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SENATO DELLA REPUBBLICA IV LEGISLATURA 266a SEDUTA PUBBLICA RESOCONTO STENOGRAFICO .... GIOVEDI 18 MARZO 1965 .. . Presidenza del Vice Presidente ZELI OLI LANZINI, indi del Vice Presidente SPATARO INDICE COMUNICAZIONI DEL GOVERNO Deferimento a Commissioni permanenti in sede deliberante . .. Pago 14101 Seguito della discussione e approvazione di ordine del giorno di fiducia: Deferimento a Commissioni permanenti in sede referente . . . . . . . . . . . 14102 PRESIDENTE BERMANI GAVA GRAY MILILLO MORO, Presidente del Consiglio dei ministri PERNA . . VERONESI . . . . . . . . . . VIGLIANESI . . . . . . . . . Votazione per appello nominale Pago 14146 14144 14130 14117 14138 14103 14123 14142 14121 14147 GRUPPO PARLAMENTARE Elezione di Presidente . . . . . . . . 14101 INTERROGAZIONI Annunzio . . . . Annunzio di risposte scritte 14148 14102 DISEGNI DI LEGGE Annunzio di presentazione 14101 Approvazione da parte di Commissioni per- manenti . . . . . . . . . . . . . . 14102 ALLEGATO AL RESOCONTO. ~ Risposte scritte ad interrogazioni . . . . 14151 TIPOGRAFIA DEL SENATO (1200)

SENATODELLA REPUBBLICA · pdo incansidenaz,ione della lindifferibi,htà e straoI1dÌinmietà degli intervent,i a:1ecessalriper rilriequ1illhrio dellla Slituaziane. Appare evi-dente

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SENATO DELLA REPUBBLICAIV LEGISLATURA

266a SEDUTA PUBBLICA

RESOCONTO STENOGRAFICO

....

GIOVEDI 18 MARZO 1965.. .

Presidenza del Vice Presidente ZELI OLI LANZINI,

indi del Vice Presidente SPATARO

INDICE

COMUNICAZIONI DEL GOVERNO Deferimento a Commissioni permanenti insede deliberante . .. Pago 14101

Seguito della discussione e approvazione diordine del giorno di fiducia: Deferimento a Commissioni permanenti in

sede referente . . . . . . . . . . . 14102PRESIDENTE

BERMANI

GAVA

GRAY

MILILLO

MORO,Presidente del Consiglio dei ministriPERNA . .VERONESI. . . . . . . . . .VIGLIANESI. . . . . . . . .Votazione per appello nominale

Pago 14146141441413014117141381410314123141421412114147

GRUPPO PARLAMENTARE

Elezione di Presidente . . . . . . . . 14101

INTERROGAZIONI

Annunzio . . . .Annunzio di risposte scritte

1414814102

DISEGNI DI LEGGE

Annunzio di presentazione 14101

Approvazione da parte di Commissioni per-manenti . . . . . . . . . . . . . . 14102

ALLEGATO AL RESOCONTO. ~ Risposte

scritte ad interrogazioni . . . . 14151

TIPOGRAFIA DEL SENATO (1200)

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Senato della Repubblica ~ 14101 ~ IV Legislaturd

18 MARZO 1965266a SEDUTA ASSEMBJ ,EA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

Presidenza del Vice Presidente ZELI OLI LANZINI

P RES I D E N T E . La s,eduta è aperta(ore 11,30).

Si dia lettura del prooesso verbale.

Z A N N I N I, Segretario, dà lettura delprocesso verbale della seduta antimeridianadel giorno precedente.

P RES I D E N T E. Non essendorvi os~servazioni, illprocesso v,erbaJe è appvovato.

Annunzio di elezione di Presidentedi Gruppo parlamentare

P RES I D E N T E. Comunico che ilGruppo del Partito socialista democraticoitaliano ha eletto a proprio Presidente il se-natore Viglianesi, in sostituzione del sena~tore Lami Starnuti, entrato a far parte delGoverno.

Anmmzio di presentazionedi disegni di legge

P RES I D E N T E. Comunico chesono stati presentati i segm:nti disegni dilegge dai senatori:

Tedeschi:

{< ModHìca al testo unico delle norme sugliassegni familiari, approvato con decreto delPresidente della Repubblica 30 maggio 1955,n. 797 » (1096);

Angelilli, Spataro, Lepore, Militerni,Genco, Zannini, Molinari, MOl'lni, Azara, Jan~nuzzi, De Luca Angelo, Giuntoli Graziuccia,Monaldi, Perugini, Deriu, Attaguile e Ca~relli:

«Modifiche alla legge 27 dicembre 1956,n. 1457, recante norme per !'istituzione di un

fondo di rotazione per ,}'esercIzio del creditopeschereccio» (1097).

Annunzio di deferimentodi disegni di leggea Commissioni permanenti in sede deli.berante

P RES I D E N T E. Comunico che iseguenti disegni di legge sono stati deferitiin sede deliberante:

alla 3a Commissione permanente (Affariesteri):

« Contributo straordinario dell'Associazio~ne italiana per il Consiglio dei Comuni d'Eu~rapa» (1070) (previa parere della Sa Com-missione);

« Contributo straordinario alla Società ita~liana per l'Organizzazione internazionale(.SIOI) con sede in Roma» (1072) (previaparere della 5" Commissione);

alla sa Commissione permanente (Finan-ze e tesoro):

«Elevazione da lire 2.500 milioni a lire5.000 milioni del fondo di dotazione delleSezioni di credito fondiario del Banco di Na-poli» (1078);

alla 6" Commissione permanente (Istru-zione pubblica e belle arti):

«Concessione di un ulteriore contributostraordinario dello Stato di lire 30.000.000alle spese per la celebrazione nazionale delIV centenario della morte di MichelangeloBuonarroti e aumento del limite di spesa dicui all'articolo 4 della legge 10 novembre1963, n. 1539» (931-B) (previa parere della5" Commissione).

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Senato della Repubblica ~ 14102 ~

18 MARZO 1965

~

IV Legislatura

ASSEMBLEA. RESOCONTO STENOGRAFICO266a SEDUTA

Annunzio di deferimento di disegni di leg~ge a Commissioni permanenti in sede re.ferente

P RES I D E N T E . Comunico che i se~guenti disegni di legge sono stati deferiti insede referente:

alla la Commissione permanente (Affaridella Presidenza del Consiglio e dell'intemo):

TREBBI ed altri. ~ « Modifica all'articolo 5del testo unico 15 ottobre 1925, n. 2578, sullaassunzione diretta dei pubblici servizi daparte dei comuni e delle provincie» (1076);

alla 2a Commissione permanente (Giustiziae autorizzazioni a procedere):

TERRACINI ed altri. ~ « Contro la rprescri~zione dei crimini naziJsti» (1065) (previ rpa~reri della P e della 3a Commissione);

Deputato ZAPPA. ~ « Nuove norme in te~ma di revisione delle sentenze penali» (1073);

alla 4a Commissione permanente (,Difesa):

ROSATI. ~

{{ Modifica alla legge 12 novem~bre 1955, n. 1137, sull'avanzamento degli uf~ficiali dell'Esercito, della Marina e dell'Aero~nautica» (1066);

alla sa Commissione permanente (Finanzee tesoro):

CONTI ed altri. ~ « Modifiche alla legge 5dkembre 1964, n. 1268, recante delega al Go~verno per il conglobamento del trattamentoeconomico del personale statale, in attivitàdi servizio ed in quiescenza, e norme per laintegirazione della tredicesima mensilità pergli anni 1964 e 1965 » (1063) (previo pareredella 1a Commis'sione);

alla 6a Commissione permanente (Istruzio~ne pubblica e belle arti):

ROMAGNOLI CARETTONI Tullia e MORINO. ~

« Istituzione della carriera amministrativa~direttiva nelle Soprintendenze alle antichitàe belle arti » (10,64) (prervi pareri della 1a edella 5a CommissiO'ne);

ROMAGNOLI CARETTONI Tullia e BETTONI. ~

« Norme per la restituzione alia primitiva se~de o scuola di appartenenza dei professoriche siano oggetto di trasferimento per servi~zio per soppressione di cattedre» (1075).

Annunzio di approvazione di disegni di leggeda parte di Commissioni permanenti

P RES I D E N T E . Comunico che,nelle sedute di stamane, le Commissioni per-manenti hanno approvato i seguenti disegnidi legge:

Ja Commissione permanente (Affariesteri):

« Contributo dell'Italia al Programmaalimentare mondiale dene Nazioni Unite(P.A.M.)>> (993);

7" Commissione permanente (Lavori pub-blici, trasporti, poste e telecomunicazioni emarina mercantile):

« Modificazioni degli articoli 41, 45, 52 e61 delle disposizioni sulle competenze acces-sorie del personale delle Ferrovie dello Sta-to, approvato con la legge 31 luglio 1957,n. ,685 e successive modifÌcazioni» (954).

Annunzio di risposte scrittead interrogazioni

P RES I D E N T E . ComunicO' che i Mi-nistri competenti hanno inviato rispostescritte ad interrogazioni presentate da ono-revoli senatori.

Tali risposte saranno pubblicate in allega~to al resocontostenogranco della sedutaodierna.

Seguito della discussione sulle comunica-zioni del Governo e approvazione di ordinedel giorno di fiducia

P RES I D E N T E. L'ordine del giornoreca il seguito della discussione sulle comu-nicazioni del Governo.

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Senato della Repubblica ~ 14103 ~ TV Legislatura

266a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESO' caNTO STENaGRAFICO 18 MARZO 1965

Ha facoltà di parlare 1'0noI1evOlle Plìesiden-te del Consiglio dei ministri.

M O R 0., Presidente del Consiglio deiministri. Onarevole Pr:esidenle, anal'ervolà se"natori, cercherò dà cogliere gli ellementi es~senziali di questo sabria e serena dibattito edi dare una rispasta, il più passibiile appra-priata, alle critiche che mi sano 'state rivoJteed ai quesiti che mi sano stati propasti. Lafretta can la quale ha davuta replicare misia di giustificazione per l'inadeguatezza dital une impostazioni. A tutti gli oratori in~tervenuti un vivo ringraziamento anche perle espressioni cortesi con le quali hanno vo~Iuta rivolgersi a me, pur nelle loro critiche.Ed un particolare ringraziamento ai senato-ri Angelo De Luca, Tolloy e Granzotto Bas-so per la fiducia che, nei loro articolati di~scorsi, hanno voluto manifestare al Gover~no con tanta cordialità e forza di convin-zione.

La situazione econamrica del Paese e lIe 'Suepraspettive, speciaImente di breve termilt1le,hal1iQ1ooooupato Jmga pante di questa dibat-tito !Così come OCOUiparana, 1a scorsa seui-mana, larga parte dell'analoga discussioneohe sii ,svolse nell'a"hro ramo de:l Parlamento.

Una settlÌm'ana di Itempa è linvero un pe-niado 'troppo limitato rpeI1chèill Gavernopossa pervenllre a !CanolrusianIÌdiverse quan-to al giudizio formulata suH'andamenita eca-nomioa e quall1ito agli linterventi preordinatiaffinchè tale andamento migliori, come spe-riamo, sensibilmente ed in breve periodo ditempo.

Devo quindi rriconfelrmare itwHa lara gla--balità lIedichiaraziani che ho avuto mO'do difare venelìdì scorso alla Camera dei depu-tati, diohiaraZlÌoni can Je qrual,i eSipasli la lo-gica ,che avrebbe contraddistrin,to ,le misurecongiulliturali iCheil Governo si dpramettevadi adottlare ~ come in effetti ha adottato ~

subito dapo Ila ,oondusionle della discussionealla Camera dei derputat1. ,È a tutti niOto riltesto :completo deil:le misure congiunturalidecis1e da;} GoverniO, che ho l' anore di pI1e.siedere, in un'a ,lUlngariuniane del giorniO 13 :taU misure sono riJ ,wuito di un lintenso la-voro al quale hannO' dato la collabarazionetutti li Ministri 'che, rin concerto can chi vi

rpaJ:1la, hal1iQ1o predisposto ti.il provvedimentO'il quale, adottalto sotto forma di deoreta-legge, è già stata presentato per ila necessa-ria caitlvers,ione all'esame del Palrllamenlto.Un altro ,impegno è stato così mantenuto dalGovenDiO e di dò sipero che anche ,il Senatomi vo~lia dare: aHa. Il mantenimeilltodi que-sto impegno sta la sli~n1Ìficare carne ci coMo-qui dlDitei'corsi tra i pal1titi della maggioran-za, ,in occasione del recent.e r,impasto, hannoavuto chialra oonolusione anche suJ pianodel.la polrilti,ca congiunturale. Tan,to è 'Veroche, lappenai,ll1iu1Ipasto è stata Ir1eahzzato edappena ,la Camera dei deputati ha respintola Imozione di sfiducia al Governo, questonon ha frapposto :iJndugio per adottare unaserie di decis,ioni che terndono ad incidereimmediatamente sul volume delfattlività economioa, sul.J'eil1Jtità ddla domanda globaile e,quindi, a l1illanciare il Hvdlo deU'accupazia-ne. Ho già avuto modo di din~, e confermoin questo ramo del Padamenlto, che è pro-pl1io ill llivella de:Il'oooupazione il problemache occUJpa lilntensla,mente e p,rliacrÌtar:iamentel'att:i.vliià del GoveTlno ed è in ca:l>legamentacon tale impegno che va giudkata la nostrascelta di adozione del deoreta~legge e nondel disegno di .legge allorchè abbiamo postoin essere .Ie recent,i misure cangiunturaili.

Nan si spiega come, dopo i riHevi massioivca 1130lentezza COin~a quale Sii sarebbe pm.cedl!]to di f,r'Onte all'oimmanenza deHa deE-cata fase economica da f:ronlteggiare, ,si con-testi ,la legittimità della deoretazione di ur-genza OUli ill Goverluo ha fatto IrlÌCorso pra-pdo in cansidenaz,ione della lindifferibi,htà estraoI1dÌinmietà degli intervent,i a:1ecessalri perril riequ1illhrio dellla Slituaziane. Appare evi-dente il contrasto Itra la c1ia~asli che sii fae IÌiI,rifiuto, per ragioni di plrtincipio, del ~i-medio. D'altra parte deva l1i:levare Iche, aparte Jo svolgimento politko che aggi vienea},l'eSlame del Panlamento, era necessal1io' unadeguato tempO' 'teonioo per lIe del:icate va!lu~taziani di ordine finanziario, necessarie perdare ill 'Via su di Ulna base di sicurezza aLlenuove misure cangiunturali. l,l senatore Ter-raoilni, l1icordandooi La posslibiHtà deU'appra-vaZ1ane :nel teI1IIline di 60 giorni di un :nor-male disegno di ,legge, per ri,lqualI e sia chie-Slta Il'urgenza, sembra dimenticare >che :iD

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Senato della Repubblica ~ 14104 ~

18 MARZO' 1965

IV Legislatura

266a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESO'CO'NTO STENO'GRAFICO

quel periO'do di rtemp.o le nlllOve nQorme Inonsarebbero state IÌIllv,igQore.

La discussione siVoiltaslÌ dill quest'Aula èstata r10ca di lootntenuto e dngrazio laillCOl1agli onorevoli ,s,enato11Ì che vi hann.o paI1teci~pato, rdedkando part,e dei JOI'O interventialla situazioll1e economica de,l,Paese.

!il GQoverno non poteva attendersIÌ un com~pil!]to esame del dercreto"legge approvato lillgiorno 13 darl Consliglio dei ministd. T'ropposcarso tempo m-a stato. a disrpoSliziOllle deglionorevoli senatori per poterlo meditare, es-sendo stato, quel deoreto, rpubblicato soMan-t.o martedì 16 e cioè lo stesso giOirno deU'inri-zio di questa discussione. Del resto, non do-veva essere questa Ila sede rper la disoussionedi quel provvedimento che, per 'la conversio-lIle in Ilegge, ver,rà sorttoposto a suo tempoaJlla vostra [approvaziQone.

Oiò !11Onostarnte, giudizi generarli sono emer-si nel corso del dribattrLt.o ed anoora unavolta debbo D:'ri,levareche, sia pure per motivicontrapposti, ma solo parzialmente contrap-IpQosti, rl'estvema sinistra e rIa destna hannogià anticipatogiudiZli /DJegativi sul decreto-leg-ge emanato daJ GoveflllO. A taLi ~iudlizi gliOIratori deHa parte rpol,1tka ohe ho ricordatosono pervenutli soprattutto, e dÌi:rei soltanto,pe:r;chè ,legati aHa Ì!deorlorgia ohe assolutamen-te ~imtendono semplre difendere. ESSli fannodò piuttosto .che arrendersi, quallche voilta,oome pur sarebbe desidembile, aHa iI:eaiLtàdei fattri che comanderebbe asslUn~ioni di re~spons'abirlità nei momenti non facili deHaVlÌta del Paese.

Molto shr:igaJt1iiVamente ill senatore Scnia-veHi non ha ,esitato, nel fOlrmulare la suavalutazlio/DJe s'Ull de,creto~legge, lad assumeI'eposizioni estreme. Con uril giudiziio (piiUtto~sto supeI1fioiale e SCalrS3lmente documentato,iil senatore SoMavetti ha atlerunato che ,lapOrlitica economica e ,finanziaria del Governoda me presieduto è ormai .chiarramenJte d~volta a !favore della olasse [ltll'premdhoI'iale,che fruisce di una parziale fiSicalizz'azionedegH oneri sooiali. Secondo il senatore SGhia~vettli si tè IOOSÌ aocordato alrle imprese unIIJtUOVOill3lrgine di srkur:ezza rne11a corsa alprofitto.

Tuttli cOrioro che hanno avuto modo di leg~gere iil complesso provvedimell1ito che il Go~

verno ha adottato, articobtoÌin nove titolied :in 51 aI'lticoH, non penso possalno 'condi~v1dere questo sempHdsrticogiurdrizio del se~natOI'e Schiavetti.

Come dissi aHa Camera deli deputati ,la,scorsa settimana, 'ripeto rantCora lUna voltache obiettivo !fonoomentale del deoreto~leggeè quello di aocresoerela dormalI1da globa,le eil livelJo di occupazione. Ciò lipresulprpone an~

ohe U!Il I1ilancio degli ~ill1ivesltimentie quilDdiquella Ir:icostituzaone deM'equilibrio fm costie ricaNii nelle aziende, equillibrio ohe ,tuttiammettono essersi deteriiorato negli anni pas~sati e che rpur deve riloostituÌrsi se si 1m1oJeprocedere veramente sulla via delllla I1Ìipvesa.

Dobbiamo rendeI'd comto che i rfattmi pro~duttivi impiegati devono esse,re trutti ['emu-[}Jerati: e fra li farttor,i produMivi vi sono ilcapitaile, il lavoro e la capaaità limprendito-riale.

Molto meno approssrimatirva, ma più sOot.t:1le, la tesi sostenuta darl senatore Terracinia IllOme dd furtLto comunislta ,Ìital,iano. In~nanzi :tutto da parte comuui,sta, e nom sQoloda parte oomUlIliÌsta, sri è tentato, anche com,Ìinterventi £uori di quest' AlUla, di laoClrledi,ta-re Ila tes,i per la qruale sriamo giUlllti alle at~'tua1i rdifficor1tà in quanto ,s,in darl ,settembre1963 ,la pOllrit<Ì'caeconomica del Governo haseguito direttlirve cOllltrarie a queHe defil11ritesabato scorso dal ConsigHo dei minis bri.

Sii sarebbe giunti rarlla :reoessione, poichèsii sarebbero oompressiÌ i consumi e ,la do-manda globale, mentre oggi sii vuole SUlper3lrela recessione propnio facendo perno srUrll'aJn~damento deUa domamda gl.obarle. Onde ,lacontraddittorietà della nostra politica.

Ma io debboancQora una 'Volta affermare. ahe, lal cOIllt1rado, ,LapoHtka ,economica del

Goveflno, in quesrta diffioirle fase oorngiun'tu~rarle, S'i è svolta oon una coe:mnza e iCon urnacontin'Ulità veramente :iIl1Jdicalti1ve.Oi si a'ccu~sa ancora, dopo tarnte discussioni siVoltesiÌ inParlamento e Inel Paese, di avere rprovocatoun rallentamento deHa Iproduzione attraver~so gli irnterventi deoisi nd oorso del 1964.Si dimentica lasituazrione illella quale, permotivIÌ che qui man occorre rd1cOlrdare, deravamo venuti a trovare. SÌ'truazione oorm~plessa ma che può compr:endersi in una umiÌ-

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Sellato della Repubblica ~ 14105 ~ /11 keJ?islalUra

266a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

oa oifra ohe veramente propongo al SenatodeLla RepubbLica di meditare con attenzione.

H 1963, l'anno forse pdù difficille, si chiusecO[},unosqu1Librio fra meZZJi monetar,i inÒI1colazione e domanda di beni e ,serwiz;idel.l'ol1diJne del 15,3 Iper lcento. Arvevamo cioè ,incir.colaz,iOlne segni monetar:i eccedenti deJ15,3 per oento Il'offerta interna dd be[)Jie SClI'-wzi.

UE\iUlmento di prr-ezzi al consUlmo per di1963 fu dell 7,5 per cento; ,la differenza frail 15,3 ,per cento p:d.ma riJcol1dato ed il 7,5per ,cento s,i 'l:iversò suLla bilanoia dei paga-menti che, :come rioorderete, si chiuse conun deficit globale di 778 mHiafldi di 1iJf\C.

Se non aves,simo potuto premere SiuHa bi-laincia dci pagamenti fino ad UIll limite tantoelevato, av,remmo a'V1Utonel 1963 UIllJaumen-to dei pi~i del 15,3 per cento: avremmooioè distrutto nellaI'D signifioato reale tu1JtilÌ benefici che erano del1irvatJi ai IlavoratoI1idagli aumenti salariaLi e ai dipendenti deNo

Stato dagli aumenti dei loro stipendi.Non potevamo Ii'll prosieguo di tempo pre-

mere ultel1iormente sUllla b,iilanoila dei paga.menti, salvo a voler rcorrere l'avven1JUJra diveder travolto sul mer:cato internazionale il

valore dell,la nostra tlira. Nè questo sarebbestato reffetto finale deH'avventrura stessa, inqUlanto :l'ulteriore aumento dei prezzi, chesarebbe derirvato ove si fosse ~insisti'Ìo ,in unarpol'itica di or'eazione aruilfioiosa di tliqr"lidità,avrebbe provocato lTh'1.aumento ulteriore del..le importazioni che, giol1llo per giorno, sa-rebbero di,venute più .competitive dei beiJ2rlprodotti all'interno. ALlora sì che avremmoavuto una paraHSii pro.druttriva, Uil!a recess,io~ne nel SellllSO'Vero delila palrlala, un dMagaredel1a disoccupaZJione e del:la miseria.

Dovemmo affrontare .la situazione con co~raggio, con tanto cOllaggio, :per aV\éi,are corngradualità la dcos,tituzione ddl'equiHbriofra mezzi mOfJJ!etani e offerta rinterna di beni

e servizi. Aif'J1Olnta:mmo, come dicevo prima,la situazione con ooraggio essendo ben iCon-sci che 11anostm pohtica :di stabdHzzaZJiOine

~ come ogllli politka distabilizzazione ~

ha in se stessa un costo che bisogna pagare,affinchè siano elimil11!a:tigli squilibrd che sisonia 8Jndati determinando.

18 MARZO 1%5

Nè si può sostenere, iCome pure è statofatto nel corso di questo dibatt-ito da parte

I del senatore NeniOÌoil1ii,che ILianostra politicadi stabiJlizzamone monetaria è l1ivoha ,soltan-to lalla ricosltiltuzione dell'equiLibirtio attra-vers'Ù rIa Icoilllp'I1essione de,lila domanda. Vor~!rei rucoI1darre al senatore Nencioni che abb!Ìa-mQ lagito da ambedue ,le parti: abbiamo, sì,

oOilllpreSSQ la dOffiaJllJda di beni di consumo,peraltro l11!onnecessari 1I1èprioritani" ma ab~biamo destinato i mezzi monetari così so.t-tmtti ana orescita degLi IÌnvestJimooti nei set-t'Ùl1iprodutJtirvti.

Ail senatore Nendond von-ei riooIdare laserie dei prQvvedimenti, adottati ,dal Go.vemo e wppro.vat,i dal Panlamento, oon lÌ qua-Li sonQ stati aocresoiuti ci fondi di dotaZlÌonJedei grandi Enti di, gestione del,le Partecipa-zioni statali (IRI, ENI, EFIM, AMMI, Ca-gne) o degli Istituti di credito a medio ter~mine alle industrie del Mezzogiorno. La nostI1a poHtilca di stabiHZZJazione monetaria haa~to iConcreti, ,favorevoli IJ.'1Ìsultati, generall~mente apipl'ezzati e rkonosciut,i. I nostri con-ti COil1.l'estero sono tornati prima dn eqiUlÌH-brio e poi addiritJtura in avanzo; ,ralI1Jdamelll~to dei prezzi si è decelemto.

Oggi li comunisti ella desur'a sostengonocongiUlntJamelnte ohe ai siamo trovatli ,in unafase recessiva senza riusoir:e nem'meno a do~minare l'-inflaziollle. A parte il fatto IOhe nonpuò dirsi che siamo di fronte ad un veme propria vase 'recessiva, 'Per queHo che :d-guarda H dominio deH',inflaziorne devo subitoagg)iungeI'e che, a:lllorchè si combatte .rinfla~zione, .l'importarnte è ottenelt'e che 11aspiraledei p~ezz:i nOln si allarf?;hi. Ciò 10 abbiamoottenuto.

Si ricordi che nel 1964 ,i prezzi 311consu~ma sono aumentati soltalnto dell 5,9 per Icenta.

Si è soliti raffrolntar:e questa 5,9 Iper centocon ljaumento del 7,5 Der cento velrÌifi'catosiÌnel 1963. Ma è un raffronto che lllon iI'eggeaU,a ,luce deLl'all1ialllisieconomica.

Ho detto prima e ripeto aldesso che nel1963 iÌn tanto i pr'ezzi al consumo aumen.tarono del 7,5 per oento :in qnamto .la bHan.cia dei pagamenti si chiuse con un deficitdi 778 mHiardi e quirndi lIe risorse ,internevennero di,latate CO]] fafflusso di :dsorse da].l'estero.

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Senato della Repubblica ~ 14106 ~ IV Legislatura

266a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICU 18 MARZO 1965

L'aumento dei pJ1ezz,i []jel 1964, limi,tato al5,9 pelI' roeiDJto,sii è arvuto ,inN:ece iCon una bi-~amda dei pagamenti attiiVa e doè senza J'iin-tegrazione di ,d,sorse ,daH'estenno.

IJ mffronlto che 'Va quindi fa tt0' è fì:ra UIllaumento del 5,9 per oelllito Illel 1964 e detl15,3 per oento []jel ,1963.

Mi sembra Iche la decelenazione nen'au~mento dei prezZJial consumo sia scomtata.

Nell gennai0' del 1965 ,i prezzi al consurrno,rispett0' al mese precedente, sono aumentatisoltarnto deMo 0,5 per celnto er, per ti iplJ:1ez:z;iaH ',ingrosso, per Ja prima voltJa, abbiamoavuto addirittura una flessione, sia pure diUmharta entità.

La decelerazione dei prezni e :l'avanz0' del-la billancia dei pagamenti non potevamo monessere :3Jocompagmati da un :indeboHmcntode11'attiviità pJ10duUiva causata, da una par-te, da Ulna min0're vivaoÌità deHa domandatnterna e, daill'a:ltm, dal deteI1Ìoramento denepJ:1ospettive di reddito di ,impr:ese che Ìindu-cev,ano li produÌ't0'ri a Icantra'nre i,l 'I1itmo ddattività.

L'av3mzo nelila hilanda dei pagamenti si-gnificava però una dispanibilità, per il siste-ma economico italiano, di liquidità aggiun~tiva che si sarebbe potuta iÌnser:ÌJ1e mel dI'-ouito. produttiva senza danneggi,are ,i nostrirapparti COlTI,l'estero e senza roreare tensaom:idi natulJ'a linflacZioniSl1Jka.

Eoco perchè 'i,l Governa, anziichè sottrarreal sistema e:conomÌ<oo ,liaHquidità pro~enie:n-te dall'aJvanzo deLla biÌélllllcia dei pagamenti,deoise, sin datHascovsa estate, di ilasciarllaa dislp0'Siizione degli imprendit0'ri per COIl1~sentire <la l'ipresa degl,i ,j,u¥estimernti e de:Uaproduzione e quiludi, oame effett0', l'aumentodel :liveLlo dell' occupazione.

Quakhe segna di ripresa s,i è iinfaW direoem,te marnifestarto, ma H Governo, soprat-tutto p,reOcOUipato del :liveLlo di aocupazione.dedsegià IllIei primi gioI1nli di gennaio diporre alllLo studio un complesso di ,misurecongiunturali, capaci di aooolerare 'a,l mas-s,imo rla ,:drpresa produttiva e del :livdlo del-l ~ocoUlpazione.

Se ,al:l0'ra i pmhlemi, ohe erano appars,icon rchiaI'ezza, er'aJnoqueLli di alocelerare l'au-mento delll,a domanda globale e dll l1iequil,i-bnio fra costi e ricaV1iaLl'interno deHe a2jien~

de, ,mtonno a questli due problemi do'VevaconcelJ1ltrarsi :l'attenzione del GoveI1llo, se vo~leva predisporre run ,intervento volrto ad larc.-celerare la d'Presa rprodutt<iva.

Int0'I1ll'O a questi problemi lÌIn effetti s,i èconcentrata Il'attelllcZlione dei miei colleghi diGaV'erO:o che hanno l'aJvamto al!la predisposi-2'Jione dell rpro;mredimento approiVato ,sabatoscorso dal Consiglio dei ministri. ,SOlllOcertoche le misul1e delibenate parteranno un effet-tJ1vo loontr'ibuto alla soluzione di questi p,ro-blemi. La maggiore difficoltà, durante la pre..parazJÌone del prorvvedimemto, è stata queLladi: valut,anne can esattezza Ila misura per eVii-tare iJlI"iproporSli di tens,ioni inflazionistiche.

Non so'1taJnto dUlnque gli Imterventli pmdi-sposti sono contenuti im una misura quam-tJitatiiVa Italle da non rappreselJ1tare motJivo diiplJ1eoooUlpazione di natura manetaria, ma èla qualità degli ,imterventi Iche dovrebbe por-ci al riparo dd qualsiasi effetJto ill1,fl,azioll1lÌstko.

Di ciò va'rrei ,msskurare soprat:tutto IiI se-natore BOa:la,ldi, nom senza s0'ttolineare la PQ-sizione, veramente difficile a comprendersi,del Gruppo poli1JiiCOarI quale i~ senatore Bo-naLdi fa oapo.

H senatore Bouarldi, giudicando il decreto-legge, ha avuto mado di affermare !Che IpartedegLi ,inteJ1vent,i messo comtemuti sono in-dubbialffiente ']Jasi1t1,"Ì.Ma ~ ha subito dopoaggiunto ~ i pro;mredimenti S'tessi possonodivenrtare penicolosi e di natura ,infl,azioni-stka se attuati nel quadro politko che ogg1ipresiede alle sorti del Paese.

Per quanti s£orzi labbia fatto, veramemtenon sono riuscito a capire i motivi per i qualigli interventi decisi sarebbero. buoni se all'at-tuale maggioranza di centro-sinistra si sosti-tuisse un'altra maggioranza, mentre divente.-rebbero inflazionistici nen'ipotesi che restas-se al gaverno del Paese il Governo che hol'onore di presiedere. Vorrei pai tranquilliz-zare il senatore Bonaldi sui suoi timori in-flazianistici, invitandolo a meditare sul fat-to che la liquidità posta in circuito con l'ap-plicazione del decreto-legge non va ad irro-rare indiscriminatamente il sistema econo-mico, ma piuttosto a collocarsi in alcuni set.tori dove, esistendo capacità produttive inu-tilizzate e forze di lavoro disponibili, è im-mediatamente possibile au..'11entare l'offerta,

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Senato della RelJubblìciì ~ 14107 ~ IV Legislatura

266a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 18 MARZO 1965

che così si contrappone all'accresciuta li-quidità neutralizzando ogni temibile tensio-ne dei prezzi.

Da quanta sono venuto fin qui esponendo,~ni sembraI1isull1Ji chiaro che dilGoverno, do-po laver ,oombatt<uto, ICOillvavo Slenso di re-sponsaMHtà e consoi'O del costo che ne sa-rebbe der:ivato, alI rHevante squilibI1io mOlne-tario che a fine 1963 si era manifestato, èIriusoito a por:re, aHraverso ,la deoelerazionedei prezZli e r aVi3ll1ZOneUa bi'lalnoia dei paga-ment,i, Ila premessa per unI1illancio dellla pro-duz,ione e ddl'oooupaziOlIJJe, su1le basi di lUnamoneta più stabile. Conseguito tale risultato,il Govermo non ha Iperduto l\..1!Il'oradi tempoper il11!oitare gli imprenditoni lad u1JiJlizzare ,lapiù alta rlliquidità e poi nel preparare e lDielpOnTle a dispos'izione del sistema eCOlDiomacointerven ti capaci di accrescere Ja domandaglobale, gLi linrvestimenti, l'oocupazione.

Boco penchè restpilI1lgiaJmo iCon forza la tesi$.atti,le che è sltata raVé'JIlJZat,adai lComuillisti eper .la quale la coerenza del,1a polliltka eco-nomka del Govermo non seguirebbe ,la ,}iJneache ho ricordato, ma passeDebbe invece attra..

V'm'so Ja rriduzione dell lirveLlo delrl'oocUlpazio.l11e, ,1a 'J1eoessione Ipir'Oduttli,va, la poLitioa ,dipiù bassi sa,la11i~ più facilmente reaJizzabrilequando l'ooourpa:lJione non è certa ~ b rioo-stituzione dei profitti di ,impresa.

Onor:evoLi senatoDi, ho già detto e ,ripetoche, proprio perohè siamo stati sempre preoc-cupati del rlivdlo eli ocoupazione, abbiamosvolto una po,liitka congiuntura1legraduale ecomplessa. Maggiori s.avebbe:m sU3Iuili nostrisforZii, le IThOstlfemnsie, le nostr'e preOOOli'pa-ZJionlise, dimentÌiCando i ri:flessi che propriosUlI Hvello di oocupazlione si sarebbero aiVUti,avessimo ridotto drastkamente 3ILlafime del]1963 <O aill'ril11JiZliodel 1964 H oredit0' 0'1a spesapubblica.

Ciò nOlDiabbiamo £atJto e ,le nostre fatichenon sono state Iprive d1 rLsiU!ltalto. Abbk\moaViutO soltamo un [ndebalimento del Mve:llodi 'Occupazione, che speTliamo dirisalIJJare 8J!più pJ1esto, anche per effetto dei IpJ:1ovrvedi-menti adottati sabat0' scorso.

Naturalmente Inon tutto dipende d3lWla't~tività d~l Governo, molto dipende anche d8,1senso di ,resrponsabHitàcon ,il qual.e ltutti idttadini, visti quaili Iproduttori e Iconsuma.

tori, si pongono di fronte alla situazione, inl\..1!Ild.mpegl1lOcomune pelr surpe:rare queslta ul~tima fase della evoluzioll1!e cOIllgìiuJl1Jtura,le.

n Gove,rno è ogni giorno l\liigHe <lil,}'evolver-s,i deHa s1tuazione c, nerIda ,Libertà e nella sta-

biJlità mOiIletaria, lcontinuerà ad assecOiJ:ldaregli sfofZ1i dei ,1avO<1~atoJ:1Ìe dei pmoottori lita~liani.

Con iÌl proV1vedimento per ,la 111iipresadel-l'economia naziol1J3Ile 'sono stati pertalI1Jto a,p~prontati meocanismi 13tH a finanziare, me-diante IiI Consorzio di credito per le operepubbllliche e l.a Cassa derpoSliti e prestiti, ,larealizzazione, per un rilevante ammontare,di case, di strade, di scuole, di ospedali e dial:tre opere rpubbliche.

Tale attività permetterà di perseguiDe, adUJ11tempo, lIe lfinaliltà di Ulna migliore dota-Zlione ll1IeL1'assetto ,inf:mstruttumle e I]]ei ser-vizi iOÌl\IIHidel nostmPaese, obriettivo tpl'ima-rio del progetto di pr:ogramma aipip'J1OI\IIatodal Governo, e di una piena uti,1izzazione deifattoI1i produttiV1i, specie dell' oocuipa7Jione,in questo settore.

n pmvvedimenrto 'PrediSlposto dail Governos,i è orieJl1Jtato anche a~lareal.izzaziOine di nuo-

vi inves1Jimenti nel settore agJ:1icolo, 'Predi-srpol1Jendo ,la e,ffettuaziOll1ie di pmtJicolari ope-re pubbLiohe che, perseguendo lIe finaHtà eca-nomiche generali rin teI1mini di attivHà pro-drutti'va ed oocupazione opemia, garantkaill-no anche alle strutture del.1a nos:tm agnicol-tura maggiore portenzilalità ed effioiene:a.

Per qualllto ~iguarda <l'industria meOC3JDlÌ1casri è dato vita lad un pa,rticollare meccanismodi fÌlnanZli,amento per Ila vendita di maiochi-naI1Ìa aHa media e piooola li[ldustlrlia che de-termÌlnlerà un notevole stimolo aMa dom3ll1dadi ,beni di investimenta, specie da péWte del-~a piooola e media limrpIDes.a.

Per ,l'ediHzia sri è agilto COIDi,la strumentodelle iagevolazrionli fisc3JU allfine di IÌlncentirvare[a domalIIda del set'tore.

Di particola,re r:iIlievo sociale lIe disposizdoniin materia di provvidenze per i disoccupati,che estendono li,l didtta agLi assegni fami-Li'ari 3Inche al perriodo di peJ1oepimento deJilaindennità di disoccupazione. Ciò oltre a rap-present,are un doveJ1asa contributo la 'chi ri-manga partioolarmoote colpito daHe conse-guenze di questa de!licata fase di evoluzionI;'

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Senato della Repubblica ~ 14108 ~ IV Legislatura

266a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

del nosltro slistema ,economico, rappresentaun apporto alI sas'tegno deLLa domrunda glo.baIe, che si ripercuoterà beneficamente sututti i settmli produttirvi.

Quanto contemplato dal pravvedimento inmate~ia di niduzione deUe aliquote di con-tI1ibuzione iper 111fondo adeguamento pen-Slioni e di ass'egn3Ziione del 'relativo onere acarioo dell' eraria, conltinua un oI1ientamentodi politka economi,oa, già dia tempo seguitoed attuato con speoifici Iprovvedimenlm, mi-:mnte ad runagI1aduale evoluziane deLla Pre-v,idenza sooiale verso UJll più modenno asset-to di sdourezza sooialle che 1JrIagga lIe suefonti di finanziamento dal~1a generale ,impo~sJzione eraI1iale.

In questo momento oongiUlfiiturale 3ir1!ohetalle provvedimento ha ,la speoifica fiUlllzITonedi opemre a gamnzÌia del ,LiveLlo deIla do-manda, ,in particallare deHa componente eSlte~

l'a ddla stessa. Sii è valutato IÌinI£atti doverslicontribuire, con t'alle mezza, al mantenimen-ta ed a!l migHommento deLla farza Icompe-tÌijiva dei nostri iplrodot1Ji sui meDcati inlter.nazionali, permettendo così il proseguimentodeLl'esprunslione delle nostre correnti di espOir~t3Ziione.

Più ,in generale il provvedimento, agevo-landa le imprese produttive nei casti da es-se 'sostenuti, ,rarprpresenta uno stimolo com-creta alUa ripresa, da parte deLle Ìimpresestesse, dei programmi di ,iluvestimento.

n qf\.1JadJ1ogeneralle dei ,provvedimenti 't'ro-va H suo Ilogico comp1letamento nelle disrpo-sizioni rdative alle sempLilfÌJcazioni aipiportateaIÌ meocrunismi burocrati:ci di effettuazione edi iCon,troUo della pubblka spesa, che vengo-no adegua t,i ad esigenze di maggiore effiden-za, sonlnttutto in vista della ml(xes,sarua pmn-ta influenza dei provvedimenti predispostisullla ,situaziOlne economÌlCa del Paese. Ciòpermetterà, fra l'aJtlro, di spell1imenta're con-oretamente alcuni miglioramenti fUlmzionailineLla struttura del nos,tra apparato burocm-tico, fornendo in tal modo concreti elementidi ,giudizio per un piÙ ampio disegno di ri-forma generale della ,BubbllÌica Ammin~st'm~zione, esigelllJza OIrmai nan 'Più dibzionahHeil11luno Stato modeDno ed effiaiente che desi-deri perseguire un Ìintenlso prOlOOs,so di sv,i-lruppo economico e sooi3Jle.

18 MARzo 1965

III progetta di ,legge per 'i,l I1iardinamentoe ,J'ladeguamento dei trattamenti di pensionedella Previdenza sociale, approvato avantieridal Consiglia dei m:ùnistri, trae ispiraziollledalle mal,ità espresse dall' artJ100'1025 dellalegge 12 agosto 1962, n. 1338, con cui ,11Par-lamento ha pasto l'eSligenza dmJdi,lazion,abilede!iLarevisione e aJrmonizzazione degl<i or:di~namenti pensionistici che hanno, come entegestore, ~'Isimltuto mlazJÌionaledella rpreVlirdenzasooialle, e tiene oonto, altresì, degli indirizzie dei suggeI1imenti fonnMiiln materia daLlaCommissione minis,teni,ale rr,stitU!itadal ci,tatoarticolo 25, presieduta dall'onorevole sena-tore Franco Varaldo, e dal Consiglio nazio-nale dell' economia e del la'\'oro.

P.rocedendo per gradi, seoondo i sug~I1i~menti del CNBL, la nuova struttu.ra IOheHdi,segno di ,legge dintende instaurare ha O(}-rne punto fondamentale ,l',istituzione di ur..a« pensione socia!le» :in misura unka, intesaa pOrTIe lIe baSli per J'evoluzione degli oDdi-namenti cO[}Jtemplaui verso UIl1Jsistema dis,ilOurezzasooiaile ohe, rioonascendo il dorveredelLa coHettiVlità a garantire ali larvomtori all1-ziani meno provvediUlti una base generallizza-ta di tutela la camtt'ere assistenzia,le, esalti,nel contempo, il risparmio dei lavoratori, at-traverso i[ sistema lasskurati,vo obblrigatorio.

Per reaHzzaret,al,e rpasltula<to ,la rprorpostaplI'~ede ristituzione di IUn appos'Ìito Fondoper il finanziamento delle pensioni sociali,denominato « Fondo sociale », avente il com-pito di f,mnteggiare ill fabbisogna per ,la ero-gazione deHa ipenslione a tutti i laiVomtori di-pendemJti e autonomi dei regimi genemli dipenslione.

Di conseguenza, a carico del Fondo perl'adeguamento delJle pensiomi dei IJavora'toridipoodenti resta i,l !finanziamento degli oneriper ~a parlte che supera i,l EveNo genelr'a,leoOiperto dal Fondo sociale, sUllla base delcoefficiel1Jtedi ri'\'a1utazione e dei millllimi dipensimlalmento, previsti per tale settore.

Per ta sua stessa lll'a:tlUDae per i fini dioarattere generale assistemZJÌ<alle'Che esso iper~s,egue anohe in praspettiva, iil Fondo sooia~eè disposto su ullla base di finanZliamento lapiù larga possibile, e assorbe tutto il contri~buto dello Stato.

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Senato della Repubblica ~ 14109 ~ 1 V Legl.)latura

266a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

Le linee fondamentali deUa prapasta siidenti,fioano nei seguenti quattro punti fOITh-damental,i:

a) [,stituz;iOlne deUa pensione sooiale acadloo del,rapposMa « Fanda » per tutui ti la~vOI1atari dipendenti ed indipendenti, oom~misurata in .lire 12.000 mensHi e per 'tredioimensilliltà;

b) aumenta dell 20 per centO' dell'attua1lecaefficiente di I1ilvalutazl]one deHe pensioni,che sale da 72 a 86,4 volte rispetto alla pen- I

siolne base;

c) aumenta iln rag!iOlne del 30 per centodeLle misure dei urattamentii minimi di pen~sione per ,i lavoratoI1i dipendenti le nlli nor~me vengolll'a così modilfioate:

da IliJ1e12.000 a Hre 15.600 per i pen~sionati eLi età inferiare ai 65 anni;

da lire 15.000 a hre 19.500 mensili perli pensionati che abbiano compiuta Il'età di65 laiIliIli;

d) introduzlione del rprindpa.o ddl'>ade~guamenta automatioo delle pelI1sionti contri-butiJve e dei trattamenti minlimi a carico delFanda per l'adeguamenta delle pensiani, inpresenza di avanzi di gestl]one che superimoUI!l deter'mina1ta limite di garanzia.

Can questa nuava iniz,iatliv>a ,legis,lativa,che comporta UlThdlevante onere a cari1codella Stato, IiI GaVeI1nlO'I1itiene di avere dialtto[!l masslima sforzo possibille in visita di unafinalità così a!1ta ed UJmana come è queilladella sli<curezza saciale per tutti li ciÌ>ttadinied Iilnispede per ,le categorie più proiValte epiù bisognose di assistenza.

Non è certamente da attendersi, quandouna serie di dibattiti di palitica estera han~na avuta luaga in così breve volgere di tem-po che il Gaverna possa dire case veramen~te nuove. Sana tuttavia lieta che mi vengaafferta un'altra accasione per rivolgere l'at-tenziane su prablemi che non possona nonessere, in un'epoca di notevole instabilità eperciò di castante pericala, al centra dei na-stri pensieri.

Con questa premessa cercherò di dare unarispasta ai vari interragativi a quesiti chemi sona stati posti dai vari settari di que~sta Assemblea, nell'intenta di precisare me.-glia i termini e gli abiettivi di un'aziane sul~

18 MARza 1965

la quale nai ci sentiama perfettamente tran~quilli, perchè trae farza da una alleanza allaquale partecipiamo per camunanza nan sa~la di interessi, ma anche di ideali; perchè èimpastata su di una visione realistica, quin~di dinamica, del carso di questa nastra sa-cietà; perchè è prafondamente legata ad unsentimenta di solidarietà verso tutti i pa~pali; perchè, in questa spirita, è diretta alraffarzamenta del pracessa distensiva e alcanseguimento, pur nelle lllcertezze presen~ti, di una pace duratura nel monda.

VaITei ripetere quella che ha detta allaCamera la settimana scarsa. Apprezziamotalune critiche, ammetti ama talune riserve.Nan possiamo però camunque considerarevalida l'accusa che ci è stata rivalta, di sval-gere una politica estera mancante di agnispirita di iniziativa. Una tale affermazionecantrasta trappa chiaramente con la realtàdelle cose per poter essere passata satta si-lenzia: essa soprattutta nascande trappipericolosi sattintesi, tra cui quella per cui!'iniziativa dovrebbe essere saltanta il mez~zo per una revIsione del nastra sistema diamicizie e di alleanze. Na, anorevali sena-tari, non intendiamo avviarci su questa stra-da. La politica estera nan si fa nè a colpidi spillo, nè a calpi bruschi di timone; la sifa seguendo una castante che rispanda agliinteressi specifici del Paese, interessi che nonpassono mai prescindere da quelli generalidella Comunità internazianale.

È in questa ardine di idee che, nel qua.dra della nastra alleanza, nan abbiama maimancato di ricercare e di apprafandire icantatti can tutti i Paesi; anche quelli cheseguono una linea politica, in campa inter~no ed in campo ,esterna, diversa dalla no-stra. È questo sforzo versa l'allargamentodel dialago internazionale che ha resa pas-sibile di rinvenire talune canvergenze da cuiè nato quel processo di distensione che haaperto la speranza aJ conseguimento di unapace equa e duratura. Oggi, quanda tanteambre ascurana l'orizzonte, deve essere fer-ma nostro obiettiva evitare che il dialo~ga, da cui la distensiane è affiorata, vengainterrotta e di aperare in mado che sia pos-sibile ridurre le canseguenze dei cantrasti.

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Senato della Repubblica ~ 14110 ~ IV Legislatura

266a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 18 MARZO 1965

È in questo spirito che noi ci sforziamodi ottenere la riconvocazione della Conferen-~a ,del disarmo di Ginevra. Le conversazionitra i « diciotto» hanno alloro attivo un'altacarica ideale: ma soprattutto esse consen~tono scambi di idee e contatti che possonogiovare a correggere tal une pesantezze nel-l'atmosfera internazionale, tanto più cheagli esponenti dei due campi opposti si ag~giunge l'apprezzato apporto di rappresen-tanti di Paesi di terza forza. A nostro avvi-so è importante non perdere questo cana-le di contatto. Per questo ci auguriamo chealle positive accoglienze che le nostre sol-lecitazioni hanno avuto in quasi tutti i Pae-si interessati, si aggiunga anche quella de-terminante dell'Unione Sovietica. Crediamosia errore pensare che una Conferenza sif-fatta, la quale tratta problemi di larghissi-mo respiro, possa valere soltanto in ragio.-ne della concreta realizzazione di singoleiniziative; e crediamo egualmente che sa-rebbe grave errore far pesare sulle sortidi questa Conferenza i contrasti attualmen.te insorti in altri settori.

In materia di politica europea la linea delGoverno, più volte illustrata al Parlamentodal Ministro degli affari esteri e da me, nonè mai mutata, continuando ad ispirarsi aquello spirito di dinamismo realistico chel'ha sempre animata.

Anche nel breve periodo intercorso dallapresentazione delle ultime proposte italia-ne in materia di politica europea agli altricinque Governi membri della CEE, ad inizia-tiva dell'allora Ministro degli affari esterionorevole Saragat sul finire di novembre,la nostra diplomazia è stata assai attiva.Attraverso contatti bilaterali con i maggiariesponenti dei Governi interessati è statasvolta una necessaria opera di sondaggioallo scopo di determinare se sussistesserole condizioni necessarie per passare all'at-tuazione concreta dei progetti di ripresa deldialogo politico.

Il nostro obiettivo rimane il raggiungi~mento di una integrazione europea che dalsettore economico si estenda progressiva-mente a quello politico e che consenta lacreazione di una Europa unita, democrati.ca e aperta. Si tratta di camminare su que-sta strada.

Recentemente si sono conclusi a Roma ilavori della Sessione trimestrale del Consi-glio dei ministri dell'UEO sotto la Presiden-za di turno italiana. Come gli onorevoli se.-natori sanno, è questa l'organizzazione poli-tica che è stata con sensualmente scelta daisette Governi nel luglio 1963, dopo l'interru-zione delle trattative per l'adesione britan-nica alla CEE, come la sede più opportunaper mantenere il contatto e per garantireuna stretta collaborazione fra gli Stati meII1-bri della CEE e il Regno Unito.

In quella sede il Ministro degli affariesteri, onorevole Fanfani, rispondendo alledichiarazioni del rappresentante britannicosul desiderio del suo Governo di partecipa~re attivamente alla costruzione europea, haavuto occasione di precisare i motivi checonsigliano i sei a riprendere il cammi~no per la costruzione politica europea e dirilevare come nelle proposte italiane ai cin-que Governi della CEE sia stato previsto diutilizzare l'UEO come il meccanismo peruna partecipazione del Regno Unito all'au,-spicato esperimento di cooperazione politi-ca europea dei « Sei ».

Nel corso della sessione romana del Con-siglio dell'UEO il Ministro degli affari este-ri ha sottolineato che l'Italia è pronta comesempre a svolgere la sua parte, offrendosuggerimenti, come ha già fatto, ovveroconcorrendo ad esaminare quelli che potes-sero provenire da altre parti. E questa di-sposizione dell'Italia mi pare non sia rima~sta senza echi. Noi ci auguriamo quindi ditrovare confermata nelle prossime settima-ne questa nostra impressione.

Sulla crisi nel Vietnam ho poco da ag-giungere a quanto ebbi occasione di di-chiarare in questa stessa sede in rispostaad interrogazioni e nel dibattito sul bilanciodegli Esteri, e la settimana scorsa all'altroramo del Parlamento. Del resto anche glionorevoli oratori di opposizione non misembra abbiano apportato nuovi elementidi valutazione nei riguardi di una vicendadi cui non ci nascondiamo la gravità e chepesa perciò così profondamente sul corsoattuale della vita internazionale. Mi sembrache essi siano ancorati ad una linea di pen-siero che noi non condividiamo, e si sfor-zino di ribadirla con persistenza allo sco-

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Senato della Repubblica ~ 14111 ~ IV Legislatura

266a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

po di agire, più che sul piano del necessariochiarimento, su quello della propaganda.Per noi, invece, che abbiamo responsabili-tà di governo, il problema si pone proprioin termini di chiarimento: si tratta, cioè,di cercare di individuare le ragioni profon-de che hanno prodotto l'attuale situazionee di esaminar1e, non già partendo da posi~zioni preconcette, ma avendo fissa davanti anoi l'attenta ricerca dei mezzi, delle oppor-tunità e delle condizioni atte a creare il cli-ma necessario entro il quale possa even-tualmente rinvenirsi, come noi auspichia.-mo, una soluzione del conflitto.

Il senatore Terracmi, nel riferirsi al rap-porto della Commissione internazionale dicontrollo nel Vietnam, ha affermato cheesso considererebbe la guerra in corso nelVietnam come una violazione del diritto del-le genti.

Questa affermazione è inesatta.

È vero che un giudizio all'incirca di que-sto tenore si può leggere nel documento inquestione, ma esso appare non già nel rap-porto della Commissione internazionale, main uno dei vari allegati di fonte nord-vietna-mita.

In realtà il testo del rapporto della Com-missione internazionale, cui si è riferito ilsenatore Terracini e che porta la firma deirappresentanti indiano e polacco, rivolge in~vece un appello a tutti gli interessati perchèsi riduca la tensione e si preservi la pacenel Vietnam e perchè si prendano tutte lemisure necessarie per evitare il deteriorarsidella situazione. È quindi chiaro che il pre-teso giudizio di condanna non è stato ma-nifestato dalla Commissione internazionaledi controllo, ma si ritrova esclusivamentein una presa di posizione di parte nord-vietnamita.

Il terzo membro della stessa Commissio--nE1 di controllo, il Canadà, dissociandosidalle conclusioni degli altri due componen-ti sopra riportate, sottolinea invece la re-sponsabilità del governo di Hanoi per laviolazione degli accordi di Ginevra.

Due parole ancora sulla vicenda dei tremedici e sei assistenti che volontariamentesi sono recati nel Vietnam.

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Onorevoli senatori, su questa presenza diun così limitato personale civile italiano inun Paese dove la sua opera è necessaria, nonabbiamo naturalmente nessuna ragione difornire spiegazioni o giustificazioni. Ci sor-prende piuttosto che l'argomento sia cosìspesso sollevato. A coloro che hanno obie-zioni o che vedono in questa missione finireconditi ed uno specifico significato poli-tico, mi sia lecito dIre che l'Italia è natu-ralmente presente dovunque vi sia la pos-sibilità di offrire un contributo di umanitàe di civile solidarietà a coloro che ne hannobisogno.

Sono d'accordo con gli accenni fatti inquesta sede alla estrema delicatezza dellasituazione determinatasi nel Medio Oriente.

Vorrei subito dire che noi speravamo che,per il senso di responsabilità di tutti i Go-vernanti del settore, quella intricata situa-zione, la quale in questi ultimi tempi avevasegnato una certa pausa, potesse mano amano avviarsi a una durevole schiarita. Sia-mo pertanto rimasti alquanto perplessi difronte a recenti manifestazioni le quali nongiovano certo a stabilire quel clima di tol-leranza necessario per assicurare la pacein quella regione.

La nostra politica in argomento è lineare.Intratteniamo i migliori rapporti con Israe-le; siamo legati al mondo arabo da vincolitradizionali, che desideriamo sviluppare nelquadro di amicizia e di comprensione perle istanze politiche e sociali dei Paesi di re-cente indipendenza.

Allo stesso tempo è chiaro che la salva~guardia della pace nel Medio Oriente nonpuò realizzarsi se non nel rispetto dei dirittie delle posizioni di tutti.

A questo proposito desidero dire al sena-tore Bonaldi che il Governo italiano è pie-namente consapevole della situazione crea-tasi nel Mediterraneo e dell'importanza del~la funzione dell'Italia, e posso assicurarloche mentre nelle opportune sedi abbIamofatto e faremo valere le esigenze impostedalla situazione, tutti i nostri sforzi sonodiretti alla salvaguardia dell'equilibrio e del-la pace in questo settore geografico.

Quanto alla pretesa assenza di una poli-tica atlantica che il senatore Bonaldi ha

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creduto di scorgere nella politica di Gover~no, mi limiterò a ripetere quanto ho giàdetto altre volte, che cioè la nostra politicaestera, quella delineata nel programma cheha avuto l'onore dell'approvazione del Par~lamento, annovera tra i suoi principi fon~damentali quello della lealtà al Patto atlan~tico con tutti gli obblighi politici e militariche ne derivano.

Nel giungere alla conclusione di questemie dichiarazioni desidererei ringraziare in;modo particolare coloro che, nel corso diquesto dibattito, hanno offerto il loro con~senso alla linea prescelta dal Governo o han~no mostrato di apprezzare la posizione cheesso. assume nella sua responsabilità. Nonci illudiamo di aver convinto i nostri cri~tici, ma pensiamo che, avendo, credo, conchiarezza e semplicità, espresso il nostropensiero sui molti problemi che turbano, inquesto particolare momento, i rapporti in~ternazionali, abbiamo contribuito a porta.re, anche sulla più vasta arena del dibattitopolitico, una parola di moderazione e disaggezza.

Le nostre ambizioni ~ si dirà ~ non so~no grandi. A nostro giudizio esse sono gran~dissime, perchè è bensì facile, con gesti econ iniziative avventate, turbare l'atmosferadei rapporti internazionali, ma è molto piùdifficile dare in concreto un contributo allastabilità e allo sviluppo della società umana.

Leali verso i nostri amici, positivamentepartecipi alla politica della nostra Alleanza,aperti verso tutti i popoli e verso tutti iPaesi, pronti ad aiutare coloro che hannobisogno della nostra assistenza, disposti apartecipare ad ogni programma costrutti~vo, ricchi e orgogliosi di una antica tradi~zione, ma solleciti e comprensivi verso ilcontinuo mutare delle esigenze e dei biso~gni, pronti a rinunciare ad una parte dellanostra sovranità per aprire una nuova èraall'Europa, fermi nella nostra dignità e, adun tempo, solleciti della dignità altrui: que~sta è la politica che riteniamo più confa-cente agli interessi ed alla funzione dell'Ita-lia nel contesto internazionale.

Sui temi politici generali ed in particola~re sui problemi del rimpasto sono state ri~badite in Senato le riserve e le critiche già

manifestate dalle opposizioni nell'altro ra~mo del Parlamento. lo non potrò dunque, amia volta, che confermare i punti di vistagià espressi, dando insieme opportuni ulte~riori chiarimenti.

Io non ho mai negato, ed anzi ho ricono~sciuto esplicitamente alla Camera, il trava~glio e !'inquietudine dei Partiti dopo unastagione politica così intensa e ricca di pro-bl~i e di prove qual è quella che abbiamoalle nostre spalle dopo la crisi del luglioscorso dalla quale ha preso vita questo Go~verno. La difficile situazione economica, lapermanente dialettica interna dei partiti, idelicati svolgimenti al vertice dello Statorepubblicano, una generalizzata consultazio-ne amministrativa, ampi movimenti sullascena internazionale, le vicende dell'elezionepresidenziale, felicemente conclusasi con larinnovata solidarietà nella maggioranza, so-no tutti questi fatti innegabili e significa-tivi che io non intendo nè ignorare nè smi~nuire. E tuttavia i riflessi che essi hannoavuto sul piano costituzionale sono statiappunto quelli che ho avuto occasione diindicare e che invece l'opposizione (basti ri~cordare il senatore Nencioni) ha voluto an-cora qui contestare. Io confermo invece chequesto indubitabile travaglio non ha postoin discussione in nessun momento di questavicenda, che del resto si è svolta per granparte oome dihatt:1to Ìintenno dei partli:ti, laformula di governo e la coalizione politicache ne sta a base. Ci si è reciprocamentedomandati, se sussistesse tuttora in tutti lavolontà di continuare e sviluppare la cona-borazione politica in atto ormai da qualcheanno. E la risposta è stata schiettamentepositiva, non in forza della rassegnata ac~cettazione di uno stato di necessità, ma perla convinzione del valore di questo incontro,del giusto equilibrio politico che esso espri~me, della sua attitudine a dare ordinato im~pulso, mediante una vasta e varia e forte-Imente rappresentativa collaborazione diforze politiche, alla vita economica, socialee politica del Paese. Con questa profondaconvinzione, che è rimasta sostanzialmenteferma in tutto questo periodo di dibattito edi ristrutturazione del Governo, non contra-sta affatto la consapevolezza di naturali e

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comprensibili difficoltà che caratterizzanoquesto incontro; alcune, in tutto o in parte,superate, altre ancora da superare nella dia~lettica di una coalizione che pone e risolvecostantemente dei problemi, com'è nella suanatura e nella realtà della vita democratica.

Talune di queste difficoltà attengono pro~priamente al corso dell'attività governativa.Altre riguardano invece lo schieramento po-litico generale dei partiti, anche se hanno unrilievo sulla vita del Governo. Esse sono inlarga parte il riflesso della novità e del ca~rattere fortemente impegnativo di questacollaborazione. Una collaborazione difficileper un momento difficile, di' mutamento, disommovimento, di varie e vaste e nuove aspi~razioni della società italiana. Ed è in defini~tiva a queste caratteristiche di novità, ditensione, di attesa, di umana passione, aquesto complesso di problemi ed a questeancora confuse, ma reali prospettive di so~luzione che va riportata la difficoltà, cosìfrequentemente lamentata, della collabora~zione in atto, ed anzi, nella sua profondaragion d'essere, questa stessa collaborazio~ne, con tutti i suoi problemi, ma anche contutto il suo valore, con il suo sforzo di cor~rispondere alle esigenze di un effettivo, maordinato sviluppo economico e sociale, diun salto qualitativo della società italiananel senso di una più elevata e diffusa af~fermazione della dignità umana. Queste dif~ficoltà sono state finora in larga misura sUr-perate per la consapevolezza ed il senso diresponsabilità dei partiti della maggioran~za. Si 'può pensare ed auspicare che quelleresidue, le quali non vanno nè sminuite nèsopravvalutate, siano superate. Chi poi at~tende sempre il Gowrno al traguardo dellacrisi, può sperare, anche se, ritengo, conpoco fondamento, che la coalizione si infran~ga sugli scogli di qualche problema del qua~le non siano ancora compiutamente deli~neate le soluzioni.

Nel corso di questa vicenda non è statadunque, lo confermo.. messa in discussione,di per se stessa, la collaborazione nell'ambi-to della politica di centro~sinistra. Si è chie--sta invece autorevole e reciproca confermadella volontà di collaborare. Ed essa è ve~nuta, prima ancora che nei contatti finali

in vista della chiarificazione politica, nellesedi più qualificate dei singoli partiti impe-gnati nella coalizione

Si è richiesta e si è avuta la conferma del~la delimitazione della maggioranza, una de--limitazione non occasionale, ma essenzialenella fisionomia del Governo e piena di si~gnificato politico. Sono stati ribaditi per co~mune consenso gli obiettivi positivi, perse--gu!iti <eLrullaooaliz,iolIle, di difesa della liÌbertàe delle istituzioni, di rinnovamento demo~cratico della società italiana, di elevazionenel campo economico, sociale e politico deilavoratori italiani. Non vi era dunque unacontestazione della formula politica di cen~tra-sinistra, ma una richiesta di inequivoca-bile conferma.

Questa chiarificazione è stata ottenuta. Ilprogramma poi, che ha nel progetto di svi~luppo economico nel prossimo quinquennioun punto di determinante importanza, èstato tutto richiamato nella sua permanen~te validità, constatando, del resto, che ne èin corso l'attuazione, proceduta ancora in~nanzi in questi giorni in alcuni aspetti diprimario rilievo. È stata oggetto di discus~sione, sulla scorta anche di significativi di",battiti nei due rami del Parlamento, la si~tuazione economica nell'attuale fase di evo-luzione. E non è stato difficile, prendendoatto dei fatti nuovi verificati si, positivi enegativi, trovare l'accordo sulle misure daadottare, che subito dopo il voto della Came-ra sono state presentate con decreto~legge,per sostenere la domanda interna ed il livellodi occupazione. Queste misure venivano di-scusse, con comprensibile attenzione ed im-pegno, nell'ambito della scelta politica, nelsistema di coalizione che non veniva messoin discussione con !'iniziativa di una crisi.Credo dunque di potere ribadire che nonvi erano nè ragioni nè propositi di crisi.Il Governo si è posto certo degli interroga~tivi, ha promosso serenamente, al suo inter~no e nello schieramento politico, un chiari~mento, ma non è stato mai al punto di rot-tura.

Per questo non è stato e non si è sentitoin crisi. Non vi è stata una crisi, artificio~samente soffocata, per mere ragioni di op~portunità politica, quasi coinvolgendo, per

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IV LegislaturaSenato della Repubblica ~ 14114 ~

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irresponsabilità ed insensibilità del Gover~no, la stessa suprema posizione di arbitro egarante del Capo dello Stato. Il Presidentedella Repubblica è ~tato da me doverosa~mente e costantemente informato, con l'in~dicazione di volta in volta delle ragioni perle quali andavo constatando la permanenzadella base politica e programmatica del Go~verno e ritenevo pertanto non vi fosseromotivi di crisi, ma si potesse procedere in~vece ad un rimpasto funzionale del Gover~no. Assumo naturalmente, di fronte al Par~lamento, tutta intera la responsabilità diquesti sviluppi, nell'atto in cui rendo omag~gio al Capo dello Stato, alla sua correttez~za costituzionale, all'imparziale e consape~vole esercizio dell'alta funzione, alla costan~te sollecitudine per il bene del Paese.

Il rimpasto nel Governo, che io ho pro~posto al Capo dello Stato, è stato rigorosa.-mente limitato alla reintegrazione della rap~presentanza socialdemocratica nel Governo,mediante la nomina di un eminente compo~nente di questa Assemblea, il senatore LamiStarnuti, ed alla designazione del nuovo ti~tolare del Dicastero degli affari esteri, nellapersona dell'onorevole Fanfani. Ad entrambigli illustri parlamentari, dei quali non hobisogno di ricordare i meriti e le capacità,desidero rinnovare qui, insieme con il mioringraziamento per la collaborazione chehanno voluto accordarmi, il mio cordialeed augurale saluto. La ristrutturazione delGoverno è stata dunque estremamente limi~tata, in tutto rispondente, come è indiscu~tibile, alla natura del rimpasto. Ma sulpiano politico non ho difficoltà a conferma~re che il risultato dell'operazione è stato inparte deludente.

Non è stato possibile infatti realizzare pie-namente l'obiettivo, che pure i partiti dellamaggioranza ed io stesso avevamo perse~guito, e cioè di una più vasta ed impegnatapartecdpazione delle varie forze che oom~pongono i partiti alla vita del Governo. Inquesto senso l'auspicato ravvivamento dellacompagine governativa, in forza di una piùpenetrante e diffusa corresponsabilità, nonsi è verificato. Io me ne rammarico, pur nelrispetto per le particolari intuizioni e lemeditate riserve, che hanno continuato a fa~

re da ostacolo ad un maggiore impegno diqualificati esponenti della maggioranza. Que-sta circostanza tuttavia, lo ribadisco, nonmette in nessun modo in discussione la leal~tà e la libera e consapevole partecipazionealla maggioranza di tutti gli onorevoli par~lamentari che accettano di votare la fiduciaal Governo o respingono l'altrui richiestadi revoca della fiducia.

Questa indiscutibile lealtà è infatti laespressione, in una particolare contingenza,della scelta di un indirizzo politico generalein forza dell'adesione ad un partito ed aisuoi gruppi parlamentari. Non faccio dun~que affidamento, onorevole senatore Nen~cioni, sulla forza coercitiva della disciplinadi partito, per ottenere una specie di fidu-cia di minor grado ed impegno. Ma credoinvece che libere decisioni, pur in presenzadi particolari punti di vista, siano prese inuna complessa valutazione della situazione.Pensare altrimenti, significherebbe recareoffesa al senso di responsabilità ed alla di-gnità di coloro che accettano fino in fondola dialettica democratica, in forza della qua-le le posizioni personali costruttivamenteconfluiscono nelle posizioni dei partiti, chia-mati a concorrere con metodo democratico,nel loro complesso, così come la Costituzio-ne prevede, alla determinazione delle diret~tive di sviluppo della politica nazionale.

Certo la legge democratica, e non quelladella coercizione, domina tutta questa com~plessa esperienza. Ma neppure si può annul~lare o svuotare di contenuto, riducendolaad una mera somma di posizioni individua-li, la complessa realtà dei partiti che la Co~stituzione prevede come strumento di sinte~si delle opinioni polìtiche e punto obbliga-to di passaggio del processo che porta dallabase al vertice e dal vertice alla base delpotere democratico.

Questo Governo ha certamente compitiurgenti e preminenti in relazione all'auspi~cata ripresa della vita economica, la qualecondiziona ogni sviluppo politico. Ma nonla nostra ambizione ci porta più lontano,bensì il dovere che su di noi ricade in forzadel rapporto che sin dall'inizio abbiamostabilito con il Parlamento, e che è più va~sto e complesso. Una priorità è nelle cose e

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nella coscienza di tutti. Ma non vi è nes~suna esclusività, nessuna limitazione neicompiti che noi assumiamo, in quanto si.a-ma il Governo della Nazione. Non potrem~ma accettare, perchè al di fuori del sistemacostituzionale, una fiducia a termine o ine~rente ad oggetti ed obiettivi limitati. La fi-ducia, se viene data e finchè è mantenuta,abilita il Governo ad esplicare tutte le azio-ni, a curare tutti gli interessi, a provvederea tutte le esigenze, ad assumere tutte le re.-sponsabilità, di ordme interno od interna-zionale, che la situazione comporta. Ciò nonsignifica alcuna pretesa di durata in consi~derazione del vincolo di fiducia che devesempre sussistere tra G0verno e Parlamen-to. Questa fiducia può essere sempre revo~cata, ma non può essere data che in modoindefinito, mai con un impegno temporalenè di un giorno, nè di un anno, nè di unalegislatura.

Quanto alla caparbia volontà di durare,di cui parla il senatore Bonaldi, una volon-tà di durare senza ragione, senza ideali, sen-za valide prospettive politiche, mi sia con-sentito di dire ancora una volta che non èsu una base così meschina (ed oltre tuttocosì scomoda) che si è costituito il Governodi centroc-sinistra. Da avversari leali e ri-spettosi può sempre venire la contestazionesulla validità e fecondità della direttiva chesi è prescelta. Ma non si può attribuire, inuna situazione così complessa e difficile enella quale appare veramente arduo indi-care delle alternative, una intenzione cosìbassamente iÌnteressata :a partiti che haJnnopagato ad un prezzo molto alto la loro con-vinzione che sia questo impegno, e non giàun sin troppo facile disimpegno, il modomigliore per servire in questo momento lademocrazia ed Il Paese.

Non voglio poi entrare nella insinuazionesulle persone e nella polemica sulle indi-Slcrez,~olni.Mi Ildmiterò a dire pe]1ciò che, ,ve-nuta meno la possibilità di effettuare unrimpasto, sempre limitato, com'è nella na-tura dell'istituto, ma di maggior respiro,per la riscontrata difficoltà d'impegnarenuove forze dei partiti nell'azione di Gover-no, la scelta del Ministro degli esteri nellapersona dell'onorevole Fanfani è avvenuta

in considerazione della complessa persona-lità politica dell'illustre parlamentare, cheai problemi di politica estera ha dedicatoattenzione e passione nella sua lunga attivi~tà nella direzione del Governo ed anche qua-le Ministro degli esteri.

Debbo dunque confermare la piena validi-tà del programma in tutti i suoi obiettividi politica interna, estera ed economica. Hogià indicato alla Camera alcuni dei traguar-dd ,immediati delil'azione ,gorv<ernativa e nonvoglio ora ripetere cose già note. Vorreisolo rilevaI1e con soddisfazione, che, giànell'intervallo dei dibattiti nei due rami delParlamento, qualche altro, e difficile, puntodel nostro programma ha trovato realizza-zione. Continueremo con regolarità, se nonci mancherà la vostra fiducia, ad offrire alParlamento elaborati progetti di soluzionesu tutti i grandi problemi nazionali. A co~minciare da quelli della scuola, per i qualiè già molto avanzata l'elaborazione, comeho detto alla Camera, e che hanno la prio-rità nella spesa pubblica e nell'azione legir-slativa ed amministrativa.

Le linee di svolgimento del rinnovamentodemocratico della società italiana, le lineeessenziali del nostro impegno, sono del re-sto indicate dal progetto di programma disviluppo quinquennale ora all'esame delCNEL e che subito dopo, vagliato questoqualificato parere, sarà presentato al Par~lamento. I punti di vista sui temi essenzia-li che si pongono nell'attuale fase di svilup-po della società italiana sono naturalmentediversi nell'arco delle forze politiche. Macredo che difficilmente si potrebbe discono~scere che questi temi esistono e che essidebbono essere affrontati. Ebbene, il Go-verno si propone di offrire per questo im-ponente complesso di problemi la base ido-nea per un informato dibattito parlamen-tare con i progetti di legge in attuazione delsuo programma. Vi è già e vi sarà, mano amano, sempre più materia per un prolun-gato ed \intenso dibattito parlamentare. Visarà, come ho detto alla Camera, la neces-sità di ordinare e coordinare meglio l'atti-vità delle Assemblee, d'intesa con il Gover~no, per far sì che il programma si traduca

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IV LegislaturaSenato della Repubblica ~ 14116 ~

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effettivamente in leggi sapientemente inno~vatrici della realtà sociale del nostro Paese.

Non è solo dunque un elenco di provve~dimenti elaborati o da elaborare, che è di~,nanzi a voi. È il significato complessivo diessi che conta e che, anche in ragione dellaconcreta fisionomia che i singoli disegni dilegge vanno assumendo, appare ogni giornopiù chiaro. Si tratta dunque, come abbiamogià altre volte affermato, di uno sviluppodemocratico, non di una iniziativa eversiva.Siamo pien~mente negli indirizzi della no~stra Costituzione, siamo nel quadro non diun regime collettivistico, ma di un regimedi libertà, in una democrazia avanzata per~chè consapevole di tutte le esigenze umanealle quali essa deve corrispondere.

Avendo presenti i richiami che sono ve~nuti anche nel corso di questo dibattito atemi concordatari ricordo quanto ho dettoalla Camera relativamente ad un caso di ri~gara so adempimento da parte dello Statoitaliano degli obblighi che su di esso rica~dono in forza di una pattuizione tra poterisovrani alla quale la stessa Costituzione dàun particolare rilievo vincolante. La deci-sione di Governo è stata presa a ragionveduta, secondo un'attenta valutazione e re~sponsabilmente, nell'intento e nella conr-vinzione di salvaguardare il fondamentaleinteresse della pace religiosa in Italia. Vor~rei permettermi di richiamare l'attenzionedegli onorevoli senatori sulla grande deli~catezza di temi, come quelli ora richiamati,in ordine ai quali si profilano in ogni casoposizioni autonome delle alte parti con~traenti, le quali hanno trovato nella specieil loro giusto e consensuale contempera~mento nei patti sottoscritti in un equilibrioche è giusto e conveniente salvaguardare erispettare. Il bene della pace religiosa, tantopiù importante in un Paese di tradizionecristiana qual è il nostro, e !'interesse amutui rapporti di rispetto e di collaborazio~ne sono elementi la cui importanza è ap-pena necessario sottolineare in questa se~de, tanto essi sono evidenti ad ogni obiet-tivo osservatore della realtà sociale e poli.tica del nostro Paese.

Onorevole Presidente, onorevoli senatori,si è fatta sovente dalle opposizioni una

dura polemica circa la pretesa del Gover-no di stabilire la sua validità, la sua ragio~ne di esistenza, anche in forza della ma~canza di alternative politiche alla formuladi centro~sinistra. Questa polemica è riaf~fiorata ancora nel corso di questo dibatti~to. Ora io ho sempre contestato e contestoche la ragion d'essere di questo Governopossa ritrovarsi in un mortificante stato dinecessità ed ho costantemente messo in ri~<l:ievo,ed ancora richiamo, il 'Significato posi~tivo e il valore costruttivo di questa coMa-borazione. Ma è pur vero che ancora unavolta è mancata, ed è un elemento da tenerein conto, !'indicazione di prospettive poli-tiche diverse da quella che trova nell'espe~rienza in corso la sua attuazione. Non dicogià la mancanza di alternative configurabiliin astratto redistribuendo secondo le pro-prie vedute ed aspirazioni, per amore di te-si, le forze che compongono lo schieramen~to parlamentare, ma con ciò disconoscendoragioni profonde di unità e dati importantidella realtà politica italiana. Alternative diquesto genere possono essere sempre pro.filate. Ma non ci si può stupire che così tor-nino talvolta solo i conti numerici, ma nonquelli politici, e tal'altra non tornino nè gliuni, nè gli altri.. Dico queste cose non peramore di polemica, ma per una fredda, edel resto doverosa, considerazione dellarealtà. Quel che il perenne movimento del~la storia, il gioco delle idee, degli interessi,dei rapporti potrà determinare domani, dan-do vita ad una democrazia con più varie ar-

I ticolazioni, non è dato ora prevedere nè in~teressa il farlo. Quel che importa oggi ècogliere questo incontro di forze politicheche è reale ed ha un suo profondo signifi~cato e valore. Il che spiega perchè sia que-sto, tra alternative astratte, il dato reale epoliticamente significativo. Indicavo allaCamera questo fatto come espressione diuno spostamento a sinistra dell'equilibriopolitico del Paese, naturale in una societàche esce dal torpore e prende tutta quantacoscienza di tutto intero il suo valore, degliinteressi, dei diritti, dei poteri di tutti icittadini. Questo processo di indubbia evo-luzione è uno sforzo creativo di grande por-tata, che dev'essere favorito e seguito, per~

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IV LegislaturaSenato della Repubblica ~ 14117 ~

266a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 18 MARZO 1965

chè si svolga nella libertà, perchè non si di~sperda nell'anarchia, perchè non generi percontraccolpo la tirannide, perchè significhiun accrescimento effettivo di tutti i valoriumani.

Perchè non vi siano nè equivoci nè rischi,ho già detto, la libertà in tutto il suo signi~ficato fa da limite nello spostamento a si~nistra dello schieramento che assume la re~sponsabilità di guidare la società italiananel suo sviluppo. Ma perchè questo sposta~mento sia effettivo, non possono e non deb~bono essere respinte le forze capaci di dareil loro apporto vivo e sincero per una poli~tica di libertà e di giustizia. Per apprezzarequesto svolgimento, che non può non ave~re significato positivo per ogni spirito li~bero, si deve considerare sia il valore posi~tivo di questa più vasta ed impegnativacorresponsabilità democratica, sia il rischiodi diminuire le forze che assumono l'impe~gno di difendere una democrazia ricca dicontenuto e di accrescere quelle della pro.testa e dell'attacco in discriminato al sistema.

Noi non abbiamo voluto commettere que~sto errore ed abbiamo cercato una reale evo.luzione positiva che renda più ricca ed am~pia la vita democratica del nostro Paese.Ecco tutto: nessun compromesso, ma passiinnanzi sulla via di un vero consolidamentodelle istituzioni democratiche.

Da questo punto di vista credo si possanoI1iconosoeI1enon ;solo :aJloune apprezzabriH ve.dute politiche, ma anche alcune realtà. IlGoverno non è mai venuto meno alla suafondamentale funzione. Nella garanzia dellaHbertà per tutti, nell'ampiezza del dibattitodemocratico, nella valorizzazione della vitasindacale, nella tutela rigorosa dell'ordinepubblico, nel promuovimento dello sviluppoeconomico e sociale del Paese, nella politi~ca di sicurezza, di pace e di collaborazione,crediamo di aver fatto sempre, pur tra gran-di difficoltà, il nostro dovere.

È importante che queste cose siano statefatte con un più vasto impegno di forzedemocratiche e senza che nessuna di esseabbia dovuto tradire se stessa. Ma se nonvi è stata rinuncia a posizioni essenziali,non vi è stato neppure scompiglio e disor-dine nel Paese. che si va lentamente asse..

stando nel nuovo equilibrio, del quale com~prende sempre meglio le ragioni. Ecco per.chè restiamo al nostro posto, nella fiduciache, nella salvaguardia della libertà, il no~stro lavoro significhi un effettivo passo in~nanzi, un più alto grado di sicurezza demo-cratica e di giustizia sociale in Italia. (Vivi,prolungati applausi dal centro, dal centro~sinistra e dalla sinistra. Molte congratula-zioni).

P RES I D E N T E. Ricordo che i se~natori Gava, TO'liloye Viglianesi hanno pre.sentato il seguente ordine del giorno:

{{ Il Senato,

constatate :la correttezza costituzional,ee l'opportunità politica del rimpasto;

ribadendo le linee essenziali deLl'azionee del programma di Governo sulla politicaestera, interna, ed economico.sociale, edesprimendo in mankra partkOllare il pro.prio apprezzamento per J'insieme dei p:rov-vedimenti economici e sociali testè delibe-rati dal Consiglio dei ministri;

confidando ne1,1a r:esponsabile parteci-pazione di tutte le categorie economiche 'edi tutti i cittadini agli obiettivi ed all'attua-zione dena pOllitica di programmazione,

esprime :la fiducia alI Governo presiedu-to dan'onorevole Moro e passa altI'ordinedel giorno ».

Poichè tale ordine del giorno ha caratteredi Imozione di fiducia, sarà votato per appel-:10nominale.

È :isOlìÌ'ttoa par:1are per diiohia3:''az:iolIledivoto il s,enatore Gray. Ne ha facoltà.

G RAY. Onorevole Presidente deJ Se~nato, onorevole Presidente del Consiglio, ono-revoli colleghi, non è Heve responsabilitàquella di aprire la sede delle dichiarazionidi voto. Cercherò di essere breve e possi-bilmente chiaro. Mi ha confortato però, ver-so l'opportunità casuale dell'immediatezzadel mio intervento, la mancanza di applau-so da parte del,J'Assemblea aLla parte del di-scorso in cui ,1'onorevole Pr:esidente del Con~siglio ha ceI1cato di giustificare l'iter dell suoarrivo con un cosiddetto nuovo Governo da-

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Senato della Repubblica ~ 14118 ~ IV Legislatura

266a SEDUTA ASSEMBLEA ~ REsocaNTa STENaGRAFICa

vanti al Panlamenta. Ugualmente mi ha can~fartata il siLenziO'e/laquente can cui è stataaccalta la sua canfessiane che 11risultata didue mesi di cansultaziani, di callaqui, di in~contri e di scontri è stato « deluden~te ». EccO' perchè, dandagli ragiane anche aldi là della sua parola e alI di dà dd silenziodell'Assemblea, io debbo dichiarare, da par~te del GruPPQ che mi ha concesso l'onoredi parlare in suo nome, che ia considero dicompiere con questa mia dichiarazione divato un atto semplicemente formale.

Si chiede ,la fiducia presentandO' un nuovoGorvemo, si chiede ila fiducia come candu~siane di un diaJIogo pl'eliminare di 'pretta ne~oessità costituzianale tra !'incaricata a ~l de-tenente del Gaverna e lIe Assemblee parla~mentari. Nan insisterò su questa perchè nan(potrei che dire meno e meno bene diquanta ha detto ieri il senatare Nencioni, contale profandità e precisiane di argomenti cheè riuscito ~ la ricarderete ~ a scuotere

l'olimpica tranquiLlità del Presidente dell Can~siglio e a trascinarlo ad alcune abieziani.

Voi, onO'l'evale Mora, potevate, davevatepresentarvi al CapO' della Stato come di~misSliOln:anio, iCan tutta ,i,l GaVer\l1a oppuredovevate p1'esentarvi al Parlamenta annun-ciando una intenziane di rimpasto e sentiregli ummi dell'Assemblea. Invece vai ci av,e-te posti di fronte all'annunzio drasti~co, cruda, di questa successa, da vai stessodefinito « deludente» attenuta dopO' diecisettimane,e risoiltasi nella cattura di dueuomini, il vO'stro successare (... agli Esteri)e il sastituta del MinistrO' del1'industria,sulla cui età possa farmulare quakhe giu-diziO' non affensiva essendO' Ila mia età supe-riore alla sua. E con questo accenno proprioad un episadia della crisi.

Mentre l'attenziane generale era accapar~rata dal faticasa, deludente e qualche valtaanche noioso e contraddittorio iter della cri-si, vai vi side impadronita, can un piccOllaoalpa di manO' meditato già da sette me~si, di una deltle pasiziani di pressiane ,e dipatere della vita economica italiana, e ciaèdel Banco di Napoli. Ma qualche vOIlta an-che uamini intelligentissimi e furbissimi, co-me l'anonevole Presidente dellConsigliO', cam~mettono delle gaffes. Infatti, argomento prin~

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cipa:le della cacciata di quelruoma eminente,praba, indipendente che è l'onoI1evole Car~bina (ohe però aveva IlacOllpa di essersi oppa-stO' apertamente alla « legge truffa») sonostati i suoi 75 anni di età, portati avanti nellostesso giornO' Ii'llloo,i'COlmeMind.s,tra dell'indru~stria veniva scelta, per rinvigoril'e il Gaver~no, un senatare di 78 anni. Piccoli partico-lari . ..

Ma noi siamo tanto canvinti (e iCO'nvintiJosiete anche voi) della astrusità edestrasitàdella prooedura seguita per giungere a que-sti risultati che, se ila ricanascenza non fasseormai soil,tail1torun name, Illoi dovi]:~em,movo-tare per voi, anarevole Presidente del Con~siglio. Per vlent'anni siamo stati aocusati diaver vialata ,le libertà parlamentari, affassa~to e irmbnigiliato il Parlamelllta; per vent'annici sona stati ricordati i « cambi ddla guar-dia », 11 partito unioo, le elezioni iCan :listecancordate predispanendone i vincitari; ma'Ora v'Oli :ci avete sca~ailcata, perchè nOli al~meno qualche cosa ,riconasoevama aperta~mente, mentl'e vai avete negato ItlUtt'Ù,e fatesema ammettere di fare. NOli ci riconoscia-mo pertanto ,lìiscatta:t,i, l'IiahiJitati e assoltida vai, ainche se la nastra ricanascenza nonar\Diva fino al voto favarevale. Del vato C'ÙIl1~trario però vagliamo dani quakhe ragi'ÙnevaHda.

Un Gaverna vale per gli uamini, un G'ÙV'er~

nO' vale per il programma. Per gli uomini:niente da aggiungeI1e a quanto è stato dettoin ca!l1Jtramo lungo quesmi mesi 'pel'chè gLi iUO~mini, salva i due elementi che sono statisostituiti, sono gili stessi. Quanto al program-ma, sarebbero necessari 'O argamenti e ragio-ni nuoveoon gli uamini vecchi, appure argo-menti vecchi con uomini nuavi. ,Ma nai nonci troviamo di fronte ad alcuna di queste duealternative.

Quanto al « superdecreto}) nel frattempoemanato, iJl Presidente de,l Consiglio ci hascansigliat'Ù di discuterne, attendendo la di~scussi'Ùne sulla c'Ùnversione. Senonchè noin'Ùn siamo isolati e isalabili: dietro di noistanno l'opinione pubblica, la stampa, e il« superdecreto}) è stat'Ù pubblicato e com~

mentat'Ù, e c'Ùme risultato si è avuto il cr'ÙI-lo della fiducia finanziaria e della fiduciamorale in tutto il corpo del Paese.

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Senato della Repubblica ~ 14119 ~ IV Legislatura

266a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 18 MARZO 1965

Nnn parlo poi dei pensionati, che aveva-no chiesta una 'sistemazione e non una oHen-siva elemosina ... Le cose che vi dico, onore-vole Presidente del Consiglio, forse non me-ritano la sua attenzione; ma come in ho ascol-tato lei, prego ora lei di volermi ascoltare.

In ogni modo, da Ichi è Isostenuto 1iìl rprlQ~

gramma? Con La vos/bra meraVlilgHosa capaoi-,tà Id~,val1iaZ1ioni nel gergo, VOliavete p,mlato

di diaJ1ettiche interne dei parrtli/ti, deUe IPO-sizioni di ,cLiritto e di dovere ohe si incotTI-trano in run determinato punto, drul quale pos-sono poi aI1!cruediver,geI1e. TIUlTItaUlna geome-triia di espressioni e tutto un 'V'ocabOllar,io cheposso ammirare, ma che non seguo. Ebbene,ll1Joi,Leggiamo La stampa dei pa,rtMi che forma-no lillGoverno e di quello verlso ill qua:le pro-bab1lmentJe sii ,indirizza la vosltra lipoteca sulfutUI10 ~ e Inon sul pI1esente ~ quando pallia-te di forze I1!Uove da loonduI1re nel oampo de-mooraJtlico. Ma se nOli cOThsuhiamo la vostrastampa, lDoi vediamo che su!i1a queS1Jione de]({ VIic.ar1io)} e deLla Il'eVlisliOlnedei ItflaHati delLateI1a<TI:o,i paI1t1itJidell1a ooahziOine goveruruvi-va dioolno loose contrarie a que1lle IOhe dite VOli.NOli Viediamo e sentliamo che Ila mozlione ddsfiducia si è avuta da quel partito che voi vor-reste per IÌiIfutur10 oonvocrure per ,rlia:wigoria:-ee oompletare DJquadro demooratko, ma nodIsappiamo beniSlsimo che è s,truta presentataperr slalv,aI'Vii,per daI1Viimodo di otten:erle unaspelCl:ie di mobH1taZJion:eumitaria. Era umamozione di sfidJUJoiadi loomOldo pelr1chè non sii:giungesse limp[1ovvis1amente al gr/ido :SIi sal-vii chi IipIUÒ,illl mare ,Ie seia:luppe, pif1ima lIe don-ne e i fanciulli e possibilmente i gioielli. . .

Vii ho asoolltato pOli .oOIn maggiolre ,atten-zione sulle questioni di politica estera. AL-cune parti erano perentorie e le approviamo;altre di estensione evangelica nel volerbene a tutti, nell'aiutare tutti, nel proteg-gere tutti ci fanno arrivare al risultato oppo-sto: si trascurano i fedeli e si aiutano gliinfedeli. Noi rimproverammo Kennedy (cheera in perfetta buonafede), perchè quando laRuss1ia, nostro pDindpa,le nemko ~ 'Oso spe-rare che tale la vogliate considerare anchevoi ~ impetrò da Kennedy una imponentefornitura di grano per calmare la fame delpopolo ed evitarne eventualmente una insod-disfazione insurrezionale, egli soddisfece

grandiosamente la richiesta di un grano cherientrava nelle materie prime strategiche econ ciò contribuÌ a rafforzare all'internodella Russia e dei suoi satelliti e control'esterno non marxista il dominio sovietico.

Voi chiamate questo un amare tutti,un vOlLerbene a ,tUiTIt,i,un liplI1olteggel'etutti, unaver <contattli ,oon.mUli, un aprilre dei cOr'I1idoddi co~IOoquiCOlO.tutm. Noi neghiamO' in modoassoluto la validità realistica di questa evan-gelica equivalenza di trattamento.

E del resto, badate, è stata pubblicata l'al-tf10 giOlf1no SiU {( V,ie Nuoi\èe » una curi0'sa cLirSa~

mina delle rispettive posizioni del Vangeloe del Partito comunista. Era firmata dalla«collaboratrice ordinaria ideologica» di«Vie Nuove» e diceva: {( Noi non dobbia~ma combattere il Vangelo, dobbiamo adot-tarlo, dobbiamo detergerlo da tutte le stor-ture, le infiltrazioni, le modificazioni che laChiesa nei secoli passati e la società, natu-ralmente borghese, vi hanno portato, per-chè quando la Chiesa ha limitato, ha asserra~gliato il cristiano nella bontà, nella consola-zione, nella mitezza, nella dolcezza e gli hatolto l'odio fattivo per il male, la Chiesa hatradito la parola di Cristo ».

Si può arr~vare a questo iPUinto,IcOoniivos,Ìf'iuomini di domani; noi dobbiam'O de[)JUIDloiar-lo pr1Ìma che voi 100mpiate, (se ve 10'JaSiCe[1e-ma <comp,j,ere)un passa cosÌ nefasto.

Voi dite che volete nell'interesse europeomruntenere .oontatl1JiconfoI1tevol,i e 100UabOora~1J~Vlicon tutte lIe Na~i'OnIi deJlla cos/tiltuendaunione europea, ma, on:orevoJe Plfeslidente delConsiglio, ripeto ancora, non siamo soli, nons,i,eltevoi gLi OIrgani eur'OlpeistilOidelll'Euil:'opa,c'è un'opinione pubblica da dirigere, da con~forrtare, da spiega,re, ed a,l,lora ,come potetevOlipensaa:-e di mantenel1e, o0'me vostro d'Ove-re, Icome vost:m lintefles'se, deli rapport,i loor-diali e collaborativi con la Spagna quandopoi permettete che per le vie di Roma si sca-tenino cortei con cartelloni che recano lascritta: {( A morte il boia Franco»? E voisapete che questo può anche avere un rifles-so economico, perchè tutto il mercato spa~gnolo automobilistico è tenuto dall'Italia ebasterebbe un ukase del Governo di Franco,come giusta rappresaglia alla nostra inde-cente campagna sovversiva contro di lui,

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ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO266a SEDUTA

perchè la nostra produzione automobilisticasi trovasse espulsa dal mercato spagnolo.

Voi par[lat,e di r:appopni con rtlUltlti,e aveteavuto il'altl'o ,g101l1ll0una frase un poco ,impru~dell1lte,oggi più oontenuta, sul cO'nd:ìlittoneIV1etnam. Ma ,voi laisoiate che in Roma unaschiera di agitatori (chiamateli come volete,restringeteli di importanza, ma non poteterestringere il valore negativo di tale clamo~rosità comiziante) che inneggia al Vietnamdel Nord, diffami come agente del colo~nialismo oppl'essol'e, schia'VIistlae fudlator,eil VietlDam de[ Sud e chi può rpol'tare aiuto aquelle popol'a~iol1li che sO'no <veramente sotto1'Iinoubo di un'impresa colonialislta deglli an~ticoloniali. Invece io non ho sentito da voi,onorevole Presidente del Consiglio, a menoche mi sia sfuggito, il minimo accenno aquella che purtroppo è diventata una poli~tica estera, cioè alla questione dell'Alto Adi~ge e alla questione della Venezia Giulia.

1<1mlinistro Fanfani Inon è più presente linAula; lirQVO'Nei sapooe, e posso sapenlo dal~l'onorevO'le Pl'eSl1delD!tedel ConSliglio che das~sume il pensiero {{ concordissimo » di tutti iMinistrli, se permane :la nost,ra protesta lallllaquale eglii ha aocennato, Ise:la trladuce ,in att,ipositivi, se, per esempio, l'onorevole Fanfa~ni e l'onorevole Presidente del Consiglio con~cordano con ~a proposta espressa dall'ono-revole Saragat (allora Ministro degli este~ri) di introdurre nelle nostre delegazioni eu~ropeistiche elementi comunisti. Sono inter~rogativi che l'opinione pubblica si pone, ri-bellandosi e mortificando si perchè in sostan-za non sa quanti governi ci sono e quali diessi, riassunti in una sola persona, avrannodomani il sopravvento in senso contrario aquello che avevano avuto il giorno prece~dente.

Kennedy aveva ~andato la fOIDillulasbaglia~t'a delle l1Iuorv,efI1ol1ltÌ>ereesterne. Noi inveoes,t,iamo lOoslti,tuendonuove f:mil1JtieI1earDet'rlan-do lIe nost,re. Nella V'e/nenia GiuHa, VOlidite,non starà pO'ss,ibile ri:l lOolJoquio sull'annessio-ne della zOlna B: 'srQnod'aiocordo, spero, vo~glio oOIl1'tarci.Ma non ç'è soMa:ntrQ« un »mez-zo pe['scaVlakar,e i tmttaitti: esriste <la,dsO'rsadi eluderM. Voi sapete megHo di me cheTlI1reste sii trO'va oggi sotto lÌ:lpeso deJ,l'rinfH-traz10lllle 100ntiinua di elemru1lti Sllarvi, e sIÌ è

perlina fO'rmaita, 100mdegl,i litaMoti, una LegaOUJltul'alle IÌtalrQ-sllava. C'è una siltuazÌolDe difavore omata da ist,iturni banoa:rlÌ lin ICOlncO'r~renza lOon le tarifife che 'I:1egollanO'11enormedella di,entela e degli listitutli banoari itai1ia~niL I commerrroianti, e'VIidentemelDlte, vi si l'e-cano, trovando 'cO'ndiZJ10InlÌmi:gl,1O'rri,e nonsanlllio ohe quelJi, che ci sanno fa,De meglio dinoi, tengono il'ellencrQ,de,i derbMomi, deLle rOam-briali da rprOlteSltare ,e 110oOlncol1danrQ oon ,lafedeltà politica dei loro debitori; e il giornoIÌmICUIÌsanno che TliZliO',che è stato da ,loro fi-nanziato vota liste italiane, lo buttano sulmercaJto spl'ovveduto e squalifica:to. C'è aTrueste un 'teatlI1o, che forseÌin ItaH:a non ab-briamo (non lo so), la praloosoenlioo gil'ev.ole, edè sllarvo. C'è un 1l11oeoCJ:1oatoaipertrQ lin GO'rizlia;c'è addirittura il progetto già annunciato,(e spel'o ohe a:VDemO''mO'do di 'J:1espinlgere eseppellire questa proposta) di erigere nel ci~miteJ:1o di GO'riL'iia,dolVie sono sepoM,i cOlIO'rrQche dettero Gorizria all'Itallia col JOIro sanguee oon ,la-Iloro fede, rUn illOllllUmen1Jo ai parrtli-gi3Jil1isdav:i, qrueHi che hanno ~nrfOlibato o vistoÌinfoibare i nostr'Ì uomini, li nO'stri lUominri tralÌ qua1i ve IDe sonO' due, .onorevole Presi!dentedell Senato, che li,l Senato non ha ma,i osatrQcomme:mO'rare nè neLla data del:la morite, nèIDlellfiodo latJ:1O'Cedella mor:te, e voi sapeltechi sana, Icilio Bacci e Riccardo Gigante.Li ho citati e me ne valgo per chiedere al-l'onorevole Presidente del Senato di riesa-minare la questione. È veramente immora~le e crudele che due uomini di alto lignàg-gio politico e patriottico non siano degna~mente ricordati dal Senato, che hanno ono-rato in vita e soprattutto con la morte, fir~mando col sangue la giusta frontiera.

E, la proPrQsito di hbertà de:mocratrkhe, Illoidel IMov,imento ,socJÌIa,leÌ1talliano labbiamO' vi~sto lilil quesui giorni il1Josltriigiovan:i arrestati,detenl\.1lti lOon var,ianti di imputazione in mo-do da ipoterne prrotraiI1re ,la detenZJiOlne. Abbia~mo pensato ohe Sii t,rattrasse di una manovraÌIlltim1datdce Itipo Geno'VIa 1960. No, era ,v'era-mente una ICOIllgiurrache ligiornaM, a torto,diÌcono poliziesca, peDohè eDa governativa. Mawete fattrQ iUJ1apesslima figura ipeJ:1chèdaierri!tutti quei< giovani che erano stati airlrestatiSOil1JOstati rioonosoÌi1.l'uiÌinnocentli del1e impu-tazioni reriminose 10['0 attIìibuite e la 10110H.-

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IV LegislaturaSenato della Repubblica ~ 14121 ~

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berazione è avven!uta nan per resdJpisoenza va~stra ma per riconoscimento della Magistra-tura in sede istruttoria. E osaste lanciare(contro di loro la peggiore accusa: quella divoLer smamJteHare lJ',ìst,ituta start3Jle. No, asmanterl11are

° a sc:mditave 110Stato siete vOli,[]COlD:nOli. NOli sialmo sempre struti ,per il ,raf~forzamento ddlo Stato anche quando alI Ga~verno c'era qurulche uomo vostro, t,ra li.pochie lÌ,rani, ad affelrmare ,la !lleoessità di difender:ela NazlÌO!neal di Ilà deLle etkhette dri part,ilto.

Io però e la mia pa,rite nOln disperiamo af-fatto, pur nella serietà drammatica della si~tuazione. Anzitutto perchè disperare, in poli~tica, è la più grande delle sciocchezze; in se-condo luogo perchè, almena noi molta an-ziani crediama, da un'esperienza lunga ecomplessa, ai corsi e ai ricarsi di Giambat~ti[sta Vica.

V:i prego di non a'ÌlUnihrukmiddle rpreoisa-z~oni ,inoaute o soiooche: tenetevi alle Mneegenemld! di quanto viÌ espongo. Ebbene, inaJltrd tempi abbiamo visto UIllosoalntvo acca~Illritatra queSiti banchi e i vOIS'td(rivolto allaestrema sinistra); una scontro che si è risol~to in un certa modo, perchè la natura nona\II1a 'le sfumature e i bastardi; vuole

\

gli scontri, le saluzioni nette. Vedem-mo allora che per prima cosa bisagna~va eliminare il « ventre}} del Parla~mellllto (è un 'aJPpellil<am1vadassioo non offen-slÌvo) oioè IiI oentro, oioè IiI P;artito popolare;ci lruocorgemmo, dka, che bisognava pI'imaeldminave questi ,elementi che[lOIn sanno de~

dders,i, nè per iil bene jnè per i,l male, nè peri,l b1anco, nè per lill nero, IChe si spos'tano,che turbana, che esitano. Bisognava Is.gam~beIiaJ:1elirl'te:nreno da IUn !i,mpediimen ta di que-Sito 'genere: ,i,lloontrasto, ,la battagMa si sareb~be fatta, Icome si è fatta, tna lÌdue estI1emi del~la schieramenta. Questa è avvenuta; questasi ripeterà. Non la vedrema nai anzianissimi,lo iV,edranno e ,loaiutelranno le fOlrze giavaniUche caminciana a esigere dalla palitica nan labassa cuoina, ma ,l'allta aspkaZJione ,idea,le ver-so Ila Pat'l:1ia che da nOli hanna ,riÌCevuta for'te,gvande, giusta e generosa. (Vivi applausi dal-l'estrema destra. Congratulazioni).

P RES I D E N T E. È lisovitta a rpradareper dichiaraziOlne di VOltolillsenaltore Vdglia-nesi. Ne ha fiacoltà.

V I G L I A N E SI. Onorevole P,residen'iedel Cons1iglda, onOlrevoli cOIlileghi, ,le call1side~raziani del Prles:idente del Cons1igliOl, ,la suavallutazlione deLla sriltuazione dlDiterna ed ,inter-nazliOlnale, i matiVli pollit1oi e sooiruli da :lui po-sti loome fondamento dell'Iaz101ne di GovernotrOlvano ,ill Gruppo isodaldemOloratko piellia~mente Iconsenzriente.

Il prablema di fando della sOloietà litaManaè SItato e resta prinoipallme[lJte queMo di supe.rave li rgraw sqwmb:ri geog,ralfiioi e seNoriruliche tuttOlra disoviminano ,grandi masse dioittradimli e raHenltana, s1no a comp'rometter-la, Io ,sv11uppo deLla nostra ecanan1,ja. È daquesta siltua:z;ione obiettiva che è sorta e sIÌ èaffiermata tl'esl1genza di dave una 'Pr:ogramma~ZJioneaIlo sVlillUiprpoeconomÌICa ed un caordi-namenta alle Iprivatee pubbliche ,iniziative.

Ma una slif£atta pOll!Ìlt,ioanon poteva, peroVlvie ,ragioni, poggiaJ:1e le sue basi su anelan-:z;e pOilirtkhe ,che Inaln fosseI1o [])at:u:mlmenterplvedisposte a seguÌ>re quegli dndiiinizzi pol,itid,eoanOlmioi e sooia1i oOlnness,i aHa program-maZJÌone medeslima.

n senso storicOl della pOiLitka di cen,t,r:o-slÌ-nistra e dei GoveI1llii !Che <l'hanno sostenuta eIla vanna ,attuando è praprioim questa ten-denza del nost'ro Paese ,ad usoive daglli sche-mi superat,i e ,inadeguati di una sooietà chiu-sa in s,e 'stessa, 'oantr1addetta nei suali stessiegOlismi, rincarpace di ICOlnf,luÌireIÌn una più va-sta loalmumMà demaorru1Jioa.

La stovia del'Diostlva Paese e sopI1at1Jutto gliamnii deLla nicastruzione ,e de110sVlHuppotu-mUlhuaso sono pieni di oocaSliani mancate,a causa dell disardine di liniziathlie e deilla man-cata prospett,iva oomune ddle forze ecano-miche ,e p:wduttlive dei dive:J:1si settoni deigruppi di linteressi. Questla praspettliva è statamsa pOlssribile saltanto dal GoveVDO di oentro-sÌiDlÌst1ra,nè siÌ pO'tè mai ruttuare con di'versea,Lleam:z;epaMtiche e diverlse fOlrmule di Ga~verno, prima di ara. Ma va anohe detta ohe,se aU'oni,gine dell',arttuale diff.id:le situaziioneoangiunturale esistano abiettivi mOltiÌvìÌeco-nomid e di mevccuta, una parte deil[e 'respon-sabi,lità della siltuaziOlne stessa deve esserefatta I1icadereanche su qudle def.ioienze pas-sate della nOSltra ecanomi'a, sullLa nan attuatapragrammazialllle delllo sviluppo econamico ~

progmmmaziOlne di per sè capace di ,regOlla~lfIee oantrollare l'ampiezza'e Ila v,iOilenza delle

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IV LegislaturaSenato della RepubbUca ~ 14122 ~

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stesse oscillazioni cicliche ~, sull'improvvi~

saziOlne che carutt,eI1izzò tr.oppe voLte, 'sinlO aoomrprmnetteI110,lil generoslOsforzo p'I1odrutti-

V'Odi tutto IiI Paese.Dobbiamo dare atto a quesito Govern.o ,di

aver 'I1ipudiato per semp:J:1eqUellle ;passate ,de-noien2)e ,e quelle derpTeloate ~miP'rov,visazioni.Tanto maggiore limpOlrtanza acqruista un tall,ericonosoimento .in una ,situaziOlne OIbdettiva-meJl1ltedif£iOÌile lOome l'attuale, sliltuazione cheaV':J:1ebbepOltUtO .forse t,rlaJllutalI1si in tragediase fAmmrrnistrazliOlne del Paese fO's,se anCOfiastata oondotta con i sisltemlÌ e lIe impostazi.o-ni de~Li ,anni rpasslati.

P,esante e dannO's.o per il,Paese è stato linpropOlSlitO' ,l'allarmismO' e lillsensOl di s,£idulOÌaseminato a piene mani daMe OIppos.i21ionlineneséeLi pavllamentaJfii >Domenella vita produttivaed 'economca quotidiana, sino a Itoccare s.o-ve!J.1lte;punte di V'ero e rproplrlio sovve,rsiVii>smo.È stato probabHmente questo uno degM o.sta-cOlLi Pliù dUJ:J:1isul IcamIDiÌino del G.oV'erno eqlU!ilI1:eLideill',inteflo Paese, pflOlprilO in ,un mo-mento II1:dquale saflebbe stato più necessarilOill cOlnoorslO di Itutti gM uomini di buona v.o-lo!OJtà,di ,tuNe ~e fo.rze economicalmente e s.o-oÌalmente ,impegìnate per supeI1am l'impassecongiunturaLe.

Gli stessi pTovvedilmellltli assunt,i dal Go-ve,rno neg11i SCOlrlslÌgiom, e dei quallÌ più 01-Me parleJ1emo brevemente, finirebbero pertradursi in sterile auspicio, se quell'ondataSlOvvertlutrooe della fiduoia pubbLÌioa 'aves>sea pI1evalere, fin:endo per Itravollgrere nel dan-no anche le forzeeoonomkhe deoise a difen.de[1e, loon propr~ dntere s,Sii, ,gli ,i01:teressi ge.ìI1!eraHdelila oOlHettiviità. Ailtemndo li IterminieLi lUna !Ìnorppugnab1leveJ:1ità, iCionfermata ,JalllaUii concreti, lIe OIppOlsiziOlni hanno cercatodi Itrartre profitto Idai 'tempri ,piuttosto lunghide[ 'reOeJl1lteIr,impasto ,gOiv'ernamvo, iimpo.sto ~

è bene Inon dimenticado ~ drulla elezione dell~

l'ono[1evo~e Samgat, allora Ministro ,Jegli af-£arli ester~, aHa Pireslidenza dellla Repubblica,nel tentart,irvo di denunciare M rlimpasto mede.s1mo cOlme una ICiflisiimalscherruta.

Uident,i,tà del progmmma, ,la cUli vailidi,tà!J:1estaconfermata, .gli iidentioi temd di 'impe.gno del Governo, che conservano la ,l'OrlOat-tuallità, li ,mut,armentli Illiumerioamente minimiavvenutli nella compagine ministerr:irule, sOln.o

tutti .elementlÌ che lineqiUJiv.ooabiilmente denun.ciano lÌ tentativi delle .opplOsiz'ioni di far pas-sal1eÌ!l J:1i,mpasto rper cl1iSliImascherata, comealtrettanti teill!tativ,i di speoullaz:ione. CertlO,potrà di[1si ohe H ltempo :impielgato per questaoperaz,ione si è rivelato più ,lungo dellprevist.o(è un fatto anche questo linDJegabHe, anche seIla parte pOlLiltioache tiorappresento può tran-qui,li1amente dire di non aver lContribu~to mi.nimamente ad al,lungafle i Itermdni delll"atlte-sa); ma è necessalflio ,rendeiJ:1s,iCOlutO deUamo~tepHci,tà di lintefleSsii, di pOiSii~iolni,distatid'anÌimo. Ha: detto autorevoLmenlte il Plr'esi-dernte del C.onsi,gLio ,che di:fìfilool,tà ci ,sono linogni coaMzlione e soprattutto lin UJna coali~io.ne Icome questa che segna fuma svoha nd n.o.stflO slViilluprpo democratioo. UÌimportante èsupe[1arre queste diffiooltà 100lnchiwezza, ,sa-pe[)Jdo di rafforz,are cO'sì lillsO'lo slchi,eramelTIltopaJ:1lamental1e ,e polÌimoo che il P,aese possa off,nilre ad una pdlliltica di progJ:1esso..

Del rt1esto ,le di,souss!Ìoni, pur 'labOlr,iose, chehanno .aooompaglllato ,i,l'J:1impaSlto,non hannosegnato certo un tempo. vuoto o una ViacanzaeLitemi. In quesito periOldo li,l Gove11no ha va.11atlO!J.1Iientememoche il promo pJ:1ogramma disV:Ìiluppo, mai lOoncep,ito nel mOSltro Paese, earll',indiomaniÌ dellI1impaSito medesimo ha def.i-nli,to IiIcOlmplesso. di proViViedimenti atti adarf-ITIJ:10ntarelIe difficoltà loonlgiuntu:mli.

Sii possono av,an~are .riserve .ed osservazlio-ni Isull piano attualmente :in disoUlssione a.]ConSli,gHo nazionale dell'eoonomia e ,del la-

v'Oro, se ne pOlsslOno oomlmentare .o cercaredi rettliflicaJ1e s.ingolli IcapitoM IOspeoifiche vo-lOi; nOln si può però, sle ,s.i lvu.olle daviViero so.Slpingel1e lillnost'ro Paese verso le dimen'sionidi una ,eoonomlÌa moderna, dillvalidiarne:il con,tenuto IOdislOut,erlnel'aHua1ità ella necess,ità.Il,consenslO p.oHvico è qu~neLi da nOli garanltlitl)alI piano, ,anche pevchè ILiaoa,ratteriSitica dislOoI1rervolezza del medesÌimo lOi ,garaITllt,isce lanos.tra iViOlltaIla rp.oSisibiHtà di aggiornamentio I1eV'isi.olililÌdetilta.tli da eV'eJl1ItuaillÌnuove espe-I1ieme.

Per quanto iCOlillOerne>iloOlmrpilesso.de~ prov-vedimenti volti la surp,eraJ1e la diffid.Ie slÌltua-zione IcongiuntuI1a,le, nessUlllo può .oibiietti'va~mente sosteneTe la loro linadeguatezza o rte-meTe fondatame[lJte :per iLa 100ro efficada.Èun fatto che aiÌ mOlmvli più spelC'i.fkatarmente

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IV LegislaturaSenato della Repubblica ~ 14123 ~

18 MARZO 1965266a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

economlid sii debba aggiungere ill 'Vìa,loredist,imolo che ri,lcomplesso dei provvedimenti,medesimi ha oflierrto ,al mondo delllla :produ~zione italiana. Cosicchè, alla congruità quan-tlita:tiva di qudla che Ila pubblica olpinlione haomm\li definIÌto Ila «'superuegge», viÌene adUJI1!irSliulnJa notevolI e cOIngr1l1ità ipslicologica, ed

è questo, a nostro avviso, l'elemento forse piùlilmpoI1tante di ,tutti ,i provv,edimenti: elemen~to essenziiale perlcbè, ,se è veJ:1Oche provvedJi~menti di oontenimento delrla domanda rposiSO-no essere asslull'ti e ,riisul1Jare effioaoi con lapuna e semphoe entlrata lin vigore di IUlnaleg-ge o di l\.lIlldecreto che Iscoraggi determinaticonsumi o rreSitI1inga oerte font,i di credito, èaltrettanto vero che, quando provvedimentislt:raordinalrli v1engOlno v:keversa predisposti'Ìin funzione di st,imOllo e di ampliamento del-la domaillda, di incorlag,gvamento aMa produ-Zlione e di I1est,vUuzioilledelila fiduoia aglii ope-ratori eoonomid eai Ilavoratorli, è allllora ne-oessaria una oariÌca pskologka allmeno all-tretJt'alllito indi,spensabile dei più [ndispernsa-bÌi!,ipivovvedimeJJltli eCOlnomioi veri e propri.

OnoI1evole 'Pll1esidente del Consriglio, (move-voli colleghi, è noto che, quando si fanno deL-le cose e [SiipI1endono deNe deciiSiOlnri su :tem,idi tale ampiezza, d sono sem~:J:re deglli de-menti dri soddisfaz,ionle piena e di soddisfa-Zlione meno assoluta. Uvmpor'Ìlante è aocettar.ne ri,l cornp~esso e l'impostazlione, r-Ì'PrO'met-tendost ~ come noi faremo ~ di stimolare,dal di dentro del sistema e del cOilllplesso diprovvedimenti, quelle iniziative e quei pro-bllemi che non dovesseroappark,çrj riso[lti se-condo l'optimum deLle aspkazlion,i dei ,lavo~ratolJ:TI.e degM ,interesSli pOlpolari. :È su questopiano IOheInoliformuleremo uiLterior,i propostee semp:r;e nUOViesoHedtazioni per quanto oon-ce:rne, per esempio, li prrobl,emi della slicurez-za Isodale o quelli dellll'lÌnommento edilizlio.

Ma ipossriamo dire con :vram.quiUi.ltà che ,ilcomplesso OIrgauvoo delrle de:aisioni assUlntedal GOVeiI1nonon sohanto ,soddisfa 1e atltesee gli scopli che enuno stati rpr'erpostli, ma [)Jonconsente 'alte:r1llat,ive, come abbondanltemen-te dimosltra H fatto che ,le cnitiÌche degli oprpo.s1tolii non sOlno state lCIapaoi di suggerire elle-menti nuovi e difter1enti, anrestandosi suMesogllie di un «no» pI1egiudiziale e persinoscontato. H :I1igoro'So I1iSipe:tltOche i,l Governo

ha dimostrato ;per le conlCl!usiÌoni del Consi-glio nazlionla1e del,l'eoolliomia e dell la,vOir'Ointema di politica anticongiunturale, è un'ulte-TÌore conferma della volontà ddl'aHualleImaggiOlranza rpollitka ohe 'giovenna rillPaese dirispettare le :Ìindicaz,ionlÌ 'VialLideche velngonodai seUorri più impeg:nati de1Ja prod uz,ione edel lavoro. 1:1dilna:misiillo dimostrato in que-sti gliornli dal Governo nell'aff,roll'tar'e com~pJessri e mo:lteplkri problemi, l',iniziatliva tem-pestiva vol,ta a cOllmare laoune e a rp1redispor-re situazionli di positivo avvio alla poHticadli programmazione, Ila chiarezza di prorpositidimostrata costi[tuisoono ,altliettan1JÌ elemen~ti di doveroso riÌooil1osdm.enlto. Ed è sUillabase di questi elementi che, nena oertezza diservire gli interessi della democrazia e deilavoratori, noi cOif1lcedialmo lillnost,ro voto fa-vorevolle e la nostra fiducia al GovernO'. (Viviapplausi dal centro-sinistra).

P RES I D E N T E. È iscrliltto a padaiI'eper dichiiaraz,ione di voto lia s'elllatore Perna.Ne ha facoltà.

P E R iN A. Signor Piresiden'te, onorevolico~leghi, OInovevole ,P,residente del Consigliodei miniSitrri" Ila replica che lil Governo hafatto 0[' OIDaaMe cLi:chriaraziOllliidei var,i GiI'urp-pi suWandamento e laconlCl!uslio[)Jedellla ,lun~,ga vÌioenda del r1impasto m,ini'Sterrialleha con-fel1mato lIe nosltrle: opill1ioni, già esposte aHaCameva dei deputati oon ,la pI1esentazionedi Ulna Imozione di sfiduoia e qui rlibadit'e dalslenatore Tìerrmdni. Non abbiamo quindimOILtoda laggiungere per motivare H nostrovoto conltmr:io aIU'oI1dine del giorno che iGI1urppi dli magglior:anza hanno presenta to,se Inon rlillevaI1ealoUlne loose neiUe dichial1a-ziOllliiche l' o!ool1evolleP:l~eSiidentedel Consi-glio deri minislÌ,ri ha voluto fare oggi al Se-nato. E Ipriindpalmente che, pur illel rliaffer-mato impegno pr'Ogrammatioo e politko, perun 'Periodo di \Lunga durata, che eglli ha po-SitOrin tutta la pal1te IfinaLede,ua sua eSiposi~ZJione, ,nell ,t,entativo di dare allI'esiposiz,ionestessa respiro e vigore, l'onorevole Moro nonha potuto attenuare la sensazione di disagioche nel Senato e nella maggioranza stessa èapparsa evidente anche nel corso di questodibattito, nè ha potuto coprire con i suoi ar-

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Senato della Repubblica ~ 14124 ~ TV Legislatura

'266a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 18 MARZO 1965

gamenti e oan la dichiwaZJione dei propoSlitodel suo Governa Ila mailtà deli ,disshill, ddlediveI'geMe, delle !I1Jansap~te dissidenze cheaiOicona es,istono alll'rinteI'no del11a coaJiZJionegovenl1Jativa.

La ,srtessa onoI1evOlle MoI'o, quando nenaipa,rtel:fÌmJale delLa sUla mplka ha 'rlilEelrli,toilmodo can il quale fu discussa nel Governo efI1a i quattJ:ra partJilti deMa maggiamnza lasloouZJiane delLe queS1Jialnli rÌlDisOlrteallla finedell'anno ,sloa'rsOl,e nel dM'e atto dli >Dame!sidisousse ISUill'efEettJuazlialne del nirnrpraslto, hadovUlto depreoarre Iche Ulna parte Inon tra~sCUlrahile ,dei par1Ji,ti di maggialI'lanza nan ab.bia volluto o saputo ,assumel1e :responsabil,iltàcIllirette di Govemo; e ha detto, Ise nOln abbia~ma sentlitJo mal,e, di Ia'ver avuto Ulna eSiperueil1J~za {(deLUldente» per questa ,manoata ade~'sione di forZie, !I1Jansleoondarie nella pO~iÌtioadi reentl'a.slinistra, aJUa rpoH1Ji,ca dell suo Go.verno.

Ma dò che ,il P,aese laJmenlta, ciò che non50110 noi oOIDUnisltJi ma nnt,era opinio!I1Je de~mOOl1aJtJÌJcadi ,sÌ'lJJistJraOSSlerva, Icliòche apiplareevide!I1Jte a IchÌJUlnqueabbila avutoslens:ib:1litànel 10oglliel1e,i £atlti ,che si sOlno velI1ÌlfÌJoaiÌIÌinMal,ia lin questi ul1tJimi mesi, è che quellaalternativa, tanto efficacemente propasta dalVJiJce PmsrideDltJe del Consiglio oan Ja fraseche {(bi,sog1iIlaJVasoiargliere o selìlìare lIe filedel Governo », quell'alternativa, dico, nanha a ViUtOeSlito posi,tivo.

Si ,tJI1attava, linvero, o di ,tI1ovrurrela forzaella cOlmpatJtezza lI)Ieoessarue per una pOlllitic anuova, di vasto 'l1esipli,l1o,-capace di dal1e unar:isposlta ,ai lpiI'oblemi dell IPaese; oppure doapdI'e una Cl1iSliche iI1imettesse il gioco polrÌ~1Jioo in iOandiz~alI1iedi lI1isolvere alltrlimenltri Ilaslituazlione. Anohe fOIr'ze eSlistentli nell partitodi maggioranza avevano giiUJdkato, in 't,em-pi nan mOllto IlonTIani, che fa['se la situazlianedoveva essel1elìisolTIa aJlt[1Ìmen1:Ji.

Cento, Il'alrpelI1tura di rUna ICiIiÌ,sidi Ga'VernaaVII1ebbe sigl1lificato, per Ila DemaiCIr'aziacrisTIi,ooa, ,aSisumersli 'I1espOinsabilllità nuo'Vc;aV'I1ebbe srCapelI11:Joa ISliniist,ra Qla Demoomz:iaoTlisrtliana, aV'I1ebbe posto quesito parrtlito, gJiàdiviso IneLLesue forz,e ilI)ltenne, dinranZJi a piÙI1isdllÌose I1esponsabiLirtà. Ed è loerto rUinme.DilÌo delWaTItuaJle SegI'letanio Icl;erlla Democraz1aCI'isltiélJDlae un meI1ito nan seloondaI1io del

P,resllide'llte del Consigi1io dei m,inistri ,l'esser:e,attraverso cautlÌ patteggJiamenti, temporeg~giamenti e tratta1:Jive, lI1iusoitilila ottenere IUlnaoOlsa: H salvaJtaggio, Slia pur temporaneo,deJ,l'lUInità linlterna dell rIDI'Opartilto.

La lI1ipI'OIVadi questa nastra affermazlioneè del rDesto rin dò che è stato Ii,l 'tema domi.nante di questo dibatJ1Jita, come di quellaohe :Siiè ISlv0I1toaJ11aCamera dei deputalti; ec~oè le misrUil1eeconomiche deoise dall Can'Si~glio dei mirJ1J.ÌsltI1ican Il'ultrimo ,deiCIl'eto~legge,L'onall1evole ,Moro, [llell oonfutare lIe afEer:ma.zlliani farUe lielìi dal loompa,gno Terr:aaini, havOlluto coglieI1e Ulna iCarntI1addizliolJJedella Ino.

stl'a ,orlitioa la quel decI'eto, ed ha lOa!I1Jtestaltociò Iche nOli sostJenliamo quando [1isoalnl1:Jrliamoche lIe misure, oggi adotltate, nan sono sullastessa [linea deiUa poliltka leOOlJJam:ÌrCaoa,ndDt~ta lU[l anno e ,anohe sei mesi l£a. Ma ,l'Oinore.vale Moro, insistendo nella dichiarazioneche 11apOllitioa eoanaml1ca del Governo Destala Imedesima, sosltlenendo lOon (impegno chequella pollÌtJica nan è cambiarta [llel,la sua ispi~I1aziOlne e nelLe sue l:fÌmJarlitàessernziailii, non hatuttavilia porta'to temi nua'V:Ì per Ila discus-slione. Irl nostranillie'Vo non concerneva sallo ilfaMo che vi è oontiI1addizliOlDieimmediata frale misure deoise sei mesi o un iMIDO fa equel,le che oggi vengornoardottate: :il nOSltrarilievo è che questa rpollitka è contlriadc1ir\Jto-I1ia nel suo oomplesso.

,È bensì veI10 lehe, rin un cel1ta senso, VOli

state faoendo IUIna polil1:Jka coerente can leprl1emesse dalLe qUlaliSlieue p,3["tlilti. Comin-oianda da una ,restniz,iolJJe del onedita e daUlna ddUZJiane dei oonsumi, da una drasTIicaoOl1ltrazrÌane de1la spesa pubbilirca, VOli aveteinfatti potuto rucoSltituire ternrporaneamen~te UJIJJequirliibrlio della bi,lanroia dei pagamenltde una dispol1libi,}>Ì,tàdi Ir:iSOlrisermanetar1ie, cheoggi volete destinare ,~la rfirpresa di Ulll mec~carJ1J.Ìsmodi svHuppo Ifondamentallmente ~

oheochè rleli ne dica, onorevole iMoro ~ affi-

data aH'i,ruziativa pflivatra. In questov:i puòersSrerl1equindi ,una sOIstlaa:J.ZJi,ruleoOrer,enza, poi-chè può 'essel1e oaeI'ent,e dò rOhe apparielDlte~mente slembiI1a rOall1ltraddirttolìio.

'Ma nan c'è da pensare rOhe 'Ulna ipO'lÌitica ca.sìmallizzalua, nan sosluernuta da UDla forte eviivaJOO,in,izjiatli'va lin altJfli oampi, nOIll aocam-pagnata da !J:'Iiformeneooche di iOairattere tec-

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IV LegislaturaSenato della Repubblica ~ 14125 ~

18 MARZO 1965266a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

nlLoo, non ispli,rata daMa volontà di guidalre',il pl1oce:sso deUa r!i'Presa economica versoohiettirvi SOioiaJli che stano eVìident,ementechiari e immediatamente possibili, per~metta di superare la contraddizione cheugualmente rimane al fondo di tutto.Se oggi le grandi concentrazioni finan-ziarie trovano nelle misure decise dalGQlVemo ,immediata sOiddisfiaZJione de11e ,lorol3It'tuaU pretese; se ,la nuova fiscaMzzazlialnedegH cmell1i sOlciah fa 'Comodo a cerlte bende:fimJi.te fOirze del grande oapitaiJ.:ismo ,italia-no, tutta il resto delle misure che oggi siprendOino, e quelle pl1ese prima, nella 10lraoOintrl3Jddit,tOir1iertà,nelllla ,10110:incertezza e ne]10lTIOrntardi ,r,iJsrpetto anche agli anllliullld giàfamti da membIìi autolrevo,!,i del Govelrno, 113-soiano senza 'IìispOista <Leesli,genze della granffi3;ssa dei lavOiratori ed anche deHa gmnpa([lte degli aperatOiI1i econOimid ilntermedi.

Oiò è, per nOli, la testimonianza pLiù ev,i-dente di una poliTIica ,debole, lincerta, cheha già pOil1tata graVli oonseguenze, che ha giàportato la situaZJione de1l'oocupaziane ope-raia ,e deH'oooupazione jJll gener1e a ,li,velli pe-sant,issimi, e che affida arragilii ,ipOltes,i la ri-presa produt,tliva nazliOlnaile. Ma non è ,forlsequesto famosa deGretone fondamenta,lmenteIindinie:z3ltoad eroga;re 'iJn ,mOido limmedia10ed urgente, oon un'operazione di ,tampona-mento., SOlI1JlIle IT3JOCIQlltesul merlcaJto finan-z:iario e quote di spesa pub bllca per dare untaillito di 'rliipIT1es'aall'3Jttriv,i,tà edilliz,ia, [wIlla fi-duoia, proolam3lta d3Jll'OInorervOile Colomba3;llla Camera dei depuvaJvi, che attraversoqueslta rlipresa dell'edill,iZJia tutta l'ecIQnomia'lJJazionalle possa ,rapidamente 'r:iprendere unTitimo prrodutt,iiVIQrf3;vOllevOlle?

Non è fOlrlse tutltO questo affidatIQ ad unmeocalllismo di sv,i,lu'Ppo che è debOlle neUe>sue b3Js,i? NOli pens!i,amo IGhe slÌ.a debole nonSOlloperchè resta dominato daUe grandi ,con"centraZ!iolllii 'molnoipO'l1isltliche, ma perchè 'in-t3Jn10 non si 'SOThOuMlizz:rut,e ,le r,isorse dell-l'epoca del boom per fare una poHt:Ìca diviforme e eLisallidarlietà demom:atica; iperchèoggi tutto ,oiò che Sii è dissipato., çhe non sdè saputo utHlizzare, non s,i può purtroppa:veoupelfare con la p0l1itka ,che s,i sta £acendo.

Ma, dell resto, InOIll vog1ia,mo rfaJ:1e3IlliCOlmUJl1Jacr~tkà, un',ampia disarruina di queslta

proVlVedimento, nè vog1i,amo, lin questo mo-mento, ,in oui 'Siiamo sOllo VlidnJ:i ad un voto.che è SOOintato e ni,tl\.L3Jle,[TIare una IIUlIlga di.scus,s,iOille sul modo oome Sl:iè andat:asvii-luppando 1113pOll,iJticaeooll1lomioa ,del GOiVernoDOibbiamo sOllo notare un [rutto che ha ulI1aimportanza politica più che economica: ilfatlto che rnceil suo discOlrso, onorevole Moro,,1'aGoenno 13;1piano po1ienDJaile di siV!Huppoeoonomioo è ,stato s£uggente e molto ISOlm-malT:io.

Di esso lei ha parlato, e giustamente, se~oOllJido me, cOlme di ulTha parte deill"3Iutivitàdel Governo che s,errve ad olfliellitare oertesoelte, ,ma non ha voluto dare, nè potevafarlO', a quel documento il valore di una po-lit,toa linnovat:vke, nei cornron'Ì,i deLla qU3J1e

'il GOIverno 'Oggi sii laocinge a fare del,le scehetempestive e coraggiose. g pilano polienna,l,e

di sviluppo, non solo per il suo qmtenutoprevalentemente prev,:ision3J1e,nOin sOllo pe[~l suo carattere jnoerlto e IGOintracLditto<fiOi,pelf :la cO!nfus,ione deg1:i Istnlmenti a oui affi.da Ila sua stessa esecuziIQne, IDJOIIl,sa,lo perchè'aprpOlggiato lad lipoteslÌ. che non sembranosuffragate da precise rilevaz:ioni nè sostenu-te da validi :impegni d:i azione, resta solo undocumento d:i impegno gener:ico del Governoed è la testimonianza finale di un fatto chenoi non da oggi andiamo dicendo, e cioè chequeUe IrumbiziÌose dkhiaJ:1azlioni dellsuo plT~moGoverno, ollloJ:1evole :MOlflQ,quando voli 'VI:isie-te present3lti 'alI PaIilamento e dinanz,i al Pae-se dJichiiaiJ:~ando che avreste aff>ro[)JtatOi Ifapli-damente lOon 'mezz,i energid Ila congiunturaS[3;VOiI1evole,e sareste poi passatli all secondortempo,al tempo :lUlIJJgo,311ItempOi deHe Ti-forme e dello ,swllurppo democratico deU'eoo-nomia litaH3Jna, quel,le :amb:iziose dichiara-moni oggli non le Irlipete pliù neSSUiIlO.

Non abbiamo rpliù s,ent~to parllaJ'e dei duetempli, nOln ,abbiamo più sentito parila,re del-le riforme, non abbi,amo :più s,enlt:ito paJ',larese non di esi,genze ulteJ:1iorii dli stabiillizzaz:ione,se non ill una pO'l,itica che affida [IQndamen-t3Jlmelnte al,J'iniziatiÌva l11'riv'3ItalIe lri,sorse cLi-sipOilJJibild,.

Sul rpilano polemlioo, forse <anche sul pia-rno dei sentimenti persolnal1i, si può ben direche, quando no:i rivolgiamo al Governo que-

'ste oI1Hkhe, diciamo cOlse arbitrarie IO f'3JC

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Senato della Repubblica ~ 14126 ~ IV Legislaturu

266a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

ciLamosolo ,la fnostra [)a!rte di O[)ipos<itomi.Siipuò ,dsipondere, cO'me è staltorlispO'sto, chenon è verO' ohe 11GovernO', nel're:allizza'reuniapoHtkadi questO' genel1e, vogllia sdl,tantO'I1i-oorre ,le ipossibiliità di lalUmentO' della massasalaI1ÌJale e ,incentivare notevolmente lo sVIi-liUipipo deil profitto e deil,le J1e!l1!diteipalflassha-rie. Si possonO' fare questle ~erpldche e si puòanche aLl'i'I1lfinitO' dke lill oO'ntrarlio da unapwte e daU' al,tra, senza Imai liuoonlt'l1arsli ilOun obiettlivo esame oomune. Ma nOli dlida-mo un'al,tra cosa, onoiJ:1evO'leMorO': se lIe lOO-se non stanno oome diC'Ìalmo noli (e cioè chela ,po,J,i,tJka del Governo, volente esso 'O no-lenrjje, di 'Datto staeILimi!I1a1ndo lOomiplletalmen-

te dalLla sua prosipettJiva l'ilpotesi del periodolungo e delle riforme), se non è vero che que-sta [)oMltica t'ende a 1:'~stlabi,liil1eun predomi-ll11ÌodeLle grandi 1C0noe]]jtm~ionlÌ monopoListli-che e a dare al profitto, alla rendita e alleforZJe: paraslsi1tame dell'eoO!l1!omiJa privata leleve di comando del Paese, allora è eviden~te che la vostra volontà politica è insuffi~ciente e imbelle e fallirà. Oppure abbiamoragione noi e bisognerà presto arrivare amodificare questa politica.

Queste 1Or.Ìlt1che,questJi IrlÌrlieviÌ,queste cen-sure 'sono del !l'esto gili ar,gomenti che hannoaI[limato Ih;~lunlga v,ioenda dell,rimpasto. Sonostmui Iall loentlfO di quelle discussiÌoll!Ì Ilunghe,oomplesse, a vO'lte non chiare per T'opjnioneipubblka, rehe hanno arpipunltO' fatto pe'>ns'area mO'ltli ohe ,il ipI'Ooedimento con li,l qUalle 'Cdsi aoeingeva a moeLi,fioare Ila oomipo~.,jzlionledel,la oompagine mind,srtenÌiéulenon em IcùSlt,iltu-

ZiO'll<ulmente OOl1retto. Tanto sdno sl1a1JÌ alcentJ10 d:i quelle vioende, che pennno iUlIOdeineo-<MinJistI1i ora entrati mel Go'VeJ1!1o, aquanto è statO' dichiarato daalloU1lllli giomralli,e non sment~tO', ha detto che arv;eva La slen~sazi'One eLientrait1e :in un iOÌlmitero, lOon la sipe~mlflza però ,di non doV'er f,we quelli D che ncOif-malmente si ,fa lin un cimiteI1o, ,e !Cioè ip,fle-gare, ma oon la spe:ranza di poten: Qon lasua opera finalmelllite ,r:isusoitaife quallùhe ca.davere.

\ È questa quindi, non solo per noima per altri, per persone che sonovicine a voi, una politica senza pro-spettive. Una politica della quale ab-biamo detto molte volte, e dobbiamo ri-

18 MARzo 1965

petere 'Oggi, che è lill l'isultato fatale delilalenta, ma netta reonsiUlmaZJi'One di rtutte lespliilJJte democratliche iChe pure cO'sti,uwk'Onoanmi fa una GO'mpOilJe!I]te ,importallllte deIJes'Ol,leoitazioilJJi che 'ipOlI'itwonO'alMa for:ma:z;Ìonedel primo GO'verno eLi cenWo-SlÌII1isltra. Ondeoggi, OOllisumate quelll,e spinte, esaurilte quel-

'le vlelLleità, iflidotlte Je gralThdi queSlui<mi soltanto all1a misura di dò che si può fare giO'r-no per giorno, pur di salvare una formulache c'OmiUJllque Sii deve tenere lin piedi" sial-vata ,l'wltà del,1a Democrama orliSlt,iana, e SOlt-TII'altta ana Democrazia iCrlÌSlti'an.ala ,res[)onsa-hiJlità piena iChe ~n'Vlece dO'V'I1ebbe avere neiconfronti del Paese, oggi tutti notano che:non v'è nè slÌicfUI1ezzadi ,giudizlio, nè ferlmezzadi onientaa:nento ipohtko, Inè soeMa respon-slabÌJl,e deLle forzle sooialli e poililtliohe su cuisii vuQlle i[>oggialre.

Ques:to, certo, non è sO'lo ,responsabiHltàdeUa Demoorazi1a orli,stiana: è anche 'resipon-sabi1iltà di quei partiti che Inon s,entono laneoessMà di aif!l'ivare la dò che pUlre a'Vievanopl'oclaa:nalto di vol,eI1e, a seI1ra'r'e lo a stOlÌogllie-re definJitJivamente ,le lfi,le di un ,inltI1eocio che[lOin dà nulll,a di bUQlno ,al Paese e alle masselavoraltJmoi. Di queLle forze rpoHtiÌche che an.cùra I1estano p'nÌglio!l1!iereddla falsa alterna~ltiVlapelI' loui o sii salIva la formula di oent'ro~slini>SÌlnao si arpIìe Ila strada lad avv'enture didestra, 'e Illiel oonti'DJUwe oI1maii [In manierache semhra quasi liroeverS'ihiJle su queSltlasltrada, non si rendono >Domo eLi due CQlSle,ohe loondtiZJionano pesantemente ila lQ1J:1O'Sltes-sa pOllritica e La ,rendono in gnan Ipar!te sterile:non si I1endono ,oOlnto che, gio]1nù peit' giornO',cont:J:10till,IorIOsltessù lintleresse, cOlnt,ro (la Ilo!l:'ostessa volontà, sii ,rafforza [,l peso e ,i,l eon-diz,iOlnam,ento ohe la desltra J1Ìe:sce a pOlrtla1:'enellla l\1i,tapol,~tJica e ne!ù'az,iOlne del Governo,oOlille è diJmostrato dagH elogi OIggi raooO'Lt,jdaJ1l'onO'revolle Ma1agodi, dagli elogi deU'astalmpa cO!l1!findustI1iale, ,e oOlme è dimostmtoda tutta la stralilla ma assai lilMuminante v,i~oe!l1!da del pOI1tafogjH offerto all' onorevoleMaI1io iSoelbae da lui IgraZliosamerute rlifiutalto.Non ,si 'flendono cO'nto neamche, >le fO'rze po-1it,khe dli sinistna che sono nel Gov,errno, ,ohe

iprop,mO' Ìill questo modo Isi alpre 1a strada aduna sliltuazlione assali diversa da que1lb cheesse si prospettano: e cioè ad una situazio-

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Senato della Repubblica ~ 14127 ~ IV Legislatura

!266a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 18 MARzo 1965

ne che segnerà la fine della formula del cen-tro~sinistra, oppure segnerà la fine dellafunzione di quei partiti che hanno dato vitaa questa formula.

E tutto oiò senila oomprendere che vi è nelPaese una ilI'I1itazioneprofonda, iU[ldisringan~no amatnis,s,imo per il t'empa perduta, (per ~eoccasliol11Jinon o0l1te; senza comprendere che.la responsabillJtà di dò cheaoca,de oOlin'Vol~ge fatalmente ,tutto ,illmov,ilmento delile forzedemOlora:tiche, se non si afllìi'V,er'àin tempo amodiificare11 co:rso de:lilecose verso soluzionITdiverse. Ieni il ool[ega Tolrloy ha ,detto .di noli(e loning\mzilamo di questo) che durante ,leeLezliol11lidel Pit:1eSlide[litedel,la Repubbl:ica illPartilto loomunista italiano ha dalto gra[l{depmVla di responsabil1tà e ,di senso di ,attac-camento alne lilst,iltuzionÌrepubblicane. la var-rei far notlare, non so~oal\l'onorevoJe Tollloyma al Senato, ,che questo fatto non è casuale,rpemhè noli 't1aijJpresenltia:mo, piaooia O' nonpialcoia, ,il 26 per cento del ,Paese ; siamo as-sai più di UI11quarto deLla Nazione .irtJaJianae senza di nOli,pelf :la nosura fOirza e compat-tezza, per oiò che iOOlnti'aIillopoli:tlicalmenrte.moralmooite e ICUlltur,almente, è assai diffioilef,ar frunz:ion,ar'e ,le ,isuituzliO[liideLla Repubbli-ca 11taili.a:na.Nè vaLe, per 'impedire ,che quesitoaooada, lil11JventaredelliimitaziOiIllidi maggio-ranza a limpedkie ohe, ndle ,elezioni per ilPaI1Lamento europeo, 'si aipplruchino i Regola-menti Idel,leOameI1e.

Ma oh,ve a questo, che conta, ,sì, ,ma nonè la loosa essenzlilalle, non si è farse Itenut'Ùconto da parte dell'onorevole Tolloy (lodico senza polemica, ma per esporreil mio pensiero) che la presenza di unacosì grande forza di opposizione di si-nistra, radicata nelle masse operaie e popo-lari del nostro Paese, la quale ha dietro disè un bagaglio di lotte Idemooral1Jilchee diavanguardia >ohe non può Irlirnnegare e ma,i~LllJnegherà, la presenza di questa fmza e 1ngenlemle dli una fiorte oppos,iZJione di s,inisltmche ha avuto e continua a tenere, dliil1Janz,iaJdeteI1ioramenta della maggioranza e dell,lapoLiltka di oe.nÌlro~sillllistra,uln aUeggiament'Ùreslponsahi,le, ha fÌIllol1aconsentilto che, mal-glliado quel deterlioramento, malgrado gli in.ganni delle promesse non 'reaMzzate, mal.grado (la tìalilaoia e Ila contraddittorietà ,detla

poJMka di oentro-sinlis:tra,La situazione po-litica d!taLilana s,iSiiatenuta lDJei ItermÌiIlli diuna civlÌi1eCO[litesa.

NOli I1ivelndichiamo a noIÌ stesSli, al nosltr'Ùpartita, alla slilDJist!J:'IademOlorat,1oa, M,la re.slponsabilità di tutti i Ilavomtol1i M,aihani, ,alsens'Ù maz:ionale delle OIrrganizzaZJioru s,inda~cailii e di classe, >il,meiI1Ì!toldi essere stati piùflespo\I1JsabiU di un Gov,erno che ha ,oiIndschia-to, che ha peit'lso ,tlempo, ,che non è srtatocapace di intervenire, che Piiù di ltIDa vOlhaha 'l1i1nne:gata se Sitesso. (Vivi applausi dal-

Z'estrema sinistra). E vii dÌ!ohiamamo che, sevoi iCOllJtmuate a non tener oonto ,eLiquesto,se continuate a pensafle di poter ,ÌllllslegullireIlaLontana pI1ospet1Ji'Va ,di UIllIademocrazia neLlaquaile nOli siamo a ipOlOOa pooo :ridottri aduna ,fiolr'zamargilnale, nelLa qUalle Ila fmza diun ImoVlimento uniJtar,io democratioo riven~diLcat1vo e polinioo mon 'J1i,escea I£arsri stradae a loo\I1Jdiziol11Jare:LapOllitioa gen,erale del,Pae-se, se voi 'iContinuate ad ,illiseguire iUIlla Italeassul1da ip'I1osip'ettiva, Ifat,almente Sii avrà laconsunZJione finwe della pol,itica di oenltro-sli,nistra le vi[]}ceranno defin:it.ivame[}jte quellleforze lIe quali Inel cenltr:o-slin:ÌstTa hann'Ù ,già

fatto ,La paI1te ,del leone ed hanno, ques1te sìv,eramente, £atto opera ditrasfoflmismo p'Ù-1itiloo e gove:rnat'ivo.

Si 'tmtlta quindi ,di una situazione grave,di una situazione acuta, alla quale non sii ri.media nè 'iCol'voto di oggi 'Thècon ,le di,sous.sioll1ii che si S'ÙIDOf'altte :in questi ,giorni; lUnasituazione 'iChe eSiige un cambiamento delrapporto pol,itico, che esige che sia realiz.ZJalta queLla comdiZJione nu'Ùva nellla vita po.litica ,itall,iana che nOli chiedemmo al momen.

t'Ù deLla çrisli del primo Gov,eI1no Mor'Ù~Ne[l-ni, la Icondizione per cui si possa lamli'Vare aristabilire un rappo:rto di fiduoia Itm ,la maggioranza e l''Ùppos,izione, t'l1aIe forze popolar-ie il Governo.

E mJi pel'metta, onoreiVole Mora, di direancora due parole su due queS1Jioni che ,leiha IDnattat'Ù lall,Lafine della srua replica. Lapdma riiguarda il problema dell'iappllicazli'Ùnedelle naflille conoordatanie, in rellaziorne ,31110sdagtLI1ato caso ,dellla proibizione deUa mp-presentazione del « Vicario ».

Lei ha detto che IiI Senato deve Tiiflevtere, sUJlil'eslt:remadellioaltezza dei rapporti bra lo

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Se,nato della Repubblica ~ 14128 ~ IV Legislatura

2166a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 18 MARZO 1965

Stato e la Chiesa e che iLlSenato deve essereoonsapevole deH'limportlé\Jnza, per la democra~ZJia Malial11Ja,della oonservazione e dellla 'tu-tela deHa pacevdigiosa. Noi non abhiamollliUllllada obiettafl1e a queste sue affermazioni;tanto non abhiamo da dissentlire, che ormaida quasi venti anni ,oi portliamo appl1essa :le,di,scusiS,ioni e le oI1itiche di OOlIOlI'Oohe, alllchepwtec:ipando a,l suo GOVefinO, oi ,rimprove-rlano di aveiI1e votato ,rartkolo 7 deLla Costi.tuzione.

Ma oiò che nOli contes,tiamo nella maa.1IÌierapiù formale è che, nel caso del «Vicario»si SiiaappJ,i,cato ,i,l Concovdato o 'iJ TraHata,perchè ,illrilchi,amo aJ1l"art,iiOolo 1 del Concor-data è un dohiamo ohe nOln oallzaalla si~tlUiaz,ione ,che sii è Ipresentata aHora al Go-verno. L'arlmeolo 1 del Concalfidato dilOe, co-me leIÌ oi IÌnsegna anOlrevOIle Moro, che i,l Ga-verno litruliÌano si limpegna a garantke ,il carafttelre Siaoro della dtJtà di Roma, sede 'vesco.vile del Pontefice e luogo di pellegrinaggi,ed la talle 'Scopo limpedislOe quelle manlifeS'ta~:moni e quei fìattJi ,che pos,sano turbal1e quelcarattelre.

Io non vogliÌo minimamente entna'l1e llle1Jalunga, annlOsa discusSlione se ,le Inorme con-cO/I1datarie slÌ,ano sltate IÌinqual1che modo tra~vasate ndla nostra Costi,tuzione cOIn Il'arti-0010 7 ~ cos,a che peraltro InOlinon oredia-ma ~ nè nell,l'élIhl1adiscussiOlne su che cOIsas,i ,debba in !realtà ,intendere per ca,ratteresaorOl della città di Roma. Sta di fatto, però,che quel,J',impegno è un rinJJPegno po!ii'tico,che '\IIÌnoOllalil GoverlIlo 'itall,iano nei Mmit,i deiSUOlipatel1i iOostlituzionaM, che significa doèche IiI GoveI1ll0 li,taMano non ha preso un im-pegno a ,£al1e questa o queLla cosa nei con-firont,i dellla Santa Sede, che si ,s'ia poi It,rladot-to ,Ln un obbHgo giuIìLdico per l'Italiia at:tra-verso la legge di ratifica, ma si è soltantoimpegnato a fare un'aZJione Ipoll,Ìtiioa a:ttDaverso li lpoteI1Ì prop,rli deU'ord1namento dell,loStato ,ilÌaHano.

Orbene, come ha agito il Governo nel casadel «Vicario»? Il Governo ha agito facen~do ,nioO!r'so ,all'aTltlioolo 2 delll'a ,legge di ,pub-blica sicurezza, un al1tikollo che, come ,Ieri sae mi linsegna, onorevole Presidente del Can-sigl,io, è stalta abrogato daLla Corte iOOStiÌtu-ziÌonale per quanto iDigua,rda il'uso dei poter:i

di polizia neIÌ cOlllfronti delll'esemizlia dei di-r,itti soggettiiviÌ dei ciÌttadini. Non v,i è dubbioalcUlTho che il dinitto di 'I1appvesentaJre unaopera IteatI1ale slia un dir,itto 'soggettJivo, chenon può quindi essel1e lOo~pito da un potereche non hanno più ,i P,J1efetti nelila Repubb][.o.a iÌtal,iana, peI1chè ullla sentenza deUa CortecosltJituzionale 110 ha definritivamernte el:iJmi.nato.

QUJindi, ogni specuLazione !su questo caso,ogni It,erntatJivo di mascheraI1lo 'Don £raslÌ, ognitentat,ivo di preseIT1JtaI110,in un modo di,versoda quello che11ealmernte è, non 'cambia lavelfia sosltanza del ,f,aMo che li,l GoverlIlo iÌta-Hano ha voluto ,i,mperdiJI1equeMa 'I1appresen-tazi:i!one per illOltJiv,i,ohe sonoSltati1 prima ditutto paJi'tJiJoi, che Il'ha 'Volluto fare can unasua ded.s,iane ~ come ,lei lOiha spiegata pocofa ~ 'e che lo ha voluto fare facendo ;nicorsoad un potere giuiDidioo e politico che nan ave.va nel nostro ordinamento.

Questa è la sosrtanZJa deLla ,Vliolazio\I1rCpOlld-tiiCa e oOSitJilÌ~ionale che è :stata oonsumataqui a Roma.

E dove è avvenUlto tutto questo? È avve-nuto pvop11io qui, neHa Oapitall'e delila Repubblica ital!ii,ana, ,in una iCIÌ'ttàdove ile forzedi sliaJJisltra rapplI1eSentano quasi H 50 peroento della papolazione, liln una oitJtà lIleHaquale noli oomunlislÌIi, ,e oon nOli 'tanti ah:d,ci battiamo non >eelT'taper elin1JÌlIllarele prero~gatlive del Pantefice, vesoovo di Roma, nonoe11to per turbare Il'eseI1oiz,io del culto 'oaito-Moo nelle bas,iMche e chiese di questa oilttàete11na, ma invece per tJ10vare le st'rade diUlThOsvilluppo demoOT'atlioo comune, di unaavanzafta delle forze popolani verso mète etraguar,c\[ nuaVlÌ.

Il fatto che IiI Gove,rno abbila £atto unasee:lta fìaziosa e liUega,le, come nOli ,la definia-ma, ha 'turbato profondamente questo pro-cesso, ma non potrà turbaJ1e nè frenare lavolO1ll1tàdi centinaia e .cent:inalÌla di migl:ilaliladi Ilworator:i e di democTlatid romani di da-lt1eaMa RepubbLica una Capitale deglll1a delilesue fun~ioniÌ. (Vivissimi applausi dall'estremasinistra).

Infine, onorevole P11esidetIlJte del Consiglio,lei iCIi ha dettoohe nOln aveva nUII[a da ag-giungere sul probLema graVli,ssimo del Viet-nam, peI10hè da quando i,l ,Senato ebbe l'ona-

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Senato della Repubblica ~ 14129 ~ IV Legislatura

e\66a SBDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 18 MARZO 1965

re di se[)jtlire le sue dichiarazioni suIleicnter-rogazlio[})i e lIe linterpellaillZe che aIilora eralllostate presentate, non si sarebbe verificato al~CU[l fatto niUOVO. Ed ha sOlggiuntOl, or:itiÌoan-do un brano del['11ntervento dell iOompagnoTerraoini, che la CommisiSlione di OOIThti'0I110nOlminata a Ginevra non aveva definito gliatti oomptÌi1.lit,idagli amel1icanti come una via-Jazlione del ,dri.ilìÌJttointernazionale, bensì sol-t,unto aveva allegato alla propr,ia 'raocoman-daziolIlie di UJIlO,sforzo uni,tall'io di pace undocUiIllento ipi'oveniente dalla Repubbillka del]Vietnam del nOlI'd.

NOli prendiamo ,atto di queste slUe dkhia-razionri. Soltanto vogl,iamo dlevare ullla co-sa, ,moLto Irapidamente. In ,realtà ri,l faHo\nuovo c'è st,ato, e eLIf'atto nuovo è raippre'sentato dal «Libro bianoo}} del Governoamericano con dI quaLe iil .Dipart,imento diStato ha pubbLicamente dichiarato che daquell momento ~ oioè da qual1che giorno fao da più di ll1Ila <settimana fa ~ le aZlionimil,itani degli amevicani non ,sarebbero staltesoltanlto di Imppr,esagma per la 'tutela dellapvesenza di oonisiglied miLi:tarli o ipollit,icti odi forze armate 'amel1ÌiCane nel Vietnam delsud, ma sarebbero struve ,inquadrate nelilastmtegia ipollit1ioo-milHare ddl'AmelI1Ìca nell-,l'ii[)jtero sud-est as,iatico, !ponendo così diIIliUOVOla qruestione di una soluz;ione globalltdi >tutti li problemi deltl'Est,remo Oi'iente nel-l',interesse élIffievkano, [intesi come parlte in~tegI1ante di queLla che gli amer:icani definli-scono ila « siÌcrurez2Ja}} de:glii StaDi UnitL

Dif,romte a questo fatto [))UOVO,lei dioe,OIllorevoll,e PreSlidente del ConsigHo, che ,11Governo cutaJiano deve penSlal'e, deve valluta-re, deve cel1care di sçorgere qualri sono Lecause effetrtive degLi avven,imenti lindooinesi;e quelsto è oerto un çom!plilto che ogp',i Go'vevno rI1esponsab1le devre saper assolvere. Mac'è lUIIl.altro rCO!illpÌ!toche Urn Governo 'respon-sabile deve saper asso~vere, ,ed è quelrlo diooglievee rUnterpI1evare la spinta demooratricache Vliene dal Praese, di sapere oomprrendereche l'Itrul,ia non è ll1Il'astJrazione nell,l'ambitodi 'sistemi più o meno ampi di aLleanze, ben-sì una !realtà pOilrÌrDkae SIt)Orli1oa;e che ~n Ita-~ia, non da oggi ma da ipiù di rUn seoolo,per1madiZJione popolare e democrratJioa, edélI[))oheLiberlale, >il sentlirmento drnteI1llraz1onali.

sta, la volollità di lotta COnDI10ogni forma dioppressione Icollonriale e strruuie:m, <oosti<tui-scono unal1earl:tà daHa quale nom siÌ può pve~soindeve. E se U[)j oapo di Governo che aip-partrirene ail pa'}1tÌ>topOlliJtioo dei cattoMoi no[)sente questa çOlme un'eslirgenz,a fO[}Jdamentaledella ipolritica del P:aese, se non iOom!pirendeche hisogna mÌ>surarsti anche di fronte a que.ste scelrte, alrlOlra è rchiaro che Inon sono an-oora ,maturate le condizioni per soioglliereill veochio ,nodo stor:iJco, per çui dal ,R:isorgi-mento rim pori i catrtoltic:i non sono staltlÌ rin'grado di ra:ssumereoom oosrtanza e fino infondo il rlol'O impegno oiVli,le luei oonr£rontiiderlla NaziolThe. (Applausi dall'estrema sini-stra. Commenti dal centro).

Questa è ,la realtà che appare dalle çaute,preoccupate, oiI1oospette dichirar'azlion,i de]PlJ1eslidente del COI1JSli,gliodei m1nisltri. Que-sta è la lrealtà che nom solo 'Orisuggerisce,ma oi rimpone di ,raffOrZé1!liei,l :nos,tro impegnoper la difesa della llibertà di ogni ,Paese, nonsospiÌnti da 'Considerazliorni sohemrutkhe, nona dò !portati daUa volontà di fare deMa iprro~paganda, ma loonvinti ,che i,ll1Uolo del nostlroPaese, anche nell'ambito delle rsue rattuaJirul-leanze, può e deve ess,eir1e'U[lrl1Uolo dti posriltr:iJvainizriativa. L'Italia, che Sri trova al ,ce[}Jt)t'Odell'EruJ:1Opa e del Meditermneo, che può edeve essere non U[la plÌooo,la ma UJla giIìéllIldePotenza demoorat,ioa, deve anche ,essrere angrado di fare una poa,itlÌOa di :amirCiÌzia con ipOlpoH che s,i ,Liberano daMa schiavlÌtù e darl-l'OIppress1ione mirlri,tare straniera; e deve sa-perlo fare Icon la dignÌ>tà e la fOtI'za che al.

l'Itama danno lIe moltitudini di OIpelllruie dilavoratoDÌ ohe rin questri giorni man,ifesl1Janoper ila 11ibel'tà e per ILapace nel mondo.

Per ItJutti quest,imotiVli, onorevo~e Pves~-de[})te del ConsligUo, noi voterlemo contro 1'0':->

dine delgiol1no deilla maggioréllIlza. Ma nOlnci ferrmeremo a qruesto, perchè p,reSlto lap~pUJlItamenti IÌmpOlrtantiÌattendono ,i,l Se[))attocon La dlÌscussione deUa legge srUglli entlÌ disvHUip!po e di queLla che r,igUiarda la delLegaal Governo i1elativamente aUe cOffill1Illità eco-nom:iJche eumpee. In quellI'occasione noli cerocheremo di Ivedere se è possibirle rfarr scatu-rire nel Senato de11a ReipiUlbblica una volontàpolitika Inuova. CiI1iservrramo Icon nosltrre IÌni-ZJiat,ive,mo2Jio[})i e interpe]}anze, di mandalre

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Senato della Repubblica ~ 14130 ~ IV Legislatura

i2166a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

aNlanDi queMa poLitica che O'ggi è neoessariÌ.a.CeI\to, lUillapoLitica nuova nOln sii fa soltaiLl'tane1le AuJ.'e pamlamentar,i: lessa ,rlichiede ll'Lim-pegnO' di Itutte le forze del Paese. NOli la fac-oiama respO'nsabilmeiI1lte e ci augul1iamo cheanohè gli altri Icampl1oodano ohe è venuto :ilmomento del1e più impegna'Ìli,ve deds,~a[]i.(Vivi applausi dall' estrema s,in is tra. Congra-tulazioni).

P RES I D E N T E. ,È IÌSOI1it>toa padmeper dichiaraziane di 'Voto iii slenatore Ga'Va.Ne ha faca~tà.

G A V A. Onol1evOlleP,reslÌdente, anorevolIcolLeghi, riassUimere lIe ,Iiag~an,idel nostro 'Va-

18 MARzO' 1965

tO' ,dIÌ.fiduiOiÌlaal Governa [MO'ro, dopo ,1'amp!Ìadiscussione svO'l1us,i illIeLI'ahI40 'mmo del Pa'r-~amento e qui ,in Senato, mIÌ sembra Ir1ellati'Va-

mente faCI!Ìlle.Mena facHe, inveoe, è laocertarele cause e ,i rimedi, ai qua1!Ì mi rpropongo di

aocennare dserv,andami di svalgelrli ampÌia~mente in Isede appraprliata, deU':indubbria sen-so di malessere ohe iO!Ìimola:in Par lamenlta c

nel Paese.Al Gaverna Moro sono sltati mossa. 'l1ilhe'V!Ì

d'!indole oostituzialI1Ja,le, per aa rviÌ.aIseguita del!irlimipas>ta anzichè deUa IC[1isi,e ,rHievi di oarat-tere polit:iJco. Li ha 'fiipetutli qUli, iCon 1iJ1sua so~

litO' sltUe cOl'l1etto, J.'oiI1ol'evole Bergamasca.Sono !infondati e glli iUJnlie gli aliri.

Presidenza del Vice Presidente SPATARO

(Segue G A V A ). l,n assenza del VOltOdislfiduaia, è ovv,io che 'sipetlti a,l Pl1es,idente del]CalnsligLio valutare, fatto ,salvo lil sUipe;r!i:oregiJudiz~o del Capo deLlo Stato, se determinateoi'roosltaJlliZecampo~tino ,LaIOlìis,idel GablÌnettoo sa[talIllto l'esligern;a del ,rimpaSlto.

I precedeiI1Jt,i >CiIDs'egnano che quei r,i,gkLiMolt'i della Costituzlione e delila correttezzaoosti,tumall1wle che :6u:rono De Ndoola ed Eii~naudIÌ. ammisero la procedura del [iimp!astaper rassunz,ione dei ,socialldemocflaiDiIOi e ['e~pubb1iicani Illcl qUa[1to GabinettO' De GaspelfI!Ì(1947) e per le dimilisSiioni dei soc!ÌakLemoera-tici dal quinto Ga:bdnetto De Gasped (194-9);asstiagiudlÌ.lcal1allllO che Ila modif.ica delila sltlrut-

tUJ:''a del Governo e della steslsa maggiol1anzanon seIIllpII1ecomporti La oonselguenza deUaorisr!Ì.

Genemlmente peraltro sii ritd,ene che, dal]punto di \0ista oOSltituz:ionale,ill [iimpastod-spOlnda aHa piÙ slÌioom ol1tadoss,ia quaiI1Jdo >siaeffettuato senza mutameuta. del,la sltrutturaessenZJiaJle del Gabilnetto, delLa maggioranZJae del programma sUiIqUalle Ila maggioranzla Is,iera oOSitliltuita. Ebbene, nessuna di queste treCl!ÌJ1costanze è IralCOl'San,e] rnimanegg,iamento

minis,tel'iaile opelflata dall'onol1evOlle Moro, eSiipuò quindi afFermare che se mali un esem-pio tipd.oo di oorl1et,to Iflilmpas'to può indlÌ.carsidal prunto idIÌ.v,iSita oostitluz,ialIlialle, queLlo testèeffettuato dspOlnde lin p'ienoall'oooalrmnza.

La cor'l1ettezza ,cost,ituz:ianalle non escludenaturallmenlte ,ni,l,ievi orliuioi di caJr'attere pOlli~moo, ma questo è un discorso diversa che lac-cetto subita per sliTI!t,etizzarne e ~alut'arne ipunDi essenz,iaLi.

La criti'ca di fondo, inerente aUa presUlntaesigenza deHa orisi al posta del rimpasto, nonriguarda Ila formula poliitica del>la maggioraiIl~za nè il loontenuto del progr1amma gov,ernaltli-vo. Essa si flichiama alla sopravvlivenza didissensi più o mena marcati su pmblemi spe~cifici, anohe ,gmvi che, in data più a menalonta[]a, ver,rarmasUiI t1appeto delle decislionigovernJaltive e dei par:ti'ti. Vo:rrei anzituttodomanda:rmi e domandaJ1vi: siamo siauri,anare'Vol,i caHeghi, che l'apertura deHa cr1isineLle call1dlizianli autua:li de,uo sohderamentaparlamenuaI'e dei partiti e deLla loro matura-ziiane politica nispetto a qued prroblemi, neavrebbe sciolto ,in IUIn moda a rnel,]'ahra il:nodo? Io nan ,lo pensa; penso anzi che la

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SenatO' della Repubblica ~ 14131 ~ IV Legislatura

1216r6a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 18 MARzo 1965

aJwebbe lìist~ettae dhe alla fine, dopa tor~nei di disoussioni e di discetltaz,ioni e con~seguenrte maggior peI"dita di tempo, un nuo-vo Governo si sarebbe potuta castirlJUire 151010nimaJildando ancora, e ,in un dima rpiù tesiO,la 110irasoluzione.

Ma Il'utliilità di una cl1islisi varluta ,in relazio~ne all'esligenza non già di riisolver:e tuttii i pro-blemi, bensì quelh che in un determinato lcom-testa di tempo e di oinoostanze si rlitengonoUirgent,i ed essenz,ialL Ioav,rei compreso lanecessità del,la OIlisi lin presenza di dissensisUllLa l'IDea fOlndamentale delila nastra rpOll:iJti-ca estera, della nostra rpoLi'tica linterna, dellanastra polhica econamica. Ma su tale lineasii è limvece rlisoontrraJta IiI consenso dellla mag-gioranza coerente ai Ipl~ecedenti accordii, e ta-Je oonsensa è risiUlltato piena sui prablemi piùurgenti ,dell' ora espI1esSiÌ dal,la congiuUltu~aeoonomica. Una OI1isi che avesse Irritardato ,laadazione dei rp'J:1o'VvedimeJ1lt,itestè ddibemtddal Consiglio dei mÌiniÌst'r:i a'\'l1ebbe avuta ul-temori oOllliseguemze negaJtive e sarebbe stataaocolta male dame forze Vlive del Paese che ldattendevamO'. BasteJ:1ebbe questa sola ,ra,gioneper giusti£icare, lanche datI punto di Vlistla po-MtdJoo,,la prooedura seguita.

Ptr.ima di fare un mpida oenrno al,le questio-ni politiche, ancora aperte ,ins,eno alla mag-gioJ:1aJnza,lmli.sii Ipermetta, a :mD' di pa,rentesi,di dar:e qUlalkhe pr:eoisazliDne e rrettifka aHeaffermazrioni ddl'olllioJ1evolle ToMoy sUille ele-L'Jion,idel Presidente del},LaIRepubbUca. Dkosubho che daU'acume sagaJoe e avvertito del-l'onorevole Torlilay mli sarei aspettato la di-SicJ1ezioiDJesu iUIllavkenda delicata che biso~gna ,lasdare deoantarJ1e peIichè pOissa ,esserevettamente giudiloata. Vomre!i a:ttenerlillli [[,igo-rosamente a questa regola, 'ma nan pO'SSOor-mad. esimermi dall fare rettifiche su due pun't1i.

P/rimo. La Democrazia c.rristialIla non J1ifiu~tò ~,l col1Dquào per la ,slOelta del Prresddente;si trovò mvece dli.fronte a'ua sceMa p:recosti~tuita dei partiti lcosiddetti ,la,ic,ideltlla magglio~raJlllza, fatta di plroposiltDarl,!'1infuoJ1i ,di essa,come, iCon assoluta ,learltà, ha 'afferlmato ,l'ono-revoae La Malfa.

Secondo. Non fu la Demooraz,ia cristianaa voler persistere pervkaoemente su urn pro-pda candidata sino al d1ciottesimo scn.utirn10 ;la DemolOrazia oJ1isui,ana, dopo i,l settima, nel-

la notte fra il 19 ed :il 20 dicembre, proposeai 'tlJ:1eipaJrltlitdaHeart,i di fare, delUa oandidatu-ra Saragat, ,la candida'Ìul'a delLa ooa,l:izion,e,peralltro aperta a tutte lIe tforne c1emocrlat~chedel Parlamelnto. Furono i tre parrtiti dena coa~H~iQ[le che, per Ira>gioni 'ÌaJttkhe che non di-SiOutOe che non el'ana oeJ1to Ipretes.tuose, de-dÌiIllali'ona roff.erta.

TOIiniama al tema. Sullla polMka eoonomd~ca propriÌa del GoveIinD MODOe sulla ,sostan,z3dei ip'rovViedimenti deHberatJi :non mi soffer~merò ,in questa sede soprarttutto iper1chè, do-(pa Il'ir1lustrazioneanlOhe oggi fatta dall' ono~

l'evoleP,msidente del COIn:s:iglrio,e dopo Ila di-sél:illina 'compiuta dal caUega Angelo De Luca,a name del GruppO', davvera compileta, dapar SIUOe oOln ,la senietà che ,lo distlingue, .ogniultelrli.oJ:1edislOetta~ione potrebbe esseJ:1e super-,fIua. Se qualche bJ:1eVieparolla davessi aggiUln-gere, sarebbe per affermare >che ~'organieitàdei <pJ1Ovvedianenti TiisruMadatlla te:ndenza cheessi 'esprimono a rlarggiiUlllgere li tve obiettivies,senzliaM di una qualsiasi eoon.omli.a Isana eUIillana: piena oocupaziOine, stabi,11tà Imoneta~via e dei prezz,i, equHibrio della bilaJnda deipagamenti.

Risultemm:llDimmedia tamell'teefficad ?Dal punto di Viista 'tecnilOo, ne hanno tutta~'atJtitudine; ma nOli non dobbiama dimen~ticaIìe ohe qiU!alsi:a:si strumenta tecn:ÌCo per\quanto perfetto è insufficriente se non COill~bor:re a dargU IVita la vDlontà dell'uomO'.

Oggi come nom mai è IneoessaflÌo ill cancorsodella !Volontà deUe categarieeconomkhe atraI1re giiudiL'JioSDprofitta da una somma diprovvidenze che pochi rpI1eoedenti harnnD nellastDI1ia pOlI,itka del nDstro Paese, e che sonoun ip'mludio sedD ad una serlÌa politka di pro~g.mmmazlione.

Per mOlllti s,intOimi Sii ha !'impressione cheil signi,ficata e la sostanza del pool Ie'gislati~va vada ,s,veglilanda e mobiiMtlanda Ie buonevalontà. IÈ 'tu:ttawa doveroso rircon.oscere cheè vana sperare ,un'lin'Ìensa e sociallmente fe-cDnda uti:lizzazliane, da parte delle categDdeeconomiche, deilrle provViidenze ,deHberate, separt,iti e Parlamento (qui emerge1n pienola nostu:1a ,respolnsabli.ilità) Inon riusoiranno adare ad esse il sensa de:1la stabilità den'jill~c1kizzo poIitico ed economioo.

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Senato della Repubblica ~ 14132 ~ IV Legislatura

J2166a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

Motivo di fìduda neLl'attuale Governo so~no aIIlche Je d~ch1araziÌonlisUllle [inee fonda~mentaLi della poEtica estera. Non mi fermoSIUpart100llaJri e nealIlche suUa gravissima que-stione del oonfl:i1Jto md sud~est asliJaltico, i cuitevmini, ill cUli siÌgnifkato e ,le cui responsa~biliÌtà sono stati chiariti dall'onorevole MoroneII rece'IJJte dibatt,ito al Senato e r'ipetuti tinquesta seduta. Noi alUsp:ichiama vivamenteche Siipervenga, iÌn quella deLicatiss,ima zona,ad UIIla onorevole composiziolne, neU'interes~se delLa viera Illibertà e li([]jdilpendenza dei popo~Li e delil'equiLibI'lia ge!llemle. Ma :sarebbe iUu~sione, fo:r:se tragica per ['umanli,tà, onarevoliTeJ1raoini e P,eo:-Iila,spe:r:are dli giiunger:vli coldisoonosdmento deLle rag~oni delnnterrventodegLi Statli UniÌti e con la lara IUlffiiÌliaZAione.

In ogni 'Casa, e 'in via genera,le, Il'az,lOne del-la nostra polli1tl1caester:a è ,e deve essere lispi~rata ,alla rl1oeI'lca di illotivli di pace e di coope-razJione tra lÌ popalli, e se nel oantempa, e canuguale impegno, nOli ohiediama la ferma edattiva :fedeltà ,alle alleanze e la intenSiifioa-zialI1e degM sform per lcos1JÌtiLLi]1el',integrazioneeuropea [legata ,ad un'orgal1iÌ!ca coaperaz,ianeSIUbas,i di parità con ,l'Amerlica, ,lo facoiamanella <oonvinzione che sOllo ,t'insieme di forzepolitkhe e ffiora!,i dell'Europa demacratkae dell'Amerka, non chiuse din un escluSiivi-sma egoistico a iÌn Ulna soddisfatta autarchia,ma aperte aMa 'coLlaborazione di tutti, sa,ràJimgrado di assicUlr'are [a pace meHa siourezzae di assa~velie ,in looncreto al dovere di soli~dale aiutoaIÌ papoLi di recente indiperndenzaed lim Vlia di svHuppo.

Anche ndla paht1ica imtelina, lintendendolaneMa aooez,iolne più ILata deU'espressiome, ilGoveIllloMoro ,IDcomtra Ila nostra approva~mone. E superfluo, mi sembra, che mi fermisuglli aspet'tli genemliÌ e parti<COIlari <di quellapoLiJtiÌiCache [,~SClUot0!l10iÌl iOonsernso o non han-

n'O soHevalto T!i,Hev~;è :imveoe 'Opportuno chefaooia qualche oonsÌideraziOlI1Je su tre prable-mi ohe qui e ,alla Camera hanno dato ,luogoad Uina viva diSiCusslione. Sono :i prablemi de« Iil ViicaI1io », della scuola, de1La rappresen-tanza paI'llamentare all'Assemblea delle Co~ffiUiDJHà.

A proposi to del «Vlicario» sii è [,eiVatoqUlaJ1ehe aooenno alla ,rev,isione bilaterale delConcordato; penso <ohesi ILmtti di ipotesi

18 MARZO 1965

'rpiiuttostoaocademica, per se stessa legit:t,ima,ma non £eLiloemente formulata quanto' railmo-do e aJlla soelta delle CÌl'costanze; di lipotesiaocademka, di,cevo, non di vero e ip'Doprio di~segno paJitioo se non si rvogLia dar pesa aqualche piocolo gruppo ,isolato. Sarebbe, ,]n~fatti, davvero poco saggia e pregiudizlievoleaggiungere aUa somma di problemi gravii edifficili che incombono sul centra"simiSltra uniI1IUOVOprablema, alI1tÌif1oialmente eVOlcalto epromosso, e che UiDJavoha aperto sarebbe,con ogni probahi:Lità, motivo di diVlisione inoI1d1ne aMa delioatezza delile quest,ioni emer-genti.

FER R E T T I. L'ha chiesto uff,ioial-mente lil P,res,iden,te del GI1UPPOpadamenltaresocialista. Non sono degli isolati: lo ha chie-sto Il'onovervole FeiflI1i.

G A V lA. IlI1,reailtà H problema nOln esiste,carne ècLimostrato dall fatJto che dummte ,ive[]!ti anni di regime liepubb1icalno messun Ise-via inconw~niente si è manifestato neH'appli.cazione del Cancordato, mai, onorevoleISchiavett,i, violata o SOOI1:r:ettamente ,inter-'pretato da:Ua Santa Sede, cui nella Il,unga sto~Ida deli ooncordati nOln siÌ è potuto attriÌbuireuna soLa inadempienza, neanohe ,diIT1anzi aquei paI1tioolar;i fatti Idherappresentavanope,r essa IUn peso iillgDé!itOa sopportare. E

ciò perchè la regola del pacta sunt servanda,se fu con disinrvoltura, talvailta, valutata da-gli Stati, per ,essa ha sempre rappresentatoUIIl vi[]oolo che non esiterei a definire sacro.Non v'è !inadempienza Old abuso in qlUelli.che eBa, onorevole Sohiavetti, chiama inter-venti ~lll'ecirtiddla Santa Sede neÌila situazioneitaliana, o incompatibiHtà coll,conleetta mo-derno di autonomia delHo Stato.

Billa s,i è ,r!iohiarnato lagLi ,insegnamenti diun all.1Jtorervo1le,penetrant,e e, nell nostlio tem-po, !insuperato maestlio, il Mar:it'aiÌ<n. Ebbeneè propria i[ Marutain a inseg,nare: « Il pI'inoi.pio supremo, limmUltabi,le deLla siLLpremaziaspirituale e la superliorl1tà deHa Chie'sa posso-no ave,re iUIl'altra lapplioazjione ~ non meno

vem 'e a[)Jche più pura ~ ... quando ,l'auto-

rità moraile dellla Chiesa muove ,liberamentela cosoienza :umana lin ognli caso temrporaIepartkollare in <cui si Itratta di quakhe iÌnte-

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IV LegislaturaSenato della Repubblica ~ 14133 ~

2166a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 18 MARzo 1965

resse spidtuale maggim'e ». (Vedi: « L'uomoe lo Stato »).

Come ~ aggiungo ,io ~ quando, sem.za en.

traI1e nei 100ro programmi puramente poli-tJici, raooomanda ai catto1içi l'unlità per eva.-tare un pericOllo che ,stOlricamente, lac1dove èdivenuto realtà, si è manl1:festato nefasto perla rel,igione.

È esatJto che questo tipo di relaZJionetraStato e Chiesa non è da trutti ammesso, maJo Ird,fiutano ~ qui rirtorna a parlar1e Ii,lMaI'li-tain ~ « gLi Stati aSiSOIlutism o tOltalitGliri, co-me :pure nel Icampo intelilettuale » (è il oasosuo, onorevole Schiavetti) « la filosofia razio-nalista, ,con m01ha caparbietà, anche quandopromamano dli l'Iisrpettam la ILibel'tà di reiligio-ne, (chirudendo ila it'cligione nerHa srua sferaoeleslte e prOlibendole OIgni~nfluenza sull,LavitaterI'ellla !COlmese fosse posstibi,le proibire alCielo di :mandaI1e tin telit'lmla pioggia o di briI.lare sru di essa) ».

Nè questa n,ostra fenma oredenza della su-ipeniOlI1i1tàdeUo spir:i1uale srul 'temporale lim-pedisoe di affermalre ,la piena autonomia eH.beI1tà deHo Stato neltl'ambito suo rprorprno. Ri.corda al s,enaltore Schiavetti che,il pra.mo com-ma deLl'articolo 7, aff,eI1mante l'ofriigmania so-v,ranità deI,lo Stato neUa sfera di sua compe.tenza, è derliVlGlitoda una proposta delll'onore.vole DOIssettJi, ,e fru 'votato dai democra.ls'tialni,i quali fin .dad. tempi del Partito popolare sisono fatti un dOlvere di ,riv;e:ndÌicar,e e preser-vare la loro autOlnomia pOll,itica senza con ciòchiudere alla 10'ro vaLutazione, ,liberla ma coe-rente, ,le parole ,della Chiesa che espr:imanotinteressi spidtuallIi. (Interruzione del senatoreSchiavetti).

Riitorm:ando all'ipotesi deUa revisione, vedo!Che si aocenna di nuovo a motiv:i di <contrad-diZJiollle e rdi lincOlill'Paltibilità tra lakUlne nOlrmedel Concol1da:to ,ea1cune norme deLla CostJi-tUZJ1olIle.Eppur'e IiI problema fu già affrontatoed espressamente ,risorlrto in sensO' negativocol voto anche del Pal1t1ito Icomunista, dallaAssembLea Cosmtuernte, dopo fuma del,le suepiÙ ,elevate disoossiolDii, nella qruale rifurlselladott,nina e ,la ,rigorosa1inea logica, coerentead una sana 'isipiraZJione democra'tka, del no-<;;,t.:wDossettli.

Qruanto ail iOasa del « Vicalrio", se scO'rria-mo, onorevoli ool,leghi, le pagine che dOlcu-

mentanO' que1:la disC/ussione, constatiamo chei più Glittem.tie sCl1Ulpolosi fautO'm del ,laioismo( i Cevolotto, li Togl:iavtli, li Delb Seta, i Cala-

mamrdrei) hanno discettatO' ilntorno alla pire~sunta i1ncompa,tibillità delila Cost,ituzlione conil'alrltJicolo 1 del Tra:ttato e Icon gla. a,rticoh 5,34, e 36 del Concordato. Nessuno ha ,insi~Istito sruHa ilncompatlibilità derivante dal~l'artJicolo 1 del Concordato, perchè nessunapoteva immagmare, im via teod,ca, cO'ntrad.driz,iane tra diritto di espressione del penS!ie~ro e dell'arte e di'Vlieto an Roma di manirfes<ta~zionli cont,rasta,nrti col suo oar:alttere 'saoro:sacro non per l'eternità delila Roma paganda profalnra, ma perchè sede vescOIv:ile delSommo Pontefice, centro del mOll1do çatto~lico e mèta di pel,legr~naggiai s'aiuti ricordie monument,i che V'i sono custoditi.

Per:ciò, nitengo, le osservaZJioni e li rli,laev;imossi ICOlI1troli,l deol1eto prefettJizio di Iproibi.zione di prubblica rGlipiplr!eslentaZJiOlnedel « Vi-cariO' » harnmo finito coil p:mfenil1e, in pil1eva.lenza, ,la 10r:1tioalaliIrapJ1eSiUnta lÌil1rterpreltaZJioneestensiva derlrl'aJ1uicOllo1 alla tesli dell':incom-~atibnità.

Ma anohe la ,critka sul1'interrpretazio~me Icade quandO' si consideri ohe ill decre~to ha proibito pubblrirche raprptIlersem.,tazioni diun dramma difframatoI1io, e peI10iò <:rffensrivo,di un grande PGlipa, proprio []rei giornti alnni.versari dei Patti lGlItemnelI1si (vivissimi ap-plausi dal centro, dal centro-destra e dallaestrema destra), di P,io XII, defensor civita-tis, alla cui ,tomba, come a qudla di P3(pa,Giovanni XXIII, anoora oggi ,GliOCOrrOlnonu-merose, trutlti :i giomi,Le schiere di fedeli.

Altro prunto in discussiiollle è quel1O' dellasooola. Trutti Sliamo d'aocordo srulHa ipI1iori1tàdell'impegno che essa richiede e 'tuvti, penso,dovremmo perciò essere d'IGliocO'rdonel supe-ra,re questiolni secollldarie o dettate da pre-velllzione o, anche, da esigenze di prestigiopersonalle per mandiare avantli Il'insieme deiprovvediment,i di Ir:iforma che sonO' statli .defi-

I niti s,econdo ,le IIriYnee e ,le procedure concor~date.

Compirendo che vi rpOSSaIllOessere dei dis.senSli, lilla li partilvi, <Ulnavolta definiti li pliirnd-pi generali deMa porIri'ùica Iscola5tica, devonoastenersi dalla p'lie'besa ,di conoordare ranchele norme ed i partioOllmrli Ilegis,latiVli. Sri 'I1ÌiCo-

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Senato della Repubblica ~ 14134 ~ IV Legislatura

2166a SEDUTA ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO 18 MARzo 1965

nosca ohe questo è oompito, pdma del Con-siglio deli Minist,ni, slUlI:labase ddle propostedel Ministro per la pubblica istruzione Ichenai sappiamo ,lavorare lOon competoo,zla, 'mteI-ligenza ed obiettività, e P0'i del PraI1laiillento.

Si >oonseguirebbero aLlora due buoni risul-tati: lill risrpetto 'ocHe lOompetenze cast,iltuzio-nali,e ,l'arbiltrato di organi più oggetti v,i e sen-sibiMaLI'rinteresse vem dellla souala e dellaooUeHi~ità.

nlterzo problema nig1Uarda IiI tipo di trap-pit'esel1Jtalfiza dell nastlro PaI11amento alifAssem-blea europea. Mi se'mbra opportuno chial1irlei 'terminli esaMi dellla questione per giungerea soluzioni approip'ni'ate.

Un :}?!l:iimoaooostamento aMa pr1ecisiOlne ,siottliene ,cons,iderando che qui non siamo dif'I1olI1!teaJIlI'aJlterllliati va deilila rappresentanzadeI nostll"'O Panlamento a 'mezzo dcUa solamaggioranza o larrrohe deUe mlinolranze. Laquestione più correttameOJJte si pone così:se ,la maggioranza abbia il diritto di lfìar rap-presentare ri,lPa:rrlrcumento daiHe .fmze che ore-dono []IeIlla oosltI1Utmda Comunità europea ose debba f,arvi rpartecipal1e anohe quelrle IOhenon vi oredolTho, ed anzi l'avversano. (Applausi).

P I O V A N O . Ail10ra ai mandate Fer-retti!

FER R E T T I. Certo, pel1chè ,io ci cre-da, peI1chè ho una fede rohe VOlinon avete eoorllaboro ai lavo:I1idi quelrl'ASisemblea.

G A V A. SialIIla in presenZJa eLiun edificioin via di costruzione, e siamo giunti sì e noal primo piano. Ora, è giruSrto che alrla :praget-tazione ed devazlÌone dell'edificio parteoipi-no tu:ttIÌ col0'ra che 10 vogliorna,Slia pure IconllÌnee ed ahrepartlioollarrutà differenziat,e; manon è girusto che 'Viiparteoiplino cOil0'ro chenon lo vogJlii0'no o che voglliolno demoliIilo.

Ad opera comipliiUJta e oOlilsolidaJta, che sipuò ,idel1JtrifrÌicar,enel momentO' del:la eleZJionedi un veJ10 e pll'opdo Parilamento eUl1opeo iconattrilbuziom spettantli ad iUna simi,le A:ss,em-hlea eletta a suffragio ,un,ilV'ersale e diretto, di~Veil:'sied aperti saranlliO 'Ì oI1i:terlidirappreslen-tanza peochè sii tmt,terà aJl10m di gestke, mi-

gli arare ed ampliare Il'ed:i,fido, s,enlza poss1ibi-la,tà di minarne Il'esistenza.

Aocostiamaoi ancora lal nocoiolo deLla que~suione. Gli organilegisllaJtilVii e del,iberanti derI-1a COImUlni,tà sono il Cansilglio dei ministri,l'AJta alUtorità, ,la COimmisSlio[)je. L'Assembleaha funZJionli quasi esolrusliViamen:te consUrlluivee perlCÌò non loorrislponde affattO' ad run IPaI1la-mento nel senso oomrU:ne e moderno deH',isti-tuto; ,là dove Inon è organo oonsulti,vo è, co-me suoli dirsi, organo mot0're veI1SOl',integra-zione eUlI1orpea.

Ora è Ichiaro che, oome II'oprp0'sazionle a[l11,i~erurope1ista non può parteoipare:di diiI',itto agEEsecutivi (Consigllio dei rffi,illJistr,i,Alllta 'auto-rità, Commissione) e non si fa alcuna dliscr:i-minazione esoludendola, loosì non ha di,rittodi ,pantecrirprare allll'Aslsemblea che 0' è organooonslUllrtlÌv0'degli EsecrutlÌv,i o è 0'rgano 'mO'toredeU'rintegrazione Iche :l'0'PpOisizi0'ne comunistaavversa. {Interruzioni dall'estrema sinistra).

Mi sembm peI1ciò abbastanza chiavo che[a oontroverSi1avada girudicatra :in Itel1illÌllliies-

senzialmente poLitioi ,e non Idi disloriminazio-ne, 'e che ,il or1itenio ddla sollidadetà nellllamaggioranza, in questo oomein altni casi for-se meno :ilmportan:t:i, vada OIsservarto lOome pe~gno ed impregno di una ,linea ipoi},itika chenon intenrde, I1ipet0', :intJr1odur,re drisodmina-ZJiol1Ji,ma sOil0' IUJtilizzare farze lidonee alrl'at-tuazione di run programma accettato e co~mune.

Voce dall'estrema sinistra. Questo è de-li:I'Iio!

G A V A . Ai tre pI10blremi ormlalÌ olas,sioil'oll1orevo1leTOII,layha aggilUlllto,lOongarbo ,inveriltà, IiItema deLLaesenzlÌone deLla Santa Se-de dal :pagament0' deLla [Iit,enuta ,d'accontosuHa lOedolare.

BAR T E SAG H I. Se li'avesse fattosenza garbo slaI1ebbestato lo stesso.

G A V A. Do atto al senatolfe ToUoy dinon averne fatlto tanto una contrJ1oV'ers,ia dimeniJto quanto una qruestiollie di oipportrunitàpSlioollagica, :in presenza eLi'una siltuaz:ione in-terna ,italiana oaratteTizzata da una cosrCiÌenzafìscaJle moLto soarsa.

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Senato della Repubblica ~ 14135 ~ IV Legislatura

2I66a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 18 MARZO 1965

,Mi ,rendo conto di ta1e preoccl\.1paz,ione edella delicatezza psilOologica di una ininiadvache pOltI1ebbe esseI1e presentata oome Ila con-cessione di un :indebito pI1ivlilegio. Ma alppun-to pemiò, pur Ind,la rlibertà di disouss'ione e diapprezzamenti, noi abbiamo ,i,l dovcI'e di es-sere pereoisi nell,l'a oonoscenza e nelila ,vallUita-zioThe di tuttli gl,i elementi di giudiziio, e dire,dopo aver I1ico['dato che rl'inliZjiaNva ha 'UncOlntenllJlto quantitativa modesto per se stessoe speoialmente rispetto alle oifI'e lastronomi-che dilfifiuse da ceI1ta stampa, che Ila legge del1962 IsuMa ritenuta d'acconto prevede essastessa, esrplioi1Jamente, deroghe derliNant,i daaccordi linteI1naz:ionali, e che 'taM deroghe anpiù calsli sono state già concesse a va,r'i Statà,un base alI prinoirpio della 'I1edrprooità, [a qua-Le, il:ispetto aMa Santa Sede ed aUa rpaflt!ico-larità di qudlo Stato, assume aspett,i sing/o-lani. (Interruzioni e commenti dall'estremasinistra).

È da aggiulllgere che varli Stati fanno ana~Loghe ,condiZJioni aUra Santa Sede, in Iragionedei sl\.1oiIspeoifiioi ,fini di apostolato, di àstru-zione e di ca'rità, che si ICOlncretano nell'eIle-vaZJione morale dei popoLi e nell soUievo dimoltri bisogll'i delle crutegoI1ie sooialli meno fa-vori te.

A questi orliteI1i s:i sono lispirati gli arti<Co>li15, 16 e 17 del Trattato dell La:terano, nel cuispirito l'runiZJiai1Jivadii Ilegge Sara:grut- Treme,no~ni I1ien1ma. Ai medesimi odtelrli Sri è ,ispiratala Ilegge n. 1252, del 1942, che esentava laSanta Sede dalll 'impost'a sulla I1icchezza mo-bille; e im coerenza eon qruesto indirlizzo econ questi precedenti ha deliberato ,la 6'CommiSis:ione, ,finrull'ze e tesoro, derltla Ca,meradei deputati ql!.1aJllrdo,a'Vendo pI'esentela po-siz10ne derUa Santa Sedie, neiUa sedUita del 13dicembre 1962 espresse rcon voto unanime ~

elica 'VOltOUillanime ~ la I1ruccomandazliolIle di

regol'are neU'aII11bito deiraprporti interlnazio~naLi aa dtenuta d'raoconto.

Dei tI1e 'PI'oblemi IOhe ho :ilnprecedene:a esa-minato, ill primo, queJrlo del {( Vkado ", nonpresenta reali difficoltà, e nerunche il secon-do, quanto allla matel1ia di plI1os'Srimoesame.(Interruzioni dall'estrema sinistra). Le ,diffi-coltà SOlI1gerannoa proposMo della legge pa-dtaria e dellla cannessa questione del t,ratlta-mento da farsi rul,lesouole private. Ma lio con-

fida Iche ill sensO' di responsabil:ità dei partitie .l'limpegno di tutti a favore dellla scuob fa-raJllrno Itravarre una soluZJione equa ed lin arfmo-lJ1!iacon ,le prafonde carrenti li,dealà con losplidto e rOon la lettera delle noslt,re nOlrlJnecos t,itruziona1i.

Ed anche sul terzo problema io credo chela buona vOllontà, chiariti i termini delilaqUiestione, possa maturare una soluzione inlinea con la CI'escente solidarietà che deveimprontare lo spiritO' e razione di partiti im~pegnati in una grande impresa. ,

Dicevo in principio che, nonostante Ila cor-rettezza costitruzlionrule e l'oppolr!tunità poli-tica del rimpasto, nonostante la congruitàdei prov,vedimenti deliberati perla ripresaeconomica, un mrulessere innegabile pervadeil Paese e ill Parlamento. Quali le cause? Suogni altra primeggia i,l senso di instabilitàe di incertezza che deriva daUe frequenti cri~si di Govemo e drulle assidue pol,emiche chenel seno della maggioranza si svolgono ~

qualche volta si scatenano ~ tra una crisi

e Il'aJtra.Un aUitoJ1ervOIlernlppresentarl1!te ddla de-

stra ha detto nell'altro ramo del Parlamentoche un Governo di ,legislatura svuoterebbedi ogni vera autodtà le Camere. la ,invece 'Ti-tengo che lIe valorizZJerebbe, richiamandolea.lloro compi,to essenziale, che non è querlrlodi fare lIe crisi a getto continuo, ma quellodi promuoveI'e Governi stabili e di eserci~tare con cura ,la funzione legislativa e di con-troLlo. Il Governo di legislatura ha fatto ,lafortuna e la forza deLle grandi democrazie,ed lio perdò mi Irlenldo conto della posliz!io-ne opposta e diversa assunta darll'onorevoJeAlmirante alla Camera dei deputati.

Io saluteI1ei davvero come la data di unadefinitiva conquista deLla nostra democra-zia quella che segnasse, in virtù di un no--stro costume più che di norme scritte, Ilanascita di Governi di ,legislatura. Quante ten-taziolIlli ,in meno e quante iNequietezze escomposltezze e slconsiderate ambiziolIlli i'pmeno neMe nostrre Camere! E, per converso,quale più attenta dediZjione al lavoro ,legisla-tivo, al controllo e a:lrapPl1ofondimento deigmndà problemi delrlo Stato, quanto migldo-re stile re quall1,ta più Viiva sos,tanza parla-mentare!

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Senato della Repubblica ~ 14136 ~ IV Legislatura

266a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 18 MARzo 1965

Sono invece proprio un segno di preoccu-pante debolezza deUe istituzioni rIafJ:1equenzadelle crisi governative e i,l susseguirsi inter-,mi[]abille di at1tese, di ohiari>ficazioni a catena.di manov~e e di contraddizioni aH'internoddla maggioranza e dei singoli partiti dellamaggioranza. Non un momento di tranquil-llità operosa e di stabilità assicurata i parti-ti hanno saputo dare in questi U!ltimi tempial Governo. Si ripeDouote iEatailmenite insenso negatli'V'o sUll,Lacompattezza del,la mag-gioranza e suLla vitalità degli esecutivi daessa espressi !'intrecciarsi deLle lotte di cor-I1ente che in effetti, neLla Iloro espressioneattuale, moltiplicano i partiti, annulbndo ofortemente diminuendo la forza stabilizzatri-oe delle grandi formazioni politiche. (Appro-vazioni dal centro).

Siamo giunti al punto in cui non possiamonegare che, per frequenza di crisi e per fra-zionamento ecoessivo di parti politiche, an-diamo sempre più assomigliando aIla Fran-cia deLla quarta Repubblica. Ora, in questasituazione ~ didamolo francamente ~ lavesponsabiUtà principale dei mali e dei ri-medi spetta non tanto ai Governi quanto aiparth:i, ,e !in modo particokllre ai partiti deUamaggioranza, non tanto nella Iloro espJ:1essio-ne di Gruppi parlamentari (i quali hannofatto in via di massima il ,loro dovere con laoompattezza disç,~pUnata del loro atteggia-mento che ,l'onorevolIe Nencioni deplora mache è invece elemento di forza deLle istitu-zioni nell'odierna tendenza al progressivosbriciO/lamento dei partiti e in seno ai par-titi); ma nell'impeflVersare deUe correnti vi.vent,i di Vlita IpropI1ia, guidate da un propriodisegno politico e da una propria direttiva,le quali, se non rompono l'unità formale dipartito, con la loro premura, talvolta per-fino rpetulam.lte, di propagandare :le pro-prie tesi sempre difformi da quelle degliorgani J1esponsab1li, introducono gravi ele-menti di incertezza e di disodentamento nel-l'opinione pubblica ed indeboliscono la sta-bilità, l'autorità ,e ,la presa dei governi. Salu-to perciò con favoJ1e l'inizio di resipiscenza

,che si è determinato neil nost11o pal1tito, nelpaJ1tÌtJo ail quale ho l'om.ore di appartenere,e mi auguro che :itl prooesso iniziato vada infondo e riesca a condliare la libertà dei di-battiti e :la iCÌlflCoLazionedelle ,idee, inelimina-

bili e fecondi, con ,la necessaria unità di at-teggiamento e di azione.

A questo punto mi sembra doveroso rac-comandare ai vari partiti della maggioranzadi astenersi dall'approfondire le altrui divi-sioni inteme con valutazioni politiche che sirichiamano ad atteggiamenti di corrente an-zichè a quel'li ufficiali delle diI1ezioni respon-sabili; di astenersi dal giudicare se la taleo tal altra corrente sia idonea o meno aduna certa politica. Un partito non può acoet-tare e deve necessariamente respingere di-scriminazioni interne a danno dei pmpri uo-mini. U giudizio sulla loro idoneità ad unaoerta politica è cosa che riguarda in primoLuogo gli interessati e la 10m coslCÌernza: leipeiI'sorneIOU[si allude hanno saputo semprecomportarsi con coerenza e con ,lealtà, e si

:può es,sere ceJ:1tiche, se esse aocettassero lacollaborazione in un Governo, lo farebberocon piena adelrem.rzraallloro dovere. In secondoluogo, queSito giudizio spetta al partito chele designasse all'incarico sapendo con ciò didare malleveria per H Joro comportamento,e, ;in maniera dell tU!tto partircolrure e decisiva,spetta al Presidente del Consiglio, che haUiIl diritto di sraelta corrisponde[]te lallllare-sponsabilità sua propria digarante deLl'in-dirizzo generaLe politico del Governo.

Conforme a queste I1egOllesi è sempre scru-polosamente condotta ,la Democrazia cristia-na v,erso gli altri partiti, anche versa gli uo-mini de1la minoranza socialista i quali, sevogliono il centro~sinistra, come ha ricorda~to esattamente ieri ['ornorevoJe Tolloy, 10 vo~giHono tuttavia diverso da quello concordato,come diverso da quello concordato, sia pure[1£1di:rezio[]e opposta, la vonrebbero ,i nostriuomini di « Centrismo popolare ». È natu~rale che la Democrazia cristiana si atten~da reciprocità dagli altri partiti in questamateria.

Forse a qualche collega sembrerà stranoche in questa sede io tratti, sia pure somma-riamente ...

T ERR A C I N I. Ma questo è un di-scorso, non è una dichiarazione di voto.(Commenti dall'estrema sinistra).

G A V A. Non è mica obbligato a restaread ascoltare!

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Senato della Repubblica ~ 14137 ~ IV Legislatura

266a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

T ERR A C I N I. Ripeto che qui siamoin sede di dkhiarazione di voto! (Protestedal centro).

G A V A. On0'vev0'le Terracini, lei ha fat-to discorsi di ore in sede di dichiarazioni diV0't0'.

T ERR A C I N I . Avrebbe dovuto richia-marmi aLI0'ra; se non l'ha fatto è perchè nonè vero. In ogni m0'do io prego il Presidentedi richiamada alll'ordine perchè sono 45 mi.nuti che Ilei ci infligge la sua dichiarazionedi voto. (Vivaoi proteste dal centro).

G A V A. Andremo a rivedere gli attiper C0'nstatare la durata delile dichiarazionidi V0'to sue e dei suoi amici di partito.

T ERR A C I N I . Questa è prepotenzadi partito di maggioranza! (Vivaci protestedal centro. Richiami del Presidente).

G A V A. Forse a qualche collega sembre.rà strano che in qruesta sede ,io Itratltli, Sliapure s0'mmariamente, di simIli probJemi. Lofaccio C0'n la piena c0'nvinzione che rilentrineLla c0'mpet,enza di questa aha tribuna an.che iJ 10'roesame dal momento, onorevoleTerracini, che la nostra è una Repubblicapadamentare a base di partiti, le che questiS0'no i protag0'nisti della n0'stra vicenda po"litica naziona:1e al punto., ia sono persuaso,che, se il centlro~slinistif'a non ha dato i fruttiche era ledt0' attendersli, dò è dipeso., anchee f0'rse soprattutto., dal fatto. che i partitidelila o0'alizione n'On S0'n0' statli fino ad oraall'al,tezza del,l0'ro compito storico.

Un'a,ltra conseguenza, a mio modo di ve.dere, grave, dena non appI'opriata attivWidei pruI1titi è falteraziorne, ohe si va semprepiù accentuando, de,l concetto di G0'verno edella figura del Presidente del C0'nsiglio. HG0'verno non è c0'ncepito C0'me un organouJnhanio, aut0'nomo, che acqruista v<ita, a sestante nel momento stesso in cui è espresso;è considerato C0'me la giustapposizione di« delegazioni » che non si compenetrano, chenon si fond0'no in una nuova entità respon.sabile, ma restano distinte e forse anche se~parate come prevalenti rappresentanze di

18 MARZO 1965

partito.. È chiaro come, in siffatta situazi0'ne,si r,enda difficile ail Presidente deJ Consiglio,l'adempimento del compito costituzionale didirigere ,la politica generale del Governo, dicui è responsabile, e di mantenere l'unità del~!'.indirizzo politico e amministrativo dei Mi-nistri.

Tale adempimento si nende ancor più diffi.cile quando si priva tI Presidente del Consi-gliio dell diritto. di scelta dei propri cona.boratori, sia pure in rOSe di n0'mi presentatidai Gruppi che concorr0'no rulla maggioran-za, e si fanno. invece designazioni tassativea base di eLezioni segrete dei Gruppi.

Un ritorno al sano concetto di Governoe a una rivalutazione in senso costituziona-le della figura del Presidente del ConsigHo misembrano traguardi che i partiti si devonoprop0'rre di raggiungere presto., se v0'glion'Orafforzare le istituzi0'ni in se stesse e nell'opi-nione pubblica del Paese, e marcave ,l'opp0'r-tuna distinzione, sostenUJta dalil'onorervoleTOIlloy, fra partiti e Governo.

La instabiHtà dei Governi ~ espressionedi crisi i cui sbocchi non sono sempre pre-~edibtli ~ è motivo. di insoddisfazione e dimalessere anche nel Parlamento; ad esso sene ,aggiUiIlgono due ,ahI'i: uno consistentenel senso della crescente limitazione de<li!apropria autonomia politica e Ilegis,lativa e unsecondo nella farragine del Jav0'ro legisla-tivo.

Per il primo motivo sono. di nuovo. in cau-sa i partiti :sia ben Ichiaro, e sarehbe forsesuperfluo ill nicol1dar<lodarta l'a mia nota posi-~ione in p'roposito, ohe io. sOlnoIconvinto del-la essenziale e insostituibile funzione dei par-titi in un regime democratico-paruamentare.L'intermgativo che sollevo, ed arI quale ri-spondo. affermativamente per mio conto, èse i partiti n0'n travalichino talvolta e nonferiscano le prerogativ;e del Padamento quan-do, dopo aver tracciato !'indirizzo generalepolitico., che è di loro competenza, tendonoad assorbirne J'iniziativa ed i modi dell'at-tuazione, che S0'no di c0'mpetenza dei loroGruppi panlamentari; quando nello stabilIi.ve i programmi di Governo n0'n si fermanoalle grandi <linee d'insieme ma si spingonoa indicazioni e particolari che finiscono perllimitare rl'autonomia legJ}slat,iva dei Gruppi;

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Senato della Repubblica ~ 14138 ~ IV Legislature.

18 MARZO 1965266a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

quando infine pretendono essere addirittu~ra quasi istituzionalmente presenti nella for~mulazlione dei progett.i di Ilegge precostituen.do lin tal modo vincOlli incompat,ibiili conl'aJUtOlrità e il retto fUiIlz:ioname[l:to delle Ca-mere. IÈ da questi eccessi dei partiti che irpadamentari Itraggono il senso di una line-cita Hmitaziione deMe loro prerogative.

So bene che è difficile determinare i giusticonfini tra le varie competenze, e che si trat~ta in genere di problemi molto delicati ecomplessi; ma, dal mOlmento che essi esi-stOlno, è necessario aff,rontadi per chiari,rnei termini e risolverli nel modo più coerenteal dettato costituzionale.

Il secondo motivo attiene alla capacità evolontà, nostre e del Governo, di ordinaremeglio il lavoro legislativo; bisogna trovareil modo di superare la prassi delle leggi-regolamento e delle innumerevoli legginedispendiose di tempo a tal punto da dimi-nuire l'attenzione del Parlamento sulle leg-gi e sUgJli at1ti pOilitiÌci fOlnd:xmentali, e daanrr1JUllare, addirititura, il suo Icompito di altocontrollo, nOin soltanto poHt>ko, ma ancheamministrativo come giustamente ed apparetunamente ha det>to tempo fa il Gruppo so-ciarLista a proposito della noncuranza palrlla~meIlltare per le pregevolli, istruttive e pene-tralnti relaziOini deilila Corte dei con t,i.

Porre l'attenzione su queste relazioni etrame gli insegnamenti ed i rimedi oppor-tuni con riguardo sia alla utilità delle am-ministrazioni e degli enti, sia alla loro strut-tura, sia alle persone che li dirigono, sareb-be opera di costante moralizzazione moltopiù efficace deHe dedamatOirlie denuncie chenon mutano un eite del,la situazione.

Nel riconfermare la fiducia, ed una fidu-cia piena e non a termine. al Governo Moro,mi sembra non improprio dire che il mo-mento politico r:iohiede una più stretta, re~sponsabille e fiduoiosa collabomzlion,e fra IpaI1tJiti della maggioramza. È inervi1tabille, edanche ovvio, che dissensi lungo il camminopossano sorgere; ciò che danneggia tutta lanostra poJitica è la malsana tendenza di por-tare subito in piazza quei dissensi, di pro-pagandarli, di esagerarli, e con ciò di aggra-varli, mentre nella discussione delle sedicompetenti potrebbero essere più agevol~mente e proficuamente composti.

Comprendo bene che vi sono le esigenzedi propaganda dei vari partiti, ma esse sonomalamente soddisfatte e si risolvono in unaoperazione negativa per tutti quando dan~no l'impressione della perenne discO! dia inseno alla maggIOranza.

Nè speri, onorevole Tolloy, che le opposi-zioni si astengano dalla speculazione; sareb-be un pretendere troppo da loro.

Impariamo, invece, ad usare con maggio~re prudenza e tempestività, e soprattuttocon visibile sforzo di comprensione recipro-ca, lo strumento della dialettica che dovreb~be essere costruttivo, è vero, ma che spessosi fa purtroppo dissolvente.

Si afferma, ed è esatto, che nella nostrasituazione la politica attuale non ha alter-nativa nel Parlamento e nel Paese; ma que-sto non ci esonera dall'impegno di fare delnostro meglio nell'interesse della comunitànazionale, mentre non ci eviterebbe dellesorprese tristi, e forse fatali per la democra-zia, se non sapessimo uscir fuori decisamen-te e presto da un momento politico noncerto felice.

Sintomi nuovi e positivi si vanno mani-festando nel Paese sia verso la formula po-litica di cui si incomincIa a comprendereil significato, sia nel campo economico, siain quello di una sempre maggiore consape~volezza della necessità per le varie catego-rie di collaborare al servizio del bene co-mune.

È compito del Governo, ma è anche com.pita nostro e dei partiti, approfittare di que-sta incipiente schianta per ridare ampio re.spiro e successo ad un indirizzo politico chetante attese e speranze ha suscitato nel po-polo per un'Italia fatta di maggiore effi-cienza, di più vera giustizia, di indefettibililibertà. (Vivi applausi dal centro e dal cenotro-sinistra. Molte congratulazioni).

P RES I D E N T E. È iscritto a par-lare per dichiarazione di voto il senatore Mi~lilla. Ne ha facoltà.

M I L I L L O. Non si può dire davve-ro, signor Presidente, onorevoli colleghi, chel'onorevole Presidente del Consiglio abbiafornito elementi nuovi a questo dibattito.L'oratoria dell'onorevole Moro, preoccupato

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IV LegislaturaSenato della Repubblica ~ 14139 ~

18 MARZO' 1965266a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

come è di svuotare di contenuto anche iproblemi più drammatici, fa pensare allatraversata di una sterminata pianura piat-ta, senza rilievi, senza appigli di sorta, senon per alcuni significativi silenzi o per al-CUII"!esrUiITla1Jwre. In compell1lSO, al diSlCOlrsocauto e sfuggente dell'onorevole Moro, ilsenatore Gava ha adesso sovrapposto un di-scorso prolisso quanto autoritario, dichia-razioni secche e pedagogiche che non han-no risparmiato le tirate d'orecchi agli al-leati minori, quasi a richiamare all'ordine ilsenatore Tolloy che ieri sera si era permes-so di doorcLare Icome, in oocasionedell'ele-z,ione deil Presidente della Repubblica, il P,ar-tito socialista aveva un poco alzato la voce,dando del resto di questo ampie giustifica-zioni e scuse.

Ma se questi elementi nuovi non ci sonovenuti dalla Democrazia cristiana, se nonper il tono rigido e imperioso al quale mirichiamavo; se non ci sono venuti dall'ono-revole Presidente del Consiglio, essi ci ven-gono dal crescente disagio della pubblicaopinione, essi ci vengono dalla crescente in-sofferenza che negli strati più vari dei par-titi, dei raggruppamenti politici e della po-polazione nel suo complesso ha accolto la I

reincarnazione n. 2-bis del Governo Moro.E sono questi silenzi del Presidente del Con-siglio, questo tono imperioso dell'onorevoleGava, questi segni di insofferenza e di disa-gio dell'opinione pubblica che ci confortanoe ci confermano nella nostra decisione dinegare la fiducia dei socialisti unitari a que-sto Governo. Ci confortano in questa deci-sione innanzitutto per quanto attiene allapolitica economica, una politica che si è svi-luppata per !'intero anno 1964 passando daidibattiti oziosi e inconcludenti sui vari tem-pi degli interventi statali ai dibattiti sullacongiuntura e sulla programmazione, chetuttavia non sono mai arrivati ad affronta-re seriamente i problemi nè dell'una nè del-l'altra parte; una politica economica che èpassata dall'illusione, a dir poco, di frena-re il rialzo dei prezzi ricorrendo non già alcontrollo dei prezzi e alla lotta alla specu-lazione, ma ricorrendo invece alle misureindiscriminate di restrizione del credito, sal-vo poi oggi, invertendo la marcia, a depre-

care l'attuale recessione che è conseguenzaappunto di quelle misure; salvo infine a pun-tpre oggi tutte le sue carte su quella cheha già assunto il nome di superlegge, e chetuttavia non con giudizio schematico o su-perficiale, come lei ha affermato, onorevoleMoro, ma con giudizio che trova l'adesionecrescente degli esperti e dei raggruppamen-ti politici, si deve quanto meno ritenereinade~ata e intempestiva per affrontare igravi problemi della recessione e della de-flazione.

E quando l'onorevole Moro contesta chequesti provvedimenti favoriscano !'incre-mento del profitto privato, quando egli con-testa questo, egli contesta le precise affer-mazioni in contrario che sono state abbon-dantemente fatte in cento occasioni dai com-ponenti del suo stesso Governo, ed in pri-mo luogo dal Presidente-ombra dell'attualeGoverno, l'onorevole Colombo. È l'onore-vole Colombo che ha esplicitamente dettoche lo scopo, non solo di questo provvedi-mento ma dell'intera politica economica delGoverno, è quello di ristabilire non già equi-libri compromessi ma il pieno meccanismodell' accumulazione capitalistica.

È per questo che noi non possiamo cherigettare una politica economica di questogenere, e con noi la rigettano voci che, ini-zialmente sommesse, si levano sempre piùforti. Basti pensare ai contrasti e agli aper-ti dissensi che incontrano due capi fonda-mentali della superlegge, cioè la fiscalizza-zione a carico deLlo Stato di oneri che fino-ra gravavano sulla classe imprenditoriale edinsieme le strane norme di accelerazione chesi sono adottate per sveltire le burocrazieministeriali in fatto di lavori pubblici ricor-rendo niente meno che alla trattativa priva-ta come norma, quando tutti sappiamo aquali guasti ha condotto, anche dal punto divista morale, l'abuso della trattativa pri-vata.

Questi contrasti, questi segni di disagionella pubblica opinione, ci confortano al-tresì nel nostro atteggiamento relativamentealla politica scolastica di questo Governo,una politica di crescente disimpegno ri-spetto agli obblighi assunti, una politicafatta di rinvii, una politica che già oggi è

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Senato della Repubblica ~ 14140 ~ IV Legislatura

18 MARzo 1965266a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

in pieno contrasto con le aspirazioni dellecategorie interessate solo che noi pensiamoall'agitazione in corso negli ambienti univer.sitari, alla quale partecipano non solo glis1JudelIliti,ma gli stessi insegna:nt1i che a gBanvoce protestano contro il piano Gui.

E tutto questo ci conforta altresì a pro.seguire nel nostro atteggiamento relativa.mente alla politica estera, una politica checontinua a gabellare, sotto la veste dellafedeltà atlantica, una posizione che va assaial di là dell'Alleanza atlantica perchè nes-suno ci ha ancora dimostrato che nell' Al-leanza atlantica siano impliciti doveri disolidarietà con uno soltanto, sia pure essoil più potente, dei membri di quell'alleanza.

È una politica estera che, oltretutto, so.lidarizzando in modo, diciamo pure vergo-gnoso, con l'aggressione americana nei con.fronti del piccolo popolo vietnamita, soli-darizza altresì con le conseguenze di quel.l'aggressione tra le quali prima di tutte èla minaccia di disgregazione dell'unica gran.de organizzazione di pace che esiste nelmondo, l'ONU, risultato questo dell'atteg-giamento prepotente degli Stati Uniti.

Siamo altresì confortati nel nostro atteg.giamento in materia di politica interna e dirapporti con il Vaticano. Io non tornerò sul.le cose già dette molto egregiamente, so.prattutto dal collega Schiavetti. Non vi èdubbio che, anche se per il senatore Gavala richiesta di revisione del Concordato èsolo un'ipotesi accademica, essa invece cor-risponde ad una sempre più diffusa sensibi-lità politica e morale del popolo italiano,ad una presenza sempre più vigile della co-scienza laica e soprattutto della coscienzadi un sentimento deIIo Stato che proprio inquesta occasione la Democrazia cdstiana di-mostra di non possedere.

E a questo riguardo, senza qui addentrar-mi in un esame particolareggiato delle clau-sole del Concordato e di quanto il Concor-dato sia stato osservato o violato dall'altrocontraente ~ e le violazioni sono sotto gli

f

occhi e nel ricordo di tutti ~ io penso chenoi questa discussione non tarderemo a far-la. È di ieri la presentazione, nell'altro ramodel Parlamento, di una precisa mozionedei deputati socialisti unitari i quali chie-

dono esplicitamente al Governo se non ri-tenga di avviare le necessarie trattative perla revisione di un Concordato del quale ilmeno che si possa dire è che è stato ed ètuttora osservato e considerato come intan-gibile soltanto a senso unico.

E, malgrado i suoi sforzi, non sarà l'ono-revole Gava a dimostrare che non vi sianostate ingerenze delle autorità religiose nellavita politica del Paese, ingerenze che nonpossono giustificarsi con l'appello, che eglidice lecito, all'unità dei cattolici; non pos-sono giustificarsi quando esse arrivano alpunto d'interferire persino neIIa elezionedel Presidente della Repubblica!

E allora, onorevoli senatori, forse è vera-mente arrivata l'ora di rivedere il Concor-dato, di vedere in fondo se esso debba costi-tuire uno strumento di asservimento defini-tivo dello Stato, di abdicazione della so-vranità dello Stato rispetto alle autorità delVaticano.

Non si tratta qui, onorevole Gava, di pacereligiosa; il problema è ben diverso, nessunoha mai minacciato, nessuno minaccia la pa-ce religiosa in Italia! Il problema è stretta-mente politico. E quando pensiamo all'abu-so che si è fatto del Concordato, o quantomeno dell'atmosfera politica che il Concor-dato, osservato in questo modo, ha creatoin Italia; aII'abuso che se ne è fatto quandosi è costituito quel privilegio fiscale a cuilo stesso onorevole Gava si richiamava eche comunque è stato accordato dalle auto-rità di Governo al disopra e al di fuori delParlamento, con una pura e semplice circo-lare; quando pensiamo che questo proble-ma, che pure è stato richiamato da una pre-cisa interrogazione del Gruppo socialista,del compagno Roda, in questa sede, ancoranon ha trovato un minimo di sensibilità, daparte del Governo, che lo impegnasse aduna precisa risposta, ad una precisa presadi posizione, ebbene, basta tutto questo perdimostrare come la revisione del Concor.dato sia un problema ormai diventato diestrema attualità, ormai diventato di estr~ma urgenza, se vogliamo che la democraziaitaliana non ne subisca funeste e definitiveconseguenze.

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Senato della Repubblica IV Legislatura~ 14141 ~

18 MARZO' 1965ASSEMBLEA ~ REsacaNTa STENaGRAFICa266a SEDUTA

Ma, anarevoli senatori, la nostra opposi-zione non si circoscrive in questi temi e inqueste ragioni che possiamo chiamare set-.toniali. La nost'ra apposiziallle va al di là: lanostra opposizione è di principio e di fon-do, contro una formula politica innaturale,che non risponde alle esigenze del Paese.Questa fu la base della castituzione del no-stro partito.

FRA N Z A. In occasione del GovernoFanfani eravate d'accordo, votaste a favore,ed era Governo di centro-sinistra prima ditutto!

M I L I L L O. Lei sa, onorevole collega,come si arrivò anche all'atteggiamento so-cialista, preso nel suo complesso, nei con-fronti del Governo Fanfani. Tuttavia le vo-glio ricordare che, malgrado tutto, la salaesperienza in qualche modo positiva delcentro-sinistra fu proprio quella iniziale delGoverno Fanfani, dopo di che la formula eil contenuto programmatico della formulasi sono andati deteriorando e sfilacciandosempre di più. (Replica del senatore Pran-za. Interruzione del senatore Roda).

Dicevo che la nostra opposizione nacquesu questa base, e [)Jon pe~chè noi rifiutassi.mo 01 peflohè ri,fiutiamo rl',incorntro e il dia-Ilogo lOon i oaittoHoi. Noi rLteniamo di esslere'g1liassertOlri più conseguenti e più felìmi diquesto dialogo, ma è chiaro ,che Uin dialogO'con i cattolici può e deve s~i1U1pp3rsi sol.tanta su una base l)JoHtica di~ersa.

Quando ci opponemmo alla partecipazia-ne sOlcia:lista al Govenno, noi f'3cemma pre-sente che nan vi erano le candiziani poli-tiche per tale incontro e dicemmo che unincontro di questo genere, per essere dav-vero quell'incontro storico che tutti auspi-cavamo, doveva presupporre non saltantoil ripudio di qualsiasi discriminante a sini-stra, non soltanto un programma seria-mente innovatore, ma anche una seria e de..cisa svolta politica all'interno della Demo-crazia cristiana. Sia ben chiaro infatti ~ e

l'esperienza è ormai ventennale ~ che conuna Democrazia cristiana che parla ancoracon i toni che abbiamo sentito or ora dallabocca dell' onorevole Gava nessun incontro

serio è possibile da parte del movimentooperaio italiano. t: chiaro cioè che fino aquando questo partito, al quale certo noiriconosciamo una grande funzione che siprolungherà ancora per molto tempo in Ita-lia, non avrà saputo acquisire il senso delloStato, fino a quando questo partito o unaparte di esso non si sarà reso conto del-l'esigenza imprescindibile di un'effettivasvolta sociale, economica e politica nel no-stro Paese, fino a quando non avrà trovatola forza di rivendicare la sua autonomia neiconfronti dell'autorità della Chiesa, nessunincontro sarà possibile con noi, ma anzi sa-rà possibile e doverosa soltanto la conti-nuazione della lotta politica.

A questo punto io non posso non rivol-gere il mio discorso ai compagni sociali-sti dai quali si sa bene quello che ci divi-de, ma con i quali ci unisce in ogni caso unagrande tradizione che errori di uomini o of-fuscamenti temporanei di coscienze nonpossono in nessun caso cancellare. La tradi-zione socialista resiste fermamente alle ma-nipolazioni e ai tatticismi, resiste alla pre.tesa di alcuni gruppI dirigenti di restare alGoverno ad ogni costo, resiste alla pretesadi chi vuole continuare a parlare in nomedella fiducia della classe lavoratrice per unprogramma ed una politica ormai netta-mente avulsi dalle esigenze della classe la-voratrice stessa.

Tuttavia debbo dare atto ai compagni so-,oiaList,i che, in oocasione di questa crisi, odi questo rimpasto se preferite, in occasio-ne di questo dibattitO', e non soltanto nelParlamento ma anche fuori di esso, noi ab-biamo sentito degli accenti diversi da parteloro. Ed io mi richiamo ad essi, do attodelle sempre più ferme resistenze che i so-cialisti o una parte non trascurabile di essioppongono al crescente deterioramento, al-la crescente degenerazione della formula po.Jitica di centro~sinistra. Io apprezzo e mettoin evidenza questi elementi di dissenso, dicontrasto, di travaglio, e li rispetto perchènon sono soltanto gli elementi di contrastosui tre problemi ricordati prima dall'ono-revole Gava, ma danno la misura del fer-mento interno che diventa sempre più evi-dente nella massa dei militanti socialisti i

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IV Legislature

266a SEDUTA ASS3MBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

quali hanno una coscienza di classe che nul.la può offuscare.

Ebbene, io so che i compagni socialistisono oggi in una situazione difficile, in unasituazione tipo nee tecum nee sine te vive~re possum, sono in una camicia di Nesso dal-la quale non riescono a liberarsi. Eppureia esprimo qui la mia fiducia e la mia spe-ranza che questa camicia di Nesso infine sa.rà strappata e i socialisti torneranno tuttiinsieme nel grande alveo della tradizianedel partito. lEd è in nome di questa comu-ne tradiziane che noi aggi facciamo larastrada; noi assumiama una posizione chesperiamo diventi fra nan molto comune an-che a loro.

Onorevoli senatori, noi negheremo la fi-ducia a questa Governo, ma il nostro votonan avrà soltanto un carattere di fatto par-lamentare; questo nostro VOlto è per noiun impegno, l'impegno di trasferire sem-pre più nel Paese la lotta politica a questaformula che minaccia le stesse istituzioni eche, partendo dalla preoccupazione di evi.tare il peggio, il peggio ha determinato e stadeterminando. NOli trasferiremo questa lot-ta nel Paese, convinti come siamo che que-sto è il solo modo per arginare le tendenzeinvolutive antidemocratiche che diventanosempre più palesi e minacciose, onde spia-nare la strada all'effettivo progresso civile,economico e sociale del nostro Paese. (Ap-plausi dall' estrema sinistra).

P R Br S I D E N T E. È iscritto a par-lare per dichiarazione di voto il senatoreVeranesi. Ne ha facoltà.

V E R O N E SI. Signor Presidente,onorevoli colleghi, anorevole Presidente delConsiglio, il Governo al quale ci si chiededi dare la fiducia segue una lunga serie dinon felici premesse per il nostro Paese, pre-messe delle quali dIa, signor Presidente delConsiglio, è in parte primado DeSiponsabiJlecin parte primo attore.

Tali premesse sono: il Congresso dellaDemocrazia cristiana di Napoli, la speri-mentazione di centro-sinistra del quarto Go-verno Fanfani, le elezioni politiche falliteper la Democrazia cristiana sul tema del

centro-sinistra, il fallimenta degli accordidella Camilluccia, il Governo interlocutoriodell'onorevole Leone, il Congresso del Par-tito socialista italiano e infine la serie de-gliaocordi Moro-Nenni per !Dui ella davainizio ai suoi Governi che, purtroppo, sonoesattamente l'opposto di quelli che occorre-rebbera al Paese, ma che il Paese obtortocollo finisce per accettare perchè ella consomma abilità, temporeggiando, rimandan-do, sfumando, riesce a convincere una nonchiara maggioranza parlamentare che, allostato, senza di lei niente di meglio si po-trebbe fare.

Con i suoi Governi nascono i relativi pro-blemi caratterizzati, sempre e in tutti i set-tori, da una incertezza che talora finisce persconfinare nell'equivoca.

Nessuna ferma condizione pregiudiziale,nessun deciso indirizzo, nessuna chiara vo-lontà, tranne forse quella che ella ha di per-manere al timone della cosa pubblica, nellacanvinziane che il Paese le deve, in ognimoda, essel1egrata rpOlichè,in div:erso avvi-so, le cose andrebbero per il peggio.

A riprova della sua infinita e straordina-ria abilità e capacità di assorbire e diluireconcetti primari, ricorderò a me stesso cheper tutti gli italiani democratici degli anni'50 il marxismo, presente nel nostro Paesenelle forme del comunismo e del socialismaestremista, era combattuto globalmente,senza incertezza e rinuncia alcuna.

Ho detto prima « per tutti gli italiani de-mocratici », ed infatti di tale pensiero e ditali intenzioni erano allora tutta la Demo-crazia cmisltiana e trutta la socia1demooTla-zia; poi vennero, signor Presidente del Con-siglio, gli anni '60, gli anni che la videro re-spansabile della guida del suo partito e chela vedono responsabile del Gaverno.

Purtroppo, con lei, vasti settori della De-mocrazia cristiana e di conseguenza, per unalogica di; rimbalzo, anche altri settori dellasocialdemocrazia, hanno cambiato opinioneper accettare, nei confronti del comunismo,Ila 'tesi ahe NeIllni e che, ancaI1a ,ieri, qui, To:I~loy hanno voluto creare e giustificare a usoe consumo di un partito che si deve giusti-ficare per il troppo credito dato nel passa.to, dalla scissione di Palazzo Barberini ;;ll~

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Senato della ReWibblica ~ 14143 ~ IV Legislatura

266a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESO'CONTO' STENOGRAFICO

l'epoca del rapportO' KruslCiav, in 'tutta e peTtuttO', al camunisma: differenziarsi senzarampere i legami can tale partita.

Nai liberali, invece, abbiamO' sempre ri-tenuta, e la canfermiama, che il camunismadebba essere cambattuta senza tregua, pervie demacratiche, finQ alla sua scomparsa,rappresentandO' una dattrina essenzialmenteantiliberale e antidemacratica satta agniaspetta; una dattrina, senatare Perna, rea-zianaria rispetta ai principi della rivaluzia-ne francese e reazianaria, in particalare, ri-

,spetta atlll1ostI'a Risorgimento. DotltrÌiI1la che,sastenenda di essere la sala a dare una verae tatale libertà nell'uguaglIanza di tutti, fi-nisce per realizzare la sattamissiane di tut-ti al patere incantrallata di una ristrettaaligarchia privilegiata, quandO' il patere nansi accentri nelle mani di un sala uama an-nipatente.

S C O T T I. Nan ci crede più nessuna!

V E R O N E SI. PurtroppO' ci avetecreduta per troppa tempO', ed aggi ancara,pur valendO' dimastrare a parole di esserecambiati, mancate al vastra davere di di-mastrare di essere cambiati nei fatti.

La talleranza del Gaverna di centro~sini-stra versa i camunisti nan è però del tuttadisinteressata perchè, nel guadagnare tern.pO', si cerca di avviare una farma di regimeISrubase mezzadrile, in iCui Qgni potere ~ daquella palitica a quella ecanamica ~ da-

vrebbe venire manapalizzata dai demacri-stiani, per una parte, e dai sacialisti dellevarie specie, dall'altra.

Patrà anche rimanere una facciata di de-macrazia liberale, nel nastrO' Paese, ma die-

trO' di essa tutta la vita ecanamica e sacialefinirà per essere pericalasamente paliticiz-zata, sulLa base di rpartiti mDnopolizzata-~i ~ queSitO' sì, veramente monopaMzzatOlri,è Ìil termine esattO' della parO'la ~ il,tJUttD CD-

me ben venne prevista nel X Cangressa del-l'IlnternaziOlllale Hberale.

QuandO' sacialisti e demacristiani sfugga-

nO' al primaria impegna d'ispiraziane libe-rale, di avviare una sacietà, in cui la libertàpersanale e il sensO' di respansabilità di tut-ti i cittadini CQnsentanQ 101sviluppa, senza

18 MARZO'1965

castriziani, delle capacità mO'l'ali, saciali,ecanamiche e palitiche dell'individua, allarademacristiani e sacialisti rinuncianO' al pro-cessa di liberalizzaziane in parte avviata, efinscana per cadere facile preda della pres-siane delle idealagie e delle farze antilibe-l'ali.

Questa si sta verificandO' nel nastrO' Pae-se, dave rinascana nuave farme di baraniefeudali, sargana interessi particalari cheloonquistatno diritti e [Jdviilegi, si creanO' alien-rtel,ismi attarnoagili ent,i di Stato e ai grrup-;pi di rpressiOll1e palirtica-partitki, e, così, siindebalisce il Parlamenta.

Per questo, signal' Presidente del Cansi-glia, abbiamO' cambattuta i suai precedentiGaverni, e cambatterema can lealtà, ma conaltrettanta risaluta intransigenza, questasua nuava Gaverna, che nai giudichiamO' ne-gativa per la sviluppa demacratica del na-

strO' Paese sulla via della libertà.La cambatterema anche per il pragram..

ma che riteniamO' nan sala inadeguato perrisalvere i gravi e camplessi problemi delPaese, ma saprattutta pericolasa per le gra-vi canseguenze che ha recata e patrà arre-care sul piana ecanamica e saciale, nanchèsu quella palitica e mO'l'aIe, di cui sapraabbiamO' detta.

La parte ecanamica del pragramma da leiavviata è un vero mantellO' d'ArlecchinO' incui sano visibili diversi stili ed appaste in-tenziani che lasciano ai diversi appasti au-tari la saddisfaziane di cansiderare accaltele rispettive cancessiani e di prevedere,agnuna, gli sviluppi secanda i prapri desi-deri.

Signor Presidente, in numero crescente gliitaliani hanno vatata per noi, altri guarda-

nO' a nai; per la respansabilità assunta e perquella ancara maggiare che ci aspetta, nainan possiamO' aderire alla sua palitica che,per essere di necessità, quandO' nan è di ri-nuncia, finisce per realizzare una lenta macantinua demaliziane delle strutture dellaStata unitaria, risargimentale, liberale, de-mocratica, came ci è stata cansegnata dainastri padri, e si rivela insufficiente dinan-zi alle impellenti necessità di vita e di svi-luppa che i cittadini italiani, senza distin-ziane di ceti, avvertanO'.

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Senato della Repubblica ~ 14144 ~ IV Legislatura

266a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

Per questo abbiamo il dovere di afferma-re e di, portare avanti la nostra posizionedi netto dissenso, di lotta leale, aperta, co~stante al suo Governo, alla sua formula, con-v:inti ohe, interpretando la pJ100testa che inmisura sempre maggiore sale da tutti gliitaliani di buon senso, a noi è dato di po-tere avviare quella alternativa di ispirazio-11,eliberale che si pone come solo strumen-to di salvezza per il nostro Paese. (Vivi ap-plausi dal centro-destra. Molte congratula-zioni).

P RES II D E N T E. È iscritto a par-lare per dichiarazione di voto il senatoreBermani. Ne ha facoltà.

B E iR M A N I. Signor 'Presidente, ono-revole Presidente del Consiglio, onorevolicolleghi, il Gruppo socialista, dopo !'inter-vento di ieri del senatore Tolloy, (con un di-scorso in cui sono stati praticamente tratta.ti tutti i punti di politica interna ed estera,oggi in esame) non intende certo fare undoppione inutile. E a questo proposito, siapure tentando di farlo con lo stesso garbodall'onorevole Gava riconosciuto a Tolloy,lamento a nome del Gruppo che l'onorevoleGava in sede di dichiarazione di voto abbiafatto una vera e propria replica su tutti gliargomenti portati in discussione dagli ora-tori intervenuti nel dibattito, n'è più nè me-no come se fosse egli stesso il Presidente delConsiglio.

Nella dichiarazione di voto della quale iIGru:ppo mi ha dato 1"incaIiico e che mi ,accrin-go a fare, sottOolineerò invece, cOlmeè stlrettocOompito del diohiarante, soMantoli prÌJ11dpalimotivi del voto favorev01e che i senatori so-cialisti daranno (e sarebbe quasi pleonasticodirlo, dato che l'ordine del giorno porta lafirma anche del C3JpOdel Gruppo socialista,senatore Tolloy). Si tratta sostanzialmentedi una rinnovata dichiarazione di fiducia alGoverno, sempre strettamente ancorata aduna volontà di esecuzione programmatica;una rinnovata dichiarazione di fiducia a quel.la politica di centro-sinistra che ha dato luo-go a consensi da parte di tutti coloro i qua-li hanno compreso lo sforzo che il PartitosOici:aJ!iSita~ nell'impossibilità pratica, lo ab-

biamo già detto., dri SIOluzionri politiche più

18 MARzo 1965

a.rv'allzate ~ ha fatto. per portare a:vanti po-sizioni sociali soprattutto a favore dei lavo-ratori, in un mondo che, non essendo socia-~ista, pOJ1terebbe avanÌii le posizion,i stessemolto più a rilento o, almeno per ciò che ri-guarda deteI1ffiLnati seHOori,le lascerebbe ad-dirrittura ferme. L~IDcoll'tro con la Demo-crazia cristiana non è stato facile e, per es-sere sinceri, non è tuttora facile, perchè iIsalto da una politica di contrasti a una poli-tica di collaborazione non è cosa sempliceper nessuno. Tuttavia un incontro concretotra cattolici e socialisti, dopo tanto parlareteorico che se ne è fatto e che si continua afare, è cosa troppo importante per non farprevalere il dovere di superare gli incagli,sia pure sempre senza sostanziali abdica.:zjiOlllli,Sill eventuali sOOonfo.rtie su eventualiconseguenti tentazioni di facili abbandoni.

Certo, anche in occasione del rimpasto dacui è nata questa discussione in Parlamen-to, il Partito socialista avrebbe desideratomaggior apporto di forze nuove al GovernoPerò la circostanza che del Governo nonfacciano parte forze le quali per la loro di-chiarata posizione ideologica avrebbero ceroto funzionato da freno, è per noi estrema-mente tposritiva. Saremmo dei grandi ipocritise lo disconoscessimo e anche solo se nonlo dioesSiimo. A ciò si aggiunge 11aiJ1ioonfer-ma dell'impegno dei quattro partiti di rea-lizzare il programma concordato: fatto pernoi altrettanto positivo. Anzi sarebbe megliodire, basilare.

Si può obiettare che ci sono ancora temiimportanti su cui vi sono punti di dissenso:e sappiamo tutti ormai a memoria di quali.temi si tratti. Su di essi si dovrà naturalmen-te ritornare. La vita d'altronde è fatta di pa-zienza, come dice un vecchio adagio, e nonvi è nulla di più vero. Ma per ora, soprat-tutto in questo momento di travaglio deìPaese abbiamo un dovere: portare avantitutto ciò che è possibile e utile al supera-meiilto della crisi, anche se, iOome è ovvio,tIlltto dndistlÌ!l1ltamente li:! pJ10gramma do;vràessere poi portato avanti con decisione, sen-za irritazione per le polemiche e i dissensidelle opposizioni, che rientrano d'altrondenella logica della dialettica democratica;considerando anzi queste opposizioni e an..che queste polemiche oome un incitamentQ

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IV LegislaturaSenato della Repubblica ~ 14145 ~

18 MARZO 1965266a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

a lceroa.r di facI' meglio (purohè natural~mente le critiche siano serie e fondate, per-chè soltanto quando sono tali costituisconoelemento positivo).

Oggi, ad ogni modo, rispetto al passatosono sopravvlenuti dei fatti concreti, dei fat-ti nuovi. Vi è anzitutto il piano quinquen-nale che va ormai sotto il nome del nostroPieraccini, ed è finalmente l'avvio a quellaprogrammazio[)je ecanomica di loui abbiamotanto parlato. Il piano propone un quadrodi compiti che investe !'intero assetto eco-nomico e sociale del Paese, e che una voltarealizzato dovrebbe dare un nuovo volto allanostra collettività nazionale. Ciò avverrà,per necessità di cose, in un limite da pro-trarsi nel tempo. Ma ponendo il piano obiet~tivi di dimensioni piÙ ristrette da realizzarsinel quinquenio 1965~69, è nostro compitotendere con tutte le nostre forze alla realiz-zazione tempestiva di questi obiettivi. Se ciriusciremo, varrà per questo solo l'aver con-tinuato una formula e una alleanza, e il carocollega .Perna si convincerà che il piano nonè, come egli ha detto, soltanto un libro dilettura. Al collega Perna poi, nello stessocorretto modo con cui gli dò atto di aversvolto le sue critiche nei confronti dei socia.listi, faccio poi anche osservare che, se l'ap-porto dei comunisti alle nostre lotte demo-cratiche, è, come egli ha detto, una realtàè però anche vero che il Governo di centro-sinistra OOlIlsente ali comurnSiti, megliO' diogni altro Governo, e nel modo più ampiopossibile, questo apporto.

:B sopravvenuto poi ill « superdecreto» e,anche se certi provvedimenti compresi inesso possono essere soggetti a critiche ed os-servazioni, è indubbio che, in linea generale,,le misure ohe esso prospeDta sono positiveper il superamento della crisi.

Dobbiamo perciò registrare anche il su-perdecreto come un fatto positivo, come unpronto adempimento del Governo alle pro.messe fatte di varare al più presto provve-dimenti anticongiunturali.

Vi è infine il varo del nuovo provvedimen.to sulle pensioni. Si tratta, anche se l'onor~.vale Gray, nella sua dichiarazione di voto,ha parlato di elemosina, di mille miliardiche verranno senz'altro erogati in pensioni.Il ministro Delle Fave ha inoltre affermato

che nel a.)rossiimo quinquennio la fascia pelIl-sionabile è prevista in 4.908 miliardi: e nonè certa una bazzecola.

E a proposito della «fascia comune dipensionamento » il fatto deUa pensione da-ta a tutti indist,ilntamente i lavoiratori dipen-denti e autonomi nella misura di tredicime[)JsiLità annue di dacLidmida lire, è, come èstato giustamente rilevato, un primo passoimportante, una premessa valida verso unpiù completo sistema di sicurezza sociale.

Vogliamo per il resto direi la verità? Leattuali pell1sioni da 12;000 lire mensiH so-no state elevate a 15.1600,ma noi tutti cre-devamo ormai in un minOlr aumento; quelledi 15.000 passano a lire 19.500 mentre sidava ormai per siÌCuro che H IIlUOrvOlimi tedi maggiarazione sarebbe giunto a sole 18mila lire. Anche Il'assegno di ,lire 2.500 men-si,u iPer ogni !figlio a carico dei pensionatiè una .conquista, an fondo, inaslPettata. In-'fine la decOiI1renza degli aUlIllellti che, fino aquailche giorno fa, era pirevista secolIlido legenerali vaci «di cOIrlrlidoio» per il 10 lu-(glio, è stata retrodatata ÌII1veceal 10gennaio.

D I P R I S C O . Poi in Commissione fir-merai emendamenti per migliorare il prov-vedimento.

BER M A N I. Lo farò cer1tamente. Mail provvedimento è comunque fin d'ora un« grosso» provvedimento ~ e voi lo sapetepiù di me ~ perchè interessa sei milioni diitaliani. È un fatto socialmente molto impor-tante, anche se si desiderava ottenere di più(Applausi dalla sinistra). Si potranno faretutte le discussioni che volete, io stesso inCommissione ho sostenuto Ila Inecessliltà delminimo di almeno 20.000 lire, l'ho sostenutaipliù volte, anohe lin quest'Aula, ella soster:ròancora perchè è i:nsita nella nostra natu:I1atendere al meglio; ma sarebbe assurdo negare ill natevole passo avanti che Siiè fatto.

D'altronde un quotidiano, mai tenero neiconfronti del centro~sinistra, ha dovuto an-ch'esso riconoscere ieri che « miglioramentisi sono verÌJficati, che si sono impostati deiprincipi e criteri nuovi, e che tutto questo èlodevole ».

Se era auspicabile quindi che le pensionipotessero in questi minimi andare anche più

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Senato della Repubblica ~ 14146 ~ IV Legislatura

266a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 18 MARzo 1965

in là ~ e ohi non lo vorrebbe? ~ se è veroche anche altre critiche si possono fare (concalcoli però più astratti) è vero però soprat.tutto, lo ripeto, che milioni di pensionatihanno finalmente avuto degli aumenti so-spirati per anni inutilmente. Questo soprat-tutto si deve sottolineare, per mio conto eper conto dei socialisti.

Registriamo perciò anche quest'altro fattopositivo. E si consideri che a giorni si par.lerà, proprio in quest'Aula, pur nella discor-danza delle tesi, anche degli enti di sviluppo,il che signirfica la continuazione di una mar.cia in senso pOìSitivo. Finchè questo avvie-ne iJ 'Voto sOiCialista d'appoggio non potràmancare.

Presidenza del Vice Presidente ZELI OLI LANZINI

(Segue BER M A N I ). Però rultenioripasSii si dovranno f'a,re: si ,chiamano leg~ge urbanistioa, Sii chiamano Sltatuto deilavoratori, si chiamano Regioni. Noi preme-:perno pell1 a;ccellerarne ,i 'tempi eLies,ecuziolIlC,ritornando inoltre sui problemi su cui l'ac-cordo non è stato raggiunto. Sul problemadella scuola vi è divergenza, (e dire diver.genza è usare un termÌa1!eblando). Per quan-to attiene al Parlamento europeo noi siamosempre d'avviso che la rappresentanza ita.liana dovrà comprendere tutte le forze esi-stenti nel Paese e in Parlamento. Comunquesu questo, come sulla questione della K< ce-dolare sulle azioni di proprietà del Vatica-no » esposta « con garbo» dal senatore Tal.lay, come ha detto l'onorevole Gava (congarbo sì, ma con decisione nonostante ilgarbo!) s,i disouterà tra i Gruppi di maggio-ranza. . .

P 'E R N A. Ma questo è un diritto de]Parlamento!

BER M A N I Faocio !presente che sa.traUa di questioni su cui ,la discusslioiJJJe tralÌ Gruprpi di maggioranza è arperlta; 110so chepoli ila deoisione 'Spetterà lal ,Padamento!

Comunque, dicevo, ulteriori passi si do-vranno fare.

Quanto al caso del « Vicario », che è statorisolto attraverso il richiamo al Concordato,credo ch'esso non possa, nella sua eccezio-nalità, mettere in dubbio una verità solare;e cioè quella che in campo di libertà di cuI.tura i socialisti sono sempre stati, così comelo saranno sempre, mai secondi a nessuno.

ISono per noi, questi, impegni di democra-tiche battaglie, dirette a convincere e a per-

suadere della giustezza delle nostre tesi chisu qualcuna di esse è tuttora riluttante; so-no impegni per noi fondamentali.

Per quanto riguarda la politica estera, i so-cialisti sono poi nella posizione di sempre:noi diamo la nostra piena solidarietà, cosìcome l'abbiamo data alla Camera dei depu-tati, ai popoli che lottano contro l'oppres-sione coloniale; noi affenmiamo anc'Ora unavolta che nell'interesse della pace ogni sfor-zo dovrà essere sempre teso verso la disten.sione e il negoziato, operando perchè le gran.di Potenze trov,ino sempre e comunqrue ,lavia dell'accordo.

La conclusione di tutto ciò è chiara. È an-che (e si tratta di un « anche» scritto a let-tere maiuscole) con la visione degli ulte-riori obiettivi, anche con la prospettiva delleRegioni, della Legge urbanistica, e di tuttoil resto ,& cui !prima ho parlato, che ,i senatmisocialisti, sentita la relazione dell'onorevolePresidente del. Consiglio, richiamato il piùvasto quadro ieri tratteggiato dal capo de]Gruppo, senatore Tolloy, danno il loro votofavorevole all'ordine del giorno di fiducia.È un voto importante, perchè dei V'Otisoda.listi l'Italia non può fare a meno, nè ogginè rpoi, se in'tende ,avanzare daVlVerosu;l,!aviadel progresso sociale. (Vivi applausi dal cen-tro, dal centro-sinistra e dalla sinistra. Con.gratulazioni).

P iR E S I D E N T E. Onorevoli colleghi,prima di passare alla votazione per appellonominale dell' ordine del giorno presentatodai senatori Gava, Tolloy e Viglianesi, debboringraziare l'onorevole Presidente del Con-siglio che ha cortesemente aderito all'invitorivoltogli di pronunciare la sua replica nella

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IV LegislaturaSenatO' della Repubblica ~ 14i141 ~

266a SEDUTA ASSEN!:BLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 18 MARZO 1965

seduta odierna. Nel contempo debbo pe-rò rilevare che tale gesto di cortesia nonè stato ricambiato da quei colleghi che sisono eccessivamente dilungati nelle loro di-chiarazioni di voto, tanto da far pensare senon sia il caso di investire nuovamente del-la questione delle dichiarazioni di voto laGiunta per il Regolamento. (Generali ap-plausi).

Votazione per appeno nominale

P RES I D E N T E. !Procediamo allavotazione dell'ordine del giorno presentatodai senatori Gava, Tolloy e Viglianesi. iPoi.chè tale ordine del giorno ha carattere dimozione di fiducia, la votazione avverrà periappello nominale.

Indìco pertanto tale forma di votazione.Coloro i quali sono favorevoli all'ordine

del giorno presentato dai senatori Gava,Tolloy e Viglianesi risponderanno sì; coloroche sono contrari risponderanno nO'.

Estraggo a sorte 1iJnome del senatore dalquale avrà inizio l'appello nominale.

(E estratto il name del senatore Gri.maldi).

,Invito il senatore Segretario a pl'Ocedereall'appello, iniziandolo dal senatore Gri.maldi.

Z A N N I N I, Segretario, fa l'appello.

(Segue la votazione).

Rispondono sì i senatori:

Agrimi, Ajroldi, Alberti, Angelilli, AngeliniArmando, Angelini Cesare, Angrisani, Asaro,Attaguile, Azara,

Baldini, BaDIfÌ, Bartolomei, Battino Vitto-relli, Battista, Bellisario, Berlanda, Berma-ni, Bernardi, Bernardinetti, Bertone, Bisori,Bo, Bolettieri, Bonacina, Bonadies, Bonafini,Bosco, IBraccesi, Bussi,

Cagnasso, Caleffi, Canziani, Carboni, Ca.relli, Caroli, Caron, Cassano, Cassini, Cela-seo, Cesohi, Cingolani, Cittante, Conti, Cop-po, COl1bellini, Cornaggia Medici, Crespellani,Criscuoli, Cuzari,

iDarè, De Dominicis, De Luca ,Angelo, DeMichele, Deriu, iDe Unterrichter, Di Grazia,Di Rocca, lOonati,

Fanelli, Fenoaltea, Ferrari Francesco, Fer.roni, Florena, Focaccia, Forma,

Garlato, Gatto Eugenio, Gatto Simone,Gava, Genco, Giancane, Giardina, Giorgi, Gi.raudo, Giuntoli Graziuceia, Granzotto Basso,

Indelli,Jannuzzi, Jervolino, Jodice,Lami Starnuti, LepO're, Limoni, Lo Giu-

ciiC'e,Lombari, Lorenzi, Luoohi,Magliano Giuseppe, Magliano Terenzio,

Mariotti, Martinelli, Medici, Merloni, Messe-ri, Micara, Militerni, Molinari, Monaldi, Mo-neti, Mongelli, MOlllni, Montini, MombÌito,Morandi, Morino, Moro.

Nenni Giuliana,Oliva,Pafundi, Pecoraro, Pelizzo, Perrino, Peru.

gini, Pezzini, Picardi, Piccioni,Restagno, Romagnoli Carettoni Tullia, Ro-

sati, Rovella, Rubinacci, Russo,Salari, Salemi, Samek Lodovici, Santero,

Schiavone, Schietroma, Sellitti, Spagnolli,Spasari, Spataro, Spigaroli, Stirati,

Tedeschi, Tiberi, Tolloy, Torelli, Tortora,Vallauri, Valmarana, Varaldo, Vecellio,

Venturi, Viglianesi,Zaccari, Zagami, Zampieri, Zane, Zannier,

Zannini, Zenti e Zonca.

Rispondono no i senatori:

Adamoli, Aimoni, Albarello, Artom, Au.disio,

Barontini, Bartesaghi, Basile, Bera, Ber.gamasco, Bertoli, Bitossi, Boccassi, Bonaldi,Brambilla, Bufalini,

Caponi, Carucci, Caruso, Cassese, Catal.do, Cerreti, Chiariello, Cipolla, Colombi,Compagnoni, Conte, Crollalanza,

D'Andrea, D'Errico, Di Paolantonio, DiPrisco,

Fabiani, Fabretti, Farneti Ariella, FerrariGiacomo, Ferretti, Fiorentino, Francavilla,Franza,

Gaiani, Gianquinto, Gigliotti, GomezD'Ayala, Gramegna, Granata, Grassi, Gri.maldi, Guanti,

Kuntze,Lessona, Levi, Lussu,Maecarrone, Mammucari, Maris, Masciale,

Massobrio, Mencaraglia, Milillo, Minella Mo.linari Angiola, Moretti, Morvidi,

Nencioni,

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IV LegislaturàSenato della Repubblica ~ 14148 ~

18 MARzo 1965266a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

Orlandi,Pace, Pajetta Giuliano, Palermo, Palum-

bo, Pellegrino, Perna, Pesenti, Petrone, Pin~na, Piovano, Pirastu, Polano,

Rendina, Roasio, Roda, Roffi., Romano,Rovere,

Salati, Samaritani, Scarpino, Schiavetti,Scotti, Secchia, Secei, Simonucei, Spezzano,Stefanelli,

Tcrradni, Tomassini, Tomasuoci, Traina,Trebbi, Trimarchi,

Vacchetta, Valenzi, Veronesi, Vidali,Zanardi.

Si astiene il senatore Parri.

Sono in congedo i senatori:

Bettoni, Piasenti, Pajetta Noè, Pasquato,Tessitori, Tilbaldi e Tntbuochi.

Risultato di votazione

,P RES I D E N T E. ,Proclamo il risul.tato della votazione per appello nominalesull'ordine del giorno di fidueia al Governo:

'Senatori votantiMaggioranzaFavorevoliContrariAstenuto

Il Senato approva.

(Vivi applausi dal centro, dal centro-sini.stra e dalla sinistra).

259130154104

1

Annunzio di interrogazioni

,P RES I D E N T E . ,Si dia lettura delleinterrogazioni pervenute alla Presidenza.

Z A .N N I N I, Segretario:

Al Ministro del tesoro, per conoscere serisponde a verità la notizia apparsa il 17marzo 1965 su « La Tribuna Politica)} che,pure sotto forma interrogativa, scrive diuna cifra di centottanta milioni che sareb~bero stati elargiti dal Monte dei Paschi diSiena, Istituto di diritto pubblico, al suoex provveditore, signor Debolini, a titolo

di liquidazione, dopo soli due anni di per~manenza a detta carica.

Come pure se risponde a verità il fattoche all'attuale provveditore, commendatorGandini, già ufficiale di Cavalleria, verreb-bero corrisposti, a titolo di emolumenti,60 milioni annui, e precisamente 40 nellasua citata veste di Provveditore e altri 20milioni come Direttore generale della Ban~ca Toscana (749).

RODA

Al Ministro dell'interno, per conoscere,con urgenza, quale giudizio ritenga di espri-mere in merito all'annullamento pronunziatodal IPrefetto di Foggia della deliberazionedel Consiglio comunale di Torremaggiorecon la quale detto consesso, pronunziato insede giurisdizionale, aveva dichiarato la de-cadenza, per ineleggibilità, di uno dei suoicomponenti;

e per conoscere altresì, tenuto conto cheil provvedimento prefettizio appare come

I una tipica manifestazione di eccesso di po-tere, violatrice di precise disposizioni dilegge, quali provvedimenti ritenga di adotta-re nei confronti di un funzionario che ha giàdato, in precedenza, continue manifestazionidi faziosità e di spirito antidemocratico (750).

KUNTZE, CONTE

Interrogazionicon richiesta di risposta scritta

Al Ministro di grazia e giustizia, per co-noscere se risponda a verità che i salaricorrisposti ai detenuti che effettuano re-golari prestazioni di lavoro in tal uni sta-bilimenti carcerari siano inferiori alla me.-dia dei ,salari in atto per le corrispondenticategorie di lavOTo nelle provincie ,dove glistabilimenti si trovano; e, in particolare,per conoscere quali nuovi provvedimentiha in animo di prendere per assecondareal massimo l'aspirazione di quei detenutiche chiedono di essere utilizzati per pre-stazioni lavorative stante la enorme impor~tanza del lavoro ai fini della rieducazionedeJla personalità (2914).

ALCIDI REZZA Lea, NICOLETTI,VERONESI

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IV Legisla.turaSenato della Repubblica ~ 14149 ~

18 MARzo 1965266a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

Al Ministra della pubblica istruziane, persapere se nan intenda ricanascere le «ef~fettive esigenze di servizi a » richiamate nel~l'ultima camma dell'articala 4 della legge :;dicembre 1964, n. 1268, sul ilavaro straardi~naria, ai fini dell'autarizzaziane ad un mag~giar numera di 'Ore di lavara straardinarianell'Università di Genava. Carne è stata chia-ramente indicata dal Rettare dell'Universitànella richiesta avanzata al Ministera dellapubblica istruziane, alle crescenti necessitàdel servizia, sia negli uffici di segreteria, ca~me pure negli Istituti scientifici, nan ha caf-rispasta sinora un adeguata aumenta delpersanale di 'Ogni categaria, can la canse-guente creaziane di natevali difficaltà di fun-zianamenta degli uffici universitari.

Va anca l'a precisata che la struttura urba-nistica della città nan ha cansentita sinoraaH'Atenea di Genava di adeguarsi alle attualin'Orme cansuetudinarie circa l' 'Oraria canti~nuata, per cui il persanale è sattapasta adun natevale sacrifici a quotidiana (2915).

ADAMOLI, MINELLA MOLINARI Angiala

Ai Ministri del tesaro e delle finanze,per canascere carne giudichina il fatta chel'Assemblea degli azianis ti della Banca Pa~palare di Navara, su prapasta del Cansigliad'amministraziane, abbia, carne si legge nelcamunicata data alla stampa, data mandataal Cansiglia d'amministraziane di fissarela data di eragaziane del dividenda, nan ap~pena la prapasta di legge cancernente laestensiane, agli utili deliberati, del beneficiadeH'es,enziane dalla trattenuta per impastacedalare diverrà 'Operante can l'approvazia-ne da parte del Parlamenta e se nan credail Ministra del tesara, nella sua respansa~bilità di cantralla, di prendere le decisianidel casa; e se nan creda il Ministra dellefinanze di pracedere immediatamente alprelieva dell'impasta cedalare per tutti idividendi sui quali a tutt'aggi nan è stataprelevata (2916).

BANFI, SALERNI, BONACINA

Al Ministra dell'interno, per canoscerequaIi siana i motivli che hanno spinto l'Am-mini,stlrazione comunalle di Roma ad assu~mere, nel pracedimento civile di cui aHa

deliberazione conSiilliÌairen. 1850, del 25 set-tembre 1964, una linea difensiva IOhe apparegravemente les,iva deLI':ill1lteresse den'Ammi~nistraziane stessa. Chiede pure se sia canci~habile che urn Ente pubblica canfa l'alea diperdere la rpropriÌetà dIi una 11rurg:azona ctestli~nata a piazza (Piazza Bova), alea Itanta piùtie¥e ove si pensi che le oanseguenze nega-tive del gÌudizlio parrebbero a aarica del Ca-mune lIe ,sole spese legali assai madeste a['l'onte del natevalle Vialal'e del terreno in can~testazione; e chiede ,inoltre che si indaghial :fine di acolarare se tale comportamentadel CamUIne non sia dettata da dallase lOam-piacenze (i2917).

MASCIALE

Al Ministro dell'interna, con rif,erimentaall'int,erragaziane n. 2845 del 9 marzo 1965,l'interragante fa prapri tutti gli interragativiin essa cantenuti riservandasi di chiederela namina di una Cammissione padamen~tare d'inchiesta.

L'interragante chiede inoltre di saspende~re tutti quei funzionari che s: siana resi re~spansabili dei fatti e abbiano tenuta atteg~giamenta rinunziataria aHa dIfesa a tuteladel patrimanio camunale, can l'aggravantedi aver agita sicuri che ,le responsabilitàeventuali di tale atteggiamenta sarebberaricadute sui cansiglieri e assBssari camuna~li ignari di una situazione scandalasa che siperpetua da più di un decennia (2918).

MASCIALE

Al Ministra della difesa, pe~ sapere a qua-Ie fine verranna destinat,e le 'Opere militariin corsa di castruziane nel t~rritaria camu-naIe di Rapalana in pravincia di Siena, lequali, per le lora caratteristiche per i sapral~luoghi che si dicana effettuati da ufficialinan italiani e per la vicinanza al oentra abi-tata, castituiscana causa di viva apprensia~ne per le papalaziani (2919).

MENCARAGLIA

Al Ministra dei trasparti e dell'aviazianecivile, gli interraganti:

il) premessa che il grande edificia chele Ferravie della Stata hanna ,caminciata a

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Senato della Repubblica ~ ,14150 ~ IV Legislatura

266a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 18 MARzo 1965

costruke nella piazza Ferraia di Napoli èda troppo tempo fermo allo stato di rustico,e ciò dopo avere speso oltre due miliardidi lire;

2) constatato che da più parti si va par-lando di svendere il rustico già costruito o diadibire l'edilficio completo, quando sarà fini-to, ad uso diverso da quello cui lo si era de-stinato al momento della progettazione,

chiedono di sapere se la costruzione didetto edificio sarà completata ~ dall'Ammi~

nistrazione delle ferrovie dello 18tato o me-no ~ e se sono vere le voci per cui un edi~ficio, facente parte di un complesso architet-tonico e per il quale si sono spesi già tantisoldi, possa essere stornato dalla sua desti-nazione ed adibito ad altre funzioni (2920).

CHIARIELLO, D'ERRICO

Al Ministro della sanità, per sapere se ri~sponde al vero la notizia, secondo la qualeverrebbe presentato quanto prima un dise-gno di legge d'iniziativa governativa intesoad attribuire agli odontotecnici funzioni fi-nora riservate, per la loro natura e delica-tezza, ai medici specializzati in odontoiatria.Una simile iniziativa non solo sarebbe lesivadelle attribuzioni e del prestigio degli odon-toiatri, ma, quel che è peggio, sarebbe peri-colosa per la salute degli innumerevoli pa-zienti del cavo orale.

Questo gli interroganti affermano senza,con ciò, voler menomamente diminuire !'in-sostituibilefunzione ed importanza degliodontotecnid, i quali, nei limiti dei lorocompiti e attribuzioni, dovranno rimanerei più validi ed indispensabili collaboratmidegli odontoiatri (2921).

D'ERRICO, CHIARIELLO, ROVERE,ROTTA

Al Ministro dei trasporti e dell'aviazionecivile, per conoscere a quanto, partitamen~te, ammontano i finanziamenti concessi allaSocietà ferroviaria Roma-Nord, dal 1960 al1965, al fine di:

a) ammodernare il materiale rotabileferroviario;

b) ammodernare gli impianti fissi fer-roviari;

c) adeguare il servIzIO ferroviario alleesigenze della popolazione;

d) ripianare i deficit di bilancio;e se gli uffici appositamente incaricati

hanno controllato se i finanziamenti sianostati utilizzati realmente ai fini per i qualisono stati richiesti (2922).

MAMMUCARI, LEVI, MORVIDI

O~dine del giornoper la seduta di martedì 23 marzo 1965

,p RE 8 I D E N T E. Il Senato torneràa riunirsi in seduta pubblica martedì 23 mar.ZO, la~le arie 17, iCon ,i:l seg!uente ordillle delgiorno:

I. Discussione dei disegni di legge:

1. Autorizzazione di spesa per le atti-vità degli Enti di SViLUiPPO(519).

CoPPO ed altri. ~ Istituzione di Entidi sviluppo in agricoltura (643).

MILILLO ed altri. ~ Istituzione degliEnti regionali di sviluppo (769).

BITOSSI ed altri. ~ Istituzione degliEnti regionali di svilUlPPo (771).

2. Delega al Governo ad emanare prov-vedimenti nelle materie previste dai Trat~tati della Comunità economica europea(CEE) e della Comunità europea dell'ener-gia atomica (CEEA) (840) (Approvato dal-la Camera dei deputati).

II. Seguito della discussione del disegno dilegge:

DISEGNO Dl LEGGE COSTITUZIONALE. ~ Mo-

dilficazioni all'articolo 135, alla disposizio-ne transitoria VII della Costituzione e allalegge costituzionale 11 marzo 1953, n. 1(201).

III. Discussione del disegno di legge:

Disposizioni integrative della le~ge Ilmarzo 1953, n. 87, sulla costituzione e sulfunzionamento della Corte costituzionale(202).

La seduta è ~olta (ore 16,05).

Dott. ALBERTO ALBERTI

Direttore generale dell'Ufficio d"i resoconti parlamentari

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Senato della Repubblica ~ 14151 ~ IV LegIslatura

266a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 18 MARzo 1965

ALLEGATO

RISPOSTE SCRITTE AD INTERROGAZIONI

INDICE

BONACINA (2767) .CAPONI (2637) . .CHIARIELLO (2379)

D'ANDREA (BERGAMASCO) (2654)

FANELLI(2612). . . .FERRARI Francesco (2196) .GRANZOTTO BASSO (1124)

KUNTZE (2590). .~ILITERNI (1385) .MOLINARI (2632) .MONGELLI (2853) .MONTINI (2423, 2496, 2733, 2734, 2743) .

PASQUATO(VERONESI)(2113). . . .PERRINO(2434). . . . . . . . .PIOVANO (BRAMBILLA, ~ONTAGNANI

VERGANI) (2322)

PIRASTU(2616). . . . .PIRASTU (POLANO) (25066) .ROMANO (2639) . . . .SCARPINO (SALATI) (2327) .TERRACINI (2551)

VIDALI (2591) . . . . .

. Pago 14151

. 14152

. 14153

. 14153

. 14154

. 14154

. 14155

. 14155

. 1415614157

. 1415814158, 14159

14160. . . 14161. . . 14161

~ARELLI,. 14161. 14162. 14163. 14163. 14164. 14165. 14165

AMADEI, Sottosegretario di Stato per l'in~terno . . . . . . . . . 14162, 14163

ANDREOTTI,Ministro della dtfesa. . . . . . 14163Bo, Mimstro delle partecipazioni statali. . . 14151DELLEFAVE,Ministro del lavoro e della pre-

videnza sociale . . . . . . . . 14153, 14165

GUI, Ministro della pubblica istruzione. . . 14154e passim

LUPIS,Sottosegretario di Stato per gli affariesteri . . . . . . . . . . . 14157e passim

~ARIOTTI, Mmistro della sanità 14155, 14159, 14161

MAZZA,Sottosegretario di Stato per l'interno 1415214156

TREMELLONI,Ministro delle finanze . . . . 14158

ZAGARI,Sottosegretario di Stato per gli affa-ri esteri . . . . . . . . . . . 14153

BONACINA. ~ Al Ministro delle partecipa-zioni statali. ~ Allo SCopo di conoscerequali decisioni si intendano adottare per ilcantiere S. Marco di Trieste, minacciat~ diridimensionamento, che rappresenta un pi~lastro dell'economia triestina e che apparelargamente suscettibile di ammodernamentoe potenziamento.

L'interrogante sottolinea come la perdu~rante incertezza sulla sorte del cantiere siacausa di crescente preoccupazione per i la-voratori attualmente occupati, accentuatadalla costante depressione della economiatriestina, che è stata riscontrata anche di re-cente dalla Conferenza economica della cit-tà di Trieste indetta da quel Comune (2767).

RISPOSTA. ~ Al riguardo., devo far pre~

sente che la situazione del cantiere SanMaJ:1co di Trieste va inquadra,ta in quellapiù generale di tutta l'industria deUe co-struzioni navali, sia nazionale che interna-zionale, caratterizzata ~ come è notoda una lunga e profonda crisi.

Il problema è costantemente seguito daquesto Ministero in tutti i suoi sviluppi, siaal fine di promuovere ogni possibile azionecapace di alleggerirne gli effetti, sia al finedi evitare che intempestive determinazionipossano comunque compromettere la situa-zione di tutto il delicato settore.

Devo, comunque, ricordare che tale si-tuazione è conseguente tra l'altro all'ecces-so di capacità produttiva dei nostri can-tieri in relazione alla capacità di assorbi-

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Senato della Repubblica ~ 14152 ~ lV Legislatura

266a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 18 MARzo 1965

mento del mercato ed alla difficoltà di man-tenere le nostre aziende in posizione di com-petitività in campo internazionale.

Il Governo, comunque, sta svolgendopresso i competenti organismi della Comu-nità europea un particolare intervento in-teso a consentire all'industria cantieristicanazionale di superare l'attuale stato di cri-si limitando al massimo gli eventuali sa-crifici.

Posso, d'altra parte, assicurare che peril momento non risulta compromessa lasorte di alcun cantiere.

Rientra, comunque, nella responsabilitàcollegiale governativa il predisporre i ri-medi necessari per fronteggiare le situa-zioni che verranno man mano a maturarsinel tempo.

Per quanto concerne questo Ministero,confermo che sono in corso di studio quellesoluzioni più idonee a dare esecuzione aHedirettive contenute nel programma da sot-toporre agli organi di Governo.

Qualora, infine, nel quadro della program-mazione economica nazionale, si dovesserendere necessario un ridimensionamentodell'industria cantieristica nazionale e ciòdovesse colpire anche il cantiere San Marcodi Trieste, assicuro che questo Ministero nonmancherà di adoperarsi affinchè le eventualiperdite di posti di lavoro vengano adeguata-mente compensate.

Il Ministro

Bo

CAPONI. ~ Al Ministro deU'interno. ~ Per

sapere se è a conoscenza del trattamento ri-servato ai collaboratori delle Segreterie re-gionali dell'Opera nazionale ciechi civili, che,per le mansioni espletate a carattere conti-nuativo, ricevono il modestissimo compensoforfettario di lire 318.000 mensili, senza leaggiunte di famiglia per le persone a carico,senza le ferie pagate, la gratifica natalizia ele prestazioni assistenziali e previdenziali.

L'interrogante chiede, altresì, se il Mini-stro dell'interno ritenga di intervenire per~chè ai predetti lavoratori sia garantito, cortla stabilità del lavoro, un trattamento eco-nomico decoroso e rispondente alle delicate

prestazioni che sono chiamati a svolgere abeneficio della benemerita categoria dei cie-chi civili «2637).

RISPOSTA. ~ ISin dall'inizio della sua at-tività, l'Opera nazionale per i ciechi civili,istituì 17 uffioi pemilfe'rdoidinatltreHanti capo-luoghi di regione, alla cui direzione furonopreposti funzionari laureati privi della vista,coadiuvati da personale di loro fiducia as-sunto dietro ~a correspDnsione di un campen.so forfetario mensile.

Sta di fatto che il regolamento organicodel personale dell'Ente, approvato in data 5aprile 1962, non ha previsto l'istituzionedella carriera esecutiva del personale peri-ferico: l'Opera, comunque, ha ritenuto chele indispensabili prestazioni dei collabora-tori periferici meritassero, almeno, un rico-noscimento e, pertanto, cOonatto n. 95 del20 marzo 1963, ha provveduto alla nominain via provvisoria del personale interessa-to, a decorrere dallo luglio 1962, con com-penso di lire 318.000mensili.

Con successivi provvedimenti, ha di voltain volta stabilito la conferma in servizio de~gli interessati e con atto n. 238 del 4 dicem-bre 1963 ha altresì deliberato in ordine allaregO'larizzazione della relativa posizione as-sicurativa e previdenziale anche per il pe~riodo antecedente al .10luglio 1962.

,Considerato, per altro, che ~ in rapportoalle accertate esigenze funzionali degli ufficiregionali ~ si rende necessaria !'istituzionedi un apposito ruolo nel quale inquadrarèstabilmente, previ esami interni per titoli,il personale in questione, l'Opera ha provve-duto in tal senso con il nuovo regolamentoorganico deliberato nella seduta del 2~3 set-tembre 1964.

Con altra deliberazione adottata il 16 di-cembre scorso, l'Opera stessa ha altresì de-terminato la parificazione del trattamentoeCDnomico degli impiegati addeHi alle Se-greterie regionali.

AHa statD, i Òtati provvedime[lltJi sono al-l'esame di questo Ministero e di quello deltesoro per il concerto in ordine alla prescrit-ta approvazione.

Il Sottosegretario di Stato

MAZZA

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Senato della Repubblica IV Legislatura~ 14153 ~

18 MARZO 1965

~~

ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO266a SEDUTA

CHIARIELLO. ~ Ai Ministri del lavoro edella previdenza sociale e dei trasporti ,q

dell' aviazione civile. ~ Per sapere se è a loroconosoenza che con la cessazione delle suefunzioni di appaltatrioe dei lavori di manu~tenzione degli automezzi per conto deHa So~cietà ferroviaria Piedimonte d'Alife da partedella Società Ceta, tutti gli operai ed impie~gati di detta Società sono stati licenziati,mentre avrebbero dovuto essere assunti daLladitta subentrante, a mente dell'articolo 26del regio decreto S gennaio 1931, n. 148.Questa Ditta, che prende il nome di Con~sorzio Alifano, mentre ha provveduto al li~cenziamento dei dipendenti della Ceta staassumendo continuamente nuOovo personale.Dato lo stato di agitazione in cui vivono iSO dipendenti licenziati, si chiede quali prov-vedimenti i Ministeri interessati intendonoprendere per obbligare il Consorzio Alifanoad ottemperare agli obblighi derivanti dal-l'articolo 26 del regio decreto 148 dell'S gen-naio 1931, dianzi citato (237,9).

RISPOSTA. ~ Si risponde anche per contodel Ministro dei trasporti e dell'aviazionecivile.

.

Dagl.i iruocertament.i effettuati dall'Ispet-torato del lavoro è risultato che la Societàcompagnia ferroviaria del mezzogiorno d'Ha-lia, per l'esercizio in concessione delle lineeautomobilistiche Napoli.Aversa~S. Maria Ca~pua Vetere e Napoli.JCaserta~Piedimonted'Alife, si è sempre servita di automezzi pre-si in locazione dalla ditta .eeta, ditta che,per contratto stipulato tra le parti, oltre amettere a disposizione della Compagnia uncerto numero di automezzi doveva provve-dere alla manutenzione degli automezzistessi.

Cessato ill rapporto contrattual.e con ila dit-ta Ceta, ,la rp.redetta Compagnia ha preso inlocazione automezzi della Società «Ferraz-za - Di Franco - Ferrazza - Noleggio autobus »

e per il lav:oro di manutenzione di detti au~tomezzi ha assunto anche 18 ex dipendentidella Ceta.

Pertanto, nei confro.nti della società Fer-razza non si è verificata alcuna delle ipotesi(cessione di linea, fusione di aziende giàconcessionarie, mutamento nei sistemi diesercizio, eccetera) previste dall'articolo 26

dei! .regolamento annesso. alI regio decreto 3gennaio 1931, n. 148, secondo le quali potevasorgere per la medesima l'obbligo di assu-mere il personale della ditta Ceta.

L'Ispettorato del lavoro ha poi fatto pre~sente che nom es.iste il Consorzio Alifano ÌiIl-dkato nell'interrogazione, ma che è i[)) attoe non arncma realizzruto un progetto di asso-ciazione tm la Compagnia delle ferrovtÌe delMezzogiorno d'Italia e le ditte Roberto Fer-razza, eredi Michele Ferrazza e Giosuè DiFranco.

Dal canto suo il Ministero dei trasporti haripetutamente fatto presente alla societàCeta che i provvedimenti di licenziamentoda essa adottati, a seguito della oessazionedei rapporti contrattuali con la Società perla ferrovia ailifana, erano da r,itenere ille.gittimi, in quanto nessuna autorizzazionegovernativa era stata chiesta nè rilasciata,a norma delle vigenti disposizioni.

La Ceta non ha ritenuto, tuttavia, di revo.care i licenziamenti disposti per cui dettoMinistero si è riserVato ogni decisione dopoaver sentito l'Avvocatura generale delloStato.

Il Ministro

DELLE F AVE

i[)'ANDREA(BERGAMASCO).~ Ai Ministri de-gli affari esteri e del tesoro. ~ ,Per conoscerei motivi che impediscono di versare il con~tributo convenuto per il secondo semestredel 1964 all'ISIPI di Milano (unico forse inEuropa per la sua organizzazione e compe~tenza) che non può provvedere, senza dettoversamenlto, aNa pubblioazione della rivistasettimana.le «Relazioni Internaz,ionali» ealle altre pubblicazioni periodiche (2654).

IRISPOSTA.~ La questione del rinnovo delcontributo dello Stato all'ISPI, esauritosicol 10 semestre del 1964 per decadenza del-l'apposita ,legge n. 1132 del 24 dicembre195:9, è stata attentamente seguita da questoMinistero, che ha predisposto in tempo uti-le un progetto di disegno di legge col quale,oltre a richiedere l'erogazione di ulterioricontributi annui dello Stato all'ISPI per un

1 analogo a quello della legge precedente, si

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Senato derla Repubblica ~ 14154 ~ IV Legislatura~

18 MARzo 1965266a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

spec:iJficava la necessità di evitare una solu~zione di continuità nell'anno 1964.

Detto disegno di legge è stato con qual-che modifica accolto dal Ministero del teso~ro e approvato nell'ultima seduta del Con-siglio dei ministri: pertanto verrà prossi-mamente sottoposto al Parlamento per ladefinitiva sanzione.

Il disegno di legge prevede un contributostraordinario dello Stato all'ISPI per 25 mi-lioni e la corresponsione all'Istituto di 50milioni per l'esercizio finanziario 1965 e di60 per ciascuno degli esercizi dal 1966 al1969.

Il Sottosegretario di Stato

ZAGARI

FANELLI. ~ Al Ministro della pubblica

istruzioYbB. ~ ,Per conoscere se non ravvisil'urgente necessità di istituire una sezionestaccata del Liceo classico di Latina nelcomune di Terracina in considerazione deivoti espressi da oltre trenta famiglie inte-ressate, attualmente costrette ad inviare i lo-ro figli in altre sedi con evidenti sacrificieconomici e morali.

Tale istituzione, regolarmente richiestadal Comune interessato, graverebbe sul bi-lancio di codesto Ministero per la modestacifra di appena due milioni di lire in quan-to esiste già in loco l'attrezzatura del Liceoscient~fico e della scuola media con la buonavolontà del Comune a contribuire nel limitedelle possibilità di bilancio (già interr. or.n. 508) (2612).

RISPOSTA. ~ iLa richiesta d'istituzione a

Terracina di una s,ezione di liceo classico,da aggregare al ginnasio isolato, rinnovataper l'anno scolastico i1965~66,sarà esaminatacon la dovuta attenzione, comparativamentecon le altre istanze, in sede di predisposi-zione del piano istitutivo di nuove scuole peril prossimo anno scolastico.

Peraltro, si fa presente che la documen~tazione allegata alla domanda dovrà essereintegrata con la re:lazione del Medico pro~vinciale attestante la salubrità dei locali.

Il Ministro

GUI

FERRARIFrancesco. Al Ministro dellapubblica istruzione. ~Per conoscere se ri-ti,ene opportuno intervenire in favoJ:1e deitriennisti, maestri tutti anziani e con caricofamiliare, rimasti privi di posto ed esclusi'dalla possibilità di incarichi di supplenza,perchè non compresi nella graduatoria pro-vinciale o in quella dei circoli didattici, inconseguenza dell'aumento del quinto dei po-sti assegnati agli idonei del recente concor-so magistrale.

Tale intervento potrebbe concretarsi ec-cezionalmente per l'anno scolastico 1964-1965 o tenendoli a disposizione delle dire-zioni didattiche o poi comprendendo li nellegraduatorie provinciali per gli incarichi oin quelle di circolo per le supplenze secon-do il punteggio spettante a ciascuno (2196).

RISPOSTA. ~ L'articolo 6 della legge 28luglio 1961, n, 831, !prevede che gli effettidella nomina degli insegnanti elementari in-caricati per un triennia cessano qualora ilposto venga conferito ad un insegnante diruolo, semprechè non sia possibHe ass>egna~re !'incaricato ad altro posto disponibile.

In relazione alla citata norma, appositedisposJzioni sono state co[))template neill'or-dinanza del 4 marzo 1964, sugli incarichi ele supplenze nelle scuole elementari, al finedell'utilizzazione degli insegnanti, già no-minati per un triennia, in altri posti di ruo-lo normale vacanti o comunque disponibilidi fatto. L'ordinanza ha, tm Q'altro, dispostoche l'utilizzazione di tutti gli incaricati do-vesse precedere H oOlllferimento delle sup-plenze annuali da parte dei ,Provveditoriagli studi (articolo 9), e non ha condiziona-to la sistemazione dei predetti incaricati allapresentazione da parte loro delle domandedi inclusione nelle graduatorie degli aspi-ranti agli incarichi e alle supplenze.

Ciò pr,emesso, si fa presente che l'Ammini-strazione non ha mancato di far luogo, inattuazione delle predette disposizioni, aiprovvedimenti di utilizzazione degli inse-gnanti incaricati, a seguito del conferimentodei posti già da essi occupati ai vincitori diconcorso. Perrultro, essa ha sollecitamenteprovveduto, secondo le disponibilità di bi-lancio e nei casi in cui sussistevano le con-dizioni relative al numero degli allievi, a

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Senato della Repubblica ~ 14155 ~ IV Legislatura

266a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 18 MARzo 1965

sdoppiare le classi, il che ha consentito dineutralizzare o attenuare nelle varie provin-ce le conseguenze sfavorevoli derivanti allacategoria degli incaricati dalla nomina degliinsegnanti di ruolo.

Il Ministro

GUI

GRANZOTTOBASSO. ~ Ai Ministri della sa-nità e dei lavori pubblici. ~ Per conoscerei provvedimenti presi o da prendere in re-lazione al turbamento dell'opinione pubbli-ca della provincia di Belluno, già resa cosìsensibile, dopo la recente catastrofe del Va-jont, per i gravi rilievi che sono stati mossi,attraverso la stampa e pubblici manifesti,avverso l'Amministrazione ospedaliera diquella città, che di riflesso investono le Au.torità tutorie locali, con la indicazione difatti e circostanze che, ove fondati, costi-tuirebbero violazione manifesta di leggi eregolamenti, nonchè di quella prassi demo-cratica intesa a debellare qualsiasi forma dimalcostume.

Di fronte a rilievi che riguardano sia leopere in corso per il nuovo Ospedale circail terreno scelto, che sarebbe inadatto, percui si sarebbero determinati persino crolli esi presenterebbero gravi e costosi problemiper i servizi di scarico e di fognatura; siala progettazione che non sarebbe risponden-te, malgrado il preventivato costo dell'operadi circa tre miliardi, alle esigenze di una po-polazione in cresoenza di bisogni e di unamoderna funzionalità con criteri di sana eco.nomia di spesa; sia per l'assegnazione ditale imponente ,larvoro; di fronte l3i rHieviche attemmno al funzionamento attuale deiservizi dell'Ospedale, al personale sanitariodirigente, subalterno ed ausiliare ed alle in-tromissioni nei \loro riguardi con una inva-dooza ed imposiziooe ohe ne altererebbe irapporti ed influirebbe sul retto funziona-mento dell'Ente, l'interrogante chiede se nonsia riconosciuta la necessità di disporre unainchiesta, anche per la parte tecnica oltreche per quella amministrativa, per accertareed esaminare a fondo, con imparzialità parialla severità, i fatti e le circostanze di cuisopra, eoskchè, qUi3'lunque possa esserne il

risultato, siano rasserenati gli animi, dan-do la certezza della rigorosa tutela della leg-ge e del costume democratico (1124).

RISPOSTA. ~ Si risponde anche per conto

del Ministro dei lavori pubblici.In relazione àll'unita interrogazione si eo-

mU1Ilicache i presupposti di essa, oioè che ilterreno scelto per la costruzione del nuovoospedale di BeUuno «sarebbe Ì1I1adatto» eche « 'sii sarebbero verificati persÌù10 crolli »,sono r:isullta'ÌÌ senza !fondamento.

Circa le altre questioni adombrate nellainterrogazione si trasmette copia della rispo-sta all'interrogazione n. 3919 dell'onorevoleBusetto ed altri daMa quale potrà conoscersil'esito delle ispezioni disposte dal Ministerodella sanità e il tenore delle direttive impar-tite al Prefetto e al medico provinciale diBelliUllo per I1istabi1ke l' ordillle e la norma-lità Ì1I1 qUeil nosocomio.

Il Ministro

MARIOTTI

KUNTZE. ~ Al Ministro dell'interno. ~

Per conoscere se sia informato della gravis-sima situazione determinatasi nel comunedi S. Marco in Lamis (Foggia), dove il Con-siglio comunale non si riunisce dal marzo1964, provocando così la totale paralisi dellavita democratica dell'Amministrazione co-munale e la totale esautorazione del Consi-glio, cui arbitrariamente e illegittimamentesi sostituisce la Giun.ta municipale, che nonha convocato il Consiglio nemmeno per l'or-dinaria sessione autunnale.

Se non ritenga che tale stato di cose siadel tutto inammissibile e intollerabile inregime di democrazia, specie se si tiene pre-sente che per ben tre volte fu richiesta, dalprescritto numero di consiglieri, la convo-cazione del Consiglio, ogni volta informan-done il Prefetto, il quale non ha adottatoalcun provvedimento

Se non ritenga, altresì, che l'inerzia didetto funzionario, rispetto alle reiterate elegittime richieste di convocazione del Con-siglio, .costituisca violazione dei suoi doveri,e quali provvedimenti intenda adottare perrestituire alla normale vita democratica ilcomune di S. Marco in Lamis (2590).

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Senato della Repubblica ~ 14156 ~ IV Legislatura

266a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 18 MARZO 1965

RISPOSTA. ~ In data 13 luglio scorso, die-ci consiglieri del comune di San Marco inLamis inoltravano al Sindaco una richiestadi convocazione straordinaria del Consiglio.A tale richiesta il 'Sindaco rispondeva in-formando che la Giunta municipale ritene-va opportuno rinviare la convocazione con-siliare, in considerazione dell'assenza di maLti membri del Collegio, per ferie o impegniconnessi ai lavori agricoli.

La validità di tale motivazione venivacontestata dal capo di un gruppo consiliareil quale ribadiva la precedente richiesta; ma,non avendo l'Amministrazione comunale da-to alcun riscontro, i predetti consiglieri de-sistevano dallo svo:l,gere altri interv,enti.

Attesa anche l'acquiescenza degli interes-sati, non sembra giustificata la doglianzaformulata nei confronti dell'Autorità di vi-gilanza la quale ~ ancorchè informata dellepredette iniziative ~ non è stata mai diret.tamente interessata per la convocazioned'ufficio del predetto Consiglio comunalle.

Esso, comunque, si è riunito il 5 febbraioscorso ed ha proceduto alla ratifica di nu-merose deliberazioni adottate, in via d'ur-genza, dalla Giunta municipale.

Il Sottosegretario di StatoMAZZA

MILITERNI. ~ Al Ministro della pubblicaistruzione. ~ Per conoscere se non ritengaopportuno provvedere a rivedere e riordi-nare la situazione degli insegnanti tecnico-pratici degli Istituti professionali ed indu-striali.

La predetta benemerita categoria costi-tuisce, come è noto, il personale più quali-ficato e più direttamente e responsabilmen-te impegnato nel processo tecnico-didatti-co funzionale dell'istruzione professionale,il cui potenziamento è di vitale ed estremanecessità per l'Italia e specialmente ai finidello sviluppo economico-industriale de]Mezzogiorno.

Gli insegnanti tecnico-pratici sono già sen-sibilmente danneggiati nel trattamento eco-nomico che H vede posposti, ad esempio,agli insegnanti di economia domestica, dieducazione artistica o di strumenti musi-

cali della Scuola media ed artistica, il cuitrattamento economico è sulla base del coef-fi.ciente 260 con 18 ore di insegnamento,mentre agli insegnanti tecnico-pratici, purcon orario d'obbligo maggiore (24 + 12 ore),il trattamento economico è corrisposto inbase al coefficiente 220, con evidente viola-zione detHa norma di cui all'articolo 36 dellaCostituzione. Inoltre, mentre la legge 2,8 lu-glio 1961, n. 83,1,con l'articolo 22, comma VI,consente agli insegnanti degli Istituti diistruzione media ed artistica, in servizionell'anno scolastico 1959-60 o 1960-61, ed inpossesso del titolo di studio necessario perpartecipare al concorso di insegnante tecni.co-pratico negli Istjtuti di istruzione tecni-ca, artistica e di avviamento professionale,di ottenere a domanda Il'assunzione nel ruo~lo degli insegnanti tecnico~pratici, in rela-zione ai posti disponibili, tale facoltà dallastessa Legge (artilcollo 22, comma VIII) vie~ne, invece, inspiegabilmente ed ingiusta-!ffiell1tenegata proprio a quegH insegnantitecnico-pratici che, oltre ad avere lo stessotitolo di studio dei precedenti, hanno inpiù maggiore anzianità di servizio e vanta-no, inoItre, il titolo specifico di avere inse-gnato sempre quella stessa disciplina per laquale viene chiesto il passaggio in ruolo.

Tale situazione di ingiusta discriminazio-ne e che ha già arrecato notevole danno agliinsegnanti tecnico~pratici crea il legittimorisentimento della benemerita categoria esembra all'interrogante che, nell'interessestesso della Scuola, debba essere rivedutae riordinata con senso di giustizia e libe-ralità (1385).

RISPOSTA. ~ L'articolo 1 della legge 3

novembre 1964, n. 1122, ha stabilito in di-ciotto ore settimanali d'insegnamento l'ora-rio d'obbligo degli insegnanti tecnico~prati-ci e degli insegnanti di arte applicata degliistituti di istruzione tecnica e professionale,degli istituti e scuole d'arte e delle scuolesecondarie di 1° grado, fermo restando l'ob-bligo della preparazione e della cura delleattrezzature ai sensi dell'articolo 2 del de-creto legislativo 7 maggio 1948, n. 1277.

La stessa legge ha previsto che agli inse-gnanti di cui tratta si si applicano, per la re-tribuzione delle ore eccedenti l'orario d'ob.

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Senato della Repubblica ~ 14157 ~ IV Lef!.islatura

266' SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

bligo e Hmitatamente aHe ore di effettivo in-segnamento, le norme della legge 14 novem-bre 1962, m. 1697.

Al riguardo, il Ministero, in relazione aiquesiti prospettati dai Provveditori agli stu-di, ha impartito le istruzioni per l'applica-zione delle richiamate disposizioni con cir-colare n. 7 del 7 gennaio 1965.

La disposizione dell'VIII comma dell'arti-colo 22 della legge 2'8 luglio 1961, n. 831 ~cui pure fa riferimento l'onorevole interro-gante ~ è stata modificata dalla legge 27ottobre 1964, n. 1105. Si assicura, al riguar-do, che il Ministero curerà, con sollecitu-dine, gli adempimenti di competenza.

Il MinistroGUI

MOLINARI. ~ Ai Ministri degli affari esterie della marina mercantile. ~ ,Per conoscerese in seguito agli ultimi avvenimenti del se-questro dei natanti siciliani nelle acque tuni.sine da parte di quelle Autorità non ritenga-no che, presa in esame la drammatica edinsostenibile situazione, ripetutasi nel Ca-nale di Sicilia, sia necessario rigettare l'ac-cordo di pesca stipulato con la Tunisia il10febbraio 1'963 perchè non rispondente agliinteressi di numerosi lavoratori del maredelle provincie siciliane specchiantesi sulCanale di <Sicilia, ed anche per l'inadempien-za a certe clausole contrattuali da parte tu-nisina.

L'interrogante chiede se i Ministri interes-sati non ritengono d'iniziare le trattative diaccordo su nuove basi che escludano e riget-tino in maniera pregiudiziale e categorica ilcnitedo deilla zona batianetrica nelle lacquetenr1iltOlrialituniSiine e IOhe, nelle mOl'e deiIastipulaziolne di un nuovo accordo ita,lo.,tUlIlli-sino per ila pesca, ril Governo italiano si im.pe~ni a garantke la tmnquililità e la sicu-rezza dei rpe~chereoci sidl1ani durante Ira pe-sca nel Canale di Sidlia (2632).

RISPOSTA. ~ Rispondo ano.he a nome delMinistro della marina memantile. Il reCea:llteerplisodio relativo al fermo dei sei motorpe.Slchereoci nelle acque di Kcerkennaih deve es-sere ilI1Jquadrato nelle diffiooltà obietti\ve del.

18 MARZO 1965

la sdltlUiazioneesistente nel Canale di Sidliain materia di pesca. lE.noto, a tale ri~ardo,quanto sia arduo in alto maree melI'assenzadri punti di rilevamemtofissi evJ<tare elTori dilintenpretazione nel determinare ILa IOCé\llirtà:Unoui ha luogo la contestazione; queste dif-ficoltà si riferiscono s,ia ai nostri pidoti, iqua,li sono, come è comrprensibLle, munitidi sistema di I1mevamento nOll sempre mo-dennissimi, sia alle motovedet<te uunisine. Diqui i frequenti incidenti e le :UnevHabiLicon-testaziomi e, talvolta, le conseguen1ti reazioni.

A ciò si aggiunga che nell'attuale momen-to, anche a causa delle anzidette infrazioni,l'raccoI1do iltallo..tunisino per la pesca del 1963si trova in uno stato di non perfetta esecu-zione che rende ancor più incerto lo statogiuridico della casi detta zona batimetricadove più di frequente hanno luogo i lamen-tati incidenti. II Governo italiano, oltre adare l'assistenza diplomatica e consolareai pescatori con tutta la necessaria tempe~stività ed efficacia in caso di incidenti, nonha mai perso di vista l'opportunità e la ne-cessità di giungere con il Governo tunisinoad un accordo completo e fiducioso che riMpristini il pieno funzionamento dell'accordo'vigente con il conseguente immediato rilan.cia da parte tunisina dei permessi e dellelicenze di pesca nelle zone previste. Unacontinua azione di persuasione e di chiari-mento è stata svolta al riguardo a Tunisi .'\tutti i livelli ed in ogni circostanza. Essa èstata particolarmente intensa nel corso deicontatti avutisi a Tunisi a proposito dell'ul~timo incidente, sia nell'intento di mitigareper quanto possibile l'atteggiamento tuni-sino nei confronti degli equipaggi e degliarmatori trattenuti, sia per evitare che !'in-cidente stesso si ripercuotesse negativamen-te sul contesto dei problemi marittimi aper-ti tra i due Paesi. Sono lieto di annunziarea questo proposito che i tunisini hanno ade.rito alla nostra richiesta di convocare laCommissione mista prevista dall'accordo;questa riunione, che dal 4 marzo è in corsoa Tunisi e alla quale partecipa un rappresen.tante della Regione siciliana in qualità diesperto consulente, consentirà un esame ap-profondito dei vari aspetti del problema del-la pesca nelle acque del canale di Sicilia edarà luogo, noi co:rufì.diamo, alla ripresa del.

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Senato della Repubblica ~ 14158 ~ IV Legislatura

266a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 18 MARzo 1965

la piena funzionalità dell'accordo stesso,concepito e realizzato a suo tempo, per dareuna maggiore protezione ai nostri pescatoriin quelle acque in cui l'accordo stesso con.sente di esercitare la pesca malgrado le re.strizioni adottate a suo tempo del Governodi Tunisi.

Il Sottosegretario di Stato

LUPIS

MONGELLI. ~ Al Ministro delle finanze. ~

Per conoscere se intende prendere in consi.derazione l'eventualità dello smembramentodella Cons.ervatoria dei registri immobiliaricon sede in Trani, ove risiede dalla sua isti.tuzione; rilevato che, ove ciò si verificasse,la città di Trani sarebbe gravemente mutila-ta, senza suo demerito, perdendo un impor-tante organismo di interesse giudiziario, do.po la grave e mai dimenticata ingiustizia su-bita nel lontano 1923, Quando inopinatamen.te la Corte d',appello delle Puglie fu da Tra-ni rimossa e trasferita a Bari, per essere in.fine suddivisa tra Bari e Lecce; ritiene l'in-terrollante che non sussiste una V'era e rerulenecessità di smembrare il detto ufficio diConservatoria delle ipoteche, dati i maltenIi-ci e rapidissimi mezzi di comunicazione cheal1acciano il sud della regione barese, allacittà di Trani (2853).

RISPOSTA. ~ Si fornisce assicurazione alla

S.V. onorevole che non è attualmente all'esa-me del Ministero delle finanze aloum concre-to progetto di trasferimento, di smembra-mento, o comunque di soppressione dellaConservatoria dei registri immobiliari diTrani, nè, al tempo stesso, alcuna iniziativain tal senso è stata presa a tutt'oggi dallostesso Dicastero.

Va tenuto conto, peraltro, che nell'attualeordinamento notevoli difficoltà di ordinetecnico ed amministrativo si oppongono al-l'adozione di singoli provvedimenti dellaspecie, andando essi esaminati e decisi solonel quadro di una riforma generale del ser-vizio ipotecario.

Il Ministro

TREMELLONJ

MONTINI. ~ Ai Ministri dd turismo e dellospettacolo e di grazia e giustizia. ~ Per co-noscere se il Governo non ritenga opportunoadoprarsi con ogni mezzo per la pronta ra-tifica della Convenzione sulla responsabilitàdegli albergatori nei confronti degli oggettidi proprietà dei viaggiatori, già da tempoconclusa nell'ambito del Consiglio d'Europa~ in seguito a proposta della Commissionegiuridica dell'Assemblea consultiva di que-sta organizzazione ~ e nel frattempo già ra-ratificata da molti dei Paesi membri ed inessi entrata in vigore (2423).

RISPOSTA. ~ Rispondo a nome dei Mini-

stri del turismo e deUo spettacolo e di graziae giiUstàzia. La ComrvenziOll1eeUlr01pea sullaresponsabilità degli albergatori per gli og.getti appartenenti ai viaggiatori. firmata aParigi il 17 dicembre 1962, della quale sichiede nell'interrogazione la sollecita ratiofica da parte dell'Italia, impegna gli Staticontraenti ad introdurre nel proprio ordina-mento una legge uniforme contenente alcuniprincipi fondamentali in materia di respon-,sabilità alberghiera. Senonchè tali principinon esauriscono la disciplina della materia.

Si è posto quindi un problema di coordi.namento tra le norme uniformi che si deb-bono recepire e quelle già esistenti nella le,gislazione interna. Al :fine di risolvere que-sti complessi problemi di coordinamento le.gislativo sollevati dalla ratifica della Con-venzione si stanno svolgendo contatti tra ivari Ministeri interessati al fine di elaborareun nuovo organico testo di legge sulla in.tiera materia.

In sostanza non si vuole limitare lo sche-ma del provvedimento di ratifica alla formu-la generica con cui si ordina la piena ed in-tera esecuzione delle clausole convenzionali,ma si desidera inserire nel provvedimentostesso anche le disposizioni destinate a sosti.tuire gli articoli 1783-1786 del nostro Codicecivile.

Il Sottosegretario di Stato

LUPIS

MONTINI. ~ Ai Ministri della sanità, del-l'interno e dei lavori pubblici. ~ Per cono-

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Senato della Repubblica ~ 14159 ~ IV Legislatura

266a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 18 MARZO 1965

scere il punto di vista del Governo sulla Rac~comandazione n. 402, relativa alla Conferen-za europea sull'inquinamento dell'atmosfe~ra, approvata dall'Assemblea c6nsultiva de]Consiglio d'Europa, su proposta della Com-missione sociale; e in particolare se il GaveLno italiano intenda prendere o abbia presoiniziative nel senso indicato in detta Racco-mandazione: essa invita i Governi degli Statimembri a prendere senza indugio una seriedi provvedimenti capaci di risolvere i pro-blemi posti dall'inquinamento dell'atmosfe-ra e di preservare la salute delle popolazioniinteressate (2496).

RISPOSTA. ~ Si risponde anche per contodei Ministeri dell'interno e dei lavori pub-blici.

La Conferenza europea sull'inquinamentoatmosferico, svoltasi a Strasburgo dal 24giugno al 10 luglio 1964, sotto l'egida delConsiglio d'Europa, ha avuto origine da unaRaccomandazione formulata nel 1962 dal-l'Assemblea consultiva, ed è stata organizza-ta da un apposito Comitato di esperti gover-nativi (per l'Italia, il professor F. Petrilli, di-rettore dell'Istituto d'igiene dell'universitàdi Genova).

Scopo della Conferenza era quello d'ap~profondire lo studio scientifico dei mezziidonei ad affrontare il grave fenomeno del.l'inquinamento atmosferico, specialment~nei centri urbani e industriali. Hanno parte-cipato ai lavori 339 esperti e studiosi, appar-tenenti ai vari Paesi del Consiglio d'Europa.La Delegazione italiana, composta di 29esperti, ha incluso l'onorevole Sottosegreta-rio di Stato alla difesa senatore Santero, nu-merosi rappresentanti delle Amministrazioniinteressate (Sanità, Trasporti, Industria ecommeroio e Lavori pubbllici) e degli entida esse dipendenti, nonchè esponenti delleAmministrazioni provinciali e comunali ~degli ambienti industriali.

La Conferenza si è conclusa con la formu-lazione di 42 {( proposte », sulle quali saràchiamato a pronunciarsi il Comitato dei de-legati dei ministri del Consiglio d'Europa,sulla base dell'esame che sarà compiuto daun apposito Comitato di esperti governativi.In vista della convocazione di quest'ultimo,

sono già in corso, da parte dei Dicasteri in-teressati, i contatti tendem:ti aIla designazio-ne degli esperti italiani.

Frattanto i Delegati dei ministri hannorichiesto, in merito alle proposte suddette,il parere dell'Assemblea consultiva.

In occasione della sua 14" sessione ordina-ria (3" parte), l'Assemblea consultiva ha ap-provato al riguardo, il 5 novembre 1964, laRaccomandazione n. 402, cui si riferisce laS.V. onorevole. iIn detta Raccomandazionesi prende atto del soddisfacente esito dellainiziativa, e si rivolgono al predetto Comi-tato una serie di suggerimenti circa la possi-bile azione dei Governi nel settore in que-stione.

Si fa presente, infine, che quest'Ammini-strazione sanitaria ha predisposto un dise-gno di legge sulla tutela della popolaziom~dall'inquinamento atmosferico, già approva-to dal Consiglio dei ministri ed ora sottopo-sto all'esame del Senato, in cui sono statemesse in evidenza anche le raccomandazioniformulate dagli esperti in sede internazio-nale e, in particolar modo, nel Consigliod'Europa.

Il Ministro

MARIOTTI

MONTINI. ~ Al Presidente del Consiglio deiministri ed al Ministro degli affari esteri. ~Per conoscere il punto di vista del Governosulla Raccomandazione n. 408, relativa allaunione politica europea, approvata dall'As-semblea consultiva del Consiglio d'Europa

~ su proposta deUa Commiss,ione patitica~ e in particolare se il Governo italiano in-tenda prendere o abbia preso iniziative ne]senso indicato in detta Ra,ccomandazione, ~n

che chiede ai Governi membri l'apertura dinegoziati sull'unione politica europea conun periodo iniziale a carattere sperimentale(2733).

RISPOSTA. ~ Rispondo a nome del Pre'Si~dente del Consiglio dei ministri. Come è no-to all'onorevole interrogante la Raocoman-dazione 408 dell'Assemblea consultiva delConsiglio d'Europa contiene ~ fr2~

l'altro ~

un esplkito richiamo alle proposte formu-

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Senato della Repubblica ~ 14160 ~ IV Legislatura

Q/66a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

late dal GOlVema ,itaLiana agli aLtri cinqueGaverni della GEE nelilo scorso lI1avembreper una ripresa della oostruziOlDe poLiticaeurapea.

La Raccamandazione dell'Assemblea can~corda sostanzÌClilmente 'COlDle grandi lilllee delprogetta italiano, che si caratterizza per unapproccio. pragmatica e graduale del pro-blema, tenendo. ,canta delle realtà e delle pas~sibilità ,cansentite dalla attuale situazianepalitica.

In relaziane alle predette propaste il Go-verna sta intensificando. una appropriataaziane diplamatica pressa i Gaverni dellaCEE per aocertare le candiziani e favarireuna sallecita e cancreta ripresa del dialagaeurapea.

L'avvia della coaperaziane palitica a Seiè <cancepita dal Gaverna come un prima svi~lUippa, nel campa palitica, del processa diintegra zia ne ecanamica che è in <carsa dipromettente realizzaziane.

L'abiettiva finale di detta processa è ca~stituita dall'attuaziane di un'Eurapa dema-cratica ed aperta alla adesiane di tutti gliStati europei che siano. in grado. e dispastiad assumere le abbligaziani carrispandenti.

Il Sottosegretario di Stato

LUPIS

MONTINI. ~ Al Presidente del Consiglio deiministri ed ai Ministri degli affari esteri e digrazia e giustizia. ~ Per canascere il puntadi vista ,del Gaverna sulla Raccomandazianen. 409, relativa all'aziane per la liberazianedei prigianieri palitici in Europa <centrale emeridianale, appravata dall'Assemblea can~sultiva del Cans1glia d'Europa ~ su propasta

della Commissiane deHe Naziani nan rap~presentate ~; e in particolare se il Gavernaitaliana intenda prendere a abbia presa ini-ziative nel senso. indicata in detta Raccoman-dazione, la quale raccamanda ai Gavernimembri di usare agni mezzo diplamaticaper atteneDe la liberaziane dei detenuti pa-litici (2734).

RISPOSTA. ~ Rispanda anche a name del

Presidente del Cansiglia dei ministri e del

18 MARZO 1965

Mini,stro di grazia e giustizia. Il Governavaluta pienamente i mativi d' ardine umani-taria che hanno. suggerita ~1l'Assemblea can-sultiva di riprendere, can ,la Raccamandazio-ne 409, ill problema della liberazione dei de--tenuti politici nei Paesi dell'Europa centraleed orientale, il quale aVieva già formata og-getto di una Raccomandaziane approvata il21 aprHe 1956.

Il Camitata dei ministri del Cansiglio diEuropa davrà prenderla prossimamente inesame sulla base della nuava Raccomanda~ziane nanchè delle dettagliate notizie conte-nute nel dacumenta 1862.

Il Governa italiano è penfettamente con-sapevale del valare palitica della condanna(che è implicita nel documenta adottata dal.l'Assemblea) del sistema della detenzianeper motivi palitici, sistema in palese cantra-sta <can i prindpi e le stipulaziani della Can-venziane europea rdei diritti dell'uamo. A taliprincìpi il Gaverna italiano cantinua ad ispi~rare la propria azione e le proprie eventualiiniziative in agni sede internazianale.

Il Sottosegretario di Stato

LUPIS

MONTINI. ~ Al Ministro degli affari esteri.~ Per canoscere il punto di vista del Ga-

verna sulla Risoluziane n. 290, relativa allaistituzione di garanzie internazianali per laprotezIOne dei di,ritti di tutti gli abitanti del-la Repubblica di Cipro, approvata dall'As~semblea cansultiva .del Cansiglia d'Europa~ su propasta della Cammissiane paliti-

<ca ~; e in particalare se il Gaverna italia-na intenda prendere a abbia presa iniziativenel senso indicata in detta Risaluziane, cheraccomanda ai Gaverni degli Stati membriuno studia approfondito, sotto questa prafi-lo, del prablema cipriata (2743).

RISPOSTA. ~ Il Gaverna ha presa atta conil più viva interesse della Risaluziane nu~mero. 290 relativa all'adozione di garanzieinternazianali per la prateziane dei dirittidi tutti gli abitanti della Repubblica di Cipro(appravata dall'Assemblea <cansultiva delCansiglia d'Europa il 25 gennaio. scarsa) ~

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Senato della Repubblica ~ 14161 ~ IV Legislatura

12i66a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 18 MARZO 1965

concorda sulla proposta dell'Assemblea cheil Segretario generale del Consiglio d'Euro-pa proceda a uno studio approfondito delproblema cipriota.

Al riguardo sembrerelbbe utile che il me-diatore delle Nazioni Unite fosse, al momen-to opportuno, informato .delle conclusioniche potranno essere raggiunte attraversotale esame.

Nel senso predetto si esprimerà il Rap-presentante italiano quando la Risoluzione

di cui ,si tratta sarà presa in esame dal Comi-tato dei ministri del Consiglio d'Europa.

Il Sottosegretario di Stato

LUPIS

PASQUATO(VERONESI). ~ Ai Ministri del-l'interno e della sanità. ~ Per conoscere se

siano al corrente deLla grave, caotica situa-zione che si sarebbe creata da qualche tempoa questa parte nell'amministrazione del-l'Ospedale civile di Belluno per cui stampae pubblici manifesti hanno mosso gravi ri-lievi che, ove fondati, dovrebbero portaread accertamento di responsabilità con rela-tive ,conseguenze.

In caso positivo, se sia stata eseguita omeno una inchiesta ministeriale, quali sianostati i risultati e quali provvedimenti sianostati presi (2113).

RISPOSTA. ~ Si risponde anche per conto

del Ministero dell'interno.In relazione alla richiesta sopra tras<crit-

ta, ,si trasmette copia della risposta fornitaall' onorevole Busetto ed altri, per interroga-zione con risposta scritta n. 3919, in meritoalla situazione dell'Ospedale .civile di Bel-luna.

In tale risposta possono leggersi l'esito del~le ispezioni disposte dal Ministero della sa-nità e le direttive impartite al Prefetto e alMedico provinciale di Belluno, per dportarealla normalità il Nosocomio.

PERRINO. ~ Al Ministro della sanità. ~

Per conoscere se non ritenga di disporre conla massima consentita urgenza il rimborsoal comune di Faeto (Foggia) delle indennitàdi residenza per la <farmacia rurale, relativeagli anni 1958, 1959, 1960 e 1961.

L'interrogante fa rilevare il gravissimostato di disagio venuto si a determinare per-chè quel Comune, privo di ogni mezzo fi-nanziario, si trova nella necessità di nonpagare le indennità di residenza per l'anno1962-63 per la ,farmacia rurale, se prima ilMinistero non avrà provveduto al rimborsodi cui sopra, mentre a sua volta la Prefettu-ra di Foggia, dopo l'invio del verbale dichiusura dell'esercizio 1962, richiamava ilComune alla realizzazione dell'indennità diresidenza arretrata per gli anni sopra citati(2434).

RISPOSTA. ~ Con decreto ministeriale del23 dicembre ultimo scorso è stato dispostoil rimborso, a favore del comune di Faeto, dimetà della somma corrisposta per indennitàdi residenza al titolare della farmacia .ruraleper l'anno 1958.

Per gli anni 1959 e 1961 è in COl'SOtuttoral'istruttoria delle relative pratiche presso ilMedico provinciale di Foggia, diretta a stabi-lire per l'anno 1959 il preciso red{iito di ric-chezza mobile definito, e per l'anno 1961 ladefinitiva determinazione della Commissio-ne provinciale per le farmacie a seguito delrilievo di quest'Amministrazione sanitaria.

Sostanzialmente le pratiche relative alrimborso dell'indennità di residenza sono leseguenti:

anno 1958: è stato disposto il rimborsocon decreto ministeriale in data 23 dicem-bre 1964;

anno 1959: in corso d'istruttoria;anno 1960: è stato disposto il rimborso

con decreto ministeriale 20 luglio 1964;anno 1961: in corso d'istruttoria.

Il MinistroMARIOTTI

Il Ministro

MARIOTTI PIOVANO (BRAMBILLA, MONTAGNANI MARELLI,VERGANI). ~ Al Ministro della pubblica istru-

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Senato della Repubblica ~ 14162 ~ IV Legislatura

2I66a SEDUTA ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO 18 MARzo 1965

zione. ~ Per conoscere quali accertamentia:bbia disposto in merito alle gravi e circo-stanziate denunce effettuate da un gruppO'di insegnanti in un esposto presentato al Mi~nistero il 26 febbraio 1963 (denunce che ri~sulta siano state successivamente ribadite edampliate) a carico del Preside dell'Istitutotecnico industriale statale «P. Hensenber~ger» di Monza.

La stampa nazionale e locale nonchè varieassociazioni sindacali e di categoria si sonooccupate del caso per lungo tempo ed han~no unanimemente 'Sollecitato una inchiesta,che peraltro non ,risulta sia stata effettuata,nonostante siano state presentate al Mini-stro ben tre interrogazioni ,in argomento, daparte di parlamentari di diverse parti poli-tiche.

Anche la Magistratura è stata interessataal caso del Preside in oggetto, il quale hapresentato querela per diffamazione nei con-fronti degli esponenti.

Gli interroganti insistono in particolareaffinchè il Ministro ~ dopo quasi un annodalle denunce ~ decida finalmente un'a:ocu~rata is.pezione che fornisca gli elementi sul~la base dei quali si possano prendere i prov~vedimenti che comunque si impongono perridare serenità a una così importante isti~tuzione scolastica (già interp. n. 86) (2322).

RISPOSTA. ~ S'informa l'onorevole inter-rogante che, a seguito di un'ispezione effet~tuata dal Ministero nei confronti del Presidedell'Istituto tecnico industriale statale «P.Hensenberger » di Monza, è stato disposto iltrasferimento del Preside De Majo percausa di servizio nella sede di Piombino, suconforme parere del Consiglio superiore del-la pubblica istruzione.

Il Ministro

Gur

PIRASTU. ~ Al Ministro dell'interno. ~

L'interrogante, in riferimento anche ad unasua precedente interrogazione, chiede di co-noscere i motivi per i quali la Commissionecentrale per la finanza locale ha nuovamenterinviato elI' Amministrazione comunale di Ca-gliari la pianta organica del personale del Co~mune, pur essendo stati accolti, sostanzial.

mente, i rilievi avanzati da detta Commis-sione, nella seduta del 22 settembre 1964.

L'interrogante chiede, pertanto, di saperese non intenda intervenire per porre ter-mine ai continui rinvii da parte della Com-missione centrale per la ,finanza locale diun provvedimento che è stato approvato daoJt.re un anno dal Consiglio comunale di Ca-gliari, che è stato mod1ficato secondo le ri-chieste di detta Commissione e la cui urgen-te approvazione è necessaria per l'ammini-strazione della città, capoluogo della Re-gione saI'da (2616).

RISPOSTA.~ Come già pI'ecisato alla S. V.onorevole nella risposta a11a sua precedenteinterrogazione n. 2108, la Commissione cen-trale per la finanza locale, nella seduta del22 settembre scorso, ebbe a rinviare la mo-difica del regolamento organico del perso-nale deliberata dall'Amministrazione comu-nale di Cagliari ~ con un aumento di 510posti dei ruoli del personale impiegato e sa-lariato e di 591 posti del ruolo del personaleoperaio ~ rilevando come siffatte determi-

na'zioni fossero, da un lato, eccessive ri~s.petto alle reali esigenze dei servizi e, dal-l'altro, incompatibili con la gravissima si~tuazione finanziaria dell'Ente.

In seguito a tale provvedimento di rinvio,il comune di Cagliari, in data 2 ottobre 1964,adottava nuovi provvedimenti con i qualistabiliva la ,revisione ,del trattamento econo-mico del personale, nonchè elevava di 354unità i posti della pianta ol1ganica del per-sonale impiegato e salariato e di 467 i postidell' organico del personale operaio.

La Commissione centrale per la finanzalocale, con decisione adottata nelle sedutedellO e 14 dicembre 1964, ritenuto che ledeterminazioni dell'Ente erano ancora im-prontate a criteri di larghezza, contrastanticon la già rilevata gravissima situazione fi-nanziaria, ha confermato la inderogabile ne-cessità di iContemperare le esigenze dei ser-vizi con la necessità di contenere al massimola spesa: pertanto, ha atpprovato i provvedi-menti suindicati con le seguenti limitazioni:

personale impiegato e salariato: aumen-to di 116 unità, mediante la istituzione di 192posti e la soppressione di 76 posti, con un

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IV LegislaturaSenato della Repubblica ~ 14163 ~

18 MARZO 1965266a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

incremento complessivo dei posti di organi-co da 584 a 700 unità;

personale salariato: aumento di 259umtà, mediante la istituzione di 263 postie la soppressione di 4 posti, 'Con incrementocomplessivo dei posti di organico da 107 a366 unità.

Per quanto riguarda, infine, il trattamen-to economico tabellare, la Commissione haritenuto che esso debba rimanere stabilitonell'attuale misura, che è già superiore aquella prevista per il personale dello Stato.

Tenuto conto delle limitazioni di cui in-nanzi, la Commissione ~ per ovvi motivi dieconomia amministrativa, e seguendo lapropria prassi ~ anzichè rinviare nuova~mente la proposta riforma di organico, comeera nei suoi poteri, ha approvato il provve-dimento subordinatamente all'adozione diapposita deliberazione di adesione da partedell' Amministrazione.

Il Sottosegretario di Stato

AMADEJ

PIRASTU (POLANO). ~ Al Ministro della di-fesa. ~ Per conoscere i motivi per i quali laSardegna viene scelta come terreno iprerferi~to per le esercitazioni navali, aeree e terre-stri deUe Forze armate di stanza nel Medi~terraneo e dipendenti dalla NATO, nono-stante il grave pregiudizio che dette attivitàmilitari causano allo sviluppo economico eturistico dell'Isola e i pericoli ehe possonoderivarne per la popolazione civile sarda.

Gli interroganti, pertanto, chiedono di co-noscere le ragioni 'Che hanno indotto le auto-rità militari della NATO a scegliere la zonaattorno a Sant'Antioco ~ zona abitata e 'Cen~

tra di una notevole attività economica ~

per l'effettuazione di manovre di addestra-mento di truppe inglesi e per una esercita-zione di bombardamento navale svolta da treunità di guerra della Marina britannica(2566 ).

RISPOSTA. ~ Come noto agli onorevoli in-terroganti, in Sardegna è stato realizzato datempo il poligono di Capo Teulada nel qua~le, oltre ad avvicendarsi annualmente con~tingenti di militari appartenenti ad unità co-

razzate e meccanizzate dell'Esercito italiano,si svolgono saltuariamente, nel quadro dellareciproca collaborazione militare tra Paesialleati, esercitazioni di unità NATO di stanzanel Mediterraneo.

Una esercitazione del genere è quella ri-cordata dagli onorevoli interroganti riguar-dante un gruppo di militari inglesi che sonosoltanto sbarcati nel !porto di Sant'Antioco,ma sono stati poi avviati al suddetto poligo-no di Capo Teulada per il previsto addestra-mento.

Quanto alla preferenza che si darebbe allaSardegna per la ,creazione di infrastrutturemilitari, è da tener presente che esistono nel~!'isola zone lontane da ,centri abitati e da lo-calità di interesse turistico particolarmenteidonee allo scopo.

L'utilizzazione di tali zone ai nni addestra-ti vi di unità militari, mentre non costituiscepericolo per le popolazioni civili date le ri-gorose misure di sicurezza sempre adot-tate, dov'l'ebbe peraltro recare giovamentoall'economia isolana sia per !'impiego di ma-no d'opera del posto in fase di allestimentodelle infrastrutture sia per i rifornimenti 10-gistici al personale che successivamente viaffluisce.

Il Ministro

ANDREOTTI

ROMANO. ~ Al Ministro dell'interno. ~~

Per sapere se non ritenga di dover interveni-re presso il Prefetto di Salerno, perchè vo-glia sollecitamente promuovere la convoca-zione del Consiglio comunale di Cava de'Tirreni, non ancora avvenuta, benchè sianotrascorsi più di settanta giorni dalla datadelle elezioni amministrative;

per sapere, inoltre, se non ritenga chesi debbano annullare tutte le deliberazioninel frattempo adottate dalla Giunta muni-dpale, carente di poteri, sia per la decaden-za dal mandato, sia per il decesso di uno deisuoi componenti, sia infine per la mancatarielezione di alcuni suoi membri (2639).

RISPOSTA. ~ Il Prefetto di rSalerno ebbe arivolgere ben tre inviti al Sindaco di Cavade' Tirreni (il12 gennaio, il 2 ed il 9 febbraioultimo scorso) per sollecitare la ,riunione

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Senato della Repubblica ~ 141,64 ~ IV Legislatura

18 MARzo 1965266a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

di quel Consiglio 'Comunale, ai fini della con~valida dei consiglieri neo~eletti e della con~seguente nomina del Sindaco e della Giuntamunicipale.

L'ultimo di tali inviti è stato aocompa~gnato dalla diffida ohe, ove la convocazionenon fosse stata promossa entro ill termine disette giorni, l'autorità di vigilanza avrebbeal riguardo provveduto d'ufficio.

La seduta, indetta, a seguito di detto in~tervento pmfettizio, per il 18 febbraio ulti~ma scorso, è andata deserta; nel corso dellasuccessiva, tenutasi in seconda convocazioneil 26 dello stesso mese, sono stati eletti ilSindaco e la qiunta municipale.

Per quanto concerne il periodo precedentela rinnovazione del Sindaco e della G1untamunicipalle, si fa presente che la continuitàdell'azione amministrativa è stata assicuratadal Sindaco e dalla Giunta della precedenteamministrazione, in conformità al dispostodell'articolo 8 ~ ultimo comma ~ del testounico 16 maggio 1960, n. 570.

È da osservare, in proposito, che rispettoalla integrità della 'Composizione di questoultimo organo non poteva assumere valoredeterminante la perdita di un assessore ef~fettivo, essendo rimasti in carica i due as~sessori supplenti.

Il Sottosegretario di Stato

AMADEI

SCARPINO (SALATI). ~ Al Ministro della

pubblica istruzione. ~ Premesso che l'anti~

dpazione del termine utile per il ,conferi~mento delle nomine da parte dei Provvedi~tori agli studi non ha accelerato le opera~zioni di nomina dhe procedono, come neglianni precedenti, con estrema lentezza; con~siderato che le scadenze stabilite nell'ordi~nanza ministeriale non sono state rispetta~te, in relazione sia alla pUlbbHcazione dellegraduatorie provinciali, ritardata di un meserispetto alla data del15 luglio, sia all'iniziodelle operazioni di nomina avvenute nellaseconda metà di settembre anzichè in data20 agosto, sia alla denuncia delle ore dispo~niibili ,fornita da parte dei Presidi <conmoltoritardo riSipetto al termine fissato dai 'Prov~veditori, il che ha provocato gravi conse~

guenze alI buon funzionamento della scuola,si chiede se non intenda prorogare ulterior~mente la !facoltà data aiP,rovveditori di no~minare gli insegnanti iscritti nelle graduato~rie provinciali che aspirano ad incarichi osupplenze annuali, in considerazione del fat~to che la maggior parte di essi essendo me~ritevoli per titoli culturali, capacità didatti~che e per anzianità di servizio, e non figuran~do nelle graduatorie dei Presidi, ver,rebberoad essere nominati nei posti ancora di,spo~nibili nelle singole scuole, al posto degli in~segnanti inclusi nelle graduatorie dei Pre~sidi;

e se non ritenga infine di intervenireperchè venga rispettato quanto previsto dal-la legge circa il numero degli alunni asse~gnato a ciascuna classe (25 per la scuolamedia unica) poichè risulta che tale limitenon è in molte ,scuole rispettato (2327).

RISPOSTA. ~ Si fa presente che, con tele~

gramma circolare del 14 ottobre 1964, il ter-mine finale delle operazioni di competenzadei Provveditori agli studi relative allanomina degli insegnanti medi non di ruoloper l'anno scolastico 1964~65 è stato proro~gato fino all'esaurimento delle singole gra~duatorie, non oltre, comunque, il 31 otto-bre 1964. Tenuto conto delle esigenze di or~dine amminÌistrativo e didattico, non si èritenuto di poter fissare posteriormente iltermine massimo delle predette operazioni.

In ordine all'altra questione, cui gli ono~revorli interroganti si riferiscono, si fa pre~sente che l'Amministrazione scolastica, te~nuto conto delle norme vigenti, non ha lITlan~cato di attuare nei singoli casi, compatibil-mente, tra l'altro, con le disponibilità edi~lizie, le migliori soluzioni possibili per lacomposizione numerica delle classi e per laloro sistemazione.

Per quanto in particolare riguarda il set~tore dell'istruzione secondaria inferiore, nonsi è potuto, per le scuole non sUJfficiente~mente provviste delle aule necessarie, e qua~lara sussistesse la cajpacità ricettizia delleaule, non far ricorso alla possibilità ~ pre~

vista dall'articolo 10 della legge 31 dicembre1962, n. 1859, istitutiva della scuola media ~

di costituire le classi eon un numero di

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Senato della Repubblica ~ ~4165 ~ IV Legislatura

18 MARZO 1965f2166a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

alunni superiore a 25, fino al limite massi~ma di 30. Al riguardo, con teleg,ramma cir~colare n. 1708 del 3 febbraio 1965, in rela~zione, peraltro, all'aggiornamento degli or~ganici delle scuole medie, è stato chiarito,a seguito della circolare n. 241 del 18 giu~gno 1964, che la predetta possibilità è pre~vista soltanto per i Comuni nei quali perinsufficienza di aule le scuole sono costret-te al turno pomeridiano.

Il Ministro

GUI

TERRACINI. ~ Al Ministro del lavoro edella previdenza sociale. ~ Per sapere see come intenda opportunamente disporreafìfinchè Ìil grande, continuo e lamentatissi~ma disordine che caratiedzza l'attività as~skurativa dell'iINPS per quanto si rÌiferisceai lavoratori domestici venga finalmente af-frontato e superato, in ispecie evitando l'inu~tile e frequente mutamento dell'importo del-le marche assicurative e dando cura che lestesse siano sollecitamente ordinate, stam~pate e distribuite per l'acquisto da partedegli interessati, i quali allo stato delle cosevanamente e con grave danno vanno permesi e mesi facendone J'Ì,cerca presso i cen~tri autorizzati di spaocio (2551).

RISPOSTA. ~ Le marche assicurative peri lavoratori addetti ai servizi domestici, de~terminate sulla base di medie retribuzioni,sono comprensive dei contributi base ed in~tegrativi riguardanti le forme assicurativecui i lavoratori stessi sono soggetti, e per~tanto risentono automaticamente delle va~riazioni delle aliquote dei ,contributi com~presi nelle maJ1che stesse.

La variazione dei valori delle marche com~porta inevitabillmente il loro ritiro e la ri~stampa di nuove marche o quanto meno lasovrastampa di quelle ritirate. Tali opera~zioni richiedono necessariamente periodi ditempo non indifferenti.

In questi utimi anni i contributi integra~tivi (specie quello per l'adeguamento pensio-ni) compresi nelle marche sono stati ripe~tutamente e sensibilmente modill,cati da variprovvedimenti legislativi (legge 20 febbraio

1958, n. 55; legge 12 agosto 1962, n. 1338, edecreto del Presidente della Repubblica 7febbraio 1964, n. 118).

Il Ministero del lavoro, nell'intento di ov~viare agli inconvenienti anzidetti, ha cerca~to di non operare variazioni del valore dellemarche con opportuni ritocchi alla misuradelle retribuzioni medie, in modo da mail1~tenere, nei limiti del !possibile, inalterato ilvalore delle marche stesse.

Per quanto 'Concerne la difficoltà nel 'I"epe~rimento delle marche assicurative, l'INPSha fatto presente che la situazione è statacompletamente normalizzata e che le mar~che assicurative sono da tempo in venditapresso le sedi perÌJferkhe dell'Istituto stessoe presso gli altri u£fÌci autorizzati.

Il Ministro

DELLE F AVE

VIDALI. ~ Al Ministro del lavoro.e dellaprevidenza sociale. ~ Per conoscere Ie ra~gioni per le quali ancora non è stata isti~tuita a Trieste la Commissione provincialeper l'assegnazione degli alloggi in !proprietàcon garanzia ipotecaria e in locazione, co~struiti in attuazione del programma decen~naIe previsto dalla legge 14 febbraio 1963,n. 60, e dal relativo regolamento.

La Commissione in base alla citata leggee all'articolo 60 del regolamento relativoalla sua attuazione avrebbe dovuto entrarein funzione fin dal febbraio 1964, e gli inte~ressati lamentano il 'Cospicuo ritardo verifi~catosi a loro danno (2591).

RISPOSTA. ~ Si fa presente alla S. V. ono~revole che, per la provincia di Trieste, laCommislsione assegnataria alloggi GESCAL,prevista dall'articolo 60 del decreto del Pre~sidente della Repubblica 11 ottobre 1963,n. 1471, contenente le norme di attuazionedella Iegge 14 felbbraio 1963, n. 60, è statacostituita il 25 gennaio ultimo scorso, e per~tanto è stato possibile alla stessa dare l'av~via ai lavori di propria competenza.

Il MinistroDELLE FAVE