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CATALOGO TECNICO 91 ALUCLIMA ® SISTEMA DI RISCALDAMENTO E RAFFRESCAMENTO CON PANNELLI RADIANTI

SISTEMA DI RISCALDAMENTO E RAFFRESCAMENTO CON … · di circa un grado rispetto a quella che si crea in un impianto tradizionale. Ciò significa che, a pari sensazione di caldo,

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ALUCLIMA®

SISTEMA DI RISCALDAMENTO E RAFFRESCAMENTO CON PANNELLI RADIANTI

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ALUCLIMA, di Georg Fischer Pfci, è il nuovo si-stema a pavimento radiante, con funzioni di ri-scaldamento (fase invernale) e raffrescamento (fase estiva).ALUCLIMA è la risultante di molteplici e differen-ti esperienze acquisite nell’arco di un ventennio nel settore delle tubazioni multistrato, delle rac-corderie speciali in ottone e delle componenti da queste derivate, trasferite in un sistema di alta qualità.La sinergia di linee di prodotto di altissimo livello qualitativo, impiegate per la realizzazione di un nuovo progetto in cui ciascuna potesse conferire le performances migliori, ha portato alla realiz-zazione di un sistema con caratteristiche d’avan-guardia, e tangibili vantaggi esclusivi.Georg Fischer Pfci è consapevole che la quali-tà dei materiali utilizzati, per quanto alta, non è comunque l’unico elemento indispensabile a ga-rantire la qualità di un impianto.

Progettazione ineccepibile e messa in opera pro-fessionale sono corollario altrettanto necessario per la migliore riuscita.ALUCLIMA nasce non solo per dare il massimo comfort possibile, ma anche per rispondere alla richiesta di facilità di posa, affidabilità e durata, che sono proprietà indispensabili affinché tutti gli attori che partecipano alla realizzazione ed alla fruizione dell’impianto possano definirlo “un si-stema di qualità”.

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OBIETTIVO: OPERA OPTIMA

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REPARTO ALUCLIMA

(Valeggio sul Mincio)

Ricerca e Sviluppo

Agenzie commerciali Rivendite Funzionari Tecnici Area Manager

Nel comparto ALUCLIMA operano una serie di professionalità, tecniche e commerciali, per po-tere offrire un servizio personalizzato nei riguardi del Cliente, in termini di:

- Supporto tecnico preliminare alla realizzazionedegli impianti (anche in situ);

- Assistenza per la realizzazione degli impianti;- Assistenza post vendita;- Supporto tecnico per la realizzazione di

elaborati grafici e di calcolo;- Corsi di formazione;- Meeting di presentazione dei prodotti e dei

servizi;- Presenza capillare sul territorio attraverso una

rete di Agenzie e rivendite;- Supporto commerciale.

STRUTTURA ORGANIZZATIVALa squadra Aluclima è strutturata attraverso due gruppi di lavoro: una rete di risorse attive sul terri-torio e un coordinamento centrale attraverso l’uf-ficio principale sito nello stabilimento di ValeggioSul Mincio (Verona).

FIG. 1 – Struttura funzionale del team operante in Aluclima

REPARTO ALUCLIMAIl reparto Aluclima si occupa di offrire il cuore del servizio tecnico per la realizzazione degli impianti. La politica di supporto perseguita dal team ope-rante in Aluclima considera strategico offrire un servizio di assistenza già in fase iniziale, per la semplice preventivazione degli impianti.Questa fase delicata coinvolge infatti le scelte impiantistiche e le contingenze specifiche della situazione in esame, determinando un supporto molto utile.Può integrare questa attività attraverso lo sviluppo di elaborati tecnici funzionali alla progettazione e all’installazione degli impianti:- Relazione tecnica di calcolo delle prestazioni

dell’impianto;- Elaborati per l’esecuzione dell’impianto.

Il supporto reso per essere realmente efficace non si limita a servizi “standard”, ma può valutare, inoltre, esigenze specifiche quali alcuni elaborati grafici integrativi e la consulenza tecnica relativa alla progettazione ed installazione di situazioni che coinvolgano gli impianti radianti.

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STRUTTURA ORGANIZZATIVA

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STRUTTURA ORGANIZZATIVA

RICERCA E SVILUPPOLa tecnologia degli impianti radianti è in continuo sviluppo grazie sia allo stimolo di un mercato vi-vace ed in crescita, sia ad un input normativo che spinge verso soluzioni impiantistiche più articola-te e performanti.I soggetti coinvolti nella ricerca e sviluppo del pro-dotto non si possono limitare soltanto ad innova-re il prodotto introducendo nuove tecnologie, ma quotidianamente devono affinare quanto già oggi presentato, recependo le esigenze ed i suggeri-menti del mercato.Il servizio di ricerca e sviluppo svolge quindi il compito di raccogliere e coordinare gli input per tradurli in soluzioni pratiche.

AGENZIE COMMERCIALISu tutto il territorio nazionale sono presenti Agen-zie operanti nel settore della termoidraulica.Le Agenzie svolgono il ruolo cruciale di creare ca-nali di comunicazione e collegamento tra il mer-cato e l’Azienda.La loro presenza su tutto il territorio costituisce un riferimento locale e la loro “storicità” nel settore si

traduce in un supporto concreto per indicare le so-luzioni efficaci nell’affrontare specifiche esigenze.Le Agenzie lavorano in stretta collaborazione con gli Area Manager e i Funzionari.

RIVENDITELe rivendite termoidrauliche che hanno sposato la qualità +GF+ sono numerose e costituiscono un valore aggiunto nei riguardi della visibilità e della reperibilità dei prodotti.Molte delle rivendite fidelizzate diventano spesso anche un stimolo per l’organizzazione di corsi mi-rati a gruppi di installatori e di tecnici che deside-rano aggiornarsi.

FUNZIONARI TECNICIIl funzionario Aluclima è una professionalità stra-tegica per effettuare un supporto tecnico aderente al territorio.Si occupa di effettuare consulenza tecnica in situ e segue direttamente le attività formative.L’esistenza di questo ruolo è una risposta all’esi-genza di avere un riferimento tecnico per le pro-blematiche che si manifestano nella realizzazione di impianti termici e radianti.AREA MANAGERL’Area Manager rappresenta commercialmente l’Azienda sul territorio.Questa professionalità assiste le esigenze del Cliente e coordina il rapporto Cliente/Azienda e mercato/Azienda, gestendo le soluzioni possibili e promuovendo delle azioni per il miglioramento della penetrazione di Aluclima nel mercato.

E’ inoltre disponibile il sito www.aluclima.it gra-zie al quale è possibile aggiornarsi e creare un contatto continuo con l’Azienda.

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La migliore soluzione alle necessità di comfort e risparmio energetico in diversi settori edilizi è oggi assicurata da un sistema di riscaldamento a pavimento radiante.La tecnica attuale consiste nell’annegare in un’apposita caldana cementizia detta “masset-to” una rete di tubazioni (figura a lato).Il massetto è di norma “galleggiante” o “flottan-te”, cioè svincolato dalla soletta o dal terreno sottostante per mezzo di uno strato in materia-le isolante.Le tubazioni, in cui scorre acqua a temperatu-ra media variabile, compresa normalmente tra i 30 ° ed i 40 °C, cedono calore al massetto e quindi al rivestimento* che raggiunge tempe-raturenormalmente tra i 24 ° ed i 29 °C.In queste condizioni, tra pavimento ed am-biente, si innesca uno scambio di calore pre-valentemente di tipo radiativo, uniformemente distribuito con un gradiente della temperatura ambiente vicino a quello ideale per il benessere del corpo umano. (vedi pagine successive)Nell’applicazione residenziale, rispetto ai si-stemi di riscaldamento convenzionali, oltre al massimo e sicuro miglior comfort ambientale si riscontrano altri benefici, ed in particolare:

*Sopra il massetto possono essere applicati diversi tipi di ri-vestimento (ceramica, cotto, parquet, moquette ecc.) infatti la normativa per la progettazione prevede che l’impianto sia di-mensionato per funzionare correttamente anche nelle condi-zioni meno favorevoli per la trasmissione del calore.

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RISCALDAMENTO A PAVIMENTO

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COMFORT AMBIENTE NEI PRINCIPALI TIPI DI IMPIANTI

CURVA IDEALEDELLA TEMPERATURA AMBIENTEE’ il risultato grafico di uno studio statistico sulle temperature che l’uomo percepisce come stan-dard ottimale in un ambiente residenziale riscal-dato.Si noti come siano graditi il tepore a livello dei piedi ed una temperatura molto più bassa a livel-lo della testa.

AMBIENTE RISCALDATOCON RADIATORICon tale sistema si generano delle aree di tem-peratura secondo una distribuzione lontana ri-spetto a quella ideale.

24°C 20°C 16°C

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COMFORT AMBIENTE NEI PRINCIPALI TIPI DI IMPIANTI

AMBIENTE RISCALDATOCON FAN-COILSCon tale sistema si ottiene una distribuzione del-le temperature sostanzialmente opposta rispetto a quella ideale.

AMBIENTE RISCALDATO CON PANNELLI A PAVIMENTOI pannelli radianti a pavimento offrono la migliore distribuzione delle temperature.Tra le varie possibilità, è quella che più si avvici-na alla curva ideale, nella quale si realizzail massimo comfort ambientale ed il più godibilebenessere per le persone.

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DIFFUSIONE DEL CALORE

RADIATORII moti convettivi di un impianto tradizionale, con radiatori, muovono il calore dalla fonte verso l’alto, da dove ritornano al pavimento generan-do flussi d’aria che creano aree di temperature differenziate.Inoltre favoriscono il trasporto di pulviscolo e batteri presenti nell’ambiente.Quando il radiatore viene posizionato, come spes-so accade, sotto una finestra o in una zona dove non può essere previsto l’isolamento termico, si genera una significativa dispersione passiva.

PANNELLI A PAVIMENTOIn presenza di un impianto con pannelli radianti a pavimento si genera uno scambio termico con l’ambiente soprattutto per irraggiamento, con una uniforme distribuzione del calore.

RADIATORI

PANNELLI

A

PAVIMENTO

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IGIENE AMBIENTALE

Con l’impianto a pavimento radiante si ottiene un AMBIENTE SALUBRE in quanto le basse differen-ze di temperatura in gioco non riescono ad indur-re un movimento significativo dell’aria.

I movimenti convettivi dell’aria propri dei sistemi di riscaldamento tradizionali generano il solleva-mento della polvere e, con essa, dei componen-ti che possono provocare allergie; la riduzione dell’umidità relativa dell’aria generata da corpi ad alta temperatura può essere causa di disturbo per le prime vie respiratorie.

Riscaldando il pavimento alle temperature prece-dentemente indicate (24-29°C), si ha altresì una condizione per cui:

- si IMPEDISCE LA DIFFUSIONE DEGLI ACARI che trovano nell’ambiente umido il loro habitat idea-le;- aumenta (per effetto radiativo) anche la tempe-ratura delle pareti confinanti con il massetto, ridu-cendo sensibilmente, così, il rischio di formazione di condensa sulle pareti stesse;- si permette a bambini ed adulti di SVOLGEREATTIVITÀ DIRETTAMENTE A CONTATTO DEL PAVI-MENTO, senza rischi per la salute.

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La maggiore attenzione verso esigenze di ordine estetico e di libertà nell’arredo porta a privilegia-re soluzioni impiantistiche che non creino vincoli di spazi alle pareti.

La presenza di corpi scaldanti tradizionali limita la creatività progettuale dei designers dello spazio ar-chitettonico e degli stessi inquilini.Nel caso di edifici di valore storico o artistico un corpo scaldante potrebbe compromettere equilibri delle forme originali, creando problemi di impatto estetico.

L’impianto a pavimento radiante risolve brillan-temente queste problematiche, liberando tutti gli spazi ed offrendo così l’opportunità di sfruttare ogni superficie a vantaggio di soluzioni d’arredamento ed estetiche.

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VANTAGGI ESTETICI

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VANTAGGI ECONOMICI

La scelta di una tipologia d’impianto è senz’alcun dubbio legata anche all’aspetto economico.

Come si è indicato nel paragrafo sul risparmio energetico, I COSTI DI GESTIONE SONO GENERAL-MENTE INFERIORI RISPETTO AD UN IMPIANTO TRADIZIONALE e quindi un’eventuale differenza di costo iniziale viene solitamente ammortizzata in alcuni anni di esercizio. Inoltre la stessa tipologia di impianto può coadiuvare l’isolamento termico ed

acustico dei solai, con un sensibile valore aggiunto nei riguardi dei costi legati all’isolamento.E’ proprio per questi motivi che per la propria abi-tazione ed in generale per l’ambiente in cui si vive, si deve privilegiare l’impianto a pavimento radiante come soluzione per riscaldare/raffrescare.

ELIMINA GLI SPRECHI

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RISPARMI ENERGETICI

Numerose applicazioni residenziali del si-

stema di riscaldamento a pavimento moni-

torate negli ultimi anni confermano che è

possibile valutare un SENSIBILE RISPAR-

MIO ENERGETICO, SOLITAMENTE DAL 10

AL 15 %, rispetto ad impianti dotati di siste-

mi di riscaldamento tradizionali.

Le ragioni fondamentali sono legate al fatto che:1)- IL GRADO DI COMFORT OTTIMALE SI PUÒ OT-TENERE CON TEMPERATURE AMBIENTE INFE-RIORI DI ALMENO 1 °C, dal momento che la tem-peratura media radiante è normalmente superiore di circa un grado rispetto a quella che si crea in un impianto tradizionale.

Ciò significa che, a pari sensazione di caldo, l’im-pianto a pannelli radianti consente di mantenere l’aria ambiente a temperatura più bassa, poiché lo stesso pavimento e le stesse pareti sono più cal-de;

2)- il gradiente termico che si crea in un ambiente riscaldato a pavimento, genera una situazione tale per cui le dispersioni sono minori rispetto ad un ambiente con riscaldamento tradizionale, questo perché si recupera parte del calore che verrebbe inevitabilmente sprecato per effetto della stratifi-cazione verticale. Questo beneficio è proporziona-le all’altezza dei locali;

3)- vengono ELIMINATI GLI SPRECHI DI CALOREper effetto del riscaldamento delle superfici retro-stanti i radiatori quando questi sono installati sulle pareti esterne;

4)- si possono ridurre LE DISPERSIONI lungo le tubazioni di adduzione, per effetto della minore temperatura di esercizio.

A completamento delle precedenti considerazioni va inoltre ricordato che l’utilizzo di generatori di calore alternativi quali ad esempio, i pannelli sola-ri, o sistemi progettati per funzionare a bassa tem-peratura, quali caldaie a condensazione e pompe di calore, permettono di incrementare complessi-vamente il risparmio nella gestione dell’impianto.

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Dopo quanto scritto nei paragrafi precedenti è le-cito chiedersi il perchè della tardiva diffusione del sistema di riscaldamento a pavimento radiante.Una motivazione fondamentale è senza dubbio di origine storica, in quanto la tecnica di riscaldare sottopavimento fu ampiamente adottata nel pri-mo dopoguerra, ma con risultati sconfortanti e tali da lasciare ancor oggi un residuo di scettici-smo in numerosi progettisti, installatori e possi-bili fruitori finali.

La tecnica impiegata in quegli anni era quella di annegare direttamente nella soletta, senza in-terposizione di isolanti, tubazioni in acciaio utiliz-zando la posa a serpentina.Questi impianti quasi sperimentali ed eseguiti senza preventiva analisi di verifica delle presta-zioni, provocarono disagi e malesseri, dovuti a cause ben precise e successivamente identifica-te, quali:- temperature a pavimento eccessivamente alte (anche di 40 °C !), per far fronte a dispersioni ter-miche elevate con basse quantità di tubo instal-lato;- elevata inerzia termica, in quanto i pannelli, per produrre effetto, dovevano riscaldare l’intera so-letta;- assenza di termoregolazione adeguata.

LE CAUSE DI QUESTI INCONVENIENTI FURONORIMOSSE GIÀ AGLI INIZI DEGLI ANNI ‘70, CON:

- l’applicazione dello strato isolante sotto i tubi riscaldanti;- l’utilizzo di tubi in plastica, che permettono una lavorazione più semplice e non pongono proble-mi di corrosione;- l’uso di termoregolazioni efficienti e sicure;- la diminuzione dei carichi termici, per effetto delle leggi sul contenimento dei consumi ener-getici.

Il progressivo affinamento della tecnica aveva però bisogno della “affermazione sul campo”, per poter far rinascere il giusto interesse su questa tipologia di impianto e vincere ogni tipo di scet-ticismo.

Così, seppur con una certa lentezza, stiamo assi-stendo ad una costante quanto rapida diffusione del sistema a pannelli radianti che sta sempre più diventando la migliore alternativa ai sistemi tradizionali.

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CENNI STORICI

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APPLICAZIONI

Il sistema di riscaldamento a pannelli radianti, per effettodelle proprietà che lo distinguono, trova applicazione in quasi tutti i campi convenzionali dell’edilizia.

IN PARTICOLARE:- civile abitativa;- capannoni industriali;- chiese e luoghi di culto;- ristrutturazione di edifici ad interesse storico;- musei;- palestre e centri benessere;- scuole;- uffici.

E’ inoltre possibile l’applicazione nel riscaldamento di serre e di aree ester-ne laddove sia importante evitare l’accumularsi di neve o la formazione di ghiaccio.Vi sono casi in cui,per una valutazione sull’inerzia termica generalizzante e superficiale, si considera il riscaldamento a pannelli lontano dalle esigenze di funzionamento necessarie nell’edilizia residenziale.

In realtà, l’adozione del pavimento galleggiante, una progettazione attenta e l’utilizzo di regolazioni automatiche sempre più “intelligenti” garantiscono una messa a regime dell’impianto in tempi accettabili.

La soluzione del riscaldamento a pavimento si presta per applicazioni industriali, civili e nelle ristrutturazioni di Palazzi di valore storico. Qui sopra ristrutturazione con nostro sistema del palazzo Abbatellis (Palermo).

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RISCALDAMENTO A PAVIMENTO

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RISCALDAMENTO A PAVIMENTO

PREMESSALa moderna cultura dell’impiantistica, dall’inizio della storia del condizionamento, si è in mas-sima parte basata sullo sfruttamento esclusivo dello scambio termico “convettivo”, tant’è vero che il concetto di condizionamento è di fatto sem-pre coinciso con il concetto di “condizionamento dell’aria”.Questa situazione ha portato al diffondersi della confusione tra il concetto di calore, che è una for-ma di energia, ed il concetto di scambio convettivo, che è solo uno dei modi di scambio del calore .Da questo equivoco originale nasce la convinzione che il caldo “va su”ed il freddo “va giù”, e, da qui, la convinzione generalmente diffusa che non sia possibile raffrescare dal basso.Ci si dimentica che lo scambio radiante è stato sempre abbondantemente sfruttato dall’uomo per garantirsi il raggiungimento del benessere termi-co.Basti pensare all’effetto massa di quasi tutti gli edifici che hanno preceduto l’architettura moder-na, ed il cui effetto era proprio quello di stabiliz-zare le temperature superficiali e quindi garantire un adeguato scambio radiante.Ma quali sono allora le condizioni ottimali di scam-bio energetico?In uno studio sulle condizioni di benessere am-bientale in condizioni estive, è necessario partire dal concetto che l’uomo, fondamentalmente, è una “macchina termica”, e tende ad avvertire una sen-sazione di comfort quando sussiste un corretto scambio termico con l’ambiente.SCAMBIO TERMICO

Le forme di scambio termico principali che in-teressano l’uomo verso l’ambiente circostante sono:

ovvero passaggio di energia termica tra flusso d’aria in movimento e corpo.

ovvero scambio di energia mediante onde elettro-magnetiche tra corpo e superfici adifferente temperatura; avviene senza movimento di materia.

ovvero cessione di calore all’aria per effetto dell’evaporazione del sudore e dellarespirazione.

ovvero scambio di calore per effetto di contatto con corpi a diversa temperatura.

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RISCALDAMENTO A PAVIMENTO

SALUBRITÀ DELL’ARIA: OTTIMA

Con l’impianto a pavimento radiante si ottiene un ambiente salubre in quanto le basse differenze di temperatura in gioco non riescono ad indurre un movimento significativo dell’aria.

Riscaldando il pavimento alle temperature di 24-29°C, si ha altresì una condizione per cui:- si impedisce la diffusione degli acari che trovano nell’ambiente umido il loro habitat ideale;- aumenta (per effetto radiativo) anche la tempe-ratura delle pareti confinanti con il massetto, ridu-cendo sensibilmente, così, il rischio di formazione di condensa e muffa sulle pareti stesse;- si permette a bambini ed adulti di svolgere atti-vità direttamente a contatto del pavimento, senza rischi per la salute.

COMPATIBILITÀ FISIOLOGICA: BUONA

L’impianto a pavimento ha sofferto nel passato di un certo scetticismo legato ad una valutazione negativa sui potenziali impatti negativi fisiologici, specie per il verificarsi di disturbi di vasodilatazio-ne nelle gambe.

Questi impianti, quasi sperimentali ed eseguiti senza preventiva analisi di verifica delle prestazio-ni, provocarono disagi e malesseri, dovuti a cause ben precise e successivamente identificate, quali:- temperature a pavimento eccessivamente alte (anche di 40 °C), per far fronte a dispersioni termi-che elevate con

basse quantità di tubo installato;- elevata inerzia termica, in quanto i pannelli, per produrre effetto, dovevano riscaldare l’intera so-letta;- assenza di termoregolazione adeguata.

LE CAUSE DI QUESTI INCONVENIENTI FURONORIMOSSE GIÀ AGLI INIZI DEGLI ANNI ‘70, CON:

- l’applicazione dello strato isolante sotto i tubi ri-scaldanti;- l’utilizzo di tubi in plastica, che permettono una lavorazione più semplice e non pongono problemi di corrosione;- l’uso di termoregolazioni efficienti e sicure;- la diminuzione dei carichi termici, per effetto del-le leggi sul contenimento dei consumi energetici.

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INTEGRAZIONE ARCHITETTONICA: BUONA

La maggiore attenzione verso esigenze di ordine estetico e di libertà nell’arredo porta a privilegiare soluzioni impiantistiche che non creino vincoli di spazi alle pareti.La presenza di corpi scaldanti tradizionali limita la creatività progettuale di coloro che curano lo spazio architettonico (professionisti e inquilini). Nel caso di edifici di valore storico o artistico può addirittura compromettere equilibri delle forme originali, creando problemi di impatto estetico.

L’impianto a pavimento radiante risolve brillan-temente queste problematiche, liberando tutti gli spazi ed offrendo così opportunità maggiori.

Un vincolo all’inserimento in alcuni particolari contesti è legato all’impegno di quota del solaio ri-chiesto dall’impianto. Tale problematica non sem-pre porta ad escludere l’applicazione dell’impianto radiante poiché esistono accorgimenti installativi particolari perseguibili.

RISPARMIO ENERGETICO: INTERESSANTE

Un impianto radiante interviene indirettamente sul risparmio energetico poiché, di per se, mi-gliora l’efficienza di emissione del carico termico dell’impianto.

L’impianto infatti può consentire di limitare le tem-perature del fluido generato a valori di alcune de-cine di gradi differenti dalla temperatura dell’aria; questo si traduce in:- riduzione delle dispersioni termiche nei tratti di adduzione, miscelazione e accumulo;- incremento dell’efficienza energetica di siste-mi studiati per lavorare con temperature contenu-te (caldaie a condensazione, pompe di calore,…);

- possibilità di utilizzare sistemi di impianti che utilizzano fonti rinnovabili;- riduzione delle fughe di calore verso l’esterno (a causa di finestre, ponti temici, elevate differenze tra temperatura aria interna ed esterna).

Le temperature in gioco inoltre consentono di con-tenere i consumi energetici dei generatori poiché:- sono sufficienti temperature dell’aria moderate di almeno 1 °C rispetto alle temperature richieste da impianti diversi;- il carico termico sensibile non subisce signi-ficativa stratificazione verticale; tale effetto è pro-porzionale all’altezza del locale.

La struttura geometrica dell’impianto si presta a impiegare l’energia dove richiesta, generando ri-sparmio:- l’impianto gode di un potere autoregolante marcato;- l’impianto si presta facilmente dal punto di vi-sta economico e tecnico ad una gestione spaziale dei carichi in “zone termiche”; l’energia termica prodotta viene, quindi, convogliata solo dove è richiesta dall’utente e/o per compensare i flussi termici con l’esterno.

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RISCALDAMENTO A PAVIMENTO

VERSATILITÀ APPLICATIVA:INTERESSANTE

Il sistema di riscaldamento a pannelli radianti, per effetto delle proprietà che lo distinguono, trova applicazione in quasi tutti i campi convenzionali dell’edilizia:- civile abitativa;- capannoni industriali;- chiese e luoghi di culto;- ristrutturazione di edifici ad interesse storico;- musei;- palestre e centri benessere;- scuole;- uffici.

E’ inoltre possibile l’applicazione nel riscaldamen-to di serre (che necessitano una diffusione omo-genea e non violenta di calore) e di aree esterne laddove sia importante evitare l’accumularsi di neve o la formazione di ghiaccio.

Vi sono casi in cui, per una semplificata valuta-zione sull’inerzia termica, si considera il riscalda-mento a pannelli lontano dalle esigenze di funzio-namento necessarie nell’edilizia residenziale.In realtà, l’adozione del pavimento galleggiante, una progettazione attenta e l’utilizzo di regolazio-ni automatiche sempre più “intelligenti” garanti-scono una messa a regime dell’impianto in tempi accettabili e permettono anche un funzionamento intermittente o in modulazione, in cui le tempera-ture del fluido vengono adattate meglio al carico termico istantaneo.L’utilizzo ad esempio di una sonda “climatica” per-mette di modulare la temperatura dell’acqua in base ai carichi termici esterni e l’utilizzo delle val-vole termoelettriche applicate ai circuiti idraulici permettono di gestire i carichi gratuiti interni.Un utile automatismo si ottiene, inoltre, adottan-do un controllo temporizzato di funzionamento dell’impianto, per potere conciliare il comporta-mento del sistema edificio-impianto alle esigenze

di esercizio richieste dall’utente.Chiaramente nei casi in cui è richiesto un control-lo estremamente rapido dei parametri climatici a causa di carichi termici (sensibili e latenti) repen-tinamente variabili, l’impianto può non rispondere in maniera soddisfacente

BENESSERE TERMOIGROMETRICO:OTTIMO

L’impianto radiante costituisce probabilmente la migliore tecnologia attualmente disponibile come terminale di emissione di energia termica.Il controllo della temperatura operante, l’omoge-neità radiante, il gradiente termico verticale e la possibilità di contatto diretto sono requisiti rag-giunti ai massimi livelli dagli impianti radianti.L’impianto radiante a pavimento, oltre a garantire il comfort invernale, può essere convenientemen-te utilizzato in fase estiva con lo scopo di creare un microclima interno stabile.E’ necessario, tuttavia, controllare anche l’umidità relativa dell’ambiente.Il controllo dell’umidità relativa, indispensabile per ragioni di comfort, previene anche il fenomeno di condensa sul pavimento.

INTEGRAZIONE IMPIANTISTICA: INTERESSANTE

L’impianto radiante può essere utilizzato in siner-gia con altri organi del sistema edificio impianto: - l’isolamento termico dell’involucro è coadiu-vato dal pannello isolante installato con l’impianto radiante;- l’isolamento acustico è coadiuvato dalla corret-ta installazione del sistema galleggiante dell’im-pianto radiante.

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SICUREZZA: OTTIMA

L’impianto radiante elimina o riduce il rischio di presenza di oggetti sporgenti sulle pareti che pos-sono causare danni fisici per urto specie nei ri-guardi di soggetti esposti quali anziani, degenti e bambini.Anche nei riguardi del rischio ustione su sogget-ti esposti a tale pericolo, le temperature in gioco sono molto lontane dal valore ritenuto di attenzio-ne di 40°C o secondo quanto individuato nella EN ISO 13202; si pensi ad altri sistemi che emettono calore adoperando temperature anche superiori ai 70 °C.

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RISCALDAMENTO A PAVIMENTO

RESA TEORICA SENSIBILE DELRISCALDAMENTO A PAVIMENTODalla tabella seguente si rilevano due aspetti:

1 -la resa è notevolmente influenzata dall’interas-se di posa;

2 -la resa “sembra” bassa rispetto ai normali cal-coli dei carichi sensibili.

Per ciò che riguarda il primo aspetto è necessa-rio che l’interasse di posa non superi i 10-15 cm, e che il t sia basso perché anche una differen-za di pochi gradi sul pavimento incide sulla resa dell’impianto.Relativamente al secondo aspetto, l’esperienza ha dimostrato che il pannello adatta la sua resa (fino a 100 W/m2), In questo caso la temperatura del pa-vimento tende ad aumentare, aumenta la differen-za di temperatura aria-pavimento e quindi cresce lo scambio termico.

PASSO DI TEMPERATURA RESA MEDIA TEMPERATURA MEDIA

POSA IN cm MEDIA ACQUA °C PAVIMENTO W/m2 °C

10 40 95 20

15 40 65 20

20 40 45 20

CATALOGO TECNICO

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ALUCLIMA®

PANNELLO ISOLANTE ALUTEC 4

PANNELLI ISOLANTILa funzione del pannello isolante, in un impianto a pavimento radiante, è quella di ridurre il calore ceduto verso il basso e limitare l’inerzia termica dell’impianto, creando quello che viene normal-mente definito come “pavimento galleggiante”.ALUCLIMA propone un’ampia gamma di pannelli isolanti, studiati per aggiungere alla funzione so-pracitata il valore di una indiscussa qualità deimateriali, della grande facilità di posa del tubo nonché della adattabilità alle diverse esigenze di progetto degli impianti.

PANNELLO ISOLANTE ALUTEC 4E’ costituito da un pannello isolante in polistirene espanso stampato con densità di 30 kg/m3, accop-piato ad una sagoma bloccatubi termoformata in polistirene ad alta densità, di spessore 1 mm.La sagoma termoformata conferisce al pannello una straordinaria resistenza alla deformazione da calpestio e le nocche consentono di unidirezionare il tubo secondo interassi multipli di 4 cm.La sagoma dello spessore di 850 µm protegge inoltre il polistirene dall’umidità proveniente dal getto in calcestruzzo sovrastante i tubi*.Il bloccaggio dei tubi avviene senza l’utilizzo di clips, essendo la sagoma dotata di nocche con fuori-squadra in grado di mantenere il tubo salda-

mente ancorato al pannello anche nelle curve.Il perfetto incastro tra i pannelli è garantito dall’ac-cavallamento della sagoma bloccatubi che ha due lati sporgenti dall’isolante (femmina), i quali pos-sono essere incastrati sull’ultima fila delle nocche (maschio) degli altri due lati; questo meccanismo permette l’allineamento automatico delle nocche e la formazione di una superficie saldamente col-legata e quindi priva di ponti termoacustici.Il tubo rimane comunque rialzato di almeno 3/4 mm rispetto alla base grazie alla presenza di stri-sce in rilevo tra le nocche.Ciò permette alla gettata di calcestruzzo di avvol-gere completamente il tubo.ALUTEC 4 è disponibile in quattro spessori di iso-lante, rispettivamente di 1, 2, 3, 4 cm, in funzione delle differenti esigenze.

PRODOTTO ESENTE DA C.F.C.

*Nel caso di pavimenti in cui ci sia rischio di

risalita di umidità, come in un piano interrato,

è obbligatorio proteggere l’isolante anche dal

basso, con opportuna barriera all’umidità.

(vedi accessori)

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CATALOGO TECNICO

ALUCLIMA®

ALUTEC 4: SCHEDA TECNICA

DIMENSIONI CODICEPALUTEC 4030

CODICEPALUTEC 4040

CODICEPALUTEC 4050

CODICEPALUTE C4060

Lunghezza (mm) 1.000 1.000 1.000 1.000

Larghezza (mm) 500 500 500 500

Spessore isolante (mm) 10 20 30 40

Altezza (mm) 30 40 50 60

CARATTERISTICHE NORMA

Conducibilità termica Da 10°C (W/m°K) 0,035 0,035 0,035 0,035 EN12667

Resistenza termica RD (m2°K/W) 0,35 0,65 0,9 1,2 EN12667

Densità isolante kg/m3 30 30 30 30 ex UNI 7819

Codifica secondo UNI EN 13163 EPS 200 EPS 200 EPS 200 EPS 200

Resistenza alla flessione (kPa) 250 250 250 250 EN 12089

Resistenza alla compressione al 10%di deformazione (kPa)

247 247 247 200 EN 826

Reazione al fuoco (classe) E E E E EN 13501

Assorbimento acqua a lungo periodo (%) 4 4 4 5

Tubo utilizzabile - Dn esterno (mm) 16 16 16 16

Interasse di posa consentito multipli 4 cm multipli 4 cm multipli 4 cm multipli 4 cm

Sezione sistema ALUTEC 4 (isolante 1 ÷ 4)

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PANNELLO ISOLANTE ALUTEC 5

Prodotto in polistirene espanso, è stampato con densità 30 kg/m3.La parte superiore è opportunamente sagomata con nocche che permettono di unidirezionale il tubo secondo interassi multipli di 5 cm.Il tubo rimane comunque rialzato di almeno 5/6 mm rispetto alla base, grazie alla presenza di stri-sce in rilievo tra le nocche; ciò permette alla get-tata di calcestruzzo di avvolgere completamente il tubo.Il rivestimento superiore, con pellicola in HIPS ac-coppiata a caldo al pannello, conferisce un’ottima resistenza al calpestio e protegge il polistirene dall’umidità proveniente dal getto del calcestruz-zo*.I pannelli si incastrano perfettamente l’uno all’al-tro per mezzo delle scanalature maschio/femmi-na situate sui bordi, con l’automatico allineamento delle nocche e la formazione di una superficie sal-damente collegata, priva quindi di ponti termoa-custici.

ALUTEC 5 è disponibile in due spessori di isolante, rispettivamente 1 ÷ 4 cm, in funzione delle diffe-renti esigenze.Prodotto esente da C.F.C.

*Nel caso di pavimenti in cui ci sia rischio di risalita di umi-

dità, come in un piano interrato, è obbligatorio proteggere

l’isolante anche dal basso, con opportuna barriera all’umi-

dità. (vedi accessori)

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CATALOGO TECNICO

Sezione sistema ALUTEC 5 (isolante 1 ÷ 4 cm)

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ALUTEC 5: SCHEDA TECNICA

DIMENSIONI PALUTEC 5030 PALUTEC 5040 PALUTEC 5050 PALUTEC 5060

(*) (*)

Lunghezza utile mm 1100 1100 1100 1100

Larghezza utile mm 600 600 600 600

Spessore isolante mm 10 20 30 40

Altezza max mm 35 45 55 65(*) Disponibile su richiesta

CARATTERISTICHE NORME

Conducibilità termica �Da 10°C (W/m°K) 0,034 0,035 0,035 0,035 EN12667

Resistenza termica RD (m2°K/W) 0,45 0,7 1,0 1,35 EN12667

Densità isolante kg/m3 35 30 30 30 ex UNI 7819

Codifica secondo UNI EN 13163 EPS 250 EPS 200 EPS 200 EPS 200

Resistenza alla flessione (kPa) 250 250 250 250 EN 12089

Resistenza alla compressione al 10% > 250 247 247 200 EN 826

di deformazione (kPa)

Reazione al fuoco (classe) E E E E EN 13501

Assorbimento acqua a lungo periodo (%) 5 4 4 5

Tubo utilizzabile - Dn esterno (mm) 16 16 16 16

Interasse di posa consentito multipli 5 cm multipli 5 cm multipli 5 cm multipli 5 cm

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PANNELLO ISOLANTE ALUDUO 5

Pannello in polistirene espanso con doppia densi-tà adatto all’isolamento termico e all’isolamento acustico (in particolare rumori da calpestio), rive-stito superficialmente con film plastico dello spes-sore di 0,4 mm per la protezione dall’umidità* e per maggiore resistenza alla deformazione.

Provvisto di nocche per unidirezionare il tubo e di fuorisquadra alla base del fungo per rialzare il tubo dalla base del pannello isolante.L’incastro tra i pannelli è garantito dalle scanalatu-re a maschio/femmina situate sui bordi.

Attenuazione del livello sonoro da calpestio di cir-ca 25 dB (da prove di laboratorio).

ALUDUO 5 è disponibile con spessori di isolante da 30 e 40 mm.

*Nel caso di pavimenti in cui ci sia rischio di risalita di umi-

dità, come in un piano interrato, è obbligatorio proteggere

l’isolante anche dal basso, con opportuna barriera all’umi-

dità. (vedi accessori)

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CATALOGO TECNICO

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PANNELLO ISOLANTE ALUDUO 5 : SCHEDA TECNICA

*Lato termoisolante

**Lato isolamento acustico

DIMENSIONI CODICEPALUDUO 5050

CODICEPALUDUO 5060

Lunghezza (mm) 1200 800

Larghezza (mm) 800 800

Spessore isolante (mm) 30 40

Altezza (mm) 55 65

CARATTERISTICHE NORME

Conducibilità termica Da 10°C (W/m°K) 0,034 0,034 EN12667*

Conducibilità termica Da 10°C (W/m°K) 0,036 0,036 EN12667**

Resistenza termica RD (m2°K/W) 1,04 1,32 EN12667

Rigidità dinamica (MN/m3) SD 20( 20) SD 20( 20) EN 29052-1

Comprimibilità (mm) CP3 ( 3) CP3 ( 3) UNI EN 12431

Tubo utilizzabile - Dn esterno (mm) 16 16

Interasse di posa consentito multipli 5 cm multipli 5cm

Sistema Aluclima Aluduo 5 (isolante 3 ÷ 4 cm)

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PANNELLO ISOLANTE ALUTECLIGHTPannello isolante in polistirene stampato con den-sità di 25 Kg/m3 (EPS 150), a norma UNI 7819.Provvisto di nocche per unidirezionare il tubo e strisce tra le nocche per rialzare il tubo rispetto alla base isolante.

Pannello senza rivestimento*, idoneo solo per im-pianti di riscaldamento.L’incastro perfetto tra i pannelli è garantito dalle scalanature maschio/femmina situate sui bordi.

ALUTECLIGHT è disponibile con spessori di iso-lante da 20 e 30 mm. Tubo utilizzabile: Ø16 e Ø20;

Prodotto senza C.F.C.

*Nel caso di pavimenti in cui ci sia rischio di risalita di umi-

dità, come in un piano interrato, è obbligatorio proteggere

l’isolante dal basso, con opportuna barriera all’umidità.

(vedi accessori)

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CATALOGO TECNICO

ALUCLIMA®

PANNELLO ISOLANTE ALUTECLIGHT: SCHEDA TECNICA

DIMENSIONI CODICEPALULIGHT 20

CODICEPALULIGHT 30

Lunghezza (mm) 1115 1115

Larghezza (mm) 800 800

Spessore isolante (mm) 20 30

Altezza (mm) 46 56

CARATTERISTICHE Norme

Conducibilità termica Da 10°C (W/m°K) 0,036 0,036 EN12667

Resistenza termica RD (m2°K/W) 0,55 0,85 EN12667

Densità isolante kg/m3 25 25 ex UNI 7819

Codifica secondo UNI EN 13163 EPS 150 EPS 150

Resistenza alla flessione (kPa) 170 250 EN 12089

Resistenza alla compressione al 10% 120 120 EN 826

di deformazione (kPa)

Reazione al fuoco (classe) E E EN 13501

Assorbimento acqua a lungo periodo (%) 3 3

Tubo utilizzabile - Dn esterno (mm) 16 oppure 20 16 oppure 20

Interasse di posa consentito multipli 8 cm multipli 8 cm

Sistema Aluclima Palulight(isolante 2 ÷ 3 cm)

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E’ prodotto in polistirene espanso, stampato con densità 30 kg/m3.Il rivestimento superiore con pellicola HIPS ac-coppiata a caldo al pannello conferisce un’ottima resistenza al calpestio e protegge il polistirene dall’umidità proveniente dal getto in calcestruz-zo*.I pannelli si incastrano perfettamente l’uno all’al-tro per mezzo delle scanalature maschio/femmina situate sui bordi con la formazione di una super-ficie saldamente collegata e quindi priva di ponti termoacustici.

Il fissaggio del tubo Ø 16 o Ø 20 al pannello avviene tramite l’utilizzo di clips sparabili tramite l’appo-sita macchinetta manuale oppure con il fissaggio preventivo al pannello delle barre bloccatubi.La serigrafia stampata sul pannello consente una posa con interasse di multipli di 5 cm.ALUTEC PIANO è disponibile con spessore isolan-te di 3 cm.ALUTEC PIANO è prodotto senza C.F.C.

*Nel caso di pavimenti in cui ci sia rischio di risalita di umi-

dità, come in un piano interrato, è obbligatorio proteggere

l’isolante anche dal basso, con opportuna barriera all’umi-

dità. (vedi accessori)

ALUCLIMA®

PANNELLO ISOLANTE ALUTEC PIANO

SISTEMA ALUCLIMA PALUTEC 030 con PLCLIP oppure PCLIPSC

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CATALOGO TECNICO

ALUCLIMA®

ALUTEC PIANO: SCHEDA TECNICA

DIMENSIONI CODICEPALUTEC CP030

Lunghezza (m) 1100

Larghezza (mm) 600

Spessore isolante (mm) 30Altezza (mm) 30

CARATTERISTICHE NORME

Conducibilità termica Da 10°C (W/m°K) 0,035 EN12667

Resistenza termica RD (m2°K/W) 0,85 EN12667

Densità isolante kg/m3 30 ex UNI 7819

Codifica secondo UNI EN 13163 EPS 200

Resistenza alla flessione (kPa) 250 EN 12089

Resistenza alla compressione al 10% 200 EN 826

di deformazione (kPa)

Reazione al fuoco (classe) E EN 13501

Assorbimento acqua a lungo periodo (%) 5

Tubo utilizzabile - Dn esterno (mm) 16 oppure 20

Interasse di posa consentito multipli 5 cm

SISTEMA ALUCLIMAPALUTEC 030 (isolante 3 cm)

Sistema con barra Bloccatubo

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PANNELLO ISOLANTE ALUFLEX

Pannello isolante a rotoli, prodotto in polistirene espanso estruso con densità 25 kg/m3.Il rivestimento superiore con pellicola in HIPS ac-coppiata a caldo al pannello conferisce un’ottima resistenza al calpestio e protegge il polistirene dall’umidità proveniente dal getto di calcestruz-zo*.

LA CONFORMAZIONE A ROTOLO RIDUCE I TEMPIDI POSA DEL PANNELLO.

Il fissaggio del tubo Ø 16 o Ø 20 al pannello avviene tramite l’utilizzo di clips sparabili tramite l’appo-sita macchinetta manuale oppure con il fissaggio preventivo al pannello delle barre bloccatubi.La serigrafia stampata sul pannello consente una posa con interasse di multipli di 5 cm.

Poiché le doghe che costituiscono il rotolo hanno dimensioni (e quindi rigidezza) inferiori rispetto ai pannelli tradizionali, si consiglia il fissaggio del rotolo al piano di appoggio tramite gli appositi tas-selli, onde evitare che il tubo faccia alzare il pan-nello stesso.PALUFLEX è disponibile con spessore isolante di 3 cm.

*Nel caso di pavimenti in cui ci sia rischio di risalita di umi-

dità, come in un piano interrato, è obbligatorio proteggere

l’isolante anche dal basso, con opportuna barriera all’umi-

dità. (vedi accessori)

Sistema Aluclima Paluflex 030 con PCLIP opure PCLIPSCPannello in rotoli

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CATALOGO TECNICO

ALUCLIMA®

ALUFLEX: SCHEDA TECNICA

DIMENSIONIROTOLO

CODICEPALUFLEX 030

Lunghezza (mm) 10000

Larghezza (mm) 1000

Spessore isolante (mm) 30

Altezza (mm) 30

CARATTERISTICHE NORME

Conducibilità termica Da 10°C (W/m°K) 0,036 EN12667

Resistenza termica RD (m2°K/W) 0,8 EN12667

Densità isolante kg/m3 25 ex UNI 7819

Codifica secondo UNI EN 13163 EPS 150

Resistenza alla flessione (kPa) 150 EN 12089

Resistenza alla compressione al 10% 100 EN 826

di deformazione (kPa)

Reazione al fuoco (classe) F EN 13501

Assorbimento acqua a lungo periodo (%) 5

Tubo utilizzabile - Dn esterno (mm) 16 oppure 20

Interasse di posa consentito multipli 5 cm

Sistema Aluclima Paluflex 030 (isolante 3 cm)

Sistema con barra BloccatuboPannello in rotoli

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TUBAZIONI MULTISTRATO ALPOL

La componente innovativa e fondamentale del sistema ALUCLIMA è data dall’utilizzo del tubo multistrato PEX-ALLUMINIO-PEX.Gli esperti del settore considerano il tubo multistrato come il migliore nell’impiego idro-termo-sanitario, in quanto riesce a coniugare i vantaggi dei tubi metallici con i pregi dei tubi plastici, eliminandone nel contempo i difetti costituzionali.In ALPOL la perfetta coesione di uno strato di alluminio puro tra due strati di polietile-ne dà origine ad un tubo unico, che si pre-sta in maniera eccezionale per gli impianti a pavimento.

CARATTERISTICHE E FUNZIONE DEGLI STRATISTRATO INTERMEDIO:Tubo di alluminio, saldato longitudinalmente, per-fettamente impermeabile all’ossigeno.Protegge il polietilene interno dai raggi U.V. e costi-tuisce la struttura portante del tubo, conferendogli solidità, resistenza alla pressione, alla depressio-ne ed allo schiacciamento; inoltre conferisce al tubo un buon grado di malleabilità, limitando an-che la dilatazione termica tipica delle plastiche e questo grazie alla perfetta aderenza dei tre strati, ottenuta mediante adesivi potentissimi.

STRATO INTERNO:È costituito da un tubo in polietilene reticolato PEXc, dall’eccezionale levigatezza che non per-mette alcuna aderenza ai calcari.

STRATO ESTERNO:è una guaina in polietilene ad alta densità, che protegge il tubo di alluminio da tutte le possibi-li aggressioni esterne ed isola elettricamente la parte metallica*.

I VANTAGGI DI ALPOL RISPETTO ALL’USO DEL SEMPLICE POLIETILENERETICOLATO1 -BARRIERA ANTIOSSIGENO TOTALE: la lamina di alluminio non permette il passaggio osmotico di ossigeno e la guaina esterna impedisce ai raggi ultravioletti di penetrare il tubo.Questo evita spiacevoli inconvenienti come la pos-sibile proliferazione di microalghe, nonché l’ossi-dazione a lungo termine di parti metalliche pre-senti nell’impianto, come, ad esempio, le caldaie.

2 -INSENSIBILITÀ AI RAGGI ULTRAVIOLETTI: la guaina di protezione è stabilizzata rispetto ai raggi ultravioletti mentre un comune tubo in pex nudo soffre l’esposizione ai raggi solari, con progressi-va perdita delle proprietà fisico-meccaniche.

*L’isolamento elettrico è sempre garantito anche tra tubo e

collettore, dal momento che ogni raccordo Georg Fischer

Pfci è dotato di giunto dielettrico che evita la continuità tra

alluminio del tubo ed ottone del collettore

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CATALOGO TECNICO

ALUCLIMA® CIVILE / INDUSTRIALE

TUBAZIONI MULTISTRATO ALPOL

TUBAZIONI MULTISTRATO ALPOL: SCHEDA TECNICA

3 -STABILITÀ NELLA FORMA: il tubo ALPOL nella sua lavorazione non risente dell’effetto memoria e rimanendo stabile nella forma dopo la piegatura consente una posa semplice e sicura.

4 -NESSUN SCARTO DI TUBO: ALPOL è idoneo sia per l’uso sanitario che per impianti di riscalda-mento radizionali ed è perfettamente compatibile con tutta la raccorderia Georg Fischer Pfci.

Il tubo viene distribuito in diverse confezioni, per permettere di ridurre al minimo gli sfridi e tenen-do comunque presente che ogni circuito dell’im-pianto deve essere realizzato preferibilmente con un pezzo intero di tubo, senza raccordi.

USO CIVILE USO INDUSTRIALE(PREVALENTE)

DIMENSIONI CODICEALUR0

CODICEALUR1

Diametro esterno mm 16 20

Diametro interno mm 11,50 15,00

Spessore totale mm 2,25 2,50

Spessore alluminio mm 0,20 0,30

CARATTERISTICHE

Temperatura massima di esercizio 95 95

Pressione massima di esercizio 10 bar 10 bar

Pressione di scoppio a 20°C 50 bar 50 bar

Pressione di scoppio a 95°C 30 bar 30 bar

Conducibilità termica ( W/m°K) 0,43 0,43

Coefficiente di dilatazione lineare (mm/°C m) 0,026 0,026

Reticolazione PEX C (elettronica) C (elettronica)

Permeabilità ossigeno nulla nulla

Reazione raggi UVA stabilizzata stabilizzata

Peso al metro 110 gr. 160 gr.

Contenuto d’acqua 0,104 litri/m 0,177 litri/m

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ALUCLIMA®

TUBO ALPOL - FASE RISCALDAMENTO

Tabella delle perdite di carico distribuite per t acqua=40 °C

10

100

1000

000100101

perdita di carico (Pa/m) (10Pa/m 1 mmc.a./m)

po

rtata

(l/h

)

v=0,15 m/s

v=0,5 m/s

v=0,4 m/s

v=0,6 m/s

v=0,9 m/s

v=0,2 m/s

v=0,25 m/s

v=0,3 m/s

v=0,7 m/s

v=0,8 m/s

v=1 m/s

200

50

300

400

Tubo 16x2,25

Tubo 20x2,50

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CATALOGO TECNICO

10

100

1000

000100101

perdita di carico (Pa/m) (10Pa/m 1 mmc.a./m)

po

rtata

(l/h

)

v=0,15 m/s

v=0,5 m/s

v=0,4 m/s

v=0,6 m/s

v=0,9 m/s

v=0,2 m/s

v=0,25 m/s

v=0,3 m/s

v=0,7 m/s

v=0,8 m/s

v=1 m/s

200

50

300

400

Tubo 16x2,25

Tubo 20x2,50

ALUCLIMA®

TUBO ALPOL - FASE RAFFRESCAMENTO

Tabella delle perdite di carico distribuite per t acqua = 15°C

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0,01

0,1

1

10

Pe

rdit

a d

i c

ari

co

[m

.c.a

.]

1.000Portata [l/h]

0 100

Perdita di carico localizzata al collettore (mandata più ritorno) a valvole completamente aperte

Collettore base Collettore termostatizzabile

ALUCLIMA®

COLLETTORI ALUECOI collettori costituiscono un elemento di particolare valore nella produzione Georg Fischer Pfci, e si distinguono per caratteri-stiche peculiari di assoluta esclusività.

1- sono realizzati in lega di ottone ADZ con dia-metro 1” 1/4 e 1” o in tecnopolimero da 1” per la massima leggerezza e semplicità;

2- permettono il controllo del t impianto grazie ai termometri montati sia sulla barradi mandata che su quella di ritorno;

3- permettono il controllo e la taratura della por-tata di ogni singolo circuito a mezzo di flussometri montati sul ritorno (scala 1-4 l/m con tubo Ø 16 mm e scala 2-8 l/m con tubo Ø 20 mm);

4- permettono il controllo manuale (versione base) oppure manuale con possibilità di automatizzazio-ne (versione termostatizzabile) della mandata di ogni singolo circuito;

5- sono completamente accessoriati con raccordi a doppia tenuta per tubo Ø 16 o Ø 20, valvole di sfogo aria automatiche, valvole d’intercettazione (solo versione termostatizzabile), rubinetti per ca-rico-scarico dell’impianto e staffe per il fissaggio a muro o nelle apposite cassette;

6- sono versatili, in quanto possono essere serviti indifferentemente da destra o da sinistra.

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CATALOGO TECNICO

ALUCLIMA®

TUBO PERT - 3 STRATI CON BARRIERA EVOH

Per applicazioni in cui è necessario puntare sull’economicità dell’impianto, Aluclima dispone di un tubo idoneo, senza rinunciare all’utilizzo di materiali di elevata qualità, in sintonia con la poli-tica perseguita nella ricerca dell’eccellenza.

Il tubo in PE-RT (Polyethylene of raised tempera-ture resistance), è un polietilene a resistenza ter-mica maggiorata ed è dotato di barriera ossigeno EVOH.E’ perfettamente idoneo all’applicazione per im-pianti radianti.E’ realizzato con resina DOWLEX 2388.

CARATTERISTICHE PRINCIPALI UNITÀ DI MISURA TUBO DIAMETRO 16 TUBO DIAMETRO 20

Diametro esterno mm 16 20

Spessore mm 2,00 2,00

Volume acqua contenuta l/m 0,113 0,201

Peso kg/m 0,083 0,106

Temperatura max esercizio °C 70 6

Pressione max esercizio bar 6 6

Permeabilità ossigeno mg/l-24h < 0,1 < 0,1

Raggio min. curvatura mm 85 100

Coefficiene di rugosità int. adim. 0,007 0,13

Coefficiente di dilatazione termica mm/m°C 0,13 0,13

Conduttività termica W/m°C 0,40 0,40

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ALUCLIMA®

ACCESSORICASSETTE DI CONTENIMENTO AD INCASSOPER IMPIANTI CIVILI.Il sistema ALUCLIMA è dotato di apposite cassette per l’incasso a muro ed il fissaggio dei collettori ALUECO.Le cassette sono in acciaio, verniciate a forno, colore RAL 9010, ed accessoriate con canaline per il fissaggio delle staffe dei collettori.Le pareti laterali sono preforate, per semplificare il col-legamento idraulico del collettore all’impianto.Le cassette sono fornite di serratura taglio cacciavite e molla di tenuta.Per la corretta posa della cassetta vengono proposti ap-positi piedini di sostegno.

MACCHINA SPARACLIPSSi tratta dell’attrezzo ottimale per fissare le clips (e quindi il tubo) ai pannelli piani, permette di caricare fino a 100 clips e funziona con un collaudatissimo sistema amolla.

CLIPS SPECIFICA PER MACCHINA SPARACLIPSClips ad uncino, da fissare sul pannello piano con l’ap-posita macchina per bloccare il tubo ai pannelli piani.

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CATALOGO TECNICO

ALUCLIMA® CIVILE

ACCESSORIFASCIA PERIMETRALE CIVILEProdotta in polietilene espanso a cellule chiuse, è dotata su un lato di striscia adesiva per facilitare il fissaggio alla parete e, sull’altro, di gonnellino in nylon, per evita-re le infiltrazioni di malta sotto il pannello.La fascia perimetrale, con altezza 15 cm e spessore 8 mm, ha funzione di assorbimento delle dilatazioni del massetto ed è normalmente il primo componente dell’impianto ad essere posato.La fascia perimetrale può anche essere utilizzata per creare giunti di dilatazione qualora non sia possibile uti-lizzare l’apposito profilo.

PROFILO PER GIUNTOE’ realizzato in polietilene a cellule chiuse.La base, dotata di sagoma a tubo, consente il pratico fissaggio sui pannelli.I giunti nel massetto civile vengono normalmente po-sti sulle soglie delle porte, oppure a dividere superfici maggiori di 40 m2.Nel primo caso si tratta di un giunto che ha la funzio-ne di assorbire le eventuali differenze di dilatazione del massetto tra una stanza e l’altra; nel secondo per asse-condare il fenomeno del ritiro del calcestruzzo.In ogni caso i giunti nell’edilizia civile servono per evita-re fessurazioni indesiderate ai rivestimenti.

REGGICURVA IN POLIAMMIDECurva reggitubo a 90° molto utile per mantenere in po-sizione verticale il tubo in prossimità del collettore e proteggerlo meccanicamente

BARRIERA UMIDITÀFoglio in polietilene, di spessore 0,2 mm, da posare per proteggere l’isolante del pannello dalla risalita dal basso di umidità, oppure per permettere lo scorrimento dello strato di calcestruzzo riscaldato quando non viene utilizzato il pannello.

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ALUCLIMA®

ACCESSORIGUAINA ISOLANTE Ø 25 CIVILETubo plastico corrugato, diametro 25 mm, che si utilizza per inguainare i tubi Ø 16 mm all’uscita del collettore, per evitare surriscaldamenti nella zona di ingresso delmassetto. La stessa guaina può servire per isolare il tubo Ø 16 mm in corrispondenza deglieventuali giunti di dilatazione.

CLIPS CAVALIEREIn plastica stampata, vengono utilizzate sul pannello ALUTEC 5 e ALUDUO per un perfetto fissaggio del tubo nelle curve e nei tratti in diagonale.Le clips servono anche per ancorare la rete plastica an-tiritiro al pannello ALUTEC 5 e ALUDUO.

SROTOLATOREIn acciaio zincato a fuoco. Attrezzo indispensabile per sbobinare i rotoli di tubo da 500 m (tubo Ø 16m) e da 400 m (tubo Ø 20). E’ regolabile in funzione delle dimensioni del rotolo.La trasportabilità è ottima per effetto della possibilità di montaggio e smontaggio rapido.

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CATALOGO TECNICO

ALUCLIMA®

ACCESSORIRETE PLASTICA ANTIRITIROIn polipropilene, biorientata a doppio trattamento di stiro, con ele-vati valori di resistenza alla trazione (vedi tabella) ed idoneo mo-dulo elastico.Serve a limitare le fessurazioni da ritiro ed a rinforzare il masset-to sovrastante le tubazioni.Viene stesa e fissata sopra i tubi prima del getto.Rispetto alla comune rete elettrosaldata, con la rete in plastica non è possibile provocare danni accidentali ai tubi

VIENE PROPOSTA IN DUE VERSIONI:-a maglie 4,2x2,7 cm (maglie strette) – codice PRA2-a maglie 4,8x6,9 cm (maglie larghe) – codice PRA3*entrambe confezionate in rotoli da 50 m2 (50x1m)

* Per applicazioni industriali

TASSELLII tasselli a fungo, in plastica, consentono di ancorare il pannello alla soletta laddove, per effetto della trazione del tubo, il pannello tende a sollevarsi.Per usare i tasselli bisogna avere la certezza di non andare a forare altre tubazioni di servizio.Se esiste questo rischio sarà sufficiente appoggiare dei pesi nei pun-ti critici, fino al momento della gettata.

CONFRONTO TRA RETE ANTIRITIROPLASTICA E METALLICA

codicePRA2

codicePRA3

Reteelettrosaldatazincata Ø 2mm

Dimensioni delle aperture della rete (maglia) - cm 2,7x4,2 4,8x6,9 5x5

Volume occupato da 1 m2 di prodotto - cm3/m2 146 260 196

Valori di deformazione a snervamento - % 13-16 12-15 <1

Resistenza allo snervamento per trazione -- kg/cmq 1500 1700 2200

Interferenze con campi elettromagnetici no no si

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ALUCLIMA®

ACCESSORIBARRA BLOCCATUBO PER TUBO ALPOL Ø 16Realizzata in plastica molto resistente, viene fissata ai pannelli piani tramite lo strato biadesivo alla base e le apposite clips ad uncino.Grazie alle scanalature di cui è dotata, la barra permette di fissare il tubo Ø 16 secondo interassi di 5 cm e multi-pli. E’ particolarmente indicata laddove sia prevista una posa del tubo a serpentina.

CLIP FERMA BARRE E TUBIIn plastica stampata, da utilizzare per fissare la barra bloccatubo ai pannelli piani.Di norma 2 clips per metro di barra consentono un fis-saggio ottimale.

ADDITIVO ALUFLUIDAdditivo liquido superfluidificante esente da cloruri per calcestruzzi di qualità (impermeabili, durevoli e mecca-nicamente resistenti).In conseguenza della elevata lavorabilità ottenibile (classe di consistenza S4 ed S5, secondo UNI 9858 ed ENV 206) senza eccedere nell’acqua d’impasto, il calce-struzzo trattato con questo additivo si presenta facile da mettere in opera quando è fresco, consentendo all’im-pasto di avvolgere completamente i tubi dell’impianto a pavimento.La migliore resa dell’additivo si ottiene se i granuli di cemento sono già bagnati dall’acqua dell’impasto, ed è minima quando è introdotto sui solidi asciutti che neassorbono una parte.Buona regola è quindi iniziare l’aggiunta dell’additivo quando sia stata introdotto almeno la metà dell’acqua d’impasto prevista.Dosaggio consigliato: 1% in peso della polvere di cemen-to utilizzata nell’impasto.

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ALUCLIMA®

APPLICAZIONE INDUSTRIALEIl sistema di riscaldamento a pavimento radiante è particolarmen-te indicato in presenza di ambienti ad altezze elevate, senza che si creino moti convettivi tali da stratificare l’aria in maniera significa-tiva e accumulare calore dove non serve.È il vantaggio prioritario rispetto agli altri sistemi utilizzabili, ga-rantendo oltretutto un comfort superiore a chi lavora.Senza dubbio la scelta di un impianto di riscaldamento di un ca-pannone industriale è fortemente influenzata dall’investimento iniziale, essendo meno sentita l’esigenza del comfort da parte de-gli utenti.Un’attenta valutazione dei costi di gestione dovrebbe portare a preferire questa soluzione, in quanto i vantaggi in termini di eco-nomia di esercizio si evidenziano in maniera più eclatante rispetto ad applicazioni residenziali.L’impianto a pannelli può permettere una riduzione dei consumi di combustibile valutabile anche tra il 20/30% rispetto ai sistemi tradizionali.Le figure di seguito esemplificano le differenti situazioni che si verificano all’interno di un ambien-te ad altezza elevata riscaldato a pavimento o con impianto tradizionale.

Non avere vincoli a parete, come nel caso di aerotermi o a soffitto, come per le strisce radianti, può senz’altro liberare spazi che, altrimenti, risulterebbero inutilizzabili. Si pensi, ad esempio, alla presenza di scaffalature molto alte o di carro ponti.Non trova generalmente giustificazione la preoccupazione di alcuni di poter avere problematiche nel forare il pavimento poichè il tubo riscaldante è posizionabile anche a 15 cm dal pavimento finito, e ciò sostanzialmente non diventa un vincolo per la normale tassellatura a pavimento; even-tuali fondazioni obbligatorie, per determinate macchine molto pesanti, potranno essere facilmente aggirate in fase di posa.Un aspetto da valutare è, senza dubbio, quello di utilizzare o meno l’isolante termico al di sotto del massetto riscaldante.Su questo punto subentrano valutazioni sia dal punto di vista tecnico sia da quello economico.Infatti non sempre è possibile stabilire a priori il carico massimo cui sarà sottoposto il pavimento e quindi lo strato isolante, che ha dei limiti di resistenza meccanica inferiori al calcestruzzo.Per questo motivo spesso si tende a preferire una soluzione senza isolamento.

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APPLICAZIONE INDUSTRIALEQuesto fatto implica che l’impianto sarà soggetto ad una perdita maggiore di calore verso il basso, di cui se ne deve tener conto ai fini dei costi di esercizio.

ALUCLIMA OFFRE COMUNQUE, SU RICHIESTA, LA POSSIBILITÀ DI UTILIZZARE PANNELLI IN PO-LISTIRENE A DENSITÀ TALE DA GARANTIRE DEFORMAZIONI CONTENUTE E NON PREGIUDIZIEVO-LI PER SITUAZIONI IN CUI SIANO PREVISTI CARICHI IMPEGNATIVI.

RISCALDAMENTO A PANNELLIRADIANTI A PAVIMENTO

RISCALDAMENTO AD ARIA

10 m

8 m

6 m

4 m

2 m

°C 12 14 16 18 20 22 26 °C 14 16 18 20 22 24 26

10 m

8 m

6 m

4 m

2 m

10°C 28°C

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SEZIONI TIPO SISTEMA INDUSTRIALE

SISTEMA PANNELLO PIANO + BARRE

SISTEMA PANNELLO PIANO + CLIPS

SISTEMA CON RETE ELETTROSALDATA

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APPLICAZIONE INDUSTIALE: ACCESSORIBARRIERA UMIDITÀFoglio in polietilene, di spessore 0,2 mm, da posare per proteg-gere l’isolante del pannello dalla risalita dal basso di umidità, op-pure per permettere lo scorrimento dello strato di calcestruzzo riscaldato quando non viene utilizzato il pannello.

FASCIA PERIMETRALE INDUSTRIALEProdotta in polistirene espanso a cellule chiuse, è dotata di gon-nellino in nylon, per evitare le infiltrazioni di malta sotto il pannel-lo.La fascia perimetrale, con altezza 25 cm e spessore 8 mm, ha fun-zione di assorbimento delle dilatazioni del massetto riscaldato.

BARRA BLOCCATUBO PER TUBO ALPOL Ø 20Realizzata in plastica molto resistente, viene fissata ai pannelli piani tramite lo strato biadesivo alla base e le apposite clips ad uncino.Nel caso non sia previsto pannello, la barra può essere ancora-ta al sottofondo (se questo è adatto ad ancoraggi) oppure legata alla rete elettrosaldata. Grazie alle scanalature di cui è dotata, la barra permette di fissare il tubo Ø 20 secondo interassi di 5 cm e multipli.E’ particolarmente indicata laddove sia prevista una posa del tubo a serpentina.

CLIP FERMA BARRE E TUBIIn plastica stampata, da utilizzare per fissare la barra bloccatubo ai pannelli piani. Di norma 2 clips per metro di barra consentono un fissaggio ottimale.

CLIP A CALICEDa fissare alla rete elettrosaldata filo 4, 6 o 8 mm, consente suc-cessivamente di agganciare il tubo Ø 20 e disporlo secondo inte-rassi multipli della maglia della rete.Di norma prevedere 1 clip ogni metro di tubo da stendere.

CLIP UNIVERSALE PER RETE ELETTROSALDATAI ganci di cui è provvista questa clip permettono di bloccare per-fettamente il tubo Ø 20 tra rete e dorso della clip stessa. La clip è utilizzabile per reti con filo da 3 a 8 mm e permette di disporre il tubo secondo l’interasse voluto senza essere vincolati dalla di-mensione della maglia della rete.Di norma prevedere 1 clip ogni 1,5 metri di tubo da stendere.138

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Pannello ALUTEC piano

Pannello ALUFLEX

Tubo ALPOL Ø 20

Collettori ALUECO

Additivo ALUFLUID

Cassette di contenimento per esterno

Il sistema ALUCLIMA è dotato di apposite cassette per esterno, ed il fissaggio

dei collettori ALUECO.

Le cassette sono in acciaio, verniciate a forno, colore RAL 9010, ed accessoriate

con canaline per il fissaggio delle staffe dei collettori. Le cassette sono fornite

di serratura taglio cacciavite e molla di tenuta.

ALUCLIMA®

APPLICAZIONE INDUSTIALE: ACCESSORI

Tubo ALULIGHT Ø 20

Rete PRA 3

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TERMOREGOLAZIONEI prodotti ALUCLIMA nell’ambito della termoregolazione degli impianti a pannelli sono atti a garanti-re: sicurezza di esercizio, praticità di installazione, bassi costi di gestione e utilizzo di materiali di alta qualità.Lo staff tecnico garantisce inoltre un’assistenza specifica all’installatore ed al progettista.I sistemi e gruppi di distribuzione, regolazione e controllo consentono di alimentare con acqua misce-lata i circuiti a bassa temperatura costituenti l ’impianto a pannelli radianti e con appositi elementi di distribuzione anche di servire circuiti di integrazione ad alta temperatura. I sistemi di termoregolazio-ne, di seguito descritti nei componenti e nel funzionamento implementano tutte le funzioni idonee al corretto funzionamento degli impianti di riscaldamento e raffrescamento a pavimento.Sottolineiamo che la gamma ALUCLIMA di sistemi per la termoregolazione della temperatura dell’ac-qua permette l ’utilizzo di qualsiasi tipo di generatore di calore e consente ampia scelta: termostatica a punto fisso, centralina climatica a regolazione modulante solo caldo e caldo/freddo, valvola miscelatri-ce a tre vie con centralina di regolazione caldo/freddo.Accanto ai sistemi di regolazione della temperatura dell’acqua ALUCLIMA propone una serie di con-trolli (termostati e cronotermostati accoppiabili a valvole deviatrici a tre vie di zona e/o a teste elettro-termiche on/off) che permettono di regolare la temperatura dell’aria ambiente estate/inverno a zone oppure locale per locale.

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ALUCLIMA®

TERMOREGOLAZIONETERMOREGOLAZIONE RISCALDAMENTOObiettivi e soluzioni nella termoregolazione di pan-nelli radianti a pavimento in fase riscaldamento:

OBIETTIVO ARegolare la temperatura dell’acqua circolante in modo che assuma il valore di progetto.In generale, con massetto standard di 4 cm al di sopra dei tubi, la temperatura media di progetto varia tra i 35 °C ed i 40 °C.

SOLUZIONI:1 - utilizzare un generatore di acqua calda in gra-do di poter gestire autonomamente acqua a bassa temperatura, come caldaie a condensazione e cal-daie a doppio circuito (alta - bassa temperatura) con miscelazione incorporata.2 - utilizzare un generatore di acqua calda ad alta temperatura, interponendo un sistema per l’abbassamento della temperatura di mandata dell’impianto.Questo sistema è, in genere, una miscelazione tra l’acqua di mandata della caldaia e quella di ritorno dall’impianto, effettuata attraverso una valvola mi-scelatrice a 3 o 4 vie, oppure tramite spillamento.

Il sistema di regolazione si definisce:

- A PUNTO FISSO, quando la temperatura dell’ac-qua miscelata rimane costante sul valore impo-stato a meno di variazioni manuali;

- MODULANTE, quando la temperatura dell’acqua miscelata può essere variata in funzione di uno o più parametri come ad esempio la temperatura esterna.

OBIETTIVO BRegolare la temperatura di mandata dell’acqua circolante in modo che non superi un determinato limite che è normalmente fissato in 50 °C per:- impedire possibili danneggiamenti al rivesti-mento, causati da una dilatazione eccessiva del massetto di copertura dell’impianto;- evitare che la temperatura superficiale del pavi-mento diventi superiore ai limiti imposti dalla nor-mativa vigente.

SOLUZIONE:Utilizzare un termostato di massima che inter-rompa il flusso d’acqua nell’impianto (e/o la ge-nerazione del calore) al superamento del limite di temperatura prefissato.

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ALUCLIMA®

TERMOREGOLAZIONEOBIETTIVO CRegolare la portata dell’acqua circolante nei sin-goli circuiti, in modo che assuma il valore di pro-getto.

SOLUZIONE:Dimensionare la pompa di circolazione e gli allac-ciamenti idraulici ai collettori, in modo da garan-tire la portata totale necessaria, quindi bilanciare i circuiti.Nel caso la pompa della caldaia sia la sola dell’im-pianto, verificare che garantisca le prestazioni ne-cessarie.

OBIETTIVO DRegolare la temperatura dell’aria nei singoli am-bienti o nelle zone in cui si vuol dividere l’impian-to.

SOLUZIONI:La regolazione si effettua attraverso termostati e/o cronotermostati ambiente che comandano:

- teste elettrotermiche on/off installate sulle man-date dei circuiti dell’impianto a pavimento, in que-sto caso è possibile gestire l’impianto ambiente per ambiente;

- pompe o valvole di zona, installate a monte del/dei collettore/i, in questo caso è possibile gestire zone coperte da uno o più collettori rispetto alla temperatura di un locale pilota.

Nota: e’anche possibile effettuare un controllo del-la temperatura ambiente in modo indiretto, senza utilizzo di termostati o cronotermostati, semplice-mente modificando la temperatura dell’acqua cir-colante in funzione della temperatura esterna.

I SISTEMI DI TERMOREGOLAZIONE DELL’ACQUAMESSI A DISPOSIZIONE DA GEORG FISCHER PFCISONO STATI PROGETTATI PER REALIZZARE TUTTIGLI OBIETTIVI, SENZA DARE ALL’INSTALLATOREPOSSIBILITÀ DI ERRORE.

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SUGGERIMENTIIMPIANTO MISTOSpesso il progettista decide di optare per un impianto cosiddetto “misto” nel caso in cui sia necessario servire, oltre l’impianto a pavimento, anche elementi scaldanti ad alta temperatura.Le situazioni che si verificano con maggiore frequenza sono le seguenti:

1 - necessità di servire uno o più locali, ad esempio un piano, con radiatori o termoconvettori;2 - necessità di scaldare i locali adibiti a bagno o totalmente o in integrazioni all’impianto a pannelli;3 - entrambe le necessità sopraindicate.

Prendendo il esame il secondo caso, è opportuno ricordare che i locali adibiti a bagno sono normal-mente i più critici da riscaldare con l’impianto a pannelli, avendo superfici utili basse con richieste di calore superiori agli altri ambienti e grossi vincoli al posizionamento dei pannelli, dovuti alla presenza di sanitari che, salvo il caso in cui siano previsti a parete, riducono sensibilmente la superficie utile.Se il progettista opta per l’utilizzo di una caldaia a condensazione, una soluzione logica, quando sia possibile coprire con il pannello almeno una parte di bagno, è quella di far funzionare l’impianto tutto a bassa temperatura ed effettuare l’integrazione nei bagni con scaldasalviette dimensionati per funzio-nare a bassa temperatura, oppure utilizzando scaldasalviette con la possibilità di funzionamento anche con resistenza elettrica.In questo modo si sfrutterà al meglio la performance della caldaia.

LE CALDAIE E L’IMPIANTO A PANNELLI RADIANTINormalmente non è consigliabile allacciare direttamente una caldaia ad un impianto a pavimento.Questo accade sempre quando si utilizzi una caldaia tradizionale, ma anche quando la caldaia sia in grado di produrre a bassa temperatura perché:

1- la pompa a bordo normalmente non è in grado di gestire le portate richieste alla prevalenza del progetto;

2- quando la caldaia è combinata, cioè anche a produzione di acs o tramite scambiatore o accumulo, nel momento in cui devia il flusso da sanitario a riscaldamento, l’impianto è soggetto a sbalzi di tem-peratura non controllati.

Per far fronte a questi problemi senza dover duplicare una regolazione, magari già presente in calda-ia, basta dividere l’impianto in primario e secondario tramite un separatore idraulico ed installare un semplice termostato di massima.In questo modo si potrà montare sul secondario le pompa con le caratteristiche necessarie all’impianto e l’eventuale sbalzo di temperatura verrà ammortizzato dal “polmone d’acqua”del separatore.

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TERMOREGOLAZIONE IN RAFFRESCAMENTOUn impianto di raffrescamento a pavimento non è gestibile se non accompagnato da un sistema di deumidificazione appropriato, dal momento che si rischia di portare la superficie del pavimento alla temperatura di rugiada e, quindi, di formare condensa a pavimento.Inoltre è ben noto che il controllo dell’umidità relativa è determinante nel mantenere in un ambiente condizioni di comfort accettabili.

In considerazione di quanto sopra e per effetto della sperimentazione e degli studi finora acquisiti, un impianto di climatizzazione con raffrescamento a pavimento deve rispondere a determinati requisiti:

1-possibilità di regolazione della temperatura di mandata circolante nel pannello radiante in modo che assuma il valore di progetto di 14-16 °C, per avere sulla superficie del pavimento una temperatura di circa 20 °C;

2 -possibilità di regolazione della temperatura del fluido circolante nel/nei deumidificatore/ i, a 7-10 °C, in modo che sia svolta una valida funzione deumidificatrice;

3 -possibilità di regolazione della temperatura e dell’umidità relativa dell’ambiente, come da richiesta dell’utente, con automatizzazione delle macchine interessate;

4 -avere un sistema di sicurezza che impedisca comunque il formarsi di condensa a pavimento, laddo-ve non sussistano le condizioni necessarie per il funzionamento corretto dell’impianto.

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SITUAZIONE IDEALE E CONFRONTO TRA SISTEMI

AMBIENTE CON SITUAZIONE IDEALELa temperatura delle superfici deve essere in-feriore di circa una decina di gradi rispetto alla temperatura superficiale corporea.In queste condizioni il corpo riesce a smaltire inmaniera omogenea il proprio calore metabolico,in proporzioni equilibrate tra i vari modi di scam-bio termico, ottenendo un benessere più natura-le e rispondente alle proprie esigenze metaboli-che.Modi di scambio %:Scambio convettivo 20%Scambio radiante 47%Scambio evaporativo 30%Scambio conduttivo 3%

AMBIENTE NON CONDIZIONATODifficoltà a smaltire la giusta quantità di caloremetabolico. Situazione di disagio.Modi di scambio %:Scambio convettivo 10%Scambio radiante 9%Scambio evaporativo 80%Scambio conduttivo 1%

26°C

22°C

22°C22°C

22°C

30°C

30°C

30°C30°C

30°C

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SITUAZIONE IDEALE E CONFRONTO TRA SISTEMI

AMBIENTE CONDIZIONATO AD ARIAL’aria viene utilizzata come fluido termovettore di scambio termico, che è essenzialmente di tipoconvettivo.La temperatura dell’involucro rimane pressochéuguale rispetto a quello iniziale.La sensazione è nettamente migliorativa rispetto a quella iniziale, anche se l’ambiente viene per-cepito come “poco naturale”, con la presenza di effetti collaterali sgradevoli.Modi di scambio %:Scambio convettivo 58%Scambio radiante 11%Scambio evaporativo 30%Scambio conduttivo 1%

AMBIENTE RAFFRESCATO A PAVIMENTO Il pavimento assorbe l’energia termica irraggiata dal soffitto e dalle pareti che a loro volta subisco-no un abbassamento della propria temperaturacreando quindi le condizioni di contorno più pros-sime a quelle ottimali precedentemente illustra-te.Modi di scambio %:Scambio convettivo 22%Scambio radiante 55 %Scambio evaporativo 20%Scambio conduttivo 3%

32°C

18°C

32°C

29°C

29°C29°C

29°C

32°C

26°C 26°C

25°C

24°C24°C

20°C

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SITUAZIONE IDEALE E CONFRONTO TRA SISTEMI

AMBIENTE RAFFRESCATO E DEUMIDIFICATO

CONSIDERAZIONIL’impianto radiante a pavimento, oltre a garanti-re il comfort invernale, può essere conveniente-mente utilizzato in FASE ESTIVA con lo scopo di creare un MICROCLIMA INTERNO STABILE.Ma è sufficiente abbassare la temperatura del pavimento per realizzare la climatizzazione esti-va? Certamente no.E’ NECESSARIO CONTROLLARE ANCHE L’UMIDI-TÀ RELATIVA DELL’AMBIENTE.Il controllo dell’umidità relativa, indispensabile per ragioni di comfort, previene anche il perico-loso fenomeno di condensa sul pavimento.Il trattamento dell’umidità è ottenuto con le con-suete soluzioni impiantistiche.Inoltre, considerando condizioni esterne di 32°C-80% u.r., ed avendo come riferimento aria a 26 °C e 50% u.r., il carico latente assume valori attorno ai 3 W al m3. (A questo valore andrà naturalmen-te aggiunto il carico latente dovuto ad esempio alla presenza di persone.

26°C

25°C

26°C

26°C 24°C

24°C24°C

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SISTEMA ALUBOX PFMIXIl sistema offre molti vantaggi in termini di semplicità di installazione e gamma di soluzioni realizzabili. L’alimentazione ad alta temperatura rende fattibile un comodo spillamento di acqua calda per alimentare termoarredi. Costituisce uno dei sistemi più semplici e sicuri di gestione d’impianto.

- da 0 a 3 circuiti per alta temperatura con bypass;- gruppo di miscelazione a punto fisso per impianto a pannelli,

completo di miscelatore termostatico con possibilità di regolazionemanuale della temperatura di mandata;

- bypass differenziale lato caldaia e lato bassa temperatura;- termostato di massima e circolatore modello GRUNDFOS 25/6 a tre

velocità;- coppia di collettori tipo ALUECO termostatizzabili senza valvole di

intercettazione;- cassetta di contenimento.

Potenzialità massima cedibile (bassa temperatura): 11 kW.La stazione deve essere alimentata dal basso.

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SCHEMA IMPIANTO ALUBOX PFMIX

Il controllo della temperatura ambiente può avvenire nei seguenti modi:

Termostato (cronotermostato) che aziona sia la caldaia che la pompa del gruppomiscelazione. (Vedi schema elettrico 1)

Termostati (cronotermostati) che azionano le teste elettrotermiche dei locali corrispondenti,la caldaia e la pompa del gruppo di miscelazione. (vedi schema elettrico 2)

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SCHEMA ELETTRICO DEL GRUPPO PFMIX CON UN MULTIRELÉ A MONTE

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ALUCLIMA®

SCHEMA ELETTRICO DEL GRUPPO PFMIX CON 1 CRONOTERMOSTATO

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ALUCLIMA®

GRUPPO DISTRIBUZIONE A BASSA TEMPERATURA PMIXDN25Il sistema è costituito da una valvola miscelatrice a punto fisso con circo-latore di rilancio e si adatta bene a tutti gli appartamenti di taglia piccola e media.La modularità e compattezza del gruppo di miscela consente di inserire più gruppi, nei casi in cui i collettori a servizio dei locali siano numerosi. - unità bassa temperatura con valvola termostatica DN25 per

miscelazione a punto fisso, circolatore a 3 velocità Wilo RS 15/6; - termostato di massima;- by-pass differenziale lato impianto pannelli;- valvole di ritegno sul ritorno;- isolamento termico.

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CATALOGO TECNICO

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SCHEMA IMPIANTO PMIXDN25 E SEPCOLL (SOLO RISCALDAMENTO)

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SISTEMA PREASSEMBLATO DA CENTRALEIl sistema è costituito da un kit preassemblato che consente una rapida e semplice installazione e una notevole flessibilità nella scelta delle ap-plicazioni.Il collettore può svolgere sia la funzione di semplice collettore che di se-paratore, ed è una soluzione studiata per potere determinare una idonea autonomia idraulica dei circolatori.- collettore compensatore a tre attacchi;- da 0 a 1 unità alta temperatura con circolatore a 3 velocità Wilo RS 15/6;- da 0 a 3 unità bassa temperatura con valvola termostatica DN20 per miscelazione a punto fisso, con circolatore a 3 velocità Wilo RS 15/6; - termostato di massima;- valvole di ritegno sul ritorno;- by-pass differenziale lato bassa temperatura;- isolamento termico su collettore e tubazioni;- mantello di copertura pensile.

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ALUCLIMA®

ALUCLIMATIK plusIl gruppo ALUCLIMATIK PLUS oltre a presentare le caratteristiche

dell’ALUCLIMATIK BASE consente delle funzioni davvero innovati-

ve. Infatti oltre a regolare il funzionamento dell’impianto a pannelli

radianti è in grado di “aiutare” l’installatore in quanto la centralina

elettronica permette di gestire un programma di asciugatura mas-

setto con conseguente riduzione dei tempi attesa per la posa della

pavimentazione finale.

Tale programma ha la durata di sette giorni.

Tutti i parametri necessari al corretto funzionamento del gruppo

possono essere impostati e/o controllati direttamente sul display

oppure con il personal computer in quanto il gruppo è predisposto

alla connessione per teletrasmissione dati.

La sicurezza del sistema è garantita da una funzione che inter-

rompe il funzionamento dell’elettropompa al raggiungimento della

temperatura limite impostata.

Il controllo della temperatura delle zone servite da singoli collet-

tori o circuiti può avvenire in modo indiretto attraverso termostati

e/o cronotermostati che agiranno sulle valvole di zona o sulle teste

elettrotermiche installate sul collettore.

Compattezza, completezza e facilità di installazione sono a portata

di mano: basta inserire il blocco di termoregolazione sui tubi di an-

data e ritorno, procedere al cablaggio della sonda esterna ed allac-

ciarsi ad una presa elettrica per essere immediatamente operativi.

Ecco i vantaggi che offre l ’ALUCLIMATIK PLUS nel panorama della

termoregolazione climatica nelle utenze medio-piccole.

ALUCLIMATIK PLUS è disponibile in due versioni, con potenzialità

massima gestibile 30 kW o 40 kW.

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CATALOGO TECNICO

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ALUCLIMA®

SCHEMA IMPIANTO CON ALUCLIMATIK Base / Plus

LEGENDA:VZ = valvola di zonaVB = valvola di bilanciamento con impostata perdita di caricosimile al circuito ad alta temperatura

T1, T2, T3, T4 = termostati (cronotermostati)Te = testa elettrotermicas.e = sonda esterna di temperaturaUn esempio di allacciamento elettrico è esemplificato dallo schema 5.

Caso 1

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CATALOGO TECNICO

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ALUCLIMA®

SCHEMA ELETTRICO PER ALUCLIMATIK Base e Plus

Caso 1

SCHEMA ELETTRICO N° 5Nel caso di più gruppi di miscelazione ed una sola caldaia, ripetere lo schema compresi i relè Q 220 V

LEGENDA:Te1= testa elettrotermica comandata dal termostato 1Te 2= testa elettrotermica comandata dal termostato 2

Morsetti relè13, 14 eccitazione relè5 comune9 normalmente aperto

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ALUCLIMA®

SCHEMA IMPIANTO ALUCLIMATIK Base e Plus

LEGENDA:VZ = valvola di zonaT1,T2, T3 = termostati (cronotermostati)s.e. = sonda esternaUn esempio di allacciamento elettrico è esemplificato dallo schema 6.

Caso 2

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CATALOGO TECNICO

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ALUCLIMA®

SCHEMA ELETTRICO PER ALUCLIMATIK Base e Plus

Caso 2

SCHEMA ELETTRICO N° 6(nel caso di più gruppi di miscelazione ed una sola caldaia, ripetere lo schema, compresi i relè 220)

LEGENDA:Te1 = Testa elettrotermica comandata dal termostato 1Te2 = Testa elettrotermica comandata dal termostato 2

Morsetti relè13, 14 eccitazione bobina5 comune9 normalmente aperto

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ALUCLIMA®

RISCALDAMENTO E RAFFRESCAMENTO

Identico nella forma e nel funzionamento in fase invernale all ’ALU-

CLIMATIK PLUS, il DUOPLUS consente anche la termoregolazione

in fase estiva.

Il raffrescamento viene gestito secondo gli stessi principi di funzio-

namento del riscaldamento, ma ovviamente facendo riferimento a

curve caratteristiche di funzionamento adatte a gestire il fluido in

fase estiva.

I componenti sono gli stessi del PLUS, chiaramente aventi caratte-

ristiche adatte per funzionare con un fluido freddo, con l’aggiunta di

una sonda umidità fornita insieme al gruppo, che va posizionata nel

punto più a rischio di formazione condensa ed avente la funzione di

sicurezza in fase estiva e cioè ha il compito di rilevare il valore limi-

te di sicurezza nei riguardi della formazione di umidità per evitare

condensa sulla superficie raffrescante.

Massimo confort non solo in fase invernale ma anche estiva è l’ar-

ma in più dell’ALUCLIMATIK DUOPLUS.

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CATALOGO TECNICO

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SCHEMA ELETTRICO CON ALUCLIMATIK Duoplus (Riscaldamento e raffrescamento)

LEGENDA:VZ = valvola di zonaT1, T2, T3, T4 = termostati (cronotermostati)

Te = testa elettrotermicas.e = sonda esterna di temperaturaS.H. = sonda di umidità relativaH% = igrostato ambienteUn esempio di allacciamento elettrico è esemplificato dallo schema 7.

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ALUCLIMA®

SCHEMA ELETTRICO CON ALUCLIMATIK Duoplus

SCHEMA ELETTRICO N° 7(nel caso di più gruppi di miscelazione ed una sola caldaia, ripetere lo schema, compresi i relè 220)

LEGENDA:Te1 = Testa elettrotermica comandata dal termostato 1Te2 = Testa elettrotermica comandata dal termostato 2

Vent. = Ventilatore deumidificatoreMorsetti relè13, 14 eccitazione bobina5 comune9 normalmente aperto

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CATALOGO TECNICO

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6

5

4

3

2

1

0

H (m c.a.)

Q (m3/h)

6

5

4

3

2

1

0

H (m c.a.)

Q (m3/h)

1

2

3

1

2

3

UPS 25-60

c. PREGCLB

c. PREGCL

UPS 25-80

c. PREGCLB1

c. PREGCL1

1 2 3 4 5 6 1 2 3 4 5 6

ALUCLIMA®

SCHEMA FUNZIONALE ALUCLIMATIK Base e Plus

PREVALENZA DISPONIBILE AGLI ATTACCHI DEL GRUPPO DI REGOLAZIONE

POTENZE ASSORBITEVELOCITÀ I (A) P (W) N (GIRI/MIN)

3 0,45 100 1800

2 0,30 65 1100

1 0,17 35 700

VELOCITÀ I (A) P (W) N (GIRI/MIN)

3 1,13 250 2450

2 1,04 220 1500

1 0,69 140 1000

Valvola miscelatrice 4 vie

Servomotore

pompa

By-pass automatico

By-pass differenziale

Termometro

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ALUBOX duoclima PF

Le stazioni di distribuzione a bassa temperatura

ALUBOX DUOCLIMA PF si presentano preassem-

blate e comprendenti: cassetta di contenimento,

valvole di intercettazione, coppia di collettori, ter-

mometri, kit di regolazione composto da: elettro-

pompa, valvola miscelatrice motorizzata a tre vie,

regolatore dedicato e termostato di massima.

Funziona sul principio della regolazione a punto

fisso della temperatura del fluido di mandata, attra-

verso una valvola motorizzata a tre vie comandata

da una centralina elettronica. Possiamo definirlo

un punto fisso “intelligente” in quanto la centralina,

in funzione della temperatura di ritorno e del t,

determina la temperatura di mandata.

La valvola miscelatrice a tre vie miscela il fluido di

ritorno dal circuito secondario con il fluido in arrivo

dal generatore del circuito primario, al fine di man-

tenere il fluido di mandata al circuito secondario

alla temperatura decisa dalla centralina. Il control-

lo di tale temperatura viene gestito dalla centralina

elettronica che ne rileva il valore mediante appo-

sita sonda ad immersione posizionata sulla man-

data del circuito secondario e sulla base di questo

aziona il servomotore della valvola miscelatrice.

La sigla DUOCLIMA sta ad indicare che il gruppo

in questione è adatto sia per il riscaldamento in-

vernale sia per il raffrescamento estivo, in quanto

la centralina elettronica sopracitata è in grado di

gestire l ’impianto con due diverse logiche (inver-

nale/estiva), agendo opportunamente sulla valvola

miscelatrice e mantenendo il principio base della

regolazione a punto fisso.

Va precisato che la commutazione estate/inverno

viene fatta manualmente.

La sicurezza del sistema in fase invernale è ga-

rantita dal termostato di sicurezza, a corredo della

stazione di distribuzione, che limita comunque la

massima temperatura del fluido inviato al circuito

secondario (pannelli radianti).

In fase estiva invece la garanzia del sistema consi-

ste nell’evitare la formazione di condensa sulla su-

perficie raffrescata; di conseguenza l ’installazione

prevede una apposita sonda di controllo umidità da

installare sul collettore, che rileva il valore limite di

sicurezza di umidità relativa.

Sia il termostato di massima che la sonda umidità

agiscono interrompendo l’alimentazione elettrica

al circolatore e/o al generatore, il termostato di

massima nel caso in cui la temperatura del flui-

do nel circuito secondario supera i 50 °C, la sonda

umidità nel caso in cui la temperatura dell’acqua

(in funzione dell’umidità ambiente) si avvicini a va-

lori tali da rischiare la formazione di condensa.

Il collettore di mandata inoltre è dotato di valvole

di intercettazione predisposte al montaggio della

teste elettrotermiche (230 V) che associate a ter-

mostati o cronotermostati consentono il controllo

della temperatura ambiente.

Controllo che può anche avvenire intervenendo

direttamente sul circolatore disattivandolo al rag-

giungimento della temperatura desiderata e riatti-

vandolo all’abbassamento della stessa.

Dal punto di vista elettrico il gruppo è già cablato.

Necessita semplicemente di alimentazione in 230V

per il funzionamento del circolatore e del servo-

motore al servizio della valvola miscelatrice. L’ali-

mentazione va portata ad una apposita morsettie-

ra cablata e premontata all ’interno dell ’ALUBOX

stesso.

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CATALOGO TECNICO

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ALUCLIMA®

ALUBOX duoclima PF

Nel caso in cui si utilizzino le teste elettrotermica

occorre collegare queste ultime ai termostati e/o

cronotermostati direttamente o attraverso norma-

lissimi relè o il nostro multirelè.

La stazione ALUBOX DUOCLIMA PF rappresenta

un’ottima soluzione sia dal punto vista rapporto

qualità/prezzo sia dal punto di vista installativo in

quanto rende estremamente semplici i cablaggi

idraulici ed elettrici, inoltre raggruppa in un’unica

unità la distribuzione estiva e quella invernale.

Massima potenzialità termica cedibile in fase

invernale:16kW

Regolatore

Blocco di miscelazione

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ALUCLIMA®

COMPONENTI DI TERMOREGOLAZIONE

COMPONENTI DI TERMOREGOLAZIONE DA ASSEMBLARE

Accanto alle stazioni premontate ed ai gruppi compatti, al fine di

soddisfare a tutte le esigenze tecnico-impiantistiche delle utenze

civili (abitazioni, locali pubblici) ed industriali (laboratori, magazzi-

ni), ALUCLIMA mette a disposizioni tutti i componenti necessari alla

termoregolazione dell’impianto a pannelli radianti singolarmente

da assemblare in loco su appositi schemi idraulici-elettrici forniti

(su richiesta) dall’ufficio tecnico ALUCLIMA.

REGOLATORE CALDO/FREDDO A PUNTO FISSO +VALVOLE MISCE-

LATRICI A TRE VIE MOTORIZZATE+TERMOSTATO DI MASSIMA (RI-

SCALDAMENTO E RAFFRESCAMENTO)

Si tratta di un sistema “universale” che sfrutta le proprietà della

centralina per effettuare una regolazione a punto fisso “intelligente

” (tre diverse temperature fluido di mandata circuito pannelli ra-

dianti).

SEPARATORE IDRAULICO

Il separatore idraulico crea una zona a ridotta perdita di carico che

permette di rendere idraulicamente indipendenti i circuiti primario

e secondario ad esso collegati; il flusso in un circuito non crea flus-

so nell’altro.

In tal caso la portata che passa attraverso i rispettivi circuiti dipende

esclusivamente dalle caratteristiche di portata delle pompe, evitan-

do la reciproca influenza dovuta al loro accoppiamento in serie.

Utilizzando quindi un dispositivo con queste caratteristiche la por-

tata nel circuito secondario viene messa in circolazione sostanzial-

mente solo quando la relativa pompa è accesa, permettendo all’im-

pianto di soddisfare le specifiche esigenze di carico del momento.

Quando la pompa sul secondario è spenta non c’è sostanzialmente

circolazione nel corrispondente circuito; tutta la portata spinta dalla

pompa del primario viene by-passata attraverso il separatore.

Con il separatore idraulico si può quindi avere un circuito di pro-

duzione a portata costante ed un circuito di distribuzione a portata

variabile.

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CATALOGO TECNICO

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ALUCLIMA®

SCHEMA IMPIANTO PER IL SISTEMA DI MISCELAZIONE (DA ASSEMBLARE)

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ALUCLIMA®

COMPONENTI DI TERMOREGOLAZIONE AMBIENTE

TERMOREGOLAZIONE TEMPERATURA AMBIENTE

La regolazione della temperatura ambiente assume una grande im-

portanza in un impianto di riscaldamento e raffrescamento perché si

tratta del mezzo utilizzato dall’utente finale per gestire l ’impianto.

Nel sistema Aluclima è possibile la gestione ambiente per ambiente

(oppure per zone diverse servite dallo stesso collettore) tramite l’in-

stallazione delle teste elettrotermiche sui circuiti dei collettori ter-

mostatizzabili e di termostati (o cronotermostati) negli ambienti.

Qualora la separazione dell’impianto dovesse avvenire collettore per

collettore diventa ragionevole utilizzare delle valvole di zona moto-

rizzate (valvole deviatrici a tre vie) che abbinate ad un cronotermo-

stato o termostato sono in grado di gestire la temperatura ambiente

della zona servita dall’intero collettore in funzione della temperatura

di un ambiente pilota.

Per automatizzare il funzionamento del sistema di regolazione è

utilissimo il MULTIRELÈ che permette il collegamento di termostati

in parallelo (max. 9) mettendo a disposizione un contatto pulito per

l’azionamento automatico di una pompa e/o della caldaia quando al-

meno un termostato è eccitato.

Il contatto pulito è ad azione ritardata per consentire l ’apertura com-

pleta delle teste elettrotermiche e/o delle valvole di zona.

Termostato ambiente

Cronotermostato ambiente est./inv.

testa elettrotermica

valvola di zonaservomotore valvola di zonamultirelè

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CATALOGO TECNICO

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ALUCLIMA®

RAFFRESCAMENTO / DEUMIDIFICAZIONE

VENTILCONVETTORI AD AZIONE DEUMIDIFICATRICEVentilconvettori da parete (mantellati)e incasso, completi di igrosta-to, idonei a svolgere una funzione deumidificatrice e integrativa negli ambienti raffrescati a pavimento.

VENTILCONVETTORI AD AZIONE DEUMIDIFICATRICE

PDEUM 4P D E U MINC 4

PDEUM 6P D E U MINC 6

PDEUM 10P D E U MINC 10

Mantellati

L mm 910 1100 1480

H mm 529 529 529

P inf. mm 230 230 246

P. front. 246 246 246

Peso Kg 26 33 40

Incasso

L mm 545 735 1115

H mm 505 505 505

P inf. front. 225 225 225

Peso kg 18 23 29

Portata d’aria

Vel. 1 m3/h 479 807 910

Vel. 2 m3/h 411 675 775

Vel. 3 m3/h 350 556 670

Vel. 4 m3/h 301 463 580

Vel. 5 m3/h 224 313 435

Vel. 6 m3/h 200 226 390

Potenza tot. in raffreddamento

Vel. 1 kW 2,52 4,43 6,77

Vel. 2 kW 2,24 3,91 5,94

Vel. 3 kW 1,98 3,39 5,27

Vel. 4 kW 1,74 2,95 4,66

Vel. 5 kW 1,33 2,17 3,70

Vel. 6 kW 1,14 1,63 3,37

Potenza sensibile in raffreddamento

Vel. 1 kW 1,99 3,46 4,75

Vel. 2 kW 1,75 3,00 4,14

Vel. 3 kW 1,53 2,56 3,66

Vel. 4 kW 1,34 2,21 3,22

Vel. 5 kW 1,01 1,60 2,53

Vel. 6 kW 0,88 1,18 2,29

Portata d’acqua max l/h 432 761 1163

Perdita di carico max kPa 12 24 20

Potenza tot. in riscaldamento

Vel. 1 kW 5,36 8,82 12,63

Vel. 2 kW 4,76 7,68 11,02

Vel. 3 kW 4,19 6,59 9,72

Vel. 4 kW 3,70 5,69 8,57

Vel. 5 kW 2,90 4,11 6,64

Vel. 6 kW 2,63 3,11 6,01

Portata d’acqua max l/h 470 774 1107

Perdita di carico max kPa 10 21 27

PDEUM 4P D E U MINC 4

PDEUM 6P D E U MINC 6

PDEUM 10P D E U MINC 10

Potenza tot. in riscaldamento

Vel. 1 kW 5,36 8,82 12,63

Vel. 2 kW 4,76 7,68 11,02

Vel. 3 kW 4,19 6,59 9,72

Vel. 4 kW 3,70 5,69 8,57

Vel. 5 kW 2,90 4,11 6,64

Vel. 6 kW 2,63 3,11 6,01

Portata d’acqua max l/h 470 774 1107

Perdita di carico max kPa 10 21 27

Potenza totale in riscaldamento

Vel. 1 kW 3,26 5,36 7,65

Vel. 2 kW 2,89 4,67 6,67

Vel. 3 kW 2,54 4,67 5,88

Vel. 4 kW 2,25 3,45 5,19

Vel. 5 kW 1,76 2,49 4,01

Vel. 6 kW 1,59 1,88 3,63

Portata d’acqua max l/h 432 761 1163

Perdita di carico max kPa 9 20 26

Rese batteria aggiuntiva

Vel. 1 kW 2,07 3,34 4,49

Vel. 2 kW 1,89 3 4,05

Vel. 3 kW 1,71 2,66 3,7

Vel. 4 kW 1,55 2,37 3,37

Vel. 5 kW 1,28 1,84 2,78

Vel. 6 kW 1,19 1,47 2,59

Portata d’acqua max l/h 182 293 394

Perdita di carico max kPa 10 39 5

Rese batteria elettrica

Vel. max kW 1 1,5 3,5

Pressione sonora

Vel. 1 dB 48 52 52

Vel. 2 dB 44 48 48

Vel. 3 dB 40 45 44

Vel. 4 dB 37 42 41

Vel. 5 dB 31 34 35

Vel. 6 dB 30 32 33

Contenuto d’acqua l 1,2 1,8 2,8

Ventilatore centrifugo

Connessioni H2O ingresso 1/2” gas femmina

Potenza assorbita max W 67 129 139

Corrente assorbita max A 0,3 0,56 0,6

Alimentazione 230V - 50Hz

Incasso

L mm 545 735 1115

H mm 505 505 505

P. inf. mm 225 225 225

Peso incasso kg 18 23 29

Dati rilevati alle seguenti condizioni: (1) (2) (3) (4)Temperatura aria ingresso batteria: 27°C b.s. / 19°C b.u. 20°C b.s. 20°C b.s. 20°C b.s.Temperatura acqua ingresso / uscita 7°C / 12°C 70°C / 60°C 50°C -

5) Pressione sonora in camera semianecoica a 1 m fronte ventilatore e ad 1 m dal suolo* Solo in esecuzione speciale (bacinella in lamiera e non in plastica) e solo per le versioni NFCCI.

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ALUCLIMA®

RAFFRESCAMENTO / DEUMIDIFICAZIONE

DEUMIDIFICATORI ISOTERMICIRappresentano la soluzione migliore per potere deumidificare un ambiente senza rischiare di immettere in ambiente correnti di aria eccessivamente fredde.Si tratta di macchine aventi un circuito frigorifero all’interno in grado di generare anche nelle mezze stagioni l’abbattimento di alcuni gradi delle temperature, senza richiedere necessariamente l’utilizzo inte-grativo del chiller.

Durante il periodo di massima richiesta di deumidificazione, il colle-gamento con un chiller garantisce l’immissione di acqua alla tempe-ratura idonea per ottenere un buon livello di deumidificazione.Il compressore interno riscalda l’aria trattata sino a riportarla a tem-perature leggermente più fresche della temperatura di ingresso dell’aria.

Sono disponibili in versione per incasso a parete e a soffitto.

(1) Riferito a: Temp. Ambiente 26°C; umidità relativa 65% con acqua fredda in ingresso a 15°C

(2) Riferito a: Temp. Ambiente 35°C; umidità relativa 80% (3) Riferito a: Valori di pressione sonora rilevati ad 1 m di distanza dall’unità in campo libero secondo ISO3746 e velocità minima del ventilatore

DEUMIDIFICATOI ISOTERMI 25 50

Capacità di deumidificazione (1) l/24h 20,1 48,5

Potenza frigorifera(1) W 1250 3500

Potenza nominale assorbita (1) W 340 700

Potenza masima assorbita (2) W 450 800

Corrente nominale assorbita (1) A 2,5 4,6

Corrente massima assorbita (2) A 2,8 4,9

Portata acqua al condensatore (1) l/h 150 500

Perdita di carico batteria kPa 7,8 34

Portata aria m3/h 250 600

Prevalenza statica utile (velocità max) Pa 35 60

Refrigerante R130a R407C

Pressione sonora (3) dB(A) 37 42

Campo di lavoro temperatura °C 15-35 15-35

Campo di lavoro umidità % 40-99 40-99

Peso kg 37 55

Dimensioni lxpxh mm 580x580x250 580x580x350

Alimentazione V/Ph/Hz 230/1~/50 230/1~/50

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CATALOGO TECNICO

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ALUCLIMA®

SOFTWARE “ALUSOFT “

UNA PROGETTAZIONE ACCURATA E RESPONSABILE RAPPRESEN-TA LA BASE INDISPENSABILE PER UNA CORRETTA APPLICAZIONEIMPIANTISTICA.

A questo scopo, Georg Ficher Pfci, ha creato “ALUSOFT”, pacchetto specifico di aiuto alla progettazione degli impianti a pannelli radianti con prodotti ALUCLIMA.ALUSOFT è stato elaborato sulla base delle Norme UNI EN 1264, che regolano attualmente la progettazione degli impianti di riscal-damento a pavimento. Il pacchetto ALUSOFT, distribuito su richiesta ai progettisti, rappresenta uno strumento validissimo non solo per il progetto ma anche per la stesura del computo metrico.Il pacchetto software sul CD dedicato contiene un programma tabel-lare

Questo programma richiede l’inserimento delle informazioni se-guenti :- tipo di sistema scelto- tipo di solaio e temperatura al di sotto del pannello- temperatura ambiente prevista nei locali- aree dei locali- dispersione termica dei locali- rivestimento previsto nei locali- lunghezza massima circuiti- perdita di carico massima prevista nei circuitirestituendo una soluzione coerente alla normativa (temperatura di mandata, numero dei circuiti, interasse dei tubi dei circuiti, portata).Tale soluzione può essere modificata a piacimento da parte dell’uten-te sulla base dell’esperienza, rendendo lo strumento molto flessibile alle esigenze e necessità progettuali.Il programma lavora in ambiente Windows e consente la stampa su file in estensione .rtf di una dettagliata relazione tecnica nonché del computo metrico dell’impianto.

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ALCUNE REFERENZE

NORDAgriturismo Azienda Agricola Rivetto Sinio CN

Distac. rep. fisioterapia Ospedale S. Lazzaro Alba CN

Scuola elementare comunale Boglietto AT

Borin SNC Asti AT

Casa di Riposo Sant’Antonio Barzio LC

Piscina M. Rivetti Biella BI

OMP Racing Ronco Scrivia AL

Villa privata ex Arbitro Sig. Mughetti Cesenatico FC

Chiesa Parrocchiale S. Giovanni Battista Spilamberto MO

Pinacoteca Faenza FC

Promau Cesena FC

Agriturismo Locanda dei Gagliardi Lugo RA

CENTROVilla in Rignana Vecchia Greve in Chianti FI

Villa Lorenzi Firenze FI

Villa privata ex giocatore Fiorentina Sig. Torricelli Firenze FI

Palazzo Comunale Castiglion d’Orcia SI

Chiesa di San Giovanni San Casciano d/B SI

Monastero San Gerolamo San Gimignano SI

Palazzo Pretorio Prato PO

Piscina Comunale San Giustino PG

Chiesa San Francesco Trevi PG

Museo e Biblioteca Comunale Santa Croce sull’Arno PI

Castello Medioevale Montalbano Eliconia MS

Terme di Saturnia Saturnia GR

Plastica Valmisa Ostra AN

Hotel Villa del Cardinale Norma LT

Agriturismo Podere Laschi Roccalbenga GR

SUDPlanetec SPA Bari

Chiesa Comunità Evangelica Mottola BA

Agriturismo Villa Agreste Ostuni BR

Oratorio SS Elena e Costantino Palermo PA

Nuova Galleria d’arte moderna Restivo Palermo PA

Castello medievale Mussomeli CL

Masseria Mondadori Ostuni BR

Palazzo Abbatellis Palermo PA

Spazio Espositivo Monumentale Palermo PA

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PROVE DI CARICO STATICO

Immagini rappresentative di prove di carico statico effettuatesulla nostra gamma pannelli presso laboratorio esterno

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CATALOGO TECNICO

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CERTIFICAZIONI

UNI-EN ISO 9001:2000

ISO 9001:2000

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