Studi simili sono in essere presso il Di-partimento scienze agrarie (Area di en-tomologia) dell'Università di Bologna.
TABELLA 4 - Influenza delle retisui germogli colpiti (%) da fìtofagi
Tesi
Controllo
Bianca 4 x 4
Bianca antigrandine
9,0
7,8
8,1
Nera 4 x 4
Nera antigrandine
8,2
3,3
s i «~O i O>*!~ C
F
4,3
3,6 0,5 20,7
16,8
3,9 2,0 114,2
5,0 5,0 14,9
9,5 6,0 3,6 15,3
Le reti hanno determinatoun incremento dei danni da metcalfae tingide.
TABELLA 3 - Influenza delle retisui danni ai frutti (%) da uccellie abrasione della rete
Tesi
Controllo
Bianca 4 x 4
Bianca antigrandine
Da uccelli
1,8 b
0,0 a
0,0 a
Nera 4 x 4 i 0,0 a
Nera antigrandine 0,0 a
Da rete
0,0 a
6,5 e
2,9 ab
5,4 bc
2,3 ab
A lettere diverse corrispondonodati statisticamente differenti per p < 0,05(test LSD).
Le reti hanno effetti positivinel contenimento dei danni da uccelli.
Osservazionirealizzate
Oltre a verificare l'efficacia su carpo-capsa, sono stati effettuati diversi ri-lievi: sugli effetti collaterali relativi adavversità come ticchiolatura, macula-tura bruna, carpocapsa, psilla, cocci-niglia, ecc.; parametri microclimaticicome temperatura e umidità relati-va; sviluppo dei germogli; parametriqualitativi del frutto come gradi Brix,acidità, sovraccolore, gradevolezza ol-fattiva, ecc.; numero dei trattamentieffettuati, sia insetticidi sia fungici-di; caratteristiche della frutta raccol-ta e consegnata al magazzino di con-servazione.
I dati riportati sono espressi comemedia del triennio 2011-2013. A com-pletamento del lavoro è stata inoltreeffettuata una valutazione di costi ebenefici.
I dati elaborati sono stati sottopo-sti all'analisi della varianza (ANOVA)e le differenze delle medie confronta-te con il test LSD (p < 0,05).
Efficaciasu carpocapsa
ed effetti su altreavversità
I risultati ottenuti evidenziano, ol-tre all'efficacia nei confronti di car-pocapsa (in assenza di interventispecifici), anche effetti collaterali po-sitivi nei confronti dei danni da mi-ridi (tabella 2) e da uccelli (tabella 3),mentre si osserva un incremento de-gli attacchi di tingide (in particolarenelle reti bianche) e di metcalfa (nellarete nera) rispetto al controllo (tabella4). Per gli altri parametri non si so-no osservate differenze significative.
10/2015 • L'Informatore Agrario
SPECIALE i DIFESA POMACEE
GRAFICO 1 - Media triennale di temperatura e umidità
Neraantigrandin
Nera 4x4Bianca
antigrandineBianco 4 x 4
Controllo
TemperaturaNera
antigrandin>Nera 4 x 4
BiancaantigrandineBianco 4 x 4
Controllo
O 5 10 15 20 25 30°C
Fascia oraria 7-20 del periodo maggio-agosto.
O 10 20 30 40 50 60 70 80
TABELLA 5 - Influenza delle retisulla lunghezza dei germogli
Tesi
Controllo
Bianca 4 x 4
Bianca antigrandine
Nera 4 x 4
Nera antigrandine
Lunghezzagermogli (cm)
53,1 ab
46,7 a
48,8 a
58,8 b
56,7 b
Le reti bianche sono in grado di alzare la temperatura abbassando l'umiditàrelativa, viceversa le reti nere.
care il microclima negli impianti mo-nofila. In particolare la rete biancatende a incrementare la temperatu-ra, e ad abbassare l'umidità relati-va, rispetto al frutteto senza rete. Inmaniera opposta si comporta la re-te nera. La maglia più piccola (4 x 4)contribuisce a incrementare i valoridi temperatura e a diminuire quellidell'umidità relativa.
Sviluppo dei germogliSotto le reti bianche sono stati ri-
scontrati i minori accrescimenti deigermogli, sia rispetto alle reti di colorenero sia rispetto al testimone (tabella 5).Anche in questo caso i dati sono la me-dia delle misurazione di fine stagionedei tre anni di osservazione.
Parametri sensorialie analitici
È stato possibile analizzare, grazie,al lavoro coordinato con il Laboratorioanalisi qualità di Astra e con il suppor-to di panel test, 19 parametri qualitati-vi. Nelle tabelle 6e7 sono stati riportatisolamente quelli statisticamente signi-
A lettere diverse corrispondonodati statisticamente differenti per p < 0,05(test LSD).
Le reti antinsetto deprimonola lunghezza dei germogli.
Parametrimicroclimatici
Sono stati applicati sensori per veri-ficare le principali caratteristiche mi-croclimatiche, in particolare tempera-tura e umidità relativa. I valori ottenuti(grafico 1), sono il risultato della mediadi tre anni nell'intervallo maggio-ago-sto nella fascia oraria 7-20.
Il colore della rete e la dimensionedella maglia sono in grado di modifi-
GRAFICO 2 - Riduzionedegli interventi fitosanitarieffettuati rispettoal testimone (media triennale)
-4-15
! Inset- ' Conf. ' Fungi- ' Utilizzoticidi sessuale cidi dell'ato-
mizzatoreInterventi
Complessivamente l'impiego delle retiha consentito una riduzione del 15%degli interventi effettuati.
ficativi. I parametri intensità olfattiva,dolce, acido, dolce/acido, astringenza,intensità aroma, consistenza, granulo-sità, gradevolezza olfattiva, gradevo-lezza gustativa e gradevolezza com-plessiva non hanno evidenziato dif-ferenze significative. Questi confrontiindicano alcune differenze legate so-prattutto al colore delle reti, mentreil contributo della dimensione dellamaglia appare inlnfluente.
Interventi fìtosanit ariL'analisi dei quaderni di campagna
ha evidenziato alcune differenze fra letesi coperte dalle reti e il testimone. Ilnumero di insetticidi è molto più bas-so nel frutteto con la rete, dove non èstata utilizzata neppure la confusionesessuale. La media dei tre anni, nellequattro aziende in esame, evidenziainoltre una diminuzione del numerodi interventi (passaggi dell'atomizza-tore) del 15% (grafico 2).
TABELLA 6 - Influenza delle reti suiparametri qualitativi rilevati in laboratorio
Tesi
ControlloBianca 4 x 4Bianca antigrandineNera 4 x 4Nera antigrandine
RSR (%}
15,8 b15,9 b15,8 b15,1 a15,1 a
pH
4,5 a4,5 bc4,5 afa4,6 d4,6 ed
Sostanzasecca (%)18,3 b18,3 b18,3 b17,3 a17,6 a
Durezza(kg/cm2)3,6 e3,3 bc3,5 e3,0 a3,3 b
RSR = residuo secco rifrattometrico.A lettere diverse corrispondono dati statisticamentedifferenti per p < 0,05 (test LSD).
TABELLA 7 - Influenza delle reti sui risultati panel test
Tesi
Controllo
Bianca 4 x 4
Bianca antigrandine
Nera 4 x 4
Nera antigrandine
SuccositàC)
4,8 A
4,8 A
4,7 A
5,4 B
5,0 A
Gradevolezzastruttura 0)
6,3 ab
6,2 a
6,2 a
6,5 b
6,3 ab
Sovraccolore(%)
14,6 b
15,5 b
15,9 b
4,7 a
7,6 a
(1) Scala da 1 a 9 dove 5 è il punteggio minimo di sufficienza A letterediverse corrispondono dati statisticamente differenti per p < 0,05 (test LSD).
Le diverse tipologie di reti hanno effetti differenti a seconda del parametro qualitativo considerato.
L'Informatore Agrario • 10/2015
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GRAFICO 3 - Influenza delle reti sviila produzione rispettoal testimone (media triennale)
Produzione rispetto al controllo
Neraantigrandine^
Nera 4 x 4
Biancaantigrandine
Bianco 4 x 4
antigrandineNera 4x4
Biancaantigrandine
Bianco 4x4
Controllo
Produzione di 1a •NercT
-12-10
La presenza delle reti ha un effetto positivo sulla pezzatura delle pere.
Influenzesulla produzione
Nel grafico 3 sono indicate le differen-ze percentuali delle quantità comples-sivamente raccolte nelle diverse tesicoperte dalle reti monofila rispetto altestimone. Anche in questo caso è piùimportante il colore rispetto alla di-mensione della maglia. Analizzandoinvece il risultato delle campionatu-re, appare evidente che la differenzarispetto al testimone viene realizzatadalla rete in sé e non dalla sua tipolo-gia. La percentuale di pere di la qualitàè maggiore sotto le reti indipendente-mente dalla tipologia di rete utilizzata.
Costi e benefìciNella tabella 8 sono riassunti i costi
rilevati nella realizzazione degli im-pianti, mentre nella tabella 9 sono evi-denziati i maggiori e minori costi regi-strati nella gestione ordinaria.
La collaborazione con la società Er-go Consulting ha permesso di realiz-zare una valutazione dei costi/benefi-ci fra le tesi coperte dalle reti e il frut-teto non coperto. Sono stati utilizzatii dati relativi ai costi di produzione edi gestione, le differenze produttivequali-quantitative, e tutto quello cheha determinato una differenza nellagestione economica fra il testimonesenza rete e le diverse tipologie di reteutilizzate. L'ambito è quello delle pro-duzioni biologiche. I parametri di valu-tazione utilizzati sono il valore attualenetto (VAN), il saggio di rendimentointerno (SRI) e il tempo di ritorno delcapitale (TRC).
In questo contesto è stata misuratala convenienza della tecnica dal pun-to di vista economico e le elaborazionieffettuate definiscono la capacità del
TABELLA 8 - Costi/ettarodi realizzazione dell'impianto i1)
Voci di costo Euro
Rete (2)
Altri materiali, installazionecompresa
8.100
10.500
Totale 18.600
(') Media dei quattro frutteti in prova.(2) Superficie rete utilizzata 22.500 m2.
TABELLA 9 - Costi/ettarodi gestione ordinariadell'impianto
Operazioni Euro
Maggiori costiApertura, chiusura e altro(60-70 ore manodopera)
+ 900
Maggiori risparmi
Insetticidi, assicurazione, ecc.
Differenza
-2.100
-1.200
Media dei quattro frutteti in prova.
sistema di ripagarsi e in quanto tem-po. Ipotizzando che la durata minimadelle reti sia di 10 anni, il grafico deltempo di ritorno del capitale (grajico 4)individua il limite di convenienzadell'investimento. Tale limite si tra-duce nell'incremento del valore dellaproduzione rispetto al testimone pa-ri all'8%. In termini assoluti, in baseai dati raccolti, 1.250 euro/ha. Si può
quindi avere un vantaggio economicose l'investimento è in grado di creareun aumento di valore della produzio-ne (maggiore produzione quantitativa,migliore qualità, maggiore quantità difrutta di prima categoria, minori costi,ecc.) pari almeno alla cifra indicata.
Per una valutazione positiva sullaredditività e sulla rischiosità dell'in-vestimento si ritiene che l'incremen-to di produzione realizzato con le retidebba raggiungere almeno il 15%, cor-rispondente a 2.300 euro/ha; in que-sto caso il tempo di ritorno del capi-tale è di 7 anni. Le reti bianche sonole uniche tipologie che rientrano neivalori minimi (tabella 10) anche se ilprofitto dell'investimento risulta ab-bastanza contenuto in termini assoluti(VAN), ma piuttosto elevato in terminidi rendimento del capitale (8,4%-ll,5%).
In sostanza la convenienza dell'in-vestimento pare strettamente legataa un miglioramento quali-quantita-tivo che, se supportato da adeguatestrategie commerciali e tecniche, po-trebbe trovare un soddisfacente ap-prezzamento sul mercato.
Un utile strumentodi protezione
Fin dal principio le reti anti-inset-to hanno suscitato grande interes-se per il contenimento molto efficacenei confronti di carpocapsa, insettochiave delle pomacee, estremamen-te dannoso e in grado di compromet-tere l'intero raccolto. Le osservazionirealizzate hanno mostrato anche altriaspetti positivi, magari non altrettan-to eclatanti, ma sicuramente utili allagestione del frutteto.
La barriera fisica, che potremmo de-finire «multifunzionale» rappresentaun'efficace sistema di protezione neiconfronti degli uccelli attirati dai fruttiprossima alla maturazione, dei miridiche sempre più spesso determinanodannose deformazioni e di tutti quegliinsetti a cui viene impedito il contattocon la pianta. È evidente che, almenoper il colore bianco, l'umidità relativa
TABELLA 10 - Parametri di redditività e di rischiosità
VAN
SRI
TRC
Bianca 4 x 4
8.293
11,5 (%)
7
Bianca antigrandine
5.096
8,4 (%)
8
Nera 4 x 4
-8.219
-8,0 (%)
>10
Nera antigrandine
-9.552
-10,3 (%)
>10
VAN = valore netto attuale; SRI = saggio di rendimento; TRC = tempo dì ritorno del capitale.
Solo le reti bianche consentono di avere un ritorno economico dall'investimento.
10/2015 • L'Informatore Agrario
SPECIALE i DIFESA POMACEE
non aumenta sotto le reti, anzi ten-de a essere inferiore alla condizionesenza rete, e questo è sicuramenteun aspetto positivo nel controllo dellecrittogame. Viene da sé che il vantag-gio esiste se la rete è in grado di agevo-lare la circolazione dell'aria. In impian-ti con un buon grado di vigoria bisognaevitare che la rete comprima i germo-gli verso la pianta creando una paretedi foglie che impedisce da una parte laperfetta distribuzione degli antiparas-sitari e dall'altra la rapida evaporazio-ne della bagnatura fogliare. Per questaragione l'uso degli elastici per distan-ziare la rete dalla pianta, così comeutilizzati in questa sperimentazione,diventa importantissimo nei contestisopra esposti.
Il sistema svolge anche una prote-zione verso la grandine e la capacitàdi scaricarla facilmente e rapidamen-te verso terra dovrebbe garantire unamaggiore longevità alla rete stessa.Solo il tempo però confermerà o me-no questa ipotesi.
Insetti come psilla, afidi e metcalfa,che sono fitomizi molto noti nei frutte-ti di pero, hanno evidenziato una certavariabilità negli anni e fra le aziende.Come si evince dalle tabelle riassun-tive non è emerso nulla di particolarerispetto al testimone senza rete anchese la tendenza, confermata da osserva-zioni eseguite su un maggior numerodi aziende, evidenzia come tingide emetcalfa siano da ascrivere fra gli ef-fetti collaterali negativi del sistema,in particolare le reti di colore biancoenfatizzano questo aspetto.
Non sono stati mostrati dati relativi
GRAFICO 4 - Tempo di ritornodel capitale per l'adozionedelle reti anti-insetto
5 10 15Incremento di plv (%)
20
Esempio di rete mutifunzionale con elastici utilizzata nelle prove
Ipotizzando una durata delle retidi 10 anni, il limite di convenienzaè individuato in un incrementodella produzione lorda vendibile dell'8%.
a insetti utili come coccinelle, sirfidie antocoridi perché i valori riscontra-ti durante i rilievi erano molto bassiin tutte le tesi impedendo qualsiasideduzione.
Nel contesto delle produzioni biolo-giche, quello nel quale è stato svolto illavoro, le reti sono in grado di fornireuno strumento di protezione estrema-mente utile. Riuscire a controllare confacilità un carpofago come carpocap-sa è, per un agricoltore di un'aziendabiologica, un grandissimo aiuto. Sap-piamo poco invece di Cydia molestama dalle informazioni raccolte, siaper esperienza diretta sia attraversoaltri sperimentatori, la rete mononlaè in grado di ostacolare anche questocarpofago pur se in misura legger-mente inferiore.
I dati raccolti hanno aperto delle fi-nestre d'indagine su cui lavorare ulte-riormente. Le analisi di qualità eviden-ziano che le reti, in generale, non in-fluenzano le caratteristiche del fruttoma possono migliorarne la colorazione(rete bianca). Il colore delle reti, e la di-mensione della maglia insieme, con-dizionano il microclima e lo sviluppodei germogli. Sarebbe per questo op-portuno realizzare osservazioni ana-loghe con altri colori per sfruttarne lepotenzialità. Le produzioni realizzate ela loro qualità si amplificano nella ga-ranzia del raccolto che è chiaramenteun vantaggio per tutta la filiera.
Dal punto di vista economico, l'in-stallazione di questa struttura è sta-ta indagata in un contesto particola-re, quello biologico, e per un periodo
molto breve, tre anni. Sarebbe oppor-tuno estendere questo tipo di valuta-zione anche alla coltura convenziona-le del pero e per un periodo più lungo,in modo da avere una casistica megliorappresentata.
Le difficoltà sempre maggiori, anchea causa di nuove tipologia di insettiche si affacciano nel nostro panora-ma produttivo, l'aumento degli eventigrandinigeni e le temperature mediein aumento spingono a valutare conmaggiore interesse questo sistema diprotezione delle piante in grado di om-breggiare, di svolgere la funzione anti-grandine e di protezione verso alcuneavversità fitosanitarie.
Stefano VergnaniCoop Ortofruttìcola Valle del Reno
Cento (Ferrara)Stefano Caruso
Consorzio fìtosanitario dì Modena
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