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Sorveglianza, identificazione e controllo degli eventi biologici Sorveglianza, identificazione e controllo degli eventi biologici inattesi. inattesi.
Organizzazione del sistema di allerta e risposta rapida: Organizzazione del sistema di allerta e risposta rapida:
BioterrorismoBioterrorismo
D.G. Prevenzione Sanitaria – Ufficio Malattie Infettive e Profilassi Internazionale
Maria Grazia Pompa - Stefano MoriconiMaria Grazia Pompa - Stefano Moriconi
Il BioterrorismoIl Bioterrorismo
Esistenza di Esistenza di agenti biologici agenti biologici e la volontà da e la volontà da parte di qualcuno di usarli a scopo offensivo, parte di qualcuno di usarli a scopo offensivo, mediante azioni terroristiche, richiede la mediante azioni terroristiche, richiede la preparazione di diversi attori istituzionali nei preparazione di diversi attori istituzionali nei confronti di ogni possibile evenienza. confronti di ogni possibile evenienza.
La questione cruciale è La questione cruciale è come (?)come (?) ottenerla senza ottenerla senza provocare inutili ed ingiustificati allarmi o scatenare il provocare inutili ed ingiustificati allarmi o scatenare il panico nella popolazione.panico nella popolazione.
D.G. Prevenzione Sanitaria – Ufficio Malattie Infettive e Profilassi Internazionale
La reazione agli agenti biologici o La reazione agli agenti biologici o chimicichimici
In qualsiasi incidente biologico o chimico è fondamentale reagire in modo appropriato:
le modalità di reazione influiscono direttamente sulle possibilità di sopravvivenza e sulle conseguenze a breve, medio e lungo termine dell’aggressione bioterroristica sui singoli individui e la collettività,
e sono fortemente influenzate dal tipo di conoscenze della problematica e dalla disponibilità, in anticipo, di piani per la risposta (preparazione).
D.G. Prevenzione Sanitaria – Ufficio Malattie Infettive e Profilassi Internazionale
Analisi del problemaAnalisi del problema recenti episodi di allarme causati da malattie trasmissibili
emergenti rischio di pandemie dovuti a nuovi ceppi di virus influenzali timori legati ad episodi di bioterrorismo
(inclusa la contaminazione chimico-fisica degli alimenti)
sistemi internazionali sistemi internazionali di sorveglianza e risposta rapidadi sorveglianza e risposta rapida
nei confronti di eventi inattesinei confronti di eventi inattesi potenzialmente pericolosi per la salute pubblica e per la sicurezza.
D.G. Prevenzione Sanitaria – Ufficio Malattie Infettive e Profilassi Internazionale
Organizzazione nazionale Organizzazione nazionale della risposta della risposta all’emergenzaall’emergenza
PROTEZIONE CIVILEPROTEZIONE CIVILE
• Catastrofi naturali Catastrofi naturali • Emergenze Emergenze
incidentaliincidentali
DIFESA CIVILEDIFESA CIVILE
• Atti terroristiciAtti terroristici
Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria
Piano nazionale di difesa Piano nazionale di difesa civilecivile
Linea organizzativa:
si ispira al modello previsto dalla normativa vigente
Obiettivo specifico:
-prevenzione del danno quando prevenibile;
- protezione della popolazione esposta;
- assistenza ai colpiti.Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria
Piano nazionale di difesa civilePiano nazionale di difesa civile
Modalità di azione:Modalità di azione:
Reciproco e continuo scambio di informazioni tra Amministrazioni dello Stato, per realizzare banche dati comuni inserite in una “rete”
Massima cooperazione/integrazione nell’intervento di uomini e mezzi
Integrazione delle rispettive procedure operative
Formazione e aggiornamento continuo degli operatori
Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria
Piani di Difesa CivilePiani di Difesa Civile
Piano di Difesa Nazionale Piano di Difesa Nazionale (Presidenza del Consiglio(Presidenza del Consiglio)
Piano di Settore(Ministero della Salute)
Piano di settore(Ministero dell’Interno)
Piano di settore (Ministero della Difesa)
n Piani di settore(Ministero …, Ministero …)
Piano discendente sanitario in ambito locale
Piano discendente …In ambito locale
altri Piani Discendenti Locali
Piano Locale di Difesa CivilePiano Locale di Difesa Civile
Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria
Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria
Organizzazione nazionale della risposta all’emergenza
(secondo il Piano di difesa nazionale della PCM)
Nucleo Politico Militare (NPM) (rappresentanti della PC, del MAE, del MInt, Mdif, SISMI, SISDE)
decide se attivare
Comitato Politico Strategico (Co.P.S.)
convoca
si può avvalere si avvale
Dipartimento Protezione CivileRappresentanti di altri Dicasteri o Enti
Commissione Interministeriale Tecnica per la Difesa Civile (C.I.T.D.C.)(coordinamento delle crisi a livello centrale)
Prefetti(coordinamento delle attività a livello periferico)
Presidenza del Consiglio dei Ministri (PCM)
D.P.C.M. 28 marzo 2003(G.U. 29 marzo 2003, n. 74)
Con tale provvedimento :
è decretato “lo STATO DI EMERGENZA nel territorio nazionale in relazione alla tutela della pubblica incolumità nella attuale situazione internazionale”
viene nominato COMMISSARIO DELEGATO del Presidente C.d.M. il Capo del Dipartimento della Protezione Civile
Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria
O.P.C.M. 28 marzo 2003, n. 3275 (G.U. 29 marzo 2003, n. 74)
Deriva da: innalzato il rischio di attentati di natura
terroristica per l’attuale situazione di diffusa crisi internazionale
imprescindibile ed urgente necessità di adozione di misure di carattere emergenziale idonee a tutelare la cittadinanza dalle conseguenze di possibili azioni terroristiche
Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria
• Tra l’altro, per quanto riguarda gli aspetti più strettamente sanitari, il Commissario delegato è incaricato di:
– definire piani di emergenza recanti individuazione di interventi medico-sanitari rispetto ad ipotesi di contaminazioni chimiche, biologiche, nucleari e di componenti radioattive
– predisporre piani informativi per la popolazione e per le strutture pubbliche e private interessate in contesti emergenziali
– acquisire prodotti sanitari per il rischio biologico
Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria
O.P.C.M. 28 marzo 2003, n. 3275 (G.U. 29 marzo 2003, n. 74)
– organizzare corsi di formazione nonché esercitazioni finalizzate al perseguimento degli obiettivi dell’ordinanza
– costituire di nuclei di pronto intervento interforze ed interdisciplinari
Può avvalersi della collaborazione tecnico-scientifica delle amministrazioni competenti, ed in particolare della D.G. Prevenzione del Ministero della salute, dell’I.S.S., dell’I.S.P.E.S.L.
Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria
O.P.C.M. 28 marzo 2003, n. 3275 (G.U. 29 marzo 2003, n. 74)
Piano di Emergenza Nazionale
del Settore Sanitario
Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria
Piano di emergenza nazionale del settore sanitario
Attori del Servizio Sanitario Nazionale
Ministero dellaSalute
Istituto Superiore di Sanità
IstitutoSuperiore per la Sicurezza
del lavoro
Livello centrale
AmministrazioniRegionali
Aziende ospedaliere
Aziende Sanitarie
locali
Livello regionale
Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria
Unità di Crisi del Ministero della Salute
Focal Point: Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria
Composizione:Rappresentanti del Ministero della SaluteRappresentanti ISS e ISPESLRappresentanti del Ministero della DifesaRappresentanti delle Amministrazioni RegionaliEsperti in malattie infettive, sanità pubblica, igiene e sicurezza del lavoro, ematologia Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria
Centro Nazionale per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie istituito con Legge n. 138 del 26 maggio 2004 “Interventi urgenti per fronteggiare situazioni di pericolo per la salute pubblica”
organizzato con
DM 1 luglio 2004 “ Disciplina dell’organizzazione per la prevenzione ed il controllo delle malattie”.
CCM
Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria
Ministro della Salute
Comitato strategico di indirizzo
Comitato Scientifico
Comitato tecnico
Direzione operativa
CCM
Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria
Il CCM opera almeno in questi settori:
1. Malattie infettive e diffusive2. Promozione della salute e stili di
vita3. Ambiente e clima4. Vaccini e vaccinazioni5. Incidenti6. Bioterrorismo
Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria
Compiti istituzionali del CCM
• Analisi dei rischi per la salute;• Coordinamento con le Regioni dei piani di
sorveglianza e di prevenzione attiva dei sistemi nazionali di allerta e risposta rapida anche con riferimento al bioterrorismo;
• Promozione, aggiornamento e formazione, funzionali all’attuazione dei programmi annuali per i quadri nazionali e regionali;
• Attuazione e verifica dei programmi annuali definiti;
• Collegamento con altre realtà istituzionali e con altre realtà analoghe europee ed internazionali;
• Diffusione delle informazioniDirezione Generale della Prevenzione Sanitaria
• Identificazione del rischio
• Valutazione del rischio
• Scenari
• Indicazioni per la riduzione del rischio in: fase preparatoria pre-crisi misure preventive fase di risposta pre-allarme misure di
sorveglianza post-attacco misure di
soccorso
Piano di emergenza nazionale Piano di emergenza nazionale del settore sanitariodel settore sanitario
D.G. Prevenzione Sanitaria – Ufficio Malattie Infettive e Profilassi Internazionale
Vaiolo
Polio
Piano di emergenza nazionale del settore sanitario
Privilegia, per il primo momento, la sensibilità, al fine di cogliere qualsiasi segnale di rischio
• Gli aspetti relativi alle fasi successive privilegiano la specificità, al fine di selezionare, evidenziare ed intervenire su
veri eventi positivi
Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria
• Minacce biologiche Minacce radiologiche Minacce chimiche
Rischi da terrorismo
Piano di emergenza nazionale
del settore sanitario
Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria
Unità di Crisi del Ministero della Unità di Crisi del Ministero della Salute Salute CCM - Centro Nazionale CCM - Centro Nazionale
per la Prevenzione delle per la Prevenzione delle Malattie InfettiveMalattie Infettive
Istituito con Legge n.138, 26 maggio 2004Istituito con Legge n.138, 26 maggio 2004 Focal PointFocal Point: D.G. Prevenzione Sanitaria - Uff.V Malattie : D.G. Prevenzione Sanitaria - Uff.V Malattie
Infettive, Profilassi Internazionale e BioterrorismoInfettive, Profilassi Internazionale e Bioterrorismo
Composizione:Composizione:• Rappresentanti del Ministero della Salute• Rappresentanti ISS e ISPESL• Rappresentanti del Ministero della Difesa• Rappresentanti delle Amministrazioni Regionali• Esperti in malattie infettive, sanità pubblica,
igiene e sicurezza del lavoro, ematologia.
D.G. Prevenzione Sanitaria – Ufficio Malattie Infettive e Profilassi Internazionale
CCM - CCM - Centro Nazionale per il Controllo e Centro Nazionale per il Controllo e la Prevenzione delle Malattiela Prevenzione delle Malattie
Responsabile della predisposizione ed aggiornamento delle conoscenze relative agli agenti biologici e chimici che potrebbero essere usati a scopo terroristico e
della valutazione dei rischi nel coordinamento dei piani di sorveglianza e di prevenzione attiva e dei sistemi di allerta e risposta rapida.
D.G. Prevenzione Sanitaria – Ufficio Malattie Infettive e Profilassi Internazionale
Strategia globale per l’allerta e risposta Attività dell’Organizzazione Mondiale della Sanità
P A R T N E R S H I P G L O B A L E
Regolamento Sanitario Internazionale
Migliorare la preparazione
Rispondere all’inatteso
Contenere i rischi noti
ALLERTA E RISPOSTA ALLE EPIDEMIE
Rapporto della Assemblea Mondiale della Sanità WHA54.9
1970 2004
StrategiaStrategia globale per l’allerta e globale per l’allerta e rispostarisposta
Attività dell’Organizzazione Mondiale della Attività dell’Organizzazione Mondiale della SanitàSanità
www.who.int/csr/delibepidemics/biochemguide/en
Il sistema di allerta europeo: EWRS Il sistema di allerta europeo: EWRS (Early Warning and Response (Early Warning and Response
System)System)
Decisione del Consiglio U.E. e del Parlamento europeo N. 2119/98/EC (24 settembre 1998) stabilisce la creazione di un network per la sorveglianza e il controllo delle malattie infettive in ambito della Comunità Europea.
La permanente messa in rete (h24/7) delle autorità di sanità pubblica degli Stati Membri
D.G. Prevenzione Sanitaria – Ufficio Malattie Infettive e Profilassi Internazionale
EWRS Riassunto dei flussi di notifica
EWRS
Uff. V MalInfD.G. Prevenzione
Ministero della Salute
ENTERNET
S.N.V.R. – DipSanità Pubblica Vet., Alimenti e NutrizioneMinistero della Salute
EFSAEuropean Food Safety AuthorityECDC
D.G. Prevenzione Sanitaria – Ufficio Malattie Infettive e Profilassi Internazionale
Regioni e PP.AA:
ISS
Il flusso di informazione nella Rete Comunitaria secondo le Decisioni 2119/98/CE e 2000/57
RETE DI SORVEGLIANZA:Scopo: raccolta sistematica, analisi, interpretazione e diffusione dei dati sanitari
SISTEMA DI ALLARME RAPIDOE RISPOSTA (EWRS):Scopo: informazione e coordinamento sulle misure per prevenire e interrompere la diffusioneDelle malattie trasmissibili
COMMISSIONE
AA1
NS1
Sistema di sorveglianza sanitariadelle malattie trasmissibili (HSSCD – SORVEGLIANZA): Informazioni sui casi
Tempestivamente
Tempestivamente
Professionisti coinvoltie popolazione
HSSCD – EWRS: Allarme
Professionisti coinvoltie popolazione
CCS1 CCS2
DATI SUGLIINDICATORI SANITARI
Dati di un singolo Paese
Dati di più Paesi
Informazioni su eventi rilevanti
AA1: Autorità per l’Allarme negli Stati Membri
CCS: Sistema comunitario di raccolta
NS1: Sorveglianza Nazionale negli Stati Membri
Area di competenza nazionale Ministero salute – D.G. Prevenzione Sanitaria –Ufficio V
SNVR – SNVR – Segretariato Nazionale della Segretariato Nazionale della Valutazione del Rischio della catena Valutazione del Rischio della catena
alimentarealimentareValutazione del Rischio Chimico - Valutazione del Rischio Chimico -
Fisico e BiologicoFisico e Biologico
Food TerrorismFood Terrorism (coinvolgimento organismi-istituzioni
a livello internazionale: E.U./EFSA, U.N./FAO – WHO, OECD, NATO, )
D.G. Prevenzione Sanitaria – Ufficio Malattie Infettive e Profilassi Internazionale
D.G. Health Prevention – Communicable Diseases and International Prophylaxis Unit
Uffi cio VSurveillance of communicable diseases
Update ofCommunicable and I nfectious diseases notification
D.M. …/…/2007
All suspected/ confirmed casesof inf ectious diseases are reported
M.D.
Local Heath UnitWeb- based platform
REGIONS/A.P.Web- based platform
I STATI SS
OTHERS
MOH
WHO(I HR)
REGIONS
LHU
feedback
feedback
Minacce biologiche
Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria
Agenti biologiciAgenti biologici
• categoria A:categoria A:forte rilevanza ed impatto sulla collettività in caso di disseminazione (es. bacillo antrace o carbonchio o tularemia - peste, tossina botulinica, virus febbri emorragiche);
• categoria B:categoria B: microrganismi che possono comunque rappresentare un rischio in quanto relativamente facili da disseminare, ma in grado di causare morbosità e mortalità moderata (salmonelle, brucelle, rickettsie, vibrione colere, virus encefaliti);
• categoria C: microrganismi emergenti che possono essere modificati per la disseminazione di massa (di facile coltivazione, provocano gravi ripercussioni sulla salute umana).
Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria
SPECIFICITA’ DELLA MINACCIA BIOLOGICASPECIFICITA’ DELLA MINACCIA BIOLOGICAal contrario di un attacco chimico, l’effetto di un attacco biologico
si manifesta in maniera subdola e graduale,a distanza di tempo dalla esposizione
La latenza dipende da: agente impiegato periodo di incubazione modalità di diffusione
ha dimensione estesa, si manifesta cioè al di fuori dell’area di dispersione
La dimensione dipende da: tipo di agente impiegato modalità di diffusione spostamento persone e materiali
può manifestarsi in fasi successive Casi secondari e terziari, catene di trasmissione localizzate
o esteseDirezione Generale della Prevenzione Sanitaria
IPOTESI DI MINACCIA TERRORISTICA DI TIPO IPOTESI DI MINACCIA TERRORISTICA DI TIPO BIOLOGICOBIOLOGICO
MODALITA’ DI PRESENTAZIONE DELL’AZIONE
Colpisce con aerosol zone affollate come edifici pubblici, mezzi di trasporto e luoghi di riunione, anche in campo aperto o colpisce, con azioni di sabotaggio, impianti di distribuzione o della catena alimentare
Colpisce indirettamente, tramite contaminazione di materiali, animali, alimenti, acqua e terreno allo scopo di perseguire obiettivi collaterali per arrecare danni di tipo economico e/o ambientale
Immette agenti biologici nel territorio nazionale attraverso i mezzi di trasporto e/o le persone e gli oggetti trasportati (aereo, ferroviario, stradale, navale, postale)
Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria
Ipotesi di minaccia terroristica di tipo Ipotesi di minaccia terroristica di tipo biologico - possibili scenaribiologico - possibili scenari
in ordine decrescente di probabilità, ma crescente in termini di effetto
1. Contaminazione su piccola scala di cibo o fonti idriche
2. Dispersione di un agente in ambienti chiusi di piccole dimensioni
3. Rilascio di un agente in ambienti chiusi di maggiori dimensioni
4. Rilascio in area aperta da un unico punto su area urbana
5. Dispersione in area aperta sopra una vasta superficie urbana
Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria
Piano di emergenza nazionale del settore sanitarioMisure preventive - 1
Finalizzate a prevenire l’insorgere della crisi o a controllarne l’evoluzione
• Iniziative presso Governi dei Paesi alleati per lo scambio di informazioni e per la stipula di accordi
• Incremento delle attività di intelligence• Verifica della corretta informazione da parte dei media• Programmazione/predisposizione di risorse strumentali, chimiche
e farmaceutiche per fronteggiare emergenze bioterroristiche attraverso:– Modelling epidemiologico, identificazione del fabbisogno , gestione e
rotazione dello stockpile– Identificazione di criteri per la dislocazione logistica degli stock– Inventario della produzione e distribuzione delle risorse utili alla difesa
• Promozione e valutazione di iniziative di ricerca e sviluppo nello specifico settore
Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria
Piano di emergenza nazionale del settore sanitarioMisure preventive - 2
• Individuazione delle strutture sanitarie idonee all’assistenza dei colpiti• Identificazione di strutture non sanitarie riconvertibili (ad es. per misure
di profilassi quarantenaria)• Identificazione di strutture preposte alla vigilanza dei prodotti alimentari• Creazione di reti epidemiologiche di rilevamento sanitario ed ambientale
di possibili attacchi• Predisposizione, innalzamento e mantenimento di capacità di risposta
nazionali standardizzate ed aggiornate, con i relativi protocolli procedurali
• Monitoraggio iniziale e periodico di attività “dual use”• Profilassi primaria, in caso di crisi, dei rappresentanti istituzionali e degli
operatori professionalmente esposti• Predisposizione di attrezzature e strutture per lo spostamento delle
vittime, anche attraverso strutture di soccorso ed evacuazione aeromedica
• Addestramento e formazione del personale• Realizzazione di sedi alternative e di strutture protette per lo
svolgimento delle attività istituzionaliDirezione Generale della Prevenzione Sanitaria
La specificità della minaccia biologicaPianificazione della risposta - 1
attività extrasanitaria : prevenzione dagli attacchi
attività sanitaria: predisposizione di misure adatte al contenimento delle conseguenze di eventuali attacchi
essenziale: mirare al raggiungimento del rilevamento più precoce possibile dell’attacco e all’identificazione rapida dell’agente biologico critico, sulla base di rilievi ambientali e di casi indice.
La mancata, tempestiva, identificazione dell’evento a partenza dai primi casi, può determinare la rapida diffusione dell’agente infettivo
Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria
Piano di emergenza nazionale del settore sanitario
Imprevedibilità dei tempi e dei modi
Tipologia di attacco “coperta”
Difficoltà diagnostiche differenziali nei confronti di eventi naturali consueti
La pianificazione deve partire da presupposti concreti:
impossibilità di conseguire rischio zero per l’intera popolazione
necessità di privilegiare tutte le iniziative di riduzione del danno, per limitare l’estendersi del problema
evitare l’insorgenza di infezioni secondarie
La specificità della minaccia biologicaPianificazione della risposta - 2
Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria
Piano di emergenza nazionale del settore sanitario
Le Strutture operative del SSN devono essere messe in grado, nel breve periodo di tempo a disposizione prima del diffondersi degli effetti di un attacco di:
Identificare i cluster di malattia, compresi quelli causati da malattie inusuali e sconosciute
Definire il tipo di attacco terroristico verificatosi
Individuare le persone che ne sono state coinvolte (esposti e contatti)
Identificare il microrganismo coinvolto
La specificità della minaccia biologicaPianificazione della risposta - 3
Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria
Piano di emergenza nazionale del settore sanitario
La capacità di risposta sanitaria ad impiego deliberato di aggressivi biologici si impernia su un programma che definisca:
Misure Preventive: preparazione della capacità di risposta
Misure di sorveglianza: attivazione delle funzioni individuate ed eventuale predisposizione di nuove misure in ragione della specificità della minaccia
Misure di soccorso e trattamento: tese al ripristino delle migliori condizioni di salute dei soggetti colpiti ed alla bonifica degli ambienti e/o materiali contaminati, nonché al contenimento del rischio residuo
La specificità della minaccia biologicapianificazione della risposta - 4
Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria
Piano di emergenza nazionale del settore sanitario
la pianificazione della risposta ad attacchi di tipo biologico
si basa essenzialmente sull’implementazione di tutte le misure che,
routinariamente,vengono adottate per la prevenzione delle malattie
trasmissibili.
l’elemento cardine e’ la
SORVEGLIANZA IN AMBITO NAZIONALE ED INTERNAZIONALE
E LA COMUNICAZIONE RAPIDA, AL SOLO SOSPETTO, DI EVENTI INATTESI
La specificità della minaccia biologicapianificazione della risposta - 5
Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria
Piano di emergenza nazionale del settore sanitario
Piano di emergenza nazionale del settore sanitario
Misure di sorveglianza Scaturiscono da informazioni specifiche provenienti dagli organi di
informazione, dal rilievo di eventi morbosi inusuali o di indici epidemiologici sospetti
Sono finalizzate ad incrementare controllo e vigilanza e a realizzare condizioni per la minimizzazione dei danni derivanti dall’evento
• Si concretizzano mediante l’intensificazione delle misure preventive e di misure specifiche per la minaccia:– Attivazione della sala operativa– Attivazione delle funzioni statali e locali del SSN per segnalazione di
eventi riconducibili a rischio bioterroristico
– Definizione di specifici protocolli di interventi tarati sul livello di allarme
– Implementazione di stazioni o apparati di bonifica fissi e mobili
Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria
Esempio di protocollo per la segnalazione e gestione di materiale sospetto per antrace(allegato alla nota del 23 ottobre 2001)
Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria
Esempio di flusso di informazioni attivato dal Ministero della Salute in caso di evento dannoso da agente
biologico chimico o fisico Anno 2001
Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria
Supportano il Servizio Sanitario Nazionale:
per la valutazione del rischio
per l’identificazione di aspetti e condizioni di particolare vulnerabilità e criticità
per l’attività diagnostica non effettuabile in situazioni routinarie
forniscono indicazioni omogenee e standard su problemi con i quali la maggior parte degli Operatori sanitari italiani non si è, per fortuna, mai confrontata.
Per il rischio biologico sono stati individuati
OSPEDALE “ L .SACCO” - MILANOIRCCS “L. SPALLANZANI” - ROMACLINICA MALATTIE INFETTIVE POLICLINICO – BARIPRESIDIO “ASCOLI TOMASELLI” - CATANIAISTITUTO SUPERIORE DI SANITA’ – LABORATORIO DI VIROLOGIA - ROMA
Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria
Piano di emergenza nazionale del settore sanitario
Centri di eccellenza nazionali
Piano di emergenza nazionale del settore sanitario
Misure di soccorso e trattamentoAttività semplici e complesse/specialistiche atte a:
• ripristinare o mantenere le funzioni vitali dei colpiti da attacchi NBC oltre che finalizzate al ripristino ambientale
• ripristinare l’ambiente contaminato, aperto o confinato, con la bonifica degli spazi coinvolti nonché l’incapsulamento, l’inattivazione ed il corretto smaltimento dei materiali contaminati, previa esatta individuazione della tipologia di rischio
Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria
Allegati*:
agenti biologici, chimici e fisici e loro caratteristiche antibiotici, antivirali, antidoti, vaccini procedure per le varie evenienze e per controlli sugli alimenti disponibilità nosocomiali e laboratoristiche (“b”) procedure di comunicazione al pubblico analisi di alcuni scenari:
- pipeline
- sistemi acquedottistici
- gestione di rischio R in ambiente di lavoro
formato dei corsi di qualificazione______________
* anche sul Web (www.ministerosalute.it) nelle prime fasi dell’emergenza
Piano di emergenza nazionale del settore sanitario
Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria
Ministero della SaluteDirezione Generale della Prevenzione
Check delle risorse locali esistenti: Rilevatori di agenti biologici, radiologici e chimici
Disponibilità di antibiotici, vaccini e antidoti per agenti inusuali
Tute e altri DPI per agenti biologici, chimici, radiologici
Centri ospedalieri dotati di stanze degenza a pressione negativa
Laboratori fissi e mobili con metodiche per diagnostica su agenti infettivi, chimici, medicina nucleare o indagini radiotossicologiche già disponibili o rapidamente attivabili
Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria
Piano di emergenza nazionale del settore sanitario
Elaborazione modelli per lo stockpiling e stoccaggio centralizzato in sicurezza di farmaci e presidi indispensabili
Indicazioni alle Autorità regionali ed al Servizio Sanitario Nazionale in relazione al monitoraggio delle malattie (soprattutto inconsuete)
Partecipazione a meeting internazionali a livello tecnico
Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria
Ministero della SaluteDirezione Generale della Prevenzione
Piano di emergenza nazionale del settore sanitario
Centro Nazionale informazione tossicologica
Fondazione “S. Maugeri” - Pavia Counselling per organismi pubblici Network (24 h) in connessione con:
Servizi sanitari territoriali di emergenza (118,…)
Strutture ospedaliere di rianimazione
Servizio di trasporto di emergenza in collaborazione con Confindustria e Dip. Protezione
Civile
Stockpile di antidoti
Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria
Sedi di deposito di antidoti
Locali o provinciali (depositi di tipo A) per antidoti utilizzabili nelle sedi di cura dei pazienti tra 30 minuti e 4 ore dall’evento;
Regionali (depositi di tipo B) per antidoti da recapitare nelle sedi di cura dei pazienti tra entro 4 ore dall’evento per la prosecuzione del trattamento;
Nazionali (depositi di tipo C) per antidoti da recapitare nelle sedi di cura dei pazienti entro 12 ore dall’evento;
Stockpile di antidoti
Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria
Potenziali attacchi terroristici con coinvolgimento di materiali o strutture
nucleari
Esplosione di arma nucleare
Sorgenti radioattive e bombe sporche
Attacco esterno a centrale nucleare
Sabotaggio interno a centrale nucleare
Attacco esterno ad altre strutture nucleari
Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria
Ipotesi di minaccia terroristica di tipo Ipotesi di minaccia terroristica di tipo biologico – possibili scenaribiologico – possibili scenari
coinvolti pochi soggetti in modo acuto coinvolto un alto numero di soggetti in modo acuto malattie gravi e protratte con necessità di assistenza e trattamenti prolungati e intensi contagio interindividuale, anche in virtù di un periodo di incubazione che ne permetta la diffusione silente da parte dei colpiti asintomatici mancato rilevamento da parte dei sistemi usuali senso di inesorabilità a causa delle difficoltà di autosoccorso e di primo soccorsosintomi aspecifici, simulanti comuni malattie infettive endemiche, che complicano l’esatta individuazione diagnostica
Piano di Emergenza Nazionale
del Settore Sanitario
Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria
Piano di emergenza nazionale del settore sanitario
Attori del Servizio Sanitario Nazionale
Ministero dellaSalute
Istituto Superiore di Sanità
IstitutoSuperiore per la Sicurezza
del lavoro
Livello centrale
AmministrazioniRegionali
Aziende ospedaliere
Aziende Sanitarie
locali
Livello regionale
Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria
Imprevedibilità dei tempi e dei modi
Tipologia di attacco “coperta”
Difficoltà diagnostiche differenziali nei confronti di eventi naturali consueti
La pianificazione deve partire da presupposti concreti:
impossibilità di conseguire rischio zero per l’intera popolazione
necessità di privilegiare tutte le iniziative di riduzione del danno, per limitare l’estendersi del problema
evitare l’insorgenza di infezioni secondarie
Pianificazione della rispostaPianificazione della rispostaa minacce biologiche -1a minacce biologiche -1
Piano di emergenza nazionale del settore sanitario
Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria
La capacità di risposta sanitaria ad impiego deliberato di aggressivi biologici o di emergenza/riemergenza di questi, si impernia su:
Coordinamento e attivazione delle procedure centrali: comunicazioni e contatti continuativi con referenti regionali e internazionali, tesi a definire e modulare:
Misure Preventive: preparazione della capacità di risposta
Misure di sorveglianza: attivazione delle funzioni individuate ed eventuale predisposizione di nuove misure in ragione della specificità della minaccia
Misure di soccorso e trattamento: tese al ripristino delle migliori condizioni di salute dei soggetti colpiti ed alla bonifica degli ambienti e/o materiali contaminati, nonché al contenimento del rischio residuo
Piano di emergenza nazionale del settore sanitario
Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria
Pianificazione della rispostaPianificazione della rispostaa minacce biologiche -2a minacce biologiche -2
l’elemento cardine e’ la
SORVEGLIANZA IN AMBITO NAZIONALE ED INTERNAZIONALE
E LA COMUNICAZIONE RAPIDA, AL SOLO SOSPETTO, DI EVENTI
INATTESI
Piano di emergenza nazionale del settore sanitario
Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria
la pianificazione della risposta ad attacchi di tipo biologico si basa essenzialmente sull’implementazione di tutte le
misure che, routinariamente,vengono adottate per la prevenzione
delle malattie trasmissibili
Pianificazione della rispostaPianificazione della rispostaa minacce biologiche -3a minacce biologiche -3
… è necessario implementare ed utilizzare sistemi di trasmissione rapidi, che raggiungano gli attori
della sorveglianza.
Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria
Supportano il Servizio Sanitario Nazionale:per la valutazione del rischioper l’identificazione di aspetti e condizioni di particolare vulnerabilità e criticitàper l’attività diagnostica non effettuabile in situazioni routinarie forniscono indicazioni omogenee e standard su problemi con i quali la maggior parte degli Operatori sanitari italiani non si è mai confrontata.
Piano di emergenza nazionale del settore sanitario
Individuazione dei Centri di eccellenza Individuazione dei Centri di eccellenza nazionalinazionali
Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria
Approvvigionamento, stoccaggio e Approvvigionamento, stoccaggio e distribuzione di dispositivi di prevenzione e distribuzione di dispositivi di prevenzione e
prodotti terapeutici.prodotti terapeutici.
Allegati*:
agenti biologici, chimici e fisici e loro caratteristicheagenti biologici, chimici e fisici e loro caratteristiche antibiotici, antivirali, antidoti, vaccini procedure per le varie evenienze e per controlli sugli alimentiprocedure per le varie evenienze e per controlli sugli alimenti disponibilità nosocomiali e laboratoristiche (“b”) procedure di comunicazione al pubblico analisi di alcuni scenari:
- pipeline
- sistemi acquedottisticisistemi acquedottistici
- gestione di rischio R in ambiente di lavoro
formato dei corsi di qualificazione______________
* anche sul Web (www.ministerosalute.it) nelle prime fasi dell’emergenza
Piano di emergenza nazionale del settore sanitario
Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria
Interventi successiviInterventi successivi sul Piano Nazionale di emergenza
del settore sanitario
“Risk re-assessment” periodico
Programma di monitoraggio del “risk
management”
Training ed esercitazioni periodiche
NON RIDURRE IL LIVELLO DI ATTENZIONENON RIDURRE IL LIVELLO DI ATTENZIONE
Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria
Ruolo centrale nella gestione delle emergenze del settore sanitario
Training per attiva collaborazioneTraining per attiva collaborazione di supportodi supporto per:
“Risk re-assessment” periodico
Programma di monitoraggio del “risk management”
Comunicazione del rischio
Training ed esercitazioni periodiche
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Minacce Minacce chimichechimiche
e radiologichee radiologiche
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Possibili scenari generali- 1
1) Ambienti di vita confinati
piccole dimensioni (uffici, aule scolastiche, ecc.)
raggiungibili dal sistema di emergenza sanitaria
grandi dimensioni (cinema, teatri, centri commerciali, centri sportivi, ecc.)
non facilmente raggiungibili dal sistema di emergenza sanitaria
raggiungibili dal sistema di emergenza sanitaria
non facilmente raggiungibili dal sistema di emergenza sanitaria
2) Ambienti di vita semiconfinati
piccole dimensioni (stazioni metro, ferroviarie, ecc.)
raggiungibili dal sistema di emergenza sanitaria
non facilmente raggiungibili dal sistema di emergenza sanitaria
grandi dimensioni (gallerie, tunnel, parcheggi, sotterranei)
raggiungibili dal sistema di emergenza sanitaria
non facilmente raggiungibili dal sistema di emergenza sanitaria
3) Ambienti di vita aperti
raggiungibili dal sistema di emergenza sanitaria
non facilmente raggiungibili dal sistema di emergenza sanitaria
Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria
Possibili scenari generali - 2
Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria
4) Ambienti di lavoro
5) Infrastrutture (acquedotti, depositi, etc) e mezzi di trasporto
6) Matrici AlimentariMatrici Alimentari
7) Comparti ambientali
8) Oggetti d’uso
Livello
Potenzialità lesiva del mezzo d’offesa utilizzato (**)N. delle
persone colpite (vive o morte)
Rappresentatività dell’obiettivo colpitoAmbienti aperti
Ambienti confinati o semiconfinati
2
soffocanti:fosgenedifosgenecloropicrinatossici del sangue:acido cianidricocloruro di cianogenovescicanti:ipriteazotoipritelewisite
irritanti lacrimogeni:cloroacetofenoneortoclorobenzalmalononitrileirritanti/starnutatori/vomitatori:difenilcloroarsinadifenilcianoarsinaadamsite
DA 10 A 100
ambienti aperti e affollati
ambienti confinati
ambienti semiconfinati
1
irritanti lacrimogeni:cloroacetofenoneortoclorobenzalmalononitrileirritanti/starnutatori/vomitatori:difenilcloroarsinadifenilcianoarsinaadamsiteincapacitanti:bzlsd
incapacitanti:bzlsd
SOTTO 10
ambienti aperti e poco affollati
singolo cittadino
Scala di gravità di evento chimico - 1
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Scala di gravità di evento chimico - 2
Livello
Potenzialità lesiva del mezzo d’offesa utilizzato (**) N. delle
persone colpite (vive o morte)
Rappresentatività
dell’obiettivo colpitoAmbienti aperti
Ambienti confinati o semiconfinati
3
V gas:Vx – amitoniG gas:SarinSomanTabun
V vas:Vx – amitoniG gas:SarinSomanTabunOssido di carbonioVescicanti:IpriteAzotoipriteLewisiteSoffocanti:FosgeneDifosgeneCloropicrinaTossici del sangue:Acido cianidricoCloruro di cianogeno
sopra 100
siti istituzionali
siti militari impianti
industriali strutture
sanitarie luoghi di
culto importanti
manifestazioni pubbliche all’aperto o al chiuso
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…e tenuto conto che la Storia insegna…..ma non ha alunni…..
Be a virus, see the world !
Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria
Graziee
NESSUN DORMA!!!