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SISTEMA DIPENDENZE:SISTEMA DIPENDENZE:Alcune definizioniAlcune definizioni
Dr. Claudio TosettoDr. Claudio TosettoASL della Provincia di VareseASL della Provincia di VareseDipartimento DipendenzeDipartimento DipendenzeSer.T. – U.O. Territoriale Dipendenze Provincia NordSer.T. – U.O. Territoriale Dipendenze Provincia Nord
Record clienteRecord cliente
• I sistemi informatici regionali per le tossicodipendenze dovranno essere impostati a record individuali e non più per soli dati aggregati al fine di poter disporre di banche dati elettroniche con record soggetti individuali relativi a tutta l’utenza in carico.
• L’utenza da monitorare riguarda quella in carico (per vari motivi e nei vari pattern d’uso di sostanze) presso i Ser.t., considerando anche i soggetti in trattamento presso le comunità terapeutiche (in regime semiresidenziale o residenziale) ed in carcere. Tutto questo con la possibilità di identificare il comune di residenza del cliente assistito.
Dati minimi da raccogliereDati minimi da raccogliere
L’applicativo software locale dovrà permettere anche la registrazione (e la correlazione con il periodo di assistenza rilevato con il sistema “movimento pazienti”) di:
– principali prestazioni erogate (tipologia e numero) sul singolo utente– trattamenti farmacologici (tipologia, dosaggi, monitoraggio dell’assunzione/adherence al trattamento)– trattamenti non farmacologici (tipologia, frequenza, monitoraggio dell’assunzione/adherence al trattamento)– fasi del trattamento (preamissione, ammissione standard, trattamento, reinserimento, monitoraggio, dimissione)– esiti dei trattamenti (monitorati attraverso 4 macroindicatori: il rilevamento dell’uso di sostanze durante il trattamento, grado di reinserimento sociale e lavorativo o scolastico, qualità di vita e rischio di patologie correlate – HIV, Overdose, attività criminali e di prostituzione)– presenza di patologie correlate (in particolare infezione da HIV, epatiti, TBC, MST) mediante sistemi di diagnosi standardizzate (ICD 9)– costi generali dell’unità operativa per trimestri
Persona con bisogniPersona con bisognisocio-sanitarisocio-sanitari
Persona che presenta una serie di problematiche che generano necessità
(consulenziali, diagnostiche, terapeutiche ecc.) socio-sanitarie (dirette/proprie o indirette/di terze
persone a lei collegate – es: figli) correlate all’uso di sostanze stupefacenti psicotrope legali e/o illegali o a comportamenti addittivi, che non ha ancora scelto di accedere ad un servizio di diagnosi e cura (unità operativa) e presenta
necessità assistenziali.
Ente/Organizzazione Ente/Organizzazione richiedenterichiedente
Struttura esterna (istituzionale o spontanea, es. scuola, sindacato, Comuni,
associazioni di volontariato ecc.) richiedente una prestazione di vario tipo
(consulenza, intervento formativo o informativo ecc.).
Fase di accessoFase di accesso::Accesso volontarioAccesso volontario
Entrata della persona con bisogni sociosanitari all’unità operativa su libera scelta o su indicazione dei familiari senza alcun
condizionamento esterno diretto, dovuto ad attivazione di procedimenti amministrativi e/o legali. L’accesso volontario può essere anche “condizionato” da pressioni più o meno forti dei famigliari e/o terze persone non appartenenti ad
istituzioni (vedi accesso non volontario)
Fase di accesso:Fase di accesso:Accesso non volontarioAccesso non volontario
Entrata della persona con bisogni sociosanitari all’unità operativa per
condizionamenti/obblighi esterni attivati da strutture istituzionali (es. Prefettura, forze
dell’ordine, magistratura, ospedale militare, commissione patenti ecc.) per
l’effetto dell’applicazione di leggi e/o regolamenti
Fase di accessoFase di accesso::Persona in accessoPersona in accesso
Persona che ha scelto volontariamente di accedere all’U.O. e richiede una prestazione di varia natura (esprime una domanda), al fine di
soddisfare un bisogno sociosanitario o consulenziale in ambito preventivo, curativo,
riabilitativo o di supporto ed orientamento, non ancora formalmente “preso in carico” ed inserito
in percorsi assistenziali.La persona può accedere anche non volontariamente all’U.O. inviato da
organizzazione / ente esterni, per vari motivi (persone invitate dalla prefettura, commissione
patenti, ecc.).
Fase di intake o presa in Fase di intake o presa in caricocarico
Fase in cui avviene la vera “presa in carico” (intake) per varie finalità assistenziali.
Inizia (start) con l’ammissione all’interno delle U.O, anche mediante la “registrazione
anagrafica” conseguente al riconoscimento dell’esistenza del bisogno assistenziale
(preventivo, terapeutico, riabilitativo ecc.). Finisce (end) con l’inizio della seconda
valutazione all’intake. Produce l’anagrafica formale e l’invio alla successiva valutazione
Fase di intake o presa in caricoFase di intake o presa in carico: :
AmmissioneAmmissione
Atto formale della struttura erogante il servizio, di accoglienza e registrazione in ingresso della persona richiedente una prestazione e che andrà inserita in un
percorso di valutazione diagnostica o consulenziale/informativo, e se necessario e possibile, terapeutico e/o riabilitativo. La “presa in carico” della persona da parte del servizio può essere finalizzata
quindi alla valutazione diagnostica e/o all’intervento di consulenza/informativo e successivamente, al
trattamento e/o alla riabilitazione. Quindi il termine “presa in carico” è un termine generico che indica l’ammissione
della persona all’interno del servizio per ricevere assistenza sotto forma di prestazioni di vario tipo
(consulenziale/informativo, diagnostico, terapeutico di sorveglianza clinica ecc.) e non solo di tipo terapeutico.
Fase di intake o presa in caricoFase di intake o presa in carico: :
Persona “in carico” assistenzialePersona “in carico” assistenziale
Soggetto che per vari motivi risulta essere stato precedentemente ammesso (con assunzione di responsabilità
clinica e gestionale da parte dell’unità operativa) all’unità operativa, fisicamente presente, ed attivamente assistito con
interventi di vario tipo (informativo/consulenziale e/o diagnostico e/o terapeutico e/o riabilitativo e/o di sorveglianza clinica ecc.) e per il quale si registra almeno una prestazione specialistica diretta negli ultimi 30 o 60 giorni (vedi avanti).La Persona risulta essere “in carico” dopo la registrazione
anagrafica nella fase di intake. Nota: il “carico assistenziale” non va confuso con il “carico
terapeutico”: il primo può essere anche dovuto ad attività non esclusivamente terapeutiche (diagnostiche, di sorveglianza clinica o di supporto generale ecc.) il secondo, che rientra
comunque nel primo, è finalizzato alla cura.
Fase di intake o presa in caricoFase di intake o presa in carico::
“carico” assistenziale “carico” assistenziale (1)(1)
Il “carico” assistenziale può essere per diverse finalità assistenziali: informative/consulenziali, preventive, diagnostiche, terapeutiche, di sorveglianza clinica,
riabilitative o di supporto ecc..Sono individuate tre tipologie di persone in carico
assistenziale per attività con finalità terapeutiche:1. Persona in carico per trattamento occasionale: il soggetto
viene definito “in carico occasionale” qualora l’unità operativa ha erogato occasionalmente almeno una
prestazione specialistica diretta di vario tipo (es. trattamento di counselling, medicazione o
somministrazione occasionale di farmaci, ecc.) negli ultimi 60 giorni, in assenza di un programma terapeutico formale e strutturato. Dopo i 60 giorni il soggetto viene definito e
conteggiato come “dimissibile”.
Fase di intake o presa in caricoFase di intake o presa in carico::“carico” assistenziale “carico” assistenziale (2)(2)
1. Persona in carico per trattamento intensivo: qualora l’unità operativa ha erogato almeno una prestazione specialistica diretta di vario tipo (es. farmacologiche,
psicologiche, di supporto sociale, integrate ecc.) negli ultimi 30 giorni in presenza di un programma terapeutico
formale e strutturato. Tra i 30 e i 60 giorni il paziente viene definito e conteggiato come “paziente in carico per
trattamento semi intensivo”. Superato tale termine il soggetto viene definito e conteggiato “dimissibile”
2. Persona in carico per trattamento semi intensivo: qualora l’unità operativa ha erogato almeno una prestazione specialistica diretta di vario tipo (es.
psicologiche, di supporto sociale, educative, integrate) negli ultimi 60 giorni, con frequenza periodica anche oltre
i 30 giorni (ma non oltre i 60) in presenza comunque di un programma terapeutico formale e strutturato. Dopo i 60 giorni il soggetto viene definito e conteggiato come
“dimissibile”.
Fase di intake o presa in caricoFase di intake o presa in carico::NotaNota
La persona viene definita ancora “in carico” in una unità operativa anche se inserita in un’altra unità operativa esterna (es. comunità terapeutica o carcere), solo se siano erogate
prestazioni specialistiche dirette (psicologiche, farmacologiche, mediche) in forma continuativa e non occasionale, periodica e nell’ambito di un programma
assistenziale definito che connotino quindi un intervento strutturato, complementare ed aggiuntivo a quello svolto
dall’unità operativa esterna in cui è inserito il soggetto in quel momento. In questo caso si avrà una doppia presa in carico
del soggetto: una presso l’unità operativa ospitante il soggetto in quel momento e l’altra nell’unità operativa che fornisce prestazioni specialistiche secondo le caratteristiche sopra
riportate.
Persona in carico per intervento Persona in carico per intervento informativo / di consulenzainformativo / di consulenza
: soggetto al quale l’unità operativa ha erogato almeno una prestazione specialistica diretta di consulenza o informativa (non terapeutica) negli ultimi 60 giorni. Persona “naive”: soggetto che accede al suo “primo trattamento” mai trattato precedentemente da alcun
servizio specialistico.Organizzazione/ente “in contatto” di collaborazione:
organizzazione/ente che per vari motivi risulta essere in contatto con l’unità operativa per una collaborazione ed
attivamente assistito con interventi di vario tipo (informativo, di consulenza, formativo, ecc.) e per il quale
si registra almeno una prestazione specialistica diretta negli ultimi 60 giorni.
Sostanza primariaSostanza primaria
La sostanza d’abuso (legale o illegale) che causa maggiori problemi del paziente e/o
più frequentemente usata. Nei pazienti con forte uso contemporaneo di più sostanze si dovrà sceglierne una come primaria.
Tipi di sostanza primaria Tipi di sostanza primaria
MINISTERO- Allucinogeni- Amfetamine- Ecstasy e analoghi- Barbiturici- Benzodiazepine- Cannabinoidi- Cocaina- Crack- Eroina- Metadone- Buprenorfina- Altri oppiacei- Inalanti volatili- Altre sostanze stupefacenti- Viene escluso l’alcol come droga primaria.
OEDT- Oppiacei
- Eroina- Metadone- Buprenorfina- Altri oppiacei
- Cocaina e crack- Cocaina- Crack
- Stimolanti- Amfetamine- MDMA e derivati- Altri stimolanti
- Ipnotici e sedativi- Barbiturici- Benzodiazepine- Altri ipnotici e sedativi
- Allucinogeni- LSD- Altri allucinogeni
- Inalanti volatili- Cannabinoidi- Altre sostanze stupefacenti- Non nota- Vengono esclusi:
- il tabacco come droga primaria;- l’alcol come droga primaria.
PoliassunzionePoliassunzione
Uso contemporaneo e costante di più di un tipo di droga consumata
contemporaneamente o in sequenza.
Fase diagnosticaFase diagnostica
Fase della seconda valutazione all’intake con individuazione tipologia dei bisogni. Inizia (start) con la raccolta sistemica
delle informazioni che permetteranno un primo inquadramento diagnostico e/o l’individuazione dei principali problemi da
affrontare. Finisce (end) con l’avvio della programmazione degli interventi e/o trattamenti da erogare. Produce la lista
delle diagnosi “passate”, attive e/o dei problemi.Valutazione all’intake: consiste nella verifica delle condizioni della persona e della sua domanda di assistenza durante la fase di intake (presa in carico). Di norma si compone di due
momenti: prima valutazione = riconoscimento dell’esistenza di bisogni, seconda valutazione = individuazione della tipologia
dei bisogni.Persona in fase diagnostica: soggetto in assistenza a cui
vengono erogate una serie ed un insieme di varie prestazioni finalizzate alla comprensione, sistematizzazione, graduazione
dei problemi e all’inquadramento diagnostico iniziale.
Fase di Fase di programmazioneprogrammazione
E’ la fase dove viene definito e strutturato il “Programma Assistenziale Generale - PAG” con
l’identificazione degli obiettivi e dei tempi (indicativi) di assistenza.
Il Programma Assistenziale Generale di norma si compone di una serie di “Programmi Assistenziali
Specifici” (multidisciplinari)
Fase di programmazione:Fase di programmazione:Programmi Assistenziali Programmi Assistenziali
SpecificiSpecifici (P.A.S.) (P.A.S.)Programmi Assistenziali Specifici (P.A.S.)
Definizioni
1 Medico internistico Definito dal medico per finalità internistiche
2 Farmacologico per le dipendenze Definito dal medico per la terapia farmacologia delle dipendenze
3 Farmacologico per le patologie correlate Definito dal medico per la terapia farmacologia delle patologie correlate
4 Psichiatrico Definito dallo Psichiatra per i problemi specifici psichiatrici
5 Psicologico Definito dallo Psicologo per i problemi specifici psicologici
6 Assistenza sociale Definito dall’Assistente sociale per i problemi specifici di assistenza sociale
7 Educativo Definito dall’Educatore per i problemi specifici educativi/formativi
8 Infermieristico Definito dall’Infermiere per i problemi specifici infermieristici
Fase di programmazione:Fase di programmazione:Finalità P.A.S. Finalità P.A.S. (1)(1)
Finalità del P.A.S. Definizioni
1 Intake (operazioni di presa in carico) Programma delle attività/operazioni finalizzate all’individuazione iniziale dei bisogni sociosanitari, dei principali problemi da affrontare e all’inquadramento diagnostico iniziale
2 Valutazione diagnostica Programma finalizzato all’inquadramento ed approfondimento diagnostico di secondo livello
3 Prevenzione primaria Programma finalizzato alla riduzione del rischio/danno in persone con assenza di patologia
4 Prevenzione secondaria (delle patologie correlate alla TD)
Programma finalizzato alla prevenzione delle patologie correlate alla patologia primaria (tossicodipendenza)
5 Cura/trattamento della dipendenza Programma finalizzato alla terapia delle dipendenze su persone con patologia in atto
6 Cura/trattamento delle patologie correlate Programma finalizzato alla terapia delle patologie correlate alla tossicodipendenza (es: epatite, MST, TBC, HIV, ecc.)
Fase di programmazione:Fase di programmazione:Finalità P.A.S. Finalità P.A.S. (2)(2)
Finalità del P.A.S. Definizioni
7 Riabilitazione/reinserimento Programma finalizzato al reinserimento sociale e/o lavorativo e/o scolastico post-trattamento
8 Monitoraggio/sorveglianza clinica Programma finalizzato alla valutazione clinica mediante l’esecuzione periodica di controlli di vario tipo
9 Supporto post trattamento Programma finalizzato al supporto medico, psicologico e sociale a conclusione del trattamento terapeutico
10 Assistenza socio-sanitaria generica Programma finalizzato al supporto psicosociale e/o educativo e/o clinico generale e/o informativo
11 Altra Altre finalità non rientranti nelle precedenti
Stesura del Programma Stesura del Programma Assistenziale GeneraleAssistenziale Generale
Serie di azioni per definire un accordo formalizzato tra i vari professionisti del team, e tra questi ed la persona da assistere (mediante un contratto terapeutico), che fissa in un piano
strutturato e condiviso (Programma Assistenziale Generale – P.A.G.): obiettivi, tempi, modalità operative per assistere il soggetto sulla base dei suoi bisogni. La definizione del P.A.G. esita quindi in un
documento formale contenente la programmazione delle varie attività specifiche
concordate con il paziente (Programmi Assistenziali Specifici – P.A.S.) dai vari
operatori.
Fase assistenzialeFase assistenziale
Fase in cui, sulla base di un programma assistenziale individuale e di processi standard predefiniti, si erogano una
serie di prestazioni al fine di raggiungere gli obiettivi predefiniti nel programma sulla base dei bisogni del soggetto o dei
mandati da soddisfare (es. segnalazioni alla prefettura). Inizia (start) con l’attivazione del processo specifico (inserimento nel percorso) e finisce (end) con la “dimissione” da tale percorso e
l’inserimento in altri percorsi o la dimissione del soggetto (uscita dal servizio/U.O). Produce prodotti differenti in base al
percorso assistenziale effettuato dal soggetto.In questa fase si espleta una costante valutazione
(assessment) degli esisti mediante indicatori specifici (vedi statement sulla valutazione dell’outcome) e la valutazione delle
prestazioni erogate (output) sia in termini di quantità che di qualità secondo tipologie predefinite.
Programma Assistenziale Programma Assistenziale Specifico (PAS)Specifico (PAS)
Serie di “tappe” sequenziali o in parallelo attraverso le quali il soggetto passa durante
l’assistenza nel corso della sua storia. L’assistenza si connota come attività e
prestazioni che il paziente riceve nel tempo e che danno origine ad un “tragitto” virtuale, all’interno delle unità operative del dipartimento, finalizzato
a realizzare un programma assistenziale predefinito e concordato con il soggetto.
Principali P.A.S.Principali P.A.S.
PRINCIPALI P. A. S. PRINCIPALI PRODOTTI ATTESI
1 Diagnostico
(I e II livello)
•Elenco sistematizzato dei problemi/bisogni •Ipotesi diagnostiche•Inquadramento in categorie diagnostiche standard•Elenco diagnosi passate ed attive
2 Terapeutico:
medico/farmacologico
Psicologico
Sociale
Educativo
•Riduzione/abbandono uso sostanze stupefacenti•Aumento della QL•Diminuzione rischio di morte e patologie correlate•Reinserimento sociale e lavorativo•..………
3 Sorveglianza clinica •Monitoraggio assunzione di sostanze•Trend di parametri clinici e laboratoristici
4 Riabilitativo •Aumento del grado di reinserimento sociale•Aumento del grado di reinserimento lavorativo/scolastico
5 Di supporto post trattamento
•Supporto per la prevenzione delle ricadute•Gestione delle recidive
Programma terapeuticoProgramma terapeutico
Insieme delle prestazioni mediche e/o psicologiche e/o sociali e/o educative riabilitative previste e pianificate nel
tempo sulla base di specifici obiettivi di cura e di prevenzione delle patologie correlate, formalizzati e
formulati dopo un rilevamento dei bisogni, una valutazione diagnostica ed un accordo con la persona.
Il PT, per essere definito tale, deve contemplare la presenza adeguati requisiti e contestualmente una
verifica costante nel tempo degli esiti dei trattamenti e della soddisfazione del cliente.
Il programma terapeutico rappresenta la “prescrizione socio-sanitaria pianificata” e la base su cui verrà attivato e controllato il “trattamento” successivo della persona.
Programma terapeutico Programma terapeutico standardstandard
1. Precedente ammissione
con registrazione formale del paziente(data di ingresso)
2. Precedente Valutazione Diagnostica
con graduazione della severitàclinica, identificazione e
sistematizzazione dei problemi sociosanitari del paziente
3. Presenza diObiettivi di cura, tempi
e attività:SpecificiEspliciti
Formalizzati
5. Insieme di prestazioniSanitarie, Psicologiche,
Sociali ed Educative/comportamentali
- previste e pianificate nel tempo-finalizzate alla cura e/o alla
prevenzione delle patol. Correlate
4. Presenza di Obiettivi di Prevenzione/Cura
delle Patologie correlate, tempi e attività: :
SpecificiEspliciti
Formalizzati
6. Previsione di una Valutazione costante
nel tempo di:- Efficacia
-Tollerabilità/Sicurezza - Adherence
Criteri e requisiti minimi per poter definire la programmazione su
singolo paziente:
PROGRAMMATERAPEUTICO
STANDARD
TrattamentoTrattamento
Insieme delle azioni terapeutiche concrete, definite in un precedente programma terapeutico,
dirette alla persona, intraprese tramite l’erogazione sistematica e pianificata di
prestazioni socio-sanitarie, finalizzate alla cura di una patologia (primaria o secondaria) alla prevenzione di patologie correlate e alla
riabilitazione. Tutto questo per ripristinare, mantenere, migliorare lo stato di salute
(sanitario, psicologico e sociale) dell’individuo. Un trattamento per essere definito tale deve
possedere i seguenti requisiti
Criteri per la definizione di trattamento per la Criteri per la definizione di trattamento per la contabilizzazione trattamenti eseguiti e/o in atto e contabilizzazione trattamenti eseguiti e/o in atto e
del management clinicodel management clinico
1. Basato su un “programmaTerapeutico” preventivamente
formalizzato (prescrizione ex ante)
con Obiettivi, tempi e attività di cura specifici, espliciti e
formalizzati
4. Clinicamente Appropriato in base a:
Bisogni del paziente (esistenza di Indicazione al trattamento)
Evidenze scientifiche (modalità di Applicazione – rispetto delle buone
prassi)
2. Con Durata prevista coerentecon indicazioni derivanti dalle evidenze scientifiche (giusta
correlazione tra Tempo minimo di trattamento previsto ed
Efficacia attesa)
5. Presenza di un grado minimo diAdherence (alle cure e ai controlli)
del paziente tale da consentire il corretto svolgimento
del trattamento secondo gli standard previsti dalle evidenze
scientifiche
Criteri e Requisiti per la definizione delleattività di cura come
“TRATTAMENTOSTANDARD”
ai fini della SorveglianzaEpidemiologica e delManagement clinico
3. Con erogazione di prestazioniSociosanitarie:
-in essere (attuale)- finalizzate alla cura e/o alla
prevenzione delle patol. Correlate- erogate periodicamente
6. Con Valutazione costantenel tempo di:
- Efficacia-Tollerabilità/Sicurezza
- Adherence
Trattamento “in Trattamento “in atto”/”terminato”atto”/”terminato”
Il trattamento può essere “in atto” se non risultano dimissioni ed esiste movimento
prestazionale (secondo la definizione di “carico” precedente) di almeno una prestazione negli
ultimi 30 o 60 gg.
Il trattamento è “terminato” se risultano dimissioni formali o vi è l’esistenza di criteri che
connotano la “dimissibilità” del paziente (assenza di prestazioni negli ultimi 60 gg.).
Densità prestazionaleDensità prestazionale
I trattamenti possono essere classificati anche in base alla densità prestazionale (n. di prestazioni nel tempo) e all’esistenza di un programma
terapeutico formale e strutturato in:• trattamento occasionale: qualora l’unità operativa abbia erogato
occasionalmente almeno una prestazione specialistica diretta di vario tipo (es. counselling, medicazione o somministrazione occasionale di farmaci
ecc.) negli ultimi 60 giorni, in assenza di un programma terapeutico formale e strutturato.
• trattamento intensivo: qualora l’unità operativa abbia erogato almeno una prestazione specialistica diretta di vario tipo (es. farmacologiche,
psicologiche, di supporto sociale, integrate ecc.) negli ultimi 30 giorni in presenza di un programma terapeutico formale e strutturato.
• • trattamento semi intensivo: il paziente viene definito “in carico per
trattamento semi intensivo” qualora l’unità operativa abbia erogato almeno una prestazione specialistica diretta di vario tipo (es. psicologiche, di
supporto sociale, educative, integrate) negli ultimi 60 giorni, con frequenza periodica anche oltre i 30 giorni (ma non oltre i 60) in presenza comunque di
un programma terapeutico formale e strutturato.
Tipo prevalente di prestazioneTipo prevalente di prestazione
I trattamenti possono essere ulteriormente classificati anche in base al tipo prevalente di prestazioni erogate in:
• Trattamento medico o farmacologico: cura della dipendenza o dell’uso di sostanze mediante presidi farmacologici e/o prestazioni di
tipo medico. La cura della dipendenza da sostanze può avvenire mediante l’assunzione di farmaci di varia natura (agonisti,
antagonisti, antiastinenziali) e l’esecuzione di controlli clinici periodici per verificarne l’efficacia, la sicurezza e la tollerabilità. Può essere distinto, in base alla durata, in: “a breve termine se < 30 gg”, “a medio termine se compreso tra i 30 e i 90 gg”, “a lungo termine
se > di 90 gg ma con previsione di preciso termine terapia”, “ a mantenimento se > di 90 gg senza previsione di preciso termine”.
• Trattamento psicologico: cura della dipendenza o dell’uso di sostanze mediante prestazioni psicologiche e/o psicoterapeutiche
• Trattamento integrato: cura della dipendenza o dell’uso di sostanze mediante prestazioni di vario tipo: medico, psicologico, sociale,
educativo. Possono esistere varie forme di integrazione
Primo trattamentoPrimo trattamento
Primo tentativo di cura dell’addiction da parte del paziente mediante l’accesso ad un servizio
specialistico e l’inserimento in un programma terapeutico. Il paziente che accede al suo “primo trattamento” viene definito “naive” in quanto mai
trattato precedentemente da alcuna unità operativa specialistica.
Intervento informativo/di Intervento informativo/di consulenza occasionaleconsulenza occasionale
Erogazione occasionale da parte dell’unità operativa di almeno una prestazione
specialistica diretta di consulenza o informativa (non terapeutica) negli ultimi 60 giorni.
PrestazioniPrestazioni
Prodotto ceduto a qualcuno a fronte di una domanda: possiamo distinguerle in primarie e secondarie.
Le prestazioni primarie sono cedibili anche autonomamente e producono un output completo e fruibile da un soggetto
esterno alla microrealtà organizzativa che lo ha realizzato (esempio colloqui, test, visita medica, ecc…).
Le prestazioni secondarie producono output parziali non cedibili autonomamente, fanno parte del processo produttivo interno non separabile dal complesso (esempio relazioni sul singolo caso, prescrizione esami, contatti telefonici con terzi
per la gestione del paziente, ecc…).Si distingue dalle prestazioni l’attività di supporto che non
produce output in senso tecnico, non fa direttamente parte dei processi produttivi che rappresentano l’oggetto di cessione,
non è direttamente riferibile ai processi orientati alla produzione delle prestazioni finali (es.: l’attività di direzione, di
coordinamento, la gestione del magazzino, ecc...)
Persona in trattamentoPersona in trattamento
Soggetto in carico assistenziale a cui vengono erogate (in forma occasionale, intensiva o semi
intensiva) una serie ed un insieme di varie prestazioni di tipo medico e/o psicologico e/o
educativo e/o sociale, finalizzate alla cura della dipendenza da sostanze (trattamento per
addiction) e/o delle patologie correlate (trattamento/prevenzione delle patologie
correlate).
Persona in sorveglianza Persona in sorveglianza clinica (monitoraggio)clinica (monitoraggio)
Soggetto in carico assistenziale a cui vengono erogate una serie ed un insieme di varie prestazioni finalizzate al monitoraggio dei cataboliti per la verifica dell’assunzione di
sostanze stupefacenti e/o del controllo seriale delle condizioni cliniche, in assenza di terapie mediche e/o psicologiche per l’addiction o le patologie correlate (es. pazienti HIV positivi
asintomatici, invii da commissione patenti o da prefettura)
Fase di dimissioneFase di dimissione
In questa fase si espletano le attività relative alla valutazione finale dei vari percorsi assistenziali con verifica della
“dimissibilità” e cioè della presenza dei criteri di dimissione per cessazione delle condizioni che caratterizzano la fase
assistenziale (almeno una prestazione negli ultimi 60 gg. con esistenza di un programma assistenziale).
Questa valutazione, in base al riscontro, può esitare in una riconferma della fase assistenziale (con stesura di un nuovo
programma o aggiornamento di quello esistente) o nella dimissione formale e registrata del paziente. L’inizio (start) del
processo è dato dall’inizio della verifica dell’esistenza dei criteri di dimissibilità. La fine (end) dalla registrazione formale
della cessazione dell’assistenza.I prodotti attesi sono: la classificazione dei pazienti in
“dimissibili”, “ancora in assistenza” e “dimessi”.
DimissioneDimissione
Atto formale, della struttura erogante il servizio di registrazione in uscita della persona che cessa di frequentare l’U.O. e di ricevere prestazioni e
dimessi dopo atto formale di registrazione dell’uscita. I pazienti vengono dichiarati dimissibili dopo 60 giorni di assenza di
prestazioni
Persona dimissibilePersona dimissibile(o in dimissione)(o in dimissione)
Soggetto per il quale non risulta alcuna prestazione erogata negli ultimi 60 giorni, ma per
il quale non è stata ancora formalizzata e registrata una vera e propria dimissione.
Tra le persone “dimissibili” possono figurare anche le Persone “in contatto” (comunque da
considerare nel computo totale delle “dimissibili”) definite come soggetti che per vari motivi
risultano essere non più inseriti in programmi assistenziali attivi, ma ancora frequentanti il
servizio con accessi occasionali e registrazione di prestazioni oltre 60 giorni, non ancora
formalmente dimessi dal servizio.
Persona dimessaPersona dimessa
Soggetto per il quale sia stata formalizzata e registrata una dimissione e quindi non più in
carico assistenziale all’unità operativa.
TrasferimentoTrasferimento
Atto di invio della persona in assistenza ad un’altra unità operativa con passaggio formale delle consegne relativamente all’assistenza fornita (programmi
terapeutici-prescrizioni, e/o di sorveglianza clinica) con trasferimento anche delle responsabilità cliniche,
gestionali e legali derivanti.Il soggetto, dopo trasferimento, risulterà in carico
all’unita’ operativa ospitante e conseguentemente anche la titolarità del caso. L’unità operativa inviante, a seconda
della regolamentazione esistente e locale, potrà esercitare una funzione di controllo.
In caso che il soggetto venga comunque ancora assistito anche dall’unità operativa inviante, per specifici problemi
ed assicurare la continuità assistenziale, il paziente risulterà in “doppio carico”.
Schema Movimenti ClientiSchema Movimenti Clienti
periodo di osservazione
soggetti in carico da periodo
precedente
soggetti nuovi
soggetti riammessi
tipo A
soggetti riammessi
tipo B
soggetti dimessi
soggetti dimessi
soggetti in dimissione
soggetti in carico
soggetti naive
soggetti già assistiti in precedenza da
altre U.O.
periodo di osservazione
soggetti in carico da periodo
precedente
soggetti nuovi
soggetti riammessi
tipo A
soggetti riammessi
tipo B
soggetti dimessi
soggetti dimessi
soggetti in dimissione
soggetti in carico
soggetti naive
soggetti già assistiti in precedenza da
altre U.O.
Modalità dei conteggio dei Modalità dei conteggio dei pazienti/utenti/clientipazienti/utenti/clienti
I soggetti in carico attivo possono essere “conteggiati” in due modi diversi a seconda delle finalità dell’elaborazione e del successivo
utilizzo dei dati:• Valutazione dei Carichi di Lavoro – vengono considerati i Soggetti
Totali Assistiti comprendendo quindi anche i soggetti più volte riammessi e conteggiati per ogni riammissione. Il numero totale di
soggetti assistiti quindi non corrisponde al numero di Soggetti Fisici Assistiti ma risulta superiore avendo questa osservazione finalità di rappresentazione dei Carichi di Lavoro che andrebbero analizzati in maniera più consona anche attraverso il conteggio del totale delle
giornate di assistenza erogate.• Valutazione Epidemiologica – vengono considerati i Soggetti Fisici Assistiti (ogni soggetto è conteggiato una sola volta nel periodo di osservazione), quindi i soggetti usciti e riammessi nel periodo in di
osservazione non vengono conteggiati più volte ma sono conteggiati solo se di Tipo B (vedi definizione più avanti) e cioè dimessi fuori e precedentemente al periodo di osservazione (quindi già conosciuti
dal sistema) ma nuovamente presi in carico nel corso del periodo di osservazione.
Fase di Follow UpFase di Follow Up
Fase nella quale si esegue la valutazione di lungo termine post dimissione.
La valutazione può riguardare gli esiti dei trattamenti sotto vari punti di vista ed utilizzando specifici indicatori:
assunzione di sostanze (ricadute), grado di reinserimento sociale e lavorativo, qualità di vita, riduzione del rischio
per le patologie correlate.L’inizio (start) di questa fase è dato dalla registrazione
formale delle dimissioni e della contemporanea stesura e condivisione con il paziente del programma di
valutazione nel tempo.La fine (end) corrisponde alla chiusura formale del follow-
up per termine temporale o impossibilità di ritrovare il paziente. Il prodotto atteso è la quantificazione dei
risultati raggiunta in termini di outcome.
Persona in follow upPersona in follow up
Soggetto con precedente trattamento, non più in carico assistenziale in quanto formalmente
dimesso, per il quale sia stato attivato e mantenuto costante nel tempo un monitoraggio
dell’uso di sostanze e degli altri indicatori di outcome.