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SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO“MASTRO GIORGIO - NELLI”
Via Perugina - 06024 GUBBIO (PG) - Tel. 075/9273779 Fax. 075/9273747 E-mail: [email protected] – PEC: PGMM21400G@PEC.ISTRUZIONE.IT-sito-www.scuolamastrogiorgionelli.it
CODICE MECCANOGRAFICO: PGMM21400G - C.F. 92016380542
PIANO ANNUALE PER L’NCLUSIVITA’ 2016/2017
La scuola è, oggi più che mai, chiamata ad essere realmente inclusiva attraverso una
prospettiva educativa che organizza i processi di insegnamento a partire dalle
differenze presenti all'interno della classe: essa deve mettere in campo i possibili
facilitatori e rimuovere le barriere che impediscono un pieno accesso
all'apprendimento da parte di tutti i suoi alunni.
Fondamentali sono, quindi, oltre alle garanzie fornite dalla normativa, gli approcci
metodologici e le proposte educative che ci consentono di “tradurre” nella normale
didattica di tutti i giorni gli aspetti tecnici degli interventi specifici che consentono di
realizzare la “speciale normalità”, ossia una normalità dell'apprendere e dello star
bene a scuola, arricchita delle specificità tecniche di cui gli alunni con Bisogni
Educativi Speciali necessitano.
La Direttiva 27.12.2012 “Strumenti di intervento per alunni con Bisogni Educativi
Speciali e organizzazione territoriale per inclusione scolastica”, trae spunto da quanto
offerto dalla legge 517 del 1977 che diede avvio all’integrazione scolastica e dalla
riflessione del mondo educativo sull’attuale situazione presente nella scuola
sottolineando che gli alunni con disabilità si trovano inseriti all’interno di un contesto
sempre più variegato, dove la discriminante tradizionale – alunni con disabilità /
senza disabilità – non rispecchia pienamente la complessa realtà delle nostre classi.
Anzi, è opportuno assumere un approccio decisamente educativo, per il quale
l’identificazione degli alunni con disabilità non avviene sulla base della eventuale
certificazione, che certamente mantiene utilità per una serie di benefici e di garanzia,
ma nello stesso tempo rischia di chiuderli in una cornice ristretta.
Viene perciò ridefinito e in qualche modo rivoluzionato il tradizionale approccio
all’integrazione scolastica, basato sulla certificazione medico/ clinica, allargando il
campo di intervento e di responsabilità della scuola all’intera area dei Bisogni
Educativi Speciali. In ogni classe ci sono alunni che presentano una richiesta di
speciale attenzione di fragilità affiorata, di debolezza intercettata, di insicurezza
rivelata, per una varietà di ragioni: svantaggio sociale e culturale, disturbi evolutivi
specifici, difficoltà di integrazione in una civiltà diversa da quella di origine ecc.
La scuola si attiva perciò con
- A livello di gruppo classe: progettazioni educativo/didattiche quanto più
personalizzate possibili per raggiungere gli obiettivi minimi in uscita con la
piena corresponsabilità e condivisione del team docente
- A livello di organizzazione interna: costituzione del gruppo di lavoro per
l’inclusione e piena valorizzazione delle professionalità presenti nella scuola a
vario titolo. Il GLI svolge funzioni di rilevazione dei BES, di focus/confronto
sui casi e sulle strategie, monitoraggio del livello di inclusività operato dalla
scuola ed esterne (interfaccia con i servizi socio-sanitari SIEE territoriali per
azioni di formazione, prevenzione, supporto, monitoraggio… )
- A livello di collegialità docente e di scuola: inserimento nel PTOF di una
chiara fisionomia di “policy” per l’inclusione e con coinvolgimento dei docenti
curriculari. Il GLI elabora ogni anno un PAI per l’inclusione basato sulla
rilevazione dello “stato dell’arte dell’inclusione” e su obiettivi di
miglioramento, da perseguire nel senso della trasversalità delle prassi di
inclusione negli ambiti dell’insegnamento curriculare, della gestione delle
classi, dell’organizzazione dei tempi e degli spazi scolastici, delle relazioni tra
docenti, alunni e famiglie, dell’impegno a partecipare ad azioni di formazione
e/o prevenzione concordate a livello territoriale, criteri di utilizzo delle risorse
professionali privilegiando rispetto ad una logica meramente quantitativa di
distribuzione degli organici, una logica “qualitativa”, che recuperi la peculiarità
e l’ambito specifico di competenze della scuola.
- A livello territoriale: riorganizzare accordi di rete e intese con i servizi socio-
sanitari, l’ente locale, enti del privato e volontariato, finalizzate
all’integrazione dei servizi “alla persona” in ambito scolastico, con funzione
preventiva e sussidiaria.
L'area dei BES comprende tre grandi sotto-categorie:
1. quella della disabilità;
2. quella dei disturbi specifici di apprendimento;
3. quella dello svantaggio socio-economico, linguistico, culturale.
In considerazione di quanto sopra, l'individuazione e l'attestazione di un bisogno
educativo speciale attiene a soggetti diversi:
-
collegiali ed integrate dalla diagnosi funzionale redatta dai Servizi sanitari
(L.170/10);
diagnosi o di relazioni cliniche redatte dai Servizi che non possono, però, “certificare
i BES”, ma, qualora lo ritengano opportuno, evidenziare, con relazioni, incontri,
momenti informativi, particolari problematiche, disturbi o patologie che potrebbero
determinare difficoltà di apprendimento e, dunque, compromettere il successo
formativo
Pertanto, è compito dei Consigli di Classe, con determinazioni risultanti dall'esame
della documentazione clinica presentata dalle famiglie e sulla base di considerazioni
di carattere psicopedagogico e didattico, “riconoscere” la presenza di un BES ed
indicare la necessità di approntare la personalizzazione della didattica ed,
eventualmente, deliberare l'adozione di strumenti compensativi o di misure
dispensative, nella prospettiva di una presa in carico globale ed inclusiva.
Il Consiglio di Classe, in tali casi, è pertanto autonomo nel decidere se formulare o
meno un Piano Didattico Personalizzato, essendo tenuto, comunque, a garantire
all'alunno la necessaria “cura” educativa, mentre in presenza di alunni con DSA, la
redazione del PDP è obbligatoria.
Alla luce di quanto sopra, il riscontro di difficoltà di apprendimento comporta,
ovviamente, nuove attenzioni nell'insegnamento che sono enunciate attraverso il
Piano Educativo Individualizzato (PEI), il documento redatto congiuntamente dagli
operatori sanitari della ASL e dal personale insegnante della scuola, nel quale
vengono descritti gli interventi integrati ed equilibrati rispetto alla diagnosi
funzionale (DF) e al Profilo Dinamico Funzionale (PDF).
La Legge n. 170/2010 ha introdotto il PDP ( Piano Didattico Personalizzato) sui
Disturbi Specifici di Apprendimento, a favore degli alunni caratterizzati da DSA e
viene individuato come il documento mediante il quale il Consiglio di Classe,
nell’esercizio delle proprie competenze pedagogico-didattiche, elabora una proposta
di personalizzazione dell’apprendimento nei confronti di alunni che necessitano di
strumenti compensativi e/o misure dispensative, condivise dalla famiglia, con
definizione dei livelli minimi di apprendimento previsti in uscita.
Esso contiene:
-misure compensative
fisiche, cartine geografiche e storiche, audiovisivi, dizionari elettronici, traduttori, ...
-misure dispensative
ti o di esercizi nelle verifiche
comprensione
difficoltà rappresentata dalla differenza tra scrittura e pronuncia
tra gli insegnanti
contenuto e non della forma
non come contenuti, ma come quantità totale di
caratteri e di pagine
La pianificazione degli interventi per l'inclusione avviene attraverso il Piano Annuale
per l'Inclusione (PAI): questo rappresenta il documento in cui la scuola esplicita la
sua politica per l’inclusione, è predisposto dal GLI, deliberato dal collegio docenti e
inserito nel PTOF della scuola. Più precisamente, contiene i seguenti elementi:
- Analisi dei punti di forza e di criticità della scuola rispetto all’inclusione
(rilevato anche attraverso strumenti di indagini strutturate)
- Valutazione del livello di presa in carico – inclusività della scuola che non
rileva solo le azioni specificatamente dirette ai BES, ma l’effettiva
realizzazione di contesti educativi e organizzativi di location
affettivo/relazionale facilitanti la personalizzazione degli apprendimenti nei
confronti di tutti gli alunni.
- Esplicitazione di obiettivi di miglioramento annuali espressi in termini di esiti
realistici, misurabili e verificabili.
- Proposta di utilizzo “funzionale delle risorse professionali”, organizzative e
finanziarie con i criteri generali per assegnare gli insegnanti di sostegno che
dovrà contemperare da un lato la necessità di assicurare il diritto soggettivo
dell’alunno disabile a fruire del sostegno per la realizzazione del proprio diritto
allo studia, dall’altro l’opportunità di utilizzare anche la risorsa sostegno, in
accordo con la famiglia, in azioni finalizzate ad incrementare il livello di
inclusività generale del gruppo o dei gruppi in cui è inserito l’alunno stesso,
con un evidente vantaggio per il suo processo di integrazione.
In sintesi, si può affermare che il successo didattico della scuola nasce da una
premessa: il termine “inclusione”, spesso riduttivamente associato ad alunni che
presentano problemi di varia natura, si riferisce all'educazione di tutti i ragazzi, sia
con BES che con apprendimento normale.
L'inclusione nell'educazione, implica:
alle culture, ai curricoli e alle comunità del territorio
e le pratiche nella scuola affinché
corrispondano alle diversità degli alunni
solo delle persone con disabilità o con BES
risorse per il sostegno all'apprendimento,
piuttosto che come problemi da superare
il ruolo della scuola nel costruire comunità e promuovere valori, oltre
che nel migliorare i risultati educativi
tà
più in generale.
Parte I – analisi dei punti di forza e di criticità
A. Rilevazione dei BES presenti: n°
1. disabilità certificate (Legge 104/92 art. 3, commi 1 e 3)
minorati vista
minorati udito
Psicofisici 36
2. disturbi evolutivi specifici
DSA 70
ADHD/DOP
Borderline cognitivo
Altro
3. svantaggio (indicare il disagio prevalente) 16
Socio-economico
Linguistico-culturale
Disagio comportamentale/relazionale
Altro
Totali
% su popolazione scolastica
N° PEI redatti dai GLHO 35
N° di PDP redatti dai Consigli di classe in presenza di certificazione sanitaria 70
N° di PDP redatti dai Consigli di classe in assenza di certificazione sanitaria 16
B. Risorse professionali specifiche Prevalentemente utilizzate in… Sì / No
Insegnanti di sostegno Attività individualizzate e di
piccolo gruppo
Si
Attività laboratoriali integrate (classi aperte, laboratori protetti,
ecc.)
Si
AEC Attività individualizzate e di piccolo gruppo
Attività laboratoriali integrate (classi aperte, laboratori protetti,
ecc.)
Assistenti alla comunicazione Attività individualizzate e di piccolo gruppo
Attività laboratoriali integrate
(classi aperte, laboratori protetti, ecc.)
Funzioni strumentali / coordinamento Si
Referenti di Istituto (disabilità, DSA, BES) Si
Psicopedagogisti e affini esterni/interni Si
Docenti tutor/mentor Si
Altro:
Altro:
C. Coinvolgimento docenti curricolari Attraverso… Sì / No
Coordinatori di classe e simili
Partecipazione a GLI Si
Rapporti con famiglie Si
Tutoraggio alunni Si
Progetti didattico-educativi a prevalente tematica inclusiva
Si
Altro:
Docenti con specifica formazione
Partecipazione a GLI Si
Rapporti con famiglie Si
Tutoraggio alunni Si
Progetti didattico-educativi a prevalente tematica inclusiva
Si
Altro:
Altri docenti
Partecipazione a GLI Si
Rapporti con famiglie Si
Tutoraggio alunni
Progetti didattico-educativi a
prevalente tematica inclusiva Si
Altro:
D. Coinvolgimento personale ATA
Assistenza alunni disabili Si
Progetti di inclusione / laboratori integrati Si
Altro:
E. Coinvolgimento famiglie
Informazione /formazione su genitorialità e psicopedagogia dell’età evolutiva
Si
Coinvolgimento in progetti di inclusione Si
Coinvolgimento in attività di promozione della comunità educante
Si
Altro:
F. Rapporti con servizi sociosanitari territoriali e istituzioni deputate alla sicurezza. Rapporti con CTS / CTI
Accordi di programma / protocolli di intesa formalizzati sulla disabilità
Si
Accordi di programma / protocolli di intesa
formalizzati su disagio e simili Si
Procedure condivise di intervento sulla disabilità
Si
Procedure condivise di intervento su disagio e simili
Si
Progetti territoriali integrati
Progetti integrati a livello di singola scuola
Rapporti con CTS / CTI
Altro:
G. Rapporti con privato sociale e volontariato
Progetti territoriali integrati Si
Progetti integrati a livello di singola scuola Si
Progetti a livello di reti di scuole
H. Formazione docenti
Strategie e metodologie educativo-didattiche / gestione della classe
Si
Didattica speciale e progetti educativo-didattici a prevalente tematica inclusiva
Si
Didattica interculturale / italiano L2
Psicologia e psicopatologia dell’età
evolutiva (compresi DSA, ADHD, ecc.) Si
Progetti di formazione su specifiche
disabilità (autismo, ADHD, Dis. Intellettive, sensoriali…)
Si
Altro:
Sintesi dei punti di forza e di criticit à rilevati*:
0 1 2 3 4
Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo X
Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento
degli insegnanti X
Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive; X
Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della scuola X
Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno della scuola,
in rapporto ai diversi servizi esistenti; X
Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare
alle decisioni che riguardano l’organizzazione delle attività educative; X
Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi inclusivi;
X
Valorizzazione delle risorse esistenti X
Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la realizzazione dei progetti di inclusione
X
Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel
sistema scolastico, la continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo inserimento lavorativo.
X
Altro:
Altro:
* = 0: per niente 1: poco 2: abbastanza 3: molto 4 moltissimo Adattato dagli indicatori UNESCO per la valutazione del grado di inclusività dei sistemi scolastici
Parte II – Obiettivi di incremento dell’inclusività proposti per il prossimo anno Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo (chi fa cosa, livelli di responsabilità nelle pratiche di intervento, ecc.)
GLI : formato dal Dirigente Scolastico (che coordina), dal responsabile del Centro Infanzia, dal responsabile del Comune (Ufficio assistenti sociali), dalla psicologa della scuola, dai rappresentanti dei
genitori, dal rappresentante dei docenti curricolari, dalla funzione strumentale, dai docenti specializzati di sostegno effettua:
- Individuazione dei criteri e procedure relative al progetto di inclusione dell’Istituto scolastico
- elaborazione della proposta del Piano annuale per l'inclusività riferito a tutti gli alunni Bes e proposta al Collegio Docenti della programmazione degli obiettivi e delle attività del Pai
- rilevazione dei BES presenti nella scuola - raccolta e documentazione degli interventi didattico-educativi posti in essere
- confronto sui casi e consulenza a supporto di colleghi per l'individuazione di strategie o metodologie di gestione
- rilevazione, monitoraggio e valutazione del livello di inclusività della scuola
Consigli di classe: - i docenti: individuano gli alunni per i quali sarebbe necessaria e opportuna l'adozione di una
personalizzazione della didattica ed eventualmente l'uso di strumenti compensativi e dispensativi. Se viene ritenuto necessario, facendo riferimento al coordinatore, si contatta la famiglia, e, previo suo consenso, si
interpella il responsabile del Centro Infanzia, o un centro accreditato per una eventuale valutazione. In
seguito, in base alla valutazione, viene stilato il PDP o il PEI e si elaborano percorsi individualizzati e personalizzati (con il supporto del docente di sostegno)
Docenti di sostegno: - partecipazione alla programmazione educativo-didattica.
- supporto al consiglio di classe nell'assunzione di tecniche pedagogiche, metodologiche e didattiche inclusive,
- interventi sul piccolo gruppo con metodologie particolari in base alla conoscenza degli studenti,
- rilevazione casi BES - coordinamento stesura e applicazione PEI e PDP.
Si ricorda la nota del 16 novembre inviata dalla dott.ssa Sabrina Boarelli avente per oggetto :
Alunni con Bisogni Educativi Speciali. E' compito esclusivo dei Consigli di classe, con determinazioni risultanti dall’esame
della documentazione clinica presentata dalle famiglie e sulla base di considerazioni di carattere psicopedagogico e didattico, “riconoscere” la presenza di un B.E.S. ed indicare la necessità di adottare la personalizzazione della didattica ed eventualmente l’adozione di strumenti
compensativi o di misure dispensative, nella prospettiva di una presa in carico globale ed inclusiva. Il Consiglio di classe, in tali casi, è pertanto autonomo nel decidere se formulare o meno
un Piano Didattico Personalizzato, essendo tenuto, comunque, a garantire all’alunno la necessaria
“cura” educativa, mentre in presenza di alunni con D.S.A., come ben noto, la redazione del P.D.P. è obbligatoria.
(Cfr. C.M. n° 8 del 6/3/2013 e la Nota MIUR prot. N° 2563 del 22 /11/2013)
Funzioni strumentali:
- revisione e aggiornamento del PTOF;
- interventi e servizi per i Docenti di Formazione, Aggiornamento e Programmazione; - Interventi e servizi per gli alunni e le famiglie;
- accoglienza e integrazione degli alunni diversamente abili, disagiati e stranieri, - gestione dei servizi per l'informatica.
Collegio docenti: a fine anno verifica i risultati del PAI
Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli insegnanti La scuola si impegna ad organizzare e ad informare i docenti curriculari e di sostegno sui corsi di
formazione (in presenza o on-line) promossi da enti accreditati, sui temi di inclusione ed integrazione e sulla disabilità. (intesa come macro area comprendente tutte le forme di disagio derivanti da situazioni
clinicamente certificate e non) ad es. corso metodo Crispiani, corso metodo Feuerstein, Dislessia amica,
corsi concernenti metodologie digitali ecc..
Lo scopo è quello di promuovere modalità di formazione affidate alla partecipazione degli insegnanti, coinvolti non come semplici destinatari, ma come professionisti che riflettono e attivano modalità didattiche
orientate all'integrazione efficaci nel normale contesto del fare scuola quotidiano.
Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive; Valutare un alunno in difficoltà coinvolge in modo responsabile sia il singolo docente che il consiglio di
classe nella sua interezza. E' indispensabile che la programmazione delle attività sia realizzata da tutti i
docenti curriculari, i quali, insieme all'insegnante di sostegno, definiscono gli obiettivi di apprendimento sia per gli alunni con disabilità, sia per gli altri alunni con BES in correlazione con quelli previsti per l'intera
classe.
Le strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive devono tener conto dei criteri stabiliti nel PEI e nel PDP con conseguente valutazione personalizzata :
• Osservazione e valutazione iniziale
• Osservazione in itinere programmata per verificare la qualità dell’intervento ed eventuali modifiche ad esso
• Progettazione di nuovi interventi
Nell'ambito degli incontri di Area e di Dipartimento, nei Consigli di classe e in particolare nei Consigli di
classe finalizzati alla realizzazione di PEI, PDP e percorsi personalizzati a favore degli alunni con svantaggio socio-economico, linguistico e culturale, si concordano le strategie per la valutazione coerenti con prassi
inclusive. Tali strategie non possono prescindere dal punto di partenza dell'alunno e dalle sue difficoltà legate
all'apprendimento. Le verifiche per gli alunni con DSA e Bes 3, preventivamente calendarizzate dal team
docenti, vengono effettuate in relazione al PDP (se presente) e con l'uso di strumenti compensativi e misure dispensative. Per quanto concerne, invece, gli alunni con disabilita le verifiche possono essere uguali,
semplificate o differenziate; la valutazione è svolta secondo i criteri stabiliti nei PEI.
In definitiva, le strategie di valutazione con prassi inclusive dovranno rendere efficaci gli strumenti con cui l’individuo raggiunge gli standard di indipendenza personale e di responsabilità sociale propri dell’età.
Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della scuola Alla base del piano si prevede un modello di flessibilità che deve vedere inclusi docenti di sostegno e
docenti curricolari attraverso: utilizzo di strategie favorenti l’inclusione, condivisione di situazioni
problematiche, interventi educativi e soluzioni attraverso progetti articolati in laboratori aperti a tutti gli alunni.
La progettualità didattica orientata all'inclusione comporta anche l'adozione di strategie e metodologie alternative, che affiancano alla lezione frontale altre possibili strategie in cui il docente ha un ruolo di
mediatore, in quanto l'attività è affidata agli allievi, che diventano parte attiva del proprio processo di apprendimento. Queste strategie sono:
- l'apprendimento cooperativo,
- il lavoro di gruppo, il tutoring, il peer tutoring - l'utilizzo di mediatori didattici, di attrezzature e ausili informatici, di software e sussidi specifici.
Diverse figure professionali collaborano all'interno dell'Istituto: psicologi, contitolarità dei docenti di
sostegno con gli insegnanti di classe e personale ATA.
Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno della scuola, in rapporto ai diversi servizi esistenti
Per quanto concerne le risorse esterne, si prevede il coinvolgimento dell'A.S.L, dei Servizi Sociali del Comune (operatori ASAD e assistenti Sociali, aiuto compiti) e dei centri accreditati per la valutazione dei
DSA.
Si prevede un'attività di cooperazione con i servizi di zona come doposcuola per alunni in difficoltà, volontari (privati, CSA Semonte, oratori parrocchiali, altre associazioni del territorio).
Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare alle decisioni che riguardano l’organizzazione delle attività educative
La corretta e completa compilazione dei PDP e dei PEI e la loro condivisione con le famiglie sono passaggi
indispensabili alla gestione dei percorsi personalizzati e al rapporto con le famiglie stesse. Queste devono essere coinvolte nei passaggi essenziali del percorso scolastico dei figli anche come assunzione diretta di
corresponsabilità educativa, in particolare nella gestione dei comportamenti e nella responsabilizzazione degli alunni rispetto agli impegni assunti.
Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi inclusivi;
Una cultura inclusiva deve tener conto delle diversità come risorsa. Nei PDP e nei PEI vengono individuati gli obiettivi specifici d'apprendimento, le strategie e le attività educativo/didattiche, le iniziative formative
integrate tra istituzioni scolastiche e realtà socio/assistenziali , le modalità di verifica e valutazione. Per ogni soggetto si dovrà provvedere a costruire un percorso finalizzato a:
- rispondere ai bisogni individuali - monitorare la crescita della persona ed il successo delle azioni
- monitorare l'intero percorso
- favorire il successo della persona nel rispetto della propria individualità-identità.
Valorizzazione delle risorse esistenti Ogni intervento sarà posto in essere partendo dalle risorse umane e dalle competenze presenti nella scuola,
visto anche il numero e le diverse problematicità di cui i soggetti sono portatori. (utilizzazione dei docenti dell’organico di potenziamento per progetti di recupero e potenziamento per alunni stranieri e in difficoltà)
Per quanto concerne le risorse strutturali , quasi tutte le classi sono fornite di LIM. Si può inoltre usufruire dell'aula informatica, dei vari laboratori, della palestra...
Essendo fondamentale nella didattica inclusiva anche la didattica laboratoriale, la valorizzazione di queste e
di altre eventuali strutture è di prioritaria importanza. (finanziamenti legge regionale 18/90 e ex art. 9)
Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la realizzazione dei progetti di inclusione
L'eterogeneità dei soggetti con BES e la molteplicità di risposte possibili richiede l'articolazione di un progetto globale che valorizzi prioritariamente le risorse della comunità scolastica e definisca la richiesta di
risorse aggiuntive per realizzare interventi precisi.
Le risorse (finanziarie ed umane) vengono utilizzate per:
- progetti di inclusione, - corsi di formazione sulla didattica inclusiva, in modo da ottimizzare gli interventi di ricaduta su tutti gli
alunni.
- l'organizzazione e la gestione di laboratori informatici e l'incremento delle risorse tecnologiche, - corsi di recupero per alunni in difficoltà
- corsi di alfabetizzazione per alunni stranieri.
La scuola ha ricevuto per vari anni una donazione in termini economici da parte del gruppo di volontariato "Baracca Party". Il contributo è stato in parte utilizzato per dare attuazione nei vari anni ad un progetto di
ippoterapia in collaborazione con l'Associazione Spirit presso il maneggio in località Torracccia, progetto che
è stato realizzato anche nel corso del presente anno scolastico.
Un'altra parte del contributo è stato utilizzato per progetti di musicoterapia e per potenziare il materiale e la strumentazione specifica per alunni H in dotazione presso il nostro Istituto.
Il nostro Istituto ha ricevuto inoltre una donazione da parte dell’associazione Italiana Sindrome “X-Fragile” in seguito ad un incontro organizzato per conoscere la sindrome e aiutare la ricerca.
Nel corso dell’anno scolastico è stato realizzato il progetto BASKIN: si tratta dell’abbreviazione di “Basket
integrato”, un gioco con caratteristiche innovative e particolari, nel quale ad ogni giocatore viene dato un ruolo definito dalle sue competenze motorie. Hanno partecipato al progetto gli alunni di una terza del nostro
Istituto, una classe dell’Istituto Professionale ed i ragazzi del centro accoglienza “Aldo Moro”.
Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel sistema scolastico, la continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo inserimento lavorativo.
In riferimento al protocollo di accoglienza e orientamento per alunni con BES, la scuola prevede una serie di incontri in entrata con i precedenti insegnanti (scuola primaria). Valutate quindi le disabilità e i bisogni
educativi speciali presenti, si provvederà al loro inserimento nella classe più adatta in modo che gli alunni
possano vivere con minore ansia il passaggio fra i diversi ordini di scuola. Fondamentale risulta essere anche l'orientamento in uscita. E 'importante rendere gli alunni il più possibile
consapevoli delle loro scelte e delle loro capacità. L'obiettivo prioritario dell'orientamento è permettere agli alunni di sviluppare un proprio progetto di vita futura.
Approvato dal Gruppo di Lavoro per l’Inclusione in data 16 febbraio 2017
Deliberato dal Collegio dei Docenti in data 30 giugno 2017