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Referendum SPECIALE 8 Grumolo delle Abbadesse (VI) • Arlesega di Mestrino (PD) • Ponte di Castegnero (VI) Tel. 049 9000863 - 0444 638001 Cell. 335 5954792 Arte funeraria, lapidi loculi con esposizione a Grumolo delle Abbadesse (VI) Laboratorio e magazzino a Arlesega di Mestrino (PD) Via S. G. Barbarigo, 1 Servizi e trasporti funebri - Servizio Fiori Reperibili 24 ore su 24 - Servizio cremazione “Volete voi che sia abrogato il decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, nel testo risultante per effetto di modificazioni ed integrazioni successive, recante Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la compe- titività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria, limitatamente alle seguenti parti: art. 7, comma 1, lettera d: realizzazione nel territorio nazionale di impianti di produzione di energia nucleare?”. Nota: Lungo e articolato il quesito referendario per abrogare la norma per la “realizzazione nel territorio nazionale di impianti di produzione di energia nucleare”. Si tratta di una parte del decreto legge recante “Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria” firmato il 25 giugno 2008 e convertito in legge “con modificazioni” il 6 agosto dello stesso anno. Anche questo quesito è stato presentato dall’Idv. Si deve votare SÌ se si è contro la costruzione di Centrali Nucleari in Italia. Si deve votate NO se si è a favore della legislazione attuale che le prevede. Quesito n. 3, energia nucleare IL FABBISOGNO ENERGETICO DEL PAESE Scriviamo all’indomani dell’ap- provazione da parte del Parla- mento italiano del decreto legge (cosiddetto) Omnibus, conte- nente alcune norme che nelle intenzioni del governo vanifi- cherebbero il quesito referen- dario sul nucleare. La legge, ora, dovrà essere firmata dal Capo dello Stato e, quindi, pro- mulgata. Solo allora, la Cassa- zione si esprimerà sul mantenimento, o meno, di tale referendum (al momento, nulla osta per gli altri quesiti sull’ac- qua pubblica e sul legittimo im- pedimento). Tale decisione arriverà pochi giorni prima della consultazione referendaria. Secondo una “vecchia” sen- tenza della Consulta (la n. 68 del 1978), soltanto l’abroga- zione completa della norma sot- toposta a referendum può bloccare la consultazione popo- lare. Non pare sia questo, però, il caso. Infatti, se è vero che l’articolo 5 della nuova legge, da una parte, cioè nei commi dal 2 al 7, abroga le norme che oggi rego- lano l’insediamento di centrali nucleari, accogliendo così le ri- chieste dei promotori del refe- rendum, dall’altra, cioè al comma 1, rimanda soltanto di un anno la costruzione di nuove centrali nucleari, nel quadro di un nuovo piano energetico na- zionale da definire, dopo che sa- ranno stati svolti approfondimenti in materia di “sicurezza nucleare”. In altri termini, l’opzione nu- cleare non viene affatto scar- tata, come invece pretendono i promotori del referendum, ma solo sospesa. Tale interpreta- zione, del resto, è confermata dallo stesso governo. C’è, inoltre, un altro aspetto che peserà probabilmente nella discussione in Cassazione: se- condo il comma 8 dell’articolo approvato, il varo del citato piano energetico nazionale sarà un atto meramente amministra- tivo della Presidenza del Consi- glio, non essendo più soggetto all’approvazione di alcuna legge da parte del Parlamento, il quale potrà essere solo consul- tato. È evidente, in tal senso, come l’opzione nucleare possa tornare in gioco, dopo che ai cittadini sia stata negata, con un artifizio, la possibilità di esprimersi in merito. Per questi motivi, vari giuri- sti ritengono che la Cassazione confermerà la validità del refe- rendum proposto. Che, in Italia, si voti o meno in merito, oggi o domani, delle questioni che il nucleare pone per il futuro dell’umanità, vale comunque la pena parlare. IL “GIALLO” SUL VOTO: CI SARÀ O NO? La questione energetica, in par- ticolare quella legata alle cen- trali nucleari, è stata un tema delicato che ha intensamente coinvolto l’opinione pubblica ita- liana degli ultimi quarant’anni. Ora gli italiani esprimeranno il loro parere con il referendum sulla scelta dell’attuale governo, che ha riaperto la possibilità di produzione energetica da cen- trali nucleari (cfr d/lg. 99/2009), accendendo gli animi e il con- fronto tra favorevoli e contrari. È inevitabile questa situazione? È possibile affrontare la que- stione e il dibattito con la dovuta chiarezza e fermezza delle di- verse posizioni senza inasprire il clima sociale? Per una corretta impostazione della tematica è utile l’analisi dell’attuale capacità energetica dell’Italia. Nel 2005 la domanda elettrica nazionale è stata pari a 330 Twh (terawattora). Nel 2008 è stata di 339,5, poco meno del 3% in più (ma circa lo 0,8% in meno rispetto a quanto previ- sto). Nel 2009 c’è stato un crollo del 6% a 320,3 TWH. Terna, la società che trasporta l’energia elettrica e fa analisi dei consumi, prevede che nel 2019 la domanda di energia elettrica arri- verà a 405 Twh. Per produrre que- sta corrente, Terna afferma che nel 2019 dovremo avere centrali per 68/72 GW. Ebbene quant’è oggi la potenza installata in Italia? Al 31 dicembre 2009: 101.447 MW (potenza lorda) Il Ministero per lo sviluppo eco- nomico ha comunicato di recente che nel 2010 sono entrati in servi- zio 4.050 MW e che nel 2011 ne prevede altri 740 MW, 385 nel 2012 e 430 nel 2013 per un totale complessivo (a fine 2013) di 107.052 MW. Si consideri poi che, entro il 2020, per rispettare il vincolo eu- ropeo di coprire il 17% dei con- sumi finali di energia con fonti rinnovabili, il nostro governo lo scorso anno ha preparato un piano per le rinnovabili che ci vin- cola a produrre 98.885 GWh da FER (Fonti Energia Rinnovabile), equivalenti a una potenza instal- lata di 43.823 MW. Tutto questo in- dica che in Italia abbiamo un pro- blema che i tec- nici del settore indicano col ter- mine “over capa- city”, ovvero eccesso di capa- cità produttiva a fronte di una do- manda che ri- stagna e si stima che risa- lirà ai consumi del 2008, fra 3 o 4 anni. Produzione lorda di energia elettrica in Italia Anno 2009 - Fonte Terna 17,8% idroelettrica 0,3% Fotovoltaica 1,8% Geotermica 2,1% Eolica 77,9% Termoelettrica La domanda ristagna, la ripresa è prevista fra tre o quattro anni SCHEDA DI COLORE GRIGIO Abrogazione del decreto legge sulla costruzione di nuove centrali

SPECIALE Quesito n. 3, energia nuclearedario sul nucleare. La legge, ora, dovrà essere firmata dal Capo dello Stato e, quindi, pro-mulgata. Solo allora, la Cassa-zione si esprimerà

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Page 1: SPECIALE Quesito n. 3, energia nuclearedario sul nucleare. La legge, ora, dovrà essere firmata dal Capo dello Stato e, quindi, pro-mulgata. Solo allora, la Cassa-zione si esprimerà

ReferendumS P E C I A L E

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• Grumolo delle Abbadesse (VI)• Arlesega di Mestrino (PD)• Ponte di Castegnero (VI)

Tel. 049 9000863 - 0444 638001Cell. 335 5954792

Arte funeraria, lapidi loculicon esposizionea Grumolo delle Abbadesse (VI)

Laboratorio e magazzinoa Arlesega di Mestrino (PD)Via S. G. Barbarigo, 1

Servizi e trasporti funebri - Servizio FioriReperibili 24 ore su 24 - Servizio cremazione

“Volete voi che sia abrogato il decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito con modificazioni,

dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, nel testo risultante per effetto di modificazioni ed integrazioni

successive, recante Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la compe-

titività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria, limitatamente alle

seguenti parti: art. 7, comma 1, lettera d: realizzazione nel territorio nazionale di impianti di

produzione di energia nucleare?”.

Nota: Lungo e articolato il quesito referendario per abrogare la norma per la “realizzazione nel territorionazionale di impianti di produzione di energia nucleare”. Si tratta di una parte del decreto legge recante“Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazionedella finanza pubblica e la perequazione tributaria” firmato il 25 giugno 2008 e convertito in legge “conmodificazioni” il 6 agosto dello stesso anno. Anche questo quesito è stato presentato dall’Idv.

Si deve votare SÌ se si è contro la costruzione di Centrali Nucleari in Italia.Si deve votate NO se si è a favore della legislazione attuale che le prevede.

Quesito n. 3, energia nucleare

IL FABBISOGNO ENERGETICO DEL PAESE

Scriviamo all’indomani dell’ap-provazione da parte del Parla-mento italiano del decreto legge(cosiddetto) Omnibus, conte-nente alcune norme che nelleintenzioni del governo vanifi-cherebbero il quesito referen-dario sul nucleare. La legge,ora, dovrà essere firmata dalCapo dello Stato e, quindi, pro-mulgata. Solo allora, la Cassa-zione si esprimerà sulmantenimento, o meno, di talereferendum (al momento, nullaosta per gli altri quesiti sull’ac-qua pubblica e sul legittimo im-pedimento). Tale decisionearriverà pochi giorni prima dellaconsultazione referendaria.

Secondo una “vecchia” sen-tenza della Consulta (la n. 68del 1978), soltanto l’abroga-zione completa della norma sot-toposta a referendum puòbloccare la consultazione popo-lare. Non pare sia questo, però,il caso.

Infatti, se è vero che l’articolo5 della nuova legge, da unaparte, cioè nei commi dal 2 al 7,abroga le norme che oggi rego-lano l’insediamento di centralinucleari, accogliendo così le ri-chieste dei promotori del refe-rendum, dall’altra, cioè alcomma 1, rimanda soltanto diun anno la costruzione di nuovecentrali nucleari, nel quadro diun nuovo piano energetico na-zionale da definire, dopo che sa-ranno stati svoltiapprofondimenti in materia di“sicurezza nucleare”.

In altri termini, l’opzione nu-cleare non viene affatto scar-tata, come invece pretendono ipromotori del referendum, masolo sospesa. Tale interpreta-zione, del resto, è confermatadallo stesso governo.

C’è, inoltre, un altro aspettoche peserà probabilmente nelladiscussione in Cassazione: se-condo il comma 8 dell’articoloapprovato, il varo del citatopiano energetico nazionale saràun atto meramente amministra-tivo della Presidenza del Consi-glio, non essendo più soggettoall’approvazione di alcuna leggeda parte del Parlamento, ilquale potrà essere solo consul-tato. È evidente, in tal senso,come l’opzione nucleare possatornare in gioco, dopo che aicittadini sia stata negata, conun artifizio, la possibilità diesprimersi in merito.

Per questi motivi, vari giuri-sti ritengono che la Cassazioneconfermerà la validità del refe-rendum proposto.

Che, in Italia, si voti o menoin merito, oggi o domani, dellequestioni che il nucleare poneper il futuro dell’umanità, valecomunque la pena parlare.

IL “GIALLO” SUL VOTO:CI SARÀ O NO?

La questione energetica, in par-ticolare quella legata alle cen-trali nucleari, è stata un temadelicato che ha intensamentecoinvolto l’opinione pubblica ita-liana degli ultimi quarant’anni.Ora gli italiani esprimeranno illoro parere con il referendumsulla scelta dell’attuale governo,che ha riaperto la possibilità diproduzione energetica da cen-trali nucleari (cfr d/lg. 99/2009),accendendo gli animi e il con-fronto tra favorevoli e contrari.È inevitabile questa situazione?È possibile affrontare la que-stione e il dibattito con la dovutachiarezza e fermezza delle di-verse posizioni senza inasprire ilclima sociale?

Per una corretta impostazionedella tematica è utile l’analisidell’attuale capacità energeticadell’Italia. Nel 2005 la domandaelettrica nazionale è stata pari a330 Twh (terawattora). Nel 2008è stata di 339,5, poco meno del3% in più (ma circa lo 0,8% inmeno rispetto a quanto previ-sto). Nel 2009 c’è stato un crollodel 6% a 320,3 TWH.

Terna, la società che trasportal’energia elettrica e fa analisi deiconsumi, prevede che nel 2019 ladomanda di energia elettrica arri-verà a 405 Twh. Per produrre que-sta corrente, Terna afferma chenel 2019 dovremo avere centraliper 68/72 GW. Ebbene quant’èoggi la potenza installata in Italia?Al 31 dicembre 2009: 101.447MW (potenza lorda)

Il Ministero per lo sviluppo eco-nomico ha comunicato di recente

che nel 2010 sono entrati in servi-zio 4.050 MW e che nel 2011 neprevede altri 740 MW, 385 nel2012 e 430 nel 2013 per un totalecomplessivo (a fine 2013) di107.052 MW.

Si consideri poi che, entro il2020, per rispettare il vincolo eu-ropeo di coprire il 17% dei con-sumi finali di energia con fontirinnovabili, il nostro governo loscorso anno ha preparato unpiano per le rinnovabili che ci vin-cola a produrre 98.885 GWh daFER (Fonti Energia Rinnovabile),equivalenti a una potenza instal-lata di 43.823 MW.

Tutto questo in-dica che in Italiaabbiamo un pro-blema che i tec-nici del settoreindicano col ter-mine “over capa-city”, ovveroeccesso di capa-cità produttiva afronte di una do-manda che ri-stagna e sistima che risa-lirà ai consumidel 2008, fra3 o 4 anni.

Produzione lordadi energia elettrica in ItaliaAnno 2009 - Fonte Terna

17,8% idroelettrica0,3% Fotovoltaica1,8% Geotermica2,1% Eolica77,9% Termoelettrica

La domanda ristagna,la ripresa è previstafra tre o quattro anni

SCHEDA DI COLORE GRIGIOAbrogazione del decretolegge sulla costruzionedi nuove centrali