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Numeri standard e banche dati bibliografiche: un binomio indispensabile Simonetta Pillon Informazioni Editoriali IE Ebook Lab Italia – Rimini 3-5 marzo 2011

Simonetta Pillon @ Ebook Lab Italia 2011 - Repertori e banche dati di opere digitali: due approcci

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Una riflessione a due voci sull'idea di un "catalogo generale degli ebook" e quali strategie adottare per la sua creazione. Meglio affidarlo ad una singola "authority" o un un approccio distribuito basato su standard? Una soluzione che tenga conto delle specificità del mercato nazionale o che possa dialogare con analoghi sistemi di altri paesi? E quale ruolo possono svolgere metadati come ISBN e ONIX nel contesto delle opere digitali?

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Numeri standard e banche dati bibliografiche: un binomio indispensabile

Simonetta Pillon Informazioni Editoriali IE

Ebook Lab Italia – Rimini – 3-5 marzo 2011

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Presentazione

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Informazioni Editoriali: la storia [1/2]

§  Informazioni Editoriali nasce nel gennaio del 1985 dalla volontà di Editrice Bibliografica (editore del Catalogo dei Libri in commercio), Messaggerie Libri (il più grande distributore indipendente di libri) e Alcor (produttore di software per le librerie e gli editori).

§ Nei primi anni si occupa di fornire a un gruppo chiuso di editori scolastici i dati relativi alle adozioni dei libri di testo nelle scuole medie inferiori e poi (1986) anche in quelle superiori di tutta Italia; servizio che proseguirà fin nella prima parte degli anni ’90.

§ Già dal 1989 Informazioni Editoriali inizia la pubblicazione di Alice CD, edizione elettronica del Catalogo dei libri in commercio (e, a partire dagli anni ’90, anche di altre opere su CD-ROM come il Catalogo storico della Mondadori, la Bibliografia Nazionale Italiana, l’archivio documentale della Periodici San Paolo, lo Swiss Financial Year Book, Echo ecc.).

§ Nel 1996 apre il sito dedicato al mondo dell’editoria Alice.it che rimarrà attivo fino a tutto il 2004.

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Informazioni Editoriali: la storia [2/2]

§ Nel 1998 apre la libreria on-line Internet Bookshop Italia (ibs.it) che nel 2002 diventa di proprietà esclusiva di Messaggerie Libri.

§ Nel 1999 nasce Arianna, il primo servizio di teleordinazione italiano, un sistema di comunicazione telematico tra gli operatori del sistema editoriale.

§ Dal 2003 i dati di vendita raccolti tramite il servizio Arianna diventano la fonte, elaborata da Eurisko, delle classifiche dei libri più venduti pubblicate dal quotidiano la Repubblica. Gli stessi dati vengono utilizzati prima da Demoskopea e successivamente anche da Nielsen per offrire agli editori un’analisi del mercato editoriale italiano.

§ Nel 2007 viene lanciato Arianna+, la nuova versione arricchita di moltissime funzionalità del servizio avviato nel 1999, che vedrà completare la realizzazione delle sue offerte nel 2009.

§ Nel 2009 nasce iBUK, il portale integrato dei servizi che IE offre al mondo editoriale.

§ Nel 2010 nasce e-kitāb, il catalogo degli e-book in commercio in Italia.

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Standard, metadati e identificatori

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Standard: che cosa sono

§ Con il sostantivo «standard» si definisce un insieme di linee guida, norme e regole che costituiscono il contesto di riferimento condiviso in uno specifico ambito di applicazione.

§ Si possono individuare due principali ambiti di applicazione degli standard:

–  Standard di codifica, che possono riferirsi a formati, specifiche e protocolli, spesso derivanti dall’applicazione di determinate soluzioni tecnologiche (come per esempio l’assegnazione di un identificatore quale l’ISBN o il DOI);

–  Standard di processo, che servono a definire veri e propri «modus operandi» sia all’interno della casa editrice sia in relazione agli altri operatori della filiera.

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Metadati: che cosa sono

§ Dal greco meta (dopo, oltre, spazio temporale) e dal latino data (informazioni), il termine metadata indica informazioni che si riferiscono ad altre informazioni o come più comunemente si dice dati su dati, cioè un insieme di informazioni strutturate che descrivono le caratteristiche dell’oggetto cui si riferiscono (metadati descrittivi).

–  Un esempio di metadati è costituito dalla scheda bibliografica di un libro in biblioteca, che contiene informazioni circa il contenuto e la posizione di un libro: questi sono dati riguardanti i dati nel libro cui si fa riferimento mediante la scheda.

§  L’obiettivo dei metadati è di poter scambiare e comunicare le informazioni, per questo è necessario che il modo in cui tali informazioni vengono espresse sia comprensibile al più vasto pubblico possibile (= standardizzazione).

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Identificatore: che cos’è

§ Un identificatore è una stringa (alfanumerica), un codice, una sequenza di caratteri associato in modo univoco a un oggetto/contenuto: ciò significa che a un identificatore corrisponde uno e un solo contenuto, ma a un contenuto possono essere associati uno o più identificatori.

§ Un identificatore di per sé non dice nulla (o quasi) dell’oggetto cui è associato, per questo agli identificatori sono spesso associati dei metadati, in altri termini l’identificatore diviene uno dei metadati che descrivono l’oggetto.

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Il codice ISBN e il suo utilizzo per gli e-book

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ISBN: che cos’è

§  L’ISBN è senz’altro uno dei numeri standard più affermati nel mondo ed è alla base della quasi totalità delle transazioni commerciali nel sistema editoriale.

§  L’International Standard Book Number è un numero che identifica a livello internazionale in modo univoco e duraturo un titolo o un’edizione di un titolo di un determinato editore.

§ Oltre a identificare il libro, si attribuisce a tutti quei prodotti creati per essere utilizzati come libro. Possono richiederlo le case editrici e tutti quegli enti/fondazioni pubblici o privati che hanno una produzione editoriale.

§ A partire da un codice ISBN si può generare il codice a barre a esso collegato. Viene attribuito come il codice ISBN e utilizzato per la lettura ottica.

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ISBN: la struttura [1/2]

§  L'ISBN - a partire dal 1° gennaio 2007 - è formato da un codice di 13 cifre, suddivise in 5 parti dai trattini di divisione:

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ISBN: la struttura [2/2]

1.  La prima parte è il prefisso di tre cifre che nella rappresentazione a barre del codice ISBN nel sistema GS1 identifica il mondo del libro (978 e in futuro anche 979).

2.  La seconda parte è l'identificativo dell'area linguistica. Identifica il Paese o l'area linguistica dell'editore.

3.  La terza parte è il prefisso editore: identifica l'editore/marchio editoriale.

4.  La quarta parte è il numero identificativo del titolo.

5.  La quinta parte è il numero di controllo, una garanzia contro possibili errori.

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ISBN e e-book: le regole base [1/2]

§  Lo standard stabilisce: le regole che si applicano ai libri cartacei valgono anche per gli e-book.

§  La pubblicazione elettronica deve pertanto essere considerata come un qualsiasi altro formato di pubblicazione.

§  L’editore deve utilizzare i codici disponibili all’interno del proprio/i prefisso/i.

§  L’editore deve registrare l’abbinamento ISBN/e-book. In Italia può farlo sulla piattaforma www.isbn.it o tramite Informazioni Editoriali.

§ Negli e-book l’ISBN deve comparire nella visualizzazione del titolo o nella prima schermata equivalente – per es. la prima schermata visualizzata quando si accede al contenuto e/o quella che contiene le informazioni sul copyright.

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§ Ogni e-book pubblicato e reso disponibile separatamente deve avere un proprio codice ISBN. Pertanto:

–  se la pubblicazione è disponibile in diversi formati (per esempio “.pdf”, “.html”, “.pdb”), a ciascun formato va assegnato un diverso ISBN

–  se versioni di e-book dello stesso formato (per es. ePub) hanno DRM diversi, va assegnato un ISBN distinto per ciascuna versione

§ Al file master non va assegnato l’ISBN a meno che non sia venduto esattamente in quella forma e senza DRM.

§ Se un e-book è venduto solo da un retailer in un formato proprietario che può essere commercializzato solo sulla sua piattaforma (per es. Apple) non è necessario assegnarlo ma è comunque consigliato:

–  per inserire il titolo nei db dei titoli in commercio –  nel caso in cui venisse in futuro commercializzato da altre piattaforme

ISBN e e-book: le regole base [2/2]

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ISBN e e-book: utilità

§ Per l’editore, il corretto utilizzo dell’ISBN: –  consente l’identificazione univoca e la tracciabilità del titolo lungo tutta

la filiera –  garantisce l'apertura del mercato facilitando le transazioni commerciali -

soprattutto quando vengono venduti diversi formati e-book dello stesso titolo attraverso lo stesso canale

–  consente la corretta associazione e quindi la corretta descrizione dell’opera nei database bibliografici e nei cataloghi dei libri in commercio

–  consente l'elaborazione di statistiche di vendita segmentate e in linea con quelle per i libri a stampa

§ Per l’utente finale è essenziale per: –  sapere se un dato e-book è compatibile con un determinato device o

software –  conoscerne caratteristiche e funzionalità (stampare, copiare ecc.)

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ISBN e e-book: se l’editore non lo assegna

§  Se l’editore non assegna un ISBN a ciascun formato di e-book, la piattaforma di vendita o l'aggregatore possono assegnare direttamente gli ISBN ai diversi formati: –  assegnando un proprio prefisso –  assegnando un ISBN dell’editore

§  Ambedue le pratiche sono sconsigliate perché è difficile: –  identificare correttamente l’editore (l’editore dell’e-book sarà diverso

da quello dell’opera cartacea) –  registrare in modo tempestivo e corretto la pubblicazione nelle banche

dati delle Agenzie ISBN –  aggregare nei database dei titoli le informazioni sul prodotto

provenienti dall’editore con quelle sul formato provenienti da aggregatori o piattaforma, in assenza di un elemento identificativo univoco che associ le informazioni

–  se la piattaforma assegna ISBN dell’editore il rischio è di utilizzare codici già assegnati. Deve essere l’editore ad assegnare l’ISBN!

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ISBN e Apps

§  L’applicazione è una combinazione di testo, altri contentuti e software.

§ Può essere assegnato l’ISBN alle Apps a condizione che ci sia una componente testuale di rilievo.

§ Se in una apps l'elemento software è differente - perché destinata a diversi sistemi operativi - ogni versione dovrebbe avere un suo ISBN.

§  Le apps vendute unicamente su una piattaforma (per es. quelle per iPhone) possono non avere l'ISBN, ma è comunque consigliato nel caso in cui venissero in futuro commercializzate anche da altri.

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ISBN-A, DOI, ONIX, ISTC

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ISBN-A: che cos’è

§  L'ISBN-A è un ISBN potenziato, immediatamente utilizzabile in rete come link persistente per l’accesso diretto alle informazioni e ai servizi online collegati a un titolo.

§  L’ISBN-A (cioè l’ISBN azionabile) è un servizio reso possibile dal DOI® nel quale un ISBN già assegnato è espresso all’interno del Sistema DOI.

§  Il sistema DOI® (Digital Object Identifier) offre un identificatore persistente azionabile da utilizzare su reti digitali.

§  L’ISBN-A è costruito incorporando un ISBN nella sintassi permessa da DOI, per esempio:

–  10.97812345/99990

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ISBN-A: sintassi

§  La specifica della sintassi, partendo da sinistra, è:

–  Prefisso assegnato al Sistema DOI = "10."

–  ISBN (GS1): prefisso per il mondo del libro = "978" o "979"

–  Prefisso dell’editore ISBN (ingloba anche il prefisso nazionale/ linguistico) = stringa numerica a lunghezza variabile da 2 a 8 cifre

–  Identificatore numerico del titolo ISBN e codice di controllo (check digit) = stringa numerica di lunghezza variabile da 8 a 2 cifre

–  Divisore tra prefisso e suffisso = "/" §  Note:

–  La lunghezza totale del prefisso per il mondo del libro più l’identificatore numerico del titolo ISBN e il codice di controllo sarà sempre pari a 13 cifre.

–  Il codice di controllo dell’ISBN rimane invariato; il sistema DOI non utilizza codici di controllo.

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ISBN-A: i vantaggi

§  L’editore sceglie quali risorse e servizi associare all’ISBN-A.

§  L’utente clicca sull'ISBN-A e accede a tutte le risorse scelte dall'editore, comprese tutte le versioni in commercio di quel titolo (ebook formato epub, pdf ecc.).

§  L’editore aggiorna nel tempo le informazioni e i servizi associati all’ISBN-A.

§  L’ISBN-A si aggiorna dinamicamente e in modo automatico.

§  L’ISBN-A ha una gestione intuitiva, integrata nella procedura di registrazione dell’ISBN.

§  L’ISBN-A, ovunque venga citato - all’interno del sito web dell’editore o su piattaforme di terzi - garantisce all’editore il completo controllo sulle informazioni.

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ISBN-A: esempio di utilizzo [1/2]

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ISBN-A: esempio di utilizzo [2/2]

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DOI: che cos’è

§  Il DOI (Digital Object Identifier) è una stringa alfanumerica univoca composta di due parti: il prefisso e il suffisso, per es.:

10.1390/gdl0508_NT_metadati

–  10.1390 è il prefisso, composto da una prima parte che identifica la stringa come un DOI (10) e una parte che identifica il registrante (1390), analogamente a quanto fatto dall’ISBN: il prefisso è assegnato dall’Agenzia di registrazione DOI al registrante;

–  gdl0508_NT_metadati è il suffisso, che identifica il singolo oggetto: è deciso e assegnato dal registrante.

§  La combinazione di prefisso e suffisso assicura l’univocità dell’identificatore a ogni pubblicazione cui è assegnato un DOI.

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DOI: metadati

§ Quando un editore (o un content provider) registra un DOI su un contenuto, contestualmente ne fornisce anche i metadati associati: DOI – Primary URL – Titolo – Autore – Editore – Data di pubblicazione – Luogo di pubblicazione – Formato

§  Il DOI è un codice stupido (dumb number) che identifica qualsiasi tipo di contenuto in ambiente digitale.

§  Il DOI è uno standard per l’identificazione persistente di qualsiasi forma di proprietà intellettuale in ambiente digitale.

§  Il DOI identifica in modo univoco un oggetto e lo segue nel suo ciclo di vita.

§  Il DOI può essere utilizzato per creare citazioni persistenti di risorse on line: se un documento viene spostato da una pagina web a un’altra (cambia la sua URL) tutte le citazioni create utilizzando il DOI non dovranno essere riscritte, perché basate sul DOI stesso e non su una URL.

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DOI: caratteristiche

§  Il DOI è azionabile: ciò significa che se utilizzato in ambiente di rete il DOI funziona come un link persistente a informazioni riguardanti l’oggetto identificato.

§  Il processo che dal DOI porta all’oggetto o alle informazioni si chiama risoluzione (resolution), da cui le brutte espressioni: “il DOI risolve a…” e “a cosa fai risolvere il DOI?”. La tecnologia che consente al DOI di essere azionabile si chiama Handle System e consiste di DOI + Primary URL.

§  “Ciò che il DOI identifica” e “ciò a cui il DOI risolve” sono due concetti differenti: è possibile che un DOI non risolva all'oggetto identificato (per esempio il full text di un articolo), ma semplicemente alle relative informazioni stabilite dall'editore/content provider (per esempio l’abstract dell’articolo). Oppure l’articolo potrebbe essere accessibile solo a pagamento e quindi il DOI potrebbe portare al carrello degli acquisti; oppure l’articolo potrebbe essere accessibile solo agli abbonati e il DOI portare a una pagina di log in.

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DOI: come si usa

§ Per risolvere un DOI basta scrivere nella barra degli indirizzi di un qualsiasi browser la stringa "http://RA HANDLEPROXY/" seguita dal DOI, per es.:

–  http://dx.medra.org/10.1390/gdl0508_NT_metadati http://dx.publications.europa.eu/10.1390/gdl0508_NT_metadati http://dx.doi.org/10.1390/gdl0508_NT_metadati

§ Oppure usare il DOI Resolver sui siti delle Agenzie di Registrazione DOI (per es. www.medra.org).

§ Per citare un DOI basta scrivere “doi:” seguito dal DOI, per es.: –  Andrea Marcante, Marco Negri, Metadati, meglio gestirli, Giornale della

Libreria, 05, 2008, doi: 10.1390/gdl0508_NT_metadati § Se la citazione viene fatta su pubblicazioni cartacee, il lettore dovrà poi

risolvere il DOI nel browser o con il DOI Resolver. § Se la citazione viene fatta su pubblicazioni on line è necessario fare i link in

HTML con la sintassi DOI e il lettore dovrà solo cliccare per risolvere il DOI.

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DOI: esempio di utilizzo 1/2

Utilizziamo il DOI resolver

presente sul sito www.medra.org

per risolvere il DOI 10.3233/AIS-2009-0004

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DOI: esempio di utilizzo 2/2

Il codice risolve a una pagina sul sito di IOS Press con la scheda informativa sull’articolo «The

role of spoken language dialogue

interaction in intelligent

environments» e i link ai file PDF e

html con il full-text dell’articolo

stesso.

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ONIX for Books: che cos’è

§ ONIX è un formato standard per la comunicazione di informazioni bibliografiche e commerciali lungo tutta la catena del valore dei contenuti (editori, distributori, aggregatori, DB bibliografici, canali di vendita), in grado di rendere disponibili tali informazioni a tutti gli attori coinvolti in modo veloce e affidabile.

§ ONIX fornisce ad aggregatori e canali di vendita un mezzo per processare in modo automatico le informazioni sui contenuti e consente di rendere disponibili le informazioni al cliente finale più velocemente e in modo “certificato”.

§ ONIX non è un linguaggio di marcatura o di programmazione, né un identificatore.

§ ONIX è un formato standard (completo e di buona diffusione) di comunicazione di dati bibliografici e commerciali espressi secondo la sintassi XML.

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ONIX for Books: struttura

1.  Identificativo, tipo e origine del record 2.  Codici identificativi del prodotto 3.  Tipologia di prodotto 4.  Parti del prodotto 5.  Serie 6.  Titolo 7.  Responsabilità 8.  Congressi 9.  Edizione 10.  Lingua 11.  Estensione del prodotto e altri contenuti 12.  Soggetto del prodotto 13.  Destinatari del prodotto

Raggruppamenti logico-semantici degli elementi ONIX 3.0 che costituiscono un record prodotto

14.  Descrizioni e altri testi accompagnatori 15.  Riferimenti a contenuti di terze parti 16.  Collegamenti a materiale di supporto 17.  Premi 18.  Dettagli del contenuto 19.  Editore 20.  Stato del prodotto, date e copyright 21.  Diritti territoriali e altre restrizioni alla

vendita 22.  Opere correlate 23.  Prodotti correlati 24.  Mercato 25.  Dettagli del mercato 26.  Dettagli sulla fornitura

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ISTC: che cos’è

§  L’ISTC (International Standard Text Code) è un sistema di identificazione per opere testuali. È destinato fondamentalmente a editori, agenzie bibliografiche, rivenditori, biblioteche e agenzie di gestione dei diritti.

§ Ogni ISTC è un numero standard unico assegnato da un sistema di registrazione centrale a un’opera testuale nel momento in cui un insieme di informazioni riguardanti quell’opera (i metadati) vengono inseriti nel sistema.

§ Nel caso in cui un altro, identico, record di metadati sia già stato registrato (per esempio da un altro editore nel caso di un’opera fuori diritti), il sistema supporrà che la richiesta faccia riferimento alla stessa opera e proporrà a chi sta eseguendo la registrazione di utilizzare l’ISTC con i metadati identici (o quasi identici) già registrati nel sistema.

§ Un ISTC non “appartiene” a un singolo editore o autore, piuttosto “appartiene” all’opera che identifica. Questo significa che lo stesso ISTC deve essere utilizzato per identificare lo stesso contenuto anche quando è stato pubblicato da un altro editore e/o in formati di pubblicazione diversi.

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ISTC: a cosa serve

§  L’ISTC permette di:

–  raggruppare prodotti differenti contenenti la stessa opera, pubblicata in differenti edizioni o formati e/o da editori diversi.

–  collegare tra loro l’opera “originale” e le opere “derivate” specificando la tipologia del collegamento (per es. edizione abbreviata, annotata, critica, rivista, tradotta, adattata ecc.).

–  aumentare la visibilità di libri e altre pubblicazioni scritte: invece di dover conoscere tutte le edizioni di un’opera, è sufficiente che l’utente ne conosca una e poi utilizzi l’ISTC per trovare tutte le altre.

–  effettuare ricerche più precise: quando una pubblicazione ha un titolo condiviso o simile a quello di un’opera completamente diversa, utilizzando come filtro l’ISTC la lista dei risultati può essere ridotta in modo tale da includere in modo esatto solo l’opera desiderata.

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ISTC: usi possibili

§ Migliorare la gestione delle collezioni delle biblioteche e le analisi delle vendite e dei prestiti:

–  I sistemi bibliotecari possono collocare le pubblicazioni automaticamente in modo semplice e accurato, anche quando hanno titoli diversi, se il record di catalogo contiene l’ISTC.

–  Le analisi dei dati di vendita e le analisi dei prestiti in biblioteca possono essere condotte a livello dell’opera invece che solo a quello dell’edizione.

§ Questo risolve il problema di inserire un valore alle vendite totali di edizioni multiple, o il numero totale di prestiti anche quando una o più librerie possiedono diverse edizioni di una pubblicazione.

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Un esempio dell’importanza dell’uso degli standard:

e-kitāb, la base dati degli e-book

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e-kitāb: che cos’è

§  Informazioni Editoriali ha realizzato un nuovo database specifico per gli e-book chiamato e-kitāb, con l’obiettivo di contenere l’intero catalogo degli e-book italiani in commercio.

§ e-kitāb permette di gestire tutte le informazioni bibliografiche e commerciali peculiari per questa tipologia di prodotto:

–  il formato dell’e-book (PDF, EPUB ecc.)

–  il tipo di protezione (nessuna, DRM, filigrana digitale ecc.)

–  le limitazioni all’utilizzo delle funzionalità di Anteprima, Stampa, Copia e incolla, Condivisione, Testo parlato (permesso si/no e tipo di limite)

–  il numero di pagine e la dimensione in Mbyte del file

–  le piattaforme che distribuiscono l’e-book

–  i link a risorse online collegate (ISBN-A, widget ecc.)

–  il collegamento con il libro (o i libri) di cui l’e-book è la versione digitale

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e-kitāb: il valore dell’ISBN 1/2

§ Esattamente come per le edizioni cartacee, gli e-book immessi sul mercato dovrebbero avere un loro ISBN e i loro metadati dovrebbero essere registrati presso l’Agenzia ISBN per l’area di lingua italiana.

§ ATTENZIONE! Senza ISBN: –  la numerazione non standard apposta dall’editore o dalla piattaforma

di vendita non può essere utilizzata al di fuori del proprio sistema perché NON univoca

–  chi produce il catalogo è obbligato ad assegnare una numerazione univoca propria

–  la coesistenza nel catalogo di codici standard e non standard rende più difficile raggruppare e fornire agli utenti informazioni omogenee e garantire la stessa qualità nella descrizione e nella catalogazione dei titoli

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e-kitāb: il valore dell’ISBN 2/2

§ L'invio costante e tempestivo dei dati relativi agli e-book garantisce agli editori la presenza dei propri titoli nei cataloghi bibliografici e la loro trasmissione ai principali operatori del settore, rappresentando quindi un importante strumento per la vendita e diffusione dei propri titoli.

§ ATTENZIONE! Senza ISBN: –  si allungano i tempi di aggiornamento del catalogo (il titolo dovrà essere

ricercato e identificato manualmente) –  l’aggiornamento è più impreciso e, nel caso di titoli simili o di prodotti

identici ma con diverso formato, si rischia di aggiornare il prodotto sbagliato e di trasmettere informazioni non corrette lungo tutta la filiera editoriale

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Rimini, 3-5 marzo 2011 Ebook Lab Italia 39/40

e-kitāb: flussi IE – piattaforme – editori

§  Informazioni Editoriali e l’Agenzia ISBN hanno un rapporto di collaborazione e di scambio dei dati che prevede che tutto ciò che viene registrato presso l’Agenzia sia poi fatto pervenire a Informazioni Editoriali e viceversa.

§ Anche per i libri elettronici, quindi, gli editori possono ottemperare ai loro obblighi di registrazione presso l’Agenzia ISBN inviando i dati indifferentemente all’Agenzia stessa oppure a Informazioni Editoriali.

§  Il flusso IE/Agenzia ISBN e/o l’eventuale flusso informativo con le piattaforme distributive non è sostitutivo della relazione con gli editori ma – ove attivato – permette di semplificare, migliorare e rendere più efficiente la ricezione del dato relativo agli e-book.

§ Come già accade per la produzione cartacea, Informazioni Editoriali manterrà – ove necessario e gradito all’editore – un rapporto diretto con le case editrici italiane anche per quanto riguarda le pubblicazioni digitali.

Qualunque sia il flusso informativo, per essere presenti nel catalogo con i propri titoli completi e aggiornati, bisogna attribuire agli e-book un ISBN!

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Rimini, 3-5 marzo 2011 Ebook Lab Italia 40/40

Grazie dell’attenzione

Simonetta Pillon Informazioni Editoriali

[email protected]