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RENATO ALTERIO
FESTE E TRADIZIONI D'ABRUZZOSANT'ERASMO
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SANT'ERASMO
In processione verso l'alta montagna2 giugno
C'è una processione che ogni anno, il 2 del mese di giugno, parte da Beffi, paese
situato nella vallata dell'Aterno fra San Demetrio e Popoli, che ha una durata di
diverse ore perché tanto è il tempo che ci vuole per raggiungere la meta costituita
dalla vecchia chiesa di S. Erasmo posta lassù in alta montagna. I partecipanti, devono
prima attraversare una valle chiamata del "Santissimo" poi devono risalire per i
cosiddetti "calmi" per arrivare finalmente nelle “coste di S. Erasmo” a quota 1303
metri sul livello del mare. Quella vetta, a due dita dal cielo, divide la media valle
dell'Aterno dalla Piana di Navelli. È di difficile raggiungimento però arrivare lassù e
per di più in processione portando con se stendardi e statue è veramente una impresa
eroica. È la comunità di Acciano quella che annualmente fa la processione e, oltre
alla statua del santo, si porta appresso, tre stendardi ed un reliquario in argento nel
quale sono contenuti frammenti delle ossa di S. Erasmo.
La processione sul monte fra Acciano e Navelli
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Sant'Erasmo a metà del tragitto “si riposa”
La messa davanti alla chiesa di Sant'Erasmo
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Lassù, una volta raggiunta la meta, viene celebrata la messa, all'aperto, davanti alla
chiesa di S. Erasmo. Per avere un'idea delle difficoltà di quel pellegrinaggio basta
pensare che la processione parte da una quota di 700 m. sale su per il monte Offermo
( alto 1303 m.) e raggiunge il santuario a quota 1165 m. dopo molte ore di cammino.
La tradizione vuole che proprio nel posto in cui sorge il santuario ci fu una sosta del
Santo durante la sua visita in Abruzzo. La chiesa dedicata a S. Erasmo fu costruita
probabilmente intorno al XVI secolo su di una preesistente nicchia votiva dedicata
allo stesso santo. Malgrado sia abbandonata conserva ancora alcuni locali che
vengono utilizzati come ricovero dai pastori. Nell'interno esiste un altare in pietra e vi
si trova ancora un vecchio affresco che raffigura S. Erasmo.
SANT'ERASMO – VITA E MORTE
Nella terra d’Abruzzo, usi e costumi sono rimasti a lungo incontaminati ed è per
questo che ha conservato sino ai giorni nostri antichi rituali e pratiche religiose, che
ancora oggi coinvolgono le popolazioni locali. Ciò premesso passiamo a descrivere
per sommi capi la vita di Sant’Erasmo, Vescovo e Martire. La sua storia, è bene dirlo,
è fatta un po' perché certificata ma per molti versi è leggenda e quando ciò accade si
fa facilmente confusione fra realtà e fantasia. Ad ogni modo pare che Erasmo visse
tra il primo e il secondo secolo D.C. e che, dopo aver trascorso i primi anni della sua
vita in Siria ( Siria o Libano?) giunse in Italia all’inizio del secondo secolo d.c. La
data di nascita si fa risalire tra l’88 e il 90 d.c. Le sue origini pare siano state quelle di
una famiglia nobile, (convertita al cristianesimo). Da piccolo fu mandato dai genitori
a studiare a Roma. Nonostante le persecuzione dei Romani contro i cristiani, Erasmo
svolse e completò gli studi catechistici come discepolo dell’Apostolo Paolo
abbracciando alla fine la difficile via delle Missioni Evangeliche. Aveva quarant'anni
quando, poco prima di spostarsi da Roma, fu elevato alla dignità episcopale come
vescovo di Antiochia. Fu quindi in qualità di missionario che visitò l'Abruzzo forse
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in data del 132 d.c. In Abruzzo vagò da Rieti ad Antrodoco a Rocca di Mezzo. Si
spinse poi fino a Tione, Goriano Valli, San Lorenzo di Beffi e Acciano. Poiché amava
le popolazioni locali e soprattutto i pastori, s’incontrava spesso con loro e con loro
convisse a lungo nella zona dell’Iconicella, ad una quota tra i 1000 ed i 1200 metri,
sul Monte Offermo. Erasmo era già vescovo quando scoppiò la persecuzione contro i
cristiani da parte di Diocleziano e Massimiano e per cercare di sfuggire a tale
persecuzione, narra la leggenda che si nascose per sette anni in una caverna. Poi però
ritornò a Roma con l'intenzione di affrontare anche la morte pur di diffondere la fede
in Cristo. E così fu, venne arrestato e condotto al cospetto dell'imperatore il quale
cercò di persuaderlo a rinunciare alla sua fede e poiché Erasmo rimase saldo nelle
sua convinzioni fu rinchiuso in carcere. Dopo di che è la pura leggenda a narrare che
Il martirio di Sant'Erasmo
essendo stato martirizzato tramite eviscerazione (gli furono strappati gli intestini), che
le visceri gli fossero legate ad un argano ma che poi fu liberato dall'arcangelo
Michele che lo condusse a Formia dove, sette giorni dopo, spirò il 2 giugno 303.
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LA CONTESA
Esistono 2 statue di Sant’Erasmo : una venerata a Succiano e l’altra a Beffi. I due
La ricreazione davanti alla Chiesa
paesi sostengono infatti di possedere ognuno la vera statua di S.Erasmo. Questa è la
La cunetta di Sant'Erasmo
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ragione per la quale una processione parte prima da Beffi in direzione della Cunetta
di S.Erasmo (quota 1190). Poi le processioni delle due comunità si uniscono e
passano nei luoghi nei quali il santo era vissuto tra i pastori ognuna preceduta da un
alto stendardo ed arrivano insieme alla cunetta di S.Erasmo, dove si riposano pregano
e cantano. L'arrampicata avviene sul monte Offermo che dai suoi 1300 metri di quota
offre la possibilità di godere della vista di un paesaggio stupendo che va dalla catena
del Sirente da un lato all'altopiano di Navelli dall'altro. Finite le liturgie le comunità
proseguono questa volta in discesa verso la meta, la chiesetta di Sant’Erasmo (la
comunità di Beffi sempre avanti), accolti da una banda musicale e ove il parroco di
Succiano ( o di Beffi….) celebra la S.S.Messa davanti ai fedeli presenti, sia giunti in
processione che arrivati comodamente in auto per una sterrata di difficile accesso. La
messa ha inizio dopo i botti dei fuochi d’artificio e al termine della Messa vengono
distribuiti i “panicelli” benedetti Infine,dopo una abbondante e festosa colazione sul
prato, i due gruppi ed i fedeli, nel primo pomeriggio ripartono in discesa con la banda
musicale in testa e le rispettive statue e stendardi, verso Beffi e Succiano.
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La vallata dell'Aterno
Nota: Se non fosse stato per il ricordo di quello che mi raccontava mio nonno Sebastiano il quale si recava
senza problemi ogni anno in pellegrinaggio a, come diceva lui, “Sant'Erasimo” io non avrei neanche
sospettato che sulle montagne al di sopra ed al di la della nostra Sant'Eugenia ci fosse la chiesa del monte
Offermo con i suoi 1300 metri di quota dedicata a S. Erasmo. Dalle ricerche fatte in conseguenza di questo
mio ricordo ho appurato quanto sopra descritto. Che vi interessi oppure no è stato “mio nonno” che me lo
raccontò ed ora che sono nonno anch'io racconto a voi quello che lui raccontava a me. Quando c'è la salute
ed un paio di scarpe buone tutto è possibile, persino, passando per Sant'Eugenia (chiesetta diroccata che non
c'è più) ma che quando c'era secondo la leggenda “era nostra e non la vostra”, recarsi da Navelli a “S.
Erasimo” in pellegrinaggio il giorno 2 del mese di giugno.
A cura di Renato Alterio
Bibliografia: Riti religiosi in Abruzzo
Immagini tratte da: Riti religiosi in Abruzzo
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