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SCUOLA SUPERIORE DI COMMERCIO FONDAZIONE REVO LTELLA IN TRIE S 'l'E ANNO SCOLASTICO 1890-91 T RIESTE TI POGRA FIA GIOVANN I HALJ< :STRA 1891

SCUOLA SUPERIORE COMMERCIO · non è finita di vivere, ... poi é canone incerto di cortesia internazionale e solo ai nostri giorni ... ·ma giusta la scuola positiva come

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SCUOLA SUPERIORE DI

COMMERCIO

FONDAZIONE REVO L TELLA

IN

TRIE S'l'E

ANNO SCOLASTICO 1890-91

T RIESTE TI POGRA FIA GIOVANN I HALJ<:STRA

1891

Editrice: l'Istituzione fon d. Revoltella.

PROLUSIONE

La evoluzione nel diritto.

<<La storia è pa1·le organicn di ogni studio e in essa ornai vanno cercate le cause dell'oggi e le preparnzioni del domani.>l

'l'1u~zzA ttA·ntich·itù e moden~it(i,n,

Se il domandare quali siena i lineamenti di una disciplina, di cui ~i incomincia lo studio, è sempre un quesito legittimo, esso parrà addirittura necessar io, quando si tratti del diritto, che non e facile a distinguere con sicurezza in mezzo al labirinto delle definizioni create dalle varie scuole filosofiche.

Ed ecco perché, nel fare quest' anno la mia prima lezione, io mi sia proposto ùi fermarmi, al di là del solito, a segnare i limiti del campo, nel quale è circoscritta la scienza del diritto.

Ma per scoprire meglio quei limiti, noi ci dovremo attenere nelle nostre indagini a quel metodo positivo, che è ot·mai imposto, a chiunque voglia studiare con profitto, dall'universale movimento delle scienze.

Incominciato - come scrive Giuseppe C:m·!t· - con la pre­valenza recisa degli studi fisici e naturali, che nello spazio di pochi lustri è sotlentrata alla prevalenza soverchia delle speculazioni meta­fisiche e ideali, quel movimento si è venuto propagando sempre più ed estendendo eziandio agli studi sociali, nel seno dei quali si veri­fica, ad occhio veggente, una trasformazione profonda.

Un nuovo concetto, distruttore del raziona lismo passato, si è messo nelle scienze sociali e quello spirito di osservazione che era un tempo circoscritto agli studi fisici e naturali è penetrato anche

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nelle scienze che riguardano l' uomo e ne ha JI)Utato e ringiovanito il metodo e l' indirizzo.

Sicché, senza timore di andare in conclusioni erronee o af­frettate, si può asserire, che le scienze sociali si vanno oggi acco­stando sempre più, sia nel modo della loro trattazione sia nelle dot­trine, alla scienza degli organismi.

n razionalismo tradizionale, coi suoi concetti a priori, con la sua onnipotenza della ragione, col suo disprezzo dei fatti, cedette luogo, dopo lunga signoria, alla scienza e alle leggi inesorabili del vero; la storia, abbandonate le nebulose regioni, nelle quali l' aveva portata la filosofia, e spezzato l'ingannevole prisma di preconcetti si­stemi, si è posta sul terreno dei fatti, che essa cerca e interroga con scettica indifferenza e dalla costanza dei fatti nella vita della umanità deduce le leggi che ne governano il cammino ; e al diritto naturale, che derivava le leggi della convivenza dal puro ragionare dell' uomo, è sottentrata la filosofia del diritto, la quale c' insegna, che il diritto non è arte della ragione, come Socrate voleva fosse la giustizia, e non esce dalle premesse di un sillogismo, ma ram" polla anch'esso dai fatti, le cui leggi non v' ha virtù di sillogismo che possa mutare, ed è fenomeno sociale, che si atteggia e si tem­pera secondo la efficacia delle condizioni esterne, che diversamente lo imprimono, fenomeno in cui si rivelano e si rispecchiano, fedel­mente e con· intime attinenze, le necessità dei fatti sociali e la co­scienza del popolo e deve quindi mutare, di mano in mano che attraYerso allo spazio e al tempo si mutano quei fatti e quella co­scienza.

E a questa rivoluzione intellettuale del nostro secolo, fatta dal positivismo scientifico, è dovuta, fra le altre conquiste, la ardita e feconda ipotesi della unità dell'essere e della conseguente intima connessione delle leggi fisiche e storiche, ipotesi, che quantunque sia ancora lontana dalla certezza e la esperienza non approdi, per ora; che a una parte delle cose, nondimeno, in quella parte già disco­verta, è confermata da tutte le scienze moderne.

Secondo questa ipotesi le medesime leggi dominano dapper­tutto e ciò che è vero del mondo fisico è pur vero del mondo mo­rale, salvo che il variare della materia, cui si applica la legge, necessariamente ne modifica e ne spiritualizza le manifestazioni .

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E però la grande legge della evoluzione, come la chiama Her­bert Spmcn·, è per diventare legge universale e già non governa più soltanto- la natura, ma noi cominciamo a discoprirla pur nel mondo morale e la storia e il diritto e la ragione e la coscienza ne sono dominati.

E se nella natura non vi hanno più specie stabili, ma tutto diventa e si trasforma, per una immensa cospirazione di cause ed effetti e con vicenda infinitamente variata di successioni, anche il cammino della rozza umana, dall' uomo preistorico a noi, non è che un succedersi non interrotto di trasformazioni, le quali, compiute attraverso alle tragiche battaglie della storia e spesso in mezzo a morti e a ruine di popoli spariti, spingono la umanità incessante­mente · a sempre più alti destini.

E forse · verrà giorno, lontano è vero da noi secoli e secoli, in cui la superba fauna umana, che si crede oggi evoluzione ultima della vita, diventerà. pur essa, come nota argutamente l' Ardigò, una fauna fossile, sulla quale eserciterassi per 01.io la curiosità dei ven­turi, non diversamente dal plesiosauro dell' epoca giurese, che oggi ·si giace geppellito negli ipogei fossili insieme coi suoi molluschi e zoofiti, con le sue felei e cicadee.

E lo stesso dicasi del diritto, della scien1.a, dell'arte, della co­scienza, in cui a ogni stagione del tempo, ben dice il T?·ezza, si compendia e s' infutura la esperienza dei secoli precedenti.

ln questa onda perpetua del tempo, che mai non ha posa, la vita che si vive oggi è collegata con la vita passata, che per ciò non è finita di vivere, ma è sentita ancora nella nostra, come questa si collega con quella che si vivrà domani e sarit sentita dalle generazioni che seguiranno, sicché ben a ragione nola il Bot~glti. che la storia della civiltà può dirsi un continuo ricambiare ai ne­poti il dono ricevuto dai padri.

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Ma a seguire la evoluzione del diritto ci vor1·ebbero addirittura volumi e volumi, non essendovi un solo istituto giuridico, che non sia uscito da una lunga elaborazione antel'iore.

Mi basti quindi accennare brevemente e a caso ad alcuni dei più importanti istituti.

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La relaeio11e dd figliuolo rol padre, cardine della odierna fa­miglia, non sorge di un tratto nella storia del diritto, ma dalla barbarie primitiva, nella quale manca ogni vincolo, si passa prima a uno stato intermedio, nel quale la famiglia s' incomincia bensì a formare, ma i connubi non essendo ancora certi , essa si fonda sol­tanto sulla relazione sicura e indubitata del figliuolo con la madre e il vincolo della famiglia è il matriarcato.

E cosi la proprietà, da prima non conosciuta, incomincia con essere proprietà collettiva della comunità o del villaggio, poi diventa proprietà di famiglia, e solo infine proprietà individuale o privata, e sono sempre le condizioni economiche e lo stato della civiltà che determinano lo svolgimento.

Infatti se l'uomo primitivo delle caverne poteva vivere .senza proprietà e se alla pastorizia vagante bastava la proprietà collettiva e all' ordinamento politico della famiglia antica rispondeva la pro­prietà di famiglia, l' agricoltura intensiva invece, lo sviluppo dell'in- . dividuo e tutte le altre cause, molte e complesse, che generarono il progresso, vollero che la proprietà fosse individuale o privata. E la proprietà individuale o privata è diventata l' istituto di tutti i po­poli civili, su cui tutta la civiltà è fondata. Che se l' istituto della espropriazione e i pascoli comunali e le varie limitazioni imposte alla proprietà privata dall' interesse generale ci ricordano ancora la pro­prietà collettiva e se la successione necessaria si fouda sulla proprietà di famiglia, noi dobbiamo considerare che anche nel mondo organico, prova l' embriologia, infinite volte in uno stato superiore delta evo­luzione noi troviamo le traccie e la memoria degli stati inferiori dei quali la evoluzione si è fatta via.

li diritto di obbligaeio11e è da principio vincolo personale, che occorre tra due persone e non è capace di passare in altri. Il non pagare un debito è offesa, la coazione è personale e ha tutto l'aspetto di una vendetta privata, di cui mi pare di vedere le traccie nell'ar­resto per debiti durato sino a pochi anni . fa. Ma i romani vi tolsero questo elemento intimo e convertirono la obbligazione personale in un obbligo patrirnoniale. Tuttavia il vincolo mantenne ancora tanto oolore personale da non poter passare in a ltri e fu soltanto nel me­dio evo, che continuando. la evoluzione di questo diritto, l'elemento economico ha soprafatt.o il personale. La obbligazione si stacca dalle persone, fra le quali è occorsa, il credito diventa una forma di bene

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economico e si alien'a con la cessione e piì1 tardi col gi ro ed ultima evoluzione sorgono i titoli al portatore, in cui manca an·atto un determinato creditore. Persino ·il linguaggio della legge se ne risente e con una improprietà quasi voluta i titoli si fanno oggetto di pro­prietà, come se si trattasse di un hene ~conomi r.o qualunque e si volesse ril evare quanto poco del primitivo elemento personale sia oggi r imasto nelle obbli·gazioni e quanto preponderante vi sia invece l' elemento economico.

I co11tratti che non esistono nella primitiva società, perchè non occorrono alla famiglia autonoma, sorgono lentamente con la evo­luzione della proprietà individuale e priYata e con la libertà dell' in­dividuo e si moltiplicano col moltiplicarsi degli scambi di cose e di servizi.

Le fomu, nei popoli primitivi, addirittura sostituiscono gl ' in­stituti , cosi chè il diritto non esiste, se non è posto in essere con la forma, forse perché gli uomini, nel loro primo aggregarsi, avevano bisogno di segni che colpissero i loro sensi, non sapendo ancora salire alle astrazioni e ai concetti, come i selvaggi moderni che non arrivano a capire un numero maggiore delle dieei dita delle loro mani, perché esso supera la estensione dei loro sensi, come il fan ciullo che tocca con la mano per comprendere. E da principio le

, forme sono atti veri. Ma, di mano in mano che l' uomo progredisce, agli atti veri subentrano gli atti simbolici, al formalismo degli atti quello delle parole, a questo, ultima evoluzione, la libertà della forma, temperata soltanto, in pochi casi, per necessitit sociale dalla solen­ni tà dell' atto pubblico.

E quale via non ha percorso il dirilln 11ei t·npporti tra popolo e popolo 1 Lo straniero è dapprima nemico e fuori della legge: poi a mitigare·la durezza di questo principio, nella civilissima Grecia, egli è protetto dal re; indi egli è soggetto all a legge territoriale : infi ne prevale la legge nazionale. Ma la evoluzione con ciò non è ancora compiuta, imperocchè il rispetto della legge nazionale è da prima fatto dipendere dalla ingiusta e irrazionale cond izione della recipro­cità, poi é canone incerto di cortesia internazionale e solo ai nostri giorni esso diventa dovere e si va formando, gloriosa conquista del pensiero giuridico italiano, quel diritto internazionale, che ben può dirsi il diritto umano.

l Tecchi sistemi pm nli, che, senz' altro, nel dilinquente distrug-

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gevano l' uomo, si vanno trasformando dopo lotte faticose e secolari, combattute dai più nobili ingegn~ e sorgono nuovi sistem~ diretti all'invece, come scrive il Pessi11a, a distruggere nell' uomo il· delin­quente; il delitto non più considerato •1la stregua di principii asso­luti e intangibili, eguali in tutti i tempi e in tutti i luoghi, come volevano i criminalisti classici, ·ma giusta la scuola positiva come violazione di un dato organismo sociale ; la ·pena non più vendetta, ma reintegrazione dell'ordine sociale turbato dal delitto; sostituiti o presso ad essere sostituiti ai vecchi congegni del patibolo, della tor­tur", della catena, del bastone, del carcere in comune, naturalmente depravatori, un sistema di punizioni, il cui fulcro è l' operare sul­l' attività stessa dell' uomo in maniera coercitrice, e ne sono derivate le carceri speciali, la segregazione cellulare, l' imprigionamento col laV'oro, la liberazione condizionale, la limitazione delle conseguenze della pena, il sistema accusatorio, i giudici popolari.

Da ultil)lo tutta la vita del diritto pubblico é una continua evoluzione.

Lo Stato, questo presupposto essenziale del diritto pubblico, è un organismo, sorto anch'esso dalle necessità dello sviluppo storico, ed anche la via per la quale esso è passato é segnata da più d'una pietra miliare. Incomincia con la forma rudimentale della famiglia, intesa non già nel senso moderno, ma come unità organica, rigorosa­mente subordinata all' autorità del capo di famiglia, di cui facevano parte non solo i figli e nepoti, ma altresì gli estranei, che vi si aggregavano per aver assistenza e difesa. E il ·patrimonio era della famiglia e stava con la medesima in quel nesso organico, con cui il t.erritorio oggi si concepisce in rapporto con lo Stato. Di mano in mano che la famiglia cresce e la sfera delle persone si allarga, ancbe l' ordinamento diventa più largo. In luogo di una famiglia sola noi abbiamo la convivenza di più famiglie, discendenti da uno sti­pite comune,- abb.iamo la tribù, la gens. Il vincolo della obbedienza ha ancora -per fondamento i vincoli del sangue, ma questi si sono fatti più remoti e stanno per cedere l' impero a . una su bordi nazione di indole diversa. Si viene finalmente a un terzo stadio, quando il vin­colo del sangue sparisce o è soprafatto. dalla subordinazione politica; il poteve del capo di famiglia diventa allora potere sovrano, l' aggre­gazione diventa Stato.

E che . dir.emo dei . rapporti fi·a t' individuo e lo Stato, fra

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l'individuo che combatte le secolari battaglie per affermare la sua individualità e lo Stato che consolidatosi minaccia con la sua anni­potenza di assorbire l' individuo, finché, attraverso una evoluzione mai interrotta, si giunge dopo lotte secolari alle moderne leggi fon­damentali di libertà, freno del potere esecutivo e legislativo di fronte alla libertà individuale, difesa e guarentigia di questa? E la parteci­pazio11e del popolo al goveruo della cosa pubblica, nella società an­tica, è partecipazione diretta di tutti i liberi cittadini, che conven­gono alle adunanze popolari a far leggi, a crear magistrati, a deci­dere della pace e della guerra. Nella società moderna essa è invece partecipa"ione mediante rappresentanti. E la ,·appresmtallza è da prima rappresentanza di ceti o corpi o stati, ordinati come poteri politici, quali furono la nobiltà, il clero, la borghesia, e soltanto ai nostri giorni essa diventa rappresentanza del popolo. E le adunanze degli stati sono da prima scarse e occasionali, adoperate come sem­plice spediente finanziario, convocate ad aruitrio del principe, a lunghi e irregolari intervalli, la vigilia di una guerra o nei giorni di urgenti bisogni necessitanti qualche nuovo straordinario balzello. Poco per volta quelle adunanze presero un aspetto normale e pas­sarono in consuetudine e il fatto di prima, risultato spontaneo e necessario dei rapporti continui e diretti ft·a governanti e governati, si converte in istituzione e ne sorgono i parlamenti. La eltzioue cessa allora di essere una delegazione di potere e diventa una designa­zione di capacità ; il suo esercizio, più che diritto, una funzione so­ciale ; il deputato non più rappresentante del suo collegio, ma di tutto il popolo; il mandato per conseguenza nè imperativo, come i cahièrs di Francia, né revocabile.

D'altronde nella persona del mo11arca non si sostanzia più la sovranità nè il monarca è più lo Stato, · ma ogni sovranità appar­tiene a questo e il monarca ne è soltanto il depositario, il rappre­sentante, la personificazione più alta e continua. Infine al vecchio concetto della irresponsabilità del monarca si sostituisce lentamente il concetto moderno della impersonalità della corona, certamente pi(J degno e più vero di quello.

Insomma non vi è lato della vita del diritto, non vi è instituto giuridico, privato o pubblico che si voglia, in cui la evoluzione non imperi e non palpiti fecondamente . .

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D'altronde la evoluzione si compie con le medesime leggi tanto nella vita organica che nella storia e nel diritto : la legge della di­stinzione, come la chiama l' Ardigò, la legge della selezione, come la dice Darvi", infine la legge dell' adattamento delle cose, degli or­ganismi e degli instituti giuridici alle condizioni esterne.

Per effetto della legge di distinzione tanto la vita dell' universo che quella della storia e del diritto si svolgono mediante un conti­nuo passaggio dall'indistinto al distinto, dall'omogeneo all'eterogeneo. Le cose, gli organismi, le instituzioni sono da prima commiste e con­fuse e percorrono insieme la medesima via della evoluzione nè le forme, abbozzate insieme, ancora le distinguono. Ma a un certo stato della evoluzione la via si divide e la massa si separa e poi si di­vidono e si separano ancora; le cose, gli organismi, le instituzioni percorrono vie diverse, le differenze anche minute si aumentano e gli esseri e le forme si vanno cosi moltiplicando.

Senonchè non tutti gli esseri nè tutte le forme hanno virtù di avvenire e la evoluzione quindi si fa via anche mediante la legge della selezione, per la quale gli esseri e le forme, a cui manca il germe fecondo che le infuturi, restano in quello stato a cui sono giunte e nella loro impotenza periscono. Prevalgono invece gli esseri e le forme migliori, quelle che meglio sono disposte e meglio si a­dattano a un certo clima storico e contengono quindi più delle altre il principio della vita.

Ed ecco come alle due leggi della distinzione e della selezione si aggiunga, nello svolgimento d'ogni cosa, la legge dell'adattamento alle condizioni esterne, alle quali è impossibile, anche all'uomo, il sottrarsi del tutto.

E l' impero di queste leggi si mostra nella formazione del no­stro sistema solare, emerso, come è saputo e narrato dagli eru­diti, per la legge della distinzione dalla nebulosa solare, sorta anch'essa per distinzione· dall'universo eternamente fecondo ; - in tutta la vita degli organismi, che distinti l'uno dall' altro negli stati superiori della evoluzione ci appaiono sempre meno distinti sino a essere eguali, mano mano che si discende agli stati inferiori ; - nella storia della razza umana, che partita da origine e forme comuni è venuta distinguendosi sempre più per la legge dell' adattamento alle condizioni esterne, sino a formare .]e moderne schiatte, con caratteri e forme cotanto distinte, quasi da ignorarsi fra loro e da far dubi-

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tare se siena l'opera di un solo o di più alli di creazione o se pro­vengano da una sola cellula primitiva o da più cellule di fattura diversa, razza che si é conquistala la via della vita e della civ iltà mediante la selezione dei gruppi migliori e meglio disposti agli stati diversi della evoluzione, ai quali nelle lotte narrateci dalla storia è rimasta sempre la finale vittoria. Altissimo concetto, intra­veduto fin da Polibio, che i successi di Homa non fa dipendere dalla fortuna che arride alla spada, ma dalla eccellenza di quel forte organismo in cui si annida e si elabora la civiltà latina ; dal grande filosofo della storia Giambattista Vie~ che tra le formale del molo delle na1.ioni scopre pur quella che il mondo, conforme a ra­gione, appartiene ai migliori ; da hdnico Se/ti/le~·, che nella storia del mondo, con sintesi ardita, vede la giustizia del mondo .

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Senonchè il breve tempo concesso a una lezione mi ammoni­sce a ritornare al diritto e a cercare nella vita di questo l' impero delle leggi per le quali la evoluzione si compie.

A questo effetto é d' uopo di sorprendere il diritto nella ""a genesi e di spingere lo sguardo sino a quei tempi in cui esso, nella società primitiva, comincia a sbocciare.

Certo è che anche l' uomo primitivo deve ave•· avuto, sebbene inconsapevole di sè stesso, il sentimento dell ' utile comune e che questo sentimento deve aver crealo un insieme non piccolo di re­gole sociali. Non fanno diversamente i fanciulli, i selvaggi moderni, gli animali, nei quali scorgesi una tendenza istinti va, accresciuta con la esperienza, a vincere il· male e a cercare il bene.

Anzi a giudicare dai selvaggi moderni, che vanno considerati come gl'immobili rappresentanti degli uomini preistorici, gli eruditi ritengono che le regole della condotta sociale devono essere state, nella società primitiva, molto numerose e molte le forme imposte dal rigoroso costume.

La libertà individuale, limitata soltnnto dalle altre libertà coe­sistenti, è un concetto di tempi molto evoluti, che non esiste nei popoli selvaggi e indarno si cercherebbe nelle società primitive.

E però ogni azione dell' uomo, le credenr.e, le preghiere, le ce­rimonie, l' amore, il cibo, i saluti, il vestire e tutto il resto vi era regolato.

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E la origine di tutte queste norme, come abbiamo veduto, fu la uWità sociale, sicché mutata questa, in tempi e luoghi diversi, fu di tutta ragione che si mutassero anche le norme.

Senonchè sarebbe errore il ritenere che le norme diretti ve ·della condotta sociale siena derivate e derivino spontaneamente e unicamente dai bisogni sociali e non vi debba aver cooperato e non vi cooperi per nulla la naturale intuizione dell' uomo accresciuta dalla esperienza.

Sorto un bisogno comune, sovrastante un pericolo, l'uomo ha cercato senza dubbio · con la sua ragione, quale sia la norma di condotta sociale, che potesse sodisfare a quel bisogno o allontanare quel pericolo, e quando pensata, formulata, applicata più volte quella norma l' uomo ne ha sperimentata la efficacia, la norma entrò nella consuetudine della famiglia, fu tramandata, religioso retaggio, dai padri ai figli e fu costantemente osservata, finché, mutata la neces­

. sità sociale, che ne era stata la origine prima, l' uomo non pensò di mutarne anche la norma.

Le norme della condotta sociale non derivarono adunque dalle sole esigenze logiche del pensiero puro, come voleva la scuola me­tafisica, e non furono nemmeno il prodotto spontaneo, fatale, inco­sciente delle necessità sociali, come, trapiantando il fatalismo nelle istituzioni sociali, la scuola storica, per un eccesso di reazione, sem­brò insegnare.

Sono é vero i bisogni sociali che richiedono le norme neces­sarie al loro sodisfacimento, ma la norma atta a raggiungere questo scopo é pensata · e formulata dalla forza intellettiva dell' uomo.

E l' uomo evoluto può fare di più. Anzi di essere dominato dai fatti esteriori, egli può con la energia del lavoro e dello studio domi­narli, predisporli, sottometterli alla sua volontà. ·Habere non haberi• sia la nostra parola d'ordine, dice Gabriele 4' Annu11zio; e la nostra vita· sia opera nostra e non aspettiamola dagli eventi come una li­mosina.

Ma ho detto che le regole della condotta sociale formarono da .principio una gran massa omogenea ed eguale, in cui le norme re­ligiose e quelle della igiene, della morale e tutte le altre norme erano commiste e confuse. Era la grande nebulosa, onde s' ingenererà più tardi il nostro sistema solare ; la cellula primitiva onde si svol­geranno gli organismi ; la schiatta umana che ancora ·unita e orno-

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genea sta per discendere dall' altipiano dell'Asia centrale e dar vita alle schiatte storiche.

E infatti in tutte le leggi antiche si riscontra questo carattere. Nella legislazione tnosaica, nei lihri sacri dell' India, nelle Lege~ regiae e nelle dodici tavole di Roma, benché queste appartengano ad uno stato più evoluto della società, insieme con le norme giuridiche si trova il precetto religioso, il precetto della igiene, il precetto morale e sono tanto confusi che male si possono sceverare secondo l' indole loro. E quanto più si spinge lo sguardo verso le origini, tanto più confuse e indistinte si presentano le norme, come hanno dimo­strato le accurate investigazioni recenti, che si fecero intorno alle origini della società e delle instituzioni sociali.

Ma le norme primitive hanno ancora un altro carattere, che mi sembra essenziale. Esse appajono circondate, come nota il Vico, da un' aureola religiosa, che loro concilia riverenza e rispetto, e mentre non sono che il portato delle naturali necessità, a cui hanno provveduto i padri, esse vengono trasmesse ai figli come parola divina, come simbolo misterioso e arcano, come dettato di una autorità soprannaturale. Nè poteva essere diversamente, im­perocchè il bisogno istintivo di conservare, come compagine sociale, le norme faticosamente acquistate, la incerta origine delle norme trasmesse dai padri, la mistica sottomissione dell' animo spaventato innanzi a fenomeni sorprendenti e alla parte inconoscibile del mondo dovevano far apparire all' uomo primitivo le origini delle norme della condotta sociale avvolte negli arcani della religione, la quale rappresentando un potere soprannaturale era del resto la sola che valesse a contenere in certi confini l' irrompere violento delle pas­sioni e dei prepotenti istinti dell'uomo.

Ma di mano in mano che la società si aumenta e con lo esplicarsi della vita economica le norme si moltiplicano, la loro evo­luzione si compie -mediante quella stessa legge di separazione e di­stinzione, che si riscontra nel mondo fisico e nel mondo della storia

Le norme si staccano gradatamente dalla massa omogenea e indistinta e cosi vengono ad avere una esistema propria e distinta la religione, la morale, il cerimoniale, le innumerevoli altre norme regolanti l' intiera condotta sociale e fra queste quelle che noi diciamo norme giuridiche e che nel loro insieme costituiscono il diritto.

E la separazione si fa, se bene si os.~erva, con l' attribuire a

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ogni categoria di norme un modo di coaziòne diverso. Il timore divino, la idea del dovere, la paura delle malattie, il proprio inte­resse, il costume del popolo sono le coazioni distinte della religione, della ~orale, della igiene e dei vari altri gruppi di regole sociali, sicché non vi ba norma senza coazione.

Ma vi sono norme che l' uomo reputa maggiormente neces­sarie alla conservazione e al ben essere della società e che le fre­quenti violazioni, scomparsa la forza di adesione dei costumi, con­sigliano di sottrarre alla debole protezione della religione e della morale. Da prima la· violazione conduceva alla lotta privata, ma la .considerazione che la lotta torna a danno di tutto il consorzio do­vette ben presto penetrare nella coscienza e far sorgere la consue­tudine di ricorrere al padre di famiglia o al capo della tribù per ottenere sodisfazione da chi violò il costume. E come avviene in .tutto il corso della civiltà, che ogni nuova funzione crea ben presto un organo e questo perfeziona la funzione, si creò un organo partico­lare, a cui affidare. quelle norme, e le norme si munirono di potestà coercitiva, che ne .assicurasse la osservanza.

Queste norme si dissero allora giuridiche, cioè norme che legano; nel loro insieme, secondo la bella definizione del Cugliolo, esse co­stituiscono il diritto. Nessuna intima ragione per altro ne stabilisce il contenuto. Tutto potrebbe rientrare nel suo concetto, fino ·il bere e il domandare la limosina, se la coscienza del popolo, per lo stato dell'evoluzione, lo richiedesse. E infatti Codici penali recentissimi pu­niscono la improba mendicità e la ubbriachezza molesta o rjpugnante o causa di altro reato.

Ma staccatosi il diritto dagli altri vincoli sociali la evoluzione ne continuò. E lo svolgimento ulteriore si fece ancora con le mede­sime leggi: separazione, selezione, adattamento.

Le norme del diritto non restano unite nemmeno esse. Di mano in mano . che gli scambi e oon essi le norme si moltiplicano e lo stato e l'individuo si afforzano in un campo di attività bene distinto, le norme che prima regolavano indistinte la vita dello stato e quella dei .privati, la vita comune e gli scambi commerciali vanno sepa­ranP.osi sempre più, nè la separazione è ancora compiuta, imperoc­chè . mano ,mano che le attività si dividono e si distinguono, sorgono nuove .categorie ·di notme giuridiche per regolarle .

. ;Ma oltre la distinzione due altre leggi presiedono allo svolgi­'mento del diritto: .Ja selezione e l'adattamento.

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Le norme non più adattate ai bisogni sociali e alla coscienza giuridica del popolo o si eliminano o si adattano ai nuovi fatti e ai · nuovi bisogni. E: la storia del diritto romano, la cui eccellenza .va cercata solo non nell'intima relazione tra le norme giuridiche e la vita, ma ben anco nella sua indisputabile virtè1 di trasformazione e di rinnovamento, non è infatti che un eontinuo adattamento delle norme giuridiche ai nuovi fatti e ai nuovi tempi che si venivano svolgendo. E fu cosi che il diritto di un piccolo popolo agricoltore potè bastare all'impero del mondo. K quest'opera di svolgimento, di separazione, di selezione. di adattamento, fu cosi continua e tanto inavvertita, da parer quasi opera fatale, come il morbo che si perde nel tempo, secondo il doloroso concetto di Goet!te, e che si tramanda, eredità inavvertita, da generazione in generazione e da luogo in luogo.

Ma per noi, cui la scuola del vero non distrugge la fede nelle più alle idealità della vita, la evoluzione del diritto é argomento di progresso, è opera d' incivilimento.

Il diritto da norma foemulala per regolare un caso concreto occorso nella vita diventa norma generale; da fa.tto si eleva a prin­cipio di ragione, si generolir.za e si spiritualizza. Le norme rigorose del diritto primitivo, inspirate all'egoismo della famiglia autonoma cedono luogo nel vasto intreccio della vita nuova alle considera­zioni della equità e della solidarietà umana. E se il diritto porta le traccie dei più umili bisogni della vita, esso tende nello stesso tempo a sodisfare a una delle più nobili aspirazioni dell'uomo. Il suo cam­mino è un continuo •alire verso il monte. Così chè anche per il diritto, come per la storia, si potrebbe ripetere il pensiero del Huxley, che se la base della montagna è sotterra, la sua vetta si eleva ben alta nel cielo.

* • * E ora dopo questa rapida corsa attraverso la vita del diritto

conchiudiamo, Il diritto nasce insieme con tutte le norme della condotta sociale

dalle necessità soeiali e con esse si teasl(mna. Alla sua nascita e alle sue trasformazioni presiede per altro, vigile ordinatrice, la ra­gione dell'uomo. Le trasformazioni seguono passo passo l' esplicarsi della vita economica e della vita intellettuale della nostra società.

Le sue trasformazioni sono organiche, sicché le norme del pre­sente hanno un passato e avranno un avvenire.

ll diritto nasce da una separazione di norme, acquista vita

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propria quando l' uomo, per garantire una norma, le destina un or­gano separato e le dà un' apposita arma di difesa, la coazione del giudice, c.resce sempre più distinguendosi, generalizzandosi, spiri­tualizzandosì.

Il diritto è quindi il complesso dì quelle norme della condotta sociale, alle quali è assicurata la protezione del giudice. Le norme diconsi giuridiche, che vuoi dire norme che legano.

Per quanto io vi abbia pensato 110n ho saputo vedere defini­zione più semplice, più chiara, più vera.

Se l' azione giudiziaria fu base e fonte di quell' insuperabile edifizio della mente umana, che è il diritto romano, la protezione del giudice è anche p~r me l'anima informatl'ice del diritto.

Ma nello studio di questo, anche se non entrano nella defini­zione, non dimentichiamo i due elementi ·onde la sua vit a si com­pone. Esso non è un puro ideale astratto, ma norma applicata alle necessità della vita, e quindi nello studio del diritto noi cercheremo prima i fatti della vita e ai fatti mediante la ragione applicheremo e adatteremo le norme.

Nè questa dipendenza dai fatti abbasserà il valore ideale del nostro metodo per chi nella vita del diritto sappia scorgere le splendide vittorie dell'uomo, che dominato dalle necessità della vita, se non ha potuto trasumanara ed escire

((deJia vagina delle membra sue))

ha saputo, con la sua forza intellettiva, con la sua energia, col suo lavoro dominare i fatti e volgerll per la via erta e faticosa del-· l' incivilimento.

E questo metodo, ben !ungi dall 'essere la ecclissi di ogni alta idealità e dì avvolgerci in un aere maligno e freddo, come da altri fu temuto, mi sembra atto più di qualunque altro a crescere nel­l' animo nostro la fede nella dignità della vita umana, nella nohiltà del lavoro, n-ella santità della scienza ; alto a far comprendere quel­l' ·altissimo pensiero di Michdlattgdo Buonarroti, il quale quando leggeva Omero sentiva crescere la sua statura e si guarda va per vedere se non avesse venti piedi dì altezza.

!'Pro f fDr. {i;iorgio !'Piccoli.

OPERE CONSULTATE:

GIW:ìiU'P~ CARLI~. (<La vita del diritto nei suoi rapporti con la vita sociale>) Prefazione - Accenlna il mutato indiri:.-:zo degli studi sociali.

Gnrs to:J'I'~ T1n:zzA. {(Studi crilici>> c uNuovi studi criti ci'> AITerma ripetuta· mente la unità. dell'essere. j} metodo posilivo negli studi sociali e la legge della evoluzi.one c:omune al mondo fisico e morale.

PI!<:Tito COli LI OLO. uFilosofìa del diritto privatO >> Tratla del metodo posi­livo applicato al diritto. della protezione del giudice fondamento del diritto: della evoluzione del didlto di famiglia, di obbligazione e di proprietà.

H.ouK BTo AnDir.ò. teLa formazione naturale nel fa llo del s istema solare» Espone lnrgamenlc la legge della dis tinzione e la doltrina del diventare epicureo.

R u(;n ~-:no BoNG HJ . <~ La s toria antica in Orienlc e in Grecia,) Afferma la continuità dello. storia e discorre della famiglia primitiva e del maLdarcato.

Per le altre citazioni vedi: Por.•mo. <<Guerre dei Homani • citalo da llfa-r­seUi "' L.1. scienza de lla storia>) T. p. 44· e 45. - Vtco. «Scienza nuova• (IV. uDel corso che fanno le nazioni ~) analizzalo cla !lfarse.lli. op. ('iL L p. 158. -ScHIJ.r,!r.n . (( Die Hesignation >> (Dic Weltgeschichle is l das Weltgericht). PKt-;sJNA <dl nuovo Codice penale>) (Discot·so proemiale). - n'ANNl'NZIO .: Il pia­cere)). - Gol·:n-n:. «Mefistofele• citato da Piet1·o Couliolu uSloria del diritto privato romano>) L p. 14. - lluxJ.J<:Y . • .Jnlroduetion lo the classiJication of ani­mals • tilfllO da J.[arselli. op. eil. IL - DA N'n:. 11 Div. C:omm.» Par. L 21. -­Jl detto del Bl1(1NM:JWTI è ricordnto da V1'clo1· l111fiO nel sno libro su «Wil­liam Shakespearc • Il. 1. e da l lllolesclwt.t nella sua prolu s ione su Darwin, ma non mi f'u dato di leggerlo negli scritti del Buonanoti nè in quelli intorno a lui.

CRONACA

Il giorno 6 Ottobre I 890 alle ore I 2 m. la Scuola Superiore di Commercio , fondazione Revoltella, inaug urò il quattordicesimo anno della sua att ività colla prolusione del professore ordina rio Sig. Notaio G. Dr. Piccoli , con­t enuta in questo programma, che ha per titolo ,L'evolu­zione nel diritto" e che venne accolta col più lusinghiero e ben meritato applauso.

Assistettero a lla solennità S. E. il Signor Luogote­nente T. Cav. de Rina!dùzi, accompagn ato dal Signor Isp ettore Scolastico Provinciale Dr. Leschauofsky ; il Signor Presidente del Curatorio M. Dr. Luzzatto, I Vicepresidente del Consiglio comunale, il Signor Consigliere aulico Dr. C. Cav. de Porenta, il Signor Prof. C. Hesky, Direttore dell'l. R. Scuola Industria le, i Signori Cons igl ieri comunali Dr. G. dAngeli, Dr. B. Biaso!etto, Dr. L. Cav. Cambon, il Corpo insegnante, gli studenti d'a mbedue i corsi e di­versi rappresentanti della stampa locale.

Al principio dell ' anno scolastico si iscrissero : nel I."" Corso:

a) studenti ordinari

b) "

straordinari nel li!' Corso :

a) studenti ordinari

b) ,, straordinari

Totale

Il

6

2

6

25

'--- 24-

Dei neoiscritti abbandonarono l'Istituto nel corso del ­l'anno scolastico:

del !."'• Corso : a) s tudenti ordinari . b)

" straordinari 2

del 11.•• Corso: a) studenti ordinari o b)

" straordinari

Assieme 4

Per disposizione della Spettab ile Camera di Com­mercio ed Industria, venne conferito uno s tipendio di fio­rini I so ad uno studente del I Corso. Di più la Camera di Commercio accordò un sussidio di fiorin i 1 oo a d uno studente del l Corso, ed un altro di fiorini so parimente ad uno studente del l Corso-

Da parte della Spettabile , Societa tea pentrn cultura si literatura romana in Bucovina'' a Czernowitz venne ac­cordato ad uno studente del l Corso una sovvenzione di annui fiorini I oo.

La Direzione si pregia di ringraziare caldamente i generosi donatori in nome dei benefica ti.

Lo Spettabile Curatorio anche quest' anno concesse a diversi s tudenti del I Corso, privi di mezzi, l' esenzione dal pagamento delle tasse scolastiche, prescritte dallo Statuto organico.

I Signori Gzuseppe Ellul ed Arturo :Jacchia a cui vennero conferiti alla fine dell'anno decorso i g ra ndi sti­

. pendi fon d azionali di annui f. r ooo ognuno, partirono mu ­niti di valide .raccoma nc!azioni dell' i_ r. Governo marittimo, versO.::, fa. metà. di .O~tobre p.er•i.luoghi ... di loro destinazio ­ne; i!:;5ig'i\~~ · tEllul per Bordeaux ed il Signor Jacchia per

-215-

Liverpool, ove presentemente si dedicano presso grandi case di commercio alla pratica delle cose commerciali. Un terzo stipendio, egualmente di annui lì orini I ooo, fu alla lìne dell' anno decorso conferito al Signor Augusto Vierthaler. Siccome però lo stipendiato dovette prima soddisfare ai suoi obblighi di servizio militare, così il go­dimento d'esso stipendio comincierà per lui appena col mese di Ottobre p. v.

Le informazioni pervenute al Curatorio sul conto degli stipendiati, fanno fede che si danno ogni premura per corrispondere alla distinzione accordata loro.

Lo stipendiato Signor Ario Tribel a Genova inviò conformemente agli obblighi assuntisi, un rapporto detta­gliato dal titolo , Le Industrie metallurgiche e meccaniche italiane"; il Signor E!lul mandò pure un interessante rap­porto ,ll dipartimento della Gironde e la città di Bor­deaux," ed il Signor :facclzia riferì minutamente sul ,Com­mercio del cotone a Liverpool."

Questi rapporti furono presi a grata notizia dal Cu­ratorio.

Nell'anno decorso venne rinnovato lo Spettabile Cu­ratorio per un altro triennio ed il Presidente Signor Moisè Dr. Luzzatto, nella seduta del 7 Luglio I 890, fu rieletto per acclamazione a tale carica.

ll giorno I 6 Febbraio la Scuola venne onorata della visita del neo-eletto Podestà, Sig. Ferdinando Dr. Pitteri. Accompagnato dal Signor Assessore scolastico E. Dr. Slocovich, egli esaminò accuratamente le località, la bi­blioteca e le collezioni dell' Istituto; assistette ·alle lezioni d'ambedue i Corsi, si trattenne in modo affabilissimo cogli Studenti, ai quali accentuò la grande importanza della ,Scuola per la loro vita avvenire, e si congedò dal Diret-

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tore con parole assai lusinghiere intorno all' andamento dell'Istituto ed ai risultati finora ottenuti.

Per decisione di S. E. il Signor Ministro del Culto e dell'Istruzione d. d. 2 Aprile 1891 N. 3315, furono nominati, quale Commissario governativo presso il Cura­torio il Signor Consigliere di Luogotenenza Rodoifo Czer­mack nob. de Eichenjeld, quale Preside degli esami com­missionali il Signor Ispettore scolastico provinciale Antonio Klodic cav. de Sabladoskz", e finalmente quale incaricato dell'ispezione didattica l'i. r. Ispettore per l'insegnamento commerciale Signor Professore Dr. Carlo cav. Zehden.

Come negli anni passati la Deputazione di Borsa ri­mise generosamente alla nostra Biblioteca una serie di gazzette, di rapporti consolari e d'altre pregievoli pub­blicazioni.

Anche l'i. r. priv. Banca Nazionale, l' i. r. Uffizio delle Casse di Risparmio Postali, la Banca Popolare Triestina, la Civica Usina del Gas, lo Spett. Osservatorio Marittimo di Trieste ci onorarono, come di consueto, col­l' invio dei loro Rapporti annuali, e la Spett. Direzione della Gazzetta dei Tribunali ci fece dono dell' intera an­nata del suo accreditato periodico. La Scuola rende a tutti le più sentite grazie.

In cambio del nostro programma ricevemmo, come ogni anno, i programmi di numerosi istituti della monar­chia e dell'estero.

Durante l'anno decorso la Scuola potè pure valersi del permesso anteriormente accordatole dall' Eccelso i. r. Ministero del Culto e dell' Istruzione di far uso cioè, verso tenue compenso, del campionario-merci dell' i. r. Accade­mia di Commercio e Nautica.

Gli :esami .finali dell'anno scolastico 1889-90 furono

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presieduti dall ' i. r. Ispettore Scolastico Provinciale Signor A. Cav. de Klodic-Sabladoski, delegato dall' i. r. Luogo­tenenza. Quale delegato dello Spett. Curatorio vi assi­stette il Signor Avv. Prof. Cav. Clemente Dr. Lunardelli.

Nel chiudere questa nostra breve rassegna adem­piamo al grato dovere eli ringraziare pubblica mente tanto l' Eccelso i. r . Governo, quanto entrambe le Cittadine Rappresentanze e lo Spett. Curatorio per le continue e proficue cure prodigate, come per l' addietro, anche durante quest'anno a ll ' Istituto.

La flJirezione.

RELAZiONE DIDATTICA

PRIMO CORSO.

Economia Politica. OL·e settimanali 3. Avv. Or. A. Gennari, Professore ordinario.

(Lez:ioui proprie)

l'reme,se le nozioni e parlizioni fondamen tali della scienza, si studiata la prod uzione eeonomica nella sua aenesi e nel suo pro­

fp·esso. Nella genes i si rilevi' l'importanza e la necessilt\ del lavoro desun ta dai principi mora li , si esposero la teoria della dh·isione dello stesso, ed i limiti entro cui essa pui1 sv ilupparsi: si esaminò la uaturct quale mezzo di p•·oduzione considerala nel suo sta to statico e nel suo stato dinamico: ed in li ne s i espose la teoria completa e minuta del capitale, esaminando le sue forme, le sue specie, la sua forma­zione e le sue fun zioni nel fenomeno della produzione. Larga parte lu dala alla confutazione delle teorie socialisliche di Karl Marx, Lassalle e seguaci.

Il progresso poi della produzione venne studiato nell e macchine, nella libertà industriale, nell'istruzione ed educazione e nella co­stituzione ed ordinamento delle imprese.

A compiere la esposizione dei principi generali della produzione della ricchezr.a si sono spiegate le teorie sulla proprietà, e sulla

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popolazione; la prima dietro le idee magistralmente svolte da Lam­pertico, seguendo il graduale svolgimento che di essa avvenne nella storia ed accennando al nesso che ha con tutti i fenomeni sociali: la seconda, esponendo la teoria l\falthusiana, accennando alle obbie­zioni fatte dagli avversari alla stessa e rilevando come a quella teoria si colleghi il nuovo circolo di idee che si va delineando nelle scienze biologiche e sociali colle teorie di Herbert Spencer e Bagehol.

Vennero in appresso esposte le leggi generali che presiedono alla circolazione delle ricchezze: e in specialità uno studio approfon­dito e minuziosamente spiegato a voce venne dato all'esame delle teorie del valore e del trasporto. - La teoria del valore fu esposta secondo i principi di Stuart Mi!! e di E. Nazzani ed esaminata tanto dal punto di veduta della domanda ed offerta, quanto da quello del costo di produzione. - Da ultimo nella esposizione dei principi e leggi generali della distribuzione delle ricchezze, si esaminarono le teorie della rendita, del salario e del profitto.

Nella teoria della rendita si seguirono le traccie della sr·uola Ricardiana, colle lievi modificazioni introdottevi da E. Nazzani, e fu diffusammte, secondo tali tracci e, spiegata: - si esposero però tutte le altre dottrine professate dagli economisti e se ne presentò la cri­tica: così pure si esposero le obbiezioni alla scuola Ricardiana alle quali fu data risposta.

Fra le teorie esposte fu accennato anche a quella di Rodbertus corredata di opportuni esempi e calcoli: si e dimostrato la differenza

. colle teorie di Riccardo e le applicazioni che qui incontrano.

Nella teoria del salario, date le opportune distinzioni e deter­minato il punto verso cui tendono le oscillazioni del salario corrente si esaminarono gli effetti che producono sul salario il rincaricamento o buon prezzo delle derrate e delle merci di consumo, le cause di varietà dei salari delle diverse industrie, e l'influsso che ha sui va­lori delle cose una elevazione generale dei salari.

La teoria fu sussidiata con opportuni esempi e calcoli aritmetici.

Nella teoria del profitto si sono prima di tutto esposte le teorie -di Smith, di Rieardo, di Senior, di John Stuart Mi!!, di G. B. Say, 'd·i Roscher, di Hermann, di Rau e di l\fangold: sopratutto nella esposi-

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zione dei pl'incipi della swola tedesca si sono rilevati come elementi del profitto, l' Unternehtnerlohn, l' Uillernehmerzùu; e l' Unte•·neh­merrente. Poi si è esposta la nostra teoria corroborala da copiosi esempi, modellata sulla seuola H icardiana - rihallendo perciò le ohbiezioni mosse da Fawcell e da altri.

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Statistica. Ore settimanali 1. Avv. Dr. Gennari: Professore ordi nnrio.

Testo: Maur Salt•r'om·: J,!(l. sta.tistica e la. vitn socinle

(Lezioni proprie.)

Date le nozioni preliminari, e rilevato il posto che la statistica occupa nello scibile, la sua importanza e il sussidio che presta alle altre scienze se ne è premessa la storia. cominciando dalla a ntichitit e pel medio evo giungendo lino all'epoca in cui nasce la statistica scienlifica con Conring, Achenwahl e Siissmilch, i cui sistemi fu rono minutamente s;>iegati. - Poi si passò ad espot-re lo stato odierno della scienza statistica in Europa, e ad accennare ai principali scrit­tori ed alle prin<· ipali opere che vi furono pubblicate; in ispecie esaminando quelle di Quetelet, di Cziirnig, di Bodio, di Mayr-Salvion i Gabaglio ed altri .

In seguito si è esaminata la statistica rome mezzo di investi­gazione della regolarità nella vita sociale e quindi, dopo di aver analizzato il metodo geografico della statistica, si sono esposti ed esaminati i gruppi principali delle operazioni statistiche, cioè l'osserva­zione in massa, i modelli di rilevazione, le liste e carte di numerazione, la riunione ·del materiale primitivo, l'arte dello spoglio del materiale statistico originario, l'accentramento delle operazioni tecnico-statistiche il computo delle medie, il valore dei massimi, dei minimi e dei numeri di oscillazione, la ricerca delle leggi e regolarità statistiche, le leggi di stato, di sviluppo e di causalità, i diversi mezzi di rap­presentazione della statistica, cioè i diagrammi tanto lineari che di superficie ed i cartogrammi, e l'ordinamento e lo sviluppo della statistica ufficiale.

Dietro ciò si espose la teoria statislica della popolazione consi­derata nel suo stat.q e nel suo movimento, chiudendosi il corso delle ·lezioni coll'esposizione delle dottrine che si riferiscono alla statistica inorale.

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Diritto.

Le~ i on i scllirnnnali 5. P1·o!'. Ol'li. Not. Dr. Piccoli

A.

DiriHo Civile.

(Lezioni proprie).

Il dir-itto <:ivil" 1·, insegnalo come parle inll'Udulliva allo studio del dit·illo commerciale. Ha pt)r oggetlo la esposizione s istema lica dei lineamcnli fondamenlali del diritto civile austt·iaco, di cui vengono det erminati i pt•indpali istiluti coi loro legami.

L'insegnamento (> diretto a svolgere il criterio giuridico e a preparare la mente dello scolaro alle di"cipline del dit·itto commer­ciale. Ogni istiluto è l'alto quindi risali•·e alle ragioni e ui fa lli so­cial i che ne sono la causa.

Svolta l'idea del dirillo, se ne fa la partizione, e stabi lito più da vicino il concetto del diritto positivo privato, se ne determina l' im­pero nel tempo e nel territorio.

Sotto queslo nllimo aspelto si espongono i cardini fond amentali delle varie scuole di diritto intcrnnzionnlc e le n01·me positive del diritto interna?.ionale austriaco.

Considerato il diritto quale J'acoltit di agire, se ne ~tudiano

brevemente le premesse, le categorie e le cause. Esposti i concetti fondamentali intorno alle persone e alle cose

ai diri tti di famiglia, ai diritti real i e ai clirilti personali, particÒlare studio è rivolt o ai contralti, di cui si da nno le norm e generali e i criteri particolari. 11 quasi contralto e il delitto e il q•iasi delitto sono considerati nella loro ragione giur id iea e nella loro impor-

,.

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tanza 'sociale e ne sono determinate le molteplici attinenze nella vita e nel diritto .

. Si chiude lo studio con le discipline fondamentali intorno all' fu<­sicurazione, al mutamento e alla cessazione dei diritti.

B.

DiriHo Commerciale,

Testo proprio: .. .IA2ioni rli clit·iUo co»utun·cia fe".

Si insegna il diritto commerciale insieme con la teoria del commercio.

Tracciata la storia del diritto commerciale nelle sue tre epoche principali del regime civile, degli usi mercantili e della codificazione, se ne studiano l' indole e le fonti, con particolare riguardo agli usi di piazza.

Nel dire delle persone del commercio si è trattato anzitutto del commerciante singolo e degli instiluti che ne circondano l' at­tività (firma, insegna, uiarchi, brevetti, disegni, modelli, diritti di ;m,tore) ~· poi delle persone ausi1iarie del commercio, compresi il commissionario, il sensale e l'agente di cambi - delle persone col­lettive e della loro divisione in giuridiche e società, per conseguenza dello Stato . e delle altre università quali soggetti del diritto commer­ciale ...,.- . delle società di commercio, del carattere pubblico che in­forma la società anonima e delle obbligazioni parziali da essa emesse, d~lla società inglese a responsabilità limitata, della società tacita e della associazione in partecipazione - infine delle società cooperative

Data la nozione degli atti di commercio se ne espongono le cla5s~. l& pr!)B.unzioni e le norme e sono svolti più particolarmente il difitto. -di . pegno .e quello di ritenzione.

Lo-·studi6 è indi rivolto a !la emissione e alla negozi azione dei nuo,vi , titeli di •credito, ai contratti di conto corrente, di oompravendita

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commerciale, di spedizione e di trasporto con riguatùo alle ferrovie, ai noli cumulativi e agli ahbuoni di nolo.

Si discorre infine delle istituzioni ausiliare del commercio e pii.! specialmente delle Camere di Commercio, dei Magazzini gene­rali, dei Tribunali mercantili e dei Giudizi arbitramenta\i di borsa, e di ogni istituto si rileva l'ufficio economico e commerciale, sempre preponendo questo alla indagine giuridica.

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Contabilità commerciale con Esercizi pratici.

Lezioni scltimauali 6. Proressorc : G. lazzarini.

(Lezioni proprie).

Pa1·te Teorica: Definizione della Contabilitit in gener·ale. Suoi scopi. Prescrizioni di legge. - Pm-tita se1nplice e modo di rendere anche questo metodo pienamente corrispondente. Determinazione e classificazione dei Libri . . Estremi da registrarsi in ciascun libro e conseguente loro forma. Verificazioni fra gli uni e gli altri. Sud­divisione dei Libri; Chiusa dei Libri; Inventari; Bilanci. Hiaper­tura delle registrazioni.

Parte pratica: Simulato un corso mensile di affari ed atti commerciali, furono svolti in base alle teorie suaccennate, appli­candone le registrazioni pratiche nei diversi Libri relativi. Indi fatte le vmficazioni si procedette alla chiusa, all'inventario ed alla dimostrazione dello stato attivo e passivo e delle sopravve­nienze favorevoli e sfavorevoli.

Parte teorica: Equazioni, precetti e regole del metodo a scrit­tura doppia. Sua origine. Unità del metodo in scienza. Sue varietà nella forma e conseguente improprietà di altre denominazioni. Otassi{iW,zione dei Conti. Giornale e differenti modi di compilarlo. Maestro e modo di renderlo controllante rispetto ai Valori. Veri­ficazioni mensili del Maestro col Giornale. Insufficienza del llilan­cetto di verificazione del solo Maestro. llegolazione dei Conti e loro chiusa. Forma della partita doppia ad un solo registro. Altre forme principali. Forma della Logismografia.

Parte pratica: Tenute ferme le registrazioni pratiche fatte a partita semplice, furono svolti gli stessi affari coi precetti della partita doppia, passando alla compilazione pratica della Prima nota generale e del Giornale nella forma analit~ca e trascritte le

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operazioni a Maestro, si procedette alla verifica?.ione, indi alla rego­lazione dei Conti e alla Chiusa.

In base alla stessa supposta gestione, si procedette ad una nuova compilazione del (:iurnale, applicandovi però la forma rias­suntiva in hase ai Lihri cronolovici della Pu.rtiu• semplice.

Per ultimo, sempre in hase alle operazioni precitate, giit svolte a part·itn semplice, a pa.rlitn doppù• delt(tgU.ala. c a partita doppia r·iassu.nti·vn, si procedetle a nuova registrazione delle mede­sime colla 1Jartita. doppia a forma sinolUca. in hase alla l>rimn­nola gene·rale.

Continuata indi la gestione simulata degli affari per un se­condo mese, ciascuno "tudenle per se dovette svolgerne le regi­strazioni conseguenti tanto nei Libri ùi prima scrittura quanto in quelli a doppia. p{tl·tita., sino a rilemrne il risultato finale e lo stato delle attivilit e passiviUt.

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Corrispondenza commerciale. Testo : Con·i.spmulenza commerciale di Ezio Colombo.

Ore settimanali 2 -- Proressore: il Direttore.

Per abituare fio da principio gli studenti alla disinvoltura, sicurezza e prontezza dell'esprimersi in iscritto, non si fecero a casa le preparazioni delle lettere da tradursi nelle lingue straniere, ma bensì vennero scritte a scuola sotto la scorta immediata del Direttore. Dovunque se ne presentava l'occasione, la frase relativa fu ripetuta in differente maniera, ed in tale incontro si esaminò accuratamente ogni espressione e la si confrontò colla sua corri­spondente nelle altre lingue. Le lettere vennero tradotte prima dal­l' italiano in francese e poi da questa lingua nella tedesca; più tardi vi si aggiunse anche l'inglese e la spagnuola. A cominciare dal mese di Marzo furono elaborate in classe, sotto la sorveglianza del direttore, nelle diverse lingue numerose lettere sopra dati argomenti. Queste lettere, esattamente corrette, diedero occasione a richiamare l'attenzione degli studenti sugli errori linguistici, stilisti ci e materiali da loro commessi nel comporle. Di pari passn colle lettere tradotte venne compilato un copioso frasario commerciale in cinque lingue che sarà continuato nel secondo anno .. Il numero delle lettere elabo­rate durante l' anno intiero ammonta a 224.

Ad ogni singola specie di lettere commerciali fu fatto prece­dere un' esatta spiegazione teorica del carattere delle medesime. La liDgua d'istruzione fu sempre quella della lettera da comporsi.

-41 - ·

Aritmetica commerciale.

Lezioni settimanali 2. Professore: Dr. P. Sandrlnelli

Derivazione delle formale del calcolo percentuale. Applica­zione del calcolo percentuale al conteggio delle quantità le più imporla.nli che si riscontrano nelle calcolazioni di compera e vendita delle merci. Calcolazioni delle fatture di merci e dei nello ricavi. Conto d' nssicurazione, conto di storno e calcolo delle a­varie. H ego la di società. llegola di alligazione. Calcolo tlell ' in le­resse semplice, abbreviazioni pratico-commerciali. Scadenza media. lliduzione o compensazione dei cambi, applicar,ione di della ri­duzione al conto di rivalsa o di ritorno. Calcolo cambiario. Cal­colo della rendita austriaca in carla ed in argento. Calcolo del­l' oro e dell'argento. Calcolo monetario. Arbitraggio di banca diretto e indiretto.

·• l,

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·- 42-

Storia commerciale;

Testo: Boctxwdo . . Ore settimanali 1. Professore ord. Avv. Or. A. Gennari

Seguendo le traccie del Boceardo e nei limiti ristretti del tempo fissato per questo insegnamento, dopo aver accennato alla storia del commercio dei popoli antichissimi e dei tempi di . Grecia e di Roma, rilevata l'influenza economica apportata dal cristia­nesimo, l'organizzazione della società Jeudale, studiata la . condi­zione dell' agricoltu.-a, del commercio e dell'industria . dei primi secoli del medio evo, si è chiamata in modo particolareggiato l'attenzione dello studente sulle crociate e· la loro influenza com­merciale, sul commercio esercitato dalle repubbliche italiane fino Ili

.secolo XIV, ed esposta la storia della navigaiione e delle assicura­zioni. ·

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Geografia commerciale. Sulle lrar.cic di !JConsseur corredate dalle nolizic di slatislica uffìcin.le.

Ore setlirnanali l. Professore ordinario Avv. Or. A Gennari.

Omesse le nozioni di geografia fisica che dagli studenti furono apprese nelle scuole medie, si dieùero ampi ragguagli sulle condi­zioni della produzione agricola, industriale e commerciale, sui mer.zi di trasporto, e istituti di credito dell'Austria-Ungheria e dell' Inghilterra, principalmente in riguardo al movimento degli scambi colla .Monarchia Austro-Ungarica.

In una serie di ler.ioni speciali si esposero le condizioni par­ticolari di Trieste di fronte an· imminente auolizione del portofranco, e rarticolarmente alle relazioni commerciali attuali tm Trieste e la colonia africana di MasHaua.

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44-

M erciol<>gia con chimica applicata. Lezioni settimanali 3.

Testo: Menn<JIO(Jia tecnica ài A. Vierthaler . Prof. Aug. Vlerlhaler.

Merciologia. Vennero pertratlate le materie prime: crilto­gami - legni - - parti sotterranee - foglie - frulli - semi -materie tannicbe, secrezione vegetali: gomme, resine, balsami, gomme, resine, oppio, caoulchouc, aloé - merci animali - minerali d' im­pmtanza pel commercio grande - Nello sviluppo didattico delle singole materie prime vennero considerati oltre la provenienza, la derivazione, il carattere fisicale e l' uso, inoltre i caratteri micro­scopici e le reazioni chimiche atti a determinare con sicurezza ogni singolo · individ uo.

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Lingua e Letteratura italiana. Ore settimanali 3. Pmfessore : B. Mitrovié.

(Lezioni proprie)

Della locuzione propr·ia - della foeza del discoeso - della chiarezza --· della grazia - della proprielit - della pur·ez1.a -dell' armonia - dello "llle. Delle lettere, e delle norme relative alle varie specie delle mede>ime.

Studio crilico-hiografico della lelleratura, conformato al pr·in­cipio della vera missione del letterato, il morale cioè e civile per­fezionamento dell'uomo, della na1.iune, dell'umanit:\, commisurando a questo principio non meno che a quello - la \"ila letteraria di una nazione è manifestazione della sua vita politica - i meriti di ogni autore. Concetto e carattere della letteratur-a italiana; origine della lingua italiana; innalza mento della lingua volgare a carattere lette­rario; altitudini del periodo siciliano ed il propagarsi della lingua nelle sue forme letterarie per tutta l'Italia. Carattere del trecento Opere minori di Dante Allighieri con speciale riguardo a quelle che spiegano ed apparecchiano la Divina Commedia. Idea fondamentale del Divino Poema dedolla dai punti piìr importanti dello stesso. Le­zioni intorno a Francesco Petrarca, alle opere Ialine di lui, al Can­zoniere, all'amore di Dante e del Petrarca, a liiovanni Boccaccio, alle sue opere, al Decamerone et! ai trecentìsti minori. Carattere del quattrocento; del Hinascimenlo, della Drammatica, dell'Epopea 1\o­manzesca, del Pulci e del lloiardo, dell' Accademia Platonica, di An­gioia Poliziano e di Lorenzo de' Medici.

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Lingua tedesca. Ore settim. ~. T. Grammati~ Testo : Grammatica tedesca di Saue1·-Ferrari.

ed i e. Il!. a n. Lettura: Trilogia d·i "Wallenstoiuu eli Schillet·.

Professore: il Direttore.

La grande differenza nella coltura linguistica preliminare fu causa che si dovette dedicare per alcuni studenti un'ora settimanale ad una ricapitoiazione accurata della (;rammatica fino ai verbi separa bili ed· inseparabili inclusivamenle, corredata di numerosi esercizi in iscritto. Più tardi si aggiunse la traduzione in iscritto della comme­dia di Goldoni •la famiglia dell' Antiquario> che fu continuata fmo alla Scena XVII del primo alto.

La seconda ora fu dedicata alla Corrispondenza, e la terza 1!11a le(tura del Wctllenstein di Schiller (Il ,Campo" ed i ,Piccolomini") che venne tradotto a voce in italiano e fu corredato di osservazioni linguistiche, storiche ed estetiche,

La lingua d' insegnamento fu la tedesca.

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Lingua francese .

Ore settimanali ."-/. G1·ammnt·icrc Em. Goinerut. JJ~Jtt ure: E. Sou.vest1·e .. ~Au. coin

clu [eu'· avec cles notes etc. pw· C. ]1. Smw1·.

Professore Francesco Pastrello.

Fu tra tta ta accnra lamenlc la parte gt·ammatir.ale Lanl.o in teoria, quanlo in pralica e ciò lino ai verbi irt·egolari inclu.;iva­mente. Visla poi la mancanxa di omogeneità nella coltura prelimi­nare degli studenti , fu !asciala da parte la lelleratura.

La lingua d' istrur.ione fu quasi sempre la francese. Del li bro di lettura del Srnwestre furono lelli e tradotti quasi

tulli gli squarci, corredandoli delle necessarie osservazioni gt-am­ntaticali e linguistiche. Versioni e com piti dall' ital iano.

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Lingua Inglese. Testi : Grammatica inglese di O. M. Batter 2da ed. Lettura : .. ,Euglish as it ,·s

spoktm/' by W. Hanby Orumb, 9'" ed. Ore settimanali 3.

Professore: il Direttore.

Essendosi al principio delle lf'zioni mostrato che la maggior parte degli studenti andavano affatto digiuni di cognizioni della lingua inglese, si dovette anzitutto far loro acquistare una solida base gram­maticale. A questo effetto furono pertrattate accuratamente tutta la prima parte della grammatica e 12 lezioni della seconda parte. Col

principio dell'anno 189 1 si pote già dar principio alla lettura dei dialoghi di ,Crumh'', di cui si lessero i primi 26, accompagnandoli con analoghe spiegazioni linguistiche e reali.

Cc>! principio di Gennaio vi si aggiunse pure la Corrispondenza inglese. Quando gli studenti furono progrediti a segno da poter discre­tamente comprendere l'inglese, le lezioni si tennero esclusivamente in questa lingua.

-49 -

Lingua spagnuola. Testo : Gram.tnaire espaguole pa1· C. M. Saue1· 2ième édit. Ore settimanali 2.

Professore : il Direttore.

Onde olfrire in pari tempo agli studenti l'occasione di eser­citarsi nel francese fu adottata una grammatica con testo francese nell ' insegnamento dello spagnuolo. Durante l'aono fu percorsa la prima parte della grammat ica fino alle preposizioni, corredando le regole di numerosi esercizi in iscritto. Col principio di Gennaio vi si aggiunse pure la Corrispondenza spagnuola. Riguardo alla lingua d'insegnamento si procedette anche qui come nell ' inglese e nel tedesco.

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-50-

Lingua neoellenica. Testi: Grammatica. Greca-3'dodet-na. di ,Caraccio(t. -Libro di lettut-a, uylasia

Le vite di alcuni degli uomini illustt-i a; Plutarco.

Ore settimanali 2. - Docente : Prof. Augusto Agostino.

Grammatica della lingua greca-moderna del Dr. Caraccio. Delle p$rti del discorso con applicazione alla lingua greca. Della costru­~ne.

Lettura materiale, avuto speciale riguardo alla pronuncia ed all'accento. Esercizi progressivi e traduzioni dal greco in italiano con temi scritti in questa lingua secondo il metodo di Caraccio.

Traduzioni con spiegazioni ed analisi di vari brani narrativi, descritti vi e storici.

SECONDO CORSO

Economia politica.

Testi : IABOccat·don .Econ. pol. uRota» Scienza Baflcaria.. uCernuscllÙl Mr!ca ­

nique de l'échanae u0mrcelle-Se1leuil)} T·,.aite th. rw. des opéraUons de Banqwe

e proprie Lezioni . stampate.

Ore settimanali 2. Professore ordinario: Avv. Or. A. Gennari.

Si è trattata la parte speciale della scienza economica. Nell' esaminare il fenomeno della produzione, dopo una succinta

spiegazione dei principi di economia estrattiva ed agricola, si .è anche in quest'anno esposta e trattata diffusamente la economia indu· striale, che fu divisa in due se1.ioni, la prima concernente le quistioni scientifiche che occorrono nelle industrie manifatturiere, e la seconda concernente le imprese industriali propriamente dette. l n questa se­conda parte si è trattato del modo di impiego dei capitali nell'in­dustria, del modo di impiego nel lavoro, delle coalizioni e scioperi, dei limiti naturali delle imprese industriali, del prezzo di vendita ~ di ricavo, concludendosi colla esposizione delle massime di contabilità industriale.

I fenomeni di circolazione della ricchezza vennero del pari diffusamente trattati ed esaminati nella genesi della moneta;< dei si­stemi monetari, della circolazione cartacea e nelle operazioni di" banea, argomenti che furono trattati per la parte generale nello scorso

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anno. Nella materia della banca fu però dato maggiore sviluppo con un trattato completo di scienza bancaria.

Finalmente si trattarono nella distribuzione della ricchezza, oltre ai problemi concernenti il pauperismo, la beneficenza, l'emigra­zione, anche quelli riflettenti · la previdenza e la cooperazione, con cui si chiusero le lezioni.

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...... .

-- 53 -

Statistica.

Testi: ttM. Gioia)) Filosofia della statisticn. - ((Emilio Morp1.tr{/Oll la sta­

Ustica e le scienze sociali.

'Ore settimanali 1. Avv. Dr. A. Gennarl. Professore ordinario

Le nuove applicazioni del metodo sperimentale alle scienze sociali. - l caratteri delle varie scuole - La statis tica ed il cal­colo delle probabilità. - La teoria delle probabilità ed i fatti sociali.

Le medie numeriche. . La dottrina del libero arbitrio. - La scuola matematica. -

Le dottrine e i fatalismi storici. - Le serie numeriche e la legge di casualità. - · La polemica contro il positivismo.

La demografia. - Le leggi della vita fi sica e della vita mo­rale. - I dali numerici generali della specie umana. - I censi­menti. - La legge di ripartizione dei sessi. - La famiglia. - La 4uestione sociale ed i vincoli domestici.

Uli Stati. - Le leggi della loro formazione e del loro svolgi­mento. - La scienza politica.

Il lavoro e l'incivilimento. - Le libe1'là politiche ed il lavoro. - Il problema sociale. - La statistica del lavoro.

Le popolazioni d'Europa nel secolo XIX. - L' aumento della popolazione e il suo benessere: conclusione.

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Scienza di Finanza. Testi: Cossa: Scienza di finanza.

Lezioni settimanali 1 AvV Dr A. Gennari, Professore ordinario.

C.ooceuo, limiti e carattere della Scienza di Finanza - fonti scienze affini - divisione - importanza. Spese pubbliche nel

rispetto giuridico politico ed economico - principi fondamentali -loro classificazione. Demanio. - Concetto - gestione ed ·. alienazione Relazione fra le entrate e le spese pubbliche - nozioni generali - debito pubblico - debito fluttuante - principali categorie del debito fluttuante - ·debito consolidato redimibile e non redimibile Amministrazione del debito · pubblico - stipulazione - - conversione - estinzione.

-55-

Diritto.

Ore sett imanali 5. - Prol'. ord. Not. Or . Piccoli.

A.

Diritto marittimo.

Testi propri: •:Le~ioui eU diritto marittim.d' - ,1Appunti

di di1·itto m.cwittimo contpa·rato'•.

In uno studio introduttivo si suno .esposti il concetto e la im­portanza, la storia e l'oggetto del diritto marittimo.

Si è trattato poi del mare e delle navi e delle questioni di di­ritto e delle instituzioni particolari che vi si connettono - delle per­sone del diritto marittimo e più specialmente del consorzio degli ar­matori, della responsabilità dell'armatore per i fatti del capitano e del pilota pratico e del raccomandatario - del contratto di noleggio, delle slallie, della polizza di carico, delle clausole che più vi sono usate e della polizza cumulativa - delle avarie, del getto e della contribuzione, dell' urlo delle navi, del salvataggio e del soccorso, delle regole di York e di Anversa - dell'assicurazione marittima, delle polizze triestine e del cambio marittimo - della costruzione e della vendita delle navi, dei privilegi, della ipoteca e del pegno na­vale - della competenza in questioni marittime e dei termini di prescrizione e di perenzione, infine delle autorità marittime e dei consolati.

56-

B.

Diritto cambiario.

(Lezioni proprie).

Introduzione. Origine della lettera di cambio, trasformazione economica, attuale uffizio economico, indole giurid ica.

Delle specie principali del cambio e delle pe1-sone che entrano nella cambiale. Lettere di cambio tratte, cambiali proprie e secche, tratte proprie e cambiali di accomandita. Capacità attiva e passiva secondo il diritto austriaco.

l requisiti oggettivi. Indipendenza delle singole obbligazioni cambiarie. La scrittura, la clausola cambiaria, la data, il trassato e le cambiali di favore, la somma da pagare e gli assegni e le pro­messe in derrate, il remittente e le cambiali all'ordine proprio, il tempo e il luogo del pagamento e le cambiali domiciliate con o senza domiciliatario, la sottoscrizione del traente e il luogo ove deve apparire. La eccezione di mancato requisito di validità al momento della emissione. Effetti della mancanza di un requisito oggettivo. Le cambiali false e la supposizione di nome.

Dei vari contratti di cambio e della loro essenza. Contratto di trasmissione. Tratta e girata. - Promessa di cambio propria. -Accettazione ordinaria, per intervento o di onore. Presentazione all 'ac­cettazione e accettazione. L'ordine del miglior interesse degli obbli­gati cambiari. - Avallo.

Pagamento. Specie, chi abbia da pagare, a chi si debba pa­gare, che cosa, quando, ove e a che condizioni.

Delle azioni càmbiarie. Atione diretta, sue conditioni e con­tenuto. Azioni di regresso, condizioni, casi, contenuto, regresso di pagamento e di fidejussione, conto di ritorno e cambiali di · rivalsa.

La perdita delle azioni cambiarie. Perdita della cambiale e ammortizzamento. Perenzione, indole e casi, protesto. Prescrizione, indole, ragione e termini. Modi di estinzione civile. Azione di arric­chimento, che cosa sia, contro chi sia ammessa, suoi limiti.

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La differenza economica e giuridica fra la lettera di cambio, l'assegno e il ch{)que Studio comparativo intorno a quest'ultimo con 'peciale riguardo alle recenti leggi inglese, italiana e svizzera.

La cambiale nel dirillo internazionale. - La capacità cam­biaria. - La legge regolatrice della forma delle varie obbligazioni cambiarie, locus regit actum ed eccezione dell'art. 75 leg. camb. ted. - Gli effetti di una obbligazione cambiaria, la legge della sede della obbligazione ed eccezione rispetto al suddito austriaco che assume una obbligazione in Austria. - Degli alli cbe si devono intrapren­dere per la conservazione dei diritti cambiari. Che legge si applichi per determinare la necessiti< , e il tempo di quegli atti, moratorio francese. Con che leggi si regolino i giorni di rispetto, l'ora e il luo­go di quegli atti . Mo vi nlenlo di legislazione internazionale e voti.

c.

Il Contratto di assicurazione,

(Lezioni proprie) .

Viene premesso uno studio int.roduttivo sull'indole economica, sullo scopo, sulla base e sull 'ullizio dell'assicurazione - sulla sua indole giuridica e sulla sua commercialità - sull' o1·ganir.zazione a premio fisso e sulle mutue, sulle loro differenze e sulla preva­lenza della prima - sull'assicurazione pubblica dei socialisti tedeschi e sulla privata, vincolata dalle guarentigie richieste dall' interesse pubblico, e sulla prevalenza politica ed economica di questa -- sui principi direttivi della Ordinanza austriaca del 18 Agosto 1880 -sulla formazione del capitale - sulla ripartizione in assicurazione sui beni e sulla vita, deliniva questa ultima come un contratto di capitalizzazione.

Rilevata indi la importanza sociale della riassicurazione e datone il .concetto, si aggiungono a compimento . di questo studio

-58-

introduttivo alcuni brevi cemii· storici intorno alle assicurazioni e al diritto di assicurazione.

Si tratta quindi delle persone, che possono essere assicurate e di quelle che possono assicurare - delle cose passibili di assi­curazione con riguardo ai divieti d'importazione ed esportazione, ai contrabbandi di finanza e di guerra e alle cose non esistenti al tempo del contratto - del ·rischio, della opinione, della durata e della estensione del rischio -- del premio, della legge della regola proporzionale e dell' assicurazione a concorrenza - infine della po­lizza e dei casi di storno.

L' applicazione dei principi fondamentali dell'assicurazione ai rapporti del commercio marittimo è riservata allo studio del diritto marittimo.

D.

Le borse e le operazioni di borsa.

Testo proprio : «Elimien.U di diritto tntUe borse e sulle operazioni di borsa

secondo la legge aust·rU:tca e 1e ~oi'me della, borsa triestittci».

Le borse. -- Significato. Origini. Ufficio. Legge austriaca 1 .. Aprile 1875 n. 65 e suoi principi (Autonomia e sorveglianza. Statuto, fissazione delle norme sulla stipulazione degli affari di borsa, direzione, commissario governativo). - Norme di diritto privato. Quando un atto sia affare di borsa. Commercialit.il as­soluta degli affari di borsa.· lnammis&ibilit.il della eccezione di giuoco. Speciale realizzazione del diritto 'di pegno in seguito ad affari di borsa. Il ·giudizio arbitramentale obbligatorio per affari di borsa e facoltativo per gli altri atti di commercio. - Il listino, il corso e la qùotailone secondo le norme della borsa di Trieste. ; " ·Le operazioni · di borsa secondo la legge austriaca e le

norme della borsa di Trieste. -- Gli affari a consegna pronta e que11i a· termine. - Divisione delle operazioni a tennine . in con­tràtti '·a ·oonsegna i'll' alcuni giorni e contratti •à livrer• (fine cor-

-59

•·ente e fine prossimo). ·Livrer• assoluti e a premio, loro indole economica, significato del premio quale prezzo del diritto di scelta. - Premio antecipato e · dont • o ·don't•. - Premio semplice, clau­sola di sconto, doppie facoltà, m mbina7. ione di affari assoluti e a premio. - Premio a ricevere (à livrer) e premio a dare (à recevoir) e prevaler> za pratica del primo. - Hiporto, sua importanza speciale e sua differen7.a economica e giuridica dalla sovvenr. ione verso pegno. - •Se fai re une comune•. - Arbitrage.

La esecuzione degli affari di borsa e le conseguenze della mora. Esecuzione dirella e in liquidazione. La risposta dei premi. li principio della merce buona mercantile applicalo agli en·eui pubblici e alle lettere di cambio.

K

La legge sui concorsi. (Lezioni proprie)

La essenza e i rapporti del diri tto concursuale. Gli effetti dell ' apr imenlo del concorso. Le pretese nel concorso. l •·apporti di diritto del debitore dopo aperto il concorso. Il procedimento ordinario nel conmrso. L' aprimento del concorso. Provvedimenti conservativi. Liquiduzione, amministrazione e realizr.azione. Il con­corso mercm~tile. - La legge, penale applicata al concorso. La re­voca degli a lli del fallito secondo le recenti leggi austriache.

~ 6ò-

F.

Diritto finanziario austriaco. ·Dottrina: Cassa «Scietua delk flnanze» - Diritto austriaco : Lezioni proprie

Esposta la teoria delle entrate pubbliche derivate secondo il testo del Ooosa, si è trattato, in parte separatamente e in parte a guisa di oote a quel testo; dei lineamenti fondamentali del diritto finanziario austriaco.

Si sono trattate le quattro imposte dirette secondo il diritto austriaco. - l. La imposta fondiaria e l' accertamento del reddito mediante il càtasto stabile. 2. La imposta sugli edifizi e sulle case: casatico pigioni e casatico classi. Norme comuni. Esenzioni. La imposta rendita e la imposta sugli interessi dei capitali in caso di edifizi esenti. - 3. La imposta industriale. Nozione. Classi. Esenzioni. - 4. Imposta rendita. Classi. Esenzioni. Fassioni.

Indi si è trattato delle imposte indirette e in ispecie delle tasse di bollo degli alti civili in quanto più interessano il com­mercio.

Le norme sul bollo della cambiale, con riguardo alla legge au­striaca 8 Marzo 1876, sono state . insegnate diffusamente.

Più brevemente si sono esposte le norme sul bollo degli altri atti e dei libri di commercio. Conti commerciali e conti bilanciati. Assegni e chéques con riguardo alla loro indole economica e al loro ufficio. Diffel'enza economica tra la cambiale, l'assegno e il chèque secondo 1a iègge di finanza ed esame critico delle sue disposizioni. Obbligazioni commerCiali astratte; affari di antecipazione su cal'le di valoré o merci, polizze di leggitimazione, polizze· di carico, lettere di pOrto e fedi di deposito; libri dèi commercianti e libri dei sensali. Le corrispondenze commerciali.

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Elementi di diritto costituzionale.

Ore settimanali 2. - Prof. ord. Not. Or. Piccoli .

Per i dirilti fondamentali dei cittadini il testo proprio: ccElementi di diritto pub­

blico austriaco cap. lV J) per le allre parli : Lezioni libere.

Premessa uua breve esposiZlone della dottrina londamentale del diritto pubblico e fatta la storia della evoluzione del diritto pub­blico austriaco dal Privilegio minore del 1156 sino alle ultime leggi siatularie, si è esaminato da prima lo Stato complessivo nella sua essenza giuridica, nei suoi organi, negli alTari comuni e nei rapporti economici delle due parti, dopo di che lo studio si è rivolto alle provincie occidentali (.paesi e regni rappresentati nel Consiglio del­l' impero •) esaminandole con riguardo al territorio, ai rapporti e ai .diritti di cittadinanza e d' incolato, agli organi del potere legisla­tivo, governativo e giudiziario e alla rappresentanza del popolo.

Si sono esaminati infine i diritti fondamentali di libertà e le loro guarentigie costituzionali e giurisdizionali.

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Ragioneria commerciale applicata. Lezioni settimanaJi· 4-. Professore G. Lazzarlni.

Riepilogate sommariamente le teorie contabili - commerciali tanto le generali che le speciali della doppia scrittura, con par­

ticolare riflesso alle disposizioni relative contenute nei diversi codici di commercio, vennero esercitati gli alunni, - nelle registrazioni di primo impianto, - in quelle degli affari in corso - e nelle ultime di verificazione, regolazione e concretazione dei Bilanci - mediante un breve corso simulato di affari.

Dopo questi esercizi, - costituiti gli studiosi con finto contratto aociale in altrettante Ditte in accomandita, con un programma d'a­zione, esteso ad un commercio coll'interno e coll'estero, in merci ed in Banca, tanto per proprio conto che in commissione (per aver campo a meglio· variare gli esercizi) - in base allo stesso, furono svolte oltre l 00 operaZioni simulate, procedendo dalle più semplici alle più compl.ieate per pesi, misure, valute estere, conti sociali, di doppio rapporto ecc. - e previo sviluppo teorico, e studio ragionato st:r!l' eseguimento delle operazioni stesse, vennero fatte dagli alunni le calcolazioui e le registrazioni conseguenti, - usando di tutti i Libri ausiliari necessari, e quelli speciali della doppia partita, colla compilazione del Giornale, nella forma riassuntiva, - col conseguente Bilancio di chiusa e riparto del risultato .

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Corrispondenza commerciale.

Teslo: Corrispondenza commerciale d·i E'zio Colombo.

Ore sellimanali 2. Professore: il Direttore.

Nel secondo anno la corrispondenza commerciale ru continuala sullo stesso metodo del primo. Ogni lettera elahorata nell'originale italiano veniva poi tradolLa in francese ed in tedesco, facendo risal­tare con particolare alLenzione la varietà ùelle possibili maniere di esprimersi, la purezza e la concioione dello stile. Nello stesso modo si procedette nel tradurre le lettere nell'inglese e nello spagnuolo, Oltre alle traduzioni si composero numerose lettere originali sopra dali argomenti, previa analoga spiegazione. La somma totale delle lettere elaborate nelle diverse lingue ammonta a 152.

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Aritmetica.

Lezioni settimanali 2. Professore Or. P. Sandrlnelll.

Premessa la pertrattazione del calcolo delle probabilità e del calcolo della matematica aspettativa e fatte le loro pratiche applica­zioni si entrò nel campo dell' aritmetica politica pertrattando: del calcolo dell'interesse composto, del calcolo delle annualità, del calcolo delle ammortizzazioni, del calcolo delle rendite e delle aspettative dipendenti dalla vita e dalla morte di una persona, del calcolo delle ·rendite e delle aspettative dipendenti dalla vita e dalla morte di due persone, del calcolo delle pensioni per vedove od orfani, del calcolo della controassicurazione e del calcolo delle Tontine. Pertrattato il calcolo colle quantità generali, e derivate le dovute formole a queste fu applicato i) çalçol9 çon numeri particolari.

-Go -

Storia del Commercio.

Te::; lo : Boccanlu: Storia del cm1Mite1·cio . Rota: 8tol'ia delle Banche ;

Or~ settirnanali 1. AvV. Dr. A. Gennari, Professore ordinario.

Seguendo l'ordine dei testi sopraindieati si (> esposta la storia del commercio mondiale dalle scoperte del secolo XV venendo ai nostri giorni.

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Tru.ttati ·di Commercio.

Ore Settimanali 1. Avv. Dr. A. Gennat1, Proressore ordinario.

(Lezioni proprie).

Premesse le notizie storiche sui trattati e le nozioni fonda­mentali 'sul diritto di negoziazione e dei trattati (Unterhandlungs- und Vertragsreeht), sulle varie specie di Trattati di Stato Austro-Ungarici, e sul diritto commerciale marittimo internazionale, - si sono spie­gati i trattati di commercio e di navigazione conchiusi dalla Monar­chia Austro-Ungarica coi principali Stati, - con opportuni richiami alle massime di economia nazionale ed a i principi del diritto inter­nazionale moderno.

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Geografia commerciale. Testi: l~vasseu.r: GCographie conm~m·cia.lei Audnie: WeltyeoyraJJhie

Ore scllimEtnalì 1. Avv Or. A. Gennarl! Professore ordinario.

Si è e"posta la gcogralia del commercio ùei principali Stati e colonie in Al'rica, Asia, America ed Australia con richiamo alle relazioni commerciali coll' J.:uropa c colla Jllonat·chia Austriaca. l'arlicolarmenle difl'uou l'u la trattazione dei paesi Levanlini, - nei riguardi della produzione, scambi e mezzi di trasporto.

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Merciologia chimìca. Lezioni settimanali 4. Testo ; Merciologia tecnica d i A. Vierthaler.

Professore: Augusto Vlerthaler.

La materia pertrattata comprese tutte le merci che risultano da operazioni industriali applicate alle materie prime, quindi oltre l' insegnamento della provenienza, dei caratteri e dell'uso della com­parsa microscopica e _ del comportamento verso i reagenti chimici, si diedero ancora le indicazioni necessarie attorno la relativa indu­stria tecnica.

Vennero pertrattati : Materie grasse - combustibili vegetali ed animali - saponi

- olii esenziali - materie amidace - farine - zuccheri - liquidi fermentati - alcooli - aceti ed eteri composti - fibre tes5ili materie coloranti - colori del catrame - colori per pittura merci dell'industria chimica grande - metalli - sali metallici.

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Lingua e Letteratura ita.liana. Ore settimanali 2. Professore B. Mitrovlé.

(Lezioni proprie.)

Dalla locn, ione ligm·atn, c prcci>amentc della metafora, dell 'alle­goria, ·della sinedùoche, della rnctonomin, della peri f1·asi, dell'antonoma­sia, dell' iperLole, dell' i1·onia. Delle ligure di accrescimento e di ammis­sione; di quelle cosiddetle della mgione, dell 'alletto, dell'immaginazione. Precetti intorno alla narrazione in genemtc e particolarmente intorno alla novella ed a l romanzo. Del Liialollo, degli sc1·itti storici, delle vite e del tra llato. Avviamento logico all' arte oratoria; del muovere gli a ffetti, del disco1·so, àella pruposi,ione e sparti , ione oratoria, del­la narrazione, dell' argomentazione e della perorazione. Precetti delle varie specie di orazioni norme secondo le qnali vanno det.tati i rapporti e le relazioni commerciali.

Lezioni intorno alle condizioni delrllalia nel cinquecento, in­torno a Nicolò Maechiavelli ed agli altri st01·ici del suo secolo. Del­l'Ariosto, del Trissino e del Tasso; analisi dei poemi loro; condizione della letter~tura drammatica del cinquecento, della poesia lirica e della prosa. Carattere del seicento e del settecento; nuove forme poetiche con speciale riguardo al Marini ed al 'l'assoni. La nuova filosofia e la prosa r iflessa, rilevando l' importanza del <·:alilei. Del­l'arcadia e del decadi111ento della lettemtum, dell'emdizione storica e letteraria , della satira, della drammatica, del risorgimento letterario e del classicismo, del purismo; della scuola romantica e dell'odierna

letteratura.

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Lingua e Letteratura tedesca. Ore settimanali 2 Lettura: Trflogia eli « "VaUenstein» di Scltiller; (cll'au.stn di

Goethe. Professore : il Direttore.

Come Lettura corrente con traduzione dal tedesco in italiano corredata di analoghe osservazioni linguistiche, letterarie, storiche ed estetiche servirono <l Piccolomini • la 'Morte di Wallenstein • ed alcune scene della prima parte del <Faust.• La corrispondenza tedesca venne continuata come nel primo anno .

. La lingua d' istruzione durante l' anno intero fu la ·tedesca.

-71-

Lingua e letteratura francese. Ore settimanali 3. G1·a·mmatica: Em. Goineau. Letteratw·a: J. Demogeot:

Tea:tes cfabsiques de /(~ Uttéra.ture {m11çaise I. v.

Profesl:iore: Francesco Pastrello

Furono tradotti quasi tutti i numeri della grammatica supe­riormente indicata e furono applicate le regole apprese in altri eser­cizi a voce ed in iscritto.

La l. l'arte del Demogeot servì quale testo di lclteratura. La lingua d'insegnamento fu sempre la fmncese. C:li studenti

elaborarono parecchi esperimenti scolastic:i c> compili domestic:i, sia in forma di libere versioni chlll' italiano in francese, sia in componimenti cl' indole commerciale od economica.

Lingua Inglese. Ore settimanali a. - Testi: - L G1·ammatica inglese di C. M . Sa·uerJ Ecl. 2da

H. Lettura: , En{Jlish as it 1's spokenu by lF. llanby Crmnb. 1ft Letteratura: 0{

E nglish Lltendure di Henr;tJ Morley. Professore: il Direttore.

Nel secondo an no ru continuata e terminata la grammalica inglese. Servirono di Lettura i dialoghi di Orumb. Come nel primo anno cosi anche in questo, la lettura fu accompagnata da continue osservazioni linguistiche e grammaticali. Nella Letteratura si proce­dette dai primordi fino a Milton.

Un' ora per setlimana servi alla corrispondenza. La lingua d' in· segnamento per tutto l' anno fu l'inglese.

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Lingua spagnuola. Ore !ietlimannli 2. Testu : Gl'anrmwire ~pagnole pa.r C. M. Sauer, 2ième éd.

Professore : il Direttore.

Nella grunnnati<"l si proeedettc dai verbi parzia lmente ir•·e­golari ed inlieramente i1-regolari, fino alla sintassi del tierundio e Participio passato inclusivamente. Dumnte l' anno si tenne egualmente la corrispondenza spagnuola nella stessa guisa del l. anno.

La lingua d'istruzione per tull.o l'a nno l'u < ~Sl: l us i v ;·l menlc Ja spagnuola.

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-74-

Lingua neoellenica.

Ore settimanali 2. Docente: Professore Augusto Agostino

Testi: Gmmmatica. Greca-Mndertla di J)araccio··; Gra111111. di .. Jcrakis."

Libro di Let!ura: .. VIasi ·'

Lettura: Storia ellenica antica e moderna di Papparigopulos e le vite degli uomini illustri di Plutarco. Vlasi: Traduzioni dal greco in italiano e viceve1-sa accompagnate da spiegar.ioui, conuneuti grammaticali e linguistici.

Fraseologia commercinlr, stile Lf nn·ari e conversazioni in lingua greca ; composizione di lettere commerciali con com pili scolasti!'i e domestici.

La grammatica della lingua greca moderna del Dr. Caraccio venne terminata, ed in lingua greca la grammatica dd .lerakis. llie­pilogo delle parti del discor"' ' c sintassi con esc1·ei r. i. Lingua d' inse­gnamento la greca.

-75 -

CURA TORIO DELL' ISTITUTO

Presidente:

]), .. Mol.~è. L-u.zzalto, l Vicep•·esidentc del Consiglio Municipa le.

Membri:

Dr. Carlo Dompie1·i, Av,·ocato, Il Vicepresidente del l Consiglio Municipale.

Dr. Piet?.'O PervanO!JlÙ Consigliere della Cill iL r Pro( Dr. Clemente Cav. Lunardelli Avvocato.

Carlo Chaudoux, Nego, iante e Membro della Came1'a l di C:ommercio, Console svinero.

Gentilmno Cav. O~cwTe, Dir·ettm·e della Fil iale de ll' i.

r. priv. Stabilimen to austriaco di Credito per/ commercio ecl industria.

Machli!J Cav. Felice, Membro dell a Camera di Com­mercio

D1~ l èga ti

dal l\'Iun icipin.

Delegati da lla

Camera di

Comtnel'cio

C'urlo Maru88t{f, Nego~iante, uno degli esecutori tes tamentari del defunto Barone l'asquale Hevoltclla, Kconomo onora1·io.

l'rof. Bm·t. Ca.v. Mitrovié, Segrelario del Curatorio.

- 76-

CORPO INSEGNANTE

D! rettore:

Carlo M. Sa11er, l. H. Consiglie•·e di governo, che contemporanea­mente imparli~<·e r in;-;cgnamenlo della Corrispondenza COIIIIIICI'­

ciale, Lingua Lettera tura tedesca, Lingua in glese e Lingua spagnuola.

Av1·oca to Adtille Dr. Geuuari. per l' inscl!namenlo d!'lht Stali>lim. della Economia nazionale e Scienza di finanza, Storia e ! :co­grafia del commercio e Trattati di commercio.

I. R. Notaio Giorgio Dr. Piccoli, per il Diritto e la Costituzione.

P_rofesecri straordinari :

l. R. Professore Pio Dr. Sa ud•·iuelli, per l'Aritmetica commc•·cialc e politica.

l. R. Professore Giovanni Lwzarini. per la contabilitit e . Hagio­neria commerciale applicata.

L H. Professore Augusto Viertha/er, per la Mereiologia con chin•ica applicata, Consigliere )Junidpale.

Professore Bart. Cav. Nitrovié, ve•· la Lingua e Letteratura italiana. Professore Fnmcesco Pa8lrello, per la Lingua c Letteratura francese Docente Augusto Agostino, per la Lingua neo-greca.

·- 77 .:_

ELENCO DEGLI STUDENTi OIWJNAIU E STl{AORDINARI

alla fine dell'a nno ecolaetico 1~\IU-1~91

l'll lMil ClliiSO.

:--\ig. Abbondanuo Ugo . . di Trie~Le

Trieste Studelt!e ~n·d inariu

Alzmm l•: l'llc, tn Co8~Ulttt i\dt·iano . DulUCIYJ Mattt·izin . Gttrfunkcl Sansonc . l lrtkman Nicoli> }(lede ( lugl ielmo . Knm,;euel'k Emestn !l!a-il· Andrea . Mn-ulner Emilio . Mondolfo (: ui<lo Sternberg L\odolro Uli'akcu· (: iuscppe Zeveleki<i Demett·io

Tri<•ste llct'ind [lltttncnia ·J , Czcl'Jlowilz Uprisclicny (;lH' IIHIJl :;

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SECONDO COWiO.

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ordinario

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slraonlinurio ordinario :;lrtlcn·diuario

Si~. l:Jenque l•:I'Oesln . . di Ilio de .laneiro Studente ordinario 1Jrocùw1· Milo Costanza IHnmeniaJ , straordinario Ei,enza.pf Adollo Tl'i"sle GiorguU Antonio 'ft·i esle Gold8ehmùlt Massimi l. 'l'ricsl.e f(rnller l ~:rlllil.llJtO , Czorno\vitz tll'fii tl ill'iO

ll1oscho11rlì Nicolù . . ' 'l'ri e~le slraoL·tlin;lrio

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INDI CE. l 'rolusione Cronaca . . . Helazione didalliea . Pri1no Oor~o. - Ji;e;onornia polit ica

Statistica Diri tto . . . . . . . Conln!Jilil i'l cnmmereinle ('O!l l<:st~ t· v.i zi pralil:i . Corrisponclcnza Comn ce•·ciale Aritmetica eomnwreiale Storia com lllercin le . . (ieogrnfìn commercinlc . 1\lerei nlogia (~un t hi rnita applie.tla L ingna e leUeralura ita li;ura . Li nglta t ~:d0sca Li ngua fr·ar H•r se Lingua iu~ l m,e l .i ngna :-;pa ,!..{nt rola JJingna JIPtlel leniea

Secondo Corso. - .. Economia polil i(~a Statistica Scienza di Finn nza Dirill o Elenwnli el i dir·it t' ' tfl ."' lil.rrzion: rh~ llagiunct·ia f · o n trnc r, ·i ah ~ npplil'ata f., wrisponcl<' tt :t.n ttHll lll('l't: iale . . Ari tmHic·n Storia tld t'f Hnrr rcr·cii J Trattati d i comme rcio (;eogralia c:nmmen:ialr. . Merciologia chi mica Lingua e lcllcralum il al iann Lingua c lcitcralnra IPd""·a f ~i n gn a P l et lc~r:l!.UI'a rl':l !H ' P 8(~ Lingua ingl..-se . . I .in gua RJm gnuola . Lingua ncoellenic:a

Curatorio clt; ll' lsl.itul n Corpo inseg nante . Elenco degli studenti •·cgolari c st1·aorr! inari

. pag. 3 21 29 31 34 35 38 40 41 42 43 4-± 4fi 4li 47 48 4!l Go Gl 53 54 55 61 IÌ2 63 G4 G5 Go G7 68 6!) 70 71 7:1 7il 74 75 76 77