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Servizio Tutela Minori
del Cissabo
Genitorialità oggi più difficile?
Ass.Soc. Dott.ssa Daniela Ioris
PERCORSO FORMATIVO
PRINCIPI GUIDA dell’intervento
• Finalizzato a comprendere l’intero sistema famigliare
• Attivare interventi di recupero delle capacità genitoriali, integrandoli con un’approfondita osservazione psicologica e comportamentale dei bambini
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PRINCIPI GUIDA
DELL’INTERVENTO
• L’aiuto del bambino in situazione di disagio non può prescindere dall’individuazione delle cause del suo malessere
• Per aiutare il bambino,bisogna sostenere il nucleo familiare nel risolvere la crisi; occorre prendere in carico l’intero sistema famigliare
Obiettivi del progetto
• Valutazione della recuperabilità delle funzioni genitoriali• Formazione e sensibilizzazione degli insegnanti per:
• Sensibilizzare all’ascolto del minore e alla conoscenza delle diverse fasi della presa in carico (segnalazione, valutazione, progettazione e gestione del caso)
• Riconoscere il disagio attraverso la definizione di un sistema di indicatori di rischio
• Consulenza ad operatori socio-sanitari e scolastici nell’analisi di situazioni di sospetto maltrattamento e abuso
• Coinvolgimento del terzo settore per offrire adeguate risposte al minore e progettare insieme il percorso di recupero delle capacità genitoriali
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“ EQUIPE TUTELA MINORI: INTERVENTO
DI AIUTO NELLE RELAZIONI FAMILIARI
DISFUNZIONALI”
APRILE 2004: RIDEFINIZIONE PROGETTO• 1 neuropsichiatra infantile consulente
• 1 psicologa NPI ASL 12 Cossato
• 4 assistenti soc. area minori CISSABO
• 2 educatori SIET Cissabo
• 1 assistente soc. coordinat. CISSABO
• 1 Oss
ATTIVITA’
• consulenza;
• valutazione fattori rischio e fattori protezione
• individuazione forme protezione per il minore;
• valutazione recuperabilità capacità genitoriali;
• individuazione forme sostegno e controllo per
minore e famiglia;
• monitoraggio
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OMS, Rapporto mondiale su violenza e salute
UNA DEFINIZIONE DI MALTRATTAMENTO
ALL’INFANZIA
L’abuso o maltrattamento all’infanzia è costituito da tutte
le forme di maltrattamento fisico e/o emozionale, abuso
sessuale, trascuratezza o trattamento trascurante o
sfruttamento commerciale o di altro tipo, che hanno
come conseguenza un danno reale o potenziale alla
salute del bambino, alla sua sopravvivenza, sviluppo o
dignità nel contesto di una relazione di responsabilità,
fiducia o potere”
Word report on violence and health, World Health
Organization, Geneva, 2002
Fattori di rischio nel comportamento dei genitori• Povertà cronica• Basso livello di istruzione• Carenza di relazioni interpersonali• Carenza di reti e di integrazione sociale• Psicopatologia dei genitori• Devianza sociale dei genitori• Esperienze di rifiuto e violenza subiti nell’infanzia
• Sfiducia verso le norme sociali e le istituzioni• Concezione della violenza e delle punizioni come
pratiche educative• Scarse conoscenze e disinteresse per lo sviluppo del
bambino
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Comportamenti dei genitori
• Ignorano i loro bambini quando piangono o reagiscono con estrema impazienza
• Parlano dei loro figli come di bambini molto cattivi diversi da tutti gli altri
• Mostrano distacco
• Mostrano reazioni inappropriate alle situazioni
• Hanno aspettative irrealistiche nei confronti dei figli
• Sembrano avere comportamenti irrazionali
• Sembrano essere crudeli o sadici o mancanti di senso di rimorso. Mostrano perdita di controllo o forte timore di perderlo
• Usano droga o alcool
• Si lamentano di non avere nessuno che li aiuta
• Sono riluttanti a dare informazioni
• Riferiscono di essere cresciuti in un ambiente violento, giustificandolo
• Raccontano o danno versioni contraddittorie rispetto agli incidenti del bambino
• Attribuiscono le cause del maltrattamento ai fratelli o agli altri bambini
• Ritardano nell’apportare le cure mediche necessarie
• Si lamentano in continuazione di altri problemi non collegati all’abuso
• Sono contrari e reattivi di fronte all’idea di ricorrere al medico
• Tendono a portare “testimoni” per provare le loro versioni
• Riferiscono di incidenti e ferite ripetute
• Rifiutano il loro consenso ad approfondimenti diagnostici
• Hospital Shopping
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Gli indicatori del maltrattamento
Abuso fisico
• Ripetute piccole lesioni fisiche, lividi e segni di percosse spiegati dal bambino in modo strano e contraddittorio
• Comportamenti fortemente aggressivi e ipercinetici• Atteggiamenti regressivi (es. il parlare o il muoversi da
bambino molto più piccolo, ritardo grave nel controllo dell’urina e delle feci..)
• Il bambino appare estremamente pauroso o si spaventa facilmente
Grave Trascuratezza
• Ritardi nella crescita
• Mancanza di igiene e di cure mediche adeguate
• Uso in età precoce di alcool, sigarette, droghe
• Continua stanchezza, sonnolenza
• Mancanza totale di attenzione durante le lezioni
• Prove che il genitore fa uso smodato di alcolici e/o assume sostanze stupefacenti
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Violenza psicologica
• Grave inibizione nell’attività del gioco• Manifestazioni marcate di disadattamento• Scarsa socializzazione• Forte tensione psicofisica (dondolarsi ripetuto, tic,
ripetuti e “strani” mal di pancia, masturbazione in classe..)
• Comportamenti da “primo della classe”accompagnati da manifestazioni di depressione e di deprivazione relazionale
• Gravi deficit di autostima
Abuso Sessuale
• Interessi, giochi e comportamenti sessuali decisamente non congrui con l’età
• Caduta dell’interesse e del rendimento scolastico• Disturbi della relazione e della fiducia nei
confronti dell’adulto• Bruschi cambiamenti di comportamento• Il bambino appare sempre isolato, depresso e
arrabbiato• Il bambino lamenta bruciore, sanguinazione o
dolore nelle aree genitali
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Le fasi del processo d’intervento
Rilevazione
Segnalazione
Protezione
Accertamento
Valutazione
Trattamento
Le domande delle fasi
• La rilevazione: esiste un maltrattamento? • La segnalazione e la protezione: quali sono le risorse
esistenti per interrompere il maltrattamento?• L’accertamento: qual è il danno subito dal bambino?• La valutazione : quali sono le risorse esistenti nella
famiglia per cambiare? (‘diagnosi’ e ‘prognosi’ della famiglia)
• Il trattamento: quali sono gli interventi più adeguati per evitare recidive e conseguenze a lungo termine?
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Definizione di Rilevazione
• Individuazione dei segnali di malessere dei minori ed i rischi per la loro crescita, connessi alle condotte pregiudizievoli degli adulti, distinguendo il rischio dal danno subìto dagli stessi.
• Prima individuazione delle capacità protettive immediatamente disponibili in ambito familiare.
La segnalazione
• E’ un nodo strategico della protezione del bambino, autorizza l’interporsi di un terzo nella relazione violenta (Giordano)
• La segnalazione all’Autorità Giudiziaria ‘legittima l’intervento contro la volontà dei genitori
• Definisce il contesto degli interventi come obbligatorio • Rappresenta uno ‘strumento clinico’ (Cirillo)• Mette in gioco la rappresentazione degli standard
genitoriali minimi accettabili e la soglia della protezione dei bambini
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La protezione
• La protezione è l’intervento volto ad interrompere il maltrattamento, interponendosi tra gli autori e il bambino
• La protezione NON rappresenta la cura (condizione necessaria non sufficiente)
• Con il decreto del TM, il contesto degli interventi di riparazione e di cura diviene ‘obbligatorio’(“coatto”), in quanto necessario al benessere del bambino.
• L’intervento si comporrà di elementi di controllo e elementi di cura e sostegno
Valutazione
• Esprime un parere prognostico in merito alla modificabilità delle difficoltà famigliari e in merito ai trattamenti necessari
• Si configura come ‘diagnosi dinamica’ e prevede l’interazione tra controllo e sostegno
• Prevede la costituzione di équipes integrate sul caso, anche di servizi diversi (servizio affidatario, servizi specialistici, comunità educative)
• Funzione di regia e manutenzione della rete sul caso
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Trattamento
• Ha come obiettivo l’elaborazione del trauma e la cura del danno subito dal bambino,
• La cura e il sostegno ai genitori e la riparazione delle relazioni famigliari
• Va connesso alla valutazione laddove si èstrutturato un aggancio positivo con i genitori
• È compito dei servizi specialistici di cura • Avviene su multi livelli (psicologico, sociale,
educativo)
Un problema complesso
presuppone un lavoro corposo e coordinato, cioè
INTEGRAZIONE
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Genitori Bambino
Comunità
Tribunale Minorenni
Famiglia Affidataria
EquipeTutela
Interventi sostitutivi la famiglia
• Affidamento familiare e adozione
• Legge 184/83 e Legge 149/2001
• Entrambi si affrontano in equipe