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ÂVenice Regional Seapower Symposium for the Navies of the Mediterranean and Black Sea Countries

Si ringrazia per il supporto fornito all’intera ... · della geopolitica mondiale, nel cui ambito il nostro Paese è chiamato ad assolvere importanti impegni ver-so la comunità

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ÂVenice Regional Seapower Symposium for the Navies of the Mediterranean

and Black Sea Countries

Foto: L’Antico Arsenale di Venezia, ingresso principale marittimo The Venice Ancient Arsenal, maritime main entrance

Si ringrazia

per il supporto fornito all’intera manifestazione

Many thanks for its sponsorship of the global event

CONTENTS

Keynote Speech 6

Dialogue and Cooperation 8

Invited Navies 14

Virtual Regional Maritime Traffic Centre 16

Participation Map 18

Venice RSS Logo 24

SOMMARIO

Introduzione 6

Dialogo e Cooperazione 8

Marine invitate 14

Virtual Regional Maritime Traffic Centre 16

Cartina delle partecipazioni 18

Logo del RSS di Venezia 24

`tÜ|Çt `|Ä|àtÜx \àtÄ|tÇt \àtÄ|tÇ atäç

E’ parere dei maggiori

studiosi di strategia glo-bale che i primi decenni di questo secolo saranno

caratterizzati da una continua crescita demografica, concentrata in Asia e in Africa, che richiederà un mas-sivo incremento della produzione economica mondiale cui faranno seguito competizioni per le risorse energe-tiche e naturali, cambiamenti dei processi naturali de-gradazione ambientale, intensi movimenti migratori con l’acuirsi delle situazioni di crisi in atto ed il verosi-mile incremento del livello di conflittualità. Tali fattori richiedono quindi che i Paesi e le Organiz-zazioni Internazionali elaborino pro-attivamente strate-gie che tengano conto della crescente importanza dell'ambiente marittimo dal punto di vista geopolitico, economico ed energetico. Ciò si rivela particolarmente importante per la regione mediterranea, le cui peculiarità geopolitiche storiche ed economiche la rendono, a dispetto di una contenuta estensione geo-grafica una del-le aree cruciali per la stabilità globale. L'Italia, al cen-tro di un bacino così critico, ne-cessita quindi di promuovere una strategia marit-

Ammiraglio Luigi BINELLI MANTELLI,

Capo di Stato Maggiore

della Marina Militare

Admiral Luigi BINELLI MANTELLI

Chief of the Italian Navy

The first decades of this century will see a continuous increase in demographic growth, according to the most leading global strate-gy experts. Concentrated in Asia and Africa, the growth will require a massive increase in the world’s economic output and will be followed by competitions for energy and natural resources; changes in natural pro-cesses and environmental degradation; in-tensive migration flows induced by the es-calation of current crises and a likely in-crease in the number of conflicts. These factors require that countries and in-ternational organizations proactively draw up strategies taking into due consideration the increasingly decisive role played geopo-litically, economically, and energetically by the maritime environment. That is all the more important within the Mediterranean region. Its historical and eco-

nomic geo-political dis-tinctive fea-tures turn this basin, despite its limited geo-graphical extension, into one of the most crucial area

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for global stability. Located in the middle of this crucial basin, Italy therefore requires an ad hoc maritime strategy to seize the opportunities offered by new scenarios and thereby make its own contribution to security, stabilization, and peaceful and sustainable development with-in the area, in accordance with the manifold cultures, national sensibilities, and political visions. Activities designed to foster stability and security in the Euro-Mediterranean region are always topical within the world geopoli-tics, where Italy is called upon to fulfill im-portant commitments towards the interna-tional community, thereby making a contri-bution proportional to what has been re-quested. Italy, a medium-sized regional sea power

boasting a 8,000 km long coast-line, a mari-time cluster equivalent to 2,7% of its GDP, the 12th world’s merchant fleet, is cru-cially de-pendent up-on sea-borne transporta-tion and

plays a key role within the international community. Against this backdrop, the Ital-ian Defense, and especially the Italian Na-vy, are entrusted with upholding and tangi-bly defending national interests on the sea, which is made possible, among other things, by fulfilling widely shared security- and defense-related objectives in the Mediterra-nean. Translating the intertwining principles of

tima focalizzata sulla regione mediterranea, per coglie-re le opportunità offerte dai nuovi scenari e contribuire alla sicurezza, alla stabilizzazione e allo sviluppo paci-fico e sostenibile nell’area, nel rispetto di molteplici culture, sensibilità nazionali e visioni politiche. Le attività rivolte alla stabilità e sicurezza della regione euro-mediterranea sono sempre attuali negli sviluppi della geopolitica mondiale, nel cui ambito il nostro Paese è chiamato ad assolvere importanti impegni ver-so la comunità internazionale, fornendo quindi un con-tributo esprimibile nella dimensione richiesta. L’Italia, con la sua dimensione di media potenza marit-tima regionale con 8.000 km di costa, un contributo del cluster marittimo pari al 2.7% del PIL nazionale, titola-re della 12^ flotta mercantile mondiale, ha una cruciale dipendenza dal trasporto via mare ed un importante ruolo svolto nella comunità internazionale. In quest’ot-tica la Difesa e, in particolare la Marina Milita-re, ha il compi-to istituzionale di sostenere e difendere con-cretamente gli interessi nazio-nali sul mare anche attraver-so la realizza-zione di una profonda con-divisione di obiettivi comuni di sicurezza e difesa nell’area medi-terranea. Interpretando a pieno il binomio “Dialogo e Coopera-zione”, i lavori delle edizioni del Regional Seapower Symposium hanno sempre creato un clima favorevole, a beneficio della condivisione di obiettivi comuni e di percorsi condivisi anche in prospettiva trans-regionale. La tradizionale propensione alla cooperazione, tipica

“Dialogue and Cooperation” into practice, the sessions of the Regional Seapower Symposium past editions have always promoted a climate favorable to objective-sharing and the design of agreed approaches in a trans-regional perspec-tive as well. Navies’ long-held cooperation attitude has been pivotal in promoting new ideas, expanding col-laboration programs underway, and forging ef-fective relations in various maritime contexts. “Dialogue and Cooperation” is the formula which best describes the tangible contribution that participating Navies have provided to all the

Venice Regional Seapower Sym-posium previous editions. Ensuring Home-land Security and Defense as well as helping solve interna-tional crises are the most de-manding chal-lenge indistinc-tively involving the Armed Forc-es of all coun-

tries. Joint efforts and cooperation are the key ingredi-ents for pursuing stability and security as testi-fied by recent NATO’s intervention in Libya, the anti-piracy or Humanitarian Assistance pro-grams whereby a number of Navies was en-gaged in a range of missions emphasizing the distinctive features of the naval instrument: pro-jectability, logistics autonomy, and deployment flexibility. That is why the need to coordinate Navies with other agencies entrusted, for which-ever purpose, with delivering security and safe-guarding national interests is a topicality, espe-cially in the European Union. Although the need for a more effective integration of civilian and military resources in crisis management is – at least theoretically – widely acknowledged, co-operation programs and coordination strategies

delle Marine, ha aperto la strada alla promozione di nuove idee, all’ampliamento delle collaborazioni esistenti ed alla costruzione di efficaci relazioni nei vari contesti marittimi. “Dialogo e Cooperazione” è considerata la formula vincente che descrive il con-creto contributo fornito dalle Marine partecipanti a tutte le edizioni del Regional Seapower Symposium di Venezia. Garantire la Sicurezza e la Difesa del proprio Paese e contribuire alla risoluzione delle crisi internazio-nali rappresentano la sfida più impegnativa che ve-de coinvolte indistintamente le Forze Arma-te di tutti i Pae-si. La sinergia degli sforzi e la cooperazione sono gli ingre-dienti indispen-sabili per il conseguimento della stabilità e della sicurezza; ne sono un esempio il recente intervento della Nato in Libia e l’attività di contrasto al fenomeno della pirateria o di Humanitarian Assistance che hanno visto operare numerose Marine in una varietà di missioni che hanno esaltato le peculiarità tipiche dello strumento navale: proiettabilità, autonomia logistica, flessibili-tà di impiego. Per questo motivo rimane estrema-mente attuale la necessità di rapportare l’operato delle Marine con le altre entità statuali impegnate, a qualsiasi titolo, a garantire la sicurezza e la salva-guardia degli interessi nazionali. Ciò è evidente so-prattutto nel contesto dell’Unione Europea dove l’opportunità di una maggiore integrazione delle risorse civili e militari nell’affrontare la gestione delle crisi è ampiamente riconosciuta, almeno con-

cettualmente, ma necessita di un costan-te e continuo supporto ai meccanismi di 6

cooperazione e di strategie sinergiche, anche al fine di evitare sprechi di risorse. Il prossimo Regional Seapower Symposium (RSS) di Venezia, traendo spunto dalle differenti esperienze nazionali in questi ambiti, potrebbe evidenziare ulteriori margini di valore aggiunto che le Marine possono apportare in termini capa-citivi ed intellettuali. Il Simposio di Venezia rappresenta un’occasione di incontro offerta ai principali leader del settore marittimo per discutere ed affrontare, congiunta-mente, problematiche di interesse comune per la sicurezza, la stabilità e lo sviluppo sostenibile dei nostri mari. Nel corso delle sue edizioni, il Simposio di Vene-zia ha visto riunirsi i Capi di Stato Maggiore delle Marine che operano nel “Mediterraneo Allargato” e nei mari più prossimi, autorevoli rappresentanti delle principali organizzazioni marittime ed inter-nazionali e diversi altri protagonisti ed attori im-pegnati nello scenario della Sicurezza Marittima.

need to be constantly strengthened if, among other things, waste of resources is to be avoided. The next edition of the Venice Regional Sea-power Symposium, by drawing upon distinc-tive national experiences, may identify fur-ther added value that Navies may provide in terms of both capabilities and doctrines. The Venice Symposium is an opportunity for the top maritime/naval leaders to gather and jointly debate issues concerning security, sta-bility, and sustainable development of our seas. Over the past editions, the Venice Symposi-um gathered the Chiefs of Navies of the “Wider Mediterranean” and adjacent seas, prominent representatives of the main mari-time and international organizations, and a number of other stakeholders committed to delivering Maritime Security.

1. Sicurezza Internazionale – Dialogo e Cooperazione, la diplo-mazia preventiva

L’esigenza di tutelare i diritti umani, di garantire la sicurezza e la libera circolazione sui mari, di legare le strategie di costruzione della pace alla lotta alla povertà ed alla cooperazione allo sviluppo, coinci-de con l’obiettivo, sempre più avvertito a livello internazionale a partire dagli anni ‘90, di sviluppare strumenti di prevenzione e stemperamento delle tensioni sociali e delle conflittualità. La filosofia della diplomazia preventiva (“Dialogo e Coopera-zione”), rispetto alle procedure che regolano i rap-porti tra gli Stati (competenza della diplomazia classica), supera gli approcci tradizionali della poli-tica internazionale ed è determinante a favore della “prevenzione”, identificabile nella capacità di intui-re, anticipare e stemperare le tensioni potenzial-

mente generatrici di conflittualità. Tale traguardo è il frutto di un intenso lavoro di sistematico mantenimento di contatti e scambi che facilitino una reciproca conoscenza e fiducia fra Stati e fra Governi, finalizzate al riassorbimento delle spinte destabilizzanti attraverso strumenti di collaborazione, cooperazione e condivisione degli obiettivi.

2. Il valore del confronto e del dialogo Il concreto contributo italiano

La promozione del confronto e del dialogo tra culture, dello sviluppo sociale, umano ed economico, hanno da sempre

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UNITED NATIONS

1. International Security – Dialogue and Cooperation, the pre-ventive diplomacy

Upholding human rights, ensuring security and free movement on the seas, binding peace-building, fight against poverty, and development cooperation-related strategies under a single um-brella are all needs that accord with the objective of developing ad hoc instru-ments for preventing and mitigating so-cial tensions and conflicts; an objective that, since the Nineties, has been in-creasingly felt internationally. In com-parison with the procedures informing relations among States (classic diploma-cy), the philosophy associated with pre-ventive diplomacy (Dialogue and Coop-eration) overcomes the long-established approaches of international politics, at-taching great importance to “prevention”, understood as the capacity to anticipate and mitigate tensions that may fuel conflicts. This goal is the result of a systematic hard work in maintaining contacts and exchanges designed to enhance mutual knowledge and trust among States and Governments and to reabsorb destabilising forces through collaboration, cooperation, and objective-sharing.

2. The role played by debate and dialogue – The tangible Italian contribution

By virtue of their strategic importance, the promotion of debate and dialogue between cultures as

Boutros-Ghali, Klaus Schwab, Flavio Cotti World Economic Forum Annual Meeting 1995

ricevuto grande attenzione dalle organizzazioni sovranazionali, per la loro importanza strategi-ca. Il modello europeo di confronto e dialogo è un punto di riferimento importante. Gli Stati europei, sono da sempre stati impegnati, attraver-so le loro politiche nazionali, a pro-muovere il dialogo interculturale. L’Europa della diversità, della con-divisione e del dialogo è un modello internazionale di pace e il nostro Paese è da sempre un tassello fon-damentale in tale contesto. Non bastano, difatti, normative e misure dogmatiche strutturali per la regolamentazione delle convivenze, è necessario un contributo sistemico per la crescita della cultura della condivisione di obiettivi di vita, del confronto e del dialogo. Non ci può essere sicurezza duratura senza incontro, confronto e dialogo. In particolare, l’attenzione e l’interesse della Difesa italiana nell’operare, congiuntamente con altri attori istituzionali di pari livello, competenti in materia, è testimoniata dalle molteplici iniziative di partenariato e scambio attualmente operanti: dai Protocolli d’Intesa agli Accordi Tecnici Internazionali come risorsa di dialogo e cooperazione, di pace e di fiduciosa conoscen-za tra i popoli, vero pilastro portante della Sicurezza Internazionale. Propriamente contestualizzato nel tema della cooperazione e della proiezione internazionale della nostra identità culturale, si evidenzia il ruolo svolto dalla Marina Militare Italiana.

3. L’impegno della Marina Militare italiana nella geopolitica globale

“Dialogo e Cooperazione” rappresentano, infatti, l’elemento catalizzante di tutte le attività del-la Marina Militare Italiana, nello sviluppo di un efficace contributo al concetto strategico della Difesa, che vede le Forze Armate assolvere a funzioni di Homeland Defence and Security e garantire capacità expeditionary. In ambito marittimo, ciò si sostanzia nello sviluppo di una Sorveglianza Marittima Integrata e della Proiezione di Capacità dal Mare e sul Mare: la combi-nazione di tali funzioni, tipiche delle Marine, può e deve costituire una solida base per il mi-glioramento delle condizioni di Sicurezza Internazionale ed in particolare nel “Mediterraneo Allargato”, area strategica di interesse nazionale ma non solo. La capacità di relazionarsi in modo franco e disponibile con i paesi costieri del bacino ha pre-

miato, sul piano bilaterale, lo sforzo fatto dalla Forza Armata che può vantare una co-10

well as social, human, and economic develop-ment has always gained the attention of suprana-tional organizations. The European model of debate and dialogue is a key point of reference. In forging their national policies, European states have always been com-mitted to promoting dialogue between cultures. An Europe based on diversity, cohesion, and dialogue is an international model of peace in which Italy has always played a fundamental role. Pieces of legislation and inflexible structural measures are not enough to guarantee cohesion; a comprehensive approach is needed to promote an increasingly favorable attitude towards life objectives-sharing, debate, and dialogue. With-out debate and dialogue, no permanent security is possible. Remarkably, the Italian Defense’s interest in cooperating with other qualified and equivalent institutional stakeholders, is proved by manifold partnerships and exchanges underway span-ning from Memoranda of Understanding to International Technical Agreements. They are a resource for dialogue and cooperation, peace and trustful knowledge among peoples, the real cornerstone of International Security. In cooperating and projecting Italy’s cultural identity internationally, decisive has been the role played by the Italian Navy.

3. The Italian Navy’s commitment in global geopolitics

Dialogue and Cooperation are the catalyst for all the work done by the Italian Navy in effec-tively complying with the Italian Defense strategic concept whereby Italian Armed Forces provide Homeland Defense and Security as well as expeditionary capabilities. In the maritime field, that translates into an Integrated Maritime Surveillance as well as the Projection of Ca-pabilities from the Sea and on the Sea. Traditionally performed by Navies, these intertwining functions are the potential and necessary solid foundation for enhancing International Securi-ty, especially in the Wider Mediterranean, a strategic area of not solely Italian interest. The ability of forging frank and flexible relations with Mediterranean coastal countries has rewarded, on a bilateral level, the efforts made by the Naval Service, which can boast an ef-fective and tangible cooperation based on a shared approach to major maritime-related chal-lenges. However, it is at a multilateral level that the most effective instruments can be identified to

struttiva cooperazione, concreta nei risultati e caratterizzata da un approccio comune alle pro-blematiche di maggior interesse nel campo marittimo. Ma è nel contesto multilaterale che si individuano le forme più adeguate per il conseguimento di quella che è tecnicamente definita “interoperabilità”: le iniziative multilaterali, infatti, si basano sempre su esigenze comuni a più attori e sulla condivisione di approccio e obiettivi. Tale condivisione, consente ai Paesi e alle Marine di confrontarsi efficacemente con la com-plessità degli scenari moderni e di massimizzare la Sicurezza Marittima negli spazi di interesse comune in un ambito che per pluralità di attori, sistemi e modalità di lavoro, richiede a tutti di operare con flessibilità ed iniziativa, per il raggiungimento sinergico degli obiettivi. Come già accennato, la Marina Militare partecipa come partner di riferimento alle più svariate iniziative di cooperazione originate da altri ma al contempo ha saputo sviluppare numerose

autonome proget-tualità di succes-so. La prima in ordi-ne di tempo è l’ADRION, Ini-ziativa Adriatico-Ionica, avviata nel 2004, che rappresenta un valido modello, funzionale alla stabilità di una regione, attraver-so l’acquisizione di un livello di reciproca confi-denza più che

soddisfacente che insieme alla condivisione di esperienze e addestramento rappresenta il valo-re aggiunto della cooperazione internazionale, anche in un’area caratterizzata nel recente pas-sato da profonde instabilità, e nella quale certe forme di collaborazione militare, non più tardi di una decina d’anni fa, potevano apparire irrealizzabili. L’ADRION, per gli esperti un case study molto interessante, è stata capace di trasformare rapidamente le idee in azioni: a meno di 18 mesi dall’avvio dell’Iniziativa, le Marine di Albania, Croazia, Grecia, Italia, Montenegro e Slovenia sono state capaci di organizzare una prima esercitazione congiunta, con impiego ef-fettivo di forze navali, momento fondamentale anche per il consolidamento delle allora aspira-zioni di alcuni di questi Paesi ad entrare nella NATO, aspirazioni già concretizzatesi per Alba-nia, Croazia e Slovenia e prossime a realizzarsi anche per il Montenegro. Un ulteriore proficuo esempio è rappresentato dall’“Iniziativa 5+5” – con la partecipazione di

Algeria, Libia, Mauritania, Marocco e Tunisia insieme a Francia, Italia, Malta, Porto-

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VIII Venice Regional Seapower Symposium participants

achieve what is technically defined as “interoperability”. Multilateral initiatives have always been based on needs felt by a number of stakeholders and on an approach and objective-sharing. Sharing enables both countries and Navies to deal effectively with the complex modern-day scenarios and to optimize maritime security in the areas of common interest in a field where – on the ac-count of the large number of stakeholders, work systems, and methods – the flexible and pro-active contributions are de-manded of all parties to jointly pursue objectives. As mentioned above, the Italian Navy has joined, as partner of reference, manifold cooperation initiatives designed by other parties. At the same time, however, the Italian Navy has also been capable of autonomously developing a number of successful projects. The first chronologically was the ADRION, the Adriatic-Ionian Initiative. Launched in 2004, it has served as a good model. It has fostered regional stability by enabling members to achieve a more than satisfactory degree of mutual knowledge. Coupled with experience-sharing and the design of training programs, mutual knowledge is the added value provided by international cooperation, even in an area, beset by profound instabil-ity in the recent past, where certain forms of military collaboration would have been unattaina-ble only a decade ago. Regarded by experts as a very interesting case study, the ADRION has been able to rapidly translate ideas into practice. In less than 18 months from its launch, the Navies of Albania, Croatia, Greece, Italy, Montenegro, and Slovenia were able to devise their first joint exercise where naval forces were deployed. The exercise was pivotal in further strengthening these countries’ applications for NATO membership. Albania, Croatia, and Slo-

venia have already joined NATO, while Montenegro is expected soon. A further successful example is the “5+5 Initiative”, which included Algeria, Libya, Mauritania, Morocco, and Tunisia along with France, Italy, Malta, Portugal, and Spain. Designed by these countries’ Defenses, it is a comprehensive initiative where the maritime dimen-sion has turned out to be its driving force. Joint exer-cises, regular meetings among respective Chiefs of Na-vies, and an available shared instrument for infor-mation-sharing have strengthened the maritime dimen-sion of the Initiative, regarded as strategic by the Ital-ian Navy.

ALBANIA

ALGERIA

BELGIUM

ARGENTINA

BANGLA-DESH

BRAZIL

BULGARIA

CHINA

CYPRUS

CROATIA

DJIBOUTI

EGYPT

FRANCE

GEORGIA

GERMANY

GREECE

INDIA

ISRAEL

ITALY

JAPAN

JORDAN

LEBANON

LIBYA

MALTA

MAURITANIA

MONTENEGRO

MOROCCO

NETHERLANDS

PORTUGAL

ROMANIA

SENEGAL

SEYCHELLES

SINGAPORE

SLOVENIA

SOUTH AFRICA

SPAIN

TUNISIA

TURKEY

UKRAINE

UNITED ARAB EMIRATES

UNITED KINGDOM

UNITED STATES

RUSSIAN FEDERATION

ALLIED JOINT FORCE COM-MAND NAPLES & USNAVEUR ALLIED MARITIME COM-MAND NAPLES (MC NAPLES) CENTRO ALTI STUDI DIFESA - CASD EUROPEAN UNION MILITARY STAFF EUROMARFOR EUROPEAN UNION COMMIS-SION D.G. MARE INTERNATIONAL HYDRO-GRAPHIC ORGANIZATION

CONFITARMA FINCANTIERI FINMECCANICA

INTERNATIONAL MARITIME ORGANIZATION MARICOGECAP - ITALIAN COAST GUARD GENERAL COMMAND NATO MILITARY COMMITTEE UNITED STATES COAST GUARD UNITED STATES NAVAL FOR-CES EUROPE-AFRICA UNITED STATES SIXTH FLEET COMMAND

gallo e Spagna – un’iniziativa a tutto tondo nell’ambito delle Di-fese, ma la cui dimensione marittima risulta elemento trainante: la condotta di esercitazioni comuni, il periodico incontro tra i rispet-tivi Capi delle Marine e la disponibilità di un comune strumento di condivisione delle informazioni, danno sostanza e solidità alla dimensione marittima dell’Iniziativa, considerata strategica dalla Marina Militare.

4. Il Venice Regional Seapower Symposium for the Navies of the Mediterranean and Black Sea Countries

In questa cornice si colloca il Venice Regional Seapower Symposium, evento di assoluto spicco tra tutte le iniziative di partenariato internazionale avviate dalla Marina Militare, un impegno che assorbe ingenti risorse umane e finanziarie ma che costituisce un investimento fondamentale per il perseguimento di una sempre più forte sinergia per perseguire la Sicurezza Internazionale e, in particolare, quella Marittima. Promosso, organizzato e realizzato dalla Marina Militare Italiana, dal 1996, con cadenza biennale, il Regional Seapower Symposium (RSS), ospita i Vertici delle Marine del Mediterraneo e del Mar Nero, i Vertici di Marine extra-regionali nonché personalità di spicco appartenenti al mondo non solo militare ma anche politico, culturale, scienti-fico, diplomatico, dell’informazione ed industriale interessati al dialogo e confronto su temi geo-strategici di carattere marittimo e navale. Il Simposio di Venezia rappresenta un’occasione privilegiata di confronto e di azione diplomatica marittimo-navale, configurandosi in tal modo co-me uno strumento ideale d’approfondimento della reciproca conoscenza tra tutti i Paesi che condivi-

dono con l’Italia risorse ed interessi co-

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Il Virtual Regional Maritime Traffic Centre (V-RMTC)

Lineamenti principali Il Virtual-Regional Maritime Traffic Centre (V-RMTC) è il nodo centrale di una rete virtuale che collega le centrali operative delle Marine cooperanti che, sfruttando le capacità di una connessione protetta offerta da internet, consen-te la condivisione delle informazioni relative al traffico mercantile composto da unità almeno superiori o pari a 300 tonnellate. I dati sono raccolti presso il Comando della Squadra Navale della Marina Militare Italiana (CINCNAV) che li restituisce rielaborati ed otti-mizzati in un’unica immagine globale a tutti i collaboratori. Il sistema di analisi dei dati sfrut-tando una rappresentazione di tipo HTML su PC commerciali e software sviluppato dalla Ma-rina Militare, si presenta particolarmente econo-mico, di facile gestione e “garantito” dalla pro-venienza “certificata” delle tracce dalle Marine aderenti, aspetto che ad oggi caratterizza esclu-sivamente il V-RMTC. Il percorso del Virtual-Regional Mariti-me Traffic Centre (V-RMTC) Nell’ottobre 2002, durante il IV Regional Seapower Symposium, fu proposto un accordo sulla necessità di rafforzare la sorveglianza sul traffico marittimo nel Mediterraneo attraverso lo scambio dei dati, riguardanti il movimento di Unità mercantili e da pesca, finalizzato a tutela-re la sicurezza delle attività marittime nella re-

4. The Venice Regional Seapower Symposium for the Navies of the Mediterranean and Black Sea Countries

The most remarkable of all international partner-ships launched by the Italian Navy is the Venice Regional Seapower Symposium. Though it requires considerable human and financial resources, the event is regarded as a fundamental investment to pursue an increasingly strengthened coordination in the field of international, and especially maritime-related, security. Promoted and organized by the Italian Navy, since 1996, every second year the Regional Seapower Symposium (RSS) has hosted: senior officers of the Navies of the Mediterranean and the Black Sea; senior officers of Navies outside the region; promi-nent members not only of the military community, but also of sectors such as politics, culture, science, diplomacy, journalism, and business interested in debating geo-strategic maritime/naval-related is-sues. The Venice Symposium is a privileged occasion to promote maritime/naval-related debate and diplo-macy. It has thereby come to be regarded as an ide-al instrument to deepen mutual knowledge between all the countries sharing resources and interests with Italy and pursuing the shared objective of tan-gibly maintaining safe and accessible sea lanes of communication. Against this backdrop, the top

The Virtual-Regional Mari-time Traffic Centre (V-

RMTC) Overview The Virtual-Regional Maritime Traffic Cen-tre (V-RMTC) is the main hub of a virtual network connecting the main operational cen-tres of cooperating Navies. By exploiting an Internet protected connection, the V-RMTC enables Navies to share items of information concerning merchant trafficking comprised of units at least higher or equivalent to 300 tons. Data are collected at ITN Command of the Naval Squadron (CINCNAV). After they have been processed and optimized in a sin-gle global picture, they are sent back to all stakeholders. The data analysis system, avail-ing itself of both a HTML format readable on business computers and an ITN-developed software, is extremely cheap, easily managed, and “guaranteed” by the “certified” origin of member Navies’ tracks, currently an exclu-sive V-RMTC’s hallmark.

The Virtual-Regional Maritime Traffic Centre (V-RMTC) background

In October 2002, during the 4th Regional Sea-power Symposium, an agreement was sug-gested on the need to enhance maritime traf-ficking surveillance in the Mediterranean

through data-sharing on traf-ficking of merchant and fish-ing vessels. The aim was to protect maritime activities in the region. The first draft of the project was prepared by ITN HQs along with ITN Command of the Naval Squad-ron (CINCNAV); the Coast Guard General Command

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muni e che perseguono il medesi-mo obiettivo di contribuire fattiva-mente alla sicurezza ed alla fruibi-lità delle vie di comunicazione ma-rittime. In tale quadro i principali leader della comunità marittimo-navale internazionale si riuniscono per discutere ed affrontare con-giuntamente problematiche concer-nenti sicurezza, libertà di circola-zione, stabilità e sviluppo sosteni-bile dei nostri mari. Nel corso della sua storia, il Sim-posio di Venezia ha visto progressivamente allargarsi la base di favorevole adesione all’evento, giungendo ad annoverare non solo quelle Nazioni appartenenti al cosiddetto “Mediterraneo Allargato”, ma anche rap-presentati di Marine di Nazioni geograficamente lon-tane ma fortemente interessate al valore strategico degli elementi analizzati e discussi nel convegno. A loro si affiancano, oramai sistematicamente, autore-voli rappresentanti delle principali organizzazioni marittime internazionali e altri protagonisti impegna-ti, professionalmente o culturalmente, nello scenario geo-strategico marittimo. Nella concreta interpretazione di uno spirito sintetiz-zato efficacemente dal binomio “Dialogo e Coopera-zione”, i lavori delle varie edizioni del Simposio sono stati sempre caratterizzati da un’atmosfera propizia alla condivisione multidisciplinare ed interagenzia dei temi trattati, anche in una prospettiva ampiamente trans-regionale. La tradizionale propensione alla cooperazione, tipica delle Marine Militari, ha aperto la strada alla promo-zione di nuove idee, all’ampliamento delle collabora-zioni in fieri e alla costruzione di efficaci relazioni nei vari contesti marittimi. “Sostenere il Dialogo – Sviluppare la Cooperazione – Costruire Partnership”: ecco le parole chiave che han-no sistematicamente scandito il contributo offerto dalle Marine alle edizioni del Simposio.

Nel corso di questi anni, il Simposio di Ve-

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gione. Lo Stato Maggiore Marina, con la collaborazione del Comando in Capo della Squadra Navale (CINCNAV), del Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Por-to (MARICOGECAP) e del principale Cen-tro di Comunicazione della Marina (MARITELE ROMA), mise a punto la pri-ma articolazione del progetto. Nel corso del 5° Regional Seapower Sym-posium tenutosi a Venezia nell’ottobre del 2004, fu presentato dalla Marina Militare il progetto pilota del Virtual–Regional Mariti-me Traffic Centre (V-RMTC) che ottenne immediatamente un diffuso consenso e dall’inizio è stata significativa e qualificata la partecipazione da parte delle Marine agli eventi che dal 2004 hanno guidato il percor-so dalla fase progettuale a quella più marca-tamente operativa. Lo sviluppo del programma V-RMTC ed applicazioni del modello in ambito trans-regionale Dal 2006, il V-RMTC ha raggiunto quella maturità tecnica che consente di operare con adeguata semplicità ed efficacia sfruttando strumenti hardware e software di basso im-patto economico. Parallelamente allo svilup-po tecnico è stato elaborato il contesto di legittimità in un documento denominato “Operational Arrangement (O.A.)” al quale, già dal 2006, avevano aderito 17 Nazioni tra

leaders of the international maritime-naval commu-nity gather to debate issues concerning security, free-dom of movement, stability, and sustainable devel-opment of our seas. Over the years, the Venice Symposium has seen its membership progressively increase. Its membership has come to include not only the states of what is known as the “Wider Mediterranean”, but also repre-sentatives of the Navies which, though in geograph-ically remote states, are strongly interested in the strategic value of the items analyzed in the Symposi-um. By now on a regular basis, the Symposium has also seen the participation of prominent representa-tives of leading international maritime organizations and other stakeholders interested – either as experts or practitioners – in the geo-strategic maritime sce-nario. In their effort of translating into practice the philoso-phy informed by Dialogue and Cooperation, RSS sessions have always been immersed in an atmos-phere favorable to a multi-disciplinary and inter-agency debate of the issues explored, also in a large-ly trans-regional perspective. The traditional favorable attitude to cooperation – Navies’ hallmark – has opened the way to the pro-motion of new ideas; the expansion of collaboration programs underway and the forging of effective rela-tions in a number of maritime contexts. “Supporting Dialogue – Developing Cooperation – Building Partnerships”: these were the mottos that constantly emerged in Navies’ inputs in the RSS past editions. Over the years, the Venice Sym-posium has succeeded in carving out for itself a highly regarded role among the leading maritime-related conferences, mainly by achieving tangible results through the launch and imple-mentation of notable interna-tional initiatives such as the Vir-tual-Regional Maritime Traffic

(MARICOGECAP); and the main ITN Com-munication Centre (MARITELE ROMA). Held in October 2004, the 5th Venice RSS edition saw ITN launching the pilot project of the Virtual-Regional Maritime Traffic Centre (V-RMTC) which, in a very short time, achieved widespread approval. From the out-set, a significant number of qualified Navies representatives have joint the steps that, since 2004, have driven the V-RMTC development from its launch to its operational phase.

The V-RMTC program development and its trans-regional versions Since 2006, the V-RMTC has gained enough technical expertise to easily and smoothly operate by exploiting a number of low-cost hardware and software packages. At the same time, the V-RMTC technical development has been matched by the design of a legal framework outlined in a document entitled Operational Arrangement (OA). By 2006, 17 Navies had become members. The number included the Navies of Mediterranean and Black Sea coastal countries as well as Navies that, throughout history, have maintained a significant presence in these basins: Portugal, Spain, France, Italy, Slovenia, Croatia, Mon-

V-RMTC Fusion Centre

nezia è riuscito a ritagliarsi un posto di assoluto ri-lievo nel contesto dei grandi convegni legati al con-testo marittimo, grazie soprattutto ai risultati concre-ti ottenuti attraverso il lancio e la realizzazione di iniziative internazionali di cruciale importanza come il Virtual-Regional Maritime Traffic Centre (V-RMTC), oramai una consolidata realtà nell’ambito della condivisione di informazioni sul traffico marit-timo, attualmente adottato nella sua completa confi-gurazione da ben 30 Marine Militari nonché della sua evoluzione trans-regionale (T-RMN, Trans-Regional Maritime Network). La progressiva apertura del Simposio a Marine del “Mediterraneo Allargato” ed oltre, non solo ha con-sentito l’identificazione di percezioni diverse di me-desime problematiche ma anche la ricerca di solu-zioni innovative rispetto al passato; un elemento, questo, che ha arricchito sostanzialmente i contenuti dell’evento. L’ultima edizione del RSS, nell’ottobre 2010, è stata caratterizzata dall’esigenza di impostare il dibattito su un tema di assoluta attualità, contribuendo in tal modo a rafforzare ulteriormente l’attenzione che il RSS ha attirato su di sé negli anni. I lavori della scorsa edizione che hanno rilanciato la necessità di una sistematica cooperazione per contrastare le sfide senza frontiere poste da fenomeni criminali quali pirateria, terrorismo, inquinamento, traffico illegale di esseri umani e di armi ed altre attività illecite che trovano in mare ampio spazio di manovra, hanno sancito che “Dialogo e Coope-razione” non sono soltanto aspetti complementari della Sicurezza Marittima, bensì costituiscono l’ap-proccio più effica-ce per sconfiggere

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quelle che si affacciano sul Mediterraneo o sul Mar Nero o che, comunque, storica-mente mantengono una significativa pre-senza in tali bacini: Portogallo, Spagna, Francia, Italia, Slovenia, Croazia, Montene-gro, Albania, Grecia, Turchia, Cipro, Mal-ta, Giordania, Israele, Romania, Regno Unito, Usa. L’adesione si è ulteriormente allargata arri-vando a 23 membri con l’adesione di Bel-gio, Brasile, Georgia, Paesi Bassi, Senegal, e Singapore avvenuta nell’ottobre 2008, ed a 24 membri nell’ottobre 2010 con la firma della Nota di Accesso all’Accordo Operati-vo della Marina della Repubblica Ucraina, in occasione delle rispettive edizioni del Regional Seapower Symposium di Venezia. Appare quanto mai significativo in tal sen-so la sperimentazione avviata già nel 2008 con le Marine di Brasile e Singapore. Gra-zie alla flessibilità del modello e senza al-cun onere aggiuntivo, infatti, è stato possi-bile condividere i dati provenienti dal V-RMTC con quelli raccolti dal sistema brasi-liano denominato SISTRAM. Si è ottenuta così, per la prima volta, una rappresentazio-ne completa del flusso dei traffici marittimi nelle e tra le due Regioni. Analoghe speri-mentazioni sono avvenute successivamente con la Marina di Singapore che utilizza un

T-RMN, Trans-Regional Maritime Network signature ceremony

Center (V-RMTC). Hav-ing consolidated as an instrument for maritime trafficking-related data-sharing and having been entirely adopted by as many as 30 Navies, it has thereby assumed a Trans-Regional dimen-sion (T-RMN, Trans-Regional Maritime Net-work). Not only has the Sympo-sium progressive open-ing to the Navies of the “Wider Mediterranean” and beyond made possi-ble the acknowledgment of different views on identical issues, but also the search for innovative solutions; a factor which has substantially en-hanced RSS contents. The latest RSS edition, held in October 2010, was informed by the need to launch the debate on a top-icality. The attention drawn by the RSS on itself over the years was therefore further increased. The works of the latest edition – which have empha-sized again the need for a comprehensive coopera-tion in dealing with the borderless challenges posed by crimes such as piracy, terrorism, pollution, ille-gal human and arms trafficking, and other illicit activities exploiting the sea as a maneuver space – established that “Dialogue and Cooperation” are not only complementary features of Maritime Secu-rity, but also the most effective approach to defeat threats to International Security. With their presence and contributions, the Defense and Foreign Affairs Undersecretaries testified to the significance attached by Italy to the event. The Ministry of Defense of Somalia’s Transitional Fed-eral Government joined them, providing a view of

tenegro, Albania, Greece, Turkey, Cyprus, Malta, Jordan, Israel, Rumania, United King-dom, and United States. On the occasion of the respective Venice RSS editions, members increased to 23 when Belgium, Brazil, Georgia, Netherlands, Sene-gal, and Singapore joined in October 2008; and to 24 in October 2010 when the Navy of the Republic of Ukraine signed the Note on Accession to the Operational Agreement. Against this backdrop, the experiment launched in as early as 2008 with the Brazili-an and Singaporean Navies is all the more significant. The flexible model design and lack of additional costs were instrumental in merging V-RMTC inputs with data collected by the Brazil-developed SISTRAM. For the first time, a global picture was achieved of the maritime trafficking flows in and between the two regions. Similar experiments were

SMART with displaying RMP capability on Google Earth® SMART with displaying RMP capability on Google Earth® resources by alternative to the native system chartresources by alternative to the native system chart

IL LOGO DEL REGIONAL SEAPOWER SYMPOSIUM

DI VENEZIA

In linea con il costante processo

di crescita e di arricchimento, che da

sempre contraddistingue il REGIO-

NAL SEAPOWER SYMPOSIUM di Venezia, l’edi-

zione del 2010 introduce l’adozione di un logo dedi-

cato, che intende garantire ulteriore connotazione

specifica alla manifestazione. Il logo rappresenta la

sintesi del Simposio di Venezia, attraverso la raffi-

gurazione di elementi che rievocano la città laguna-

re, l’Istituto Studi Militari Marittimi, il mare e le

tematiche inerenti il “potere marittimo”.

L’elemento strutturale principale è costituito

dalla fusione di due simboli: il caratteristico

“ferro” veneziano, che con la sua presenza a prua

di ogni gondola rappresenta in maniera inequivoca-

bile la città di Venezia, ed il tridente di Nettuno, che

rifacendosi ad una antica tradizione iconografica

vede nello strumento tipico del dio il simbolo della

triplice calmarle), ovvero del potere sul

mare. La fusione di questi due elementi

metallici simboleggia lo stretto legame

tra la città lagunare (simboleggiata dal

“ferro”), l’Istituto Studi Militari Marit-

timi (rappresentato dal tridente che fi-

gura anche nel logo di MARISTUDI) ed

il potere marittimo (anch’esso simbo-

leggiato dal Tridente, con riferimento ai

poteri del dio Nettuno). All’elemento

“ferro-tridente”è impressa una deformazione curvi-

linea che, da una parte, conferisce ad esso dinami-

cità, dall’altra lo porta ad av-

volgere idealmente l’acronimo

RSS (Regional Seapower Sym-

posium). Tale conformazione

sintetizza la centralità del Sim-

posio, nella cornice di Venezia e

dell’ISMM, nell’affrontare le

tematiche relative al mare.

THE VENICE REGIONAL SEAPOWER

SYMPOSIUM LOGO Following the process of enlarge-ment and enhancement the Venice Regional Seapower Symposium has

constantly undergone in its history, the 2010 edition boasts a specifically-designed logo to further strengthen the RSS brand. The logo visually sums up the Symposium through the depiction of features conjuring up Venice: the Maritime Military Institute (“Istituto Studi Marittimi Militari” also known as MARISTUDI), the sea, and “sea power”-related symbols.

The dominant element has been designed by merging a couple of symbols: the usual Ve-netian “iron” on every gondola’s bow immedi-ately conjuring up the city of Venice and the Neptune’s trident which – as a result of an an-cient iconography – associates the trident with the power exerted on the sea. The merging of

both the metallic features symbolizes the close relation between Venice (evoked by the “iron”), the Maritime Military Institute (the trident also present in the college’s own logo) and the sea power (once again the trident which visually translates Nep-tune’s powers as well). The “iron-trident” image has been bended first-ly to give a more dynamic appear-ance to the logo; secondly to ideally

wrap the RSS acronym (which stands for Re-gional Seapower Symposium). Lastly, in de-signing the logo, the main idea was to graph-ically emphasize the importance attached to the Symposium conceived as a forum for the de-bate of sea-related matters in the Venetian sce-nario and in the location made available by the Maritime Military Institute.

le minacce alla Sicurezza Internazionale. La presenza ed il contributo dei Sottosegretari di Stato alla Difesa e degli Affari Esteri hanno testi-moniato l’importanza attribuita all’evento da parte della Nazione. A loro si è aggiunto il Ministro della Difesa del Governo Federale di Transizione in So-malia che ha fornito un quadro della complessa realtà somala. Per la prima volta, la Marina Milita-re Italiana ha inteso valorizzare i contenuti emersi nelle varie sessioni mediante un executive summary che integrasse la consueta redazione degli atti pub-blicati al termine dell’evento. In chiusura, è stato unanimemente evidenziato che la dicotomia tra la necessità di garantire la Mariti-me Security e l’obbligo di preservare la libertà dei mari sia solo apparente, in quanto solo con il cor-retto e sistematico controllo dell’alto mare si potrà assicurare la giusta libertà di navigazione. Le Mari-ne Militari, le Guardie Costiere, il comparto indu-striale marittimo deb-bono lavorare come una squadra coesa per la condivisione delle esperienze e la loro valorizzazione, sem-plificando una mag-giore cooperazione tra le Marine e le Orga-nizzazioni Internazio-

the complex situation of his country. For the first time, the Italian Navy enhanced the contents ex-plored in the RSS sessions by drafting an execu-tive summary integrating the RSS records usually published at the end of the event. At the end of the Symposium, it was universally acknowledged that the dichotomy between the need to ensure Maritime Security and the obliga-tion of preserving freedom of the seas is just ap-parent, insomuch as only the fair and comprehen-sive control of the high seas ensures the fair free-dom of navigation. Team-working is demanded of Navies, Coast Guards, and the shipping indus-try in sharing experiences and enhancing them; a smoother and more effective cooperation is also needed between Navies and international organi-zations to ensure the evolution of the legal frame-work in its entirety and the adoption and updating of judicial and legal measures as well as methods designed to promote, support, and enhance the

central role played by maritime forces. In the past 8th edition, the issues, as they were broached by speakers, and experi-ence-sharing led, for the first time, to drafting a document

proprio sistema denominato OASIS, in grado di dialogare con il V-RMTC. Dalla sua presentazione il V-RMTC ha avuto una vasta risonanza anche al di fuori della regione me-diterranea. Già dal 2006, in occasione dei Tavoli Tecnici annuali dedicati allo sviluppo della Wider Mediterranean Community (WMC), alcuni paesi hanno inviato i propri osservatori al fine di valuta-re la possibilità di replicare il modello in altre aree geografiche. Tale interesse ha portato a progettare l’ampliamento del progetto ad una dimensione che, travalicando la comunità del Mediterraneo Allargato, è definita Trans-Regionale. Questo ulte-riore sviluppo rappresenta una vera e propria

later carried out with the Singaporean Navy, which exploits a system called OASIS, capable of connecting with the V-RMTC. Since its launch, the V-RMTC has gained con-siderable attention even outside the Mediterrane-an region. As early as 2006, on the occasion of the annual meetings of technical committees on the Wider Mediterranean Community (WMC) development, a number of countries had sent their own observers to see if the model was repli-cable in other geographical areas. The enthusi-asm has led to expanding the project which, go-ing beyond the Wider Mediterranean, has thereby

nali affinché attraverso il contributo comune sia assicurata una sistemati-ca evoluzione del quadro giuridico con l’adozione e l’aggiornamento di mi-sure giuridiche, legali e metodologiche che pro-muovano, sostengano e valorizzino il ruolo cen-trale delle forze maritti-me. I temi, così come sviluppati dai relatori, e la descri-zione delle esperienze hanno indotto per la prima volta nella scorsa VIII edizione, alla stesura di un documento di “Raccomandazioni finali” che esorta a promuovere, nelle giuste sedi governative, proposte, iniziative e partenariati regionali per contribuire alle azioni coordinate globali, ad incoraggiare lo scam-bio informativo colmando il divario che sussiste nei quadri giuridici di riferimento, a promuovere la par-tecipazione di Forze Navali per salvaguardare gli interessi legittimi sul mare, ad armonizzare gli sforzi nazionali, regionali ed internazionali volti alla con-duzione di attività di vigilanza e monitorizzazione. Ciò conferisce al Simposio un valore aggiunto, ri-spetto ad altri eventi similari: la costante ricerca di risultati concreti che devono essere perseguiti con convinzione e lo sono sicuramente da parte della Marina Militare. Le iniziative multilaterali, il V-RMTC, il T-RMN, lo stesso Simposio sono impegni che non sono mai stati programmati “a termine” o messi in discussione a fronte delle assegnazioni di bilancio, a dimostrare il valore ponderale che la Forza Armata attribuisce loro. Naturalmente, atteso lo sforzo necessario, all’impegno contribuiscono considerevolmente molti grandi e piccoli gruppi industriali nazionali che ve-dono nell’attività della Marina motivo concreto su cui investire e contribuire nell’identificazione di possibili soluzioni e di reali proposte per rispondere

alle esigenze globali di Governance e Mariti-me Security. 26

esportazione del modello in aree esterne al Mediterraneo in modo da garantire a Paesi di tali regioni uno sviluppo locale di net-work ispirati al V-RMTC. La realizzazione conclusiva del progetto di T-RMN non si è fatta attendere molto, in considerazione della sua indiscussa valenza operativa: in occasione dell’VIII Simposio di Venezia nell’ottobre 2010, nella splendi-da cornice di Nave Vespucci, è avvenuta la cerimonia della firma dell’Accordo Opera-tivo del Trans-Regional Maritime Network (T-RMN) da parte di 25 Marine. Pertanto con il T-RMN si è riusciti a con-nettere il Virtual-Regional Maritime Traffic Centre (V-RMTC) con sistemi equivalenti realizzati ed operanti delle Marine di Sin-gapore e Brasile nell’ottica del consegui-mento di uno scambio informativo a livello globale sul traffico mercantile. Qualora ottenga l’approvazione di tutti i membri, un ulteriore ampliamento del Net-work potrebbe avvenire con l’annessione di Argentina e Sud Africa, le cui Marine han-no espresso la volontà di entrare a far parte della comunità trans-regionale.

entitled “Final Recommendations”. The Rec-ommendations call upon relevant government departments to suggest proposals, initiatives, and regional partnerships to provide their in-puts to global joint actions; encourage infor-mation exchange, bridging the gap between legal frameworks of reference; promote Naval Forces’ efforts in safeguarding legitimate inter-ests on the sea; harmonize national, regional, and international efforts in surveillance and monitoring. All that gives the Symposium an added value in comparison with similar events: the constant search for tangible results that need to be deter-minedly pursued as the Italian Navy has un-questionably been doing. Multilateral initiatives, the V-RMTC, the T-RMN, the Symposium itself are all commit-ments which have neither been taken out of the agenda nor questioned by budget resources; a further proof of the importance attached to them by the Naval Service. Given the consider-able resources demanded, the RSS is also spon-sored by large and small Italian industrial groups, which regard the Italian Navy’s work as an effective investment and a help to identify possible solutions and suggest useful proposals to fulfill global Governance- and Maritime Se-curity-related needs.

assumed a Trans-Regional dimension. With this further development, the model has liter-ally been exported to areas outside the Medi-terranean where the design of V-RMTC-inspired local networks has been ensured. Given its unquestioned operational value, the ultimate adoption of the T-RMN project was soon achieved. In October 2010, on the occa-sion of the 8th Venice RSS, the Operational Agreement of the Trans-Regional Network (T-RMN) was officially signed by 25 Navies within the wonderful scenario provided by the tall ship ITS Vespucci. In conclusion, the T-RMN has been instru-mental in connecting the Virtual-Regional Maritime Traffic Centre (V-RMTC) with similar systems developed and implemented by the Singaporean and Brazilian Navies to achieve maritime trafficking-related data-sharing globally. Once the approval of all members has been gained, the Network may be further expand-ed by including Argentina and South Africa, since their Navies have expressed the will to join the trans-regional community.

Operation ATALANTA patrolling activity

Studio, progettazione e realizzazione

STATO MAGGIORE MARINA MILITARE

Ufficio Affari Generali e Relazioni Esterne

2° Ufficio - 5^ Sezione Grandi Eventi