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DEL FARE DEI BAMBINI l’esperienza dei nidi Pan Consorzio Pan servizi per l’infanzia SE LO SPAZIO SOSTIENE LA QUALITÀ

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DEL FARE DEI BAMBINIl’esperienza dei nidi Pan

Consorzio Panservizi per l’infanzia

SE LO SPAZIO SOSTIENE LA QUALITÀ

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Coordinamento generale e Direzione scientificaAldo Fortunati Comitato Scientifico PAN

Coordinamento esecutivoLucia Lastrucci Responsabile Operativo PAN Francesca Facchinetti Consorzio Nazionale Con.Opera

Selezione e raccolta coordinata dei materialiBarbara Starace Gruppo Cooperativo CGMFrancesca Facchinetti Consorzio Nazionale Con.OperaPaola Carelli Consorzio Nazionale Drom

Progettazione grafica e impaginazioneRocco Ricciardi ComunicoDesign.com

Le fotografie che illustrano il volume sono state gentilmente fornite dalle realtà che hanno curato la redazione dei contribuiti raccolti nel volume.

StampaLitografia IP srls, Firenze

Finito di stampare nel mese di Giugno 2016Stampato in Italia - Printed in Italy

© Copyright 2016 Consorzio Pan

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Consorzio Panservizi per l’infanzia

l’esperienza dei nidi PanDEL FARE DEI BAMBINI

SE LO SPAZIO SOSTIENE LA QUALITÀ

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Sommario

06 Presentazione di Lucia Lastrucci

18 Spazi accoglienti, spazi di qualità: un diritto dei bambini, dei genitori e degli educatori

Barbara Starace, Gruppo Cooperativo CGM

22 Il Nido, un ambiente globale Chiara Lanni, Consorzio Nazionale Con.Opera

26 Io e te insieme al nido Giordana Panegos, Consorzio Nazionale Drom

Contributi generali

Saggio introduttivo

Presentazione

10 Se lo spazio sostiene la qualità del fare dei bambini di Aldo Fortunati

Consorzio Panservizi per l’infanzia

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32 Lo spazio pensatoMicronido Apriti Sesamo, Coop. Apriti Sesamo

36 I bambini, attori e protagonisti dello spazioCentro Infanzia La Nave, Coop. L’Abbaino

40 Spazio alla naturaNido Ravotin, Coop. Giuliano Accomazzi

44 Lo spazio: un luogo di esperienzaNido aziendale Gruppo Intesa SanPaolo Firenze, Consorzio Con.Opera

48 Al nido c’e’ un posto per meNido aziendale Gruppo Intesa SanPaolo Milano, Consorzio Con.Opera

54 Il nido trova spazio quando l’ambiente prende forma dall’esperienzaNido P.G. Frassati, Coop. Campus

58 Il Progetto “A porte Aperte”Nido aziendale Gruppo Intesa SanPaolo Moncalieri, Torino, Coop. Animazione Valdocco

62 Un nido per crescere: spazi di vita , esperienze ed emozioni.

Nido La Giostra, Coop. La Giostra 2000

66 Una casa per nido: gli spazi si raccontano

Nido l’Arca dei bebè, Coop. Koinè

Gruppo Cooperativo CGM

Esperienze

Consorzio Nazionale Con.Opera Consorzio Nazionale DROM

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PRESENTAZIONE

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Pan – Servizi per l’infanzia - è un Consorzio senza fini di lucro, nato nel 2004 dalla sinergia delle più grandi Reti dell’imprenditoria sociale (Consorzio DROM di Legacoopsociali; il Gruppo Cooperativo CGM; Consorzio Con.Opera) ed Intesa Sanpaolo. Gli obiettivi principali del Consorzio sono lo sviluppo e la promozione degli Asili nido e dei servizi per l’infanzia, caratterizzati da una qualità alta e standardizzata, assicurare la soddisfazione di diritti reali ai bambini e ai loro genitori e la diffusione di una vera cultura dei servizi per l’infanzia.Per raggiungere questi obiettivi, il Consorzio ha realizzato un Manuale di Qualità depositato presso la Comunità Europea (Marchio collettivo nazionale n°4132072) e specifico per i servizi all’infanzia;

favorisce tra gli affiliati lo scambio di esperienze e conoscenze e promuove la formazione continua, realizzando incontri ed eventi a livello locale e nazionale; pubblica ricerche e quaderni che sono realizzati in collaborazione con gli educatori, i coordinatori, i pedagogisti che lavorano nei Servizi a Marchio Pan e il gruppo dei valutatori PAN, tutti coordinati e guidati dal proprio Comitato Scientifico.Negli ultimi anni il Consorzio ha realizzato e pubblicato numerose ricerche, organizzato tre Convegni nazionali e raccolto quasi 200 documentazioni di incontri avvenuti presso i Servizi a Marchio PAN, che hanno visto coinvolti oltre 4500 partecipanti tra genitori e professionisti delle equipe educative.

Presentazione di Lucia Lastrucci (Responsabile Operativo PAN)

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Grazie a questo lavoro il Consorzio ha realizzatoil primo Quaderno PAN, pubblicato nel 2014, avente a tema il ruolo della famiglia nei servizi.Visto il grande interesse e l’apprezzamento suscitato in molti operatori con questa pubblicazione, PAN ha deciso di continuare la realizzazione di Quaderni tematici, approfondendo, in questa edizione, l’importanza che ha lo spazio nella crescita dei bambini e nel sostegno alla qualità del fare, di cui nelle pagine che seguono riportiamo le significative esperienze maturate da alcuni servizi affiliati al Consorzio.

Se lo spazio sostiene la qualità del fare dei bambini. L’esperienza dei nidi Pan.

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SAGGIOINTRODUTTIVO

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IntroduzioneQuale posto occupa lo spazio nella pedagogia della prima infanzia? E in che modo questo si riflette sulla progettazione dei servizi educativi per i bambini piccoli? Sebbene l’attenzione allo spazio rappresenta un elemento centrale nelle esperienze progettuali più avanzate, in realtà solo da poco tempo e ancora in modo non del tutto organico (ne manca ancora traccia, per esempio, all’interno dei manuali di psicologia evolutiva) questo tema rientra nella pedagogia della prima infanzia.Una prima possibile spiegazione di tutto questo può essere crediamo connessa al fatto che il ruolo centrale attribuito all’adulto educatore e all’attività da lui direttamente svolta nel processo di relazione educativa con i bambini non consente – finisce

per mettere un po’ in ombra – il contesto come elemento costruttivamente relazionale nei processi dell’esperienza e dell’educazione.Una seconda possibile spiegazione può essere ritrovata nella constatazione che spesso è tuttora invalsa l’opinione (e la pratica, se si pensa a quanto molte scuole siano così scarsamente contaminate da tracce visibili di ciò che avviene al loro interno) che contenuti e processi dell’educazione siano indipendenti dal contesto in cui si realizzano, viaggino su binari astratti piuttosto che concreti.Se le considerazioni che precedono possono spiegare il motivo della ritardata messa a fuoco dell’importanza del contesto come elemento di supporto ai processi di crescita, relazione, gioco e apprendimento che costituiscono il sottofondo dell’educazione nei primi anni di vita, due sono

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Saggio Introduttivo

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gli elementi che più di altri hanno sostenuto lo sviluppo delle attuali nuove consapevolezze sul valore del contesto come elemento fondamentale nel progetto di un servizio educativo per l’infanzia: per un verso, il progressivo rinnovamento delle consapevolezze sulle potenzialità effettive dei bambini sul piano sociale e dell’apprendimento; peraltro, la profonda reinterpretazione del ruolo dell’adulto all’interno del processo educativo.Quanto al tema delle potenzialità infantili, l’idea di una potenzialità sociale ricca e diversificata

chiama in causa l’idea di una rete interrelata di occasioni diversificate di incontro e condivisione, mentre l’idea di una intelligenza che si costruisce trasformando attivamente il mondo e confrontando punti di vista diversi chiama in causa l’idea della disponibilità di risorse materiali opportunamente organizzate.Quanto alla reinterpretazione del ruolo dell’adulto, pensare anche lo spazio come sorgente dell’esperienza dei bambini rappresenta il segnale di una attenzione all’ascolto che anticipa - e

1. Membro del Comitato scientifico di PAN, Aldo Fortunati è Direttore dell’Area Educativa dell’Istituto degli Innocenti e Presidente del Centro di Ricerca e Documentazione sull’Infanzia La Bottega di Geppetto di San Miniato, Professore a contratto dell’Università di Firenze e Membro del Gruppo Nazionale Nidi e Infanzia. Ha coordinato programmi di ricerca e monitoraggio dei servizi educativi nel quadro delle attività del Centro Nazionale di documentazione e analisi per l’infanzia e del Centro di documentazione sull’infanzia della Regione Toscana e, nel quadro della programmazione Eurosocial, ha coordinato interventi di riforma in Paesi dell’America Latina. Interessato ai temi della qualità e della progettazione di nidi e scuole dell’infanzia, ha curato il design di arredi per l’infanzia. Aldo Fortunati è “National Representative” per l’Italia nel Word Forum Foundation.

Se lo spazio sostiene la qualità del fare dei bambini. L’esperienza dei nidi Pan.

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peraltro sostiene - quella che sarà la cura della relazione dell’adulto con i bambini all’interno del contesto educativo; al contempo, pensare lo spazio dell’esperienza dei bambini aiuta l’adulto a maturare aspettative di protagonismo nelle azioni che i bambini esprimeranno al suo interno e a temperare l’ansia dei risultati che spesso prevarica la sensibilità all’ascolto; infine, l’intermediazione della relazione fra adulti e bambini da parte del contesto aiuta a regolare la temperatura emotiva che bambini e adulti esprimono nel corso del loro tempo condiviso di esperienza.Lo spazio diventa un sistema di opportunità per esperienze possibili.

Appunti per costruire la qualità dello spazio educativoIn questo quadro, diventa importante definire gli elementi che compongono il sistema e al contempo definire le relazioni che consentono la loro connessione e relazione reciproca.Occorrono ambienti organizzati in via complementare per diverse funzioni, sia in relazione: a chi li potrà abitare che a cosa è

possibile fare al loro interno.Quanto agli elementi che compongono il sistema, essi potranno essere ad esempio: · gli ambienti di grande dimensione collocati in posizione/funzione baricentrica · gli ambienti destinati ad accogliere i gruppi-sezione, comprensivi sia dei diversi spazi per le attività di piccolo gruppo che degli spazi per le situazioni di cura · gli ambienti esterni alle sezioni per attività con piccoli gruppi di bambini · Quanto poi alla relazione fra le parti potrà essere sviluppata giocando sia sulla reciprocità che sulla complementarietà di molteplici aspetti connotativi degli ambienti e degli spazi; per esempio: · “chiusura” come elemento derivante dalle connotazioni specifiche · “apertura” come possibilità di porre in relazione, attraversare, passare da un punto all’altro · “sicurezza” come capacità dello spazio di rendersi identificabile e proprio · “stimolo” come potenzialità d’uso delle risorse aperta alle possibili interpretazioni dei bambini · “rete” come nozione che aiuta sostiene

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l’interpretazione dell’organizzazione e del possibile che lo spazio offre all’esperienza di chi lo abita

Anche gli spazi per gli adulti - operatori e genitori - devono essere riconoscibili e adeguatamente organizzati: · un angolo con sedie e tavolino nel quale i genitori possono fermarsi quando accompagnano o riprendono i bambini oppure durante la fase dell’ambientamento · uno spazio per il lavoro del gruppo degli educatori, per dedicarsi alla documentazione, per incontrare le famiglie · lo spazio e gli strumenti per l’archivio documentale del servizio

E infine attenzione dovrà essere rivolta, tenendo presenti gli orientamenti generali sopra richiamati, anche allo spazio esterno.Lo sforzo, nel progetto degli spazi, dovrà in particolare essere rivolto a rendere attuali le seguenti condizioni: · che lo spazio sia identificato, trasparente e comprensibile · che lo spazio sia capace di farsi conoscere e usare

· che lo spazio sia capace di fare incontrare bambini e adulti rispettando il desiderio di stare anche un po’ da soli · che lo spazio sia a misura di ogni persona - bambini e adulti - senza appiattimenti in un senso o nell’altro · che lo spazio sia capace di storicizzarsi accogliendo la memoria delle esperienze che si sono realizzate al suo interno

Qualità dello spazio educativo per la qualità delle esperienzeQuesti brevi appunti aiutano a sostanziare la consapevolezza che lo spazio in cui i bambini sviluppano la loro esperienza di conoscenza del mondo e di relazione con gli altri ha un ruolo fondamentale rispetto alla formazione della loro identità e alla espressione progressiva delle loro potenzialità. L’ambiente, le cose, gli oggetti sono per i bambini interlocutori importanti che influenzano i comportamenti e la vita di relazione. Per questo, come già si diceva in precedenza, è importante non solo porre l’attenzione sugli atteggiamenti degli

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adulti e sulle relazioni fra i bambini, ma anche valorizzare il ruolo che gioca l’organizzazione ambientale.I bambini ricevono sicurezza da uno spazio raccolto che protegga da situazioni di stress visivo e sonoro e che favorisca un rapporto ravvicinato con l’adulto. Al contempo, è molto importante che lo spazio, mediante la sua organizzazione articolata in zone diversamente connotate, favorisca lo sviluppo di incontri fra bambini all’interno di piccoli gruppi.La scarsa articolazione dello spazio, così come gli ambienti di grandi dimensioni, rendono confusi gli scambi comunicativi e inducono gli adulti ad un ruolo direttivo e di controllo, che non favorisce le capacità interattive dei bambini. I bambini, al contrario, sono positivamente sollecitati all’esperienza e alla condivisione delle situazioni di gioco, se l’ambiente è caratterizzato da spazi articolati e differenziati.Differenziare gli spazi significa, in particolare, prevedere zone diversamente connotate, con arredi e materiali diversificati in relazione all’uso cui ognuna di esse è destinata (manipolazione, lettura, gioco simbolico, etc.), tali da sollecitare

un comportamento più articolato nei bambini e, soprattutto, da consentire una lettura chiara delle occasioni e delle possibilità che lo spazio offre.E’ inoltre importante che lo spazio non abbia le caratteristiche di un luogo istituzionale, mentre è importante che sia percepito dai bambini come un luogo familiare dove trovare segni, immagini dei soggetti che lo abitano, in modo che bambini e adulti si sentano in una realtà che appartiene loro.Sebbene le esperienze e le riflessioni si siano concentrate prevalentemente sulle modalità per qualificare lo spazio di esperienza interno di un servizio educativo, occorre precisare e ribadire che anche lo spazio esterno deve essere organizzato per offrire opportunità educative organicamente integrate nell’esperienza quotidiana dei bambini con quelle dell’ambiente interno.Innanzitutto si dovrà garantire la sicurezza e la protezione, pensando alla recinzione dello spazio e alla assenza di barriere o pericoli legati alle forme di eventuale parziale pavimentazione, etc.A proposito delle funzioni e delle possibilità di utilizzo – poi – occorre senza dubbio andare oltre il pregiudizio che lo spazio esterno serva solamente

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per il libero movimento, pensando invece, più appropriatamente, che anche il libero movimento può essere sostenuto, favorito e reso esperienza vera per i bambini dalla presenza di arredi che suggeriscano la sperimentazione di movimenti come l’arrampicamento, lo scivolare, il saltare, etc. in un contesto di sicurezza. Anche esperienze organizzate per piccoli gruppi di bambini possono essere positivamente svolte all’aperto, come il gioco con l’acqua o con la sabbia o a tavolino con materiali vari, e altri ancoraIn questi casi, mentre è sempre opportuno selezionare gli arredi e posizionarli perché si vadano a definire zone specifiche per le diverse attività, non va dimenticato di porre grande attenzione anche alla custodia dei materiali e giochi e alla loro pulizia. E’ infatti, per esempio, necessario garantire che la sabbiera sia sempre coperta quando non in uso, mentre è opportuno che materiali e giochi siano puliti dopo l’uso e riposti in contenitori chiusi che li preservino fino al successivo utilizzo. Va da sé che gli spazi esterni di un servizio per l’infanzia devono essere periodicamente ispezionati per ripulirli da oggetti

o materiali eventualmente lasciati da visitatori occasionali e potenzialmente pericolosi per i bambini.Lo spazio, infine, è un luogo di comunicazione e di memoria, poiché molte informazioni sul funzionamento del servizio vengono offerte alle famiglie utilizzando le pareti di alcune sue zone, mentre i segni di alcune attività dei bambini, così come la loro documentazione fotografica, spesso conferma ed esemplifica quella pluralità di possibili esperienze che deriva dal tipo di organizzazione dello spazio. E’ importante non collocare casualmente queste informazioni e questi materiali documentali, ma cercare di renderli utile supporto per la comprensione e l’appropriazione delle esperienze realizzate sia da parte dei bambini che da parte dei genitori.

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CONTRIBUTI GENERALI

DALLE RETI

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La progettazione degli spazi nei servizi rivolti alla prima infanzia, da sempre, rappresenta, nella nostra rete, un aspetto fondantedel progetto pedagogico: un vero e proprio intreccio di pensiero, saperi, competenze e passioni, di chi prepara gli ambienti,con una speciale attenzioneai diritti e alle esigenze dei più piccoli,cheandranno ad abitare questi luoghi di educazione e di accoglienza.Gliasili nido, oltre a costituireuna preziosa opportunità di educazione e di cura fondamentali per la crescita e lo sviluppo dei bambini, hanno il ruolo di servizi di partecipazione e coesione sociale, di spazi di ascolto, di confronto, di condivisione, di ricerca, luoghi non isolati ma in dialogo costante con le famiglie e con la comunità.Proprio in tal senso, i luoghi dell’educare, non soltanto ripercorrono nella loro strutturazione

Spazi accoglienti, spazi di qualità: un diritto dei bambini, dei genitori e degli educatoridi Barbara Starace (Gruppo Cooperativo CGM)

riferimenti pedagogici e aspetti condivisi che qualificano gli ambienti negli asili nido, ma divengono vero e proprio oggetto di innovazione, in ascolto delle trasformazioni socio culturali e primi ambitidi sperimentazione di valori quali la solidarietà, la partecipazione, il rispetto,la condivisione, la disponibilità all’incontro, la responsabilità sociale ed ambientale.Gli spazi assumono nuove qualità e nuove attenzioni, vanno oltre gli aspetti tradizionali, sono definiti ma aperti aldivenire, capaci di dialogare con il cambiamento.Conseguentemente l’approccio metodologico alla base della progettazione degli spazi è quello dell’accoglienza, che fa riferimento ad un’immagine del bambino, considerato nella sua globalità, come soggetto di diritti, con le sue

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Contributi generali dalle reti

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Spazi accoglienti, spazi di qualità: un diritto dei bambini, dei genitori e degli educatoridi Barbara Starace (Gruppo Cooperativo CGM)

molteplici esigenze,e protagonista del proprio percorso di crescita, in relazione con gli altri. Parliamo di un metodo di lavoro complesso in cui lo stile educativo presuppone un adulto competente e responsabile, capace, anche attraverso la strutturazione e la preparazione degli spazi, di esprimereun atteggiamento di fiducia nei confronti del bambino e di concorrere al suo benessere fisico e psicologico; un educatore, che nella sua stabilità è flessibile e aperto ai cambiamenti, capace di ascoltare, osservare e recuperare in modo consapevole il vivere quotidiano dei bambini, per rilanciare e predisporre situazioni accoglienti e motivanti, per le esperienze di gioco, scoperta e ricerca.Quindi la qualità degli ambienti nell’asilo nido si esprime nel progettare degli spazi volti allo

sviluppo della personalità e delle potenzialità dei bambini, sotto il profilo affettivo, cognitivo e relazionale, dotati di coerenza e continuità, al tempo stesso stabili ma in continua evoluzione, dinamici e modulati in relazione alla crescita e alle esigenze in divenire del bambino, in un’interazione dialogica continua, mediata dall’adulto. Parliamo di un contesto in cui si respira quel senso di sicurezza generativo di conoscenza, di scoperta, parliamo di ambienti con quelle caratteristiche di riconoscibilità che favoriscono interazioni, autonomie ed esplorazioni e possono essere liberamente scelti e agiti dai bambini. Spazi che siano in grado di accogliere l’introduzione di graduali elementi di novità, mantenendo costante lo stimolo al pensiero e all’attività e che valorizzino l’espressività e

Se lo spazio sostiene la qualità del fare dei bambini. L’esperienza dei nidi Pan.

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la creatività di ciascun bambino, pensati ed organizzati per rispondere alle esigenze volte allo sviluppo armonico del bambino, coniugando l’esigenza di sicurezza ed affettività con il bisogno di conoscenza, esplorazione e scoperta; la necessità di spazi individuali, di intimità dove rielaborare i propri pensieri, e proprie emozioni, ma anche di ambienti più ampi dove ritrovare il piacere di stare insieme agli altri.Gli spazi dell’asilo nido sono rivolti in primo luogoai protagonisti dell’esperienza educativa, i bambini, senza però trascurare gli adulti. La loro organizzazione è importante sia per i genitori o gli accompagnatori, per cui è necessario un ambiente accogliente che favorisca la comunicazione, lo scambio e la partecipazione, sia per il personale, con uno spazio perl’osservazione, la documentazione, la creazione di materiali, i colloqui, le riunioni, la programmazione, la formazione e supervisione del lavoro svolto.E proprio per l’importanza strategica che ricoprono, i luoghi del nidosono pensati con una tensione alla bellezza, all’armonia e alla cura, già di per se educanti al gusto;sono

arredati con il ricorso ai colori tenui delle pareti e degli arredi, a materiali naturali,econ un’attenzioneallecomponenti sensoriali (illuminazione, acustica, temperature), che,insieme, costituiscono le condizioni e lo sfondo, dove il bambino è protagonista del suo percorso di crescita.Alla luce di queste riflessioni, le esperienze della rete CGM che seguono sono il frutto dello studio e della riflessione continua in ascolto dei bambini, delle nuove famiglie e della comunità.Si tratta di pratiche significativeche nascono dall’osservazione e dall’ascolto quotidiano dei bisogni e delle competenze dei bambini, in relazione con l’ambiente, tra loro, e con gli adulti;di proposte sulla qualità degli spazi che, nella cornice del patrimonio pedagogico condiviso, presentano una prospettiva orientata a creare ambiti di innovazione, una spinta alla ricerca di nuove possibilità, di nuove occasioni educative. Nello specifico si susseguono i seguenti contributi: un’esperienza di qualificazione di spazi di piccole dimensioni, frutto dell’osservazione costante del bambino e della progettazione del gruppo di lavoro;

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un’esperienza di spazi che accolgono il ciclo 0 - 6 e il coinvolgimento delle famiglie; un’esperienza che nasce dalla formazione del gruppo educativo incentrata sulle figure della pediatra Emmi Pikler e della sua collaboratriceUteStrub, su spazi accoglienti il “gioco in libertà con materiali naturali”.Un ringraziamento a chi agisce ogni giorno la progettazione degli ambienti degli asili nido: la strutturazione degli spazi, il posizionamento degli arredi, la collocazione dei materiali sono il frutto dell’impegno di professionisti dell’educazione dei più piccoli che,in continuo e costante ascolto dei bambini e degli adulti che abitano l’asilo nido, realizzanonel presente “architetture pedagogiche”, frutto di memoria dell’esperienza, orientate al futuro.

Grazie alle cooperative del Gruppo Cooperativo CGM, che hanno collaborato alla ricerca, mettendo a disposizione contributi, tempo e professionalità.

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L’Asilo Nido è un ambiente educativo, intenzionalmente e professionalmente strutturato, all’interno del quale il gruppo degli adulti opera affinché ogni bambino possa trovare una opportunità di crescita globale secondo i tempi, i ritmi e le esigenze proprie.L’asilo nido rappresenta un “ambiente globale in cui ogni aspetto dell’organizzazione e ogni attività proposta dà un contributo allo sviluppo e all’apprendimento del bambino.” (Goldschmied, Persone da zero a tre anni, Jackson). Il lavoro di cura e il compito educativo della famiglia trovano nell’Asilo Nido un luogo di sostegno e confronto, d’integrazione e di continuità nel rispetto delle diversità affinché il bambino possa trarre stimolo e arricchimento sia sul piano affettivo-emozionale, sia nel campo delle esperienze e, di conseguenza,

Il Nido, un ambiente globaledi Chiara Lanni (Consorzio Nazionale Con.Opera – Servizi Educativi per l’infanzia e la famiglia)

della conoscenza.I Servizi educativi hanno il compito di sostenere la famiglia, così come una madre fa con il suo bambino: essere devoti, ossia fare spazio ai genitori; innanzitutto riconoscendo e lasciando spazio alla loro autorevolezza genitoriale. Punto di partenza fondamentale per impostare il rapporto con le famiglie è questo offrire spazio alla genitorialità, e attraverso questo gesto sostenere il bambino.Il nido deve costituire un luogo in cui sia possibile trovare supporto adeguato e strumenti mirati, garantendo e favorendo così lo sviluppo complessivo di ogni singolo bambino. Perché questo si realizzi il nido deve innanzitutto promuovere la costruzione di una dinamica relazionale positiva e propositiva che costituisca

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Contributi generali dalle reti

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occasione di stimolo, compagnia e supporto alle famiglie oltre che possibilità di integrazione tra le famiglie, il servizio ed il territorio, ricco delle sue particolarità e tradizioni che dovranno essere adeguatamente valorizzate. L’esperienza educativa è un processo che accade dentro una relazione tra due persone, l’adulto educatore ed il bambino, che condividono non solo attività ed episodi, ma anche un pezzo del cammino della loro esistenza. Nel cammino formativo è fondamentale il ruolo dell’adulto che funge da guida, ma “l’attore” centrale è il bambino, poiché l’esperienza che accade è personale e specifica di ciascuno. L’azione educativa, in particolare, provoca ed evoca la libertà del soggetto-bambino che è sollecitato a mettere in campo tutte le proprie energie, a muoversi attivamente verso il compimento di sé.

Tra le finalità dell’Asilo Nido è di primaria importanza la creazione di un contesto relazionale e ludico nel quale il bambino possa trovarsi a proprio agio e progredire nella percezione di sé grazie ad una interazione che dall’adulto si apre ai compagni. E’ nella relazione con l’adulto che il bambino trova, fin dalla nascita, la possibilità di apprendere a discriminare gli stimoli, a sviluppare rapporti significativi e costruttivi con altre persone e con la realtà, a sviluppare la propria competenza comunicativa fino al raggiungimento del linguaggio e degli altri processi simbolici: in sintesi il bambino, attraverso la relazione con l’adulto, è introdotto nella realtà.Il nostro tentativo mira alla costruzione di un servizio a misura di bambino e pur tenendo presente tutti i più importanti riferimenti teorici

Se lo spazio sostiene la qualità del fare dei bambini. L’esperienza dei nidi Pan.

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e metodologici in ambito pedagogico (vedi Montessori, Piaget, Malaguzzi, Gardner, ecc.), il nostro indirizzo pedagogico si rifà agli studi di Vygotskij, Winnicott e Bruner. Indica le strategie di sostegno e di guida ai processi di apprendimento che consentono di svolgere un compito sebbene non si abbiano ancora le competenze per farlo in autonomia, riuscendovi grazie all’aiuto di un adulto che fornisce indicazioni e suggerimenti, nell’attesa che si riesca a maturare una piena autonomia nello svolgimento del compito.I bambini hanno bisogno che gli adulti stiano con loro con piacere, di sentirsi amati ed accolti. Dalla corretta risposta a queste esigenze deriva il sentirsi sicuri di muoversi, agire, conoscere, pensare, scoprire, creare. Nell’avventura della vita l’adulto non si sostituisce al bambino, ma lo sostiene e sollecita in lui la fiducia, così che il bambino costruisca gradualmente l’identità del proprio sé e si percepisca come un “io” capace di crescere e progredire.L’educatore deve maturare un’attenzione educativa che permetta al bambino di realizzarsi nella sua individualità. La peculiarità di ogni singolo

bambino, individuo unico e irripetibile, implica anche saper dare credito e lasciare spazio alla sua libera iniziativa.Questa idea di Nido determina la progettazione di nidi come luoghi appositamente pensati per i bambini in modo da essere sicuri, ordinati, a misura di bambino appunto. Sono luoghi caldi, luminosi, rassicuranti e accoglienti per le famiglie quindi prevedono degli angoli per i genitori in modo che essi possano trascorrervi comodamente. Nella progettazione del Nido partiamo dalla convinzione che l’ambiente nel quale ciascuno vive ed elabora la propria storia invia costantemente informazioni, dati, che possono essere accettate o respinte, elaborate e trasformate dalla capacità di ognuno.L’ambiente quindi ha un ruolo fondamentale nel favorire lo sviluppo delle potenzialità del bambino: le cose, gli oggetti sono per lui interlocutori importanti che condizionano i suoi comportamenti, la qualità delle esperienze personali, motorie e relazionali.Tre sono i criteri fondamentali che guidano la definizione degli spazi in un Nido: La bellezza come

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elemento di educazione e di accoglienza; la “qualità educativa” e funzionale dei materiali; l’originalità e il gradimento estetico.Ne consegue che la costruzione dell’esperienza di sé, e di sé in mezzo agli altri, è alla base del lavoro di definizione e progettazione dello spazio, concepito come setting di scambio, relazione, curiosità, scoperte, gioco...

Un vivo ringraziamento va alle Cooperative ed ai servizi del Consorzio Nazionale Con.Opera che hanno partecipato a questa ricerca, per i materiali,il tempo e la professionalità offerti.

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Un progetto pedagogico è sempre legato a una cultura e a un contesto. Quando si parla di educazione si esprime una visione del mondo e dei rapporti di potere che in quel mondo sono in gioco. Per questa ragione ogni progetto pedagogico parte da una particolare visione del bambino, dei suoi bisogni di benessere, di comunicazione, di educazione. In ogni situazione educativa i mezzi e le tecniche che vengono scelti per organizzare lo spazio, il tempo, gli operatori che vengono utilizzati e la loro formazione, tutto, insomma, riflette la visione del mondo, delle relazioni e dei rapporti umani che quel gruppo di educatori o quel territorio sociale sottende.Questo è talmente vero che le diverse impostazioni pedagogiche differiscono l’una dall’altra più sul

Io e te insieme al nidodi Giordana Panegos (Consorzio Nazionale DROM)

modo di stare con i bambini – cioè sulle relazioni - che su ciò che teorizzano sulle modalità di apprendimento e sul concetto di intelligenza. Per queste ragioni possiamo affermare che l’organizzazione spaziale di un Asilo Nido è uno specchio della pedagogia che in quel luogo vi si pratica ed è un elemento evidente e leggibile della coerenza pedagogica di quell’equipe e di quella struttura. Nello stesso tempo lavorare sullo spazio permette la creazione di un linguaggio condiviso che può realmente mettere a confronto pratiche educative diverse.Lo spazio in sé non è un vuoto, inerte e uniforme, ma è una materia polimorfa che dà molteplici informazioni e che è in costante evoluzione. Tutte le interazioni dinamiche che possono essere perlopiù invisibili e ignorate, accadono tra i vari ordini dello

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Contributi generali dalle reti

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spazio e influenzano sentire, capire, conoscere.Lo spazio che accoglie il bambino deve essere, fin dal primo momento, uno spazio ricco di significati, una risorsa educativa e non semplicemente, come un contenitore di esperienze di bambini e adulti. È fondamentale che esso sia pensato con grande attenzione, gli arredi e gli oggetti siano organizzati in modo tale da far sì che il bambino percepisca che il luogo è pensato per lui, che ha la possibilità di scegliere dove andare, cosa fare. Lo spazio al Nido è investito di senso dall’azione del bambino e dalla sua storia affettiva, famigliare di cui lui è diretto protagonista accoglie e racconta la storia dei bambini e degli adulti che “ci abitano”. Proprio per questo motivo, riteniamo che progettare spazi per l’infanzia, significhi progettare dimensioni che si pongono in stretta correlazione

col benessere globale del bambino, dove i bambini possano comunicare fra di loro e con gli adulti, perché riteniamo che solo dal piacere condiviso è possibile iniziare la comunicazione.In ogni struttura di Nido, secondo il nostro pensiero, lo spazio viene analizzato sulla base delle due accezioni di spazio fisico, caratterizzato dagli arredi e dal materiale che diventano oggetto di intervento, di ristrutturazione e di spazio “simbolico”. Il materiale, gli arredi, i giochi che caratterizzano lo spazio costituiscono il canovaccio d’azione del bambino e devono permettergli di agire la proposta di gioco senza richiedere l’intervento costante da parte dell’adulto. Gli spazi, gli angoli di gioco, vanno preparati accuratamente e con attenzione e rappresentano il segnale di ascolto e accoglienza

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del desiderio e dei bisogni del bambino. Per questo motivo, nelle strutture Melarancia, si pone attenzione e cura nella scelta del materiale. Nelle strutture, inoltre, gli spazi sono organizzati in angoli di gioco: l’organizzazione spaziale tiene conto della presenza di bambini di età diverse che hanno bisogni diversi, sia dal punto di vista della sicurezza fisica e affettiva, che degli stimoli e sono pensati per accogliere l’investimento spontaneo dei bambini. Vi è la presenza alternata e variegata di “angoli” di gioco, laboratori attrezzati in relazione alle diverse aree: motoria, senso-percettiva, simbolica, espressiva, cognitiva, comunicativa, ecc…. Angoli che garantiscono al bambino il giusto alternarsi di libero movimento, socializzazione e sviluppo della propria personalità. Va sottolineato, tuttavia, che per quanto concerne l’allestimento del laboratorio, si richiedono tempi e spazi precisi, materiale specifico, regole e modalità sue proprie ed è un’altra forma di strutturazione che aiuta il bambino nel suo processo evolutivo: definendo tempi e spazi esterni sostiene il suo “mettere in ordine”.Un altro aspetto fondamentale dell’organizzazione

dello spazio nel Nido riguarda la progettazione dello spazio esterno. Quest’ultimo è un luogo di apprendimenti e conoscenze, relazioni e interazioni per adulti e bambini e d’altra parte le molteplici percezioni sensoriali permesse da contesti diversificati, sono importanti per la costruzione di un’immagine mentale più ricca e complessa. Fondamentale sottolineare che lo spazio, come già evidenziato in precedenza, è l’espressione delle relazioni e degli scambi fra bambini, gli operatori e i genitori; è la base portante di sostegno e costruzione di dialoghi, progetti e mediazioni. Per questo, riteniamo che la qualità del servizio, debba tener conto della capacità del servizio di esercitare una consapevole funzione di sostegno alla genitorialità, costruendo spazi fisici e riconosciuti dalle famiglie, come luogo di incontro e confronto. Spazi caratterizzati da materiale, che consentano loro di essere parte attiva e co-protagonisti della quotidianità al Nido con il loro bambino e allo stesso tempo caratterizzati da materiali prodotto ed elaborato dagli educatori, come esperti di un sapere tecnico inerente l’infanzia. Gli educatori sono, quindi, i consapevoli

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Si ringraziano le cooperative Melarancia, Koinè e Cooperarci per la collaborazione, in particolar modo le cooperative Melarancia e Koinè per aver contribuito alla stesura della relazione.

“organizzatori” dello spazio dove avviene la relazione educativa e con le loro azioni condizionano l’organizzazione della vita quotidiana all’interno della struttura. Lo spazio è lo sfondo che delinea l’instaurarsi di abitudini e ritualità, che contribuisce a dare senso di stabilità e continuità nella vita di ogni giorno dentro la struttura del Nido proprio perché rafforza il senso di sicurezza e di appartenenza del bambino e della sua famiglia.

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LE ESPERIENZEDAI SERVIZI

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Denominazione del servizioMicronido Apriti Sesamo

Sede del servizioRoma

Cooperativa SocialeApriti Sesamo

Il Micronido Apriti Sesamo èun servizio radicato da 15 anni in un territorio molto popoloso della periferia di Roma, caratterizzato dall’eterogeneità

degli insediamenti, popolari in alcune zone, epiù residenziali nelle immediate vicinanze.A livello strutturale è stato realizzato in uno spazio che nasce dall’unione di due appartamenti, occupando il piano terra di un condominio, con un ampio spazio esterno che circonda tutto l’asilo nido.Le piccole dimensioni del servizio sono state facilitanti nella realizzazione di un contesto familiare che promuove l’accoglienza, il senso di sicurezza e di stabilità, basilari per poter favorire, al contempo, lo sviluppo cognitivo e la crescita socio- emotiva, in continuo ascolto delle esigenze

Lo spazio pensatoAccoglienza e funzionalità integrate in un servizio a misura di bambino

GRUPPO COOPERATIVO

CGM

e dei bisogni dei bambini. Il micronido, composto da tre sezioni organizzate per omogeneità rispetto ai livelli di sviluppo (Piccoli, Medi e Grandi), ognuna con 6 bambini e la propria educatrice di riferimento, prevede anche spazi di interazione con piccoli gruppi di bambini provenienti dalla diverse sezioni, per la costruzione sociale della conoscenza, sia sul piano cognitivo che dello sviluppo della socialità. Nell’organizzazione degli spazi, l’attenzione è stata rivolta anche agli adulti, con la predisposizione di ambienti pensati per il benessere degli educatori e la partecipazione delle famiglie.

I PROGETTILa quotidianità del Micronido è improntata sull’idea di accoglienza, come elemento centrale

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di tutto quel che riguarda le relazioni, le attività, la preparazione del gruppo educativo e gli spazi.Attraverso questa metodologia le bambine ei bambini vengono riconosciuti come protagonisti attivi e centrali della vita del nido, sulle cui esigenze specifiche vanno perciò programmate le attività da realizzare, i ritmi della giornata e, soprattutto, gli spazi e i materiali in cui viverli. Per questo nel progetto pedagogico il contesto educativo diventa parte fondante: i bambini possono entrare nel nido e “riconoscere” con facilità e spontaneità i luoghi a loro disposizione, trasformando gli spazi da semplici luoghi fisici a contesti di esperienze emotive e cognitive, scenari in cui poter realizzare ognuno il proprio mondo.Nella metodologia dell’accoglienza, perciò, assume un ruolo fondamentale l’educatore (e

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il gruppo educativo) come scenografo e regista nel predisporre e organizzare ambienti, tempi, materiali, arredi e situazioni accoglienti e motivanti per il bambino, con stimoli e segnali precisi. Vengono offerte, in questo modo, occasioni e opportunità formative indirette, in un luogo reso familiare e piacevole. Qualificarequelli che erano due appartamenti al pian terreno di un condominio,ha voluto dire, fare in modo che la familiarità e gli spazi ridotti dell’ambiente si integrassero con gli aspetti normativi, professionali e, soprattutto, pedagogici.Sono stati ottimizzati e resi funzionali tutti gli ambienti, includendo e valorizzando come contesti educativi non solo le classiche sezioni, ma anche aree come il corridoio davanti alle sezioni, l’antibagno, e le zone di passaggio.Un esempio di questa azione è la zona di accoglienza riservata ai bambini creata nelle immediate vicinanze delle sezioni, in una zona del corridoio che collega le varie stanze: attraverso l’attenta progettazione degli arredi da inserire, realizzata con il supporto tecnico di un artigiano che collabora con la cooperativa da tempo, si è definito uno spazio in cui le famiglie e i bambini possano ritagliarsi i tempi, materiali ed emotivi, per il distacco e il ricongiungimento. I mobiletti in legno su misura rivestono le pareti vicino la porta della sezione, svolgendo sia il ruolo di appendiabiti che di panchetta per i bambini. Qui i genitori

possono stare vicino ai figli, mettendosi alla loro altezza, aiutarli o sostenerli nel togliersi le scarpe per riporle nell’apposito scaffale, salutarli prima di andare, accompagnarli dall’educatrice o farsi raccontare come hanno passato la giornata.La sezione dei medi è stata quella che nel tempo ha subito maggiori trasformazioni, arrivando alla composizione attuale dopo avereosservatoi bambini utilizzare gli spazi, e studiato cosa potesse essere più utile in questa fascia d’età così particolare.Il gruppo educativo, con un lavoro collegiale basato sullo studio degli spazi, unito all’esperienza quotidiana e all’osservazione dei bambini negli ambienti del nido, ha progettato degli arredi che unissero la funzionalità nel suddividere l’ambiente, alle necessità dei bambini e degli educatori. Un mobiletto contenitore ad “L” definisce l’angolo della lettura, in cui i bambini hanno a disposizione la propria libreria e un tappeto con cuscini su cui rilassarsi. Lo spazio risulta protetto e raccolto, anche se l’altezza del mobiletto consente di mantenere aperta la visuale per i bambini in piedi e di usarlo, eventualmente, come piano d’appoggio. I ripiani del mobile danno sul lato esterno dell’angolo e contengono giochi per le attività da fare a terra nello spazio adiacente.Con il falegname è stata studiata una panchetta con lo schienale della stessa altezza del mobile a “L”, che consente di essere utilizzata o come prolungamento del mobile per suddividere lo

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spazio, o per le attività di lettura per gli adulti e i bambini, girandola verso gli angoli adiacenti. Un mobile a gradoni separa quest’area da quella delle attività a tavolino e del pranzo, ideato per avere una parte alta adiacente al muro, utile all’educatrice per poter scrivere e prendere appunti per l’osservazione, e più basso verso il centro della stanza per non togliere visuale ai bambini. Questa suddivisione ha agevolato notevolmente il gioco quotidiano, soprattutto quello liberamente scelto, aiutando i bambini a orientarsi più facilmente e a direzionare le loro esperienze, senza il costante bisogno dell’intervento diretto dell’educatrice.Si è lavorato sull’ottimizzazione degli spazi e sullaloro polifunzionalità pensando alla realizzazione di angoli come quello dei travasi, localizzato nello spazio antistante le sezioni. Con l’utilizzo di materiali di riciclo montati su un pannello in legno, due vaschette per la raccolta della sabbia, e strumenti per manipolarla, i bambini hanno a disposizione un piccolo angolo da utilizzare a piacimento, in piccolo gruppo o individualmente. Il pannello è stato realizzato per essere anche trasportabile dalle educatrici, che possono facilmente posizionarlo in un angolo nello spazio esterno, per consentire ai bambini di utilizzarlo nei momenti di gioco all’aperto. Con la stessa logica è stato realizzato il pannello delle allacciature, costruito con materiale di uso comune, che i bambini hanno quotidianamente alla

propria portata.Il bagnetto dei bambini è stato allestito non solo con piccole tazze e lavandino ad altezza dei bambini, me anche con appendini personalizzati per gli asciugamani di ciascun bambino, specchi sul lavandino e un mobiletto portaspazzolini realizzato su misura con l’aiuto del falegname, per consentire il massimo grado di autonomia anche nell’andare in bagno.Le sezioni sono state ristrutturate dipingendo le pareti con colori tenui, che riscaldassero gli ambienti senza appesantirli, e arredate con mobili in colori neutri. Il materiale prediletto per questi ultimi, è il legno naturale, rifinito poi nei particolari con stoffe ed elementi in accordo con i colori prevalenti delle pareti, con una cura anche degli aspetti estetici. La parte bassa di tutte le pareti è stata rivestita con pannelli bianchi di PVC, per consentire ai bambini e alle educatrici di progettare, realizzare ed esprimersi in libertà, appendendo immagini e disegni o realizzandoli sulle pareti stesse.

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Denominazione del servizioCentro Infanzia La Nave

Sede del servizioFirenze

Cooperativa SocialeL’Abbaino

Il Centro Infanzia “La Nave” nasce nel 1997 con l’intento di realizzare nel territorio di Firenze, in particolare nel Quartiere 5, servizi per l’infanzia e le famiglie di tipo

innovativo, caratterizzati dalla flessibilità e dalla partecipazione delle famiglie alla progettazione e gestione dei servizi. Gli spazi messi a disposizione dall’Opera Madonnina del Grappa hanno permesso la realizzazione di un progetto che accoglie bambini a partire dai 3 mesi fino ai 6 anni. Il Centro Infanzia propone un progetto educativo volto all’integrazione ed al sostegno delle famiglie, offrendo servizi rivolti a bambini e bambine di età diverse con l’obiettivo di dare sempre priorità alla continuità ed allo scambio tra grandi e piccoli. Nel nostro Centro Infanzia famiglie ed educatori sono

I bambiniattori e protagonisti dello spazio

GRUPPO COOPERATIVO

CGM

partner nel percorso di crescita dei bambini, nella definizione di corresponsabilità educativa. Tutti questi momenti sono preparati dagli educatori con molta cura e attenzione, non solo verso la relazione, ma anche nella cura degli spazi e del materiale proposto.

IL PROGETTOTutti gli spazi all’interno del Centro sono pensati e progettati dal Coordinatore pedagogico per scandire la quotidianità della vita del servizio, per favorire relazioni privilegiate e occasioni di conoscenza, crescita, riflessione. Ciascun bambino che vive questi spazi all’interno di un progetto pedagogico condiviso dal gruppo di lavoro e con le famiglie ne diviene protagonista attivo e partecipe sia per quanto riguarda i momenti delle routines

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(entrata e uscita, pranzo, sonno) sia per ciò che concerne le proposte educative articolate nella fascia 0-6. All’interno del Centro gli spazi sono organizzati in maniera tale che pur arredati e curati per la fascia di età di riferimento (es. sezione dei piccoli fino ai 12 mesi e le due sezioni della scuola dell’infanzia, e le sezioni del nido 12-36) prevedano degli spazi utilizzati, secondo una calendarizzazione stabilita dall’equipe, da ciascuna delle sezioni dai 3 mesi ai 6 anni, con proposte di attività specifiche alla programmazione educativa di ciascuna sezione. All’interno del Centro Infanzia La Nave sono presenti 1 angolo sensoriale tattile sonoro e 4 laboratori: 1 grafico pittorico, 2 laboratori divisi sui due piani della struttura per le attività di manipolazione travaso e scoperta di materiali naturali, e 1 laboratorio ad utilizzo della scuola dell’ infanzia attiguo alle sezioni stesse dove vengono svolte molte attività grafiche e non solo. Al piano superiore della struttura sono presenti inoltre un laboratorio teatrale dove vengono svolte attività di drammatizzazione e narrazione con i bambini e una stanza della psicomotricità per le proposte ludiche che concernono lo sviluppo psicofisico del bambino in tutte le sue epoche di sviluppo. Il progetto pedagogico nasce dopo accurata riflessione periodica dal Coordinatore pedagogico, che poi lo condivide con l’equipe di lavoro, ed è rivolto alla cura dell’accoglienza delle famiglie

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all’interno del Centro non solo per ciò che concerne il periodo dell’ambientamento, la programmazione didattica, la cura delle routines e le proposte rivolte al coinvolgimento delle famiglie come riunioni, laboratori a tema, feste ma anche nell’attenzione agli spazi. Arredamenti, colori, disposizione dei materiali di gioco suddivisi in ceste e contenitori vogliono essere la cornice di un ambiente accogliente e motivante che favoriscono la comunicazione e lo scambio e sostengono lo sviluppo naturale delle potenzialità e competenze del bambino al quale viene proposta l’attività. A tale proposito l’equipe di lavoro all’interno di questi spazi utilizza strumenti narrativi, sensoriali tematici proposta dopo proposta rinnovando e stimolando in un continuum evolutivo 0-6, ogni spazio è ulteriormente descritto da una documentazione fotografica.Fin dai primi mesi di vita la scoperta sensoriale rappresenta per il bambino un canale preferenziale per comunicare, apprendere in una scoperta continua e significativa, nascono così spazi e strumenti di proposta di gioco, spesso realizzati dalle educatrici stesse con materiali di recupero

e naturali di tipo prevalentemente sensoriali: libri sensoriali raffiguranti con semplici immagini tattili e sonore, pannelli tattili fissati alla parete ad altezza bambino, tavolette tattili e sonore, un albero sonoro realizzato in legno delle dimensioni di circa un metro di altezza dal quale pendono a grappolini sonaglini, tappi metallici, legnetti ciascuno producente un suono diverso al suo movimento.Nasce così la proposta di un percorso che continuerà negli anni successivi evolvendosi con lo sviluppo del bambino per arrivare nella fascia di nido 12-36 ad una proposta più strutturata anch’essa legata alla programmazione educativa che ogni anno viene rinnovata e pensata per il gruppo sezione e che articola percorsi di narrazione e drammatizzazione di storie nel laboratorio teatrale e percorsi sensoriali e di scoperta e conoscenza dello spazio corporeo e fisico nella stanza di psicomotricità.Tali proposte vengono sostenute dall’utilizzo di strumenti narrativi realizzati dagli educatori spesso in collaborazione anche con le famiglie durante i laboratori di programmazione come

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scatole narranti a tema, Kamishibai (una particolare struttura di teatrino di origine giapponese), marionette, libri tattili, fatatrac (schede illustrate) che illustrano e drammatizzano una storia conosciuta dai bambini attraverso la lettura di un libro.Nella stanza di psicomotricità vengono allestiti percorsi tematici attraverso i quali i bambini passano dalla conoscenza del sé corporea allo sviluppo di una motricità coordinata e consapevole. L’ausilio di pedane tattili, materiali naturali, stoffe e moduli morbidi, specchi, fanno da cornice a delle esperienze significative che consentono al bambino di sperimentare con i propri tempi e le personali modalità in una situazione protetta ciò che naturalmente la quotidianità offre loro.Il percorso di continuità evolutiva prosegue alla scuola dell’Infanzia la quale seguendo i programmi ministeriali utilizza il laboratorio teatrale per attività di drammatizzazione delle storie con l’ausilio di strumenti quali la valigia narrativa, le ombre cinesi, lavagna luminosa e ambientazioni ricreate con stoffe e materiali di riciclo, durante le quali sono ormai i bambini stessi autonomi

nel condurre l’attività strutturata proposta attori protagonisti attivi di scenari immaginari.Nella Stanza di psicomotricità vengono invece realizzati percorsi strutturati con finalità di un progetto e periodicamente sostenute dalla presenza di un musicoterapeuta che collabora con il Centro Infanzia, volti al sostegno delle competenze del bambino per quanto concerne la coordinazione l’equilibrio la coscienza corporea attraverso proposte che si avvolgono della ritmica, musicale e corporea, dei giochi di luce, proiezioni video e strumenti audio visivi.Protagonisti dello spazio sono quindi fin dai primi mesi di vita i bambini che animano e danno vita agli ambienti del Centro Infanzia la Nave in un percorso evolutivo che promuova l’autonomia e la condivisione di esperienze che arricchiscano una loro crescita consapevole.

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Denominazione del servizioAsilo Nido Ravotin

Sede del servizioDruento

Cooperativa SocialeGiuliano Accomazzi

Aperto dal 2010, l’asilo nido comunale di Druento, è gestito dalla Cooperativa Giuliano Accomazzi di Torino, ospita fino a 52 bambini dai 3 ai 36 mesi. Dal

2011 è presente una sezione primavera. Il progetto educativo pone molta attenzione alla proposta di esperienze volte allo sviluppo e all’autonomia del bambino, alla sua socializzazione e al rafforzamento delle potenzialità cognitive, affettive, relazionali e alle esperienze di tipo ecologico.L’asilo è stato progettato e realizzato con materiali a basso impatto ambientale. La mensa è gestita internamente con cibi freschi e di stagione.L’asilo si trova vicino al centro del comune, è dotato di un ampio spazio verde dedicato ed attrezzato. Ciascuna sezione dispone di un’aula esterna per la

Spazio alla naturaUn atelier dove gli elementi naturali scatenano la fantasia dei bambini

GRUPPO COOPERATIVO

CGM

realizzazione di esperienze all’aperto.Il Nido, dunque, come un luogo in cui incontrarsi, conoscersi e costruire relazioni per bambini, genitori e nonni. I PROGETTI Vivere il nido come open space, è una proposta educativa che si ispira all’idea di “spazio naturale, aperto” che rivaluta il rapporto tra bambino e ambiente per favorire processi di scambio più ampi e più vari, educare alla scelta e favorire una socialità serena e aperta nei confronti dell’altro. Loris Malaguzzi

Esperienze naturaliIl cuore del Nido è un atelier aperto, che permette ai bambini di sperimentare di esplorare, di toccare,

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di annusare e di crescere attraverso esperienze.Da alcuni anni l’atelier si trasforma, l’equipe educativa propone mensilmente delle installazioni, stimolanti, varie, adatte all’esplorazione, capaci di mettere in gioco le competenze dei bambini, dove può crescere l’esperienza di sé e del mondo, dove l’educatore sostiene questa attitudine con un’attenta osservazione e sensibilità. La scelta metodologica nasce dagli stimoli che l’equipe ha avuto attraverso la formazione incentrata sulla figura di Emmi Pikler, la pediatra convinta fortemente che attraverso il gioco i bambini ci raccontano le loro sensazioni, il loro bisogno di autonomia o di protezione, le paure ed i desideri. Lei stessa sostiene: “Ogni bambino in condizione di sicurezza affettiva, quindi all’interno di una relazione significativa con un

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adulto di riferimento, è in grado di interessarsi al mondo esterno. L’apprendimento che un bambino realizza attraverso il gioco, ha una qualità che non è la stessa degli apprendimenti e delle abilità raggiunte attraverso sollecitazioni esterne. Compito dell’educatore è intrattenere una relazione sicura con il bambino mettendogli a disposizione un ambiente protetto e stimolante, senza interferire nella relazione con lui con interventi che hanno solo l’obiettivo di distrarlo dal suo essere operoso nel mondo con le proprie attitudini. Il bambino deve trovare da sé il suo equilibrio e non adattarsi a quello dell’adulto”. Collaboratrice attiva della dottoressa Pikler è Ute Strub che crea Strangut: cose portate dal mare, un atelier a Berlino, pensato per consentire ai bambini di giocare in libertà fornendo loro materiali naturali.Da qui il desiderio di giocare attraverso esperienze a contatto diretto con gli elementi della natura, che favoriscono un rapporto con il mondo circostante in una dimensione spontanea ed immediata. L’esperienza si è centrata su: · l’incontro con il mondo degli elementi naturali: un‘esplorazione che è fatta di foglie, terra, fiori, sassi, piccoli mondi animati, paglia, creta, sabbia. Educare a guardare con significato la meraviglia dei colori, la varietà delle qualità sensoriali, le trasformazioni legate al variare delle stagioni,

ma anche a rispettare la natura e a porsi in una prospettiva ecologica.

Esperienza naturale con la pagliaL’atelier è stato allestito con la paglia i bambini si avvicinano con curiosità e con entusiasmo e lo utilizzano in piena libertà. La paglia viene toccata, annusata, lanciata, frantumata, usata per riempire e svuotare.

Esperienza naturale con la sabbiaLa sabbia, elemento che scorre tra le mani come se fosse acqua, che si compatta sotto la pressione delle mani o dei piedi che si sgretola in granellini con un semplice gesto.I bambini la usano per riempire e svuotare recipienti. Osservano con attenzione come si comporta se la si lascia cadere lentamente da un contenitore ad un altro, vi affondano le mani per nasconderle e ritrovarle subito dopo. Per i bambini si trasforma simbolicamente in cibo, per questo usiamo nell’allestire lo spazio oggetti da cucina, pentole, cucchiai, mestoli oggetti affascinanti, facilmente trasportabili. Un piccolo museo nel quale è possibile inserire piccole e grandi conchiglie. Ma la sabbia ci ricorda anche un luogo caro ai bambini e agli adulti, il mare.

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Esperienza di gioco con l’argillaL’argilla è un materiale che si presta in maniera ideale a nutrire la curiosità, l’interesse di esplorare dei bambini. E’ il materiale plastico per eccellenza perché ha in sé tutti i connotati per consentire ai bambini una manipolazione libera da vincoli, in una produzione spontanea che consente modalità costruttive infinite. L’argilla è malleabile quando idratata e può essere facilmente lavorata con le mani. Nella sua manipolazione si scoprono gli attributi di questo materiale rispetto al peso, alla resistenza, al volume e le sue trasformazioni legate all’aggiunta di altri materiali come ad es. l’acqua e/o alle azioni di stringere, impastare, battere, appallottolare, spaccare, lisciare, schiacciare, e spalmare. L’argilla è informe, plastica, può quindi trasformarsi in qualcos’altro, è morbida, molto piacevole al tatto, soffice, animabile, può stimolare e suscitare immagini vive.Insieme all’argilla vengono messi a disposizione vari elementi naturali come sassolini, conchiglie, legnetti, pigne ecc, che permettono ai bambini di creare piccole installazioni.

Esperienza di gioco con il boscoL’Atelier si è trasformato in un bosco. Il profumo delle foglie, l’aroma emanato dalle pigne, il peso

di un piccolo frammento di tronco che si tenta di sollevare, un rametto usato come bastone, una scatola contenente chissà quali tesori, alcuni legnetti con i quali si finge di accendere un fuoco immaginario. Uno spazio “magico”, evocativo e caratterizzato da un ritmo non frenetico, nel quale l’esplorazione della nostra versione del bosco ha potuto prendere forma attraverso la fantasia inesauribile dei nostri bimbi che hanno saputo inventare attimi di gioco meravigliosi. La raccolta dei materiali ha coinvolto i bambini e le loro famiglie: ognuno ha portato il proprio contributo individuando un elemento naturale che, allo sguardo dei bambini, diventa reperto prezioso da osservare, interrogare, approfondire. L’allestimento progettato dalle educatrici, è stato curato quotidianamente e continuamente riaggiornato dopo le esperienze dei bambini, rendendo visibili le qualità estetiche e sensoriali di tutti i materiali: colori, forme, dimensioni e consistenze offerte al desiderio di conoscenza e relazione dei bambini.

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Denominazione del servizioNido dei Bimbi Nido Aziendale Gruppo Intesa Sanpaolo Firenze

Sede del servizioFirenze

Cooperativa SocialeCon.Opera

Il nido aziendale Gruppo Intesa S. Paolo è riservato ai figli dei dipendenti del gruppo Intesa San Paolo. Ad oggi sono in essere due convenzioni con il Comune di

Firenze e con la Regione Toscana per la riserva rispettivamente di 5 e 10 posti ai dipendenti dei due enti. L’asilo nido Aziendale è il primo asilo nido aziendale presente nel Comune di Firenze.È gestito in ATI dal Consorzio Con Opera e dal Consorzio CO&SO Firenze.

I PROGETTI Nella progettazione del Nido aziendale di Intesa San Paolo il Nido dei Bimbi siamo partiti dalla convinzione che l’ambiente nel quale ciascuno vive ed elabora la propria storia invia costantemente

informazioni, dati, che possono essere accettate o respinte, elaborate e trasformate dalla capacità di ognuno.L’ambiente quindi ha un ruolo fondamentale nel favorire lo sviluppo delle potenzialità del bambino: le cose, gli oggetti sono per lui interlocutori importanti che condizionano i suoi comportamenti, la qualità delle esperienze personali, motorie e relazionali.La costruzione dell’esperienza di sé, e di sé in mezzo agli altri, è alla base del lavoro di definizione e progettazione dello spazio concepito come setting di scambio, relazione, curiosità, scoperte, gioco.Anche lo spazio esterno come quello interno è stato il frutto di una elaborazione attenta agli indirizzi pedagogici del nido e alle esigenze di

Lo spazioun luogo di esperienza

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Se lo spazio sostiene la qualità del fare dei bambini. L’esperienza dei nidi Pan.

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motricità e scoperta che il bambino fa nel verde. Oggi giorno in particolare sono sempre meno le occasioni per i bambini più piccoli di vivere uno spazio verde senza paura e in totale sicurezza, per questo il nido assume anche un ruolo di primo approccio alla natura e ai suoi elementi: foglie, erba, fiori, alberi ecc..Gli elementi che abbiamo tenuto di conto per progettare lo spazio esterno sono stati: · La Bellezza come elemento di educazione e di accoglienza, da declinare in termini di scelta dei materiali e dei colori. Abbiamo privilegiato l’elemento legno e in generale i materiali naturali; · La qualità educativa e funzionale, lo spazio esterno è stato suddiviso in tre aree ben identificabili: una prima area dedicata al gioco simbolico e alla psicomotricità, una seconda area

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più piccola dedicata alle esperienze sensoriali e una terza area attrezzata per le attività didattiche all’esterno con un pergolato che fa ombra, sedie, tavoli e vasche per i travasi; · L’originalità e la gradevolezza estetica, perché gli esterni sono l’elemento di presentazione del nido. · Il giardino del nido inoltre presenta soltanto siepi, piante e fiori che i bambini possano mettere in bocca senza alcun rischio. E’ presente anche un piccolo circuito pavimentato per l’uso dei tricicli.

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Denominazione del servizioNido dei Bimbi Nido Aziendale Gruppo Intesa Sanpaolo Milano

Sede del servizioMilano

Cooperativa SocialeCon.Opera

l nido aziendale Nido dei Bimbi di via Clerici a Milano, aperto nel 2005, è stato il primo nido aziendale del gruppo Intesa San Paolo. Il nido ospita 48 bambini dai 12 ai 36 mesi,

tutti figli di dipendenti del gruppo ed è ubicato in un edificio direzionale nella zona centrale di Milano. Il nido è aperto dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 18. Le chiusure sono in funzione delle esigenze lavorative dei genitori. E’ gestito, fin dall’apertura da Età Insieme, Cooperativa sociale, che fornisce servizi educativi e socio- assistenziali a favore dell’infanzia, dei minori, delle famiglie.Per Eta’ Insieme l’asilo nido è un ambiente educativo, intenzionalmente e professionalmente strutturato, all’interno del quale il gruppo degli adulti opera affinche’ ogni bambino

Al nido c’e’ un posto per me

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trovi  la possibilità di crescere globalmente e armonicamente secondo i tempi, i ritmi e le esigenze proprie. Il rapporto tra la banca e la cooperativa si è consolidato nel tempo, grazie ad un servizio puntuale, di qualità e professionalità da parte del personale del nido.

I PROGETTI Nella riflessione sulla progettazione e programmazione dell’asilo nido, l’equipe educativa del nido tiene in considerazione le esigenze e i bisogni dei bambini: · il forte bisogno di accoglienza e sicurezza a livello emotivo-relazionale, · la consistente spinta verso l’altro, verso l’esplorazione e la conoscenza del mondo esterno.

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Se lo spazio sostiene la qualità del fare dei bambini. L’esperienza dei nidi Pan.

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E’ lo scopo che crea lo spazio Lo spazio educativo al nido e’ per noi:luogo di accoglienza, di cura, di crescita, luogo di bellezza, colmo di significato.

Luogo di accoglienza ’.. Benarrivati, benarrivato! Ti stavamo aspettando!’ Le famiglie, i genitori, i bambini, spesso, quando arrivano al nido si imbattono per la prima volta con l’istituzione educativa. Trovare un ambiente che permetta la relazione tra adulti, aiuta i genitori ad essere meno in ansia rispetto al pensiero di dover lasciare il proprio figlio in un luogo sconosciuto. I vari ambienti del nido sono pensati per accogliere queste preoccupazioni e questi pensieri delle mamme e dei papà:

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· lo spazio per il colloquio prevede un ufficio con un tavolo che rende meno formale l’impatto con chi si occuperà del proprio figlio, · lo spazio nell’ accoglienza permette di scambiare comunicazioni quotidiane con le educatrici ed avere brevi incontri con altri genitori, · lo spazio biblioteca, con sedute funzionali, dove con i propri figli o da soli è possibile consultare e decidere quale testo è di miglior lettura, · spazi da poter modificare per accogliere i momenti assembleari con i genitori, o per gli incontri con gli specialisti, o per i pomeriggi a tema, che permettono di creare momenti di socializzazione e di relazione tra le famiglie

‘ Fermati c’è uno spazio per te, puoi parlare con me con altre mamme e altri papà,… quando vieni a prendere il tuo bambino ti puoi fermare’. L’accoglienza è anche il luogo: delle comunicazioni precise, delle bacheche, dei primi avvisi preparati e posti con cura in uno spazio ben visibile. La cura della comunicazione permette di sentirsi accolti attesi, sicuri, certi e il valore emotivo viene garantito e sostenuto dalla relazione e dagli accordi tra gli adulti. (foto)

Per i bambini lo spazio che accoglie deve essere rassicurante, in modo che ognuno si senta atteso e incoraggiato all’incontro con gli altri. L’ambiente è luminoso, percorribile, raccolto, riconoscibile: nelle sale ci sono punti di riferimento stabili che aiutano all’orientamento e all’agio, dove i tempi e bisogni di ognuno sono accolti e sostenuti; il pianto, la gioia, vengono contenuti, compresi. Lo spazio accogliente permette al bambino di far suo l’ambiente, lo spazio: il corridoio luminoso, la sala blu che all’inizio della giornata accoglie i bambini più assonnati e successivamente si trasforma in uno spazio morbido e raccolto per accogliere i più piccoli; lo spazio del salone con il gioco del CHI C’E’ per permettere al bambino e al genitore di vivere il rituale dell’accoglienza, la sala gialla dove giocare, scoprire, fare e disfare, in tutta tranquillità.Lo spazio sconosciuto diventa conosciuto: accade per i genitori e i bambini e accade per le educatrici che incontrano uno spazio di pensieri emozioni situazioni nuove, incontrando i bambini e le famiglie nuove durante l’ambientamento.

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Luogo di cura La cura della persona, del proprio corpo, delle proprie cose, per permettere ad ogni bambino nella sua crescita individuale di legger cosa accade nei diversi momenti della giornata favorendo l’autonomia e la sicurezza di sé nelle attività di routine. fotoL’attenzione al rapporto educativo passa attraverso la cura dello spazio, dell’ambiente sia con i bambini - coinvolgendoli nei momenti di riordino dei giochi e dei materiali, degli effetti personali - sia dagli educatori ed operatori del nido. Perché ogni bambino è nel pensiero educativo dell’adulto.

Ogni bambino è unicoOrganizzare lo spazio è per quel bambino, per sostenerlo, per permettergli quella esperienza di crescita, nelle relazione e nelle scoperte, in modo da consentire ad ognuno una crescita serena, armonica, ogni gesto, ogni parola, devono essere concepite in uno spazio di dono, affettuoso, nutriente.

Luogo di crescitaSe lo spazio necessita di modifiche, l’attenzione dell’equipe educativa è quella di porre queste modifiche coinvolgendo dove possibile i bambini, perché non perdano la memoria orientativa e i loro riferimenti, il cambiamento è un importante fattore di crescita ma ad ognuno deve essere consentito di viverlo con i propri tempi.

Luogo di bellezza Il bello porta a sentirsi desiderati, voluti!la bellezza rimanda ad altro: al bisogno di essere amato insito in ciascuno di noi, bambini e adulti che partecipano alla vita del nido; al bisogno di scoprire, di crescere, scoperta e bellezza vanno di pari passo nella crescita dell’individuo.Nessuno può desiderare di crescere senza qualcosa per cui valga la pena…vivere la bellezza, aiuta ad aprirsi agli altri a non chiudersi, la bellezza non perché tutto è perfetto, ma perché mi stupisce mi fa guardare oltre…la bellezza è nella cura dei particolari, nell’ordine, nella pulizia e non solo.

Se lo spazio sostiene la qualità del fare dei bambini. L’esperienza dei nidi Pan.

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L’esperienza visiva e sonora che proponiamo ai bambini è fatta di immagini d’arte e stimoli sonori che possono creare un clima armonico, sereno, disteso. I giochi e materiali naturali sono pensati e proposti in modo che ciascuno possa scegliere da solo, possa scoprire fare, disfare, rifare, Lo spazio significativo è uno spazio che aiuta e sostiene quando accoglie tutte le relazioni, sensazioni, le potenzia, permette agli adulti e bambini di stare bene. Il lavoro in equipe e di formazione del gruppo educativo, costituito da 7 educatrici e dalla coordinatrice, permette che in ogni pensiero educativo ci sia la consapevolezza che crea un clima di protezione, dove i bambini possono vivere piacevoli sperimentazioni ed esperienze di vita in comune, per ciascuno in uno spazio di libertà di movimento, dentro un tempo e uno spazio fisico, emotivo, intellettivo che sia adulti sia i bambini possono prendersi. L’esplorazione dello spazio per acconsentire esperienze di crescita, non viene programmata solo per lo spazio interno ma anche per quello esterno al nido.Il nido ha due giardini esterni uno adiacente

all’entrata, utilizzato maggiormente dai genitori al momento dell’uscita dei bambini, uno sul retro del nido, maggiormente utilizzato durante la giornata. Qui i bambini possono fare un’esplorazione motoria spontanea, possono giocare e sperimentare, fare piccole scoperte, permettendo all’immaginazione di espandersi in nuovi confini e piaceri:I giochi d’ombra e di luce, il grande olmo, con le trasformazioni stagionali, le vasche per il giardinaggio e per la semina, i giochi per arrampicarsi…i giochi per l’acqua, la sabbiera e la piscina per le giornate calde.Il progetto per lo spazio esterno, nell’ottica di una sperimentazione di luoghi e spazi, prevede anche esperienze ai musei e alle strutture nelle zone adiacenti al nido che permetta a ciascuno un’esperienza di crescita. foto

Colmo di significato I legami rendono ognuno di noi per l’altro unico al mondo; la condizione prima, in senso logico e cronologico perché l’io possa costituirsi è che la persona sia un tu per qualcuno ( già nello spazio del grembo materno)

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Il primo rapporto io-tu è con l’io dei genitori e la nostra crescita poggia sull’essere riconosciuti stabilmente come un tu.

Io non ho senso se non ho qualcuno che mi chiama! Questo aspetto nel nostro pensiero educativo e’ fondante, questa è la grande sfida, che ciascun bambino possa sentirsi nel suo spazio un Tu per qualcuno, perché possa esprimere i propri passi di crescita così come la sua originalità ed unicità gli detta.

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Denominazione del servizioNido P.G. Frassati

Sede del servizioPaderno Franciacorta

Cooperativa SocialeCampus

Campus Società Cooperativa Sociale onlus da anni si impegna a valorizzare la famiglia, perché essa diventi protagonista attiva e consapevole del proprio ruolo

e del proprio valore, offrendole il sostegno di cui necessita per far fronte serenamente ai compiti di cura e di educazione dei figli. Tra gli obiettivi dell’asilo nido della Cooperativa Campus c’è quello di consentire alle famiglie modalità di cura dei figli al di fuori dell’ambiente familiare attraverso l’affidamento del proprio bambino a figure con competenza professionale diverse da quelle parentali, all’interno di un ambiente fatto a misura di bambino. Obiettivo ulteriore è quello di favorire lo sviluppo di una nuova socialità e di relazioni di mutuo aiuto fra i genitori, affinché il servizio possa

Il nido trova spazioquando l’ambiente prende forma dall’esperienza

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integrarsi in una rete di rapporti significativi fra le diverse agenzie educative e le associazioni di solidarietà familiare del territorio.

I PROGETTI Vivere e pensare lo spazioCampus S.C.S. Onlus, si impegna a sostenere la famiglia e dal 2004 concretizza la sua mission educativa attraverso l’avvio di asilo nido nel territorio bresciano. Di seguito portiamo l’esperienza del Nido P.G. Frassati di Paderno Franciacorta, in un edificio su due piani della Parrocchia “modellato” sulle esigenze dei bambini. Lo spazio, cosi come lo intendiamo noi, è LUOGO”PENSATO”! Lavorando coi piccoli, spesso si ha la percezione di “non far nulla”, ma è nel primo anno di vita che accadono più cose. Curando

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Se lo spazio sostiene la qualità del fare dei bambini. L’esperienza dei nidi Pan.

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l’ambiente, si risponde ad un bisogno dentro la dinamica del rapporto e lì si costruisce l’apertura a una nuova realtà. Ma non è solo il FARE dentro lo Spazio che è importante, ci si deve soffermare sull’ESSERE presente in un certo modo. Serve osservare per capire un comportamento, e quando il bambino fa un’esperienza soddisfacente, si muove di nuovo per farla riaccadere. Dentro questo Spazio che apparentemente è tutto un NON, vi è la nascita dell’IO. Diviene fondamentale starci e non stancarsi del RI-. Così il concetto Spazio assume nuove sfumature. Per questi motivi l’equipe si dedica all’ambiente, creando e ricreando, certa che il tempo passato al nido, sia voluto e faccia stare bene il bambino che lo abita. Testimonianza di queste convinzioni sono gli allestimenti in sezione, immagini che il bambino si diverte ad osservare

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e che variano di stagione in stagione (colori, materiali, sonagli rendono l’esperienza curiosa); le scale trasformate nell’ avventura da vivere con la mano di papà prima di entrare in sezione (disegni, fotografie dei bambini in azione, musiche rendono il percorso emozionante!); ed infine l’ascensore, mascherato nella Giraffa, con cartoncino giallo, macchie marroni di velluto, occhi che si muovono e tanto di palma, su cui i bambini non vedono l’ora di salire prima del riposino! Tutto rende lo Spazio LUOGO“VISSUTO dove crescere insieme, ricco e denso di significato.

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Denominazione del servizioNido dei Bimbi Nido aziendale Gruppo Intesa Sanpaolo Moncalieri Torino

Sede del servizioMoncalieri, Torino

Cooperativa SocialeAnimazione Valdocco

Il Nido dei Bimbi di Moncalieri è un Asilo Nido Aziendale dedicato ai figli dei dipendenti del Gruppo Intesa San Paolo, accoglie 60 bambini dai 6 ai 36 mesi. Da

sempre l’Asilo Nido si avvale della progettazione congiunta fra la Cooperativa Animazione Valdocco e l’Ufficio Servizi Generali della Banca, nell’ottica della co-progettazione che ha come pilastro la centralità del bambino e della sua famiglia.L’attività pedagogica dell’équipe educativa parte da un pensiero educativo condiviso che si fonda su alcuni principi cardine: · l’ascolto del bambino come mezzo e scopo attorno cui si costruiscono i processi comunicativi e di apprendimento e necessitano, pertanto, di una partecipazione e di un coinvolgimento attivo

Il Progetto “A porte Aperte”lo spazio del nido come contenitore e contenuto della memoria dell’esperienza Lo spazio è come un acquario nel quale si riflettono i pensieri, i valori, le attitudini di chi lo progetta e di chi lo abita”

Loris Malaguzzi

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delle famiglie; · la famiglia vista come alleata irrinunciabile; · la formazione permanente degli educatori. Il sapere si evolve costantemente attraverso la relazione ed il confronto con gli altri educatori che operano in altri Asili Nido; · la valorizzazione dei molteplici linguaggi dei bambini. Il progetto pedagogico si fonda sull’obiettivo di valorizzare i diversi linguaggi (verbale, grafico, espressivo, corporeo, musicale,…) che il bambino, dalla nascita, possiede; · la comunicazione autentica e trasparente. La documentazione delle esperienze, permette di dare trasparenza e visibilità ai percorsi, ai progressi, alle conquiste dei singoli bambini e del gruppo.

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I PROGETTI Il bambino è un soggetto attivo e competente, quindi la funzione principale di un servizio educativo è favorirne e facilitarne i processi di sviluppo individuali, sociali e dell’apprendimento (cognitivi, emotivi, corporei e relazionali). Il ruolo dell’educatore non si caratterizza nel trasmettere conoscenze e saperi, ma nel promuove esperienze di adattamento ad una realtà contemporaneamente stimolante e rassicurante; il bambino non deve semplicisticamente acquisire capacità, ma arrivare ad una maturazione ampia della personalità, come diretta conseguenza di un’esperienza complessiva di assimilazione e di accomodamento alla realtà.Rilevante è, dunque, l’attività di movimento del bambino, quindi come occupa lo spazio, la sua capacità di percorrerlo da solo o con l’aiuto di

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altri, la capacità e l’intenzione di modificarlo ed interpretarlo. E’ necessario anche nel Nido pensare lo spazio come flessibile, differenziato e contemporaneamente unitario: tre aspetti che possono conciliarsi, ma anche avere ambiti di specificità ben distinti in funzione dell’età e delle esigenze dei bambini. Riflettere su come lo spazio è organizzato e strutturato (sia per quello che contiene sia per le presenze ed i tempi che esso consente) ha permesso al gruppo di lavoro di definire il progetto “a porte aperte”.Finalità: lo spazio come luogo da “abitare” L’équipe educativa ha caratterizzato lo stile di lavoro con il termine “progettualità”, pensando ed organizzando il contesto nido nei suoi aspetti strutturali (con il termine “strutturale” si fa riferimento alla suddivisione e all’organizzazione degli spazi (interni ed esterni), degli arredi e alla predisposizione dei materiali) e relazionali (con il termine “relazionale” s’intende il rapporto adulto-bambino; adulto-gruppo di bambini, bambino-bambino; adulto-adulto).Dall’esperienza è emerso che lo spazio può favorire lo sviluppo ed il diversificarsi dell’identità di ogni bambino, soprattutto attraverso l’osservazione degli altri (bambini e adulti di riferimento) e la relazione con gli altri.L’équipe educativa si è chiesta come mettere in pratica uno stile educativo che facilitasse l’incontro con gli altri bambini e con gli educatori

delle altre sezioni; uno stile che marcasse come apprezzabile tale incontro e che potesse favorire la collaborazione tra bambini di diverse età.

Da queste considerazioni è nato il progetto: A Porte Aperte.Obiettivi · Riorganizzare gli spazi interni per creare un contesto che possa rispondere alla duplice esigenza di rassicurare e d’esplorare, allargando le autonomie dei bambini ed i contesti d’apprendimento. · Creare un ambiente nel quale lo spazio personale convive con quello degli altri abitanti della propria sezione e del nido nella sua totalità, in una sorta di equilibrio continuamente in via di definizione. · Favorire la conoscenza e l’esplorazione del nido nella sua totalità. · Favorire la libertà di movimento e di scelta dell’attività da parte dei bambini. · Favorire la scelta della durata dell’attività intrapresa. · Ridurre la conflittualità tra bambini. · Aumentare le opportunità relazionali ed esperienziali. · Condividere il progetto con le famiglie.

Metodologia ed azioni intrapreseIl Nido era originariamente concepito per la suddivisione in quattro sezioni autonome: a parte

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il corridoio ed il giardino non esistevano spazi comuni. Da subito l’esigenza è stata quella di creare un contesto più ampio ed integrato tra i vari gruppi-sezione. Il primo passo è stato quello di orientarsi verso l’organizzazione delle sezioni secondo il criterio della verticalità, anche per rispondere in maniera più flessibile ed efficace alle domande d’iscrizione delle famiglie. Ogni gruppo verticale ha una sezione di riferimento, cercando di creare familiarità con tutti gli altri spazi del Nido: le sezioni e gli spazi comuni (la sala pittura, la sala del gioco simbolico, la piscina delle palline, lo spazio biblioteca ed il giardino). Il secondo passo ha riguardato l’organizzazione delle attività prevedendo, per tre giorni alla settimana gli spazi “a porte aperte” e, per due, gli atelier (gli atelier hanno coinvolto gruppi stabili di sette bambini delle diverse sezioni; hanno avuto una durata media di quattro incontri, condotti da due educatrici, si sono svolti negli spazi interni ed esterni del Nido. A titolo esemplificativo citiamo l’atelier di yoga, di musica, di giochi-motori, di cucina e di cura dell’orto).Durante la mattina le porte delle sezioni si aprono ed i bambini sono liberi di andare a sperimentare i giochi e le attività all’interno del Nido.Gli spazi utilizzati sono: il corridoio con proposte che stimolano prevalentemente le abilità motorio-corporee (giochi di movimento, gioco euristico,danze,…), la stanza del gioco simbolico

suddivisa in quattro angoli (il mercato, la zona lavoro – l’ufficio di mamma e/o di papà ed il banco lavoro con martelli, cacciaviti,…- la casa con la cucina, la camera da letto di mamma e di papà, quella dei bambini e la lavanderia), la stanza della pittura, la stanza con la vasca delle palline e la biblioteca. Ogni contesto è stato gestito da un educatore, con funzione d’organizzazione, presidio e documentazione dello svolgimento dell’attività.Il terzo passo ha previsto il coinvolgimento delle famiglie attraverso le riunioni di sezione, durante le quali è stato illustrato il progetto specifico e, contemporaneamente, sono state accolte le proposte dei genitori.

Verifica e valutazioneQuotidianamente, durante lo svolgersi dell’esperienza educativa gli educatori di riferimento dello spazio hanno documentato l’esperienza mediante il supporto di un quaderno1 e delle fotografie.Il materiale raccolto ha avuto una triplice funzione: · raccontare ai genitori che cosa avesse scelto il proprio figlio, come e con chi vi avesse partecipato; · rielaborare in équipe le diverse proposte educative; · riprogettare l’organizzazione dello spazio e delle attività.

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Denominazione del servizioAsili Nido La Giostra

Sede del servizioPotenza

Cooperativa SocialeLa Giostra 2000

ASILO NIDO: Asili nido “La Giostra” di Via Adriatico (n. 40 bambini), Via delle Acacie (n. 36 bambini) e Via Perugia (n. 30 bambini) – Potenza, accolgono bambini da 3 mesi a

3 anni. Il servizio è aperto dal lunedì al sabato, dalle 7,30 alle 14,30, pasti preparati in loco (cucine attrezzate e a norma HACCP), dal 15 settembre al 30 giugno.La Cooperativa La Giostra 2000 ha inaugurato la gestione del suo primo nido nell’aprile del 1993, grazie ad un contratto con l’amministrazione comunale. Il primo nido è sorto proprio nella sede di un vecchio nido comunale, uno dei 5 presenti nella città, ma tutti chiusi dopo pochi anni di funzionamento. Nel 2003 al primo nido è stato affiancato un secondo nido, con contratti

Un nido per crescerespazi di vita, esperienze ed emozioni

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di affidamento a seguito di espletamento di gara d’appalto, e il terzo nido nel 2006 dopo altra gara d’appalto. Dal 2011 la Cooperativa, oltre a gestire i tre nidi comunali sul territorio cittadino ( tre dei cinque totali) è stata individuata da un’importante società della regione, per la realizzazione di un nido aziendale, con retta quasi totalmente a carico della stessa (solo una piccola parte è corrisposta dalle famiglie).Nei nidi comunali le rette sono pagate in parte dalle famiglie (secondo ISEE) e per la restante parte dall’Amministrazione.

I PROGETTI Nel nostro nido l’ambiente e’ pensato come parte integrante del progetto educativo ed e’ definito “ambiente educatore” essendo:

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Se lo spazio sostiene la qualità del fare dei bambini. L’esperienza dei nidi Pan.

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· accessibile ai bambini, i giochi sono messi a loro disposizione; · accogliente, arredato come una casa e caratterizzato da spazi che sollecitano lo sviluppo dell’autonomia; · connotato, i vari angoli e le stanze sono pensate e arredate in modo che i bambini riconoscano le diverse attività che vi si possono svolgere; · stimolante, arredi, giochi, attrezzature e materiali sollecitano la creatività, la curiosità e l’autonomia.

Lo spazio induce la la coppia genitore-bambino ad entrare, contribuisce a sostenere il processo di affidamento che il genitore compie verso l’educatrice, rinvia al bambino il piacere di un’esperienza che lo aiuta a sostenere la fatica della separazione. A questo proposito abbiamo curato con attenzione gli spazi di “passaggio”

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(porta, corridoio, atrio e accettazione) che rappresentano un sorta di carta di identità del nido e che assumono un significato particolare per il bambino nella fase dell’ambientamento: arredi, materiali, colori, oggetti e messaggi si accordano in un’insieme armonico che rimanda ai concetti di accoglienza e affidabilità. Questi spazi nel loro insieme costituiscono un percorso che porta alle varie zone del nido, ossia alle aree di vita del gruppo dei bambini. E’ in questo passaggio che bambino e genitore elaborano e, contemporaneamente, agiscono insieme i modi del distacco (rituali, saluti, piccoli racconti su cosa si troverà in sezione, oggetti che aiutano ecc.)Gli spazi del nido si caratterizzano per i centri di interesse ben definiti e disposti, che consentono ai bambini di dirigere la loro attenzione e i loro interessi verso proposte che possono valorizzare le curiosità e le disponibilità individuali, con la possibilità di ritrovarsi in piccoli gruppi: · lettura, comunicazione, narrazione; · psicomotricità; · sperimentazione del colore e pittura; · travasi, giardinaggio e manipolazione; · giochi tranquilli, costruzioni, incastri, gioco euristico; · gioco simbolico (cucina, casa, parrucchiera), travestimenti; · teatro, drammatizzazione, burattini.

Lo spazio ingresso-uscita, è l’ambiente che funge

da passaggio tra esterno/interno, da filtro tra la dimensione “casa” e il nido. È arredato da panche per agevolare il cambio di indumenti, armadietti personalizzati, una bacheca dove vengono esposte le informazioni principali sul nido (articolazione della giornata, composizione dei gruppi ed educatrici di riferimento, menù settimanale, attività e proposte “particolari”, informazioni del “Comitato di indirizzo e controllo”), una mini-libreria. L’intendo è quello di favorire la conoscenza e la comprensione del servizio, gli scambi tra genitori, che si possono fermare per qualche momento all’ingresso ed all’uscita, nonché di agevolare la transizione dalla famiglia al nido e viceversa che rispetti i tempi del bambino; Gli spazi del nido si caratterizzano per i centri di interesse ben definiti e disposti, che consentono ai bambini di dirigere la loro attenzione e i loro interessi verso proposte che possono valorizzare le curiosità e le disponibilità individuali, con la possibilità di ritrovarsi in piccoli gruppi.Ogni spazio è connotato dalla leggibilità della destinazione d’uso, con strumenti, attrezzi, oggetti che riportano in modo chiaro e inequivocabile alle attività che vi si svolgono.I diversi ambienti sono delimitati da mobili bassi con comparti a giorno, parti con cassetti e parti con sportelli, e dalle diverse attrezzature per le esperienze ludiche e motorie; specificamente: la zona morbida (materassi ricoperti di stoffa o

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moquette con cuscini di varie dimensioni) dove i bambini possono rilassarsi, giocare con materiali proposti, ascoltare il racconto e la lettura di storie brevi; la zona delle immagini a parete con tasche per i primi libri; la zona tana e cucù; la stanza della psicomotricità caratterizzata dalla presenza di moduli, ponte, scivolo “tunnel” e piscina con palline ecc. per realizzare percorsi motori; lo spazio dedicato ai giochi di costruzione ed incastro, l’angolo della pittura con la presenza anche di tavoli, per i primi “pasticciamenti” con i colori ( prima naturali – gli alimenti - e via via quelli a tempera con l’uso di pennelli di forme diverse.E poi ancora lo spazio dedicato ai travasi e alla manipolazione, con l’uso di materiali naturali e di varie forme e consistenza, per la sperimentazione degli oggetti e lo sviluppo sensoriale.Lo spazio dei giochi simbolici quali la casa della bambola (casetta dotata di porte e finestre con tendine, culla e fasciatoio per il cambio), il gioco della cucina, con fornelli, forno, lavandino, stoviglie e barattoli che permettono al bambino la sperimentazione di ruoli diversi, di calarsi nei panni degli adulti, di immaginare e ripetere il loro linguaggio e le movenze, strutturando nel contempo la propria identità; Il gioco del dottore, il gioco del meccanico, lo spazio dei travestimenti, con abiti, scarpe e cappelli, il teatrino dei burattini, per le prime semplici drammatizzazioni.Nel corso dell’anno educativo i bambini per

gruppi eterogenei e rispettando le empatie che naturalmente si sono create, partecipano per gruppi alle attività organizzate nei vari spazi, e nei quali le educatrici si alternano.Spazio per il pranzo, presente in vari ambienti del nido per consentire anche a quest’attività, sebbene di routine, di essere svolta per piccoli gruppi e attrezzata per consentire tre diverse modalità di consumazione del pasto: il bambino che, prima dello svezzamento, mangia in un momento individuale con l’adulto; uno, due o tre bambini piccoli che mangiano al tavolo con un adulto; il gruppo dei medi e grandi che mangiano al tavolo basso con relativa seggiola.I bambini giocano al “cameriere” collaborando nella sistemazione e risistemazione dell’occorrente per i tavoli; quest’attività è molto importante ai fini dell’autonomia e anche per un primo piccolo tentativo di responsabilizzazione.Lo spazio per l’igiene è organizzato in modo tale da accogliere e valorizzare l’evoluzione delle abitudini dei bambini (dal pannolino alla prova del vasino) e l’iniziativa e la partecipazione nella cura del proprio corpo. Dispone di vasini, piccoli lavabi e bagno con doccetta. È inoltre dotato di mobile fasciatoio con scaletta per favorire l’autonomia.

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Denominazione del servizioAsilo Nido l’Arca dei bebè

Sede del servizioPregnana Milanese

Cooperativa SocialeKoinè

Una villetta immersa nelverde, in una zona residenzialedi Pregnana Milanese, una casa privata sequestrata alla mafia che si trasforma in un nido, un nido

che diventa casa della comunità territoriale ogni giorno…L’Amministrazione Comunale, dopo un’indagine per raccogliere il reale bisogno del territorio, avvia uno studio di fattibilità volto a valutare la trasformazione della casa in nido e immediatamente dopo la fase progettuale si è avviata la riconversione degli spazi.Il metodo di lavoro è stato di progettazione congiunta: si è costituita infatti, una equipe composta dall’Assessore ai Servizi Sociali, dal Sindaco, dalle responsabili degli uffici di

Una casa per nidogli spazi si raccontano

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competenza delSettore Tecnico e del Settore Socio-Culturale e consulenti esterni.Nasce così il centro di servizi alla prima infanzia “Arca dei Bebè” dove hanno sede: l’asilo nido inaugurato il 13 dicembre 2003 e dedicato ad accogliere 29 bambini da sei mesi a tre anni; lo Spazio Famiglia già attivo in un altro stabile del comune e trasferito nella nuova sede nella primavera 2004; e il gruppo gioco inaugurato nella primavera del 2004 . La gestione dei servizi dal 2003 è affidata a Koinè Cooperativa Sociale Onlus di Novate Milanese (MI).

I PROGETTILo Spazio è un tema centrale nello sviluppo, avvio e gestione dei servizi che si trovano all’interno della struttura, in primis il Nido.

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Se lo spazio sostiene la qualità del fare dei bambini. L’esperienza dei nidi Pan.

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La fase di progettazione si è presentata subito come una sfida complessa.L’edificio era su due livelli e al suo interno vierano ulteriori dislivelli con gradini: la villetta eratrasformabile utilmente in Nido? Lo spazio adattoa una famiglia sarebbe stato trasformabile in unapur piccola comunità? E il costo necessario allatrasformazione sarebbe stato giustificato? Una stretta collaborazione tra Sindaco, Assessore, responsabili degli Uffici Comunali, tecnici dell’Asl territoriale e progettisti ha consentito di superare i primi vincoli strutturali: si è ottenuto il consenso per collocare la cucina nel piano seminterrato, è stato spostatol’ingressoin corrispondenza del garage.Il nuovo ingresso è diventato lo“spazio cerniera” del progetto: da qui la rampa per facilitare l’accesso

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alle persone con disabilità, l’ingresso dell’ asilo nido e quello dei servizi “corolla” Spazio Famiglie e Gruppo Gioco. E’ stato necessario prevedere inoltre un’integrazione di spazi indipendenti ed accessi diretti anche dall’esterno per poter gestire orari e necessitàdiverse dei servizi senza sovrapposizioni dei diversi gruppi diutenti. E’ lecito domandarsi se la scommessa fatta dall’Amministrazione Comunale sia stata vinta: in particolare questa villetta è divenuta nel tempo una “comunità”? Come vivono i bambini questi spazi che richiamano una casa? E il gruppo di lavoro (educatrici, cuoca e il personale ausiliario)? Durante un incontro pubblico organizzato per festeggiare il primo decennio di vita dei servizi, sono stati presentati alcuni dati: l’Arca dei Bebè ha accolto dal 2004 al 2014, 448 bambini (217 bambini al Nido, 169 allo Spazio Famiglia e149 al Gruppo Gioco).Le famiglie iscritte nel corso di questi anni hanno aderito a più servizi: il 74% delle famiglie ha iniziato a frequentare lo SpazioFamiglia per poi iscrivere il proprio bambino al Gruppo Gioco; il 17% degli iscritti dello Spazio Famiglia ha scelto poi un’

iscrizione al a Nido; il 6% è passato dal servizio Gruppo Gioco al Nido e il 2% ha fatto la scelta inversa mentre l’ 1% dal Nido ha poi aderito allo Spazio Famiglia. Complessivamente 15 bambini hanno vissuto tutti e tre i servizi. Così racconta Margherita Salvadori, psicopedagogista consulenteper l’Amministrazione Comunale del lavoro di riprogettazione e conversione dell’ edificio: “Alla prima visita mi è subito sembrato uno spazio molto adatto: gli spazi contenuti, divisi chiaramente in zona giorno e in zona notte, facevano subito pensare alla facilità di orientarsi per i bambini; il portico, collegato direttamente alla cucina e al soggiorno, con il giardino costituiva una zona riparata dove giocare anche d’inverno e pranzare fuori nelle mezze stagioni; e il giardino fitto di piante e cespugli vari e colorati erano una zona ideale per giocare all’esterno. Insomma, le caratteristiche dello spazio progettato per una famiglia sembravano prestarsi molto bene a ospitare bambini molto piccoli e adulti che si occupano di loro. La tavernetta nel seminterrato poi, completa di cucina e di camino, sembrava il luogo ideale per un Centro per bambini e famiglie.”

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E così è stato perchè i bambini si muovono con facilità negli ambienti interni che richiamano fortementela casa, si orientano con naturalezza neglispazi di gioco allestiti a loro misura apprezzano i dislivelli naturali offerti dalla struttura: la rampa interna è una divertente pista per giocare con le macchine, i gradini consentono di misurarsi con apprendimenti sempre diversi, il piccolo lavello in cucina facilita percorsi di autonomia e collaborazione. Più impegnativo è stato il percorso di adattamento delle educatrici, inizialmente disorientate perché non abituate a lavorarein una struttura così particolare, con finiture e spazi interni nonsolite per i servizi alla prima infanzia (marmi e gradini, finestroni senza imposte, corridoi). Koinè infine, condividendo il pensiero dell’Amministrazione Comunale di restituire alla cittadinanza “Il bene”, realizza da qualche anno il Progetto “Incontriamoci all’Arca”:proposte ludico-creative per bambini eadulti e feste di compleanno. Proprio al termine diuna festa di compleanno è stata raccolta la voce diun bambino invitato che dice: “Sai mamma, la casa di XXX è davvero bella: sembra proprio un nido!”

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