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Università degli Studi di Cassino Facoltà di Ingegneria Fabio De Felice Sicurezza Rev 03 Giugno 2007 UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI CASSINO Facoltà di Ingegneria RISCHIO RUMORE RISCHIO RUMORE Vincenzo Duraccio University of Cassino Department of Industrial Engineering e-mail: [email protected] telefono: 0776-2993721 Corso di Sicurezza

Slide Rumore 2007 - siparsrl.net · 105-115 Inizio degli effetti disturbo degli ultrasuoni 110 Aumento di eccitabilità dei nervi motori 110-120 Disturbi della funzione respiratoria

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Fabio De Felice

Sicurezza

Rev 03 Giugno 2007

UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI CASSINO

Facoltà di Ingegneria

RISCHIO RUMORERISCHIO RUMORE

Vincenzo DuraccioUniversity of Cassino

Department of Industrial Engineering

e-mail: [email protected]

telefono: 0776-2993721

Corso di Sicurezza

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ARGOMENTI

• Riferimenti Normativi

• Anatomia dell’orecchio

• Patologia dell’orecchio

• Area della sensazione uditiva

• Barometro acustico

• Livello Sonoro

• Acustica architettonica

• La misura del rumore

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Descrizione delle vie seguite dal suono

ANATOMIA DELL’ORECCHIO

RISCHIO RUMORE

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Percorso seguito dal segnale sonoro nella coclea(in alto a sinistra èvisibile il punto in cui poggia la staffa)

Ossicini e rappresentazione srotolata della coclea

Sezione trasversale di un giro di chiocciola

RISCHIO RUMORE

ANATOMIA DELL’ORECCHIO

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PATOLOGIA DELL’ORECCHIO

• Perdite uditive di trasmissione:

Diminuzione della quantità di energia condotta verso l’orecchio interno (cerume, membrana timpanica lesionata, perdita di ossicini…)

• Perdite sensoriali:

Danno irreversibile dell’orecchio interno

RISCHIO RUMORE

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EFFETTI DELLE VIBRAZIONI SUL CORPO

RISCHIO RUMORE

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DANNO DA RUMORE: Effetti di tipo Psicosomatico

Riduzione della prolificità

Riduzione della libido

Riduzione del peso dei neonati

APPARATO RIPRODUTTIVO

Midriasi

Restringimento del campo visivo

Disturbi dell’accomodazione

APPARATO VISIVO

Aumento della frequenza respiratoria

Riduzione del volume respiratorio corrente

Laringopatie e rinopatie

APPARATO RESPIRATORIO

Aumento della motilità

Fenomeni spastici

Ipersecrezione cloridrica

Discinesia della colecisti

APPARATO DIGERENTE

Modificazione dell’EKG

Innalzamento della pressione arteriosa

Tachiaritmia

Vasocostrizione periferica

SISTEMA CARDIOVASCOLARE

RISCHIO RUMORE

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DANNO DA RUMORE: Effetti Psicosociali

Addormentamento

Risveglio

Durata e qualità

Riduzione fase IV e REM

Sleep Deprivation

Microsleps

INTERFERENZA SUL SONNO

Lavoro monotono

Lavoro mentale e/o complesso

Falso adattamento

Usura

RENDIMENTO

Effetto di saturazione

Alta revalenza

EFFICIENZA

Mascheramento (S/N = -10 dBA)

SIL 0,5-1-2-4-KHz

LAeq (fase di disturbo)

45-75 dBA

INTERFERENZA SULLA PAROLA

RISCHIO RUMORE

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DANNO DA RUMORE: Tripode del Danno

Caratteristiche spettrali

Presenza di componenti tonali

Presenza di infrasuoni

Presenza di ultrasuoni

Frequenza di emissione (Hz)

Effetto di mascheramento

Livello di esposizione

Tempo di recupero

Intervalli di riferimento

Tempo di esposizione (T)

Contenuto semantico

Effetto sorpresa

Identificabilità della sorgente

Saturazione sensoriale

Sensibilità individuale

Controllo delle emissioni

Fattori accessori

Fasce di lesività

Modalitàdi emissione

Presenza di componenti impulsive

Pressione sonora (N/m2)

Fattori secondariFattori primari

RISCHIO RUMORE

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DANNO DA RUMORE: Effetti neuroendrocrini e psicologici

Attivazione del sistema diencefalo ipofisario

Reazione di allarme

Incremento della increzione tiroidea

Incremento dell’attività surrenale

Effetti sul sistema endrocrino

Aggressività

Depressione

Sindromi conflittuali

Effetti psichici

Modificazioni dell’elettroencefalogramma

Vasoparesi arteriosa

Aumento della pressione intracranica

Riduzione della cronassia

Effetti neurologici

RISCHIO RUMORE

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Effetti da esposizioni a dosi crescenti di rumore riferiti a settimana-tipo di 40 ore lavorative

(la tabella è ripresa dalle norme ISO R/1999 e UNI 9432)

RISCHIO RUMORE

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RISCHIO RUMORE

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RISCHIO RUMORE

Rapporto % casi di ipoacusia su % di addetti

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Livelli sonori (dBA) Effetti del rumore sull’uomo 25-30 Nessun effetto 30-50 Fastidio (annoyance) 35-50 Disturbi della qualità e della durata del sonno 40 Disturbo del lavoro intellettuale se di un certo impegno 40-80 Disturbi dell’apprendimento 40-85 Disturbi psichici, ansia, irritabilità 45-55 Inizio degli effetti di disturbo in ambiente urbano nelle ore notturne 45-75 Interferenza sulla comprensione della voce parlata 55-65 Inizio degli effetti di disturbo in ambiente urbano nelle ore diurne 55-70 Disturbo del lavoro di ufficio 60-70 Influenza sull’efficienza e sul rendimento 60-80 Alterazioni del tracciato elettroencefalografico 60-90 Vasocostrizione 60-110 Effetti neuroendocrini, attivazione dell’asse ipofiso-surrenale 70-120 Effetti di tipo psicosomatico 72-74 Comparsa di proteste sporadiche nella popolazione 75-95 Aumento della pressione arteriosa 80 Disturbo per il 60-80 % della popolazione esposta 80-115 Danno uditivo cronico 80-120 Disturbo della visione (restringimento del campo visivo, midriasi) 85-120 Alterazioni del tracciato elettroencefalografico 90 Laringo e rinopatie 90-100 Disturbi dell’apparato digerente 90-105 Alterazioni della libido, interazioni sullo sviluppo fetale 105-115 Inizio degli effetti disturbo degli ultrasuoni 110 Aumento di eccitabilità dei nervi motori 110-120 Disturbi della funzione respiratoria 120 Modifiche della formula leucocitaria del sangue 120-125 Inizio degli effetti di danno degli ultrasuoni 130 Comparsa di danno vestibolare 130-140 Emorragie timpaniche 140-145 Rottura del timpano, distruzione delle cellule del Corti, sordità

LIVELLO SONORO

RISCHIO RUMORE

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• SUONI: frequenze tra 16 e 16.000 Hz

• Pressione sonora: fluttuazione della pressione, rispetto a quella atmosferica, dell’aria attraversata da un suono [1µPa(SI)=10-6 N/m2]

• INTENSITA’: la potenza [Watt] che attraversa 1m2 di superficie perpendicolare alla direzione di propagazione dell’onda di ressione

• Soglia di udibilità: 10-10 µ W/cm2 a 1000Hz (funzione della frequenza)

• LIVELLO SONORO: (decibel): Lp=20log(p/p0)

la pressione misurata la pressione di riferimento, normalizzata a 2x10-5 N/m (soglia di udibilità a 1000 Hz)

ovvero 20 µµµµ Pa

RISCHIO RUMORE: Definizioni

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Il LIVELLO EQUIVALENTE rappresenta una “sorta” di media del livello sonoro sul periodo di tempo T considerato. In figura èrappresentato l’andamento (quantitativo) del livello emesso da una sorgente intermittente ed il corrispondente livello equivalente:

RISCHIO RUMORE: Livello equivalente

Il Leq ci consente di quantificare il livello sonoro emesso da una sorgente attraverso un unico numero. Infatti il livello equivalente èadottato nella legislazione per stabilire i limiti tollerabili di rumore.

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Esposizione quotidiana personale di un lavoratore al rumore LEP,d espressa in dB(A), calcolata e riferita ad 8 ore giornaliere

LEP,d = LAeq,Te + 10log10 Te

T0

LAeq,Te = 10log10 1/Te ∫ pA(t) 2 dtTe

0

p0

dove

RISCHIO RUMORE: Livello equivalente

La legge italiana stabilisce tre intervalli di tempo diversi per effettuare le rilevazioni:

1. 8 ore, che corrispondono al tempo di lavoro da utilizzare per misurare la rumorosità su luogo di lavoro;2. dalle 6 alle 22, corrispondenti al periodo diurno3. dalle 22 alle 6, corrispondenti al periodo notturno

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Esposizione settimanale professionale di un lavoratore al rumore (LEP,w)

media settimanale dei valori quotidiani LEP,d , valutata sui giorni lavorativi della settimana

dove (LEP,d)k rappresenta i valori di LEP,d per ognuno degli m giorni di lavoro della settimana considerata.

LEP,w = 10log10 1/5 ∑ 10 0,1 LEP,d K

m

K=1

RISCHIO RUMORE: Livello equivalente

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Significato dei termini

Te = durata quotidiana dell'esposizione personale di un lavoratore al rumore, ivi compresa la quota

giornaliera di lavoro straordinario;

T0 = 8h = 28800 s;

P0 = 20 µPa;

PA = pressione acustica istantanea ponderata A, in Pascal, cui è esposta, nell'aria a pressione atmosferica, una persona che potrebbe o meno spostarsi da un punto ad un altro del posto di lavoro; tale pressione si determina basandosi su misurazioni eseguite all'altezza dell'orecchio della persona durante il lavoro, preferibilmente in sua assenza, mediante una tecnica che minimizzi l'effetto sul campo sonoro.Se il microfono deve essere situato molto vicino al corpo, occorre procedere ad opportuni adattamenti per consentire la determinazione di un campo di pressione non perturbato equivalente.

L'esposizione quotidiana personale non tiene conto degli effetti di un qualsiasi mezzo individuale di Protezione.

RISCHIO RUMORE: Livello equivalente

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Frequenze nominali

RISCHIO RUMORE: Livello sonoro

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RISCHIO RUMORE: Livello sonoro

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Spettri dei livelli sonori rilevati ad un metro da sorgenti tipiche

RISCHIO RUMORE

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AREA DELLA SENSAZIONE UDITIVA

RISCHIO RUMORE

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CORRELAZIONE PRESSIONE SONORA ED ASSOLUTA

dBµ Pa

RISCHIO RUMORE

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RISCHIO RUMORE: Il Fonometro

Microfono

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In funzione della precisione le Norme internazionali (IEC,ANSI,BS,DIN,..) hanno fissato 3 diverse classi:

• Classe 1: precisione (utilizzato per le misure di inquinamento acustico, emissione sonore, zonizzazione acustica,…) [0.7 dB]

• Classe 2: industriali ( minore precisione, utilizzato per il monitoraggio all’interno degli stabilimenti industriali, fornisce solitamente il valore istantaneo) [1.1 dB]

• Classe 3: sorveglianza (usati come allarmi) [1.5 dB]Nella nuova norma questa classe è stata rimossa

( Normativa di riferimento: IEC 61672: 2002, IEC 60651:2001, IEC 60804:2000)

RISCHIO RUMORE: Il Fonometro

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Tipologie di microfoni

Gamma dinamica Range di frequenza e sensibilità

RISCHIO RUMORE: Il Fonometro

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Come si misura il rumore e l’esposizione

Display

Preamplificatore

Circuiti ponderazione

AmplificatoreRilevatore di RMS

Filtri

Amplificatore

Costanti di tempoF/S

Circuito di memorizzazione

93.7

Microfono

Uscita

RISCHIO RUMORE: Il Fonometro

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RISCHIO RUMORE: Ponderazione

Caratteristiche della risposta in frequenza delle ponderazioni nei misuratori

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RISCHIO RUMORE: Acustica architettonica

• Coefficiente di riflessione

• Grado di isolamento o isolamento

• Coefficiente di assorbimento α

Li livello sonoro incidente

Le livello sonoro emergente

Lr livello sonoro riflesso

Lr/Li numero adimensionale

Li-Le (dB)

α= (Li-Lr) /Li

100

20 Er

80 Ea

20% energia riflessa

80% energia assorbita

Coefficiente di assorbimento

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RISCHIO RUMORE: Acustica architettonica

Un’onda sonora che investe una struttura architettonica determina i seguenti fenomeni fisici:

• Riflessione

• Eco

• Risonanza

• Assorbimento

• Riverberazione

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Camera AnecoicaCamera Riverberante

RISCHIO RUMORE: Acustica architettonica

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Principali tipi di supporti antivibranti

RISCHIO RUMORE: Acustica architettonica

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Locali Condizionati

RISCHIO RUMORE: Livello pressione sonora

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Esemplificazione di un rumore aereo

Rumore di percussione

RISCHIO RUMORE: La misura

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RISCHIO RUMORE: La misura

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RILEVAMENTI FONOMETRICI IN AZIENDA

FRESATRICE CNFRESATRICE CN MOLAMOLASMERIGLIATRICE SMERIGLIATRICE AD ARIAAD ARIA

FRESATRICEFRESATRICE

ALESATRICEALESATRICEFRESATRICE FRESATRICE

MANUALEMANUALE

RISCHIO RUMORE: la misura

Prima di effettuare le misurazioni abbiamo

dovuto procedere con la calibrazione del fonometro a 114 dB come stabilito dal

D.Leg. 195/06. Questa operazione è stata eseguita

anche alla fine delle rilevazioni in maniera tale

da verificare la validità delle stesse.

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Fresatrice/Alesatrice

LA MISURA DEL RUMORE

RISCHIO RUMORE: la misura

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Fresatrice manuale

In questa rilevazione, dopo un andamento più o meno costante, si sono verificati dei picchi dovuti principalmente all’uso di un compressore utilizzato per togliere il truciolo dalla superficie in lavorazione.

RISCHIO RUMORE: la misura

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Fresatrice a CN

Questa fresatrice presenta un livello di rumore pressoché costante. L’eccezione èdata dal picco individuabile tra gli 80 – 100 s, causato accidentalmente da una lavorazione eseguita da un operaio sul banco di lavoro antistante la macchina a CN.

RISCHIO RUMORE: la misura

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MolaLa serie di picchi visualizzati sul grafico riguardante la mola,evidenziano il contatto fra utensile e pezzo che porta ad avere un andamento del livello di rumore di tipo sinusoidale.

RISCHIO RUMORE: la misura

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Smerigliatrice ad aria

Le attenuazioni presenti ad inizio e fine lavorazione sono causate dal distacco fra la smerigliatrice e la superficie in lavorazione.

RISCHIO RUMORE: la misura

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Ld= L1-L2R = Ld x 10log(s/A)

Ld è la differenza di pressione sonora tra i due locali

s è la superficie del tramezzo espressa in m2

Ridurre la trasmissione di energia sonora al di là della parete

A = assorbimento acustico dell’ambiente disturbato noto dalla seguente relazione: A = 0.16 V/T

V è il volume dell’ambiente disturbato (m3)

T è il tempo di riverberazione (sec)

RISCHIO RUMORE: Fonoisolamento

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Ridurre la trasmissione di energia sonora al di là della parete

RISCHIO RUMORE: Fonoisolamento

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Anticalpestio in feltro composto da fibre sintetiche di poliestere protetto su un lato da film in politene resistente all'acqua.

L'anticalpestio ad alta elasticità con appoggio puntiforme che garantisce una elevata riduzione del rumore impattivo nei solai.

Il sottopavimento anelastico ad elevata resistenza meccanica che riduce i rumori di calpestio in qualsiasi solaio.

RISCHIO RUMORE: Fonoisolamento

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Curva A: parete da 12 mm in laterizio forato

Curva B: parete A rivestita con pannelli normali spessore 25 mm

Rivestimento fonoisolante di una parete con pannelli

Fonoisolamento tra locali adiacenti per interposizione di pannelli nell'intercapedine di una parete divisoria.

RISCHIO RUMORE: Fonoisolamento

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Pannello isolante termico ed acustico, in lana di legno di abete, mineralizzata e legata con cemento ad alta resistenza, conforme alla norma UNI EN 13168.

RISCHIO RUMORE: Fonoisolamento

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Pannello isolante termico ed acustico, conforme alla norma UNI EN 13168, composto da due strati (spessore 5 mm ciascuno) in lana di legno di abete, mineralizzata e legata con cemento ad alta resistenza, e da uno strato interno di polistirene espanso sinterizzato autoestinguente, conforme alla norma UNI EN 13163.

RISCHIO RUMORE: Fonoisolamento

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Pannello isolante termico ed acustico, conforme alla norma UNI EN 13168, composto da due strati (spessore 5 mm ciascuno) in lana di legno di abete, mineralizzata e legata con cemento ad alta resistenza, e da uno strato interno di lana di roccia a fibra orientata ad alta densità, conforme alla norma UNI EN 13162.

RISCHIO RUMORE: Fonoisolamento

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Rivestimento fonoisolante di una parete costituita da un tavolato in blocchi (17x30x19 cm), pannelli e lastre in cartongesso

Fonoisolamento di una parete doppia costituita da tavolati in laterizio normale, pannelli in intercapedine, intonaco

RISCHIO RUMORE: Fonoisolamento

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Partizione leggera su telaio metallico spessore 75 mm, intercapedine con lana di roccia spessore 70 mm, pannellie

cartongesso

RISCHIO RUMORE: Fonoisolamento

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Utilizzando più strati di lastre e inserendo, nell’intercapedine del controsoffitto, dei materiali isolanti (lane di vetro, di roccia, etc.) si aumenta la capacità di fonoisolamento.Negli ambienti in cui è necessaria una riduzione del riverbero invece è necessario un prodotto che sia fonoassorbente; esistono infatti speciali lastre da controsoffittoche, con diverse forature, garantiscono vari livelli di Fonoisolamento.

RISCHIO RUMORE: Fonoisolamento

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Anche negli uffici la fisica Acustica può aiutare a migliorare la qualità della vita delle persone, la qualità del loro lavoro e quindi la loro produttività.

Interventi tipici:- creare zone a privacy superiore, tramite nuove pareti- potenziare pareti già esistenti- creare di setti acustici- diminuire la rumorosità degli uffici e degli open space con materiali e soluzioni ad hoc- abbassare il brusio, migliorare l’intelligibilità delle parole in sale riunioni, aule o sale conferenza che non siano state trattate adeguatamente.

RISCHIO RUMORE: Fonoisolamento

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Esempio di intervento: Aula Universitaria

RISCHIO RUMORE

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Cabine fonoisolanti: Riduzione della rumorosità direttamente alla sorgente.E’ indubbiamente l’intervento che permette la maggiore riduzione del livello di pressione

sonora.

RISCHIO RUMORE

Esempio di intervento: Industria automobilistica

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RISCHIO RUMORE: Fonoisolamento

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RISCHIO RUMORE: Fonoisolamento

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• Materiali porosi (fibra di vetro, cotone idrofili, lana minerale….)

• Pannelli flessibili (lastre di gesso rivestito…)

• Strutture risonanti (pannelli perforanti…)

Limitare gli effetti dell’onda sonora riflessa diminuendonel’intensità

RISCHIO RUMORE: Fonoassorbimento

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senza trattamento fonoassorbente

con trattamento fonoassorbente

RISCHIO RUMORE: Fonoassorbimento

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Pannello fonoassorbente e fonoimpedente in poliestere espanso autoestinguente con un profilo a piramide per ottenere un alto grado di assorbimento acustico e con all'interno una lastra di piombo da mm 0,35 peso 4 kg/mq. Utile per l'assorbimento ed il fonoisolamento di rumori a bassa frequenza in ambienti con sorgenti rumorose di elevata intensità.

Pannello fonoassorbente ignifugo. Il particolare profilo triplica la superficie assorbente del materiale riducendo notevolmente le onde ad alta frequenza. Disponibile con un lato adesivo per facilitarne la posa in opera. La versione adesiva è sconsigliata per l'applicazione su muro.

RISCHIO RUMORE: Fonoassorbimento

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Locali PubbliciPossibili installazioni

RISCHIO RUMORE: Fonoassorbimento

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INDUSTRIA

Trattamento fonoassorbente di locale industriale

Trattamento fonoassorbente a Baffles sospesi

Riduzione del tempo di riverbero del locale e di conseguenza la riduzione del livello di pressione sonora del rumore riflesso che si somma a quello trasmesso per via diretta migliorando la sensazione acustica nell’area trattata.Questo tipo di bonifica è efficace solo fuori dal campo diretto della sorgente e più è ampio il campo riverberato e più è efficace.

RISCHIO RUMORE: Fonoassorbimento

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Materiali fonoassorbenti compositi

base

Base + gesso rivestito forato

Base + gesso rivestito non forato

RISCHIO RUMORE: Fonoassorbimento

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Andamento del livello della pressione sonora in un ambiente chiuso in funzione della distanza dal centro acustico della sorgente.

Le zone tratteggiate sono quelle in cui sono massime le funzionispaziali della pressione sonora

RISCHIO RUMORE: Fonoassorbimento

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Silenziatore ad assorbimento per piccole

portate d'aria

Silenziatori ad assorbimento costruiti con elementi modulari

Silenziatore ad assorbimento per grosse portate d'aria

Silenziatori ad assorbimento per impianti di ventilazione, aspirazione polveri dotati di setti fonoassorbenti, profilati in maniera opportuna in modo da ridurre

l’autogenerazione di rumore e le perdite di carico.

RISCHIO RUMORE: Fonoassorbimento

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RISCHIO RUMORE: Protezione diretta

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ANTIMICROBICO

RISCHIO RUMORE: Protezione diretta

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Rev 03 Giugno 2007

RISCHIO RUMORE: Protezione diretta

Tappi > 8000800-8000100-80020-1001-20

30-6030-6010-255-103-8

30-5520-557-202-170-2Elmetto

30-4025-4010-302-100-2Cuffie per comunicazione

40-6030-6025-4515-2510-15Tappi e cuffie combinati

35-4535-4515-352-150-2Cuffie

30-4025-4015-205-205-10Tappi ad inserzione non completa

30-4030-4020-355-205-10

Campo di frequenza in HzTipo di protezione

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Fabio De Felice

Sicurezza

Rev 03 Giugno 2007

Criterio assoluto 30/35 dB(A) zone notte35/40 dB(A) ospedali (40dB(A) di giorno e 30dB(A) d i notteCriterio relativo incremento non superiore a 5dB(A) di giorno e 3 dB( A) di notte

Classe I- Aree particolarmente protette (diurno 50, notturno 40)Classe II- Aree prevalentemente residenziali (diurno 55, notturno 45)Classe III- Aree di tipo misto (diurno 60, notturno 50)Classe IV- Area di intensa attività umana (diurno 65, notturno 55)Classe V- Aree prevalentemente industriali (diurno 7 0, notturno 60)Classe VI- Aree esclusivamente industriali (diurno 7 0, notturno 70)

Limiti validi in regime definitivo

RISCHIO RUMORE: Normativa

D.P.C.M 01/03/91 - Inquinamento Acustico in ambienti abitativi ed esterni

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Sicurezza

Rev 03 Giugno 2007

ZonizzazioneTutto il territorio nazionale (diurno 70, notturno 60)

Zona A: D.M.1444/68 * (diurno 65, notturno 55)

Zona B: D.M.1444/68 ** (diurno 60, notturno 50)Zona esclusivamente industriale (diurno 70, notturn o 70)

Limiti validi in regime transitorio

* Agglomerati urbani con particolare pregio ambientale, storico o artistico

** aree totalmente o parzialmente edificate diverse dalla zona A

D.P.C.M 01/03/91 - Inquinamento Acustico in ambienti abitativi ed esterni

RISCHIO RUMORE: Normativa

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Sicurezza

Rev 03 Giugno 2007

Con l'emanazione della Legge quadro 447/95 sono stati definiti iprincipi fondamentali per la tutela dell'ambiente esterno e dell'ambiente abitativo dall'inquinamento da rumore, rimandando a diversi decreti attuativi il completamento del panorama normativo di settore, tra cui:

- D.P.C.M. 14.11.1997 (Determinazione dei valori limiti delle sorgenti sonore)

- D.M. 16.3.1998 (Tecniche di rilevamento e di misurazione dell’inquinamento acustico) e quelli relativi alle infrastrutture di trasporto (aereo e ferroviario).

LEGGE QUADRO 447/95

RISCHIO RUMORE: Normativa

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Rev 03 Giugno 2007

• Conferma ed amplia il DPCM 01/03/91• Non introduce novità dal punto di vista tecnico• Estende la legge anche alle sorgenti mobili (traffico automobilistico,

ferroviario ed aereo)• Introduce il concetto di valori di attenzione (che comportano un potenziale

rischio per la salute)• Introduce il concetto di valori di qualità (come obiettivi da raggiungere)• Definisce la figura del “Tecnico competente”• Stabilisce le varie competenze dello Stato, delle R egioni, delle Provincie,

dei Comuni• Impone la valutazione previsionale dell’impatto acustico a tutte le nuove

installazioni (aeroporti, strade, scuole, ospedali… )• Fissa le sanzioni per i casi di inadempienza

LEGGE QUADRO 447/95

RISCHIO RUMORE: Normativa

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Rev 03 Giugno 2007

VALORI DI QUALITA’

“i valori di rumore da conseguire nel breve, nel medio e nel lungo periodo, con le tecnologie e le metodiche di risanamento disponibili, per realizzare gli obiettivi di tutela previsti dalla

Legge”.

Il decreto stabilisce che i valori di qualità siano quelli della tabella che classifica le aree di zonizzazione (DPCM 1/3/91) , diminuiti di 3 dB(A).

LEGGE QUADRO 447/95

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Rev 03 Giugno 2007

TECNICO COMPETENTE

L’attività di tecnico Competente può essere svolta da coloro che, in possesso del diploma di scuola media superiore, siano in servizio presso le strutture pubbliche territoriali e vi svolgano la propria attività nel campo dell'acustica ambientale, alla data di entrata in vigore della legge 447/95 nonche' da coloro che, a prescindere dal titolo di studio, possano dimostrare di avere svolto, alla data di entrata in vigore della legge 447/95, per almeno 5 anni, attivita' nel campo dell'acustica ambientale in modo non occasionale.

LEGGE QUADRO 447/95

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Rev 03 Giugno 2007

DECRETO LEGISLATIVO 10 aprile 2006, n.195

“Attuazione della direttiva 2003/10/CE relativa all’e sposizione dei lavoratori ai rischi derivanti dagli agenti fisic i (rumore)”.

Introduce il titolo V-bis del D.Lgs 626/94 e modifica concretamente l’attuale quadro legislativo centrato sul D.Lgs. 277/91. Da un lato, sono stati ridotti i livelli di rischio dai quali far partire alcune misure di tutela dei lavoratori, dall’altro si stabilisce che i livelli di esposizione siano determinati con i dispositivi individuali di protezione uditiva indossati, per essere confrontati con i valori limite.

RISCHIO RUMORE: Normativa

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Rev 03 Giugno 2007

DECRETO LEGISLATIVO 10 aprile 2006, n.195

- 14 dicembre 2006: Entrata in vigore del decreto

- 15 febbraio 2008: Per i settori della musica e delle attività ricreative

- 15 febbraio 2011: Per il settore della navigazione aerea e marittima.

Scadenze

RISCHIO RUMORE: Normativa

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Rev 03 Giugno 2007

La nuova norma conferma pienamente quanto già indicato in generale dal D.Lgs. 626/94 e s.m.i.

In particolare è obbligo del datore di lavoro valutare il rumore considerando: - il livello, il tipo e la durata dell'esposizione; - i valori limite d'esposizione; - tutti gli effetti sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori particolarmente sensibili al rumore; - le informazioni sull'emissione di rumore fornite dai costruttori dell'attrezzatura di lavoro in conformità alle vigenti disposizioni in materia; - la disponibilità di dispositivi di protezione dell'udito con adeguate caratteristiche d'attenuazione.

RACCORDO CON LA NORMATIVA PREVIGENTE E ABROGAZIONI

DECRETO LEGISLATIVO 10 aprile 2006, n.195

RISCHIO RUMORE: Normativa

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Rev 03 Giugno 2007

Art. 49-quater - Definizioni

a) pressione acustica di picco (peak): valore massimo della pressione acustica istantanea ponderata in frequenza «C»;

b) livello di esposizione giornaliera al rumore (LEX,8 h): [dB(A) riferito a 20 (micro)gPa]: valore medio, ponderato in funzione del tempo, dei livelli di esposizione al rumore per una giornata lavorativa nominale di otto ore, definito dalla norma internazionale ISO 1999: 1990 punto 3.6. Si riferisce a tutti i rumori sul lavoro, incluso il rumore impulsivo;

c) livello di esposizione settimanale al rumore (LEX,8 h): valore medio, ponderato in funzione del tempo, dei livelli di esposizione giornaliera al rumore per una settimana nominale di cinque giornate lavorative di otto ore, definito dalla norma internazionale ISO 1999:1990 punto 3.6, nota 2.

Differenze rispetto alla precedente

DECRETO LEGISLATIVO 10 aprile 2006, n.195

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DECRETO LEGISLATIVO 10 aprile 2006, n.195

Valori limite di esposizione:LEX,8h = 87 dB(A) e ppeak = 200 Pa rispettivamente;

Valori superiori di esposizione che fanno scattare l'azione: LEX,8h = 85 dB(A) e ppeak = 140 Pa rispettivamente; Obbligo di far INDOSSARE i DPI

Valori inferiori di esposizione che fanno scattare l'azione: LEX,8h = 80 dB(A) e ppeak = 112 Pa rispettivamente; Obbligo di Fornire DPI

La nuova normativa prevede che la valutazione e le misurazioni vengano programmate ed effettuate almeno ogni quattro anni. Il livello di esposizione settimanale al rumore non

dovrà eccedere il valore limite di esposizione di 87 dB(A).

Limiti di esposizione ( Art. 49 quinquies D.Leg. 195/06 )

RISCHIO RUMORE: Normativa

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Rev 03 Giugno 2007

- per la verifica del rispetto dei valori limite di esposizione occorre accettare che i valori di attenuazione dei “DPI” uditivi forniti dai Produttori corrispondano a quelli forniti dagli stessi negli ambienti di lavoro, anche se questo non è sempre vero;

- applicare il valore limite di 87 dB(A) tenendo conto dell’attenuazione dei DPI uditivi indossati potrebbe significare avere un valore limite ambientale estremamente alto e talvolta difficilmente riscontrabile

ad esempio:

l’attenuazione tipica di 25 dB (A) dei DPI uditivi, al valore limite di 87 dB(A) significherebbe avere un livello ambientale di ben 112 dB(A), un valore molto alto e, riscontrabile raramente.

CRITICITA’

La valutazione del rispetto dei valori limite di esposizione deve tenere conto dell’attenuazione prodotta dai DPI dell’udito indossati dai lavoratori: NovitàNovità

DECRETO LEGISLATIVO 10 aprile 2006, n.195

RISCHIO RUMORE: Normativa

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Rev 03 Giugno 2007

“Il Dlgs 195/2006 a confronto con il DLgs 277/91” è necessario che il datore di lavoro determini se l’attenuazione dei DPI èsufficiente ad abbattere il/i livelli di pressione acustica equivalente (LAeq) in modo tale da ottenere un livello di esposizione giornaliera o settimanale almeno al di sotto del valore limite.

DECRETO LEGISLATIVO 10 aprile 2006, n.195

I metodi di valutazione del livello di pressione acustica ponderata A effettiva a livello dell’orecchio quando si indossa un protettore auricolare

sono definiti dalla norma tecnica UNI EN 458 (1995), riportata nell’allegato 1 del D.M. 2 maggio 2001 – Individuazione ed uso dei

dispositivi di protezione individuale.

RISCHIO RUMORE: Normativa

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DECRETO LEGISLATIVO 10 aprile 2006, n.195

Metodi di valutazione

RISCHIO RUMORE: Normativa

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Esposizione quotidiana personale di un lavoratore al rumore

Ditta: CARMINE RUSSO S.p.a

Reparto: MOLINI Mansione: Addetto pulitura lavagrano

600

20

75,3-

-

Pausa TecnicaPausa Mensa

Pausa fisiologica

78

9

12090

30

4030

90

84,489,5

92,0

90,492,1

86,0

Controllo linea P. TerraControllo linea I Piano

Controllo linea II Piano

Controllo linea III PianoControllo linea IV Piano

Controllo linea P. Terra

12

3

45

6

Tempo (min)Livello dB(A)AttivitàEsposizione

Tempo di riferimento: 480 min Tempo totale: 480 min LEPd= 87,8 dB(A)

RISCHIO RUMORE: Esempio

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Ubicazione dei rilievi acustici

Via Crispo

BISCOTTIFICIO

Centrale termica

PASTIFICIO

MULINI

M.P. Biscottificio

Cortile

VIBRATORI FARINA

Cortile

Cortile

Via Nola

Via Nucci

3

1

2

4

56

7

8

9

10

RISCHIO RUMORE: Esempio

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Rev 03 Giugno 2007

Tabella Riassuntiva dei Prelievi

60-12060-12060-12060-120

60-120

60-12060-12060-120

60-12060-120

60-120

60-120

60-120

97,195,595,896,0

90,5

92,786,189,1

87,085,5

94,8

97,5

84,6

87,986,085,570,4

86,9

87,883,884,3

82,782,9

86,6

92,1

79,6

Molino P. InterratoMolino P. TerraMolino I Piano ManovraMolino I Piano box capo raparto

Pastificio essiccatoi

Pastificio lavatrafileOfficineCaldaie

Biscottificio zona cotturaBiscottificio confezionamento

Scarico grano

Pulitrice IV piano

Carico automezzo prodotto finito

1233 bis…9…141516….1920…27….33…44

RangeLeqdBA dB(lin)

DecsrizioneN°

RISCHIO RUMORE: Esempio

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Monitoraggio acustico diurno sul perimetro esterno dello stabilimento

RISCHIO RUMORE: Esempio